Taglio dei canneti sul lago di Endine
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Taglio dei canneti sul lago di Endine
L’ECO DI BERGAMO 48 MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014 Lago d’Iseo e Valli «Basta con lo sfalcio dei canneti del lago Bisogna sradicarli» Ai domiciliari il giovane preso dopo il colpo fallito in azienda Endine: soffocano il bacino della Val Cavallina L’appello della Comunità montana alla Provincia «Rubano spazio all’invaso, andrebbero ridotti» Ieri l’udienza in Tribunale Lago d’Endine Sfalciare o eradicare, ovvero eliminare alla radice? Sul lago di Endine gli interventi sui canneti presenti sulle rive dello specchio d’acqua della Valle Cavallina continuano a seguire la prima soluzione, quella dello sfalcio, ovvero del semplice taglio delle canne. In queste settimane gli addetti dell’Autorità di bacino lacuale dei laghi d’Iseo, Endine e Moro hanno iniziato a tagliare buona parte dei canneti che ormai crescono copiosamente sulle sponde. Da Endine a Ranzanico, da Spinone a Monasterolo buona parte dei canneti sono stati tagliati per aprire il cono visivo e per cercare di frenare il moltiplicarsi di queste piante acquatiche. Si tratta di interventi che si susseguono ormai anni sul lago d’Endine, finanziati dalla Provincia che per questo 2014 ha messo a disposizione 40.000 euro, e dall’ex Consorzio dei laghi (Autorità di bacino) che ha messo i restanti 25 mila euro per un costo totale dell’intervento di 65 mila euro. Ma non tutti condividono la decisione di tagliare i canneti e in molti, a partire dai sindaci, chiedono da tempo alla Provincia di passare all’eradicazione di parte dei canneti, come spiega il presidente della Comunità montana dei laghi bergamaschi, Simone Scaburri: «In questi anni la Provincia interviene ogni fine inverno per il taglio dei canneti: buona parte dei finanziamenti viene infatti da Via Tasso, il restante contributo dall’ex Consorzio dei laghi. La Comunità montana invece gestisce sul campo l’intervento di taglio dei canneti. Da anni però chiediamo alla Provincia di provare a tenere in considerazione un intervento diverso, quello di eradicare parte dei canneti presenti sulle sponde del lago di Endine. I canneti in questi anni sono notevolmente Simone Scaburri: creano problemi anche all’imbocco con il fiume Cherio «Insieme alle piogge consistenti, sono all’origine delle esondazioni» ©RIPRODUZIONE RISERVATA Vigano San Martino Blitz anti bracconieri Cacciatore nei guai Vigano San Martino Un cacciatore, autorizzato solo per la caccia vagante alla lepre, è stato individuato e bloccato nei boschi di Vigano San Martino dagli agenti del Corpo forestale dello Stato della stazione di Trescore Balneario, dopo aver sparato con una carabina dotata di silenziatore, utilizzata per la caccia agli ungulati. Il fatto è avvenuto giorno fa in località Plasso situata al di sopra del centro abitato di Vigano San Martino, in Valle Cavallina. Il blitz è scattato quando gli agenti della Forestale, che erano in appostamento, hanno udito uno sparo nelle vicinanze di una cascina ed immediatamente hanno individuato una persona che indossava un abbigliamento mimetico e che imbracciava una carabina con la canna ancora cal- cresciuti e questo non fa altro che rubare spazio all’invaso. Quando poi piove copiosamente, come accaduto in queste ultime settimane, il lago puntualmente esce dagli argini invadendo soprattutto l’area esterna del bar Miralago, il locale stesso, la passeggiata di Spinone e il relativo parcheggio. Quest’anno abbiamo avuto poi un inverno molto umido e molto piovoso e la pioggia ha creato non pochi problemi sulla tenuta del lago. Il moltiplicarsi dei canneti si evidenzia soprattutto all’imbocco del Cherio. Il fiume nasce proprio alla fine del lago e qui un’estensione sempre più vasta di canneti non permette all’acqua di defluire facilmente verso valle. «Nel 2012 - ricorda Scaburri - un isolotto di canneti si era staccato dal fondo del lago, invadendo il fiume e formando un tappo sotto il ponte che scavalca il fiume. L’eradicazione di parte dei canneti quindi permetterebbe al bacino della Valle Cavallina di trattenere maggiormente l’acqua impedendone così la fuoriuscita dagli argini. L’eradicazione però fino a oggi è stata sempre scartata e ci troviamo quindi ogni anno a spendere non pochi soldi per il taglio dei canneti». 1 Il materiale sequestrato da. Dall’esame dell’arma è risultato che era dotata di cannocchiale, di puntatore luminoso e di un silenziatore adattati per la caccia notturna. Dal controllo effettuato è risultato che il cacciatore deteneva, oltre al bossolo rinvenuto nel fucile, altre 3 cartucce calibro 308 a palla unica, cariche, usate solitamente per la caccia agli un- gulati, attirati nella zona da una specifica pasturazione (granoturco e frutta) distribuita in diverse aree del terreno circostante. L’operazione antibracconaggio della Forestale di Trescore Balneario, scattata dopo una serie di appostamenti, ha portato, dopo la perquisizione disposta dalla Procura della Repubblica, oltre al sequestro della carabina, del cannocchiale, del silenziatore artigianale innestato appositamente alterando l’arma, anche di un pugnale a doppia lama della lunghezza di 16 centimetri utilizzato per lo scuoiamento degli ungulati, di 3 etti di mais e di un particolare richiamo in gomma per attirare gli ungulati che frequentano la zona (cinghiali, caprioli e cervi). Il cacciatore, I. A., 61 anni, del posto, è stato denunciato per esercizio venatorio in periodo di divieto generale di caccia, per utilizzo ed alterazione di arma e per la detenzione di una quarantina di cartucce rinvenute nell’abitazione in assenza di obbligatoria denuncia di detenzione all’Autorità di pubblica sicurezza. 1 Francesco Ricci Villongo Rimane agli arresti domiciliari il giovane bloccato sabato sera dai carabinieri per tentato furto aggravato in una ditta di bottoni di Villongo, dove era stato messo in fuga e poi riconosciuto dai jeans e dalle scarpe Timberland che indossava. Sono iniziate sul lago d’Endine le operazioni di sfalcio dei canneti I commenti È un habitat da preservare Eliminare ma con cautela Tanti, troppi canneti, così qualcuno pensa che bisognerebbe eliminarne un po’, almeno quanto basterebbe per aiutare le acque del lago a defluire più velocemente nel Cherio. Perché è proprio lì che il problema della presenza massiccia dei canneti si fa sentire maggiormente, creando una sorta di tappo. «Qui – spiega il sindaco di Spinone, Marco Terzi – c’è una presenza massiccia di piante che impedisce all’acqua di defluire regolarmente nel fiume. Lungo la parte a sud del lago e nel primo tratto del Cherio, i canneti hanno rubato spazio all’acqua e hanno ristretto il letto del fiume diventando un serio problema. È una situazione che secondo noi andrebbe affrontata eliminando parte delle piante». Più cauto Denis Pettini, assessore all’Ambiente del Comune di Monasterolo: «L’eradicazione va valutata attentamente per non rischiare di compromettere un habitat naturale da salvaguardare. Nel nostro comune i principali canneti sono nella zona del Legnèr, dove ci sono tre fonti: non vengono nemmeno sfalciati e negli ultimi anni sono aumentati notevolmente. Prima comunque di affrontare una possibile eradicazione selettiva di queste piante, bisognerebbe valutare scientificamente l’intervento. Intanto accontentiamoci del taglio, che serve per rafforzare il canneto e mantenerlo bello dal punto di vista paesaggistico». Ieri A. M., ventenne di Credaro, assistito dall’avvocato Marco Amorese, si è presentato in aula al Tribunale di Bergamo per il processo e si è avvalso della facoltà di non rispondere. La difesa ha chiesto e ottenuto che l’arresto non fosse convalidato in quanto mancava la flagranza, ma il giudice ha comunque disposto la misura cautelare dei domiciliari. Mancando poi il consenso al rito direttissimo, si proseguirà con rito ordinario. I militari di Sarnico sono arrivati al giovane, che ha già una condanna per furto alle spalle e numerosi carichi pendenti, grazie a un testimone oculare che lo ha descritto permettendo ai carabinieri di rintracciarlo nella sua abitazione. Prima del tentativo di furto andato male, tra l’altro, il ragazzo si era recato dai carabinieri perché convocato per accertamenti in merito a un furto (è stato portato via un computer portatile) avvenuto venerdì nella stessa ditta. Poche ore dopo si è ritrovato di nuovo faccia a faccia con i militari che, subito dopo il colpo fallito, sono risaliti a lui grazie al testimone che ha descritto la corporatura e gli abiti, in particolare un paio di jeans e le scarpe di marca Timberland. 1 A. Lo. Entratico Sette gatti avvelenati con il pesticida Entratico I sette gatti trovati morti a gennaio a Entratico sono stati avvelenati con il lindano, un potente e letale pesticida. La stazione è a colori Luci, colori, fiori, animali, personaggi del mondo dei Lego reinterpretati da Andrea Casillo, in arte Kasy23, hanno trasformato la sala d’attesa della stazione di Chiuduno, che era stata devastata dai vandali. «Grazie anche alla collaborazione – dice il writer – del mio allievo Alex Carsana, abbiamo ultimato i lavori nei tempi prefissati». «I graffiti hanno riscosso grande successo – sottolinea il sindaco Stefano Locatelli –. Chiederemo a Rfi di poter utilizzare anche i locali a fianco della sala d’attesa». Nei prossimi giorni verranno posizionate le sedute e le telecamere di videosorveglianza. Lo rende noto la responsabile dell’associazione Aidaa del paese, Viviana Capelli. «La conferma che la morte dei sette gatti e l’avvelenamento di altri mici e di un cane è dovuta al lindano è arrivata ieri dall’Asl che ha analizzato i resti di uno dei felini trovati morti – spiega Capelli –. L’Asl ha inoltre comunicato che è stata fatta una segnalazione alla procura della repubblica di Bergamo e al sindaco di Entratico per quanto di loro competenza. Noi depositeremo a nostra volta una denuncia nei prossimi giorni». 1 ©RIPRODUZIONE RISERVATA