Nathan Never Gigante Gli incontri di confine
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Nathan Never Gigante Gli incontri di confine
9 novembre2001 COMICSWORLD vitamine recensioniletterarie,cinematograficheemusicali acuradiPaoloBoschi t LIBRI STEFANO BENNI, Dottor Niù (Feltrinelli) Questo libro di Stefano Benni non è propriamente una novità, dato che si tratta di una silloge dei corsivi pubblicati su Repubblica nel periodo compreso tra il dicembre del 1997 ed il febbraio del 2001. Il titolo ed il sottotitolo, Dottor Niù. Corsivi diabolici per tragedie evitabili, mettono subito sullavviso il gentile pubblico di lettori: la satira dellautore bolognese stavolta avrà come bersaglio privilegiato le mille sfaccettature della bestia nera di questultimo periodo, ovvero la famigerata diffusione del Nuovo nella sua accezione più allargata ed estrema: new economy, come pure new holidays o new way of life, il fascino del new (o del niù) che va mietendo schieri di nuovi proseliti in giro per il mondo, senza preoccupazione eccessiva per landamento climatico del pianeta, per i suoi occupanti e per coloro che li governano. Diviso in quattro partizioni interne corrispondenti alle stagioni, Dottor Niù prende avvio con lomonimo corsivo, incentrato sulla figura di «un consulente di aggiornamento tecnologico per famiglie, [...] una new profession nata insieme alla new economy per una new way of life». Tra stralunate visioni dedicate alle consumistiche feste di Natale e Capodanno, la sezione si chiude con lepocale impresa di Rainer Tim, esploratore estremo intento ad attraversare lItalia da Milano a Bari a bordo di una Panda. Alcune invenzioni della raccolta sono imperdibili: in Scandalo allhotel Nasturzio, ad esempio, Benni crea la nuovissima categoria sociale dei N.I.P. (ovvero Not Important Person), controcanto populista dei V.I.P. Ovviamente non mancano spunti di satira politica: non solo le solite frecciate scagliate verso la Destra, ma anche pesanti critiche mosse alla (rinnovata) voglia di centro della Sinistra. Tra molte risate cè anche spazio per sorrisi amari e riflessivi, come i due corsivi dedicati alle drammatiche vicende del Kosovo. FEDERICO BINI, La notte dei gorilla (Piemme) Sintitola La notte dei gorilla il romanzo desordio di Federico Bini, giornalista televisivo specializzato nel settore scientifico, già curatore di programmi sulla natura ed autore di un paio di saggi (Numeri e Il delitto imperfetto). Il primo romanzo di Bini è un thriller dazione mista a divulgazione scientifica: a livello narrativo il modello privilegiato di riferimento pare essere Michael Crichton, non tanto per Jurassic Park quanto per il notevole Congo, depurato però della componente misteriosa a favore di un taglio di denuncia. Il principale punto dinteresse de La notte di gorilla infatti, romanzo dotato di un solido legame con lattualità, consiste nel trattare compiutamente, attraverso i binari di un lungo ed avvincente thriller, le implicazioni etiche della ricerca scientifica. Protagonista della storia è una giovane biologa, Anna Cheli, che durante una precedente spedizione in Africa ha installato una webcam in una radura della foresta ugandese per studiare la vita di un gruppo di gorilla di pagina precedente montagna, animali di cui è unautorevole esperta. Il suo studio ha attirato lattenzione di due giovani e rampanti dirigenti di unimportante industria farmaceutica fiorentina che negli ultimi tempi sta navigando in brutte acque: per risollevare le sorti della multinazionale si offriranno ad Anna come sponsor utilizzandola come cavallo di Troia per attuare un piano senza scrupoli rispolverato ad hoc dagli archivi dellazienda. In pratica i due dirigenti vorrebbero contagiare con un virus i gorilla, animali dotati di un patrimonio genetico assai simile a quello delluomo, e quindi sfruttarne listinto per trovare un rimedio naturale e creare così un farmaco di successo internazionale. Il presunto viaggio di studio offerto alla protagonista diventa così unavventura piena di colpi di scena nel cuore dellUganda, con il rischio di trasformarsi in un caso di biopirateria internazionale dagli imprevedibili sviluppi a livello mondiale. t FILM IL MANDOLINO DEL CAPITANO CORELLI, regia di John Madden, con Nicolas Cage, Penélope Cruz, John Hurt, Christian Bale, Irene Papas; bellico/sentimentale; 2001; C. Protagonista della storia, ispirata ad una vicenda realmente accaduta e narrata in veste romanzesca da Louis de Bernières, è Nicolas Cage nei panni del capitano Corelli, ufficiale della divisione Acqui, che durante il secondo conflitto mondiale simpossessò in nome del regio esercito italiano dellisola di Cefalonia, ritenuta di notevole importanza strategica per il controllo del Mediterraneo. Corelli è lo stereotipo hollywoodiano del milite italico, più interessato a godersi la vita, suonare INDIAVOLATO, regia di Harold Ramis, con Brendan Fraser, Elizabeth Hurley, Frances OConnor; commedia/fantastico; Usa; 2000; C. Lennesima commedia brillante di Harold Ramis, apprezzato professionista del settore nonché regista di Ricomincio da capo e Terapia e pallottole, sintitola Indiavolato ed è il dichiarato remake de Il mio amico il diavolo di Stanley Donen, di cui ricalca lo spunto principale del plot, ovvero un innamorato deluso che cerca la felicità nei sette desideri gentilmente offerti dal diavolo. A differenza del prototipo del 1967 Ramis ha avuto lottima idea di servirsi di un diavolo avvolto dalle splendide sembianze di Liz Hurley, che si è rivelata sexy e sorprendentemente adatta per il diabolico ruolo di grande tentatrice. Protagonista (e vittima) di Indiavolato è il timido Elliot, un consulente tecnico dotato di imbranataggine cronica e con una vita disastrosa a livello affettivo e professionale: continuamente deriso dagli amici, non trova il coraggio di dichiararsi ad Alison, una bella collega di cui è innamorato da tre anni. Elliot una sera conosce però una bellissima e statuaria donna che si definisce il diavolo e gli offre di realizzare per lui sette desideri in cambio della sua anima. La provocante diavolessa chiaramente trova sempre il modo per interpretare i desideri di Elliot troppo alla lettera, estremizzandoli, dotandoli di un particolare scomodo o giocando su una lacuna espressiva del cliente. I desideri finiscono tutti male ma si rivelano per il povero Elliot altrettante vetrine di vite virtuali, non perfette come richiesto ma dai risvolti talvolta esilaranti. Un film di intrattenimento puro e semplice, con qualche sequenza riuscita ad esempio Elliot che chiede dessere ricco, potente e rispettato solo per ritrovarsi trasformato in un narcotrafficante colombiano in un contesto abbastanza piatto. La morale di fondo insegna che è meglio accettare se stessi e sforzarsi di realizzare i desideri sogni da soli. t DISCHI GORILLAZ, Gorillaz [Emi] il mandolino e cantare con i commilitoni piuttosto che a combattere. Accolto giocoforza nella casa del dottor Iannis, Corelli si lascia coinvolgere dalle grazie mediterranee della figlia del medico dellisola, la bella Pelagia. Inizialmente la ragazza è ritrosa, poi, anche per la lontananza forzata del suo promesso sposo, entrato nella resistenza greca, anche lei comincia a cedere al fascino suadente del mandolino dellospite. Quasi in concomitanza con il fiorire di un grande amore, lidilliaca atmosfera di Cefalonia si tinge di sangue: Corelli sarà tra i primi protagonisti dellinsorgente resistenza italiana, e miracolosamente resterà lunico superstite del massacro operato dai nazisti ai danni della sua divisione. Paradossalmente le ragioni della storia, che dovrebbero costituire il fulcro della pellicola, restano sempre sulla cornice dellidillio tra Cage e la Cruz. Per fortuna del cast fa parte anche John Hurt nei panni del dottor Iannis, unico personaggio in grado di elargire in modo simpatico pillole di saggezza ellenica. Nonostante lottima fotografia e la discreta resa narrativa, una volta calato il sipario, Il mandolino del capitano Corelli lascia soprattutto la sensazione daver assistito ad un insipido soufflé sentimentale condito in salsa bellica. Ma i romantici possono comunque tentare... Si chiamano Gorillaz ed hanno esordito con Clint Eastwood, brano sorprendente e dallirresistibile sound in cui si riconosce da subito linconfondibile voce di Damon Albarn, frontman dei Blur. La cosa curiosa è che gli esponenti del gruppo in pratica non esistono, sono assolutamente virtuali ed hanno le surreali fattezze dei personaggi del cartone animato del relativo video, perché i Gorillaz sono il primo avanguardistico esempio di band virtuale rappresentata da portavoce virtuali: quattro fumetti dai nomi stravaganti come Murdoc, 2D, Noodle e Russel. Il progetto è partito dal leader dei Blur, loriginale sound è stato messo a punto dal produttore Dan The Automator Nakamura, il look è stato tratteggiato dal cartoonist Jamie Hewlett: hanno poi dato il loro apporto alla band Miho Hatori dei Cibo Matto, Tina Weymouth (già nei Talking Heads di David Byrne e nei Tom Tom Club), Ibrahim Ferrer e lo scratcher Kid Koala. Il risultato sono le quindici tracce del sorprendente Gorillaz, un album desordio nato come divertissement dichiarato che ha finito per diventare uno stupefacente successo di mercato. Nonostante qualche disomogeneità nella tracklist, il disco presenta un buon livello: lapripista dei quindici brani è lipnotica (e blanda) Re-hash, seguita a ruota dal groove sporco di 5/4 e quindi dal basso narcolettico che colora Tomorrow comes today. Il primo cambio di marcia dellalbum è offerto dalla cupa (ma irresistibile) New genious, che con la successi- va Clint Eastwood e con la deliziosa Slow contry costituisce il trittico di gemme offerto da Gorillaz. La sgangherata Man research equivale ad un episodio minore dei Blur: stesso dicasi per il brano seguente, Punk, che pare una versione mal partorita e scorciata di Song 2. La voce sinuosa di Ferrer colora la bella e malinconica Latin Simone (Que Pasa Contigo), che resta comunque un corpo estraneo in simile contesto. Intrigante invece lanomalo hip hop di Rock the house e della contagiosa 19-2000. TIROMANCINO, La descrizione di un attimo [Virgin] I Tiromancino gruppo capitolino composto dal leader Federico Zampaglione, dalla bassista Laura Arzilli e dal chitarrista Francesco Zampaglione hanno già al loro attivo Tiromancino (1992), Insisto (1994), Alone alieno (1995) e Rosa spinto (1997). La descrizione di un attimo, quinto atto discografico della band romana, è arrivato dopo la partecipazione (con il loro produttore Riccardo Sinigallia) a Sanremo 2000 nella sezione giovani, nella quale a sorpresa si classificarono secondi presentando la suggestiva Strade. Nonostante lexploit La descrizione di un attimo non ha spiccato il volo in classifica: curiosamente la scalata è iniziata sullonda lunga dellaltrettanto sorprendente successo de Le fate ignoranti di Ferzan Ozpetek, nella cui colonna sonora figuravano anche due gemme dellalbum, quali Due destini e Muovo le ali di nuovo, e tanto è bastato ad innescare un efficace passaparola. Il successo, arrivato dopo anni di gavetta e convinta ricerca musicale, ha stranamente frantumato il gruppo dallinterno, ma i Tiromancino, stando al superstite Federico Zampaglione, andranno avanti, pur con una formazione diversa. La descrizione di un attimo è un disco che rielabora le atmosfere malinconiche dei lavori precedenti allinsegna di una raffinata vena sperimentale: il risultato è un album cupo, talvolta teso, a partire dallapripista Il peggio non è tranquillo, che presenta estemporanee puntate nella canzone dautore (come accade nella rarefatta La distanza o ne L’anima) e nel territorio dellhip hop (è il caso di Muovo le ali di nuovo). E non mancano spunti personali, come nella conclusiva Roma di notte, una canzone nella quale il gruppo romano rilegge in modo oscuro e malinconico la propria città, né brani più maliziosi e sbarazzini, come So (featuring Riccardo Sinigallia) o Il pesce: in ogni caso il livello testuale resta sempre al massimo regime (ascoltare in merito la notevole title track). I libri sono cortesemente offerti dalla libreria SEEBER, Via Tornabuoni 70/r, Firenze Tel. 055215697 I dischi sono gentilmente offerti da GHOST, Piazza delle Cure 16/r, Firenze Tel. 055570040 Nathan Never Gigante Da pochi giorni ha fatto la sua comparsa nelle edicole La grande minaccia, il sesto albo gigante di Nathan Never, personaggio creato nel 1991 dalla fantasia del trio Medda, Serra e Vigna. Never, protagonista della prima serie fantascientifica della scuderia Bonelli, nasce nella colonia spaziale di Gadalas nel 2135: le avventure della serie regolare di Never si svolgono in un futuro spostato 178 anni avanti al nostro, dopo che unimmane catastrofe ambientale, risalente al 2024, ha distrutto la vita su gran parte del pianeta, un mondo futuro che molto deve alle atmosfere dickiane di Blade Runner. Nathan Never è un ex poliziotto con un passato doloroso alle spalle: uno psicopatico gli ha ucciso la moglie traumatizzando sua figlia. Dopo un lungo periodo di meditazione in un tempio Shiolin Nathan Never ha intrapreso la carriera di agente privato nellAgenzia Alfa di Edward Reiser (e poi di Solomon Darver) al fianco del genio dellinformatica Sigmund Baginov e della bella e turbolenta Legs Weaver: nostalgico e pessimista di natura, Never è affascinato dai reperti del passato, in particolare dai libri cartacei divenuti rarità nel suo tempo, una tendenza peraltro confermata anche nellultimo albo gigante a lui dedicato, spostato in un futuro in cui il personaggio è tornato a vivere previa clonazione (di corpo e mente) con lo pseudonimo di Nemo. In La grande minaccia, avventura sceneggiata da Stefano Vietti e disegnata da Germano Bonazzi, si sono ormai conclusi i conflitti con i tecnodroidi, una razza di letali creature di carne ed acciaio i cui ultimi superstiti hanno stretto causa comune con la razza umana per resistere allassalto improvviso ed inarrestabile dei cosiddetti grigi, esseri misteriosi e taciturni arrivati sulla Terra con la palese intenzione di soggiogare il pianeta trucidandone la maggior parte degli occupanti. A capeggiare la resistenza troveremo due vecchie conoscenze come landroide Link, storico amico e collega di Never nellagenzia Alfa, ed Artisia, nota ai lettori di vecchia data come la piccola Ann, la figlia per metà umana e per metà tecnodroide di Never-Nemo, finito invece disperso in un maelstrom spazio-temporale, comandante ed unico superstite del Nautilus, uninvincibile astronave partita alla ricerca di un futuro per lumanità, ed ora sua unica possibilità di rivalsa contro gli invasori alieni. La grande minaccia prosegue con un avvincente intarsio tra le atmosfere fantascientifiche classiche della trama principale, sulla falsa riga de La guerra dei mondi di H.G. Wells, e quelle cupe che caratterizzano linvolontario esilio di Nemo, contrappuntate non a caso da brani tratti da L’isola misteriosa di Jules Verne. Peraltro anche il misterioso burattinaio che a livello strategico sta tirando le fila della guerra tra i silenziosi grigi e la resistenza umana è una sorpresa assoluta estratta dalla complessa continuity di Nathan Never. Un albo da non perdere. P.B NATHAN NEVER GIGANTE N° 6, La grande minaccia, annuale, pp.256 [Bonelli] LEGGEREPERNONDIMENTICARE Gli incontri di confine Continuano gli appuntamenti di Leggere per non dimenticare, la fortunata iniziativa culturale curata da Anna Benedetti e promossa dal comune di Firenze. Sempre invariata la cadenza settimanale degli appuntamenti, rigorosamente ad ingresso libero, che si svolgeranno ogni mercoledì alle ore 17,30 presso la Biblioteca Comunale Centrale di via S. Egidio 21 a Firenze fino al 29 maggio 2002. Tema di riflessione privilegiato della nuova serie di Leggere per non dimenticare è il confine, un argomento di scottante attualità in tempi segnati da attentati e conflitti, come pure dallimperante globalizzazione. Sono quarantuno gli autori che prenderanno parte al salotto culturale fiorentino ed i libri presentati al suo interno. Dopo Tilde Giani Gallino e Ada Fonzi che hanno parlato rispettivamente de L’altra adolescenza. Handicap, divorzio, genere e ruolo sessuale. Quali modelli? e di Le parole sommerse e dopo Sebastiano Vassalli con Archeologia del presente si cambia registro il 21 novembre: Vannino Chiti parlerà di Laici & cattolici. Oltre le frontiere tra ragione e fede. E un dialogo con il cardinale Silvano Piovanelli (edito per i tipi della Giunti nel 1999), un volume che ricostruisce un dialogo quarantennale, arduo ma costruttivo, con un occhio alle sfide prospettate dal nuovo millennio a livello politico-culturale (discrepanze mondiali, solidarietà, famiglia, riforme, scuola). Terminiamo la nostra carrellata segnalando un altro doppio incontro, di scena il 28 novembre: Giorgio Boatti e Mimmo Franzinelli parleranno rispettivamente di Preferirei di no. Le storie di dodici professori che si opposero a Mussolini (pubblicato questanno da Einaudi) e Delatori. Spie e confidenti anonimi: l’arma segreta del regime fascista (edito da Mondadori nel 2001), la storia di dodici professori che si opposero al regime fascista raccontata con dovizia documentaria ed unaccurata indagine dei meccanismi spionistici del Ventennio. P.B. pagina successiva