sTRATEgIE DI DIfEsA DA AfIDE CENEROgNOlO E
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sTRATEgIE DI DIfEsA DA AfIDE CENEROgNOlO E
melo: controllo afidi Prova condotta in un meleto dell’Azienda de Bellat di Borgo Valsugana Terra Trentina 4/2009 STRATEGIE DI DIFESA DA AFIDE CENEROGNOLO E LANIGERO DEL MELO 24 Introduzione L’afide cenerognolo rappresenta uno degli insetti chiave del melo per gli ingenti danni che può arrecare alla vegetazione e alla produzione. Infatti anche in presenza di bassi livelli di popolazione, il suo elevato potenziale riproduttivo può determinare consistenti danni sia alla vegetazione (accartocciamenti fogliari ed imbrattamento), che alla produzione (deformazioni a carico di frutti e formazione di fumaggine). Nel corso delle ultime stagioni si è registrata anche nell’ambiente trentino una generale recrudescenza del fitomizo, testimoniata da un sempre più frequente ricorso a interventi di soccorso. Parallelamente si sono evidenziate sempre più frequentemente infestazioni, talvolta anche consistenti, di Eriosoma lanigerum, l’afide lanigero del melo. Tali manifestazioni hanno talvolta interessato anche frutteti giovani, con ridotto sviluppo vegetativo e razionali sistemi di potatura e piani di concimazione. Ciò può trovare spiegazione sia nella parziale efficacia di alcuni aficidi, ma riteniamo anche nella distribuzione non accurata, intesa come bagnatura non uniforme della vegetazione, (es. parti interne della chioma, zona del colletto e dei polloni radicali), oltre che alla scelta di posizionamenti d’intervento non appropriati. Scopo della sperimentazione di cui si dà resoconto era valutare l’efficacia di diversi aficidi nel contenimento dell’afide cenerognolo e la loro azione secondaria sull’afide lanigero e sugli insetti e acari utili presenti nel meleto. Testati momenti di applicazione e strategie semplici e combinate Mario Baldessari, Claudio Rizzi, Giulio Bortolini, Gino Angeli Fondazione E. Mach/Istituto Agrario S. Michele a/Adige – Unità di Fitoiatria Coccinella predatrice di afidi Nella gestione fitosanitaria delle colture è fondamentale disporre di agrofarmaci caratterizzati da un’elevata attività nei confronti delle specie dannose e che nel contempo manifestino una buona selettività verso le specie utili. Tali aspetti sono legati in primo luogo alle caratteristiche intrinseche del p.a. e/o della formulazione, quali ad esempio il meccanismo di azione e la persistenza. Inoltre, attraverso la scelta dei momenti applicativi più idonei, il formulato può esprimere un’efficacia e una selettività di “posizio- Tabella 1 – Caratteristiche generali del frutteto sperimentale Località Anni Cultivar Forma di allevamento Sesto impianto (m x m) Altezza piante (m) Anno di impianto Borgo V. (Tn) 2006 2007 2008 Golden Delicious Spindel 3,4 x 0,9 2,2-3 1998 Tabella 2 – Stadi fenologici del melo e corrispondenti date di applicazione degli aficidi nel corso delle tre annate Anno Prefiorale Mazzetti divaricati A1 2006 20 aprile 2007 6 aprile 2008 - Postfiorale Caduta petali Durata fioritura A2 B A2 – B 26 aprile 10 maggio 14 9 aprile 24 aprile 15 8 aprile 13 maggio 35 Prefiorale Bottoni rosa rimentazione triennale relativi all’efficacia di strategie pre- e post-fiorali di formulati commerciali nei confronti dell’afide cenerognolo. Sono presentati inoltre gli effetti secondari delle strategie nei confronti dell’afide lanigero. Materiali e metodi Le prove sono state realizzate in un meleto (tabella 1) dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige in Valsugana. Il frutteto (6 ha), di cultivar Golden Delicious era allevato a Spindel e innestato su M9; questo è stato suddiviso in parcelle di grandi dimensioni (330 piante adulte/parcella), prevedendo 4 repliche per ciascuna tesi esaminata. Trattamenti. Gli interventi insetticidi sono stati eseguiti utilizzando un atomizzatore e distribuendo una quantità di miscela pari a 1500 l/ha, pari a 500 litri per metro di altezza. Nel corso dei tre anni gli intervenuti aficidi sono stati realizzati nei seguenti stadi fenologici: A1) a mazzetti divaricati (trattamenti prefiorali con azadiractina) A2) a bottoni rosa (trattamenti prefiorali) B) a completa caduta dei petali (trattamenti postfiorali) Controlli. L’efficacia delle strategie è stata quantificata controllando il numero di afidi di 100 germogli per ciascuna replica (400 getti per ciascun formulato), considerando sia l’afide cenerognolo che altre specie come afide laniero e verde. Aficidi. Degli aficidi testati vengono presentati i risultati di otto formulati commerciali (tabella 3) che agiscono secondo cinque modalità d’azione (classificazione IRAC). Del primo gruppo, rappresentato Tabella 3 – Caratteristiche tecniche dei formulati e dosaggi di utilizzo Formulato commerciale Classe IRAC Principio attivo p.a. % Form. Dose g-ml/hl Pirimor 1A pirimicarb 17,5 WG 200 Klartan 3A fluvalinate 21 EW 30 Actara 4A thiamethoxam 25 WG 30 Confidor 4A imidacloprid 17,1 SL 50 100 Epik 4A acetamiprid 5 PB Teppeki 9C flonicamid 50 WG 9,3 NeemAzal T/S 18B azadiractina 1 EC 200 Oikos 18B azadiractina 2,5 EC 80 Terra Trentina 4/2009 namento”, legate al ciclo biologico delle specie coinvolte. In Trentino la difesa integrata nei confronti degli afidi del melo prevede generalmente due interventi, in fase prefiorale e postfiorale. In particolare con il trattamento prefiorale, indirizzato nei confronti di fondatrici dell’afide cenerognolo, si mira a contenere gli afidi prima che essi costituiscano delle colonie, generalmente più difficili da eradicare; questo timing assicura inoltre un maggior rispetto nei confronti degli ausiliari, in quanto scarsamente presenti nel frutteto. La prossimità della fioritura del melo impone comunque una attenta valutazione degli effetti collaterali nei confronti degli insetti bottinatori, in primis le api. L’intervento in postfioritura viene generalmente eseguito per completare il controllo dell’afide cenerognolo, qualora si rendesse necessario, oltre che per limitare altre specie afidiche. In particolare è considerato il momento di applicazione più appropriato per il controllo dell’afide lanigero e pure limita l’afide verde. Attualmente nuove tematiche emergenti rendono necessaria una verifica delle strategie di difesa degli afidi del melo; in primo luogo l’esclusione di alcuni aficidi in seguito alla revisione europea sugli agrofarmaci. Altre limitazioni sono legate all’utilizzo improprio dei formulati, soprattutto in prossimità della fioritura, per i negativi riflessi nei confronti delle api. Altro aspetto rilevante, anche se talvolta sottovalutato, è la capacità delle popolazioni di afidi di differenziare ceppi resistenti. In base a tali presupposti si è inteso dare un contributo nell’ottica dell’individuazione di nuovi formulati efficaci e nella definizione dei momenti applicativi appropriati. Con la presente nota si riportano i risultati di una spe- 25 melo: controllo afidi frutticole italiane, e da poco inserito anche nel protocollo frutticolo trentino. Infine il carbammato pirimicarb (Pirimor) è stato inserito nella prova come prefiorale di referenza. Malformazioni su mele provocate da forte infestazione di afide cenerognolo Tabella 4 – 2006 – Trattamenti aficidi e corrispondenti stadi fenologici del melo Anno Tesi Prefiorale Mazzetti divaricati A1 1 Terra Trentina 4/2009 26 Postfiorale Caduta petali A2 B Testimone 2 Oikos 3 NeemAzal 4 2006 Prefiorale Bottoni rosa Pirimor 5 Epik 6 Confidor 7 Teppeki 8 Oikos Epik 9 Oikos Confidor 10 Teppeki 11 Confidor 12 Actara dalla famiglia dei neonicotinoidi sono stati testati i tre formulati thiamethoxam (Actara), imidacloprid (Confidor) e acetamiprid (Epik). L’aficida flonicamid (Teppeki), un formulato di recente introduzione sul mercato, appartenente alla famiglia delle pyridinecarboxamidi è stato testato sia in pre che postfioritura. Terzo gruppo di aficidi considerati sono stati due formulati a base di azadiractina (NeemAzal T/S e Oikos). Questi sono stati addizionati di bagnante, per aumentarne l’assorbimento e potenziarne l’azione. Le applicazioni prefiorali di azadiractina sono state anticipate allo stadio di mazzetti divaricati, rispetto al tradizionale momento dei bottoni rosa. È stato valutato in prefioritura il piretroide fluvalinate (Klartan), utilizzato in altre realtà Strategie 2006. Sono state confrontate undici strategie chimiche pre e postfiorali, oltre ad una tesi non trattata; due strategie prevedevano un solo intervento aficida a base di azadiractina (Oikos e NeemAzal), a mazzetti divaricati. In altre due strategie al trattamento prefiorale con Oikos seguiva in fase postfiorale un intervento con Epik e Confidor. Quattro strategie prevedevano il solo intervento in fase prefiorale con Pirimor, Epik, Confidor e Teppeki. Infine in tre tesi si è intervenuti a fine caduta petali rispettivamente con Teppeki, Confidor e Actara. (tabella 4). Strategie 2007. Sono state valutate dodici strategie chimiche pre e postfiorali; due tesi prevedevano un intervento aficida a base di azadiractina (Oikos), a mazzetti divaricati. In fase postfiorale la difesa era completata con un intervento rispettivamente di Epik e Confidor. Col fine di valutare efficacia e persistenza d’azione sono state Tabella 5 – 2007 – Trattamenti aficidi e corrispondenti stadi fenologici del melo Anno Tesi 2007 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 Prefiorale Mazzetti divaricati Prefiorale Bottoni rosa Postfiorale Caduta petali A1 A2 Testimone Pirimor Epik Teppeki Confidor Confidor + Oliocin Klartan Pirimor B Oikos Oikos Epik Confidor Actara Teppeki Actara Confidor Tabella 6 – 2008 – Trattamenti aficidi e corrispondenti stadi fenologici del melo Tesi Prefiorale Bottoni rosa A2 B 1 2008 Postfiorale Caduta petali Testimone 2 Teppeki 3 Confidor 4 Confidor + Oliocin 5 Klartan 6 Confidor 7 Actara testate inoltre sei strategie basate esclusivamente su interventi in fase prefiorale a base di Pirimor, Epik, Teppeki, Klartan e Confidor (con o senza aggiunta di olio minerale). In un’altra strategia al trattamento prefiorale con Pirimor seguiva in fase postfiorale un intervento con Actara. Infine come nell’annata precedente, in tre tesi si è intervenuti a fine caduta petali rispettivamente con Teppeki, Confidor e Actara. (tabella 5). Strategie 2008. Sono state confrontate sei strategie chimiche pre e postfiorali; quattro tesi prevedevano un solo intervento aficida con posizionamento prefiorale, a base di Teppeki, Klartan e Confidor, quest’ultimo con o senza aggiunta di olio minerale. Infine in due strategie si è intervenuti a fine caduta petali utilizzando Confidor e Actara. (tabella 6). Risultati Afide 2006 (tabelle 7 e 8). Nella prima decade di maggio, alla completa caduta dei petali (08 maggio), la presenza di D. plantaginea risultava limitata a colonie poco numerose e di scarsa entità, costituite prevalentemente da singole fondatrici. Al rilievo successivo (24 maggio) nelle parcelle testimoni si registrava un indice medio di infestazione pari al 7,5 % dei getti; a questa data le strategie chimiche presentavano valori statisti- camente inferiori rispetto al non trattato e variabili da 0 a 1,5% di getti infestati. Nelle parcelle testimone si evidenziava anche un infestazione di afide lanigero superiore al 4% dei germogli. Nel mese di giugno, in seguito ad un periodo caratterizzato da ridotte temperature, si è assistito ad un incremento repentino delle colonie nelle parcelle non trattate, arrivando a circa un 40% di getti occupati l’08 giugno e del 82,5% in data 20 giugno. In questa fase tutte le strategie chimiche hanno contenuto efficacemente il fitofago; pirimicarb, pur non mostrando differenze significative con le altre tesi a con- Tabella 7 – 2006. Percentuale di getti infestati nelle parcelle non trattate Anno Testimone 2006 Germogli infestati 08 maggio 24 maggio Afide cenerognolo 8 giugno 20 giugno 0,2 % Afide lanigero 0% 7,5 % 38 % 82,5 % 4,7 % 6,0 % 27,7 % Tabella 8 – 2006. Efficacia Abbott dei formulati a confronto Anno 2006 Tesi Applicazione Efficacia % afide lanigero Efficacia % afide cenerognolo 2 Oikos Prefiorale A1 77,3 98,2 3 NeemAzal Prefiorale A1 86,4 99,8 4 Pirimor Prefiorale A2 78,6 94,9 5 Epik Prefiorale A2 92,9 100 6 Confidor Prefiorale A2 77,3 100 7 Teppeki Prefiorale A2 65,6 99,8 Oikos Prefiorale A1 Epik Postfiorale B 100 99,8 82 100 96,9 8 9 Oikos Prefiorale A1 Confidor Postfiorale B 10 Teppeki Postfiorale B 86,4 11 Confidor Postfiorale B 83,8 100 12 Actara Postfiorale B 100 99,8 Terra Trentina 4/2009 Anno fronto, evidenziava tuttavia una leggera perdita di persistenza, attestandosi su percentuali di infestazione del 3,5%. Le altre strategie combinate e pure i singoli interventi prefiorali evidenziavano valori di infestazione inferiori. Prestazioni di efficacia simili erano ottenuti nelle tesi in cui era previsto il solo intervento postfiorale; nello specifico le tesi Actara e Confidor risultavano completamente pulite, mentre Teppeki presentava un 3% di infestazione; relativamente a Teppeki è interessante notare come lo stesso formulato testato da solo in fase prefiorale abbia garantito un completo contenimento dell’afide cenerognolo. Dall’analisi complessiva dei dati, espressa come efficacia Abbott, risulta una buona azione per tutti gli aficidi a confronto, con valori compresi tra il 95% di Pirimor e il 100%. Va ricordato che i valori di efficacia nelle singole Tesi sono calcolati rispetto alla popolazione del testimone, che al termine della prova ha raggiun- 27 melo: controllo afidi Terra Trentina 4/2009 to valori molto elevati di infestazione. Relativamente all’afide eriosoma, al termine della prova si registrava nelle parcelle non trattate un’infestazione media del 30% dei germogli. L’efficacia dei formulati allo studio nei confronti dell’afide lanigero, da intendersi come azione collaterale, risultava fortemente influenzata dal momento di applicazione. Nello specifico i trattamenti eseguiti in fase postfiorale hanno garantito i migliori risultati. A titolo di esempio Teppeki ha mostrato valori di efficacia del 65% con singolo intervento prefiorale e di oltre l’86% con trattamento postfiorale. La strategia Oikos + Epik e la tesi Actara sono le uniche che hanno garantito il contenimento completo dell’eriosoma. 28 Afide 2007 (tabelle 9 e 10): le condizioni climatiche primaverili, caratterizzate da temperature sensibilmente superiori alla media del periodo, hanno determinato un anticipo della fenologia del melo e conseguentemente dell’epoca di applicazione degli agrofarmaci. Rispetto al 2006 gli interventi aficidi sono stati eseguiti con 14-17 giorni di anticipo, nel rispetto degli stadi fenologici prefissati. Nel rilievo del 08 maggio, rispettivamente a circa 29 e 14 giorni dai trattamenti prefiorali e postfiorali, nelle parcelle testimone si registrava un’infestazione media del 5,5% dei germogli. Tutte le strategie presentavano buoni livelli di contenimento dell’afide cenerognolo, con valori di infestazione inferiori all’1,5% dei getti. Al controllo del 30 maggio la presenza di colonie di afidi nel testimone era di circa il 20 %. In questa fase la strategia di pirimicarb da solo in prefioritura si attestava su valori di 7,5%, diffe- Colonia di afide cenerognolo, forme giovanili con adulti alati Tabella 9 – 2007. Percentuale di getti infestati nelle parcelle non trattate Anno Testimone 2007 Germogli infestati 02 maggio 08 maggio 30 maggio 06 giugno Afide cenerognolo 0% 5,5 % 19,2 % 24,0 % Afide lanigero 0% 5,0 % 13,0 % 30,2 % renziandosi dalle altre tesi prefiorali per una minor persistenza. Nella tesi basata sull’utilizzo di Pirimor in prefioritura, seguito a caduta petali da Actara, il controllo dell’afide risultava completo. Valori leggermente inferiori di efficacia si sono ottenuti nelle strategie postfiorali. Al controllo del 06 giugno, a circa due mesi dagli interventi prefiorali e 40 giorni dai postfiorali, si è riscontrato solo un modesto incremento di colonie attive di afide cenerognolo nelle parcelle non trattate (24%), legato soprattutto alle elevate popolazioni di insetti predatori presenti (Adalia bipunctata L. e Coccinella septempunctata L.). Le strategie combinate trattate in fase prefiorale con Oikos e con un intervento a caduta petali con Epik o Confidor, sono risultate prive di Tabella 10 – 2007. Efficacia Abbott dei formulati a confronto. Anno Tesi 2 Oikos Prefiorale A1 Epik Postfiorale B Efficacia % afide lanigero Efficacia % afide cenerognolo 85,5 97,4 54 96,9 Oikos Prefiorale A1 Confidor Postfiorale B 4 Pirimor Prefiorale A2 88,6 80 5 Epik Prefiorale A2 61,1 88,7 6 Teppeki Prefiorale A2 36,8 93,8 7 Confidor Prefiorale A2 15,5 100 8 Confidor + Oliocin Prefiorale A2 46,6 96,9 9 Klartan Prefiorale A2 70 99,5 Pirimor Prefiorale A2 Actara Postfiorale B 99,5 100 3 2007 Applicazione 10 11 Teppeki Postfiorale B 67 94,4 12 Actara Postfiorale B 94,8 89,7 13 Confidor Postfiorale B 67,4 97,9 colonie di afide cenerognolo. Valori di efficacia analoghi si sono ottenuti con l’altra strategia combinata, basata sull’utilizzo prefiorale di Pirimor seguito da Actara. Tra i prefiorali si confermava una minor azione del principio attivo Pirimor, che complessivamente si attestava su valori di efficacia dell’80% rispetto al testimone. Il particolare andamento stagionale sembra aver influenzato positivamente le popolazioni dell’afide lanigero, che nelle parcelle non trattate è passato da valori di 5% di getti a inizio maggio a oltre il 30% al 6 giugno. L’azione dei formulati nei confronti di questo afide è risultata variabile; i migliori risultati in termini di efficacia si sono ottenuti con Pirimor prefiorale, le strategie Oikos + Epik, Pirimor + Actara e il trattamento postfiorale con Actara. Tabella 11 – 2008. Percentuale di getti infestati nelle parcelle non trattate Anno Testimone 2008 Germogli infestati 05 maggio 13 maggio 26 maggio 17 giugno Afide cenerognolo 0% 3,3 % 15,7 % 53,7 % Afide lanigero 0% 0% 2,3 % 15,3 % Tabella 12 – 2008. Efficacia Abbott dei formulati a confronto Anno 2008 Tesi Applicazione Efficacia lanigero % Efficacia cenerognolo % 2 Teppeki Prefiorale A2 0 100 3 Confidor Prefiorale A2 66 100 4 Confidor + Oliocin Prefiorale A2 72 100 5 Klartan Prefiorale A2 0 89 6 Confidor Postfiorale B 100 94 7 Actara Postfiorale B 100 91,7 Grafico 1: dinamica di afide cenerognolo e lanigero nelle diverse annate e fioritura del melo; le frecce indicano i momenti di intervento Testim o n e 2006 100% 90% 80% Getti infestati 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 01/04/06 08/04/06 15/04/06 22/04/06 29/04/06 06/05/06 13/05/06 A. cenerognolo 20/05/06 27/05/06 03/06/06 10/06/06 17/06/06 27/05/07 03/06/07 10/06/07 17/06/07 27/05/08 03/06/08 10/06/08 17/06/08 A. lanigero Testim o n e 2007 100% 90% 80% Getti infestati 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 01/04/07 08/04/07 15/04/07 22/04/07 29/04/07 06/05/07 13/05/07 A. cenerognolo 20/05/07 A. lanigero 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 01/04/08 08/04/08 15/04/08 22/04/08 29/04/08 06/05/08 13/05/08 A. cenerognolo 20/05/08 A. lanigero Terra Trentina 4/2009 Testim o n e 2008 100% Getti infestati Afide 2008 (tabelle 11 e 12) – L’annata 2008 si è caratterizzata per un periodo di fioritura del melo molto prolungato. Infatti sono intercorsi 35 giorni dallo stadio fenologico bottoni rosa fino alla completa caduta petali, rispetto ai 14 del 2006 e 15 del 2007. Nel primo rilievo stagionale (05 maggio) non si sono riscontrate colonie di afide cenerognolo, neppure nelle parcelle testimone. Al 13 maggio, in corrispondenza della completa caduta dei petali, è stato eseguito l’intervento postfiorale; le due tesi trattate in tale data, Actara e Confidor, presentavano comunque già valori prossimi al 4% di getti infestati, come nelle parcelle testimone. Tutte le tesi prefiorali mostravano, dopo 35 giorni dal trattamento, un completo contenimento dell’afide cenerognolo. Al rilievo del 26 maggio le parcelle non trattate manifestavano un indice medio di attacco del 29 melo: controllo afidi Terra Trentina 4/2009 Le formiche si nutrono del liquido zuccherino escreto dagli afidi 30 15,7%, aumentato a metà giugno fino ad oltre il 50 % dei germogli. Dopo 70 giorni dal trattamento le strategie prefiorali a base di Teppeki e Confidor (da solo o con aggiunta di olio) evidenziavano un contenimento completo del fitomizo. La tesi Klartan, differenziandosi statisticamente dalle precedenti, evidenziava una perdita di persistenza con oltre il 6% dei getti infestati. Relativamente all’afide laniero, a metà giugno le parcelle non trattate presentavano un livello di infestazione di oltre il 15% dei germogli, prevalentemente. Solamente le due strategie basate su interventi in fase postfiorale (Actara e Confidor) hanno garantito un completo contenimento di questa specie afidica, grazie all’efficacia di “posizionamento”. Diversamente le tesi prefiorali, per le quali sono state fatte le ultime valutazioni a 70 dal trattamento (17 giugno), hanno evidenziato scarsa azione verso l’afide lanigero. Conclusioni Le strategie chimiche testate nelle tre annate sono state valutate distribuendo gli agrofarmaci su piante in piena produzione, po- nendo particolare attenzione alla bagnatura della pianta; la presenza di afide cenerognolo nel corso delle tre annate è risultata molto elevata, come evidenziato dai livelli registrati nelle parcelle testimone, nelle quali già alla fine di giugno di tutte le annate la produzione e così pure la vegetazione risultava per gran parte compromessa. Anche le popolazioni di Eriosoma sono risultate nelle tre annate molto consistenti e distribuite omogeneamente nell’appezzamento sperimentale. L’attività di predazione dell’afide cenerognolo ad opera di ausiliari quali coccinellidi, sirfidi ed imenotteri, è risultata importante solo nel secondo anno di prova e tuttavia non ha condizionato la valutazione delle strategie chimiche. Altro aspetto emerso nella programmazione della difesa da afide cenerognolo è stato l’influenza delle condizioni climatiche sullo sviluppo dell’insetto. Infatti nelle tre annate di sperimentazione le condizioni meteorologiche primaverili sono risultate estremamente diverse; ciò ha influito sulla fenologia del melo, conseguentemente sull’epoca dei trattamenti aficidi e in definitiva sul grado di efficacia di “posizionamento”delle strate- gie valutate. A titolo di esempio, nell’annata 2008 la fioritura del melo è durata oltre trenta giorni, contro i quindici delle due stagioni precedenti; in tale contesto le strategie postfiorali dovevano contrastare un’infestazione in atto di oltre il 3% dei getti. È noto che il successo della difesa verso l’afide cenerognolo risulta condizionato dall’efficacia di contenimento delle fondatrici, che colonizzano la pianta già in epoca prefiorale. Va constatato che in annate caratterizzate da periodi di fioritura prolungati (es. 2008) e in zone di elevata pressione del fitomizo, può rendersi necessario il completamento della difesa con trattamenti specifici in fase postfiorale. Del resto, tale approccio ha valore anche nelle situazioni in cui accanto al contenimento del cenerognolo si renda necessario il controllo dell’afide lanigero, verso il quale il momento opportuno è in postfioritura. Dai risultati ottenuti si evidenzia una buona efficacia nei confronti dell’afide cenerognolo per gran parte dei formulati testati. Emerge una leggera perdita di azione per i pp.aa pirimicarb e per il piretroide fluvalinate, per questo se ne consiglia un utilizzo in strategia. Per quanto concerne l’utilizzo di azadiractina, che ha fornito in questa sperimentazione ottimi risultati, risulta di particolare importanza il timing di utilizzo, corrispondente a mazzetti divaricati. Il nuovo formulato Teppeki manifesta un’ottima azione di contenimento del cenerognolo soprattutto con applicazione prefiorale; dopo caduta petali e in presenza di piccole colonie di fondatrici sembra auspicabile l’utilizzo di formulati con maggior azione citotropica e sistemica come ad esempio Confidor. Del resto, il buon profilo ecotissicologico di Teppeki nei riguardi dell’ape non ne limita il suo utilizzo in fase prefiorale. Tutti e tre i neonicotinoidi (Actara, Confidor e Epik) hanno evidenziato ottimi risultati nel contenimento di D. plantaginea e trovano motivo di utilizzo in pre o postfioritura, in base alle loro diverse caratteristiche. Acetamiprid, che da precedenti studi sembra mostrare minori effetti collaterali nei confronti dei pronubi, trova collocazione ideale sia in prefioritura che immediata postfioritura; thiametoxam, in virtù della sua rilevante efficacia anche nei confronti dell’afide lanigero, trova la sua migliore collocazione con applicazioni in postfioritura. Anche per Confidor si consiglia come epoca ideale la post-fioritura. Relativamente all’afide laniero, dai risultati ottenuti emerge l’importanza della scelta appropriata del momento di applicazione; Colonia di afide lanigero questa specie di afide compare nel frutteto successivamente all’afide cenerognolo e perciò le strategie più efficaci sono basate su interventi in fase postfiorale. Verso questa specie, i migliori risultati si sono ottenuti con le strategie Oikos + Epik, Pirimor + Actara e il trattamento postfiorale con Actara. Relativamente all’impatto degli aficidi nei confronti degli acari fitoseidi, non sono emersi significativi effetti perturbativi da parte dei diversi agrofarmaci e/o delle strategie combinate. Un viticoltore socio della cantina La Vis e Valle di Cembra sarà in grado dal prossimo autunno di eseguire la vendemmia meccanica per conto di terzi. Dispone di una vendemmiatrice scavallante che funziona a scuotimento verticale ed è di piccole dimensioni. Trainata da trattrice, può operare solo in vigneti allevati a spalliera. Costo previsto per la prestazione 500 euro a ettaro. Le ditte che operano per conto terzi in Trentino sono attrez- zate anche per eseguire operazioni particolari nei vigneti e non solo per la messa a dimora dell’intero vigneto per la quale hanno iniziato a lavorare qualche anno fa. Possono eseguire infatti operazioni al verde, quali sfogliatura e cimatura affidate a macchine speciali. cibano di insetti anche durante il volo che di norma si svolge di giorno. I gruppi di rondini non sono molto numerosi e il viaggio è interrotto da soste notturne nei canneti e negli impianti di canne di bambù che le proteggono dal freddo e soprattutto dalla vista dei predatori. Le rondini compiono migliaia di chilometri per tornare volando in Trentino dai Paesi caldi nei quali hanno trascorso l’inverno. Le rondini, dice l’esperto Sergio Abram, si I proprietari o conduttori di vigneti già iscritti nei registri delle DOC e delle IGT della CCIAA di Trento devono per legge notificare all’Ufficio agricoltura dell’Ente came- rale entro il 30 aprile di ogni anno le variazioni o modifiche apportate od intervenute a seguito di nuovi contratti di compravendita o affitto, riduzione od aumento di superficie, rinnovo e sostituzione di vitigni. Entro la stessa data possono pure procedere all’iscrizione di vigneti non inseriti nei registri. Per i soci delle cantine sociali il carteggio viene di solito predisposto dall’ufficio assistenza. Gli interessati devono soltanto firmare i moduli compilati. Terra Trentina 4/2009 Tecnica flash 31