sTRATEgIE DI DIfEsA DA AfIDE CENEROgNOlO E

Transcript

sTRATEgIE DI DIfEsA DA AfIDE CENEROgNOlO E
melo: controllo afidi
Prova condotta in un meleto dell’Azienda de Bellat di Borgo Valsugana
Terra Trentina 4/2009
STRATEGIE DI DIFESA
DA AFIDE CENEROGNOLO
E LANIGERO DEL MELO
24
Introduzione
L’afide cenerognolo rappresenta
uno degli insetti chiave del melo per gli ingenti danni che può
arrecare alla vegetazione e alla
produzione. Infatti anche in presenza di bassi livelli di popolazione, il suo elevato potenziale riproduttivo può determinare
consistenti danni sia alla vegetazione (accartocciamenti fogliari ed imbrattamento), che alla
produzione (deformazioni a carico di frutti e formazione di fumaggine). Nel corso delle ultime stagioni si è registrata anche
nell’ambiente trentino una generale recrudescenza del fitomizo,
testimoniata da un sempre più
frequente ricorso a interventi di
soccorso. Parallelamente si sono evidenziate sempre più frequentemente infestazioni, talvolta anche consistenti, di Eriosoma
lanigerum, l’afide lanigero del
melo. Tali manifestazioni hanno
talvolta interessato anche frutteti
giovani, con ridotto sviluppo vegetativo e razionali sistemi di potatura e piani di concimazione.
Ciò può trovare spiegazione sia
nella parziale efficacia di alcuni
aficidi, ma riteniamo anche nella distribuzione non accurata, intesa come bagnatura non uniforme della vegetazione, (es. parti
interne della chioma, zona del
colletto e dei polloni radicali),
oltre che alla scelta di posizionamenti d’intervento non appropriati.
Scopo della sperimentazione di cui si dà
resoconto era valutare l’efficacia di diversi
aficidi nel contenimento dell’afide cenerognolo
e la loro azione secondaria sull’afide lanigero
e sugli insetti e acari utili presenti nel meleto.
Testati momenti di applicazione e strategie
semplici e combinate
Mario Baldessari, Claudio Rizzi, Giulio Bortolini,
Gino Angeli
Fondazione E. Mach/Istituto Agrario S. Michele a/Adige – Unità di Fitoiatria
Coccinella predatrice di afidi
Nella gestione fitosanitaria delle
colture è fondamentale disporre
di agrofarmaci caratterizzati da
un’elevata attività nei confronti
delle specie dannose e che nel
contempo manifestino una buona selettività verso le specie utili.
Tali aspetti sono legati in primo
luogo alle caratteristiche intrinseche del p.a. e/o della formulazione, quali ad esempio il meccanismo di azione e la persistenza.
Inoltre, attraverso la scelta dei
momenti applicativi più idonei, il
formulato può esprimere un’efficacia e una selettività di “posizio-
Tabella 1 – Caratteristiche generali del frutteto sperimentale
Località
Anni
Cultivar
Forma
di
allevamento
Sesto
impianto
(m x m)
Altezza
piante
(m)
Anno
di
impianto
Borgo V. (Tn)
2006
2007
2008
Golden
Delicious
Spindel
3,4 x 0,9
2,2-3
1998
Tabella 2 – Stadi fenologici del melo e corrispondenti date
di applicazione degli aficidi nel corso delle tre annate
Anno
Prefiorale
Mazzetti
divaricati
A1
2006
20 aprile
2007
6 aprile
2008
-
Postfiorale
Caduta
petali
Durata
fioritura
A2
B
A2 – B
26 aprile
10 maggio
14
9 aprile
24 aprile
15
8 aprile
13 maggio
35
Prefiorale
Bottoni rosa
rimentazione triennale relativi all’efficacia di strategie pre- e
post-fiorali di formulati commerciali nei confronti dell’afide cenerognolo. Sono presentati inoltre
gli effetti secondari delle strategie
nei confronti dell’afide lanigero.
Materiali e metodi
Le prove sono state realizzate in
un meleto (tabella 1) dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige in Valsugana. Il frutteto (6 ha),
di cultivar Golden Delicious era
allevato a Spindel e innestato
su M9; questo è stato suddiviso
in parcelle di grandi dimensioni
(330 piante adulte/parcella), prevedendo 4 repliche per ciascuna
tesi esaminata.
Trattamenti. Gli interventi insetticidi sono stati eseguiti utilizzando un atomizzatore e distribuendo una quantità di miscela pari a
1500 l/ha, pari a 500 litri per metro di altezza.
Nel corso dei tre anni gli intervenuti aficidi sono stati realizzati
nei seguenti stadi fenologici:
A1) a mazzetti divaricati (trattamenti prefiorali con azadiractina)
A2) a bottoni rosa (trattamenti
prefiorali)
B) a completa caduta dei petali
(trattamenti postfiorali)
Controlli. L’efficacia delle strategie è stata quantificata controllando il numero di afidi di 100
germogli per ciascuna replica
(400 getti per ciascun formulato), considerando sia l’afide cenerognolo che altre specie come
afide laniero e verde.
Aficidi. Degli aficidi testati vengono presentati i risultati di otto formulati commerciali (tabella
3) che agiscono secondo cinque
modalità d’azione (classificazione IRAC).
Del primo gruppo, rappresentato
Tabella 3 – Caratteristiche tecniche dei formulati e dosaggi di utilizzo
Formulato
commerciale
Classe
IRAC
Principio attivo
p.a. %
Form.
Dose
g-ml/hl
Pirimor
1A
pirimicarb
17,5
WG
200
Klartan
3A
fluvalinate
21
EW
30
Actara
4A
thiamethoxam
25
WG
30
Confidor
4A
imidacloprid
17,1
SL
50
100
Epik
4A
acetamiprid
5
PB
Teppeki
9C
flonicamid
50
WG
9,3
NeemAzal T/S
18B
azadiractina
1
EC
200
Oikos
18B
azadiractina
2,5
EC
80
Terra Trentina 4/2009
namento”, legate al ciclo biologico delle specie coinvolte.
In Trentino la difesa integrata
nei confronti degli afidi del melo
prevede generalmente due interventi, in fase prefiorale e postfiorale. In particolare con il trattamento prefiorale, indirizzato nei
confronti di fondatrici dell’afide
cenerognolo, si mira a contenere gli afidi prima che essi costituiscano delle colonie, generalmente più difficili da eradicare;
questo timing assicura inoltre
un maggior rispetto nei confronti degli ausiliari, in quanto scarsamente presenti nel frutteto. La
prossimità della fioritura del melo impone comunque una attenta
valutazione degli effetti collaterali nei confronti degli insetti bottinatori, in primis le api.
L’intervento in postfioritura viene
generalmente eseguito per completare il controllo dell’afide cenerognolo, qualora si rendesse
necessario, oltre che per limitare
altre specie afidiche. In particolare è considerato il momento di
applicazione più appropriato per
il controllo dell’afide lanigero e
pure limita l’afide verde.
Attualmente nuove tematiche
emergenti rendono necessaria
una verifica delle strategie di difesa degli afidi del melo; in primo
luogo l’esclusione di alcuni aficidi
in seguito alla revisione europea
sugli agrofarmaci. Altre limitazioni sono legate all’utilizzo improprio dei formulati, soprattutto in
prossimità della fioritura, per i
negativi riflessi nei confronti delle api. Altro aspetto rilevante, anche se talvolta sottovalutato, è la
capacità delle popolazioni di afidi
di differenziare ceppi resistenti.
In base a tali presupposti si è inteso dare un contributo nell’ottica
dell’individuazione di nuovi formulati efficaci e nella definizione dei momenti applicativi appropriati. Con la presente nota
si riportano i risultati di una spe-
25
melo: controllo afidi
frutticole italiane, e da poco inserito anche nel protocollo frutticolo trentino.
Infine il carbammato pirimicarb
(Pirimor) è stato inserito nella prova come prefiorale di referenza.
Malformazioni su mele provocate da forte infestazione di afide cenerognolo
Tabella 4 – 2006 – Trattamenti aficidi
e corrispondenti stadi fenologici del melo
Anno
Tesi
Prefiorale
Mazzetti divaricati
A1
1
Terra Trentina 4/2009
26
Postfiorale
Caduta petali
A2
B
Testimone
2
Oikos
3
NeemAzal
4
2006
Prefiorale
Bottoni rosa
Pirimor
5
Epik
6
Confidor
7
Teppeki
8
Oikos
Epik
9
Oikos
Confidor
10
Teppeki
11
Confidor
12
Actara
dalla famiglia dei neonicotinoidi sono stati testati i tre formulati thiamethoxam (Actara), imidacloprid (Confidor) e acetamiprid
(Epik). L’aficida flonicamid (Teppeki), un formulato di recente
introduzione sul mercato, appartenente alla famiglia delle pyridinecarboxamidi è stato testato sia
in pre che postfioritura.
Terzo gruppo di aficidi considerati sono stati due formulati
a base di azadiractina (NeemAzal T/S e Oikos). Questi sono
stati addizionati di bagnante,
per aumentarne l’assorbimento
e potenziarne l’azione. Le applicazioni prefiorali di azadiractina
sono state anticipate allo stadio
di mazzetti divaricati, rispetto al
tradizionale momento dei bottoni rosa. È stato valutato in prefioritura il piretroide fluvalinate
(Klartan), utilizzato in altre realtà
Strategie 2006. Sono state confrontate undici strategie chimiche
pre e postfiorali, oltre ad una tesi
non trattata; due strategie prevedevano un solo intervento aficida a base di azadiractina (Oikos
e NeemAzal), a mazzetti divaricati. In altre due strategie al trattamento prefiorale con Oikos
seguiva in fase postfiorale un intervento con Epik e Confidor.
Quattro strategie prevedevano il
solo intervento in fase prefiorale con Pirimor, Epik, Confidor e
Teppeki. Infine in tre tesi si è intervenuti a fine caduta petali rispettivamente con Teppeki, Confidor e Actara. (tabella 4).
Strategie 2007. Sono state valutate dodici strategie chimiche pre
e postfiorali; due tesi prevedevano un intervento aficida a base di
azadiractina (Oikos), a mazzetti
divaricati. In fase postfiorale la
difesa era completata con un intervento rispettivamente di Epik
e Confidor.
Col fine di valutare efficacia e
persistenza d’azione sono state
Tabella 5 – 2007 – Trattamenti aficidi
e corrispondenti stadi fenologici del melo
Anno
Tesi
2007
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
Prefiorale
Mazzetti divaricati
Prefiorale
Bottoni rosa
Postfiorale
Caduta petali
A1
A2
Testimone
Pirimor
Epik
Teppeki
Confidor
Confidor + Oliocin
Klartan
Pirimor
B
Oikos
Oikos
Epik
Confidor
Actara
Teppeki
Actara
Confidor
Tabella 6 – 2008 – Trattamenti aficidi
e corrispondenti stadi fenologici del melo
Tesi
Prefiorale
Bottoni rosa
A2
B
1
2008
Postfiorale
Caduta petali
Testimone
2
Teppeki
3
Confidor
4
Confidor + Oliocin
5
Klartan
6
Confidor
7
Actara
testate inoltre sei strategie basate esclusivamente su interventi in
fase prefiorale a base di Pirimor,
Epik, Teppeki, Klartan e Confidor (con o senza aggiunta di olio
minerale). In un’altra strategia
al trattamento prefiorale con Pirimor seguiva in fase postfiorale un intervento con Actara. Infine come nell’annata precedente,
in tre tesi si è intervenuti a fine
caduta petali rispettivamente con
Teppeki, Confidor e Actara. (tabella 5).
Strategie 2008. Sono state confrontate sei strategie chimiche
pre e postfiorali; quattro tesi prevedevano un solo intervento aficida con posizionamento prefiorale, a base di Teppeki, Klartan e
Confidor, quest’ultimo con o senza aggiunta di olio minerale. Infine in due strategie si è intervenuti a fine caduta petali utilizzando
Confidor e Actara. (tabella 6).
Risultati
Afide 2006 (tabelle 7 e 8). Nella prima decade di maggio, alla completa caduta dei petali (08
maggio), la presenza di D. plantaginea risultava limitata a colonie poco numerose e di scarsa
entità, costituite prevalentemente da singole fondatrici.
Al rilievo successivo (24 maggio)
nelle parcelle testimoni si registrava un indice medio di infestazione pari al 7,5 % dei getti;
a questa data le strategie chimiche presentavano valori statisti-
camente inferiori rispetto al non
trattato e variabili da 0 a 1,5% di
getti infestati. Nelle parcelle testimone si evidenziava anche un
infestazione di afide lanigero superiore al 4% dei germogli.
Nel mese di giugno, in seguito
ad un periodo caratterizzato da
ridotte temperature, si è assistito
ad un incremento repentino delle colonie nelle parcelle non trattate, arrivando a circa un 40% di
getti occupati l’08 giugno e del
82,5% in data 20 giugno. In questa fase tutte le strategie chimiche hanno contenuto efficacemente il fitofago; pirimicarb, pur
non mostrando differenze significative con le altre tesi a con-
Tabella 7 – 2006. Percentuale di getti infestati nelle parcelle non trattate
Anno
Testimone
2006
Germogli infestati
08 maggio
24 maggio
Afide
cenerognolo
8 giugno
20 giugno
0,2 %
Afide lanigero
0%
7,5 %
38 %
82,5 %
4,7 %
6,0 %
27,7 %
Tabella 8 – 2006. Efficacia Abbott dei formulati a confronto
Anno
2006
Tesi
Applicazione
Efficacia %
afide
lanigero
Efficacia %
afide
cenerognolo
2
Oikos
Prefiorale A1
77,3
98,2
3
NeemAzal
Prefiorale A1
86,4
99,8
4
Pirimor
Prefiorale A2
78,6
94,9
5
Epik
Prefiorale A2
92,9
100
6
Confidor
Prefiorale A2
77,3
100
7
Teppeki
Prefiorale A2
65,6
99,8
Oikos
Prefiorale A1
Epik
Postfiorale B
100
99,8
82
100
96,9
8
9
Oikos
Prefiorale A1
Confidor
Postfiorale B
10
Teppeki
Postfiorale B
86,4
11
Confidor
Postfiorale B
83,8
100
12
Actara
Postfiorale B
100
99,8
Terra Trentina 4/2009
Anno
fronto, evidenziava tuttavia una
leggera perdita di persistenza, attestandosi su percentuali di infestazione del 3,5%.
Le altre strategie combinate e
pure i singoli interventi prefiorali evidenziavano valori di infestazione inferiori.
Prestazioni di efficacia simili erano ottenuti nelle tesi in cui era
previsto il solo intervento postfiorale; nello specifico le tesi Actara e Confidor risultavano
completamente pulite, mentre
Teppeki presentava un 3% di infestazione; relativamente a Teppeki è interessante notare come
lo stesso formulato testato da solo in fase prefiorale abbia garantito un completo contenimento
dell’afide cenerognolo.
Dall’analisi complessiva dei dati,
espressa come efficacia Abbott,
risulta una buona azione per tutti
gli aficidi a confronto, con valori compresi tra il 95% di Pirimor
e il 100%. Va ricordato che i valori di efficacia nelle singole Tesi sono calcolati rispetto alla popolazione del testimone, che al
termine della prova ha raggiun-
27
melo: controllo afidi
Terra Trentina 4/2009
to valori molto elevati di infestazione.
Relativamente all’afide eriosoma, al termine della prova si registrava nelle parcelle non trattate un’infestazione media del 30%
dei germogli. L’efficacia dei formulati allo studio nei confronti
dell’afide lanigero, da intendersi come azione collaterale, risultava fortemente influenzata dal
momento di applicazione. Nello
specifico i trattamenti eseguiti in
fase postfiorale hanno garantito i
migliori risultati. A titolo di esempio Teppeki ha mostrato valori di efficacia del 65% con singolo intervento prefiorale e di oltre
l’86% con trattamento postfiorale. La strategia Oikos + Epik e la
tesi Actara sono le uniche che
hanno garantito il contenimento
completo dell’eriosoma.
28
Afide 2007 (tabelle 9 e 10): le
condizioni climatiche primaverili, caratterizzate da temperature
sensibilmente superiori alla media del periodo, hanno determinato un anticipo della fenologia
del melo e conseguentemente
dell’epoca di applicazione degli
agrofarmaci. Rispetto al 2006 gli
interventi aficidi sono stati eseguiti con 14-17 giorni di anticipo, nel rispetto degli stadi fenologici prefissati.
Nel rilievo del 08 maggio, rispettivamente a circa 29 e 14 giorni
dai trattamenti prefiorali e postfiorali, nelle parcelle testimone si
registrava un’infestazione media
del 5,5% dei germogli.
Tutte le strategie presentavano buoni livelli di contenimento
dell’afide cenerognolo, con valori di infestazione inferiori all’1,5%
dei getti.
Al controllo del 30 maggio la presenza di colonie di afidi nel testimone era di circa il 20 %.
In questa fase la strategia di pirimicarb da solo in prefioritura si
attestava su valori di 7,5%, diffe-
Colonia di afide cenerognolo, forme giovanili con adulti alati
Tabella 9 – 2007. Percentuale di getti infestati nelle parcelle non trattate
Anno
Testimone
2007
Germogli infestati
02 maggio
08 maggio
30 maggio
06 giugno
Afide
cenerognolo
0%
5,5 %
19,2 %
24,0 %
Afide lanigero
0%
5,0 %
13,0 %
30,2 %
renziandosi dalle altre tesi prefiorali per una minor persistenza. Nella tesi basata sull’utilizzo
di Pirimor in prefioritura, seguito
a caduta petali da Actara, il controllo dell’afide risultava completo. Valori leggermente inferiori
di efficacia si sono ottenuti nelle strategie postfiorali.
Al controllo del 06 giugno, a circa due mesi dagli interventi prefiorali e 40 giorni dai postfiorali,
si è riscontrato solo un modesto
incremento di colonie attive di
afide cenerognolo nelle parcelle non trattate (24%), legato soprattutto alle elevate popolazioni
di insetti predatori presenti (Adalia bipunctata L. e Coccinella
septempunctata L.). Le strategie
combinate trattate in fase prefiorale con Oikos e con un intervento a caduta petali con Epik o
Confidor, sono risultate prive di
Tabella 10 – 2007. Efficacia Abbott dei formulati a confronto.
Anno
Tesi
2
Oikos
Prefiorale A1
Epik
Postfiorale B
Efficacia %
afide
lanigero
Efficacia %
afide
cenerognolo
85,5
97,4
54
96,9
Oikos
Prefiorale A1
Confidor
Postfiorale B
4
Pirimor
Prefiorale A2
88,6
80
5
Epik
Prefiorale A2
61,1
88,7
6
Teppeki
Prefiorale A2
36,8
93,8
7
Confidor
Prefiorale A2
15,5
100
8
Confidor +
Oliocin
Prefiorale A2
46,6
96,9
9
Klartan
Prefiorale A2
70
99,5
Pirimor
Prefiorale A2
Actara
Postfiorale B
99,5
100
3
2007
Applicazione
10
11
Teppeki
Postfiorale B
67
94,4
12
Actara
Postfiorale B
94,8
89,7
13
Confidor
Postfiorale B
67,4
97,9
colonie di afide cenerognolo. Valori di efficacia analoghi si sono
ottenuti con l’altra strategia combinata, basata sull’utilizzo prefiorale di Pirimor seguito da Actara.
Tra i prefiorali si confermava una
minor azione del principio attivo
Pirimor, che complessivamente
si attestava su valori di efficacia
dell’80% rispetto al testimone.
Il particolare andamento stagionale sembra aver influenzato positivamente le popolazioni
dell’afide lanigero, che nelle parcelle non trattate è passato da valori di 5% di getti a inizio maggio
a oltre il 30% al 6 giugno. L’azione dei formulati nei confronti di
questo afide è risultata variabile;
i migliori risultati in termini di efficacia si sono ottenuti con Pirimor prefiorale, le strategie Oikos
+ Epik, Pirimor + Actara e il trattamento postfiorale con Actara.
Tabella 11 – 2008. Percentuale di getti infestati nelle parcelle non trattate
Anno
Testimone
2008
Germogli infestati
05 maggio
13 maggio
26 maggio
17 giugno
Afide
cenerognolo
0%
3,3 %
15,7 %
53,7 %
Afide lanigero
0%
0%
2,3 %
15,3 %
Tabella 12 – 2008. Efficacia Abbott dei formulati a confronto
Anno
2008
Tesi
Applicazione
Efficacia
lanigero
%
Efficacia
cenerognolo
%
2
Teppeki
Prefiorale A2
0
100
3
Confidor
Prefiorale A2
66
100
4
Confidor +
Oliocin
Prefiorale A2
72
100
5
Klartan
Prefiorale A2
0
89
6
Confidor
Postfiorale B
100
94
7
Actara
Postfiorale B
100
91,7
Grafico 1: dinamica di afide cenerognolo e lanigero nelle diverse annate
e fioritura del melo; le frecce indicano i momenti di intervento
Testim o n e 2006
100%
90%
80%
Getti infestati
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
01/04/06
08/04/06
15/04/06
22/04/06
29/04/06
06/05/06
13/05/06
A. cenerognolo
20/05/06
27/05/06
03/06/06
10/06/06
17/06/06
27/05/07
03/06/07
10/06/07
17/06/07
27/05/08
03/06/08
10/06/08
17/06/08
A. lanigero
Testim o n e 2007
100%
90%
80%
Getti infestati
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
01/04/07
08/04/07
15/04/07
22/04/07
29/04/07
06/05/07
13/05/07
A. cenerognolo
20/05/07
A. lanigero
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
01/04/08
08/04/08
15/04/08
22/04/08
29/04/08
06/05/08
13/05/08
A. cenerognolo
20/05/08
A. lanigero
Terra Trentina 4/2009
Testim o n e 2008
100%
Getti infestati
Afide 2008 (tabelle 11 e 12) –
L’annata 2008 si è caratterizzata per un periodo di fioritura del
melo molto prolungato. Infatti sono intercorsi 35 giorni dallo stadio fenologico bottoni rosa
fino alla completa caduta petali,
rispetto ai 14 del 2006 e 15 del
2007.
Nel primo rilievo stagionale (05
maggio) non si sono riscontrate colonie di afide cenerognolo, neppure nelle parcelle testimone.
Al 13 maggio, in corrispondenza della completa caduta dei petali, è stato eseguito l’intervento
postfiorale; le due tesi trattate in
tale data, Actara e Confidor, presentavano comunque già valori
prossimi al 4% di getti infestati,
come nelle parcelle testimone.
Tutte le tesi prefiorali mostravano, dopo 35 giorni dal trattamento, un completo contenimento
dell’afide cenerognolo.
Al rilievo del 26 maggio le parcelle non trattate manifestavano
un indice medio di attacco del
29
melo: controllo afidi
Terra Trentina 4/2009
Le formiche si nutrono del liquido zuccherino escreto dagli afidi
30
15,7%, aumentato a metà giugno
fino ad oltre il 50 % dei germogli.
Dopo 70 giorni dal trattamento le
strategie prefiorali a base di Teppeki e Confidor (da solo o con
aggiunta di olio) evidenziavano
un contenimento completo del
fitomizo. La tesi Klartan, differenziandosi statisticamente dalle
precedenti, evidenziava una perdita di persistenza con oltre il 6%
dei getti infestati.
Relativamente all’afide laniero, a
metà giugno le parcelle non trattate presentavano un livello di
infestazione di oltre il 15% dei
germogli, prevalentemente. Solamente le due strategie basate su
interventi in fase postfiorale (Actara e Confidor) hanno garantito un completo contenimento
di questa specie afidica, grazie
all’efficacia di “posizionamento”. Diversamente le tesi prefiorali, per le quali sono state fatte le ultime valutazioni a 70 dal
trattamento (17 giugno), hanno
evidenziato scarsa azione verso
l’afide lanigero.
Conclusioni
Le strategie chimiche testate nelle tre annate sono state valutate
distribuendo gli agrofarmaci su
piante in piena produzione, po-
nendo particolare attenzione alla bagnatura della pianta; la presenza di afide cenerognolo nel
corso delle tre annate è risultata
molto elevata, come evidenziato
dai livelli registrati nelle parcelle testimone, nelle quali già alla
fine di giugno di tutte le annate
la produzione e così pure la vegetazione risultava per gran parte compromessa. Anche le popolazioni di Eriosoma sono risultate
nelle tre annate molto consistenti e distribuite omogeneamente
nell’appezzamento sperimentale.
L’attività di predazione dell’afide
cenerognolo ad opera di ausiliari
quali coccinellidi, sirfidi ed imenotteri, è risultata importante solo
nel secondo anno di prova e tuttavia non ha condizionato la valutazione delle strategie chimiche.
Altro aspetto emerso nella programmazione della difesa da afide cenerognolo è stato l’influenza delle condizioni climatiche
sullo sviluppo dell’insetto. Infatti nelle tre annate di sperimentazione le condizioni meteorologiche primaverili sono risultate
estremamente diverse; ciò ha influito sulla fenologia del melo, conseguentemente sull’epoca dei trattamenti aficidi e in
definitiva sul grado di efficacia
di “posizionamento”delle strate-
gie valutate. A titolo di esempio,
nell’annata 2008 la fioritura del
melo è durata oltre trenta giorni,
contro i quindici delle due stagioni precedenti; in tale contesto
le strategie postfiorali dovevano
contrastare un’infestazione in atto di oltre il 3% dei getti.
È noto che il successo della difesa verso l’afide cenerognolo risulta condizionato dall’efficacia
di contenimento delle fondatrici, che colonizzano la pianta già
in epoca prefiorale. Va constatato che in annate caratterizzate da
periodi di fioritura prolungati (es.
2008) e in zone di elevata pressione del fitomizo, può rendersi
necessario il completamento della difesa con trattamenti specifici
in fase postfiorale. Del resto, tale
approccio ha valore anche nelle
situazioni in cui accanto al contenimento del cenerognolo si renda
necessario il controllo dell’afide
lanigero, verso il quale il momento opportuno è in postfioritura.
Dai risultati ottenuti si evidenzia
una buona efficacia nei confronti dell’afide cenerognolo per gran
parte dei formulati testati.
Emerge una leggera perdita di
azione per i pp.aa pirimicarb e
per il piretroide fluvalinate, per
questo se ne consiglia un utilizzo
in strategia.
Per quanto concerne l’utilizzo
di azadiractina, che ha fornito in
questa sperimentazione ottimi risultati, risulta di particolare importanza il timing di utilizzo, corrispondente a mazzetti divaricati.
Il nuovo formulato Teppeki manifesta un’ottima azione di contenimento del cenerognolo soprattutto con applicazione prefiorale;
dopo caduta petali e in presenza di piccole colonie di fondatrici sembra auspicabile l’utilizzo
di formulati con maggior azione citotropica e sistemica come
ad esempio Confidor. Del resto,
il buon profilo ecotissicologico
di Teppeki nei riguardi dell’ape
non ne limita il suo utilizzo in fase prefiorale.
Tutti e tre i neonicotinoidi (Actara, Confidor e Epik) hanno evidenziato ottimi risultati nel contenimento di D. plantaginea e
trovano motivo di utilizzo in pre
o postfioritura, in base alle loro diverse caratteristiche. Acetamiprid, che da precedenti studi
sembra mostrare minori effetti
collaterali nei confronti dei pronubi, trova collocazione ideale sia in prefioritura che immediata postfioritura; thiametoxam,
in virtù della sua rilevante efficacia anche nei confronti dell’afide lanigero, trova la sua migliore collocazione con applicazioni
in postfioritura. Anche per Confidor si consiglia come epoca ideale la post-fioritura.
Relativamente all’afide laniero,
dai risultati ottenuti emerge l’importanza della scelta appropriata del momento di applicazione;
Colonia di afide lanigero
questa specie di afide compare nel frutteto successivamente
all’afide cenerognolo e perciò le
strategie più efficaci sono basate su interventi in fase postfiorale. Verso questa specie, i migliori risultati si sono ottenuti con le
strategie Oikos + Epik, Pirimor +
Actara e il trattamento postfiorale con Actara.
Relativamente all’impatto degli
aficidi nei confronti degli acari fitoseidi, non sono emersi significativi effetti perturbativi da parte
dei diversi agrofarmaci e/o delle
strategie combinate.
Un viticoltore socio
della cantina La Vis e
Valle di Cembra sarà
in grado dal prossimo
autunno di eseguire la
vendemmia meccanica
per conto di terzi. Dispone di una vendemmiatrice
scavallante
che funziona a scuotimento verticale ed è
di piccole dimensioni. Trainata da trattrice, può operare solo in vigneti allevati a
spalliera. Costo previsto per la prestazione
500 euro a ettaro.
Le ditte che operano per conto terzi in
Trentino sono attrez-
zate anche per eseguire operazioni particolari nei vigneti e non
solo per la messa a dimora dell’intero vigneto per la quale hanno iniziato a lavorare
qualche anno fa. Possono eseguire infatti operazioni al verde,
quali sfogliatura e cimatura affidate a macchine speciali.
cibano di insetti anche durante il volo
che di norma si svolge di giorno. I gruppi di rondini non sono molto numerosi e il
viaggio è interrotto da
soste notturne nei canneti e negli impianti di
canne di bambù che le
proteggono dal freddo
e soprattutto dalla vista dei predatori.
Le rondini compiono
migliaia di chilometri
per tornare volando
in Trentino dai Paesi
caldi nei quali hanno
trascorso l’inverno. Le
rondini, dice l’esperto Sergio Abram, si
I proprietari o conduttori di vigneti già
iscritti nei registri delle DOC e delle IGT
della CCIAA di Trento
devono per legge notificare all’Ufficio agricoltura dell’Ente came-
rale entro il 30 aprile di
ogni anno le variazioni o modifiche apportate od intervenute a
seguito di nuovi contratti di compravendita
o affitto, riduzione od
aumento di superficie,
rinnovo e sostituzione
di vitigni. Entro la stessa data possono pure
procedere all’iscrizione di vigneti non inseriti nei registri. Per
i soci delle cantine sociali il carteggio viene
di solito predisposto
dall’ufficio assistenza.
Gli interessati devono
soltanto firmare i moduli compilati.
Terra Trentina 4/2009
Tecnica flash
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