cibo per cani

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cibo per cani
energiche
Nuovo • Fascicolo 0039 • Anno 2013
«Mio padre mi è stato vicino. Per me è stata la rivelazione del suo amore»
continua da pag. 97
re a serate di vario genere ha
anche risposto al telefono per
me qualche volta. E poi mi
chiedeva: “Sono stato un buon
segretario, mamma?”».
Lui è spesso al tuo fianco?
«Lo rendo molto partecipe
dei miei interessi e del mio lavoro, ma non lo porto di solito
sul set, perché vorrei che seguisse un suo percorso. Poi, se
vorrà fare questo mestiere, per
me andrà bene. Ora, però, cerco
di tutelarlo il più possibile».
Samuele ti hai mai manifestato un esplicito interesse
verso il tuo mondo?
«Credo che più che davanti
alla macchina da presa forse
preferirebbe stare dietro. Lo vedo già appassionato di regia. In
effetti, è un ragazzino che alla
sua età ha già visto tutte le opere di François Truffaut e Lars
von Trier: guardare film assieme è uno dei nostri passatempi
preferiti nel fine settimana, tanto che a volte si trova in difficoltà quando va con i compagni
al cinema. Sente la differenza
tra la bellezza delle pellicole
d’autore, cui è stato abituato, e i
film scelti dai coetanei».
cibo per cani
Le due amiche arrivano
in un negozio per animali
e decidono di fermarsi
per comprare qualcosa
al quattrozampe della
Celentano. Rosalinda si
dirige subito verso il cibo
per cani, mentre Simona dà
un’occhiata (sopra). Chissà,
magari sta pensando di
prendere un cucciolo anche
per il suo Samuele, che è
figlio unico e che forse
vorrebbe compagnia.
«Con Rosalinda non
c’è alcuna rivalità»
Adesso sei su Canale 5 con
la seconda serie de Le tre rose di Eva. Come ti trovi con il
tuo personaggio, Sonia?
«Sonia è un’ostetrica che attraversa un momento di disperazione. Si ritrova a crescere
due figli da sola e, per amore (io
almeno la giustifico così), è
portata a commettere un atto
deplorevole che comprometterà
la vita dei due protagonisti. Lei
stessa subisce le gravi conseguenze del suo gesto».
Nella vita tu hai mai pensato di non farcela?
«Non nego che ci siano stati
alcuni momenti complessi e dolorosi, dove ho toccato anche la
disperazione a causa della fatica o della paura di non venirne
fuori. Non ho mai pensato però
di fare qualcosa di illegale o di
potenzialmente dannoso per
me o per mio figlio».
Hai mai pensato di dedi-
carti anche al teatro?
«Per tanto tempo ho rinunciato al palcoscenico e alle
tournée per crescere Samuele e
stargli vicina il più possibile.
Da poco, però, ho ricominciato
a pensarci, parlandone anche
con lui che mi ha rassicurata.
Ho in cantiere un bel progetto:
interpreterò Ava Gardner in un
lavoro sulla vita di Frank Sinatra. Non ho ancora letto per intero il copione, ma quando mi è
stata fatta la proposta non ho
dubitato un attimo e ho accettato. Tra l’altro, incarnerò una
delle donne più belle al mondo…».
A Nuovo hai parlato del tuo
legame con Rosalinda Celentano. C’è rivalità fra voi?
«Assolutamente no. Il termine rivalità non mi appartiene.
Non conosco rivalità per nessu-
no e non mi circondo di persone competitive e invidiose. Anzi, le tengo a debita distanza. E
io stessa provo amore nei confronti degli altri».
«Non potrei vivere
senza l’amore»
Hai ricordato un periodo
difficile per la tua carriera.
Rosalinda ti è stata accanto?
«Sì, ovviamente. E, come lei,
tutte le persone che mi sono amiche. Devo dire però che eravamo tutti sulla stessa barca,
vicini l’uno all’altro e come
compressi in uno scatolone per
tenerci in piedi a vicenda».
Sei innamorata adesso?
«(Sorride, ndr). Sono innamorata: non potrei vivere senza
amore. Per me è un motore
troppo importante. E, quando
dico innamorata, posso esserlo
di chiunque: di mio figlio, della
mia famiglia. A questo proposito devo riconoscere che dai
miei familiari ho avuto tante
sorprese. Mio padre, che mi ha
educata a cavarmela da sola, c’è
stato quando ne avevo bisogno.
Mi è stato vicino e da lui, che è
un po’ rigido e chiuso, non me
l’aspettavo. È stata la rivelazione di un grande amore».
Pensi di dare un fratellino
o una sorellina a Samuele?
«Non ci penso proprio. Mio
figlio avrebbe tanto voluto una
compagnia e io amo i bambini,
ma per me è stato così impegnativo crescere Samuele che
non ce la farei. Ora che inizia a
essere indipendente anch’io sto
cominciando a pensare più liberamente a quello che voglio o
non voglio fare».
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