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MinutiScientifica 177 def 17-04-2007 11:22 Pagina 17 Frequenti lesioni del cavo orale: parte I. Lesioni mucose superficiali Wanda C. GONSALVES, Angela C. CHI, Brad W. NEVILLE Medical University of South Carolina, Charleston, South Carolina (Stati Uniti) Le lesioni superficiali del cavo orale più frequenti comprendono candidosi, herpes labiale ricorrente, stomatite aftosa ricorrente, eritema migrante, “lingua villosa” e lichen planus. Il riconoscimento e la diagnosi di tali lesioni necessitano di un’accurata raccolta anamnestica e di un esame completo del cavo orale. Per porre la diagnosi il medico deve possedere un’adeguata conoscenza delle caratteristiche cliniche delle lesioni, e cioè dimensioni, localizzazione, aspetto della superficie, colore, presenza di dolore, durata. La candidosi orale si può manifestare come candidosi pseudomembranosa, glossite o cheilite angolare. La candidosi orale è frequente in età infantile, mentre negli adulti può indicare un’immunodeficienza o la presenza di altre patologie. L’herpes labiale è tipicamente una condizione lieve ed autolimitante. Anche la stomatite aftosa ricorrente è nella maggior parte dei casi una condizione lieve; i casi più gravi possono tuttavia essere attribuiti a deficit nutrizionali, patologie autoimmuni, infezioni con il virus dell’immunodeficienza umana. L’eritema migrante è un’alterazione con andamento fluttuante ad eziologia ignota. La cosiddetta “lingua villosa” è una condizione caratterizzata da allungamento ed ipertrofia delle papille filiformi della lingua, che interessa in genere forti fumatori. Il lichen planus orale è una condizione infiammatoria cronica, e può essere di tipo reticolare o erosivo. Alcuni fattori di rischio (es. scarsa igiene orale, età, utilizzazione di tabacco, consumo di alcool) sono stati associati ad ognuna di queste condizioni. Alcune condizioni (patologiche) sistemiche possono avere manifestazioni a livello del cavo orale. Molte delle terapie consigliate nel trattamento di queste lesioni non appaiono supportate da studi randomizzati e controllati. (Am Fam Physician 2007; 75: 501-7. Copyright© 2007 American Academy of Family Physicians). I l rapporto del Surgeon General degli Stati Uniti, sulla relazione esistente tra salute orale e salute in generale, ha sottolineato come la salute orale vada ben al di là della salute dei denti.1 Nella sua attività clinica il medico di base ha regolarmente a che fare con problemi riguardanti la salute orale. Per il riconoscimento ed una corretta diagnosi delle più frequenti lesioni del cavo orale sono necessari un’accurata raccolta anamnestica ed un esame completo del cavo orale. Per porre la diagnosi il medico deve essere a conoscenza delle caratteristiche cliniche delle lesioni: dimensioni, localizzazione, aspetto della superficie, colore, presenza di dolore, durata. Studi di screening di popolazione, condotti su numeri elevati di pazienti, hanno identificato le più frequenti lesioni del cavo orale, che comprendono candidosi, herpes labiale ricorrente, stomatite aftosa ricorrente, mucocele, fibromi, torus mandibolare e palatino, granuloma piogeno, eritema migrante, lingua villosa, lichen planus e leucoplachia.2,3 17 - aprile 2007 - Minuti Il presente articolo, primo di una serie di due, discute di alcune lesioni mucose superficiali: candidosi, herpes labiale, stomatite aftosa, eritema migrante, lingua villosa e lichen planus (Tabella 1).4-22 La seconda parte dell’articolo discute invece di masse e neoplasie.23 Candidosi orale In una percentuale pari fino al 60% dei soggetti adulti sani specie di Candida fanno parte della normale flora batterica orale. Alcuni fattori locali e sistemici possono tuttavia favorire un’eccessiva proliferazione del microrganismo. Tali fattori comprendono l’uso di dentiere, inalazioni di steroidi, xerostomia, alterazioni endocrine, infezioni da virus dell’immunodeficienza umana (HIV), leucemie, malnutrizione, riduzione delle difese immunitarie attribuibile ad età, radioterapia, chemioterapia sistemica, assun- MinutiScientifica 177 def 17-04-2007 11:22 Pagina 19 Sistema SORT (Strength of Recommendation Taxonomy, Tassonomia della Forza delle Evidenze)*: Indicazioni per la pratica clinica Indicazione Livello di evidenza Referenze bibliografiche B 10, 12-14 Quando si tratta un herpes labiale ricorrente con antivirali sistemici, come aciclovir o valaciclovir, il trattamento andrebbe iniziato durante la fase prodromica. Il penciclovir topico può essere utile per accelerare la guarigione e ridurre il dolore anche quando il trattamento viene iniziato dopo la fase prodromica. Pazienti con stomatite aftosa ricorrente grave andrebbero valutati alla ricerca di eventuali B 16, 34 patologie sistemiche sottostanti e di deficit vitaminici. A = Evidenza coerente, di buona qualità ed orientata sul paziente#; B = evidenza orientata sul paziente, scarsamente coerente o di qualità limitata; C = opinione generale, evidenza orientata sulla malattia§, pratica clinica usuale, opinione di esperti, serie di casi clinici. Per informazioni sul sistema SORT di valutazione delle evidenze, si veda al sito http://www.aafp.org/afpsort.xml. Tabella 1. Lesioni orali superficiali frequenti Condizione Candidosi4-9 Herpes labiale ricorrente10-14 Stomatite aftosa ricorrente15-17 Eritema migrante18 Lingua villosa19-21 Lichen planus22 Presentazione clinica Pseudomembranosa: placche biancastre aderenti, che possono essere rimosse Trattamento Antimicotici topici (es. sospensioni o pastiglie di nistatina, pastiglie di clotrimazolo, sospensioni di fluconazolo), o antimicotici sistemici (es. fluconazolo, ketoconazolo, itraconazolo) Eritematosa: lesioni maculari rossastre, spesso con sensazione di bruciore (Perlèche) Cheilite angolare: fissurazioni eritematose e desquamanti a livello degli angoli della bocca La fase prodromica (prurito, sensazio- I pazienti con funzione immunitaria ne di bruciore, formicolii) dura all’in- normale solitamente non necessitano di circa 12-36 ore, ed è seguita dall’eru- trattamento zione di vescicole raggruppate lungo il margine del vermiglio del labbro, che successivamente si rompono, formano un’ulcera ad infine una crosta I farmaci topici comprendono la crema con penciclovir 1% I farmaci sistemici (es. aciclovir, valaciclovir, famciclovir) sono più efficaci quando il trattamento è iniziato durante la fase prodromica, o come profilassi Ulcere con superficie pseudomembra- I casi lievi non necessitano di trattamento nosa giallastra-biancastra, circondate da un alone eritematoso Gel con fluocinonide o triamcinolone, pasta con amlexanox, collutorio con clorexidina Lesioni migranti con eritema centrale I casi asintomatici non necessitano di trattamento circondato da margini rilevati biancastri-giallastri; localizzazione tipica alla lingua I casi sintomatici possono essere trattati con corticosteroidi topici, supplementazioni di zinco, colluttori con anestetici topici Allungamento delle papille filiformi Pulizia e spazzolamento regolari della lingua; evitare i fattori predisponenti Reticolare: strie biancastre Erosivo: eritema ed ulcere con strie periferiche irradianti, gengive eritematose ed ulcerate Informazioni tratte dalle referenze bibliografiche da 4 a 22. 19 - aprile 2007 - Minuti I casi asintomatici non necessitano di trattamento I casi sintomatici possono essere trattati con gel o colluttori contenenti corticosteroidi topici Commenti La diagnosi può essere confermata da una citologia esfoliativa orale (colorazione con acido periodico-Schiff o idrossido di potassio), dalla biopsia o dall’esame colturale Fattori che scatenano la riattivazione: luce ultravioletta, traumi, affaticamento eccessivo, stress, mestruazioni - - I fattori predisponenti comprendono il fumo, una scarsa igiene orale, antibiotici e farmaci psicotropi Nella forma reticolare sono tipiche le lesioni buccali; possono essere interessati altri siti (es. lingua, gengive) MinutiScientifica 177 def 17-04-2007 11:22 Pagina 21 zione di antibiotici ad ampio spettro o di corticosteroidi.4-6,24,25 La candidosi orale è tipicamente un’infezione localizzata, che in rari casi può progredire verso una candidosi sistemica o può manifestarsi fin dall’esordio come tale. I pattern clinici della candidosi orale sono diversi, e comprendono la candidosi pseudomembranosa, o “mughetto” (Figura 1), la glossite romboidale della linea mediana ed altre forme di candidosi eritematosa (Figura 2); “perlèche” o la cheilite angolare (Figura 3). I fattori di rischio per lo sviluppo di un’infezione sistemica comprendono la sindrome da immunodeficienza acquisita, diabete, ricoveri in ospedale, terapie immunosoppressive, neoplasie maligne, neutropenia, trapianti d’organo e prematurità.26,27 La candidosi orale è frequente nell’infanzia, ed interessa una percentuale compresa tra l’1% ed il 37% dei neonati.28 In bambini altrimenti sani la candidosi si può manifestare come un’infezione minore del cavo orale, dell’orofaringe o della cute (es. dermatite “da pannolino” da Candida). In rari casi, riguardanti bambini nati pre-termine o bambini ricoverati in ospedale ed in condizioni critiche, l’infezione da Candida può diventare sistemica ed avere un esito potenzialmente fatale.27 La candidosi mucoso-cutanea cronica dell’infanzia può essere associata allo sviluppo di patologie endocrine come ipoparatiroidismo, iposurrenalismo, ipotiroidismo, diabete mellito.5 Il trattamento prevede la somministrazione di farmaci antimicotici, per via topica o per via sistemica. I farmaci per via topica frequentemente utilizzati comprendono nistatina, clotrimazolo e fluconazolo. Studi clinici randomizzati e controllati hanno dimostrato che in bambini altrimenti sani ed in bambini immunodepressi le sospensioni di fluconazolo possono essere più efficaci della nistatina.7 In pazienti con candidosi refrattaria alla terapia topica, in pazienti che non tollerano la terapia topica, oppure in pazienti ad alto rischio per lo sviluppo di un’infezione sistemica possono essere utilizzati farmaci sistemici come fluconazolo, ketoconazolo e itraconazolo.8,9 Herpes labiale L’infezione orale primaria con il virus herpes simplex avviene tipicamente in giovane età, è asintomatica e non è associata ad una 21 - aprile 2007 - Minuti significativa morbilità. Una minoranza dei pazienti sviluppa un’infezione primaria sintomatica, che si presenta con un’eruzione acuta di vescicole orali che vanno rapidamente incontro a collasso, formando zone di eri- Figura 1. Candidosi pseudomembranosa. tema e di ulcerazione. In tutti Le tipiche placche biancastre aderenti possono rimosse con una spatola linguale o con una i casi vengono interessate le essere garza gengive; possono essere coinvolte anche altre sedi mucose e della cute periorale. Reperti frequenti sono linfoadenopatia cervicale, febbre, brividi, anoressia e irritabilità. Dopo l’infezione orale primaria il virus herpes simplex può persistere in uno stato latente a livello del ganglio del trigemino, per riattivarsi in una fase successiva sotto forma di herpes labiale. I più comuni fattori che scatenano la riattivazione sono ben noti, e comprendono l’esposizione alla luce ultra2. Glossite mediana romboide (forma di violetta, traumi, affatica- Figura candidosi eritematosa): lesione rossastra mento eccessivo, stress, me- all’incirca simmetrica, asintomatica, che struazioni. Queste lesioni interessa la parte posteriore della superficie della lingua, a livello della linea interessano all’incirca il 15- dorsale mediana 45% della popolazione degli Stati Uniti.10 La manifestazione classica è rappresentata da un raggruppamento ben localizzato di piccole vescicole lungo il margine del vermiglio delle labbra o la cute adiacente (Figura 4). Le vescicole vanno successivamente incontro a rottura, ul3. Cheilite angolare: fissurazioni cerazione e, nell’arco di 24- Figura eritematose e desquamanti a livello degli angoli 48 ore, alla formazione di della bocca, associate ad infezioni da Candida una crosta. Nell’arco di 7- albicans o da Staphylococcus aureus 10 giorni si osserva una guarigione spontanea. In un paziente con funzioni immunitarie normali l’herpes labiale è solitamente lieve ed autolimitante. Dolore, tumefazione e problemi di tipo estetico possono tuttavia indurre il paziente a rivolgersi al medico. Quando vengono utilizzati durante la fase prodromica, farmaci antivirali somministrabili per via orale, come aciclovir o valaciclo- MinutiScientifica 177 def 17-04-2007 11:22 Pagina 22 vir, possono ottenere un modesto beneficio clinico.10,11,30 Un trattamento topico con una crema di penciclovir all’1% è in grado di ridurre il tempo necessario per la guarigione e attenuare il dolore anche quando la somFigura 4. Herpes labiale, con un raggruppamento ministrazione viene iniziata di vescicole a livello del margine del vermiglio del dopo la fase prodromica.12,30 labbro e della cute adiacente La riduzione del tempo di guarigione ottenibile con la somministrazione di farmaci topici o sistemici è peraltro in genere modesta, pari all’incirca ad un giorno, o ancora minore. La somministrazione di antivirali sistemici per l’herpes labiale anFigura 5. Stomatite aftosa ricorrente: ulcera drebbe in genere riservata ricoperta da una pseudomembrana giallastra, e circondata da un alone eritematoso ai pazienti immunodepressi. Un trattamento profilattico con farmaci antivirali per via orale può essere utile in pazienti che presentano frequenti recidive, in casi in cui si prevede un’esposizione inevitabile ad un noto fattore scatenante, oppure in pazienti con frequenti episodi di eritema multiforme posterpetico.13,14,31,32 Infezioni erpetiche ricorrenti non vanno trattate con corticosteroidi. Figura 6. Eritema migrante della superficie dorsale della lingua Figura 7. Lingua villosa, con papille allungate di colorito marrone Stomatite aftosa ricorrente La stomatite aftosa ricorrente è una condizione caratterizzata da ulcerazioni orali, e che presenta una prevalenza compresa tra il 5% e il 21%.33 Anche se nella patogenesi sono stati implicati diversi fattori, riguardanti sia l’ospite sia di tipo ambientale, il meccanismo patogenetico preciso non è noto. Il fumo appare associato ad una prevalenza più bassa della patologia, mentre per altre associazioni, riguardanti ad esempio deficit nutrizionali (es. vitamina B12, folati, ferro) il qua- dro è meno chiaro. 33 I casi gravi possono essere associati a patologie sistemiche sottostanti, come patologie infiammatorie intestinali croniche, la malattia celiaca, la sindrome di Behçet e l’infezione da HIV.34,35 La stomatite aftosa ricorrente è caratterizzata dallo sviluppo frequente di ulcerazioni dolorose, solitarie o multiple, tipicamente ricoperte da una pseudomembrana biancastra-giallastra, e circondate da un alone eritematoso (Figura 5). La stomatite aftosa ricorrente solitamente interessa sedi di mucosa non-cheratinizzata (es. la mucosa labiale, la mucosa buccale, la superficie ventrale della lingua). Si riconoscono tre forme cliniche: minore, maggiore e erpetiforme. La forma minore è la più comune, ed assume l’aspetto di ulcerazioni singole o multiple, circolari, con margini ben demarcati, di diametro inferiore a 1 cm. Le lesioni solitamente guariscono in 10-14 giorni senza lasciare cicatrici. La maggior parte dei pazienti con stomatite aftosa lieve non necessita di alcun trattamento, oppure solamente di una terapia topica periodica. Le terapie frequentemente utilizzate comprendono corticosteroidi topici, come gel di fluocinonide, o una pasta con triamcinolone e carbossimetilcellulosa. La maggior parte delle evidenze disponibili in favore del trattamento con questi farmaci deriva tuttavia da studi di piccole dimensioni, non completamente “ciechi”; l’effettiva efficacia di questi trattamenti appare pertanto incerta.36,37 Il colluttorio a base di clorexidina può attenuare la gravità di un episodio, ma non riduce l’incidenza delle ulcere.15 La pasta con amlexanox al 5% può favorire la guarigione e ridurre il dolore.16 In casi gravi o in presenza di frequenti recidive può essere necessario ricorrere ad un trattamento sistemico con farmaci come la talidomide. In conseguenza del rischio di gravi effetti collaterali e della sua utilizzazione offlabel la talidomide viene in genere riservata ai casi gravi, come ad esempio quelli associati all’infezione da HIV.17 Eritema migrante L’eritema migrante, che non andrebbe confuso con la caratteristica eruzione cutanea della malattia di Lyme in fase precoce, è noto anche con le definizioni di “lingua a carta geografica” o glossite migrante benigna. L’eritema migrante è una frequente condiMinuti - aprile 2007 - 22 MinutiScientifica 177 def 17-04-2007 11:22 Pagina 23 zione patologica infiammatoria, da causa ignota, con una prevalenza stimata pari all’13%. Le associazioni più frequenti riguardano atopia e psoriasi.18 L’interessamento riguarda solitamente la lingua, ma possono essere coinvolte anche altre sedi a livello della cavità orale. L’eritema migrante può svilupparsi sia in bambini che in adulti, e mostra una predilezione per il genere femminile. Le lesioni a livello della lingua evidenziano un’area di eritema centrale, associata ad atrofia delle papille filiformi, e solitamente circondata da margini leggermente rilevati, di colorito biancastro o giallastro (Figura 6). La condizione presenta tipicamente un andamento fluttuante, e le lesioni seguono un pattern migratorio. Alcuni pazienti possono lamentare dolore o sensazione di bruciore, in particolare quando assumono cibi piccanti. La maggior parte dei pazienti è tuttavia asintomatica, e non necessita di trattamento. Per i casi sintomatici sono stati proposti diversi trattamenti, comprendenti steroidi topici, supplementazioni di zinco, colluttori con anestetici topici. Nessuno di questi trattamenti è peraltro risultato costantemente efficace.18 Lingua villosa La condizione nota come “lingua villosa” è caratterizzata da allungamento e ipertrofia delle papille filiformi della superficie dorsale della lingua, che determinano il caratteristico aspetto “villoso” della lingua (Figura 7). La condizione è il risultato di una desquamazione inadeguata o di un’aumentata cheratinizzazione delle papille. Queste ultime, che normalmente hanno una lunghezza di circa 1 mm, possono raggiungere lunghezze pari fino a 12 mm. La lingua villosa si sviluppa più frequentemente in forti fumatori, e si può associare a condizioni come una scarsa igiene orale, utilizzazione di colluttori ossidanti, infezioni da Candida albicans, nonché all’assunzione di alcuni farmaci.19-21 Anche se viene spesso definita lingua villosa “nera”, il colorito delle lesioni può essere nerastro, marrone o giallastro in base al tipo di cibo, all’utilizzazione di tabacco, alla quantità di tè o di caffè che il paziente assume. In rari casi il paziente può lamentare senso di ostruzione, soffocamento o la presenza di un sapore metallico in bocca. La presenza di de23 - aprile 2007 - Minuti triti tra le papille allungate può causare alitosi. La maggior parte dei casi migliora se si evitano i fattori predisponenti e con una pulizia meccanica regolare della lingua, utilizzando uno spazzolino morbido o altri strumenti. La lingua villosa non va confusa con la leucopla- Figura 8. Lichen planus orale reticolare. chia orale “villosa”, condi- Striature biancastre della mucosa buccale, note zione caratterizzata da stria- come strie di Wickham ture biancastre verticali che interessano tipicamente, bilateralmente, le superfici laterali della lingua. Lichen planus Il lichen planus è una condizione infiammatoria cronica ad andamento fluttuante che interessa l’1-2% dei soggetti adulti. Anche se l’eziologia è incerta, alcune evidenze suggeriscono un meccanismo immuno-mediato, che causerebbe un’apoptosi delle cellule epiteliali indotta da cellule-T citotossiche CD8+.38 Il lichen planus può interessare pazienti Figura 9. Lichen planus erosivo. A) Ulcerazione di qualsiasi età, ma riguarda centrale con irradiazione periferica di strie di più frequentemente adulti Wickham a livello della mucosa buccale. B) gengivale generalizzato ed erosioni di età superiore a 40 anni, Eritema (gengivite desquamante) con un rapporto femmine:maschi pari a 1,4:1.39 Esistono due principali forme cliniche di lichen planus orale: reticolare ed erosivo. La forma reticolare può manifestarsi con striature biancastre, asintomatiche (strie di Wickman), oppure con papule a livello della mucosa buccale posteriore (Figura 8). La forma erosiva si manifesta con zone di eritema e con ulcere dolorose, circondate da strie periferiche biancastre con distribuzione ad irraggiamento (Figura 9A). La forma erosiva può manifestarsi anche con un eritema generalizzato ed ulcerazioni gengivali; questa condizione è nota come gengivite desquamante (Figura 9B). Le lesioni classiche della forma reticolare vengono spesso prontamente identificate a livello clinico. In presenza di lesioni atipiche, per porre la diagnosi può essere necessario l’esame bioptico. I pazienti asinto- MinutiScientifica 177 def 17-04-2007 11:22 Pagina 25 matici non necessitano di alcun trattamento. Ai pazienti sintomatici possono essere prescritti gel con corticosteroidi topici, come fluocinonide, oppure colluttori con corticosteroidi.22 È dibattuto se il lichen planus orale sia associato o meno ad un aumento del rischio di carcinomi orali.40 È pertanto opportuno un follow-up periodico dei pazienti. Gli Autori La Dr. GONSALVES è Assistant Professor of Family Medicine presso la Medical University of South Carolina, di Charleston, South Carolina (Stati Uniti). La Dr. CHI è Assistant Professor of Oral Pathology, University of South Carolina College of Dental Medicine, di Charleston. Il Dr. NEVILLE è Professor e Direttore della Divisione di Anatomo-Patologia del Cavo Orale, University of South Carolina College of Dental Medicine, di Charleston. Note bibliografiche 1. Evans CA, Kleinman DV. 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