Produzione di sistemi a rilascio controllato micro-particellari
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Produzione di sistemi a rilascio controllato micro-particellari
Produzione di sistemi a rilascio controllato micro-particellari a base di polimeri naturali mediante tecnica ibrida prilling-trattamenti dielettrici Le Castella (KR) 14 – 17 settembre 2008 R.P. Aquino, A.A. Barba, M. d’Amore, P. Del Gaudio Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, Università degli Studi di Salerno, via Ponte don Melillo, 84084 Fisciano, (SA) - ITALY Finalità [email protected] www.difarma.unisa.it Tra le metodologie utilizzabili per lo sviluppo di forme farmaceutiche innovative la microincapsulazione è certamente una delle più importanti. L’intervento tecnologico attraverso il quale è possibile includere i farmaci in carrier “protettivi”, consente di superare i problemi di instabilità, di scarso assorbimento e di degradazione. Un’adeguata scelta della formulazione e del metodo di produzione possono, di fatto, ridurre o eliminare totalmente i rischi di degradazione dei principi attivi labili nonché agire sul loro tempo di permanenza nel tratto gastrointestinale ed esercitare un controllo della velocità di rilascio dalla formulazione. Innovazione La ricerca che gli Autori stanno sviluppando è finalizzata alla messa a punto di una tecnica di preparazione ibrida prilling/trattamenti dielettrici per la produzione di nuovi i t i microparticellari i ti ll i per la l via i orale l prodotti d tti con sistemi biopolimeri naturali (alginati, pectine, chitosano) caricati con principi attivi a bassa biodisponibilità. L’obiettivo è quello di mettere a punto, per mezzo di una tecnica di microincapsulazione innovativa detta prilling, un protocollo di preparazione di sistemi terapeutici da sottoporre a successivi trattamenti di stabilizzazione per via dielettrica. Questi ultimi riguardano processi sia di essiccamento che di consolidamento strutturale dei polimeri naturali costituenti la matrice-carrier delle microparticelle prodotte. Tali processi possono giocare un ruolo primario sul controllo del rilascio del principio attivo dai sistemi microparticellari. Materiali - Apparecchiature - Metodi Sodio alginato, Keltone HVCR, Ph.Eur Grade (International Speciality Products, G). CaCl2 granulare (MERK, D). Stufa ventilata della ISCO mod. 9000 . Cavità a microonde multimodale commerciale (forno a microonde De Longhi mod. 314 Easy) equipaggiata con sistema di ventilazione corredato di rotametro per misurare i flussi di aria addotti. Calorimetri: Mettler Toledo DSC 822 e TGA SDTA 851. SEM: sono state effettuate con l’apparecchiatura LEO 420 ASSING. Ricerca svolta In questo lavoro è applicata la tecnica ibrida prilling/trattamenti dielettrici per la produzione di sistemi microparticellari a base di alginato di sodio (gel-beads). Sono riportate note sulla tecnica di micro-incapsulazione e la descrizione fenomenologica del trattamento di essiccamento dielettrico applicato preliminarmente a gel-beads non caricati con principi attivi (blank beads). Sono altresì riportati risultati di indagini dimensionali e morfologiche dei sistemi microparticellari essiccati. essiccati 2 - 1 unità di controllo - 2 testa contenente il sistema vibrante - 3 ugello in acciaio - 4 pompa a pistone - 5 siringa con la soluzione polimerica - 6 beaker di raccolta - 7 agitatore magnetico 3 composizione: 97% in peso di acqua diametro medio: 3.00±0.1 mm coeff. di sfericità: 0.97 [ 5 6 120 180 240 300 360 1,0 15 30 45 60 75 90 0,0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1,0 420 1,0 1,0 105 120 1,0 0,09 0,9 0,9 0,08 0,8 0,8 0,8 0,07 0,7 0,7 0,7 0,7 0,06 0,6 0,6 0,6 Tbulk=60°C 0,5 0,5 0,4 0,4 0,3 700 W cont. 0,6 0,5 0,5 700 W puls. 0,4 0,4 0,3 0,3 02 0,2 02 0,2 02 0,2 0,1 0,1 0,1 0,1 0,0 0,0 420 Tbulk=105°C 02 0,2 0 60 120 180 240 Tempo, min 300 360 0 15 30 45 60 75 90 mw 700 W cont mw 700 W puls mw 700 W cont + aria conv 105°C conv 60°C cond ambiente 0,08 0,07 0,06 0,05 0,05 0,04 0,04 0,03 0,03 0,02 , 0,02 , 0,0 105 120 100 150 200 250 300 350 400 1,0 50 0,5 0,5 0,0 0,0 -0,5 -0,5 -1,0 -1,0 -1,5 -1,5 -2,0 -2,0 -2,5 -2,5 -3,0 -3,0 -3,5 0,01 0,01 -4,5 0,00 0,00 -5,0 0,0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1,0 MR Figura 3: Curve di essiccamento relative a trattamenti convettivi tradizionali (effettuati in stufa, a sinistra) e per via dielettrica (a destra). 1,0 -3,5 cond ambiente mw 700 W cont conv 105°C -4,0 Tempo, min 0 50 -4,0 -4,5 -5,0 100 150 200 250 300 350 400 Temperatura, °C Figura 4: Curve delle velocità di essiccamento (a sinistra); analisi di calorimetria differenziale a scansione (10°C/min) di beads essiccati con differenti metodologie (a destra). 0 100 200 300 400 500 600 700 800 110 Stufa 105°C Valore, % La variazione del contenuto di umidità nel tempo è espressa con il rapporto tra umidità attuale e umidità iniziale contenuta nei campioni (MR). Le cinetiche di essiccamento a microonde sono molto più veloci rispetto a q quelle ottenute impiegando p g i tradizionali metodi convettivi (Fig. 3). 0 0,09 0,3 700 W cont. + aria 0,0 dMR/dt, 1/min 0,9 essiccamento condizioni ambiente Le cinetiche di essiccamento dei beads sono investigate a partire da dati sperimentali ottenuti per via gravimetrica. Quantità note di beads sono ubicate in cestelli in HDPP (Fig. 2), pesate e sottoposte a essiccamento: in stufa (condizioni operative: 60°C; 105°C); in cavità multimodale a microonde (condizioni operative: regime continuo 700 W; regime pulsato: 700 W; regime continuo 700 W + aria con p portata di 8000 NL/h); ); a condizione ambiente. Risultati e Discussione 0,8 0,9 900 10 100 9 90 8 7 80 6 70 5 60 4 50 3 40 I profili delle analisi di calorimetria differenziale a scansione mostrano segnali endoenergetici intorno a 100°C correlabili all’umidità residua (i picchi a 180°C evidenziano la fusione del polimero) che risulta essere maggiore nei campioni essiccati alle condizioni ambiente (Fig.4). I dati termogravimetrici mostrano umidità finali intorno all’5% e al 10% rispettivamente nel caso di metodo di essiccamento (convettivo a 105°C) e dielettrico (700 W continuo) (Fig. 5). Per tutti i tipi di trattamenti effettuati il diametro medio finale dei sistemi microparticellari si è assestato intono al valore di 1 mm (percentuale di shrinkage volumetrica è del 96% circa). Indagini preliminari sulle proprietà morfologiche hanno mostrato che la sfericità dei beads essiccati con tecniche convettive resta pressoché invariata mentre quella relativa alle particelle essiccate per via dielettrica è diminuita. Le osservazioni al SEM hanno, infine, evidenziato una rugosità superficiale maggiore per i beads essiccati con tecniche convettive (Fig.5). 2 30 1 20 0 10 -1 0 0 100 200 300 400 500 600 700 800 Conclusioni -2 900 Temperatura, °C 0 100 200 300 400 500 600 700 800 110 100 Valore, % Gli andamenti delle curve delle velocità di essiccamento mostrano l’assenza di una fase del processo essiccativo a velocità costante, e due periodi di caduta della velocità. Il primo di questi è prolungato fino a umidità residue intorno al valore di 0,15 (13%) in tutti i casi investigati (Fig. 4). L’andamento osservato è tipico di matrici essiccande organiche fibrose, amorfe e di tipo gel. 9 8 7 70 6 60 5 50 4 40 3 30 MW 700 W cont 900 10 90 80 Derivata valore, %/°C MR 0 Figura 1: Moduli dell’apparecchiatura per il processo di prilling (Nisco Encapsulator Unit Var D Nisco Engineering Inc., CH) Segnale, mW/mg 60 7 Derivata valore, %/°C 0 MR .. La soluzione di alginato di sodio, 2.0 % p/p, è fatta passare all’interno dell’ugello in vibrazione ad una velocità di flusso di 15 ml/min. I beads sono ottenuti per gelificazione ionotropica in una soluzione acquosa di ioni Ca++ 0.5 M (Fig. 1). 1 4 Figura 2: Gel-beads prima e dopo essiccamento Per via dielettrica (mediante microonde) le fenomenologie di trasporto del calore derivano dalla interazione diretta tra materia e campi elettromagnetici (meccanismi di perdita dielettrici). La generazione del calore ha luogo direttamente nel materiale da riscaldare in relazione alle proprietà dielettriche dei materiali irraggiati, al volume del materiale coinvolto nell’irraggiamento, alla frequenza e all’intensità del campo elettrico applicato. La tecnica del prilling (o laminar jet break-up) è fondamentalmente basata sulla rottura di un flusso di liquido per azione di una vibrazione meccanica longitudinale applicata ad un ugello da cui fuoriesce una soluzione o una sospensione (Fig.1). 2 20 1 10 0 0 0 100 200 300 400 500 600 700 800 -1 900 I beads ottenuti attraverso tecnica ibrida prillingtrattamenti dielettrici sembrano promettenti piattaforme per il rilascio controllato di principi attivi labili, in relazione alla composizione biopolimerica e alle variabili strutturali e morfologiche indotte dal trattamento dielettrico. Temperatura, °C La maggiore velocità di essiccamento dei metodi dielettrici è la principale caratteristica osservata nei trattamenti applicati. Essendo il trasporto di materia legato alle cinetiche di trasporto del calore, le proprietà finali dei prodotti essiccati (morfologia e struttura) risultano inevitabilmente influenzate dai fenomeni di trasferimento della materia maggiormente promossi (meccanismi dominanti). Di fatto, nella massa dei corpi essiccandi possono aver luogo diversi fenomeni sia di tipo pseudo-diffusivi, che di permeazione, di capillarità oppure misti (in relazione alla struttura della matrice essiccanda), i quali, a loro volta, possono promuovere processi quali migrazioni di soluti (nei bulk solidi, in genere dal centro alla periferia dei materiali), formazioni di microporosità, polimorfismi, shrinkage. Figura 5: Foto al SEM e profili dell’analisi termogravimetrica dei per via convettiva e per p via dielettrica beads essiccati p Bibliografia Essenziale Lord Rayleigh, J. W. S., Lond Math Soc 10, (1878) 4-13. Sakai T., Hoshino N., J. Chem. Eng. Jpn. 13, (1980) 263-268. Sakai T. et al; Proc. ICLASS-85 (1985), 7B, 2–15. Del Gaudio P. et al., Int. J. Pharm. 302, (2005) 1-9. Acierno et al., “I Fenomeni di Trasporto” in Il Riscaldamento a Microonde Principi e Applicazioni, Autori Vari, Pitagora Editrice Bologna (ITALY), (2008) 53-76. Acierno et al., HMT 40 3, (2004) 413-420. I risultati ottenuti indicano che le cintetiche di essiccamento dielettrico dei gel-beads sono più veloci rispetto a quelle ottenute impiegando i tradizionali metodi convettivi. Le indagini preliminari condotte sui beads essiccati hanno mostrato differenze nella morfologia e struttura dei prodotti disidratati con le diverse tecniche (convettive e dielettriche). Ulteriori studi sono necessari per la piena comprensione del ruolo dei processi applicati sulle differenziazioni riscontrate.