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Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 2 e 3, Aut. C/TE/042/2010
Giugno 2016
SIAMO PRONTI
A RISPONDERE?
In questo numero:
• I PROGETTI DELLA SPERANZA
• AUTISMO, UNA CITTÀ IN BLU
• LA RIFORMA DEL VOLONTARIATO
• MONUMENTI DA ACCUDIRE
l’Editoriale
di Massimo Pichini, Presidente CSV Teramo
di Nicola Catenaro
LA RISPOSTA
DEL VOLONTARIATO
Un uomo si sofferma a guardare una bacheca in cui, tra gli altri post, spicca prepotente quello
che riporta la definizione (lasciata intenzionalmente incompleta)
di autismo. L’uomo, una persona
matura, sembra perplesso, quasi
indeciso se restare qualche secondo in più lì davanti per tentare di
dare una risposta o lasciarsi trasportare dalla curiosità di leggere
gli altri messaggi. Qualcosa lo
attrae. E non è certo la banalità
di una risposta che potrebbe facilmente essere rintracciata in qualsiasi dizionario medico.
È una delle foto scattate dal “nostro” Armando Di Antonio in occasione della Giornata della consapevolezza dell’autismo, evento
che ha colorato di blu anche il
centro del capoluogo teramano
e al quale dedichiamo un approfondimento nelle pagine interne.
Questa foto ci è apparsa la più
emblematica per rappresentare
la distanza che, spesso, separa la
cosiddetta normalità dal mondo
variegato delle diverse abilità.
In fondo, sarete d’accordo con
noi, chi ha lasciato incompleta
la frase non voleva che i lettori
del messaggio riempissero con
una parola o una frase lo spazio
vuoto. La sua appare piuttosto
una provocazione lanciata a chi,
passeggiando tra i propri simili, è
abituato a ignorare i loro problemi e la loro vita. Ma se è vero che
quei problemi non lo interessano,
è altrettanto vero che restano lì
ad interrogarlo. Come macigni.
Come le testimonianze pubbliche
dei genitori dei bimbi autistici
che, ne parliamo in queste pagine,
sono un grido che prova a sgretolare muri di sordità. Un ponte
che lancia una sfida a chiunque
sia di passaggio. E l’uomo della
foto rappresenta noi stessi: siamo
in grado di rispondere? Il volontariato, ma forse lo sapete, è già
una risposta.
Questo numero si chiude dopo la sesta edizione del Festival del
Volontariato di Lucca. Un luogo caro a tutti noi perché qui nacque
l’idea dei Centri di Servizio. E ancora da qui Matteo Renzi
annunciò, nel 2014, la riforma del Terzo Settore, definendolo
primo. Anche Philippe Daverio, intervenuto al Festival, è sulla
stessa lunghezza d’onda. Il noto critico, infatti, in una recente
intervista (“VolontariatOggi.info” del 6.04.2016) stima il
volontariato italiano la prima macchina produttiva, la più alta di
tutto l’occidente. Una macchina chiamata ad “Abitare le città
invisibili”, il tema propulsore dell’appuntamento lucchese che
richiama quella parte emarginata delle nostre comunità urbane.
Una zona in penombra nella quale il volontariato è invitato ad
operare, inserendosi con la forza propulsiva che, da secoli, lo
caratterizza. L’invisibilità, tuttavia, può essere letta anche come
una esigenza: nella Misericordia di Firenze - si sofferma Daverio
- i confratelli - spesso persone molto in vista - ricorrevano al
cappuccio che garantiva, nello svolgimento della pia missione,
l’anonimato. Un modus operandi che nella società odierna, dove
la diffusione dei social spinge alla sovraesposizione mediatica,
appare desueto. Ma nel Terzo Settore vige l’etica dell’anonimato,
che, come sottolinea Daverio, è un’etica di civiltà.
Vorremmo tuttavia aggiungere quanto sia necessario mitigare
questo basso profilo, affinché le capacità, le potenzialità e le virtù di
un mondo, sul quale lo Stato sembra oggi nutrire delle aspettative,
non vengano inutilmente mortificate. Su queste premesse, dunque,
è partita una riforma che include anche il servizio civile universale
e l’impresa sociale per coinvolgere rispettivamente tanti giovani
in un virtuoso processo di orientamento professionale e offrire reali
opportunità di lavoro anche alle fasce più deboli. Si pensi, infatti,
a coloro che sono affetti da disturbi della sfera autistica. Quello
dell’autismo è un problema serio sul quale, solo negli ultimi anni,
sta maturando una sensibilità idonea a contrastare, anche nelle
scuole, l’intolleranza e l’esclusione. Atteggiamenti che ancora
oggi, nonostante l’istituzionalizzazione della “Giornata mondiale
di consapevolezza dell’autismo”, leggiamo nella cronaca. Infine,
ci preme comprendere il futuro dei Centri di Servizio per il
Volontariato. Il testo, approvato in via definitiva dalla Camera,
prevede un allargamento dei nostri compiti istituzionali, ma solo
nei decreti attuativi comprenderemo la reale portata della riforma.
Ora, pur non negando legittimi dubbi e fondati timori, siano
consapevoli - come insegnava Albert Einstein - che non possiamo
pretendere cambiamenti, se continuiamo a fare le stesse cose.
Dunque, coraggio!
COSTRUIRE INSIEME IL FUTURO
pag. 4
SOMMARIO
RIFLETTORI SULL’AUTISMO
Pag. 20
I PROGETTI DELLA SPERANZA
 La cucina da campo, il furgone alimentare,
lo sportello d’ascolto:
tre idee per costruire insieme il futuro
4
 Duecentocinquanta pasti l’ora
per far fronte a qualsiasi emergenza
6
 Viaggia su 4 ruote
la solidarietà che non ha scadenze
NUOVI VOLONTARI
IN AZIONE
Pag. 28
LE SFIDE DEI CSV
Pag. 30
8
 Imparare ad ascoltare le voci nascoste
di chi viene da lontano
10
 «Aiutare il Terzo Settore
per aggiungere qualità alla vita dei cittadini»
12
 Essere Europei, negli obiettivi e nel metodo
14
 Lavagna delle associazioni / In ventisei
per dare forza alle idee insieme
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UNA CITTÀ IN BLU
 Nicoletta, Michela, Antonietta, Paolo e Alessandra:
le voci che accendono i riflettori sull’autismo
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CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO
DELLA PROVINCIA DI TERAMO
La Rivista del NON PROFIT
Aut. Trib. Teramo n. 624 del 08/03/2010
Associazione Pro Volontariato Abruzzo Onlus A.P.V.A.
Anno 7 n.1 Giugno 2016
Direttore Responsabile Nicola CATENARO
Redazione
Mauro ETTORRE, Catia DI LUIGI, Valerio PICHINI,
Armando DI ANTONIO (servizi fotografici)
Indirizzo Via Salvo D’Acquisto, 9 Loc. Piano D’Accio · 64100 Teramo
Tel./Fax 0861.558677 · E-mail: [email protected]
Progetto grafico e stampa MASTERGRAFICA SRL - Teramo
Informativa art.13 Dlgs. 196/03 (T.U. privacy), ai sensi della presente norma si comunica che l’interessato può rifiutare
in tutto o parte il trattamento dei suoi dati personali. Tuttaia detto rifiuto potrà causare impossibilità di proseguire le
finalità dell’Ass.ne. I dati presenti nel ns. archivio sono tratti da pubblici elenchi o comunque comunicati dai lettori e
dagli aderenti alle nostre iniziative. I dati in nostro possesso sono contenuti su supporto cartaceo o elettronico. Titolare
del trattamento è “Associazione pro Volontariato Abruzzo” - Teramo.
 Tante, troppe sfumature di blu
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LE NUOVE NATE
 Montorio, cinquanta nuovi volontari
sono pronti ad entrare in azione
28
 Campli, gli angeli dei “Monti della Laga”
aiutano la popolazione
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IL FUTURO DEL VOLONTARIATO
 Le nuove (e non facili) sfide dei Csv
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 Abitare le città invisibili
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MONUMENTI DA ACCUDIRE
 La chiesa dimenticata
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STORIE DI (IM)MIGRAZIONE, STORIE DI VITA
LA CUCINA DA CAMPO,
IL FURGONE ALIMENTARE,
LO SPORTELLO D’ASCOLTO:
TRE IDEE
PER COSTRUIRE
INSIEME IL FUTURO
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I PROGETTI DELLA SPERANZA
L
aboratori di solidarietà.
Così potrebbero essere
definiti i tavoli di lavoro del corso “Progettare e crescere”, promosso dal Centro
Servizi per il volontariato della
provincia di Teramo con il sostegno finanziario della Fondazione Tercas, la collaborazione
del Consorzio Punto Europa
Teramo e il patrocinio del Comune di Teramo. Ne abbiamo
già parlato e torniamo a farlo,
nelle pagine che seguono, per
ribadire che crediamo molto in
questa esperienza. Dai labora-
in maniera così positiva – un
modo di costruire il volontariato che parte dai bisogni veri
delle associazioni e del territorio, sfrutta sinergie, mette
insieme risorse e strumenti, dà
forza ai sogni.
I trentasette volontari (di ventiquattro diverse associazioni)
che hanno seguito le lezioni
e si sono poi impegnati a studiare la fattibilità delle proposte, d’intesa con il Comune
di Teramo, su immigrazione,
protezione civile, povertà ed
esclusione sociale, hanno già
zione civile. Un progetto costruito pensando soprattutto ad
anziani e bambini. Sono loro,
nelle situazioni di emergenza, a
tori non sono nati soltanto tre
progetti che attendono di essere finanziati, ma si è sperimentato – forse per la prima volta
conquistato un traguardo non
facile da realizzare.
Al di là delle possibilità di realizzare concretamente i progetti, vi è da dire che il primo vero
obiettivo che il Csv si poneva
– unire le idee e far sedere allo
stesso tavolo di lavoro istituzioni e associazioni – è stato
pienamente raggiunto. Ora si
tratta di dare linfa vitale alla
programmazione.
Delle idee sono le stesse associazioni a parlare nel dettaglio
nelle pagine seguenti. C’è la
cucina da campo della prote-
risentire di più della situazione
di disagio.
Poi c’è l’acquisto di un furgone
per il trasporto per il trasporto e
la consegna di cibi freschi alle
famiglie bisognose. Per cominciare, è necessario un mezzo di
trasporto adeguato allo scopo.
Infine, l’attivazione di uno
sportello di ascolto per gli immigrati. Un progetto che, in
futuro, potrebbe diventare un
sistema di sportelli specializzati nell’erogazione di servizi
mirati alle specifiche esigenze
dei cittadini stranieri.
«Sfrutta sinergie,
mette insieme
risorse e strumenti,
dà forza ai sogni
delle associazioni
e del territorio»
«Si è sperimentato
un modo
di costruire
il volontariato
che parte
dai bisogni veri»
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CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO
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I PROGETTI DELLA SPERANZA
Duecentocinquanta
pasti l’ora per far fronte
a qualsiasi emergenza
O
P
M
A
C
A
CUCINA D
di ROBERTA RUGGIERI*
I
vari, e purtroppo periodici,
stravolgimenti di assetto che
stanno interessando il nostro
territorio sono dovuti a cause
di carattere naturale, antropicostorico-demografico e urbanistiche che hanno portato sempre
più ad attuare azioni volte alla
previsione, alla prevenzione e
al superamento dell’emergenza
per garantire l’integrità della
vita, dei beni, degli insediamenti e dell’ambiente.
Questo grado di urgenza ha
portato a creare sinergie e procedure condivise al fine di contribuire a rafforzare il ruolo del
volontariato e di conseguenza
della Protezione Civile.
A tal proposito, si è costituita
una “colonna mobile provinciale”, grazie alla collaborazione
del Centro Servizi per il volontariato della provincia di Teramo e a 17 associazioni di Protezione Civile della Val Vibrata.
Si mettono quindi in campo le
risorse, le forze, l’impiego e le
professionalità di più associazioni per dar vita ad un cordone di prevenzione, sicurezza e
superamento dell’emergenza su
tutto il territorio.
Il progetto della cucina da cam-
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CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO
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po mobile, autonoma e trasportabile nasce perché si vogliono
soddisfare due esigenze fondamentali:
• superamento dell’emergenza
attraverso una struttura di pronto intervento per fronteggiare
le esigenze della popolazione
garantendo un numero di pasti
completi a ciclo continuo pari a
250 pasti/ora;
• assicurare l’autosufficienza
della colonna mobile non solo
attraverso le esercitazioni, che
hanno l’obiettivo di aggiornare le conoscenze del territorio,
verificare l’adeguatezza delle
risorse, preparare i soggetti interessati alla gestione dell’emergenza e ai corretti comportamenti da adottare, ma anche
attraverso la formazione del
volontario che, in questo caso,
«L’iniziativa
è ambiziosa
e va al di là
del miglioramento
delle attrezzature
disponibili
in caso di necessità»
ha l’obiettivo di migliorare le
conoscenze delle tecniche di gestione di una cucina da campo,
conoscere e definire le diverse
competenze e i diversi livelli di
responsabilità.
Il progetto è ambizioso e va ben
al di là del miglioramento delle
attrezzature disponibili in caso
di necessità. Le aspettative e le
finalità intendono perseguire il
tortuoso percorso di mettere insieme le diverse realtà delle svariate associazioni di Protezione
Civile.
Il preciso obiettivo del progetto
è di ottenere la giusta sussidiarietà che non può prescindere dalla collaborazione e dalla
messa in comune delle diverse
sinergie. Occorre imparare ad
operare in collaborazione e rimuovere le diversità e, spesso,
le incomprensioni che minano
alla base ogni azione congiunta
e coordinata del mondo del volontariato.
Un primo passo nella direzione
della sussidiarietà fu mosso dalle associazioni di volontariato,
con l’imprescindibile guida del
CSV, in occasione del XIII Premio Volontariato Teramo con
STORIE DI (IM)MIGRAZIONE, STORIE DI VITA
La cucina da campo allestita dalla Protezione Civile durante l’esercitazione tenutasi a Tortoreto Lido l’anno scorso
la partecipazione del prefetto e
attuale capo della Polizia Franco Gabrielli, allora Capo del
Dipartimento Nazionale della
Protezione civile. Successivamente, nell’ambito della sensibilizzazione di un progetto
europeo sui rischi ambientali,
è stato raggiunto e compiuto un
ulteriore passo verso la proficua
collaborazione delle associazioni di Protezione Civile con
l’allestimento della tendopoli
di Tortoreto nell’evento “Emergenza Val Vibrata 2015”.
La cucina da campo è l’ultimo,
ma non da ultimo, passo verso il
miglioramento della collaborazione dei volontari di Protezione Civile di tutta la provincia di
Teramo.
*Ingegnere e volontaria
di protezione civile
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I PROGETTI DELLA SPERANZA
Viaggia su 4 ruote
la solidarietà
che non ha scadenze
E
R
A
T
N
E
M
I
L
A
FURGONE
di PINUCCIA BIZZARRI*
L
L’idea è nata nell’ambito del tavolo sulla povertà, istituito tra le
associazioni operanti nel settore e
l’assessorato alle politiche sociali del Comune di Teramo, presso
il Centro servizi per il volontariato: avere un furgone che possa essere di supporto al servizio
di distribuzione e raccolta degli
alimenti è sembrato un obiettivo
utile al rafforzamento dell’intervento di aiuto alimentare. La
società San Vincenzo de Paoli
di Teramo è entrata con entusiasmo nel progetto presentato alla
fondazione per godere anch’essa
dell’utilizzo di un mezzo idoneo
per il trasporto di alimenti in favore delle 284 famiglie che l’associazione attualmente assiste
sul territorio.
La San Vincenzo de Paoli è una
associazione cattolica ma laica,
che opera generalmente nelle parrocchie e ha come scopo
principale quello di aiutare le
persone più sfortunate: i poveri, gli ammalati, gli anziani soli,
gli stranieri, sia dal punto di vista materiale-finanziario che da
quello morale-culturale. Non
si occupa quindi solo di pagare
bollette e fornire pacchi alimenGiovani studenti volontari offrono la propria collaborazione al Banco di Soli- tari, ma cerca di capire le cause
avorare in un sistema di
rete e collaborazione può
essere la strategia più utile ed efficace per migliorare il
lavoro di solidarietà delle associazioni che operano nell’ambito
della povertà. Scambiarsi informazioni ed esperienze significa
rafforzare il raggiungimento degli obiettivi: aiutare ad uscire da
una situazione di bisogno e disagio economico e sociale famiglie
che, a causa della loro indigenza,
non riescono a sopravvivere di-
darietà
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CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO
DELLA PROVINCIA DI TERAMO
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gnitosamente nella società attuale caratterizzata da una crisi
economica che ha coinvolto un
numero crescente di italiani e
stranieri.
Alla base del progetto “Un furgone per tutti” inoltrato alla
Fondazione Tercas, c’è proprio
questa scelta della condivisione e
collaborazione tra le associazioni
al fine di evitare che, nello stesso ambito di intervento, ci siano
azioni non coordinate che indeboliscono l’efficienza dell’aiuto.
I PROGETTI DELLA SPERANZA
Magazzini per la raccolta del Banco Alimentare (foto: Enrico Genovesi)
della povertà e di combatterle.
La visita domiciliare delle famiglie, che è alla base dell’azione
di volontariato vincenziano, aiuta
a capire meglio le loro necessità,
arricchisce il contatto umano e
rafforza il legame con gli assistiti
in uno spirito di condivisione e
fratellanza.
A Teramo città l’Associazione
nasce alla fine dell’ottocento. Ha
la sua sede in Piazza Verdi presso l’ex Refettorio Gemma Marconi ed opera su sei parrocchie:
Duomo, Carmine, Sant’Antonio,
Cona, Via Pannella e Colleatterrato con un nucleo di 42 volontarie. La San Vincenzo di Teramo
negli ultimi anni ha visto crescere in maniera esponenziale il numero delle famiglie da assistere.
Ad essa si rivolgono italiani che
prima non avevano necessità di
aiuto e famiglie di immigrati che
popolano ormai anche la nostra
realtà cittadina. I loro bisogni
sono tanti perché, oltre le necessità elementari quali vestiario,
alimenti, alloggi e salute, per gli
stranieri la difficoltà linguistica
e la mancanza di informazioni
comportano un isolamento maggiore dal contesto sociale.
Oggi esistono antiche e nuove
forme di povertà: non c’è solo
la figura tradizionale del povero, cui la San Vincenzo è andata incontro sin dalle sue origini,
ma sono poveri tutti coloro che la
società emargina. Povero attualmente non è tanto colui che non
ha, quanto colui che non è, perché non può, perché è tenuto fuori e quindi ghettizzato ed emargi-
«Acquisteremo
un furgone
per la distribuzione
e la raccolta
degli alimenti
destinati
alle 284 famiglie
che l’associazione
assiste»
nato. Molto spesso il bisognoso è
arrabbiato, scontento, cupo, cocciuto, esigente, irriconoscente e
prepotente. Sta a noi riuscire ad
accettarlo e accoglierlo nonostante le negatività, riconoscere
nella sua persona il nostro prossimo e aiutarlo ad abbandonare il
rancore e la rabbia in un atteggiamento più consapevole del proprio vivere, delle proprie difficoltà e dell’incontro con gli altri. Sta
a noi ascoltarlo, aprirgli il cuore,
soprattutto non giudicarlo e capire come intervenire di fronte alla
sue necessità e mettersi al proprio servizio. Nell’Anno Santo
del Giubileo della Misericordia
indetto da Papa Francesco, più
che mai il volontariato vincenziano deve rafforzare la sua azione
verso situazioni di precarietà e di
sofferenza presenti nel mondo di
oggi e per lo più nelle periferie
esistenziali.
*Vice Presidente Abruzzo
Società San Vincenzo de’ Paoli
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I PROGETTI DELLA SPERANZA
Imparare ad ascoltare
le voci nascoste
di chi viene da lontano
O
T
L
O
C
S
A
’
D
PORTELLO
S
di SILVANA XHENETI*
L
a stesura del progetto
sullo sportello per l’immigrazione è strettamente corrispondente alle finalità
che si è posto il tavolo di coordinamento organizzato dal Centro
Servizi per il volontariato della
provincia di Teramo con tutte le
associazioni presenti sul territorio che si occupano dell’immi-
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CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO
DELLA PROVINCIA DI TERAMO
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grazione, e cioè quelle di essere
strumento conoscitivo al servizio del territorio e fornire conoscenza laddove realmente vi sia
la necessità.
In occasione del confronto con
le associazioni che rappresentano gli immigrati, promosso dal
CSV, è stato espresso un forte
interesse da parte di tutti verso
un approfondimento della situazione degli sportelli informativi
rivolti agli immigrati nel territorio provinciale. Da questa richiesta è scaturito un percorso,
condiviso negli obiettivi e nella metodologia, che ha portato
all’elaborazione di tale progetto.
Affrontare la problematica dello
sradicamento culturale, dell’impatto spesso traumatico con
i Paesi di arrivo, richiede una
conoscenza profonda delle motivazioni che spingono all’immigrazione e una conoscenza
delle condizioni che il migrante vive quotidianamente sulla
propria pelle.
Tale progetto nasce dunque
proprio dal contatto diretto con
gli immigrati presenti sul nostro territorio, i quali, usufruendo dello sportello, ci danno la
possibilità di comprendere i
loro problemi, esigenze e bisogni e, successivamente, fornire
a uomini e donne gli strumenti
necessari per una partecipazione attiva alla vita socio-culturale della nostra provincia.
Gli obiettivi, concretamente, sono quelli di arrivare ad
una adeguata conoscenza della condizione degli immigrati
I PROGETTI DELLA SPERANZA
presenti nel nostro territorio,
realizzare una proficua collaborazione tra cittadini stranieri immigrati e cittadini italiani
al fine di assicurare ai primi la
possibilità di una totale autoorganizzazione, veicolare tutte le
informazioni legate all’immigrazione, quali: riconoscimento
dei diritti civili e politici, primo
orientamento dell’immigrato sul
«Affrontare
il problema
dell’impatto
con i Paesi
di arrivo
richiede
una conoscenza
profonda
delle motivazioni
che spingono
all’immigrazione»
territorio di accoglienza, possibilità di corsi di formazione e
lavoro, assistenza sulle pratiche
burocratiche, compilazione moduli, orientamento e formazione
sulla presenza di servizi nel territorio e sugli iter burocratici e
legali. In poche parole, offrire
agli immigrati la possibilità di
un modo diverso di rapportarsi
con la società che li accoglie.
L’impiego dei mediatori interculturali nello sportello informativo garantirà adeguati livelli
di informazione ed orientamento sui temi dell’ingresso ed il
soggiorno, su diritti e doveri dei
lavoratori immigrati e sulle diverse forme di lavoro in Italia,
nonché sull’accesso ai diversi
servizi (sanitari, scolastici, anagrafici etc.).
*Presidente Associazione
Interculturale IRIS Onlus
I nomi dei “progettisti”
volontari
Il corso sulla progettazione, tenuto dai docenti Alessandro Perfetti, Cesare Di Martino, Matteo Ciabattoni e
Angela De Lauretis, ha coinvolto tanti volontari. Ecco i
loro nomi: Federica Serafini, Valentina Firmani (Associazione italiana sclerosi multipla), Lorenza Nespeca, Monica Cazzaro (Associazione nazionale Alpini Abruzzo –
Nucleo Protezione civile CorTe), Stefano Marcantonio,
Virginia Di Matteo (Assistenza e Soccorso Cortino Onlus), Lucia Prosperi, Pina Paradisi (Associazione Informamentis), Giuseppina Pelatti (Associazione cattolica diocesi di Teramo), Domenico Zuccarini, Serafino De Sanctis
(Banco di solidarietà di Teramo), Franco Cartone (Gruppo Radiocomunicazioni Emergenza Tortoreto), Gabriele
Costantini (Corpo volontari protezione civile Tortoreto
– sez. Matteo Vannucci), Gianfranco Di Gennaro (Caritas
Diocesana Teramo Atri), Anna Farina, Walter Santarelli
(Pubblica Assistenza Croce Bianca Teramo), Eloisa Pirri,
Matteo Gasparroni (Croce Rossa Giulianova), Francesco Rossi (Corpo volontari protezione civile Corropoli),
Chiara Mazzocchetti, Giovanna Colancecco (Corpo volontari protezione civile Pineto), Angela Spinozzi (Fondazione Piccola Opera Charitas), Monia Mattiucci, Roberto Di Odoardo (Gli Scriccioli di Serafino), Anna Maria
Di Berardino (Lega italiana per la lotta contro i tumori), Daniela Mascitti, Manuela Candelori (L’Abruzzo dei
Bambini), Mariangela Passamonti (L’Elefante), Stefano
Campanelli, Virginia Di Pietro (Madre Teresa Onlus),
Gianluca Vagnozzi (Protezione civile Gran Sasso d’Italia Castelli), Giovanna Frastalli (Sodalizio dei cultori di
Ercole), Gloria Di Rocco (Studio Psikè), Francesco Pietropaolo (Team Horse per il sociale), Alessandro Lellii (Protezione civile Gran Sasso d’Italia sez. Mosciano Sant’Angelo), Sandro Galli (Protezione civile Gran Sasso d’Italia
sez. Alba Adriatica), Claudio Calisti (Wwf Teramo).
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CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO
DELLA PROVINCIA DI TERAMO
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I PROGETTI DELLA SPERANZA / L’INTERVISTA
«Aiutare il Terzo Settore
per aggiungere qualità
alla vita dei cittadini»
di NICOLA CATENARO
P
residente Enrica Salvatore, come sostiene
la Fondazione Tercas il
sociale e qual è il suo ruolo in
questo ambito?
«Il sociale, la creazione del valore sociale e soprattutto la misurazione del suo impatto sono
temi oggi molto attuali e complessi, come dimostrano anche
studi internazionali.
In Italia, le Fondazioni costituiscono un riferimento importante, forse perché sono viste come
istituzioni che hanno grandi
patrimoni, che possono operare
programmando a lungo termine
e che appaiono libere da immediate logiche di profitto. Chi le
considera in questa ottica non
sbaglia ed è proprio grazie alle
sue peculiarità costitutive che la
Fondazione Tercas, ad esempio,
ha partecipato, insieme ad altre
Fondazioni, alla costituzione
«La creazione
del valore sociale
e la misurazione
del suo impatto
oggi sono temi
attuali e complessi»
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CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO
DELLA PROVINCIA DI TERAMO
La Rivista del NON PROFIT
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del Fondo HS
Italia Centrale
con l’obiettivo
di valorizzare e
gestire il patrimonio immobiliare in stretta
collaborazione
con gli enti pubblici territoriali
e realizzare progetti di social
housing: una forma di edilizia
pensata per chi non può acquistare la prima casa o non riesce
a sostenere il costo di un affitto
a libero mercato ma, nello stesso tempo, non possiede tutti i
requisiti necessari per accedere
alle graduatorie per l’assegnazione dell’edilizia residenziale
pubblica (E.R.P).
Per dare, insomma, una risposta
concreta ad un grande bisogno
sociale come quello della casa».
A cosa guardate di più quando finanziate i progetti che
arrivano dal territorio?
«La Fondazione fa riferimento
dapprima alla coerenza del progetto, alle finalità programmatiche ed alle strategie di intervento dell’Ente, quindi ai valori ed
agli specifici obiettivi anch’essi contenuti nei Documenti di
Programmazione Pluriennali ed
Enrica Salvatore
Annuale, pubblicati sul proprio
sito Internet, nonché alle procedure ed ai criteri di valutazione
indicati negli avvisi che per ogni
settore, di anno in anno, vengono anch’essi pubblicati sul sito e
sui media locali. Tra i criteri di
valutazione, vengono analizzati, in particolare, le caratteristiche e le capacità organizzative
del soggetto, la trasparenza rispetto all’uso dei finanziamenti, le previsioni di strumenti di
monitoraggio, l’impatto atteso
dal territorio, la fattibilità e sostenibilità economica del progetto, la coerenza del piano finanziario proposto, la capacità
di integrarsi con altre iniziative e di generare modelli e best
practice, infine l’effetto traino e
la innovatività della proposta in
relazione a destinatari, procedure, partenariati».
Cosa manca al nostro territorio per sostenere i progetti che
incidono sui propri bisogni sociali? I PROGETTI DELLA SPERANZA / L’INTERVISTA
«Direi che manca forse la cultura della programmazione a
lungo termine e la capacità, da
parte di enti pubblici e privati,
di lavorare in rete.
La Fondazione in questo senso
da tempo si è impegnata a proporre e promuovere la partnership tra enti pubblici e privati
ed associazioni: una visione che
è stata confermata dalle analisi
di uno studio commissionato
dall’Acri al professor Carlo Trigilia dell’Università di Firenze
dal quale, tra l’altro, è emerso
che “tra i fattori necessari per
l’attivazione di risorse potenziali dei territori ci siano almeno tre caratteristiche: la buona
cooperazione tra operatori privati e pubblici locali, la messa a
punto di una strategia di sviluppo condivisa, la promozione e la
realizzazione concreta di alcune
«Al nostro territorio
manca la cultura
della programmazione
a lungo termine
e la capacità
di lavorare in rete»
sta la disciplina del volontariato
e vengono ridefiniti i Centri di
Servizio per il Volontariato, ai
quali, come previsto dalla legge 266/91 vengono assegnate
risorse dalla Fondazioni, attraverso i CO.GE.
Il mondo del No Profit e quello del Volontariato a livello
locale è molto simile a quello
nazionale. Presenta anche nella nostra provincia quella vasta
realtà, complessa ed articolata,
la loro specificità ed originalità, avranno la stesso cognome,
come qualcuno ha felicemente
sintetizzato, entrando nell’unica famiglia del Terzo Settore
e potendo contare su un unico
quadro giuridico.
Sono convinta che anche il
mondo teramano del Volontariato e quello dell’associazionismo senza fine di lucro - che
opera tra lo Stato ed il Mercato
- sapranno essere protagonisti
nell’individuare nuove forme di
relazioni sociali e nuovi modelli
gestionali, così come proposto
dal Secondo Welfare, dopo il
fallimento di quel Welfare State che, dopo aver contribuito
al benessere negli anni passati,
oggi è messo ripetutamente in
discussione.
Le sale interne della Fondazione Tercas
iniziative essenziali con funzione di traino di beni collettivi per
la competitività e insieme per la
coesione sociale”».
Come vede la Fondazione Tercas il futuro del volontariato e
del non profit a livello locale?
«Nel futuro, c’è all’orizzonte il
varo della riforma del No Profit
con il ddl approvato in Senato
un mese fa.
Nel testo approvato, viene rivi-
costituita da associazioni ed altri organismi di natura privata
che - operando nei settori più
diversi: assistenza sociale, cultura, arte,sport, istruzione, formazione, tutela dell’ambiente
- svolge un prezioso servizio di
grande utilità per la collettività.
Nel testo approvato, quel variegato mondo verrà riformato,
diventando organico, definito e
ben organizzato ed i vari nomi
del No-Profit, pur mantenendo
La Fondazione Tercas, anch’essa un ente no profit privato,
sarà ancora accanto a questo
straordinario mondo teramano
del Terzo Settore, dando concreta attuazione al principio
della sussidiarietà orizzontale,
con un supporto sia economico
che progettuale, per aggiungere qualità alla vita dei cittadini,
soprattutto a quelli in maggiore
difficoltà».
GIUGNO 2016
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CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO
DELLA PROVINCIA DI TERAMO
La Rivista del NON PROFIT
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I PROGETTI DELLA SPERANZA / L’INTERVENTO
Essere EUROPEI,
negli obiettivi
e nel metodo
di CESARE DI MARTINO*
L’
adesione alla definizione teorica di progetto come insieme
coordinato di azioni finalizzate
al raggiungimento di uno o più
obiettivi specifici, in un tempo
limitato e con un budget determinato, introduce anche nel
mondo associativo, ai diversi
livelli, un modus operandi “europeo” capace di adeguarne,
qualificarne l’azione sul territorio. Il metodo, prima ancora
che alla gestione del progetto,
presiede alla scelta delle opportunità finanziarie e non che si
presentano all’impresa sociale,
tanto sul piano regionale quan-
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CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO
DELLA PROVINCIA DI TERAMO
La Rivista del NON PROFIT
GIUGNO 2016
to su quello europeo.
Progettare, che sia a scala locale o europea, non è e non può
essere una risposta ad un bando o ad un invito a presentare
proposte! Un progetto è una
risposta, concreta ed innovativa, ad un fabbisogno o ad una
pluralità di fabbisogni, ad una
esigenza concretamente individuata che caratterizza o colpisce un territorio, un gruppo,
una categoria sociale o ancora
un insieme identificato.
Progettare è piuttosto la capacità di legare soluzioni correlate
al fabbisogno, di immaginare e
sognare uno scenario diverso,
almeno nuovo se non innovativo, nel quale riusciamo ad eliminare o ridurre quelle barriere che avevano dato l’input ad
agire.
Il tema delle risorse, quale che
sia la provenienza delle stesse,
pur rimanendo centrale e fondamentale, non esaurisce la nostra ricerca, come del pari non
dovrebbe, almeno in origine,
limitarne il raggio, lasciando
inalterata la dimensione del sogno, della quantità e della qualità delle risposte al problema.
Se si affronta un problema reale, chiaramente individuato e
concretamente definito, il meto-
I PROGETTI DELLA SPERANZA / L’INTERVENTO
do diventa valore aggiunto, anche per le associazioni, sia nella individuazione delle risposte
che nel reperimento delle risorse stesse. In un breve contributo come questo, risulterebbe
comunque parziale ogni elencazione, a partire dalla indicazione del Fondo sociale europeo
(FSE) al Programma dell’UE
per l’occupazione e l’innovazione sociale (EaSI), dal Fondo
europeo di adeguamento alla
globalizzazione (FEG) al Fondo di aiuti europei agli indigenti
(FEAD), così come il novero di
diversi programmi a gestione
diretta.
In entrambi i casi, che trattasi di
Fondi Strutturali o programmi
a gestione diretta, risulta decisivo il possesso di un bagaglio
Cesare Di Martino
di competenze e conoscenze
manageriali, tecniche, organizzative, finanziarie e relazionali
che, probabilmente in modo
etimologicamente improprio,
vengono riassunte nella euro
progettazione.
Il problem solving ed il project
management nelle imprese so-
ciali non sfugge a questa condizione prodromica che momenti
formativi come quelli adeguatamente organizzati dal CSV
di Teramo, supportati da laboratori dove i discenti sono stati
attori protagonisti, concorrono
a creare.
Progettare con questo metodo
afferma, ad ogni livello, individuale e di gruppo, la cultura del
confronto e della cooperazione,
sostiene nei contenuti il portato dei diritti che sono a fondamento della stessa costruzione
dell’integrazione europea, aiuta
a crescere il territorio ed i suoi
operatori che necessitano e meritano un costante supporto formativo e consulenziale.
*Esperto politiche europee
GIUGNO 2016
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CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO
DELLA PROVINCIA DI TERAMO
La Rivista del NON PROFIT
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I PROGETTI DELLA SPERANZA / LA LAVAGNA DELLE ASSOCIAZIONI
In ventisei per da
a cura di VALERIO PICHINI
In questa sede riassumiamo alcuni dati relativi alle associazioni coinvolte nei tavoli tematici dai quali sono
scaturiti tre progetti di cui abbiamo parlato. Un’idea per far incontrare, sotto la guida del CSV di Teramo, l’irrinunciabile patrocinio istituzionale dell’Assessorato alle politiche sociali del Comune di Teramo, e il prezioso sostegno della Fondazione Tercas, alcune realtà non profit impegnate rispettivamente sul fronte migranti, povertà
e protezione civile, per confrontare esperienze, scambiare buone prassi e potenziare la capacità di intercettare
risorse finanziarie indispensabili per il raggiungimento di obiettivi prefissati.
Il TAVOLO SULL’ IMMIGRAZIONE, al quale hanno
partecipato anche i Gruppi di Volontariato Vincenziano di cui tratteremo più avanti, ha redatto il Progetto “R.E.T.I. AL.Te.R.n.a.t.i.v.e. (Rete territoriale
per Immigrati di Alba Adriatica, Teramo e Roseto
degli Abruzzi contro il disagio di adulti e giovani e
la povertà), e riunisce:
A.N.O.L.F.
Associazione Nazionale oltre le frontiere Onlus
Sezione Teramo: Viale Crispi, 44 (c/o CISL)
Copresidenti: Alberico Maccioni - Elda Najdeni
Tel. 0861.370.336/37/38 - Fax 0861.370339
E-mail: [email protected]
Web: www.anolf.it
Associazione a tutela dei migranti, diffusa su tutto il
territorio nazionale. Nasce nel 1989 con il sostegno
del sindacato CISL.
Cooperativa sociale “Lo spazio delle idee”
Via Botticelli, 2
64026 Roseto degli Abruzzi (Teramo)
Sede operativa: Via Nazionale Adriatica, 250
Presidente: Sabina Falà
Tel. 085.89453658
E-mail: [email protected]
Web: www.lospaziodelleidee.org
La Cooperativa nasce su impulso di alcune persone che decidono di condividere esperienze, professionalità e competenze per offrire servizi d’informazione e opportunità alla collettività.
I.R.I.S. Onlus
Via Salvo D’Acquisto, 9 - 64100 Piano D’Accio
Teramo (domicilio c/o C.S.V. Teramo)
Presidente: Silvana Xheneti
Tel. 0861.242261 - 348.0037164
E-mail: [email protected]
Ente capofila del progetto “RE.T.I.”, si costituisce il
16 ottobre 2004. Scopo dell’associazione è l’integrazione di cittadini stranieri in Italia. IRIS si avvale
di un qualificato team multiculturale per assistere
gli immigrati e tutelare i diritti dei medesimi.
______________
Passando al TAVOLO POVERTÀ da cui è scaturito il
progetto “Un furgone per tutti”, incontriamo:
Aurora Cristiana
Via Teramo, 3
64023 Mosciano S. Angelo (Teramo)
Presidente: Claudio Malta
Cell. 335/533.61.71
E-mail: [email protected]
[email protected]
Nata nel 2012, Aurora Cristiana accoglie, in un’apposita struttura, una trentina di persone con forti disagi. L’associazione, che trae sostentamento
dalla coltivazione di un terreno e da generose donazioni private, avverte la necessità di uno stabile
rapporto con i servizi sociali per affrontare meglio
le problematiche legate alla tossicodipendenza.
Banco di Solidarietà “Santina Ruggieri”
Roseto degli Abruzzi Onlus
Contrada Fonte dell’Olmo s.n.c.
(difronte Piscina Comunale)
64026 Roseto degli Abruzzi (Teramo)
Presidente: Marco Massetti
Cell. 393.9456918
E-mail: [email protected]
Capofila di “Un furgone per tutti”, l’associazione
Banco di Solidarietà “S. Ruggieri” nasce nel 2007
sulla spinta di soggetti analoghi e già attivi nel capoluogo. Quella dei Banchi di solidarietà, da non
confondere con Fondazione Banco Alimentare, è
una realtà presente su tutto il territorio nazionale, e
scaturisce dall’educazione alla carità cristiana provocata dagli insegnamenti di monsignor Luigi Giussani, fondatore del movimento di Comunione e Liberazione. L’attività principale dei B.d.S. consiste
nella consegna periodica di un pacco di alimenti a
lunga conservazione per ciascun nucleo familiare
assistito.
I PROGETTI DELLA SPERANZA / LA LAVAGNA DELLE ASSOCIAZIONI
are forza alle idee
Banco di Solidarietà
di Montorio al Vomano Onlus
Via Settembrini, s.n.c.
64046 Montorio al Vomano (Teramo)
Presidente: Fioravante Astolfi
Cell. 338.3198810 - 334.6052096
E-mail: [email protected]
Costituitosi nel 2011 su incoraggiamento di quello
teramano, il B.d.S. di Montorio assiste circa 80 famiglie fornendo anche capi di vestiario. L’associazione si sostiene con periodiche raccolte e con il
progetto “Famiglie solidali”.
Banco di Solidarietà di Teramo Onlus
Via Salvo D’Acquisto, 9 (c/o C.S.V. di Teramo)
Referente: Gennaro Tupitti
Tel./ Fax 0861.558677
E-mail: [email protected]
Web: www.bancodisolidarieta.it
L’associazione, costituitasi nel 2001, assiste oltre
300 famiglie residenti nel territorio teramano nonché alcuni nuclei residenti in comuni limitrofi. La
consegna del pacco alimenti, presso il domicilio di
ciascun assistito, viene assicurata, l’ultimo sabato
del mese, da circa 110 volontari. L’approvvigionamento alimentare è assicurato da una convenzione
con la Fondazione Banco Alimentare, da libere donazioni di privati, da una colletta alimentare straordinaria (oltre quella nazionale di fine novembre)
e da varie iniziative tra le quali si segnala “DonaCibo”, una raccolta annuale effettuata presso le
scuole. Si segnala l’esigenza di un magazzino più
capiente per facilitare la gestione degli alimenti e il
lavoro dei volontari.
Caritas Diocesana
Via Vittorio Veneto, 11 - 64100 Teramo
Direttore: don Igor Di Diomede
Tel./Fax 0861/241427
E-mail: [email protected]
Web: www.caritasteramoatri.it
Costituita nel 1974 dal Vescovo Abele Conigli, sulla
base dello Statuto Nazionale, e in seguito diffusa
in alcune parrocchie della Diocesi, Caritas Teramo
- Atri non poteva mancare al tavolo della povertà.
L’ente eroga numerosi e preziosi servizi tra i quali
ricordiamo: ambulatorio medico, centro di ascolto,
raccolta e distribuzione vestiario, servizio mensa e
l’emporio della solidarietà (Via Tevere, 38 Teramo),
un piccolo supermercato rivolto a nuclei familiari in
condizioni di accertato disagio.
Centro di Accoglienza “Dono di Maria” Onlus
Via Traversa Torricelli, 15
64021 Giulianova Lido (Teramo)
Presidente: Santina Di Domenico
Tel. 085/800.91.11 - Fax 085/802.64.54
Cell. 349.8145988 - 393.6699198
340.6679699
E-mail: [email protected]
Aperto tutti i giorni, il Centro, iscritto al Registro regionale delle O.d.v. dal 1994, cerca di rispondere,
nonostante la scarsità di risorse, a svariati bisogni.
Cooperativa sociale a.r.l. “L’Aquilone”
Via Traversa Torricelli, 15
64021 Giulianova Lido (Teramo)
Presidente: Silvana Cianella
Tel. 085.8009111
E-mail: [email protected]
La missione della cooperativa giuliese si può considerare un’evoluzione dell’esperienza del Centro
di Accoglienza “Dono di Maria”. Offrire assistenza, nel doposcuola e in attività ricreative, specie
ai ragazzi appartenenti a nuclei familiari numerosi,
rappresenta il principale ambito operativo di “L’Aquilone”. Attualmente ci sono 30 bambini delle
elementari affidati a insegnanti volontarie. Tra le
esigenze, spicca la necessità di maggiore personale per assistere i disabili, e una gran quantità di
alimenti per l’infanzia.
Federazione Nazionale Società
di San Vincenzo de’ Paoli
Conferenza “Stella Maris” Giulianova
Via Marconi ,s.n.c. - 64021 Giulianova (Teramo)
Referente: Paolo Massacesi
Tel. 085.8007287 - 8008047
Cell. 333.631817
E-mail: [email protected]
Da non confondere con i Gruppi di Volontariato
Vincenziano, la Società di San Vincenzo, presente in Italia con oltre 13.000 membri distribuiti 1400
conferenze, risale al 1830 e allo studente Federico Ozanam che decise di “passare dalle parole
all’azione”. La mancanza di una sede propria e la
cronica scarsità di risorse economiche rappresenta
per la Conferenza “Stella Maris” un serio ostacolo
al perseguimento dei propri fini istituzionali, quegli
stessi fini tracciati da Ozanam sull’esempio di San
Vincenzo de’ Paoli, il Santo della carità.
I PROGETTI DELLA SPERANZA / LA LAVAGNA DELLE ASSOCIAZIONI
Gruppi di Volontariato
Vincenziano A.I.C. Italia
Comitato Comunale di Teramo
Piazza G. Verdi, 20 - 64100 Teramo
Presidente: Filomena Catitti
Cell. 329.7142438
I Gruppi di Volontariato Vincenziano traggono la
loro origine da le Sorelle della Carità. Oggi, come
allora, le volontarie, note in seguito e sino al 1960
come Dame di Carità, aiutano i fratelli meno fortunati, ispirandosi agli insegnamenti del Santo francese fondatore delle “Figlie della carità”, le suore
“cappellone” per Via del copricapo adottato sino
a gli anni ’50 e presenti in alcune strutture ospedaliere. Nella nostra città le Vincenziane, coordinate
da un Comitato Comunale, si riuniscono presso le
chiese di S. Antonio, Madonna del Carmine, Madonna della Cona, Sacro Cuore e Duomo, assistendo circa 300 famiglie in difficoltà, consegnando alimenti e, se necessario, pagando bollette.
Cell. emergenze 333.9310669 - 347.3357804
E-mail: [email protected]
Impegnata in diversi settori, inclusa la formazione
per aspiranti volontari, ma l’esperienza più importante è quella maturata sul fronte incendi.
______________
Corpo volontari di Protezione Civile
“Gran Sasso d’Italia” Morro d’Oro
C.da Piano Cesare, s.n.c.
64020 Morro D’Oro (Teramo)
Presidente: Luciano Del Nibletto
Tel. 085.4163993
Cell. 331.6299282
333.9927905
E-mail: [email protected]
[email protected]
C.V.P.C. di Morro D’Oro conferma, anche per il
2016, la volontà di partecipare ai “Campi scuola
– anch’io sono la protezione civile”. Un progetto
promosso dal Dipartimento della Protezione civile
e teso a diffondere la cultura della protezione civile
tra i giovani.
Per concludere, al TAVOLO DELLE ASSOCIAZIONI
DI PROTEZIONE CIVILE, aderenti al Progetto “A tutela di tutti” – cucina da campo, troviamo:
Associazione Corpo Volontari Protezione Civile
“Elpidio Di Girolamo” Roseto degli Abruzzi
Via C.da Fonte dell’Olmo, snc
64026 Roseto degli Abruzzi (Teramo)
Presidente: Asperino Di Nicola
Tel./Fax 085.8936057
Cell. (emergenza) 328.4167522
E-mail: [email protected]
Iscritta, dal 2005, all’Albo Nazionale del Volontariato di Protezione Civile, l’associazione rosetana
svolge, nel suo territorio di appartenenza, un’attività molto apprezzata.
Associazione Corpo Volontari Protezione Civile
di Torano Nuovo Onlus
Via Roma, 12/a
(c/o palestra Comunale)
64010 Torano Nuovo (Teramo)
Presidente: Roberto Pennesi
Tel. 0861.82361 (Municipio)
Cell. 340.5346396
E-mail: [email protected]
Si costituisce il 28 aprile 2011 con una quarantina
di soci formati, grazie al Coordinamento provinciale di protezione civile. L’associazione presta la sua
opera in occasione di fiere e gare ciclistiche.
C.I.V.E.S. – Corpo di Intervento Volontario
di Emergenza e Soccorso Onlus
Via Potito Randi, 8 (ex Villeroy) 64100 Teramo
Presidente: Mauro D’Ubaldo
Tel. 0861.220477
Corpo Volontari Protezione Civile
Corropoli Onlus
Via S. Giuseppe, 23
64013 Corropoli (Teramo)
Presidente: Mario Di Saverio
Tel. 0861.82179
0861.856914
Cell. 320.5799280
340.5575788
E-mail: [email protected]
Web: www.procivcorropoli.it
Fruttuose, durante le svariate missioni, le esperienze maturate con associazioni appartenenti a regioni
limitrofe.
Corpo Protezione Civile Pineto Onlus
Via Largo della Chiesa, 1
(c/o chiesa Borgo S. Maria) 64025 Pineto (Teramo)
Presidente: Giovanni Cagliostro
Cell. 377.2774135
333.4063800
E-mail: [email protected]
Spesso l’operato dei volontari è silenzioso non ama
clamori. Su questo stile opera il C.P.C. della “città
dei pini” che recentemente (21 marzo) ha inaugurato un corso base aperto ad aspiranti volontari di età
compresa tra i 18 e i 65 anni.
Corpo Volontari Protezione Civile Silvi Onlus
Via Roma, 190
64028 Silvi Marina (Teramo)
Presidente: Romano Fanì
Tel./ Fax 085.930035
Cell. (H24) 328.8791212
E-mail: [email protected]
Web: www.protezionecivilesilvi.it
I PROGETTI DELLA SPERANZA / LA LAVAGNA DELLE ASSOCIAZIONI
Il C.V.P.C. di Silvi nasce il 19 gennaio 2002, spronato dal Comune e con il sostegno della Protezione
civile di Mosciano.
Corpo Volontari Protezione Civile Tortoreto Onlus
sezione “Matteo Vannucci”
Via Napoli
(c/o Palazzetto dello Sport)
64018 Tortoreto Lido (Teramo)
Presidente: Loredana Cifà
Tel. 0861/78.64.58
Fax 0861/78.84.87
E-mail: [email protected]
Fondata (2009) per affiancare la protezione civile di
Corropoli, la sezione è intitolata ad uno studente
morto nel terremoto aquilano del 6 aprile. Il Corpo
volontari collabora anche con altre associazioni.
Croce Rossa Italiana
Comitato Locale di Giulianova Onlus
Via Simoncini, 41/A
64021 Giulianova (Teramo)
Presidente: Adriano Renzo Voogt
Tel. 085/800.78.47
Fax 085/802.87.32
E-mail: [email protected]
[email protected]
Con il Decreto legislativo n° 178 del 2012, Croce
Rossa Italiana è entrata a pieno titolo nel Terzo Settore, assumendo la natura giuridica di associazione
di promozione sociale, e mantenendo una capillare
presenza territoriale attraverso Comitati regionali,
provinciali e locali.
Gruppo Radiocomunicazioni Emergenza
Tortoreto
Via Napoli (c/o Palazzetto dello Sport)
64018 Tortoreto Lido (Teramo)
Presidente: Franco Cartone
Fax 0861.1994545
Cell. 393.9271059 - 329.6190262
E-mail: [email protected]
Il Gruppo nasce per volontà di associazioni che
operano già, a livello nazionale, nel settore delle radiocomunicazioni in emergenza e intendono, mantenendo la propria autonomia associativa, contribuire a formare una struttura di volontariato per
interventi a supporto del Dipartimento Nazionale in
caso di emergenze.
Gruppo Volontari Protezione civile Giulianova Onlus
Via G. Di Vittorio, s.n.c.
(c/o centro commerciali “I Portici”)
64021 Giulianova (Teramo)
Presidente: Michele Maruccia
Tel./ Fax 085.8028661
Cell. 340.3236593 - 347.0516453 - 349.7605846
E-mail: [email protected]
[email protected]
Web: www.protezionecivilegiulianova.it
Nata nel 2005, ha ricevuto delle benemerenze per il
servizio prestato a L’Aquila in occasione del sisma
2009.
Protezione civile Val Vibrata Onlus
sede di S. Omero
Via Metella Vecchia,7
64027 S. Omero (Teramo))
Presidente: Rossano Ruggieri
Tel./ Fax 0861.887469
Cell. 335.8140755
E-mail: [email protected]
*Capofila del progetto “cucina da campo”, P.C. Val
Vibrata si costituisce nell’anno 2000, grazie alla
sensibilità dell’Amministrazione municipale e al sostegno della Protezione civile di Mosciano.
Società Nazionale di Salvamento
“Per la Sicurezza della vita sul Mare”
Sez. territoriale di Teramo
sede in Tortoreto
Lungomare Sirena, 594
Direttore di sezione: Domenico Surace
Tel. 0861.789177
Cell. 347.9123011
E-mail: [email protected]
Iscritta, dal 1997, all’Albo Nazionale di Protezione
civile, la sezione Salvamento di Tortoreto lido cura
la prevenzione e il soccorso di incidenti in mare e
organizza periodici corsi per “bagnino di salvataggio”.
Volontari Protezione civile “Gran Sasso d’Italia”
Onlus
Via Terracini, 16/18
64023 Mosciano S. Aangelo
Presidente: Alessandro Lellii
Tel. 085.8062525 (H24)
Fax 085.7992958
E-mail: [email protected]
La più antica (1990) associazione di protezione civile della nostra provincia, e i numerosi volontari ne
vanno giustamente orgogliosi. Esperienza e accurata logistica contraddistinguono l’operato di questa decana alla quale, nel corso degli anni, sono
stati conferiti riconoscimenti dalla Regione, dal Dipartimento di Protezione civile e dalle popolazioni
soccorse. Attualmente la copertura nei servizi viene
assicurata dalle sezioni di Alba Adriatica, Bellante,
Civitella Del Tronto, Croce Amica di Colleranesco,
Mosciano, Notaresco e Valfino.
UNA CITTÀ IN BLU
NICOLETTA,
MICHELA,
ANTONIETTA,
PAOLO
E ALESSANDRA:
LE VOCI
CHE ACCENDONO
I RIFLETTORI
SULL’AUTISMO
di CATIA DI LUIGI
A
pochi giorni dall’approvazione in Senato del
disegno di legge sull’autismo e dalla nascita
della Fondazione Italiana per l’autismo, si
sono tinte ancora una volta di blu tante città, in Italia
e nel mondo, lo scorso 2 aprile, in occasione della
Giornata Mondiale per la consapevolezza dell’autismo. Simbolo della giornata – dedicata questa volta
al tema del lavoro – è il colore blu, in quanto «tinta
enigmatica», che risveglia il desiderio di conoscenza e di sicurezza. Nell’ambito di “Light it up Blu”,
evento indetto dall’ONU in tutte le città del mondo,
da Sydney a Rio de Janeiro, da Parigi a New York
passando per le Cascate del Niagara fino ad arrivare
a Teramo, piazze, monumenti e palazzi si sono colorati di blu per «accendere i riflettori» e dimostrare
vicinanza alle persone affette da questo disturbo e
alle loro famiglie, ma anche per invitare le istituzioni ad occuparsene di più.
L’autismo, come è stato ribadito nel corso della ma-
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CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO
DELLA PROVINCIA DI TERAMO
La Rivista del NON PROFIT
GIUGNO 2016
nifestazione promossa a Teramo dall’Anffas, dal
Comune di Teramo, dal Centro Servizi per il Volontariato e da tanti altri enti solidali, non è una malattia, ma un disturbo dello sviluppo neurobiologico
che impedisce a chi ne è affetto di interagire in maniera adeguata con le persone e con l’ambiente. Si
manifesta con un’ampia gamma di livelli di gravità,
tuttavia tutti coloro che ne sono affetti presentano
tipiche difficoltà nell’interazione sociale alterata,
problemi nella comunicazione verbale e non verbale e di immaginazione, nelle attività e interessi
insoliti o estremamente limitati. L’autismo è una
condizione che, con coraggio, le mamme teramane
lottatrici e indomite come Nicoletta, hanno scelto
di raccontare in una piazza Martiri gremita. «Fino
ad un anno e mezzo - esordisce la giovane mamma
- mio figlio non aveva problemi. Poi ho iniziato a
notare cose strane. Non rispondeva se lo chiamavamo, ad esempio. E così inizialmente pensai fosse
Una platea di giovanissimi studenti in ascolto mentre, durante la Giornata della consapevolezza dell’autismo, si alternano le testimonianze delle famiglie e di chi vive direttamente il problema
sordo. Però correva e andava verso la televisione
quando andavano in onda le pubblicità. Credetemi,
non è stato facile. Tutti in famiglia mi ripetevano “il
bambino non ha nulla”. Mamme… qualsiasi dubbio, non abbiate paura. Nascondersi, avere paura
non serve. Mio figlio è autistico, ma per me è perfetto così com’è. Ricordatevi che non siete sole ma
siamo in tante». E l’invito a parlarne lo lancia anche Michela: «Parlatene. L’autismo ha bisogno di
parole, di essere conosciuto. Non nascondetevi nel
silenzio». E insieme a lei, Antonietta: «All’inizio
è stato un po’ complicato, perché siamo stati presi
tutti dallo sconforto. Oggi ne parliamo. Siamo qui a
testimoniare». Anche Osvaldo parla delle difficoltà
provate inizialmente: «Non è facile accettare, ma
piano piano impari a conviverci. Non puoi abbandonare un bambino a se stesso. I bambini autistici
devono vivere nella maniera più normale possibile.
Il nostro compito, pertanto, è quello di renderlo il
più autonomo possibile, permettendogli di fare tutto
quello che fanno gli altri. Io sono stato fortunato,
poiché i compagni di scuola lo hanno abbracciato e
fatto sentire uno di loro. Anche i bimbi del vicinato
lo tengono in considerazione e lo chiamano non appena scendono in strada a giocare. La normalità lo
fa vivere bene».
Alessandra e Paolo, che insieme hanno scelto di
dare la propria testimonianza, non nascondono le
difficoltà che hanno visto aumentare con il passare
del tempo. «I problemi non spariscono, e con la crescita aumentano. Mio figlio - spiega Alessandra - ha
23 anni ora. Negli ultimi tempi sono insorte altre
problematiche, per cui non riusciamo più a gestirlo
e così abbiamo pensato di affidarlo nelle mani di
persone specializzate. Con loro anche nostra figlia,
autolesionista, è cambiata. L’autolesionismo lì viene tenuto sotto controllo. Cosa dirvi - conclude la
solare Alessandra - nei momenti di sconforto l’uGIUGNO 2016
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CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO
DELLA PROVINCIA DI TERAMO
La Rivista del NON PROFIT
21
UNA CITTÀ IN BLU
nione tra moglie e marito fa la
forza».
Arriva da un’esperienza non positiva Sabrina, che è una mamma un po’ più attempata e guarda
pertanto al futuro del suo ormai
uomo. «Ci vuole il “durante noi”,
non solo il “dopo di noi”. Nella
mia esperienza i cinque anni di
scuola elementare non sono stati
belli. Franco ha cominciato a lavorare alle medie, tanto da riuscire a studiare Cyrano de Bergerac.
A 19 anni, purtroppo, all’autismo
si sono aggiunte delle crisi epilettiche che lo hanno portato quattro
volte in rianimazione. E poi sono
cominciati i problemi di male assorbimento, che oggi gli impediscono di mangiare».
Attorno a Nicoletta, Michela,
Antonietta, Osvaldo, Alessandra
e Paolo, ruotano assistenti, insegnanti ed educatori che si incamminano lungo un viaggio di
conoscenza e di scoperta, alla fine
del quale l’autismo farà meno
paura. Non solo: fornirà informazioni e strumenti più efficaci
per poter rendere un bambino con
autismo un adulto indipendente,
migliorandone sensibilmente le
capacità comunicative e le abilità
sociali. Il tutto analizzando i punti di forza e di debolezza dell’ambiente scolastico, familiare e
della società in generale, mettendone in luce sia gli ostacoli sia le
risorse a disposizione. Maria Luisa, assistente educativa, ogni giorno osserva i bambini
autistici per valutarne le capacità,
studiarne le preferenze utili per
attirare la loro attenzione. «Tutto deve essere accompagnato da
tanto amore e fermezza - aggiunge -. Gli ostacoli più difficili si
incontrano nel momento di crisi. Ma ci vuole pazienza, amore
e fermezza. E poi un’equipe di
lavoro che coinvolga la famiglia
e la scuola». Elena, insegnante
di scuola primaria spiega che «i
bambini autistici sono tutti diversi. Per questo ciò che chiediamo
è la collaborazione e il supporto
per ricostruire il vissuto del bambino. Collaborare tutti insieme
per l’inclusione del bambino. I
bambini non sono spesso un problema, perché hanno una grande
capacità di accoglienza; a volte le
difficoltà le incontriamo con i genitori dei compagni. Spesso sono
più gli adulti che non i bambini
ad avere problemi». Jenny, educatrice della Fattoria Didattica, è
un’esperta delle attività tecniche
e cinofile. «Noi ci focalizziamo
sul gioco - spiega - perché per noi
è fondamentale educare attraverso il gioco. Attraverso il legame
con i cavalli insegniamo loro le
regole e cerchiamo di tirare fuori
le emozioni».
Al momento non esiste una cura
per questo disturbo, ma la diagnosi precoce, interventi riabilitativi specifici e un’educazione
strutturata possono potenziare
le capacità del bambino, ma anche ridurre i comportamenti problematici e migliorare la qualità
della sua vita, perché, a parità di
danno biologico o neurologico, la
differenza tra due bambini - e due
futuri adulti - la fanno il contesto
affettivo familiare e le opportunità di educazione ed inserimento
che la vita riconosce loro.
IL LIBRO DI CONCEZIO PER SOSTENERE IL METODO ABA
U
n libro per sostenere l’attività di due associazioni di volontariato. Si tratta del volume di poesie dialettale “Ndè preoccupà, ce
penze j’” di Concezio Del Principio. L’iniziativa, patrocinata dalla Provincia di Teramo, ha
uno scopo benefico. Il ricavato della vendita del
libro sarà infatti interamente devoluto all’associazione Ob.ABA di Atri, per la promozione
del metodo ABA (Applied Behavior Analysis)
che si occupa del trattamento di patologie riconducibili allo
spettro autistico attraverso un metodo riabilitativo comportamentale di tipo intensivo, e all’Unione italiana ciechi sezione di Teramo.
L’autore, Concezio Del Principio, fondatore e presidente
dell’associazione Ob.ABA, ha presentato l’iniziativa insieme al presidente dell’Uic Teramo Italo Di Giovine. La
famiglia di Concezio affronta quotidianamente le difficol-
tà patologiche di un figlio affetto da una grave
forma di autismo. Da questa esperienza e dalla
necessità di sostenere altre famiglie, spesso demoralizzate e frustrate dalla difficoltà e dall’impossibilità di migliorare le cose, sono nate
Ob.ABA (Obiettivo ABA) e l’idea del libro.
A.B.A. è l’acronimo di Applied Behavior
Analysis (tradotto in italiano con Analisi Comportamentale Applicata) ed è la scienza applicata che deriva dalla scienza di base conosciuta come Analisi
del Comportamento. L’efficacia dell’ABA applicata all’autismo è riconosciuta già a partire dai primi anni ’60 ma è
dal 1980, quando l’autismo era considerato una patologia
incurabile, che è stata dimostrata l’efficacia dei suoi interventi comportamentali intensivi in oltre il 47% dei pazienti
coinvolti.
Nella foto, Concezio Del Principio con il presidente dell’UIC Teramo Italo Di Giovine
Lettere
a figli
speciali
UNA CITTÀ IN BLU
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Vi faccio tanti auguri
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Non arrendetevi MA
“30 giugno 2008… ore 9.45… arrivi tu, 3 chili e 9 di perfezione assoluta, due braccia,
due gambe, due occhioni neri e tanti tanti capelli.
Mille sogni, mille pensieri, mille domande.
Morivo dall’idea di vederti crescere, vedere le tue conquiste, vederti prendere il volo…
Dopo qualche anno… tutto è cambiato.
fuL’autismo è entrato nella nostra vita come una folta nebbia, che ha offuscato il
turo.
.
Lo sconforto, la paura, il buio. Tutto… da riprogrammare e la paura di non farcela
Però, amore mio, a distanza di quattro anni, ti dico grazie, grazie di avermi reso
una mamma migliore.
Non posso prometterti che il nostro futuro sarà una passeggiata… ma sappi che anche
nei momenti bui, io ci sarò. Sarò il tuo faro e il tuo porto sicuro, ti terrò stretta
la mano e affronteremo tutto insieme. Non ti lascerò mai fino al mio ultimo respiro.
Ogni giorno quando vedo il tuo sorriso, il tuo sguardo… penso veramente che sei un bambino speciale.
esChe sciocca che sono stata… come ho fatto a pensare anche solo un minuto… di non
sere una mamma fortunata? Amo tutto di te!
Amo il tuo sguardo distratto, i tuoi discorsi non detti, i tuoi strani momenti.
Mi batterò per far sì che la parola autismo… non faccia più paura a nessuno.
Mi batterò per far capire che autismo non vuol dire: VOGLIO STARE SOLO.
Mi batterò per far capire che l’autismo non è un malattia, ma una condizione, un modo
diverso di essere e di vedere il mondo.
e
Per l’autismo non esiste medicina, ma l’unica cura siamo tutti noi, con la conoscenza
l’inclusione.
Ce la farò amore…
di
L’autismo fa parte di te, ma non rappresenta tutto ciò che sei, tu sei molto più
una diagnosi.
Tu sei tu… unico e meraviglioso.
Ogni giorno mi rinnamoro di te.
Ti amo, la mamma.
UNA CITTÀ IN BLU / RIFLESSIONI
TANTE, TROPPE SFUMATU
di UMBERTO BRACCILI
N
on amo molto le ricorrenze e le feste a tema. La
festa della donna, quella
del papà, della mamma, del nonno
e tutte le altre. Sono condizionato,
lo ammetto, da quello che diceva
mio padre, Luigi Braccili. «La festa degli innamorati è solo la festa
dei Baci Perugina». E come dargli
torto. Fai una festa il giorno tot e
poi molti continuano a fregarsene
del soggetto festeggiato. La festa della consapevolezza intorno
alla sfera autistica, come le altre,
registra in tv o sui giornali pagine speciali con toni che oscillano
dal patetico al falso amorevole.
Per 364 giorni, ma non sbaglio
a scrivere 365, esclusi i bisestili,
spesso non c’è proprio festa nei
protagonisti della stessa. E allora
la festa diventa un giorno più amaro quando due genitori, stipendio
pro capite 1.400 euro, rinunciano
alla metà per usufruire del parttime allo scopo di seguire un figlio
autistico e poi arriva la sorpresa.
È la storia di Concezio, che ha investito tutto sul figlio più debole
Daniele, un figlio debole ma che
regala un percorso bello, forte e
costruttivo in cui padre, madre e
tre figli credono più di altri con gli
stessi ruoli, perché la debolezza di
Daniele si trasforma nella forza di
una famiglia intera e solo Dio sa
quanto sia importante la forza di
una famiglia che oggi crolla al minimo problema e va in crisi quando i soldi sono pochi.
Loro potrebbero stare meglio con
2.800 euro, somma degli stipendi
di mamma e papà, parcheggiare
in un posto buio del cuore il figlio
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CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO
DELLA PROVINCIA DI TERAMO
La Rivista del NON PROFIT
GIUGNO 2016
disabile e incrementare i loro introiti e quelli dei figli sani attraverso l’accompagnamento. Invece
portano avanti un programma non
riconosciuto dalle Asl, investono
su Daniele e ogni miglioramento è
una festa non paragonabile a quella sulla festa della consapevolezza
dell’autismo. Stanno meglio con
1.400 euro, la metà dello stipendio
di mamma e papà. Sono i miracoli
dell’etica della famiglia che non si
vendono nel supermarket in cui il
proprietario, conoscendo Daniele,
ha accettato di usufruire del lavoro
a metà della mamma. Poste italiane, dove Concezio lavora come
porta lettere, no. Ha mandato una
lettera il solerte dirigente romano
- che, provo ad indovinare, non ha
un figlio autistico – per dire che
Concezio deve tornare al tempo
pieno. Le Poste hanno bisogno
di lui. Concezio ha scritto al presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella, e al solerte dirigente
delle Poste. «Se mi allontano da
mio figlio un giorno intero, Daniele regredisce». E chissenefrega,
si può leggere nell’atteggiamento
delle Poste che non hanno risposto
all’appello. Per essere precisi, ha
risposto prima il presidente della Repubblica Mattarella che ha
chiesto alle Poste di interessarsi al
caso. Mattarella ha risposto prima
della società per azioni che, solo
dopo l’intervento del Capo dello Stato, ha convocato Concezio.
Che sfumatura di blu diamo a questa storia?
Un’altra. Alessandra e Paolo non
possono avere figli. Decidono di
adottare Gianmarco, poi pieni di
amore chiedono al governo bulgaro di adottare anche la sorella
più piccola. I bimbi crescono, entrambi autistici. La più piccola è
autolesionista. «La coppia non era
in grado di gestirla - ci dice Dario
Verzulli, che come antidoto alle
ingiustizie si è inventato l’associazione Abruzzo Autismo -. La ragazzina è da tempo a Cicciano, in
Campania». Alessandra e Paolo,
che non riuscivano a gestire i due
figli, vanno a trovare la piccola e
vivono l’amore per Gianmarco
che, crescendo lui e invecchiando
loro, diventa pesante da gestire.
Purtroppo la malattia avvicina il
comportamento del figlio alla figlia. Poi la decisione di chiedere
anche per Gianmarco il trasferimento a Cicciano, visto che la pic-
URE DI BLU
Prima la persona,
poi gli autismi
di IDETTA GALVANI*
cola è migliorata e non di poco. È
amore di genitori quella che guida
la coppia. Per ottenere il trasferimento a Cicciano, ne sono io protagonista, la burocrazia ci si mette
a tal punto che il sottoscritto pensa
che la Asl di Teramo non voglia
trasferire Gianmarco a Cicciano
per risparmiare. La coppia alla
fine ce la fa grazie a Dario Verzulli
di Abruzzo Autismo che sbroglia
la burocrazia che tutto distrugge.
Alessandra e Paolo accompagnano Gianmarco dalla sorella a Cicciano. Voi vi aspetterete la liberazione. Invece mi chiamano quasi
in lacrime. I figli, anche se non
sono usciti dal tuo grembo, sono
tuoi figli e Cicciano è troppo lontano per andarli a trovare sempre.
In Abruzzo esistono tante strutture
chiuse che potrebbero accogliere
i tanti figli che sono a Cicciano,
Forlì, Firenze, insomma sparsi
per l’Italia con rette pagate dalla
Regione Abruzzo molto salate.
L’autismo è purtroppo in aumento
e purtroppo ancora non si sa perché. In Abruzzo ci sono strutture
chiuse, finanziate nel passato dalla
Regione o da associazioni. Potrebbero accogliere questi ragazzi e
far felici i genitori, spesso anziani
e quindi affaticati.
Chiedo il perché all’assessore regionale alla sanità abruzzese. Lui
risponde: «Stiamo lavorando per
farlo».
Una risposta inutile, non è la politica del fare questa. Il bacio Perugina di mio padre Luigi Braccili
ritorna alla mente. È un cioccolatino amaro.
N
ell’opera di divulgazione sociale che anche la
medicina ha necessità di
operare favorendo, tramite le associazioni delle persone affette
dai vari disturbi, la conoscenza
delle malattie e le relative opportunità di cura, nonché importanti
raccolte fondi per finanziare la
ricerca, anche l’autismo occupa
uno spazio di interesse comunicativo sociale. Colpiscono in
questo caso la particolare terminologia utilizzata e il ruolo assunto dall’ONU nella risoluzione 62/139 del 2007 per indicare
il 2 aprile Giornata per la consapevolezza dell’Autismo.
La scoperta di tale disturbo ha
attraversato fasi di interpretazione decisamente contrapposte
passando da letture di tipo psichiatrico, connesse a relazioni
affettive genitrici della malattia,
a descrizioni di funzionamento neuropsicologico atipico con
manifestazioni comportamentali
sulla base di un disturbo di sviluppo biologicamente determinato.
Su tali opposti fronti si è generato negli ultimi trent’anni un processo di chiarimento culturale ed
operativo da cui emergono utili
evidenze diagnostico prognostiche. Chi ha avvicinato professionalmente le persone con autismo
nello stesso lungo arco di tempo
è testimone diretto di un vertiginoso cambio di posizione culturale ed atteggiamento di cura.
La valutazione delle sensibilità
individuali, la possibilità di accedere a misure di intelligenza
e la verifica di una competenza
cognitiva nei bambini autistici,
così come le difficoltà disprassiche interferenti con le performances motorie comprese
quelle connesse al linguaggio,
hanno spostato il fulcro opera-
tivo sull’esercizio abilitativo del
bambino agganciato relazionalmente grazie ad una socialità elicitabile nel bambino stesso.
A fronte di tanta operatività, in
un processo sincronico, è stato
possibile valorizzare la diversità dei quadri clinici personali
cominciando a definire non più
l’autismo ma gli autismi fino
ad utilizzare il contenitore dello
spettro autistico per esprimere la
variabilità non della malattia ma
delle “condizioni”.
Ed è proprio su questo che si
apre il fronte dell’operatività
attuale illuminata dai progressi
scientifici, dall’impegno professionale connesso alla consapevolezza/conoscenza dei risultati
suffragati dalle evidenze.
Gli imperativi che dettano le
azioni culturali sociali non possono che essere:
• diffusione della diagnosi precoce;
• tempestività della presa in carico globale e continuativa;
• progettazione individuale e
personalizzata;
• ottica dell’ intero arco di vita.
Infine, a cornice di tali impegni,
la convinzione centrale: poiché tra la base biologica e l’espressione clinica c’è di mezzo
la complessità della persona e
della sua esperienza “…prima
LA PERSONA poi GLI AUTISMI”. L’invito, rassicurante e
di fiducia è quello di ascoltare
le esperienze delle persone con
autismo e i loro familiari, umanità viva e pulsante di storia e
desideri da accompagnare, con
rispetto umano e competenza
professionale, verso lo sviluppo
delle proprie risorse esistenti ed
attivabili.
*Direttore operativo
Fondazione ANFFAS Onlus
GIUGNO 2016
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CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO
DELLA PROVINCIA DI TERAMO
La Rivista del NON PROFIT
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PHOTOGALLERY
UNA CITTÀ IN BLU
Teramo colorata di blu in occasione della Giornata per la consapevolezza dell’autismo.
Tanti i partecipanti e le presenze d’eccezione, come quella del
sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli (in alto, con il
presidente del CSV di Teramo Massimo Pichini) e il consigliere regionale Giorgio D’Ignazio). A sinistra, la madrina della manifestazione Tiziana Di Sante e le testimonianze dei genitori.
LE NUOVE NATE
MONTORIO, cinquanta
nuovi volontari sono pronti
ad entrare in azione
di CATIA DI LUIGI
È
stata inaugurata lo scorso marzo, a Montorio, in
via Settembrini, accanto
al cineteatro comunale, la nuova
sede di Protezione Civile intitolata a Mirko Di Lorenzo, un volontario iscritto all’associazione
scomparso prematuramente lo
scorso dicembre. Fortemente voluto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianni
Di Centa, il corpo di Protezione
Civile recentemente costituito
si avvale oggi di un gruppo di
cinquanta volontari del posto,
formati attraverso un corso base
organizzato gratuitamente dal Cives di Teramo.
Docenti qualificati si sono alternati affrontando tematiche
importanti quali il ruolo della
protezione civile, la sicurezza in
fase operativa, l’uso dei dispositivi di protezione individuale,
la cartografia, le operazioni di
antincendio boschivo, la psicologia dell’emergenza e la gestione
di eventi in emergenza. Il primo
corso base ha così consentito
«A breve è prevista
una imponente
simulazione,
un’esercitazione
che coinvolgerà
l’intera cittadinanza»
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CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO
DELLA PROVINCIA DI TERAMO
La Rivista del NON PROFIT
GIUGNO 2016
agli ottanta iscritti di conseguire
l’attestato di formazione di volontario di protezione civile. Di
questi, cinquanta hanno dato la
propria disponibilità a proseguire
nell’’impegno e sono andati poi a
costituire il nuovo gruppo.
«Da quando ci siamo insediati - ha spiegato il vicesindaco e
assessore alla Protezione Civile,
Andrea Guizzetti - abbiamo vissuto nel primo anno di legislatura
avvenimenti che ci hanno segnato. Diversi sono stati i momenti
difficili affrontati, alcuni dovuti
a condizioni meteorologiche avverse, con distacchi di energia
elettrica e mancanza di acqua in
diverse zone e per diversi giorni, ingenti danni alla viabilità e
rischi per il dissesto idrogeologico. O l’esperienza della scomparsa della piccola Katia che,
fortunatamente, grazie ad un lavoro di squadra, è stata ritrovata
e tutto ha avuto un lieto fine. Ci
sono diverse associazioni di volontariato operative sul territorio
da molti anni, che si contraddistinguono per il loro impegno nei
momenti di bisogno affiancando
in modo considerevole la struttura pubblica comunale e sempre pronte a supportare il Centro
Operativo Comunale.
Da molto tempo - ha proseguito
Guizzetti - ci siamo organizzati
per affrontare le varie emergenze. Ora stiamo lavorando al potenziamento del sistema di protezione civile comunale. Grazie
alla collaborazione con il Cives
di Teramo, abbiamo formato volontari specifici in affiancamento
al già nutrito corpo di volontari
delle altre associazioni presenti
che, da sempre, si contraddistinguono per il loro prezioso ed indispensabile operato».
Il nuovo nucleo del Teramano
darà supporto al Centro operativo comunale nel sistema di gestione delle emergenze, che può
contare su una struttura efficiente, costituita da personale tecnico
ed operativo e da svariati mezzi,
una sala radio ben attrezzata, un
sistema digitale di videosorveglianza e soprattutto il coinvolgimento diretto dei cittadini tramite
il piano di emergenza. A breve,
proprio per questo, è prevista una
imponente simulazione, un’esercitazione che coinvolgerà l’intera
cittadinanza.
LE NUOVE NATE
CAMPLI, gli angeli
dei “Monti della Laga”
aiutano la popolazione
A
nche Campli ha il nucleo
comunale di protezione
civile. Il suo nome per
esteso è “Monti della Laga – sezione Campli” e ha sede nell’ex
palazzo Marziale in piazza della
Misericordia. «Compito istituzionale del nuovo organismo - ha
spiegato il sindaco Pietro Quaresimale - è l’intervento in soccorso
della cittadinanza in situazioni di
emergenza che vedano coinvolto
il territorio comunale. I volontari
saranno impegnati in attività di
assistenza alla popolazione anche
in occasione delle manifestazioni
di massa ed elaboreranno proposte volte all’informazione alla
cittadinanza e agli studenti delle
scuole in materia di previsione
e prevenzione dei rischi civili e
di gestione delle emergenze. Altri settori strategici di intervento sono le attività di sostegno in
ambito socio-assistenziale e di
salvaguardia del patrimonio ambientale».
«Tra le prime attività promosse
- ha detto il presidente dell’associazione, Davide Guiguet - ricordiamo il primo corso di protezio-
ne civile, patrocinato dal Comune
e articolato in una serie di incontri per spiegare finalità e attività
generali del nucleo». Nell’ottica
di una collaborazione con l’amministrazione comunale, il nuovo
nucleo di protezione civile sta lavorando in direzione del sostegno
alle famiglie in difficoltà, attraverso il progetto “AlimentiAmoci”, promosso dall’assessorato
alle Politiche sociali. Un’iniziativa, questa, che sta coinvolgendo
già da febbraio – come ha sottolineato l’assessore comunale
alle politiche sociali, Valentina
Di Francesco - i supermercati del
territorio per far fronte alla situazione di povertà alimentare in cui
versano molte persone e famiglie.
I prodotti donati da chi aderisce
all’iniziativa vengono distribuiti
dal punto di raccolta “Vesti il tuo
cuore”, allestito presso l’ex palazzo Marziale, aperto ogni mercoledì dalle 15 alle 20, e attivato
in collaborazione con i volontari della protezione civile e della
Gioventù francescana”.
«Ma il nostro operato - ha spiegato Guiguet - va anche in dire-
zione del sociale. Lo scorso aprile
ad esempio abbiamo aderito alla
campagna del Telefono Azzurro.
E poi ancora abbiamo fatto assistenza logistica e organizzativa
alla manifestazione di quad “Gli
affossati”. Continua il nostro
coinvolgimento con la Colletta
alimentare nel territorio comunale, che ci vede coinvolti ogni settimana nella raccolta e consegna di
cibo, vestiario e materiale vario
come passeggini, lettini, fasciatoi
e altro. Con i nostri 40 volontari
abbiamo anche formalizzato un
accordo con “Gli affossati”, per il
quale i soci sono a disposizione
su base volontaria e per quanto
fattibile con i quadricicli in caso
di calamità naturali».
(cdl)
«Saranno impegnati
nell’assistenza
durate le manifestazioni
e lavoreranno
per prevenire
le emergenze»
GIUGNO 2016
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CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO
DELLA PROVINCIA DI TERAMO
La Rivista del NON PROFIT
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IL FUTURO DEL VOLONTARIATO
LE NUOVE
(E NON FACILI)
SFIDE DEI CSV
di CARLA PANZINO *
L
a mia storia è profondamente legata al mondo
del volontariato, al quale
continuo a dedicare tantissimo
del mio tempo ed energie attraverso alcune realtà associative
regionali.
Per questo motivo, quando nel
2012 sono stata invitata a far parte del Comitato di Gestione dei
«Grazie alla
capacità di ascolto
e al lavoro
di squadra,
i Centri di servizio
sapranno
affrontare il futuro»
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CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO
DELLA PROVINCIA DI TERAMO
La Rivista del NON PROFIT
GIUGNO 2016
Fondi Speciali per il Volontariato
della Regione Abruzzo, ho vissuto quasi come un conflitto tale decisione dibattuta tra il rinunciare,
per non togliere inevitabilmente
del tempo alle mie opere di volontariato, e l’accettare, nell’ottica di
poter contribuire in maniera più
energica a servire questo mondo,
attraverso l’azione del CoGe al
fianco dei Centri di Servizio. Nel
constatare che la mia partecipazione nel biennio 2012/2014 (in
veste di vice presidente), poteva
essere utile per la comunità del
terzo settore, ho accettato di far
parte del CoGe Abruzzo e, già da
subito, mi sono accorta che la mia
attività poteva essere di sostegno
al Comitato Abruzzese, poiché i
CSV rappresentano una grossa
occasione di aiuto per le OdV.
Il CoGe Abruzzo, nel biennio
2014/2016 da me presieduto e
coadiuvata dal vice presidente
IL FUTURO DEL VOLONTARIATO
«È stato impegnativo
mantenere
con sempre
minori risorse
lo stesso
standard
qualitativo»
Marino Iommarini, ha visto la
partecipazione, tra gli altri, anche
del presidente della Consulta Nazionale, dottor Carlo Vimercati,
dei due presidenti di Fondazioni
come il professor Nicola Mattoscio della Fondazione Pescarabruzzo e il dottor Pasquale Di
Frischia della Carichieti, nonché
del presidente del CoGe Lazio ed
ex senatrice Cristina De Luca. Il
Comitato ha lavorato al sostegno
del Volontariato interfacciandosi
direttamente con i quattro CSV
abruzzesi, con grande impegno e
dedizione nonché professionalità,
acquisita grazie agli incontri periodici e ai seminari organizzati
dalla Consulta Nazionale.
La Consulta si propone infatti di
realizzare un collegamento permanente tra i diversi Co.Ge per
lo scambio e la valorizzazione
delle esperienze maturate, nonché per individuare e affrontare
insieme aspetti critici e problematiche comuni, nell’ottica di
realizzare al meglio il ruolo ed i
compiti che la normativa riserva
ai Comitati di gestione dei fondi speciali per il volontariato.
Infatti ho avuto modo di approfondire ancor di più la conoscenza di questi Centri e, con questa,
la possibilità di apprezzare ulteriormente la loro importantissima
funzione a favore delle OdV, anche grazie all’ulteriore incarico
come consigliere CoGe, in seno
al Consiglio Direttivo del CSV
di Pescara. Tale apprezzamento
è poi cresciuto nel tempo trasfor-
mandosi in sincera stima, soprattutto quando, nel secondo mandato, sono stata chiamata a presiedere il CoGe Abruzzo: questo
prestigioso e oneroso incarico ha
infatti favorito la possibilità di
incontrare, nel corso dei lavori,
i presidenti, i direttori e i collaboratori dei quattro Centri abruzzesi e mi ha dato occasione di
valutare con maggiore contezza
l’effettivo spessore dell’azione
svolta a favore delle OdV.
Un simile giudizio è certamente
rafforzato dal fatto che i fondi disponibili degli ultimi anni sono
stati sempre minori, pertanto i
CSV sono stati chiamati a scelte
virtuose di non poco conto: non
è facile, infatti, mantenere con
sempre minori risorse lo stesso
standard qualitativo anche migliorandolo sotto alcuni aspetti!
Naturalmente occorre continuare
sulla strada del miglioramento
dell’efficienza della gestione e
del massimo sforzo, nel cercare
ogni possibile occasione in ambito di raccolta fondi extra Fondazioni Bancarie.
Un tale auspicio è legato alla vista
delle nuove sfide dettate dalla triste situazione economico-finanziaria e, non ultimo, dalla riforma
I membri del
Co.Ge 2014/2016
PRESIDENTE:
Carla Panzino
VICE PRESIDENTE:
Marino Iommarini
CONSIGLIERI:
Carlo Vimercati
Nicola Mattoscio
Pasquale Di Frischia
Pierluigi Caputi
Daniela Cozzi
Cristina De Luca
Giannicola Scarciolla
Mario Crivelli
Carlo Vimercati, presidente della Consulta nazionale e consigliere nel CoGe
Abruzzo. Nella pagina accanto, la presidente del CoGe Abruzzo Carla Panzino
della Legge sul Volontariato che
certamente produrrà dei nuovi
scenari con i quali ogni attore del
sistema dovrà fare i conti. In questo senso però sono certa, e con
me tutti i miei colleghi del CoGe,
che i CSV sapranno affrontare adeguatamente tali sfide per
due motivi di estrema evidenza:
la capacità di ascolto della base,
quindi attenzione verso le istanze
e le esigenze che provengono dalle OdV servite, e la disponibilità
a fare “squadra” tra di loro e con
tutti coloro che hanno veramente
a cuore questo prezioso mondo,
al quale da anni dedicano il loro
lavoro, con personale di grande
capacità ed esperienza e senza il
quale sarebbe difficile garantire
un’attenzione capillare e di qualità verso tutte le organizzazioni
di Volontariato presenti sul territorio.
Il CoGe Abruzzo non può che
rinnovare la sua storica disponibilità alla massima collaborazione per operare costruttivamente
al fianco del Volontariato abruzzese attraverso i quattro CSV della Regione e, nel contempo, collaborare con le Fondazioni Bancarie (anche a livello nazionale),
per il superamento dell’attuale
crisi, riguardante l’assegnazione
dei fondi per ogni Regione.
*Presidente del Comitato
di Gestione F.S.V. Abruzzo
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IL FUTURO DEL VOLONTARIATO
ABITARE LE CITTÀ
INVISIBILI
di VALERIO PICHINI
C
oesione, condivisione,
sicurezza, solidarietà,
servizio civile, identità, volontariato, benessere e
riuso dei beni comuni, riforma
del Terzo Settore. Sono parole
protagoniste della sesta edizione del Festival del Volontariato
a Lucca (14-17 aprile 2016), il
cui tema propulsore, “Abitare
le città invisibili”, mutuato dal
romanzo “Le città invisibili” di
Italo Calvino, richiama quella
parte della città dove si annidano sacche di emarginazione, ma allude anche all’opera
silenziosa di buona parte del
volontariato italiano, chiamato
ad operare (leggi abitare) in un
contesto che non sempre provoca l’attenzione della cronaca. Il
Volontariato, dunque, da vero e
proprio esercito del bene, pur
«Il Volontariato,
da esercito del bene,
pur non amando
le luci della ribalta,
è sempre
più consapevole
delle sfide
che lo attendono»
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Renè Magritte, Il castello dei Pirenei (1959), olio su tela
non amando le luci della ribalta, è sempre più consapevole
delle sfide che lo attendono.
Tra queste, la Riforma del Terzo Settore, giunta al traguardo
e sulla quale il sottosegretario
al welfare, Luigi Bobba, si è
espresso con soddisfazione,
soprattutto per l’impostazione conferita al servizio civile
universale e all’inserimento -
peraltro alquanto contrastato dell’impresa sociale che per il
padre della riforma rappresenta
un’occasione storica per rafforzare l’etica nel profit e ampliare
le opportunità d’inserimento lavorativo.
In realtà l’attenzione del Festival 2016 si è soffermata sulle
nuove generazioni, che un (abusato?) luogo comune descrive
IL FUTURO DEL VOLONTARIATO
L’intervento del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini al Festival
del volontariato a Lucca
apatiche, disinteressate e senza
sogni, una “generazione liquida”, per usare una definizione
del sociologo polacco Zygmunt
Bauman. Ma i nostri ragazzi
sono così? Dall’incontro, il 15
aprile, con gli allievi dell’Istituto superiore “Pertini” siamo
usciti con tutt’altra convinzione: gli studenti dell’Istituto
lucchese ci sono apparsi maturi
e altrettanto consapevoli che,
nel lavoro come nell’impegno
non profit, non c’è un futuro
da comparse, ma un ruolo da
protagonisti ad attenderli. Lo
conferma il successo dell’esperienza di volontariato in Expo,
il cui gradimento, Stefano Tabò,
presidente del nostro coordinamento CSVNET, ha definito imbarazzante. «Noi - ha aggiunto
Tabò, riferendo l’esperienza
meneghina - come Centro di
Servizio, non abbiamo creato
quel volontariato: lo abbiamo
intercettato e favorito. Non immaginavamo questo riscontro.
Ha sorpreso anche noi per dimensioni e immediatezza. La
svolta avvenuta con Expo ci
ha fatto capire che è in corso
un cambiamento rilevante nella disponibilità al volontariato
da parte di una platea di cittadini che non sempre trovano
la proposta adatta. Ribaltiamo
la logica con cui guardiamo al
volontariato: dobbiamo contare
un po’ meno chi lo fa e concentrarci molto, invece, su chi non
lo fa. Questo deve essere il programma per promuovere nei
prossimi anni il volontariato in
Italia che interpella certamente
tutto il volontariato organizzato e che noi, come CSV, stiamo
già realizzando». Intanto, alle
sollecitazioni del volontariato, il Governo ha risposto con
un bando del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca
da 470.000 euro per sostenere progetti di promozione del
volontariato nelle scuole. Ad
annunciarlo, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini,
intervenuta, a Lucca, sabato 16
aprile, accanto al collega Bobba. Rivolgendosi ad un’attenta
e qualificata platea, Il vertice
di viale Trastevere ha spiegato
che «le attività di volontariato
saranno riconosciute nel curriculum degli studenti e avranno
una collocazione nella valutazione». In altre parole, crediamo che la scuola, consapevole
delle proprie criticità e dei propri ritardi, e preso atto del valore del volontariato, abbia voluto
inviare allo stesso una richiesta
di aiuto. Non va tralasciato, infine, che l’apporto del volontaria-
to può rivelarsi prezioso anche
per il patrimonio dei beni culturali. Philippe Daverio, anch’egli
a Lucca, si è subito dichiarato
strenuo sostenitore dell’ingresso dei volontari nei musei. «Il
mondo dei beni culturali deve
guardare al volontario come ad
una risorsa. In Italia – ha sottolineato il popolare critico –
«La riforma
rappresenta
un’occasione storica
per rafforzare
l’etica nel profit
e ampliare
le opportunità
d’inserimento
lavorativo»
il sistema dei musei di Stato è
impermeabile alla presenza del
volontariato. I dirigenti e i dipendenti che gestiscono e lavorano in essi non accettano i volontari. Perché nel nostro Paese,
a differenza che all’estero, c’è
quello che io chiamo un sacerdozio museale e che, come tale,
è inviolabile per i non addetti ai
lavori».
Stefano Tabò, presidente di Csvnet, parla alla platea. Lo affianca Luigi Bobba, sottosegretario al Welfare e padre della riforma del Terzo Settore
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MONUMENTI DA ACCUDIRE
LA CHIESA
DIMENTICATA
Nella foto di Armando Di Antonio, si osservano le condizioni del tetto della chiesa di San Giuseppe,
ormai parzialmente crollato, e la mancanza di parte della ringhiera, rimpiazzata da una transenna,
lungo la circonvallazione
MONUMENTI DA ACCUDIRE
di VALERIO PICHINI
R
iprendiamo la rubrica
“Monumenti da accudire”
per esaminare un edificio
di culto molto caro a generazioni
di teramani: la chiesa di San Giuseppe, edificata alla fine del ‘500
lungo la discesa omonima a pochi
passi dal vecchio stadio comunale nel territorio della parrocchia
di Santo Spirito.
Sulle precarie condizioni del tetto, l’associazione Teramo Nostra
lanciò, un paio di anni fa, un accorato allarme, dal luglio scorso
una triste realtà.
Chiusa da diversi anni e in balia
delle intemperie, San Giuseppe
richiede interventi urgenti per
consentirne la riapertura al culto o - Curia permettendo - l’affidamento a qualche istituzione
o associazione che ne assuma il
patronato. Ma occorrono soldi,
dove trovarli? Ricordiamo la recente mostra di capi d’alta moda,
organizzata da Lions Club Teramo con la collaborazione dello
stilista teramano Filippo Flocco e
finalizzata ad una raccolta fondi
da destinare al restauro dell’edificio.
Ma la lodevole iniziativa, vista
l’esigua somma raccolta, rappresenta un gesto simbolico per sensibilizzare istituzioni, associazioni e concittadini.
Riteniamo, inoltre, che la chiesa
dedicata al patrono dei lavoratori, potrebbe essere inclusa in
un progetto sul futuro della città voluto dall’amministrazione
comunale. Si tratta di “Teramo
South side”, un laboratorio per
il recupero di contenitori vuoti,
aree abbandonate o poco sfruttate da attuare con l’Università di
Camerino (Il Centro, 18 marzo
2016). Una opportunità, quella in
tandem con l’ateneo marchigiano, che permetterebbe di salvare
un edificio che conserva un antico soffitto con decorazioni barocche, un altare ligneo dorato in oro
zecchino pregevole opera di una
bottega locale risalente alla metà
del ‘600, e quattro tele (messe in
sicurezza dalla Soprintendenza
per i Beni Architettonici e Paesaggistici per l’Abruzzo) dipinte, intorno al 1630, da un pittore
polacco, Sebastianus Majewski.
Il Majewski, giunto a Teramo intorno al 1620, conquistò in breve
tempo la fiducia dei teramani,
realizzando diverse opere tra le
quali, degne di menzione,la grande pala d’altare raffigurante San
Berardo che celebra in armi, oggi
conservata presso la sacrestia
nuova della Cattedrale aprutina,
e alcuni affreschi nel chiostro di
Santa Maria di Propezzano, la cui
attribuzione al Polacco è attestata
dallo storico Nicola Palma. Una
curiosità: in passato San Giuseppe era custodita dalla famiglia Di
Pietro della quale uno dei componenti, Vincenzo, aveva nei pressi
della chiesa una bottega per orologi da torre, prestandosi ad interventi di manutenzione su organi a
canne di alcune chiese della zona.
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