La Bonneville Six Days è un omaggio al grande Steve
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La Bonneville Six Days è un omaggio al grande Steve
La Bonneville Six Days è un omaggio al grande Steve McQueen che ha gareggiato con una Triumph in occasione del ISDT International Six Days Trial del 1964 nella ex DDR. La motocicletta pur rispettando un certo rigore stilistico a ricordo dell’evento storico non è e non vuole essere una replica. L’allestimento è stato curato tenendo conto anche delle attuali esigenze in fatto di usabilità nel traffico moderno. Il motore bicilindrico a iniezione elettronica che rispetta la normativa Euro 3 sprigiona la sua voce attraverso lo scarico due in uno Bahia omologato per la normale circolazione su strada. La carrozzeria, verniciata di un evocativo Matt Kaki Green è completata da molti particolari in nero opaco. Le ruote a raggi trattate con resistente resina epossidica sono dotate di pneumatici Pirelli MT60 moderatamente tassellati che donano un aspetto accattivante e lasciano pressoché inalterate le caratteristiche di guida. La posizione in sella risulta eretta ma grazie al manubrio largo la sensazione di padronanza del mezzo e la straordinaria maneggevolezza sono amplificate aumentando il piacere di guida. Il reparto ciclistica non è stato trascurato, gli ammortizzatori a emulsione idraulica sono regolabili e la frenata è assistita da una coppia di pastiglie sinterizzate più performanti. Completano la dotazione nuovi indicatori di direzione in alluminio che unitamente ai carter motore e allo splendido tappo serbatoio Monza donano un tocco di autenticità alla visione d’insieme. Quando la casa di Hinckley annunciò la presentazione della nuova Bonneville con le ruote in lega leggera il mondo Triumph si divise a metà e i puristi storsero il naso. Il percorso evolutivo ha senso storico poiché in passato lo stesso restyling fu riservato alla Bonneville TSS. L’idea che ci ha portato alla realizzazione della Bullit si è per noi delineata subito ben chiara: mantenere il concetto di motocicletta dalle forme classiche enfatizzando però il look moderno con alcuni particolari di rilievo tecnico e stilistico. Largo uso pertanto di alluminio lavorato a CNC nel tappo serbatoio carburante, nei coperchi dei corpi farfallati, nel nuovo supporto per il blocchetto dell’accensione e nelle leve freno e frizione. Lo stesso alluminio, lavorato però con metodi tradizionali, lo ritroviamo nei carter catena e pignone, nel parafango anteriore e nel supporto targa e fanalino posteriore. La verniciatura Matt Graphite, la coda rastremata e lo scarico due in uno satinato contribuiscono enormemente a realizzare la metamorfosi sportiva del modello originario. Completano il quadro d’insieme i cerchi neri trattati con resistente resina epossidica dotati di pneumatici Dunlop Sportmax Mutant a sezione maggiorata. In sella la posizione di guida risulta moderatamente avanzata grazie al basso manubrio in alluminio a sezione variabile che impreziosisce il ponte di comando. Il motore bicilindrico a iniezione elettronica che rispetta la normativa Euro 3 risponde in modo pieno all’apertura del gas grazie alla centralina rivista e allo scarico performante. In definitiva la Bullit sprigiona sportività sia che la si ammiri da ferma che in sella quando le aumentate doti dinamiche fanno sentire il loro effetto e il piacere di guida è assicurato. Una vera Cafè Racer deve rispettare delle regole ben precise: il manubrio basso, il sellino monoposto, un paio di scarichi tuonanti e tanto alluminio come era d’uso sulle varie Triumph, Triton, Norton o BSA dei tempi che furono. La nostra Goldenboy non si sottrae a questa regola, piuttosto le reinterpreta in chiave attuale. L’alluminio ad esempio è utilizzato nel parafango anteriore e nel codino monoposto ma la verniciatura Velvet Red con i filetti oro realizzati a mano impreziosisce ulteriormente il nobile metallo. Lo stesso alluminio anodizzato oro lo ritroviamo nei carter catena e pignone, nel parafango anteriore, nei supporti delle tabelle porta numero e nell’unico strumento centrale che campeggia sul ponte di comando. Il motore bicilindrico a iniezione elettronica che rispetta la normativa Euro 3 sprigiona la sua forza attraverso una coppia di scarichi Megaton con una tonalità piena ed ovattata. In sella la posizione di guida risulta moderatamente avanzata grazie al basso manubrio che contribuisce a rendere snella e filante la silouette della motocicletta. Il reparto ciclistica non è stato trascurato, gli ammortizzatori a emulsione idraulica sono regolabili e la frenata è assistita da una coppia di pastiglie sinterizzate più performanti. Sono nuovi gli indicatori di direzione in alluminio che unitamente allo splendido tappo serbatoio Monza donano un tocco di autenticità alla visione d’insieme. Completano il quadro d’insieme i cerchi neri trattati con resistente resina epossidica dotati di pneumatici Dunlop Sportmax Mutant a sezione maggiorata.