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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI ROMA TRE FACOLTA’ DI ARCHITETTURA Programma del laboratorio a.a. 2012-2013 FONDAMENTI DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1A Una casa per artisti nella campagna di Sutri (VT) Corpo Docente:responsabile Luigi Franciosini Alessandra Carlini, Cristina Casadei, Cecilia Pallottini, Paola Porretta Modulo di disegno dell’architettura: Laura Farrone Il maestro sellaio In “Das Andere” C’era una volta un maestro sellaio. Un bravo, valente artigiano. Fabbricava delle selle così ben fatte che non avevano niente in comune con quelle turche o giapponesi. Erano insomma delle selle moderne. Ma lui non lo sapeva. Sapeva solo di fare selle. Meglio che poteva. Un giorno si diffuse per la città un singolare movimento. Si chiamava Sezession. Pretendeva che si fabbricassero solo oggetti d’uso moderni. Appena il sellaio lo seppe, prese una delle sue migliori selle e andò da un capo della Sezession. Gli disse: Professore - poiché tale era, dal momento che i capi di quel movimento venivano automaticamente promossi professori - professore, ho sentito parlare delle vostre proposte. Anch’io sono un uomo moderno. Anch’io vorrei lavorare in maniera moderna. Mi dica: è moderna questa sella? Il professore esaminò la sella e tenne al sellaio una lunga dissertazione, di cui lui ricordò solo le parole più ricorrenti: “arte nell’artigianato”, “individualità”, “moderno”, “Herman Bahr”, “Ruskin”, “arte applicata”, e così via. L’esito fu comunque: no, questa sella non è moderna. L’artigiano se ne andò tutto mortificato. E ci pensò su. Lavorava, poi si rimetteva a pensare. Ma per quanto si sforzasse di seguire le nobili regole del professore, ne usciva sempre la sua vecchia sella. Rattristato, tornò dal professore e gli espose la propria amarezza. Il professore esaminò i tentativi del sellaio e disse: Caro artigiano, lei non ha fantasia. Ecco il punto: non aveva proprio fantasia. Ma non ci aveva neanche pensato che occorresse avere fantasia per fare delle selle. Se ne avesse avuta, sarebbe diventato sicuramente pittore o scultore, poeta o musicista. Ma il professore disse: Torni domani. Siamo qui apposta per aiutare l’artigiano e fecondarlo con idee nuove. Vedrò cosa si può fare per lei. E in classe diede questo tema ai suoi allievi: Progetto di una sella. L’indomani il sellaio tornò. Il professore poté presentargli ben 49 progetti di selle. I suoi allievi erano per la verità soltanto 44, ma cinque progetti li aveva fatti lui stesso, e dovevano essere pubblicati su «Studio», perché avevano una certa impronta. L’artigiano osservò a lungo i disegni e ai suoi occhi tutto diventò molto più chiaro. Infine esclamò: Professore, se io capissi così poco di equitazione, di cavalli, di cuoio e di lavorazione, avrei anch’io la sua fantasia! Da allora visse felice e contento. E continua a fare delle selle. Moderne? Lui non lo sa. Sono selle e basta. Adolf Loos, Vienna, 15 ottobre 1903 Toledo, Spagna Cava della Sibilla Cumana, Napoli Criptoportico di Villa Adriana, Tivoli Villa Adriana, Tivoli programma Università degli studi Roma Tre Facoltà di Architettura A.A 2012-2013 2. Le finalità - L’architettura e il luogo : il contesto territoriale e il manufatto architettonico. Programma del Laboratorio di progettazione 1A (10 CFU) Luigi Franciosini Supporto didattico Alessandra Carlini, Cristina Casadei, Cecilia Pallottini, Paola Porretta La struttura dello spazio: introduzione al progetto architettonico. P. Zumthor, Terme di Vals, 1996 ...Ciò che l’uomo crea la natura non può creare. La natura non costruisce una casa,la natura non costruisce una locomotiva, la natura non crea un campo da gioco. Tutto ciò scaturisce da un desiderio di esprimere. Louis Kahn in Wurman, 1986 Abbiamo bisogno di riaffermare l’identità e la sincerità tra pensiero tecnico/pratico e evocazione/racconto, in un momento in cui la cultura architettonica contemporanea sembra in larghissima parte interessata verso l’occultamento e la mistificazione. L’architettura antica, ma ancor più drasticamente l’architettura delle origini pone la verità come immagine della coerenza. 1. Contenuti La progettazione di un edificio a carattere residenziale unifamiliare in un contesto agricolo con annessi a carattere produttivo inserito in un territorio con rilevanti valenze paesaggistiche è l’oggetto di questo primo laboratorio di progettazione architettonico. La scelta di operare all‟interno di un contesto naturale, dipende dal ritenere fin dal primo anno il confronto con il contesto e con il luogo come indispensabile momento formativo per una consapevole metodologia progettuale. Il Laboratorio intende stimolare lo studente allo studio dell‟architettura come momento di acquisizione critica - il vedere come interrogazione alla scoperta della natura dell‟apparire dei fenomeni - che sappia, al di là delle connotazioni linguistiche e delle molteplici configurazioni, cogliere la natura originaria ed essenziale dei principi costituenti, delle regole prime, di quell’eterno presente che costituisce il fare architettonico. Risalire dalla complessità del fenomeno verso l‟essenzialità archetipica degli elementi costituisce il nostro obiettivo didattico. L’architettura è dal luogo che deduce i suoi caratteri specifici: l’andamento orografico, la natura del suolo, il clima, le tradizioni tipologiche e costruttive, il genius loci, configurano l‟insieme di valori distintivi che costituiscono la base solida sulla quale indirizzare l’esperienza del progetto. L’obiettivo è quello di indirizzare fin dal primo anno lo studente a utilizzare il contesto come una parte attiva e formativa all’interno del processo d’ideazione dell’architettura. - L’architettura e il principio insediativo. Le Corbusier, Convento della Tourette, 1953 L’ordine e la gerarchia, le relazioni tre le parti e il tutto, l’organizzazione funzionale e l’ergonomteria, la tettonica, in altre parole la ricerca di una struttura di base di uno schema tipologicamente significativo in grado di fondare il processo creativo nella conoscenza della cultura architettonica. - L’architettura e la costruzione. E.-E. Viollet-le-Duc, M. Entretiens sur l’Architecture, 1872; H. Labrouste, Biblioteca di Sainte-Geneviève, Parigi 1850; Q.Pirani, , Quartiere San Saba, 19071921; M.Ridolfi , Torri in Via Etiopia, 1952 Ogni esperienza progettuale che intenda formare, non può che scaturire da un tentare una determinata possibilità mediante il continuo interrogarsi sui mutui rapporti tra ragioni di forma, di utilità, e di sostegno. Mentre si tenta si va scoprendo il modo come la forma deve essere fatta; in questa continua ricerca di regole, ordine, misura, organizzazione, la costruzione - come esercizio del mettere insieme e dell‟opporsi alla gravità- svolge un ruolo determinate per la formazione dell’architetto. La dimensione costruttiva e tecnica, la struttura tipologica, l‟organizzazione delle attività, in altre parole il rapporto tra configurazione spaziale e principi tettonici che la realizzano, costituiscono nel loro organico compenetrarsi l‟altro obiettivo didattico del laboratorio. La seconda esercitazione La struttura della forma antropica. Rapporto tra morfologia urbana, tipologia edilizia e orografia del territorio. Nozioni elementari sul rapporto tra la tipologia edilizia, morfologia del costruito e caratteri orografici. Un esercizio teso a comprendere i principi insediativi e quindi il concetto che sta alla base di ogni trasformazione del territorio. Il piano, il crinale, il pendio; lo schema lineare, a scacchiera e radiocentrico. Edilizia di base - la casa a corte, la casa a schiera, il palazzo- e l’edilizia specialistica. 3. La metodologia La didattica del laboratorio è strutturata alternando contributi teorici in forma di lezioni con esercitazioni meta-progettuali secondo il seguente ordine : La prima esercitazione Gli elementi costruttivi dell’architettura. Struttura muraria e struttura a telaio in cemento armato. Fondazione, basamento, elevazione,coronamento, solaio,copertura, tamponatura ed aperture. Arco, architrave, piattabanda e trave. La prima esercitazione si propone di stimolare lo studente nell‟osservazione , e nel riconoscimento degli elementi costruttivi fondativi la tettonica dell‟architettura mediante il ridisegno dal vero di porzioni di edifici della Roma moderna. Il sistema murario: Quadrio Pirani e il quartiere di S. Saba (1907-21). Il sistema a telaio : Adalberto Libera e il quartiere Tuscolano (1950-54), Mario Ridolfi e Le torri di Viale Etiopia(1952). Palazzo di Cnosso, Creta ca 2000 a.C. Granata, Spagna La terza esercitazione Il dialogo tra principio insediativo, tecnica e materia. “l’architettura è sempre materia concreta” P. Zumthor F. Venezia, museo a Gibellina,1985; Pantheon, Roma Orecchio di Dioniso, Siracusa M. Ridolfi, casa Ottavian, 1983 Il principio di indissolubilità tra intenzione formativa, tecnica e materia. Scopo dell‟esercitazione è quello di stimolare l’osservazione critica della dialettica tra materia, tecnica e configurazioni spaziali elementari. Non consideriamo ammissibile l‟esclusiva priorità dei motivi espressivi ed evocativi rispetto ai problemi tecnici impliciti nel farsi del processo tra ideazione e conformazione: essi sono indissolubilmente legati in una unica unità dialettica. Strutture Archetipiche dello spazio Il verticismo come aspirazione: lo spazio centrale. Il cammino, simultaneità, sequenza e successione: lo spazio lineare. L’esternità come internità: recinto e corte. Modulo geometrico e modulo spazio/strutturale: tessuti, griglie e labirinti. Moschea di Cordova Opera poligonale Marrakech, Marocco Castel del Monte, Andria, XIII sec. Labirinto, arte topiaria Tecniche conformative dello spazio 1-livellare, bucare, sottrarre, incidere, solcare, scavare; 2-aggiungere, ripetere, giustapporre, sovrapporre, accumulare, accatastare, incastrare, costruire; H. Moore; L. Fontana; A. Burri; E. Chillida, Mount Tindaya (Canarie) e progetto J. Kounellis; E. Chillida; area archeologica e dettaglio di un muro in opera ciclopica, Cusco, Perù; Tempio Koricancha, Cusco, Perù 3-accostare, giuntare, legare; 4-tendere, incurvare, torcere, piegare. F. Melotti; A. Calder; Villa imperiale di Katsura, Kyoto, XV-XVIII secolo R. Serra; A. Burri ; A. Caro; E. Chillida; R. Serra A. Burri, Rosso Plastica La scelta della materia è liberissima senza che con ciò la si possa considerare arbitraria, perchè la materia è qualificata dall’intenzione formativa che vi prende corpo, e che l’adotta adattandola al proprio intento [...] Il processo di formazione di un’opera d’arte comincia solo quando l’intenzione formativa si definisce nell’atto stesso che una materia è assunta. L’intenzione formativa sorge solo quando cerca e reclama, anzi sceglie e adotta la sua materia, e tende a prender corpo in quella determinatissima materia, che non può che essere che sua; e la materia entra nel processo artistico solo in quanto essa mette la propria natura a disposizione dell’intenzione formativa, cioè solo in quanto alle sue caratteristiche è conferita una vocazione formale. Luigi Pareyson, Estetica. Teoria della formatività, 1998 La buona architettura inizia sempre con una costruzione efficiente. Senza costruzione, non c’è architettura. La costruzione incorpora il materiale e il suo uso in accordo alle sue proprietà, vale a dire, la pietra impone un diverso metodo di costruzione rispetto al ferro o al calcestruzzo. Credo che possiamo creare un’architettura contemporanea con tutti i materiali - con qualsiasi materiale, a condizione che lo si usi correttamente in accordo con le sue proprietà. In zone in cui possiamo trovare soltanto la pietra, dovremo costruire con quella pietra, cioè con la pietra locale. Creeremo un’architettura contemporanea così come avremmo fatto con qualsiasi altro materiale (ferro, calcestruzzo, legno) che avessimo trovato in un’altra zona, perchè le idee guida sono lo spirito della costruzione e la flessibilità dei nostri punti di vista, e non la fantasia costruttiva estranea al sito [...] La localizzazione circoscritta, il clima, la topografia e i materiali disponibili in ogni area determinano il metodo costruttivo, la disposizione funzionale e, infine, la forma. L’architettura non può esistere senza il paesaggio, il clima, il terreno, gli usi e i costumi. Questa è la ragione per cui talvolta vediamo antichi edifici che sembrano contemporanei e, per la stessa ragione, costruiamo edifici contemporanei che avrebbero potuti essere costruiti in passato. Dato che l’uomo, da tempi immemorabili fino ad oggi, da sempre ha vissuto, si è spostato di qua e di là, e ha respirato nello stesso modo, dato che nel nostro modo di vita forse niente è fondamentalmente cambiato [...] posso costruire con i materiali più moderni un edificio che potrà armonicamente relazionarsi al carattere del paesaggio. Aris Konstantinidis, Architecture, 1964 La terza esercitazione La casa dell’agricoltore Analisi e lettura del contesto oggetto dell‟esercitazione progettuale: l‟area d‟intervento L’esercitazione si struttura mediante una visita nell’area e nell’elaborazione di grafici secondo ilpresente ordine di problemi: La fisicità dell‟ambiente: la struttura della forma e dello spazio; morfologia del territorio e paesaggio. Esperienza sensoriale: sentire, vedere, toccare, misurare. La dimensione costruttiva e tecnica. La scoperta dell‟identità del luogo, come concreta espressione della fisicità della forma e dei principi tettonici che la realizzano, costituisce il contenuto didattico dell‟esercitazione. Lo studente mediante la rilevazione diretta di alcuni elementi architettonici e attraverso disegni in formadi schizzi verrà indirizzato all’osservazione critica e consapevole della realtà fenomenica dello spazio. 4. Argomenti delle lezioni Principi insediativi e territorio Introduzione al rapporto tra forma del territorio, , morfologia urbana e tipologia edilizia. I principi tettonici del costruire Il sistema murario e il sistema puntiforme; pilastro, architrave , trave, telaio, arco e volte. G. Terragni, Danteum, 1938-40 G. Terragni, Casa del Fascio, Como 1936 La progettazione architettonica attraverso l’analisi dei principi compositivi e costruttivi. - Lezione 1 Il rapporto fisico-percettivo tra uomo e architettura: geometria, misura, materia e tecnica - Lezione 2 Il sistema dello spazio, della struttura e dell‟involucro: architettura muraria e trilitica. Dentro fuori, introverso estroverso. Le piramidi di Giza, Il Cairo - Lezione 3 Il rapporto tra materia, intenzione formativa e tecnica. Costruire, scavare, aggiungere, sottrarre. Il Partenone e i rapporti aurei; Le Corbusier, Il Modulor (prima codificazione 1936) L. I. Kahn, Acropoli, Atene 1951 Tomba della Capanna, Cerveteri (VT) Tomba rupestre, Volterra (PI) - Lezione 4 Elementi definenti la forma e lo spazio architettonico. L’attacco a terra dell’edificioe la fondazione:radicamento,appoggio, sospensione. Il piano base elevato: stilobati, basamenti e palafitte. Il piano ribassato: trincee, dromos e recinti. Lo sviluppo verticale dell’edificio: dentro/ fuori, chiuso /aperto, introverso / estroverso. Corpo, maschera e pelle. Muri e pietre angolari, trilite e telaio. Elementi orizzontali e di coronamenti : solai e coperture. Elementi della distribuzione verticale: Scale, rampe, cordonate. J. Utzon, schizzi per l’illustrazione del saggio Platforms and plateau: ideas of a Danish architecture, in Zodiac, n. 10, 1962 - Lezione 5 La luce ed il rapporto tra interno ed esterno: vedere, intravedere, scorgere, immaginare. Stare sotto la luce andare verso la luce. Vedere da lontano, da vicino, intorno. Mercati di Traiano, Roma Le Corbusier, Acropoli, Viaggio d’Oriente, 1911 Duomo di Orvieto, Terni F. O. Ghery, Museo Gugggenheim, Bilbao Le Corbusier, Acropoli, Viaggio d’Oriente, 1911 - Lezione 6. Principi ordinatori dello spazio: ordine e gerarchia della configurazione spaziale. Organizzazione centralizzate il verticismo come aspirazione. Organizzazioni a griglia: modulo geometrico e modulo spazio/strutturale. Le Corbusier, Maison Domino, 1914-1916 L. I. Kahn, Chiesa Unitaria, New York: ideogramma del processo formativo e vista interna Organizzazioni lineari: il cammino, simultaneità, sequenza e successione. Tabernae, Pompei L. I. Kahn, Kimball Museum, Fort Wort, Texsas 1967-72 Le Corbusier, Le 4 composizioni: 1. esempio casa La Roche 2. casa a Garches 3. casa a Stuttgart 4. villa Savoye Organizzazioni a corte e a patio: l‟internità come esternità. Palazzo di Cnosso, Creta ca 2000 a.C. Mies van der Rohe, Padiglione di Barcellona, 1929 Organizzazioni radiali: centrifugo e centripeto. Labirinti. Mies van der Rohe, Casa in mattoni, 1922-1923 L. I. Kahn, casa Fruchter, Philadelphia, Pennsylvania, 1951-’53 P. Zumthor, Padiglione svizzero, Expo ad Hannover, 2000 Ibridazioni e collisioni spaziali:tipo e processo, trasformazioni, traslazioni ed analogie. - Lezione 8 Le tecniche del costruire: le relazioni tra sistema strutturale e logica spaziale. Scavare; accumulare; aggregare; legare; rivestire. L. I. Kahn, casa Fisher, Philadelphia, Pennsylvania, 1960 - Lezione 7 Il movimento e la dialettica tra spazio pubblico e privato: limiti, soglie, percorsi: Avvicinamento all‟edificio Entrata all‟edificio Configurazioni del percorso, limiti, nodi e mete Passare tra gli spazi/ passare attraverso gli spazi. Tomba di Atreo, Micene ca 1250 a.c. E. Miralles, C. Pinos, Cimitero a Igualada, Spagna 1988 P. Zumthor, Museo Kolumba, Colonia 2007 E. Miralles, C. Pinos, Cimitero a Igualada, Spagna 1988 J. Herzog, P. de Meuron, De young Museum, San Francisco, 2005 - Lezione 9 Sistemi di proporzionamento e proporzioni antropometriche. - La rappresentazione dell‟architettura: Disegno e modello Le Corbusier, Il Modulor (codificazione definitiva 1950) Peristilio - Lezione 10 La poetica dello spazio: raccogliere / disperdere, recingere/diffondere, dentro/fuori: il limite precisare/mediare/aprire: la soglia aggiungere/sottrarre, sotto/sopra, radicamento,appoggio,sospensione e coronamento. ascendere/discendere, mutabile/immutabile, temporale/atemporale, simultaneità, se quenza e successione: la struttura del cammino. vedere/intravedere/scorgere/comparire: la luce come narrazione decorazione / ornamento: il giunto come condivisione. Villa imperiale di Katsura, Kyoto, XV-XVIII secolo E. Chillida L. I. Kahn, ideogrammi Le Corbusier, Rio de Janeiro 1929 La cultura dell’abitare: gli scritti dei grandi maestri del xx secolo A.AALTO, Il razionalismo e l’uomo (1935), Per un’architettura più umana (1940), in M. DE É-L. BOULLÉE, Architettura Saggio sull’Arte, Marsilio, Padova 1981. M. A. LAUGIER, Saggio sull’architettura, a cura di V. UGO, Aesthetica edizioi, Palermo 1987 LE CORBUSIER, Verso una architettura, Longanesi, Milano 1973. IL GRUPPO 7 (U.Castiglioni, L.Figini, G.Frette, S.Larco, G.Pollini, C.E. Rava, G.Terragni), Architettura (1926), Una nuova epoca arcaica (1927), in M. DE BENEDETTI, A. PRACCHI, Antologia dell’architettura moderna. Testi, manifesti, utopie, Zanichelli, Bologna 1988. A. LOOS, Architettura e civilizzazione, Mondatori Electa, Milano 2008. A. LOOS, Parole nel vuoto, Adelphi, Milano 1992, 6° ed. A. LOOS, Adolf Loos e il suo Angelo. «Das andere» e altri scritti, a cura di M. CACCIARI, Mondatori Electa, Milano 2002. L. I. KAHN, Idea e immagine, a cura di C. 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DE BENEDETTI, A. PRACCHI, Antologia dell’architettura moderna. Testi, manifesti, utopie, Zanichelli, Bologna 1988 E. VIOLLET-LE-DUC, L’architettura ragionata, Jaca Book, Milano 1981. F. L. WRIGHT,Una autobiografia, Jaca Book, Milano 1985 P. ZUMTHOR, Pensare architettura, Electa, Firenze 2003. P. ZUMTHOR, Atmosfere. Ambienti architettonici. Le cose che ci circondano, Electa, Milano, 2007. P. Zumthor, Museo Kolumba, Colonia 2007 5. Tema dell’esercitazione progettuale. Una casa per artisti nella campagna si Sutri (VT) Il tema Il tema dell’esercitazione riguarda la progettazione architettonica di una casa isolata per una coppia di artisti in un terreno agricolo sito nel viterbese, nel comune di Sutri. La casa sarà progettata su un’area con una estensione di ca. 4 ettari, e sarà composta da una unità abitativa unifamiliare e da un atelier, oltre alla dotazione di servizi e spazi tecnici. Il paesaggio dell’intorno. L’area si inserisce in un contesto territoriale che suggerisce ancora con forza la sua vocazione agricola. Pascoli e ordinati filari di noccioli e viti ed orti descrivono, nel succedersi delle variazioni cromatiche e geometriche delle colture e degli appezzamenti, la morbida modellazione del suolo, qua e là, puntinata da vecchi ovili e da decadenti capanni per il rimessaggio degli attrezzi agricoli. Una grande fattoria strutturata su rigide corpi di fabbrica e su solenni simmetrie, si contrappone ad un agglomerato edilizio “rumorosamente” prodotto dal giustapporsi di“seconde case” realizzate nell’ultima e più recente espansione dell’antico nucleo urbano. Strade vicinali, sentieri, tratturi, fossi e canali, in linee spezzate o serpeggiando lungo i pendii e gli invasi naturali, descrivono, “fasciate”da ispide siepi di rovi o rimarcate da solitarie querce, la struttura topografica del suolo: lunghi e distesi pianori, dolci pendii, nervosi fondi valle, piccole forre -ben più modeste da quelle che là vicino preannunciano la monumentale comparsa della Tuscia Meridionale Etrusca- colline che man mano sempre più ripide introducono ai grandi bacini lacustri di origine vulcanica. Il sistema dei monti Sabatini ad Ovest, il Monte Soratte e il vasto pianoro che annuncia il tracciato del Tevere ad Est; il monte Cimino e il bacino di Vico a Nord, la Valle del Baccano a Sud già area metropolitana romana, delimitano gli orizzonti dell‟intorno. Boschi di castagni, querce, cerri e faggi, ravvivano la memoria sulla natura ‟impenetrabile” e selvaggia dei questa terra: la Selva Cimina. L’area di progetto. L’area è inserita nel territorio del comune di Sutri in località denominata Ara Gian Pietro, risultando porzione limitata all’interno di un più esteso versante collinare. Ha una superficie di c.a. 40.000 mq. ed è geometricamente assimilabile ad un trapezio che si distende con lieve pendenza, dalla strada poderale di crinale di via dei Cedri fino a raggiunger la valle del fosso dell’Ara di Gian Pietro. La sua posizione -ed in modo particolare per quella parte a monte ricadente in prossimità della strada- risulta dominante rispetto al paesaggio dell’intorno. Requisiti funzionali e dimensionali. Il progetto per la casa dell’“artista” esige l’elaborazione di un programma complesso in cui far convivere due realtà: quella dell’abitazione, con le sue semplici ma precise prerogative, e quella dell’atelier luogo di meditazione e produzione intellettuale ed artistica: una fucina dove si concentra l’attività di elaborazione, produzione ed esposizione delle sculture. In coerenza con quanto descritto, il programma dell’intervento dovrà tener presente delle seguenti esigenze funzionali. La casa sarà abitata da una coppia di artisti che desidera ricevere ospiti. Fucina della casa sarà il laboratorio/atelier che con lo studio/biblioteca e uno spazio esterno annesso completano sinteticamente il programma funzionale. La residenza avrà una superficie lorda di ca. mq. 180- 200 esclusi gli spazi esterni ed eventuali annessi*: - Atrio; - Laboratorio/atelier, studio/biblioteca, servizio; - Residenza principale: Soggiorno, pranzo, cucina, dispensa, servizio, Camera da letto principale, studiolo; servizio; Camera da letto (ospiti o figli), servizio. - *Annessi: lavanderia, legnaia, locale tecnico, deposito attrezzi, garage protetto. 6. Elaborati richiesti Per l’ammissione all’esame finale è richiesta l’elaborazione dei seguenti contenuti progettuali rappresentati a matita su cartoncino in 4 tavole in formato A1/A0 e da 3 modelli in scala 1/1000, 1/100 e 1/50. Il luogo come legittimazione del progetto. I segni tangibili del luogo: la struttura fisica dell’ambiente: l’area Il principio insediativo; Lo schema strutturale: L’organizzazione primaria dello spazi: il principio insediativo; L’ordine e la gerarchia: le relazioni tra le parti ed il tutto; Livelli di organizzazione e sistema distributivo: il rapporto tra spazio servito e servente; Relazioni tra sistema strutturale e logica spaziale. Forma, spazio principi tecnica costruttiva : Il limite: introversione/estroversione, dentro/fuori; La soglia precisare, mediare,aprire; lo sviluppo tra terra e cielo, sotto/sopra, aggiungere/sottrarre, radicamento/appoggio/sospensione e coronamento; I livelli di connessione: la struttura del cammino: vedere da lontano, vedere davicino vedere intorno; mutabile/immutabile, temporale/atemporale, ascendere/discendere; simultaneità,sequenza e successione. La materia, la tecnica, e l’intuizione formativa. La luce come narrazione. Scale di rappresentazione. Grafici di progetto nel l rapporto 1/100 e 1/50 Modelli finali rapporto 1/1000, 1/100 e 1/50 7. Modalità di esame L’esame è individuale o di coppia e consiste nella presentazione e discussione degli elaborati di progetto e nella valutazione delle esercitazioni svolte durante il corso del laboratorio. Il lavoro prodotto dallo studente in forma di schizzi, di appunti, dovrà essere raccolto e sistematizzato 8. Testi consigliati STORIA E CRITICA DELL’ARCHITETTURA L. BENEVOLO, Storia dell’architettura moderna, Laterza, Roma-Bari 1960. L. BENEVOLO, La casa dell’uomo, Editori Laterza, Bari 1976. K. FRAMPTON, Storia dell’architettura moderna, Zanichelli, Bologna 1993. K. FREMPTON, Tettonica e architettura. Poetica della forma architettonica nel XIX e XX secolo, Skira, Milano 1999. S. GIEDION, Spazio tempo e architettura, lo sviluppo di una nuova tradizione, Hoepli, Milano 1954. S. GIEDION, L’eterno presente: uno studio sulla costanza e il mutamento. 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Gli autori raccontano le loro opere: Alvar Aalto: Casa-studio Aalto, Helsinki, Finlandia, 1935-36 Villa Mairea, Noormarkku, Finlandia 1938-39 Casa sperimentale, Muuratsalo, Finlandia, 1952-54 Maison Carrè, Bazoche-sur-Guyonne, Francia, 1956-61 Le Corbusier: Maison Domino, 1914 Maison citrohen, 1920 Casa La Roche-Jeanneret, 1923 Villa sul lago Léman, 1923-25 Villa Stein-de- Monzie, 1926-28 Case al Veissenhof 1926-27 Villa Savoye, 1928-31 Maison Feuter, 1950 Casa Shodhan, Ahmedabad, India, 1951-60 Convento della Tourrette, eveux-sur-l‟Arbresle, Francia, 1953-60 Maison Jaoul, Neully sur Seine, 1955 Villa Sarabhai Hamedabad, India 1955 Adolf Loos: Casa Strasser, Vienna, 1919 Casa Rufer, Vienna, 1922 Casa Tristan Tzara, Parigi, 1925-26 Casa Moller, Vienna, 1927 Villa Muller, Praga, 1928-30 Louis Khan: Casa Weiss, Pe U.S.A. 1948-49 Casa Adler, Pe. 1954 Casa Morris, N.Y. 1958 Casa Fleisher, Pe 1959 Casa Fisher, Pe 1960 Dormitori eleanor Donnelly, Pennsylvania, 1960-65 Casa Esherick, Philadelphia, 1965 Progetto per il Convento delle suore domenicane, Pennsylvania, 1965-68 Priorato di Sant‟Andrea, California, 1966 Casa DeVore Alvaro Siza: Casa Tóló Mies van der Rohe: Progetto di villa in mattoni, 1923-24 Casa Wolf, Guben, Germania, 1926 Casa Lange ed Esters, Krefeld, Germania, 1927-30 Casa Tugendhat, Brno, Repubblica Ceca, 1928-30 Casa modello all‟esposizione di Berlino, 1931 Casa Lamke, Berlino, Germania, 1932 Progetto di casa con tre corti, 1934 Progetto di casa con patio e garage, 1934 Progetto di gruppo di case su corte, 1938 Casa Farnsworth, Illinois, USA, 1945-51 Progetto di casa Caine, 1950 Progetto di casa in vetro con quattro pilastri, 1950 Jorn Utzon: Residenza a Kingo. Danimarca 1958-63 Residenza a Can Lis Residenze a Fredensbors Peter Zumthor: Casa-studio Zumthor House Truog Gugalun, Versam, Svizzera Frank Loid Wright: Casa W.H.Winslow, River Forest, Illinois, 1893 Casa Hickox, Kankakee, Illinois, 1900 Casa Willitts, Highland Park, Illinois, 1902 Casa D.D.Martin, Baffalo, N.Y., 1904 Casa T.P.hardy, racine, Wisconsin, 1905 Casa Roberts, River Forest, Illinois, 1908 Casa Robie, Chicago, Illinois, 1908 Casa Kaufmann, Bear Run, Pennsylvania, 1936 Casa H.F. Johnson, Wind point, Wisconsin, 1937 Casa S.Rosenbaum, Florence, Alabama, 1939 Casa K.Winckler e A.Goetsch, Michigam, 1939 Casa L.I. Lewis, Illinois, 1940 Casa Miller, Iowa, 1946 Casa Price, Oklahoma, 1955 Carlos Ferrater: Casa-studio per un fotografo, Llampaies, 1993 Casa Togomago, Ibiza, 2001 Progetto di un Complesso di case in Galizia, Istmo del Grove, 2005 Casa Nolla, Barcellona, 2005 Casa per un fotografo sul delta dell‟Ebro, Tarragona, 2006 Baldweg: Casa della Pioggia Barragan: Casa Barragan, Chipperfield: Casa a Kenington, Londra, 1997-1999 Casa Knight, Richmond, 1998-2001 Casa Privata a Berlino, 1994-1996 E.Dieste: Casa Dieste, Montevideo, 1959-63 L. Sert: Casa Braque, Sant Pau De Venca, Francia, 1959-60 Casa Sert, Cambridge, Massachussetts, US, 1956-58 urbanizzazione Can Pep Simò, Ibiza, Isole Baleari,Spagna,1963-61 S. Holl: Y house, NY, United States, 1997-1999 Stretto house TX, United States, 1989-1991