UNIVERSITA` DEGLI STUDI ROMA TRE FACOLTA` DI

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UNIVERSITA` DEGLI STUDI ROMA TRE FACOLTA` DI
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI ROMA TRE
FACOLTA’ DI ARCHITETTURA
Programma del laboratorio a.a. 2012-2013
FONDAMENTI DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1A
Una casa per artisti nella campagna di Sutri (VT)
Corpo Docente:responsabile Luigi Franciosini
Alessandra Carlini, Cristina Casadei, Cecilia Pallottini, Paola Porretta
Modulo di disegno dell’architettura: Laura Farrone
Il maestro sellaio
In “Das Andere”
C’era una volta un maestro sellaio. Un bravo, valente artigiano. Fabbricava delle selle così ben
fatte che non avevano niente in comune con quelle turche o giapponesi. Erano insomma delle
selle moderne. Ma lui non lo sapeva. Sapeva solo di fare selle. Meglio che poteva.
Un giorno si diffuse per la città un singolare movimento. Si chiamava Sezession. Pretendeva che
si fabbricassero solo oggetti d’uso moderni.
Appena il sellaio lo seppe, prese una delle sue migliori selle e andò da un capo della
Sezession.
Gli disse: Professore - poiché tale era, dal momento che i capi di quel movimento venivano automaticamente promossi professori - professore, ho sentito parlare delle vostre proposte. Anch’io
sono un uomo moderno. Anch’io vorrei lavorare in maniera moderna. Mi dica: è moderna questa
sella?
Il professore esaminò la sella e tenne al sellaio una lunga dissertazione, di cui lui ricordò solo
le parole più ricorrenti: “arte nell’artigianato”, “individualità”, “moderno”, “Herman Bahr”,
“Ruskin”, “arte applicata”, e così via. L’esito fu comunque: no, questa sella non è moderna.
L’artigiano se ne andò tutto mortificato. E ci pensò su. Lavorava, poi si rimetteva a pensare.
Ma per quanto si sforzasse di seguire le nobili regole del professore, ne usciva sempre la sua
vecchia sella.
Rattristato, tornò dal professore e gli espose la propria amarezza. Il professore esaminò i tentativi del sellaio e disse: Caro artigiano, lei non ha fantasia.
Ecco il punto: non aveva proprio fantasia. Ma non ci aveva neanche pensato che occorresse
avere fantasia per fare delle selle. Se ne avesse avuta, sarebbe diventato sicuramente pittore o
scultore, poeta o musicista.
Ma il professore disse: Torni domani. Siamo qui apposta per aiutare l’artigiano e fecondarlo con
idee nuove. Vedrò cosa si può fare per lei.
E in classe diede questo tema ai suoi allievi: Progetto di una sella.
L’indomani il sellaio tornò. Il professore poté presentargli ben 49 progetti di selle. I suoi allievi
erano per la verità soltanto 44, ma cinque progetti li aveva fatti lui stesso, e dovevano essere
pubblicati su «Studio», perché avevano una certa impronta.
L’artigiano osservò a lungo i disegni e ai suoi occhi tutto diventò molto più chiaro.
Infine esclamò: Professore, se io capissi così poco di equitazione, di cavalli, di cuoio e di lavorazione, avrei anch’io la sua fantasia!
Da allora visse felice e contento.
E continua a fare delle selle. Moderne? Lui non lo sa.
Sono selle e basta.
Adolf Loos, Vienna, 15 ottobre 1903
Toledo, Spagna
Cava della Sibilla Cumana, Napoli
Criptoportico di Villa Adriana, Tivoli
Villa Adriana, Tivoli
programma
Università degli studi Roma Tre
Facoltà di Architettura
A.A 2012-2013
2. Le finalità
- L’architettura e il luogo : il contesto territoriale e il manufatto architettonico.
Programma del Laboratorio di progettazione 1A (10 CFU)
Luigi Franciosini
Supporto didattico
Alessandra Carlini, Cristina Casadei, Cecilia Pallottini, Paola Porretta
La struttura dello spazio: introduzione al progetto architettonico.
P. Zumthor, Terme di Vals, 1996
...Ciò che l’uomo crea la natura non può creare. La natura non costruisce una casa,la natura
non costruisce una locomotiva, la natura non crea un campo da gioco. Tutto ciò scaturisce da
un desiderio di esprimere.
Louis Kahn in Wurman, 1986
Abbiamo bisogno di riaffermare l’identità e la sincerità tra pensiero tecnico/pratico e evocazione/racconto, in un momento in cui la cultura architettonica contemporanea sembra in larghissima parte interessata verso l’occultamento e la mistificazione.
L’architettura antica, ma ancor più drasticamente l’architettura delle origini pone la verità come
immagine della coerenza.
1. Contenuti
La progettazione di un edificio a carattere residenziale unifamiliare in un contesto agricolo con
annessi a carattere produttivo inserito in un territorio con rilevanti valenze paesaggistiche è
l’oggetto di questo primo laboratorio di progettazione architettonico.
La scelta di operare all‟interno di un contesto naturale, dipende dal ritenere fin dal primo anno
il confronto con il contesto e con il luogo come indispensabile momento formativo per una
consapevole metodologia progettuale.
Il Laboratorio intende stimolare lo studente allo studio dell‟architettura come momento di
acquisizione critica - il vedere come interrogazione alla scoperta della natura dell‟apparire
dei fenomeni - che sappia, al di là delle connotazioni linguistiche e delle molteplici configurazioni, cogliere la natura originaria ed essenziale dei principi costituenti, delle regole prime,
di quell’eterno presente che costituisce il fare architettonico.
Risalire dalla complessità del fenomeno verso l‟essenzialità archetipica degli elementi costituisce il nostro obiettivo didattico.
L’architettura è dal luogo che deduce i suoi caratteri specifici: l’andamento orografico, la natura
del suolo, il clima, le tradizioni tipologiche e costruttive, il genius loci, configurano l‟insieme
di valori distintivi che costituiscono la base solida sulla quale indirizzare l’esperienza del progetto.
L’obiettivo è quello di indirizzare fin dal primo anno lo studente a utilizzare il contesto come
una parte attiva e formativa all’interno del processo d’ideazione dell’architettura.
- L’architettura e il principio insediativo.
Le Corbusier, Convento della Tourette, 1953
L’ordine e la gerarchia, le relazioni tre le parti e il tutto, l’organizzazione funzionale e
l’ergonomteria, la tettonica, in altre parole la ricerca di una struttura di base di uno schema
tipologicamente significativo in grado di fondare il processo creativo nella conoscenza della
cultura architettonica.
- L’architettura e la costruzione.
E.-E. Viollet-le-Duc,
M. Entretiens sur
l’Architecture, 1872;
H. Labrouste,
Biblioteca di
Sainte-Geneviève, Parigi
1850;
Q.Pirani, ,
Quartiere San Saba, 19071921;
M.Ridolfi ,
Torri in Via Etiopia, 1952
Ogni esperienza progettuale che intenda formare, non può che scaturire da un tentare una determinata possibilità mediante il continuo interrogarsi sui mutui rapporti tra ragioni di forma,
di utilità, e di sostegno.
Mentre si tenta si va scoprendo il modo come la forma deve essere fatta; in questa continua
ricerca di regole, ordine, misura, organizzazione, la costruzione - come esercizio del mettere insieme e dell‟opporsi alla gravità- svolge un ruolo determinate per la formazione dell’architetto.
La dimensione costruttiva e tecnica, la struttura tipologica, l‟organizzazione delle attività, in
altre parole il rapporto tra configurazione spaziale e principi tettonici che la realizzano, costituiscono nel loro organico compenetrarsi l‟altro obiettivo didattico del laboratorio.
La seconda esercitazione
La struttura della forma antropica.
Rapporto tra morfologia urbana, tipologia edilizia e orografia del territorio.
Nozioni elementari sul rapporto tra la tipologia edilizia, morfologia del costruito e caratteri orografici. Un esercizio teso a comprendere i principi insediativi e quindi il concetto
che sta alla base di ogni trasformazione del territorio.
Il piano, il crinale, il pendio; lo schema lineare, a scacchiera e radiocentrico.
Edilizia di base - la casa a corte, la casa a schiera, il palazzo- e l’edilizia specialistica.
3. La metodologia
La didattica del laboratorio è strutturata alternando contributi teorici in forma di lezioni con
esercitazioni meta-progettuali secondo il seguente ordine :
La prima esercitazione
Gli elementi costruttivi dell’architettura.
Struttura muraria e struttura a telaio in cemento armato.
Fondazione, basamento, elevazione,coronamento, solaio,copertura, tamponatura ed aperture.
Arco, architrave, piattabanda e trave.
La prima esercitazione si propone di stimolare lo studente nell‟osservazione , e nel riconoscimento degli elementi costruttivi fondativi la tettonica dell‟architettura mediante il ridisegno
dal vero di porzioni di edifici della Roma moderna.
Il sistema murario: Quadrio Pirani e il quartiere di S. Saba (1907-21). Il sistema a telaio : Adalberto Libera e il quartiere Tuscolano (1950-54), Mario Ridolfi e Le torri di Viale Etiopia(1952).
Palazzo di Cnosso, Creta ca 2000 a.C.
Granata, Spagna
La terza esercitazione
Il dialogo tra principio insediativo, tecnica
e materia.
“l’architettura è sempre materia concreta”
P. Zumthor
F. Venezia, museo a
Gibellina,1985;
Pantheon, Roma
Orecchio di Dioniso, Siracusa
M. Ridolfi,
casa Ottavian, 1983
Il principio di indissolubilità tra intenzione formativa, tecnica e materia.
Scopo dell‟esercitazione è quello di stimolare l’osservazione critica della dialettica tra materia,
tecnica e configurazioni spaziali elementari.
Non consideriamo ammissibile l‟esclusiva priorità dei motivi espressivi ed evocativi rispetto ai
problemi tecnici impliciti nel farsi del processo tra ideazione e conformazione: essi sono
indissolubilmente legati in una unica unità dialettica.
Strutture Archetipiche dello spazio
Il verticismo come aspirazione: lo spazio centrale.
Il cammino, simultaneità, sequenza e successione: lo spazio lineare.
L’esternità come internità: recinto e corte.
Modulo geometrico e modulo spazio/strutturale: tessuti, griglie e labirinti.
Moschea di Cordova
Opera poligonale
Marrakech, Marocco
Castel del Monte, Andria, XIII sec.
Labirinto, arte topiaria
Tecniche conformative dello spazio
1-livellare, bucare, sottrarre, incidere, solcare, scavare;
2-aggiungere, ripetere, giustapporre, sovrapporre, accumulare, accatastare, incastrare, costruire;
H. Moore; L. Fontana; A. Burri; E. Chillida, Mount Tindaya (Canarie) e progetto
J. Kounellis; E. Chillida; area archeologica e dettaglio di un muro in opera ciclopica, Cusco, Perù; Tempio Koricancha, Cusco, Perù
3-accostare, giuntare, legare;
4-tendere, incurvare, torcere, piegare.
F. Melotti; A. Calder; Villa imperiale di Katsura, Kyoto, XV-XVIII secolo
R. Serra; A. Burri ; A. Caro; E. Chillida; R. Serra
A. Burri, Rosso Plastica
La scelta della materia è liberissima senza che con ciò la si possa considerare arbitraria, perchè la materia è qualificata dall’intenzione formativa che vi prende corpo,
e che l’adotta adattandola al proprio intento [...] Il processo di formazione di un’opera d’arte comincia solo quando l’intenzione formativa si definisce nell’atto stesso che una
materia è assunta. L’intenzione formativa sorge solo quando cerca e reclama, anzi sceglie e adotta la sua materia, e tende a prender corpo in quella determinatissima
materia, che non può che essere che sua; e la materia entra nel processo artistico solo in quanto essa mette la propria natura a disposizione dell’intenzione formativa,
cioè solo in quanto alle sue caratteristiche è conferita una vocazione formale.
Luigi Pareyson, Estetica. Teoria della formatività, 1998
La buona architettura inizia sempre con una costruzione efficiente. Senza costruzione, non c’è architettura. La costruzione incorpora il materiale e il suo uso in accordo alle
sue proprietà, vale a dire, la pietra impone un diverso metodo di costruzione rispetto al ferro o al calcestruzzo.
Credo che possiamo creare un’architettura contemporanea con tutti i materiali - con qualsiasi materiale, a condizione che lo si usi correttamente in accordo con le sue
proprietà. In zone in cui possiamo trovare soltanto la pietra, dovremo costruire con quella pietra, cioè con la pietra locale. Creeremo un’architettura contemporanea così come
avremmo fatto con qualsiasi altro materiale (ferro, calcestruzzo, legno) che avessimo trovato in un’altra zona, perchè le idee guida sono lo spirito della costruzione e la flessibilità
dei nostri punti di vista, e non la fantasia costruttiva estranea al sito [...] La localizzazione circoscritta, il clima, la topografia e i materiali disponibili in ogni area determinano il metodo costruttivo, la disposizione funzionale e, infine, la forma. L’architettura non può esistere senza il paesaggio, il clima, il terreno, gli usi e i costumi. Questa è
la ragione per cui talvolta vediamo antichi edifici che sembrano contemporanei e, per la stessa ragione, costruiamo edifici contemporanei che avrebbero potuti essere costruiti in
passato. Dato che l’uomo, da tempi immemorabili fino ad oggi, da sempre ha vissuto, si è spostato di qua e di là, e ha respirato nello stesso modo, dato che nel nostro modo di
vita forse niente è fondamentalmente cambiato [...] posso costruire con i materiali più moderni un edificio che potrà armonicamente relazionarsi al carattere del paesaggio.
Aris Konstantinidis, Architecture, 1964
La terza esercitazione
La casa dell’agricoltore
Analisi e lettura del contesto oggetto dell‟esercitazione progettuale: l‟area d‟intervento
L’esercitazione si struttura mediante una visita nell’area e nell’elaborazione di grafici secondo
ilpresente ordine di problemi:
La fisicità dell‟ambiente: la struttura della forma e dello spazio; morfologia del territorio e
paesaggio.
Esperienza sensoriale: sentire, vedere, toccare, misurare.
La dimensione costruttiva e tecnica.
La scoperta dell‟identità del luogo, come concreta espressione della fisicità della forma e dei
principi tettonici che la realizzano, costituisce il contenuto didattico dell‟esercitazione.
Lo studente mediante la rilevazione diretta di alcuni elementi architettonici e attraverso disegni
in formadi schizzi verrà indirizzato all’osservazione critica e consapevole della realtà fenomenica dello spazio.
4. Argomenti delle lezioni
Principi insediativi e territorio
Introduzione al rapporto tra forma del territorio, , morfologia urbana e tipologia edilizia.
I principi tettonici del costruire
Il sistema murario e il sistema puntiforme; pilastro, architrave , trave, telaio, arco e volte.
G. Terragni, Danteum, 1938-40
G. Terragni, Casa del Fascio, Como 1936
La progettazione architettonica attraverso l’analisi dei principi compositivi e costruttivi.
- Lezione 1
Il rapporto fisico-percettivo tra uomo e architettura:
geometria, misura, materia e tecnica
- Lezione 2
Il sistema dello spazio, della struttura e dell‟involucro: architettura muraria e trilitica.
Dentro fuori, introverso estroverso.
Le piramidi di Giza, Il Cairo
- Lezione 3
Il rapporto tra materia, intenzione formativa e tecnica. Costruire, scavare,
aggiungere, sottrarre.
Il Partenone e i rapporti aurei; Le Corbusier, Il Modulor (prima codificazione 1936)
L. I. Kahn, Acropoli, Atene 1951
Tomba della Capanna, Cerveteri (VT)
Tomba rupestre, Volterra (PI)
- Lezione 4
Elementi definenti la forma e lo spazio architettonico.
L’attacco a terra dell’edificioe la fondazione:radicamento,appoggio,
sospensione.
Il piano base elevato: stilobati, basamenti e palafitte.
Il piano ribassato: trincee, dromos e recinti.
Lo sviluppo verticale dell’edificio: dentro/ fuori, chiuso /aperto, introverso /
estroverso.
Corpo, maschera e pelle.
Muri e pietre angolari, trilite e telaio.
Elementi orizzontali e di coronamenti : solai e coperture.
Elementi della distribuzione verticale: Scale, rampe, cordonate.
J. Utzon, schizzi per l’illustrazione del saggio Platforms and plateau: ideas of a Danish architecture,
in Zodiac, n. 10, 1962
- Lezione 5
La luce ed il rapporto tra interno ed esterno: vedere, intravedere, scorgere,
immaginare.
Stare sotto la luce andare verso la luce.
Vedere da lontano, da vicino, intorno.
Mercati di Traiano, Roma
Le Corbusier, Acropoli, Viaggio d’Oriente, 1911
Duomo di Orvieto, Terni
F. O. Ghery, Museo Gugggenheim, Bilbao
Le Corbusier, Acropoli, Viaggio d’Oriente,
1911
- Lezione 6.
Principi ordinatori dello spazio:
ordine e gerarchia della configurazione spaziale.
Organizzazione centralizzate il verticismo come aspirazione.
Organizzazioni a griglia: modulo geometrico e modulo spazio/strutturale.
Le Corbusier, Maison Domino, 1914-1916
L. I. Kahn, Chiesa Unitaria, New York:
ideogramma del processo formativo e
vista interna
Organizzazioni lineari: il cammino, simultaneità, sequenza e successione.
Tabernae, Pompei
L. I. Kahn, Kimball Museum, Fort Wort, Texsas 1967-72
Le Corbusier,
Le 4 composizioni:
1. esempio casa La Roche
2. casa a Garches
3. casa a Stuttgart
4. villa Savoye
Organizzazioni a corte e a patio: l‟internità come esternità.
Palazzo di Cnosso, Creta ca 2000 a.C.
Mies van der Rohe, Padiglione di Barcellona, 1929
Organizzazioni radiali: centrifugo e centripeto.
Labirinti.
Mies van der Rohe, Casa in mattoni, 1922-1923
L. I. Kahn, casa Fruchter, Philadelphia, Pennsylvania, 1951-’53
P. Zumthor, Padiglione svizzero, Expo ad Hannover, 2000
Ibridazioni e collisioni spaziali:tipo e processo, trasformazioni, traslazioni ed analogie.
- Lezione 8
Le tecniche del costruire:
le relazioni tra sistema strutturale e logica spaziale.
Scavare;
accumulare;
aggregare;
legare;
rivestire.
L. I. Kahn, casa Fisher,
Philadelphia, Pennsylvania, 1960
- Lezione 7
Il movimento e la dialettica tra spazio pubblico e privato:
limiti, soglie, percorsi:
Avvicinamento all‟edificio
Entrata all‟edificio
Configurazioni del percorso, limiti, nodi e mete
Passare tra gli spazi/ passare attraverso gli spazi.
Tomba di Atreo, Micene ca 1250 a.c.
E. Miralles, C. Pinos, Cimitero a
Igualada, Spagna 1988
P. Zumthor, Museo Kolumba,
Colonia 2007
E. Miralles, C. Pinos, Cimitero a
Igualada, Spagna 1988
J. Herzog, P. de Meuron, De young Museum, San Francisco, 2005
- Lezione 9
Sistemi di proporzionamento e proporzioni antropometriche.
- La rappresentazione dell‟architettura:
Disegno e modello
Le Corbusier, Il Modulor (codificazione definitiva 1950)
Peristilio
- Lezione 10
La poetica dello spazio:
raccogliere / disperdere, recingere/diffondere, dentro/fuori: il limite
precisare/mediare/aprire: la soglia
aggiungere/sottrarre, sotto/sopra, radicamento,appoggio,sospensione e coronamento.
ascendere/discendere, mutabile/immutabile, temporale/atemporale, simultaneità, se
quenza e successione: la struttura del cammino.
vedere/intravedere/scorgere/comparire: la luce come narrazione
decorazione / ornamento: il giunto come condivisione.
Villa imperiale di Katsura, Kyoto, XV-XVIII secolo
E. Chillida
L. I. Kahn, ideogrammi
Le Corbusier, Rio de Janeiro 1929
La cultura dell’abitare: gli scritti dei grandi maestri del xx secolo
A.AALTO, Il razionalismo e l’uomo (1935), Per un’architettura più umana (1940), in M. DE
É-L. BOULLÉE, Architettura Saggio sull’Arte, Marsilio, Padova 1981.
M. A. LAUGIER, Saggio sull’architettura, a cura di V. UGO, Aesthetica edizioi, Palermo
1987
LE CORBUSIER, Verso una architettura, Longanesi, Milano 1973.
IL GRUPPO 7 (U.Castiglioni, L.Figini, G.Frette, S.Larco, G.Pollini, C.E. Rava, G.Terragni),
Architettura (1926), Una nuova epoca arcaica (1927), in M. DE BENEDETTI, A. PRACCHI,
Antologia dell’architettura moderna. Testi, manifesti, utopie, Zanichelli, Bologna 1988.
A. LOOS, Architettura e civilizzazione, Mondatori Electa, Milano 2008.
A. LOOS, Parole nel vuoto, Adelphi, Milano 1992, 6° ed.
A. LOOS, Adolf Loos e il suo Angelo. «Das andere» e altri scritti, a cura di M. CACCIARI,
Mondatori Electa, Milano 2002.
L. I. KAHN, Idea e immagine, a cura di C. NORBERG-SCHULZ, Officina, Roma 1987.
L. I. Khan, Architettura è, gli scritti., a cura di M. BONAIUTI, Electa, Milano 2002.
D. PIKIONIS , A sentimental topography,a cura di A. Ferlenga, Electa, Milano 2002
G. PAGANO, Architettura nazionale (1935), L’ordine contro il disordine (1938), in M. DE
BENEDETTI, A. PRACCHI, Antologia dell’architettura moderna.
G. PONTI, Amate l’architettura, Società editrice Vitali e Ghianda, Genova 1957.
Testi, manifesti, utopie, Zanichelli, Bologna 1988.
A. SIZA Scritti di architettura, Electa, Milano 1997.
E. TESSENOW, Considerazioni elementari sul costruire, Franco Angeli ed., 1974.
E. TESSENOW, Il tetto (1927), in M. DE BENEDETTI, A. PRACCHI, Antologia
dell’architettura moderna. Testi, manifesti, utopie, Zanichelli, Bologna 1988.
J. UTZON, Platforms and plateau: ideas of a Danish architecture, in Zodiac, n. 10, 1962.
L. M. VAN DER RHOE, Costruire (1923), Architettura e volontà dell’epoca (1924).
T. VAN DOESBURG, Verso un’architettura plastica (1924), in M. DE BENEDETTI,
A. PRACCHI, Antologia dell’architettura moderna. Testi, manifesti, utopie, Zanichelli,
Bologna 1988
E. VIOLLET-LE-DUC, L’architettura ragionata, Jaca Book, Milano 1981.
F. L. WRIGHT,Una autobiografia, Jaca Book, Milano 1985
P. ZUMTHOR, Pensare architettura, Electa, Firenze 2003.
P. ZUMTHOR, Atmosfere. Ambienti architettonici. Le cose che ci circondano, Electa, Milano,
2007.
P. Zumthor, Museo Kolumba, Colonia 2007
5. Tema dell’esercitazione progettuale.
Una casa per artisti nella campagna si Sutri (VT)
Il tema
Il tema dell’esercitazione riguarda la progettazione architettonica di una casa isolata per una
coppia di artisti in un terreno agricolo sito nel viterbese, nel comune di Sutri.
La casa sarà progettata su un’area con una estensione di ca. 4 ettari, e sarà composta da una
unità abitativa unifamiliare e da un atelier, oltre alla dotazione di servizi e spazi tecnici.
Il paesaggio dell’intorno.
L’area si inserisce in un contesto territoriale che suggerisce ancora con forza la sua vocazione
agricola.
Pascoli e ordinati filari di noccioli e viti ed orti descrivono, nel succedersi delle variazioni
cromatiche e geometriche delle colture e degli appezzamenti, la morbida modellazione del
suolo, qua e là, puntinata da vecchi ovili e da decadenti capanni per il rimessaggio degli attrezzi
agricoli.
Una grande fattoria strutturata su rigide corpi di fabbrica e su solenni simmetrie, si contrappone ad un agglomerato edilizio “rumorosamente” prodotto dal giustapporsi di“seconde case”
realizzate nell’ultima e più recente espansione dell’antico nucleo urbano.
Strade vicinali, sentieri, tratturi, fossi e canali, in linee spezzate o serpeggiando lungo i pendii e
gli invasi naturali, descrivono, “fasciate”da ispide siepi di rovi o rimarcate da solitarie querce,
la struttura topografica del suolo: lunghi e distesi pianori, dolci pendii, nervosi fondi valle, piccole forre -ben più modeste da quelle che là vicino preannunciano la monumentale comparsa
della Tuscia Meridionale Etrusca- colline che man mano sempre più ripide introducono ai
grandi bacini lacustri di origine vulcanica.
Il sistema dei monti Sabatini ad Ovest, il Monte Soratte e il vasto pianoro che annuncia il tracciato del Tevere ad Est; il monte Cimino e il bacino di Vico a Nord, la Valle del Baccano a Sud
già area metropolitana romana, delimitano gli orizzonti dell‟intorno.
Boschi di castagni, querce, cerri e faggi, ravvivano la memoria sulla natura ‟impenetrabile” e
selvaggia dei questa terra: la Selva Cimina.
L’area di progetto.
L’area è inserita nel territorio del comune di Sutri in località denominata Ara Gian Pietro,
risultando porzione limitata all’interno di un più esteso versante collinare.
Ha una superficie di c.a. 40.000 mq. ed è geometricamente assimilabile ad un trapezio che si
distende con lieve pendenza, dalla strada poderale di crinale di via dei Cedri fino a raggiunger
la valle del fosso dell’Ara di Gian Pietro.
La sua posizione -ed in modo particolare per quella parte a monte ricadente in prossimità della
strada- risulta dominante rispetto al paesaggio dell’intorno.
Requisiti funzionali e dimensionali.
Il progetto per la casa dell’“artista” esige l’elaborazione di un programma complesso in cui
far convivere due realtà: quella dell’abitazione, con le sue semplici ma precise prerogative, e
quella dell’atelier luogo di meditazione e produzione intellettuale ed artistica: una fucina dove
si concentra l’attività di elaborazione, produzione ed esposizione delle sculture.
In coerenza con quanto descritto, il programma dell’intervento dovrà tener presente delle
seguenti esigenze funzionali.
La casa sarà abitata da una coppia di artisti che desidera ricevere ospiti. Fucina della casa sarà
il laboratorio/atelier che con lo studio/biblioteca e uno spazio esterno annesso completano sinteticamente il programma funzionale.
La residenza avrà una superficie lorda di ca. mq. 180- 200 esclusi gli spazi esterni ed eventuali
annessi*:
- Atrio;
- Laboratorio/atelier, studio/biblioteca, servizio;
- Residenza principale:
Soggiorno, pranzo, cucina, dispensa, servizio,
Camera da letto principale, studiolo; servizio;
Camera da letto (ospiti o figli), servizio.
- *Annessi:
lavanderia, legnaia, locale tecnico, deposito attrezzi, garage protetto.
6. Elaborati richiesti
Per l’ammissione all’esame finale è richiesta l’elaborazione dei seguenti contenuti progettuali rappresentati a matita su cartoncino in 4 tavole in formato A1/A0 e da 3 modelli in scala
1/1000, 1/100 e 1/50.
Il luogo come legittimazione del progetto.
I segni tangibili del luogo:
 la struttura fisica dell’ambiente: l’area
 Il principio insediativo;
Lo schema strutturale:
 L’organizzazione primaria dello spazi: il principio insediativo;
 L’ordine e la gerarchia: le relazioni tra le parti ed il tutto;
 Livelli di organizzazione e sistema distributivo: il rapporto tra spazio servito e servente;
 Relazioni tra sistema strutturale e logica spaziale.
Forma, spazio principi tecnica costruttiva :
 Il limite: introversione/estroversione, dentro/fuori;
 La soglia precisare, mediare,aprire;
 lo sviluppo tra terra e cielo, sotto/sopra, aggiungere/sottrarre, radicamento/appoggio/sospensione e coronamento;
 I livelli di connessione: la struttura del cammino: vedere da lontano, vedere davicino vedere intorno; mutabile/immutabile, temporale/atemporale, ascendere/discendere;
simultaneità,sequenza e successione.
 La materia, la tecnica, e l’intuizione formativa.
 La luce come narrazione.
Scale di rappresentazione.
Grafici di progetto nel l rapporto 1/100 e 1/50
Modelli finali rapporto 1/1000, 1/100 e 1/50
7. Modalità di esame
L’esame è individuale o di coppia e consiste nella presentazione e discussione degli elaborati di
progetto e nella valutazione delle esercitazioni svolte durante il corso del laboratorio.
Il lavoro prodotto dallo studente in forma di schizzi, di appunti, dovrà essere raccolto e
sistematizzato
8. Testi consigliati
STORIA E CRITICA DELL’ARCHITETTURA
L. BENEVOLO, Storia dell’architettura moderna, Laterza, Roma-Bari 1960.
L. BENEVOLO, La casa dell’uomo, Editori Laterza, Bari 1976.
K. FRAMPTON, Storia dell’architettura moderna, Zanichelli, Bologna 1993.
K. FREMPTON, Tettonica e architettura. Poetica della forma architettonica nel XIX e XX
secolo, Skira, Milano 1999.
S. GIEDION, Spazio tempo e architettura, lo sviluppo di una nuova tradizione, Hoepli, Milano
1954.
S. GIEDION, L’eterno presente: uno studio sulla costanza e il mutamento. Le origini dell’arte,
2 voll., Feltrinelli, Milano 1969.
A. MUNTONI, Lineamenti di Storia dell’architettura contemporanea, Laterza, Roma-Bari
1997.
N. PEVSNER, I pionieri dell’architettura moderna. Architettura, pittura, design: storia del Movimento moderno da William Morris a Walter Gropius, Garzanti, Milano 1983.
M. TAFURI, F. Dal Co, Architettura Contemporanea, Electa, Milano 1976.
R. VENTURI, Complessità e contraddizioni nell’architettura, Dedalo, Bari 1980 (New York
1966).
B. ZEVI, Storia dell’architettura moderna, Einaudi, Torino, 1994-1996.
STORIA E CRITICA DELL’ARCHITETTURA ITALIANA
G. CIUCCI, F. DAL CO, Atlante dell’architettura italiana del Novecento, Electa, Milano
1991.
F. DAL CO (a cura di), Storia dell’architettura italiana. Il secondo Novecento, Electa, Milano
1997.
S. POLANO, M. MULAZZANI, Guida all’architettura italiana del Novecento, Electa, Milano
1992.
P. O. ROSSI, Roma, guida all’architettura moderna, Laterza, Roma-Bari 1984-2000.
M. TAFURI, Storia dell’architettura italiana 1944-1981, Einaudi, Torino 1985.
G. MURATORE, G. CIUCCI (a cura di), Storia dell’architettura italiana. Il primo Novecento,
Electa, Milano 2004.
LA DIMENSIONE TECNICA E COSTRUTTIVA: LA MANUALISTICA
L. B. ALBERTI, De re aedificatoria, Firenze, 1485.
M. P. VITRUVIO, I dieci libri dell’architettura (rist. anast. 1957), Bardi, Roma 1999.
A. PALLADIO, I quattro libri dell’architettura, Hoepli, Milano 1935.
AA.VV, Manuale dell’Architetto, C.N.R. 1963.
F. CELLINI, Manualetto, Cittàstudi 1991.
S. DI PASQUALE, L’arte del costruire, Marsilio, Venezia 1996.
E. NEUFERT, Enciclopedia pratica per progettare e costruire, Hoepli, Milano 1996.
M. RIDOLFI, Manuale dell’architetto, C.N.R. 1946.
W. BELZ, K. GÖSELE, K. HOFFMANN, R. JENISCH, R. POHL, H. REICHERT, Atlante
della muratura, UTET, Torino 1998.
M. DI MICHELE, Atlante della pietra, UTET, Torino 2004.
B. F. KIND, B. BARKAUSKAS, S. POLÒNYI, J. BRANDT, Atlante del cemento, UTET,
Torino 1998.
J. NATTER, T. HERZOG, M. VOLZ, Atlante del legno, UTET, Torino 1998.
H. C. SCHULITS, W. SOBEK, K. J. HABERMANN, Atlante dell’Acciaio, UTET, Torino
1999.
C. SCHITTICH, G. STAIB, D. BALKOW, M. SCHULER, W. SOBEK, Atlante del vetro,
UTET, Torino 1999.
LE RIVISTE DI ARCHITETTURA
AREA
CASABELLA
COSTRUIRE IN LATERIZIO
DETAIL
DOMUS
EL CROQUIS
LOTUS INTERNATIONAL
TECTÓNICA
2G
TESTI DI CARATTERE GENERALE
G. C. ARGAN, L’arte moderna 1770/1970, Sansoni, Firenze 1970.
R. ARNHEIM, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, Milano 1885.
R. ASSUNTO, Il paesaggio e l’estetica, ed. Novecento, Palermo 1994.
G. BACHELARD, La poetica dello spazio, Dedalo, Bari 1975.
G. FERRERO, Il libro dei luoghi, a cura di G. CAUDO, Jaca Book, Milano 2001.
C. MARTÌ ARIS, Le variazioni dell’identità, Clup, Milano 1990.
C. NORBERG-SCHULZ, Genius loci. Paesaggio ambiente architettura, Mondatori Electa,
Milano 1979.
C. NORBERG-SCHULZ, Esistenza Spazio e Architettura, Officina, Roma 1975.
L. PAREYSON, Estetica. Teoria della formatività, Bompiani, Milano 1988.
F. PURINI,Comporre l’architettura, Roma-Bari, 2000.
V. UGO, I luoghi di dedalo. Elementi teorici dell’architettura, Dedalo, Bari 1991.
A. ROSSI, L’architettura della città, Marsilio, Padova 1966.
G. CANIGGIA , G. L. Maffei, Lettura dell’edilizia di base, Marsilio, Venezia 1979.
Gli autori raccontano le loro opere:
Alvar Aalto:
Casa-studio Aalto, Helsinki, Finlandia, 1935-36
Villa Mairea, Noormarkku, Finlandia 1938-39
Casa sperimentale, Muuratsalo, Finlandia, 1952-54
Maison Carrè, Bazoche-sur-Guyonne, Francia, 1956-61
Le Corbusier:
Maison Domino, 1914
Maison citrohen, 1920
Casa La Roche-Jeanneret, 1923
Villa sul lago Léman, 1923-25
Villa Stein-de- Monzie, 1926-28
Case al Veissenhof 1926-27
Villa Savoye, 1928-31
Maison Feuter, 1950
Casa Shodhan, Ahmedabad, India, 1951-60
Convento della Tourrette, eveux-sur-l‟Arbresle, Francia,
1953-60
Maison Jaoul, Neully sur Seine, 1955
Villa Sarabhai Hamedabad, India 1955
Adolf Loos:
Casa Strasser, Vienna, 1919
Casa Rufer, Vienna, 1922
Casa Tristan Tzara, Parigi, 1925-26
Casa Moller, Vienna, 1927
Villa Muller, Praga, 1928-30
Louis Khan:
Casa Weiss, Pe U.S.A. 1948-49
Casa Adler, Pe. 1954
Casa Morris, N.Y. 1958
Casa Fleisher, Pe 1959
Casa Fisher, Pe 1960
Dormitori eleanor Donnelly, Pennsylvania, 1960-65
Casa Esherick, Philadelphia, 1965
Progetto per il Convento delle suore domenicane, Pennsylvania, 1965-68
Priorato di Sant‟Andrea, California, 1966
Casa DeVore
Alvaro Siza:
Casa Tóló
Mies van der Rohe:
Progetto di villa in mattoni, 1923-24
Casa Wolf, Guben, Germania, 1926
Casa Lange ed Esters, Krefeld, Germania, 1927-30
Casa Tugendhat, Brno, Repubblica Ceca, 1928-30
Casa modello all‟esposizione di Berlino, 1931
Casa Lamke, Berlino, Germania, 1932
Progetto di casa con tre corti, 1934
Progetto di casa con patio e garage, 1934
Progetto di gruppo di case su corte, 1938
Casa Farnsworth, Illinois, USA, 1945-51
Progetto di casa Caine, 1950
Progetto di casa in vetro con quattro pilastri, 1950
Jorn Utzon:
Residenza a Kingo. Danimarca 1958-63
Residenza a Can Lis
Residenze a Fredensbors
Peter Zumthor:
Casa-studio Zumthor
House Truog Gugalun, Versam, Svizzera
Frank Loid Wright:
Casa W.H.Winslow, River Forest, Illinois, 1893
Casa Hickox, Kankakee, Illinois, 1900
Casa Willitts, Highland Park, Illinois, 1902
Casa D.D.Martin, Baffalo, N.Y., 1904
Casa T.P.hardy, racine, Wisconsin, 1905
Casa Roberts, River Forest, Illinois, 1908
Casa Robie, Chicago, Illinois, 1908
Casa Kaufmann, Bear Run, Pennsylvania, 1936
Casa H.F. Johnson, Wind point, Wisconsin, 1937
Casa S.Rosenbaum, Florence, Alabama, 1939
Casa K.Winckler e A.Goetsch, Michigam, 1939
Casa L.I. Lewis, Illinois, 1940
Casa Miller, Iowa, 1946
Casa Price, Oklahoma, 1955
Carlos Ferrater:
Casa-studio per un fotografo, Llampaies, 1993
Casa Togomago, Ibiza, 2001
Progetto di un Complesso di case in Galizia, Istmo del
Grove, 2005
Casa Nolla, Barcellona, 2005
Casa per un fotografo sul delta dell‟Ebro, Tarragona,
2006
Baldweg:
Casa della Pioggia
Barragan:
Casa Barragan,
Chipperfield:
Casa a Kenington, Londra, 1997-1999
Casa Knight, Richmond, 1998-2001
Casa Privata a Berlino, 1994-1996
E.Dieste:
Casa Dieste, Montevideo, 1959-63
L. Sert:
Casa Braque, Sant Pau De Venca, Francia, 1959-60
Casa Sert, Cambridge, Massachussetts, US, 1956-58
urbanizzazione Can Pep Simò, Ibiza, Isole
Baleari,Spagna,1963-61
S. Holl:
Y house, NY, United States, 1997-1999
Stretto house TX, United States, 1989-1991