Artisti . Corriere dell arte

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Artisti . Corriere dell arte
P e r i o d i C o
Manifesti,
originali,
grafica,
multipli e dipinti
Via della Rocca, 4 - TORINO
Tel. 011.8174644
d i
C U L T U r a
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i n F o r M a Z i o n e
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Fondato da Carlo accossato nel 1994
CORRIEREdell’ARTE
Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino
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anno XiX - n° 18 - Venerdì 8 novembre 2013
€ 2,50
COURRIER DES ARTS
renoir, non solo impressionismo
Manifesti,
originali,
grafica,
multipli e dipinti
Via della Rocca, 4 - TORINO
Tel. 011.8174644
Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 6.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno
La mostra alla GAM di Torino
Q
adriano oLiVieri
uando Picasso affermava di aver
impiegato una vita
per dipingere come un
bambino sosteneva qualcosa di affine a ciò che
molti anni prima aveva
detto Pierre-auguste renoir il quale orgogliosamente rivendicava le sue
umili origini grazie alle
quali non aveva dovuto
Pierre-Auguste Renoir
“Bagnanti”, 1918-19
olio su tela 110x160 cm.
Parigi, Musée d’Orsay
© Hervé Lewandowski
RMN / distr. Alinari
impiegare anni per liberarsi dai fardelli che
avrebbe ereditato da una
famiglia intellettualmente
colta. Tutta l’importanza
che possiamo riconoscere
all’opera del maestro
francese (Limoges 1841 Cagnes 1919) nell’evoluzione dell’arte a venire, o
in una parte almeno, risiede proprio in questo
rapporto diretto con la
realtà non filtrata dalla
cultura.
Dalla Biblioteca
Reale di Torino
alla Morgan Library
di New York
8 disegni di Leonardo
pag. 3
La mostra allestita alla
GaM, ennesimo quanto
brillante capitolo della
collaborazione tra città di
Torino e Musée d’orsay di
Parigi, conferma quanto
l’impressionismo
integrale non rappresenti che
un minimo aspetto della
pittura di renoir, sebbene
ora il più noto. eppure il
maestro fu il primo ad avvertire i limiti della tendenza espressiva che
aveva contribuito a creare
dipingendo immerso nel
paesaggio spalla a spalla
con Monet e dalla quale
poi si ritrarrà per darsi a
una precorritrice forma di
classicismo del novecento
che lui stesso definì un
“rientrare nei ranghi”.
dell’impressionismo non
sarebbe tuttavia potuto
che divenire un maestro se
pensiamo alla sua fiducia
nell’istinto percettivo e
alla diffidenza nei confronti della ragione e (a
Per un secolo di pittura
Alla Galleria Aversa di Torino
L
Gian GiorGio Massara
a Galleria aversa di Torino ha sede all’interno del nobiliare
palazzo Luserna di rorà, in via Cavour 13, a Torino; antica
famiglia che possiede importanti residenze del Pinerolese.
ora roberto e Jacopo aversa – al fine di festeggiare le “nozze d’oro”
della galleria – invitano il pubblico ad ammirare e considerare una
serie di dipinti che spaziano dal pezzo di Francesco Gamba (18181887), autore di un’opera di grande dimensione (Burrasca, 1855)
già nella collezione Vagnone di Trofarello a due opere di Luigi spazzapan († Torino, 1958) caratterizzate da segni a raggiera che paiono
assorbire la luce. a Torino scompare anche, nel 1884, Carlo Bossoli
che “fissa in una felice serie di tempere e guazzi” l’impressione sì
segue a pag. 2
Carlo Bossoli, “Lungomare di Napoli”
differenza di degas) della
memoria. da questa fede
nel visibile, in ciò che è
pregno di vita, intuiamo
da dove nasca lo smodato
amore per la florida e vellutata pelle delle bionde
fanciulle le quali furono
uno dei suoi soggetti
d’elezione. La concezione
della vita come un fiume
che trascina l’esistenza
degli uomini e le loro
opere non poté che consegue a pag. 2
“Mosè salvato dalle acque”
(part.), Veronese e bottega
Alla Reggia di Venaria
Grandi dipinti
veneti per il Palazzo
Ducale di Torino
pag. 5
La Galleria Caretto
alla Promotrice di Torino
Dipinti fiamminghi
e olandesi
per “Flashback”
pag. 7
CORRIEREdell’ARTE
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2
8 Novembre 2013
COURRIER DES ARTS
continua dalla prima pagina
Renoir, non solo Impressionismo
fluire nell’opinione di un’irriducibilità di
questa energia che trasforma in strumento ogni cosa. Trascinato in questa
corrente di entusiasmi, giunse, nel 188182, in italia, paese che per lui non fu un
intermezzo formativo ma un premio della
maturità artistica che gli permise di approfondire la conoscenza di raffaello
(leggi anche ingres), Veronese, Tiepolo e
della pittura pompeiana. a Palermo ritrae
Wagner il quale troverà il proprio volto
dipinto simile a quello di un prete protestante. dopodiché, sulle tracce di delacroix, arrivò in algeria, il paese dove il
sole irrora d’oro le agavi, i palmizi e le
moschee. Più complesso risulta comprendere come le scelte rivolte alla classicità coincidano con la pura istintività.
Per capire questo punto non bisogna deprimere le facoltà intellettive dell’artista,
appassionato frequentatore di musei
quanto accanito lettore del Libro dell’Arte di Cennino Cennini, ma considerarle in un percorso di continua tensione
al raggiungimento di una pittura intrisa
di dolci lirismi e capace d’integrare figure e ambiente. dagli anni dell’impressionismo al loro superamento il suo stile
trascorre dalla ricerca dell’eternità di un
attimo - dalla quale derivano i movimenti
di luci, acque e cieli e il senso della vita
come un gran ballo - alla ricerca di un attimo dell’eternità dove irrompe la monumentalità di figure abitanti una rinata età
dell’oro. alla Parigi dei ritrovi all’aria
aperta (in mostra L’altalena uno dei capolavori più celebri dell’artista) renoir
sostituisce le grandi bagnanti che porterà
con sé fino agli ultimi anni e che, dal
1888, saranno contraddistinte da una
nuova leggerezza priva di quelle secchezze tipiche degli anni ottanta. ancora
all’insegna del Museo, renoir guarda
l’arte da Tiziano a rubens, dall’epoca el-
Qui a lato, Pierre-Auguste Renoir
“L’altalena”, 1876, olio su tela
Parigi, Musée d’Orsay
© Bridgeman / Archivi Alinari;
sotto, a destra,
il dipinto “Veduta di Volpedo” di Angelo Barabino
in mostra alla Galleria Aversa di Torino
lenistica al settecento di
Fragonard, Watteau e
Boucher tante volte copiati sui ventagli che decorava da ragazzo. La
mostra della GaM, che risarcisce una scarsa presenza di renoir e dei
capolavori impressionisti
nei musei italiani, illustra
infine gli ultimi lavori del
maestro nei quali fonde figure e natura in uno stile
morbido e avvolgente capace di restituire un atemporale
sentimento
d’imperturbabile serenità.
GAM
Galleria Civica d’Arte Moderna
e Contemporanea
di Torino
Via Magenta 3 – Torino
“Renoir
Dalle collezioni del Musée d’Orsay
e dall’Orangerie”
Fino al 23 febbraio 2014
info: 011 4429518
www.gamtorino.it
continua dalla prima pagina
Per un secolo di pittura
da rendere pittoreschi i paesaggi della Crimea o della
nuovissima linea ferroviaria
Torino – Genova. in mostra,
sono ben quattro i dipinti di
questo autore, giunti dalla
Germania, da odessa o dal
collezionismo privato; di soli
15 cm di base è la tempera il
Lago di Balaton (Ungheria),
tela della quale si conoscono
altre versioni studiate da ada
Peyrot, autore di due poderosi volumi critici dedicati al
pittore di Lugano, con una
imbarcazione dalle vele distese e pochi personaggi sulla
riva. sempre legate al tema
dell’acqua sono le belle vedute del Lungomare a napoli
delimitato da un rosato Vesuvio e l’intima veduta lacustre
con Bellagio e Balbianello,
tempera quest’ultima caratterizzata da acque chiarissime,
voli di gabbiani, profili di
borghi avvolti nella foschia
del mattino. L’ultima opera –
per altro già acquistata nel
corso della serata inaugurale
– trae ispirazione invece dal
Colosseo, con una scena di
Plenilunio che trasfigura le
arcate e l’antica muratura
dell’anfiteatro. a Torino verrà
quanto prima inaugurata una
mostra dedicata al Pasini
orientalista, curata da G.L.
Marini e G. Godio; da aversa
è esposto – accanto a una veduta veneziana – un raffinato
acquerello di Costantinopoli
tutto giocato sulla luminosità
dell’ora mediterranea che av-
volge cupole e minareti, le
vele, il profilo di un bastione
solamente sullo scafo delle
imbarcazioni il Pasini († Cavoretto, 1899) vivacemente
traccia scie cromatiche destinate a riflettersi nelle acque
del Bosforo. accanto a una
scultura di bronzo del Fumagalli – La raccolta delle castagne – ecco comparire la
serie di artisti amanti della figura, dallo scenografico
raymond all’intimo italo
Mus che ferma il gesto dei
montanari nell’ora dell’Ave
Maria, dallo scanzonato angelo Garino autore di una invitante immagine femminile
adorna di gioie e di fiori, alla
vivace scena dominata da
uno Scialle rosso di alessandro Lupo che gioca sugli effetti cromatici di un giorno di
mercato. Lugi Crosio nasce
ad alba o a acqui Terme? Le
cittadine delle Langhe si contendono il vanto di aver dato
i natali a questo raffinato pittore, autore di una Scena
pompeiana dalle lievi tonalità. due soli i paesaggi,
l’uno di Lorenzo delleani, il
secondo di enrico reycend;
il maestro di Pollone, che
solamente attorno al 1880 rivolge la propria attenzione
alla natura traducendola con
immediatezza e utilizzando
un “colore denso e smagliante”, nel bozzetto per
l’opera Preparazione per le
Risaie (1904) usa tenerissimi verdi e gialli solari a
fare da contrappunto alla dominante massa scura centrale, mentre il reycend crea
luminosi tasselli cromatici
sconfinanti nelle prime
ombre del pomeriggio. infine angelo Barabino con
una Veduta di Volpedo caratterizzata da continui contrasti di luce che via, via
assorbono i toni dell’azzurro
e dell’ocra in modo poetico.
Galleria Aversa
Palazzo Luserna rorengo
di rorà
Via Cavour 13 – Torino
“Da Bossoli a Spazzapan
1850–1950
Cento anni di pittura”
Fino al 16 novembre
info: 011 53266
i disegni di Leonardo
a new York
CORRIEREdell’ARTE
8 Novembre 2013
Alla Morgan Library
s
“Codice del Volo” di Leonardo
aranno otto i disegni
di
Leonardo
da
Vinci, insieme ad altri
sette di allievi della bottega del grande maestro
del rinascimento, conservati presso la Biblioteca reale di Torino, che
verranno esposti fino al
2 febbraio 2014 alla
Morgan Library di new
York. a new York si po-
tranno ammirare, tra gli
altri, il celebre
Codice
sul
Volo degli Uccelli, recentemente esposto
con grandissimo successo
di pubblico all’air
and
space
Museum
dello
smithsonian
Museum
di
Wa s h i n g t o n
(dal 13 settembre al 22 ottobre 2013) e lo studio per
l’angelo per la Vergine
delle rocce, più conosciuto come ritratto di
fanciulla, che è anche il
logo della Biblioteca
reale.
Morgan Library
Madison ave. 225
new York (U.s.a.)
“I disegni di Leonardo”
Fino al 2 febbraio 2014
info: www.themorgan.org
La scommessa
delle fiere minori
ArtVerona 2013
i
BenedeTTa CrisToFoLi
l 14 ottobre si è conclusa art Verona
2013, la fiera si è presentata quest’anno
con molte iniziative collaterali che hanno
partecipato all’appuntamento annuale della
città con l’arte. Le gallerie presenti sono state
119, tutte italiane, il cavallo di battaglia dell’evento fieristico scaligero è, per dichiarazione del curatore andrea Bruciati, un nuovo
percorso di sperimentazione rappresentativo
delle giovani realtà. La manifestazione fieristica ha sempre avuto come mission quella
di porsi in modo innovativo rispetto al panorama italiano. ecco così iniziative come Raw
Zone, l’area cruda negli allestimenti che ha
accolto otto gallerie di ricerca; Level 0, l’iniziativa che ha visto coinvolti sei direttori dei
musei d’arte contemporanea italiani che
hanno scelto di promuovere ognuno un giovane artista. il Concorso ICONA, alla sua
ottava edizione, ha quest’anno premiato
l’opera
dying Warriors di dav i d e
Qualcosa si muove a Milano
Restauri al Duomo e al Castello per Expo 2015
L
roBerTo roVeda
e difficoltà non ci sono, inutile negarlo.
Mancano fondi da parte pubblica, c’è
poca disponibilità di risorse da destinare
alla cultura anche sul fronte privato. Per questo
è stato importante il recente richiamo dell’arcivescovo di Milano angelo scola affinché
anche l’imprenditoria privata si dia da fare per
finanziare i restauri del duomo. La cattedrale
meneghina, infatti, è nata secoli fa proprio grazie all’apporto di tutti i milanesi che l’hanno
edificata con i loro soldi e anche semplicemente lavorando nell’immenso cantiere del
duomo. oggi, in tempi difficili, è arrivato il
momento di recuperare queste antiche usanze
è sembrato voler dire il cardinale scola. “Speriamo che tutti i milanesi e le autorità di Milano non si dimentichino di questo punto di
riferimento che è il Duomo”, è stato l’appello
lanciato dall’arcivescovo. Come riporta “il
Corriere della sera”,
ogni anno per la solo
manutenzione ordinaria del duomo se ne vanno circa 10 milioni di
euro. a questi si devono andare ad aggiungere
i fondi che si sono resi necessari per i restauri:
basti pensare che solo la Guglia maggiore è costata oltre 9 milioni. in vista dell’expo sono
previsti inoltre lavori per circa 30 milioni. Per
un budget complessivo che si aggira sui 50 milioni di euro. Tra finanziamenti pubblici e privati ne sono stati raccolti 30, quindi è arrivato
il momento di segnali forti, concreti, da parte
della società civile meneghina. segnali forti
che per esempio arrivano dal Castello sforzesco, l’altro monumento simbolo di Milano.
Qui, grazie alla buona sinergia tra pubblico e
privato, si sta procedendo in vista expo 2015
al restauro della sala dell’asse, uno degli ambienti più significativi dell’edificio, anche perché decorata anticamente da affreschi opera di
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Balliano (2009) che diventerà
immagine per la campagna di
comunicazione di artVerona
nel 2014. in fiera si sono registrati però animi poco contenti
a causa del pubblico che non
aumenta rispetto alla scorsa
edizione, e lascia i corridoi
della fiera troppo vuoti. si è notata la mancanza dei giovani e dei non addetti ai lavori,
soprattutto durante il week end. L’idea condivisa dei galleristi è che di affari se ne sono
conclusi pochi. C’è chi sostiene che il pubblico presente fosse comunque più attento e
informato, rispetto alla prudenza agli acquisti
riscontrata nella passata edizione, ma i numeri non soddisfano. artVerona sembra volersi identificare come un “volano culturale”
rispetto al territorio, ma il grave rischio, come
accade quest’anno, è quello di dare poca attenzione ai collezionisti che vengono da fuori
– veri invitati protagonisti delle fiere. non si
può non riconoscere a questa fiera l’impegno nel proporre nuovi progetti, ma i galleristi sembrano troppo trascurati rispetto
agli eventi off. antidoto verso una rischiosa
autoreferenzialità potrebbe essere l’acquisizione nel 2014 di artVerona da parte
dell’ente Veronafiera, realtà di buon rilievo
del panorama fieristico italiano. Questo
passaggio di proprietà potrebbe riaccendere la volontà di giocare un ruolo nel
mercato dell’arte e dare a questo appuntamento le caratteristiche di scambio e apertura degli eventi fieristici per definizione.
Nella foto,
uno scorcio
del cantiere
di restauro
della guglia maggiore
del Duomo di Milano
Leonardo da
Vinci. Proprio
l’intervento di
restauro, portato avanti già
da due anni (e
che si può seguire in tempo reale sul sito www. saladelleassecastello.it), sta portando alla luce, sotto strati
di pitture recenti, i disegni preparatori dell’affresco, disegni probabilmente di mano leonardesca. Una scoperta per l’opificio Pietre dure
di Firenze, alla guida del cantiere pilota. “Ci
sono buone probabilità – ha annunciato il soprintendente Marco Ciatti - che la mano di
Leonardo sia anche sulle pareti”. Costo del
mega-intervento nella sala delle asse? Un
milione 500mila euro versati da a2a,
l’azienda elettrica milanese, oltre al contributo del ministero dei Beni Culturali. Tempi
di realizzazione rapidissimi: l’affresco realizzato dal genio nella sala delle asse del Castello sforzesco sarà infatti restaurato e
restituito alla città il 1° maggio 2015, giorno
d’inaugurazione dell’esposizione Universale.
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8 Novembre 2013
BONSAI-DO
COURRIER DES ARTS
esperienza e conoscenza
sHiBUi
a CUra di
MassiMo Bandera
Trattenuta spontaneità
L’opera Shibui è sempre
modesta, un concetto opposto all’autore, non fa mai
valere la sua presenza, non
sottolinea la personalità
dell’artista o dell’artigiano,
sarebbe volgare. Come i
vasi dei bonsai che sottolineano la pianta e non sono
affermazioni inadeguate.
La tranquillità dell’opera
shibui è un setimento che
va oltre la quiete, sereno e
composto, porta alla serenità dello spirito. Guardare
un magnifico bonsai nel
Tokonoma o in uno spazio
speciale dovrebbe darci
quella grande pace di una
cerimonia del tè, o della
vista di una statua del Buddha. il silenzio diventa un
valore purissimo, dove non
è la calma nell’inazione,
ma la calma nell’azione
quotidiana la vera essenza
del silenzio dell’universo.
non può essere naturale
ciò che è artificiale, ma
neppure troppo consapevole sarebbe shibui. La
bellezza dell’imperfetto o
la qualità dell’imperfezione come sottolinea sooetsu, porta alla predilezione
della asimmetria perché in
natura raramente si incontra la simmetria: colori
sommessi, naturali e tranquilli armonizzano molto
Pino bianco giapponese, h 80 cm.
bene con il concetto shibui. nella ceramica questo
aspetto è fondamentale, i
ceramisti giapponesi considerano “nati” e non “fatti”
i loro vasi, perché consentono all’argilla di formarsi
liberamente, invece di costringerla in un stereotipo.
anche i nostri bonsai più
belli li guidiamo in una crescita naturale e non forzata,
altrimenti diventerebbero
di una bellezza innaturale.
Le trame irregolari, ruvide,
di un magnifico bonsai
vecchissimo, sono un
esempio di come l’idea di
rustico non sia volgare o
grossolana, ma al contrario
raffinata perché espressione di un amore per la
natura. L’arte shibui è normale, lontana da anomalie,
non troppo complessa o
lussuosa. Probabilmente
l’ideale di purezza e salute dello shinto ha dato
peso all’utilità dell’arte,
che deve far nascere
opere robuste, in grado di
durare nel tempo e resistere all’uso quotidiano:
nel tempo aumentano la
loro bellezza. Un bonsai
che possiede questo carattere sarà veramente
shibui, una raffinatezza
che dà gioia spirituale di
“trattenuta spontaneità”.
L’acquerello in otto personali
è
Galleria Arte Città Amica – Torino
in corso fino al 9 novembre presso la
Galleria arte Città
amica la mostra “L’acquerello” composta da 8 mini
Personali dei seguenti artisti:
enrica Berardi, Maria Lilla
Cimini, denis Convertini,
alfredo de Leonardis, Fiorenzo isaia, Marta Perlo,
rita scotellaro, rosanna Zalone. Una rappresentazione
della conoscenza e dei saperi
attraverso i codici rigorosi
dell’acquerello dove si possono ammirare diverse tipologie di soggetti, dalla figura
al paesaggio e della natura
morta all’astratto. ogni artista ha scelto le opere più interessanti e significative.
Enrica Berardi, maestra dell’
acquerello, mostra i suoi dipinti quasi con timidezza mentre le sue opere rappresentano
gioia, godimento e sicurezza.
Predilige dipingere fiori, coppe
colme di frutta e fiori. enrica
non trascura nessun particolare, tutto è curato, niente è lasciato al caso, sottolineando un
carattere docile ma sicuro.
Maria Lilla Cimini si dedica
all’arte dell’acquerello da moltissimi anni. Per Lei una vera
passione, una necessità. Le sue
opere rappresentano il suo vissuto, le sue emozioni attraverso delicate figure e limpidi
paesaggi che rassicurano.
Denis Convertini in questa
mini personale presenta circa
dieci opere scelte. i suoi acquerelli si riconoscono per la
scelta dei soggetti, che spaziano dalle conchiglie marine ai deliziosi nudini
realizzati con contrasti di colori donate dalla fluidità
della sua pennellata, come
solo un maestro sa fare.
Alfredo De Leonardis è un
artista raffinato, un poeta della
pittura. i suoi soggetti sono
sempre creati dall’anima.
C’informa e ci racconta la
sua vita attraverso le sue
opere dai soggetti marini alla
figura che tratta con leggiadria di un pensiero profondo.
Fiorenzo Isaia, artista a
tutto tondo è un buon conoscitore di tutte le tecniche
pittoriche. in questa collettiva presenta circa dieci
opere con la tecnica dell’acquerello che rappresentano
spiagge sconfinate, nature
morte, ecc. ecc. La sua tavolozza inconfondibile, dal
segno ben marcato, dalla
pennellata fluida e sicura,
fanno delle sue opere, autentici spettacoli da assaporare.
Marta Perlo espone le sue
opere più significative. La
sua pittura è fluida, leggera
e poetica. Predilige dipingere soprattutto paesaggi,
dove ci ricorda che ancora
la natura può sorprendereci
ed affascinare.
Rita Scotellaro è un’artista
sorprendente dell’acquerello.
Lo sa addomesticare ed attraverso un ordine ispirato dalle
sue emozioni, realizza fiumi,
mari tempestosi, figure e
paesaggi, frutto della sua più
intima fantasia, lasciando il
fruitore coinvolto e con un
bagaglio di meraviglie.
Rosanna Zalone, acquerellista torinese. è un’artista di indubbio talento. Ha frequentato
i corsi di pittura naturalistica
sotto l’attenta guida del maestro Guido Bertello e corsi di
figura e natura morta. Presenta
circa 10 opere arricchite da
un armonia di stile e di colori.
Galleria
Arte Città Amica
Via rubiana 15 – Torino
“L’acquerello”
8 mini Personali
Fino al 9 novembre
info: 011 7717471
Eros e Thanatos
di Claudio Franchino
è in corso fino al 16 novembre, presso la
Galleria Unique – c.so V. emanuele ii 36, Torino la Personale di Claudio Franchino, dal titolo Eros e
Thanatos, Viaggio simbolico tra immaginifici opposti.
CORRIEREdell’ARTE
5
Grandi dipinti veneti per il Palazzo ducale di Torino
8 Novembre 2013
Reggia di Venaria
L
Maria LUisa TiBone
a nuvola degli illeciti perpetrati da funzionari finora ritenuti integerrimi ha avvolto da
qualche tempo la reggia di Venaria,
turbandone la consueta immagine di
perfezione. Ma ecco che, in un venerdì pieno di sole, con un colpo
d’ala, il grande monumento -tanto
amato e visitato- sembra capace di
scrollar via ogni incertezza, celebrando con una splendida mostra i
suoi primi cinque anni di riapertura.
Con il patrocinio della Consulta per i
Beni artistici e Culturali di Torino e
la fondamentale collaborazione della
Galleria sabauda, stupendo prestatore delle opere, le sale delle arti al
primo piano della reggia secentesca offrono fino al
2 febbraio 2014 la memoria di grandi artisti veneti
operosi per il Palazzo ducale di Torino nella mostra
Il Veronese e i Bassano. L’occasione di presentare qui
i grandi teleri realizzati per i savoia nello scorcio del
Cinquecento nasce dalla conclusione di complessi restauri operati rispettivamente nel dipinto La regina
di Saba offre doni a Salomone di Paolo Veronese e
nel Ratto delle Sabine di Francesco Bassano dalla
équipe del Centro di Conservazione e restauro sito
proprio negli spazi della reggia. ricche dell’immagine stratificata di un percorso d’arte singolare, le
opere si offrono al visitatore della mostra corredate da
una lettura iconografica che ne ripercorre le complesse vicende creative, dalle scelte allegoriche alle
realizzazioni pittoriche, alle successive destinazioni e
allestimenti che ne hanno talora mutato in modo consistente l’aspetto. Grande è quindi l’interesse per i
segni del tempo che nelle opere si rilevano e che le
indagini diagnostiche e la narrazione per immagini
dei restauri, a conclusione del percorso, suggeriscono.
illustrata con chiarezza dalla curatrice anna Maria
“Mosè salvato dalle acque” del Veronese e della sua bottega
Bava la mostra inizia con il dipinto di antonio Tempesta che ritrae la piazza del Castello durante un torneo, a cui fa riscontro un bel ritratto del duca Carlo
emanuele i, successo nel 1580 al padre emanuele Filiberto che aveva riconquistato i territori del ducato e
portato la capitale a Torino. durante il lungo periodo
trascorso presso l’imperatore Carlo V, questi era stato
ritratto da Tiziano in un dipinto ora perduto. iniziava
così il lungo rapporto del duchi sabaudi con l’arte
veneta. salito al trono, Carlo emanuele i richiedeva
a Palma il Giovane la rappresentazione del padre vittorioso nella Battaglia di san Quintino. Fu questo dipinto, ora nel salone al primo piano del Palazzo reale,
che inaugurò la presenza dell’arte veneta a Torino. da
questo momento, con una fitta rete di intermediari,
inizia la lunga committenza. dapprima i Bassano:
Francesco il Vecchio, il figlio Jacopo, i nipoti Francesco il Giovane e Leandro. ecco il Ratto delle Sabine, dipinto con grande realismo dal capostipite,
forse suggerito dalle politiche matrimoniali del duca
Carlo che si disponeva a sposare Caterina, erede di
spagna. Un secondo dipinto, La Fucina di Vulcano è
Modigliani e les artistes maudits
A Palazzo Cipolla – Roma
Q
CHiara GaLLo
uesti spiriti tormentati si esprimono in una pittura che si nutre di disperazione. In definitiva, la loro arte non è polacca, bulgara, russa, italiana o
francese, ma assolutamente originale; semplicemente, è a Parigi che tutti hanno
trovato i mezzi espressivi che meglio traducevano la visione, la sensualità e i sogni
propri a ciascuno di loro’. Così commenta Marco restellini, curatore della mostra
“Modigliani, soutine e gli artisti maledetti”, che resterà aperta a Palazzo Cipolla
dal 14 novembre, con data di chiusura ancora da definirsi. L’obbiettivo sarà riprodurre un percorso immaginario nella Parigi di inizio secolo, dove una spregiudicata ed originale corrente artistica sta per sconvolgere gli antichi canoni
estetici già messi in discussione dall’impressionismo di fine ‘800. Gli artisti, di
cui occasionalmente si fa tempio Palazzo Cipolla, sono gli eredi di renoir, degas,
Lautrec, Van Gogh, Gauguin. da essi traggono ispirazione e insegnamenti, subito
messi al servizio di un’immaginazione, lontana dalla realtà, ma in grado di dar
vita ad un nuovo stile: l’espressionismo. ecco allora l’innovazione: il soggetto
non ha più importanza, ha importanza ciò che l’oggetto stesso suscita nella mente.
Pagina
COURRIER DES ARTS
ascritto a Jacopo e alla sua bottega.
La vicenda mitologica ritrae, con
l’elemento fuoco, temperamenti contemporanei. ancora di Jacopo è il
grande mercato, ricco di elementi naturalistici in un confronto tra abbondanza e sobrietà, tra vanità e virtù. La
grande tela si confronta con Il piccolo
mercato, che reca la firma del nipote
Leandro. Un dipinto acquistato in un
secondo tempo per la somiglianza
con l’opera più grande. ed ecco Veronese. Un grande impianto compositivo sovrasta il gruppo della regina
di saba con le ancelle, tutte in abito
del Cinquecento che, si dice, incantarono un visitatore illustre, John ruskin. Lo splendore della pittura del
Caliari ritorna e riluce al centro del
Mosè salvato dalle acque, realizzato con il concorso
della sua bottega. sistemati inizialmente in una sala
detta “del giardino” i dipinti veneti costituirono un
corpus tra i più significativi delle collezioni del
duchi che li spostarono nei successivi aggiornamenti
delle loro dimore: nel Palazzo di san Giovanni, nella
Galleria del Beaumont, trasformata da Filippo Juvarra e oggi armeria reale. Trasportati nel 1832 per
volere di re Carlo alberto nella reale Galleria di Palazzo Madama, vennero nel 1865 traslati con la Galleria sabauda nel Palazzo dell’accademia delle
scienze dove ebbero nel 1932 la sistemazione dell’architetto sanpaolesi. dal 2012 anche questa sede
è stata chiusa e tutte le opere sono in attesa di essere sistemate nella Manica nuova del Palazzo
reale, con la completa apertura del Polo reale.
Reggia della Venaria
P.za repubblica 4 – Venaria r.le (To)
“Il Veronese e i Bassano”
Fino al 2 febbraio 2014
info: 011 4992333
La mostra ruota attorno alle figure cardini di Modigliani e soutine, ma si estende
a tutti coloro che hanno contribuito alla trasformazione del quartiere multietnico
di Montparnasse in capitale della bohème Amedeo Modigliani
parigina. si pone l’accento anche su un altro “Elvire con colletto bianco”, olio su tela
importante personaggio, senza il quale pro- © Pinacothèque de Paris / F. Gousset
babilmente questi capolavori non si potrebbero chiamare tali: Jonas netter.
Collezionista e amico in special modo di
Modigliani, egli amava il genio che rumoreggiava negli atelier di Montparnasse senza
curarsi delle critiche sprezzanti derivate dai
Salon. Proprio lui conserverà l’inestimabile
patrimonio di cui oggi si serve la mostra, la
quale intende sì celebrare gli artisti ma non
di meno ricordare questo mecenate di cui ci
sono giunte così poche notizie.
Palazzo Cipolla
Via del Corso 320 – roma
“Modigliani, Soutine
e gli artisti maledetti”
dal 12 novembre - info: 06 85301758
CORRIEREdell’ARTE
6
scena ex machina
Pagina
energia, colore e sogni
8 Novembre 2013
COURRIER DES ARTS
Real Castello di Racconigi (Cn)
i
s
Marianna orLoTTi
n occasione della riapertura dell’appartamento
di Mezzodì, al Castello di racconigi viene
proposto un allestimento insolito, tra i fasti barocchi voluti da Carlo alberto vengono disseminati una quarantina di modelli in scala realizzati
artigianalmente con vari materiali che riproducono
meccanismi, impianti scenici delle varie epoche
storiche e macchinerie teatrali. Un excursus che
ripercorre un arco di tempo estremamente vasto
che va dalle origini nella Grecia classica di epidauro e Priene, fino all’ottocento passando per il
Medioevo, il rinascimento, il teatro elisabettiano
del XVi e XVii secolo e ovviamente il Barocco.
Un video mostra i movimenti dei vari modellini e
l’utilizzo che risultava sul palcoscenico, mettendoli in relazione con sequenze di noti film in cui
la scenografia e il teatro diventano protagonisti indiscussi. Come spiegano i curatori Valeria Piasentà
e Massimo Voghera, entrambi docenti presso
l’accademia albertina di Belle arti di Torino, la
mostra, intitolata evocativamente Scenamadre, si
propone di raccontare una storia di cui si conosce
poco, quella della scenografia teatrale, un’arte effimera e provvisoria, nata molto spesso per il divertimento di corti principesche, a volte per fini
religiosi ed educativi, a volte per la semplice necessità spontanea e imprescindibile di raccontare
una storia ad un pubblico che guarda e che ascolta.
il suo perdurare nel tempo per la sola durata del-
Galleria Spazio 100 – Torino
CHiara GaLLo
Carro della commedia dell’arte
l’evento spettacolare ha fatto sì che tutto il patrimonio pittorico e scultoreo, eccetto alcuni rari
casi,sia andato inevitabilmente perduto. Questo
ha comportato non poche difficoltà nel tentativo
di restituire una visione filologicamente corretta
degli spazi scenici ricostruiti dagli studenti del
corso di scenografia teatrale dell’accademia torinese. Scenamadre vuole rendere omaggio alla
storia di un’arte con la quale si sono cimentati artisti come Leonardo da Vinci, Filippo Brunelleschi, andrea Palladio, Filippo Juvarra, fino ad
arrivare a Pablo Picasso e Giorgio de Chirico.
Real Castello di Racconigi
Via Morosini 3 – racconigi (Cn)
“Scenamadre
Modelli per una storia
dell’architettura scenica”
Fino all’11 gennaio 2014
info: 0172 84005
L’amuleto della bellezza
Rinascenza Contemporanea – Pescara
U
andrea doMeniCo TariCCo
na nuova ventata di artisti attuali presso lo
spazio espositivo rinascenza Contemporanea di Pescara che presenta una mostra intitolata L’anello del re Salomone. Oltre la sfera dello
sguardo. ispirata al celebre testo di Konrad Lorenz
pubblicato nel 1949, approfondisce il mito del mitico
anello donato al re giudeo dall’arcangelo Michael per
sconfiggere le forze oscure. L’anello riuscì nell’impresa e da quel momento dette al re salomone il potere di comprendere non solo il linguaggio degli
animali ma anche quello dell’animo umano. i nostri
artisti, infatti, attraverso le loro opere tentano di sondare quello che sfugge allo sguardo diretto delle cose
e di varcare la soglia dell’indistinto. La prima identificazione artistica è quella di Matteo Chiarello.
esprime l’apparizione dell’arcangelo della Luna, Gabriel, grazie al quale salomone sconfisse il demone
ornias. per mezzo di onirismi metafisici che inducono al superamento della dimensione convenzionale. Andrea Marra invece, riporta con il suo stile
archetipico alle visioni titaniche il cui la forza di samael, arcangelo di Marte, sconfisse Belzebù, capo
dei demoni. La lotta tra asmodeus e l’arcangelo di
Mercurio, raphael, viene incarnata dall’onirismo
ono quattro gli artisti scelti dalla Galleria spazio 100
per la collettiva inaugurata il 26 ottobre e che si prolungherà fino al 10 novembre, in concomitanza con
Artissima 2013. La mostra si concentra sul talento di quattro
stili e tecniche molto differenti tra loro, ma che per l’occasione
si sono riuniti sotto un unico evento: L’arte abbraccia il
sogno. Una commistione di nuove voci che animano l’arte
torinese. ecco dunque aprire la sfilata artistica i lavori di Ales-
sandro Maggiorino, il quale, ispirato dal dripping, ci suggestiona attraverso immagini emotive in grado di far
trasparire sensazioni lunghe un attimo e tuttavia catturate sulla
tela per sempre. di forte impatto visivo le opere di Ella Marciello, basate sulla semplice gestualità del corpo utilizzato
come mezzo di creazione artistica e di comunicazione con il
pubblico. La fotografia di Roberto Sartori si stacca con forza
dalle tele precedenti mostrando tutta la sua eleganza in una
serie di scatti dedicati a Torino, una Torino legata al passato
ma connessa al presente grazie ad una sapiente rielaborazione
grafica. infine, si cambia ancora una volta campo, con le
sculture in argilla di Chiara Quaglia. L’occhio è immediatamente catturato dal gioco di colori cangiati impressi su morbide forme e incisioni ancestrali dettate dall’immaginazione
e dall’esperienza dell’artista. energia, colore e sogni sono le
parole che sorgono spontanee nella mente di chi osserva.
Galleria Spazio100
Via oropa 100 – Torino
“L’arte abbraccia il sogno” Collettiva
Fino al 10 novembre - info: www.spazio100.it
Matteo Chiarello © l’artista/RinascenzaContemporanea
evocativo di Mirabela Ioana Cadar che condensa
il flusso emozionale per mezzo della potenza cromatica. il potente arcangelo di Giove, sachiel e la lotta
contro la temibile onoskelis, figlia dell’eco, viene
rappresentata pittoricamente dalle opere di Antonello
Marigliani, che propone un flusso metamorfico capace di innalzare l’ego a sublimazioni trascendentali.
ancora Assunta Canapini, ci offre un ponte verso
anael, arcangelo di Venere contro le schiere del potente Tephros, mediante opere che rievocano quel co-
smopolitismo che permise l’edificazione del sacro
Tempio. infine Anna Selvaggio con le sue trasmigrazioni cosmogoniche ci riporta allo scontro finale
tra Cassiel, arcangelo di saturno e Bianakitb. sei artisti, come i sei demoni sconfitti dai sei arcangeli che
con le loro schiere proteggono, nella leggenda, almeno, il mitico anello della preveggenza.
Galleria
Rinascenza Contemporanea
Via Palermo 140 – Pescara
“L’anello del Re Salomone
Oltre la sfera dello sguardo”
Collettiva
dal 9 novembre al 9 dicembre
info: 328 6979208
CORRIEREdell’ARTE
7
dipinti fiamminghi e olandesi per la manifestazione Flashback
8 Novembre 2013
La Galleria Caretto presente alla Promotrice delle Belle Arti di Torino
L
Gian GiorGio Massara
a Galleria Caretto di Torino
è presente con un proprio
spazio espositivo alla Promotrice delle Belle arti, in seno alla
manifestazione ‘Flashback’, l’Arte
è tutta contemporanea (Media Partner La Stampa). Massimiliano Caretto e Francesco occhinegro –
curatori dell’esposizione – hanno
scelto quindici dipinti fra olanda e
Fiandre al fine di considerare criticamente i temi del paesaggio e
della figura; in più la bellissima Natura Morta con prosciutto e roamer
– opera su rame – di Jacob vanes
(1596-1666), densa di luci e ombre,
ricca di oggetti tipici del mondo
nordico colti secondo intendimenti
d’incredibile realtà. Fra i paesaggi
spicca la tavola di david Vinckboons Paesaggio con viandanti (1630
ca.): l’azzurro del cielo percorso da
bianche nuvole è inquadrato tra
grandi alberi che fanno da cornice
a un classico tempietto, ai numerosi
personaggi riuniti a gruppi in autonome scene. Parimenti interessante
l’olandese Paesaggio boscoso con
Giovanni Boldini,
“Ritratto di Betty Wertheimer”
olio su tela 155x103
stagno di Jan Lagoor, già che s’era
ammirato nella qualificante mostra
del 2012 proposta da Luigi Caretto,
oppure l’opera di Cornelis decker
(1660, firmata) ben giocata sul rapporto fra le luci e la superficie delle
acque. Un solo soggetto sacro è
stato scelto dai curatori della mostra; la Natività di Pietre de Grebber
Pagina
COURRIER DES ARTS
tazioni, le vivaci figurine che s’affannano per fermare le fiamme. La
Galleria Caretto ha scelto – per il
2013 – una vetrina espositiva che la
pone in confronto con altri antiquari; essa rivela ancora una volta
di saper proporre opere di qualità
che trovano le proprie radici in quel
mondo fra olanda e Fiandre amato
dal fondatore Giorgio Caretto.
Matthias Stomer, “Tobiolo che cura suo padre”, 1642 ca., olio su tela 150x200 cm.
(firmata con le sole iniziali dopo il
1630) le cui raccolte immagini dei
protagonisti sono dominate da un
volo di angioletti recanti serti di
fiori. Ma il pezzo in assoluto più interessante è la scena di Tobiolo che
ridona la vista al padre, di Matthias
stomer (scompare in sicilia nel
1650), figura di rilievo fra gli ultimi
caravaggisti, che lascia nel museo
di Castello Ursino un dipinto di
analogo soggetto. L’autore del dipinto della Galleria Caretto rivela di
possedere una rara efficacia pittorica specie nel modo di trattare le
vesti che s’accartocciano fra i bagliori dell’oro e la profondità dell’indaco che veste l’angelo. L’opera
– realizzata attorno al 1642 – è di
notevole dimensione e proviene da
grandi collezioni: re Luigi di Francia, il Museo del Louvre, gli eredi
della Casa reale francese. Un’analoga versione autografa appartiene
alla collezione fiorentina Longhi,
altro dipinto di altissima qualità.
Come ogni mostra, anche quella attuale riserva una sorpresa sotto il
profilo critico; il Giovane Bacco
che beve è stato da Massimilano
Caretto attribuito a Jan Franz Verzijl, sicché ritroviamo l’immagine
riportata altresì su Valori Tattili:
Bacco s’identifica con un giovanetto dall’atteggiamento lieto, in
atto di portare il bicchiere alle labbra, mentre alcuni pani tipici sono
posti sulla mensola. Pietre Cornelis
van rjck vive per quindici anni in
italia, accostandosi al mondo cremonese, dei pittori Campi in particolare. infatti la figura a destra del
dipinto esposto, ricco di oggetti,
Società Promotrice
delle Belle Arti
in Torino
V.le Crivelli 11 – Torino
“Flashback
L’Arte è tutta contemporanea”
Fino al 10 novembre
info: 011 6692545
Pieter Cornelisz van Rijck, “La cucina del contadino”, 1615 ca., olio su tela
animali, frutti intesi in
modo verosimile, risponde stilisticamente a
modelli italiani del secolo XVi, eredi ancora
di un vivace realismo
lombardo. a questa
complessa composizione
fanno riscontro l’opera
Fumatore di pipa di Costantin Verhout, ravvivata dal fiammeggiante
berretto e dal braciere
acceso, la deliziosa
Scena di taverna di Bartholomes Molenaer; a sé
la scena con incendio
realizzata attorno al
1655 da egbert van der
Poel, con uno stagno
ricco di nordiche ninfee,
i tetti di paglia delle abi-
Jan Fransz Verzijl, “Il Giovane Bacco”, 1630 ca.
olio su tavola 62x48 cm.
NEWYORK NEWYORK
CORRIERE dell’ARTE
COURRIER
Pagina
8
DES ARTS
8 Novembre 2013
foto © aut.
Claude Monet, “Waterloo Bridge”, 1900 © S.ta Barbara Museum of Art
I Rockefeller
e la loro influenza sull’arte americana
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
MAURO LUCENTINI
U
Scuderie del Castello Visconteo – Pavia
Con un palmo di naso
FRANCO FORZANI
L
a prima volta che ci imbattemmo in una “installazione
olfattiva” fu al MAXXI di Roma nel settembre del 2011,
giusta un’interruzione del percorso espositivo. Alla
domanda sulle ragioni per le quali alcuni ambienti fossero inagibili, gli addetti risposero con affettata serietà che si stava predisponendo una simile installazione per il giorno successivo. Un
pensiero corse divertito alle bizzarrie ludiche alle quali l’arte
contemporanea si trova sempre più costretta a ricorrere nell’indagare ambiti nuovi d’espressione (e di sensazione). Dunque
ritroviamo con curiosità accresciuta sollecitazioni all’olfatto
nella mostra Monet, Au coeur de la vie allestita nelle Scuderie
del Castello Visconteo di Pavia. La scenografia è quella di un
tunnel delle streghe di sponsorizzato superlusso: fra penombre e
voci misteriose, i visitatori possono accomodarsi sulle creazioni
della Living Divani, mobilificio promosso sul campo nientepopodimento che a relaxing partner (allo stesso modo Bialetti, con
il suo marchio ‘I caffè d’Italia’ è tasting partner). Perché lo slogan di Alef, la Società responsabile dell’allestimento, recita che
“una mostra non è solo un quadro appeso”, e il termine “solo”
ci appare ridondante. Spiega infatti Pietro Allegretti, Presidente
di Alef Cultural Project Management che “non ci interessava la
carrellata di opere mai esaustiva e sempre criticabile. Ci interessava il percorso dentro l’anima di un pittore, di uno dei più grandi della storia dell’arte. Umanizzarlo”. Ecco allora affidarsi a
Storyfactory, “primo gruppo italiano dedicato al Corporate
Storytelling che unisce esperti di apprendimento organizzativo e
marketing narrativo con un gruppo di comunicazione visiva e
curatori d’arte”. Grazie a questo storytelling design gli spazi di
visita sono perciò corredati di implacabili videoinstallazioni,
progettate e realizzate da N03, attraverso le quali attori professionisti – nei ruoli di padri, maestri, mogli e allieve di Monet –
drammatizzano i documenti d’apparato per raccontarci il loro
rapporto col pittore (anche se a noi il sonoro di questi video si
sovrapponeva a quello dell’audioguida, ed al sopraggiungere
del gruppetto di una visita guidata l’inquinamento acustico si
rivelava insopportabile). Ma nulla di ciò basterebbe se nelle
stanze non fossero anche diffuse fragranze olfattive, a ricreare – anche col più trascurato dei nostri sensi – la virilità degli
aromi dello studio paterno (cuoio e tabacco) così come l’effluvio floreale del giardino di Giverny. Il fragrance design è
stato ovviamente affidato ad un fragrance partner – Nova
Fragrance – tanto che i profumi in questione sono acquistabili nel bookshop alla fine della visita. Il tutto per 19 dipinti
di Monet (più 2 disegni), 14 opere di amici e conoscenti, 8
stampe giapponesi, 7 lettere autografe e 15 euro di biglietto.
Scuderie del Castello Visconteo
P.za Castello – Pavia
“Monet. Au coeur de la vie”
Fino al 15 dicembre - Info: www.scuderiepavia.com
n’anziana signora entusiasta dell’avanguardia, una campagna
contro il fascismo, la morte di un giovane esploratore sono i temi che la
conservatrice di arte pre-colombiana
del museo Metropolitan, Joanna
Pillsbury, ha vividamente evocato in
un’intervista esclusiva alla nostra rivista in occasione della grande mostra
The Nelson A. Rockefeller vision and
the arts of Africa, Oceania and the
Americas (“La visione di Nelson A.
Rockefeller e le arti d’Africa,
dell’Oceania e delle Americhe”) che si
è aperta in questi giorni al museo.
Protagonisti, gli esponenti di tre generazioni di una delle più danarose e
potenti famiglie uscite dalla cosiddetta
“età d’oro” della democrazia industriale americana a cavallo tra i due ultimi
secoli e tuttora una delle più ricche
d’America; e la loro immensa influenza sull’arte contemporanea come collezionisti, intenditori, attivisti politici e
sostenitori economici, e, in maniera
particolare, attraverso la rivalutazione
da parte del mondo occidentale di
quella che un tempo si usava chiamare
l’“arte primitiva” delle civiltà più
remote. Oltre al personaggio centrale
menzionato nel titolo della mostra,
Nelson Rockefeller, già governatore
dello stato di New York, poi vice presidente degli Stati Uniti sotto Gerald
Ford, ci sono sua madre Abby Aldrich
Rockefeller, che fu in prima fila ad
intuire, insieme ad altre celebri connoisseusses americane come Gertrude
Stein e Peggy Guggenheim, i valori
dell’arte contemporanea, e il figlio
minore di Nelson, Michael, morto o
scomparso per sempre a ventitre anni
per il rovesciamento di una zattera con
cui si era spinto nel delta di un fiume
della Nuova Guinea per trovare tra le
tribù rivierasche prodotti d’arte da
aggiungere alla raccolta paterna.
Questa, più tardi, sarebbe stata donata
in blocco al Metropolitan Museum,
dove - in una delle più luminose e maestose sezioni, intitolata al giovane
Michael scomparso - essa costiuisce
oggi la maggiore raccolta mondiale di
questo tipo, per lo meno quanto a
varietà dei luoghi da cui provengono i
manufatti. Un aspetto finora virtualmente ignoto del mecenatismo rocke-
felleriano sottolineato dalla conservatrice Joanna Pillsbury è quello politico,
in particolare una campagna tra le due
guerre mondiali contro l’influenza del
fascismo italiano nell’America centromeridionale articolata su un ravvicinamento in campo artistico e culturale tra
i due sottocontinenti. Questa azione,
iniziata alla fine degli Anni Trenta per
contrastare quello che la Pillsbury ha
definito “l’effetto destabilizzante dell’influenza fascista per l’intero emisfero alla vigilia della seconda guerra
mondiale, nocivo anche per gli scambi
economici e commerciali” si concretò
tra l’altro in numerose esposizioni
d’arte precolombiana allestite da
Nelson Rockefeller nella sua qualità di
grande collezionista da una parte, e di
assistente segretario di stato per gli
affari interamericani nonchè presidente
di una speciale commissione per l’incremento di questi rapporti, cariche
assegnategli dal Presidente F. D.
Roosevelt. Lo storico osserverà tuttavia che oltrechè di una iniziativa antifascista si trattò anche di un ravvedimento, data la precedente popolarità
del fascismo negli stessi Stati Uniti in
particolare presso Roosevelt, il cui
famoso “New Deal” trasse numerosi
spunti dalle teorie fasciste (come
documentato a suo tempo dalla nota
congressista e poi ambasciatrice Clare
Booth Luce), altri); nonchè presso la
stessa famiglia Rockefeller, il cui più
celebre dono alla città di New York nel
pieno della Grande Depressione fu un
gruppo di grattacieli al centro di
Manhattan noto come ‘Rockefeller
Center’. Di tutti i suoi portali d’acciaio, tutti commemoranti le comunità di
immigranti che crearono l’America ,
quello italiano portava infatti un bassorilievo del 1935 dello scultore Leo
Lentelli con motivi inneggianti al
fascismo mussoliniano; solo nel 1965
esso fu sostituito con uno più neutrale
di Giacomo Manzù. Un altro aspetto
di grande interesse artistico e storico
della mostra è, infine, l’effetto delle
donazioni rockefelleriane sull’evoluzione del mondo museale newyorkese, dato che inizialmente, negli Anni
Venti e Trenta, l’austero Metropolitan
aveva respinto i regali di oggetti contemporanei nonchè quelli di’“arte primitiva”; questa ritrosia aveva indotto
i Rockefeller a dotare, con i primi, un
nuovo ‘Museum of Modern Art’, cioè
CORRIERE dell’ARTE
COURRIER
8 Novembre 2013
DES ARTS
Pagina
9
Martin Gropius Bau – Berlino
Anish Kapoor e il crollo dell’evidenza
Anish Kapoor, “Symphony for a Beloved Sun”, Martin-Gropius-Bau, Berlino
foto Jens Ziehe © 2013 A.Kapoor/MGB/VGBildkunst
SABATINO CERSOSIMO
I
l rosso livido sanguigno è il
colore predominante nelle
opere che Anish Kapoor ha
scelto per la sua superba mostra
berlinese, con riferimenti nefasti ma anche sublimi, riconducibili tanto alla religione, alla storia, alla mitologia, quanto all’attualità. L’immenso atrio è occupato da un grande sole rosso e,
in quattro punti, grandi nastri
trasportatori conducono verso
l’alto blocchi di cera rossa
lasciandoli infine cadere nel
vuoto, fino a schiantarsi a terra
in un cumulo di macerie solidoliquide, un mare di sangue e
disperazione su cui splende il
grande cerchio solare (rosso è il
sole nelle sue fasi crescente e
calante). Symphony for a
Beloved Sun è l’opera realizzata
site-specific, in parte in omaggio a Joseph Beuys e all’installazione che l’artista tedesco
aveva fatto nel 1982 nello stesso
spazio, dove aveva ricostruito il
suo studio di Duesseldorf, comprensivo di una montagna di sei
metri di argilla. Anish Kapoor è
indiano (Mumbai, 1954) e
inglese (si trasferisce a Londra
nel 1973). Vincitore del Turner
Prize nel 1991 e del Praemium
Imperiale di Tokyo nel 2011,
rappresenta la Gran Bretagna
alla Biennale di Venezia del
1990 e a Documenta IX a Kassel
nel 1992, espone alla Tate
Modern di Londra (2002) e al
Grand Palais di Parigi (2011).
La fusione tra occidente e oriente sta alla base del pensiero che
muove la realizzazione delle sue
Nella foto,
Figura seduta, Civiltà Olmec
Las Bocas, Messico
15mo-Nono Sec. a.C.
Michael C. Rockefeller Memorial Collection
courtesy Metropolitan Museum of Art
© 2013
nel Metropolitan, che nel frattempo aveva evidentemente
cambiato idea circa l’anelo artistico dell’ancestrale umanità e
la sua seminale importanza sull’arte futura.
il futuro, famosissimo MoMa; e
con i secondi, un pure nuovo
Museum of Primitive Art. Solo
in un secondo tempo quest’ultimo venne dissolto e assorbito
Metropolitan Museum
Fifth Ave. 1000 / 82nd Str.
New York (NY)
“La visione
di Nelson A. Rockefeller
e le arti d’Africa, dell’Oceania
e delle Americhe”
Info: 001 212 5357710
www.metmuseum.org
opere. Gli specchi, deformanti,
scompongono la certezza dell’immagine oggettiva in frammenti e nuove geometrie, che
nella loro forma concava e convessa agiscono anche sulla realtà sonora, creando una sorta di
punto sordo in cui la percezione
dello spazio e dei suoni sembra
essere sospesa: un’eco visiva e
acustica, o “cosmica”, come
suggerito dal curatore della
mostra Norman Rosenthal.
Alabastro, terra, acciaio, calcestruzzo, cera sono i materiali
che si ritrovano lungo il percorso, camminando attraverso le
varie sezioni in uno spazio in
cui il nostro corpo sembra entrare dentro altri, immensi. È il
caso delle colature di cemento
che creano elementi rocciosi,
vulcanici, stalagmiti lunari, in
quell’ambiguità tra il concreto e
il visionario che caratterizza
l’opera dell’artista. È il caso
delle caverne in resina rosa
sezionate e installate in modo da
poter attraversarle trasversalmente e osservarle come fossero
gole (terrestri, o quasi pulsanti,
spugnose, organiche). Anni fa
era il caso del mostruoso
Leviathan, il simbolo del potere
politico asfissiante delle dimensioni di un dirigibile entro cui si
poteva camminare come nella
grande pancia di una Moby
Dick. Oggi, nella mostra al
Dal Box Office USA
Martin
Gropius
Bau,
il
Leviathan sta morendo (Death
of the Leviathan), sgonfio e
accasciato lungo più sale a cui
non è più possibile accedere: è
la morte del potere nella società
moderna, la cui sorte può essere
condivisa o indesiderata, ma
tant’è. Organismi viventi come
le gole, le protuberanze nei
muri, fino all’illusione dei buchi
neri nei pavimenti: il Martin
Gropius Bau è costellato di
opere che incuriosiscono (fino a
divertire, come nel caso di alcuni specchi deformanti), spingono alla riflessione, al desiderio
di toccare, di sperimentare.
Simbolicamente la conclusione
spetta a un’azione che avviene
a intervalli temporali regolari:
il cannone, preparato da un
addetto, caricato, con destrezza
e calma, nell’attesa quasi ieratica del riscaldamento e, infine,
dell’esplosione. Cilindri di
cera rossa sparati contro un
angolo, martoriato da quella
materia rossa, dalla consistenza della carne, per tornare
a un’idea di sangue, di morte,
e d i c o n s eg u e n t e r i n a s c i t a ,
ciclico destino del mondo.
Martin Gropius Bau
Niederkirchnerstrasse 7
Berlino
“Kapoor in Berlin”
Fino al 24 novembre
CINEMA
Gli incassi dell’ultima settimana
La settimana che si è chiusa il 27
ottobre scorso nei cinema americani
ha visto al primo posto, come successo di botteghino, l’alquanto grossolano Jackass presents: Bad
Grandpa (Paramount), con Johnny
Knoxville, che, costato 32 milioni di
dollari, ne ha incassati 15; mentre il
bestseller delle ultime quattro settimane, Gravity (Warner Bros.) ha
realizzato altri 20,3 milioni per un
totale complessivo di quasi 200
milioni. Sempre al terzo posto è
rimasto Captain Phillips (Sony), con
altri 12 milioni che hanno portato il
totale a 70 milioni. Al quarto posto,
con un incasso abbastanza deludente
di 8 milioni (contro un costo di pro-
duzione di 25 milioni) si è piazzato
The Counselor (Fox), con Brad Pitt,
Cameron Diaz e altri di prima grandezza. È seguito a ruota Cloudy with
a chance of meatballs 2 (Sony), con
6 milioni d’incasso su untotale di
100,6 milioni su cinque settimane.
Nelle due fine di settimane precedenti avevano fatto piuttosto cilecca
ai posti di coda The 5th Estate, sul
fenomeno Wiki-leaks, con Benedict
Cumberback, che realizzato da
DreamWorks con 26 milioni ne ha
incassati 1,7; e Escape Plan
(Lionsgate) con Schwarzenegger
e Stallone, che costato 60 milioni
ne ha fatti meno di 10. (ma. lu.)
[fonte dati: The New York Times © 2013]
CORRIEREdell’ARTE
10
i dolci baci di Marcello Maloberti
Pagina
8 Novembre 2013
COURRIER DES ARTS
Fondazione Zegna – Trivero (Bi)
a
Marianna orLoTTi
nche se è ancora presto per fare un bilancio
dell’anno che sta volgendo al termine, il 2013 è stato
sicuramente molto impegnativo per Marcello Maloberti.
artista visivo lombardo, classe
1966, ossessionato dalla performance, l’abbiamo visto tra i
protagonisti del Padiglione italia di Bartolomeo Pietromarchi
alla Biennale di Venezia, a
quella di salonicco con la versione greca della celebre performance Circus, e lo
ritroviamo ora tra le colline del
biellese, alla Fondazione Zegna
di Trivero dove il 5 ottobre
scorso ha presentato il suo
primo intervento pubblico permanente, un’installazione dal
titolo I baci più dolci del vino –
tratto dal Cantico dei Cantici un piccolo “giardino delle delizie” per il progetto all’aperto
curato da andrea Zegna e Barbara Casavecchia. il lavoro di
Maloberti, realizzato in collaborazione con l’esperto di bioe-
nergetica Marco nieri, è composto da numerosi elementi: alcuni
arredi
disegnati
dall’artista, una selezione di alberi da frutto, un roseto che riunisce una quindicina di varietà
di fiori profumati, tutti bianchi,
una scritta di oltre 30 metri in
cemento che riporta il titolo del
progetto, una mezzaluna al
neon e una scalinata che fronteggia un poetico frammento di
palco. “Ho realizzato un giardino sulle terrazze del Centro
Zegna, - ha dichiarato l’artista
in occasione dell’inaugurazione - che è un roseto, ma
che è soprattutto un luogo per
organizzare feste, per incontrarsi, per ballare, per addor-
a iX edizione si presenta: centinaia di
artisti da ogni parte
del mondo alla Fortezza da
Basso dal 30 novembre
all’8 dicembre 2013. Ma gli
eventi collaterali contageranno l’intera città artisti da
tutto il mondo si danno appuntamento alla Fortezza
da Basso: torna The New
Florence Biennale, dal 30
novembre all’8 dicembre
2013. e porta a Firenze i
grandi nomi del contemporaneo, oltre a centinaia di
emergenti: 450 artisti in totale (370 iscritti più 80
ospiti), di cui 65 under 30 e
45 veterani. La nona edizione di Florence Biennale si intitola Etica, DNA
dell’Arte e promette di dare
una nuova risposta al concetto di arte all’era di internet. Programmatica la Carta
dell’artista nel secolo digitale, scritta dal nuovo direttore artistico rolando
Bellini in stretta collaborazione con lo staff di Florence Biennale. Centinaia
gli emergenti attesi per
l’edizione 2013: la nazione
più rappresentata quest’anno è l’italia (85
iscritti), seguita da Cina
(36), spagna (24), Usa (20)
e Messico (18). Già svelati
i nomi dei grandi artisti che
ritireranno il Premio “Lorenzo il Magnifico”, assegnato da una giuria
internazionale: anish Kapoor, Franco Mussida, Henryk Jurkowski. nata e
cresciuta come manifestazione del tutto indipendente
e autofinanziata, nel corso
di 18 anni Florence Biennale ha portato a Firenze
personalità del calibro
Torna Florence Biennale
L
Dal 30 novembre all’8 dicembre
Marcello Maloberti © aut./Zegna
mentarsi nei pomeriggi
d’estate, per darsi il primo
bacio, per salutare un vecchio
amico, per stare in silenzio e
sentire solo il suono della
montagna che sta dietro di te
costruire un giardino è come
la creazione di un mondo, per
certi versi è una pratica molto
vicina a quella della performance, perché è in movimento, cambia, nonostante le
regole che gli si può imporre”.
Fondazione Zegna
Via Marconi 23
Trivero (Bi)
Marcello Maloberti
“I baci più dolci del vino”
info: 015 7591463
di Josè Luis Cuevas e agatha ruiz de la Prada, mentre le edizioni precedenti
avevano portato a Firenze,
tra gli altri, Marina abramovic, shu Yong, Gilbert &
George, Christo & JeanneClaude, richard anuszkiewicz e david Hockney. Più
che mai ricco il carnet
degli eventi collaterali, che
quest’anno coinvolgeranno
in maniera capillare l’intera
città: mostre temporanee,
performance, installazioni
sorgeranno in diverse location prima durante e dopo i
10 giorni della Biennale, in
un dialogo continuo tra passato e presente, tra luoghi e
simboli di quella che fu la
“culla del rinascimento”.
Fortezza da Basso
e altri siti – Firenze
The New Florence Biennale
“Etica, DNA dell’Arte”
dal 30 novembre
all’8 dicembre
info / programma eventi:
www.florencebiennale.org
Galleria TeArt – Torino
storia del nostro novecento
Q
niVes Maria saLVo
uando nel 1990 il marchese e pittore enrico
Paulucci dalla sua casa di piazza Vittorio a Torino telefonava all’amico Giovanni Canale dicendogli: “Dove sei stato? Mi hanno tagliato una gamba
e non volevo buttarla via, so che tu fai prosciutti
buoni. Mi fido solo di te!” Giovanni era ancora un
imprenditore alimentare. esperto di alimenti sì, ma
non sordo al gusto dei dettami dell’arte, come già
Orfeo Tamburi © aut./TeArt
dimostrava la scelta ad hoc fatta molti anni prima di
sposare la bellissima modella tedesca Hannelore.
Giovanni e Hannelore, loro due insieme diventeranno poi collezionisti di importanti opere d’arte
contemporanee, galleristi itineranti, in continua trasferta tra Torino e Lugano. ora dal 9 al 23 novembre
alla Galleria Teart espongono trentotto capolavori,
le opere dei “loro amici”, i pittori che hanno fatto
grande il Piemonte e l’italia intera con quel gusto figurativo che andava di moda nel novecento. Ma
anche alcune opere ancora più internazionali, come
una litografia di Picasso. e poi i nostri, gli italiani,
ecco un’opera di Modigliani, un olio di Paulucci
(Carnevale in piazza Vittorio), un altro di Ugo nespolo (Museo), uno di Pietro Morando (Balletto
Monferrino), una bella Porta Palazzo di soffiantino,
una Parigi di orfeo Tamburi, un olio di ruggeri,
Cuori di Mario schifano, un olio astratto di sandro
Cerchi, una Nevicata di Felice Vellan, un Paesaggio
di Felice Casorati, un altro di Calandri, una Primavera al Valentino di Luigi spazzapan, 1930. e poi
ancora molti altri. Poi, come sappiamo negli anni
successivi le cose per la pittura son cambiate.
Guardando la mostra ci si può chiedere: è stata
vera gloria? io credo di sì, ma soprattutto è stata
la nostra storia del secolo scorso e va conservata.
Galleria TeArt
Via Giotto 14 – Torino
“I grandi Maestri del ’900”
dal 9 al 23 novembre
info: 340 3829726
CORRIEREdell’ARTE
11
La Personale di rosanna damiani
Cronaca di un Vernissage
s
i è conclusa il 27 ottobre, con ottimo successo di pubblico e critica, la mostra personale di Rosanna Damiani, curata dal critico dell’arte Paolo Levi.
L’esposizione, allestita presso la sala mostre del Comune
di Carignano e inaugurata alla presenza dell’assessore Miranda Ferraudo, ha visto protagoniste sessantatre opere
dell’artista, eseguite a olio e pastello su tela. riproponiamo qui di seguito le immagini di alcune opere in mostra
e alcune istantanee scattate in occasione del vernissage.
8 Novembre 2013
Pagina
COURRIER DES ARTS
Sala mostre
Comune di Carignano (To)
Mostra conclusa il 27 ottobre
CORRIEREdell’ARTE
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12
8 Novembre 2013
COURRIER DES ARTS
Milano, Galleria Giovanni Bonelli
Galleria Giuseppe Pero
il funambolico Mondino
sizione, a cura di
Marco
Meneguzzo, restituisce
la passione di
Mondino per il
viaggio e per l’oriente, temi
che da sempre hanno caratterizzato il suo lavoro. il
percorso ideale parte da Venezia, precisamente dalla
Biennale del 1993, dove
Mondino è protagonista con
una memorabile performance che vede coinvolti un
gruppo di dervisci rotanti
fatti venire direttamente
dalla Turchia. nella galleria
di Giuseppe Pero viene riprodotta, nel modo più fedele possibile, persino nei
colori delle pareti, la sala che
fu teatro dell’evento, con i
Tappeti Stesi, il lampadario
con le penne Bic e uno dei
grandi quadri con dervisci di
quella Biennale. sono questi
ultimi ad accompagnare il
visitatore verso le tappe successive del viaggio, la Turchia e l’africa. Mete che
vengono raccontate attraverso il fil rouge delle
danze folkloristiche, come
nella Danza dei Turchi e
Les dances des jares. alcune sculture di grandi dimensioni, quali Scultura un
corno ed Eiffel, completano
la mostra alla Galleria Giuseppe Pero che si chiude
idealmente con Autoritratto
a Williamsburg dove un
Mondino dai pantaloni rossi
si allontana, mostrandoci
le spalle, con un rabbino.
Galleria Giovanni Bonelli
Galleria Giuseppe Pero
Milano
Aldo Mondino
info:
galleriagiovannibonelli.it
giuseppepero.it
tato di una spiccata fantasia
pittorica con disinvoltura
passa dal figurativo all’informale. egli narra circostanze,
luoghi e ricordi addizionati ai
colori prediletti dall’artista, i
quali, tramite giochi un ottimo
lavoro di chiaroscuri conferiscono all’opera evidenti effetti
di profondità. in mostra anche
alcune sculture.
Gabriella Lucatello presenta
circa una decina di opere
nelle quali si intravede l’ottima padronanza del disegno.
Pittrice interessante in tutte le
sue espressioni, dalle tematiche più svariate. non manca
mai nelle sue opere un minuscolo paesaggio irto tra spazzi
surreali, capaci di stupire ed
emozionare.
Angelo Piras è dotato di un
inconfondibile bravura. dipinge mari, pescatori dalle camicie rigonfie dal vento,
Galleria Arte Città Amica
Centro Artistico Culturale
Via rubiana 15 – Torino
dal 8 al 17 novembre
info: 011 7717471
itinerario che conduce dal Mediterraneo all’india, ed
approdare appunto
a Milano, dove con
questa mostra l’artista torinese viene
celebrato. L’espo-
Aldo Mondino
“Funambule”, 2003
© l’artista
G.Bonelli / G.Pero
s
ono le sale della Galleria
Giovanni Bonelli e della
Galleria Giuseppe Pero ad
offrire, dal 21 novembre al
1° febbraio, un nuovo spaccato dell’arte eclettica di
aldo Mondino.
i due spazi espositivi - collocati l’uno di fronte all’altro
nel cuore del quartiere milanese isola - si uniscono per
trasportare il pubblico in un
sei autori, sei percorsi
Galleria Arte Città Amica – Torino
S
arà inaugurata l’8 novembre presso la Galleria Arte Città Amica
la mostra composta da sei
mini personali di: Claudio
Bellino, antonio Branca, Gabriella Lucatello, angelo
Piras, renzo ravazzotti e
Carlo Vaula. L’esposizione
proseguirà sino al 17 novembre e presenterà le opere più
interessanti e significative di
questi artisti i quali hanno dedicato la loro vita all’arte.
Claudio Bellino riesce ad
esprimere il suo stato d’animo
interiore con il sapiente uso
della distribuzione dei colori.
Un racconto attraverso i suoi
viaggi e nei luoghi in cui ha
vissuto. Le composizioni appaiono come scenografie in un
linguaggio inedito, misterioso
ed accattivante. Una fonte di
inaspettate sorprese.
Antonio Branca è artista do-
campi rigogliosi e ricchi di colore, uomini anziani seduti su
muretti assolati immersi nei ricordi di un lontano passato.
nelle sue creazioni dimostra
capacità di stesura e ricchezza
del colore.
Lorenzo Ravazzotti. La sua
pittura è inconfondibile, i suoi
paesaggi, le sue composizioni
sono sempre devotamente
meditate prima di essere impresse sulla tela. artista dall’inconfondibile raffinatezza
e dai colori sobri che recano
all’opera un’ immagine di
poetica bellezza.
Carlo Vaulà è un rtista torinese di notevole capacità pittorica con un linguaggio
strettamente figurativo e variegato espone un mondo di
paesaggi e cime innevate, in
grado di raccontare un amore
viscerale per le montagne.
Malevich, i russi
Stedelijk Museum di Amsterdam
e il “nuovo” mondo visuale
M
PaoLa deGrooT
i sono
insediato
sul trono e ho dichiarato che l’accademia è una
stalla per la
plebe” questo
scriveva Malevich
(18791935), con poca
modestia,
nel Kazimir Malevich, “Bagnanti di schiena”
1908-1909, Collezione Stedelijk Museum
1915 all’indoKhardzhiev-Chaga ©
mani dell’apertura della mostra 0,10 che grande collezione di opere
consacrava a Pietroburgo, del padre del suprematitra critici allibiti, il suo smo, fuori dalla russia, è
addio all’arte figurativa e la riuscito ad aggiungere tele
nascita con il suo supre- provenienti dalle famosi
matismo, di quella che fu collezioni di nicolai Chardefinita arte non-oggettiva dzjiev e George Costakis e
e che passerà poi alla storia da altri 25 musei, molte
come astrattismo. infatti al delle quali mai viste in occontrario di quello che sen- cidente. Le prime sale ractenziarono i critici del- contano un Malevich
l’epoca il Quadrato di nero ancora figurativo che camdi Malevich non rappre- bia pian piano abbandosentò la fine della pittura nando prima il colore
ma la nascita di una nuova realista ed infine la forma,
maniera di guardare al- si arriva infatti accompal’arte visuale. in questa gnati da una serie di capomostra intitolata Malevich lavori, nelle sale del
e l’Avanguardia Russa suprematismo, dopo il rapresso lo stedelijk Mu- dicale cambiamento avveseum di amsterdam, la più nuto nel 1915 nella citata
importante sull’artista da mostra 0,10 la cui sala è
quella organizzata dallo stata qui perfettamente ristesso museo nel 1989, la costruita. Malevich spavisione si allarga per arri- ziava tra diverse arti
vare a coinvolgere i suoi figurative e particolarcontemporanei, su cui l’ar- mente interessante è anche
tista ebbe un’enorme in- la proiezione di un lungo
fluenza, per un totale di frammento di Vittoria sul
oltre 500 opere che raccon- Sole, l’opera teatrale fututano un percorso cronolo- rista i cui i decori e costumi
gico diviso in 11 si devono proprio ascrivere
capitoli/sale all’interno del all’artista. La mostra duvecchio edificio e della rerà fino al 2 febbraio 2014
nuova ala del museo. Le quindi andrà alla Bundeopere provengono da skunsthalle di Bonn e al
musei celebri come il Tate Modern di Londra.
MoMa di new York e il
Centre Pompidou di Parigi Stedelijk Museum
ma anche da molti musei amsterdam
russi e da alcune delle più “Malevich
importanti collezioni pri- e l’Avanguardia Russa”
vate. Lo stedelijk infatti Fino al 2 febbraio 2014
oltre a possedere la più info: www.stedelijk.nl
Nella foto, il basso René Pape (Filippo II) © aut. / Teatro alla Scala
il Don Carlo
dell’infanzia perduta
a
Diretto da Fabio Luisi alla Scala
aLessandro MorMiLe
nche la scala onora il bicentenario verdiano nel corso
dell’autunno che precede l’attesissima edizione de La traviata che
il prossimo 7 dicembre inaugurerà il
nuovo cartellone. Mette in scena
prima Don Carlo e poi Aida. La ripresa del sobrio e finissimo allestimento di stéphane Braunschweig, per
Don Carlo, colpisce nel segno e regala
uno dei momenti esecutivi verdiani
più alti vissuti nell’anno di celebrazioni per il “Cigno di Busseto” in italia. il merito è di Fabio Luisi, la cui
concertazione, nonostante qualche
lieve eccesso sonoro nel rapporto fra
golfo mistico e palcoscenico, trova la
tinta giusta per quest’opera; la ricerca
non tanto nella connotazione politica,
che vede il potere regale piegarsi alle
regole imposte dal credo religioso dominato dall’inquisizione, ma in quella,
tutta interiore, dei sentimenti disillusi:
nella sofferta solitudine che assale
l’animo dei personaggi, spesso costretti, come suggerisce lo spettacolo
stesso, a rifugiarsi nel ricordo dell’infanzia come sogno d’innocenza perduta. Le ricercatezze strumentali,
nutrite d’intimo abbandono, regalano
passaggi di altissima emozione nel
monologo di Filippo ii, vertice del-
l’esecuzione
grazie anche a
rené Pape,
che dell’imperatore spagnolo coglie,
attraverso un
canto ripiegato
e ferito dalle delusioni affettive, la regalità nobilmente affranta e accorata,
illuminando la dimensione dell’uomo
vinto dal dolore, assorto in una dimensione di sofferenza composta, velata
di inquietudini segrete. La sua è un’interpretazione a tratti commovente perché umanamente avvinta, emblema
dell’infelicità impossibile da raggiungere in vita. La conferma della statura
artistica somma di questo basso non
impedisce agli altri componenti del
cast di formare una compagnia di
canto nell’insieme più che eccellente,
con il rodrigo di Massimo Cavalletti
che si impone per la voce timbrata e
bella, capace anche di morbidezze,
contrapposta a quella tutta robusta, ma
anche sonora e sicura, per quanto
espressivamente perfettibile quando
deve cogliere la fragilità ansiosa del
personaggio di don Carlo, dell’ottimo
Fabio sartori. affidabile oltre che perfettamente padrona dei suoi mezzi la
eboli di ekaterina Gubanova. regale,
nel gesto come nella figura scenica,
l’elisabetta di Martina serafin, voce
bellissima, ma con troppi problemi di
quadratura vocale, soprattutto nel rigido settore acuto. ottimo l’inquisitore di stefan Kocán. spettacolo
da ricordare, con momenti musicali di altissimo profilo, a conferma di come la
scala sia pur sempre la scala!
se sei senza senso
Da Torino a Roma
il “disorientamento culturale”
nella fotografia
i
Piemontesi sono pionieri, precursori dei tempi, geniali inventori, che regalano i loro brevetti e primati
ai concorrenti? sembrerebbe. Perché, mentre Milano
e provincia (Cinisello) alla Fotografia iniziava a dedicare e dedica a tutt’oggi un Museo, e Roma un Festival (quest’anno alla dodicesima edizione - non
notte -, intitolato Vacatio, a cura di Marco delogu,
fino all’8 dicembre prossimo al MaCro di via
nizza 138; magari se ne riparlerà), così come se ne
FOTORAMA
CORRIEREdell’ARTE
8 Novembre 2013
13
EDITORIA
Pagina
COURRIER DES ARTS
Lettura d’altura
“Montagne incantate e disincantate”di M. Cavallero
M
MassiMo CenTini
aurizia Cavallero, nei suoi libri,
ci ha abituato alle incursioni in
vari ambiti dell’arte trovando sempre
un fil rouge originale per indagare lo
sconfinato universo della bellezza:
ogni volta individua un tema e se ne
avvale come fosse una sonda analitica
per raccontarci l’arte, soprattutto
quella moderna. il suo ultimo lavoro,
come si evince dal titolo, Montagne
incantate e disincantate (Lorenzo editore) indaga con puntualità il ruolo
dell’altura dal medioevo al mondo
contemporaneo, suggerendo tutta una
serie di stimolanti occasioni di approfondimento. dalla montagna elemento asettico all’interno della
raffigurazione della natura, fino alla
sua conquista di autonomia e poi
avanti, raggiungendo un ruolo evocativo straordinario nello Sturm und
Drang romantico. i miti e le religioni
hanno posto nelle montagne, in ogni
tempo e in ogni luogo, la sede degli
dei e degli esseri soprannaturali. il carattere sacrale emanato dalla montagna fu certamente avvertito dall’uomo
già all’alba della civiltà: l’altura è stata
così trasformata in una sorta di terra di
mezzo, una specie di diaframma tra il
mondo degli uomini e lo spazio abitato dagli esseri divini. dal menhir
preistorico alla piramide, dalla ziqqurat allo stupa, fino ai campanili delle
nostre chiese, le alture non sono solo
il caleidoscopico territorio popolato
dai miti, ma anche una terra di rifugio
- l(’)otto nove-mbre -
occupano con diverse manifestazioni molte altre
città lungo la Penisola (Verona, Padova, Modena,
napoli ecc.), il capoluogo subalpino si è privato
della prestigiosa F.I.F. - nata nel 1992, ma attiva
quale associazione già dal 1985 - con annessa Biennale internazionale, dal momento che, nel 2006,
Comune e regione decisero, con la solita impagabile lungimiranza, di condannarla senza appello,
“per non sprecare soldi” (forse quelli che allora non
bastavano a soria per comprar casa a Parigi...). Meglio ribadirlo sempre, di nuovo, a futura memoria
(che noi italiani abbiamo piuttosto corta, ahinoi!),
colla foga di un Catone, contro chi invece strepita
“Cultura delenda est!”. Una che, a dispetto del clima
ostile, continua a crederci - sia nel suo spazio di Torino sia ad alba, con la Fondazione Bottari Lattes è daniela Trunfio, che proprio della Fif di Luisella
d’alessandro fu direttrice: quasi in tema con la suddetta questione, le immagini di SenseOut di Max
Tomasinelli (esibite a video nella stanza di corso
Moncalieri e in precedenza presentate in mostra alla
per le ultime espressioni di una tradizione che in alcuni casi riverbera ancora negli ultimi epigoni della
religiosità popolare. Luogo in continua tensione tra la sacralizzazione e la
demonizzazione, tra il bene e il male,
la montagna è crogiuolo in cui le visioni più profonde dell’immaginario
possono incontrare una opportunità
per concretizzarsi e farsi poesia.
Quella poesia che gli artisti di ogni
tempo hanno saputo cristallizzare
spesso con irripetibile forza evocativa.
Martedì 19 novembre presso la Libreria Claudiana (Via Principe
Tommaso 1 – Torino) alle ore 16,45,
Carla Parsani Motti e Massimo
Centini presenteranno il libro.
Maurizia Cavallero
Montagne incantate e disincantate
Lorenzo editore
pagg. 72
euro 14,00
a CUra di
enriCo s. LaTerZa
Galleria internocortile, grazie alla collaborazione con silvia Tardy), hanno illustrato appunto icasticamente ed enigmaticamente, anche
mediante il sottotesto della scrittura automatica, lo
spaesamento ovvero smarrimento dello “spettatorefuitore” sperso senza spiegazione negli ambienti (o
vani) espositivi istituzionali, “grandi scatole del sapere” dal linguaggio autoreferenziale, astruso, pressoché indecifrabile, ermetico in quanto reticente,
troppo silenzioso, oppure troppo rumoroso, al limite
logorroico, ove egli è “contenuto” insieme, o meglio
accanto e davanti agli “oggetti d’arte”. Muti.
Una Stanza per la Fotografia
C.so Moncalieri 238 – Torino
info: 339 6116688
Internocortile
Via Villa Gori 6 (zona p.za Zara) – Torino
info: 347 4167555 / 011 6618841
www.internocortile.it
L’immagine sotto il titolo è “Sense-Out, Museale”
fotocolor di M. Tomasinelli © aut./StanzaFoto/Internocortile
CORRIERE dell’ARTE
COURRIER
Pagina
14
Segnalazioni
DES ARTS
8 Novembre 2013
TORINO e PIEMONTE
“ A Li n k i n g P ar k ”
e “ S o f t P i c t u re s ”
Fondazione Sandr etto
Re Rebaudengo
Via Modane 16 – Torino
Fino al 12 gennaio 2014
Fino al 23 marzo 2014
Info: 011 3797600
Inaugurate entrambe il 23
ottobre scorso, le due mostre
si presentano tuttavia con
temi totalmente differenti,
dove la prima è visibile solo
attraverso un apparecchio
smartphone in grado di leggere i venti QR code posizionati sulla sua facciata, e l’altra vuole essere garante
della tradizione del tessuto
come materiale per creare
immagini artistiche, con una
ricca trama di significati di
cui gli artisti contemporanei fanno frequente uso.
“ So c i a l P ort r a i t s ”
d i D a v i d e D e M a rt i s
PHOS
Centr o Polifunzionale
per la Fotografia
e le Ar ti Visive
diretto da Enzo Obiso
Palazzo Buschetti
Via Garibaldi 35 bis
Chieri (To)
Info: 011 7604867
www.phosfotografia.it
Il significato del foto-ritratto
nell’era di internet. (c.s./e.s.l.)
V a le r i o A d a m i
“ O p e re a n n i ’ 9 0 - 2 0 0 0 ”
Giampier o Biasutti
Studio d’Ar te per il ‘900
Via della Rocca 10 – Torino
Dal 14 novembre 2013
al 31 gennaio 2014
Info: 011 8390690
Gli acquerelli e i disegni esposti testimoniano la recente
evoluzione del suo lavoro
verso un più complesso linguaggio compositivo: non più
le scene mitologiche e le allegorie politiche degli anni
Ottanta, dove era la linea di
contorno a decidere di per sé
il contenuto; non più neppure
la fredda luce di un dipingere
a tinte piatte. Ragioni poetiche e stati d’animo del colore
ispirano queste nuove opere.
“ M o dissi ma feat
C o n t e m p o r a r y Tu r k e y ”
Palazzo Natta-Vitta
Via Trevigi 12 – Casale M.to (Al)
Fino al 17 novembre
L’Associazione Golfart - in collaborazione con l’Associazione
MAT (Moda d’Autore Torino) organizza la seconda edizione di
MODISSIMA, rassegna di eccellenza dedicata al fashion design
torinese. La rinnovata edizione
2013 è arricchita dal progetto
espositivo Modissima feat
Contemporary Turkey, focus
dedicato ai nuovi sviluppi dell’arte contemporanea turca.
Sostenuta da numerosi sponsor
(tra i quali ARTISTRY, linea di
cosmetica di prestigio, tra i primi
cinque più venduti al mondo) la
rassegna presenta 26 fashion
designer - citiamo il giovane ma
affermato marchio MINIMAL-TO
e l’eclettico Walter Dang - al fine
di porre l’attenzione sull’importanza del settore moda, la sua
propulsione creativa e la capacità di attrarre risorse nazionali e internazionali in grado
di generare un indotto significativo sul territorio. (c.s./c.p.)
IL CORRIERE DELL’ARTE
IL CORRIERE DELL’ARTE
È REPERIBILE
A M ILANO
È REPERIBILE
A ROMA
PRESSO LE SEGUENTI EDICOLE :
PRESSO LE SEGUENTI EDICOLE :
• P.za Castello
• Molino delle Armi
ang. Ticinese
• C.so Magenta
f.te Teatro Litta
• C.so Garibaldi 83
• Via Boscovich 22
• P.le Principessa Clotilde
• Bookstore Triennale
• Bookstore
Palazzo delle Stelline
• Bookshop
Villa Necchi Campiglio
Via Mozart 14
• P.za Oberdan
ang. v.le Piave
• P.za Croce Rossa
• P.za Colonna
• P.za Colonna
ang. l.go Chigi/Tritone
• P.za S. Silvestro
• L.go Argentina
• Via Nomentana
• C.so Francia
• P.za Fontanella Borghese
• P.za Porta Maggiore
• Dorothy Circus Gallery
Via dei Pettinari 76
• La Diagonale Libreria
Via dei Chiavari 75
Vernissage
Venerdì 8 novembre - ore 18,00
Galleria Arte Città Amica
Centro Artistico Culturale
Via Rubiana 15 – Torino
6 mini Personali
Sabato 9 novembre - ore 18,00
Galleria
Rinascenza Contemporanea
Associazione Culturale
Via Palermo 140 – Pescara
“L’anello del Re Salomone
Oltre la sfera dello sguardo”
Sabato 9 novembre - ore 17,30
Galleria TeArt
Associazione Artistico Culturale
Via Giotto 14 – Torino
“I grandi Maestri del ’900”
Sabato 23 novembre - ore 17,30
Galleria La Rocca
Via della Rocca 4 – Torino
“Torino sognante”
Personale di Andrea Agostini
Calendario degli Artisti
20 14
Anche per l’anno 2014
il Corriere dell’Arte realizza
il Calendario degli Artisti,
riservato a pittori, scultori,
incisori, fotografi, associazioni, gallerie ecc.
Il calendario (da tavolo)
ha le seguenti caratteristiche:
- Formato: 18x14 cm.;
- Stampa digitale a colori;
- Nr. pagine: 12 + copertina;
- Rilegatura con spirale;
- Supporto triangolare
in cartoncino 450 gr.
CORRIEREdell’ARTE
COURRIER DES ARTS
Direttore Editoriale
Pietro Panacci
Direttore Responsabile
Virginia Colacino
Assistente di Direzione
Chiara Pittavino
Comitato Editoriale
Giorgio Barberis, Rolando Bellini,
Massimo Boccaletti, Franco Caresio,
Angelo Caroli, Claudia Cassio,
Massimo Centini,
Fernanda De Bernardi,
Marilina Di Cataldo,
Gian Giorgio Massara,
Alessandro Mormile, Massimo Olivetti,
Enzo Papa, Lorenzo Reggiani,
Gianfranco Schialvino,
Maria Luisa Tibone
Corrispondente da New York
Mauro Lucentini
Corrispondente da Berlino
Sabatino Cersosimo
Ogni artista avrà a disposizione
12 pagine dei mesi per altrettante immagini delle sue opere.
Una pagina sarà corredata da una
foto dell’autore, dal profilo biografico e da una recensione delle
opere, a cura di un nostro critico.
Il costo varia secondo
il numero di calendari
che ciascuno desidera:
- 30 copie, euro 150,00
- 50 copie, euro 220,00
- 100 copie, euro 350,00
Hanno collaborato
M. Bandera, D. Cristofori, P. DeGroot,
F. Forzani Borroni, C. Gallo,
E.S. Laterza, A. Olivieri, M. Orlotti,
C..Pittavino, R. Roveda, N. Salvo,
A.D. Taricco, D. Tauro
Realizzazione grafica interna
a cura di E.S. Laterza
Fotografo uf ficiale Antonio Attini
Redazi oni distaccate
Milano Rosa Carnevale
Tel. 339 1746312
Roma e Napoli Fabrizio Florian
Tel. 388 9426443
Palermo Caterina Randazzo
Tel. 334 1022647
Concessionaria di Pubblicità interna
Stampa e di stri buzione
EditService S.r.l.
Via Peano 28 - Leinì (To)
Editore Corriere dell’Arte
Associazione Culturale Arte Giovani
Torino
P.IVA 06956300013
in ITALIA
J oel M eyero w i t z
“Sightseeing
U n s en t i me nt o de l l a v i ta ”
Galleria San Fedele
Via Hoepli 3 – Milano
Fino al 30 novembre
Info: 02 86352233
La mostra fotografica di Joel
Meyerowitz si concentra sulla
scoperta personale della fotografia a New York dall’incontro
con Robert Frank. Nelle vie
della metropoli Meyerowitz ha
voluto essere un testimone
della commedia umana nei
gesti degli affetti quotidiani.
“4 C u r a t ri c i p e r 4 M a e s t ri ”
Casa Testori
L.go Testori 13 – Novate M.se (Mi)
Fino al 6 gennaio 2014
Info: 02 36586877
La casa del grande intellettuale
Giovanni Testori, affida a quattro giovani studiose il proprio
spazio espositivo affinché esse
possano trasformare la propria
tesi di laurea o dottorato in una
mostra. I temi approfonditi
dalle giovani curatrici spaziano
dall’idea di abitare del grande
architetto Aldo Rossi, alla
figura del critico Alber to
Mar tini , responsabile della
rivoluzione cultural-artistica
degli Anni Sessanta, per giungere a due grandi fotografi:
G u i d o G u i d i e G ia co m o
P o z z i - B e l l i n i . (c.s./e.s.l.)
“ R adi c i”
Jo b , L ev er o ne , R o c ca
Galleria d’Arte Cristina Busi
Via Martiri Liberazione 195
Chiavari (Ge)
Fino all’8 dicembre
Info: 0185 311937
Abbonamenti
Annuale (22 nn.):
euro 50,00 per l’Italia
euro 120,00 per l’estero
Arretrati: euro 4,00
“ I nO lt re
A ld i l à d e l l’ o g g et t o
l a re a l t à p o e t i c a
d i Fi or e l l a R i z z o ”
Mo s t ra p e rs o n al e
Museo Carlo Bilotti
Aranciera
di Villa Bor ghese
Via LaGuardia
Roma
Dall’11 novembre 2013
al 5 gennaio 2014
Info: 06 32298328
Il percorso espositivo comprende sia le principali opere storiche sia i lavori più recenti dell’artista: un vero e proprio
viaggio alla scoperta dell’Io e al
suo realizzarsi attraverso l’atto. La sua ricerca lega concetti e
idee alla conoscenza di materie
e mezzi: terra, semi, vetri, plexiglas, fino a fotografie e
video. L’Arte, la Vita e la Storia
sono un territorio senza confini
per la sua creatività. (c.s./d.t.)
“ A rt i n t h e l o b b y ”
Ma t t eo G uzzi ni
e Se ba st i a no M au r i
MACRO
Museo d’Arte Contemporanea
di Roma
Via Nizza 138
Roma
Fino al 12 gennaio 2014
Info: 06 671070400
Il progetto fotografico indaga
usi e costumi dei Samburu,
una delle ultime grandi tribù
semi-nomadi africane del
Kenia centro-settentrionale:
un inedito percorso a più stadi
attraverso un tessuto antropologico antico, fatto di tradizioni e conoscenze intrecciate
alla vita pratica. (c.s./e.s.l.)
c.c. postale n. 45958055
intestato a Corriere dell’Arte
Associazione Culturale Arte Giovani
Aut. Tribunale di Torino
n. 4818 del 28/07/1995
ABBÒNATI
al
nuo
vo f
orm
ato
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CORRIEREdell’ARTE
a soli 50 euro
per un anno
22 numeri a casa tua
CORRIERE dell’ARTE
Gallerie
ACCADEMIA Galleria
Via Accademia Albertina 3/e – Torino
Tel. 011 885408
[email protected]
Orario: 10,00-12,30/16,00-19,30; chiuso lunedì
Collettiva di Artisti contemporanei
ARTE CITTA’ AMICA Centro Artistico Culturale
Via Rubiana 15 – Torino
Tel. 011 7717471 - Fax 011 7768845
www.artecittaamica.it
Orario: mart. - sab.16,00-19,00; dom. 10,00-12,00;
lunedì chiuso
Fino al 9/11 “L’acquerello” 8 mini Personali
di Enrica Berardi, Maria Lilla Cimini, Denis Convertini,
Alfredo De Leonardis, Fiorenzo Isaia, Marta Perlo,
Rita Scotellaro, Rosanna Zalone
Dall’8 al 17/11 6 mini Personali
ARTE PER VOI Associazione Culturale
P.za Conte Rosso 1 – Avigliana (To)
Luigi Castagna - Tel. 011 9369179 - Cell. 339 2523791
[email protected] - www.artepervoi.it
Paolo Nesta - Tel. 011 9328447 - Cell. 333 8710636
[email protected]
Orario: sab. - dom. 15,00-19,00
Fino al 17/11 “Casa Andersen”
Giuliana Cusino con gli amici artisti
Silvana Alasia, Carlo A.M. Burdet, Enrica Campi,
Sonia Girotto e Massimo Voghera
ART GALLERY LA LUNA
Via Roma 92 – Borgo San Dalmazzo (Cn)
Cell. 339 7108501
[email protected]
Orario: ven. 16,00-19,00; sab. 10,30-13,00/16,00-19,00;
dom. 10,30-12,00
COURRIER
8 Novembre 2013
RINASCENZA CONTEMPORANEA
Associazione Culturale
Via Palermo 140 – Pescara
Cell. 328 6979208
[email protected]
www.rinascenzacontemporanea.jimdo.com
Orario: mar. - sab. (su appuntamento)
Fino al 5/12 “Epimetheus. I Teodicei reVisionari”
Collettiva
Dal 9/11 al 9/12 “L’anello del Re Salomone
Oltre la sfera dello sguardo” Collettiva
SENESI Galleria d’Arte
Via Sant’Andrea 44 – Savigliano (Cn)
Tel. 0172 712922
www.senesiarte.it
SILVY BASSANESE ARTE CONTEMPORANEA
Via Galileo Galilei 45 – Biella
Tel. 015 355414
Orario: mart. - ven. 16,30-19,30;
sab. e festivi su appuntamento
STORELLO Galleria d’Arte
Via del Pino 54 – Pinerolo (To)
Tel. 0121 76235
Orario: mart. - sab. 9,00-12,15/15,30-19,00;
lun. e dom. chiuso
In permanenza Opere di Avataneo, Carena, Coco Cano,
Faccincani, Fresu, Garis, Luzzati, Massucco, Musante
CIRCOLO DEGLI ARTISTI DI TORINO
Palazzo Graneri della Roccia
Via Bogino 9 – Torino - scala B destra - 1° piano
)
(digitare 4444+
Tel./fax 011 8128718
[email protected]
www.circolodegliartistitorino.it
Orario: lun. - ven. 15,30-19,30
Fino al 16/11 Mostre personali delle Socie
Amalia Gaj e Laura Milano
TEART Associazione Artistico-culturale
Via Giotto 14 – Torino
Tel. 011 6966422
Orario: mart. - sab.17,00-19,00
Dal 9 al 23/11 “I grandi Maestri del ’900”
LA LANTERNA Galleria di Maristella SANDANO
Direttore Artistico: Livio Pezzato - Via Santa Croce 7/c
Moncalieri (To)
Tel. 011 644480 - Fax 011 6892962
[email protected] - www.lalanternaarte.com
Orario: mart. - sab. 15,30-18,30
A. Arcidiacono, V. Cavalleri, A. Ciocca,
E. Colombotto Rosso, D. De Agostini, Gigli,
E. Gribaudo, W. Jervolino, Sky Lake, E. Longo,
F. Maiolo, E. Maneglia, S. Manfredi, D. Pasquero,
G. Peiretti, G. Pezzato, L. Pezzato, C. Pirotti,
G. Righini, T. Russo, G. Valerioti
inoltre pittori ucraini, naïf croati
grafica nazionale ed internazionale
TINBER ART GALLERY
Via Albergian 20 - Souchères Hautes – Pragelato (To)
Tel. 0122 78461
[email protected]
Orario: sab. e dom. 10,00-12,30/15,30-19,00
In permanenza
Opere di Tino Aime, Jean-François Béné,
Andrea Berlinghieri, Gianni Bertola, Fulvio Borgogno,
Flaviana Chiarotto, Enrico Challier, Dino Damiani,
Pierflavio Gallina, Lia Laterza, Claudio Malacarne,
Vinicio Perugia, Elena Piacentini, Mariangela Redolfini,
Sergio Saccomandi, Luciano Spessot
LA ROCCA Galleria
Via della Rocca 4 – Torino
Tel. 011 8174644 - Fax 011 8129026
Orario: lun. - sab. 10,00-13,00/15,30-19,30;
domenica chiuso
Manifesti originali, grafica, multipli e dipinti
Dal 23/11 al 23/12 “Torino sognante”
Personale di Andrea Agostini
LUNA ART COLLECTION Spazio espositivo
Via Nazionale 73/1 – Cambiano (To)
Tel./Fax 011 9492688
[email protected]
www.luna-art-collection.com
Orario: lun. - ven. 8,30-17,30; sab. 8,30-17.30
(previa telefonata)
In permanenza serigrafie d’arte a tiratura limitata
di Coco Cano, Francesco Casorati, Isidoro Cottino,
Theo Gallino, Franco Negro, Ugo Nespolo,
Ernesto Oldenburg, John Picking, Marco Puerari,
Giorgio Ramella, Maurizio Rivetti, Francesco Tabusso,
Silvio Vigliaturo
Maestro Raul VIGLIONE
Studio - Galleria - Mostra Culturale
Via Servais 56 – Torino
Tel. 011 798238 - Cell. 335 5707705
[email protected] - www.raulviglione.it
MARTINARTE Laboratorio d’Arte e Corsi
C.so Siracusa, 24/a – Torino
Tel. 011 3433756 - Fax 011 3091323
Cell. 335 360545
[email protected]
Orario: merc. e ven. 9,30-12,30/15,30-19,30;
mart. e giov. 9,30-12,30/15,30-22,00
Sono aperte le iscrizioni ai corsi
DES ARTS
Pagina
15
A.L.P.G.A.M.C.
Associazione Ligure e Piemontese Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea
BIASUTTI & BIASUTTI Galleria d’Arte
Via Bonafous 7/1 – Torino
Tel. 011 8173511
Orario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30
CENTRO ARTE LA TESORIERA
C.so Francia 268 – Torino
Tel. 011 7792147
Orario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-20,00;
lunedì e festivi chiuso
o su appuntamento
Mostra collettiva di Artisti dell’Ottocento e Novecento
DAVICO Galleria
Gall. Subalpina 30 – Torino
Tel. 011 5629152
Orario: mart. - sab. 10,00-12,30/16-19,30;
lunedì e festivi chiuso
Fino al 16/11 Personale di Marco Ramasso
Arte Antica
AVERSA Galleria
Via Cavour 13 int. cortile – Torino
Tel. 011 532662
Orario: mart. - sab. 10,00-12,15/15,30-19,00
“Venezia e il Mediterraneo tra ’800 e ’900”
Fino al 16/11 “Da Bossoli a Spazzapan, 1850-1950
Cento anni di pittura”
CASA D’ASTE DELLA ROCCA
Via della Rocca 33 – Torino
Tel. 011 8123070/888226 Fax 011 836244
[email protected] - www.dellarocca.net
LUIGI CARETTO Galleria
Via Maria Vittoria 10 – Torino
Tel. 011 537274
Orario: mart. - sab. 9,45-12,30/15,45-19,30
Miscellanea di Pittura Fiamminga e Olandese
SANT’AGOSTINO Casa d’Aste
C.so Tassoni 56 – Torino
Tel. 011 4377770 - Fax 011 4377577
Orario: mart. - sab. 9,30-12,30/15,30-19,30
Il percorso di eccellenza dell’acquerellista
Anna Borgarelli
Anna Borgarelli
è nata a Torino,
dove vive e lavora. Diplomata
all’Istituto d’Arte
di Figurino e
all’Accademia
Albertina di Belle
Arti di Torino. Ha frequentato diversi artisti
contemporanei ed è stata allieva di Guido
Bertello per l’acquerello, sua tecnica elettiva
che usa efficacemente sia per la figura che per
le nature morte e i paesaggi. Le sue opere
sono ad oggi custodite in collezioni pubbliche
e private, musei e pinacoteche. Esordisce nel
1995 e a partire dal 2003 intensifica l’attività
espositiva sia in Italia che all’estero. In Italia
è presente nelle città di: Torino, Terme di Lurisia (Cn), Alessandria, Saint-Vincent (Ao),
Milano, Venezia, Padova, Genova, Savona,
La Spezia, Firenze, Siena, Piacenza, Cremona, Ferrara, Roma, Bari, Catania, Palermo
etc., mentre all’estero a Palma de Mallorca,
Barcellona, Madrid, Lisbona, Parigi, Cannes,
Laçon de Provence, Savonlinna (Finlandia),
New York, Buenos Aires, Miami Beach,
Hong Kong, Alessandria d’Egitto, Luxor,
Mosca etc. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui il Premio Italia per l’Arte
nel 1998 a Firenze e i seguenti Premi alla Carriera: Pelizza da Volpedo (2007), Giovanni
Fattori (2008) e La Cittadella (2009) a Torino.
È stata presente alla Biennale di Venezia nel
luglio 2007 presso l’Ateneo Veneto Sala Tommaseo. Tra le personali più rappresentative ricordiamo: Luz y reflejos en Mallorca a Palma
de Mallorca, presso il Palazzo della Livia a
Firenze, presso Palazzo Barberini a Roma (dicembre 2012) e ancora a Torino, a Palazzo
Pralormo, a Venezia, al Circolo Ufficiali Cornoldi, e al Museo dei Campionissimi a Novi
Ligure (Al). Da menzionare anche le due importanti rassegne sulla Sindone: Il lino e la
tela, presentata dal Consiglio Regionale del
Piemonte, e Il sepolcro vuoto, presso Palazzo
Barolo a Torino. Le sue opere e le relative
quotazioni sono state pubblicate su molti annuari, riviste, saggi e libri d’arte, tra cui ricordiamo i Cataloghi dell’Arte Moderna
Mondadori, dove ella compare nelle pagg.
163 e 241. Nel dicembre 2006 esce la sua
monografia, per i tipi dell’Editoriale Giorgio
Mondadori, a cura di Giovanni Cordero e
Paolo Levi, tradotta in quattro lingue ora
consultabile anche al Metropolitan Museum di New York. La si annovera tra i Soci
del Circolo degli Artisti, della Promotrice,
del Fiat Cedas, del Piemonte Artistico, del
Circolo Ufficiali (di Torino) e del Circolo
Artistico (di Venezia). Fa parte della AIA
Associazione Italiana Acquerellisti (Milano) e dal 2007 è presidente dell’ADAC Atelier di Arte Contemporanea (Torino).
A
nna Borgarelli è una delle più rappresentative artiste dell’acquerello,
non solo in Piemonte. Attualmente
espone alla Collettiva Biennale a confronto,
in corso fino al 23 novembre presso la Galleria Centro d’Arte San Vidal U.C.A.I., situata dietro piazza San Marco a Venezia (in
questa occasione le sono state dedicate cinque pagine del Catalogo edito da EDITGRAF, con relative foto dei lavori in mostra
e testi critici di Francesca Catalano e Giorgio
Pilla). Contemporaneamente è anche presente
presso la Galleria d’Arte “Anacapri”, in via
San Nicola a Capri (Na). Prossimamente sarà
CORRIEREdell’ARTE - 8 Novembre 2013
A CURA DI
CHIARA GALLO
“Le calze viola”, acquerello, 70x50 cm.
Anna BORGARELLI
“Poesia. Nudo”, acquerello, 57x38 cm.
inoltre in mostra alla Galleria d’Arte Chiatamone 57, adiacente via Caracciolo a Napoli,
dal 7 al 15 dicembre, e alla 152 a Mostra Sociale presso il Circolo degli Artisti di Torino
dal 29 novembre al 27 dicembre.
Di lei scrive Giovanni Cordero “I suoi quadri sono rappresentazioni simboliche di
un’idea della vita intesa come evoluzione
della spiritualità che è presente nel mondo.
Questa si manifesta misteriosa non solo
attraverso l’infinito arpeggio dei sentimenti custoditi nell’interiorità di ognuno
di noi ma, anche se celata o dissimulata,
emerge con una molteplicità di sembianze
anche nella natura fisica esterna”, mentre
il critico Paolo Levi afferma: “[...] Qui la
luce è regina a un invisibile raggio di sole
che si allarga sul foglio di carta bianca,
impregnando la superficie del colore di
una calda patina, rendendo morbide e velate le forme, e lasciandole quindi sospese
in un’atmosfera rarefatta che sembra emanare il profumo di un’eterna primavera”.
A.D.A.C.
Atelier di Arte Contemporanea
Studio:
c.so Vittorio Emanuele II, 44
10123 Torino
Tel. +39 011 837699
cell. +39 329 3276323
email: [email protected]
www.annaborgarelli.com
“Noche de fiesta en el puerto”, acquerello, 57x38 cm.