MOZAMBICO QUADRO PAESE S.T.R.E.A.M. DELLA DGCS 1
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MOZAMBICO QUADRO PAESE S.T.R.E.A.M. DELLA DGCS 1
MOZAMBICO QUADRO PAESE S.T.R.E.A.M. DELLA DGCS 1. Inquadramento e strategia d’intervento La cooperazione allo sviluppo è presente in Mozambico da oltre 25 anni, a conferma di quanto Maputo costituisca un interlocutore rilevante per l’Italia, uno dei maggiori protagonisti nel processo di pace mozambicano. La definizione dei settori di intervento e delle relative risorse da impiegare è stata realizzata nel 2010 tenendo in considerazione: - le priorità di sviluppo del Paese, esplicitate in particolar modo nel Programma di Azione per la Riduzione della Povertà Assoluta 2006-2009 (PARPA II); - il Memorandum del 2009 (MoU) Governo – donatori (PAP); - la disponibilità delle risorse finanziarie attribuite alla DGCS dalla legge di bilancio; - gli Obiettivi del Millennio; - le linee guida della cooperazione italiana per il triennio 2010-2012. La Cooperazione Italiana, sulla base delle linee guida e d’intesa con le principali autorità governative mozambicane e con gli altri donatori presenti nel Paese, ha individuato quali settori prioritari l’agricoltura, l’educazione, la sanità ed il buon governo. Si sottolinea, al contempo, che l’individuazione e la definizione dei predetti settori sono state realizzate d’intesa con le autorità regionali del Paese, oltre che con i rappresentanti della società civile e delle Organizzazioni Non Governative locali. La strategia italiana è basata sulla concentrazione settoriale degli interventi, che sarà accompagnata da una razionalizzazione territoriale degli stessi al fine di determinare un approccio strategico complessivo di lotta alla povertà, basato sulla crescita dell’economia sociale e mantenendo come linee ispiratrici la sostenibilità dello sviluppo e la tutela dell’ambiente, integrati negli Obiettivi del Millennio. 2. Obiettivi generali In base al lavoro di consultazione condotto dall’Unità Tecnica di Maputo con le autorità mozambicane competenti e gli altri donatori internazionali in loco, nonché sulla scorta dell’esperienza ventennale dei vari attori della cooperazione italiana, sono stati individuati, quattro settori di intervento: - l’agricoltura, nell’ambito della quale ci si concentrerà nelle attività generatrici di reddito del settore privato e familiare; - l’educazione, quale strumento chiave per la riduzione della povertà; - la sanità, con particolare riguardo alla lotta contro le grandi pandemie, alla formazione e alle strutture sanitarie di base - il buon governo e settori trasversali, con riferimento al decentramento, alle tecnologie per l’informazione e le comunicazioni (ICT), al sistema statistico, ed una particolare attenzione al genere. L’obiettivo generale del nuovo programma triennale della cooperazione italiana in Mozambico è la creazione di ricchezza e la riduzione della povertà, accompagnata da una modernizzazione sostenibile dell’agricoltura. Sulla scia dell’esperienza maturata, la cooperazione italiana concentrerà i propri interventi, geograficamente, nelle province centrali del Paese: Sofala, Manica e Maputo. 3. Obiettivi specifici e risultati attesi Per i settori prioritari d’intervento sono stati individuati obiettivi specifici e risultati attesi. Iniziative nel settore dell’agricoltura Lo sviluppo rurale e la sicurezza alimentare costituiscono aree tradizionali di intervento della Cooperazione italiana, tenendo in considerazione gli aspetti ambientali propri dell’area e la partecipazione effettiva degli attori locali. Tra gli obiettivi specifici principali vi sono la promozione delle attività generatrici di reddito del settore privato e familiare, in modo da favorire la creazione di servizi, finanziari e non, per lo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese; lo sviluppo di capacità di pianificazione e formulazione delle strategie a livello distrettuale per favorire i processi produttivi e la creazione di un mercato; sostegno alle istituzioni centrali e periferiche del Ministero dell’Agricoltura. I risultati attesi sono: - realizzazione delle infrastrutture rurali (strade, pozzi, etc.) con la partecipazione effettiva della società civile (ne è esempio il Programma di Appoggio al Decentramento ed allo sviluppo rurale – PADDEL); - migliorare la sicurezza alimentare, tenendo in considerazione gli aspetti ambientali a livello locale e globale (per il tramite del fondo comune di Appoggio allo sviluppo rurale – PROAGRI); - migliorare le tecniche agricole e di commercializzazione dei prodotti rurali (PADDEL); - decentramento delle politiche e dei servizi alle Province ed ai Distretti (PADDEL); - aumento della produzione agricola; - migliorare la gestione sostenibile delle risorse naturali: terra e foreste (per il tramite del “Programma di lotta alla povertà attraverso la gestione ecologica comunitaria transnazionale dei distretti Massangena e della provincia di Gaza”); - incrementare le attività generatrici di reddito per il settore agricolo familiare piccolo e medio, associazioni di produttori, trasformatori e commercianti legati alle produzioni agro-zootecniche e forestali (filiere del legno, orto-frutta, avicoltura, oleaginose, mangimi, latte e derivati). Iniziative nel settore dell’educazione L’obiettivo specifico in tale settore è contribuire alla conferma dell’educazione quale diritto costituzionale mozambicano, quale diritto umano fondamentale e quale strumento chiave per il miglioramento della condizione di vita. La strategia governativa riflette gli impegni assunti dal Governo del Mozambico nel quadro dell’iniziativa Education for All e degli Obiettivi del Millennio. I risultati attesi sono: - aumento del numero di studenti nel primo ciclo scolare (per il tramite del contributo al Fondo Multidonatori per il settore educativo denominato FASE); - diminuire i fenomeni d'abbandono scolastico e di ripetizione di anni scolastici da parte di alunni bocciati; - sostegno ai sistemi educativi tecnico professionale e universitario (per il tramite del “Programma di formazione tecnico-professionale” – PRETEP e del “Supporto all’Università Mondlane per la riforma accademica, innovazione tecnologica e riforma scientifica”); - sostegno ai processi di decentramento legati alla riforma del settore pubblico e alla realizzazione del Pano Strategico per il Settore dell’Educazione (FASE); - le competenze professionali degli allievi e le qualità relazionali individuali, durante il ciclo scolastico e in uscita, saranno maggiormente adeguate agli standard formativi nazionali nei rispettivi settori (turismo ed agricoltura), soprattutto nell'apprendimento delle discipline scientifiche e specialistiche e delle qualità relazionali. Iniziative nel settore della sanità L’obiettivo specifico in tale settore è la formazione di quadri sanitari e il consolidamento delle strutture sanitarie di base, favorendo l’accesso universale a tali servizi, rafforzando i sistemi sanitari locali e rendendo più efficace la lotta contro le malattie. I risultati attesi sono: - rafforzamento delle strutture sanitarie di base (per il tramite dell’omonima iniziativa realizzata in gestione diretta); - formazione di quadri sanitari e rafforzamento del livello tecnico professionale del personale sanitario locale (per il tramite del programma ad esecuzione governativa denominato PROSAUDE); - sviluppo della capacità dei sistemi locali nella pianificazione e gestione delle risorse, incluso l’accesso alle risorse medesime; - sostegno alle attività di riforma del sistema sanitario (PROSAUDE); - una maggiore disponibilità a medio termine di quadri tecnici superiori, medici specializzati e di base formati – attraverso corsi regolari certificati da istituzioni pubbliche o private - in diverse aree tecniche, rilevanti sia per la rete di servizi nel quadro dello sviluppo dei sistemi locali di salute, sia per la riqualificazione tecnica della rete di formazione (scuole e unità sanitarie selezionate per i tirocini). Iniziative nel settore del buon governo e settori trasversali L’obiettivo specifico del programma in tale settore è di sostenere la Pubblica amministrazione, sia a livello centrale che periferico, ad migliorare l’efficacia e l’efficienza, sia per il potenziamento dei servizi al cittadino gestiti a livello locale. Il Mozambico, al riguardo, si pone come un Paese esemplare, dal momento che è l’unico caso, tra i Paesi dell’ Africa Sub-sahariana, nel quale l’Italia mette in atto il sostegno diretto al bilancio dello Stato, per mezzo del quale si supportano le politiche volte a migliorare l’efficienza della spesa pubblica. I risultati attesi sono: - sostenere la crescita economica, appoggiando le riforme e l’attuazione di concrete politiche economiche nell’ambito del PARPA e guidando i contributi finanziari principalmente verso quei settori che più direttamente contribuiscono alla riduzione della poverta’ (per il tramite del Sostegno diretto al bilancio dello Stato); - dotazione di sistemi per la raccolta, l’analisi e la disseminazione di dati statistici tempestivi, affidabili e indipendenti (per il tramite dei programmi governativi INE e SISTAFE) ; - sostegno dell’applicazione delle Tecnologie dell’Informazione e delle Comunicazione (ICT) alla pubblica amministrazione per renderla più efficiente (INE, SISTAFE, GovNet); - applicazione dell’e-government alla pubblica amministrazione (per il tramite del programma ad esecuzione governativa denominato GovNet). Gender - rafforzamento della capacità istituzionale per l’identificazione delle strategie di genere più adeguate (ne è esempio il “Programma di appoggio al Ministero della Donna e dell’azione sociale”, con un’iniziativa pilota nella Provincia di Sofala); - crescita del dialogo politico sulle tematiche di genere. 4. Conclusioni La rilevanza degli eccellenti rapporti sul piano politico ed economico tra Italia e Mozambico, da un lato, e la tradizionale ed efficace presenza dei vari attori della cooperazione italiana, dall’altro, fanno di Maputo un interlocutore affidabile e comprovato per il perseguimento degli obiettivi del Millennio. Il presente quadro di programmazione, sottoscritto il 2 settembre 2010 dal Sottosegretario Sen. Mantica, conferma l’attenzione riposta dall’Italia nei confronti del Mozambico, Paese prioritario secondo le linee guida della cooperazione italiana per il triennio 20112013. MOZAMBICO – STRATEGIA PAESE S.T.R.E.A.M. SINTESI SCHEMATICA SETTORI ED INIZIATIVE SETTORE RURALE Importo erogato 2010 1,34 milioni di euro Importo programmato 2011- € 3.045.188 (di cui 1.157.900 euro rappresentati dal 2013 PADDEL). SETTORE EDUCAZIONE Importo erogato 2010 2,035 milioni di euro Importo programmato €5.913.333 a dono (tra cui figura il contributo al Fondo 2011-2013 Multidonors FASE del valore di 3 milioni di euro). SETTORE SANITARIO Importo erogato 2010 2,8 milioni di euro Importo programmato € 8.143.778,5 (tra cui figura il contributo al Fondo 2011-2013 multidonors PROSAUDE del valore di 2,5 milioni di euro). SETTORI DEL BUON GOVERNO E TRASVERSALI Importo erogato 2010 Importo programmato 2011-2013 15,9 milioni di euro € 87.121.458 (tra cui figurano i contributi Multidonors di sostegno al Budget Support del valore di 8 milioni di euro, al Fondo INE del valore di 3 milioni di euro e dal SISTAFE del valore di 700.000 euro; ed il credito d’aiuto per la costruzione della diga di Nhacangara del valore di 60 milioni di euro.). Totale attività programmate nel triennio (2011-2013) DONI: 44.223.757,5 euro CREDITI DI AIUTO: 60.000.000 euro Mozambico– Quadro Paese S.T.R.E.A.M della DGCS Check List per una programmazione Sintetica Trasparente Realistica Esaustiva Armonizzata Misurabile 1 - Modi per aggregare ogni possibile sinergia di “sistema paese della cooperazione” a livello locale. La Cooperazione italiana in Mozambico, come paese tra i piu’ interessanti dell’Africa Sub-Sahariana , ha certamente svolto un ruolo pionieristico nella ricerca di un modello che valorizzasse le peculiari caratteristiche del Sistema Italia basato su ampie autonomie amministrative e decisionali, in un diffuso sistema solidaristico complementare all’azione centrale svolta dal Ministero degli Affari Esteri di coordinamento ed indirizzo. E’ in fase di studio un programma teso a valorizzare il sistema Italia nel suo complesso ricercando sinergie tra le diverse sue componenti e teso a superare il modello tradizionale di APS. Le ONG italiane sono attori importanti che operano a fianco della Cooperazione italiana sia attraverso i finanziamenti diretti del MAE-DGCS sia attraverso altre fonti di finanziamento. Le ONG italiane hanno maturato, nel corso di numerosi anni di presenza, una approfondita esperienza e un forte radicamento nel territorio di intervento. 2 - segnalazione delle possibili incoerenze tra l’azione del sistema Paese-Italia e gli obiettivi delle politiche di cooperazione allo sviluppo; (Requisito DAC per la Policy Coherence for Development). Non si ravvisano incoerenze tra l’azione complessiva dei diversi attori operanti in Mozambico nel campo della cooperazione allo sviluppo e gli indirizzi generali di questa DGCS. Incoerenze potrebbero invece rilevarsi tra l’azione della cooperazione (UTL, DGCS) e quella di altri attori italiani non rientranti tra quelli della cooperazione,operanti con criteri ed obiettivi di altra natura (commerciale, culturale, ecc.). 3 - Indicazione di come le lezioni apprese a seguito di processi di monitoraggio/valutazione dei programmi e progetti, incluse quelle degli altri donatori, soprattutto nella dimensione di genere, hanno influenzato la programmazione; (Requisito DAC della rilevanza della valutazione). Non si è avuto modo di svolgere un’attività strutturata di valutazione ex post da cui potessero emergere fattori di criticità da prendere in considerazione nella fase di programmazione delle attività di cooperazione nel Paese nel triennio 2011-2013. Le criticità rilevate attengono piuttosto alla sfera giuridica per la difficoltà di coordinare le rilevanti disposizioni dei relativi ordinamenti e la complessità dei procedimenti decisionali delle Parti. Si evidenzia che la definizione della suddetta programmazione, oltre a porsi in linea con le strategie di sviluppo del Governo Mozambicano prende in considerazione settori ove la Cooperazione italiana ha già realizzato positivi interventi, in un’ottica di concentrazione delle risorse e specializzazione. 4- Indicazione delle aree prioritarie d’intervento, con una quantificazione indicativa delle risorse finanziarie che saranno ad esse destinate in ciascuno degli anni del triennio; connesse indicazioni circa il relativo allineamento con le priorità della Strategia di sviluppo del Paese, ricavate anche della condivisione delle analisi con gli altri donatori e consultando la società civile locale; (Requisito Dichiarazione di Parigi, Allineamento). I due Governi hanno congiuntamente concordato le risorse e i settori prioritari di intervento della Cooperazione italiana (DGCS) in Mozambico. Tale azione si concentrerà, geograficamente, nelle province centrali del Paese dove la cooperazione italiana è tradizionalmente presente. Per quanto attiene la concentrazione settoriale la cooperazione italiana si concentra su programmi di sviluppo rurale/agricoltura, la sanità e l’educazione coniugata a livello superiore e del sostegno agli Istituti Tecnico Professionali. L’identificazione di tali settori risponde alle strategie di sviluppo del Paese (espresse nel PARPA II, documento programmatico di lotta alla povertà del Mozambico e nei diversi documenti di sviluppo settoriale egualmente elaborati dalle autorità governative) e a una logica sia di continuità che di concentrazione, per una maggiore efficacia dell’azione di questa Direzione Generale. Preme sottolineare che in Mozambico, l’Italia ha aderito al programma di sostegno al Bilancio dello Stato sia con versamenti diretto allo stesso che mediante la partecipazione ai diversi Fondi Settoriali (Agricoltura, Sanità, Educazione) e promuovendo, di concerto con altri, la formazione di un Fondo specifico destinato al rafforzamento dell’Istituto Nazionale di Statistica. Le risorse dedicate per interventi nel triennio ammontano complessivamente a 63.750.000 milioni di Euro ai quali devono sommarsi 60 milioni a credito d’aiuto destinati alla realizzazione di infrastrutture nel settore della gestione delle acque. La definizione dei settori si basa anche sull’analisi della mappatura degli interventi delle altre Agenzie di cooperazione che mostra una distruzione sufficientemente regolare ed una naturale tendenza alla divisione e alla complementarietà degli interventi settoriali. Occorre sottolineare che il processo di mappatura degli interventi dei donatori e della relativa definizione dei settori è ancora in una fase iniziale e che sono stati identificati, di comune accordo, 17 settori d’intervento. L’identificazione dei settori di intervento è inoltre frutto di un processo consultivo in sede di coordinamento donatori, non ancora concluso. Gli interventi specifici nei settori di concentrazione sono stati identificati in stretta collaborazione con le competenti Autorità governative e con gli altri donatori al fine di ottimizzare l’uso delle risorse ed evitare duplicazioni. In tutte le attività una attenzione particolare verrà riservata alla dimensione di genere. 5- Indicazione degli obiettivi dell’impegno della cooperazione italiana nel Paese, dei verosimili ostacoli per il loro raggiungimento e dei possibili, specifici risultati attesi del nostro aiuto nei settori principali di concentrazione, con un riferimento all’impatto di genere, con relativi indicatori d’impatto e di performance possibilmente condivisi con il paese partner; (Managing for development results). L’obiettivo generale del programma triennale della cooperazione italiana in Mozambico è migliorare le condizioni di vita delle fasce più povere della popolazione Mozambicana. Gli interventi della Cooperazione italiana si prefiggono di assistere il Mozambico nella realizzazione del suo PRSP attraverso: la promozione dei servizi sociali, di cui beneficia soprattutto la popolazione povera; la promozione delle politiche attive del lavoro tramite il sostegno alla formazione, alle attività produttive sostenibili e lo sviluppo del settore delle piccole e medie imprese. il sostegno alle attività produttive agricole coniugandole con una corretta gestione e protezione delle risorse naturali ed ambientali. L’impatto di genere rappresenterà una tematica trasversale delle iniziative realizzate nei settori di intervento. In particolare la programmazione in ciascun settore prioritario tiene in considerazione il grado di partecipazione femminile e l’impatto che tali azioni possono avere sulle questioni di genere. I settori individuati sono tra le aree maggiormente sensibili per quanto riguarda le questioni di genere. 6 - Indicazione d’impegno tendenziale verso il programme based aid, giustificando la NON partecipazione a common arrangements o il NON utilizzo dei sistemi paese; (Requisito di Accra) Laddove non si usino i country systems, indicazione delle misure per il miglioramento dei sistemi finanziari dei Partners, inclusi i sistemi statistici. L’intervento della cooperazione italiana in Mozambico per il triennio 2011-2013 manterrà necessariamente un approccio del tipo programme based approach. Il 56% delle risorse destinate al Paese sono, infatti, destinate all’aiuto programmatico e tale indicatore è in costante ascesa. Le iniziative della DGCS promuovono l’utilizzo dei sistemi normativi del Paese ed una gestione governativa dei fondi messi a disposizione del Governo. Al contempo si è notevolmente ridotto il ricorso all’uso della gestione diretta. 7 - Possibile riferimento all’accettazione o definizione comune, con i paesi partner, di criteri condivisi di valutazione (Accra: mutual assessment agreements). In Mozambico la Comunità dei Donatori recepisce e sostiene il Documento strategico di lotta alla povertà “PARPA II” (attualmente in fase di analisi e finalizzazione a una nuova versione : PARP). non solo quale strumento d’indirizzo politico ma quale road-map per la definizione degli obiettivi e dei risultati. Il Governo del Mozambico, assieme ai donatori ed in particolare ai firmatari del sostegno al Bilancio dello Stato il cosidetto G-19, ha elaborato una lista di obiettivi annuali e specifici indicatori per misurare l’attuazione del programma PARPA II. 8- Indicazione del peso finanziario dell’Italia rispetto agli altri donatori, della condivisione del lavoro di pianificazione e dei settori di valore aggiunto dell’Italia. Sempre nell’ottica della divisione del lavoro, individuazione delle modalità di raggiungimento della ‘fase 2’ in base alle istruzioni diramate con il messaggio 37352 del 3/2/09; (Dichiarazione d Parigi per l’Armonizzazione e Divisione del lavoro UE). L’attuale APS italiano se paragonato a quello degli altri donatori, UE e non UE, pone l’Italia nel 2010 all’ 8° posto della graduatoria tra i donatori bilaterali. Attivo è il dibattito sull’applicazione del Codice di condotta dell’UE in materia di complementarità e di divisione del lavoro nell'ambito della politica di sviluppo. Riguardo al primo punto, il processo di applicazione del codice è ancora nelle fasi iniziali sebbene sia in atto un consolidamento delle attività di concentrazione settoriale dei diversi donatori.. 9 - Forme in cui notificare tempestivamente ai PVS prioritari anche le quantità orientative del nostro APS del triennio (requisito della ‘predictability’). In base alla regolamentazione Mozambicana il principale interlocutore dei Paesi donatori è il Ministero dell’ Economia e delle Finanziarie (MEF), il quale è pertanto l’organismo a cui fa riferimento l’Italia per la notifica degli orientamenti di cooperazione allo sviluppo. Il suddetto Ministero svolge una funzione di coordinamento e raccordo con gli altri Ministeri, con i donatori allo scopo di conciliare le esigenze dei Paesi che forniscono APS con le richieste che confluiscono dai differenti ministeri, e di evitare sovrapposizioni e repliche nelle iniziative finanziate.