Kineo 2 - fabriziobonomo.it
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P I N I N FA R I N A PROGETTISTI PININFARINA, DESIGN APPLICATO ALLA NAUTICA L’approccio al mondo della nautica da parte di uno dei più noti designer italiani esemplificato nel progetto della nuova linea di barche Beneteau, uno dei maggiori produttori europei di imbarcazioni da diporto Nell’affrontare il progetto di una barca, come del resto avviene anche per le automobili, il lavoro di un designer non è quello di definire l’insieme delle opere; tutto quanto riguarda la cosiddetta “opera viva”, la parte nautica marina (carena, piano velico e piano di coperta) ha un suo progettista. Il designer si occupa delle forme generali del ponte, degli interni, dei materiali. Lo stesso avviene nelle automobili; chi progetta le sospensioni non progetta il motore e tanto meno la carrozzeria. L’importante, in ogni progetto, è capire le problematiche specifiche del settore e affrontarle con una certa umiltà, specie se si ha davanti un committente che abbia strutture e capacità per guidare il designer nel suo primo approccio al progetto, e muoversi insieme nelle fasi successive. In questo senso è molto significativo il progetto di una nuova linea di barche a vela e a motore per il cantiere Beneteau, che ha una cultura, una conoscenza del prodotto e del mercato tali da facilitare il lavoro. Le sue barche sono di serie, vengono personalizzate entro un certo limite ma non esiste il committente singolo che, da un certo punto di vista, presenta un approccio più semplice in quanto sviluppato da un rapporto diretto. Nel caso di una linea standardizza- ta di imbarcazioni è necessario individuare la sintesi fra un prodotto di serie, anche se in quantità limitate, e una molteplicità di richieste. Nel campo delle barche a vela, ad esempio, la clientela è abbastanza tradizionalista: nella barca cerca rassicurazione e i segni tipici di questa imbarcazione, come un certo tipo di legno, di materiali e di comfort. Con Beneteau si è puntato a un’impostazione che potesse essere sviluppata su una serie di progetti, facendo in modo che ognuno fosse una conseguenza di quello che l’ha preceduto e nell’insieme definisse una linea di prodotto specifico Beneteau-Pininfarina. Il poter operare su un numero di progetti conosciuto a priori consente inoltre di impostare una linea di intervento affinando il progetto di volta in volta, facendo tesoro di quanto via via viene sviluppato. Nel progetto specifico la filosofia di fondo del progetto può essere definita in due parole: innovazione senza stravolgimenti. Per le barche a vela, le più legate alla tradizione, il rischio di un ridisegno radicale era un totale rigetto di un cliente standard. E’ stato risolto cercando di capire con Beneteau quali fossero le tendenze evolutive del mercato senza rivoluzionarlo ma cercando di spostare il baricentro. Si è quindi puntato su forme tondeggianti, piani di coperta più lisci e lineari, integrando maggiormente le funzioni e sculturando il più possibile lo specchio di poppa. In Fianco di una barca a vela da 62 piedi, progettata da Pininfarina Studi e Ricerche per Beneteau. KINEO 2 1993 112 P I N I N FA R I N A Pianta del ponte delle cabine e, in alto, piano di coperta del motor yacht F14 Beneteau. KINEO 2 1993 Al centro, fugurini di due barche a vela della serie First Beneteau. 113 PROGETTISTI P I N I N FA R I N A PROGETTISTI Prospettiva della timoneria e, in alto, figurini dell'esterno, di un KINEO 2 1993 bagno e della cabina principale del motor yacht F14 Beneteau. 114 Figurino esterno del motor yacht Flayer F1. P I N I N FA R I N A sostanza un lavoro sui volumi a disposizione per uscire da forme già viste o banali. Lo stesso è avvenuto negli interni; al posto del teck e dei divani in color pastello sono stati recuperati il mogano e i rivestimenti in tela bianca, tipici delle grandi barche degli anni Trenta. Quest’ultimo è un altro filo conduttore: rifarsi alla cultura del grande yacht degli anni Trenta, ovviamente trasportato a oggi come materiali, ad esempio l’alluminio, e dimensioni. Per le barche a motore l’ambiente, prima ancora che il progetto, mostra differenze sostanziali. Innanzitutto i volumi. Nella barca a vela i volumi sono particolari, molto affinati, tondeggianti, l’interno è organizzabile facendo studi accuratissimi, al centimetro, sulla distribuzione degli spazi e degli impianti. Nella barca a motore gli interni sono più squadrati e definiti, richiedendo quindi studi meno accurati; il quadrato è un volume regolare con finestre verso l’esterno con una porta sul ponte di poppa con un effetto dentro e fuori (nella barca a vela si PROGETTISTI scende sempre sottocoperta). Inoltre non ci sono problemi di propulsione (il vento), si tende meno a riconoscere i caratteri tradizionali dell’imbarcazione - per cui si è meno legati alla presenza del legno - e si possono inserire materiali più d’arredamento (lacca, divani in pelle). Per l’esterno il problema è diverso. Oggi infatti questo tipo di barca è vissuta come una casa sull’acqua, dove si vive a contatto con l’acqua, si hanno necessità di numerosi e ingombranti accessori (windsurf, acquascooter ecc.) e vanno adeguatamente organizzate le superfici: prendisole, discese a mare dalla poppa. Inoltre, mentre una barca a vela va sotto l’effetto del vento, quindi è preminente l’aspetto funzionale del piano velico, su un’imbarcazione a motore ci sono problemi di tipo aerodinamico, per le alte velocità che si raggiungono. da un'intervista a Lorenzo Ramaciotti Direttore Generale di Pininfarina Studi e Ricerche spa Pianta del ponte di coperta e, in alto, vista prospettica dello spazio centrale della barca a vela della serie First 45. Figurino del 62 piedi Beneteau. In alto, il tavolo progettato per la barca a vela della serie First 53. KINEO 2 1993 115