scarica - Star AgroEnergy

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Memorandum of Understanding
5 dicembre 2012, Foggia
FORUM
Politiche Territoriali e Distretti Agro-Energetici
modelli possibili ed affidabili
Le Considerazioni del Forum
Il Forum sulle Agro-Energie, tenutosi nel quadro delle attività del progetto europeo “STAR” ed
organizzato dall’Università degli Studi di Foggia, ha inteso riunire un’ampia e qualificata
rappresentanza di Istituzioni, Enti locali, Associazioni di categoria, Consorzi d’impresa,
Organizzazioni di cittadini ed Associazioni per la difesa dell’ambiente, ovvero gran parte dei
protagonisti a vario titolo coinvolti nei processi di valorizzazione produttiva ed energetica delle
biomasse di origine agricola ed agro-industriale.
Lo strumento del Forum
Attraverso la costituzione di una “rete dei soggetti interessati”, il Forum intende accompagnare il
dibattito intorno alle fonti energetiche rinnovabili, orientare in senso favorevole lo sviluppo del settore
delle bioenergie e della green-economy, agevolare il dipanarsi dei temi problematici e cruciali ad esso
connessi, considerandone criticamente ostacoli, limitazioni, debolezze.
Il Forum promuove un approccio partecipativo, teso alla condivisione delle problematiche più avvertite
ed urgenti, favorendo una piena consapevolezza in merito alla complessità delle questioni in campo,
senza però smarrire l’esigenza di un dialogo impostato su di un rigoroso binario tecnico, ancorché
desideroso di confrontarsi su una comune visione, quella inerente la creazione di un sistema
produttivo ed energetico teso al superamento della dipendenza dai combustibili di origine fossile.
L’ambito elettivo dell’azione del Forum è quello regionale; esso però assume anche il compito di far
interagire virtuosamente differenti livelli, quello locale, nazionale ed europeo. Il Forum è una struttura
di servizio che in nessun modo può surrogare competenze e responsabilità di enti istituzionali, organi
amministrativi, strutture di rappresentanza. Esprime e realizza, in via del tutto informale, l’esigenza di
un ambito comune di confronto, approfondimento e sintesi fra i soggetti portatori d’interesse.
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Per una riconversione ecologica
Il Forum fa propri e rilancia i 7 punti programmatici elaborati nel “Manifesto per un Futuro Sostenibile
dell’Italia”. Solo dal perfetto incastro di numerose tessere è possibile prefigurare una riconversione
pienamente ecologica della nostra società (delle sue strutture produttive e dei suoi modelli di
consumo): recupero e riciclo di materiali di scarto e di rifiuti, risparmio ed efficienza energetica, fonti
rinnovabili, agricoltura ad elevato valore naturale e di qualità, riconoscimento di nuovi servizi a
salvaguardia ambientale, innovazione tecnologica in chiave sostenibile, sono tutti elementi
imprescindibili e complementari che debbono operare congiuntamente.
Le biomasse, la bioenergia, la bioeconomy
La valorizzazione delle biomasse è un’attività che si inquadra in questo contesto di generale
rinnovamento ecologico e gli operatori in questo campo, quelli più accorti e consapevoli, rivendicano
di agire attivamente nella direzione del miglioramento degli standard ambientali ed ecologici.
Se il nostro mondo vive oggi l’emergenza del riscaldamento globale, in conseguenza del rapido
dissiparsi in atmosfera delle fonti d’energia fossile, dobbiamo necessariamente adottare soluzioni
rigorose ed efficaci. Le filiere agro-energetiche, ognuna in funzione delle sue caratteristiche, devono
quindi poter dimostrare il pieno conseguimento di standard ambientali ed ecologici significativamente
favorevoli, in base ai quali la collettività riconosce loro valore ed utilità sociale.
Applicare ed estendere rigorosi standard ambientali
Allo stesso modo, si deve assumere che questi rigorosi standard di prestazione ambientale possano
divenire, al più presto, dotazione tecnica e gestionale di tutte le altre attività produttive, compresa
l’agricoltura “food” che, proprio perché orientata alla qualità delle produzioni, deve poter proteggere
la salubrità dell’ambiente da cui dipende il nostro benessere.
Tutto parte dall’agricoltura
In ambito agro-energetico, occorre considerare lo stretto legame che sussiste fra attività agricola ed
attività industriale, la imprescindibile base primaria (dunque agricola, biologica ed ecologica) di ogni
attività che possa definirsi di filiera. Ciò lega la produzione al territorio, alle sue specifiche vocazioni
produttive, proprio a partire dall’agricoltura.
L’integrazione delle filiere produttive
Le filiere produttive agro-energetiche, in tal modo, s’inseriscono nel quadro territoriale offrendo nuove
opportunità, in un rapporto complementare con le attività preesistenti. Così come in un ecosistema la
presenza di una “nicchia” ecologica giustifica l’inserimento di una nuova specie in grado di utilizzarne
al meglio le risorse disponibili (ciò che aumenta la diversità e la stabilità dell’ecosistema stesso), anche
in agricoltura la produzione di energia e di biomateriali deve essere colta come un’opportunità
aggiuntiva, in un rapporto d’integrazione e complementarietà con la produzione agricola tradizionale.
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Il modello produttivo reticolare della “biorefinery”
L’utilizzo plurimo di tutte le materie prime di origine agricola (anche quelle ritenute di scarto)
definisce il concetto di “biorefinery”, attraverso cui la cosiddetta agricoltura “non-food” perviene ad
un’integrazione pressoché completa con il settore industriale, non solo con riferimento alla produzione
di energia ma anche di prodotti e composti chimici utili in numerosi processi industriali. Questa stretta
integrazione consente di conseguire efficienze trasformative assai elevate in quanto una medesima
materia prima agricola può dar luogo ad un’ampia gamma di prodotti finali, mantenendosi comunque
invariati i costi relativi alla sua produzione. In tal modo la strutturazione a “filiera” dei processi
produttivi si articola, si ramifica, diviene assai più complessa e “reticolare”.
Sviluppo locale auto-sostenibile
Questa strategia, allorché incentrata su scala territoriale, chiama in causa la visione di uno sviluppo
locale auto-sostenibile, basato sul concetto di “capacità portante”, ossia equilibrato
approvvigionamento delle biomasse rispetto alle effettive disponibilità territoriali. E’ questa, la
condizione prima (certo non esclusiva e di per sé sufficiente) affinché lo sviluppo delle agro-energie
possa avvenire in sintonia con i necessari requisiti di rispetto della rigenerazione delle risorse agroecologiche e di ridotto impatto ambientale.
Un approccio aperto e multifunzionale
La dimensione locale delle filiere agro-energetiche determina che lo sviluppo delle bioenergie non si
realizzi a scapito dell’ambiente o, contestualmente, a danno delle altre filiere agricole (per esempio
quelle alimentari), sottraendo superficie coltivabile, risorse ed investimenti. Il progetto locale non
risulta invasivo ma si armonizza con le attività preesistenti instaurando una crescita equilibrata,
consapevole dei vincoli e delle limitazioni territoriali; allo stesso tempo costituisce un’opportunità per
porre a sistema una pluralità di obiettivi di più ampia portata: gestione sostenibile del patrimonio agroforestale; valorizzazione energetica degli scarti, dei residui e dei sottoprodotti; diversificazione degli
ordinamenti produttivi agrari, incremento del reddito agricolo, protezione delle aree soggette a
dissesto idrogeologico, innesco di processi di sviluppo rurale, aumento dell’occupazione e nuovo
insediamento imprenditoriale, ecc.
Si tratta, pertanto, di affermare il valore di una agricoltura produttiva ma diversificata, condotta
secondo criteri di sostenibilità ecologica e compatibilità ambientale, in grado di coniugare tutte le
espressioni della multifunzionalità, nel cui novero certamente si riconoscono anche le agro-energie,
aspetto certamente importante che, però, non può divenire assoluto e totalizzante.
Per una nuova qualità dell’energia
Avendo affermato che è utile e necessario ampliare le nostre disponibilità di energia alternativa al
fossile, ciò non può avvenire in modo indiscriminato o sommario. Il valore delle agro-energie, quindi,
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non può essere espresso, semplicisticamente, dalla quantità di energia che viene prodotta quanto,
piuttosto, dall’effettivo miglioramento della qualità della vita, in termini di un set articolato
d’indicatori. In termini ancor più espliciti, è assolutamente più determinante il modo attraverso cui
l’energia rinnovabile di origine agricola e forestale viene prodotta che non l’ammontare della sua
produzione.
Le Attività del Forum
Diversi e numerosi sono i temi sui quali, fin da subito, il Forum può esplicare un’utile funzione di
confronto; di seguito, se ne individuano alcuni:
 Diffondere cultura e consapevolezza in merito alle tecnologie, alla struttura ed all’organizzazione
territoriale delle filiere agro-energetiche, al modello energetico ad esse sotteso ed alle ricadute socioeconomiche conseguenti.
 Favorire convergenze in merito ai criteri di valutazione ambientale e di ottimizzazione tecnica delle
filiere agro-energetiche, tenendo in seria considerazione le critiche sollevate da una parte della
pubblica opinione ed operando secondo un approccio trasparente ed inclusivo, teso a favorire il
dialogo e la partecipazione.
 Confrontarsi in merito ai criteri di pianificazione energetica territoriale, per definire bacini a forte
vocazione agro-energetica (in base alla natura, densità, idoneità alla conversione energetica delle
biomasse localmente recuperate) ed al contempo identificare distretti agro-energetici capaci di
attivare le infrastrutture insediate nel territorio a servizio della produzione d’energia e di
biomateriali, ovvero promuovendone lo sviluppo.
 Contribuire al possibile superamento di vincoli di natura “non tecnica” che ostacolano e rallentano
gli investimenti nel settore; essi sono, il più delle volte, inerenti a farraginose procedure
amministrative per il rilascio delle autorizzazioni alla costruzione ed alla gestione degli impianti;
spesso ciò accade nei piccoli Comuni e nei riguardi delle piccole imprese, delle cooperative o delle
associazioni imprenditoriali, primariamente interessate alla realizzazione di impianti di piccola e
media taglia.
 Diffondere conoscenza ed innovazione tecnologica, identificando nuovi e sempre più affidabili
processi di conversione energetica e di valorizzazione delle biomasse a vantaggio del settore.
 Valutare congiuntamente, in modo ampio e trasversale (ossia non corporativo) le posizioni che il
Forum dovrebbe assumere in merito ai provvedimenti normativi, regolamenti, discipline e buone
prassi, mostrando capacità d’interlocuzione con tutti i soggetti portatori d’interesse e con le
istituzioni da cui dipende il governo del settore.
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