e volte! - Nuove Direzioni

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e volte! - Nuove Direzioni
marzo - aprile 2017
Rivista bimestrale
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www.nuovedirezioni.it
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Rivista registrata al Tribunale di Firenze il 1° dicembre 2010 con numero 5809
Editore e
Associazione Nazionale Nuove Direzioni
proprietà
Cittadino e Viaggiatore
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50125 FIRENZE via di San Niccolò 21
La Redazione prende in esame la richiesta di pubblicazione se il
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subordinata al preventivo consenso scritto della redazione oltre che
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di non diffondere il proprio messaggio a terzi in qualsiasi forma.
Riccardo Romeo Jasinski
responsabile
Coordinatore
Pier Luigi Ciolli
editoriale
Matteo Radaelli
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Revisione testi
Margherita Maniscalco
Caterina Ristori
Enrico Pazzagli (Genesi Gruppo Editoriale)
Progetto
Andrea Biancalani - Prato
Sito
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nel rispetto delle normative inerenti ai cookies
Genesi Gruppo Editoriale
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Anno XXX • n. 176 marzo-aprile 2017
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il numero Vittoria,
Dal 1988 la rivista dell’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti
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Impaginazione
n.
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marzo-aprile 2017
In questo numero
8 L’antica Monterano
21 Diario di viaggio a Vignola
Esemplare gratuito fuori commercio
38 Circolazione stradale autocaravan
editoriale
Omicidio stradale: come tutelarsi
La dash cam è una piccola telecamera che registra ciò che accade all’esterno
del veicolo nella direzione in cui il dispositivo è rivolto, le cui immagini
sono scaricabili su un computer. Soprattutto per quanto andremo a esplicitare, consigliamo di acquistarla e di accenderla sempre prima di allacciare le
cinture di sicurezza, perché la Legge n. 41 del 23 marzo 2016 ha introdotto
i reati di omicidio stradale e lesione stradale di cui rispondono anche coloro
che cagionano la morte o lesione grave o gravissima con violazione delle
norme sulla disciplina della circolazione stradale. Si tratta dunque di una
responsabilità addossabile:
• al guidatore che circola violando quanto previsto dal Codice della Strada
(esempio: guida in stato di ebbrezza e/o sotto l’effetto di droghe o farmaci
che possono alterare la capacità di guida eccetera) e/o quanto previsto dalla carta di circolazione (esempio: sovrappeso, mancata revisione,
pneumatici consumati eccetera) e dalla patente (esempio: obbligo occhiali
non rispettato eccetera);
• al proprietario del veicolo che consegna alla guida di altri il proprio veicolo senza aver fatto eseguire la revisione, la prevista manutenzione, con
gli pneumatici consumati o quant’altro. Ecco perché per lui è essenziale
archiviare tutti i documenti inerenti agli interventi di revisione e manutenzione del veicolo. Procedura indispensabile per i proprietari degli autoveicoli elencati nell’articolo 54 del Codice della Strada, in particolare
quelli per il trasporto merci e/o persone. Perciò, per non essere coinvolti
nell’accusa di omicidio stradale e/o lesione stradale, essi devono dimostrare un’efficiente organizzazione del lavoro nella propria azienda in
linea con le norme della sicurezza; e a questo scopo deve far partecipare
i propri dipendenti a specifici corsi di formazione nonché inviare ciclicamente un ordine di servizio con elencate le sanzioni che l’azienda prenderà nei confronti dell’autista che: eluda di segnalare tempestivamente e
per scritto eventuali criticità riscontrate nell’autoveicolo a lui consegnato; beva alcolici prima di mettersi alla guida; assuma droghe; assuma
farmaci che possono alterare la capacità di guida; alteri e/o modifichi il
cronotachigrafo; parli al cellulare durante la guida; non rispetti i tempi
di riposo previsti; viaggi con patente scaduta;
• al gestore della strada, qualora risulti che una mancata manutenzione
e/o errata progettazione abbia determinato l’incidente e/o abbia aumentato i danni alle persone coinvolte.
Per evitare contenziosi e condanne, potrebbe rivelarsi decisivo l’utilizzo delle
dash cam quale elemento istruttorio per confermare e/o modificare quanto
rilevato dagli organi accertatori, acquisibile anche in sede amministrativa ai
sensi dell’articolo 13 della Legge 689/1981.
Pier Luigi Ciolli
• n. 40 marzo-aprile 2017
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Sommario
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ARTE IN CITTÀ
6 • Lajos Ravasz. In mostra le recondite armonie del pittore ungherese
8 • Capolavori dell'Impressionismo. Una grande mostra
raccontata in 140 opere tra dipinti, fotografie e incisioni a colori su legno
OLTRE L'OVVIO
14 • Espressionismo tedesco. I gruppi di Dresda e Berlino
20
ITINERARI
20 • Parco Giardino Sigurtà. Continua la stagione 2017
ricca di iniziative, novità e attrazioni naturalistiche
SCIENZE
24 • Il Pànace gigante. Un'invasiva e velenosa pianta aliena,
diffusa anche in Italia
71 • Rapporto rifiuti speciali. Luci e ombre di uno smaltimento e di un riciclaggio ancora non adeguati
76 • Rifiuti solidi urbani. Un'emergenza su scala planetaria
84 • Artico. Ecco cosa è accaduto 14 mila anni fa
87 • Mar Mediterraneo. Rilevate altissime concentrazioni di
microplastiche
88 • Mar Piccolo di Taranto. I batteri ne riducono la contaminazione
14
8
n. 40 marzo-aprile 2017
CIRCOLAZIONE STRADALE
30 • La dash cam è tutela. Una piccola telecamera di
sicurezza per evitare sorprese e raggiri in caso di
incidente stradale
SALUTE
78 • Alla ricerca di un bel sorriso. Vantaggi e svantaggi
degli allineatori dentali invisibili
In copertina: foto di Riccardo Marrani
Si ringraziano tutti coloro che hanno fornito le foto pubblicate su questo
numero.
84
La data e/o il programma degli eventi che pubblichiamo possono cambiare
e/o venire annullati. Pertanto, la Redazione invita il lettore a informarsi prima
di partire inviando un'email oppure telefonando alle segreterie che abbiamo
inserito nel riquadro INFO.
Nel caso di racconti di viaggio, non avendo la possibilità di un continuo riscontro
sulle informazioni tecniche in essi contenute, leggere le informazioni e consigli di
base che abbiamo inserito nella rivista inCAMPER numero 165
http://www.incamper.org
e nella rivista NUOVE DIREZIONI numero 29
http://www.nuovedirezioni.it
oppure chiedere all’autore inviando un'a mail a [email protected].
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TITOLO CATEGORIA
Arte in città
Lajos Ravasz
In mostra le recondite armonie del pittore ungherese
di Lucia Bruni
Casa di Dante, Firenze
Dall'11 febbraio al 9 marzo 2017
gine ungherese, si rivelano in tutta la scoperta
nudità delle proprie radici intellettive, quelle
che contano nella vita di ognuno di noi.
Ricche di sensibilità e pervase da un senso di
solitudine, ma anche di cercata coralità, queste
opere ci raccontano molto del nostro “esserci”.
Ciò che eravamo o pensavamo del nostro vissuto, quello che siamo o crediamo di mostrare,
ciò che forse saremo o speriamo di trovare nel
trascorso della nostra vita. Eppure l’uomo non
compare mai in queste tele, neppure quando
sono affollate di gente.
È così che guardiamo alle montagne palpitanti
nella loro maestosità quasi sensuale; ci portano a immaginare sentieri battuti da chi le ha
scalate, quelli ora coperti da tenera neve oppure rimasti così, nell’attesa di altre presenze.
È così che guardiamo agli intrecci, talmente
avviluppati nelle trame della loro immanenza,
da lasciare solo al passero, al merlo o a una
cicogna di avvicinarsi e sostare per riprendere
O forse potremmo definirle “esistenziali”, le armonie che affiorano nelle opere dell’artista di
origine ungherese Lajos Ravasz (1939-2015).
Dalla scelta dei soggetti al contesto impaginativo, alle eleganti realizzazioni, il cammino
dell’artista, offre infatti un’ampia panoramica
del suo pensiero filosofico, rivolto alla presenza
dell’uomo nella società, al suo Da-sein, ovvero
l’esser-ci, il cogliersi come individuo pensante;
l’uomo, “ente” privilegiato poiché in grado di
trascendere la realtà con un atto di libertà.
È anche questo, a mio parere, il messaggio che
l’autore intende porgere allo spettatore nella sua
rivisitazione, in chiave moderna, della classicità
dell’arte.
Il concetto dell’uomo, arbitro del proprio destino e fusione di pensiero e azione, trova la sua
concretizzazione nella scelta di un ricercato rigore estetico, mediato appunto dalla classicità e
atto di forza da cui si dipartono le linee di tutta
l’attività pittorica di Ravasz, andando a rappresentare la costante che caratterizza la sua complessa e interessante personalità artistica.
Scomporre l’“inquietudine” di Michelangelo
(l’opera in mostra non è che una delle numerose eseguite) con interventi pittorici di pacata ma
incisiva trasgressione, non è una demitizzazione, bensì un modo per entrare in punta di piedi
nell’arte del maestro, riaffermandone la possanza e dilatandone la grandezza, affinché il nostro
presente ne abbracci la sacralità.
Ecco che la scelta dei soggetti e le conseguenti
disarmonie, per altro solo apparenti, che costituiscono l’universo pittorico dell’autore di ori-
Grazie a Cividin Anna Maria, moglie del
pittore, da sabato 11 febbraio al 9 marzo
2017 le opere del maestro saranno in mostra presso la “Casa di Dante" a Firenze
Inaugurazione: 11 febbraio 2017 ore 16,30.
Un messaggio di moderna classicità
23 febbraio 2017 ore 16,30 l’incontro sulla
pittura: Divinità negli occhi di un artista.
Ai suddetti appuntamenti parteciperanno
Lucia Bruni e Federico Napoli.
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Firenze
delle quali è pienamente consapevole. Dal percorso classico, preziosa eredità del passato, Ravasz giunge, dunque, a stringere un patto con
il presente, con le sue amenità, i suoi silenzi, le
sue contraddizioni, e attraverso l’uso sapiente
del pennello, lascia altre infinite eredità, tanto
più preziose in quanto figlie della sua fervida
dinamica di pensiero.
fiato prima di altri voli: ma è l’uomo che li ha
manipolati, li ha intessuti, abbandonandoli poi
al loro destino, forse affinché altre mani arrivino a disgiungerli; e laggiù, lontano, ancora la
presenza dell’uomo che ha costruito città, di cui
si vede spuntare un piccolo segno, il simbolo di
una conquista, come la Cupola del Brunelleschi
o Castel Sant’Angelo.
È così che guardiamo alle folle: uomini, donne,
ragazzi, vecchi, e tutti ci volgono le spalle, ma
non per alterigia o mancanza di considerazione
e rispetto; ce lo dicono i colori vivaci degli abiti, il “mosso” delle scene, la disinvoltura delle
pose, talora soffuse di sottese serene armonie.
È un dialogo silenzioso con lo spettatore, che
invita a osservare chi si racconta fra gli altri, ed
è anche un modo per destare la curiosità degli
argomenti.
È ancora protagonista l’uomo comunque, gettato nel mondo e sottoposto alle sue limitazioni
INFO
Società delle Belle Arti
Circolo degli Artisti “Casa di Dante"
via Santa Margherita 1/R - Firenze
055 218402
orario: 10 - 12 /16 -19 lunedì chiuso
ingresso libero
Immagine dalla copertina del catalogo
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TITOLO CATEGORIA
Arte in città
Capolavori dell'Impressionismo
Una grande mostra raccontata in 140 opere tra dipinti,
fotografie e incisioni a colori su legno
di Marisa Saccomandi
Storie dell'Impressionismo. I grandi protagonisti da
Monet a Renoir da Van Gogh a Gauguin
Museo di Santa Caterina, Treviso
Fino al 17 aprile 2017
di celle nel recuperato Monastero di Santa Caterina. Il percorso si svolge secondo un filo conduttore, nel quale sono comprese fotografie e
incisioni giapponesi a colori su legno.
Parlare della corrente impressionista significa
immergersi nel mondo parigino di fine Ottocento e primo Novecento, nella campagna circostante, nei suoi fiumi e coste: le sei sezioni della
mostra contemplano questi filoni tematici.
Sono rappresentati paesaggi ripresi nell’arco
dell’anno, sotto la neve, il sole dell’estate, i lavori stagionali (semine, mietiture, raccolta della
legna…), rappresentazioni di piccoli paesi che
Se vi piace Treviso, una città nella quale molti
amerebbero vivere per l’invidiabile qualità della
vita, e se siete curiosi di vedere o rivedere una
gran quantità di capolavori dell’Impressionismo
(e dintorni), vale la pena visitare questa mostra.
È quasi un’overdose di emozioni farsi travolgere
dalle oltre 140 opere esposte, in un susseguirsi
Camille Pissarro, La casa di Piette a Montfoucault, 1874
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Treviso
Gustave Courbet, L'onda, 1869
Possono apparire vezzose, come Eva Callimachi-Catargi (1881) di Hanri Fantin-Latour o la
Giovane donna con gatto di Kikugawa Eizan
(1810), oppure rassicuranti come Mére Grègoire
di Courbet, inquiete come George Sand di Delacroix…
Il campionario maschile è altrettanto vario.
Se amate Van Gogh, per l’inquietudine che traspare da ogni suo dipinto, si possono osservare
capolavori straordinari (quasi tutti provenienti
dalla collezione olandese Kröller-Müller di Otterlo). La sua pittura non nasconde più realtà
edulcorate, come i rigidi canoni dell’Accademia
pretendevano per salvaguardare la tradizione,
ma condizioni sociali e stati d’animo pieni di
sofferenza, dove il dolore trapassa il cuore con
la forza del segno e del colore.
Diverse sono le nature morte, in un susseguirsi
di trasformazioni; si parte da un verismo me-
erano e sono il vanto della Francia. Gli artisti
rimangono affascinati dai fenomeni naturali,
come la descrizione del mare in tempesta.
L’onda di Courbet (1869) è messa accanto a quella del giapponese Hokusai (1831) e a quella di
Gustave Le Gray (1857), fotografo all’epoca in
cui, questa rivoluzionaria tecnica di riproduzione della realtà, era ancora agli albori.
Il confronto è visibile anche nella Foresta di
Fontainebleu (1851-52) stampata su carta da
negativo, e quella dipinta da Diaz de la Peña nel
1867. Attirano e coinvolgono ambienti e soggetti naturali come Le ninfee di Monet del 1908
e il suo Salice piangente del 1918, così avvolgente e intricato da identificarlo col suo stato
d’animo quando, alla fine della sua vita, quasi
cieco, disse di abbandonarsi al colore.
Le figure femminili sono descritte in ritratti e
scene di vita quotidiana.
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Arte in città
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Treviso
Vincent Van Gogh, Geslsi potati al tramonto, 1888. Pagina a fronte: Pierre-Auguste Renoir, Mademoiselle Irène Cahen d'Anvers, 1880
Salendo nella parte superiore del convento, la
prima cella del percorso ospita tre rappresentazioni, che fanno riferimento all’immagine femminile prima dell’avvento degli Impressionisti.
Sono tre opere d’arte provenienti dalla Scottish
National Gallery di Edimburgo: una Venere che
sorge dal mare di Tiziano, Una Donna nel letto
di Rembrandt e Il banchetto di Erode di Rubens.
Non è esagerato affermare che, queste tre meraviglie, meritano da sole il viaggio.
Nel piano sottostante il Museo, un’altra esposizione presenta una cinquantina di artisti del
’900, dal titolo “Da Guttuso a Vedova a Schifano”. Se non bastasse, nel vicino storico Palazzo Giacomelli, affacciato sul fiume Sile — che
ticoloso, visibile nelle splendide Primule, pere
e melograni di Fantin Latour (1866), alla semplicità del Vaso di papaveri di Monet, o al Crisantemo in fiore e farfalla di Kikugawa Eizan.
Cézanne aveva dichiarato che avrebbe sorpreso
Parigi con la descrizione di una mela, poi lo farà
Magritte col resto del mondo. Anche qui, come
in tutte le altre sezioni, è messa in evidenza l’influenza della cultura giapponese in Europa.
Il confronto è visibile attraverso stampe di artisti
famosi come Hokusai, Hiroshige e altri. Questa
passione era nata e si era poi diffusa, attraverso
i commerci con l’oriente e le grandi esposizioni
universali di Parigi del 1867 e 1878. Diversi pittori erano collezionisti di arte giapponese.
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Arte in città
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Treviso
Henri Fantin-Latour, Primule, pere e melograni, 1866
Pagina a fronte: Tiziano Vecellio, Venere che sorge dal mare, 1520 circa
Claude Monet, Salice piangente, 1918
attraverso i suoi rami scorre con le sue limpide
acque nella città — altri 12 pittori espongono
opere contemporanee: un itinerario splendido
come pochi.
Il Convento di Santa Caterina, sede della mostra, oggi adibito a Museo Civico, conserva importanti collezioni di archeologia e arte antica
della città.
Nella grande chiesa attigua, oggi sconsacrata,
si possono ammirare alcuni recuperati affreschi
del 1400 e altri su telaio, di notevole qualità,
di Tomaso da Modena. Provengono da una
cappella della chiesa di Santa Margherita degli Eremitani, in via di demolizione nel 1883, e
miracolosamente salvati dall’abate Luigi Bailo
che, con alcuni collaboratori, riuscì a staccarli dalle pareti. Questi preziosi affreschi del ’300
raccontano il martirio di Sant’Orsola, in undici
riquadri narrativi.
Con questa esposizione nella sua città natale,
Marco Goldin, il curatore, celebra i vent’anni
della sua attività.
Durante la presentazione dell’evento ha messo
in evidenza come aver coinvolto 10 milioni di
visitatori con le sue mostre d’arte lo renda particolarmente orgoglioso.
Ha aggiunto, inoltre, di avere contribuito personalmente con 250 mila euro e altri sponsor con
450 mila, per l’adeguamento delle sale dell’antico monastero di Santa Caterina.
I lavori risultavano fondamentali per ospitare in
sicurezza il patrimonio artistico esposto, proveniente da ogni parte del mondo. Nessuna spesa
è stata sostenuta dalle casse comunali.
La speranza degli amministratori trevigiani è
che questi eventi culturali siano un’opportunità
per l’economia della città.
INFO
0422 429999
www.lineadombra.it
Parcheggi e sosta autocaravan: Zona Stadio
Comunale in Via Castello d’Amore (a 10 minuti a piedi dal Museo di Santa Caterina).
Qualsiasi tipologia di biglietto dà diritto a
visitare, nel corso della stessa giornata, sia
le mostre sopracitate, sia la collezione permanente della Pinacoteca Civica e la Chiesa
di Santa Caterina.
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TITOLO CATEGORIA
Oltre l'ovvio
Espressionismo tedesco
I gruppi di Dresda e Berlino
di Lidia Pizzo
Lettori carissimi, vi dico nuovamente che doversi districare tra i tanti movimenti artistici
europei, che si accavallano tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, è davvero
impresa da titani.
Infatti, contemporaneamente, come avrete letto
su questa stessa rivista, si sviluppano correnti e
movimenti in Francia, Italia, Germania, Inghilterra e nel Nord Europa, in Norvegia in particolare (“L’urlo” di Munch è del 1893, come dicevo
nel numero scorso di questa rivista), e così via.
Quindi, portate pazienza e perdonate qualche
strafalcione o qualche periodo artistico che si
accavalla con l’altro. Sarà inevitabile andare
avanti e poi tornare indietro con le date perché,
come state constatando, tutta l’Europa è percorsa dai venti di rinnovamento.
Diamo a Cesare quel che è di Cesare, per dire
che l’Impressionismo francese diede il la per
una serie di innovazioni artistiche.
Dopo Munch, di cui abbiamo parlato nel numero precedente, facciamo una puntatina in Germania, per vedere come stanno lì le cose.
Come sempre diamo un paio di notizie sulla storia e cultura del tempo. La Germania raggiunge
la propria unificazione nel 1871, ma dal punto
di vista sociale, le sue strutture restano quelle
di un tempo, affidate all’aristocrazia terriera e
all’apparato militare; ma, data la volontà teutonica, in pochissimi anni la nazione si trasforma in potenza industriale, anche se l’imperatore
resta un sovrano assoluto, che esercita la sua
autorità, anche sull’arte e la letteratura.
A quanto sopra, si aggiunga un’urbanizzazione rapidissima, insieme a un’altrettanta rapida
crescita demografica e alla formazione di un
sottoproletariato di origine contadina, e ciò
determina un peggioramento dei problemi sociali, che non lasciano indifferenti gli intellettuali.
Dal punto di vista artistico, poi, dopo Cranach,
Dürer, Holbein, Grünewald e qualche altro che
aveva ben assimilato la lezione del Rinascimento italiano, non c’erano stati artisti di rilievo,
anche perché la regione era stata afflitta da
molte guerre. Una minima ripresa culturale si
era avuta col Romanticismo, che tendeva al recupero delle radici medievali e misticheggianti.
Tra le più importanti personalità del periodo ricordiamo Caspar Friedrich.
Immediatamente dopo di lui, in Francia furoreggia l’Impressionismo e le correnti successive.
Da questo momento, anche la Germania cerca
di colmare il divario mediante scambi e aggiornamenti culturali, attraverso il movimento
espressionista, le cui radici vengono ricercate
negli elementi autoctoni tedeschi e nel gotico
in particolare, utilizzati in funzione anticlassica,
ma anche in Gauguin, per l’impiego di campiture colorate indipendenti dal colore locale, in
Van Gogh per la scelta dei soggetti umili e per il
soggettivismo con cui li interpreta, nonché nella suggestione della pittura negra, polinesiana,
giapponese e via dicendo.
Il termine Espressionismo, ovviamente, vuole
contrapporsi al termine Impressionismo e viene adoperato soprattutto in Francia. Infatti, lo
stesso Matisse già nel 1908 afferma che ciò che
lui vuole perseguire è l’espressione. Invece, in
Germania, si evita in un primo tempo accuratamente il termine, preferendo la voce selvaggi in
quanto traduzione di fauves. Comunque, in ogni
caso, dovete tenere presente, cari lettori, che
questo movimento raccoglie personalità molto
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14
Espressionismo tedesco
Kirchner, Cinque donne sulla strada, Museo Ludwig, Colonia
diverse tra loro, le cui opere, dal punto di vista
formale, hanno poco in comune.
Tra l’altro, oltre a Gauguin e Van Gogh, un artista da cui gli Espressionisti tedeschi prendono
le mosse è Munch.
Quest’ultimo, in particolare, espone nel 1892
ben 52 tele alla Kunstlervereinigung di Berlino,
le quali suscitano uno scandalo enorme, tanto
che deve intervenire la polizia per sedare il tumulto degli spettatori e la mostra deve chiudere
il giorno dopo l’inaugurazione.
Immaginate, miei cari, l’entusiasmo dei giovani
artisti, i quali si rendono subito conto che sta
per nascere un’arte nuova, la quale, per forza
di cose, è respinta dal pubblico, in quanto non
compresa, perché esula dall’accademismo imperante in Germania.
Si formano, così, tre importantissimi gruppi,
quello di Dresda, di Berlino e di Monaco.
A Dresda nasce Die Brücke nel 1905 (ricordate?
n. 36 di N.D.) di cui fanno parte Ernst Kirchner,
Enrich Heckel, Fritz Bleyl, e Karl Schmidt-Rottluff e che dura fino al 1913, costituendo un
insieme compatto con un programma definito (cosa che non avverrà col Cubismo, di cui
si parlerà nei prossimi numeri). In un secondo
momento vi aderiranno Max Pechstein (18811955) Aksele Gallén-Kallela (1865-1931), Kees
van Dongen (1877-1968) e qualche altro.
A Monaco, invece, tra il 1911 e il 1914 si costituisce Der Blaue Reiter con Kandinskij come
maggiore rappresentante.
A Berlino, Vienna e la Renania si costituisce,
sempre intorno al 1911, la Nuova Secessione, con
un programma ben definito e in opposizione alla
Secessione Berlinese (1908), che si era costituita
allo scopo di attrarre a Berlino artisti che potessero sostenere l’arte ufficiale di Guglielmo II.
La Nuova Secessione ha come esponenti più importanti il pittore Max Liebermann e il mercante
d’arte Paul Cassirer. A questa aderiscono anche i
membri della Brücke, ma la coesione del gruppo
dura poco a causa di contrasti interni, quindi si
costituisce La Libera Secessione.
Tra gli artisti che vi partecipano ricordiamo Max
Beckmann, Lyonel Feininger, Ernst Barlach,
Oscar Kokoschka, di cui abbiamo già trattato sul
numero 24, e tanti altri.
Tanto per aprire un discorso un po’ più articolato, facciamo un’osservazione di fondo.
L’Espressionismo tedesco e quello francese
hanno in comune un certo decorativismo derivato dall’Art Nouveau e come padri Munch,
Van Gogh, Gauguin, già citati, e in parte anche
Cézanne. Ma, mentre gli artisti francesi hanno
come effetto moderatore l’influenza della tradizione del realismo (ricordate Coubert, Manet
e altri, trattati nel precedente numero 21?), in
quanto eredità dell’Illuminismo, i tedeschi, invece, sono dominati da ideali più astratti e individualistici.
Infatti, molti critici sostengono che, per la nascita dell’Espressionismo tedesco, sia stata determinante la filosofia di Nietzsche, le cui idee,
nonostante fosse scomparso nel 1900 e avesse
trascorso gli ultimi dieci anni della sua vita in
manicomio, aleggiavano nel cielo germanico
col suo messaggio, non solo di vita, ma anche
di arte. Tant’è vero che la ribellione degli artisti espressionisti non è tanto stilistica, come
era stato per l’Impressionismo, quanto di lacerazione dello spirito, che strappa immagini,
parole, suoni alla tensione creativa o, meglio,
alla tensione in cui la realtà fisica e psichica si
• n. 40 marzo-aprile 2017
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Oltre l'ovvio
dissolve nell’ebbrezza dionisiaca piuttosto che
nell’apollinea.
Ma cosa vuol dire, mi state chiedendo, lettori,
dionisiaco e apollineo?
È presto detto: Nietzsche, ne “La nascita della tragedia”, sostiene che il dionisiaco deriva
dalla forza vitale e dal caos del divenire, mentre l’apollineo da una fuga dall’imprevedibilità delle circostanze, e si esprime nell’armonia
dell’arte plastica. Di conseguenza, l’apollineo fa
leva sulla ragione e la stasi, il dionisiaco sul
caos e sull’istinto.
Mi sono inoltrata, esimi lettori, su un terreno
scivoloso? Avete ragione. Stop allora, e torniamo al Die Brüke (Il Ponte, in italiano, in quanto passaggio verso l’avvenire) e alla speranza
di un’arte nuova come espressione di un uomo
nuovo. A Dresda, nelle varie gallerie private,
venivano esposti i quadri dei francesi, sia impressionisti che post-impressionisti, come pure
quelli della Secessione di Vienna. I giovani de
Il ponte, allora, si pongono come obbiettivo
quello di rinunciare alla tradizione intellettuale
e artistica, in favore di un’arte libera e vitale,
opposta alle forze dell’establishment.
Essi protestano apertamente contro l’ipocrisia
e la decadenza materialistica delle classi dominanti, contro la tirannia delle Accademie,
dell’Impressionismo e del Neoimpressionismo, i
cui quadri, nell’epoca della dinamicità dell’industrializzazione, non dicono più nulla alle giovani generazioni.
Difendono, invece, un’arte decorativa fortemente aggressiva, un’emotività portata all’estremo e
un mestiere brutalmente scoperto. Infatti, se il
compito degli Impressionisti francesi era quello
di captare la realtà, il compito del Die Brüke è
quello di ricreare la realtà.
E come realizzano i loro intenti, vi starete domandando? Intanto rifiutando ogni linguaggio
preesistente.
Essi sostengono di voler cercare la genesi
dell’atto creativo al di là di qualsiasi tecnica,
perché il compito dell’artista è quello di rendere
Erich Heckel, Mattonificio, Brücke Museum, Berlino
• n. 40 marzo-aprile 2017
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Espressionismo tedesco
concreto l’istinto creativo dell’uomo, contro il
lavoro meccanico e razionale dell’industria.
La tecnica preferita sarà la xilografia, un antico metodo incisorio su legno, consistente nello
scavare l’immagine e lasciare in rilievo i contorni. Il tutto sarà, poi, inchiostrato e riportato sul
cartoncino per mezzo di un torchio.
Ovviamente, il segno non avrà la morbidezza
dell’incisione su rame, poniamo, ma sarà angoloso, rigido ed evidenzierà anche le fibre del
legno.
Relativamente alle pitture, invece, l’artista non
sceglierà i colori col criterio della verosimiglianza ma userà all’interno del medesimo quadro colori dissonanti, stesi densi e senza sfumature, linee separate e sconvolte, forme naturali
volutamente modificate, accanto a una tecnica
sommaria e intenzionalmente rozza, insieme
alla scelta di soggetti inseriti in contesti primordiali. A quanto sopra si aggiunga la deformazione intenzionale dell’oggetto che, però, non è
deformazione ottica e non è neanche la caricatura della realtà.
Infatti, la bellezza è un fatto ideale che, nel momento in cui si concretizza, può diventare anche bruttezza. Il brutto, in quanto degradazione
del bello, così, entra per la prima volta nella storia dell’arte.
Nel 1910 il gruppo organizza a Dresda una grande mostra, che può considerarsi una retrospettiva; dopodiché, alcuni artisti si trasferiranno a
Erich Heckel, Nudo sul sofà, Brücke Museum, Berlino
Berlino, ove entreranno in contatto con scrittori
come Thomas Mann, Eistein, Musil e altri, di cui
spesso illustreranno le opere.
A questo punto, lettori, vi chiederete quale sia
l’atteggiamento della cultura accademica verso
questi movimenti. È inevitabile che, dagli ambienti ufficiali, gli artisti siano malvisti, di conseguenza si avvicineranno alla rivista rivoluzionaria Der Sturm, che pubblicherà fino al 1932,
e grazie alla quale conosceranno il gruppo del
Blaue Raiter.
Ora, andiamo a vedere qualche lavoro del Die
Brücke più da vicino, il cui capo spirituale è
Ernst Kirchner (1880-1930), un bell’uomo dal
carattere molto sensibile ma irrequieto, entusiasta e appassionato, molto vulnerabile e permaloso.
I suoi quadri, più di mille, sono i più rappresentativi del gruppo, perché esprimono una forte
carica emotiva e un uso del colore steso in modo
pastoso (molto vicino a quello dei Fauves), seguendo un ritmo vigoroso, come una sorta di
furia, laddove il segno si allunga, seguendo la
tensione delle forme.
Man mano che l’artista progredisce nell’esperienza pittorica, riduce il numero delle tinte,
come vediamo in “Cinque donne nella strada”, i
cui colori si limitano ai grigio-seta, blu e verde.
Miei cari lettori, ora osservate bene la composizione.
Essa è allungata verticalmente ed è “riempita”
fino al margine superiore del quadro, mentre il
primo e il secondo piano si relazionano attraverso un rapporto ricco di tensione.
Forme e colori s’intrecciano attraverso l’eleganza delle linee, come se fossero piume.
Eccezionali sono le xilografie dell’artista in
questione, che costituiscono uno dei punti più
alti dell’arte del XX secolo.
Un altro artista che fa parte dell’Espressionismo
tedesco è Enrich Heckel (1883-1970).
Tanto Kirckner è socievole, affascinante ed
estroverso, quanto quest’ultimo è taciturno,
ma con un’idea saldissima dell’amicizia e dello spirito di collaborazione del gruppo. Tant’è
vero che sarà lui a occuparsi di molte questioni
pratiche, come quella di trovare un atelier, di
organizzare le prime mostre, di farsi carico delle
trattative commerciali e così via.
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Oltre l'ovvio
Karl Schmidt-Rottluff, Bagnanti sulla spiaggia, Niedersächsisches, Hannover
Ma, affezionati lettori, interessiamoci, adesso,
della sua opera.
In un primo momento, come osserviamo nel
“Mattonificio”, l’artista usa pennellate molto
vicine allo stile di Van Gogh. Infatti, la visione
nel suo insieme è piuttosto sintetica e senza la
resa di alcun dettaglio, mentre l’immagine risulta scaturire da pennellate veloci, brevi e per la
maggior parte curve, mentre i colori sono ridotti
al verde, blu, rosso e giallo.
Ben presto, però, Heckel comprende che questo
stile non potrebbe avere alcuno sviluppo, così,
intorno al 1908, esso diventa più sintetico e più
morbido, le pennellate si allungano, il colore è
più duttile e ricopre tutta la superficie, come vediamo in “Nudo sul sofà”.
Adesso, interessiamoci brevemente del più giovane artista del gruppo: Karl Schmidt-Rottluf,
nato nel 1884 e introdotto nel gruppo da Heckel.
Influenzato da Van Gogh, libera l’uso del colore
dall’adesione alla realtà.
Karl è un giovane timido e riservato, e si reca
poco a dipingere nello studio collettivo, né
partecipa alle gite sui laghi, piuttosto preferisce
ritirarsi in solitudine a Dangast, sul Mare del
Nord, di cui dipinge numerosi paesaggi dai colori densi e pastosi. Rossi e blu sono le tinte
dominanti, mentre le pennellate si fanno viepiù
dinamiche, come se il paesaggio fosse percorso
dal movimento.
Solo qualche anno dopo, la pennellata si farà
meno convulsa e più larga, e le campiture sa-
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Espressionismo tedesco
ranno separate da grosse linee di contorno,
mentre la gamma cromatica si restringerà, come
vediamo in “Bagnanti sulla spiaggia”.
Adesso, vorrei spendere due parole su un artista che, nel 1906, entrò a far parte del gruppo
in questione: Emil Nolde, il cui vero nome era
Emil Hansen, figlio di agricoltori, che da generazioni vivevano a nord-ovest della Germania, nello Schleswig, una regione pianeggiante
esposta alla violenza delle forze della natura,
che l’artista trasformerà nella sua fantasia in
forze demoniache e grottesche. Accanto a questa componente bisogna aggiungere anche il
pietismo protestante, che rimane indelebile nel
corso della sua vita.
Poco portato per l’agricoltura, va nel 1890 a
Berlino, dove copia le opere dei grandi artisti
nei musei, e solo quando si trasferisce in Svizzera, alcuni anni dopo, viene a contatto con la
pittura contemporanea, e una volta tornato in
patria entra nel gruppo Die Brücke.
Osserviamo velocemente un paio d’immagini.
Entrambe fanno parte del “Trittico di Santa Maria Egiziaca”, una peccatrice pentita, che si ritira
in penitenza nel deserto. Voi stessi, lettori, potete notare la violenza e la densità del colore, che
l’artista applica spesso con le dita, o con pezzetti di cartone o altro, nonché le forme ridotte
alla massima semplicità. La sensazione che ne
ricaviamo, attraverso l’uso di ampie campiture di colore squillante, del disegno, che a volte
sfiora la caricatura, della semplicità delle forme,
è che quella di Nolde è un’espressione artistica
visionaria, che provocherà nell’ambiente le polemiche più acute.
Il mio spazio è finito, gentili lettori!
Andiamo a riposare gli occhi dopo tanta esplosione di colori.
Emil Nolde, Trittico di santa Maria Egiziaca (part.), Kunsthalle, Amburgo
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TITOLO CATEGORIA
Itinerari
Parco Giardino Sigurtà
Continua la stagione 2017 ricca di iniziative, novità e
attrazioni naturalistiche
di Roberta Gueli
Maggio 2017, il Viale delle Rose con trentamila
esemplari rifiorenti e il Giardino delle Piante
Officinali
Maggio è il mese dedicato per eccellenza alla
rosa e al Parco Giardino Sigurtà questo elegantissimo fiore non manca: trentamila rose di
due varietà (Queen Elizabeth e Hybrid Polyantha e Floribunda) accompagnano i visitatori
nel famoso Viale delle Rose, immagine simbolo per cui il Parco è conosciuto in tutto il
mondo: questi esemplari, rifiorenti da maggio
a settembre, colorano il chilometro di lunghezza del viale accompagnando lo sguardo fino al
Castello Scaligero di Valeggio sul Mincio, che
per un’illusione ottica sembra sorgere all’interno Parco.
Fra i tanti angoli tutti da scoprire in questa
oasi naturalistica vi è una piccola area dove
la famiglia Sigurtà ha deciso di coltivare circa quaranta diverse piante, dalle preziose proprietà terapeutiche: il Giardino delle Piante
Officinali.
Al suo centro si trova la statua di un leone realizzata dallo scultore Giuseppe Brigoni (19011960), che sembra vegliare sulle antiche erbe
che gli crescono dinnanzi.
Qui si possono scorgere il dragoncello, dal
latino dracunculus (piccolo drago), perché si
pensava fosse un antidoto contro i morsi degli
animali velenosi come i serpenti; la calendula,
il cui nome botanico, calenda, deriva sempre
dal latino e significava nell’antico calendario
romano primo giorno del mese, a indicare così
la sua continuità di fioritura; l’angelica, il cui
nome trae origine dall’avvento del calendario
cristiano ed è un riferimento al suo periodo di
manifestazione, che solitamente avviene at-
torno all’8 maggio, allora festa dell’Arcangelo
Michele; l’erba limoncina, le cui foglie emanano un intenso profumo di agrumi; la lavanda,
utilizzata in passato per detergere il corpo (da
qui il suo nome) e conosciuta per le proprietà
calmanti e, infine, il finocchio, noto per le qualità depurative.
Rose nel Viale delle Rose
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20
Parco Giardino Sigurtà
Il Viale delle Rose
Giardino delle Piante Officinali
Erba cipollina
• n. 40 marzo-aprile 2017
21
Itinerari
Tacchino bronzato
Asino San Domenico
La Passeggiata Panoramica
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22
Parco Giardino Sigurtà
Giugno 2017, la Passeggiata Panoramica e la
Fattoria Didattica
La Passeggiata Panoramica è una tappa imperdibile della visita al Parco Giardino Sigurtà: da
qui si può cogliere la bellezza del circondario,
dalla Valle del Mincio al dolce corollario delle
colline moreniche che accolgono il Ponte Visconteo del XIV secolo e le storiche località di
San Martino della Battaglia e di Solferino.
In questa zona, che sorge nella parte collinare del Parco, si incontrano diverse varietà botaniche tra cui cipressi, pini, piante di Abelia
grandiflora (riconoscibili per la loro forma arrotondata e i piccoli profumatissimi fiori rosa
che sbocciano d’estate), aceri giapponesi, che
in autunno si accendono di sfumature giallo
oro, rosse e verdi, cespugli di pfitzeriana che si
sposano con berberis, un susseguirsi di bossi,
alberi di tiglio e paulonia, senza dimenticare i
vivaci colori in estate delle canna indica, piante bulbose e rustiche qui presenti in tutte le
varietà, in particolare quella tigrata, davvero
originale.
Una passeggiata che si conclude con il Bosco
dei Verdi Aceri, dai curiosi nomi giapponesi.
Nella zona agricola del Parco sorge la Fattoria
Didattica, antica fattoria ristrutturata e aperta
al pubblico nel 2009.
Qui vi abitano numerosi animali come gli Asini San Domenico, attrazione per i bambini, le
pecore dei monti Lessini, le caprette tibetane,
le galline padovane dal ciuffo scompigliato, le
lionate fulve e dal piumaggio folto, e le ermellinate dal mantello bianco e la coda nera, i
tacchini bronzati e le anatre germanate.
In quest’area ludico-didattica i bambini e i
ragazzi possono conoscere il comportamento
degli animali e le loro caratteristiche, grazie
ai percorsi e ai laboratori proposti dallo staff
della didattica del Giardino.
Senza dimenticare che il Parco ospita diversi
animali come i daini, che vivono in una valle loro dedicata, gli scoiattoli nordamericani
o Chipmunk Orientale e quelli rossi italiani, i
picchi verdi e le tartarughe di due specie, a testa gialla o comuni e quelle dagli occhi e dalle
orecchie rosse o californiane.
La Valle del Mincio
La Fattoria Didattica
INFO
Parco Giardino Sigurtà
Via Cavour 1 - Valeggio sul Mincio (Verona)
045 6371033
[email protected] http://www.sigurta.it
Il parco è aperto dal 5 marzo al 5 novembre 2017
L'elenco dei parcheggi in Italia dove scaricare le
acque reflue dalle autocaravan è inserito su
www.coordinamentocamperisti.it
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TITOLO CATEGORIA
Scienze
Il Pànace gigante
Un'invasiva e velenosa pianta aliena, diffusa anche in Italia
testo di Margherita Maniscalco - foto dell'Archivio dell'Orto Botanico di Bergamo
Danni che possono portare alla cecità
La pianta in sé non rappresenta una minaccia,
se non si tocca. La sua pericolosità è nascosta
nella linfa, che può provocare gravi irritazioni.
Cute e occhi: al tatto, in presenza o in seguito
a radiazione solare diretta o raggi U.V., provoca gravi infiammazioni della pelle con estese
lesioni bollose che possono lasciare cicatrici
permanenti. Piccole quantità di linfa negli occhi possono causare cecità temporanea o anche
permanente. Queste reazioni sono dovute alla
presenza, nelle foglie, nei fiori, nei semi, nel
tronco e nella radice di derivati furocumarinici
che sono in grado di penetrare nel nucleo delle cellule epiteliali e legarsi al DNA uccidendo
le cellule (le furanocumarine, o furocumarine,
sono una classe di sostanze organiche naturali
prodotte da certe varietà di piante. La struttura chimica delle furanocumarine consiste di un
anello furanico fuso con una cumarina. L’anello furanico può essere fuso alla cumarina in
due modi principali, dando luogo a due classi
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Il Pànace gigante
d’isomeri, le furanocumarine lineari e le furanocumarine angolari. Molte furanocumarine sono
tossiche e fotomutagene e sono prodotte dalle
piante principalmente come meccanismo di difesa dai predatori. Sono presenti nella buccia di
molti agrumi — in particolare del bergamotto —
e nella linfa di piante invasive quali il Pànace
gigante). Alcuni danni, però, possono protrarsi
anche a lungo termine. In Germania, dove questa pianta costituisce una reale emergenza, nel
2003 ne sono state riportate 16.000 vittime.
Nel caso doveste toccarla, è necessario lavare
accuratamente la sede colpita con acqua e sapone o con alcol, evitando assolutamente l’esposizione solare per molti giorni, fin nell’ordine di
settimane. A volte può essere necessario il ricovero in ospedale. In ogni caso, rivolgersi sempre
al medico e/o Pronto Soccorso più vicino.
Riconoscerla e non toccarla
La pianta è erbacea e di grandi dimensioni, con
fusti vigorosi cavi, spesso con macchie rosse.
Può raggiungere i 2-5 metri di altezza (raramente 7 metri). Le foglie sono profondamente
lobate, a 3 o 5 segmenti con divisioni meno profonde, i fiori sono di color bianco o verde-giallastro, organizzati in infiorescenze ombrelliformi che raggiungono 50 cm di diametro mentre
i frutti sono lunghi 10-14 mm e larghi 6-8 mm,
obovati, bordati da peli irti. La fioritura ha luogo da giugno ad agosto e presenta le seguenti
caratteristiche:
• il colore delle foglie, a differenza dell’angelica, dell’Heracleum lanatum e della pànace comune (Heracleum sphondylium), è di
colore verde chiaro brillante e tendente al
giallo con le profonde lobature e segmentazioni di cui si è parlato;
• l’aspetto del fusto è molto spesso e robusto,
simile a quello del carciofo, con striature
rosso scuro e contornato da peli irti;
• l’altezza e la mole sono molto superiori a
quelle delle altre tre piante citate, dalle quali
va distinta;
• i frutti, di forma obovata, sono ricoperti di
peli irti, che li rendono spiacevoli al tatto e
di difficile ingestione da parte degli animali; sono lunghi un centimetro e larghi sette
millimetri circa;
• il diametro e l’imponenza dell’ombrella
sono tra i più grandi delle ombrellifere.
Non diffondere semi e piante
Il Pànace di Mantegazza o di Mantegazzi o
Pànace gigante è una pianta della famiglia delle
Apiaceae, originaria del Caucaso.
Il suo nome fu un omaggio dei botanici Emile
Levier e Stephane Sommier al loro amico antropologo Paolo Mantegazza. Il nome scientifico è
Heracleum mantegazzianum.
Tende a formare facilmente popolamenti densi.
Non genera stoloni, mentre il fittone, lungo fino
a 60 cm, nella sua parte superiore ha una elevata forza di crescita rapida e una grande capacità
di rigenerazione.
Può autoimpollinarsi con successo e produce da
1.500 a 100.000 semi l’anno che si propagano
con il vento nel raggio di ben 50-100 metri e,
a distanza ancor maggiore con lo scorrimento
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Scienze
delle acque o attaccandosi sulle ruote dei veicoli
e/o agli abiti e/o al pelo degli animali.
I semi conservano la capacità di germinare per
circa 7-15 anni.
Le piantine germinano all’inizio della primavera e crescono rapidamente in dimensioni e
numero, coprendo le altre specie con un’ombra densa, vincendo così la competizione per
la luce.
Eradicazione?
Abbiamo consultato il Prof. Bianco Pietro
Massimiliano dell’ISPRA (pietro.bianco@
isprambiente.it) che ci ha ricordato quanto sia
giusto estirparla nei luoghi in cui possa creare
problemi, ma l’invasività è legata al degrado,
in particolare il taglio eccessivo dei boschi,
all’abbandono delle campagne, all’aumento di
composti azotati (nitriti, nitrati e sali d’ammonio) nei suoli, che le piante assimilano tramite
l’assorbimento delle radici.
Infatti, la natura, se lasciata in pace, trova un
suo equilibrio; quindi, la sua invasività è una
conseguenza, e non è il problema.
Anche se la pianta è bella, è essenziale eliminarla quand'essa non si trovi nel suo habitat
naturale: la sua diffusione al di fuori di esso,
infatti, è potenzialmente pericolosa, in quanto
potrebbe essere causa di perdita di biodiversità,
minacciando la flora autoctona.
Inoltre, essendo dannosa anche per l'essere
umano, è necessaria l'eliminazione dalle aree
in cui possano stazionare bambini (giardini,
parchi giochi, ospedali ecc.); per farlo occorre utilizzare protezioni quali guanti, abbigliamento adeguato e occhiali.
Per evitare che la pianta rigeneri rapidamente,
recidere la parte superiore della radice (a una
profondità di 10-15 cm sotto il suolo) o tagliare le piante al livello del suolo al momento
della fioritura.
Bruciare le piante e le radici o consegnarle ai
servizi d’incenerimento dei rifiuti; non gettarle nel compost e non consegnarle ai servizi di
raccolta dei rifiuti verdi.
Segnalare la presenza del Pànace gigante al
Servizio Fitosanitario Regionale, all’ARPA e agli
enti preposti alla protezione della natura.
La tutela in Europa
Da anni, in pochi, cercano di arginare l’impatto delle specie aliene invasive sulla biodiversità
degli ecosistemi naturali.
Vale ricordare che le specie, animali o vegetali,
si definiscono aliene (o alloctone) quando si
trovano al di fuori del proprio habitat naturale, a seguito di un’importazione intenzionale o
involontaria.
Tali specie possono assumere carattere invasivo
quando, in assenza di competitori autoctoni, la
riproduzione allo stato selvatico si traduce in
un aumento considerevole delle popolazioni,
che arriva a minacciare la sopravvivenza delle
specie locali. Si stima che nel territorio europeo siano presenti circa 12.000 specie aliene,
il 15% delle quali presenta una connotazione
invasiva.
Il fenomeno è talmente rilevante che la presenza di specie aliene è considerata la seconda
minaccia più grave per la diversità dei sistemi
naturali, dopo la distruzione dell’habitat.
Solo un quarto di queste specie è stato introdotto in Europa intenzionalmente, per scopi economici, ricreativi o estetici; i restanti tre quarti
sono stati invece immessi in modo accidentale,
spesso tramite i mezzi di trasporto utilizzati per
l’importazione di beni commerciali, com’è avvenuto per la zanzara tigre molti anni fa.
Il futuro aumento di volume degli scambi commerciali e turistici si tradurrà probabilmente in
un’ulteriore amplificazione globale per questo
tipo di minaccia, che riguarda indistintamente specie terrestri e acquatiche, sia vegetali sia
animali.
Le conseguenze sono essenzialmente di tre tipi:
1. Economiche: la presenza di specie aliene
può generare problemi per la salute pubblica, danni alle infrastrutture e perdite di
raccolti agricoli o stock ittici, per importi
stimati attorno ai 12 miliardi di euro l’anno;
2. Ecologiche: la regressione delle specie locali
può tradursi nell’impossibilità di mantenere
l’equilibrio dell’ambiente naturale;
3. Strategiche: in assenza di politiche condivise di gestione, l’espansione di una specie
invasiva entro i confini di uno Stato può
vanificare gli sforzi già profusi all’interno di
uno Stato confinante. • n. 40 marzo-aprile 2017
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Il Pànace gigante
È pertanto indispensabile soprattutto la prevenzione, da sviluppare secondo tre direttrici principali d’intervento:
1. prevenzione dell’insediamento iniziale attraverso l’individuazione dei vettori volontari e accidentali;
2. sviluppo di tecniche di rimozione, ai primi
segnali di insediamento;
3. messa a punto di strumenti di gestione per
minimizzare i danni indotti dalle specie già
insediate.
Finalmente, dal 1° gennaio 2015 è in vigore il
Regolamento dell’Unione Europea sulle specie aliene invasive (http://usavereds.eu/it_IT/
norma/regolamento-dellue-sulle-specie-alieneinvasive-vigore-dal-1-gennaio-2015/), che permette di affrontare la rapida crescita di queste
specie; grave minaccia per la diversità biologica. Il regolamento è un passo fondamentale per
il raggiungimento degli obiettivi dell’UE per il
2020 a tutela della biodiversità, oltre a essere
un punto strategico per rispettare l’impegno,
nell’ambito della Convenzione sulla diversità biologica, stabilendo regole per affrontare
le minacce poste da tali specie. Il regolamento
dota l’Europa di un sistema efficace che impedisce l’introduzione e la diffusione di specie che
possono causare effetti negativi significativi
sull’ambiente, l’economia e la salute umana.
Il sistema è basato su un elenco di specie d’interesse dell’Unione, da elaborare con gli Stati
membri sulla base di valutazioni di risk assessment. La lista si concentrerà sulle specie che
causano i maggiori danni, sia alla biodiversità,
sia ai diversi settori socioeconomici. Il regolamento prevede la messa a punto di un sistema dinamico di rilevamento precoce di nuovi
nuclei di specie alloctone e l’implementazione
di misure rapide di rimozione (Early Warning
System and Rapid Response), volto, oltretutto,
all’ottimizzazione delle risorse economiche dedicate alla gestione delle specie invasive. L’approccio descritto non può ovviamente applicarsi a quelle specie di rilevanza unionale già
presenti nel territorio degli Stati membri. A tali
specie si applicano pertanto determinate misure
di gestione che consistono in interventi fisici,
chimici o biologici, letali o non letali, volti all’eradicazione, al controllo numerico o al contenimento della popolazione della specie esotica
invasiva (dall’art. 19, Capo IV del Regolamento).
• n. 40 marzo-aprile 2017
27
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e
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o,
o,
o,
e,
ce
EO,
A
NA,
ZA,
ente
NA,
2015
nce
195,00
euro
per: ALESSANDRIA, BERGAMO,
FROSINONE, LA SPEZIA, MACERATA,
PARMA, PERUGIA, RIETI, TORINO,
La nostra Associazione, nell’azione
VITERBO e rispettive province
per lo sviluppo del turismo itinerante
w w w. n u oved i rezi on i . i t
con autocaravan, ha ottenuto dalla
Vittoria Assicurazioni S.p.A. l’attivazione dell’Agenzia Speciale denominata RCAMPER
il cui obiettivo è la promozione di speciali tariffe ed evitare onerosi spostamenti
219,00
per: AREZZO, FIRENZE, PRATO
euro
per aCCedere all’offerta
speCIaleprovince
CamperIstI
e rispettive
Basta telefonare al numero Verde 800 403060
rCa per autoCaraVan, con massimale 6 milioni di euro
225,
00
127,08
euro
euro
per: BOLOGNA, BRESCIA, GENOVA,
per: GorIZIa,
roVIGo,
LATINA, LODI,
LUCCA, PISA
e rispettive
province
sondrIo,
VerBanIa
e rispettive province
254,
138,
euro
euro
per:
asColI pICeno,
per:anCona,
IMPERIA, LIVORNO,
Belluno,
CHIetI,
fermo,
00 MASSA
CARRARA,
MILANO,
PISTOIA
e rispettive
province
ferrara,
pesaro-urBIno,
pordenone, forlÌ-Cesena, leCCo,
noVara, rImInI, trIeste, treVIso, udIne,
e rispettive
province
VeneZIa,Verona
per: MONZA BRIANZA,
ROMA
282,00
151,03
euro
euro
e rispettive province
per: Grosseto, sIena,
VICenZa e rispettive province
Importo riferito ai camperisti con attestato di rischio senza sinistri
negli ultimi 5 anni, comprensivo di imposte e contributo al S.S.N.
Offerta riservata ai camperisti che NON sono già clienti della Vittoria Assicurazioni SpA
Grazia Semeraro,
Semeraro, presidente
presidente
Grazia
Firenze, ottobre 2015
Circolazione stradale
La dash cam è tutela
Una piccola telecamera di sicurezza per evitare sorprese e
raggiri in caso di incidente stradale
di Leonardo Ghoniem
Sicuramente avete sentito parlare delle dash
cam oppure avete visto alla televisione moltissimi video d’incidenti e stranezze provenienti
oramai da tutto il mondo, soprattutto dai paesi
dell’Est Europa, ripresi dall’interno dei veicoli
proprio da questo apparecchio di videoregistrazione.
Le abbiamo acquistate per verificarne i reali utilizzi e ne rappresentiamo i risultati in uno schema comparativo per consentire una scelta consapevole e ottenere la miglior qualità al miglior
prezzo. Lo scopo era di comprendere se valeva
la pena acquistare una dash cam, per montarla
a turno su un autoveicolo.
La verifica è risultata più che positiva. Si tratta
di uno strumento alla portata di tutti coloro che
viaggiano e indispensabile nella circolazione
stradale che riscontra continuamente manovre
improvvise e pericolose, specialmente di motociclisti, ciclisti e pedoni, difficilmente condannabili in giudizio quando chiedono un risarcimento che, se accolto, fa aumentare il costo
della nostra polizza assicurativa per anni. Una
delle lettere arrivate in redazione testimonia
come la dash cam sarebbe potuta essere utile
anche nell’indirizzare a proprio favore l’eventuale sentenza del giudice.
In particolare, qualora si dovesse acquistare o
sostituire il navigatore, è opportuno accertarsi
che lo stesso sia provvisto di dash cam.
A questo proposito, nel caso si decidesse di acquistare un veicolo nuovo, a meno che non sia
in dotazione di serie, non conviene farlo dotare
del loro navigatore opzionale, perché è sempre
carissimo (con lo stesso importo possiamo acquistare 4 navigatori dei migliori) e diventa rapidamente obsoleto.
PERCHÉ È UTILE
Dopo questa sintetica premessa, partiamo dalla
sua definizione che Wikipedia così descrive: La
dash cam, contrazione di “dashboard camera”
(telecamera da cruscotto) chiamata anche DVR
auto. È un dispositivo elettronico per l’acquisizione d’immagini, applicabile sul parabrezza dei
veicoli al fine di registrare gli eventi che accadono all’esterno della vettura nella direzione in cui
tale dispositivo è rivolto.
Questa semplice definizione nasconde in realtà
molti aspetti tecnico-legali che è opportuno evidenziare. Quindi, definiamo quali possono essere
i loro utilizzi, premettendo una breve storia.
Le dash cam nascono per motivi di sicurezza
pubblica, ma i loro utilizzi si sono ampiamente
evoluti come sistemi di sorveglianza privata per
la rilevazione dei sinistri stradali e trovano largo
uso anche come “semplici” dispositivi di ripresa
di un percorso.
Permettono di avere un largo spettro d’informazioni, sia quando sono usate per rilevare le varie dinamiche dei sinistri, sia quando sono usate
come “semplici” dispositivi per l’acquisizione
d’immagini e video durante i nostri viaggi.
Le dash cam più complete danno la possibilità
di analizzare in un secondo momento la velocità
del veicolo e la dinamica del viaggio attraverso accelerometri, GPS e software di analisi del
percorso effettuato. E sono sempre più in rapida
diffusione proprio perché importanti per la nostra sicurezza alla guida.
Infatti, durante un viaggio o durante le attività
di guida quotidiana, possono avvenire incidenti
banalissimi o di gravità importanti, e attraverso
la dash cam possiamo immortalare i momenti in
cui avviene il sinistro, le cui cause possono esse-
• n. 40 marzo-aprile 2017
30
La dash cam è tutela
re successivamente analizzate in modo oggettivo
dall’organo accertatore (gli agenti che intervengono per verbalizzare) e/o l’organo giudicante (il
giudice qualora si arrivi a un contenzioso) e/o
l’assicurazione.
Ci sono situazioni in cui le dash cam, durante il loro utilizzo quotidiano, riprendono scene
di ordinaria follia, quali incidenti mortali dove
chi ha causato il sinistro si dà alla fuga senza
dare assistenza; o casi in cui, mentre riprende
il nostro viaggio, immortala scene di furto, di
bullismo e di violenza.
Insomma, come avrete capito, una dash cam è
come fosse il vostro occhio, ma con la capacità
di registrare ciò che accade su una scheda di
memoria; e con quelle più complete viene memorizzato anche il percorso che stiamo effettuando con la rilevazione della posizione GPS.
altrimenti i vantaggi di un buon sensore verrebbero vanificati dall’utilizzo di una scarsa ottica.
Di contro, con una qualità ottica molto elevata e
uno scarso sensore, nelle registrazioni non si noteranno comunque apprezzabili miglioramenti.
3. Risoluzione video
È preferibile una risoluzione video HD (720p)
per non utilizzare troppo spazio nella scheda di
memoria durante le registrazioni.
Sicuramente è da considerare che l’utilizzo
della risoluzione FULL HD (1024p) permette di
avere una buona definizione laddove ci fosse
necessità di analizzare le targhe dei veicoli più
lontani; quindi, personalmente preferisco la risoluzione migliore.
4. Registrazione audio
La registrazione audio non è essenziale ma, se
presente, assicura una registrazione dell’audio
proveniente dall’interno del veicolo. È da tener
conto che il sistema audio deve prevedere l’opzione per escluderlo.
GUIDA ALLA SCELTA
Sul mercato troviamo marche e modelli diversificati in base al costo, alle funzioni e alle caratteristiche specifiche, che dividono il mercato
in tre grosse tipologie. Quelle più economiche,
quelle più costose ma anche più complete e sicure, e quelle combinate con il navigatore satellitare. Vediamo sotto quali sono le 12 caratteristiche che abbiamo ritenuto opportuno prendere
in esame prima di acquistare una dash cam.
Leggetelo con calma, perché dobbiamo abituarci a questi nuovi termini che sono indispensabili
nel nostro vivere quotidiano, specialmente per
quanto riguarda la mobilità.
5. Presenza e sensibilità dei sensori
di accelerazione
La presenza e la sensibilità dei sensori di accelerazione, chiamati semplicemente accelerometri oppure G-Sensor, danno la possibilità
alla dash cam di sapere se il nostro veicolo sta
accelerando, decelerando oppure se improvvisamente è colpito da un altro veicolo, registrando così la brusca variazione di accelerazione. In queste situazioni di sinistro, l’evento
viene registrato, marcato e mantenuto in memoria così da non poter essere cancellato se
non in modo forzato.
Questa caratteristica anti-cancellazione si ha
quando la dash cam supporta la registrazione
‘continua’ o ‘loop’; non si ferma cioè quando
la scheda di memoria è piena, ma si prende lo
spazio necessario cancellando i video più vecchi non protetti, come invece lo sono gli eventi
da sinistro.
Evitate pertanto di acquistare quelle che non
hanno la sovrascrittura delle vecchie registrazioni perché, bloccandosi quando termina lo
spazio sulla scheda di memoria, diverrebbero
inservibili proprio nel momento del bisogno.
1. Qualità del sensore di ripresa
La qualità del sensore di ripresa è essenziale
laddove la dash cam si trovi in condizioni di
scarsa visibilità e/o nel momento in cui dovesse
riprendere le targhe dei veicoli a una certa distanza.
Quindi, è preferibile dotarsi di quelle con sensori di ripresa CMOS di qualità, che permettono
così di avere poco rumore elettronico e una definizione tale da non compromettere la visibilità
delle targhe dei veicoli.
2. Qualità dell’ottica di ripresa
La qualità dell’ottica di ripresa dev’essere direttamente proporzionale alla qualità del sensore,
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Circolazione stradale
6. Presenza del GPS
La presenza del GPS, quando il segnale dei satelliti lo consente, ci permette di sapere la posizione e la velocità del veicolo durante tutto il
nostro viaggio, così da poter visionare successivamente in caso di sinistro, la posizione del
veicolo durante l’eventuale impatto, registrato
attraverso l’uso degli accelerometri.
7. Display LCD
Se presente, il Display LCD può essere di tipo
touch (col quale è possibile navigare tra i vari
menu con il semplice tocco dello schermo), oppure normale, cioè con menu gestibile con i relativi tasti.
È importante che ci sia la possibilità d’inibire la
navigazione quando il veicolo è in movimento, impedendo così al conducente di toccare lo
schermo durante la guida perché si può distrarre
e attivare un incidente.
Il display dev’essere di una grandezza tale da
poter essere ben visibile, senza però interferire
nella guida, e deve avere la funzione Giorno/
Notte, che fa cambiare il colore rispetto alla luminosità ambientale.
La presenza del display è importante per il setup
iniziale e la gestione completa delle opzioni di
menu. In mancanza di ciò, le funzionalità devono essere ristrette all’uso quotidiano di start/
stop e salvataggio registrazioni, e avere la possibilità di gestire tutto il menu e i suoi settaggi
attraverso il collegamento a un personal computer con il software dedicato acquistato con la
telecamera oppure scaricabile dal sito del produttore.
8. Sistema di attacco al parabrezza
Il sistema di attacco al parabrezza è importante
per la solidità del sistema con il veicolo e la
facilità di spostamento della telecamera su un
altro veicolo.
Esistono due sistemi di attacco al parabrezza:
con adesivo o a ventosa.
Utilizzando quello adesivo, essendo solidale con
tutto il veicolo, le oscillazioni sono quelle reali
del veicolo senza falsi positivi causati da un errato posizionamento della telecamera o da una
errata oscillazione del supporto. Lo spostamento
su di un altro veicolo è però compromesso per-
ché nel secondo deve essere presente lo stesso
attacco adesivo.
È chiaro che la telecamera non è attaccata direttamente al parabrezza ma è solo il supporto
adesivo della stessa a essere solidale con il veicolo. Essa, infatti, deve avere un attacco verso
il supporto al parabrezza facilmente removibile
e a incastro.
L’attacco a ventosa, è facilmente removibile e
trasportabile su un altro veicolo. Esso però deve
presentare un buon compromesso tra solidità e
coesione con tutto il veicolo; per questo è richiesta una qualità eccellente della ventosa, che
non deve irrigidirsi durante i cambiamenti di
stagione e non deve staccarsi durante la guida;
inoltre dev’essere facilmente applicabile tramite
una levetta che ne permetta la suzione verso il
vetro e la sua rimozione.
9. Autonomia delle batterie
Laddove presenti, l’autonomia delle batterie è
essenziale quando si vuole trasportare la telecamera all’esterno del veicolo per la rilevazione di
un sinistro o scattare delle foto.
Premesso che:
• le batterie ricaricabili interne agli Ioni di Litio (Li-Ion) o ai polimeri di Litio (LiPo) sono
soggette a instabilità quando sottoposte a
temperature elevate o sottoposte a tensioni
e correnti di carica sbagliate o sovraccaricate senza controllo; non è possibile aprire
e verificare la marca e il tipo di batteria interna;
• queste telecamere sono progettate per essere posizionate sul cruscotto o agganciate al
parabrezza, quindi, esposte a luce solare e a
temperature elevate; tutti i costruttori se ne
lavano le mani, avvertendo che …non si deve
esporre la dash cam a luce solare diretta.
Che ovviamente è un controsenso, visto il
punto precedente;
• la scelta di una dash cam con batteria deve
orientarsi a un grande marchio (esempio
GARMIN) che non rischierà la propria immagine fornendo batterie di bassa qualità.
10. Sistema di alimentazione
Il Sistema di alimentazione è importante perché
definisce da subito l’uso di una dash cam; quin-
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La dash cam è tutela
di, ecco le distinzioni tra i due sistemi principali
di alimentazione.
Una dash cam con alimentazione proveniente
da un punto in tensione solo a chiave inserita,
avrà solo la funzione di registrazione durante
il movimento del veicolo o comunque durante
una sosta ma con motore acceso o chiave sotto
tensione.
Questo tipo di dash cam è la più diffusa in
commercio perché non impegna la batteria del
veicolo ma una batteria interna che consente
così anche di terminare la registrazione senza
perdita di dati durante un sinistro con distacco
di alimentazione.
Alcune dash cam con alimentazione a batteria, ricaricandosi durante il viaggio, possono
essere utilizzate come macchine fotografiche
per il rilievo fotografico degli eventuali sinistri
staccandole dal loro supporto e diventando così
portatili.
Una dash cam con alimentazione continua
deve avere la possibilità del cosiddetto Parking
Protection, la funzionalità di protezione durante
il parcheggio del veicolo che offre la possibilità
di registrare movimenti quando si è lontani dal
proprio veicolo.
Quindi non solo protezione da collisioni con altri veicoli che potrebbero scontrarsi con il vostro e poi fuggire, ma anche da parte di persone
che cercano di entrare o rubare il vostro veicolo.
Ovviamente, una dash cam esposta può indurre
un delinquente a spaccare il vetro per rubarla,
quindi ne consegue che è consigliabile utilizzare
detta funzione solo dentro campeggi e/o aree
sorvegliate.
La maggior parte delle dash cam con questa
funzione entrano in modalità di protezione parcheggio quando rilevano che il motore è stato
spento o che il veicolo è oramai fermo da un
periodo di tempo. Per risparmiare sulla memoria e il consumo energetico della dash cam, la
registrazione video inizia quando viene rilevato
un movimento, come ad esempio un veicolo o
un pedone che passa all’interno del suo campo
visivo. Inoltre, se viene rilevato che il veicolo
si è spostato dopo una collisione o da un brusco movimento dovuto a una manomissione, la
registrazione viene prolungata così da ottenere
più prove possibili del reato.
Attenzione, in questo caso è necessario acquistare una dash cam di qualità in quanto sempre connessa alla batteria del veicolo e dovrà
necessariamente essere dotata di avvisatori sul
controllo carica della batteria del veicolo.
11. Dotazione di accessori
La dotazione di accessori deve essere ricca e di
qualità. Per le dash cam con alimentazione a
batterie è necessario sicuramente il cavetto (di
solito miniUsb o microUsb) per la carica fuori
dal veicolo con alimentatori standard a 5 Volt.
Il cavetto, comune a tutte, è quello che va dall’accendisigari alla telecamera per alimentarla e
deve essere lungo abbastanza per posizionarla
bene senza che il cavo rimanga in tensione, ma
neanche troppo lungo perché potrebbe interferire la guida oppure costringere ad arrotolarlo
senza sapere dove mettere il cavo in eccesso.
dash cam di scarsa qualità vengono fornite con
cavi anche lunghissimi.
Gli accessori importanti per le dash cam che
hanno il supporto adesivo al parabrezza, sicuramente sono i ricambi adesivi che nel tempo
possono deteriorarsi e staccarsi dal vetro.
Altri accessori importanti sono sicuramente il
cavetto per l’aggiornamento col computer se
supportato.
Accessori sicuramente non compresi con la dash
cam sono l’alimentatore da parete a 220 V che
simula l’accendisigari avendo in uscita la forma
dell’accendisigari e voltaggio adatto a mettere apparecchi destinati all’uso con il veicolo a
12 V, così da provare la dash cam anche a casa
per prenderci familiarità e non necessariamente
imparare a usarla solo e direttamente sul veicolo.
Altro accessorio che si ritiene importante da
acquistare separatamente è lo sdoppiatore della presa accendisigari, in modo da essere usata anche per altri dispositivi (potete trovare un
esempio di questo sdoppiatore nelle schede di
raffronto tra le dash cam che abbiamo testato).
12. Sistema integrato con Navigazione a mappe
Il Sistema integrato con Navigazione a mappe si
ha quando sono integrate sia la dash cam sia la
navigazione satellitare, ed è la scelta più valida
che si possa intraprendere se quotidianamente
• n. 40 marzo-aprile 2017
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Circolazione stradale
già viene usato un sistema di navigazione via
satellite. In questo caso abbiamo il vantaggio
dei due sistemi integrati.
Tutto a favore della fruibilità, della portabilità, della sicurezza di un viaggio monitorato,
avendo la presenza di tutti i sensori che una
dash cam avanzata dovrebbe avere.
Infatti, il sistema integrato sicuramente ha le
batterie interne, gli accelerometri, il GPS, il software di aggiornamento e tutti gli accessori che
hanno le dash cam più gettonate escluso il sistema di Parking Protection.
Consiglio questo dispositivo integrato alle persone che già sfruttano la potenza dei navigatori, perché le mappe devono essere aggiornate,
come anche il software della telecamera; e tutto
questo si ottiene attraverso la connessione del
sistema integrato con un personal computer e
una connessione Internet.
Perciò, se è vero che è un sistema potente e
avanzato, come tutti i sistemi potenti ha lo svantaggio di essere più complesso.
Se la potenza e la gestione di un apparecchio
un po’ più evoluto non vi spaventa, la soluzione combinata dash cam-navigatore è la migliore
che possiate trovare.
È però indispensabile acquistare l’adattatore a
parete da 220 V con presa accendisigari a 12 V
perché l’aggiornamento dei sistemi integrati non
può subire spegnimenti durante il collegamento al personal computer per gli aggiornamenti
delle mappe, del software e del firmware (potete
trovare un esempio di questo alimentatore/adattatore nelle schede di raffronto tra le dash cam
che abbiamo testato)
FINALITÀ SPECIFICHE DI ALCUNE DASH CAM
CREATE PER SCOPI ASSICURATIVI
Prima di acquistare una dash cam dobbiamo
avere ben presente l’obiettivo principale che ci
poniamo:
• Di ottenere testimonianza per un incidente
che ci vede coinvolti?
• Di videoregistrazione del viaggio?
• Di poter monitorare il nostro veicolo anche
a motore spento e chiave disinserita?
In base al nostro obiettivo cerchiamo di trovare
qualcosa che sia il più possibile adatto tenendo
o meno in evidenza i costi.
Questa sezione punta lo sguardo sicuramente
alle dash cam con funzione di testimonianza
per un incidente che ci possa vedere coinvolti.
Ci sono indubbiamente strumenti “tecnici” dedicati al “mondo dei sinistri” che sono poco
user friendly (poco amichevoli con l’utente) ma
hanno il vantaggio di avere al loro interno sensibili accelerometri e sensori a basso rumore in
grado di memorizzare sulla scala temporale gli
andamenti delle accelerazioni sui tre assi.
Questi strumenti sono creati specificatamente
per il mondo dei sinistri stradali e trovano applicazione soprattutto nel mondo assicurativo.
Obiettivo di questi dispositivi specifici è registrare tutto ciò che può essere paragonato a un
crash sfruttando anche un po’ di tecnologia simile alla cosiddetta black box e, quindi, avere
un software di analisi che permetta di ricostruire l’urto e l’andamento dello stesso per un eventuale contenzioso.
Per leggere le registrazioni di questi specifici dispositivi serve il software dedicato del produttore.
Lo scopo, in questo caso, è proprio quello di ridurre il più possibile le manipolazioni del filmato attraverso possibili strumenti standard di
post processing video. Per finalità prettamente
assicurative, c’è un particolare importante: l’installazione.
Per avere valore (normativa CARD), la camera dev’essere fissa e certificata da un operatore che ha provveduto all’installazione. Senza
certificazione che identifichi la matricola della
dash cam, la targa e il modello del veicolo, non
si è ammessi, in caso di contenzioso, all’arbitrato ANIA.
Conseguenza: pur avendo ragione, come potrebbe dimostrare il filmato, si potrebbe perdere
l’arbitrato e automaticamente venirci addebitata
la totale responsabilità dell’evento.
La dash cam specifica per scopi assicurativi può
essere settata per monitorare il veicolo anche a
chiave disinserita e, attraverso il suo software
di controllo, verificare la condizione di carica
della batteria del veicolo.
Solitamente l’uso e la dotazione di questi dispositivi è incentivata dalle compagnie assicurative che hanno già scelto un modello adatto e
rispondente alle normative assicurative vigenti.
• n. 40 marzo-aprile 2017
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La dash cam è tutela
UTILIZZO, SICUREZZA E LEGISLAZIONE
Riorganizziamo le nostre idee guardando adesso l’utilità della dash cam di uso più comune
anche dal punto di vista legislativo e assicurativo. Essa è, quindi, sinonimo di sicurezza e
tutela. Infatti, stiamo analizzando videocamere
che, installate sul cruscotto o sul parabrezza
del veicolo, consentono la ripresa e la registrazione d’immagini all’esterno del veicolo e, nel
caso di autobus, anche d’immagini all’interno
per dimostrare colpe e responsabilità di atti avvenuti sia all’interno dell’autobus sia durante
il sinistro. È uno strumento utile per prevenire
gli incidenti stradali (di solito, chi utilizza la
dash cam è il primo a rispettare quanto previsto
dalle norme) e certamente impedisce falsi incidenti e false testimonianze che attivano onerosi
contenziosi per il cittadino e per la Pubblica
Amministrazione.
Queste telecamere spesso si sono dimostrate utili in caso d’incidente con fuga oppure
nel caso d’incidenti con soggetti deboli quali
moto, velocipedi, pedoni.
Permettono ad esempio di registrare se qualcuno, come un ciclista, urta il veicolo (fatti
realmente successi) e poi dichiara di essere stato investito e/o tamponato.
Ciclisti che di notte (viaggiando in abiti scuri,
senza giubbotto catarifrangente e a luci spente) sono percepiti all’ultimo momento, magari
dopo una curva, che se investiti dichiarano poi
che la luce posteriore era accesa.
La dash cam è inoltre molto utile nei casi (sempre più frequenti) di falsi incidenti con persone
che, scese dai loro veicoli, si avvicinano con
fare minaccioso chiedendo immediatamente
soldi per un presunto danno ricevuto (casi a
proposito dei quali abbiamo scritto di evitare
di scendere dal veicolo e di chiamare subito il
112). Quindi, essendo dimostrato che purtroppo le black box che alcune compagnie assicurative propongono, hanno trovato e trovano
insuperabili ostacoli alla loro diffusione, soprattutto perché la maggior parte degli utenti
della strada NON vuol registrare e far sapere
il suo percorso per motivi socioeconomici, al
contrario le dash cam stanno riscuotendo un
enorme successo che noi appoggiamo e stimoliamo perché il loro utilizzo è un vantaggio sia
per l’utente della strada e/o viaggiatore sia per
le compagnie assicuratrici visto che possono
evitare truffe e contenziosi per false testimonianze.
È bene ricordare che la videoregistrazione, anche se non autorizzata, può essere una prova
presentabile sia agli organi accertatori sia in
tribunale, disincentivando e/o rendendo temeraria ogni azione tesa a rappresentare una diversa versione dei fatti.
Il fatto che qualcuno si possa opporre in giudizio adducendo che la registrazione potrebbe
essere manipolata è possibile (la nostra esperienza nei contenziosi ci ha fatto assistere a
situazioni veramente incredibili, dove il colpevole contesta le prove più eclatanti) ma l’organo giudicante è in grado di ben valutare e
stroncare simili interventi. Questo perché il resistere con argomentazioni infondate e inconsistenti che dilatano la durata del processo, la
parte responsabile dev’essere sanzionata come
ammesso dall’articolo 96, comma 3 del Codice
di procedura civile.
Se è vero che l’articolo 24 della Costituzione
assicura il diritto di agire o resistere in giudizio anche per le pretese o difese più infondate e singolari, altrettanto vero è che l’art. 111
garantisce il diritto alla ragionevole durata del
processo.
Dunque, il diritto d’azione e di difesa deve
contemperarsi con l’altrettanto costituzionale
diritto alla ragionevole durata del processo inesorabilmente rinviante a un principio di realtà
rappresentata specificamente dall’enorme massa formata dai milioni di giudizi pendenti che
impediscono la ragionevole durata di ciascuno
di essi. In ultima analisi, ma non per questo
meno importante, per quanto riguarda il settore camperisti, dove è rarissimo che l’autocaravan abbia integrato come molte autovetture
il navigatore, indubbiamente la dash cam con
navigatore integrato è la scelta vincente perché
l’acquisto diventa un utile investimento pensando che, anche se un sinistro è una possibilità remota e non auspicabile (uno dei fattori
che ne limita l’acquisto), il navigatore è uno
strumento indispensabile e di uso continuo per
raggiungere facilmente ed economicamente le
mete del viaggio.
• n. 40 marzo-aprile 2017
35
Circolazione stradale
DUE DISAVVENTURE NELLA CIRCOLAZIONE STRADALE
6 settembre 2016. Buongiorno gentile redazione, voglio farvi partecipi di questa mia disavventura
svizzera. IL FATTO: il giorno 22 giugno 2016 alle ore 16.10, con la mia autocaravan Bustner modello
Travel Van, percorrendo in Svizzera la strada Julienpasstrasse nei pressi della città di Lantsch/Lenz, mi
fermavo dietro l’autobus di linea, fermo per consentire la salita e la discesa dei passeggeri. Dato che le
dimensioni della strada non consentivano il passaggio dei veicoli in entrambi i sensi di marcia, le auto
in senso opposto rimanevano ferme al di là dell’opposta carreggiata in attesa che l’autobus terminasse le operazioni di fermata e ripartisse. Quando l’autobus ripartiva, immettendosi nella carreggiata, a
mia volta mi accingevo a partire ma, in quel mentre, un’autovettura SUV di grosse dimensioni proveniente in senso opposto, una volta lasciato transitare l’autobus ripartiva a velocità sostenuta incurante dei veicoli che sopraggiungevano in senso opposto tra i quali la mia autocaravan di larghezza non
dissimile da quella dell’autobus. A quel punto, visto l’incedere a velocità sostenuta del SUV, mi spostavo completamente a destra della carreggiata fino a strisciare la parte esterna del mio specchietto
laterale destro contro il muro perimetrale di una casa prospiciente alla via. Il SUV, con sprezzo delle
normali regole di viabilità e prudenza, urtava il suo specchio laterale sinistro contro il mio specchio
laterale sinistro facendoli chiudere entrambi. Quindi si allontanava rapidamente incurante dei danni
cagionati alla mia autocaravan e, potenzialmente, anche alle persone che la occupavano. Fermatomi
per verificare i danni, a parte lo specchietto di destra che riportava evidenti strisciature sulla plastica a
causa del contatto con il muro, riscontravo il danneggiamento dello specchietto retrovisore di sinistra.
Riaperti gli specchietti per proseguire la marcia in sicurezza, ripartivo, fermandomi però in un’area
poco più avanti lungo la strada per meglio valutare quanto successo. Nel mentre sopraggiungeva il
conducente del SUV che mi faceva notare il suo specchio laterale a penzoloni e, senza sentire ragioni,
chiamava la polizia. Arrivata la polizia, ascoltate le due versioni, dichiarava che il proprietario del
SUV accettava di compilare il modello blu di constatazione. Mentre un agente iniziava a compilare il
modello, sopraggiungeva un’altra pattuglia con a bordo un poliziotto di grado superiore che, sceso e
ascoltate le versioni, dichiarava che il modello di constatazione non era più sufficiente ma bisognava
passare a vie giuridiche. Ci hanno portato al comando di polizia e, eseguito l’alcool test (risultato
negativo), scritta la deposizione, siamo nuovamente tornati sul luogo dell’impatto per eseguire nuovi
rilievi, anche fotografici. Poi di nuovo al comando, dove, dopo circa cinque ore, essendo cittadini stranieri, ci hanno intimato di rilasciare un deposito di circa 800 franchi svizzeri a titolo di garanzia (circa
880 euro). A questo punto, dopo una lunga trattativa, ci hanno ridotto la cauzione da versare a 200
euro, e solo in serata abbiamo potuto lasciare il comando di polizia, con l’avvertenza che in seguito
saremmo stati avvisati della decisione conseguente al giudizio di un magistrato svizzero. Vedremo
come andrà a finire e ve ne faremo partecipi. Cordiali saluti
Spettabile redazione Nuove Direzioni, vi racconto cosa mi è successo il 7 luglio 2016. Con la nostra
autocaravan percorrevamo l’autostrada Torino-Milano e a un TIR che ci precedeva scoppiava uno
pneumatico. I pezzi dello pneumatico finivano violentemente contro e sotto la nostra autocaravan,
provocando un grande spavento e notevoli danni. Presentai la denuncia di rito per ottenere il dovuto
risarcimento ma dopo 7 mesi ho dovuto incaricare un legale perché non sono bastate le nostre testimonianze e le foto del carrozziere a convincere l’assicurazione del camionista a pagarci le riparazioni
perché asseriscono che non possiamo provare con certezza che i danni da noi subiti sono stati causati
proprio dai pezzi dello pneumatico scoppiato. Avevate ragione voi quando consigliavate di montare
una dash cam perché la registrazione avrebbe tagliato la testa a ogni versione dei fatti. Grazie per il
lavoro che fate.
• n. 40 marzo-aprile 2017
36
La dash cam è tutela
3.381 MORTI e 251.147 FERITI
sulle strade italiane nel solo 2014,
circa 10 morti e 688 feriti al giorno
(dati parziali istat)
Stiamo parlando di un costo sociale annuo totale dell’incidentalità con danni alle persone per
il solo anno 2010 di 28,5 miliardi di euro (pagina 29 dello Studio di valutazione dei costi sociali
dell’incidentalità stradale, redatto dal Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti, http://www.
mit.gov.it/mit/mop_all.php?p_id=12919).
Miliardi di euro persi e infinite sofferenze a migliaia di famiglie senza che i governanti abbiano
mai preso misure emergenziali di prevenzione.
Sei/siamo in una guerra che si ripete anno dopo
anno sulle strade italiane e, anche se pensi “a
me non succederà mai", quando guidi diventa
un esempio da imitare.
Partecipa attivamente in prima persona a creare la sicurezza stradale, non aspettare sempre
che un comportamento sia vietato.
Qualcuno asserisce che far cambiare abitudini agli italiani sia impossibile ma, ricordando
sempre di essere sobri, pazienti, non disperarsi dinanzi a un disinteresse diffuso, dobbiamo
avere sempre il pessimismo dell’intelligenza e l’ottimismo della volontà nell’insistere a
inFORMARE.
Cosa puoi fare tu, subito?
Segui e diffondi le seguenti azioni utili a evitare incidenti anche funesti:
1. Prima di metterti alla guida NON assumere
alcolici e/o farmaci che inibiscono la percezione e/o ritardano i riflessi.
2. Sintonizza l’autoradio su ISORADIO 103,3
MHz, la frequenza di chi viaggia; ricevi informazioni sempre aggiornate sulle strade
bloccate e pericoli improvvisi. Il tutto alternato da piacevole musica, giornale radio e
nessuna pubblicità.
3. Comunica subito al 112 (numero unico per
le emergenze) se rilevi un incidente, materiale disperso sulla strada o qualsiasi altro
pericolo.
4. Allontanati subito dall’area dell’incidente
in modo da lasciare spazi liberi ai soccorsi.
5. NON ti soffermare e/o rallentare per guardare l’area di un incidente perché, creando delle
code, attivi altri incidenti e rallenti i soccorsi.
6. NON ti recare per curiosare in un’area di
un incidente perché rallenti i soccorsi.
7. NON parlare al telefono quando guidi.
Il farlo anche con vivavoce e/o auricolare
ti distrae dalla guida. Infatti, il parlare occupa il cervello e i tempi di percezione e
reazione sono molto più lunghi. Perciò, lascia il telefono acceso in modo che registri
chi ti chiama e ricontattalo appena sei in
sosta. Una semplice distrazione di 10 secondi (il tempo di digitare OK a un SMS),
viaggiando a 100 chilometri orari, equivale a guidare al buio per oltre 278 metri.
8. NON fumare quando guidi perché anche il semplice depositare la cenere crea
una micidiale distrazione, come lo è
l’accendere la sigaretta mentre guidi.
9. CONTROLLA spesso la pressione degli pneumatici e che i dati degli stessi corrispondano
a quelli trascritti sulla Carta di Circolazione.
• n. 40 marzo-aprile 2017
37
Circolazione stradale
10. Porta il veicolo su una linea di revisione
al fine di far effettuare test (con relativa
stampa) per ammortizzatori, carburazione, freni, peso totale, peso asse anteriore
e peso asse posteriore. Le stampe che verranno consegnate evidenzieranno in quali condizioni stai per viaggiare e/o farai viaggiare la famiglia e/o gli amici.
Leggi sulla carta di circolazione la portata
massima consentita e sottrai il peso totale
rilevato dalla revisione: la cifra che ottieni è
quanto potrai caricare come persone e cose.
11. Se hai l’impianto GPL mettilo in sicurezza:
leggi pagina 11 e 12 della rivista inCAMPER
n. 165, http://www.incamper.org.
12.Segnala in modo certo al gestore della strada (PEC e/o AR) dove rilevi che la strada è
priva di manutenzione, il guardrail è inutile, la segnaletica stradale è sbagliata o
inesistente, è errata la progettazione della
strada, hanno omesso di far eseguire un
Road Safety Audit Program (RSAP, programma per la verifica di sicurezza delle
strade dove accadono incidenti anche con
solo danno a cose e veicoli) per individuare la presenza di problemi per la sicurezza
che possano interessare qualunque categoria di utenza e suggerire la contromisura
con il migliore rapporto beneficio-costo.
Chiudi la comunicazione ricordando al gestore della strada che il non intervenire tempestivamente, in caso di incidente stradale,
può configurare i reati di omicidio stradale
e lesioni personali stradali gravi o gravissime ai sensi degli articoli 589-bis e 590-bis
del Codice Penale.
COSA PUOI FARE TU SUBITO
ICE TI AIUTA NEGLI INCIDENTI STRADALI
Nella rubrica del tuo cellulare registra,
mettendo prima ICE 1 (poi di registrazione in registrazione il numero che segue),
il nome e il numero telefonico della persona che deve essere avvisata per prima
in caso di un incidente dove non saresti
in grado di poter parlare a chi ti soccorre. Purtroppo succede spessissimo che i
soccorritori trovano privo di conoscenza
un incidentato e, recuperato il suo cellulare, non sanno chi chiamare per primo
e, se ci provano, potrebbero chiamare
una persona non idonea fisicamente a
sostenere una simile notizia.
• n. 40 marzo-aprile 2017
38
La dash cam è tutela
L'ESPERIENZA DELLA POLIZIA LOCALE NELL'UTILIZZO DELLA DASH CAM
• n. 40 marzo-aprile 2017
39
Circolazione stradale
• n. 40 marzo-aprile 2017
40
La dash cam è tutela
NOTA DI REDAZIONE
Nel confermare quanto riportato dal Comandante mi sembra limitativo il fatto di non poter
mantenere accesa la dash cam oltre il minuto previsto dopo lo spegnimento del motore.
Contrariamente all'utilizzo da parte di un privato, alle Forze dell'Ordine potrebbe essere utile
un pulsante per mantenere acceso il dispositivo e poter continuare a riprendere quanto accade
di fronte all’autovettura di servizio.
Nel frattempo che il produttore attivi quanto sopra, la soluzione è di prendere corrente all'accendisigari che di solito è a monte della chiave di accensione.
In questo caso è importante ricordarsi di staccarla a fine turno per non scaricare la batteria
dell’autovettura.
• n. 40 marzo-aprile 2017
41
Circolazione stradale
Il nüviCam che ho installato mi avvisa utilmente, sia con il sonoro sia con la scritta sul lato sinistro nella banda gialla, che sto superando una linea
bianca tracciata, nel senso della lunghezza stradale
In questa situazione mi avvisa utilmente, sia con il sonoro sia con la scritta in alto nella banda rossa, che sto avvicinandomi troppo al veicolo che
mi precede
In questo caso mi avvisa utilmente, sia con il sonoro sia con la scritta in alto su fondo rosso, che sto avvicinandomi a un autovelox
• n. 40 marzo-aprile 2017
42
La dash cam è tutela
PREMESSA
Il criterio di scelta dei dispositivi da testare, non
è teso a valutare prodotti di marche diverse con
caratteristiche che, a prezzi pressoché uguali,
tutto sommato non si discostano molto nella
sostanza.
Abbiamo voluto invece mettere a confronto
modelli per potenziali acquirenti con precise diversificate esigenze.
•abbiamo scelto DASH CAM K6000 e il suo clone per analizzare una dash cam che, come tante
altre, proviene da un mercato che avanza sempre
più: quello cinese, che spesso non ha un brand
preciso ma che per il prezzo a cui propone i propri oggetti è molto appetibile, portando con sé
vantaggi, svantaggi e alcuni pericoli intrinseci
allo scarso controllo di qualità (che abbassa i costi di produzione);
PERTANTO:
•abbiamo scelto la VisionDrive VD-1600HD perché un po' fuori mercato ma destinata a un pubblico più tecnico e addetto al settore sinistri che
ha esigenze più rivolte alla concretezza e all'analisi dei dati.
È una dash cam essenziale che si distingue per
due caratteristiche importantissime oltre alla registrazione durante il movimento: la registrazione
audio/video durante la sosta del veicolo (a veicolo parcheggiato) e il software in dotazione per
l'analisi del sinistro attraverso la visualizzazione
dell'andamento dell'accelerazione sui tre assi, utilissimo in fase di analisi del sinistro;
•abbiamo scelto GARMIN DASH CAM 35 perché
appartenente a un mercato conosciuto a tanti,
che si è sempre distinto per i prodotti destinati
all'automotive (settore automobilistico). La scelta
è ricaduta proprio sul modello 35 per alcune sue
caratteristiche che scoprirete in seguito alla lettura delle schede di confronto;
•abbiamo scelto GARMIN nüviCam LMT-D,
dezlCam LMT-D, Drive Assist 50 LMT-D perché
appartengono a un mercato conosciuto a tanti,
ma sopratutto perchè integrano sia dash cam sia
navigatore satellitare, con tantissime caratteristiche molto interessanti.
LE DASH CAM A CONFRONTO NEL MONDO REALE
GARMIN DASH CAM 35
DASH CAM K6000
• n. 40 marzo-aprile 2017
43
VISIONDRIVE VD-1600HD
Circolazione stradale
SCHEDE DI CONFRONTO DASH CAM
GARMIN DASH CAM 35
DASH CAM K6000
VISIONDRIVE VD-1600HD
Qualità costruttiva
Qualità costruttiva
Qualità costruttiva
Eccellente qualità costruttiva.
Rivestimento del display in solida
plastica.
Display compatto con il corpo del
dispositivo.
Plastiche resistenti e ben rifinite.
Pulsanti solidi e ben definiti,
anche se molto sottili e
leggermente rigidi.
Migliorabile la qualità
costruttiva.
Plastiche molto delicate.
Il rivestimento del display si
scolla già a temperature non
elevate.
Maneggevole e leggera, ma
molto delicata.
I pulsanti non danno sensazione
di stabilità costruttiva.
Ottima qualità costruttiva.
Migliorabile l’estetica che la
fa sembrare più un telefono
cellulare che una dash cam.
Plastiche compatte e ben rifinite.
Le sue dimensioni contenute
sono così trascurabili rispetto
alla visuale che non intralciano
la guida.
I LED di avvertimento sono poco
luminosi e non molto visibili.
Sistema Ottico
Sistema Ottico
Sistema Ottico
Focale grandangolare
eccellente.
Visione aperta su tutto il settore
visibile del veicolo.
Alla luce il suo sensore si
comporta benissimo. Soffre di
abbagli temporanei al cambio
di luminosità, ma non così
gravi da rendere le immagini
illeggibili. Alla sera non soffre
di rumore elettronico dovuto
all’insufficiente illuminazione;
le immagini non si impastano,
consentendo una buona visione
delle targhe, e i fari del veicolo
sul quale è installata non
accecano visibilmente la
dash cam sulla visione delle
targhe dei veicoli che precedono.
Focale grandangolare non
sufficiente, visione reale, ma
troppo limitata al solo settore
strettamente frontale del veicolo.
Alla luce il sensore si comporta
bene ma con illuminazione
insufficiente soffre di rumore
elettronico e s’impastano le
immagini consentendo una
buona visione delle targhe solo
in prossimità dei veicoli anteriori.
I fari del veicolo sul quale è
installata accecano la Cam sulle
targhe e il sensore non riesce
a bilanciare l’esposizione per
rendere visibili le targhe. Nota:
Se avessero usato una focale
più corta per l’ottica, avrebbero
guadagnato un po’ in luminosità
ed evitato questo fastidiosissimo
problema.
Focale grandangolare non
troppo spinta, che consente
però la visione ottimale di tutto il
settore visibile del veicolo.
Il sensore si comporta benissimo
sia di giorno sia di sera. La
lettura delle targhe e la visione
non risente troppo della scarsa
illuminazione, anzi, con la sua
sensibilità di 0.1 Lux, ci permette
di seguire il percorso registrato
anche con scarsa luminosità.
I fari del veicolo sul quale è
installata, non accecano la
visione delle targhe dei veicoli
che precedono, grazie a un valido
controllo sull’esposizione e la
corta focale ottica, rendendo
tutto più immune alle variazioni
di luce ambientale.
Caratteristica ottica
accattivante: allarme distanza di
sicurezza.
Nelle caratteristiche del
costruttore troviamo che alcune
condizioni potrebbero impedire il
funzionamento degli avvisi.
Caratteristica ottica: nessuna.
• n. 40 marzo-aprile 2017
44
Caratteristica ottica
accattivante: sensibilità 0.1 Lux.
La dash cam è tutela
GARMIN DASH CAM 35
DASH CAM K6000
VISIONDRIVE VD-1600HD
Batteria
Batteria
Batteria
Migliorabile nella durata.
Batteria di ottima qualità.
Trattandosi di batteria agli ioni di
litio di ottima manifattura, anche
se lasciata direttamente al sole e
contemporaneamente in carica
per molto tempo, data la sua
qualità, il pericolo d’incendio e
scoppio si riduce sensibilmente.
Al dispositivo dedicato
dash cam, la batteria non è stata
sufficientemente dimensionata
dal costruttore (forse per ridurne
il peso e la dimensione).
Si consiglia di ridurre la
luminosità del display per
aumentare la durata della
batteria quando viene usata la
dash cam in modalità a batteria.
Di scarsissima qualità.
Trattandosi di batteria agli
ioni di litio di manifattura
sconosciuta, se lasciata al sole e
contemporaneamente in carica
per molto tempo, esiste, più che
in altre situazioni, il pericolo
d’incendio e scoppio. Quindi, con
dispositivi di questo tipo, si deve
prestare la massima attenzione
quando vengono lasciati esposti
al sole diretto durante le giornate
estive in cui la temperatura
dovuta all’esposizione, raggiunge
valori elevati.
Assente.
I dati tecnici parlano solo della
presenza di condensatori ad
alta capacità, e i test effettuati
ne confermano la presenza, che
significa assenza di batteria
ma presenza di uno stadio di
alimentazione di backup che
consente alla dash cam, quando
perde alimentazione, di poter
terminare la registrazione
corrente senza danneggiare il
video in corso. La scelta di tale
sistema non è delle migliori ma
consente di ridurre al minimo il
rischio d’incendio, che in altre
dash cam è dovuto alla presenza
di batterie al litio.
Tempo di ricarica della batteria
interna: 2 ore
Durata della batteria in
registrazione continua:
2 minuti.
Tempo di ricarica batteria
interna: 2,5 ore quando
completamente scarica (con
caricatore usb standard).
Durata della batteria in
shutdown: condensatori
di emergenza (20 secondi,
sufficienti a terminare
correttamente la registrazione).
Durata della batteria in
registrazione continua: 1 ora
con display sempre acceso in
luminosità piena e con batteria
nuova con soli tre cicli di carica/
scarica per avere la stima
ottimale di durata.
A cura di Franco Utili
Un libro affascinante che ci racconta la storia di questo luogo spettacolare. Il volume offre tutti i dati che
possono• Uinteressare non solo l’esploratore passato, ma
soprattutto quello di oggi. Vi è quindi una ricca documentazione iconografica relativa all’avanzamento dell’esplorazioni e ai relativi rilievi, mai raccolti tutti insieme.
Lo stesso discorso vale anche per la documentazione
fotografica dell’epoca che, assieme al testo, testimoniano delle difficoltà di documentare per immagini le
esplorazioni. Il libro è arricchito da una cronologia delle
esplorazioni che rende giustizia a quanti in questi anni
si sono avvicendati nelle ricerche, dalle schede d’armo
e da una ricca bibliografia.
orChiA
l’Antro del C
Buca d’Eolo
o
enimenti
La Storia e gli AAvv
cura di Franco Utili
al centro
sono sempre state
La cultura e la sicurezza
ZIONI SpA,
VITTORIA ASSICURA
dell’attenzione della
comprendere
ento che non si può
insieme al convincim
un’adeguata
il futuro se manca
il presente né costruire
conoscenza del passato.
con un mio contributo
sono stato presente
In altre occasioni
che affrontavano
delle pubblicazioni
oggi,
scritto per sostenere
storico-culturali:
e delle tradizioni
i temi della cultura
libro che racconta
, presento questo
con vera emozione
alle prese con
uomini e delle donne
l’avventura degli
Corchia.
viscere del monte
e sia sul
l’esplorazione delle
a tanto important
un’impres
di
Siamo in presenza
alla sicurezza:
sia sul versante dedicato
versante culturale
cuore da sempre.
a
ha
ia
nostra Compagn
to,
tematiche che la
mondo sconosciu
vi trasporterà in un
Leggere questo libro
suggestioni.
ricco di fascino e
, Presidente
Grazia Semeraro
Buca d’Eolo
Buona lettura.
Roberto Guarena,
o
Occhialini,
Tom Morgan, Beppe
3 aprile 1955. Da sinistra: e, in ginocchio, Giulio Cappa.
Cigna,
un cavatore, Arrigo
la storia della
i che hanno fatto
Alcuni dei personagg
speleologia italiana
orChiA
l’Antro del C
na scUola di vita
l’Associazione Nazionale
Con questo volume
e si è impegnata
I Cittadino e viaggiator
NUOVE DIREZION
ica perché
dell’avventura speleolog
nella divulgazione
il cammino
tali che hanno segnato
le tappe fondamen
del Corchia
razione dell’Antro
degli speleologi nell’esplo
ura e alla sicurezza.
rivolto all’avvent
rispecchiano lo spirito
esseri umani che
ia è un’impresa di
Infatti, la speleolog
spedizione ed
minimi dettagli ogni
programmano nei
apprezzare ogni
di vita: insegna ad
è anche una scuola
emanciparsi dalla
nte sul campo, per
esperienza direttame
squadra.
una
di
a essere parte
virtualità e tornare
e che lo sviluppo
intendiamo riaffermar
Con questo lavoro
e non stare isolati.
civico è fare gruppo
nostra civiltà, è
e e sviluppare la
Difatti, per mantener
à, consentendo a
a essere collettivit
.
necessario tornare
e con la propria specificità
ognuno di contribuir
All’interno••
Fotografie •
Rilievi •
Schede d’armo •
ttobre 2012
11, settembre/o
Supplemento al n.
il Canyon (foto
Copertina: Lungo
Pubblicazione fuori commercio, senza pubblicità
a pagamento e scaricabile gratuitamente aprendo
www.nuovedirezioni.it
• cUltUra e sicUrezza
F. Utili, GSF-SCF)
• n. 40 marzo-aprile 2017
45
Amministratore Delegato
A cura di Franco Utili
Progetto grafico Andrea Biancalani
Anno di pubblicazione 2012
Pagine 344
Circolazione stradale
GARMIN DASH CAM 35
DASH CAM K6000
VISIONDRIVE VD-1600HD
Sistema di registrazione A/V
Sistema di registrazione A/V
Sistema di registrazione A/V
Registrazione in modalità
sovrascrittura dei video non
salvati o senza evento.
La registrazione avviene su
microSD con taglio massimo
utilizzabile di 64 gigabyte.
Quando lo spazio sulla microSD
finisce, la dash cam sovrascrive
in modalità 'loop' i video più
datati.
Il formato è AVI MP4 a rate
fisso che consente di capire
quanto pesante sarà il video
registrato.
L'audio è ottimo anche se non
indispensabile. Si può riversare il
video della microSD direttamente
sul pc con un lettore di microSD
oppure collegare la dash cam al
pc tramite il cavetto miniUSB.
Registrazione su microSD con
taglio massimo di 32GB.
Il formato è AVI Motion Jpeg,
quindi a rate variabile, che
non consente di capire quanto
pesante sarà il video registrato.
Registrazione su microSD.
È consigliabile lasciare quella in
dotazione di 4 GB, perché sono
presenti i programmi per la
visione sul PC dei video registrati e
tutto il sistema di configurazione.
Pertanto, se la microSD viene
formattata e non preparata dopo
una sua eventuale sostituzione,
il sistema non parte. Sul sito
della casa madre è comunque
presente il file system da scaricare
e montare sulla microSD. La
dimensione massima della
microSD utilizzabile in questa
dash cam è di 128GB.
Il formato video è dedicato,
e rende così inusabile i video
senza il programma dedicato
che comunque può esportare in
formato AVI.
Nota
La conversione del filmato da
originiale ad AVI avviene in real
time, quindi la conversione dura
quanto è la durata del video
originale (anche questo ci fa
capire che è rivolta al settore
sinistri, perché un utente generico
si aspetta velocità e snellezza
nell'esportare i video). Quando
lo spazio sulla microSD finisce,
la dash cam sovrascrive in
modalità 'loop' i video più datati.
Formato di registrazione
Video: 1920 x 1080 29 FPS
Compressione: MP4 standard,
flusso video a 8000Kbps.
Audio
Compressione: 64Kbps audio
mono e campionamento a
48000KHz
Nomi dei file
es: GRME0001.MP4 (evento)
es: GRMS0001.MP4 (salvati)
es: GRMN0410.MP4 (non salvati,
minuto temporaneo di viaggio).
ESEMPI DI REGISTRAZIONI
Minuti di registrazione: 10
Dimensione: 600 megabyte
Dimensione al minuto: 60
megabyte.
Un'ora di viaggio sono
approssimativamente 3,5 gigabyte
quindi quasi la scheda da 4
gigabyte fornita nella confezione.
4 GB = 1 ora
8 GB = 2 ore
16 GB = 4 ore 32 GB = 8 ore
64 GB = 16 ore
Nota
Attenzione! Non registra in
modo sovrascrittura (loop);
perciò, una volta che la microSD
è piena, la dash cam termina di
registrare.
L'audio è pessimo anche se non
indispensabile.
Si può riversare il video della
microSD direttamente sul PC con
un lettore di microSD.
Formato di registrazione
Video: 1280x720 20 FPS AVI
Compressione: Motion JPEG.
Audio
Compressione: 16Kbps audio
mono.
Nomi dei file
es: MOVI0064.AVI
ESEMPI DI REGISTRAZIONI
Minuti di registrazione: 3 minuti
ogni singola registrazione
settabile da menu.
Dimensione: 150 MB variabile
secondo la luminosità e
variazioni di immagini.
Dimensione al minuto media:
50 MB, ma variabile, quindi non
calcolabile.
Nessuna scheda fornita con
la dash cam. Acquistabile
separatamente (consigliato il
taglio di 32 GB = 10 ore).
Fotografie
Formato: 1920x1080
corrispondenti a una fotocamera
da 2 megapixel.
Compressione: jpeg, con nome
così fatto es: GRMN0001.JPG.
• n. 40 marzo-aprile 2017
46
Formato di registrazione
Audio/Video:1280 x 720(HD)
30fps, oppure 1280 x 960(HD)
20fps.
Compressione: formato dedicato
esportabile in AVI attraverso il
programma VDAnalizer fornito
con la dash cam all'interno della
micro SD in dotazione. Registra
in modo ‘loop’ continuo, sia
in parking mode che a veicolo
in movimento. Logicamente,
non essendo dotata di batteria
interna, per utilizzarla in modalità
parking mode, occorre collegarla
direttamente alla batteria del
veicolo. Per tale motivo questo
modello prevede la funzione di
controllo dello stato della batteria
per non avere brutte sorprese.
La dash cam è tutela
GARMIN DASH CAM 35
DASH CAM K6000
VISIONDRIVE VD-1600HD
GPS
GPS
GPS
GPS presente e molto sensibile.
Sistema di avvertimento
di presenza Autovelox con
indicazione dei metri mancanti
alla postazione autovelox, della
velocità del veicolo e quella
limite della strada attualmente
percorsa. Sorprendente perché
utilizza GPS di qualità non
essendo un navigatore e queste
caratteristiche sono di solito
presenti solo nei navigatori.
GPS assente
Assente nella configurazione
base ma acquistabile
separatamente e collegabile
tramite spinotto dedicato; in
tal modo si moltiplicano le
connessioni filari esterne alla
dash cam.
Accelerometro
Accelerometro
Accelerometro
Presente ma troppo sensibile.
Talvolta ha dato dei falsi
positivi su rallentatori presi alla
velocità massima consentita
dal rallentatore. Su strada
sconnessa, ogni volta che il
veicolo sobbalza, appare il
messaggio "video salvato". Quindi,
viaggiando spesso su strade
sconnesse, dopo un certo periodo
la microSD si riempie di video
salvati, contrassegnati come non
cancellabili dalla dash cam. Perciò,
ogni tanto è bene fare una pulizia
dei falsi positivi.
Dalle caratteristiche sembra
essere presente, ma è
impossibile capire se funziona
perché, se funzionante, è
settato su valori troppo elevati
per constatare il suo buon
funzionamento
Presente e positivamente molto
sensibile.
Falsi positivi multipli; però, con il
programma dedicato VDAnalizer
è possibile capire dove non
è un evento da prendere in
considerazione.
diffusi in tutto
Gli Orti botanici,
, sono luoghi da
il territorio italiano
e la conservazioscoprire: la scienza
si coniugano con
ne della biodiversità
diviene strumento
la bellezza, l’arte
lità sociale troeducativo, la margina
creative.
va spazio in attività
A CURA DI MARINA
NE
accanto ai tratecnologia digitale,
Grazie alla nuova
stampa, radio
comunicativi come
dizionali strumenti
possibilità:
si sono aggiunte nuove
e televisione, oggi
Internet. Se da
cellulare, tablet,
computer, telefono
tà di comuniapre nuove opportuni
una parte questo
dei messaggi, dicon l’affollamento
cazione, dall’altra,
contenuti.
propri
i
difficile affermare
venta sempre più
italiani, una
sugli Orti botanici
libro
un
allora
Perché
diversificata e
contemporanea, così
realtà storica ma
a del tema
dell’innegabile importanz Direzioni
complessa? Aldilà
one Nazionale Nuove
altre
trattato, per l’Associazi
libro, dopo tante
nuovo
un
è naturale pubblicare
un’altra ragione,
di successo. Ma c’è
iniziative editoriali
parlare degli
Ci sembra congeniale
diciamo filosofica.
e le immagini
attraverso le parole
Orti botanici italiani
con calma,
gustare
e
da leggere
all’ombra
di un libro da sfogliare,
cedro del Libano o
magari sotto un immenso Insomma, è importante ribambù.
di un boschetto di
per informarsi
necessario del tempo
scoprire come sia
progettuale
interessanti. Il lavoro
e apprezzare temi
modulare una
o a organizzare e
è rivolto soprattutt
diversi. Il volume
contenuti e autori
cospicua mole di
ognuno dei
in quattro capitoli,
di faciliè stato così suddiviso
conduttore, con l’intento
quali con un suo filo
.
argomenti
ricerca degli
tare la lettura e la
necessariamodo, non seguire
privilegiaIl lettore può, in questo
o delle pagine, ma
mente l’ordine progressiv
personale.
rivolge a
re anche la curiosità
così articolato si
Un progetto editoriale e possibili fruitori degli Orti
lettori
di
platea
e amaun’ampia
mondo che va conosciuto
botanici italiani. Un
consultando,
al volume che state
to. Per questo, oltre
iniziative di
e si moltiplicheranno
sono state attivate
necessario
promozione, corollario
presentazione e di
comunicazione.
buona ed efficace
per realizzare una
ECCELLENZE ITALIA
LEGGERE UN
DI
LIBRO NELL’ERA
INTERNET
LUOGHI
UTILI,
SOCIALMENTE
EDUCATIVI
E PRODUTTIVI
ORTI
BOTANICI
ECCELLENZE ITALIA
NE
ORTI BOTANICI
Gli orti botanici, diffusi in tutto il territorio italiano,
sono luoghi da scoprire: la scienza e la conservazione
della biodiversità si coniugano con la bellezza, l’arte
diviene strumento educativo, la marginalità sociale
trova spazio in attività creative. Il libro, suddiviso in
tre capitoli, ognuno dei quali con un suo filo conduttore, è di facile consultazione. Il lettore può, in
questo modo, non seguire necessariamente l’ordine
progressivo delle pagine, ma privilegiare anche la
curiosità personale. Un’appendice con schede informative su tutti gli orti botanici italiani aderenti alla
Società Botanica Italiana, chiude l’opera.
CLAUSER e PIETRO
PAVONE
A CURA DI
MARI NA CLAU SER
PIETR O PAVO NE
Pubblicazione fuori commercio, senza pubblicità
a pagamento e scaricabile gratuitamente aprendo
www.nuovedirezioni.it
dire intesensibilizzare vuol
Nel significato comune
a un valore,
a qualcosa, a un tema,
solleciressare qualcuno
ciò si realizzi è necessario pubblia un ideale. Perché
ne
del singolo e dell’opinio Occorre,
tare l’attenzione
tematica che interessa. la perca in generale sulla
capaci di rendere
strumenti
La tutela
insomma, creare
agli stimoli forniti.
sona ricettiva e reattiva sue multiformi e complesnelle
ibile e urdell’ambiente, inteso
diventato un imprescind solo ai
se specificità, oggi
non
un dovere che compete
gente bisogno, è
riguarda la
singolo cittadino poiché
che
governi ma a ogni
. È necessario, dunque,
sopravvivenza planetaria a proteggere l’ambiente in
ogni individuo s’impegni
non annienti
che l’azione umana
ni,
cui vive e faccia sì
Ricevere informazio
offre.
gli
natura
che
quello che la
te possibili, sul mondo
le più ampie e diversifica
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lezza delle responsab
tutela
per avere consapevo
di noi, iniziando dalla
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rali e sociali di ognuno
esistenti e conservaz
apparendelle specie di piante
in
specie vegetali, ambiti
biodiversità delle
e devastatrice
dall’azione stolta
za meno minacciati
oni SpA non può
Vittoria Assicurazi
Nazionale
dell’uomo; anche
dell’Associazione
che approvare l’iniziativa
diffondere questo
nel pubblicare e
Nuove Direzioni
botanici italiani.
imento sugli Orti
e ambienlibro di approfond
dei tasselli per evidenziar scientifiQuesto libro è uno
da addetti
visitati
e
ti solitamente conosciuti e studenti. Un libro socialbotanica
ea
ci, appassionati di
ambiental
cultura
promuove la
esorta
mente utile perché
te educativo in quanto
i virtuosi
ogni livello, socialmen
comportamenti individual a, socialla cittadinanza a
ultimo per importanz
non
ma
ultimo,
e, in
ce a incentivare
poiché contribuis
mente produttivo
il profilo della presenza
sotto
e
le entrate economich
botanici. Buona lettura.
turistica negli Orti
A cura di Marina Clauser
e Pietro Pavone.
Progetto grafico Andrea Biancalani
Anno di pubblicazione 2016
Pagine 302
Cesare Caldarelli
Amministratore Speciale
N I
E D I Z I O
i
Andrea Biancalan
N I
E D I Z I O
1776.
Orto botanico di Padova
In copertina:
Cattrani - Icones Plantarum,botanico dell’Università degli
Asimina triloba, B.
della Biblioteca dell’Orto
Per concessione
Studi di Padova
• n. 40 marzo-aprile 2017
47
i SpA
di Vittoria Assicurazion
Circolazione stradale
GARMIN DASH CAM 35
DASH CAM K6000
VISIONDRIVE VD-1600HD
Display e Menu
Display e Menu
Display e Menu
Display da 3’’
Qualità costruttiva migliorabile in
luminosità anche se ben visibile
da tutti nell'abitacolo del veicolo.
Testo impresso dal GPS poco
visibile perché molto piccolo,
ma visibile benissimo in fase di
riproduzione video sul PC.
Menu in italiano, facile, intuitivo,
ben fatto.
Display da 2.7’’
Qualità costruttiva scadente, ma
il display è visibile in situazioni
anche con luminosità ambientale
elevata. La visione ottimale si ha
con display parallelo agli occhi il
che lo rende poco visibile nei lati
guidatore e passeggero anteriore.
Menu in italiano tradotto
maccheronicamente, un po’
difficoltoso da comprendere e
non salva tutte le impostazioni
che l’utente crede di aver
personalizzato (esempio il
sensore di movimento).
Display assente e menu
visionabile e configurabile
solo dal programma dedicato
VDAnalizer presente nella
microSD. Voce guida in inglese
che esce dal piccolo altoparlante,
fastidiosissima alla partenza del
veicolo, che indica la condizione
di stato della dash cam. Poco
intuitivo il menu che in realtà
è accessibile solo inserendo la
microSD nel PC che fa partire il
programma di configurazione,
abbattendo così il giudizio finale.
Anche per gli addetti ai lavori, la
configurazione risulta molto poco
amichevole, perché se in fase di
utilizzo quotidiano si volessero
modificare alcuni parametri,
come già accennato, è possibile
farlo solo dal programma su PC.
Immagino che la stessa casa
madre abbia fatto una diversa
dash cam con un menu a display
e più amichevole di questo.
Supporto di fissaggio
Supporto di fissaggio
Supporto di fissaggio
Ottimo nella tenuta; però
è illogico avere di base
un sistema ad adesivo
fisso. Impossibile così una
trasportabilità su un altro
veicolo. Infatti, il supporto di
fissaggio è solo adesivo, anche se
la dash cam può essere rimossa
attraverso il connettore sferico di
Garmin che la ancora al supporto
fissato al vetro.
È acquistabile separatamente una
ventosa standard Garmin che ne
consente la facile rimozione. Solo
così la dash cam potrebbe essere
trasportata ad esempio su un
veicolo preso a noleggio.
Ottima la scelta del supporto
a ventosa che la rende
trasportabile da un veicolo
all’altro. Ottima tenuta della
ventosa e facile direzionalità
della cam verso il piano frontale
o laterale della direzione di
marcia.
Ottimo nella tenuta di
fissaggio ma non trasportabile
in un altro veicolo, in quanto il
supporto rimane fisso al vetro e
la cam è di difficile rimozione dal
suo incastro girevole.
L'adesivo fornito e i suoi ricambi
hanno una tenuta straordinaria,
e questo fa sì che la dash cam
faccia un corpo unico con il
parabrezza a cui è agganciata,
seguendo così minuziosamente
l'andamento dell'accelerazione
del veicolo sui tre assi.
Non essendo possibile avere un
supporto di fissaggio rimovibile,
o un supporto per tenere ferma
la dash cam in posizione
verticale, è impossibile portarla
ad esempio su un veicolo preso a
noleggio.
• n. 40 marzo-aprile 2017
48
La dash cam è tutela
GARMIN DASH CAM 35
DASH CAM K6000
VISIONDRIVE VD-1600HD
Installazione
Installazione
Installazione
Installazione con adesivi molto
resistenti e potenti.
Su questo punto la nostra
valutazione è di criticità,
perché, purtroppo, la scelta di
Garmin di dotare di serie solo
adesivi ci sembra limitativa,
poiché costringe ad acquistare
l’opzionale ventosa standard per
non restringerne l'uso su un solo
veicolo.
Il cavo è molto resistente e di
qualità eccellente.
È standard miniUSB e in vendita
c'è anche il cavo che può essere
usato per installazioni fisse non
usando la presa accendisigari.
Mancando però della funzione di
guardiano durante il parcheggio,
dalle nostre prove non sembra
necessario fare un’installazione
fissa essendo sufficientemente
usabile con il suo cavo in
dotazione
Installazione del supporto a
ventosa, che rende questa dash
cam facilissima da sganciare
o posizionare nella giusta
direzione.
Il cavo, troppo lungo, intralcia
molto perché deve essere avvolto
oppure lasciato libero. La mini
USB è standard, pertanto si può
usare un cavo standard che da
accendisigari diventa miniUSB.
Non siamo stati soddisfatti della
qualità costruttiva del cavo.
La facilità d’installazione però fa
salire il suo punteggio.
Installazione da eseguire a regola
d’arte e possibilmente da un
professionista che la certifichi,
perché questa dash cam è
destinata a un uso assicurativo,
avendo caratteristiche peculiari
per la registrazione in tempo
reale dei valori di accelerazione
sui tre assi.
Se invece non viene eseguita da
un professionista, l’accortezza è
quella di stare attenti che il cavo
di alimentazione non ostruisca
la visuale perché, come si può
vedere dalle immagini, essa deve
essere posizionata verticalmente.
L’adesivo è molto resistente
e vengono dati adesivi di ricambio. Il supporto si sgancia
molto facilmente, lasciando però
l’adesivo attaccato al parabrezza.
• n. 40 marzo-aprile 2017
49
Circolazione stradale
GARMIN DASH CAM 35
DASH CAM K6000
VISIONDRIVE VD-1600HD
Utilizzo e dimensioni
Utilizzo e dimensioni
Utilizzo e dimensioni
Rapida accensione.
Si accende in 10 secondi e inizia
la registrazione. Il suo utilizzo
è semplice perché deve fare
solo un lavoro: la dash cam.
Anche addentrarsi nei vari sotto
menu non è difficile, basta
acquisire familiarità con le varie
impostazioni.
Rapidissima accensione.
Inizia la registrazione dopo soli 3
secondi dall’accensione.
Accensione lentissima.
Si accende in 15 secondi
abbondanti e quindi,
ipoteticamente, già dopo aver
iniziato la marcia, avendo un
gap temporale iniziale durante
il quale può essere accaduto
un sinistro non monitorato e
registrato (per gli addetti ai
lavori: ha un bootsrap lentissimo
dovuto a un hardware non
troppo brillante che ospita
però una piccola distribuzione
Linux dedicata a questo tipo di
dispositivi).
Dimensioni:
cm 9,43(L) x 4,85(A) x 3,89(P)
Dimensioni:
cm 10(L) x 5(A) x 1,8(P)
Dimensioni:
cm 4,4(L) x 8,9(A) x 2,5(P)
• n. 40 marzo-aprile 2017
50
La dash cam è tutela
GARMIN DASH CAM 35
Pregi rilevanti
• Registra e monitora in modo continuo ogni singolo percorso anche con il solo gps, senza dover
accendere la dash cam. Infatti, questo funzionamento ottimale si ha quando è connessa a una fonte di
alimentazione del veicolo che ne permette l’accensione solo quando il conducente gira la chiave nel blocchetto
di accensione. Quando invece spegne il veicolo e toglie la chiave, la dash cam, se impostata correttamente
secondo le impostazioni del manuale, può continuare a registrare ancora per un altro minuto.
• Ottima qualità di registrazione in formato MP4 1020p oppure 720p 29 frame per secondo.
• Salvataggio sulla sua micro SD (4GB di serie) di tue tipi:
- Automatico solo in presenza di un sinistro rilevato come tale (esempio tamponamento o incidente
che provochi comunque una botta registrabile), senza il timore che il distacco della fonte di alimentazione
possa provocare lo spegnimento improvviso, poiché ha una batteria tampone che le permette di continuare
la registrazione anche dopo il distacco di alimentazione (nonostante la dash cam abbia una buona autonomia,
le registrazioni possono durare solo fino a un minuto dopo il distacco di alimentazione (vedere impostazione
nel menu).
- A richiesta (con la sola pressione di un tasto). Viene così salvata la registrazione in corso.
• Il suo sensibile GPS e il suo sensibile accelerometro (dispositivo che si occupa di sapere se c'è stato un sinistro
o un evento sopra la soglia di attenzione) permette di registrare tutto il percorso che si sta effettuando,
visionabile ed estraibile successivamente dalla sua microSD (oppure semplicemente collegando la
dash cam con un cavetto miniUsb al proprio PC) attraverso un programma da scaricare gratuitamente
sul proprio PC, per l'analisi del percorso effettuato (solo se la dash cam ha registrato il percorso a causa
di un incidente oppure a richiesta). Nel video, dunque, vengono registrate le informazioni di viaggio in
sovraimpressione in basso sulla sinistra dei video e delle fotografie se il segnale GPS è disponibile:
• GARMIN GG-MM-AAA HH24:MM:SS Latitudine Longitudine Velocità Km/h. Viene salvato ogni singolo
minuto di viaggio come singolo video non salvato (unsaved).
• In caso di sinistro è separabile dal suo alloggiamento che è invece fissato al vetro con adesivo per usarla
come fotocamera digitale per effettuare rilievi fotografici dell'incidente perché la sua batteria permette il
suo uso anche senza alimentazione esterna. Comunque anche non in caso di sinistro la dash cam è staccabile
dal suo supporto per portarla fuori dal veicolo.
• Si può usare la dash cam anche senza alimentazione esterna, utilizzando la sua batteria interna.
• Copioso display da 3'' che con un’impostazione si può lasciare acceso durante la registrazione oppure avere
un timeout oltre il quale il display si spegne nonostante la dash cam continui a registrare e fare il suo lavoro.
Le indicazioni sul display sono: a sinistra in alto, la forza del segnale GPS; a destra in alto, lo stato della batteria
e in basso la sovraimpressione dei dati della registrazione, posizione e velocità del veicolo. Come consiglia un
avvertimento all'accensione della dash cam, si deve evitare di guardare e usare la dash cam durante la guida.
• Ottimo sistema per rivedere i filmati direttamente sul suo display.
• Menu comprensibile e semplice per le impostazioni necessarie.
• Utilissimo il suo avvertimento di prossimità d’incidente frontale, di avvicinamento improvviso quindi con
il veicolo che ci precede. Infatti, l'accelerometro e la fotocamera verificano se di fronte a noi c'è un ostacolo
e il nostro veicolo sta procedendo senza la necessaria decelerazione utile a evitare l'impatto. La dash cam
emette un suono di avvertimento e un’immagine di pericolo viene visualizzata sul suo display.
• Utile la segnalazione della presenza di autovelox che ricordano una pericolosità della strada.
• L'alimentazione della dash cam avviene con un cavetto trasformatore da 12V a 5V, compatibile mini USB.
Quindi, a prima vista, sembrerebbe un difetto, ma a lungo andare si capisce che questa dash cam è fatta per
essere una postazione anche portatile nonostante non abbia la ventosa di serie. Infatti, per visionare le foto
e i video basta toglierla dal supporto e, connettendola a un semplice PC, si apre in visualizzazione cartelle, e
così si possono visionare i video, le foto e i log di errore del dispositivo. Collegandola alla rete 220V con un
alimentatore da telefonino mini USB si ricarica la sua batteria interna.
• Valido software per PC in dotazione, per l'analisi del video e del percorso effettuato con visualizzazione
del percorso su Google Maps in tempo reale di visualizzazione.
• Gli utenti che non hanno il navigatore, apprezzeranno l’utile segnalazione della presenza di autovelox
perché sono installati dove sono avvenuti degli incidenti stradali.
• n. 40 marzo-aprile 2017
51
Circolazione stradale
DASH CAM K6000
Pregi rilevanti
Dopo l'avvio della dash cam, in poco meno di 3 secondi inizia la registrazione.
Qualità di registrazione in formato AVI 720p 20 frame per secondo (anche se dichiarati 30fps).
Accensione solo a chiave inserita, e quindi si disattiva quando disinseriamo la chiave.
In caso di utilizzo su un altro veicolo è facilmente separabile dal suo alloggiamento fissato al vetro
con ventosa.
• L'alimentazione della dash cam avviene con un cavetto trasformatore da 12V a 5V compatibile mini USB
•
•
•
•
VISIONDRIVE VD-1600HD
Pregi rilevanti
• La qualità della registrazione è ottima.
• Registra e monitora in modo continuo il viaggio senza doversi preoccupare di accendere la dash cam.
• Caratteristica importantissima (non riscontrabile a prima vista, e non da tutti se non si è addetti ai lavori)
è la possibilità, durante la riproduzione video su PC con il programma dedicato, di seguire l'andamento
grafico dell'accelerometro sui tre assi, memorizzato durante la registrazione del filmato. Quindi, in una
situazione di analisi di un sinistro registrato, si possono visualizzare i dati dell'accelerometro in funzione del
tempo (ogni fotogramma del video è associato ai valori dell'accelerometro).
• Salvataggio su micro SD (4 GB di serie) di due tipi:
- Automatico solo in presenza di un sinistro rilevato senza il timore che il distacco della fonte di
alimentazione possa provocare lo spegnimento improvviso, poiché ha un sistema di backup energetico dato
da condensatori di alta capacità che le permette di non danneggiare il file di registrazione dopo il distacco
eventuale dell'alimentazione.
- Supporto della casa madre discreto. Infatti,qualora sia stata formattata la microSD per errore, è
possibile scaricare il sistema da questi indirizzi della casa madre: https://visiondrive.zendesk.com/hc/en-us/
” e “Nuove Direzioni
le riviste “inCamper
che
rubrica “Oltre l’Ovvio”,
utti gli articoli della
in sette anni e che
Lidia Pizzo ci ha regalato
er”
ti sulla riviste “inCamp
sono stati pubblica
ore”
i - Cittadino e viaggiat
Direzion
“Nuove
prima e
da sfogliain un unico volume
poi, sono qui riuniti
mondo
per addentrarci nel
re pagina dopo pagina
voli.
e fruitori consape
dell’arte e diventar
che ci
, ma ragionamenti
Nessuna verità assoluta
scoperta
ne e ci guidano alla
spingono alla riflessio
conoscerlo e
ante universo, per
di questo affascin
innamorarcene.
ci inPizzo
e diretto, Lidia
Col suo scrivere originale
concetti
ai suoi generi, ne affronta
troduce all’arte e
ra d’arte.
sul significato dell’ope
e tematiche e indaga
su cos’è
ci interrogheremo
articolo,
dopo
Articolo
a un’odello sguardo di fronte
per noi l’avventura
al cospetto
ne della scoperta
pera d’arte, l’emozio
a pagamento e scaricabile gratuitamente aprendo
www.nuovedirezioni.it
sull’arte e dintorni per
Sette anni di riflessioni
ia Siracusa. Ha consegu
idia Pizzo vive e lavora
e si è laureata in Lettere
to la maturità classica
zata
, dove si è specializ
Moderne a Palermo
d’arte
scrittrice, critico
Pittrice,
.
dell’Arte
in Storia
di Arte
abile del Museo Civico
e saggista, è respons
) di Floridia.
Contemporanea (MUDAC
della pittura,
ha affiancato la pratica
All’insegnamento
oranei (nel
ti artistici contemp
sperimentando movimen
o)
o del Neocostruttivism
manifest
il
ive
2003 sottoscr
Italia e all’estero.
ed esponendo in
alla critica
come docente, si dedica
Lasciato l’impegno
e letterari. Ha
e di saggi artistici
d’arte e alla redazion
della
Libreria”
in
Incontro
“Arte
scritto per il periodico
per la rivista
Bocca di Milano,
casa editrice Libreria
di Roma.
casa editrice Pagine
“Poeti e poesia” della
Pubblica
giornali, case editrici.
Collabora con riviste,
(BTA) affeo Telematico dell’Arte
articoli sul Bollettin
ersità degli
dell’Univ
Storia dell’Arte
rente all’Istituto di
dal prof. Stefano
diretto
”,
Sapienza
Studi di Roma “La
della
sull’arte “Oltre l’Ovvio”
rubrica
la
cura
e
Colonna,
i.
rivista Nuove Direzion
dell’opera d’arpubblicati: “A-Zero
I suoi ultimi volumi
di cristallo”
Bocca Milano, “Perle
te di Gino Cilio” ed.
Pubblicazione fuori com-
T mercio, senza pubblicità
’arte e dintorni
riflessioni sull
atore”
Sette anni dimper”
- Cittadino e Viaggi
e “Nuove Direzioni
per le riviste “inCa
Lidia Pizzo
Lidia Pizzo
Solo con il passare degli anni, si scopre il piacere
di restare stupiti di fronte a un’opera d’arte. Infatti,
l’Arte è movimento del pensiero che penetra le cose,
le indaga,
L cerca di comprenderle e comunicarle. In
altre parole, Arte è la manifestazione estetica dell’interiorità umana e riflette lo spirito del tempo in cui
l’artista ha vissuto, come egli lo ha interpretato e
svelato attraverso le sue opere. Conoscere la storia,
il pensiero filosofico e letterario del periodo in cui si
colloca la creazione di un’opera d’arte è fondamentale
per coglierne il significato e dunque per comprendere
e custodire l’identità culturale.
- Cittadino e Viaggiatore
”
articles/204397215-VISIONDRIVE-Recorder-Software-for-all-models-SEE-NOTES .
ed. Aped Lentini.
• n. 40 marzo-aprile 2017
52
della bellezza.
emo
iplinare e curioso ri-studier
Con approccio interdisc
’800 e conosceitaliana dal ’400 al
la storia dell’arte
cui gli artisti
i e periodi storici in
remo opere, ambient
attraverso
lo spirito del tempo
italiani interpretarono
o
all’ester
mancherà uno sguardo
le loro opere. Non
ione del
hanno segnato l’evoluz
su personaggi che
Autore Lidia Pizzo
Progetto grafico Andrea Biancalani
Anno di pubblicazione 2014
Pagine 400
.
pensiero artistico
La dash cam è tutela
GARMIN DASH CAM 35
Difetti rilevanti
Installazione a filo visibile verso l'accendisigari; anche se con cavetto standard mini USB compatibile con gli
alimentatori dei cellulari, non è compatibile con i navigatori Garmin.
La fonte di alimentazione della dash cam può essere prelevata solo a veicolo con chiave inserita, e quindi
non può fare da allarme d’incidente o registrazione di atti vandalici in modalità parcheggio perché registrando di
continuo la batteria del veicolo ne risentirebbe.
Manca il sistema di registrazione attivabile in modalità parcheggio (la dash cam è spenta e non si accende
da sola se si urta il veicolo mentre è parcheggiato e senza chiavi inserite), e comunque, se si attiva la registrazione
manuale dopo il parcheggio, la dash cam registrerà solo per la durata della batteria interna.
Il supporto di registrazione di serie dovrebbe essere più grande (è di soli 4 GB), mentre dovrebbe essere almeno
di 8 GB.
Gli utenti che hanno già il navigatore avranno i seguenti svantaggi:
•
•
riduzione di visibilità dovuta all'installazione di due dispositivi non connessi tra loro
e con cavi di alimentazione non compatibili pur essendo della stessa casa costruttrice;
occorre avere una doppia alimentazione prelevabile dall'accendisigari, una per il
navigatore e l'altra per la dash cam moltiplicando così i cavi sparsi per l'abitacolo.
DASH CAM K6000
Difetti rilevanti
Assenza di GPS.
Non si può usare la dash cam senza alimentazione esterna, perché con la sua batteria interna l'accensione
non dura nemmeno 2 minuti, a carica completa, a causa dell'uso di batterie piccolissime e di scarsissima qualità.
Installazione con un filo di lunghezza esagerata verso l'accendisigari, anche se il cavetto è standard mini USB
compatibile con gli alimentatori dei cellulari.
La fonte di alimentazione della dash cam deve essere prelevata dove è presente tensione solo a veicolo
con chiave inserita, perché funziona sempre in registrazione continua ed è altissimia la possibilità di scaricare la
batteria del veicolo a motore spento.
La visione sul lato sinistro è sfuocata.
VISIONDRIVE VD-1600HD
Difetti rilevanti
Assenza di GPS nella configurazione base (acquistabile separatamente); quindi, mancando in configurazione
base, non è possibile sapere la velocità del veicolo ma solo la sua accelerazione.
Non si può usare la dash cam senza alimentazione, perché pensata per un uso stabile su un solo veicolo.
La caratteristica di analisi del software dell'andamento dell'accelerometro in funzione del tempo è utilissima,
ma non sufficientemente pubblicizzata per giustificare il suo prezzo al pubblico non tecnico (cui si rivolge
maggiormente questa dash cam).
Il cavo è da accendisigari classico, con terminazione miniUSB ma a 12V e quindi non campatibile con i normali
alimentatori. Si interfaccia con la presa accendisigari, ma in questo caso, se lo stesso non è alimentato a veicolo
fermo a chiave disinserita, si perde la funzione di assistenza durante il parcheggio per eventuali danni.
• n. 40 marzo-aprile 2017
53
Circolazione stradale
GARMIN DASH CAM 35
Conclusioni
Dash cam di provenienza dal mercato Garmin consumer e non prosumer ma comunque di ottima fattura.
Mi sento sicuro a lasciarla al sole, anche se devo dire che avendo la batteria al litio, a bordo è necessario sempre
avere delle riserve in tal senso, ma connettendo la dash cam a un punto alimentato solo a chiave inserita, abbiamo
il controllo sulla ricarica della batteria che avviene solo in nostra presenza e con abitacolo a temperatura vivibile.
Confermo che le registrazioni sono molto fluide e leggibili, anche dal display a bordo della dash cam.
È una dash cam sicura perché il suo accelerometro è in grado di avvertire anche scosse date da avvallamenti stradali
improvvisi che vengono comunque registrati anche se per noi sono falsi positivi, ma che avrebbero danneggiato
magari una gomma. Le registrazioni sono anche visionabili da pc e analizzabili attraverso un programma
scaricabile direttamente da Garmin che ci permette di visionare il percorso eseguito dal nostro veicolo con i dati
GPS comprensivi di data, ora, posizione e velocità. Con scarsa luminosità si comporta bene e le targhe sono ben
leggibili. Unico grande neo è il supporto fisico della dash cam che non è di tipo a ventosa ma di tipo adesivo, il
che non permette di montarla temporaneamente su un altro veicolo. Il prezzo è elevato e la scheda di memoria in
dotazione appena sufficiente per essere sicuri in città ma non sufficiente per un lungo e intero viaggio. Quindi, al
suo costo dovrà essere aggiunto il costo di una scheda di memoria da 32 o 64 GB classe 10 e almeno da 90MB/
secondo in lettura. Ottima l'idea di poterla rimuovere e usarla come fotocamera digitale per riprese senza il cavo
d’alimentazione. Menu a video semplice e intuitivo. Si consiglia l’uso di una presa accendisigari doppia se vogliamo
avere la possibilità di usare in contemporanea qualsiasi altro dispositivo.
169,00 euro Il prezzo riportato è indicativo e variabile, riferito al momento della stampa
DASH CAM K6000
Conclusioni
Dash cam proveniente esclusivamente dal mercato cinese ma con una semplicità di utilizzo estrema.
Il punto forte di questa dash cam è sicuramente il prezzo e la facilità di utilizzo. Quindi è da considerare una dash
cam utilizzabile per sistemi temporanei e viaggi in cui si deve monitorare la situazione di viaggio a rischio.
La microSD da 32 GB, da comprare separatamente, assicura un viaggio di circa 10 ore. In caso d’incidente si
consiglia di formattare di nuovo la scheda per avere nuovamente la necessaria capienza, poiché non sovrascrive i
video meno recenti e quando la scheda è piena, si ferma la registrazione.
30,00 euro Il prezzo riportato è indicativo e variabile, riferito al momento della stampa
Pubblicazione fuori commercio, senza pubblicità
a pagamento e scaricabile gratuitamente aprendo
www.nuovedirezioni.it
gh
“La vera terra dei barbari non è quella che non ha
lavori da apprezzare
maiCapoconosciuto
l’arte, ma quella che, disseminata
e salvaguardare
di capolavori, non sa né apprezzarli né conservarli”.
Così diceva lo scrittore francese Marcel Proust più di
un secolo fa. Così, oggi, in linea con questo principio
e con la volontà di avvicinare il grande pubblico al
mondo dell’arte in tutte le sue forme ed espressioni, il
libro è dedicato a Villa Masini, una tra le tante realtà
architettoniche italiane ricche di fascino.
Oltre il libro è possibile visionare il filmato aprendo
https://www.youtube.com/watch?v=VAk3olcBHGc
&feature=youtu.be.
to,
Memori del passa nte
consapevoli del prese
e ingegno a Montev
Uno scrigno d’arte
Uno scrigno d’arte
N I
E D I Z I O
che questa fissità.
non c’è rimasto altro
o.
Del transito immenso
c’è stato moviment
ricorda che prima
Ma ogni staticità
archi
gh
più ricco e variegato
il patrimonio artistico
In un paese che vanta
civico, perché ogni
ere l’arte è un dovere
e
del mondo promuov
sviluppo culturale
no concorre allo
espressione dell’ingeg
Avvicinare le persone
civiltà di un popolo.
di
umano e quindi alla
conoscere il modo
far
a
sce
contribui
l’opera
alle opere artistiche
concretamente attraverso
rendere
di
essere,
sentire, di
vita, l’essere nel mondo
la concezione della
ogni
il senso del bello,
perché
in generale,
a ma degli uomini
non solo dell’artist
che l’ha generata.
sentire dell’epoca
opera rispecchia il
di esempi di
le periferie, sono ricche
ci
Le nostre città, comprese
giardini evocano e
ingegno: castelli, palazzi,
tano.
espressioni d’arte e
essi stessi rappresen
nte con la storia che
ico, oltre
collegano direttame
io storico-architetton
patrimon
nostro
il
Ecco perché
ità culturale del
parte essenziale dell’ident
a rappresentare una
storica.
e la nostra memoria
a
nostro Paese, costituisc
rmente l’iniziativ
apprezzare particola
Ragioni che ci fanno
e Direzioni – Cittadino
Nazionale “Nuove
dell’Associazione
una residenza assai
conoscere al pubblico
e Viaggiatore” di far
architettonico, come
di vista storico e
ioni
significativa dal punto
motivo Vittoria Assicuraz
questo
Per
quella di Villa Masini.
il progetto.
presente e sostenere
ha deciso di essere
o l’attenzione
che tali azioni sollecitin
Auspichiamo, inoltre,
l’integrità di tali edifici
necessità di tutelare
di ciascuno sulla
generazioni.
re integri alle future
per poterli tramanda
Roberto Guarena
Amministratore Delegato
ioni S.p.A.
della Vittoria Assicuraz
evarchi
e ingegno a Mont
N I
E D I Z I O
N I
E D I Z I O
• n. 40 marzo-aprile 2017
54
che non ha mai
barbari non è quella
“La vera terra dei
ata di capolavori,
ma quella che, dissemin
conosciuto l’arte,
Così diceva lo scrittore
rli né conservarli”.
non sa né apprezza
Così, oggi, la nostra
più di un secolo fa.
francese Marcel Proust
e con la volontà di
con questo principio
linea
in
ne,
sue
associazio
dell’arte in tutte le
pubblico al mondo
Villa
avvicinare il grande
volume dedicato a
ni, presenta questo
forme ed espressio
niche italiane ricche
tante realtà architetto
Masini, una tra le
poco conosciute.
di fascino ma ancora
ai lavori, cittadini
addetti
studiosi,
questo,
Un libro per tutti,
saggistiche e portfoli
interno contiene parti
comuni, che al suo
competenti, che aiutano
lato testi, eruditi e
fotografici. Da un
dita e consapevole
in maniera approfon
a scoprire e conoscere
te dimora, dall’altro
ura di questa importan
la storia e l’architett
modi diversi di vedere
che rappresentano
no di cogliere
portfoli di fotografi
permetto
che
ure di sguardi
Villa Masini, sfaccettat
dalla villa.
offerta
à
ogni possibilit
di un cortometrago le immagini filmate
A tutto ciò si aggiungon
toscana, che abbiamo
nella suggestiva villa
edirezioni.it,
gio, interamente girato
a tutti sul sito www.nuov
fruibile
e
le
reso disponibi
pubblicazioni.
fare con tutte le nostre
e
come siamo soliti
perché Villa Masini
salvataggio la nostra,
, sono
Un’operazione di
il nostro territorio
presenti su tutto
chi
i molti altri luoghi
visitare per capire
amente dobbiamo
l’essenza
stazioni che necessari
perdiamo
passato
il nostro
siamo, perché se perdiamo
di noi stessi.
Grazia Semeraro
e
ciazione Nazional
Presidente dell’Asso
re”
i - Cittadino e Viaggiato
“Nuove Direzion
Autori vari
Progetto grafico Andrea Biancalani
Anno di pubblicazione 2015
Pagine 256
Matteis; sul
In copertina
artistiche di U. De
di una delle vetrate
Brandaglia
A fronte, particolare
del serpente di L.
statua del leone e
retro, particolare della
Villa Masini, 2013)
(Foto di M. Ristori,
La dash cam è tutela
VISIONDRIVE VD-1600HD
Conclusioni
Dash cam interessante, ma deve essere sviluppata ulteriormente. Purtroppo il suo utilizzo è ridotto alla sola
registrazione audio/video nella configurazione senza GPS (opzionale). Non sembra pensata per un uso intercambiabile
con altri veicoli, avendo una forma senza piani di appoggio. Deve stare attaccata al vetro al suo gancio in posizione
verticale altrimenti le immagini sono prese da una visuale errata. Il sistema dedicato di registrazione video riduce
la portabilità delle registrazioni, che senza il programma dedicato non si possono rivedere. Il sistema senza display
è molto penalizzante in un mondo oggi conquistato dai semplici display di facile utilizzo, come i comodissimi
touchscreen. Il sistema di avvertimenti audio (in inglese) è fastidioso e troppo complesso.
Il tempo di accensione della dash cam (se usata in configurazione alimentazione a chiave inserita) è troppo elevato,
e prima che inizi a registrare, il veicolo potrebbe essere già in movimento.
Si ha sempre la sensazione di non essere tutelati durante la guida. Infatti, la domanda che nasce spontanea durante la
guida è: 'Starà registrando?', nonostante ci sia la piccola spia luminosa che ce lo segnala. dash cam tutta migliorabile,
dall'estetica, all'uso. Resta chiaro invece che, per un uso stabile su un veicolo è una dash cam che si fa rispettare
anche per la caratteristica di registrazione eventi durante il periodo di parcheggio del veicolo (la dash cam deve essere
sempre alimentata per avere questa caratteristica funzionante).
La nota dolente sta nel prezzo, non proprio appetibile, e oltretutto non comprensivo degli indispensabili accessori
affinché abbia davvero un valore tecnologico apprezzabile. Un conto è avere una dash cam scarsa da pochi euro che
può anche essere gettata via se non fosse minimamente soddisfacente, un altro conto è spendere molti più soldi per
questa dash cam che evidentemente al costruttore costa ben poco, data la scarsa implementazione di tecnologia al
suo interno, ma che fa pagare a caro prezzo.
454 $ australiani (circa 481,00 euro)
Il prezzo riportato è indicativo e variabile, riferito al momento della stampa
foto di Cosimo Terzi
• n. 40 marzo-aprile 2017
55
Circolazione stradale
Qualità costruttiva
Sistema Ottico
Batteria
Sistema di Registrazione A/V
GPS
Accelerometro
Display e Menu
Supporto di Fissaggio
Installazione
Utilizzo e Dimensioni
Rating Medio
GARMIN DASH CAM 35
DASH CAM K6000
VISIONDRIVE VD-1600HD
5
5
3
5
5
4
4
4
4
5
2
2
1
2
0
3
4
3
4
5
4
3
5
5
3
4
3
3
4.4
2.3
3.9
GARMIN DASH CAM 35
DASH CAM K6000
VISIONDRIVE VD-1600HD
Estratti di video e foto
Estratti di video e foto
Estratti di video e foto
• n. 40 marzo-aprile 2017
56
La dash cam è tutela
NAVIGATORI CON DASH CAM INTEGRATE
UN CONFRONTO ALLA PARI
GARMIN nüviCam LMT-D
GARMIN dezlCam LMT-D
GARMIN Drive Assist 50 LMT-D
foto di Cosimo Terzi
• n. 40 marzo-aprile 2017
57
Circolazione stradale
SCHEDE DI CONFRONTO NAVIGATORI CON DASH CAM
GARMIN nüviCam LMT-D
GARMIN dezlCam LMT-D
GARMIN Drive Assist 50 LMT-D
Qualità costruttiva
Qualità costruttiva
Qualità costruttiva
Eccellente qualità costruttiva.
Display touch capacitivo molto
resistente e reattivo. Plastiche
ben rifinite. Design accattivante,
ergonomico e ricercato. Ottima
protezione metallica intorno
all’obiettivo della videocamera
che le conferisce solidità.
I soli due pulsanti sono di ottima
qualità.
Eccellente qualità costruttiva.
Il sistema presenta le stesse
caratteristiche del GARMIN
nüviCam
Buona qualità costruttiva.
Il sistema si presenta al tatto
molto meno solido e
nonostante sia più recente dei
modelli precedenti, è stato
riprogettato con plastiche
meno resistenti.
Sistema Ottico
Sistema Ottico
Sistema Ottico
Focale grandangolare per una
visione eccellente e aperta su
tutto il settore visibile del veicolo.
Alla luce il sensore si comporta
egregiamente. Al cambio di
luminosità, come in entrata o
uscita da gallerie o sottopassi,
il tempo di adattamento è
accettabile e non disturba la
registrazione. Alla sera il sensore
ha una visione adeguata e
non soffre della mancanza di
luminosità, rumore elettronico
non rilevante, le targhe si
leggono e i fari del veicolo sul
quale è installata non disturbano
eccessivamente la visione delle
targhe dei veicoli che precedono.
Focale grandangolare per
una visione eccellente.
Tutta la parte costruttiva è simile
in tutto al nüviCam. Quindi non
ci sono problemi al cambio di
luminosità ambientale, la sera il
sensore si comporta molto bene.
Focale grandangolare per
una visione eccellente.
Abbiamo le stesse caratteristiche
di avvisi del nüviCam.
L'ottica e tutta la parte
tecnologica del sistema ottico è
pressochè identica agli atri due
modelli presi a confronto.
Caratteristica ottica
accattivante: allarme distanza
di sicurezza e allarme invasione
corsia opposta.
Nelle caratteristiche del
costruttore troviamo che alcune
condizioni potrebbero impedire il
funzionamento degli avvisi.
Caratteristica ottica
accattivante: allarme invasione
corsia opposta.
ma non è presente l'allarme di
collisione frontale.
Questa mancanza ci preme
sottolineare che è molto grave da
parte di Garmin perché poteva
far parte del suo Avanzato
Sistema di Guida (ADAS) come
ha il nüviCam, che include sia
l'allarme di collisione frontale
(FCW) sia l'allarme di
superamento delle linee della
carreggiata (LDW).
Nelle caratteristiche del
costruttore troviamo che alcune
condizioni potrebbero impedire il
funzionamento degli avvisi.
• n. 40 marzo-aprile 2017
58
La dash cam è tutela
GARMIN nüviCam LMT-D
Batteria
Migliorabile nella durata.
Batteria di ottima qualità. Trattandosi di batteria agli ioni di litio di manifattura conosciuta, anche se lasciata al
sole e contemporaneamente in carica per molto tempo, data la sua qualità, il pericolo d’incendio e scoppio si riduce
sensibilmente. Durante l'utilizzo del dispositivo non connesso all'alimentazione del veicolo (usando quindi la sua
batteria interna) si nota un modesto riscaldamento dovuto alla presenza di un processore potente e di un display
luminosissimo. Abbassando all’80% la luminosità dello schermo, il calore diminuisce e aumenta anche la durata
della batteria (il display da 6'' consuma molta batteria). Essendo un combinato dash cam/Navigatore la durata della
batteria soffre della presenza di entrambe i sistemi.
Tempo di ricarica batteria interna: 2,5 ore quando completamente scarica.
Durata della batteria in registrazione continua: 1,5 ore con display sempre acceso in luminosità piena e con
batteria nuova con soli tre ciclidi carica/scarica per avere la stima ottimale di durata.
GARMIN dezlCam LMT-D
GARMIN Drive Assist 50 LMT-D
Batteria
Batteria
Le caratteristiche di ricarica e durata della batteria
è simile agli altri modelli quì comparati.
Le caratteristiche di ricarica e durata della batteria
è simile agli altri modelli quì comparati.
foto di Claudio Serboli
• n. 40 marzo-aprile 2017
59
Circolazione stradale
GARMIN nüviCam LMT-D
Sistema di registrazione A/V
Registrazione in modalità sovrascrittura dei video non salvati o senza evento.
La registrazione avviene su microSD con taglio massimo utilizzabile di 4 gigabyte. Quando lo spazio sulla
microSD finisce, la dash cam sovrascrive in modalità 'loop' i video più datati.
Il formato è AVI MP4 a rate fisso che consente di capire quanto pesante sarà il video registrato.
L'audio è ottimo anche se non indispensabile. Si può riversare il video della microSD direttamente sul pc con
un lettore di microSD oppure collegare il nüviCam al pc tramite il cavetto microUSB.
Formato di registrazione
Video: 1920x1080 29 FPS
Compressione: MP4 standard, flusso video a 8.000Kbps.
Audio
Compressione: 64Kbps audio mono e campionamento a 48.000KHz.
Nomi dei file
es: GRME0001.MP4 (evento)
es: GRMS0001.MP4 (salvati)
es: GRMN0410.MP4 (non salvati, minuto temporaneo di viaggio).
ESEMPI DI REGISTRAZIONI
Minuti di registrazione: 10
Dimensione: 600 megabyte
Dimensione al minuto: 60 megabyte.
Un'ora di viaggio sono approssimativamente 3,5 gigabyte, quindi quasi la scheda da 4 gigabyte fornita nella
confezione.
4 GB = 1ora
8 GB = 2ore
16 GB = 4 ore
32 GB = 8 ore
64 GB = 16 ore
Fotografie
Formato: 1920x1080 corrispondenti a una fotocamera da 2 megapixel.
Compressione: jpeg,con nome così fatto es: GRMN0001.JPG.
GARMIN dezlCam LMT-D
GARMIN Drive Assist 50 LMT-D
Sistema di registrazione A/V
Sistema di registrazione A/V
Sistema di registrazione audio video
identico al nüviCam.
Sistema di registrazione video
identico al nüviCam e non registra l'audio
nell'abitacolo.
• n. 40 marzo-aprile 2017
60
La dash cam è tutela
GARMIN nüviCam LMT-D
GARMIN dezlCam LMT-D
GARMIN Drive Assist 50 LMT-D
GPS E NAVIGAZIONE
GPS E NAVIGAZIONE
GPS E NAVIGAZIONE
Il GPS integrato, per qualità
costruttiva, è eccellente. La
navigazione risulta fluida e
piacevole. Il generoso
schermo da 6'' permette con
una rapida occhiata di
seguire l'andamento del
percorso. Una volta
selezionata la destinazione,
non dovrete più occuparvi
di impostare nient'altro.
Il buon processore grafico e
vocale vi accompagneranno
per tutto il percorso.
Come tutti i navigatori
dovrete comunque usare le
vostre conoscenze ed
esperienza dell'attività di
guida e non dovrete fidarvi
ciecamente delle istruzini
che vi dirà il vostro
navigatore e seguire sempre
i cartelli stradali. Il profilo è
di solo autoveicolo e non è
possibile selezionare le
dimensioni e peso per
evitare strade meno larghe
del vostro veicolo.
Nasce come navigatore
destinato a utenti di
autoveicoli, autocarri, mezzi
pesanti e articolati. Potete
immaginare quindi che
implementa i diversi profili
di veicolo. I profili autocarro
e articolato sono
personalizzabili in altezza,
larghezza e peso. Questo
permette di scegliere la
tipologia di percorso
secondo la tipologia di
profilo veicolo scelta al
momento della navigazione.
Abbiamo provato tutte le
tipologie di profili. Il profilo
autoveicolo soffre come
anche in nüviCam
dell'assenza delle misure
dell'autoveicolo. Con l'uso
dei profili autocarro e
articolato, eviterete le strade
con divieti sulle dimensioni
e sulla tipologia veicolo
allungando ovviamente il
percorso per raggiungere la
destinazione.
Il GPS integrato, per qualità
costruttiva, è eccellente. La
navigazione risulta fluida e
piacevole. Lo schermo da 5''
è di buona fattura e
consente agevolmente con
rapide occhiate di seguire il
percorso di guida.
Il processore grafico è meno
potente del fratello
nüviCam ma il
riconoscimento dei
comandi vocali sembra
essere più preciso. Le
raccomandazioni sono le
stesse di tutti i navigatori e
cioè attenzione alle strade
che vi fa percorrere perché
le mappe non sono mai
aggiornate in tempo reale e
anche l'ultimo
aggiornamento potrebbe già
essere obsoleto.
Il profilo è di solo
autoveicolo senza selezione
delle dimensioni e peso.
Accelerometro
Accelerometro
Accelerometro
Positivamente sensibile.
Non ha sofferto di falsi positivi.
Positivamente sensibile.
Non ha sofferto di falsi positivi.
Positivamente sensibile.
Non ha sofferto di falsi positivi.
Display e Menu
Display e Menu
Display e Menu
Display da 6''
Touchscreen Capacitivo.
Fantastico display luminoso,
visibile da ogni angolazione del
veicolo per i passeggeri e lato
guida. Display davvero di ottima
costruzione.
Display da 6''
Touchscreen Capacitivo.
Identico in tutto e per tutto al
nüviCam compresa la
funzione di comando
vocale.
Display da 5''
Touchscreen Capacitivo.
Display luminoso e anche se è di
soli 5'' non si nota sostanziale
differenza di immagine con
dispositivi a 6''.
• n. 40 marzo-aprile 2017
61
Circolazione stradale
GARMIN nüviCam LMT-D
GARMIN dezlCam LMT-D
GARMIN Drive Assist 50 LMT-D
Display e Menu
Display e Menu
Display e Menu
Il nüviCam implementa
egregiamente i suoi comandi
vocali ed è quindi possibile
ridurre e aumentare la luminosità
del display a piacimento da tutti i
passeggeri del veicolo.
I bambini con timbro vocale
acuto non vengono rilevati dal
sistema vocale, pertanto per i
nostri piccoli passeggeri risulta
difficile accedere al menu del
sistema nüviCam attraverso i
comandi vocali.
Menu in italiano, veramente ben
fatto.
Implementa i comandi vocali
come il nüviCam.
Menu ben fatto anche se un po'
più di difficile comprensione
perché nelle impostazioni
generali ci sono anche le
funzioni di gestione profili
automezzi per impostare le
dimensioni e peso.
La funzione di comando vocale
è stata migliorata. Utilissima la
funzione vocale per salvare i
video in corso di registrazione
senza distrarsi alla guida, ma
solo pronunciando il comando
di salvataggio registrazione.
Menu molto più intuitivo e ben
strutturato rispetto ai modelli
precedenti.
Supporto di fissaggio
Supporto di fissaggio
Supporto di fissaggio
Supporto di fissaggio ben
ideato. Composto da due
componenti principali. La parte
fissa è un supporto a ventosa di
eccellente fattura. L’altra parte
invece si connette al supporto a
ventosa attraverso il connettore
sferico di Garmin e ospita
l’ingresso per l’alimentazione e si
congiunge al nüviCam attraverso
un ingegnoso sistema a binario
magnetico molto potente che
si ancora al dispositivo in modo
solido e sicuro. Se vogliamo
nascondere il nüviCam oppure
portarlo con noi fuori dal veicolo
basta tirarlo che si disancora dai
magneti in modo molto semplice.
Quindi, la facile rimozione anche
del supporto fisso, trova un largo
impiego anche su veicoli presi
a noleggio. I veicoli di nuova
concezione hanno spesso il
navigatore satellitare integrato,
mentre su quelli di generazione
precedente, spesso è necessario
installare un navigatore
aftermarket (cioè in post vendita)
e questa soluzione è veramente
l'ideale.
Supporto di fissaggio ben
ideato. Identico in tutto al
modello nüviCam
Supporto di fissaggio a
ventosa comodo, ma il
supporto removibile che
serve per rimuovere il
navigatore dalla sua sede è
totalmente da
reingegnerizzare. Non ha
niente a che vedere con il
supporto ad aggancio
rapido magnetico del
nüviCam e del dezlCam.
Infatti, se necessitiamo di
rimuovere il navigatore
dalla sua sede per un facile
trasporto, il supporto si
disancora dal navigatore
rimanendo fissato al
supporto a ventosa,
rendendo difficoltoso il
suo riposizionamento.
• n. 40 marzo-aprile 2017
62
La dash cam è tutela
GARMIN nüviCam LMT-D
Installazione
Installazione con una ventosa eccellente. Il sistema si alimenta
attraverso un cavo resistente che si applica alla presa accendisigari.
Il cavetto di alimentazione non è standard ma dedicato perché ha
l'antenna per la ricezione dell'info traffico, anche se sembra essere
un normale miniUSB, mentre sul corpo del navigatore è presente
una presa microUSB standard per gli aggiornamenti di tutto il
sistema e delle mappe del navigatore tramite connessione al PC.
Se il vetro fosse troppo inclinato vi ricordo che il supporto ha
una linguetta poco visibile, che permette di controinclinare il
dispositivo per poter guardare parallelamente al piano frontale.
GARMIN dezlCam LMT-D
Installazione
L'installazione è identica a quella del nüviCam. Identiche tipologie di attacchi, identiche parti di aggancio magnetico.
GARMIN Drive Assist 50 LMT-D
Installazione
L'installazione è quasi identica ai due sistemi nüviCam e dezlCam. Infatti per quanto riguarda il supporto a ventosa
è di eccellente fattura come gli altri due modelli. Il sistema di aggancio/sgancio rapido è invece totalmente da
reingegnerizzare. Il Drive Assist è destinato a rimanere agganciato il più delle volte rispetto ai suoi modelli simili,
data la sua difficile asportazione. Davvero un passo indietro. Fortunatamente, comunque, se il vetro fosse troppo
inclinato vi ricordo che il supporto a vetosa ha una linguetta, che permette di controinclinare il dispositivo per
poter guardare parallelamente al piano frontale come gli altri due modelli del nostro confronto.
rivista n. 33,
Supplemento alla
gennaio/febbraio
2016
l’italiano
re e usare al meglio
conoscere, conserva
Perle preziose per
.
interattiva
di comunicazione
nuovi strumenti digitali
telefoni cellulari,
di tutti. Computer e
sono ormai alla portata
grandi opportunità
software, ci danno
con i loro sofisticati
di comunicare.
dispositivi ci
continuo di questi
Se da una parte l’utilizzo
maniera sempre più
la nostra lingua in
permette di usare
in un certo
e
ne condiziona lo sviluppo
frequente, dall’altra
nuove forme
parole, nuova sintassi,
senso la cambia: nuove
opposti: da una
così a due fenomeni
espressive. Si assiste
rispetto a quando
di esprimerci di più
parte la possibilità
o inviare per posta;
da consegnare a mano
lettere
o
scrivevam
viviamo ci porta a
e la velocità con cui
dall’altra la frenesia
meno parole e spesso
altri usando sempre
comunicare con gli
questa, alla
Una quotidiana rinuncia,
in modo non corretto.
ione e all’uso
ndimento, alla comprens
riflessione, all’approfo
lingua.
nostra
della
pieno e appagante
o rifiutando la teccerto demonizzando
Come uscirne? Non
lità e dalle inesatsalvarci dalla superficia
nologia. Possiamo
e articolati,
siamo consapevoli
scrivere
nello
se
tezze solo
un tesoro: la
o allo stesso tempo
chiari e lineari, riscoprend
formativo
nostra lingua.
può costituire uno strumento la lingua
Questa pubblicazione
può continuare a imparare
e
attraverso il quale ognuno
o interesse, curiosità
sviluppand
a,
italiana come autodidatt
bel parlare, nell’uso
del bello scrivere e del
: obietcreatività nella ricerca
nella chiarezza del linguaggio e la
appropriato dei vocaboli,
bene la grammatica
usando
solo
no
tivi che si raggiungo
giorno.
la lingua giorno per
semantica e scoprendo
Roberto Guarena
Amministratore Delegato
SpA
Vittoria Assicurazioni
pubblicista, laureato
lavora. Giornalista
o, è
e vive a Roma, dove
in Editoria e giornalism
Fausto Raso è nato
zione e specializzato
ti delle
in Scienze della comunica
linguistiche. Gli argomen
alle problematiche
grammaticali
sempre stato attento
“Problemi e dubbi
tali sono stati, infatti,
e “L’evoluzione del
sue tesi sperimen
iale contemporaneo”
multimed
o
rubrica
in testi del giornalism
a oggi”. Titolare della
co dagli anni Novanta
d’Italia” dal
“Giornale
del
”
linguaggio giornalisti
Matrigna
Lingua Madre e
romano “Città
di lingua “Nostra
tra cui il periodico
con varie testate,
e linguistico di
1990 al 2002. Collabora
lettore. È stato consulent
giornalista
anche garante del
mese” del quale è
con Carlo Picozza,
che locali. Ha scritto
in Nasso
varie emittenti radiofoni
Per non essere piantati
il libro “Errori e Orrori.
la prefazione di
de La Repubblica,
di Lorenzo Del Boca,
la presentazione
volume che ha vinto,
dall’italiano”, con
Massimo Bucchi;
di
ni
illustrazio
“L’Intruso
le
Curzio Maltese e
letterario nazionale
la III edizione del premio
per la manualistica,
”.
in Costa Smeralda
Pubblicazione fuori commercio, senza pubblicità
a pagamento e scaricabile
C gratuitamente aprendo
www.nuovedirezioni.it
TUTTI A SCUOLA
Un tesoro di lingua
FAUSTO RASO •
Chissà quante volte, mentre scriviamo, siamo stati
assaliti da dubbi sull’esatta grafia di una parola o sulla
giusta collocazione di un termine nel contesto di una
frase. Per dissipare
dubbi grammaticali, ortografici e
A
L’ITALIANO NELL’ER
sintattici
DIGITALE ci vengono in soccorso le preziose perle sulla
lingua italiana, raccolte in questo libro. Ogni “perla”
I storia a sé, non c’è un ordine di lettura, si può
è una
iniziare dall’inizio, dalla fine, andare a caso, saltare
paragrafi, rileggerli. La lingua è la principale forma di
relazione sociale, amarla e conoscerla profondamente
vuol dire mettersi in intima comunicazione con noi
stessi e con gli altri.
conoscere,
Perle preziose per
al meglio
conservare e usare
l’italiano
FAUSTO RASO
• n. 40 marzo-aprile 2017
63
siamo stati
mentre scriviamo,
hissà quante volte,
o sulla giusta
grafia di una parola
assaliti da dubbi sull’esatta
frase. Si scrive
nel contesto di una
collocazione di un termine
obbiettivo? Un
o? Obiettivo oppure
insegniamo o insegnam
chissà quante
pò con l’accento? E
un
o
l’apostrofo
po’ con
errori grossolani
e arrabbiati nel vedere
volte ci siamo stupiti
pronunciadi giornale o sentiamo
mentre leggiamo articoli
Per dissipare dubbi
servizio televisivo.
re frasi durante un
in soccorso
i e sintattici ci vengono
grammaticali, ortografic
in un unico
lingua italiana, qui raccolte
pubblile preziose perle sulla
che Fausto Raso, giornalista
libro. Si tratta degli articoli
linguistiche,
che
ato alle problemati
cista da sempre appassion
che, dal 2005,
e blog e in particolare
riviste
su
ha pubblicato
riviste inCAMPER
Tutti a scuola delle
appaiono sulla rubrica
a sé, non c’è un
storia
una
è
Ogni “perla”
e Nuove Direzioni.
dalla fine, andare
può iniziare dall’inizio,
ordine di lettura, si
è comunque
rileggerli. Il consiglio
a caso, saltare paragrafi,
un nuovo spirito
banchi di scuola, con
quello di tornare sui
Semmai potreme più consapevole.
disinteressato, curioso
potremmo
appassionati alla materia,
mo accorgerci d’esserci
e ancora di più
che è esaltante apprender
addirittura scoprire
di ogni parola e
, scavare fino al fondo
i segreti del linguaggio
i che componmeccanism
i
studiare
volerne imparare altre,
e dei nostri pensieri.
corretta espression
la
per
frasi
le
gono
di relazione sociale,
la principale forma
in
Perché la lingua è
vuol dire mettersi
a profondamente
amarla e conoscerl
gli altri.
con noi stessi e con
intima comunicazione
Grazia Semeraro
iazione Nazionale
Presidente dell’Assoc e Viaggiatore”
Cittadino
“Nuove Direzioni -
Autore Fausto Raso
Progetto grafico Andrea Biancalani
Anno di pubblicazione 2016
Pagine 322
Circolazione stradale
GARMIN nüviCam LMT-D
GARMIN dezlCam LMT-D
GARMIN Drive Assist 50 LMT-D
Utilizzo e dimensioni
Utilizzo e dimensioni
Utilizzo e dimensioni
Accensione rapidissima.
Si accende in 7 secondi e
inizia subito la registrazione in
background.
Quando il dispositivo perde
alimentazione (veicolo a chiave
disinserita) va in un sonno
profondo. All’accensione del
veicolo, torna a essere operativo.
Questa situazione fa sì che il
dispositivo non sia mai spento
davvero. Per spegnerlo in modo
definitivo, qualora abbia dato
problemi di funzionamento, è
necessario, mantenere premuto
il pulsante di accensione/
spegnimento per più di 5 secondi
e, al suo rilascio, rispondere
alla domanda di spegnimento
del dispositivo. Accettando, il
nüviCam si spegne e alla sua
riaccensione avrete il dispositivo
privo degli eventuali errori
dell'esecuzione precedente.
Accensione rapidissima.
È identico al nüviCam
Accensione rapida.
L'accensione è di poco più
lenta dei modelli a
confronto della stessa casa,
ma in generale è pronto in
circa 9 secondi. Appena
pronto, la dash cam
integrata inizia subito a
registrare. La parte di
navigazione entra in
funzione appena agganciati
i satelliti e comunque subito
pienamente operativa tutta
la parte dei menu.
Dimensioni:
cm 18,3(L) x 9,4(A) x 1,5(P)
Dimensioni:
cm 18,3(L) x 9,4(A) x 1,5(P)
Dimensioni:
cm 14(L) x 8,4(A) x 2,1(P)
GARMIN nüviCam LMT-D
GARMIN dezlCam LMT-D
GARMIN Drive Assist 50 LMT-D
Pregi rilevanti
Pregi rilevanti
Pregi rilevanti
Potete vedere nella colonna
delle caratteristiche comuni
ciò che contraddistingue il
nüviCam perchè è l'apripista
dei dispositivi Garmin di
questo tipo, quindi i modelli
successivi hanno ereditato le
sue funzionalità.
Potete vedere nella colonna
delle caratteristiche comuni
ciò che contraddistingue
questo navigatore.
Del tutto simile al nüviCam
per quanto riguarda tutte le
sue caratteristiche ma con
delle migliorie perchè di
fattura più recente:
- Ricevitore del traffico più
performante
- Sistema di
riconoscimento vocale più
rapido e reattivo
- Nonostante il display sia di
5'' è ancora leggibilissimo
e non distrae in maniera
eccessiva.
- Del tutto simile al nüviCam
ad eccezione del sistema di
collisone frontale che manca
totalmente.
- Sistema di settaggio profili
veicolo senza dimensioni
specifiche, autocarro e
articolato con le dimensioni e
peso da specificare.
• n. 40 marzo-aprile 2017
64
La dash cam è tutela
GARMIN nüviCam LMT-D
GARMIN dezlCam LMT-D
GARMIN Drive Assist 50 LMT-D
PREGI RILEVANTI COMUNI A TUTTI E TRE I MODELLI TESTATI
Registra e monitora in modo continuo ogni singolo percorso anche in modalità navigatore gps senza dover
necessariamente avere in primo piano la funzionalità di videoregistrazione.
Ottima qualità di registrazione.
Salvataggio su microSD:
• automatico a scrittura continua, che sovrascrive i video meno recenti non rilevanti e non salvati
(perché privi di sinistri, ma contrassegnati non sovrascrivibili in presenza di un sinistro rilevato, come ad
esempio tamponamento o incidente che provochi comunque una botta registrabile dall’accelerometro), senza
il timore che il distacco della fonte di alimentazione possa provocare lo spegnimento improvviso, poiché
ha una batteria tampone che le permette di continuare la registrazione anche subito dopo il distacco di
alimentazione;
• a richiesta, salva il video che interessa o il punto desiderato in modo da marcarlo per la non cancellazione.
Il suo sensibile GPS e il suo sensibile accelerometro (dispositivo che si occupa di sapere se c'è stato un sinistro
o un evento sopra la soglia di attenzione) permette di registrare tutto il percorso che si sta effettuando, visionabile
ed estraibile successivamente dalla sua microSD (oppure semplicemente collegando il dispositivo con un cavetto
al proprio PC) attraverso un programma da scaricare gratuitamente sul PC, per l'analisi del percorso effettuato.
Nel video dunque vengono registrate le informazioni di viaggio in sovrimpressione in basso sulla sinistra dei
video e delle fotografie se il segnale GPS è disponibile: GARMIN GG-MM-AAA HH24:MM: SS Latitudine
Longitudine Velocità Km/h.
In caso di sinistro è separabile dal suo alloggiamento per effettuare rilievi fotografici dell'incidente perché la
sua batteria permette il suo uso anche senza alimentazione esterna.
Il dispositivo funziona anche senza alimentazione esterna.
Pertanto, poiché è anche navigatore, la sua batteria interna ne permette l’uso anche fuori dal veicolo per una
navigazione a piedi o su un altro tipo di veicolo.
Ottimo sistema per rivedere la galleria di filmati direttamente sul display.
Menu comprensibile e semplice per le impostazioni necessarie poiché provvisto di una caratteristica molto
all’avanguardia che è il Comando Vocale, con il quale, infatti, si riesce a entrare in un menu che consente una
navigazione serena e senza l’uso delle mani. Consente al guidatore, ma anche ai passeggeri di accedere al menu di
navigazione, di ricerca strade, di telefono connesso via bluetooth per una chiamata vivavoce, oppure semplicemente
per ridurre il volume o la luminosità dello schermo. Basta pronunciare la parola ‘Comando Vocale’ o anche solo
'Comando', che subito viene chiamato ad ascoltare i nostri comandi.
Utilissimo il suo avvertimento di prossimità d’incidente frontale, di avvicinamento improvviso quindi con il
veicolo che ci precede (solo sul nüviCam e Drive Assist, grave assenza sul dezICam).
Utilissima anche la sua funzione di avvertimento attraversamento in altra corsia (strisce continue o
discontinue). Infatti, l'accelerometro e la fotocamera verificano se di fronte a noi c'è un ostacolo e il nostro
veicolo sta procedendo senza la necessaria decelerazione per evitare l'impatto, oppure se il nostro veicolo supera
una delle linee di demarcazione fine corsia. Emette un suono di avvertimento e un’immagine di pericolo viene
visualizzata in alto sul suo grande display.
Utile la segnalazione della presenza di autovelox perché evidenziano la pericolosità nella strada.
Dash cam non esclude Navigazione, e viceversa, è quindi indice di utilizzo di un processore elettronico molto
veloce.
L'alimentazione avviene con un cavetto, da accendisigari a miniUsb della Garmin.
Valido software per PC in dotazione per l'analisi del video e del percorso effettuato con visualizzazione
percorso su Google Maps in tempo reale di visualizzazione.
• n. 40 marzo-aprile 2017
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Circolazione stradale
GARMIN nüviCam LMT-D
GARMIN dezlCam LMT-D
GARMIN Drive Assist 50 LMT-D
DIFETTI RILEVANTI COMUNI A TUTTI E TRE I MODELLI TESTATI
Necessità di aggiornamento appena dopo l’unboxing e la prima ricarica (cioè appena tolto dalla scatola e
messo in carica). È alquanto scomodo avere un sistema embedded (cioè nato così com'è) che è subito da aggiornare.
Benché sia spiegato molto bene come si eseguono le operazioni di aggiornamento, i modelli in test non erano in
grado di eseguire una ricerca di indirizzi e città, senza aggiornamento, e quindi non potevano accettare comandi
touch e vocali nella ricerca indirizzi. Nonostante mostrassero la mappa e la posizione del veicolo e tutte le funzionalità
aggiuntive, non consentiva di navigare verso una destinazione da cercare ma solo la navigazione a vista.
Dopo l’aggiornamento tutto è filato liscio e pienamente funzionante.
Per eseguire l’aggiornamento, è necessario prima di usarlo per la prima volta, metterlo in carica. Infatti c’è il pericolo
che il navigatore essendo nuovo e non carico, si scarichi durante l’operazione, anche se abbiamo notato comunque
che se connesso al PC, per le operazioni di aggiornamento, non si scarica perchè alimentato a sufficienza per non
spegnersi.
Ma come metterlo in carica la prima volta ?
Senza accessori, al volo non si può, o meglio, basterebbe fare un percorso con dispositivo spento ma collegato
al veicolo per un’ora circa.
Se vogliamo averlo pronto senza usare il veicolo dobbiamo procurarci il dispositivo a poco prezzo illustrato
qui sotto.
Come vedete è un trasformatore da 220V casalinghi a 12V da veicolo che simula l’accendisigari.
Quindi, utilizzando questo alimentatore, dovete collegare il cavo principale al navigatore; così sarà come
se esso fosse collegato a un veicolo.
In questo modo si potrà ricaricarlo in un tempo ragionevole (circa 2 ore).
Una volta ricaricato, invece, si potrà usare il cavetto in dotazione per connetterlo al vostro PC
per scaricare gli aggiornamenti attraverso il programma scaricabile dal sito Garmin Express come indicato
più volte nelle istruzioni e dallo stesso navigatore.
I difetti più importanti li abbiamo verificati però nel percorso proposto da tutti i navigatori testati.
Il dezlCam si è visto all'altezza nell'uso come profilo autocarro e si è dimostrato utile a non proporci strade
inadeguate agli autocarri delle dimensioni da noi settate.
Gli altri due prodotti nüviCam e Drive Assist ci hanno proposto talvolta strade inadeguate anche alla
dimensione dell'autoveicolo che abbiamo usato per i nostri test.
Nelle nostre conclusioni di fine articolo troverete spunti interessanti.
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66
La dash cam è tutela
ESEMPI DI RIPRESA SERALE CON DUE TIPOLOGIE DI DASH CAM
GARMIN DASH CAM 35 (solo dash cam)
GARMIN nüviCam LMT-D (navigatore con dash cam integrata)
In questi due test di ripresa serale, potete notare come si ha una discreta visione della scena in entrambi i dispositivi testati;
i gruppi ottici non introducono aberrazioni cromatiche e le immagini riprese non soffrono di importanti distorsioni e flares.
Quindi massima libertà di scelta tra i due dispositivi, se non per esigenze di avere navigatore con dash cam integrata.
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67
Circolazione stradale
GARMIN nüviCam LMT-D
GARMIN dezlCam LMT-D
GARMIN Drive Assist 50 LMT-D
Conclusioni
Conclusioni
Conclusioni
Dash cam e Navigatore per il
mercato Prosumer.
Ho puntato il dito sulla sua
funzione di dash cam ma è
davvero un bellissimo dispositivo.
Considerato che è anche
navigatore, quelli della Garmin non
hanno lasciato niente al caso.
Infatti, la dash cam, come
già accennato, inizia subito la
registrazione a chiave inserita
ancora prima che il sistema di
navigazione sia pronto, quindi
massima attenzione alla sicurezza.
Il sistema a mani libere a controllo
vocale consente il suo utilizzo
veramente in un modo tutto
futuristico e molto comodo.
L'ampio display a 6'' consente
di usare il touch anche in modo
sicuro.
Ripeto che il display touch non è
da usare durante la guida (c'è un
blocco disattivabile dall'utente)
e che le funzioni necessarie alla
navigazione sono tutte accessibili
tramite il comando a voce
pronunciando la parola 'Comando
Vocale'.
Si riesce comunque a usare il touch
stando comodamente al sedile di
guida. La quantità di tecnologia
usata è tale che rende il dispositivo
un po' più complesso nella sua
configurazione iniziale.
È infatti necessario connetterlo
al pc per effettuare sia
l'aggiornamento del sistema sia
l'aggiornamento delle mappe.
Una piccola nota negativa è
sicuramente la mancanza di un
alimentatore che permetta di usarlo
fuori dal veicolo, perché alla prima
accensione la batteria non consente
di fare un aggiornamento senza il
rischio che il dispositivo si spenga;
ed è un guaio, perché durante
l'aggiornamento del firmware
non deve avvenire mancanza di
alimentazione al dispositivo.
Consigliato a chi non ha
problemi di spazio nell'abitacolo
del proprio autoveicolo.
Dash cam e Navigatore per il
mercato Prosumer.
Il sistema è identico al
nüviCam con la differenza
che l'utenza di destinazione è
alla guida di mezzi pesanti o
autocarri. Il settaggio dei vari
profili da scegliere prima di
navigare consente di inserire
le dimensioni e il peso del
proprio mezzo. Questo
consente di non includere
nella navigazione percorsi e
strade in cui è interdetta la
percorrenza da parte di
autocarri e mezzi pesanti.
Tutto quindi rivolto ai guidatori
di mezzi pesanti che vogliono
un prodotto solido e che li
accompagni in modo sicuro
durante la guida. Il consiglio
però è quello di usarlo
davvero sui mezzi per cui è
stato concepito. Noi lo
abbiamo testato anche in città
con il profilo di autocarro e
come ci si aspettava, ci
faceva fare strade alternative
alla città, in quanto le
dimensioni del mezzo erano
non adatte alla circolazione
cittadina. Lo abbiamo provato
anche con profilo autoveicolo
ma non consente in questo
caso di settare le dimensioni
e peso del veicolo, pertanto
poi si riduce l'utilizzo come se
fosse il nüviCam.
Consigliato agli utenti di
autocarri e articolati che
vogliono la sicurezza di una
dash cam e la versatilità di un
navigatore.
Dash cam e Navigatore per un
mercato competitivo.
Tutto il
sistema è ottimizzato per l'uso
quotidiano. Pochissima
manutenzione. È molto più
facile da usare rispetto al
nüviCam e al dezlCam.
Presenta dimensioni
contenute ed è occultabile
facilmente nel portaoggetti
quando non in uso. Più effetto
plastica ma leggero e
maneggevole. Potente la
funzionalità dei comandi
vocali. Utilissima la funzione
di salvataggio video con un
camando vocale.
Si comporta bene sia nella
navigazione che è fluida e
comprensibile, sia nella
gestione della dash cam.
Consigliato a chi vuole un
navigatore con dash cam di
dimensioni contenute.
Prezzo*: 399,00 euro
Prezzo*: 469,00 euro
Prezzo*: 329,00 euro
* Il prezzo riportato è indicativo e variabile, riferito al momento della stampa
• n. 40 marzo-aprile 2017
68
La dash cam è tutela
Qualità costruttiva
Sistema Ottico
Batteria
Sistema di Registrazione A/V
GPS
Accelerometro
Display e Menu
Supporto di Fissaggio
Installazione
Utilizzo e Dimensioni
Rating Medio
GARMIN nüviCam LMT-D
GARMIN dezlCam LMT-D
GARMIN Drive Assist 50 LMT-D
5
5
4
5
3
5
5
5
5
5
5
4
4
5
4
5
5
5
5
5
4
5
4
5
3
5
5
3
3
4
4.7
4.7
4.1
MANTENERE SEMPRE LA DISTANZA DI SICUREZZA DA CHI CI PRECEDE
• n. 40 marzo-aprile 2017
69
Circolazione stradale
CONSIDERAZIONI FINALI
Le nostre conclusioni ci hanno portato a fare
delle riflessioni importanti sulle dash cam e sui
navigatori con dash cam:
• Incentivare l'uso delle dash cam su
ogni veicolo pubblico e privato per
implementare la sicurezza stradale e
sventare falsi incidenti con pedoni e ciclisti.
• Comprendere se l'utente è aiutato
nell'esperienza dell'uso dei navigatori con
dash cam integrate, proponendo scelte
delle tipologie di percorsi da evitare o da
includere per raggiungere la destinazione.
• Capire se ci sono i margini di lavoro e
quali dispositivi implementano dash cam e
Navigatore con al possibilità di scelta delle
dimensioni del proprio veicolo, così da non
trovarsi in strade più piccole del proprio mezzo.
• Valutare se l'utente necessita di navigatore
con dash cam o solo dash cam.
Chiamati i customer care di Garmin e TomTom,
per iniziare dal supporto all'utenza e sondare il
terreno.
La domanda ai due customer care è stata
chiarissima e chiarissime sono state le loro
risposte.
La nostra domanda:
Quale dei vostri modelli di navigatore (attuale
e in uscita) ha la possibilità di inclusione nel
percorso i seguenti tipi di strade?
A - Autostrade (chiamate 'a pedaggio')
B - Strade Statali
C - Strade Provinciali
D - Strade urbane di scorrimento
E - Strade urbane di quartiere
F - Strade locali
G - Sterrate
Gbis - Tutte
H - Percorso più breve
I - Percorso pià veloce
La risposta da Garmin e TomTom:
Tutti i nostri navigatori hanno la scelta solo per
i punti:
A - Autostrade
G - Sterrate
H - Percorso più breve
I - Percorso più veloce
Questi appunto i primi risultati Garmin contro
TomTom:
Mancano quindi su tutti i dispositivi di
navigazione le possibilità di inclusione ed
esclusione di queste tipologie di percorso:
B - Strade Statali;
C - Strade Provinciali;
D - Strade urbane di scorrimento;
E - Strade urbane di quartiere;
F - Strade locali;
L'uso dei Navigatori con dash cam integrate
sembra essere la scelta migliore anche per la
buona gestione delle registrazioni effettuate.
Abbiamo constatato però che non c'è sul
mercato un navigatore integrato dash cam che
abbia la possibilità di scegliere la tipologia di
strade a seconda delle dimensioni del veicolo
e che effettivamente il navigatore rispetti tale
scelta anche per autoveicoli e non solo per
autocarri e articolati.
Quindi, che, a seconda della grandezza e peso
dell'autoveicolo, eviti le strade pressoché simili
alla larghezza del veicolo, per non mettere
l'utente in difficoltà.
È penalizzante per coloro che non se la sentono
di fare strade strettissime e penalizzante per
coloro che si aspettano da un prodotto di fascia
alta, tale funzionalità.
Consigliamo l'utente che non ha confidenza
con il navigatore, di utilizzare un sistema solo
dash cam.
Speriamo che qualcosa venga implementato
nelle prossime versioni dei navigatori con
dash cam, perché allo stato attuale i sistemi
integrati che abbiamo testato, hanno messo in
difficoltà diversi utilizzatori, portandoli a fare
delle strade inadeguate.
• n. 40 marzo-aprile 2017
70
TITOLO CATEGORIA
Rapporto rifiuti speciali
Rapporto rifiuti speciali
Luci e ombre di uno smaltimento e di un riciclaggio
ancora non adeguati
di Pietro Massimiliano Bianco
Tra le numerose funzioni dell’Istituto Superiore
per la Protezione e la Ricerca Ambientale vi è
la raccolta di dati inerenti ai rifiuti, causa di
numerose emergenze per l’incapacità, almeno a
livello locale, di seguire gli esempi di altre nazioni, in grado di raggiungere anche il 90% di
raccolta differenziata.
Una particolare classe di rifiuti, quelli speciali,
rappresenta una potenziale fonte di minacce per
la salute pubblica e ambientale.
Si definiscono “speciali” tutti i rifiuti non urbani, prodotti da industrie e aziende; si differenziano in “non pericolosi” e “pericolosi”.
Ogni anno, in Italia, si producono oltre 100 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui circa 27 milioni di rifiuti solidi urbani e 73 milioni di rifiuti
speciali.
Di questi ultimi una parte consistente, circa 3,5
milioni di tonnellate, sono classificati come tossici e nocivi. I rifiuti “pericolosi” sono generati
dalle attività produttive; essi contengono sostanze tossiche e nocive in concentrazioni tali
da conferire pericolo (ad esempio, raffinazione
del petrolio, processi chimici, industria fotografica, industria metallurgica, produzione conciaria e tessile, impianti di trattamento dei rifiuti,
ricerca medica e veterinaria).
Secondo stime del Ministero dell’Ambiente,
la percentuale di rifiuti smaltiti in impianti tecnologicamente adeguati è pari a circa il
65-70%, mentre il rimanente 30-35% finisce
in discariche abusive, o altrimenti trattato in
modo non regolamentare (circa 30-35 milioni
di tonnellate).
Le discariche abusive di materiali riciclabili e pericolosi sono ancora frequenti in Italia
• n. 40 marzo-aprile 2017
71
Scienze
Per quanto riguarda i rifiuti regolamentari,
il quadro nazionale di riferimento è fornito
dal Rapporto Rifiuti Speciali, giunto alla sua
quindicesima edizione, frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Servizio Rifiuti dell’ISPRA, in attuazione di uno specifico compito
istituzionale previsto dall’art.189 del d.lgs. n.
152/2006.
I dati1 relativi alla produzione totale dei rifiuti
pericolosi e non pericolosi mostrano che, nel
2012, nell’UE-28 sono stati prodotti circa 2,5
miliardi di tonnellate di rifiuti (tabella 1.1), di
cui il 96% non pericolosi (pari a circa 2,4 mi-
Per quanto riguarda il riciclaggio, pur con i tanti problemi relativi alle contaminazioni del passato, l’Italia non sfigura rispetto al resto dell’Unione Europea, anche se, naturalmente, molto
resta da fare per la riduzione della produzione
dei rifiuti e, soprattutto, per l’efficienza nel loro
riciclo e la messa in sicurezza.
Il recupero di materia si attesta nell’UE-28 al
45,7%.
Le percentuali di recupero vanno dall’1,1% della Bulgaria all’80,3% della Slovenia. L’Italia si
attesta al 75,9%, seguita dal Belgio al 73,2%,
dalla Germania al 69,2% e dal Lussemburgo al
64,3%.
Tonnellate di rifiuti speciali per abitante nelle nazioni dell’Unione Europea
liardi di tonnellate) e il 4% pericolosi (pari a
circa 99,4 milioni di tonnellate).
La produzione di rifiuti pericolosi negli Stati
membri dell’UE variava, sempre nel 2012, da un
minimo di 27 kg per abitante in Grecia a un
massimo di 593 kg per abitante in Lussemburgo.
Esaminando la produzione di rifiuti per abitante
si osserva che l’Italia è tra i paesi che ne produce meno. Dai confronti con i paesi del Nord
Europa si comprende, quindi, che i problemi di
gestione dipendono unicamente dall’incapacità
amministrativa.
1 Tratti da Eurostat e integrati dall’ISPRA per quanto riguarda l’Italia
La buona capacità di recupero a livello industriale deriva dalla peculiarità dell’Italia nel
contesto delle economie avanzate: essendo un
paese povero di materie prime, ha costruito
un’industria manifatturiera basata in maniera
significativa sull’impiego di intermedi, rottami
e materiali di recupero.
L’industria siderurgica italiana è, diversamente
dalla gran parte della siderurgia europea, prevalentemente fondata sulla tecnologia dell’arco
elettrico, alimentata da rottami.
La produzione di alluminio, pur essendo l’Italia il secondo produttore europeo, è interamente
basata su alluminio secondario. L’industria delle materie plastiche, diventata principalmente
1
• n. 40 marzo-aprile 2017
72
Rapporto rifiuti speciali
un’industria di trasformazione, è in maniera
consistente alimentata con fibre di recupero e,
a differenza della generalità degli altri paesi europei, la gran parte della raccolta interna è riciclata in Italia e non esportata.
L’industria cartaria è priva di cicli integrati e di
produzione di pasta di cellulosa, e dipende dai
maceri. La capacità di riciclo del sistema industriale non è però associata a un’altrettanta
efficienza della selezione dei materiali in area
urbana.
A livello europeo l’Italia ha una discreta performance, con riferimento allo smaltimento in
discarica: si passa da percentuali inferiori al
10% nei Paesi Bassi (3,3%) e in Belgio (7,6%), al
98,6% in Bulgaria. Lo smaltimento in discarica
si attesta a percentuali inferiori al 20% in Slovenia (12,6%), Italia (17,7%), Germania (18%),
Danimarca (19%) e Repubblica Ceca (19,9%).
Vi è da notare, per comprenderne la portata, che
i rifiuti speciali prodotti in Italia, nel 2014, sono
oltre quattro volte quelli urbani: 130,6 milioni
di tonnellate, a fronte di 30 milioni di tonnellate di urbani. Si registra un consistente aumento
nella produzione totale: +5% tra 2013 e 2014
(oltre 6,1 milioni di tonnellate). La crescita è imputabile prevalentemente ai rifiuti speciali non
pericolosi, da operazioni di costruzione e demolizione e da quelli derivanti dal trattamento dei
rifiuti e delle acque reflue.
I rifiuti speciali pericolosi, invece, si mantengono sostanzialmente stabili (+0,3%).
Le attività economiche che producono più rifiuti
speciali (pericolosi e non pericolosi) sono le costruzioni e le demolizioni (39,7%), cui seguono
le attività legate al trattamento dei rifiuti e al
risanamento ambientale (27,4%) e il settore manifatturiero (20,5%).
Ripartizione percentuale della produzione totale dei rifiuti speciali per attività economica, anno 2014 (Fonte ISPRA, 2016)
• n. 40 marzo-aprile 2017
73
Scienze
I rifiuti speciali pericolosi sono soprattutto prodotti dal settore manifatturiero (39%), seguito
dal trattamento dei rifiuti e attività di risanamento ambientale (29,9%) e dal settore dei
servizi, del commercio e del trasporto (20,7%).
Nell’ambito del comparto manifatturiero, il 27%
circa (935 mila tonnellate) proviene dal settore
della metallurgia, seguito dalla fabbricazione
di prodotti chimici (18,4%), di prodotti farmaceutici di base e preparati (12,5%) e dalla fabbricazione di coke e dei prodotti derivati dalla
raffinazione del petrolio (11,5%).
Una buona notizia, rispetto all’enorme quantità di rifiuti prodotti, è che nel 2014 sono stati
riciclati o smaltiti più rifiuti di quelli prodotti.
Sono 133,8 milioni di tonnellate, a fronte di una
produzione di 130,5.
Il recupero di materia da rifiuti speciali (ad
esempio, il riciclo dei metalli, il recupero dei
materiali da demolizione per opere stradali eccetera) si conferma la forma di gestione più utilizzata (62,4%). Il dato conferma le buone performance dell’Italia in UE quanto a riciclo dei
rifiuti speciali (oltre il 75%), se si considera che
la media UE-28 è del 45,7%. Migliore dell’Italia
è la Slovenia (80,3%) e subito dopo Belgio (oltre
73%), Germania (70% circa).
È soprattutto l’operazione di “riciclo/recupero di
altre sostanze inorganiche” a incidere sul totale
(47,1%): tali rifiuti sono, perlopiù, derivanti da
attività di costruzione e demolizione.
Sistemi di smaltimento dei rifiuti speciali in Italia
Si registra una diminuzione nell’utilizzo dei rifiuti speciali per produrre energia (-4,7% rispetto al 2013). Sono 2,1 milioni di tonnellate quelli
avviati a recupero energetico. Tra le risorse più
utilizzate, il biogas (36,3%), soprattutto gas metano derivante dalla decomposizione dei rifiuti;
i rifiuti della lavorazione del legno, carta e affini (33,5%), dal trattamento meccanico di rifiuti
(11,1%) e i rifiuti combustibili (6,4%).
L’obsoleto e dannoso incenerimento è ancora
utilizzato come soluzione finale per il trattamento di questo tipo di rifiuti. Sono state 1,4
milioni le tonnellate di rifiuti speciali bruciate
complessivamente nel 2014, 540 mila tonnellate in più rispetto all’anno precedente. Per il
70,8%, a essere bruciati sono stati i rifiuti non
pericolosi. La Lombardia è la Regione che ne ha
inceneriti di più: il 56,2% del totale dei rifiuti
speciali e il 39,4% dei rifiuti pericolosi.
Non appare del tutto razionale la gestione
dei rifiuti speciali, analizzando i dati relativi
all’import-export. La quantità totale di rifiuti
speciali esportata diminuisce del 4,7% tra 2013
e 2014, passando da 3,4 a 3,2 milioni di tonnellate, mentre i rifiuti speciali importati in Italia
nel 2014 sono circa 6,2 milioni di tonnellate,
che corrispondono a un aumento del 7,6% rispetto al 2013. Quindi, un paese che fa fatica a
smaltire i propri rifiuti importa materiali pericolosi da altri paesi. Anche qui si conferma la
necessità di una razionalizzazione dei sistemi
di gestione che sappia travalicare, pur nel dovuto rispetto per l’occupazione, i meri interessi
delle ditte private.
Degli oltre 3 milioni di tonnellate, 889 mila
tonnellate di rifiuti vanno in Germania (il
27,7%) e sono prevalentemente rifiuti pericolosi, provenienti dagli impianti di trattamento dei
rifiuti, delle acque reflue, della potabilizzazione dell’acqua, dalle operazioni di costruzione e
demolizione. Per quanto attiene la Cina invece,
nel 2014, come per gli anni precedenti, l’importazione dall’Italia, pari a 278 mila tonnellate, è
costituita dai soli rifiuti non pericolosi.
I rifiuti maggiormente esportati in Cina sono rifiuti di carta e cartone, prodotti dal trattamento
meccanico di rifiuti (79 mila tonnellate). Quindi,
materiali che, riciclati in loco, ridurrebbero la
pressione sui boschi per la produzione di pasta
• n. 40 marzo-aprile 2017
74
Rapporto rifiuti speciali
Sono ancora troppi i rifiuti riciclabili che finiscono in discariche abusive
di cellulosa (che per la maggior parte importiamo). Per la produzione di carta, l’Italia importa oggi un milione di tonnellate di pasta di
cellulosa da alberi, mentre per la produzione di
pannolini e pannoloni l’importazione di pasta di
cellulosa arriva a 1,2 milioni di tonnellate.
L’Italia sta recuperando sul ciclo dei rifiuti, ma
molto deve essere ancora fatto per una loro riduzione, attraverso opportuni incentivi economici che favoriscano gli ecoimballi e processi
produttivi a basso o nullo impatto. Inoltre è necessario, con alti costi, risanare migliaia di ettari di terreni, contaminati da decenni di attività,
quasi indisturbata, della criminalità organizzata
nel ciclo dei rifiuti. Si è stimato che, per ogni
euro che le “Ecomafie” hanno guadagnato dai
traffici illeciti di rifiuti, lo Stato ne dovrà spendere almeno 10 per bonificare i luoghi contaminati dalle discariche pirata2.
Inoltre, l’eccessivo peso del settore costruzioni
denuncia sia l’incapacità di recuperare le materie residuali prodotte dalle attività edilizie, sia
un loro eccessivo sviluppo rispetto all’economia
nazionale, in relazione anche al danno ecologico che provocano sia direttamente attraverso
l’occupazione di suolo, sia indirettamente attraverso la produzione di rifiuti speciali.
BIBLIOGRAFIA
ISPRA, 2016. Rapporto Rifiuti Speciali.
http://www.isprambiente.gov.it/it/events/
presentazione-201crapporto-rifiuti-speciali-2016201d
1. 2 Ten. Col. Dott. Nicola RAGGETTI. Comandante Nucleo Operativo
Ecologico dei Carabinieri in: Lo smaltimento dei rifiuti e gli interessi
della criminalità organizzata. Napoli.it, 18 settembre 2016.
2. http://www.internapoli.it/articolo.asp?id=1629
2
• n. 40 marzo-aprile 2017
75
TITOLO CATEGORIA
Scienze
Rifiuti solidi urbani
Un'emergenza su scala planetaria
in collaborazione con l'Ufficio Stampa CNR
Dal 2010, per la prima volta, la maggior parte
della popolazione mondiale vive in una città e
questa percentuale continua a crescere.
Cento anni fa vivevano in un’area urbana 2 persone su 10, nel 1990 meno di 4, entro il 2050 si
stima che saranno 7 su 10. La quantità di RsuRifiuti solidi urbani sta crescendo anche più velocemente: i circa 3 miliardi di abitanti delle città dieci anni fa generavano circa 0.64 kg di Rsu
pro-capite al giorno (0,68 miliardi di tonnellate
l’anno); ad oggi 1,2 kg pro-capite al giorno (1,3
mld di tonnellate annue). Entro il 2025, 4,3 miliardi di residenti urbani produrranno circa 1,42
kg di rifiuti per persona, per un totale di 2,2 mld
di tonnellate all’anno.
management, con l’obiettivo di trasformare i rifiuti in una risorsa utilizzabile dalla collettività,
con il coinvolgimento di istituzioni, organizzazioni, policy maker, aziende ed esperti.
Grande attenzione sarà riservata al contributo
che la ricerca scientifica e tecnologica può e
deve dare per promuovere un circuito virtuoso
basato sulle ‘3R’, Reduce, Re-use, Recycle.
“La gestione dei rifiuti solidi urbani, del riciclo,
del riutilizzo dei materiali e della produzione di
energia dagli scarti, costituiscono alcune tra le
sfide più importanti e globali per l’umanità, perché generano ricadute dirette nell’ambito della
salute e del benessere pubblico, della sicurezza
dei lavoratori, oltre che dell’economia verde”,
Di cosa si tratta:
Si è tenuto a Roma, al Cnr, la Iupac Chemrawn
Conference sul problema dei Rsu, a oggi 1,3
mld di tonnellate annue, entro il 2025 quasi
il doppio. La ricerca può e deve contribuire
alle '3R', Reduce, Re-use, Recycle e alla strategia Rifiuti Zero
Circa 300 esperti provenienti da Paesi industrializzati e in via di sviluppo stanno prendendo
parte alla XXI Conferenza internazionale sulla gestione dei rifiuti solidi urbani Solid Urban
Waste Management, organizzata a Roma dal 6
all’8 aprile dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e dallo Iupac Chemrawn Committee
(Chemical Research Applied to World Needs).
Tre giorni di dibattiti e incontri in tema di waste
spiega il chair Mario Malinconico, ricercatore
dell’Istituto dei polimeri, compositi e biomateriali del Cnr.
“Uno dei tratti fondamentali della Conferenza è
l’attenzione ai Paesi svantaggiati: la questione
della gestione dei rifiuti, per la quale si sta cercando faticosamente una soluzione nelle metropoli occidentali, si ripropone in maniera ancora
più urgente e drammatica in quelle asiatiche,
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Rifiuti solidi urbani
africane e sudamericane, creando spesso delle
emergenze sanitarie”.
I flussi di materia ed energia variano notevolmente tra le diverse megalopoli: “New York ha
una produzione di rifiuti solidi 19 volte maggiore di Dacca, capitale del Bangladesh, così
come un consumo pro capite di energia 28
volte più elevato di quello della città indiana
di Kolkata e un consumo d’acqua 23 volte più
elevato di Giakarta, capitale dell’Indonesia”,
prosegue Malinconico.
“Ovviamente New York o Los Angeles sono
anche città con alti indici di produttività, sviluppo economico e sociale e in questi contesti
il problema principale è rendere più sostenibile l’impiego delle risorse per mitigare gli effetti
ambientali. Nei paesi in via di sviluppo, in particolare nel Sud Est Asiatico, invece, una larga
fascia della popolazione non ha un accesso al
livello minimo di risorse e la priorità è arrivare a
uno standard di vivibilità in tutti i quartieri, ma
non mancano anche qui problemi di sostenibilità: in città come Buenos Aires o San Paolo, circa
il 70 per cento dell’acqua potabile va sprecato e
Hong Kong produce quasi 14mila tonnellate di
rifiuti solidi al giorno”.
L’evento è organizzato con il patrocinio dei ministeri dell’Ambiente, per lo Sviluppo economico, della Salute e di Kyoto Club, Atia-Iswa,
Fondazione sviluppo sostenibile e Green Management Institute.
È la prima volta che un evento della Iupac, la
più prestigiosa organizzazione mondiale della
chimica, ha luogo in Italia su questo tema.
Il Comitato organizzatore ha previsto l’erogazione di borse di studio a favore di giovani chimici provenienti dai Paesi in via di sviluppo impegnati in progetti di ricerca in questo ambito.
Tra gli ospiti Workineh Kelbessa, professore
di filosofia presso l’Università di Addis Abeba
(Etiopia), e Paul Connett, professore emerito di
chimica ambientale presso la St. Lawrence University di Canton–New York e tra i fondatori
della strategia Rifiuti Zero (Zero Waste) che mira
a raggiungere il riciclaggio del 100%, ritirando
dal commercio tutti i prodotti non riciclabili.
INFO SULLA RICERCA
Mario Malinconico, Ipcb-Cnr
[email protected]
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TITOLO CATEGORIA
Salute
Alla ricerca di un bel sorriso
Vantaggi e svantaggi degli allineatori dentali invisibili
testo di Ciro Vitiello e Antonio Nappo - foto di Riccardo Marrani e Barbara Mariti
Laboratorio di ortodonzia
Negli ultimi anni, in una società dove il concetto
dell’estetica e della visibilità risulta essere sempre più importante, e spesso più determinante di
ciò che si pensi, anche in campo odontoiatrico si
stanno affinando tecniche per migliorare il sorriso, che in molti casi è il nostro primo biglietto
da visita, senza l’uso dei tradizionali apparecchi
metallici, realizzando così il desiderio di molti di
poter avere una dentatura perfetta senza interferenze con la vita quotidiana.
Da tempo, ma ancora non molto conosciuti,
sono arrivati gli allineatori dentali.
Nonostante agiscano solo all’interno della cavità orale spostando gradualmente i denti permetteranno di avere sia una migliore chiusura della
bocca sia una miglior postura di viso e labbra.
Nel 1945 il dott. H.D. Kiesling immaginò che un
giorno la moderna tecnologia avrebbe utilizzato una serie di posizionatori dentali in grado di
produrre i movimenti necessari per un trattamento ortodontico.
La tecnica delle mascherine ortodontiche esiste da decenni, ma negli ultimi anni, grazie
alle innovazioni tecnologiche, si può ottenere
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Alla ricerca di un bel sorriso
maggior precisione, sicurezza e prevedibilità
del risultato finale.
Il primo sistema è stato sviluppato in California
da due studenti di ingegneria dell’Università di
Stanford, Kelsey Wirth e Zhia Chishti. Nasce nel
1999 negli Stati Uniti Align Tecnology la prima
azienda al mondo che registra il proprio marchio e inizia la sua produzione di mascherine
ortodontiche.
La loro intuizione è stata valutare che la moderna tecnologia Tac e i processi di produzione
computerizzati, che usano la stereolitografia in
3D, possono essere utilizzati per produrre degli
allineatori personalizzati, estremamente accurati e quasi trasparenti che permettono lo spostamento dei denti.
Dopo più di 10 anni di ricerche e la nascita di
altre aziende produttrici di allineatori, nel 2010,
a Stoccolma, prende vita il primo congresso
scientifico per l’ortodonzia con allineatori dentali, organizzato da Deutsche Gesellschaft Fur
Aligner Orthodontie.
In questa occasione, più di 300 esperti hanno
esposto il loro pensiero e i loro studi in merito
a questo innovativo metodo, portandosi verso
livelli tecnologici sempre più sofisticati.
Esistono diversi materiali, ma il materiale più usato che compone le mascherine è il
polietilene-tereftalato modificato con glicole,
codificato con il nome di Pet-G. Questo è un
materiale piuttosto semplice da lavorare e termoformare, caratteristica che combinata alla
sua trasparenza e brillantezza, all’elevata resistenza agli urti e alla sua compatibilità con gli
alimenti e il cavo orale (e totalmente riciclabile)
lo rendono un materiale di qualità superiore.
Vediamo ora più da vicino come funziona il
trattamento.
Si tratta di modificare la posizione dei denti attraverso l’uso di un set di allineatori di plastica
trasparente (da cui ne deriva la sua maggior caratteristica “invisibile”) che se utilizzati costantemente per un periodo di tempo più o meno
breve è in grado di far tornare il paziente ad
essere orgoglioso del proprio sorriso.
Gli allineatori dentali vengono modellati per
aver una forma adatta ai miglioramenti che dovrà compiere l’arcata del paziente, ciascun allineatore sarà differente dal precedente solo di
qualche decimo di millimetro che permetterà così
di esercitare piccole sollecitazioni alla dentatura.
Il momento in cui i denti si adattano completamente alle mascherine, segnerà il termine del
ciclo di un allineatore (generalmente 15 giorni).
A questo punto, s’indosserà con estrema facilità
la successiva mascherina che seguirà lo stesso
principio della precedente.
Questo lavoro lento e graduale farà ottenere risultati in maniera fisiologica e naturale. Durante il trattamento per ottenere determinati cambiamenti ortodontici, a volte sono necessari gli
“attachment”.
Questi “bottoncini” hanno l’obiettivo di accrescere la ritenzione delle mascherine e aiutare il
Sequenza di allineatori
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Salute
Attachment
controllo dei movimenti dentali consentendo
loro di avere miglior appiglio sulla dentatura.
Sono creati in composito (dello stesso colore
dei denti naturali) materiale usualmente utilizzato per le ricostruzioni dentarie, incollati sui
denti con tecniche appropriate e riprodotti dalle
mascherine. Altra fase di particolare rilevanza,
qualora si presentino casi di malocclusioni e affollamento dentale, al fine di evitare l’estrazione, è lo “stripping”, che consiste semplicemente
nel passare una striscia o fresa abrasiva tra i
denti più affollati regalando così i millimetri di
spazio necessario per procedere al meglio con
la terapia scelta. Alla fine del trattamento ortodontico, per favorire la stabilità a lungo termine
della correzione si effettua la contenzione.
L’ortodontista consegnerà al paziente le mascherine che dovranno essere indossate generalmente
la notte per un periodo decrescente: 4 mesi ogni
notte, dal quinto all'ottavo mese a notti alterne,
dal nono mese una notte a settimana.
Da tener presente che gli allineatori dentali sono
in grado di trattare un’ampia gamma di malocclusioni, come affollamento lieve e severo,
Affollamento lieve
Affollamento severo
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Alla ricerca di un bel sorriso
Diastema
Morso aperto
Morso profondo
Morso incrociato
diastema, morso profondo, morso incrociato e
morso aperto, ma questi non sostituiscono integralmente l’ortognatodonzia tradizionale piuttosto che la chirurgia ortognatica; per questo è
sempre consigliabile interfacciarsi con il proprio
ortodontista di fiducia che valuterà e consiglierà al meglio in base alla situazione.
Se l’ortodontista di fiducia ha confermato che si
possono utilizzare gli allineatori, verrà contattato un laboratorio ortodontico specializzato e
in possesso di uno scanner tridimensionale per
applicazioni dentali.
Infatti, attraverso la scansione a luce Led strutturata e a due telecamere HD dei modelli in gesso del cliente viene creato un prototipo virtuale
3D delle arcate dentarie.
Un software 3D evoluto consente di spostare e
allineare i denti, per dar vita agli stadi progressivi del movimento dei denti: dalla malocclusione iniziale all’occlusione finale.
Terminato il setup (così viene chiamata la procedura per spostare i denti) il software 3D genera un file “STL” che viene inviato a una stampante 3D ad altissima definizione.
Inizio cura
Fine cura
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Salute
La stampante di prototipazione crea i modelli in
resina necessari, contenuti nel file per ottenere
ogni step del movimento dentale.
La gestione informatica e la specializzazione
del personale sono fondamentali per la produzione delle mascherine trasparenti e questo crea
una lievitazione dei costi che si aggiungono a
quelli dovuti spesso a investimenti aziendali e
promozionali. Comunque, come per gli apparecchi fissi tradizionali (che prevedono dei costi
a partire dai 1.900,00 euro), anche per gli allineatori i costi dipendono da caso a caso in base
a tanti fattori che possono rendere più o meno
complicato e lungo l’impiego delle mascherine.
Mediamente si parte dai 2.500,00 euro conseguendo i seguenti vantaggi:
• Trasparenza. L’apparecchio è trasparente,
quasi invisibile, consentendo di parlare e
ridere senza alcun imbarazzo o limitazione,
per questo si adattano molto bene anche a
quei pazienti che rifiutano ogni tipo di apparecchiatura multibrackets.
Allineatori in situ
• Igienico. La pulizia degli allineatori si compie in maniera autonoma senza il bisogno
del dentista, basta utilizzare lo spazzolino
con acqua fredda e detergenti consigliati
dagli esperti.
• Comprensibile. È un trattamento di facile
comprensione perché consente di vedere il
trattamento in maniera virtuale sul computer dell’ortodontista, questo lo renderà consapevole, non solo dei tempi e dei tipi di
movimento ma anche dei suoi limiti.
• Rimovibile. Mentre gli apparecchi fissi possono essere tolti solo da professionisti al termine della terapia, la mascherina può essere
rimossa in qualsiasi momento lo si desideri
per mangiare, bere, lavarsi i denti e per le
occasioni speciali, mantenendo lo stile di
vita del paziente immutato e una migliore
igiene orale, per poi essere indossata nuovamente con grande facilità e semplicità.
Trasparenza
• Confortevole. Gli allineatori vengono realizzati dall’odontotecnico manualmente,
rendendoli quindi unici per ciascun paziente, si adattano perfettamente alla loro dentatura fino a 1 mm oltre il margine dentogengivale evitando l’incorrere di irritazioni
grazie ai bordi perfettamente levigati. Inoltre, non avendo attacchi metallici, caratteristica invece degli apparati fissi, non crea
alcun fastidio ai tessuti interni della bocca.
Ci sono anche degli svantaggi quali la necessaria autodisciplina nel paziente, dato che gli
allineatori dentali devono essere indossati con
regolarità per 20/22 ore al giorno e sostituiti
ogni 14 giorni per non compromettere il risultato finale, nonché le interazioni Dente/Saliva/
Allineatore. Infatti, come per tutti i trattamenti
“estetici” può accadere che venga compromesso
da fattori quali:
• presenza di evidente saliva imputabile a
bolle che appaiono nell’allineatore tra smalto e poliestere, dovuto spesso a una montatura inesatta tra dente e allineatore;
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Alla ricerca di un bel sorriso
• mancata congruenza tra la simulazione 3D
e la posizione dentale, portando ad avere
degli spazi all’interno delle mascherine.
Una paziente parodontopatica con un diastema
tra gli incisivi riceverà un maggior beneficio
con allineatori piuttosto che con apparecchiatura multibrackets. Per quanto riguarda l’applicazione di detti dispositivi negli adolescenti e
nei bambini, poiché in questo caso la bocca è
in crescita e i denti sono in eruzione, si renderanno necessari aggiustamenti in itinere e nuovi
setup. Tale procedura può portare a una minor
precisione e a un aumento dei prezzi.
Alcuni laboratori, addirittura, non accettano
casi in dentatura mista. In sintesi, gli allinea-
tori vanno considerati non come la panacea ma
come uno strumento in più per rispondere alle
esigenze di chi desidera un miglior sorriso.
Se una malocclusione si può correggere con più
strategie, dalle tecniche classiche a quelle innovative come questa, il consiglio è di rivolgersi
sempre al proprio dentista e non fare il giro a
“ribasso” dei preventivi.
INFO
Ciro Vitiello
[email protected]
Antonio Nappo
[email protected]
Odontotecnico mentre esegue un setup virtuale
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TITOLO CATEGORIA
Scienze
Artico
Ecco cosa è accaduto 14 mila anni fa
in collaborazione con l'Ufficio Stampa CNR
Finora erano ipotesi di alcuni studiosi, ora c’è la
prova. Esiste una corrispondenza tra lo scioglimento massiccio del permafrost in Artico e l’aumento dei gas serra in atmosfera. La notizia arriva dall’Istituto di scienze marine del Consiglio
nazionale delle ricerche di Bologna (Ismar-Cnr)
che ha coordinato uno studio internazionale
pubblicato su Nature Communication, prendendo in esame carote di sedimento dell’ultima deglaciazione.
per la decomposizione batterica con il conseguente rilascio in atmosfera di carbonio e metano, due gas serra coinvolti nel riscaldamento
globale”. Prima di questo studio però non esistevano evidenze dirette di un reale scioglimento del permafrost. “Per la prima volta abbiamo
analizzato la destabilizzazione termica del permafrost durante il riscaldamento post-glaciale,
risalente dai 14.000 mila ai 7 mila anni fa,
quando la concentrazione di anidride carbonica
Di cosa si tratta:
Uno studio dell’Ismar-Cnr pubblicato su
Nature Communication analizza per la prima volta, grazie agli archivi paleoclimatici in Artico, lo scioglimento del permafrost
durante l’ultima deglaciazione, evidenziando
un sensibile aumento di anidride carbonica
e metano. Processi che, secondo gli studiosi, potrebbero verificarsi in maniera simile in
futuro
“È noto che oltre un terzo del carbonio della
Terra si trova in Artico in uno stato congelato
noto come permafrost. Negli ultimi trent’anni
questi suoli stanno subendo un progressivo riscaldamento e sono quindi a rischio di destabilizzazione termica, ossia di scioglimento”, spiega Tommaso Tesi, ricercatore Ismar-Cnr e primo
autore del lavoro.
“Tale processo trasforma materiale virtualmente
inerte in un substrato nuovamente disponibile
passò da 190 a 270 ppm (parti per milione) e la
temperatura globale media aumentò di circa 4
gradi”, prosegue Tesi.
“Considerando che il permafrost contiene oltre
due volte la quantità di carbonio presente in
atmosfera prima della rivoluzione industriale,
il processo di scioglimento e il successivo rilascio dei gas serra rappresentano un significativo riscontro al contemporaneo riscaldamento
globale”.
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Scienze
Modello concettuale che descrive l’apporto di materiale terrestre in aree dominate da permafrost in differenti periodi glaciali-interglaciali
(a) Durante periodi glaciali il carbonio organico tende ad accumularsi velocemente mentre il suolo è caratterizzato da un strato non
congelato relativamente sottile che stagionalmente scambia con l’atmosfera (‘active layer’). In queste condizioni il trasporto di sostanza
organica verso l’Oceano Artico è modesta.
(b) Come le temperature si alzano durante la deglaciazione, il permafrost rilascia materiale precedentemente intrappolato nel suolo.
Questo processo fisicamente avviene con l’inspessimento dell’’active-layer’ in congiunzione con altri processi tipo termocarsismo e
sviluppo del reticolo idrografico. L’implicazione climatica di questa destabilizzazione termica è la trasformazione di materiale organico
virtualmente stabile in un substrato disponibile per la degradazione microbica e quindi la produzione di anidride carbonica e metano.
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Scienze
Sopra e a lato: campagna Swerus-C3 e carotaggi a bordo della rompighiaccio svedese Oden
Il gruppo di ricerca internazionale si è concentrato sul Mare di Laptev, margine siberiano del
Mar Glaciale Artico.
“Nel 2014, durante la campagna oceanografica
Swerus-C3 a bordo della rompighiaccio svedese
Oden, abbiamo prelevato delle carote di sedimento, un archivio unico per la ricostruzione
storica del permafrost durante l’ultima deglaciazione”, racconta Tesi. “Usando le informazioni
contenute nel sedimento, abbiamo rivelato che
la quantità di carbonio terrestre trasferito dal
permafrost all’ambiente marino durante la fine
della deglaciazione è stata accelerata, con un
flusso medio annuale di carbonio rilasciato pari
ad oltre sette volte il contemporaneo apporto da
parte dei fiumi”.
Sulla base di questi risultati, gli autori hanno
ricostruito l’evoluzione del permafrost durante il passaggio glaciale-interglaciale. “Durante
l’ultima deglaciazione, circa 21.000 anni fa, il
nord della Siberia era dominato da un permafrost spesso e molto più esteso rispetto alle con-
dizioni moderne”, conclude il ricercatore dell’Ismar-Cnr. “Con il progressivo inspessimento di
questo strato del suolo superficiale nella fase
post-glaciale, è prevalso lo scioglimento, favorendo l’erosione del materiale terrestre e quindi
il rilascio di permafrost nell’ambiente marino,
che ha implicato come conseguenza anche un
aumento sensibile nella produzione di anidride
carbonica e, potenzialmente, di metano durante
il riscaldamento post-glaciale. È credibile che
quanto descritto nel nostro lavoro possa rappresentare una prefigurazione del paventato futuro
cambiamento climatico e che quindi questi processi possano manifestarsi nuovamente in uno
scenario di riscaldamento antropico”.
INFO SULLA RICERCA
Tommaso Tesi, Ismar-Cnr
[email protected]
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TITOLO CATEGORIA
Scienze
Mar Mediterraneo
Rilevate altissime concentrazioni di microplastiche
in collaborazione con l'Ufficio Stampa CNR
L’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche di Lerici (Ismar-Cnr), in
collaborazione con le Università di Ancona, del
Salento e Algalita Foundation (California), ha
recentemente pubblicato su Nature/Scientific
Reports una stima della presenza nel 2013 di
microplastica galleggiante in mare aperto nel
Mediterraneo occidentale.
abitate lungo la costa, i fiumi e i processi di trasporto marino tipici di un bacino”, prosegue il
ricercatore Cnr. “Ogni anno nel mondo vengono
prodotti circa 300 milioni di tonnellate di plastica e si pensa che fino a 12 milioni di tonnellate
finiscano in mare. La microplastica è costituita
da quei frammenti di plastica più piccoli di 2
millimetri che, per quanto non visibili ad occhio
Di cosa si tratta:
Recentemente pubblicato su Scientific Reports uno studio dell’Ismar-Cnr sulla presenza di microplastiche nel Mediterraneo
occidentale. Rilevate concentrazioni tra le
più alte nel mondo. La costa toscana la più
colpita
“Per la prima volta sono stati individuati i polimeri che costituiscono la microplastica galleggiante in mare e la loro distribuzione. Si
tratta soprattutto di polietilene e polipropilene,
ma anche di frammenti più pesanti come poliammidi e vernici, oltre a policaprolactone, un
polimero considerato biodegradabile”, afferma
Stefano Aliani dell’Ismar-Cnr. “Questo tipo di
informazioni sono importanti per avere una stima precisa della dimensione del problema generato dai rifiuti di microplastica in mare e per
attivare opportuni programmi di riduzione della
presenza di questi inquinanti”. I polimeri sono
distribuiti in misura e modo non omogenei nel
Mediterraneo. “Le ragioni della disomogeneità
distributiva dipendono dalle diverse sorgenti di
rifiuti, che possono essere le aree densamente
nudo, sono stati trovati a galleggiare pressoché
ovunque nel Mediterraneo, con concentrazioni
tra le più alte al mondo. Ad esempio, nel vortice
subtropicale del Pacifico settentrionale nel 1999
sono stati stimati circa 335.000 frammenti di
plastica per km2, mentre in Mediterraneo si parla di una media di circa 1.25 milioni. Nel tratto
di mare tra la Toscana e la Corsica è stata rilevata la presenza di circa 10 kg di microplastiche
per km2, contro i circa 2 kg presenti a largo
delle coste occidentali della Sardegna e della Sicilia e lungo il tratto nord della costa pugliese”.
INFO SULLA RICERCA
Stefano Aliani, Ismar-Cnr
[email protected]
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TITOLO CATEGORIA
Scienze
Mar Piccolo di Taranto
I batteri ne riducono la contaminazione
in collaborazione con l'Ufficio Stampa CNR
“Molti contaminanti tossici e recalcitranti, quali
i policlorobifenili (Pcb), si possono accumulare
nei sedimenti dei nostri mari”. A parlare è Simona Rossetti, ricercatrice dell’Istituto di ricerca
sulle acque del Consiglio nazionale delle ricerche (Irsa-Cnr), che nell’ambito del Progetto bandiera ‘Ritmare’ ha firmato uno studio sul Mar
Piccolo di Taranto dimostrando le potenzialità
di biorecupero dei sedimenti contaminati.
Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Frontiers in Microbiology.
Di cosa si tratta:
Uno studio dell’Irsa-Cnr, effettuato in scala
di laboratorio, ha dimostrato per la prima
volta che nel sedimento marino del Mar
Piccolo di Taranto sono presenti microrganismi in grado di ridurre in modo efficiente
il livello di contaminazione da policlorobifenili (Pcb). I risultati sono pubblicati su
Frontiers in Microbiology
I risultati dello studio sono seguiti dal Commissario straordinario per gli interventi urgenti di
bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione
di Taranto, Vera Corbelli che ha sottoscritto un
accordo con il Dipartimento scienze del sistema
terra e tecnologie per l’ambiente (Dta-Cnr) e con
l’Università degli studi di Bari Aldo Moro per
valutare possibili applicazioni a scala reale.
“Abbiamo dimostrato che nel sedimento del Mar
Piccolo sono presenti batteri in grado di ridurre
notevolmente in assenza di ossigeno il livello
di tossicità dei Pcb”, spiega Rossetti. “Lo studio,
effettuato in scala di laboratorio, ha dimostrato che la comunità microbica del sedimento è
in grado in tempi brevi di ridurre fino al 70%
la concentrazione delle forme più tossiche del
contaminante”.
Nell’indagine sono state utilizzate metodologie
biomolecolari avanzate quali il Next generation
sequencing (Ngs). “Questo metodo consente di
ottenere una grande quantità di informazioni sull’identità dei batteri presenti”, conclude
la ricercatrice dell’Irsa-Cnr, “e di descrivere la
struttura e la composizione dell’intera comunità
microbica del sito marino in questione. La scoperta ha dunque posto l’accento sull’efficacia
del biomonitoraggio come strumento d’indagine in aree fortemente inquinate e pone le basi
per una successiva e più dettagliata valutazione
della fattibilità di interventi di risanamento biologico in siti contaminati in piena scala”.
INFO SULLA RICERCA
Simona Rossetti, Irsa-Cnr, Roma
[email protected]
Vito Felice Uricchio, direttore f.f. Irsa-Cnr
[email protected]
• n. 40 marzo-aprile 2017
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