e volte! - Nuove Direzioni
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marzo - aprile 2017 Rivista bimestrale • www.nuovedirezioni.it C I T T A D I N O E V I A G G I A T O R E Rivista registrata al Tribunale di Firenze il 1° dicembre 2010 con numero 5809 Editore e Associazione Nazionale Nuove Direzioni proprietà Cittadino e Viaggiatore Contatti 50125 FIRENZE via di San Niccolò 21 La Redazione prende in esame la richiesta di pubblicazione se il materiale perviene in osservanza delle modalità inserite su: http://www.nuovedirezioni.it. La restituzione del materiale inviato ai fini della pubblicazione è subordinata al preventivo consenso scritto della redazione oltre che al rispetto delle norme del diritto d’autore e delle clausole approvate alla sottoscrizione della liberatoria. 055 2469343 - 328 8169174 [email protected] [email protected] Direttore TUTELA DELLA PRIVACY In osservanza del Decreto Legislativo n° 196 del 30 giugno 2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali) si informa che la nostra banca dati contiene esclusivamente i dati utili alle corrispondenze. Tali dati sono stati acquisiti attraverso l’attività di tesseramento e di corrispondenza, tramite segnalazioni ovvero consultando elenchi di pubblico dominio. La nostra banca dati NON è aperta alla consultazione esterna. Chi non è interessato a ricevere le nostre corrispondenze può chiedere di essere cancellato telefonandoci o scrivendoci. Non rispondiamo alle mail prive del nome, cognome e indirizzo. Chi scrive via mail deve contestualmente comunicare la volontà di non diffondere il proprio messaggio a terzi in qualsiasi forma. Riccardo Romeo Jasinski responsabile Coordinatore Pier Luigi Ciolli editoriale Matteo Radaelli Ch vi i sc Ch nc e Ch gl is e i v vi sc i du e nc e in ce e gli V ce gl du e e it Vi e vo to Ch d ie Chv tto ol r Ch i vi scte! ia v i s lte ria vini sce ue Vi nc e , in ce ce gl ce gl tt e gli ! , ie ie v du e d d or V o ue V ue V e it Ch i i l t t vo to vo to Ch vo to t i Ch vini sce lte ria C lte riav i s lte ria e! a , ! , ! ,in ce ! , ce gl h C c g i i s e d lie hi vi scdueie Vit v u V in ce e v itto vin sc nc e volt tori g ce gl olte! ria ce egl e li e! a, ie , du ie du e d ue V e Vit e Vit vo to vo to vo itto lte ria r lte ia ! , lte ria ! , ! , Revisione testi Margherita Maniscalco Caterina Ristori Enrico Pazzagli (Genesi Gruppo Editoriale) Progetto Andrea Biancalani - Prato Sito www.nuovedirezioni.it nel rispetto delle normative inerenti ai cookies Genesi Gruppo Editoriale C h vi i sc nc e e gli du e e Vit vo to lt ri e! a, via Rosa Luxemburg 4 - ilCerbara È sempre momento giusto a Vittoria 06012 per Cittàiscriversi di Castello (PG) Doppio Vantaggio. C h vi i sc nc e e gli du e e Vit vo to lt ri e! a, L’esclusiva raccolta punti dedicata ai clienti Vittoria, con tanti premi interessanti. Iscriviti gratis su www.vittoriadoppiovantaggio.it, oppure rivolgiti al tuo Agente Vittoria di riferimento. Ti aspettiamo! www.vittoriadoppiovantaggio.it Regolamento disponibile sul sito di www.vittoriadoppiovantaggio.it. Esemplare gratuito fuori commercio Scegli il tuo regalo o converti i tuoi punti in sconti sulle polizze! www.artegenesi.it Ch Ch vi i sc vi i sc nc e nc e e gli e gli du e du e e Vit e Vit vo to vo to lte ria lte ria ! , ! , Stampa CAMPER CAMPER consentita vince due volte! della rivista e www.nuovedirezioni.it Anno XXX • n. 176 marzo-aprile 2017 Chi sceglie indicando la testata, il numero Vittoria, Dal 1988 la rivista dell’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti C h vi i sc nc e e gli du e e Vit vo to lt ri e! a, Riproduzione La raccolta punti per i Clienti Vittoria Ch Ch vi i sc Chi vi i sc nc e vin sce nc eg e gli ce dglie e d lie du e u V u V e Vit e vo itto e v itt vo to lte ria o o lte ria lte ria ! , C! , ! , hi grafico Se sei un viaggiatore curioso e appassionato vai su: www.incamper.org vi sc nc e e gli du e e Vit vo to lt ri e! a, C hi vi sc nc e e gli du e e Vit vo to www.incamper.org lt ri e! a, Impaginazione n. 176 marzo-aprile 2017 In questo numero 8 L’antica Monterano 21 Diario di viaggio a Vignola Esemplare gratuito fuori commercio 38 Circolazione stradale autocaravan editoriale Omicidio stradale: come tutelarsi La dash cam è una piccola telecamera che registra ciò che accade all’esterno del veicolo nella direzione in cui il dispositivo è rivolto, le cui immagini sono scaricabili su un computer. Soprattutto per quanto andremo a esplicitare, consigliamo di acquistarla e di accenderla sempre prima di allacciare le cinture di sicurezza, perché la Legge n. 41 del 23 marzo 2016 ha introdotto i reati di omicidio stradale e lesione stradale di cui rispondono anche coloro che cagionano la morte o lesione grave o gravissima con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale. Si tratta dunque di una responsabilità addossabile: • al guidatore che circola violando quanto previsto dal Codice della Strada (esempio: guida in stato di ebbrezza e/o sotto l’effetto di droghe o farmaci che possono alterare la capacità di guida eccetera) e/o quanto previsto dalla carta di circolazione (esempio: sovrappeso, mancata revisione, pneumatici consumati eccetera) e dalla patente (esempio: obbligo occhiali non rispettato eccetera); • al proprietario del veicolo che consegna alla guida di altri il proprio veicolo senza aver fatto eseguire la revisione, la prevista manutenzione, con gli pneumatici consumati o quant’altro. Ecco perché per lui è essenziale archiviare tutti i documenti inerenti agli interventi di revisione e manutenzione del veicolo. Procedura indispensabile per i proprietari degli autoveicoli elencati nell’articolo 54 del Codice della Strada, in particolare quelli per il trasporto merci e/o persone. Perciò, per non essere coinvolti nell’accusa di omicidio stradale e/o lesione stradale, essi devono dimostrare un’efficiente organizzazione del lavoro nella propria azienda in linea con le norme della sicurezza; e a questo scopo deve far partecipare i propri dipendenti a specifici corsi di formazione nonché inviare ciclicamente un ordine di servizio con elencate le sanzioni che l’azienda prenderà nei confronti dell’autista che: eluda di segnalare tempestivamente e per scritto eventuali criticità riscontrate nell’autoveicolo a lui consegnato; beva alcolici prima di mettersi alla guida; assuma droghe; assuma farmaci che possono alterare la capacità di guida; alteri e/o modifichi il cronotachigrafo; parli al cellulare durante la guida; non rispetti i tempi di riposo previsti; viaggi con patente scaduta; • al gestore della strada, qualora risulti che una mancata manutenzione e/o errata progettazione abbia determinato l’incidente e/o abbia aumentato i danni alle persone coinvolte. Per evitare contenziosi e condanne, potrebbe rivelarsi decisivo l’utilizzo delle dash cam quale elemento istruttorio per confermare e/o modificare quanto rilevato dagli organi accertatori, acquisibile anche in sede amministrativa ai sensi dell’articolo 13 della Legge 689/1981. Pier Luigi Ciolli • n. 40 marzo-aprile 2017 3 C I T T A D I N O E V I A G G I A T O R E Sommario 24 ARTE IN CITTÀ 6 • Lajos Ravasz. In mostra le recondite armonie del pittore ungherese 8 • Capolavori dell'Impressionismo. Una grande mostra raccontata in 140 opere tra dipinti, fotografie e incisioni a colori su legno OLTRE L'OVVIO 14 • Espressionismo tedesco. I gruppi di Dresda e Berlino 20 ITINERARI 20 • Parco Giardino Sigurtà. Continua la stagione 2017 ricca di iniziative, novità e attrazioni naturalistiche SCIENZE 24 • Il Pànace gigante. Un'invasiva e velenosa pianta aliena, diffusa anche in Italia 71 • Rapporto rifiuti speciali. Luci e ombre di uno smaltimento e di un riciclaggio ancora non adeguati 76 • Rifiuti solidi urbani. Un'emergenza su scala planetaria 84 • Artico. Ecco cosa è accaduto 14 mila anni fa 87 • Mar Mediterraneo. Rilevate altissime concentrazioni di microplastiche 88 • Mar Piccolo di Taranto. I batteri ne riducono la contaminazione 14 8 n. 40 marzo-aprile 2017 CIRCOLAZIONE STRADALE 30 • La dash cam è tutela. Una piccola telecamera di sicurezza per evitare sorprese e raggiri in caso di incidente stradale SALUTE 78 • Alla ricerca di un bel sorriso. Vantaggi e svantaggi degli allineatori dentali invisibili In copertina: foto di Riccardo Marrani Si ringraziano tutti coloro che hanno fornito le foto pubblicate su questo numero. 84 La data e/o il programma degli eventi che pubblichiamo possono cambiare e/o venire annullati. Pertanto, la Redazione invita il lettore a informarsi prima di partire inviando un'email oppure telefonando alle segreterie che abbiamo inserito nel riquadro INFO. Nel caso di racconti di viaggio, non avendo la possibilità di un continuo riscontro sulle informazioni tecniche in essi contenute, leggere le informazioni e consigli di base che abbiamo inserito nella rivista inCAMPER numero 165 http://www.incamper.org e nella rivista NUOVE DIREZIONI numero 29 http://www.nuovedirezioni.it oppure chiedere all’autore inviando un'a mail a [email protected]. 78 71 30 TITOLO CATEGORIA Arte in città Lajos Ravasz In mostra le recondite armonie del pittore ungherese di Lucia Bruni Casa di Dante, Firenze Dall'11 febbraio al 9 marzo 2017 gine ungherese, si rivelano in tutta la scoperta nudità delle proprie radici intellettive, quelle che contano nella vita di ognuno di noi. Ricche di sensibilità e pervase da un senso di solitudine, ma anche di cercata coralità, queste opere ci raccontano molto del nostro “esserci”. Ciò che eravamo o pensavamo del nostro vissuto, quello che siamo o crediamo di mostrare, ciò che forse saremo o speriamo di trovare nel trascorso della nostra vita. Eppure l’uomo non compare mai in queste tele, neppure quando sono affollate di gente. È così che guardiamo alle montagne palpitanti nella loro maestosità quasi sensuale; ci portano a immaginare sentieri battuti da chi le ha scalate, quelli ora coperti da tenera neve oppure rimasti così, nell’attesa di altre presenze. È così che guardiamo agli intrecci, talmente avviluppati nelle trame della loro immanenza, da lasciare solo al passero, al merlo o a una cicogna di avvicinarsi e sostare per riprendere O forse potremmo definirle “esistenziali”, le armonie che affiorano nelle opere dell’artista di origine ungherese Lajos Ravasz (1939-2015). Dalla scelta dei soggetti al contesto impaginativo, alle eleganti realizzazioni, il cammino dell’artista, offre infatti un’ampia panoramica del suo pensiero filosofico, rivolto alla presenza dell’uomo nella società, al suo Da-sein, ovvero l’esser-ci, il cogliersi come individuo pensante; l’uomo, “ente” privilegiato poiché in grado di trascendere la realtà con un atto di libertà. È anche questo, a mio parere, il messaggio che l’autore intende porgere allo spettatore nella sua rivisitazione, in chiave moderna, della classicità dell’arte. Il concetto dell’uomo, arbitro del proprio destino e fusione di pensiero e azione, trova la sua concretizzazione nella scelta di un ricercato rigore estetico, mediato appunto dalla classicità e atto di forza da cui si dipartono le linee di tutta l’attività pittorica di Ravasz, andando a rappresentare la costante che caratterizza la sua complessa e interessante personalità artistica. Scomporre l’“inquietudine” di Michelangelo (l’opera in mostra non è che una delle numerose eseguite) con interventi pittorici di pacata ma incisiva trasgressione, non è una demitizzazione, bensì un modo per entrare in punta di piedi nell’arte del maestro, riaffermandone la possanza e dilatandone la grandezza, affinché il nostro presente ne abbracci la sacralità. Ecco che la scelta dei soggetti e le conseguenti disarmonie, per altro solo apparenti, che costituiscono l’universo pittorico dell’autore di ori- Grazie a Cividin Anna Maria, moglie del pittore, da sabato 11 febbraio al 9 marzo 2017 le opere del maestro saranno in mostra presso la “Casa di Dante" a Firenze Inaugurazione: 11 febbraio 2017 ore 16,30. Un messaggio di moderna classicità 23 febbraio 2017 ore 16,30 l’incontro sulla pittura: Divinità negli occhi di un artista. Ai suddetti appuntamenti parteciperanno Lucia Bruni e Federico Napoli. • n. 40 marzo-aprile 2017 6 Firenze delle quali è pienamente consapevole. Dal percorso classico, preziosa eredità del passato, Ravasz giunge, dunque, a stringere un patto con il presente, con le sue amenità, i suoi silenzi, le sue contraddizioni, e attraverso l’uso sapiente del pennello, lascia altre infinite eredità, tanto più preziose in quanto figlie della sua fervida dinamica di pensiero. fiato prima di altri voli: ma è l’uomo che li ha manipolati, li ha intessuti, abbandonandoli poi al loro destino, forse affinché altre mani arrivino a disgiungerli; e laggiù, lontano, ancora la presenza dell’uomo che ha costruito città, di cui si vede spuntare un piccolo segno, il simbolo di una conquista, come la Cupola del Brunelleschi o Castel Sant’Angelo. È così che guardiamo alle folle: uomini, donne, ragazzi, vecchi, e tutti ci volgono le spalle, ma non per alterigia o mancanza di considerazione e rispetto; ce lo dicono i colori vivaci degli abiti, il “mosso” delle scene, la disinvoltura delle pose, talora soffuse di sottese serene armonie. È un dialogo silenzioso con lo spettatore, che invita a osservare chi si racconta fra gli altri, ed è anche un modo per destare la curiosità degli argomenti. È ancora protagonista l’uomo comunque, gettato nel mondo e sottoposto alle sue limitazioni INFO Società delle Belle Arti Circolo degli Artisti “Casa di Dante" via Santa Margherita 1/R - Firenze 055 218402 orario: 10 - 12 /16 -19 lunedì chiuso ingresso libero Immagine dalla copertina del catalogo • n. 40 marzo-aprile 2017 7 TITOLO CATEGORIA Arte in città Capolavori dell'Impressionismo Una grande mostra raccontata in 140 opere tra dipinti, fotografie e incisioni a colori su legno di Marisa Saccomandi Storie dell'Impressionismo. I grandi protagonisti da Monet a Renoir da Van Gogh a Gauguin Museo di Santa Caterina, Treviso Fino al 17 aprile 2017 di celle nel recuperato Monastero di Santa Caterina. Il percorso si svolge secondo un filo conduttore, nel quale sono comprese fotografie e incisioni giapponesi a colori su legno. Parlare della corrente impressionista significa immergersi nel mondo parigino di fine Ottocento e primo Novecento, nella campagna circostante, nei suoi fiumi e coste: le sei sezioni della mostra contemplano questi filoni tematici. Sono rappresentati paesaggi ripresi nell’arco dell’anno, sotto la neve, il sole dell’estate, i lavori stagionali (semine, mietiture, raccolta della legna…), rappresentazioni di piccoli paesi che Se vi piace Treviso, una città nella quale molti amerebbero vivere per l’invidiabile qualità della vita, e se siete curiosi di vedere o rivedere una gran quantità di capolavori dell’Impressionismo (e dintorni), vale la pena visitare questa mostra. È quasi un’overdose di emozioni farsi travolgere dalle oltre 140 opere esposte, in un susseguirsi Camille Pissarro, La casa di Piette a Montfoucault, 1874 • n. 40 marzo-aprile 2017 8 Treviso Gustave Courbet, L'onda, 1869 Possono apparire vezzose, come Eva Callimachi-Catargi (1881) di Hanri Fantin-Latour o la Giovane donna con gatto di Kikugawa Eizan (1810), oppure rassicuranti come Mére Grègoire di Courbet, inquiete come George Sand di Delacroix… Il campionario maschile è altrettanto vario. Se amate Van Gogh, per l’inquietudine che traspare da ogni suo dipinto, si possono osservare capolavori straordinari (quasi tutti provenienti dalla collezione olandese Kröller-Müller di Otterlo). La sua pittura non nasconde più realtà edulcorate, come i rigidi canoni dell’Accademia pretendevano per salvaguardare la tradizione, ma condizioni sociali e stati d’animo pieni di sofferenza, dove il dolore trapassa il cuore con la forza del segno e del colore. Diverse sono le nature morte, in un susseguirsi di trasformazioni; si parte da un verismo me- erano e sono il vanto della Francia. Gli artisti rimangono affascinati dai fenomeni naturali, come la descrizione del mare in tempesta. L’onda di Courbet (1869) è messa accanto a quella del giapponese Hokusai (1831) e a quella di Gustave Le Gray (1857), fotografo all’epoca in cui, questa rivoluzionaria tecnica di riproduzione della realtà, era ancora agli albori. Il confronto è visibile anche nella Foresta di Fontainebleu (1851-52) stampata su carta da negativo, e quella dipinta da Diaz de la Peña nel 1867. Attirano e coinvolgono ambienti e soggetti naturali come Le ninfee di Monet del 1908 e il suo Salice piangente del 1918, così avvolgente e intricato da identificarlo col suo stato d’animo quando, alla fine della sua vita, quasi cieco, disse di abbandonarsi al colore. Le figure femminili sono descritte in ritratti e scene di vita quotidiana. • n. 40 marzo-aprile 2017 9 Arte in città • n. 40 marzo-aprile 2017 10 Treviso Vincent Van Gogh, Geslsi potati al tramonto, 1888. Pagina a fronte: Pierre-Auguste Renoir, Mademoiselle Irène Cahen d'Anvers, 1880 Salendo nella parte superiore del convento, la prima cella del percorso ospita tre rappresentazioni, che fanno riferimento all’immagine femminile prima dell’avvento degli Impressionisti. Sono tre opere d’arte provenienti dalla Scottish National Gallery di Edimburgo: una Venere che sorge dal mare di Tiziano, Una Donna nel letto di Rembrandt e Il banchetto di Erode di Rubens. Non è esagerato affermare che, queste tre meraviglie, meritano da sole il viaggio. Nel piano sottostante il Museo, un’altra esposizione presenta una cinquantina di artisti del ’900, dal titolo “Da Guttuso a Vedova a Schifano”. Se non bastasse, nel vicino storico Palazzo Giacomelli, affacciato sul fiume Sile — che ticoloso, visibile nelle splendide Primule, pere e melograni di Fantin Latour (1866), alla semplicità del Vaso di papaveri di Monet, o al Crisantemo in fiore e farfalla di Kikugawa Eizan. Cézanne aveva dichiarato che avrebbe sorpreso Parigi con la descrizione di una mela, poi lo farà Magritte col resto del mondo. Anche qui, come in tutte le altre sezioni, è messa in evidenza l’influenza della cultura giapponese in Europa. Il confronto è visibile attraverso stampe di artisti famosi come Hokusai, Hiroshige e altri. Questa passione era nata e si era poi diffusa, attraverso i commerci con l’oriente e le grandi esposizioni universali di Parigi del 1867 e 1878. Diversi pittori erano collezionisti di arte giapponese. • n. 40 marzo-aprile 2017 11 Arte in città • n. 40 marzo-aprile 2017 12 Treviso Henri Fantin-Latour, Primule, pere e melograni, 1866 Pagina a fronte: Tiziano Vecellio, Venere che sorge dal mare, 1520 circa Claude Monet, Salice piangente, 1918 attraverso i suoi rami scorre con le sue limpide acque nella città — altri 12 pittori espongono opere contemporanee: un itinerario splendido come pochi. Il Convento di Santa Caterina, sede della mostra, oggi adibito a Museo Civico, conserva importanti collezioni di archeologia e arte antica della città. Nella grande chiesa attigua, oggi sconsacrata, si possono ammirare alcuni recuperati affreschi del 1400 e altri su telaio, di notevole qualità, di Tomaso da Modena. Provengono da una cappella della chiesa di Santa Margherita degli Eremitani, in via di demolizione nel 1883, e miracolosamente salvati dall’abate Luigi Bailo che, con alcuni collaboratori, riuscì a staccarli dalle pareti. Questi preziosi affreschi del ’300 raccontano il martirio di Sant’Orsola, in undici riquadri narrativi. Con questa esposizione nella sua città natale, Marco Goldin, il curatore, celebra i vent’anni della sua attività. Durante la presentazione dell’evento ha messo in evidenza come aver coinvolto 10 milioni di visitatori con le sue mostre d’arte lo renda particolarmente orgoglioso. Ha aggiunto, inoltre, di avere contribuito personalmente con 250 mila euro e altri sponsor con 450 mila, per l’adeguamento delle sale dell’antico monastero di Santa Caterina. I lavori risultavano fondamentali per ospitare in sicurezza il patrimonio artistico esposto, proveniente da ogni parte del mondo. Nessuna spesa è stata sostenuta dalle casse comunali. La speranza degli amministratori trevigiani è che questi eventi culturali siano un’opportunità per l’economia della città. INFO 0422 429999 www.lineadombra.it Parcheggi e sosta autocaravan: Zona Stadio Comunale in Via Castello d’Amore (a 10 minuti a piedi dal Museo di Santa Caterina). Qualsiasi tipologia di biglietto dà diritto a visitare, nel corso della stessa giornata, sia le mostre sopracitate, sia la collezione permanente della Pinacoteca Civica e la Chiesa di Santa Caterina. • n. 40 marzo-aprile 2017 13 TITOLO CATEGORIA Oltre l'ovvio Espressionismo tedesco I gruppi di Dresda e Berlino di Lidia Pizzo Lettori carissimi, vi dico nuovamente che doversi districare tra i tanti movimenti artistici europei, che si accavallano tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, è davvero impresa da titani. Infatti, contemporaneamente, come avrete letto su questa stessa rivista, si sviluppano correnti e movimenti in Francia, Italia, Germania, Inghilterra e nel Nord Europa, in Norvegia in particolare (“L’urlo” di Munch è del 1893, come dicevo nel numero scorso di questa rivista), e così via. Quindi, portate pazienza e perdonate qualche strafalcione o qualche periodo artistico che si accavalla con l’altro. Sarà inevitabile andare avanti e poi tornare indietro con le date perché, come state constatando, tutta l’Europa è percorsa dai venti di rinnovamento. Diamo a Cesare quel che è di Cesare, per dire che l’Impressionismo francese diede il la per una serie di innovazioni artistiche. Dopo Munch, di cui abbiamo parlato nel numero precedente, facciamo una puntatina in Germania, per vedere come stanno lì le cose. Come sempre diamo un paio di notizie sulla storia e cultura del tempo. La Germania raggiunge la propria unificazione nel 1871, ma dal punto di vista sociale, le sue strutture restano quelle di un tempo, affidate all’aristocrazia terriera e all’apparato militare; ma, data la volontà teutonica, in pochissimi anni la nazione si trasforma in potenza industriale, anche se l’imperatore resta un sovrano assoluto, che esercita la sua autorità, anche sull’arte e la letteratura. A quanto sopra, si aggiunga un’urbanizzazione rapidissima, insieme a un’altrettanta rapida crescita demografica e alla formazione di un sottoproletariato di origine contadina, e ciò determina un peggioramento dei problemi sociali, che non lasciano indifferenti gli intellettuali. Dal punto di vista artistico, poi, dopo Cranach, Dürer, Holbein, Grünewald e qualche altro che aveva ben assimilato la lezione del Rinascimento italiano, non c’erano stati artisti di rilievo, anche perché la regione era stata afflitta da molte guerre. Una minima ripresa culturale si era avuta col Romanticismo, che tendeva al recupero delle radici medievali e misticheggianti. Tra le più importanti personalità del periodo ricordiamo Caspar Friedrich. Immediatamente dopo di lui, in Francia furoreggia l’Impressionismo e le correnti successive. Da questo momento, anche la Germania cerca di colmare il divario mediante scambi e aggiornamenti culturali, attraverso il movimento espressionista, le cui radici vengono ricercate negli elementi autoctoni tedeschi e nel gotico in particolare, utilizzati in funzione anticlassica, ma anche in Gauguin, per l’impiego di campiture colorate indipendenti dal colore locale, in Van Gogh per la scelta dei soggetti umili e per il soggettivismo con cui li interpreta, nonché nella suggestione della pittura negra, polinesiana, giapponese e via dicendo. Il termine Espressionismo, ovviamente, vuole contrapporsi al termine Impressionismo e viene adoperato soprattutto in Francia. Infatti, lo stesso Matisse già nel 1908 afferma che ciò che lui vuole perseguire è l’espressione. Invece, in Germania, si evita in un primo tempo accuratamente il termine, preferendo la voce selvaggi in quanto traduzione di fauves. Comunque, in ogni caso, dovete tenere presente, cari lettori, che questo movimento raccoglie personalità molto • n. 40 marzo-aprile 2017 14 Espressionismo tedesco Kirchner, Cinque donne sulla strada, Museo Ludwig, Colonia diverse tra loro, le cui opere, dal punto di vista formale, hanno poco in comune. Tra l’altro, oltre a Gauguin e Van Gogh, un artista da cui gli Espressionisti tedeschi prendono le mosse è Munch. Quest’ultimo, in particolare, espone nel 1892 ben 52 tele alla Kunstlervereinigung di Berlino, le quali suscitano uno scandalo enorme, tanto che deve intervenire la polizia per sedare il tumulto degli spettatori e la mostra deve chiudere il giorno dopo l’inaugurazione. Immaginate, miei cari, l’entusiasmo dei giovani artisti, i quali si rendono subito conto che sta per nascere un’arte nuova, la quale, per forza di cose, è respinta dal pubblico, in quanto non compresa, perché esula dall’accademismo imperante in Germania. Si formano, così, tre importantissimi gruppi, quello di Dresda, di Berlino e di Monaco. A Dresda nasce Die Brücke nel 1905 (ricordate? n. 36 di N.D.) di cui fanno parte Ernst Kirchner, Enrich Heckel, Fritz Bleyl, e Karl Schmidt-Rottluff e che dura fino al 1913, costituendo un insieme compatto con un programma definito (cosa che non avverrà col Cubismo, di cui si parlerà nei prossimi numeri). In un secondo momento vi aderiranno Max Pechstein (18811955) Aksele Gallén-Kallela (1865-1931), Kees van Dongen (1877-1968) e qualche altro. A Monaco, invece, tra il 1911 e il 1914 si costituisce Der Blaue Reiter con Kandinskij come maggiore rappresentante. A Berlino, Vienna e la Renania si costituisce, sempre intorno al 1911, la Nuova Secessione, con un programma ben definito e in opposizione alla Secessione Berlinese (1908), che si era costituita allo scopo di attrarre a Berlino artisti che potessero sostenere l’arte ufficiale di Guglielmo II. La Nuova Secessione ha come esponenti più importanti il pittore Max Liebermann e il mercante d’arte Paul Cassirer. A questa aderiscono anche i membri della Brücke, ma la coesione del gruppo dura poco a causa di contrasti interni, quindi si costituisce La Libera Secessione. Tra gli artisti che vi partecipano ricordiamo Max Beckmann, Lyonel Feininger, Ernst Barlach, Oscar Kokoschka, di cui abbiamo già trattato sul numero 24, e tanti altri. Tanto per aprire un discorso un po’ più articolato, facciamo un’osservazione di fondo. L’Espressionismo tedesco e quello francese hanno in comune un certo decorativismo derivato dall’Art Nouveau e come padri Munch, Van Gogh, Gauguin, già citati, e in parte anche Cézanne. Ma, mentre gli artisti francesi hanno come effetto moderatore l’influenza della tradizione del realismo (ricordate Coubert, Manet e altri, trattati nel precedente numero 21?), in quanto eredità dell’Illuminismo, i tedeschi, invece, sono dominati da ideali più astratti e individualistici. Infatti, molti critici sostengono che, per la nascita dell’Espressionismo tedesco, sia stata determinante la filosofia di Nietzsche, le cui idee, nonostante fosse scomparso nel 1900 e avesse trascorso gli ultimi dieci anni della sua vita in manicomio, aleggiavano nel cielo germanico col suo messaggio, non solo di vita, ma anche di arte. Tant’è vero che la ribellione degli artisti espressionisti non è tanto stilistica, come era stato per l’Impressionismo, quanto di lacerazione dello spirito, che strappa immagini, parole, suoni alla tensione creativa o, meglio, alla tensione in cui la realtà fisica e psichica si • n. 40 marzo-aprile 2017 15 Oltre l'ovvio dissolve nell’ebbrezza dionisiaca piuttosto che nell’apollinea. Ma cosa vuol dire, mi state chiedendo, lettori, dionisiaco e apollineo? È presto detto: Nietzsche, ne “La nascita della tragedia”, sostiene che il dionisiaco deriva dalla forza vitale e dal caos del divenire, mentre l’apollineo da una fuga dall’imprevedibilità delle circostanze, e si esprime nell’armonia dell’arte plastica. Di conseguenza, l’apollineo fa leva sulla ragione e la stasi, il dionisiaco sul caos e sull’istinto. Mi sono inoltrata, esimi lettori, su un terreno scivoloso? Avete ragione. Stop allora, e torniamo al Die Brüke (Il Ponte, in italiano, in quanto passaggio verso l’avvenire) e alla speranza di un’arte nuova come espressione di un uomo nuovo. A Dresda, nelle varie gallerie private, venivano esposti i quadri dei francesi, sia impressionisti che post-impressionisti, come pure quelli della Secessione di Vienna. I giovani de Il ponte, allora, si pongono come obbiettivo quello di rinunciare alla tradizione intellettuale e artistica, in favore di un’arte libera e vitale, opposta alle forze dell’establishment. Essi protestano apertamente contro l’ipocrisia e la decadenza materialistica delle classi dominanti, contro la tirannia delle Accademie, dell’Impressionismo e del Neoimpressionismo, i cui quadri, nell’epoca della dinamicità dell’industrializzazione, non dicono più nulla alle giovani generazioni. Difendono, invece, un’arte decorativa fortemente aggressiva, un’emotività portata all’estremo e un mestiere brutalmente scoperto. Infatti, se il compito degli Impressionisti francesi era quello di captare la realtà, il compito del Die Brüke è quello di ricreare la realtà. E come realizzano i loro intenti, vi starete domandando? Intanto rifiutando ogni linguaggio preesistente. Essi sostengono di voler cercare la genesi dell’atto creativo al di là di qualsiasi tecnica, perché il compito dell’artista è quello di rendere Erich Heckel, Mattonificio, Brücke Museum, Berlino • n. 40 marzo-aprile 2017 16 Espressionismo tedesco concreto l’istinto creativo dell’uomo, contro il lavoro meccanico e razionale dell’industria. La tecnica preferita sarà la xilografia, un antico metodo incisorio su legno, consistente nello scavare l’immagine e lasciare in rilievo i contorni. Il tutto sarà, poi, inchiostrato e riportato sul cartoncino per mezzo di un torchio. Ovviamente, il segno non avrà la morbidezza dell’incisione su rame, poniamo, ma sarà angoloso, rigido ed evidenzierà anche le fibre del legno. Relativamente alle pitture, invece, l’artista non sceglierà i colori col criterio della verosimiglianza ma userà all’interno del medesimo quadro colori dissonanti, stesi densi e senza sfumature, linee separate e sconvolte, forme naturali volutamente modificate, accanto a una tecnica sommaria e intenzionalmente rozza, insieme alla scelta di soggetti inseriti in contesti primordiali. A quanto sopra si aggiunga la deformazione intenzionale dell’oggetto che, però, non è deformazione ottica e non è neanche la caricatura della realtà. Infatti, la bellezza è un fatto ideale che, nel momento in cui si concretizza, può diventare anche bruttezza. Il brutto, in quanto degradazione del bello, così, entra per la prima volta nella storia dell’arte. Nel 1910 il gruppo organizza a Dresda una grande mostra, che può considerarsi una retrospettiva; dopodiché, alcuni artisti si trasferiranno a Erich Heckel, Nudo sul sofà, Brücke Museum, Berlino Berlino, ove entreranno in contatto con scrittori come Thomas Mann, Eistein, Musil e altri, di cui spesso illustreranno le opere. A questo punto, lettori, vi chiederete quale sia l’atteggiamento della cultura accademica verso questi movimenti. È inevitabile che, dagli ambienti ufficiali, gli artisti siano malvisti, di conseguenza si avvicineranno alla rivista rivoluzionaria Der Sturm, che pubblicherà fino al 1932, e grazie alla quale conosceranno il gruppo del Blaue Raiter. Ora, andiamo a vedere qualche lavoro del Die Brücke più da vicino, il cui capo spirituale è Ernst Kirchner (1880-1930), un bell’uomo dal carattere molto sensibile ma irrequieto, entusiasta e appassionato, molto vulnerabile e permaloso. I suoi quadri, più di mille, sono i più rappresentativi del gruppo, perché esprimono una forte carica emotiva e un uso del colore steso in modo pastoso (molto vicino a quello dei Fauves), seguendo un ritmo vigoroso, come una sorta di furia, laddove il segno si allunga, seguendo la tensione delle forme. Man mano che l’artista progredisce nell’esperienza pittorica, riduce il numero delle tinte, come vediamo in “Cinque donne nella strada”, i cui colori si limitano ai grigio-seta, blu e verde. Miei cari lettori, ora osservate bene la composizione. Essa è allungata verticalmente ed è “riempita” fino al margine superiore del quadro, mentre il primo e il secondo piano si relazionano attraverso un rapporto ricco di tensione. Forme e colori s’intrecciano attraverso l’eleganza delle linee, come se fossero piume. Eccezionali sono le xilografie dell’artista in questione, che costituiscono uno dei punti più alti dell’arte del XX secolo. Un altro artista che fa parte dell’Espressionismo tedesco è Enrich Heckel (1883-1970). Tanto Kirckner è socievole, affascinante ed estroverso, quanto quest’ultimo è taciturno, ma con un’idea saldissima dell’amicizia e dello spirito di collaborazione del gruppo. Tant’è vero che sarà lui a occuparsi di molte questioni pratiche, come quella di trovare un atelier, di organizzare le prime mostre, di farsi carico delle trattative commerciali e così via. • n. 40 marzo-aprile 2017 17 Oltre l'ovvio Karl Schmidt-Rottluff, Bagnanti sulla spiaggia, Niedersächsisches, Hannover Ma, affezionati lettori, interessiamoci, adesso, della sua opera. In un primo momento, come osserviamo nel “Mattonificio”, l’artista usa pennellate molto vicine allo stile di Van Gogh. Infatti, la visione nel suo insieme è piuttosto sintetica e senza la resa di alcun dettaglio, mentre l’immagine risulta scaturire da pennellate veloci, brevi e per la maggior parte curve, mentre i colori sono ridotti al verde, blu, rosso e giallo. Ben presto, però, Heckel comprende che questo stile non potrebbe avere alcuno sviluppo, così, intorno al 1908, esso diventa più sintetico e più morbido, le pennellate si allungano, il colore è più duttile e ricopre tutta la superficie, come vediamo in “Nudo sul sofà”. Adesso, interessiamoci brevemente del più giovane artista del gruppo: Karl Schmidt-Rottluf, nato nel 1884 e introdotto nel gruppo da Heckel. Influenzato da Van Gogh, libera l’uso del colore dall’adesione alla realtà. Karl è un giovane timido e riservato, e si reca poco a dipingere nello studio collettivo, né partecipa alle gite sui laghi, piuttosto preferisce ritirarsi in solitudine a Dangast, sul Mare del Nord, di cui dipinge numerosi paesaggi dai colori densi e pastosi. Rossi e blu sono le tinte dominanti, mentre le pennellate si fanno viepiù dinamiche, come se il paesaggio fosse percorso dal movimento. Solo qualche anno dopo, la pennellata si farà meno convulsa e più larga, e le campiture sa- • n. 40 marzo-aprile 2017 18 Espressionismo tedesco ranno separate da grosse linee di contorno, mentre la gamma cromatica si restringerà, come vediamo in “Bagnanti sulla spiaggia”. Adesso, vorrei spendere due parole su un artista che, nel 1906, entrò a far parte del gruppo in questione: Emil Nolde, il cui vero nome era Emil Hansen, figlio di agricoltori, che da generazioni vivevano a nord-ovest della Germania, nello Schleswig, una regione pianeggiante esposta alla violenza delle forze della natura, che l’artista trasformerà nella sua fantasia in forze demoniache e grottesche. Accanto a questa componente bisogna aggiungere anche il pietismo protestante, che rimane indelebile nel corso della sua vita. Poco portato per l’agricoltura, va nel 1890 a Berlino, dove copia le opere dei grandi artisti nei musei, e solo quando si trasferisce in Svizzera, alcuni anni dopo, viene a contatto con la pittura contemporanea, e una volta tornato in patria entra nel gruppo Die Brücke. Osserviamo velocemente un paio d’immagini. Entrambe fanno parte del “Trittico di Santa Maria Egiziaca”, una peccatrice pentita, che si ritira in penitenza nel deserto. Voi stessi, lettori, potete notare la violenza e la densità del colore, che l’artista applica spesso con le dita, o con pezzetti di cartone o altro, nonché le forme ridotte alla massima semplicità. La sensazione che ne ricaviamo, attraverso l’uso di ampie campiture di colore squillante, del disegno, che a volte sfiora la caricatura, della semplicità delle forme, è che quella di Nolde è un’espressione artistica visionaria, che provocherà nell’ambiente le polemiche più acute. Il mio spazio è finito, gentili lettori! Andiamo a riposare gli occhi dopo tanta esplosione di colori. Emil Nolde, Trittico di santa Maria Egiziaca (part.), Kunsthalle, Amburgo • n. 40 marzo-aprile 2017 19 TITOLO CATEGORIA Itinerari Parco Giardino Sigurtà Continua la stagione 2017 ricca di iniziative, novità e attrazioni naturalistiche di Roberta Gueli Maggio 2017, il Viale delle Rose con trentamila esemplari rifiorenti e il Giardino delle Piante Officinali Maggio è il mese dedicato per eccellenza alla rosa e al Parco Giardino Sigurtà questo elegantissimo fiore non manca: trentamila rose di due varietà (Queen Elizabeth e Hybrid Polyantha e Floribunda) accompagnano i visitatori nel famoso Viale delle Rose, immagine simbolo per cui il Parco è conosciuto in tutto il mondo: questi esemplari, rifiorenti da maggio a settembre, colorano il chilometro di lunghezza del viale accompagnando lo sguardo fino al Castello Scaligero di Valeggio sul Mincio, che per un’illusione ottica sembra sorgere all’interno Parco. Fra i tanti angoli tutti da scoprire in questa oasi naturalistica vi è una piccola area dove la famiglia Sigurtà ha deciso di coltivare circa quaranta diverse piante, dalle preziose proprietà terapeutiche: il Giardino delle Piante Officinali. Al suo centro si trova la statua di un leone realizzata dallo scultore Giuseppe Brigoni (19011960), che sembra vegliare sulle antiche erbe che gli crescono dinnanzi. Qui si possono scorgere il dragoncello, dal latino dracunculus (piccolo drago), perché si pensava fosse un antidoto contro i morsi degli animali velenosi come i serpenti; la calendula, il cui nome botanico, calenda, deriva sempre dal latino e significava nell’antico calendario romano primo giorno del mese, a indicare così la sua continuità di fioritura; l’angelica, il cui nome trae origine dall’avvento del calendario cristiano ed è un riferimento al suo periodo di manifestazione, che solitamente avviene at- torno all’8 maggio, allora festa dell’Arcangelo Michele; l’erba limoncina, le cui foglie emanano un intenso profumo di agrumi; la lavanda, utilizzata in passato per detergere il corpo (da qui il suo nome) e conosciuta per le proprietà calmanti e, infine, il finocchio, noto per le qualità depurative. Rose nel Viale delle Rose • n. 40 marzo-aprile 2017 20 Parco Giardino Sigurtà Il Viale delle Rose Giardino delle Piante Officinali Erba cipollina • n. 40 marzo-aprile 2017 21 Itinerari Tacchino bronzato Asino San Domenico La Passeggiata Panoramica • n. 40 marzo-aprile 2017 22 Parco Giardino Sigurtà Giugno 2017, la Passeggiata Panoramica e la Fattoria Didattica La Passeggiata Panoramica è una tappa imperdibile della visita al Parco Giardino Sigurtà: da qui si può cogliere la bellezza del circondario, dalla Valle del Mincio al dolce corollario delle colline moreniche che accolgono il Ponte Visconteo del XIV secolo e le storiche località di San Martino della Battaglia e di Solferino. In questa zona, che sorge nella parte collinare del Parco, si incontrano diverse varietà botaniche tra cui cipressi, pini, piante di Abelia grandiflora (riconoscibili per la loro forma arrotondata e i piccoli profumatissimi fiori rosa che sbocciano d’estate), aceri giapponesi, che in autunno si accendono di sfumature giallo oro, rosse e verdi, cespugli di pfitzeriana che si sposano con berberis, un susseguirsi di bossi, alberi di tiglio e paulonia, senza dimenticare i vivaci colori in estate delle canna indica, piante bulbose e rustiche qui presenti in tutte le varietà, in particolare quella tigrata, davvero originale. Una passeggiata che si conclude con il Bosco dei Verdi Aceri, dai curiosi nomi giapponesi. Nella zona agricola del Parco sorge la Fattoria Didattica, antica fattoria ristrutturata e aperta al pubblico nel 2009. Qui vi abitano numerosi animali come gli Asini San Domenico, attrazione per i bambini, le pecore dei monti Lessini, le caprette tibetane, le galline padovane dal ciuffo scompigliato, le lionate fulve e dal piumaggio folto, e le ermellinate dal mantello bianco e la coda nera, i tacchini bronzati e le anatre germanate. In quest’area ludico-didattica i bambini e i ragazzi possono conoscere il comportamento degli animali e le loro caratteristiche, grazie ai percorsi e ai laboratori proposti dallo staff della didattica del Giardino. Senza dimenticare che il Parco ospita diversi animali come i daini, che vivono in una valle loro dedicata, gli scoiattoli nordamericani o Chipmunk Orientale e quelli rossi italiani, i picchi verdi e le tartarughe di due specie, a testa gialla o comuni e quelle dagli occhi e dalle orecchie rosse o californiane. La Valle del Mincio La Fattoria Didattica INFO Parco Giardino Sigurtà Via Cavour 1 - Valeggio sul Mincio (Verona) 045 6371033 [email protected] http://www.sigurta.it Il parco è aperto dal 5 marzo al 5 novembre 2017 L'elenco dei parcheggi in Italia dove scaricare le acque reflue dalle autocaravan è inserito su www.coordinamentocamperisti.it • n. 40 marzo-aprile 2017 23 TITOLO CATEGORIA Scienze Il Pànace gigante Un'invasiva e velenosa pianta aliena, diffusa anche in Italia testo di Margherita Maniscalco - foto dell'Archivio dell'Orto Botanico di Bergamo Danni che possono portare alla cecità La pianta in sé non rappresenta una minaccia, se non si tocca. La sua pericolosità è nascosta nella linfa, che può provocare gravi irritazioni. Cute e occhi: al tatto, in presenza o in seguito a radiazione solare diretta o raggi U.V., provoca gravi infiammazioni della pelle con estese lesioni bollose che possono lasciare cicatrici permanenti. Piccole quantità di linfa negli occhi possono causare cecità temporanea o anche permanente. Queste reazioni sono dovute alla presenza, nelle foglie, nei fiori, nei semi, nel tronco e nella radice di derivati furocumarinici che sono in grado di penetrare nel nucleo delle cellule epiteliali e legarsi al DNA uccidendo le cellule (le furanocumarine, o furocumarine, sono una classe di sostanze organiche naturali prodotte da certe varietà di piante. La struttura chimica delle furanocumarine consiste di un anello furanico fuso con una cumarina. L’anello furanico può essere fuso alla cumarina in due modi principali, dando luogo a due classi • n. 40 marzo-aprile 2017 24 Il Pànace gigante d’isomeri, le furanocumarine lineari e le furanocumarine angolari. Molte furanocumarine sono tossiche e fotomutagene e sono prodotte dalle piante principalmente come meccanismo di difesa dai predatori. Sono presenti nella buccia di molti agrumi — in particolare del bergamotto — e nella linfa di piante invasive quali il Pànace gigante). Alcuni danni, però, possono protrarsi anche a lungo termine. In Germania, dove questa pianta costituisce una reale emergenza, nel 2003 ne sono state riportate 16.000 vittime. Nel caso doveste toccarla, è necessario lavare accuratamente la sede colpita con acqua e sapone o con alcol, evitando assolutamente l’esposizione solare per molti giorni, fin nell’ordine di settimane. A volte può essere necessario il ricovero in ospedale. In ogni caso, rivolgersi sempre al medico e/o Pronto Soccorso più vicino. Riconoscerla e non toccarla La pianta è erbacea e di grandi dimensioni, con fusti vigorosi cavi, spesso con macchie rosse. Può raggiungere i 2-5 metri di altezza (raramente 7 metri). Le foglie sono profondamente lobate, a 3 o 5 segmenti con divisioni meno profonde, i fiori sono di color bianco o verde-giallastro, organizzati in infiorescenze ombrelliformi che raggiungono 50 cm di diametro mentre i frutti sono lunghi 10-14 mm e larghi 6-8 mm, obovati, bordati da peli irti. La fioritura ha luogo da giugno ad agosto e presenta le seguenti caratteristiche: • il colore delle foglie, a differenza dell’angelica, dell’Heracleum lanatum e della pànace comune (Heracleum sphondylium), è di colore verde chiaro brillante e tendente al giallo con le profonde lobature e segmentazioni di cui si è parlato; • l’aspetto del fusto è molto spesso e robusto, simile a quello del carciofo, con striature rosso scuro e contornato da peli irti; • l’altezza e la mole sono molto superiori a quelle delle altre tre piante citate, dalle quali va distinta; • i frutti, di forma obovata, sono ricoperti di peli irti, che li rendono spiacevoli al tatto e di difficile ingestione da parte degli animali; sono lunghi un centimetro e larghi sette millimetri circa; • il diametro e l’imponenza dell’ombrella sono tra i più grandi delle ombrellifere. Non diffondere semi e piante Il Pànace di Mantegazza o di Mantegazzi o Pànace gigante è una pianta della famiglia delle Apiaceae, originaria del Caucaso. Il suo nome fu un omaggio dei botanici Emile Levier e Stephane Sommier al loro amico antropologo Paolo Mantegazza. Il nome scientifico è Heracleum mantegazzianum. Tende a formare facilmente popolamenti densi. Non genera stoloni, mentre il fittone, lungo fino a 60 cm, nella sua parte superiore ha una elevata forza di crescita rapida e una grande capacità di rigenerazione. Può autoimpollinarsi con successo e produce da 1.500 a 100.000 semi l’anno che si propagano con il vento nel raggio di ben 50-100 metri e, a distanza ancor maggiore con lo scorrimento • n. 40 marzo-aprile 2017 25 Scienze delle acque o attaccandosi sulle ruote dei veicoli e/o agli abiti e/o al pelo degli animali. I semi conservano la capacità di germinare per circa 7-15 anni. Le piantine germinano all’inizio della primavera e crescono rapidamente in dimensioni e numero, coprendo le altre specie con un’ombra densa, vincendo così la competizione per la luce. Eradicazione? Abbiamo consultato il Prof. Bianco Pietro Massimiliano dell’ISPRA (pietro.bianco@ isprambiente.it) che ci ha ricordato quanto sia giusto estirparla nei luoghi in cui possa creare problemi, ma l’invasività è legata al degrado, in particolare il taglio eccessivo dei boschi, all’abbandono delle campagne, all’aumento di composti azotati (nitriti, nitrati e sali d’ammonio) nei suoli, che le piante assimilano tramite l’assorbimento delle radici. Infatti, la natura, se lasciata in pace, trova un suo equilibrio; quindi, la sua invasività è una conseguenza, e non è il problema. Anche se la pianta è bella, è essenziale eliminarla quand'essa non si trovi nel suo habitat naturale: la sua diffusione al di fuori di esso, infatti, è potenzialmente pericolosa, in quanto potrebbe essere causa di perdita di biodiversità, minacciando la flora autoctona. Inoltre, essendo dannosa anche per l'essere umano, è necessaria l'eliminazione dalle aree in cui possano stazionare bambini (giardini, parchi giochi, ospedali ecc.); per farlo occorre utilizzare protezioni quali guanti, abbigliamento adeguato e occhiali. Per evitare che la pianta rigeneri rapidamente, recidere la parte superiore della radice (a una profondità di 10-15 cm sotto il suolo) o tagliare le piante al livello del suolo al momento della fioritura. Bruciare le piante e le radici o consegnarle ai servizi d’incenerimento dei rifiuti; non gettarle nel compost e non consegnarle ai servizi di raccolta dei rifiuti verdi. Segnalare la presenza del Pànace gigante al Servizio Fitosanitario Regionale, all’ARPA e agli enti preposti alla protezione della natura. La tutela in Europa Da anni, in pochi, cercano di arginare l’impatto delle specie aliene invasive sulla biodiversità degli ecosistemi naturali. Vale ricordare che le specie, animali o vegetali, si definiscono aliene (o alloctone) quando si trovano al di fuori del proprio habitat naturale, a seguito di un’importazione intenzionale o involontaria. Tali specie possono assumere carattere invasivo quando, in assenza di competitori autoctoni, la riproduzione allo stato selvatico si traduce in un aumento considerevole delle popolazioni, che arriva a minacciare la sopravvivenza delle specie locali. Si stima che nel territorio europeo siano presenti circa 12.000 specie aliene, il 15% delle quali presenta una connotazione invasiva. Il fenomeno è talmente rilevante che la presenza di specie aliene è considerata la seconda minaccia più grave per la diversità dei sistemi naturali, dopo la distruzione dell’habitat. Solo un quarto di queste specie è stato introdotto in Europa intenzionalmente, per scopi economici, ricreativi o estetici; i restanti tre quarti sono stati invece immessi in modo accidentale, spesso tramite i mezzi di trasporto utilizzati per l’importazione di beni commerciali, com’è avvenuto per la zanzara tigre molti anni fa. Il futuro aumento di volume degli scambi commerciali e turistici si tradurrà probabilmente in un’ulteriore amplificazione globale per questo tipo di minaccia, che riguarda indistintamente specie terrestri e acquatiche, sia vegetali sia animali. Le conseguenze sono essenzialmente di tre tipi: 1. Economiche: la presenza di specie aliene può generare problemi per la salute pubblica, danni alle infrastrutture e perdite di raccolti agricoli o stock ittici, per importi stimati attorno ai 12 miliardi di euro l’anno; 2. Ecologiche: la regressione delle specie locali può tradursi nell’impossibilità di mantenere l’equilibrio dell’ambiente naturale; 3. Strategiche: in assenza di politiche condivise di gestione, l’espansione di una specie invasiva entro i confini di uno Stato può vanificare gli sforzi già profusi all’interno di uno Stato confinante. • n. 40 marzo-aprile 2017 26 Il Pànace gigante È pertanto indispensabile soprattutto la prevenzione, da sviluppare secondo tre direttrici principali d’intervento: 1. prevenzione dell’insediamento iniziale attraverso l’individuazione dei vettori volontari e accidentali; 2. sviluppo di tecniche di rimozione, ai primi segnali di insediamento; 3. messa a punto di strumenti di gestione per minimizzare i danni indotti dalle specie già insediate. Finalmente, dal 1° gennaio 2015 è in vigore il Regolamento dell’Unione Europea sulle specie aliene invasive (http://usavereds.eu/it_IT/ norma/regolamento-dellue-sulle-specie-alieneinvasive-vigore-dal-1-gennaio-2015/), che permette di affrontare la rapida crescita di queste specie; grave minaccia per la diversità biologica. Il regolamento è un passo fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi dell’UE per il 2020 a tutela della biodiversità, oltre a essere un punto strategico per rispettare l’impegno, nell’ambito della Convenzione sulla diversità biologica, stabilendo regole per affrontare le minacce poste da tali specie. Il regolamento dota l’Europa di un sistema efficace che impedisce l’introduzione e la diffusione di specie che possono causare effetti negativi significativi sull’ambiente, l’economia e la salute umana. Il sistema è basato su un elenco di specie d’interesse dell’Unione, da elaborare con gli Stati membri sulla base di valutazioni di risk assessment. La lista si concentrerà sulle specie che causano i maggiori danni, sia alla biodiversità, sia ai diversi settori socioeconomici. Il regolamento prevede la messa a punto di un sistema dinamico di rilevamento precoce di nuovi nuclei di specie alloctone e l’implementazione di misure rapide di rimozione (Early Warning System and Rapid Response), volto, oltretutto, all’ottimizzazione delle risorse economiche dedicate alla gestione delle specie invasive. L’approccio descritto non può ovviamente applicarsi a quelle specie di rilevanza unionale già presenti nel territorio degli Stati membri. A tali specie si applicano pertanto determinate misure di gestione che consistono in interventi fisici, chimici o biologici, letali o non letali, volti all’eradicazione, al controllo numerico o al contenimento della popolazione della specie esotica invasiva (dall’art. 19, Capo IV del Regolamento). • n. 40 marzo-aprile 2017 27 w w w.n u oved i rezi on i . i t La nostra Associazione, nell’azione per lo sviluppo del turismo itinerante con autocaravan, ha ottenuto dalla Vittoria Assicurazioni S.p.A. l’attivazione dell’Agenzia Speciale denominata RCAMPER il cui obiettivo è la promozione di speciali tariffe ed evitare onerosi spostamenti L p c V i per aCCedere all’offerta speCIale CamperIstI Basta telefonare al numero Verde 800 403060 rCa per autoCaraVan, con massimale 6 milioni di euro 127,00 08 127, euro euro r per: GORIZIA, GorIZIa, roVIGo, per: ROVIGO, sondrIo, VerBanIa SONDRIO, VERBANIA rispettive province e rispettiveeprovince 138, 138, per: asColI pICeno, per:anCona, ANCONA, ASCOLI PICENO, CESENA, CHIETI, FERMO, Belluno, CHIetI, fermo, euro 00 BELLUNO, FERRARA, FORLÌ, LECCO, NOVARA, euro 00 ferrara, pesaro-urBIno, RIMINI, TREVISO, pordenone,PORDENONE, forlÌ-Cesena, leCCo, TRIESTE, UDINE, VENEZIA, VERONA e rispettive province noVara, rImInI, trIeste, treVIso, udIne, VeneZIa,Verona e rispettive province per: AOSTA, BIELLA, GROSSETO, sIena, euro 00 per: Grosseto, PESARO URBINO, SIENA, euro VICENZA ee rispettive rispettive province province 03 VICenZa 151, 151, Importo riferito ai camperisti con attestato di rischio senza sinistri COMO, CREMONA, negli ultimi 5 anni, comprensivoASTI, di imposte e contributo al S.S.N.CUNEO, Offerta riservata ai camperisti che NON sonoL’AQUILA, già clienti della Vittoria Assicurazioni SpA MANTOVA, MODENA, 167,00 euro per: PADOVA, PAVIA, PESCARA, PIACENZA, Grazia Semeraro, presidente RAVENNA, REGGIO EMILIA, Firenze,SAVONA, ottobre 2015 TERAMO, TERNI, VARESE, VERCELLI e rispettive province O o a e o, o, o, o, e, ce EO, A NA, ZA, ente NA, 2015 nce 195,00 euro per: ALESSANDRIA, BERGAMO, FROSINONE, LA SPEZIA, MACERATA, PARMA, PERUGIA, RIETI, TORINO, La nostra Associazione, nell’azione VITERBO e rispettive province per lo sviluppo del turismo itinerante w w w. n u oved i rezi on i . i t con autocaravan, ha ottenuto dalla Vittoria Assicurazioni S.p.A. l’attivazione dell’Agenzia Speciale denominata RCAMPER il cui obiettivo è la promozione di speciali tariffe ed evitare onerosi spostamenti 219,00 per: AREZZO, FIRENZE, PRATO euro per aCCedere all’offerta speCIaleprovince CamperIstI e rispettive Basta telefonare al numero Verde 800 403060 rCa per autoCaraVan, con massimale 6 milioni di euro 225, 00 127,08 euro euro per: BOLOGNA, BRESCIA, GENOVA, per: GorIZIa, roVIGo, LATINA, LODI, LUCCA, PISA e rispettive province sondrIo, VerBanIa e rispettive province 254, 138, euro euro per: asColI pICeno, per:anCona, IMPERIA, LIVORNO, Belluno, CHIetI, fermo, 00 MASSA CARRARA, MILANO, PISTOIA e rispettive province ferrara, pesaro-urBIno, pordenone, forlÌ-Cesena, leCCo, noVara, rImInI, trIeste, treVIso, udIne, e rispettive province VeneZIa,Verona per: MONZA BRIANZA, ROMA 282,00 151,03 euro euro e rispettive province per: Grosseto, sIena, VICenZa e rispettive province Importo riferito ai camperisti con attestato di rischio senza sinistri negli ultimi 5 anni, comprensivo di imposte e contributo al S.S.N. Offerta riservata ai camperisti che NON sono già clienti della Vittoria Assicurazioni SpA Grazia Semeraro, Semeraro, presidente presidente Grazia Firenze, ottobre 2015 Circolazione stradale La dash cam è tutela Una piccola telecamera di sicurezza per evitare sorprese e raggiri in caso di incidente stradale di Leonardo Ghoniem Sicuramente avete sentito parlare delle dash cam oppure avete visto alla televisione moltissimi video d’incidenti e stranezze provenienti oramai da tutto il mondo, soprattutto dai paesi dell’Est Europa, ripresi dall’interno dei veicoli proprio da questo apparecchio di videoregistrazione. Le abbiamo acquistate per verificarne i reali utilizzi e ne rappresentiamo i risultati in uno schema comparativo per consentire una scelta consapevole e ottenere la miglior qualità al miglior prezzo. Lo scopo era di comprendere se valeva la pena acquistare una dash cam, per montarla a turno su un autoveicolo. La verifica è risultata più che positiva. Si tratta di uno strumento alla portata di tutti coloro che viaggiano e indispensabile nella circolazione stradale che riscontra continuamente manovre improvvise e pericolose, specialmente di motociclisti, ciclisti e pedoni, difficilmente condannabili in giudizio quando chiedono un risarcimento che, se accolto, fa aumentare il costo della nostra polizza assicurativa per anni. Una delle lettere arrivate in redazione testimonia come la dash cam sarebbe potuta essere utile anche nell’indirizzare a proprio favore l’eventuale sentenza del giudice. In particolare, qualora si dovesse acquistare o sostituire il navigatore, è opportuno accertarsi che lo stesso sia provvisto di dash cam. A questo proposito, nel caso si decidesse di acquistare un veicolo nuovo, a meno che non sia in dotazione di serie, non conviene farlo dotare del loro navigatore opzionale, perché è sempre carissimo (con lo stesso importo possiamo acquistare 4 navigatori dei migliori) e diventa rapidamente obsoleto. PERCHÉ È UTILE Dopo questa sintetica premessa, partiamo dalla sua definizione che Wikipedia così descrive: La dash cam, contrazione di “dashboard camera” (telecamera da cruscotto) chiamata anche DVR auto. È un dispositivo elettronico per l’acquisizione d’immagini, applicabile sul parabrezza dei veicoli al fine di registrare gli eventi che accadono all’esterno della vettura nella direzione in cui tale dispositivo è rivolto. Questa semplice definizione nasconde in realtà molti aspetti tecnico-legali che è opportuno evidenziare. Quindi, definiamo quali possono essere i loro utilizzi, premettendo una breve storia. Le dash cam nascono per motivi di sicurezza pubblica, ma i loro utilizzi si sono ampiamente evoluti come sistemi di sorveglianza privata per la rilevazione dei sinistri stradali e trovano largo uso anche come “semplici” dispositivi di ripresa di un percorso. Permettono di avere un largo spettro d’informazioni, sia quando sono usate per rilevare le varie dinamiche dei sinistri, sia quando sono usate come “semplici” dispositivi per l’acquisizione d’immagini e video durante i nostri viaggi. Le dash cam più complete danno la possibilità di analizzare in un secondo momento la velocità del veicolo e la dinamica del viaggio attraverso accelerometri, GPS e software di analisi del percorso effettuato. E sono sempre più in rapida diffusione proprio perché importanti per la nostra sicurezza alla guida. Infatti, durante un viaggio o durante le attività di guida quotidiana, possono avvenire incidenti banalissimi o di gravità importanti, e attraverso la dash cam possiamo immortalare i momenti in cui avviene il sinistro, le cui cause possono esse- • n. 40 marzo-aprile 2017 30 La dash cam è tutela re successivamente analizzate in modo oggettivo dall’organo accertatore (gli agenti che intervengono per verbalizzare) e/o l’organo giudicante (il giudice qualora si arrivi a un contenzioso) e/o l’assicurazione. Ci sono situazioni in cui le dash cam, durante il loro utilizzo quotidiano, riprendono scene di ordinaria follia, quali incidenti mortali dove chi ha causato il sinistro si dà alla fuga senza dare assistenza; o casi in cui, mentre riprende il nostro viaggio, immortala scene di furto, di bullismo e di violenza. Insomma, come avrete capito, una dash cam è come fosse il vostro occhio, ma con la capacità di registrare ciò che accade su una scheda di memoria; e con quelle più complete viene memorizzato anche il percorso che stiamo effettuando con la rilevazione della posizione GPS. altrimenti i vantaggi di un buon sensore verrebbero vanificati dall’utilizzo di una scarsa ottica. Di contro, con una qualità ottica molto elevata e uno scarso sensore, nelle registrazioni non si noteranno comunque apprezzabili miglioramenti. 3. Risoluzione video È preferibile una risoluzione video HD (720p) per non utilizzare troppo spazio nella scheda di memoria durante le registrazioni. Sicuramente è da considerare che l’utilizzo della risoluzione FULL HD (1024p) permette di avere una buona definizione laddove ci fosse necessità di analizzare le targhe dei veicoli più lontani; quindi, personalmente preferisco la risoluzione migliore. 4. Registrazione audio La registrazione audio non è essenziale ma, se presente, assicura una registrazione dell’audio proveniente dall’interno del veicolo. È da tener conto che il sistema audio deve prevedere l’opzione per escluderlo. GUIDA ALLA SCELTA Sul mercato troviamo marche e modelli diversificati in base al costo, alle funzioni e alle caratteristiche specifiche, che dividono il mercato in tre grosse tipologie. Quelle più economiche, quelle più costose ma anche più complete e sicure, e quelle combinate con il navigatore satellitare. Vediamo sotto quali sono le 12 caratteristiche che abbiamo ritenuto opportuno prendere in esame prima di acquistare una dash cam. Leggetelo con calma, perché dobbiamo abituarci a questi nuovi termini che sono indispensabili nel nostro vivere quotidiano, specialmente per quanto riguarda la mobilità. 5. Presenza e sensibilità dei sensori di accelerazione La presenza e la sensibilità dei sensori di accelerazione, chiamati semplicemente accelerometri oppure G-Sensor, danno la possibilità alla dash cam di sapere se il nostro veicolo sta accelerando, decelerando oppure se improvvisamente è colpito da un altro veicolo, registrando così la brusca variazione di accelerazione. In queste situazioni di sinistro, l’evento viene registrato, marcato e mantenuto in memoria così da non poter essere cancellato se non in modo forzato. Questa caratteristica anti-cancellazione si ha quando la dash cam supporta la registrazione ‘continua’ o ‘loop’; non si ferma cioè quando la scheda di memoria è piena, ma si prende lo spazio necessario cancellando i video più vecchi non protetti, come invece lo sono gli eventi da sinistro. Evitate pertanto di acquistare quelle che non hanno la sovrascrittura delle vecchie registrazioni perché, bloccandosi quando termina lo spazio sulla scheda di memoria, diverrebbero inservibili proprio nel momento del bisogno. 1. Qualità del sensore di ripresa La qualità del sensore di ripresa è essenziale laddove la dash cam si trovi in condizioni di scarsa visibilità e/o nel momento in cui dovesse riprendere le targhe dei veicoli a una certa distanza. Quindi, è preferibile dotarsi di quelle con sensori di ripresa CMOS di qualità, che permettono così di avere poco rumore elettronico e una definizione tale da non compromettere la visibilità delle targhe dei veicoli. 2. Qualità dell’ottica di ripresa La qualità dell’ottica di ripresa dev’essere direttamente proporzionale alla qualità del sensore, • n. 40 marzo-aprile 2017 31 Circolazione stradale 6. Presenza del GPS La presenza del GPS, quando il segnale dei satelliti lo consente, ci permette di sapere la posizione e la velocità del veicolo durante tutto il nostro viaggio, così da poter visionare successivamente in caso di sinistro, la posizione del veicolo durante l’eventuale impatto, registrato attraverso l’uso degli accelerometri. 7. Display LCD Se presente, il Display LCD può essere di tipo touch (col quale è possibile navigare tra i vari menu con il semplice tocco dello schermo), oppure normale, cioè con menu gestibile con i relativi tasti. È importante che ci sia la possibilità d’inibire la navigazione quando il veicolo è in movimento, impedendo così al conducente di toccare lo schermo durante la guida perché si può distrarre e attivare un incidente. Il display dev’essere di una grandezza tale da poter essere ben visibile, senza però interferire nella guida, e deve avere la funzione Giorno/ Notte, che fa cambiare il colore rispetto alla luminosità ambientale. La presenza del display è importante per il setup iniziale e la gestione completa delle opzioni di menu. In mancanza di ciò, le funzionalità devono essere ristrette all’uso quotidiano di start/ stop e salvataggio registrazioni, e avere la possibilità di gestire tutto il menu e i suoi settaggi attraverso il collegamento a un personal computer con il software dedicato acquistato con la telecamera oppure scaricabile dal sito del produttore. 8. Sistema di attacco al parabrezza Il sistema di attacco al parabrezza è importante per la solidità del sistema con il veicolo e la facilità di spostamento della telecamera su un altro veicolo. Esistono due sistemi di attacco al parabrezza: con adesivo o a ventosa. Utilizzando quello adesivo, essendo solidale con tutto il veicolo, le oscillazioni sono quelle reali del veicolo senza falsi positivi causati da un errato posizionamento della telecamera o da una errata oscillazione del supporto. Lo spostamento su di un altro veicolo è però compromesso per- ché nel secondo deve essere presente lo stesso attacco adesivo. È chiaro che la telecamera non è attaccata direttamente al parabrezza ma è solo il supporto adesivo della stessa a essere solidale con il veicolo. Essa, infatti, deve avere un attacco verso il supporto al parabrezza facilmente removibile e a incastro. L’attacco a ventosa, è facilmente removibile e trasportabile su un altro veicolo. Esso però deve presentare un buon compromesso tra solidità e coesione con tutto il veicolo; per questo è richiesta una qualità eccellente della ventosa, che non deve irrigidirsi durante i cambiamenti di stagione e non deve staccarsi durante la guida; inoltre dev’essere facilmente applicabile tramite una levetta che ne permetta la suzione verso il vetro e la sua rimozione. 9. Autonomia delle batterie Laddove presenti, l’autonomia delle batterie è essenziale quando si vuole trasportare la telecamera all’esterno del veicolo per la rilevazione di un sinistro o scattare delle foto. Premesso che: • le batterie ricaricabili interne agli Ioni di Litio (Li-Ion) o ai polimeri di Litio (LiPo) sono soggette a instabilità quando sottoposte a temperature elevate o sottoposte a tensioni e correnti di carica sbagliate o sovraccaricate senza controllo; non è possibile aprire e verificare la marca e il tipo di batteria interna; • queste telecamere sono progettate per essere posizionate sul cruscotto o agganciate al parabrezza, quindi, esposte a luce solare e a temperature elevate; tutti i costruttori se ne lavano le mani, avvertendo che …non si deve esporre la dash cam a luce solare diretta. Che ovviamente è un controsenso, visto il punto precedente; • la scelta di una dash cam con batteria deve orientarsi a un grande marchio (esempio GARMIN) che non rischierà la propria immagine fornendo batterie di bassa qualità. 10. Sistema di alimentazione Il Sistema di alimentazione è importante perché definisce da subito l’uso di una dash cam; quin- • n. 40 marzo-aprile 2017 32 La dash cam è tutela di, ecco le distinzioni tra i due sistemi principali di alimentazione. Una dash cam con alimentazione proveniente da un punto in tensione solo a chiave inserita, avrà solo la funzione di registrazione durante il movimento del veicolo o comunque durante una sosta ma con motore acceso o chiave sotto tensione. Questo tipo di dash cam è la più diffusa in commercio perché non impegna la batteria del veicolo ma una batteria interna che consente così anche di terminare la registrazione senza perdita di dati durante un sinistro con distacco di alimentazione. Alcune dash cam con alimentazione a batteria, ricaricandosi durante il viaggio, possono essere utilizzate come macchine fotografiche per il rilievo fotografico degli eventuali sinistri staccandole dal loro supporto e diventando così portatili. Una dash cam con alimentazione continua deve avere la possibilità del cosiddetto Parking Protection, la funzionalità di protezione durante il parcheggio del veicolo che offre la possibilità di registrare movimenti quando si è lontani dal proprio veicolo. Quindi non solo protezione da collisioni con altri veicoli che potrebbero scontrarsi con il vostro e poi fuggire, ma anche da parte di persone che cercano di entrare o rubare il vostro veicolo. Ovviamente, una dash cam esposta può indurre un delinquente a spaccare il vetro per rubarla, quindi ne consegue che è consigliabile utilizzare detta funzione solo dentro campeggi e/o aree sorvegliate. La maggior parte delle dash cam con questa funzione entrano in modalità di protezione parcheggio quando rilevano che il motore è stato spento o che il veicolo è oramai fermo da un periodo di tempo. Per risparmiare sulla memoria e il consumo energetico della dash cam, la registrazione video inizia quando viene rilevato un movimento, come ad esempio un veicolo o un pedone che passa all’interno del suo campo visivo. Inoltre, se viene rilevato che il veicolo si è spostato dopo una collisione o da un brusco movimento dovuto a una manomissione, la registrazione viene prolungata così da ottenere più prove possibili del reato. Attenzione, in questo caso è necessario acquistare una dash cam di qualità in quanto sempre connessa alla batteria del veicolo e dovrà necessariamente essere dotata di avvisatori sul controllo carica della batteria del veicolo. 11. Dotazione di accessori La dotazione di accessori deve essere ricca e di qualità. Per le dash cam con alimentazione a batterie è necessario sicuramente il cavetto (di solito miniUsb o microUsb) per la carica fuori dal veicolo con alimentatori standard a 5 Volt. Il cavetto, comune a tutte, è quello che va dall’accendisigari alla telecamera per alimentarla e deve essere lungo abbastanza per posizionarla bene senza che il cavo rimanga in tensione, ma neanche troppo lungo perché potrebbe interferire la guida oppure costringere ad arrotolarlo senza sapere dove mettere il cavo in eccesso. dash cam di scarsa qualità vengono fornite con cavi anche lunghissimi. Gli accessori importanti per le dash cam che hanno il supporto adesivo al parabrezza, sicuramente sono i ricambi adesivi che nel tempo possono deteriorarsi e staccarsi dal vetro. Altri accessori importanti sono sicuramente il cavetto per l’aggiornamento col computer se supportato. Accessori sicuramente non compresi con la dash cam sono l’alimentatore da parete a 220 V che simula l’accendisigari avendo in uscita la forma dell’accendisigari e voltaggio adatto a mettere apparecchi destinati all’uso con il veicolo a 12 V, così da provare la dash cam anche a casa per prenderci familiarità e non necessariamente imparare a usarla solo e direttamente sul veicolo. Altro accessorio che si ritiene importante da acquistare separatamente è lo sdoppiatore della presa accendisigari, in modo da essere usata anche per altri dispositivi (potete trovare un esempio di questo sdoppiatore nelle schede di raffronto tra le dash cam che abbiamo testato). 12. Sistema integrato con Navigazione a mappe Il Sistema integrato con Navigazione a mappe si ha quando sono integrate sia la dash cam sia la navigazione satellitare, ed è la scelta più valida che si possa intraprendere se quotidianamente • n. 40 marzo-aprile 2017 33 Circolazione stradale già viene usato un sistema di navigazione via satellite. In questo caso abbiamo il vantaggio dei due sistemi integrati. Tutto a favore della fruibilità, della portabilità, della sicurezza di un viaggio monitorato, avendo la presenza di tutti i sensori che una dash cam avanzata dovrebbe avere. Infatti, il sistema integrato sicuramente ha le batterie interne, gli accelerometri, il GPS, il software di aggiornamento e tutti gli accessori che hanno le dash cam più gettonate escluso il sistema di Parking Protection. Consiglio questo dispositivo integrato alle persone che già sfruttano la potenza dei navigatori, perché le mappe devono essere aggiornate, come anche il software della telecamera; e tutto questo si ottiene attraverso la connessione del sistema integrato con un personal computer e una connessione Internet. Perciò, se è vero che è un sistema potente e avanzato, come tutti i sistemi potenti ha lo svantaggio di essere più complesso. Se la potenza e la gestione di un apparecchio un po’ più evoluto non vi spaventa, la soluzione combinata dash cam-navigatore è la migliore che possiate trovare. È però indispensabile acquistare l’adattatore a parete da 220 V con presa accendisigari a 12 V perché l’aggiornamento dei sistemi integrati non può subire spegnimenti durante il collegamento al personal computer per gli aggiornamenti delle mappe, del software e del firmware (potete trovare un esempio di questo alimentatore/adattatore nelle schede di raffronto tra le dash cam che abbiamo testato) FINALITÀ SPECIFICHE DI ALCUNE DASH CAM CREATE PER SCOPI ASSICURATIVI Prima di acquistare una dash cam dobbiamo avere ben presente l’obiettivo principale che ci poniamo: • Di ottenere testimonianza per un incidente che ci vede coinvolti? • Di videoregistrazione del viaggio? • Di poter monitorare il nostro veicolo anche a motore spento e chiave disinserita? In base al nostro obiettivo cerchiamo di trovare qualcosa che sia il più possibile adatto tenendo o meno in evidenza i costi. Questa sezione punta lo sguardo sicuramente alle dash cam con funzione di testimonianza per un incidente che ci possa vedere coinvolti. Ci sono indubbiamente strumenti “tecnici” dedicati al “mondo dei sinistri” che sono poco user friendly (poco amichevoli con l’utente) ma hanno il vantaggio di avere al loro interno sensibili accelerometri e sensori a basso rumore in grado di memorizzare sulla scala temporale gli andamenti delle accelerazioni sui tre assi. Questi strumenti sono creati specificatamente per il mondo dei sinistri stradali e trovano applicazione soprattutto nel mondo assicurativo. Obiettivo di questi dispositivi specifici è registrare tutto ciò che può essere paragonato a un crash sfruttando anche un po’ di tecnologia simile alla cosiddetta black box e, quindi, avere un software di analisi che permetta di ricostruire l’urto e l’andamento dello stesso per un eventuale contenzioso. Per leggere le registrazioni di questi specifici dispositivi serve il software dedicato del produttore. Lo scopo, in questo caso, è proprio quello di ridurre il più possibile le manipolazioni del filmato attraverso possibili strumenti standard di post processing video. Per finalità prettamente assicurative, c’è un particolare importante: l’installazione. Per avere valore (normativa CARD), la camera dev’essere fissa e certificata da un operatore che ha provveduto all’installazione. Senza certificazione che identifichi la matricola della dash cam, la targa e il modello del veicolo, non si è ammessi, in caso di contenzioso, all’arbitrato ANIA. Conseguenza: pur avendo ragione, come potrebbe dimostrare il filmato, si potrebbe perdere l’arbitrato e automaticamente venirci addebitata la totale responsabilità dell’evento. La dash cam specifica per scopi assicurativi può essere settata per monitorare il veicolo anche a chiave disinserita e, attraverso il suo software di controllo, verificare la condizione di carica della batteria del veicolo. Solitamente l’uso e la dotazione di questi dispositivi è incentivata dalle compagnie assicurative che hanno già scelto un modello adatto e rispondente alle normative assicurative vigenti. • n. 40 marzo-aprile 2017 34 La dash cam è tutela UTILIZZO, SICUREZZA E LEGISLAZIONE Riorganizziamo le nostre idee guardando adesso l’utilità della dash cam di uso più comune anche dal punto di vista legislativo e assicurativo. Essa è, quindi, sinonimo di sicurezza e tutela. Infatti, stiamo analizzando videocamere che, installate sul cruscotto o sul parabrezza del veicolo, consentono la ripresa e la registrazione d’immagini all’esterno del veicolo e, nel caso di autobus, anche d’immagini all’interno per dimostrare colpe e responsabilità di atti avvenuti sia all’interno dell’autobus sia durante il sinistro. È uno strumento utile per prevenire gli incidenti stradali (di solito, chi utilizza la dash cam è il primo a rispettare quanto previsto dalle norme) e certamente impedisce falsi incidenti e false testimonianze che attivano onerosi contenziosi per il cittadino e per la Pubblica Amministrazione. Queste telecamere spesso si sono dimostrate utili in caso d’incidente con fuga oppure nel caso d’incidenti con soggetti deboli quali moto, velocipedi, pedoni. Permettono ad esempio di registrare se qualcuno, come un ciclista, urta il veicolo (fatti realmente successi) e poi dichiara di essere stato investito e/o tamponato. Ciclisti che di notte (viaggiando in abiti scuri, senza giubbotto catarifrangente e a luci spente) sono percepiti all’ultimo momento, magari dopo una curva, che se investiti dichiarano poi che la luce posteriore era accesa. La dash cam è inoltre molto utile nei casi (sempre più frequenti) di falsi incidenti con persone che, scese dai loro veicoli, si avvicinano con fare minaccioso chiedendo immediatamente soldi per un presunto danno ricevuto (casi a proposito dei quali abbiamo scritto di evitare di scendere dal veicolo e di chiamare subito il 112). Quindi, essendo dimostrato che purtroppo le black box che alcune compagnie assicurative propongono, hanno trovato e trovano insuperabili ostacoli alla loro diffusione, soprattutto perché la maggior parte degli utenti della strada NON vuol registrare e far sapere il suo percorso per motivi socioeconomici, al contrario le dash cam stanno riscuotendo un enorme successo che noi appoggiamo e stimoliamo perché il loro utilizzo è un vantaggio sia per l’utente della strada e/o viaggiatore sia per le compagnie assicuratrici visto che possono evitare truffe e contenziosi per false testimonianze. È bene ricordare che la videoregistrazione, anche se non autorizzata, può essere una prova presentabile sia agli organi accertatori sia in tribunale, disincentivando e/o rendendo temeraria ogni azione tesa a rappresentare una diversa versione dei fatti. Il fatto che qualcuno si possa opporre in giudizio adducendo che la registrazione potrebbe essere manipolata è possibile (la nostra esperienza nei contenziosi ci ha fatto assistere a situazioni veramente incredibili, dove il colpevole contesta le prove più eclatanti) ma l’organo giudicante è in grado di ben valutare e stroncare simili interventi. Questo perché il resistere con argomentazioni infondate e inconsistenti che dilatano la durata del processo, la parte responsabile dev’essere sanzionata come ammesso dall’articolo 96, comma 3 del Codice di procedura civile. Se è vero che l’articolo 24 della Costituzione assicura il diritto di agire o resistere in giudizio anche per le pretese o difese più infondate e singolari, altrettanto vero è che l’art. 111 garantisce il diritto alla ragionevole durata del processo. Dunque, il diritto d’azione e di difesa deve contemperarsi con l’altrettanto costituzionale diritto alla ragionevole durata del processo inesorabilmente rinviante a un principio di realtà rappresentata specificamente dall’enorme massa formata dai milioni di giudizi pendenti che impediscono la ragionevole durata di ciascuno di essi. In ultima analisi, ma non per questo meno importante, per quanto riguarda il settore camperisti, dove è rarissimo che l’autocaravan abbia integrato come molte autovetture il navigatore, indubbiamente la dash cam con navigatore integrato è la scelta vincente perché l’acquisto diventa un utile investimento pensando che, anche se un sinistro è una possibilità remota e non auspicabile (uno dei fattori che ne limita l’acquisto), il navigatore è uno strumento indispensabile e di uso continuo per raggiungere facilmente ed economicamente le mete del viaggio. • n. 40 marzo-aprile 2017 35 Circolazione stradale DUE DISAVVENTURE NELLA CIRCOLAZIONE STRADALE 6 settembre 2016. Buongiorno gentile redazione, voglio farvi partecipi di questa mia disavventura svizzera. IL FATTO: il giorno 22 giugno 2016 alle ore 16.10, con la mia autocaravan Bustner modello Travel Van, percorrendo in Svizzera la strada Julienpasstrasse nei pressi della città di Lantsch/Lenz, mi fermavo dietro l’autobus di linea, fermo per consentire la salita e la discesa dei passeggeri. Dato che le dimensioni della strada non consentivano il passaggio dei veicoli in entrambi i sensi di marcia, le auto in senso opposto rimanevano ferme al di là dell’opposta carreggiata in attesa che l’autobus terminasse le operazioni di fermata e ripartisse. Quando l’autobus ripartiva, immettendosi nella carreggiata, a mia volta mi accingevo a partire ma, in quel mentre, un’autovettura SUV di grosse dimensioni proveniente in senso opposto, una volta lasciato transitare l’autobus ripartiva a velocità sostenuta incurante dei veicoli che sopraggiungevano in senso opposto tra i quali la mia autocaravan di larghezza non dissimile da quella dell’autobus. A quel punto, visto l’incedere a velocità sostenuta del SUV, mi spostavo completamente a destra della carreggiata fino a strisciare la parte esterna del mio specchietto laterale destro contro il muro perimetrale di una casa prospiciente alla via. Il SUV, con sprezzo delle normali regole di viabilità e prudenza, urtava il suo specchio laterale sinistro contro il mio specchio laterale sinistro facendoli chiudere entrambi. Quindi si allontanava rapidamente incurante dei danni cagionati alla mia autocaravan e, potenzialmente, anche alle persone che la occupavano. Fermatomi per verificare i danni, a parte lo specchietto di destra che riportava evidenti strisciature sulla plastica a causa del contatto con il muro, riscontravo il danneggiamento dello specchietto retrovisore di sinistra. Riaperti gli specchietti per proseguire la marcia in sicurezza, ripartivo, fermandomi però in un’area poco più avanti lungo la strada per meglio valutare quanto successo. Nel mentre sopraggiungeva il conducente del SUV che mi faceva notare il suo specchio laterale a penzoloni e, senza sentire ragioni, chiamava la polizia. Arrivata la polizia, ascoltate le due versioni, dichiarava che il proprietario del SUV accettava di compilare il modello blu di constatazione. Mentre un agente iniziava a compilare il modello, sopraggiungeva un’altra pattuglia con a bordo un poliziotto di grado superiore che, sceso e ascoltate le versioni, dichiarava che il modello di constatazione non era più sufficiente ma bisognava passare a vie giuridiche. Ci hanno portato al comando di polizia e, eseguito l’alcool test (risultato negativo), scritta la deposizione, siamo nuovamente tornati sul luogo dell’impatto per eseguire nuovi rilievi, anche fotografici. Poi di nuovo al comando, dove, dopo circa cinque ore, essendo cittadini stranieri, ci hanno intimato di rilasciare un deposito di circa 800 franchi svizzeri a titolo di garanzia (circa 880 euro). A questo punto, dopo una lunga trattativa, ci hanno ridotto la cauzione da versare a 200 euro, e solo in serata abbiamo potuto lasciare il comando di polizia, con l’avvertenza che in seguito saremmo stati avvisati della decisione conseguente al giudizio di un magistrato svizzero. Vedremo come andrà a finire e ve ne faremo partecipi. Cordiali saluti Spettabile redazione Nuove Direzioni, vi racconto cosa mi è successo il 7 luglio 2016. Con la nostra autocaravan percorrevamo l’autostrada Torino-Milano e a un TIR che ci precedeva scoppiava uno pneumatico. I pezzi dello pneumatico finivano violentemente contro e sotto la nostra autocaravan, provocando un grande spavento e notevoli danni. Presentai la denuncia di rito per ottenere il dovuto risarcimento ma dopo 7 mesi ho dovuto incaricare un legale perché non sono bastate le nostre testimonianze e le foto del carrozziere a convincere l’assicurazione del camionista a pagarci le riparazioni perché asseriscono che non possiamo provare con certezza che i danni da noi subiti sono stati causati proprio dai pezzi dello pneumatico scoppiato. Avevate ragione voi quando consigliavate di montare una dash cam perché la registrazione avrebbe tagliato la testa a ogni versione dei fatti. Grazie per il lavoro che fate. • n. 40 marzo-aprile 2017 36 La dash cam è tutela 3.381 MORTI e 251.147 FERITI sulle strade italiane nel solo 2014, circa 10 morti e 688 feriti al giorno (dati parziali istat) Stiamo parlando di un costo sociale annuo totale dell’incidentalità con danni alle persone per il solo anno 2010 di 28,5 miliardi di euro (pagina 29 dello Studio di valutazione dei costi sociali dell’incidentalità stradale, redatto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, http://www. mit.gov.it/mit/mop_all.php?p_id=12919). Miliardi di euro persi e infinite sofferenze a migliaia di famiglie senza che i governanti abbiano mai preso misure emergenziali di prevenzione. Sei/siamo in una guerra che si ripete anno dopo anno sulle strade italiane e, anche se pensi “a me non succederà mai", quando guidi diventa un esempio da imitare. Partecipa attivamente in prima persona a creare la sicurezza stradale, non aspettare sempre che un comportamento sia vietato. Qualcuno asserisce che far cambiare abitudini agli italiani sia impossibile ma, ricordando sempre di essere sobri, pazienti, non disperarsi dinanzi a un disinteresse diffuso, dobbiamo avere sempre il pessimismo dell’intelligenza e l’ottimismo della volontà nell’insistere a inFORMARE. Cosa puoi fare tu, subito? Segui e diffondi le seguenti azioni utili a evitare incidenti anche funesti: 1. Prima di metterti alla guida NON assumere alcolici e/o farmaci che inibiscono la percezione e/o ritardano i riflessi. 2. Sintonizza l’autoradio su ISORADIO 103,3 MHz, la frequenza di chi viaggia; ricevi informazioni sempre aggiornate sulle strade bloccate e pericoli improvvisi. Il tutto alternato da piacevole musica, giornale radio e nessuna pubblicità. 3. Comunica subito al 112 (numero unico per le emergenze) se rilevi un incidente, materiale disperso sulla strada o qualsiasi altro pericolo. 4. Allontanati subito dall’area dell’incidente in modo da lasciare spazi liberi ai soccorsi. 5. NON ti soffermare e/o rallentare per guardare l’area di un incidente perché, creando delle code, attivi altri incidenti e rallenti i soccorsi. 6. NON ti recare per curiosare in un’area di un incidente perché rallenti i soccorsi. 7. NON parlare al telefono quando guidi. Il farlo anche con vivavoce e/o auricolare ti distrae dalla guida. Infatti, il parlare occupa il cervello e i tempi di percezione e reazione sono molto più lunghi. Perciò, lascia il telefono acceso in modo che registri chi ti chiama e ricontattalo appena sei in sosta. Una semplice distrazione di 10 secondi (il tempo di digitare OK a un SMS), viaggiando a 100 chilometri orari, equivale a guidare al buio per oltre 278 metri. 8. NON fumare quando guidi perché anche il semplice depositare la cenere crea una micidiale distrazione, come lo è l’accendere la sigaretta mentre guidi. 9. CONTROLLA spesso la pressione degli pneumatici e che i dati degli stessi corrispondano a quelli trascritti sulla Carta di Circolazione. • n. 40 marzo-aprile 2017 37 Circolazione stradale 10. Porta il veicolo su una linea di revisione al fine di far effettuare test (con relativa stampa) per ammortizzatori, carburazione, freni, peso totale, peso asse anteriore e peso asse posteriore. Le stampe che verranno consegnate evidenzieranno in quali condizioni stai per viaggiare e/o farai viaggiare la famiglia e/o gli amici. Leggi sulla carta di circolazione la portata massima consentita e sottrai il peso totale rilevato dalla revisione: la cifra che ottieni è quanto potrai caricare come persone e cose. 11. Se hai l’impianto GPL mettilo in sicurezza: leggi pagina 11 e 12 della rivista inCAMPER n. 165, http://www.incamper.org. 12.Segnala in modo certo al gestore della strada (PEC e/o AR) dove rilevi che la strada è priva di manutenzione, il guardrail è inutile, la segnaletica stradale è sbagliata o inesistente, è errata la progettazione della strada, hanno omesso di far eseguire un Road Safety Audit Program (RSAP, programma per la verifica di sicurezza delle strade dove accadono incidenti anche con solo danno a cose e veicoli) per individuare la presenza di problemi per la sicurezza che possano interessare qualunque categoria di utenza e suggerire la contromisura con il migliore rapporto beneficio-costo. Chiudi la comunicazione ricordando al gestore della strada che il non intervenire tempestivamente, in caso di incidente stradale, può configurare i reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali gravi o gravissime ai sensi degli articoli 589-bis e 590-bis del Codice Penale. COSA PUOI FARE TU SUBITO ICE TI AIUTA NEGLI INCIDENTI STRADALI Nella rubrica del tuo cellulare registra, mettendo prima ICE 1 (poi di registrazione in registrazione il numero che segue), il nome e il numero telefonico della persona che deve essere avvisata per prima in caso di un incidente dove non saresti in grado di poter parlare a chi ti soccorre. Purtroppo succede spessissimo che i soccorritori trovano privo di conoscenza un incidentato e, recuperato il suo cellulare, non sanno chi chiamare per primo e, se ci provano, potrebbero chiamare una persona non idonea fisicamente a sostenere una simile notizia. • n. 40 marzo-aprile 2017 38 La dash cam è tutela L'ESPERIENZA DELLA POLIZIA LOCALE NELL'UTILIZZO DELLA DASH CAM • n. 40 marzo-aprile 2017 39 Circolazione stradale • n. 40 marzo-aprile 2017 40 La dash cam è tutela NOTA DI REDAZIONE Nel confermare quanto riportato dal Comandante mi sembra limitativo il fatto di non poter mantenere accesa la dash cam oltre il minuto previsto dopo lo spegnimento del motore. Contrariamente all'utilizzo da parte di un privato, alle Forze dell'Ordine potrebbe essere utile un pulsante per mantenere acceso il dispositivo e poter continuare a riprendere quanto accade di fronte all’autovettura di servizio. Nel frattempo che il produttore attivi quanto sopra, la soluzione è di prendere corrente all'accendisigari che di solito è a monte della chiave di accensione. In questo caso è importante ricordarsi di staccarla a fine turno per non scaricare la batteria dell’autovettura. • n. 40 marzo-aprile 2017 41 Circolazione stradale Il nüviCam che ho installato mi avvisa utilmente, sia con il sonoro sia con la scritta sul lato sinistro nella banda gialla, che sto superando una linea bianca tracciata, nel senso della lunghezza stradale In questa situazione mi avvisa utilmente, sia con il sonoro sia con la scritta in alto nella banda rossa, che sto avvicinandomi troppo al veicolo che mi precede In questo caso mi avvisa utilmente, sia con il sonoro sia con la scritta in alto su fondo rosso, che sto avvicinandomi a un autovelox • n. 40 marzo-aprile 2017 42 La dash cam è tutela PREMESSA Il criterio di scelta dei dispositivi da testare, non è teso a valutare prodotti di marche diverse con caratteristiche che, a prezzi pressoché uguali, tutto sommato non si discostano molto nella sostanza. Abbiamo voluto invece mettere a confronto modelli per potenziali acquirenti con precise diversificate esigenze. •abbiamo scelto DASH CAM K6000 e il suo clone per analizzare una dash cam che, come tante altre, proviene da un mercato che avanza sempre più: quello cinese, che spesso non ha un brand preciso ma che per il prezzo a cui propone i propri oggetti è molto appetibile, portando con sé vantaggi, svantaggi e alcuni pericoli intrinseci allo scarso controllo di qualità (che abbassa i costi di produzione); PERTANTO: •abbiamo scelto la VisionDrive VD-1600HD perché un po' fuori mercato ma destinata a un pubblico più tecnico e addetto al settore sinistri che ha esigenze più rivolte alla concretezza e all'analisi dei dati. È una dash cam essenziale che si distingue per due caratteristiche importantissime oltre alla registrazione durante il movimento: la registrazione audio/video durante la sosta del veicolo (a veicolo parcheggiato) e il software in dotazione per l'analisi del sinistro attraverso la visualizzazione dell'andamento dell'accelerazione sui tre assi, utilissimo in fase di analisi del sinistro; •abbiamo scelto GARMIN DASH CAM 35 perché appartenente a un mercato conosciuto a tanti, che si è sempre distinto per i prodotti destinati all'automotive (settore automobilistico). La scelta è ricaduta proprio sul modello 35 per alcune sue caratteristiche che scoprirete in seguito alla lettura delle schede di confronto; •abbiamo scelto GARMIN nüviCam LMT-D, dezlCam LMT-D, Drive Assist 50 LMT-D perché appartengono a un mercato conosciuto a tanti, ma sopratutto perchè integrano sia dash cam sia navigatore satellitare, con tantissime caratteristiche molto interessanti. LE DASH CAM A CONFRONTO NEL MONDO REALE GARMIN DASH CAM 35 DASH CAM K6000 • n. 40 marzo-aprile 2017 43 VISIONDRIVE VD-1600HD Circolazione stradale SCHEDE DI CONFRONTO DASH CAM GARMIN DASH CAM 35 DASH CAM K6000 VISIONDRIVE VD-1600HD Qualità costruttiva Qualità costruttiva Qualità costruttiva Eccellente qualità costruttiva. Rivestimento del display in solida plastica. Display compatto con il corpo del dispositivo. Plastiche resistenti e ben rifinite. Pulsanti solidi e ben definiti, anche se molto sottili e leggermente rigidi. Migliorabile la qualità costruttiva. Plastiche molto delicate. Il rivestimento del display si scolla già a temperature non elevate. Maneggevole e leggera, ma molto delicata. I pulsanti non danno sensazione di stabilità costruttiva. Ottima qualità costruttiva. Migliorabile l’estetica che la fa sembrare più un telefono cellulare che una dash cam. Plastiche compatte e ben rifinite. Le sue dimensioni contenute sono così trascurabili rispetto alla visuale che non intralciano la guida. I LED di avvertimento sono poco luminosi e non molto visibili. Sistema Ottico Sistema Ottico Sistema Ottico Focale grandangolare eccellente. Visione aperta su tutto il settore visibile del veicolo. Alla luce il suo sensore si comporta benissimo. Soffre di abbagli temporanei al cambio di luminosità, ma non così gravi da rendere le immagini illeggibili. Alla sera non soffre di rumore elettronico dovuto all’insufficiente illuminazione; le immagini non si impastano, consentendo una buona visione delle targhe, e i fari del veicolo sul quale è installata non accecano visibilmente la dash cam sulla visione delle targhe dei veicoli che precedono. Focale grandangolare non sufficiente, visione reale, ma troppo limitata al solo settore strettamente frontale del veicolo. Alla luce il sensore si comporta bene ma con illuminazione insufficiente soffre di rumore elettronico e s’impastano le immagini consentendo una buona visione delle targhe solo in prossimità dei veicoli anteriori. I fari del veicolo sul quale è installata accecano la Cam sulle targhe e il sensore non riesce a bilanciare l’esposizione per rendere visibili le targhe. Nota: Se avessero usato una focale più corta per l’ottica, avrebbero guadagnato un po’ in luminosità ed evitato questo fastidiosissimo problema. Focale grandangolare non troppo spinta, che consente però la visione ottimale di tutto il settore visibile del veicolo. Il sensore si comporta benissimo sia di giorno sia di sera. La lettura delle targhe e la visione non risente troppo della scarsa illuminazione, anzi, con la sua sensibilità di 0.1 Lux, ci permette di seguire il percorso registrato anche con scarsa luminosità. I fari del veicolo sul quale è installata, non accecano la visione delle targhe dei veicoli che precedono, grazie a un valido controllo sull’esposizione e la corta focale ottica, rendendo tutto più immune alle variazioni di luce ambientale. Caratteristica ottica accattivante: allarme distanza di sicurezza. Nelle caratteristiche del costruttore troviamo che alcune condizioni potrebbero impedire il funzionamento degli avvisi. Caratteristica ottica: nessuna. • n. 40 marzo-aprile 2017 44 Caratteristica ottica accattivante: sensibilità 0.1 Lux. La dash cam è tutela GARMIN DASH CAM 35 DASH CAM K6000 VISIONDRIVE VD-1600HD Batteria Batteria Batteria Migliorabile nella durata. Batteria di ottima qualità. Trattandosi di batteria agli ioni di litio di ottima manifattura, anche se lasciata direttamente al sole e contemporaneamente in carica per molto tempo, data la sua qualità, il pericolo d’incendio e scoppio si riduce sensibilmente. Al dispositivo dedicato dash cam, la batteria non è stata sufficientemente dimensionata dal costruttore (forse per ridurne il peso e la dimensione). Si consiglia di ridurre la luminosità del display per aumentare la durata della batteria quando viene usata la dash cam in modalità a batteria. Di scarsissima qualità. Trattandosi di batteria agli ioni di litio di manifattura sconosciuta, se lasciata al sole e contemporaneamente in carica per molto tempo, esiste, più che in altre situazioni, il pericolo d’incendio e scoppio. Quindi, con dispositivi di questo tipo, si deve prestare la massima attenzione quando vengono lasciati esposti al sole diretto durante le giornate estive in cui la temperatura dovuta all’esposizione, raggiunge valori elevati. Assente. I dati tecnici parlano solo della presenza di condensatori ad alta capacità, e i test effettuati ne confermano la presenza, che significa assenza di batteria ma presenza di uno stadio di alimentazione di backup che consente alla dash cam, quando perde alimentazione, di poter terminare la registrazione corrente senza danneggiare il video in corso. La scelta di tale sistema non è delle migliori ma consente di ridurre al minimo il rischio d’incendio, che in altre dash cam è dovuto alla presenza di batterie al litio. Tempo di ricarica della batteria interna: 2 ore Durata della batteria in registrazione continua: 2 minuti. Tempo di ricarica batteria interna: 2,5 ore quando completamente scarica (con caricatore usb standard). Durata della batteria in shutdown: condensatori di emergenza (20 secondi, sufficienti a terminare correttamente la registrazione). Durata della batteria in registrazione continua: 1 ora con display sempre acceso in luminosità piena e con batteria nuova con soli tre cicli di carica/ scarica per avere la stima ottimale di durata. A cura di Franco Utili Un libro affascinante che ci racconta la storia di questo luogo spettacolare. Il volume offre tutti i dati che possono• Uinteressare non solo l’esploratore passato, ma soprattutto quello di oggi. Vi è quindi una ricca documentazione iconografica relativa all’avanzamento dell’esplorazioni e ai relativi rilievi, mai raccolti tutti insieme. Lo stesso discorso vale anche per la documentazione fotografica dell’epoca che, assieme al testo, testimoniano delle difficoltà di documentare per immagini le esplorazioni. Il libro è arricchito da una cronologia delle esplorazioni che rende giustizia a quanti in questi anni si sono avvicendati nelle ricerche, dalle schede d’armo e da una ricca bibliografia. orChiA l’Antro del C Buca d’Eolo o enimenti La Storia e gli AAvv cura di Franco Utili al centro sono sempre state La cultura e la sicurezza ZIONI SpA, VITTORIA ASSICURA dell’attenzione della comprendere ento che non si può insieme al convincim un’adeguata il futuro se manca il presente né costruire conoscenza del passato. con un mio contributo sono stato presente In altre occasioni che affrontavano delle pubblicazioni oggi, scritto per sostenere storico-culturali: e delle tradizioni i temi della cultura libro che racconta , presento questo con vera emozione alle prese con uomini e delle donne l’avventura degli Corchia. viscere del monte e sia sul l’esplorazione delle a tanto important un’impres di Siamo in presenza alla sicurezza: sia sul versante dedicato versante culturale cuore da sempre. a ha ia nostra Compagn to, tematiche che la mondo sconosciu vi trasporterà in un Leggere questo libro suggestioni. ricco di fascino e , Presidente Grazia Semeraro Buca d’Eolo Buona lettura. Roberto Guarena, o Occhialini, Tom Morgan, Beppe 3 aprile 1955. Da sinistra: e, in ginocchio, Giulio Cappa. Cigna, un cavatore, Arrigo la storia della i che hanno fatto Alcuni dei personagg speleologia italiana orChiA l’Antro del C na scUola di vita l’Associazione Nazionale Con questo volume e si è impegnata I Cittadino e viaggiator NUOVE DIREZION ica perché dell’avventura speleolog nella divulgazione il cammino tali che hanno segnato le tappe fondamen del Corchia razione dell’Antro degli speleologi nell’esplo ura e alla sicurezza. rivolto all’avvent rispecchiano lo spirito esseri umani che ia è un’impresa di Infatti, la speleolog spedizione ed minimi dettagli ogni programmano nei apprezzare ogni di vita: insegna ad è anche una scuola emanciparsi dalla nte sul campo, per esperienza direttame squadra. una di a essere parte virtualità e tornare e che lo sviluppo intendiamo riaffermar Con questo lavoro e non stare isolati. civico è fare gruppo nostra civiltà, è e e sviluppare la Difatti, per mantener à, consentendo a a essere collettivit . necessario tornare e con la propria specificità ognuno di contribuir All’interno•• Fotografie • Rilievi • Schede d’armo • ttobre 2012 11, settembre/o Supplemento al n. il Canyon (foto Copertina: Lungo Pubblicazione fuori commercio, senza pubblicità a pagamento e scaricabile gratuitamente aprendo www.nuovedirezioni.it • cUltUra e sicUrezza F. Utili, GSF-SCF) • n. 40 marzo-aprile 2017 45 Amministratore Delegato A cura di Franco Utili Progetto grafico Andrea Biancalani Anno di pubblicazione 2012 Pagine 344 Circolazione stradale GARMIN DASH CAM 35 DASH CAM K6000 VISIONDRIVE VD-1600HD Sistema di registrazione A/V Sistema di registrazione A/V Sistema di registrazione A/V Registrazione in modalità sovrascrittura dei video non salvati o senza evento. La registrazione avviene su microSD con taglio massimo utilizzabile di 64 gigabyte. Quando lo spazio sulla microSD finisce, la dash cam sovrascrive in modalità 'loop' i video più datati. Il formato è AVI MP4 a rate fisso che consente di capire quanto pesante sarà il video registrato. L'audio è ottimo anche se non indispensabile. Si può riversare il video della microSD direttamente sul pc con un lettore di microSD oppure collegare la dash cam al pc tramite il cavetto miniUSB. Registrazione su microSD con taglio massimo di 32GB. Il formato è AVI Motion Jpeg, quindi a rate variabile, che non consente di capire quanto pesante sarà il video registrato. Registrazione su microSD. È consigliabile lasciare quella in dotazione di 4 GB, perché sono presenti i programmi per la visione sul PC dei video registrati e tutto il sistema di configurazione. Pertanto, se la microSD viene formattata e non preparata dopo una sua eventuale sostituzione, il sistema non parte. Sul sito della casa madre è comunque presente il file system da scaricare e montare sulla microSD. La dimensione massima della microSD utilizzabile in questa dash cam è di 128GB. Il formato video è dedicato, e rende così inusabile i video senza il programma dedicato che comunque può esportare in formato AVI. Nota La conversione del filmato da originiale ad AVI avviene in real time, quindi la conversione dura quanto è la durata del video originale (anche questo ci fa capire che è rivolta al settore sinistri, perché un utente generico si aspetta velocità e snellezza nell'esportare i video). Quando lo spazio sulla microSD finisce, la dash cam sovrascrive in modalità 'loop' i video più datati. Formato di registrazione Video: 1920 x 1080 29 FPS Compressione: MP4 standard, flusso video a 8000Kbps. Audio Compressione: 64Kbps audio mono e campionamento a 48000KHz Nomi dei file es: GRME0001.MP4 (evento) es: GRMS0001.MP4 (salvati) es: GRMN0410.MP4 (non salvati, minuto temporaneo di viaggio). ESEMPI DI REGISTRAZIONI Minuti di registrazione: 10 Dimensione: 600 megabyte Dimensione al minuto: 60 megabyte. Un'ora di viaggio sono approssimativamente 3,5 gigabyte quindi quasi la scheda da 4 gigabyte fornita nella confezione. 4 GB = 1 ora 8 GB = 2 ore 16 GB = 4 ore 32 GB = 8 ore 64 GB = 16 ore Nota Attenzione! Non registra in modo sovrascrittura (loop); perciò, una volta che la microSD è piena, la dash cam termina di registrare. L'audio è pessimo anche se non indispensabile. Si può riversare il video della microSD direttamente sul PC con un lettore di microSD. Formato di registrazione Video: 1280x720 20 FPS AVI Compressione: Motion JPEG. Audio Compressione: 16Kbps audio mono. Nomi dei file es: MOVI0064.AVI ESEMPI DI REGISTRAZIONI Minuti di registrazione: 3 minuti ogni singola registrazione settabile da menu. Dimensione: 150 MB variabile secondo la luminosità e variazioni di immagini. Dimensione al minuto media: 50 MB, ma variabile, quindi non calcolabile. Nessuna scheda fornita con la dash cam. Acquistabile separatamente (consigliato il taglio di 32 GB = 10 ore). Fotografie Formato: 1920x1080 corrispondenti a una fotocamera da 2 megapixel. Compressione: jpeg, con nome così fatto es: GRMN0001.JPG. • n. 40 marzo-aprile 2017 46 Formato di registrazione Audio/Video:1280 x 720(HD) 30fps, oppure 1280 x 960(HD) 20fps. Compressione: formato dedicato esportabile in AVI attraverso il programma VDAnalizer fornito con la dash cam all'interno della micro SD in dotazione. Registra in modo ‘loop’ continuo, sia in parking mode che a veicolo in movimento. Logicamente, non essendo dotata di batteria interna, per utilizzarla in modalità parking mode, occorre collegarla direttamente alla batteria del veicolo. Per tale motivo questo modello prevede la funzione di controllo dello stato della batteria per non avere brutte sorprese. La dash cam è tutela GARMIN DASH CAM 35 DASH CAM K6000 VISIONDRIVE VD-1600HD GPS GPS GPS GPS presente e molto sensibile. Sistema di avvertimento di presenza Autovelox con indicazione dei metri mancanti alla postazione autovelox, della velocità del veicolo e quella limite della strada attualmente percorsa. Sorprendente perché utilizza GPS di qualità non essendo un navigatore e queste caratteristiche sono di solito presenti solo nei navigatori. GPS assente Assente nella configurazione base ma acquistabile separatamente e collegabile tramite spinotto dedicato; in tal modo si moltiplicano le connessioni filari esterne alla dash cam. Accelerometro Accelerometro Accelerometro Presente ma troppo sensibile. Talvolta ha dato dei falsi positivi su rallentatori presi alla velocità massima consentita dal rallentatore. Su strada sconnessa, ogni volta che il veicolo sobbalza, appare il messaggio "video salvato". Quindi, viaggiando spesso su strade sconnesse, dopo un certo periodo la microSD si riempie di video salvati, contrassegnati come non cancellabili dalla dash cam. Perciò, ogni tanto è bene fare una pulizia dei falsi positivi. Dalle caratteristiche sembra essere presente, ma è impossibile capire se funziona perché, se funzionante, è settato su valori troppo elevati per constatare il suo buon funzionamento Presente e positivamente molto sensibile. Falsi positivi multipli; però, con il programma dedicato VDAnalizer è possibile capire dove non è un evento da prendere in considerazione. diffusi in tutto Gli Orti botanici, , sono luoghi da il territorio italiano e la conservazioscoprire: la scienza si coniugano con ne della biodiversità diviene strumento la bellezza, l’arte lità sociale troeducativo, la margina creative. va spazio in attività A CURA DI MARINA NE accanto ai tratecnologia digitale, Grazie alla nuova stampa, radio comunicativi come dizionali strumenti possibilità: si sono aggiunte nuove e televisione, oggi Internet. Se da cellulare, tablet, computer, telefono tà di comuniapre nuove opportuni una parte questo dei messaggi, dicon l’affollamento cazione, dall’altra, contenuti. propri i difficile affermare venta sempre più italiani, una sugli Orti botanici libro un allora Perché diversificata e contemporanea, così realtà storica ma a del tema dell’innegabile importanz Direzioni complessa? Aldilà one Nazionale Nuove altre trattato, per l’Associazi libro, dopo tante nuovo un è naturale pubblicare un’altra ragione, di successo. Ma c’è iniziative editoriali parlare degli Ci sembra congeniale diciamo filosofica. e le immagini attraverso le parole Orti botanici italiani con calma, gustare e da leggere all’ombra di un libro da sfogliare, cedro del Libano o magari sotto un immenso Insomma, è importante ribambù. di un boschetto di per informarsi necessario del tempo scoprire come sia progettuale interessanti. Il lavoro e apprezzare temi modulare una o a organizzare e è rivolto soprattutt diversi. Il volume contenuti e autori cospicua mole di ognuno dei in quattro capitoli, di faciliè stato così suddiviso conduttore, con l’intento quali con un suo filo . argomenti ricerca degli tare la lettura e la necessariamodo, non seguire privilegiaIl lettore può, in questo o delle pagine, ma mente l’ordine progressiv personale. rivolge a re anche la curiosità così articolato si Un progetto editoriale e possibili fruitori degli Orti lettori di platea e amaun’ampia mondo che va conosciuto botanici italiani. Un consultando, al volume che state to. Per questo, oltre iniziative di e si moltiplicheranno sono state attivate necessario promozione, corollario presentazione e di comunicazione. buona ed efficace per realizzare una ECCELLENZE ITALIA LEGGERE UN DI LIBRO NELL’ERA INTERNET LUOGHI UTILI, SOCIALMENTE EDUCATIVI E PRODUTTIVI ORTI BOTANICI ECCELLENZE ITALIA NE ORTI BOTANICI Gli orti botanici, diffusi in tutto il territorio italiano, sono luoghi da scoprire: la scienza e la conservazione della biodiversità si coniugano con la bellezza, l’arte diviene strumento educativo, la marginalità sociale trova spazio in attività creative. Il libro, suddiviso in tre capitoli, ognuno dei quali con un suo filo conduttore, è di facile consultazione. Il lettore può, in questo modo, non seguire necessariamente l’ordine progressivo delle pagine, ma privilegiare anche la curiosità personale. Un’appendice con schede informative su tutti gli orti botanici italiani aderenti alla Società Botanica Italiana, chiude l’opera. CLAUSER e PIETRO PAVONE A CURA DI MARI NA CLAU SER PIETR O PAVO NE Pubblicazione fuori commercio, senza pubblicità a pagamento e scaricabile gratuitamente aprendo www.nuovedirezioni.it dire intesensibilizzare vuol Nel significato comune a un valore, a qualcosa, a un tema, solleciressare qualcuno ciò si realizzi è necessario pubblia un ideale. Perché ne del singolo e dell’opinio Occorre, tare l’attenzione tematica che interessa. la perca in generale sulla capaci di rendere strumenti La tutela insomma, creare agli stimoli forniti. sona ricettiva e reattiva sue multiformi e complesnelle ibile e urdell’ambiente, inteso diventato un imprescind solo ai se specificità, oggi non un dovere che compete gente bisogno, è riguarda la singolo cittadino poiché che governi ma a ogni . È necessario, dunque, sopravvivenza planetaria a proteggere l’ambiente in ogni individuo s’impegni non annienti che l’azione umana ni, cui vive e faccia sì Ricevere informazio offre. gli natura che quello che la te possibili, sul mondo le più ampie e diversifica bile da cui partire indispensa ilità moci circonda è l’elemento lezza delle responsab tutela per avere consapevo di noi, iniziando dalla ione della rali e sociali di ognuno esistenti e conservaz apparendelle specie di piante in specie vegetali, ambiti biodiversità delle e devastatrice dall’azione stolta za meno minacciati oni SpA non può Vittoria Assicurazi Nazionale dell’uomo; anche dell’Associazione che approvare l’iniziativa diffondere questo nel pubblicare e Nuove Direzioni botanici italiani. imento sugli Orti e ambienlibro di approfond dei tasselli per evidenziar scientifiQuesto libro è uno da addetti visitati e ti solitamente conosciuti e studenti. Un libro socialbotanica ea ci, appassionati di ambiental cultura promuove la esorta mente utile perché te educativo in quanto i virtuosi ogni livello, socialmen comportamenti individual a, socialla cittadinanza a ultimo per importanz non ma ultimo, e, in ce a incentivare poiché contribuis mente produttivo il profilo della presenza sotto e le entrate economich botanici. Buona lettura. turistica negli Orti A cura di Marina Clauser e Pietro Pavone. Progetto grafico Andrea Biancalani Anno di pubblicazione 2016 Pagine 302 Cesare Caldarelli Amministratore Speciale N I E D I Z I O i Andrea Biancalan N I E D I Z I O 1776. Orto botanico di Padova In copertina: Cattrani - Icones Plantarum,botanico dell’Università degli Asimina triloba, B. della Biblioteca dell’Orto Per concessione Studi di Padova • n. 40 marzo-aprile 2017 47 i SpA di Vittoria Assicurazion Circolazione stradale GARMIN DASH CAM 35 DASH CAM K6000 VISIONDRIVE VD-1600HD Display e Menu Display e Menu Display e Menu Display da 3’’ Qualità costruttiva migliorabile in luminosità anche se ben visibile da tutti nell'abitacolo del veicolo. Testo impresso dal GPS poco visibile perché molto piccolo, ma visibile benissimo in fase di riproduzione video sul PC. Menu in italiano, facile, intuitivo, ben fatto. Display da 2.7’’ Qualità costruttiva scadente, ma il display è visibile in situazioni anche con luminosità ambientale elevata. La visione ottimale si ha con display parallelo agli occhi il che lo rende poco visibile nei lati guidatore e passeggero anteriore. Menu in italiano tradotto maccheronicamente, un po’ difficoltoso da comprendere e non salva tutte le impostazioni che l’utente crede di aver personalizzato (esempio il sensore di movimento). Display assente e menu visionabile e configurabile solo dal programma dedicato VDAnalizer presente nella microSD. Voce guida in inglese che esce dal piccolo altoparlante, fastidiosissima alla partenza del veicolo, che indica la condizione di stato della dash cam. Poco intuitivo il menu che in realtà è accessibile solo inserendo la microSD nel PC che fa partire il programma di configurazione, abbattendo così il giudizio finale. Anche per gli addetti ai lavori, la configurazione risulta molto poco amichevole, perché se in fase di utilizzo quotidiano si volessero modificare alcuni parametri, come già accennato, è possibile farlo solo dal programma su PC. Immagino che la stessa casa madre abbia fatto una diversa dash cam con un menu a display e più amichevole di questo. Supporto di fissaggio Supporto di fissaggio Supporto di fissaggio Ottimo nella tenuta; però è illogico avere di base un sistema ad adesivo fisso. Impossibile così una trasportabilità su un altro veicolo. Infatti, il supporto di fissaggio è solo adesivo, anche se la dash cam può essere rimossa attraverso il connettore sferico di Garmin che la ancora al supporto fissato al vetro. È acquistabile separatamente una ventosa standard Garmin che ne consente la facile rimozione. Solo così la dash cam potrebbe essere trasportata ad esempio su un veicolo preso a noleggio. Ottima la scelta del supporto a ventosa che la rende trasportabile da un veicolo all’altro. Ottima tenuta della ventosa e facile direzionalità della cam verso il piano frontale o laterale della direzione di marcia. Ottimo nella tenuta di fissaggio ma non trasportabile in un altro veicolo, in quanto il supporto rimane fisso al vetro e la cam è di difficile rimozione dal suo incastro girevole. L'adesivo fornito e i suoi ricambi hanno una tenuta straordinaria, e questo fa sì che la dash cam faccia un corpo unico con il parabrezza a cui è agganciata, seguendo così minuziosamente l'andamento dell'accelerazione del veicolo sui tre assi. Non essendo possibile avere un supporto di fissaggio rimovibile, o un supporto per tenere ferma la dash cam in posizione verticale, è impossibile portarla ad esempio su un veicolo preso a noleggio. • n. 40 marzo-aprile 2017 48 La dash cam è tutela GARMIN DASH CAM 35 DASH CAM K6000 VISIONDRIVE VD-1600HD Installazione Installazione Installazione Installazione con adesivi molto resistenti e potenti. Su questo punto la nostra valutazione è di criticità, perché, purtroppo, la scelta di Garmin di dotare di serie solo adesivi ci sembra limitativa, poiché costringe ad acquistare l’opzionale ventosa standard per non restringerne l'uso su un solo veicolo. Il cavo è molto resistente e di qualità eccellente. È standard miniUSB e in vendita c'è anche il cavo che può essere usato per installazioni fisse non usando la presa accendisigari. Mancando però della funzione di guardiano durante il parcheggio, dalle nostre prove non sembra necessario fare un’installazione fissa essendo sufficientemente usabile con il suo cavo in dotazione Installazione del supporto a ventosa, che rende questa dash cam facilissima da sganciare o posizionare nella giusta direzione. Il cavo, troppo lungo, intralcia molto perché deve essere avvolto oppure lasciato libero. La mini USB è standard, pertanto si può usare un cavo standard che da accendisigari diventa miniUSB. Non siamo stati soddisfatti della qualità costruttiva del cavo. La facilità d’installazione però fa salire il suo punteggio. Installazione da eseguire a regola d’arte e possibilmente da un professionista che la certifichi, perché questa dash cam è destinata a un uso assicurativo, avendo caratteristiche peculiari per la registrazione in tempo reale dei valori di accelerazione sui tre assi. Se invece non viene eseguita da un professionista, l’accortezza è quella di stare attenti che il cavo di alimentazione non ostruisca la visuale perché, come si può vedere dalle immagini, essa deve essere posizionata verticalmente. L’adesivo è molto resistente e vengono dati adesivi di ricambio. Il supporto si sgancia molto facilmente, lasciando però l’adesivo attaccato al parabrezza. • n. 40 marzo-aprile 2017 49 Circolazione stradale GARMIN DASH CAM 35 DASH CAM K6000 VISIONDRIVE VD-1600HD Utilizzo e dimensioni Utilizzo e dimensioni Utilizzo e dimensioni Rapida accensione. Si accende in 10 secondi e inizia la registrazione. Il suo utilizzo è semplice perché deve fare solo un lavoro: la dash cam. Anche addentrarsi nei vari sotto menu non è difficile, basta acquisire familiarità con le varie impostazioni. Rapidissima accensione. Inizia la registrazione dopo soli 3 secondi dall’accensione. Accensione lentissima. Si accende in 15 secondi abbondanti e quindi, ipoteticamente, già dopo aver iniziato la marcia, avendo un gap temporale iniziale durante il quale può essere accaduto un sinistro non monitorato e registrato (per gli addetti ai lavori: ha un bootsrap lentissimo dovuto a un hardware non troppo brillante che ospita però una piccola distribuzione Linux dedicata a questo tipo di dispositivi). Dimensioni: cm 9,43(L) x 4,85(A) x 3,89(P) Dimensioni: cm 10(L) x 5(A) x 1,8(P) Dimensioni: cm 4,4(L) x 8,9(A) x 2,5(P) • n. 40 marzo-aprile 2017 50 La dash cam è tutela GARMIN DASH CAM 35 Pregi rilevanti • Registra e monitora in modo continuo ogni singolo percorso anche con il solo gps, senza dover accendere la dash cam. Infatti, questo funzionamento ottimale si ha quando è connessa a una fonte di alimentazione del veicolo che ne permette l’accensione solo quando il conducente gira la chiave nel blocchetto di accensione. Quando invece spegne il veicolo e toglie la chiave, la dash cam, se impostata correttamente secondo le impostazioni del manuale, può continuare a registrare ancora per un altro minuto. • Ottima qualità di registrazione in formato MP4 1020p oppure 720p 29 frame per secondo. • Salvataggio sulla sua micro SD (4GB di serie) di tue tipi: - Automatico solo in presenza di un sinistro rilevato come tale (esempio tamponamento o incidente che provochi comunque una botta registrabile), senza il timore che il distacco della fonte di alimentazione possa provocare lo spegnimento improvviso, poiché ha una batteria tampone che le permette di continuare la registrazione anche dopo il distacco di alimentazione (nonostante la dash cam abbia una buona autonomia, le registrazioni possono durare solo fino a un minuto dopo il distacco di alimentazione (vedere impostazione nel menu). - A richiesta (con la sola pressione di un tasto). Viene così salvata la registrazione in corso. • Il suo sensibile GPS e il suo sensibile accelerometro (dispositivo che si occupa di sapere se c'è stato un sinistro o un evento sopra la soglia di attenzione) permette di registrare tutto il percorso che si sta effettuando, visionabile ed estraibile successivamente dalla sua microSD (oppure semplicemente collegando la dash cam con un cavetto miniUsb al proprio PC) attraverso un programma da scaricare gratuitamente sul proprio PC, per l'analisi del percorso effettuato (solo se la dash cam ha registrato il percorso a causa di un incidente oppure a richiesta). Nel video, dunque, vengono registrate le informazioni di viaggio in sovraimpressione in basso sulla sinistra dei video e delle fotografie se il segnale GPS è disponibile: • GARMIN GG-MM-AAA HH24:MM:SS Latitudine Longitudine Velocità Km/h. Viene salvato ogni singolo minuto di viaggio come singolo video non salvato (unsaved). • In caso di sinistro è separabile dal suo alloggiamento che è invece fissato al vetro con adesivo per usarla come fotocamera digitale per effettuare rilievi fotografici dell'incidente perché la sua batteria permette il suo uso anche senza alimentazione esterna. Comunque anche non in caso di sinistro la dash cam è staccabile dal suo supporto per portarla fuori dal veicolo. • Si può usare la dash cam anche senza alimentazione esterna, utilizzando la sua batteria interna. • Copioso display da 3'' che con un’impostazione si può lasciare acceso durante la registrazione oppure avere un timeout oltre il quale il display si spegne nonostante la dash cam continui a registrare e fare il suo lavoro. Le indicazioni sul display sono: a sinistra in alto, la forza del segnale GPS; a destra in alto, lo stato della batteria e in basso la sovraimpressione dei dati della registrazione, posizione e velocità del veicolo. Come consiglia un avvertimento all'accensione della dash cam, si deve evitare di guardare e usare la dash cam durante la guida. • Ottimo sistema per rivedere i filmati direttamente sul suo display. • Menu comprensibile e semplice per le impostazioni necessarie. • Utilissimo il suo avvertimento di prossimità d’incidente frontale, di avvicinamento improvviso quindi con il veicolo che ci precede. Infatti, l'accelerometro e la fotocamera verificano se di fronte a noi c'è un ostacolo e il nostro veicolo sta procedendo senza la necessaria decelerazione utile a evitare l'impatto. La dash cam emette un suono di avvertimento e un’immagine di pericolo viene visualizzata sul suo display. • Utile la segnalazione della presenza di autovelox che ricordano una pericolosità della strada. • L'alimentazione della dash cam avviene con un cavetto trasformatore da 12V a 5V, compatibile mini USB. Quindi, a prima vista, sembrerebbe un difetto, ma a lungo andare si capisce che questa dash cam è fatta per essere una postazione anche portatile nonostante non abbia la ventosa di serie. Infatti, per visionare le foto e i video basta toglierla dal supporto e, connettendola a un semplice PC, si apre in visualizzazione cartelle, e così si possono visionare i video, le foto e i log di errore del dispositivo. Collegandola alla rete 220V con un alimentatore da telefonino mini USB si ricarica la sua batteria interna. • Valido software per PC in dotazione, per l'analisi del video e del percorso effettuato con visualizzazione del percorso su Google Maps in tempo reale di visualizzazione. • Gli utenti che non hanno il navigatore, apprezzeranno l’utile segnalazione della presenza di autovelox perché sono installati dove sono avvenuti degli incidenti stradali. • n. 40 marzo-aprile 2017 51 Circolazione stradale DASH CAM K6000 Pregi rilevanti Dopo l'avvio della dash cam, in poco meno di 3 secondi inizia la registrazione. Qualità di registrazione in formato AVI 720p 20 frame per secondo (anche se dichiarati 30fps). Accensione solo a chiave inserita, e quindi si disattiva quando disinseriamo la chiave. In caso di utilizzo su un altro veicolo è facilmente separabile dal suo alloggiamento fissato al vetro con ventosa. • L'alimentazione della dash cam avviene con un cavetto trasformatore da 12V a 5V compatibile mini USB • • • • VISIONDRIVE VD-1600HD Pregi rilevanti • La qualità della registrazione è ottima. • Registra e monitora in modo continuo il viaggio senza doversi preoccupare di accendere la dash cam. • Caratteristica importantissima (non riscontrabile a prima vista, e non da tutti se non si è addetti ai lavori) è la possibilità, durante la riproduzione video su PC con il programma dedicato, di seguire l'andamento grafico dell'accelerometro sui tre assi, memorizzato durante la registrazione del filmato. Quindi, in una situazione di analisi di un sinistro registrato, si possono visualizzare i dati dell'accelerometro in funzione del tempo (ogni fotogramma del video è associato ai valori dell'accelerometro). • Salvataggio su micro SD (4 GB di serie) di due tipi: - Automatico solo in presenza di un sinistro rilevato senza il timore che il distacco della fonte di alimentazione possa provocare lo spegnimento improvviso, poiché ha un sistema di backup energetico dato da condensatori di alta capacità che le permette di non danneggiare il file di registrazione dopo il distacco eventuale dell'alimentazione. - Supporto della casa madre discreto. Infatti,qualora sia stata formattata la microSD per errore, è possibile scaricare il sistema da questi indirizzi della casa madre: https://visiondrive.zendesk.com/hc/en-us/ ” e “Nuove Direzioni le riviste “inCamper che rubrica “Oltre l’Ovvio”, utti gli articoli della in sette anni e che Lidia Pizzo ci ha regalato er” ti sulla riviste “inCamp sono stati pubblica ore” i - Cittadino e viaggiat Direzion “Nuove prima e da sfogliain un unico volume poi, sono qui riuniti mondo per addentrarci nel re pagina dopo pagina voli. e fruitori consape dell’arte e diventar che ci , ma ragionamenti Nessuna verità assoluta scoperta ne e ci guidano alla spingono alla riflessio conoscerlo e ante universo, per di questo affascin innamorarcene. ci inPizzo e diretto, Lidia Col suo scrivere originale concetti ai suoi generi, ne affronta troduce all’arte e ra d’arte. sul significato dell’ope e tematiche e indaga su cos’è ci interrogheremo articolo, dopo Articolo a un’odello sguardo di fronte per noi l’avventura al cospetto ne della scoperta pera d’arte, l’emozio a pagamento e scaricabile gratuitamente aprendo www.nuovedirezioni.it sull’arte e dintorni per Sette anni di riflessioni ia Siracusa. Ha consegu idia Pizzo vive e lavora e si è laureata in Lettere to la maturità classica zata , dove si è specializ Moderne a Palermo d’arte scrittrice, critico Pittrice, . dell’Arte in Storia di Arte abile del Museo Civico e saggista, è respons ) di Floridia. Contemporanea (MUDAC della pittura, ha affiancato la pratica All’insegnamento oranei (nel ti artistici contemp sperimentando movimen o) o del Neocostruttivism manifest il ive 2003 sottoscr Italia e all’estero. ed esponendo in alla critica come docente, si dedica Lasciato l’impegno e letterari. Ha e di saggi artistici d’arte e alla redazion della Libreria” in Incontro “Arte scritto per il periodico per la rivista Bocca di Milano, casa editrice Libreria di Roma. casa editrice Pagine “Poeti e poesia” della Pubblica giornali, case editrici. Collabora con riviste, (BTA) affeo Telematico dell’Arte articoli sul Bollettin ersità degli dell’Univ Storia dell’Arte rente all’Istituto di dal prof. Stefano diretto ”, Sapienza Studi di Roma “La della sull’arte “Oltre l’Ovvio” rubrica la cura e Colonna, i. rivista Nuove Direzion dell’opera d’arpubblicati: “A-Zero I suoi ultimi volumi di cristallo” Bocca Milano, “Perle te di Gino Cilio” ed. Pubblicazione fuori com- T mercio, senza pubblicità ’arte e dintorni riflessioni sull atore” Sette anni dimper” - Cittadino e Viaggi e “Nuove Direzioni per le riviste “inCa Lidia Pizzo Lidia Pizzo Solo con il passare degli anni, si scopre il piacere di restare stupiti di fronte a un’opera d’arte. Infatti, l’Arte è movimento del pensiero che penetra le cose, le indaga, L cerca di comprenderle e comunicarle. In altre parole, Arte è la manifestazione estetica dell’interiorità umana e riflette lo spirito del tempo in cui l’artista ha vissuto, come egli lo ha interpretato e svelato attraverso le sue opere. Conoscere la storia, il pensiero filosofico e letterario del periodo in cui si colloca la creazione di un’opera d’arte è fondamentale per coglierne il significato e dunque per comprendere e custodire l’identità culturale. - Cittadino e Viaggiatore ” articles/204397215-VISIONDRIVE-Recorder-Software-for-all-models-SEE-NOTES . ed. Aped Lentini. • n. 40 marzo-aprile 2017 52 della bellezza. emo iplinare e curioso ri-studier Con approccio interdisc ’800 e conosceitaliana dal ’400 al la storia dell’arte cui gli artisti i e periodi storici in remo opere, ambient attraverso lo spirito del tempo italiani interpretarono o all’ester mancherà uno sguardo le loro opere. Non ione del hanno segnato l’evoluz su personaggi che Autore Lidia Pizzo Progetto grafico Andrea Biancalani Anno di pubblicazione 2014 Pagine 400 . pensiero artistico La dash cam è tutela GARMIN DASH CAM 35 Difetti rilevanti Installazione a filo visibile verso l'accendisigari; anche se con cavetto standard mini USB compatibile con gli alimentatori dei cellulari, non è compatibile con i navigatori Garmin. La fonte di alimentazione della dash cam può essere prelevata solo a veicolo con chiave inserita, e quindi non può fare da allarme d’incidente o registrazione di atti vandalici in modalità parcheggio perché registrando di continuo la batteria del veicolo ne risentirebbe. Manca il sistema di registrazione attivabile in modalità parcheggio (la dash cam è spenta e non si accende da sola se si urta il veicolo mentre è parcheggiato e senza chiavi inserite), e comunque, se si attiva la registrazione manuale dopo il parcheggio, la dash cam registrerà solo per la durata della batteria interna. Il supporto di registrazione di serie dovrebbe essere più grande (è di soli 4 GB), mentre dovrebbe essere almeno di 8 GB. Gli utenti che hanno già il navigatore avranno i seguenti svantaggi: • • riduzione di visibilità dovuta all'installazione di due dispositivi non connessi tra loro e con cavi di alimentazione non compatibili pur essendo della stessa casa costruttrice; occorre avere una doppia alimentazione prelevabile dall'accendisigari, una per il navigatore e l'altra per la dash cam moltiplicando così i cavi sparsi per l'abitacolo. DASH CAM K6000 Difetti rilevanti Assenza di GPS. Non si può usare la dash cam senza alimentazione esterna, perché con la sua batteria interna l'accensione non dura nemmeno 2 minuti, a carica completa, a causa dell'uso di batterie piccolissime e di scarsissima qualità. Installazione con un filo di lunghezza esagerata verso l'accendisigari, anche se il cavetto è standard mini USB compatibile con gli alimentatori dei cellulari. La fonte di alimentazione della dash cam deve essere prelevata dove è presente tensione solo a veicolo con chiave inserita, perché funziona sempre in registrazione continua ed è altissimia la possibilità di scaricare la batteria del veicolo a motore spento. La visione sul lato sinistro è sfuocata. VISIONDRIVE VD-1600HD Difetti rilevanti Assenza di GPS nella configurazione base (acquistabile separatamente); quindi, mancando in configurazione base, non è possibile sapere la velocità del veicolo ma solo la sua accelerazione. Non si può usare la dash cam senza alimentazione, perché pensata per un uso stabile su un solo veicolo. La caratteristica di analisi del software dell'andamento dell'accelerometro in funzione del tempo è utilissima, ma non sufficientemente pubblicizzata per giustificare il suo prezzo al pubblico non tecnico (cui si rivolge maggiormente questa dash cam). Il cavo è da accendisigari classico, con terminazione miniUSB ma a 12V e quindi non campatibile con i normali alimentatori. Si interfaccia con la presa accendisigari, ma in questo caso, se lo stesso non è alimentato a veicolo fermo a chiave disinserita, si perde la funzione di assistenza durante il parcheggio per eventuali danni. • n. 40 marzo-aprile 2017 53 Circolazione stradale GARMIN DASH CAM 35 Conclusioni Dash cam di provenienza dal mercato Garmin consumer e non prosumer ma comunque di ottima fattura. Mi sento sicuro a lasciarla al sole, anche se devo dire che avendo la batteria al litio, a bordo è necessario sempre avere delle riserve in tal senso, ma connettendo la dash cam a un punto alimentato solo a chiave inserita, abbiamo il controllo sulla ricarica della batteria che avviene solo in nostra presenza e con abitacolo a temperatura vivibile. Confermo che le registrazioni sono molto fluide e leggibili, anche dal display a bordo della dash cam. È una dash cam sicura perché il suo accelerometro è in grado di avvertire anche scosse date da avvallamenti stradali improvvisi che vengono comunque registrati anche se per noi sono falsi positivi, ma che avrebbero danneggiato magari una gomma. Le registrazioni sono anche visionabili da pc e analizzabili attraverso un programma scaricabile direttamente da Garmin che ci permette di visionare il percorso eseguito dal nostro veicolo con i dati GPS comprensivi di data, ora, posizione e velocità. Con scarsa luminosità si comporta bene e le targhe sono ben leggibili. Unico grande neo è il supporto fisico della dash cam che non è di tipo a ventosa ma di tipo adesivo, il che non permette di montarla temporaneamente su un altro veicolo. Il prezzo è elevato e la scheda di memoria in dotazione appena sufficiente per essere sicuri in città ma non sufficiente per un lungo e intero viaggio. Quindi, al suo costo dovrà essere aggiunto il costo di una scheda di memoria da 32 o 64 GB classe 10 e almeno da 90MB/ secondo in lettura. Ottima l'idea di poterla rimuovere e usarla come fotocamera digitale per riprese senza il cavo d’alimentazione. Menu a video semplice e intuitivo. Si consiglia l’uso di una presa accendisigari doppia se vogliamo avere la possibilità di usare in contemporanea qualsiasi altro dispositivo. 169,00 euro Il prezzo riportato è indicativo e variabile, riferito al momento della stampa DASH CAM K6000 Conclusioni Dash cam proveniente esclusivamente dal mercato cinese ma con una semplicità di utilizzo estrema. Il punto forte di questa dash cam è sicuramente il prezzo e la facilità di utilizzo. Quindi è da considerare una dash cam utilizzabile per sistemi temporanei e viaggi in cui si deve monitorare la situazione di viaggio a rischio. La microSD da 32 GB, da comprare separatamente, assicura un viaggio di circa 10 ore. In caso d’incidente si consiglia di formattare di nuovo la scheda per avere nuovamente la necessaria capienza, poiché non sovrascrive i video meno recenti e quando la scheda è piena, si ferma la registrazione. 30,00 euro Il prezzo riportato è indicativo e variabile, riferito al momento della stampa Pubblicazione fuori commercio, senza pubblicità a pagamento e scaricabile gratuitamente aprendo www.nuovedirezioni.it gh “La vera terra dei barbari non è quella che non ha lavori da apprezzare maiCapoconosciuto l’arte, ma quella che, disseminata e salvaguardare di capolavori, non sa né apprezzarli né conservarli”. Così diceva lo scrittore francese Marcel Proust più di un secolo fa. Così, oggi, in linea con questo principio e con la volontà di avvicinare il grande pubblico al mondo dell’arte in tutte le sue forme ed espressioni, il libro è dedicato a Villa Masini, una tra le tante realtà architettoniche italiane ricche di fascino. Oltre il libro è possibile visionare il filmato aprendo https://www.youtube.com/watch?v=VAk3olcBHGc &feature=youtu.be. to, Memori del passa nte consapevoli del prese e ingegno a Montev Uno scrigno d’arte Uno scrigno d’arte N I E D I Z I O che questa fissità. non c’è rimasto altro o. Del transito immenso c’è stato moviment ricorda che prima Ma ogni staticità archi gh più ricco e variegato il patrimonio artistico In un paese che vanta civico, perché ogni ere l’arte è un dovere e del mondo promuov sviluppo culturale no concorre allo espressione dell’ingeg Avvicinare le persone civiltà di un popolo. di umano e quindi alla conoscere il modo far a sce contribui l’opera alle opere artistiche concretamente attraverso rendere di essere, sentire, di vita, l’essere nel mondo la concezione della ogni il senso del bello, perché in generale, a ma degli uomini non solo dell’artist che l’ha generata. sentire dell’epoca opera rispecchia il di esempi di le periferie, sono ricche ci Le nostre città, comprese giardini evocano e ingegno: castelli, palazzi, tano. espressioni d’arte e essi stessi rappresen nte con la storia che ico, oltre collegano direttame io storico-architetton patrimon nostro il Ecco perché ità culturale del parte essenziale dell’ident a rappresentare una storica. e la nostra memoria a nostro Paese, costituisc rmente l’iniziativ apprezzare particola Ragioni che ci fanno e Direzioni – Cittadino Nazionale “Nuove dell’Associazione una residenza assai conoscere al pubblico e Viaggiatore” di far architettonico, come di vista storico e ioni significativa dal punto motivo Vittoria Assicuraz questo Per quella di Villa Masini. il progetto. presente e sostenere ha deciso di essere o l’attenzione che tali azioni sollecitin Auspichiamo, inoltre, l’integrità di tali edifici necessità di tutelare di ciascuno sulla generazioni. re integri alle future per poterli tramanda Roberto Guarena Amministratore Delegato ioni S.p.A. della Vittoria Assicuraz evarchi e ingegno a Mont N I E D I Z I O N I E D I Z I O • n. 40 marzo-aprile 2017 54 che non ha mai barbari non è quella “La vera terra dei ata di capolavori, ma quella che, dissemin conosciuto l’arte, Così diceva lo scrittore rli né conservarli”. non sa né apprezza Così, oggi, la nostra più di un secolo fa. francese Marcel Proust e con la volontà di con questo principio linea in ne, sue associazio dell’arte in tutte le pubblico al mondo Villa avvicinare il grande volume dedicato a ni, presenta questo forme ed espressio niche italiane ricche tante realtà architetto Masini, una tra le poco conosciute. di fascino ma ancora ai lavori, cittadini addetti studiosi, questo, Un libro per tutti, saggistiche e portfoli interno contiene parti comuni, che al suo competenti, che aiutano lato testi, eruditi e fotografici. Da un dita e consapevole in maniera approfon a scoprire e conoscere te dimora, dall’altro ura di questa importan la storia e l’architett modi diversi di vedere che rappresentano no di cogliere portfoli di fotografi permetto che ure di sguardi Villa Masini, sfaccettat dalla villa. offerta à ogni possibilit di un cortometrago le immagini filmate A tutto ciò si aggiungon toscana, che abbiamo nella suggestiva villa edirezioni.it, gio, interamente girato a tutti sul sito www.nuov fruibile e le reso disponibi pubblicazioni. fare con tutte le nostre e come siamo soliti perché Villa Masini salvataggio la nostra, , sono Un’operazione di il nostro territorio presenti su tutto chi i molti altri luoghi visitare per capire amente dobbiamo l’essenza stazioni che necessari perdiamo passato il nostro siamo, perché se perdiamo di noi stessi. Grazia Semeraro e ciazione Nazional Presidente dell’Asso re” i - Cittadino e Viaggiato “Nuove Direzion Autori vari Progetto grafico Andrea Biancalani Anno di pubblicazione 2015 Pagine 256 Matteis; sul In copertina artistiche di U. De di una delle vetrate Brandaglia A fronte, particolare del serpente di L. statua del leone e retro, particolare della Villa Masini, 2013) (Foto di M. Ristori, La dash cam è tutela VISIONDRIVE VD-1600HD Conclusioni Dash cam interessante, ma deve essere sviluppata ulteriormente. Purtroppo il suo utilizzo è ridotto alla sola registrazione audio/video nella configurazione senza GPS (opzionale). Non sembra pensata per un uso intercambiabile con altri veicoli, avendo una forma senza piani di appoggio. Deve stare attaccata al vetro al suo gancio in posizione verticale altrimenti le immagini sono prese da una visuale errata. Il sistema dedicato di registrazione video riduce la portabilità delle registrazioni, che senza il programma dedicato non si possono rivedere. Il sistema senza display è molto penalizzante in un mondo oggi conquistato dai semplici display di facile utilizzo, come i comodissimi touchscreen. Il sistema di avvertimenti audio (in inglese) è fastidioso e troppo complesso. Il tempo di accensione della dash cam (se usata in configurazione alimentazione a chiave inserita) è troppo elevato, e prima che inizi a registrare, il veicolo potrebbe essere già in movimento. Si ha sempre la sensazione di non essere tutelati durante la guida. Infatti, la domanda che nasce spontanea durante la guida è: 'Starà registrando?', nonostante ci sia la piccola spia luminosa che ce lo segnala. dash cam tutta migliorabile, dall'estetica, all'uso. Resta chiaro invece che, per un uso stabile su un veicolo è una dash cam che si fa rispettare anche per la caratteristica di registrazione eventi durante il periodo di parcheggio del veicolo (la dash cam deve essere sempre alimentata per avere questa caratteristica funzionante). La nota dolente sta nel prezzo, non proprio appetibile, e oltretutto non comprensivo degli indispensabili accessori affinché abbia davvero un valore tecnologico apprezzabile. Un conto è avere una dash cam scarsa da pochi euro che può anche essere gettata via se non fosse minimamente soddisfacente, un altro conto è spendere molti più soldi per questa dash cam che evidentemente al costruttore costa ben poco, data la scarsa implementazione di tecnologia al suo interno, ma che fa pagare a caro prezzo. 454 $ australiani (circa 481,00 euro) Il prezzo riportato è indicativo e variabile, riferito al momento della stampa foto di Cosimo Terzi • n. 40 marzo-aprile 2017 55 Circolazione stradale Qualità costruttiva Sistema Ottico Batteria Sistema di Registrazione A/V GPS Accelerometro Display e Menu Supporto di Fissaggio Installazione Utilizzo e Dimensioni Rating Medio GARMIN DASH CAM 35 DASH CAM K6000 VISIONDRIVE VD-1600HD 5 5 3 5 5 4 4 4 4 5 2 2 1 2 0 3 4 3 4 5 4 3 5 5 3 4 3 3 4.4 2.3 3.9 GARMIN DASH CAM 35 DASH CAM K6000 VISIONDRIVE VD-1600HD Estratti di video e foto Estratti di video e foto Estratti di video e foto • n. 40 marzo-aprile 2017 56 La dash cam è tutela NAVIGATORI CON DASH CAM INTEGRATE UN CONFRONTO ALLA PARI GARMIN nüviCam LMT-D GARMIN dezlCam LMT-D GARMIN Drive Assist 50 LMT-D foto di Cosimo Terzi • n. 40 marzo-aprile 2017 57 Circolazione stradale SCHEDE DI CONFRONTO NAVIGATORI CON DASH CAM GARMIN nüviCam LMT-D GARMIN dezlCam LMT-D GARMIN Drive Assist 50 LMT-D Qualità costruttiva Qualità costruttiva Qualità costruttiva Eccellente qualità costruttiva. Display touch capacitivo molto resistente e reattivo. Plastiche ben rifinite. Design accattivante, ergonomico e ricercato. Ottima protezione metallica intorno all’obiettivo della videocamera che le conferisce solidità. I soli due pulsanti sono di ottima qualità. Eccellente qualità costruttiva. Il sistema presenta le stesse caratteristiche del GARMIN nüviCam Buona qualità costruttiva. Il sistema si presenta al tatto molto meno solido e nonostante sia più recente dei modelli precedenti, è stato riprogettato con plastiche meno resistenti. Sistema Ottico Sistema Ottico Sistema Ottico Focale grandangolare per una visione eccellente e aperta su tutto il settore visibile del veicolo. Alla luce il sensore si comporta egregiamente. Al cambio di luminosità, come in entrata o uscita da gallerie o sottopassi, il tempo di adattamento è accettabile e non disturba la registrazione. Alla sera il sensore ha una visione adeguata e non soffre della mancanza di luminosità, rumore elettronico non rilevante, le targhe si leggono e i fari del veicolo sul quale è installata non disturbano eccessivamente la visione delle targhe dei veicoli che precedono. Focale grandangolare per una visione eccellente. Tutta la parte costruttiva è simile in tutto al nüviCam. Quindi non ci sono problemi al cambio di luminosità ambientale, la sera il sensore si comporta molto bene. Focale grandangolare per una visione eccellente. Abbiamo le stesse caratteristiche di avvisi del nüviCam. L'ottica e tutta la parte tecnologica del sistema ottico è pressochè identica agli atri due modelli presi a confronto. Caratteristica ottica accattivante: allarme distanza di sicurezza e allarme invasione corsia opposta. Nelle caratteristiche del costruttore troviamo che alcune condizioni potrebbero impedire il funzionamento degli avvisi. Caratteristica ottica accattivante: allarme invasione corsia opposta. ma non è presente l'allarme di collisione frontale. Questa mancanza ci preme sottolineare che è molto grave da parte di Garmin perché poteva far parte del suo Avanzato Sistema di Guida (ADAS) come ha il nüviCam, che include sia l'allarme di collisione frontale (FCW) sia l'allarme di superamento delle linee della carreggiata (LDW). Nelle caratteristiche del costruttore troviamo che alcune condizioni potrebbero impedire il funzionamento degli avvisi. • n. 40 marzo-aprile 2017 58 La dash cam è tutela GARMIN nüviCam LMT-D Batteria Migliorabile nella durata. Batteria di ottima qualità. Trattandosi di batteria agli ioni di litio di manifattura conosciuta, anche se lasciata al sole e contemporaneamente in carica per molto tempo, data la sua qualità, il pericolo d’incendio e scoppio si riduce sensibilmente. Durante l'utilizzo del dispositivo non connesso all'alimentazione del veicolo (usando quindi la sua batteria interna) si nota un modesto riscaldamento dovuto alla presenza di un processore potente e di un display luminosissimo. Abbassando all’80% la luminosità dello schermo, il calore diminuisce e aumenta anche la durata della batteria (il display da 6'' consuma molta batteria). Essendo un combinato dash cam/Navigatore la durata della batteria soffre della presenza di entrambe i sistemi. Tempo di ricarica batteria interna: 2,5 ore quando completamente scarica. Durata della batteria in registrazione continua: 1,5 ore con display sempre acceso in luminosità piena e con batteria nuova con soli tre ciclidi carica/scarica per avere la stima ottimale di durata. GARMIN dezlCam LMT-D GARMIN Drive Assist 50 LMT-D Batteria Batteria Le caratteristiche di ricarica e durata della batteria è simile agli altri modelli quì comparati. Le caratteristiche di ricarica e durata della batteria è simile agli altri modelli quì comparati. foto di Claudio Serboli • n. 40 marzo-aprile 2017 59 Circolazione stradale GARMIN nüviCam LMT-D Sistema di registrazione A/V Registrazione in modalità sovrascrittura dei video non salvati o senza evento. La registrazione avviene su microSD con taglio massimo utilizzabile di 4 gigabyte. Quando lo spazio sulla microSD finisce, la dash cam sovrascrive in modalità 'loop' i video più datati. Il formato è AVI MP4 a rate fisso che consente di capire quanto pesante sarà il video registrato. L'audio è ottimo anche se non indispensabile. Si può riversare il video della microSD direttamente sul pc con un lettore di microSD oppure collegare il nüviCam al pc tramite il cavetto microUSB. Formato di registrazione Video: 1920x1080 29 FPS Compressione: MP4 standard, flusso video a 8.000Kbps. Audio Compressione: 64Kbps audio mono e campionamento a 48.000KHz. Nomi dei file es: GRME0001.MP4 (evento) es: GRMS0001.MP4 (salvati) es: GRMN0410.MP4 (non salvati, minuto temporaneo di viaggio). ESEMPI DI REGISTRAZIONI Minuti di registrazione: 10 Dimensione: 600 megabyte Dimensione al minuto: 60 megabyte. Un'ora di viaggio sono approssimativamente 3,5 gigabyte, quindi quasi la scheda da 4 gigabyte fornita nella confezione. 4 GB = 1ora 8 GB = 2ore 16 GB = 4 ore 32 GB = 8 ore 64 GB = 16 ore Fotografie Formato: 1920x1080 corrispondenti a una fotocamera da 2 megapixel. Compressione: jpeg,con nome così fatto es: GRMN0001.JPG. GARMIN dezlCam LMT-D GARMIN Drive Assist 50 LMT-D Sistema di registrazione A/V Sistema di registrazione A/V Sistema di registrazione audio video identico al nüviCam. Sistema di registrazione video identico al nüviCam e non registra l'audio nell'abitacolo. • n. 40 marzo-aprile 2017 60 La dash cam è tutela GARMIN nüviCam LMT-D GARMIN dezlCam LMT-D GARMIN Drive Assist 50 LMT-D GPS E NAVIGAZIONE GPS E NAVIGAZIONE GPS E NAVIGAZIONE Il GPS integrato, per qualità costruttiva, è eccellente. La navigazione risulta fluida e piacevole. Il generoso schermo da 6'' permette con una rapida occhiata di seguire l'andamento del percorso. Una volta selezionata la destinazione, non dovrete più occuparvi di impostare nient'altro. Il buon processore grafico e vocale vi accompagneranno per tutto il percorso. Come tutti i navigatori dovrete comunque usare le vostre conoscenze ed esperienza dell'attività di guida e non dovrete fidarvi ciecamente delle istruzini che vi dirà il vostro navigatore e seguire sempre i cartelli stradali. Il profilo è di solo autoveicolo e non è possibile selezionare le dimensioni e peso per evitare strade meno larghe del vostro veicolo. Nasce come navigatore destinato a utenti di autoveicoli, autocarri, mezzi pesanti e articolati. Potete immaginare quindi che implementa i diversi profili di veicolo. I profili autocarro e articolato sono personalizzabili in altezza, larghezza e peso. Questo permette di scegliere la tipologia di percorso secondo la tipologia di profilo veicolo scelta al momento della navigazione. Abbiamo provato tutte le tipologie di profili. Il profilo autoveicolo soffre come anche in nüviCam dell'assenza delle misure dell'autoveicolo. Con l'uso dei profili autocarro e articolato, eviterete le strade con divieti sulle dimensioni e sulla tipologia veicolo allungando ovviamente il percorso per raggiungere la destinazione. Il GPS integrato, per qualità costruttiva, è eccellente. La navigazione risulta fluida e piacevole. Lo schermo da 5'' è di buona fattura e consente agevolmente con rapide occhiate di seguire il percorso di guida. Il processore grafico è meno potente del fratello nüviCam ma il riconoscimento dei comandi vocali sembra essere più preciso. Le raccomandazioni sono le stesse di tutti i navigatori e cioè attenzione alle strade che vi fa percorrere perché le mappe non sono mai aggiornate in tempo reale e anche l'ultimo aggiornamento potrebbe già essere obsoleto. Il profilo è di solo autoveicolo senza selezione delle dimensioni e peso. Accelerometro Accelerometro Accelerometro Positivamente sensibile. Non ha sofferto di falsi positivi. Positivamente sensibile. Non ha sofferto di falsi positivi. Positivamente sensibile. Non ha sofferto di falsi positivi. Display e Menu Display e Menu Display e Menu Display da 6'' Touchscreen Capacitivo. Fantastico display luminoso, visibile da ogni angolazione del veicolo per i passeggeri e lato guida. Display davvero di ottima costruzione. Display da 6'' Touchscreen Capacitivo. Identico in tutto e per tutto al nüviCam compresa la funzione di comando vocale. Display da 5'' Touchscreen Capacitivo. Display luminoso e anche se è di soli 5'' non si nota sostanziale differenza di immagine con dispositivi a 6''. • n. 40 marzo-aprile 2017 61 Circolazione stradale GARMIN nüviCam LMT-D GARMIN dezlCam LMT-D GARMIN Drive Assist 50 LMT-D Display e Menu Display e Menu Display e Menu Il nüviCam implementa egregiamente i suoi comandi vocali ed è quindi possibile ridurre e aumentare la luminosità del display a piacimento da tutti i passeggeri del veicolo. I bambini con timbro vocale acuto non vengono rilevati dal sistema vocale, pertanto per i nostri piccoli passeggeri risulta difficile accedere al menu del sistema nüviCam attraverso i comandi vocali. Menu in italiano, veramente ben fatto. Implementa i comandi vocali come il nüviCam. Menu ben fatto anche se un po' più di difficile comprensione perché nelle impostazioni generali ci sono anche le funzioni di gestione profili automezzi per impostare le dimensioni e peso. La funzione di comando vocale è stata migliorata. Utilissima la funzione vocale per salvare i video in corso di registrazione senza distrarsi alla guida, ma solo pronunciando il comando di salvataggio registrazione. Menu molto più intuitivo e ben strutturato rispetto ai modelli precedenti. Supporto di fissaggio Supporto di fissaggio Supporto di fissaggio Supporto di fissaggio ben ideato. Composto da due componenti principali. La parte fissa è un supporto a ventosa di eccellente fattura. L’altra parte invece si connette al supporto a ventosa attraverso il connettore sferico di Garmin e ospita l’ingresso per l’alimentazione e si congiunge al nüviCam attraverso un ingegnoso sistema a binario magnetico molto potente che si ancora al dispositivo in modo solido e sicuro. Se vogliamo nascondere il nüviCam oppure portarlo con noi fuori dal veicolo basta tirarlo che si disancora dai magneti in modo molto semplice. Quindi, la facile rimozione anche del supporto fisso, trova un largo impiego anche su veicoli presi a noleggio. I veicoli di nuova concezione hanno spesso il navigatore satellitare integrato, mentre su quelli di generazione precedente, spesso è necessario installare un navigatore aftermarket (cioè in post vendita) e questa soluzione è veramente l'ideale. Supporto di fissaggio ben ideato. Identico in tutto al modello nüviCam Supporto di fissaggio a ventosa comodo, ma il supporto removibile che serve per rimuovere il navigatore dalla sua sede è totalmente da reingegnerizzare. Non ha niente a che vedere con il supporto ad aggancio rapido magnetico del nüviCam e del dezlCam. Infatti, se necessitiamo di rimuovere il navigatore dalla sua sede per un facile trasporto, il supporto si disancora dal navigatore rimanendo fissato al supporto a ventosa, rendendo difficoltoso il suo riposizionamento. • n. 40 marzo-aprile 2017 62 La dash cam è tutela GARMIN nüviCam LMT-D Installazione Installazione con una ventosa eccellente. Il sistema si alimenta attraverso un cavo resistente che si applica alla presa accendisigari. Il cavetto di alimentazione non è standard ma dedicato perché ha l'antenna per la ricezione dell'info traffico, anche se sembra essere un normale miniUSB, mentre sul corpo del navigatore è presente una presa microUSB standard per gli aggiornamenti di tutto il sistema e delle mappe del navigatore tramite connessione al PC. Se il vetro fosse troppo inclinato vi ricordo che il supporto ha una linguetta poco visibile, che permette di controinclinare il dispositivo per poter guardare parallelamente al piano frontale. GARMIN dezlCam LMT-D Installazione L'installazione è identica a quella del nüviCam. Identiche tipologie di attacchi, identiche parti di aggancio magnetico. GARMIN Drive Assist 50 LMT-D Installazione L'installazione è quasi identica ai due sistemi nüviCam e dezlCam. Infatti per quanto riguarda il supporto a ventosa è di eccellente fattura come gli altri due modelli. Il sistema di aggancio/sgancio rapido è invece totalmente da reingegnerizzare. Il Drive Assist è destinato a rimanere agganciato il più delle volte rispetto ai suoi modelli simili, data la sua difficile asportazione. Davvero un passo indietro. Fortunatamente, comunque, se il vetro fosse troppo inclinato vi ricordo che il supporto a vetosa ha una linguetta, che permette di controinclinare il dispositivo per poter guardare parallelamente al piano frontale come gli altri due modelli del nostro confronto. rivista n. 33, Supplemento alla gennaio/febbraio 2016 l’italiano re e usare al meglio conoscere, conserva Perle preziose per . interattiva di comunicazione nuovi strumenti digitali telefoni cellulari, di tutti. Computer e sono ormai alla portata grandi opportunità software, ci danno con i loro sofisticati di comunicare. dispositivi ci continuo di questi Se da una parte l’utilizzo maniera sempre più la nostra lingua in permette di usare in un certo e ne condiziona lo sviluppo frequente, dall’altra nuove forme parole, nuova sintassi, senso la cambia: nuove opposti: da una così a due fenomeni espressive. Si assiste rispetto a quando di esprimerci di più parte la possibilità o inviare per posta; da consegnare a mano lettere o scrivevam viviamo ci porta a e la velocità con cui dall’altra la frenesia meno parole e spesso altri usando sempre comunicare con gli questa, alla Una quotidiana rinuncia, in modo non corretto. ione e all’uso ndimento, alla comprens riflessione, all’approfo lingua. nostra della pieno e appagante o rifiutando la teccerto demonizzando Come uscirne? Non lità e dalle inesatsalvarci dalla superficia nologia. Possiamo e articolati, siamo consapevoli scrivere nello se tezze solo un tesoro: la o allo stesso tempo chiari e lineari, riscoprend formativo nostra lingua. può costituire uno strumento la lingua Questa pubblicazione può continuare a imparare e attraverso il quale ognuno o interesse, curiosità sviluppand a, italiana come autodidatt bel parlare, nell’uso del bello scrivere e del : obietcreatività nella ricerca nella chiarezza del linguaggio e la appropriato dei vocaboli, bene la grammatica usando solo no tivi che si raggiungo giorno. la lingua giorno per semantica e scoprendo Roberto Guarena Amministratore Delegato SpA Vittoria Assicurazioni pubblicista, laureato lavora. Giornalista o, è e vive a Roma, dove in Editoria e giornalism Fausto Raso è nato zione e specializzato ti delle in Scienze della comunica linguistiche. Gli argomen alle problematiche grammaticali sempre stato attento “Problemi e dubbi tali sono stati, infatti, e “L’evoluzione del sue tesi sperimen iale contemporaneo” multimed o rubrica in testi del giornalism a oggi”. Titolare della co dagli anni Novanta d’Italia” dal “Giornale del ” linguaggio giornalisti Matrigna Lingua Madre e romano “Città di lingua “Nostra tra cui il periodico con varie testate, e linguistico di 1990 al 2002. Collabora lettore. È stato consulent giornalista anche garante del mese” del quale è con Carlo Picozza, che locali. Ha scritto in Nasso varie emittenti radiofoni Per non essere piantati il libro “Errori e Orrori. la prefazione di de La Repubblica, di Lorenzo Del Boca, la presentazione volume che ha vinto, dall’italiano”, con Massimo Bucchi; di ni illustrazio “L’Intruso le Curzio Maltese e letterario nazionale la III edizione del premio per la manualistica, ”. in Costa Smeralda Pubblicazione fuori commercio, senza pubblicità a pagamento e scaricabile C gratuitamente aprendo www.nuovedirezioni.it TUTTI A SCUOLA Un tesoro di lingua FAUSTO RASO • Chissà quante volte, mentre scriviamo, siamo stati assaliti da dubbi sull’esatta grafia di una parola o sulla giusta collocazione di un termine nel contesto di una frase. Per dissipare dubbi grammaticali, ortografici e A L’ITALIANO NELL’ER sintattici DIGITALE ci vengono in soccorso le preziose perle sulla lingua italiana, raccolte in questo libro. Ogni “perla” I storia a sé, non c’è un ordine di lettura, si può è una iniziare dall’inizio, dalla fine, andare a caso, saltare paragrafi, rileggerli. La lingua è la principale forma di relazione sociale, amarla e conoscerla profondamente vuol dire mettersi in intima comunicazione con noi stessi e con gli altri. conoscere, Perle preziose per al meglio conservare e usare l’italiano FAUSTO RASO • n. 40 marzo-aprile 2017 63 siamo stati mentre scriviamo, hissà quante volte, o sulla giusta grafia di una parola assaliti da dubbi sull’esatta frase. Si scrive nel contesto di una collocazione di un termine obbiettivo? Un o? Obiettivo oppure insegniamo o insegnam chissà quante pò con l’accento? E un o l’apostrofo po’ con errori grossolani e arrabbiati nel vedere volte ci siamo stupiti pronunciadi giornale o sentiamo mentre leggiamo articoli Per dissipare dubbi servizio televisivo. re frasi durante un in soccorso i e sintattici ci vengono grammaticali, ortografic in un unico lingua italiana, qui raccolte pubblile preziose perle sulla che Fausto Raso, giornalista libro. Si tratta degli articoli linguistiche, che ato alle problemati cista da sempre appassion che, dal 2005, e blog e in particolare riviste su ha pubblicato riviste inCAMPER Tutti a scuola delle appaiono sulla rubrica a sé, non c’è un storia una è Ogni “perla” e Nuove Direzioni. dalla fine, andare può iniziare dall’inizio, ordine di lettura, si è comunque rileggerli. Il consiglio a caso, saltare paragrafi, un nuovo spirito banchi di scuola, con quello di tornare sui Semmai potreme più consapevole. disinteressato, curioso potremmo appassionati alla materia, mo accorgerci d’esserci e ancora di più che è esaltante apprender addirittura scoprire di ogni parola e , scavare fino al fondo i segreti del linguaggio i che componmeccanism i studiare volerne imparare altre, e dei nostri pensieri. corretta espression la per frasi le gono di relazione sociale, la principale forma in Perché la lingua è vuol dire mettersi a profondamente amarla e conoscerl gli altri. con noi stessi e con intima comunicazione Grazia Semeraro iazione Nazionale Presidente dell’Assoc e Viaggiatore” Cittadino “Nuove Direzioni - Autore Fausto Raso Progetto grafico Andrea Biancalani Anno di pubblicazione 2016 Pagine 322 Circolazione stradale GARMIN nüviCam LMT-D GARMIN dezlCam LMT-D GARMIN Drive Assist 50 LMT-D Utilizzo e dimensioni Utilizzo e dimensioni Utilizzo e dimensioni Accensione rapidissima. Si accende in 7 secondi e inizia subito la registrazione in background. Quando il dispositivo perde alimentazione (veicolo a chiave disinserita) va in un sonno profondo. All’accensione del veicolo, torna a essere operativo. Questa situazione fa sì che il dispositivo non sia mai spento davvero. Per spegnerlo in modo definitivo, qualora abbia dato problemi di funzionamento, è necessario, mantenere premuto il pulsante di accensione/ spegnimento per più di 5 secondi e, al suo rilascio, rispondere alla domanda di spegnimento del dispositivo. Accettando, il nüviCam si spegne e alla sua riaccensione avrete il dispositivo privo degli eventuali errori dell'esecuzione precedente. Accensione rapidissima. È identico al nüviCam Accensione rapida. L'accensione è di poco più lenta dei modelli a confronto della stessa casa, ma in generale è pronto in circa 9 secondi. Appena pronto, la dash cam integrata inizia subito a registrare. La parte di navigazione entra in funzione appena agganciati i satelliti e comunque subito pienamente operativa tutta la parte dei menu. Dimensioni: cm 18,3(L) x 9,4(A) x 1,5(P) Dimensioni: cm 18,3(L) x 9,4(A) x 1,5(P) Dimensioni: cm 14(L) x 8,4(A) x 2,1(P) GARMIN nüviCam LMT-D GARMIN dezlCam LMT-D GARMIN Drive Assist 50 LMT-D Pregi rilevanti Pregi rilevanti Pregi rilevanti Potete vedere nella colonna delle caratteristiche comuni ciò che contraddistingue il nüviCam perchè è l'apripista dei dispositivi Garmin di questo tipo, quindi i modelli successivi hanno ereditato le sue funzionalità. Potete vedere nella colonna delle caratteristiche comuni ciò che contraddistingue questo navigatore. Del tutto simile al nüviCam per quanto riguarda tutte le sue caratteristiche ma con delle migliorie perchè di fattura più recente: - Ricevitore del traffico più performante - Sistema di riconoscimento vocale più rapido e reattivo - Nonostante il display sia di 5'' è ancora leggibilissimo e non distrae in maniera eccessiva. - Del tutto simile al nüviCam ad eccezione del sistema di collisone frontale che manca totalmente. - Sistema di settaggio profili veicolo senza dimensioni specifiche, autocarro e articolato con le dimensioni e peso da specificare. • n. 40 marzo-aprile 2017 64 La dash cam è tutela GARMIN nüviCam LMT-D GARMIN dezlCam LMT-D GARMIN Drive Assist 50 LMT-D PREGI RILEVANTI COMUNI A TUTTI E TRE I MODELLI TESTATI Registra e monitora in modo continuo ogni singolo percorso anche in modalità navigatore gps senza dover necessariamente avere in primo piano la funzionalità di videoregistrazione. Ottima qualità di registrazione. Salvataggio su microSD: • automatico a scrittura continua, che sovrascrive i video meno recenti non rilevanti e non salvati (perché privi di sinistri, ma contrassegnati non sovrascrivibili in presenza di un sinistro rilevato, come ad esempio tamponamento o incidente che provochi comunque una botta registrabile dall’accelerometro), senza il timore che il distacco della fonte di alimentazione possa provocare lo spegnimento improvviso, poiché ha una batteria tampone che le permette di continuare la registrazione anche subito dopo il distacco di alimentazione; • a richiesta, salva il video che interessa o il punto desiderato in modo da marcarlo per la non cancellazione. Il suo sensibile GPS e il suo sensibile accelerometro (dispositivo che si occupa di sapere se c'è stato un sinistro o un evento sopra la soglia di attenzione) permette di registrare tutto il percorso che si sta effettuando, visionabile ed estraibile successivamente dalla sua microSD (oppure semplicemente collegando il dispositivo con un cavetto al proprio PC) attraverso un programma da scaricare gratuitamente sul PC, per l'analisi del percorso effettuato. Nel video dunque vengono registrate le informazioni di viaggio in sovrimpressione in basso sulla sinistra dei video e delle fotografie se il segnale GPS è disponibile: GARMIN GG-MM-AAA HH24:MM: SS Latitudine Longitudine Velocità Km/h. In caso di sinistro è separabile dal suo alloggiamento per effettuare rilievi fotografici dell'incidente perché la sua batteria permette il suo uso anche senza alimentazione esterna. Il dispositivo funziona anche senza alimentazione esterna. Pertanto, poiché è anche navigatore, la sua batteria interna ne permette l’uso anche fuori dal veicolo per una navigazione a piedi o su un altro tipo di veicolo. Ottimo sistema per rivedere la galleria di filmati direttamente sul display. Menu comprensibile e semplice per le impostazioni necessarie poiché provvisto di una caratteristica molto all’avanguardia che è il Comando Vocale, con il quale, infatti, si riesce a entrare in un menu che consente una navigazione serena e senza l’uso delle mani. Consente al guidatore, ma anche ai passeggeri di accedere al menu di navigazione, di ricerca strade, di telefono connesso via bluetooth per una chiamata vivavoce, oppure semplicemente per ridurre il volume o la luminosità dello schermo. Basta pronunciare la parola ‘Comando Vocale’ o anche solo 'Comando', che subito viene chiamato ad ascoltare i nostri comandi. Utilissimo il suo avvertimento di prossimità d’incidente frontale, di avvicinamento improvviso quindi con il veicolo che ci precede (solo sul nüviCam e Drive Assist, grave assenza sul dezICam). Utilissima anche la sua funzione di avvertimento attraversamento in altra corsia (strisce continue o discontinue). Infatti, l'accelerometro e la fotocamera verificano se di fronte a noi c'è un ostacolo e il nostro veicolo sta procedendo senza la necessaria decelerazione per evitare l'impatto, oppure se il nostro veicolo supera una delle linee di demarcazione fine corsia. Emette un suono di avvertimento e un’immagine di pericolo viene visualizzata in alto sul suo grande display. Utile la segnalazione della presenza di autovelox perché evidenziano la pericolosità nella strada. Dash cam non esclude Navigazione, e viceversa, è quindi indice di utilizzo di un processore elettronico molto veloce. L'alimentazione avviene con un cavetto, da accendisigari a miniUsb della Garmin. Valido software per PC in dotazione per l'analisi del video e del percorso effettuato con visualizzazione percorso su Google Maps in tempo reale di visualizzazione. • n. 40 marzo-aprile 2017 65 Circolazione stradale GARMIN nüviCam LMT-D GARMIN dezlCam LMT-D GARMIN Drive Assist 50 LMT-D DIFETTI RILEVANTI COMUNI A TUTTI E TRE I MODELLI TESTATI Necessità di aggiornamento appena dopo l’unboxing e la prima ricarica (cioè appena tolto dalla scatola e messo in carica). È alquanto scomodo avere un sistema embedded (cioè nato così com'è) che è subito da aggiornare. Benché sia spiegato molto bene come si eseguono le operazioni di aggiornamento, i modelli in test non erano in grado di eseguire una ricerca di indirizzi e città, senza aggiornamento, e quindi non potevano accettare comandi touch e vocali nella ricerca indirizzi. Nonostante mostrassero la mappa e la posizione del veicolo e tutte le funzionalità aggiuntive, non consentiva di navigare verso una destinazione da cercare ma solo la navigazione a vista. Dopo l’aggiornamento tutto è filato liscio e pienamente funzionante. Per eseguire l’aggiornamento, è necessario prima di usarlo per la prima volta, metterlo in carica. Infatti c’è il pericolo che il navigatore essendo nuovo e non carico, si scarichi durante l’operazione, anche se abbiamo notato comunque che se connesso al PC, per le operazioni di aggiornamento, non si scarica perchè alimentato a sufficienza per non spegnersi. Ma come metterlo in carica la prima volta ? Senza accessori, al volo non si può, o meglio, basterebbe fare un percorso con dispositivo spento ma collegato al veicolo per un’ora circa. Se vogliamo averlo pronto senza usare il veicolo dobbiamo procurarci il dispositivo a poco prezzo illustrato qui sotto. Come vedete è un trasformatore da 220V casalinghi a 12V da veicolo che simula l’accendisigari. Quindi, utilizzando questo alimentatore, dovete collegare il cavo principale al navigatore; così sarà come se esso fosse collegato a un veicolo. In questo modo si potrà ricaricarlo in un tempo ragionevole (circa 2 ore). Una volta ricaricato, invece, si potrà usare il cavetto in dotazione per connetterlo al vostro PC per scaricare gli aggiornamenti attraverso il programma scaricabile dal sito Garmin Express come indicato più volte nelle istruzioni e dallo stesso navigatore. I difetti più importanti li abbiamo verificati però nel percorso proposto da tutti i navigatori testati. Il dezlCam si è visto all'altezza nell'uso come profilo autocarro e si è dimostrato utile a non proporci strade inadeguate agli autocarri delle dimensioni da noi settate. Gli altri due prodotti nüviCam e Drive Assist ci hanno proposto talvolta strade inadeguate anche alla dimensione dell'autoveicolo che abbiamo usato per i nostri test. Nelle nostre conclusioni di fine articolo troverete spunti interessanti. • n. 40 marzo-aprile 2017 66 La dash cam è tutela ESEMPI DI RIPRESA SERALE CON DUE TIPOLOGIE DI DASH CAM GARMIN DASH CAM 35 (solo dash cam) GARMIN nüviCam LMT-D (navigatore con dash cam integrata) In questi due test di ripresa serale, potete notare come si ha una discreta visione della scena in entrambi i dispositivi testati; i gruppi ottici non introducono aberrazioni cromatiche e le immagini riprese non soffrono di importanti distorsioni e flares. Quindi massima libertà di scelta tra i due dispositivi, se non per esigenze di avere navigatore con dash cam integrata. • n. 40 marzo-aprile 2017 67 Circolazione stradale GARMIN nüviCam LMT-D GARMIN dezlCam LMT-D GARMIN Drive Assist 50 LMT-D Conclusioni Conclusioni Conclusioni Dash cam e Navigatore per il mercato Prosumer. Ho puntato il dito sulla sua funzione di dash cam ma è davvero un bellissimo dispositivo. Considerato che è anche navigatore, quelli della Garmin non hanno lasciato niente al caso. Infatti, la dash cam, come già accennato, inizia subito la registrazione a chiave inserita ancora prima che il sistema di navigazione sia pronto, quindi massima attenzione alla sicurezza. Il sistema a mani libere a controllo vocale consente il suo utilizzo veramente in un modo tutto futuristico e molto comodo. L'ampio display a 6'' consente di usare il touch anche in modo sicuro. Ripeto che il display touch non è da usare durante la guida (c'è un blocco disattivabile dall'utente) e che le funzioni necessarie alla navigazione sono tutte accessibili tramite il comando a voce pronunciando la parola 'Comando Vocale'. Si riesce comunque a usare il touch stando comodamente al sedile di guida. La quantità di tecnologia usata è tale che rende il dispositivo un po' più complesso nella sua configurazione iniziale. È infatti necessario connetterlo al pc per effettuare sia l'aggiornamento del sistema sia l'aggiornamento delle mappe. Una piccola nota negativa è sicuramente la mancanza di un alimentatore che permetta di usarlo fuori dal veicolo, perché alla prima accensione la batteria non consente di fare un aggiornamento senza il rischio che il dispositivo si spenga; ed è un guaio, perché durante l'aggiornamento del firmware non deve avvenire mancanza di alimentazione al dispositivo. Consigliato a chi non ha problemi di spazio nell'abitacolo del proprio autoveicolo. Dash cam e Navigatore per il mercato Prosumer. Il sistema è identico al nüviCam con la differenza che l'utenza di destinazione è alla guida di mezzi pesanti o autocarri. Il settaggio dei vari profili da scegliere prima di navigare consente di inserire le dimensioni e il peso del proprio mezzo. Questo consente di non includere nella navigazione percorsi e strade in cui è interdetta la percorrenza da parte di autocarri e mezzi pesanti. Tutto quindi rivolto ai guidatori di mezzi pesanti che vogliono un prodotto solido e che li accompagni in modo sicuro durante la guida. Il consiglio però è quello di usarlo davvero sui mezzi per cui è stato concepito. Noi lo abbiamo testato anche in città con il profilo di autocarro e come ci si aspettava, ci faceva fare strade alternative alla città, in quanto le dimensioni del mezzo erano non adatte alla circolazione cittadina. Lo abbiamo provato anche con profilo autoveicolo ma non consente in questo caso di settare le dimensioni e peso del veicolo, pertanto poi si riduce l'utilizzo come se fosse il nüviCam. Consigliato agli utenti di autocarri e articolati che vogliono la sicurezza di una dash cam e la versatilità di un navigatore. Dash cam e Navigatore per un mercato competitivo. Tutto il sistema è ottimizzato per l'uso quotidiano. Pochissima manutenzione. È molto più facile da usare rispetto al nüviCam e al dezlCam. Presenta dimensioni contenute ed è occultabile facilmente nel portaoggetti quando non in uso. Più effetto plastica ma leggero e maneggevole. Potente la funzionalità dei comandi vocali. Utilissima la funzione di salvataggio video con un camando vocale. Si comporta bene sia nella navigazione che è fluida e comprensibile, sia nella gestione della dash cam. Consigliato a chi vuole un navigatore con dash cam di dimensioni contenute. Prezzo*: 399,00 euro Prezzo*: 469,00 euro Prezzo*: 329,00 euro * Il prezzo riportato è indicativo e variabile, riferito al momento della stampa • n. 40 marzo-aprile 2017 68 La dash cam è tutela Qualità costruttiva Sistema Ottico Batteria Sistema di Registrazione A/V GPS Accelerometro Display e Menu Supporto di Fissaggio Installazione Utilizzo e Dimensioni Rating Medio GARMIN nüviCam LMT-D GARMIN dezlCam LMT-D GARMIN Drive Assist 50 LMT-D 5 5 4 5 3 5 5 5 5 5 5 4 4 5 4 5 5 5 5 5 4 5 4 5 3 5 5 3 3 4 4.7 4.7 4.1 MANTENERE SEMPRE LA DISTANZA DI SICUREZZA DA CHI CI PRECEDE • n. 40 marzo-aprile 2017 69 Circolazione stradale CONSIDERAZIONI FINALI Le nostre conclusioni ci hanno portato a fare delle riflessioni importanti sulle dash cam e sui navigatori con dash cam: • Incentivare l'uso delle dash cam su ogni veicolo pubblico e privato per implementare la sicurezza stradale e sventare falsi incidenti con pedoni e ciclisti. • Comprendere se l'utente è aiutato nell'esperienza dell'uso dei navigatori con dash cam integrate, proponendo scelte delle tipologie di percorsi da evitare o da includere per raggiungere la destinazione. • Capire se ci sono i margini di lavoro e quali dispositivi implementano dash cam e Navigatore con al possibilità di scelta delle dimensioni del proprio veicolo, così da non trovarsi in strade più piccole del proprio mezzo. • Valutare se l'utente necessita di navigatore con dash cam o solo dash cam. Chiamati i customer care di Garmin e TomTom, per iniziare dal supporto all'utenza e sondare il terreno. La domanda ai due customer care è stata chiarissima e chiarissime sono state le loro risposte. La nostra domanda: Quale dei vostri modelli di navigatore (attuale e in uscita) ha la possibilità di inclusione nel percorso i seguenti tipi di strade? A - Autostrade (chiamate 'a pedaggio') B - Strade Statali C - Strade Provinciali D - Strade urbane di scorrimento E - Strade urbane di quartiere F - Strade locali G - Sterrate Gbis - Tutte H - Percorso più breve I - Percorso pià veloce La risposta da Garmin e TomTom: Tutti i nostri navigatori hanno la scelta solo per i punti: A - Autostrade G - Sterrate H - Percorso più breve I - Percorso più veloce Questi appunto i primi risultati Garmin contro TomTom: Mancano quindi su tutti i dispositivi di navigazione le possibilità di inclusione ed esclusione di queste tipologie di percorso: B - Strade Statali; C - Strade Provinciali; D - Strade urbane di scorrimento; E - Strade urbane di quartiere; F - Strade locali; L'uso dei Navigatori con dash cam integrate sembra essere la scelta migliore anche per la buona gestione delle registrazioni effettuate. Abbiamo constatato però che non c'è sul mercato un navigatore integrato dash cam che abbia la possibilità di scegliere la tipologia di strade a seconda delle dimensioni del veicolo e che effettivamente il navigatore rispetti tale scelta anche per autoveicoli e non solo per autocarri e articolati. Quindi, che, a seconda della grandezza e peso dell'autoveicolo, eviti le strade pressoché simili alla larghezza del veicolo, per non mettere l'utente in difficoltà. È penalizzante per coloro che non se la sentono di fare strade strettissime e penalizzante per coloro che si aspettano da un prodotto di fascia alta, tale funzionalità. Consigliamo l'utente che non ha confidenza con il navigatore, di utilizzare un sistema solo dash cam. Speriamo che qualcosa venga implementato nelle prossime versioni dei navigatori con dash cam, perché allo stato attuale i sistemi integrati che abbiamo testato, hanno messo in difficoltà diversi utilizzatori, portandoli a fare delle strade inadeguate. • n. 40 marzo-aprile 2017 70 TITOLO CATEGORIA Rapporto rifiuti speciali Rapporto rifiuti speciali Luci e ombre di uno smaltimento e di un riciclaggio ancora non adeguati di Pietro Massimiliano Bianco Tra le numerose funzioni dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale vi è la raccolta di dati inerenti ai rifiuti, causa di numerose emergenze per l’incapacità, almeno a livello locale, di seguire gli esempi di altre nazioni, in grado di raggiungere anche il 90% di raccolta differenziata. Una particolare classe di rifiuti, quelli speciali, rappresenta una potenziale fonte di minacce per la salute pubblica e ambientale. Si definiscono “speciali” tutti i rifiuti non urbani, prodotti da industrie e aziende; si differenziano in “non pericolosi” e “pericolosi”. Ogni anno, in Italia, si producono oltre 100 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui circa 27 milioni di rifiuti solidi urbani e 73 milioni di rifiuti speciali. Di questi ultimi una parte consistente, circa 3,5 milioni di tonnellate, sono classificati come tossici e nocivi. I rifiuti “pericolosi” sono generati dalle attività produttive; essi contengono sostanze tossiche e nocive in concentrazioni tali da conferire pericolo (ad esempio, raffinazione del petrolio, processi chimici, industria fotografica, industria metallurgica, produzione conciaria e tessile, impianti di trattamento dei rifiuti, ricerca medica e veterinaria). Secondo stime del Ministero dell’Ambiente, la percentuale di rifiuti smaltiti in impianti tecnologicamente adeguati è pari a circa il 65-70%, mentre il rimanente 30-35% finisce in discariche abusive, o altrimenti trattato in modo non regolamentare (circa 30-35 milioni di tonnellate). Le discariche abusive di materiali riciclabili e pericolosi sono ancora frequenti in Italia • n. 40 marzo-aprile 2017 71 Scienze Per quanto riguarda i rifiuti regolamentari, il quadro nazionale di riferimento è fornito dal Rapporto Rifiuti Speciali, giunto alla sua quindicesima edizione, frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Servizio Rifiuti dell’ISPRA, in attuazione di uno specifico compito istituzionale previsto dall’art.189 del d.lgs. n. 152/2006. I dati1 relativi alla produzione totale dei rifiuti pericolosi e non pericolosi mostrano che, nel 2012, nell’UE-28 sono stati prodotti circa 2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti (tabella 1.1), di cui il 96% non pericolosi (pari a circa 2,4 mi- Per quanto riguarda il riciclaggio, pur con i tanti problemi relativi alle contaminazioni del passato, l’Italia non sfigura rispetto al resto dell’Unione Europea, anche se, naturalmente, molto resta da fare per la riduzione della produzione dei rifiuti e, soprattutto, per l’efficienza nel loro riciclo e la messa in sicurezza. Il recupero di materia si attesta nell’UE-28 al 45,7%. Le percentuali di recupero vanno dall’1,1% della Bulgaria all’80,3% della Slovenia. L’Italia si attesta al 75,9%, seguita dal Belgio al 73,2%, dalla Germania al 69,2% e dal Lussemburgo al 64,3%. Tonnellate di rifiuti speciali per abitante nelle nazioni dell’Unione Europea liardi di tonnellate) e il 4% pericolosi (pari a circa 99,4 milioni di tonnellate). La produzione di rifiuti pericolosi negli Stati membri dell’UE variava, sempre nel 2012, da un minimo di 27 kg per abitante in Grecia a un massimo di 593 kg per abitante in Lussemburgo. Esaminando la produzione di rifiuti per abitante si osserva che l’Italia è tra i paesi che ne produce meno. Dai confronti con i paesi del Nord Europa si comprende, quindi, che i problemi di gestione dipendono unicamente dall’incapacità amministrativa. 1 Tratti da Eurostat e integrati dall’ISPRA per quanto riguarda l’Italia La buona capacità di recupero a livello industriale deriva dalla peculiarità dell’Italia nel contesto delle economie avanzate: essendo un paese povero di materie prime, ha costruito un’industria manifatturiera basata in maniera significativa sull’impiego di intermedi, rottami e materiali di recupero. L’industria siderurgica italiana è, diversamente dalla gran parte della siderurgia europea, prevalentemente fondata sulla tecnologia dell’arco elettrico, alimentata da rottami. La produzione di alluminio, pur essendo l’Italia il secondo produttore europeo, è interamente basata su alluminio secondario. L’industria delle materie plastiche, diventata principalmente 1 • n. 40 marzo-aprile 2017 72 Rapporto rifiuti speciali un’industria di trasformazione, è in maniera consistente alimentata con fibre di recupero e, a differenza della generalità degli altri paesi europei, la gran parte della raccolta interna è riciclata in Italia e non esportata. L’industria cartaria è priva di cicli integrati e di produzione di pasta di cellulosa, e dipende dai maceri. La capacità di riciclo del sistema industriale non è però associata a un’altrettanta efficienza della selezione dei materiali in area urbana. A livello europeo l’Italia ha una discreta performance, con riferimento allo smaltimento in discarica: si passa da percentuali inferiori al 10% nei Paesi Bassi (3,3%) e in Belgio (7,6%), al 98,6% in Bulgaria. Lo smaltimento in discarica si attesta a percentuali inferiori al 20% in Slovenia (12,6%), Italia (17,7%), Germania (18%), Danimarca (19%) e Repubblica Ceca (19,9%). Vi è da notare, per comprenderne la portata, che i rifiuti speciali prodotti in Italia, nel 2014, sono oltre quattro volte quelli urbani: 130,6 milioni di tonnellate, a fronte di 30 milioni di tonnellate di urbani. Si registra un consistente aumento nella produzione totale: +5% tra 2013 e 2014 (oltre 6,1 milioni di tonnellate). La crescita è imputabile prevalentemente ai rifiuti speciali non pericolosi, da operazioni di costruzione e demolizione e da quelli derivanti dal trattamento dei rifiuti e delle acque reflue. I rifiuti speciali pericolosi, invece, si mantengono sostanzialmente stabili (+0,3%). Le attività economiche che producono più rifiuti speciali (pericolosi e non pericolosi) sono le costruzioni e le demolizioni (39,7%), cui seguono le attività legate al trattamento dei rifiuti e al risanamento ambientale (27,4%) e il settore manifatturiero (20,5%). Ripartizione percentuale della produzione totale dei rifiuti speciali per attività economica, anno 2014 (Fonte ISPRA, 2016) • n. 40 marzo-aprile 2017 73 Scienze I rifiuti speciali pericolosi sono soprattutto prodotti dal settore manifatturiero (39%), seguito dal trattamento dei rifiuti e attività di risanamento ambientale (29,9%) e dal settore dei servizi, del commercio e del trasporto (20,7%). Nell’ambito del comparto manifatturiero, il 27% circa (935 mila tonnellate) proviene dal settore della metallurgia, seguito dalla fabbricazione di prodotti chimici (18,4%), di prodotti farmaceutici di base e preparati (12,5%) e dalla fabbricazione di coke e dei prodotti derivati dalla raffinazione del petrolio (11,5%). Una buona notizia, rispetto all’enorme quantità di rifiuti prodotti, è che nel 2014 sono stati riciclati o smaltiti più rifiuti di quelli prodotti. Sono 133,8 milioni di tonnellate, a fronte di una produzione di 130,5. Il recupero di materia da rifiuti speciali (ad esempio, il riciclo dei metalli, il recupero dei materiali da demolizione per opere stradali eccetera) si conferma la forma di gestione più utilizzata (62,4%). Il dato conferma le buone performance dell’Italia in UE quanto a riciclo dei rifiuti speciali (oltre il 75%), se si considera che la media UE-28 è del 45,7%. Migliore dell’Italia è la Slovenia (80,3%) e subito dopo Belgio (oltre 73%), Germania (70% circa). È soprattutto l’operazione di “riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche” a incidere sul totale (47,1%): tali rifiuti sono, perlopiù, derivanti da attività di costruzione e demolizione. Sistemi di smaltimento dei rifiuti speciali in Italia Si registra una diminuzione nell’utilizzo dei rifiuti speciali per produrre energia (-4,7% rispetto al 2013). Sono 2,1 milioni di tonnellate quelli avviati a recupero energetico. Tra le risorse più utilizzate, il biogas (36,3%), soprattutto gas metano derivante dalla decomposizione dei rifiuti; i rifiuti della lavorazione del legno, carta e affini (33,5%), dal trattamento meccanico di rifiuti (11,1%) e i rifiuti combustibili (6,4%). L’obsoleto e dannoso incenerimento è ancora utilizzato come soluzione finale per il trattamento di questo tipo di rifiuti. Sono state 1,4 milioni le tonnellate di rifiuti speciali bruciate complessivamente nel 2014, 540 mila tonnellate in più rispetto all’anno precedente. Per il 70,8%, a essere bruciati sono stati i rifiuti non pericolosi. La Lombardia è la Regione che ne ha inceneriti di più: il 56,2% del totale dei rifiuti speciali e il 39,4% dei rifiuti pericolosi. Non appare del tutto razionale la gestione dei rifiuti speciali, analizzando i dati relativi all’import-export. La quantità totale di rifiuti speciali esportata diminuisce del 4,7% tra 2013 e 2014, passando da 3,4 a 3,2 milioni di tonnellate, mentre i rifiuti speciali importati in Italia nel 2014 sono circa 6,2 milioni di tonnellate, che corrispondono a un aumento del 7,6% rispetto al 2013. Quindi, un paese che fa fatica a smaltire i propri rifiuti importa materiali pericolosi da altri paesi. Anche qui si conferma la necessità di una razionalizzazione dei sistemi di gestione che sappia travalicare, pur nel dovuto rispetto per l’occupazione, i meri interessi delle ditte private. Degli oltre 3 milioni di tonnellate, 889 mila tonnellate di rifiuti vanno in Germania (il 27,7%) e sono prevalentemente rifiuti pericolosi, provenienti dagli impianti di trattamento dei rifiuti, delle acque reflue, della potabilizzazione dell’acqua, dalle operazioni di costruzione e demolizione. Per quanto attiene la Cina invece, nel 2014, come per gli anni precedenti, l’importazione dall’Italia, pari a 278 mila tonnellate, è costituita dai soli rifiuti non pericolosi. I rifiuti maggiormente esportati in Cina sono rifiuti di carta e cartone, prodotti dal trattamento meccanico di rifiuti (79 mila tonnellate). Quindi, materiali che, riciclati in loco, ridurrebbero la pressione sui boschi per la produzione di pasta • n. 40 marzo-aprile 2017 74 Rapporto rifiuti speciali Sono ancora troppi i rifiuti riciclabili che finiscono in discariche abusive di cellulosa (che per la maggior parte importiamo). Per la produzione di carta, l’Italia importa oggi un milione di tonnellate di pasta di cellulosa da alberi, mentre per la produzione di pannolini e pannoloni l’importazione di pasta di cellulosa arriva a 1,2 milioni di tonnellate. L’Italia sta recuperando sul ciclo dei rifiuti, ma molto deve essere ancora fatto per una loro riduzione, attraverso opportuni incentivi economici che favoriscano gli ecoimballi e processi produttivi a basso o nullo impatto. Inoltre è necessario, con alti costi, risanare migliaia di ettari di terreni, contaminati da decenni di attività, quasi indisturbata, della criminalità organizzata nel ciclo dei rifiuti. Si è stimato che, per ogni euro che le “Ecomafie” hanno guadagnato dai traffici illeciti di rifiuti, lo Stato ne dovrà spendere almeno 10 per bonificare i luoghi contaminati dalle discariche pirata2. Inoltre, l’eccessivo peso del settore costruzioni denuncia sia l’incapacità di recuperare le materie residuali prodotte dalle attività edilizie, sia un loro eccessivo sviluppo rispetto all’economia nazionale, in relazione anche al danno ecologico che provocano sia direttamente attraverso l’occupazione di suolo, sia indirettamente attraverso la produzione di rifiuti speciali. BIBLIOGRAFIA ISPRA, 2016. Rapporto Rifiuti Speciali. http://www.isprambiente.gov.it/it/events/ presentazione-201crapporto-rifiuti-speciali-2016201d 1. 2 Ten. Col. Dott. Nicola RAGGETTI. Comandante Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri in: Lo smaltimento dei rifiuti e gli interessi della criminalità organizzata. Napoli.it, 18 settembre 2016. 2. http://www.internapoli.it/articolo.asp?id=1629 2 • n. 40 marzo-aprile 2017 75 TITOLO CATEGORIA Scienze Rifiuti solidi urbani Un'emergenza su scala planetaria in collaborazione con l'Ufficio Stampa CNR Dal 2010, per la prima volta, la maggior parte della popolazione mondiale vive in una città e questa percentuale continua a crescere. Cento anni fa vivevano in un’area urbana 2 persone su 10, nel 1990 meno di 4, entro il 2050 si stima che saranno 7 su 10. La quantità di RsuRifiuti solidi urbani sta crescendo anche più velocemente: i circa 3 miliardi di abitanti delle città dieci anni fa generavano circa 0.64 kg di Rsu pro-capite al giorno (0,68 miliardi di tonnellate l’anno); ad oggi 1,2 kg pro-capite al giorno (1,3 mld di tonnellate annue). Entro il 2025, 4,3 miliardi di residenti urbani produrranno circa 1,42 kg di rifiuti per persona, per un totale di 2,2 mld di tonnellate all’anno. management, con l’obiettivo di trasformare i rifiuti in una risorsa utilizzabile dalla collettività, con il coinvolgimento di istituzioni, organizzazioni, policy maker, aziende ed esperti. Grande attenzione sarà riservata al contributo che la ricerca scientifica e tecnologica può e deve dare per promuovere un circuito virtuoso basato sulle ‘3R’, Reduce, Re-use, Recycle. “La gestione dei rifiuti solidi urbani, del riciclo, del riutilizzo dei materiali e della produzione di energia dagli scarti, costituiscono alcune tra le sfide più importanti e globali per l’umanità, perché generano ricadute dirette nell’ambito della salute e del benessere pubblico, della sicurezza dei lavoratori, oltre che dell’economia verde”, Di cosa si tratta: Si è tenuto a Roma, al Cnr, la Iupac Chemrawn Conference sul problema dei Rsu, a oggi 1,3 mld di tonnellate annue, entro il 2025 quasi il doppio. La ricerca può e deve contribuire alle '3R', Reduce, Re-use, Recycle e alla strategia Rifiuti Zero Circa 300 esperti provenienti da Paesi industrializzati e in via di sviluppo stanno prendendo parte alla XXI Conferenza internazionale sulla gestione dei rifiuti solidi urbani Solid Urban Waste Management, organizzata a Roma dal 6 all’8 aprile dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e dallo Iupac Chemrawn Committee (Chemical Research Applied to World Needs). Tre giorni di dibattiti e incontri in tema di waste spiega il chair Mario Malinconico, ricercatore dell’Istituto dei polimeri, compositi e biomateriali del Cnr. “Uno dei tratti fondamentali della Conferenza è l’attenzione ai Paesi svantaggiati: la questione della gestione dei rifiuti, per la quale si sta cercando faticosamente una soluzione nelle metropoli occidentali, si ripropone in maniera ancora più urgente e drammatica in quelle asiatiche, • n. 40 marzo-aprile 2017 76 Rifiuti solidi urbani africane e sudamericane, creando spesso delle emergenze sanitarie”. I flussi di materia ed energia variano notevolmente tra le diverse megalopoli: “New York ha una produzione di rifiuti solidi 19 volte maggiore di Dacca, capitale del Bangladesh, così come un consumo pro capite di energia 28 volte più elevato di quello della città indiana di Kolkata e un consumo d’acqua 23 volte più elevato di Giakarta, capitale dell’Indonesia”, prosegue Malinconico. “Ovviamente New York o Los Angeles sono anche città con alti indici di produttività, sviluppo economico e sociale e in questi contesti il problema principale è rendere più sostenibile l’impiego delle risorse per mitigare gli effetti ambientali. Nei paesi in via di sviluppo, in particolare nel Sud Est Asiatico, invece, una larga fascia della popolazione non ha un accesso al livello minimo di risorse e la priorità è arrivare a uno standard di vivibilità in tutti i quartieri, ma non mancano anche qui problemi di sostenibilità: in città come Buenos Aires o San Paolo, circa il 70 per cento dell’acqua potabile va sprecato e Hong Kong produce quasi 14mila tonnellate di rifiuti solidi al giorno”. L’evento è organizzato con il patrocinio dei ministeri dell’Ambiente, per lo Sviluppo economico, della Salute e di Kyoto Club, Atia-Iswa, Fondazione sviluppo sostenibile e Green Management Institute. È la prima volta che un evento della Iupac, la più prestigiosa organizzazione mondiale della chimica, ha luogo in Italia su questo tema. Il Comitato organizzatore ha previsto l’erogazione di borse di studio a favore di giovani chimici provenienti dai Paesi in via di sviluppo impegnati in progetti di ricerca in questo ambito. Tra gli ospiti Workineh Kelbessa, professore di filosofia presso l’Università di Addis Abeba (Etiopia), e Paul Connett, professore emerito di chimica ambientale presso la St. Lawrence University di Canton–New York e tra i fondatori della strategia Rifiuti Zero (Zero Waste) che mira a raggiungere il riciclaggio del 100%, ritirando dal commercio tutti i prodotti non riciclabili. INFO SULLA RICERCA Mario Malinconico, Ipcb-Cnr [email protected] • n. 40 marzo-aprile 2017 77 TITOLO CATEGORIA Salute Alla ricerca di un bel sorriso Vantaggi e svantaggi degli allineatori dentali invisibili testo di Ciro Vitiello e Antonio Nappo - foto di Riccardo Marrani e Barbara Mariti Laboratorio di ortodonzia Negli ultimi anni, in una società dove il concetto dell’estetica e della visibilità risulta essere sempre più importante, e spesso più determinante di ciò che si pensi, anche in campo odontoiatrico si stanno affinando tecniche per migliorare il sorriso, che in molti casi è il nostro primo biglietto da visita, senza l’uso dei tradizionali apparecchi metallici, realizzando così il desiderio di molti di poter avere una dentatura perfetta senza interferenze con la vita quotidiana. Da tempo, ma ancora non molto conosciuti, sono arrivati gli allineatori dentali. Nonostante agiscano solo all’interno della cavità orale spostando gradualmente i denti permetteranno di avere sia una migliore chiusura della bocca sia una miglior postura di viso e labbra. Nel 1945 il dott. H.D. Kiesling immaginò che un giorno la moderna tecnologia avrebbe utilizzato una serie di posizionatori dentali in grado di produrre i movimenti necessari per un trattamento ortodontico. La tecnica delle mascherine ortodontiche esiste da decenni, ma negli ultimi anni, grazie alle innovazioni tecnologiche, si può ottenere • n. 40 marzo-aprile 2017 78 Alla ricerca di un bel sorriso maggior precisione, sicurezza e prevedibilità del risultato finale. Il primo sistema è stato sviluppato in California da due studenti di ingegneria dell’Università di Stanford, Kelsey Wirth e Zhia Chishti. Nasce nel 1999 negli Stati Uniti Align Tecnology la prima azienda al mondo che registra il proprio marchio e inizia la sua produzione di mascherine ortodontiche. La loro intuizione è stata valutare che la moderna tecnologia Tac e i processi di produzione computerizzati, che usano la stereolitografia in 3D, possono essere utilizzati per produrre degli allineatori personalizzati, estremamente accurati e quasi trasparenti che permettono lo spostamento dei denti. Dopo più di 10 anni di ricerche e la nascita di altre aziende produttrici di allineatori, nel 2010, a Stoccolma, prende vita il primo congresso scientifico per l’ortodonzia con allineatori dentali, organizzato da Deutsche Gesellschaft Fur Aligner Orthodontie. In questa occasione, più di 300 esperti hanno esposto il loro pensiero e i loro studi in merito a questo innovativo metodo, portandosi verso livelli tecnologici sempre più sofisticati. Esistono diversi materiali, ma il materiale più usato che compone le mascherine è il polietilene-tereftalato modificato con glicole, codificato con il nome di Pet-G. Questo è un materiale piuttosto semplice da lavorare e termoformare, caratteristica che combinata alla sua trasparenza e brillantezza, all’elevata resistenza agli urti e alla sua compatibilità con gli alimenti e il cavo orale (e totalmente riciclabile) lo rendono un materiale di qualità superiore. Vediamo ora più da vicino come funziona il trattamento. Si tratta di modificare la posizione dei denti attraverso l’uso di un set di allineatori di plastica trasparente (da cui ne deriva la sua maggior caratteristica “invisibile”) che se utilizzati costantemente per un periodo di tempo più o meno breve è in grado di far tornare il paziente ad essere orgoglioso del proprio sorriso. Gli allineatori dentali vengono modellati per aver una forma adatta ai miglioramenti che dovrà compiere l’arcata del paziente, ciascun allineatore sarà differente dal precedente solo di qualche decimo di millimetro che permetterà così di esercitare piccole sollecitazioni alla dentatura. Il momento in cui i denti si adattano completamente alle mascherine, segnerà il termine del ciclo di un allineatore (generalmente 15 giorni). A questo punto, s’indosserà con estrema facilità la successiva mascherina che seguirà lo stesso principio della precedente. Questo lavoro lento e graduale farà ottenere risultati in maniera fisiologica e naturale. Durante il trattamento per ottenere determinati cambiamenti ortodontici, a volte sono necessari gli “attachment”. Questi “bottoncini” hanno l’obiettivo di accrescere la ritenzione delle mascherine e aiutare il Sequenza di allineatori • n. 40 marzo-aprile 2017 79 Salute Attachment controllo dei movimenti dentali consentendo loro di avere miglior appiglio sulla dentatura. Sono creati in composito (dello stesso colore dei denti naturali) materiale usualmente utilizzato per le ricostruzioni dentarie, incollati sui denti con tecniche appropriate e riprodotti dalle mascherine. Altra fase di particolare rilevanza, qualora si presentino casi di malocclusioni e affollamento dentale, al fine di evitare l’estrazione, è lo “stripping”, che consiste semplicemente nel passare una striscia o fresa abrasiva tra i denti più affollati regalando così i millimetri di spazio necessario per procedere al meglio con la terapia scelta. Alla fine del trattamento ortodontico, per favorire la stabilità a lungo termine della correzione si effettua la contenzione. L’ortodontista consegnerà al paziente le mascherine che dovranno essere indossate generalmente la notte per un periodo decrescente: 4 mesi ogni notte, dal quinto all'ottavo mese a notti alterne, dal nono mese una notte a settimana. Da tener presente che gli allineatori dentali sono in grado di trattare un’ampia gamma di malocclusioni, come affollamento lieve e severo, Affollamento lieve Affollamento severo • n. 40 marzo-aprile 2017 80 Alla ricerca di un bel sorriso Diastema Morso aperto Morso profondo Morso incrociato diastema, morso profondo, morso incrociato e morso aperto, ma questi non sostituiscono integralmente l’ortognatodonzia tradizionale piuttosto che la chirurgia ortognatica; per questo è sempre consigliabile interfacciarsi con il proprio ortodontista di fiducia che valuterà e consiglierà al meglio in base alla situazione. Se l’ortodontista di fiducia ha confermato che si possono utilizzare gli allineatori, verrà contattato un laboratorio ortodontico specializzato e in possesso di uno scanner tridimensionale per applicazioni dentali. Infatti, attraverso la scansione a luce Led strutturata e a due telecamere HD dei modelli in gesso del cliente viene creato un prototipo virtuale 3D delle arcate dentarie. Un software 3D evoluto consente di spostare e allineare i denti, per dar vita agli stadi progressivi del movimento dei denti: dalla malocclusione iniziale all’occlusione finale. Terminato il setup (così viene chiamata la procedura per spostare i denti) il software 3D genera un file “STL” che viene inviato a una stampante 3D ad altissima definizione. Inizio cura Fine cura • n. 40 marzo-aprile 2017 81 Salute La stampante di prototipazione crea i modelli in resina necessari, contenuti nel file per ottenere ogni step del movimento dentale. La gestione informatica e la specializzazione del personale sono fondamentali per la produzione delle mascherine trasparenti e questo crea una lievitazione dei costi che si aggiungono a quelli dovuti spesso a investimenti aziendali e promozionali. Comunque, come per gli apparecchi fissi tradizionali (che prevedono dei costi a partire dai 1.900,00 euro), anche per gli allineatori i costi dipendono da caso a caso in base a tanti fattori che possono rendere più o meno complicato e lungo l’impiego delle mascherine. Mediamente si parte dai 2.500,00 euro conseguendo i seguenti vantaggi: • Trasparenza. L’apparecchio è trasparente, quasi invisibile, consentendo di parlare e ridere senza alcun imbarazzo o limitazione, per questo si adattano molto bene anche a quei pazienti che rifiutano ogni tipo di apparecchiatura multibrackets. Allineatori in situ • Igienico. La pulizia degli allineatori si compie in maniera autonoma senza il bisogno del dentista, basta utilizzare lo spazzolino con acqua fredda e detergenti consigliati dagli esperti. • Comprensibile. È un trattamento di facile comprensione perché consente di vedere il trattamento in maniera virtuale sul computer dell’ortodontista, questo lo renderà consapevole, non solo dei tempi e dei tipi di movimento ma anche dei suoi limiti. • Rimovibile. Mentre gli apparecchi fissi possono essere tolti solo da professionisti al termine della terapia, la mascherina può essere rimossa in qualsiasi momento lo si desideri per mangiare, bere, lavarsi i denti e per le occasioni speciali, mantenendo lo stile di vita del paziente immutato e una migliore igiene orale, per poi essere indossata nuovamente con grande facilità e semplicità. Trasparenza • Confortevole. Gli allineatori vengono realizzati dall’odontotecnico manualmente, rendendoli quindi unici per ciascun paziente, si adattano perfettamente alla loro dentatura fino a 1 mm oltre il margine dentogengivale evitando l’incorrere di irritazioni grazie ai bordi perfettamente levigati. Inoltre, non avendo attacchi metallici, caratteristica invece degli apparati fissi, non crea alcun fastidio ai tessuti interni della bocca. Ci sono anche degli svantaggi quali la necessaria autodisciplina nel paziente, dato che gli allineatori dentali devono essere indossati con regolarità per 20/22 ore al giorno e sostituiti ogni 14 giorni per non compromettere il risultato finale, nonché le interazioni Dente/Saliva/ Allineatore. Infatti, come per tutti i trattamenti “estetici” può accadere che venga compromesso da fattori quali: • presenza di evidente saliva imputabile a bolle che appaiono nell’allineatore tra smalto e poliestere, dovuto spesso a una montatura inesatta tra dente e allineatore; • n. 40 marzo-aprile 2017 82 Alla ricerca di un bel sorriso • mancata congruenza tra la simulazione 3D e la posizione dentale, portando ad avere degli spazi all’interno delle mascherine. Una paziente parodontopatica con un diastema tra gli incisivi riceverà un maggior beneficio con allineatori piuttosto che con apparecchiatura multibrackets. Per quanto riguarda l’applicazione di detti dispositivi negli adolescenti e nei bambini, poiché in questo caso la bocca è in crescita e i denti sono in eruzione, si renderanno necessari aggiustamenti in itinere e nuovi setup. Tale procedura può portare a una minor precisione e a un aumento dei prezzi. Alcuni laboratori, addirittura, non accettano casi in dentatura mista. In sintesi, gli allinea- tori vanno considerati non come la panacea ma come uno strumento in più per rispondere alle esigenze di chi desidera un miglior sorriso. Se una malocclusione si può correggere con più strategie, dalle tecniche classiche a quelle innovative come questa, il consiglio è di rivolgersi sempre al proprio dentista e non fare il giro a “ribasso” dei preventivi. INFO Ciro Vitiello [email protected] Antonio Nappo [email protected] Odontotecnico mentre esegue un setup virtuale • n. 40 marzo-aprile 2017 83 TITOLO CATEGORIA Scienze Artico Ecco cosa è accaduto 14 mila anni fa in collaborazione con l'Ufficio Stampa CNR Finora erano ipotesi di alcuni studiosi, ora c’è la prova. Esiste una corrispondenza tra lo scioglimento massiccio del permafrost in Artico e l’aumento dei gas serra in atmosfera. La notizia arriva dall’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna (Ismar-Cnr) che ha coordinato uno studio internazionale pubblicato su Nature Communication, prendendo in esame carote di sedimento dell’ultima deglaciazione. per la decomposizione batterica con il conseguente rilascio in atmosfera di carbonio e metano, due gas serra coinvolti nel riscaldamento globale”. Prima di questo studio però non esistevano evidenze dirette di un reale scioglimento del permafrost. “Per la prima volta abbiamo analizzato la destabilizzazione termica del permafrost durante il riscaldamento post-glaciale, risalente dai 14.000 mila ai 7 mila anni fa, quando la concentrazione di anidride carbonica Di cosa si tratta: Uno studio dell’Ismar-Cnr pubblicato su Nature Communication analizza per la prima volta, grazie agli archivi paleoclimatici in Artico, lo scioglimento del permafrost durante l’ultima deglaciazione, evidenziando un sensibile aumento di anidride carbonica e metano. Processi che, secondo gli studiosi, potrebbero verificarsi in maniera simile in futuro “È noto che oltre un terzo del carbonio della Terra si trova in Artico in uno stato congelato noto come permafrost. Negli ultimi trent’anni questi suoli stanno subendo un progressivo riscaldamento e sono quindi a rischio di destabilizzazione termica, ossia di scioglimento”, spiega Tommaso Tesi, ricercatore Ismar-Cnr e primo autore del lavoro. “Tale processo trasforma materiale virtualmente inerte in un substrato nuovamente disponibile passò da 190 a 270 ppm (parti per milione) e la temperatura globale media aumentò di circa 4 gradi”, prosegue Tesi. “Considerando che il permafrost contiene oltre due volte la quantità di carbonio presente in atmosfera prima della rivoluzione industriale, il processo di scioglimento e il successivo rilascio dei gas serra rappresentano un significativo riscontro al contemporaneo riscaldamento globale”. • n. 40 marzo-aprile 2017 84 Scienze Modello concettuale che descrive l’apporto di materiale terrestre in aree dominate da permafrost in differenti periodi glaciali-interglaciali (a) Durante periodi glaciali il carbonio organico tende ad accumularsi velocemente mentre il suolo è caratterizzato da un strato non congelato relativamente sottile che stagionalmente scambia con l’atmosfera (‘active layer’). In queste condizioni il trasporto di sostanza organica verso l’Oceano Artico è modesta. (b) Come le temperature si alzano durante la deglaciazione, il permafrost rilascia materiale precedentemente intrappolato nel suolo. Questo processo fisicamente avviene con l’inspessimento dell’’active-layer’ in congiunzione con altri processi tipo termocarsismo e sviluppo del reticolo idrografico. L’implicazione climatica di questa destabilizzazione termica è la trasformazione di materiale organico virtualmente stabile in un substrato disponibile per la degradazione microbica e quindi la produzione di anidride carbonica e metano. • n. 40 marzo-aprile 2017 85 Scienze Sopra e a lato: campagna Swerus-C3 e carotaggi a bordo della rompighiaccio svedese Oden Il gruppo di ricerca internazionale si è concentrato sul Mare di Laptev, margine siberiano del Mar Glaciale Artico. “Nel 2014, durante la campagna oceanografica Swerus-C3 a bordo della rompighiaccio svedese Oden, abbiamo prelevato delle carote di sedimento, un archivio unico per la ricostruzione storica del permafrost durante l’ultima deglaciazione”, racconta Tesi. “Usando le informazioni contenute nel sedimento, abbiamo rivelato che la quantità di carbonio terrestre trasferito dal permafrost all’ambiente marino durante la fine della deglaciazione è stata accelerata, con un flusso medio annuale di carbonio rilasciato pari ad oltre sette volte il contemporaneo apporto da parte dei fiumi”. Sulla base di questi risultati, gli autori hanno ricostruito l’evoluzione del permafrost durante il passaggio glaciale-interglaciale. “Durante l’ultima deglaciazione, circa 21.000 anni fa, il nord della Siberia era dominato da un permafrost spesso e molto più esteso rispetto alle con- dizioni moderne”, conclude il ricercatore dell’Ismar-Cnr. “Con il progressivo inspessimento di questo strato del suolo superficiale nella fase post-glaciale, è prevalso lo scioglimento, favorendo l’erosione del materiale terrestre e quindi il rilascio di permafrost nell’ambiente marino, che ha implicato come conseguenza anche un aumento sensibile nella produzione di anidride carbonica e, potenzialmente, di metano durante il riscaldamento post-glaciale. È credibile che quanto descritto nel nostro lavoro possa rappresentare una prefigurazione del paventato futuro cambiamento climatico e che quindi questi processi possano manifestarsi nuovamente in uno scenario di riscaldamento antropico”. INFO SULLA RICERCA Tommaso Tesi, Ismar-Cnr [email protected] • n. 40 marzo-aprile 2017 86 TITOLO CATEGORIA Scienze Mar Mediterraneo Rilevate altissime concentrazioni di microplastiche in collaborazione con l'Ufficio Stampa CNR L’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche di Lerici (Ismar-Cnr), in collaborazione con le Università di Ancona, del Salento e Algalita Foundation (California), ha recentemente pubblicato su Nature/Scientific Reports una stima della presenza nel 2013 di microplastica galleggiante in mare aperto nel Mediterraneo occidentale. abitate lungo la costa, i fiumi e i processi di trasporto marino tipici di un bacino”, prosegue il ricercatore Cnr. “Ogni anno nel mondo vengono prodotti circa 300 milioni di tonnellate di plastica e si pensa che fino a 12 milioni di tonnellate finiscano in mare. La microplastica è costituita da quei frammenti di plastica più piccoli di 2 millimetri che, per quanto non visibili ad occhio Di cosa si tratta: Recentemente pubblicato su Scientific Reports uno studio dell’Ismar-Cnr sulla presenza di microplastiche nel Mediterraneo occidentale. Rilevate concentrazioni tra le più alte nel mondo. La costa toscana la più colpita “Per la prima volta sono stati individuati i polimeri che costituiscono la microplastica galleggiante in mare e la loro distribuzione. Si tratta soprattutto di polietilene e polipropilene, ma anche di frammenti più pesanti come poliammidi e vernici, oltre a policaprolactone, un polimero considerato biodegradabile”, afferma Stefano Aliani dell’Ismar-Cnr. “Questo tipo di informazioni sono importanti per avere una stima precisa della dimensione del problema generato dai rifiuti di microplastica in mare e per attivare opportuni programmi di riduzione della presenza di questi inquinanti”. I polimeri sono distribuiti in misura e modo non omogenei nel Mediterraneo. “Le ragioni della disomogeneità distributiva dipendono dalle diverse sorgenti di rifiuti, che possono essere le aree densamente nudo, sono stati trovati a galleggiare pressoché ovunque nel Mediterraneo, con concentrazioni tra le più alte al mondo. Ad esempio, nel vortice subtropicale del Pacifico settentrionale nel 1999 sono stati stimati circa 335.000 frammenti di plastica per km2, mentre in Mediterraneo si parla di una media di circa 1.25 milioni. Nel tratto di mare tra la Toscana e la Corsica è stata rilevata la presenza di circa 10 kg di microplastiche per km2, contro i circa 2 kg presenti a largo delle coste occidentali della Sardegna e della Sicilia e lungo il tratto nord della costa pugliese”. INFO SULLA RICERCA Stefano Aliani, Ismar-Cnr [email protected] • n. 40 marzo-aprile 2017 87 TITOLO CATEGORIA Scienze Mar Piccolo di Taranto I batteri ne riducono la contaminazione in collaborazione con l'Ufficio Stampa CNR “Molti contaminanti tossici e recalcitranti, quali i policlorobifenili (Pcb), si possono accumulare nei sedimenti dei nostri mari”. A parlare è Simona Rossetti, ricercatrice dell’Istituto di ricerca sulle acque del Consiglio nazionale delle ricerche (Irsa-Cnr), che nell’ambito del Progetto bandiera ‘Ritmare’ ha firmato uno studio sul Mar Piccolo di Taranto dimostrando le potenzialità di biorecupero dei sedimenti contaminati. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Frontiers in Microbiology. Di cosa si tratta: Uno studio dell’Irsa-Cnr, effettuato in scala di laboratorio, ha dimostrato per la prima volta che nel sedimento marino del Mar Piccolo di Taranto sono presenti microrganismi in grado di ridurre in modo efficiente il livello di contaminazione da policlorobifenili (Pcb). I risultati sono pubblicati su Frontiers in Microbiology I risultati dello studio sono seguiti dal Commissario straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto, Vera Corbelli che ha sottoscritto un accordo con il Dipartimento scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente (Dta-Cnr) e con l’Università degli studi di Bari Aldo Moro per valutare possibili applicazioni a scala reale. “Abbiamo dimostrato che nel sedimento del Mar Piccolo sono presenti batteri in grado di ridurre notevolmente in assenza di ossigeno il livello di tossicità dei Pcb”, spiega Rossetti. “Lo studio, effettuato in scala di laboratorio, ha dimostrato che la comunità microbica del sedimento è in grado in tempi brevi di ridurre fino al 70% la concentrazione delle forme più tossiche del contaminante”. Nell’indagine sono state utilizzate metodologie biomolecolari avanzate quali il Next generation sequencing (Ngs). “Questo metodo consente di ottenere una grande quantità di informazioni sull’identità dei batteri presenti”, conclude la ricercatrice dell’Irsa-Cnr, “e di descrivere la struttura e la composizione dell’intera comunità microbica del sito marino in questione. La scoperta ha dunque posto l’accento sull’efficacia del biomonitoraggio come strumento d’indagine in aree fortemente inquinate e pone le basi per una successiva e più dettagliata valutazione della fattibilità di interventi di risanamento biologico in siti contaminati in piena scala”. INFO SULLA RICERCA Simona Rossetti, Irsa-Cnr, Roma [email protected] Vito Felice Uricchio, direttore f.f. Irsa-Cnr [email protected] • n. 40 marzo-aprile 2017 88 ASPEVI FIRENZE S.R.L AGENZIA DI VITTORIA ASSICURAZIONI S.P.A VIA GIOVANNI DEI MARIGNOLLI 64/66/68 - 50127 FIRENZE (FI) NV 800.40.30.60 | [email protected] P.IVA 06628690486 – ISCRIZIONE IVASS N. A000548440 DEL 03/05/2016 La raccolta punti per i Clienti Vittoria Chi sceglie Vittoria, vince due volte! Anche InCamper! punti 1p e20E ! r T Assicurati una vacanza senza pensieri e raccogli punti preziosi per regalarti premi bellissimi. Conosci già Vittoria Doppio Vantaggio? È la raccolta punti che Vittoria Assicurazioni ha creato per suoi Clienti. Iscriviti al programma e sottoscrivi la polizza InCamper Casa: accumulerai subito 120 punti. E se hai già una polizza Casa e passi a Vittoria, ti garantiamo un risparmio. Scopri tutti i dettagli e iscriviti subito su www.vittoriadoppiovantaggio.it. I tuoi punti diventeranno... premi! abbuoni sulle polizze! 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