PART TIME AGEVOLATO E ANTICIPO PENSIONISTICO
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PART TIME AGEVOLATO E ANTICIPO PENSIONISTICO
1/7/2016 ANQUI NEWS - Parliamo di pensioni Fai clic qui se non riesci a visualizzare questo messaggio. PART TIME AGEVOLATO E ANTICIPO PENSIONISTICO Nel corso degli ultimi mesi si sono avvicendate numerose proposte per rivedere le modalità e i tempi di uscita dal mondo del lavoro poiché le riforme del sistema previdenziale attuate gli scorsi anni hanno spostato sempre più avanti l’età pensionabile Pensione dopo periodo di "part time agevolato" Dal 2 giugno 2016 è possibile avviare l’iter per andare in pensione dopo un periodo di part time agevolato, in quanto il 18 maggio 2016, sulla GAZZETTA UFFICIALE n. 115, è stato pubblicato il Decreto Ministeriale 7 aprile 2016, di attuazione del comma 284 dell’art. 1 della Legge di Stabilità 2016. In sintesi: Vale per il settore privato. Si rivolge ai soli lavoratori dipendenti. A fronte di contratto a tempo pieno e indeterminato. Che matureranno i requisiti per il diritto a pensione di vecchiaia entro il 31/12/2018. Il contratto full time verrà convertito in un contratto part time con una riduzione che oscillerà tra il 40 ed il 60%, rispetto all’orario “pieno”, per un periodo non superiore a quello intercorrente tra la data in cui il lavoratore opterà per il parttime agevolato e la data di maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia. In busta paga verrà corrisposta la cifra di contributi INPS non più versati dal Datore di lavoro per file:///Users/Administrator/Documents/ANQUI/0620/newsletter.html 1/2 1/7/2016 ANQUI NEWS - Parliamo di pensioni la parte non lavorata ed il dipendente “risparmierà” la sua quota di contributi. In termini economici ai fini previdenziali il lavoratore non ci rimetterà nulla, perché la pensione gli verrà calcolata come se nel periodo di parttime agevolato avesse lavorato a tempo pieno (il periodo verrà coperto da contributi figurativi, attingendo ad uno specifico fondo stanziato per il 2016, 2017 e 2018). Il percorso vedrà coinvolti due “attori”: l’INPS e la D.T.L. (Direzione territoriale del lavoro) competente; l’INPS perché dovrà certificare l’esistenza dei requisiti pensionistici utili ad avviare l’iter, finalizzato al raggiungimento della pensione e la D.T.L. per autorizzare la modifica del contratto (vedi Circolare INPS 90/2016). L’INPS rilascerà un documento (certificazione previdenziale) che andrà trasmesso alla D.T.L., la quale dovrà pronunciarsi entro 5 giorni in regime di silenzio/assenso. Poi interverrà l’azienda con la modifica del contratto ed altri adempimenti. A.PE. ANTICIPO PENSIONISTICO Nella logica del Governo di potenziare le “politiche attive” è in fase avanzata la proposta dell’Esecutivo, da inserire nella prossima Legge di Stabilità, del cosiddetto “Progetto sostituzione”, ovvero dare più possibilità ai giovani di trovare lavoro. L’ipotesi di lavoro si basa su alcuni punti: Partirà nel 2017. Occorrerà avere più di 63 anni di età. Sarà di fatto un “prestito pluriennale”. Dovrà essere restituito a rate al raggiungimento della pensione. Si avrà una decurtazione del 34% per ogni anno di anticipo rispetto al raggiungimento della pensione di vecchiaia. Che potrà salire al 67% per le pensioni più elevate. Monitoreremo e Vi informeremo sull’evoluzione della proposta. file:///Users/Administrator/Documents/ANQUI/0620/newsletter.html 2/2