Zona 5-11-10 - Zona - Il giornale gratuito di Roma Nord

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Zona 5-11-10 - Zona - Il giornale gratuito di Roma Nord
Il settimanale gratuito del tuo quartiere
Anno 3 - numero 106
Venerdì 5 novembre 2010
Pubblicità: 345 1529651
Grottarossa, 10 giorni e addio scorciatoia
A partire dal 15 novembre verrà chiuso il collegamento al S. Andrea
L’EDITORIALE
Impossibile
Di Nicoletta Liguori
Impossibile seguire la politica nazionale in
questo periodo! Apro sui TG e la cronaca dei
quotidiani e chiudo immediatamente. Che
amarezza! Ma dove sono i valori? Quelli che
ho e sto insegnando ai miei figli? Il vivere civile, normale, tranquillo, dove è finito? Possibile che tutta la vita sia solo gossip? E insomma BASTA! A me interessano le leggi che
il Parlamento promulga, non altro. A oggi
non saprei dire, tranne le frange estreme, chi
sta con chi e perché. I valori, le appartenenze, le rette vie su cui si costruisce la storia civile e politica. Qualcuno conosce la giusta linea della ferrovia che fa correre il treno
delle idee ? In questo momento vedo solo
nebbie. Per fortuna i nostri consiglieri municipali sono di un’altra razza, li conosciamo,
sappiamo come raggiungerli e soprattutto
LORO sanno che sono sotto (Segue a pagina 2)
Via Cassia,
Roma nord,
Ponte Milvio,
il comitato cittadino pista ciclabile
il piazzale in
punta alla viabilità regno del degrado internet col Wi-Fi
Traffico al collasso, Cassia Antica ancora chiusa e trasporti pubblici da riorganizzare. Per questo verrà fatta una
nuova manifestazione (a pag. 4)
Viaggio da Ponte Milvio a Labaro
lungo il percorso destinato alle due
ruote. Il racconto del nostro inviato
tra rifiuti e accampamenti (a pag. 6)
Pubblicità su
Istituito dalla Provincia di Roma il
servizio gratuito di accesso a internet
via Wi-Fi sul piazzale più famoso di
tutta Roma nord (a pag. 12)
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GROTTAROSSA
Sant’Andrea: ancora 10 giorni e poi chiusa la strada
Il solito “ping pong” tra proprietà pubbliche e private, ma a rimetterci sono migliaia di cittadini
L
a strada di collegamento
tra la Cassia Bis (Cassia
Veientana) e via di Grottarossa, passando per
l’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea, sarà aperta per ulteriori 10 giorni per permettere alle istituzioni di cercare
di trovare una soluzione, e
poi sarà (temporaneamente
ci dicono) chiusa al traffico.
La strada fu aperta al pubblico il 4 febbraio 2010; un
collegamento indispensabile
sia per chi lavora o deve usufruire dell’ospedale sia per la
viabilità di chi venendo dalla
Cassia è costretto a passare di
lì per raggiungere la via Flaminia o prendere il raccordo.
Quindi una via di collegamento
a dir poco essenziale, talmente
essenziale che a causa d’incomprensioni tra il direttore generale dell’ospedale Vitaliano
De Salazar e il XX Municipio, si
è deciso di chiuderla.
Inizialmente la strada, il cui
terreno è di proprietà del-
l’ospedale, fu aperta di comune accordo con il Presidente
del Municipio XX Gianni Giacomini, il quale si interessò personalmente a farla divenire
una via di pubblico transito.
“La strada è stata realizzata su
terreno dell’ospedale” – lo afferma Maria D’amico dell’ufficio stampa del Sant’Andrea e
portavoce del direttore generale Salazar - “con l’accordo
da parte del Municipio che
avrebbe dovuto prendersi le
responsabilità di gestione essendo una strada a pubblico
transito. Ma nel momento in cui
questi accordi, che erano stati
presi nello specifico con il Presidente Giacomini, non sono
stati rispettati, l’ospedale sarà
costretto a chiudere la strada.
Io spero che si vada verso una
fase risolutoria, ma c’è bisogno
di un impegno continuativo da
parte del Municipio per la gestione del traffico”.
Il Presidente Gianni Giacomini
suo territorio. Torniamo alle
preferenze del proporzionale, i voti si devono trovare
sul territorio di appartenenza, così ché il cittadino
sappia con chi protestare, se
le sue richieste non vengono
accolte. Trovo assurdo che si
scelgano politici che non conoscono ciò che rappresentano. Costoro dovranno
avere un ufficio in loco, qui,
mica in centro! Sul territorio
si lavora! Torniamo con i
replica così: “Sono riuscito a
mettermi d’accordo con la direzione dell’ospedale convincendoli a tenere la strada
aperta almeno fino al 15 Novembre. Nel frattempo ci lavoreremo sopra per trovare
una soluzione, mi sembra a dir
poco improprio chiudere un
collegamento così importante”.
Tutto questo è dipeso dal fatto
che il grande afflusso di automobili crea delle file interminabili e quindi una gran diffi-
(Segue da pagina 1)
il nostro e vostro occhio/tiro,
mantengono alta la guardia… In effetti sono gli unici
che sanno di avere un controllo diretto da parte dei cittadini. Ecco L’ERRORE. Un
politico deve rispondere del
piedi per terra. Le mani volatili, invece, le ha avute chi
ci ha sottratto 5 mazzette di
ZONA a Corso Francia venerdì scorso: ma la volete
smettere? CUI PRODEST?
N.L.
coltà per chi lavora all’interno
dell’Azienda Ospedaliera; i dipendenti come gli studenti della
facoltà di medicina sono costretti ad una fila interminabile
(anche di un’ora) per compiere
quei pochi metri prima di poter timbrare il cartellino.
Il segretario del PD del XX
Municipio Marco Tolli, afferma che: “ Tutti i residenti di
Via Cassia passano lì per raggiungere la Flaminia, tutti gli
abitanti di Labaro passano lì
per prendere il raccordo in direzione Aurelia. Chiudere
questa strada è una soluzione
Improponibile! Se ci sono dei
problemi, si verificano, si analizzano e si trovano le soluzioni, chiudendola si andrebbe a discapito solo dei
residenti”.
La via infatti verrebbe chiusa
al traffico e resa accessibile,
attraverso delle sbarre, solo a
chi dovrà usufruire dell’ospedale, paralizzando così la
viabilità, soprattutto tenendo
conto della chiusura della
rampa d’immissione al GRA
in direzione di Fiumicino, e
costringendo tutti gli automobilisti provenienti dalla zona
Nord di Roma ad affrontare
file interminabili per raggiungere la Flaminia, la Cassia o
il Grande Raccordo Anulare.
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5 novembre 2010
CASSIA
Nessun risultato: presto una nuova manifestazione
Il Comitato Cittadino XX Municipio, esasperato per i problemi di viabilità, vuole tornare “in strada”
I
l Comitato Cittadino XX Municipio, in seguito alla riunione svoltasi lo scorso 25 ottobre, ha deciso di scendere
nuovamente in strada per sensibilizzare le autorità locali e comunali, all’ormai annoso problema della mobilità su tutta la
Cassia. La situazione è diventata
insostenibile, per di più non
mancano nuove problematiche
che aggiungono caos ad una
mobilità di per sé paralizzata. La
manifestazione dovrebbe aver
luogo alla fine di novembre, ma
la data è ancora da definirsi, in
attesa dell’autorizzazione della
Prefettura, e dovrebbe di gran
lunga superare, per numero di
partecipanti, la manifestazione
tenutasi il 28 novembre dello
scorso anno. L’attenzione sarà
concentrata su alcune questioni
che generano malcontento fra i
cittadini. Prima fra tutte sarà la
riapertura a doppio senso di
marcia di Via Cassia Antica, di
cui ci siamo occupati molto an-
4
che nelle scorse settimane. Come
noto, la strada è stata riaperta e
definitivamente richiusa lo scorso
maggio dopo una periodo di
sperimentazione della durata irrisoria di appena 10 giorni. Le
motivazioni che hanno portato a
tale decisione sembrano le più
disparate. A oggi, per di più, a
complicare la viabilità del “discesone” i clienti del supermercato CTS svoltano a sinistra (direzione Piazza Giochi) all’uscita
dello stesso, svolta che è tassativamente vietata essendoci l’obbligo di girare a destra (direzione Oriolo Romano). Il Comandante della Polizia Municipale allora aveva dichiarato “La
segnaletica viene rispettata solo
mediante la costante e continua
presenza della polizia municipale” e che“ Il flusso di veicoli
transitanti a via Cassia Antica,
ex corsia preferenziale, è del
tutto esiguo”, tale da portare
alla fine della sperimentazione.
Diciamo che dieci giorni erano
troppo pochi e che molti cittadini
non ne erano a conoscenza. Infine, come leggiamo sul sito del
Comitato, la Comandante aveva
affermato “Per ultimo, ma non
per importanza, si segnalano le
note di protesta ricevute dalla
centrale operativa del gruppo,
nonché dal gabinetto del sindaco, con nota n. 32794 del
14/5/2010 e nota del presidente del consorzio stradale
Cortina D’Ampezzo”, appare
quindi chiara la volontà del Consorzio stradale Via Cortina
d’Ampezzo e del Gabinetto del
Sindaco, di non volere la riapertura di Via Cassia Antica per
non far aumentare il flusso di
traffico per chi proviene da Via
Cortina a scendere. Come è
possibile che un comitato di
quartiere, senza poteri vincolanti, possa far decidere delle
sorti di un’importante strada che
potrebbe servire da effettivo
smaltimento di traffico per la
tutta la Cassia? I cittadini vogliono delle risposte chiare.
Altro punto su cui verterà la manifestazione è quello inerente al
riassetto, da parte dell’Atac,
delle reti di trasporto pubblico
già esistenti in zona. Non è possibile che ci sia solamente una linea di autobus che arriva direttamente in centro, Piazza Augusto Imperatore, linea che fra
l’altro passa “ogni morte di
papa”, mentre ci sono linee che
fanno praticamente lo stesso tragitto sulla Cassia, ma non verso
via del Corso, si potrebbero ottimizzare le corse ed i mezzi
impiegati. Si potrebbe anche
istituire una seconda navetta,
come ha già proposto il Comitato, (così come già fatto per il
sopracitato quadrante di Via
Cortina) che porti direttamente in
centro da Tor di Quinto. Non
chiediamo la luna. La domanda
che ci poniamo è, quindi, la seguente: esistono cittadini di serie
A e cittadini di Serie B?
Si spera, infine, che la stessa
Atac decida, insieme ai politici
competenti, di istituire una rotatoria che abbia la conseguenza
di eliminare il famigerato semaforo sulla Cassia all’altezza della
Stazione della Giustiniana, che
tanti problemi ha creato e continua a creare, addirittura fino
alla Cerquetta/Olgiata.
MARCO SCROFANI
5 novembre 2010
ROMA NORD
Pista ciclabile, la desolazione corre sulle due ruote
Viaggio sul percorso da Ponte Milvio a Labaro: insicurezza, degrado e abbandono le parole chiave
I
n una città come Roma,
morfologicamente poco
adatta alle passeggiate in
bici, le piste ciclabili rappresentano uno dei pochi percorsi a disposizione degli
amanti dell’attività fisica.
Quando nel 1990, in occasione dei mondiali di calcio,
venne costruito il tratto che
costeggia il Tevere all’altezza
di Ponte Milvio, infatti, il progetto venne accolto con enfasi
dai cittadini.
Inizialmente si trattava di un
percorso di pochi chilometri,
ma successivamente la ciclabile è stata estesa fino ad arrivare, ad oggi, a quasi 35
chilometri.
Il tratto che va dalla diga sul
Tevere fino a Ponte Milvio
venne realizzato sull’argine
rialzato del fiume con una bretella di asfalto rosso. Lungo il
percorso erano state installate
anche delle piccole aree di so-
6
sta dove i ciclisti potevano fermarsi a bere un goccio d’acqua al riparo dal sole estivo.
Il percorso in questione per
altro è anche piuttosto suggestivo, snodandosi in pezzo di
quella che era la bella campagna romana, lungo il corso
del Tevere tra pioppi e canneti.
Purtroppo, a distanza di vent’anni dalla sua costruzione,
la situazione non è più così
idilliaca. Priva di vigilanza e
manutenzione la pista ciclabile è scivolata nel degrado
più estremo. All’altezza di Tor
di Quinto, la ciclabile attraversa il campo nomadi di via
del Baiardo, dove donne con
bambini a seguito rovistano
tra la spazzatura dei cassonetti rovesciati. Non è raro
vedere “invasioni di pista” da
parte dei bambini del campo
che sfidano i ciclisti mettendosi in mezzo alla pista ed
espletando i propri bisogni fi-
siologici sul percorso. Da
Ponte Milvio a Castel Giubileo
quindi, il panorama non è più
quello di una volta: centinaia
di metri di sterpaglia bruciata,
copertoni carbonizzati e baraccopoli. Da Tor di Quinto a
Labaro la ciclabile è in totale
abbandono e ostaggio di nomadi e barboni che ne hanno
fatto la loro residenza più o
meno stabile.
Le staccionate di protezione
sono state divelte in alcuni
tratti ed usate come legna da
ardere.
Molte negli ultimi anni le denunce di scippi e rapine, situazione di scarsa sicurezza
che è sfociata nell’omicidio di
Luigi Moriccioli, ucciso a bastonate la sera del 17 agosto
2007 mentre pedalava sulla
pista ciclabile di via Ostiense,
all’altezza di Tor di Valle.
A tale avvenimento seguì l’installazione di alcune telecamere e di un addetto alla sicurezza che percorreva la ciclabile su una moto ecologica. Tuttavia come spesso accade, passata l’emergenza e
spenti i riflettori della stampa,il
servizio di sicurezza è stato
sospeso.
Gli intrepidi che hanno ancora il coraggio di cimentarsi
nel ciclismo “estremo” chiedono che vengano installate
quantomeno delle colonnine
per il SOS e che chi di dovere
si prenda maggiore cura di
un luogo pensato per essere
punto di ritrovo e svago,dove
le famiglie possano passeggiare, pattinare, e svolgere
attività fisica in mezzo alla
natura, sulle rive del Tevere.
ALESSIO BARBATI
5 novembre 2010
Il ristorante giapponese ARASHI è una realtà importante del territorio
di Roma Nord e della Cassia in particolare, ormai da molti mesi. Ogni
buongustaio che si rispetti non può non conoscerlo.
Dalla scorsa primavera infatti, nel cuore verde della via Cassia, precisamente al civico 923, c’è un nuovo ristorante nato per mettere d’accordo tutti gli appassionati di cucina asiatica: un ghiotto esperimento
con il preciso intento di accontentare anche i palati più difficili.
ARASHI del resto non è un semplice ristorante giapponese, ma un azzeccatissimo mix di sapori provenienti anche da altri paesi del continente asiatico. La particolarità sta tutta nel ricercatissimo menù in cui
i sapori forti e decisi della cucina nipponica si sposano armoniosamente
con il gusto esotico di pietanze tailandesi e malesiane.
Non solo SUSHI, SASHImI, uramaki, wasabi, zuppe e uova di pesce dunque, ma anche riso al mango, pollo alla menta bagnato nel latte di
cocco, ravioli di carne, curry, e frutta tropicale. Accostamenti bizzarri e
un po’ azzardati, ottime ed eccentriche “combine” da assaporare boccone dopo boccone. Il pesce, rigorosamente freschissimo, la fa da padrone. Il più richiesto è senza dubbio e come prevedibile il sushi: quello
di salmone, intenso e saporito, indicato specialmente a chi si accosta
per la prima volta a questa cucina, quello di tonno, molto delicato e perfetto per i bambini e, “dulcis in fundo”, il “top del top”, quello di branzino, sublime e da veri intenditori.
promo
Non solo sushi: da Arashi il gusto
nipponico sposa la magia dei
sapori tailandesi e malesiani
sulla cassia un ristorante giapponese
che mette d’accordo tutti
RISTORANTE ARASHI
APERtO tutti i GiORNi A PRANZO E A
cENA PER uNA “tEMPEstA” Di GustOsi
sAPORi GiAPPONEsi E AsiAtici
Sono proprie le notizie sul SUSHI ad aver confuso nelle scorse settimane
gli ormai tanti fedeli appassionati del ristorante Arashi. In alcuni mezzi
di informazione infatti è stata pubblicata una notizia non vera, ossia che
il ristorante fosse stato chiuso. La questione verrà infatti chiarita, con
i responsabili della vicenda, per vie legali. Il ristorante Arashi invece è
sempre rimasto aperto, tutti i giorni sia a pranzo che a cena, e la sanzione della polizia municipale riguarda la parte amministrativa (insegne
pubblicitarie, lampadari e D.i.a). Il locale si è infatti dotato anche del regolare “abbattitore” per la conserva giornaliera degli alimenti surgelati
e il pesce servito è sempre quello freschissimo a cui i clienti abituali di
ARASHI sono ormai abituati.
Il titolare del ristorante, pur essendo cinese di nascita come la maggior
parte dei proprietari di ristoranti giapponesi in Italia, è cresciuto e stato
istruito a Roma nord, ed è un grande conoscitore e “assaggiatore” dei
migliori ristoranti (asiatici e non) del mondo. Ciò gli ha concesso di portare tutto il suo bagaglio culturale nell’ambito della ristorazione in “Arashi” e negli altri cinque locali di cui è proprietario, tra cui un ristorante
italiano in Cina.
Il ristorante giapponese Arashi, come il nuovo noto fast food all’Ogiata,
alcune grosse catene di supermercati e altri grandi marchi che lentamente stanno arrivando nella zona, stanno lentamente facendo della
Cassia una zona ad alto richiamo commerciale, come i migliori e più
famosi quartieri di Roma. E questo, siamo sicuri, non è che un bene.
Vi lasciamo infine con un’ultima curiosità: il nome Arashi significa
“TEmpESTA” e trae ispirazione da un antico poema giapponese, rispecchiando il contrasto di sapori e profumi tipico dei ristoranti asiatici.
Non resta che lasciarsi trasportare dunque dal vento d’oriente e venire
ad assaporare le specialità nipponiche e asiatiche dell’unico (e inimitabile) ristorante giapponesedella Cassia: ARASHI.
ARASHI – Japanese Restaurant
Roma, via Cassia 923
Prenotazioni: tel 06.30362246
VIA DI GROTTAROSSA
Un anno dopo l’esplosione: il destino degli sfollati
La intricata vicenda della fuga di gas al civico 91, le famiglie spostate e i risarcimenti ai residenti
G
rottarossa: a un anno
di distanza il botto
che distrusse l’appartamento al civico 91. Sulle
cause la Procura indaga ma
per ora nulla di certo. Coinvolte più assicurazione nel risarcimento del danno.
Sta finendo nel dimenticatoio
l’incredibile esplosione che
nella notte del 10 ottobre dell’anno scorso fece tremare via
di Grottarossa. L’occhio dei residenti di Cassia-Grottarossa si
sarà forse ormai assuefatto a
quel buco apertosi nella palazzina mezza sventrata davanti al Jolly Bar, nessuno si
pone più tante domande. A distanza di un anno però, mentre la ricostruzione dello stabile
stenta ad avviarsi, nulla è ancora chiaro nella vicenda che
quel sabato notte sfiorò la tragedia. L’Italia di Lippi pareggiava a Dublino con l’Irlanda
di Trapattoni vincendo l’accesso al Sud Africa. Dopo interviste, commenti e trasmissioni di approfondimento verso
le undici e mezzo di sera con
un enorme bagliore scoppiava
l’appartamento al terzo piano
della VI° palazzina del civico
numero 91 di via di Grottarossa: calcinacci per strada e
sugli alberi, auto distrutte e
abitazione rovinate. Per for-
8
tuna nessun morto. Presente
nell’abitazione al momento
dell’esplosione Enrico Giuseppe, muratore cinquantenne.
Rientrato a casa per vedere
gli ultimi scorci di partita è finito immediatamente al Sant’Eugenio con il 70 % del corpo
ustionato. Ora è fuori pericolo
e sta in un residence del Comune sull’Ardeatina, con lui
le altre dodici famiglie sfollate, alcune poi rientrate a
casa poco prima dell’estate
scorsa.
Ad oggi alcuni condomini
hanno dichiarato che “già la
sera prima si sentiva un forte
odore di gas”, a quanto pare
nei giorni precedenti allertata
dai residenti “la stessa Italgas aveva operato un controllo” ma la società non ha
confermato. L’Italgas fa comunque sapere che “dalle
loro rilevazioni i tubi sono risultati integri fino ai contatori
compresi”, dal contatore alle
abitazioni la manutenzione
spetta ai proprietari dell’immobile. Tra le ipotesi anche
che l’esplosione sia avvenuta
in cucina causa la ventola del
frigorifero, non è da escludere nemmeno il suicidio.
Un’indagine è stata aperta in
procura per fare chiarezza.
Intanto le tubature che servono l’abitazione di Enrico
Giuseppe sono state chiuse.
A maggio, terminate le indagini del N.I.A. (Nucleo Investigativo Anti-incendi), è stato
ordinato il dissequestro del
fabbricato e lo stabile è stato
messo in sicurezza. La ricostruzione è stata quindi affidata alla Domo Progetti che
per iniziare sta aspettando i
soldi delle assicurazioni. Sul
fronte del risarcimento del
danno la situazione è complessa e intricata: l’edificio
che ha subito l’esplosione fa
parte di un consorzio di otto
palazzine di proprietà dell’Ater (Azienda Territoriale per
l’Edilizia Residenziale) costruite nel ’64 per i dipendenti del Ministero degli
Esteri. Ad oggi solo il 40%
degli appartamenti è affittato
ad Ater, tra cui quello di Enrico Giuseppe, il resto sono
privati. Questo ha fatto sì che
entrassero in gioco almeno
tre polizze assicurative: quella
del condominio (Generali),
quella dell’Ater (Fondiaria) e
quella del Cig, il Comitato Italiano Gas, (Assitalia). «L’alto
numero di polizze assicurative
ha reso difficile la gestione
del sinistro – ha spiegato Alberto Nachira, l’avvocato che
cura gli interessi del condominio – ci troviamo di fronte a
più assicuratori e coassicuratori, il che allunga indefinitamente i tempi delle indagini
peritali. Per la liquidazione
poi bisognerà attendere non
solo i risultati delle varie perizie da cui derivare l’esatto risarcimento del danno ma anche la chiusura delle indagini
da parte della procura».
Intanto Fabrizio Mocci, amministratore unico del condominio, ha fatto sapere che
“per il 15 novembre i periti
delle varie assicurazioni dovrebbero incontrarsi e fare il
punto della situazione”. Staremo a vedere che succederà
in attesa di un pronunciamento della procura.
ANDREA LAMBERTI
5 novembre 2010
lA stORtA/cEsANO/sAxA RubRA
tOR Di quiNtO
La Giunta capitolina, su
proposta dell'assessore
all'Urbanistica, Marco
Corsini, ha approvato
la memoria per far partire le centralita' ancora
bloccate. Il provvedimento, si legge in una
nota, impegna gli uffici del Dipartimento Programmazione e attuazione urbanistica a ''verificare la fattibilita' urbanistica, ambientale, economico-sociale, finanziaria e giuridicoamministrativa'' di una possibile densificazione per
l'attuazione di otto Centralita' urbane e metropolitane
(Acilia Madonnetta, Anagnina Romanina, Casano, La
Storta, Saxa Rubra, Torre Spaccata, Ponte Mammolo, Santa Maria della Pieta').
"E' iniziata la scorsa settimana l'operazione di ripiantumazione di 120 platani in viale di Tor di Quinto.
A fine agosto eravamo dovuti intervenire con un'operazione di messa in sicurezza abbattendo gli alberi
malati, attaccati da un fungo, e quindi a rischio caduta
su un'arteria stradale molto trafficata". Così in una
nota l'assessore all'Ambiente del Comune di Roma, Fabio De Lillo. "Come promesso, rispettando i tempi, nel
periodo idoneo abbiamo iniziato questo intervento che
si concluderà i primi
di novembre - aggiunge - Sono stati
messi a dimora platani di 20 anni di età
con uno sviluppo verticale più adatto alle
esigenze della strada.
xx MuNiciPiO
fORMEllO
Una quota vincente del
SuperEnalotto del 30
ottobre 2010 è stata
venduta nell’edicola in
Piazza della Repubblica nel Centro Urbano di Formello. La
vincita ammonta a
€2.538.000! E’ stato
un sistema a caratura da 70 quote con giocate online dal
costo di 24 euro ciascuna a sbancare il jackpot record
del SuperEnalotto. Un montepremi di oltre 177,7 milioni
di euro - il più alto di sempre in Italia e in Europa.
Dal Comune di Roma sono stati
stanziati e trasferiti al XX Municipio oltre 300 mila euro per
interventi manutentivi presso alcune scuole.
Si tratta delle scuole materna ed
elementare "Angelici" di Cesano, scuola materna "Arcobaleno" di Colli d'Oro, asilo nido "Galline Bianche"
a Via Baccano - 5 e asilo nido "Farnesina" di Via della
Farnesina - 182. Si tratta di lavori di manutenzione del
verde e degli interni. Lo segnala questa settimana in un
comunicato stampa il consigliere comunale Ludovico Todini (Pdl).
lA GiustiNiANA
Approvata dal Municipio all’unanimità l’Interrogazione di Consiglio sul consorzio ‘Case e Campi’ per
chiarire le vicende che hanno portato a disagi e ritardi
nella consegna delle opere. Il voto favorevole è arrivato
venerdì scorso durante l’ultima seduta di consiglio
municipale dopo quella saltata lunedì 25 ottobre per
mancanza del numero legale. Grande soddisfazione
da parte del consigliere Marco Petrelli che, insieme alla
commissione mobilità, ha valutato l’opportunità di
presentare la suddetta interrogazione. Segnalati invece
alcuni errori relativi alle attività commerciali di ‘Case
e Campi’ citate nell’articolo dello scorso numero di
ZONA. Ecco la rettifica: la videoteca, il negozio di piastrelle e la parafarmacia hanno chiuso, sono rimasti il
bar pizzeria e il ‘baby parking’ di via Guido Rattoppatore senza dimenticare la moto officina di via Gherardini. Le strade contrariamente a quanto scritto sono
illuminate abbastanza bene. Quell’articolo ha fatto riferimento ad una pubblicazione web del 2009 firmata
da Angelo Tantaro edita sul sito agoravox.it. È mancata
l’accortezza da parte del redattore di verificare le informazioni quando era sul posto e ne aveva la possibilità, da qui gli errori: ce ne scusiamo.
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5 novembre 2010
xx MuNiciPiO
"Non rappresenta una novità quella di tornare a denunciare problemi di cui ci si è
già occupati". Comincia così il comunicato
stampa del consigliere del Pdl in XX Muncipio, Giuseppe Calendino.
"Mi è capitato tante volte e posso documentarlo elencando qualche caso:
1. Riapertura della Via Cassia Antica.
Con la Risoluzione n.1 del 9 gennaio
2007 il Consiglio del Municipio Roma
XX chiedeva la riapertura del doppio
senso di marcia, ma ad oggi NESSUN RISULTATO; 2. Disciplina traffico della Farnesina. Con la Risoluzione n. 6 del 17
marzo 2010 il Consiglio Municipale chiedeva l’attuazione di una Nuova disciplina
di traffico, ma ad oggi, nonostante le patetiche rassicurazioni del sig. Antoniozzi
NESSUN RISULTATO; 3. Fontanelle del
Parco della Pace. Centinaia di segnalazioni al numero verde, un interrogazione
presentata in data 5 dicembre 2006 prot.
5388, ma ad oggi, le fontanelle continuano ad essere rotte, per cui NESSUN RISULTATO; 4. Installazione semaforo pedonale Via di Grottarossa n. 193. Con la
Risoluzione n. 19 del 12 febbraio 2007,
considerata la pericolosità dell’attraversamento pedonale, vista la presenza di un
Centro Anziani, di una Parrocchia, di un
Parco Pubblico e di vari esercizi commerciali, il Consiglio Municipale chiedeva
l’installazione di un semaforo pedonale,
ma stavolta possiamo dire di avere otte-
5 novembre 2010
nuto qualche risultato. Qualche mese fa,
un signore,
uscendo dal
XX Municipio
Centro Anziani
è stato investito da
un’autovettura. In conseguenza di questo incidente, qualche
giorno fa, l’anziano signore è morto.
Dopo qualche giorno, in prossimità dell’attraversamento pedonale è stato installato un segnale di pericolo per l’attraversamento di animali selvatici. Come
residente della zona, mi viene da affermare, oltre al danno anche la beffa.
Come Consigliere del Municipio XX
sento di esprimere una riflessione. Non
sono un contestatore del Presidente del
Municipio XX, sostengo la sua maggioranza ed il mio giudizio sull’operato di
Giacomini è assolutamente positivo. Tuttavia penso che, troppo spesso, il buon
lavoro della Giunta e del Consiglio Municipale, viene vanificato dall’operato di
altri Enti ed organismi. Bisognerebbe
instaurare rapporti di maggiore collaborazione con Acea o Atac ed è assolutamente necessario esercitare un maggiore controllo sul loro operato. Stessa
cosa con la Polizia Municipale. Se tutto
questo si verificherà probabilmente non
dovrò tornare a scrivere NESSUN RISULTATO altrimenti..."
xx MuNiciPiO
"Per la prima volta il Gruppo del PD è
costretto a dar ragione al Consigliere
Calendino (PdL), il quale si nasconde
dietro le presunte responsabilità di altri
'enti ed organismi' per celare le chiare
inadempienze della Giunta del XX Municipio." Sono le parole del comunicato
stampa inviato dal gruppo Pd al XX
Municipio. "Ci preme puntualizzare che
anche istaurare rapporti di collaborazione con Acea e Atac è una prerogativa, e un dovere, dell’Istituzione municipale. Per anni abbiamo sentito, da
questi signori, sermoni infiniti contro il
Comune di Roma guidato dal centrosinistra, ed ora, che governano Regione,
Comune e Municipio indicano come responsabili una volta gli uffici, una volta
i vigili, un’altra volta ancora le società di
pubblici servizi.
Nel
Febbraio
scorso
il
Presidente
Giacomini
comunicava a tutta l’aula e ai mezzi stampa “il
grande risultato” ottenuto per l’apertura del passaggio del S. Andrea. Ora
che il passaggio è chiuso non vorrei
che, nei locali di Via Flaminia, parta la
caccia alle streghe. Cogliamo l’occasione per chiedere la riapertura della
strada, ma soprattutto chiediamo una
atto di onestà intellettuale al PDL del XX
Municipio, che dopo circa tre anni di
governo, deve iniziare a prendersi le
proprie responsabilità."
lAbARO
Sabato 30 il movimento RETAKE, noto alle cronache per aver
dato una scossa nella pulizia e nell'ordine delle aree verdi in
modo spontaneo e gratuito grazie all'adesione di moltissimi studenti, ha creato questa volta un parco per bambini. L'area, a
Labaro, vicino al Ponte Giubileo, è stata attrezzata con panchine, un campo gioco e soprattutto piante. Le erbacce sono
state estirpate e a realizzare il progetto sono stati sia giovani
che anziani, in un unico grande spirito di collaborazione. L’Ama ha contribuito con l’invio di un furgone per ritirare i sacchi pieni di rifiuti e erba tagliata. Presto seguirà un secondo appuntamento per proseguire l’opera di riqualificazione delle aree abbandonate.
Il movimento Retake ci è riuscito: un parco giochi dal niente. Un esempio da seguire.
11
PONTE MILVIO
Internet, nell’area del piazzale è in funzione il Wi-Fi
Ponte Milvio fa ora parte delle zone coperte dalla rete della Provincia: 500 mb al giorno gratis
U
tilità: “Devo controllare
se mi è arrivata un’email importante...” ma
anche svago: “E’ stato un piacere conoscerti, ora ti aggiungo su Facebook...” oppure “Devo farti vedere un video divertentissimo su YouTube...” Queste sono solo alcuni dei casi in cui i frequentatori abituali e non di Ponte
Milvio avranno piacere di avvalersi della nuova rete senza
fili installata nel Piazzale.
Il progetto arriva direttamente
dalla Provincia di Roma e usufruirne è abbastanza semplice.
Innanzitutto va specificato che
non è possibile accedere direttamente al servizio senza
prima essersi registrati dal sito
della Provincia o più specificatamente da questo link
http://www.provincia.roma.it
/wifi. La registrazione consiste
nell’inserimento dei propri dati
personali, nome, cognome,
12
data di nascita, indirizzo, email e numero di cellulare, il
numero di cellulare serve per
attivare il servizio tramite una
chiamata gratuita. Dopo aver
scelto una password, che dovrà essere di almeno 8 caratteri tra i quali almeno una lettera o un numero ed attivato il
proprio accesso si potrà effettuare il login da una qualsiasi
postazione abilitata nella provincia di Roma. Il progetto
Provincia wi-fi consiste nell’installazione in piazze, biblioteche e luoghi di ritrovo del
territorio provinciale di apparati per l’accesso gratuito ad
Internet. Il servizio consente
quindi a chiunque abbia effettuato l’accesso di navigare
nella rete liberamente e gratuitamente fino ad un limite di
500 Mb giornalieri. Ma cosa
significa fino a 500 Mb? I Mb
non sono un limite di tempo,
bensì di memoria, è impossibile stabilire quanto tempo si
potrà navigare, perchè è in
base ai mb che consumi... ti
faccio un esempio se si scarica
una canzone da 2 Mb si consumano 2 dei vostri 500 Mb.
Lo stesso vale per le immagini
che ci sono nei siti (Facebook,
Myspace, ecc) e anche i video
(YouTube). Il progetto nasce
come il primo nucleo autorevole di una rete federata a cui
possano connettersi anche reti
di privati o di altre istituzioni.
L’idea di base è quella di unire
le risorse e condividere i benefici con altre reti pubbliche
di biblioteche, istituzioni, centri sociali, centri sportivi e ricreativi. Non solo creare
quindi punti di accesso gratuiti
ad internet, ma fornire la connessione a reti di servizio
come ad esempio quella delle
Università di Roma, dando
modo agli studenti di colle-
garsi alla rete wi-fi della propria università anche senza
venire a Roma. Il progetto è
aperto al contributo dei privati, esercizi commerciali e
associazioni no profit, che
possono installare gli accesspoint nei loro locali e, nel rispetto delle norme di legge
previste per l’accesso alla
Rete, offrire un servizio ai loro
clienti o associati. A Roma
Nord sono presenti punti wi-fi
anche a Le Rughe, Olgiata,
Casale San Nicola, La Storta,
Labaro e molte altre zone, locali e aree di ritrovo tra via
Cassia e Ponte Milvio appunto
(che possono essere visualizzate su un’apposita mappa
sempre dal sito della Provincia). Il prossimo passo sarà
attivarne anche un altro che si
troverà in corrispondenza del
Centro Commerciale di Via
Riano.
NICCOLÒ MATTEUCCI
5 novembre 2010
TOMBA DI NERONE
L’eterno cantiere, abbandonato dagli anni novanta
Nel cuore della via Cassia un’altra casa “fantasma”, lasciata a se stessa e dimora di sbandati
A
ll’altezza del civico
562/564 di Via Cassia
un altro edificio in condizioni precarie minaccia la sicurezza dei cittadini. L’edificio,
quasi al termine della sua realizzazione, doveva essere destinato ad abitazioni private e uffici. Le autorità sono intervenute
più di sette anni fa mettendo
sotto sequestro il cantiere. La
struttura è stata messa sotto sequestro perché superava la metratura cubica concessa dagli
uffici competenti. In altre parole,
il costruttore, un imprenditore
privato, era in fase di realizzazione dell’ultimo piano, “il piano
in più”, che non era autorizzato
a costruire e pertanto le autorità,
venute a conoscenza della costruzione abusiva, hanno, giustamente, messo sotto sequestro
giudiziario il cantiere, bloccando
così i lavori in atto. Bloccati i lavori dall’oggi al domani, dopo
quasi dieci anni tutto è rimasto
14
come il giorno prima del fermo
dei lavori, con conseguenze rovinose. Nonostante una recinzione in lamiera e un lucchetto è
facile accedere al “cantiere fantasma”, dove non è fantascienza
supporre, che qualche appartamento sia abusivamente occupato da “senza tetto”. Al di là
del decoro, sono parecchi i punti
di domanda che ci poniamo e
destano preoccupazione. In-
nanzitutto, chi e quando si preoccuperà di ripulire il cantiere da
tutti i vari tipi di rifiuti di dubbia
natura che vengono da anni abbandonati lì? Chi si preoccuperà della messa in sicurezza
dei pilastri terminati e di quelli in
fase di costruzione che non
hanno conosciuto nessun tipo di
intervento e manutenzione dal
blocco dei lavori? Chi si occuperà di rimuovere la gru, pre-
sente nel cantiere e sospesa a un
‘altezza notevole, priva, anch’essa, di manutenzione dal
fatidico giorno del sequestro giudiziario?Inoltre, se non fossero
sufficienti i problemi derivanti
dal cantiere, si aggiunge il pericolo di crollo di un albero, al civico 555/557 di Via Cassia,
dall’altro lato della strada. L’albero, situato all’ingresso del
passo carrabile di un condomi-
nio, è stato dichiarato, circa due
anni fa, pericolante da parte
dei Vigili del Fuoco, ma nessuno è intervenuto per far fronte
al problema. D'altronde il pericolo del rischio di crollo di rami
e tronchi è presente in tutta Via
Cassia, soprattutto in direzione
di Corso Francia, dove è evidente la necessità di potare gli
alberi sovraccarichi di rami. Da
un lato, ci auguriamo che, ben
presto, sia sollecitato chi di dovere per risolvere la problematiche interne al cantiere, che rischiano di minacciare l’incolumità pubblica. Dall’atro lato, auspichiamo in un intervento urgente per la manutenzione degli
alberi, prima che siano le prossime piogge ad occuparsene,
creando nella migliore delle ipotesi ingorghi ed aumento di
code, tasto già dolente in condizione di “normalità” per Via
Cassia.
LUCIA MAGLIOCCO
5 novembre 2010
VIA CORTINA D’AMPEZZO
Punto (Verde) Qualità, parentesi per via della Mendola
I cittadini della zona e le associazioni denunciano l’incuria e la mancanza di spazi verdi idonei
P
iù di una volta nel nostro
settimanale ci siamo occupati dei Punto Verde
Qualità che sono delle aree
verdi di proprietà comunale in
stato di abbandono date in
concessione ai privati con un
canone bassissimo. Il gestore
può svolgere attività commerciali a patto di mantenere il
parco e offrire al pubblico, in
particolare, un’ area attrezzata per i bambini, un’area
per i cani, un punto ristoro. Ci
viene segnalato dal signor.
Giovanni Maria Tamponi, presidente dell’Associazione Scodinzolandia, che il Punto
Verde Qualità di via della
Mendola difetta nella parte
dedicata al pubblico sotto
molti aspetti. Siamo andati a
verificare sul posto questa segnalazione e Tamponi si è
prestato a farci da guida. In
questo parco di area verde
ad uso pubblico ne è rimasta
16
ben poca, la maggior parte è
occupata da un centro benessere di proprietà del concessionario del P.V.Q. Il centro
offe palestre, zona relax, studi
medici, una piscina scoperta e
una coperta, delle migliori
della zona, come commenta
l’intervistato. L’area destinata
al pubblico però consiste in un
vialetto che gira intorno al
centro benessere, lungo il
quale, in salita, troviamo resti
di strutture ginniche, uno
scolo, si presuppone di una fo-
gna, già segnalato alle autorità che però non sono intervenute, spiega l’intervistato,
negandone l’esistenza. Presente anche un’area cani in
zona scoscesa, non attrezzata, dove, come ci dice la nostra guida, i cittadini non portano i cani perché piena di insetti, difficile da raggiungere,
piccola e con erba alta. Esiste
un bar che ha i tornelli di ingresso quindi riservato solo
ai clienti del centro benessere
e un’area per i bambini, pub-
blica e ben fatta, priva però,
di verde. Ai bambini è destinato anche l’asilo nido privato adiacente il centro benessere, mentre lì prima c’era
una ludoteca frequentata a
prezzi contenuti, ci racconta
Tamponi.
I cittadini si sono mobilitati
per denunciare lo stato di
fatto con raccomandate e fax
arrivando anche alle denunce
per inadempienza degli uffici
preposti al controllo per il rispetto delle normative che di-
sciplinano il P.V.Q. In realtà al
gestore non si chiede molto,
un punto ristoro per tutti,
un’area cani decente e attrezzata e la manutenzione
dell’area verde rimasta. Basterebbe poco per far tacere
tutto questo polverone e allora
perché non si interviene? Si
vuole forse escludere l’area a
qualcuno? Il bando del P.V.Q.
permette sì al gestore di poter
costruire zone accessibili solo
ai privati, ma salvaguardando
il pubblico e soprattutto il
verde. Abbiamo chiesto al
Presidente del XX Municipio,
Giacomini, se è a conoscenza
della mancata pulizia e ci ha
risposto che dipende tutto dal
X Dipartimento che gerneralmente fa una convenzione con
una cooperativa multi servizi
per il mantenimento del verde.
All’Ama spetta solo la pulizia
dei marciapiedi.
CONCETTA GELARDI
5 novembre 2010
XX MUNICIPIO
Al via sportello psicopedagogico per minori e famiglie
Lo psicologo riceverà nella sede del Municipio a via Flaminia 872 tutti i mercoledì mattina 10-12
M
artedì scorso nella
sede del Municipio è
stato presentato con
una conferenza stampa un
nuovo servizio di Sportello Psicopedagogico. Un supporto
psicologico per venire incontro
alle richieste d’aiuto di minori
e famiglie. Erano presenti Roberto Cantiani - consigliere
PdL Assemblea Capitolina Roma Capitale, Aldo Grauso
- psicologo clinico operatore
del servizio di ascolto psicopedagogico, Gianni Giacomini - presidente XX Municipio, Luigi Ciminelli - direttore
generale XX Municipio, Clarissa Casasanta – consigliere
XX Municipio, delegata ai servizi sociali. Con questo nuovo
servizio rivolto ai cittadini residenti del municipio e che
sarà pubblicizzato su tutti il
territorio a partire dalle scuole
primarie e secondarie, sarà
possibile intervenire diretta-
18
mente in tutte quelle situazioni
di disagio o difficoltà consentendo una prevenzione di tutti
quei fenomeni negativi laddove si stanno rendendo manifesti. Fine di questa iniziativa è, dunque, quello di offrire supporto psicologico in
tutti quei casi di disagio evolutivo e comportamentale,
tanto per i singoli quanto per
l’intero nucleo familiare.
Come funziona?
Lo sportello offre un servizio di
consulenza nella regolamentazione della modalità di relazione tra i vari componenti
della famiglia; per risolvere
tutte le questioni connesse alla
cura, l’educazione e la partecipazione di entrambi i genitori
alla vita dei figli: un “punto di
ascolto” grazie al quale verrà
offerto un supporto da parte di
esperti, o suggerimenti rispetto
a problematiche relative ai rapporti con lo studio – come difficoltà di concentrazione, mancanza di motivazione, ansia,
paure - ai rapporti con i compagni, o su tematiche personali
avvertite come urgenti.
Saranno tre gli obiettivi principali dello sportello:
– Prevenire fenomeni di bullismo tra giovani;
– Rinnovare il patto educativo
tra scuola e famiglia;
– Offrire mediazione familiare nei casi di separazione
e/o divorzio delle coppie.
Attivato presso la sede del Municipio XX, il servizio di supporto Psicopedagogico, curato
dallo psicologo clinico dott.
Aldo Grauso, garantirà un
servizio di consultazione grazie al quale dirimere dubbi su
condotte, problemi, sofferenze,
disturbi di natura relazionale,
comportamentale, psico-affettiva, sessuale e sulle problematiche inerenti i figli. Sarà altresì utile per poter ricevere informazioni e orientamento
sulle psicoterapie.Il ricevimento è previsto il mercoledì,
dalle ore 10 alle 12, a partire
dal 3 novembre, nella stanza
dello Sportello al piano terra
della sede del Municipio a
Via Flaminia 872.
ERIC CRIALESI
5 novembre 2010
cinema
a cura di
Valeria Pighini
dal vivo
a cura di
Niccolò Matteucci
benvenuti al sud: bisio sfida i pregiudizi
tito & tarantula, chicano-rock tagliente
Mozzarella contro gorgonzola nel remake del francese “Giù al nord”
La band preferita del regista Robert Rodriguez al “Crossroads”
Nel 2007 “Giù al nord” di Dany Boon faceva letteralmente impazzire la Francia. Le
vicissitudini del direttore di un ufficio postale costretto a trasferirsi nel profondo
nord, sbancarono i botteghini diventando
il caso cinematografico dell’anno. Il film
approdò anche da noi, ma senza bissare
il successo ottenuto in patria, forse proprio
a causa di una trama, divertente sì, ma
troppo radicata nella realtà transalpina.
Eppure, qualcuno intuì le ottime potenzialità della storia e pensò di riadattarla
al gusto italico.
Detto fatto: paese che vai, pregiudizi che
trovi! Ecco “Benvenuti al Sud” di Luca Miniero, remake nostrano della pellicola
francese, con uno scoppiettante Claudio
Bisio nel ruolo che fu di Kad Mérad e
Alessandro Siani in quello di Philippe
Duquesne (quest’ultimo compare in un breve cameo). Il plot ricalca per filo e per segno l’originale, ma se i francesi prendevano in giro gli abitanti del nord, i nostri
“Ch’tis” non potevano che essere quei napoletani amati e odiati che, nel bene e nel male,
riescono sempre a strapparci un sorriso grazie al loro tipico atteggiamento pacioso e
disincantato. Bisio è un “lumbard” doc “spedito” per punizione in Campania. Inizialmente le differenze culturali e idiomatiche lasciano spazio a fraintendimenti ed esilaranti malintesi, poi però le cose cambiano...
Una pellicola simpatica e istruttiva sulla necessità di spogliarsi dei preconcetti e degli
stereotipi che spesso ci annebbiano la mente.
Tuttavia, chi ha amato la versione francese, resterà deluso: diversa la location, diversi
gli attori, ma situazioni e battute sono pressoché le stesse. Insomma, va bene essere fedeli, ma un po’ di fantasia in più non avrebbe certo guastato!
Voto: 3/5
Se non avete presente
il gangster messicano
che spara in testa a
Quentin Tarantino in
Desperado, perché
magari è un po'
troppo da cultori, non
potete non aver mai visto o sentito parlare
della bollente scena
con
protagonista
Salma Hayek nei
panni di Miss Pandemonium, che balla con un serpente al collo nel bar di vampiri del cult Dal tramonto
all'alba. Le note sulle quali la Hayek si adopera in danze sinuose sono quelle di
After Dark, uno dei tanti brani eseguiti da Tito Larriva e i suoi 'companeros', lo
scorso giovedì al Crossroads di Osteria Nuova.
Sebbene nell'ultimo anno Tito e compagnia abbiano suonato altre due volte nella
Capitale, il richiamo di pubblico è sempre altissimo, vista la possibilità di giocare
su due fronti attirando sia gli appassionati musicali che quelli dei film di Rodriguez (che in passato è anche andato in tour con loro come terzo chitarrista) e Tarantino. Ovviamente i cinefili sono stati deliziati da quasi tutti i pezzi tratti dai film
nei quali spesso e volentieri lo stesso Tito figurava anche come comparsa, quindi
da Angry Cockroaches (ribatezzata 'Scarafaggio Incazzato' dopo una delle tante
esilaranti interazioni con il pubblico) a Flor De Mal fino alla recentissima Machete,
dall'omonimo film presentato nell'ultimo festival di Venezia. Brani dal sapore folcloristico messicano ma di matrice rock, o meglio “chicano rock”, intensità ed energia ma anche tanta atmosfera latina per una serata da gringos. Impossibile non
apprezzare una band con un sound del genere, ma allo stesso tempo inquietante
pensare che con ogni probabilità se non fossero stati presi sotto l'ala protettrice
dei due celeberrimi registi sarebbero risultati pressoché sconosciuti ai più.
Voto 4/5
libri
a cura di
Federica D’Oria
videoGiochi
a cura di
Marco Scrofani
quanti misteri nella Venezia del seicento
Angry birds, il gioco più scaricato per i-Phone
“Il diamante dell’harem” è un avvincente romanz
Torna la saga uccellini vs maialini: più di 1 milione di download
Dopo il successo de “Il giardino delle favorite”, ritorna in grande stile
la scrittrice inglese Katie Hickman con un avvincente romanzo storico ambientato nella Serenissima del Seicento.
1604. In un piccolo e umile villaggio sulla costa meridionale dell’Italia, una strana e misteriosa creatura è stata trasportata a riva dalle
onde del mare. La giovane donna, muta e dalle gambe deformi, dà
alla luce un bimbo con le sembianze di una sirena. La gente del posto sembra esserne terrorizzata. Un uomo proveniente da Messina,
un certo signor Bocelli, cerca in tutti i modi di convincere il capo di
una compagnia femminile di acrobate itineranti, diretta a Venezia, a portarsi via madre e figlio. E pur di riuscirci è disposto a pagare profumatamente. È solo superstizione
o c’è qualcosa di più? Venezia. Il famoso e ricco mercante della Compagnia del Levante, Paul Pindar, di ritorno da Costantinopoli dopo la sua missione come ambasciatore
per la Corona inglese, sembra essersi dato completamente al gioco e all’alcool. Solo
la notizia di un magnifico diamante, soprannominato “l’Azzurro del Sultano”, che si
dice stia circolando tra le case da gioco veneziane, sembra riscuoterlo dal suo dolore.
Entrarne in possesso diventa la sua unica ragione di vita perché qualcosa gli dice che
il diamante stesso possa essere la chiave per ritrovare Celia. Intanto nell’ombra, una
mano invisibile sembra aver dato il via ad un gioco senza regole in cui ogni mezzo è
lecito pur di salvaguardare i propri interessi.Se con il precedente romanzo la Hickman
aveva affascinato il lettore, introducendolo del mondo interamente femminile dell’harem, con “Il diamante dell’harem” (Garzanti, € 18,60) l’autrice sembra dar prova di
maggior convinzione e coinvolgimento. Ritmo incalzante, minuzia nei particolari e affascinati descrizioni di una Venezia del Seicento, tra le cui calli e canali serpeggiano
misteri, segreti, passioni e avidità. Lungo le pagine del romanzo il lettore stesso si ritroverà coinvolto nella vicenda, con il fiato sospeso in attesa del finale. Per ci ama i romanzi di ambientazione storica ricchi di suspense, questo è il libro ideale!
(www.mangialibri.com)
E’ da poco passato Halloween, la festa più
macabra di tutto l’anno, ed anche i videogiochi escono con versioni rivedute e corrette
che si adattano con la festa delle streghe,
delle zucche intagliate e del “dolcetto o
scherzetto” che fa impazzire i bambini americani; ma siccome, grazie alla globalizzazione, tale festa è ormai da diversi anni festeggiata anche in Italia, ecco che i bambini ( e non solo loro) italiani potranno
godersi l’ultima mania dell’universo di Internet.
Stiamo parlando di Angry Birds, famosa applicazione per le piattaforme della Apple (I-Phone, I-Pod Touch e I-Pad) uscita nel dicembre 2009, che si ripresenta sul mercato con una bonus pack versione Halloween. L’applicazione della Rovio, che già conta
ben 1 milione di download dall’Apple Store al prezzo di € 0,79, e che ben presto
sarà riproposta anche su piattaforme Sony (PSP e PS3), propone una nuova versione
a tema Halloween, comprendente ben 45 nuovi livelli, all’interno dei quali si ripropone l’annosa sfida fra gli arrabbiatissimi pennuti e i maiali verdi ghiotti delle loro
uova. Su Internet sono disponibili dei trailer video e diversi screen shots, ma anche
al momento del download dal negozio applicazioni Apple sarà possibile scaricare
il video game e il trailer che lo accompagna.
Tanti piccoli particolari sono stati volutamente modificati per rendere tale versione più
“Halloweenesca”, sia da un punto di vista audio sia video; cielo cupo, rintocchi di campane, uccelli che gracchiano. Anche i maiali verdi, coprotagonisti del gioco, avranno
un qualcosa di “macabro” e sconfiggerli sarà ancora più difficile, dato che il coefficiente di difficoltà del gioco è di gran lunga aumentato.L’applicazione è, al momento,
la più scaricata dall’Apple Store, così come accadde un anno fa per la versione lancio del videogame mentre, su Internet impazzano i gruppi su Facebbok e i cinguettii
su Twitter relativi a questo nuovo fenomeno di massa. Voto 4,5/5
20
5 novembre 2010
L’orso goloso
L’inverno è alle porte, il freddo è arrivato, ma l’Orso continua a essere
Goloso! Anche se il clima è più rigido, è sempre tempo di gelato e di dolce a Roma nord. Soprattutto a L’Orso Goloso di via Vittorio Piccinini 13,
dove per tutta la stagione potrete trovare, oltre al blasonato gelato doc, anche altre leccornie come le crepes (per
esempio alla nutella, crema di castagne, arancia o fragola) e, su ordinazione, i pandori e panettoni farciti (alla
vaniglia, al cioccolato o, perché no, al
mandarino). Per i più implacabili cul-
tori del dolce d’autore, L’Orso Goloso
propone anche due specialità della
casa: i cookies, buonissimi biscotti artigianali, e i bon bon, speciali semifreddi ripieni (il più gettonato, manco a dirlo, è quello alla nutella. Ma i semifreddi in generale possono vantare numerosi gusti. A L’orso Goloso
potrete assaggiare una vasta gamma
di prodotti a partire dalla mimosa, mimosa allo zabaione e l’ormai gettonatissimo pera e cioccolato, davvero
imperdibile. Da non tralasciare il gelato, tutto senza coloranti, a consumo
o nella pratica vaschetta da portare a
casa da amici e parenti. Il consiglio dell’esperto? Sicuramente da provare la
nocciola piemontese I.G.P e il pistacchio di “Bronte” (con tanto di certificato della nota casa dolciaria Pernigotti). Per grandi e piccini poi, due
gusti di gelato che hanno reso famoso L’Orso Goloso in tutta la Cassia:
il “piccolo orso” e il “grande orso”.
Il primo, adatto ai bambini, è a base
di miele profumato ai fiori, crema di
latte e cioccolata bianca. Il secondo,
pensato per gli adulti, deriva invece dal
promo
Non solo gelato: gustosi pandori e panettoni su
ordinazione, crepes, cookies e semifreddi.
noto dolce spagnolo Leche Merengada, composto da cannella, salsa di
cioccolato, rum e amaretti. Il titolare,
forte della sua esperienza sia di sommelier che di direttore di ristorante in
Francia, può vantare una grande conoscenza nell’ambito della ristorazione
e, in questo caso, della produzione artigianale di dolci e gelato. Quest’ultimo infatti, pur essendo freddo, conferisce una sensazione calda al palato, per la sua cremosità e composizione piena. Chiudiamo con un suggerimento scegliere il gelato giusto
d’inverno. A L’Orso Goloso provate gelati dal sapore forte e deciso, molto calorici ma genuini: su tutti crema
di nocciole e crema di mascarpone, dei
veri “gusti da freddo” e allo stesso
tempo buonissimi.
L’Orso Goloso – Gelateria artigianale
Via Vittorio Piccinini 13
(La Giustiniana)
Cell. 328 87 49 394
promo
Una location lussureggiante e raffinata
Nel cuore del Parco di Veio una
preziosa gemma si cela dentro un
rigoglioso giardino: è il PICCHIO
ROSSO, un ristorante di livello, ben
conosciuto dai gourmet romani e
non solo. Si evoca no preziose suggestioni, sia nella terrazza all’aperto
che nella sala con il camino acce-
so. E’ una location da preferire per
l’organizzazione dei vostri eventi,
dal rinfresco di nozze, alle cerimonie e gli incontri di lavoro. Se invece immaginate una sera speciale solo per voi due c’è anche la saletta “Io te e le rose”. Scegliere di
trascorrere una romantica serata, o
una cena conviviale è un viaggio
nelle delizie della raffinata cucina.
Seduti su comodi divani del pianobar, avremo tempo per leggere
il menù, sempre e rigorosamente
stagionale.
Da questa settimana, il nostro
antipasto sarà: caprino in crosta
phillo con la nostra mostarda di
pere, composta di astice con mango e mandorle all'olio vanigliato.
Le nostre paste: fettuccine al Morellino con stracotto di cinghiale
garofolato, riso allo zafferano con
polpo al vino rosso. Le pietanze:
filetto di maiale in camicia di
provolone di bufala, trancio di ricciola limonato con chips di carciofi. Per dessert: bavarese allo zabaione in salsa di vaniglia Bourbon, pere cotte al Cesanese con
gelo alla vaniglia.
La cantina è ottimamente fornita
di etichette prestigiose, più di 400,
inoltre, per accompagnare le piacevoli e rilassanti conversazioni
dopo cena potrete attingere ad
una selezione accurata tra i migliori
distillati, venerdì e sabato piano bar.
Una meraviglia del gusto e del buon
ricevere facilmente raggiungibile è
IL PICCHIO ROSSO, a poche
centinaia di metri dallo svincolo numero 3 Cassia del Grande raccordo anulare. E’ aperto tutte le sere
tranne la domenica. Si accettano
tutte le carte di credito e il parcheggio è custodito. Si consiglia la
prenotazione.
IL PICCHIO ROSSO,
via Italo Piccagli, 101
(via Cassia km 13) Tel.06.30366468
www.ilpicchiorosso.it
promo
Veio sidence so
Un residence immerso nel verde
Il Veio Residence Resort è una
struttura ricettiva che si estende su
circa 5 ettari, costruita al centro di
una vera e propria oasi naturalistica, a ridosso del rinomato "Parco
di Veio". Nato dall'esperienza ultra trentennale in ambito ricettivo
della famiglia Altobelli, questo piccolo paradiso non si trova in un
luogo sperduto della cartina geografica, ma a Roma.
Il residence dispone attualmente di
42 Mini-appartamenti/appartamenti, realizzati all'interno di tre casali il cui aspetto è quello delle case
di campagna inglesi, rustiche ed eleganti, con il giardinetto privato davanti alla porta ed elementi di arredo classici. Gli appartamenti,
del taglio di 45/50 mq offrono il
meglio in fatto di comfort e tecnologia, sia per lunghi che per
brevi periodi. Essi possono ospi-
tare un massimo di 4 persone e
sono dotati di TV satellitare, telefono con Voice mail, aria condizionata, parcheggio, servizio fax, recapito posta, Internet Wi-Fi. Le formule d' affitto degli appartamenti
sono varie e molto convenienti:
Formula quotidiana Bed & Bre-
akfast, casa- vacanza settimanale,
affitto loft mensile etc.
Da non dimenticare sono i servizi
come la grande piscina privata, il parcheggio privato, il servizio portineria,
il ristorante-pizzeria " il Corvo Allegro", il ristorante "Il Picchio Rosso",
la bisteccheria " Wild West Steak
House", l' oasi animalista che comprende struzzi, emu, porcellini vietnamiti, pony... e poi i laghetti naturali,
regno di oche, papere e aironi. Insomma un'atmosfera da fiaba: non è
un caso se gli ospiti del residence appaiono sempre così rilassati e sereni.
VEIO RESIDENCE
RESORT
via della Giustiniana, 906
tel. 0630207264 0630361782
fax 0630363148
[email protected]
www.veioresidence.com
promo
wild west - steak house
Il vicino “west” di tutti gli amanti della carne
Sulla via Giustiniana, immerso nel
verde del parco di Veio, sorge la bisteccheria Wild West Steak House.
Il locale, che fa parte della stessa famiglia de "Il Picchio Rosso" e "Il
Corvo Allegro", è il ristorante perfetto per godersi insieme ad amici
e familiari, il piacere di un pranzo all'aria aperta di sabato e domenica,
o una cena genuina e divertente.
L'ampio cortile d'ingresso e la grande sala interna del Wild West vi immergeranno nell'atmosfera texana:
elementi d'arredo tex-mex, tavoli e
travi portanti in legno massiccio, luci
calde e grandi anfore da cui fuoriesce acqua a corredo del locale interno. Verrete coccolati, in un'atmosfera rassicurante, dal personale di sala che vi seguirà durante la
cena in maniera impeccabile. Sim-
paticissima la presentazione dei
piatti del giorno: curata dal grigliere Fadil. Antipasti in abbondanza: salumi tagliati a mano, riccottina fresca con miele, fagioli per tutti i gusti, mozzarelle di bufala freschissime e bruschettine miste; crocchette piccanti, tagliere di formaggi e deliziosi chilicanos panati (peperoni jalapeños messicani leggermente piccanti, farciti con crema al formaggio).
Arriviamo al pezzo forte: le carni.
Potrete sceglierle voi, direttamente
dall'ampia vetrina del banco carni, indicando al grigliere cottura, spessore e peso della carne! La scelta varia fra carni italiane, danesi, del
Nebraska e irlandesi di ottima qualità; tra le specialità del Wild West
troviamo ottime carni di bisonte canadese, castrato di manzo irlande-
se, lo scottone irlandese, T.Bone argentina rara, ed è consorziata per la
bistecca “fiorentina chianina doc" .
Tanti vini corposi da poter abbina-
re al gusto deciso della carne e, per
chi preferisce, anche della birra. Dulcis in fundo, ampia scelta dal carrello
dei dessert: crostata cioccolato e pinoli, crêpe ripiene di crema fatta in
casa ed altro ancora, da assaporare
magari insieme a un buon passito,
o ad altri distillati. Ogni sabato e domenica a pranzo, oltre alle carni, troverete anche primi piatti da poter gustare all'aria aperta nello splendido
patio, dove c’è un parco giochi per
bambini, gioia delle mamme.
WILD WEST - STEAK HOUSE
via della Giustiniana, 906
tel. 06.30207222
aperto tutti i giorni dalle 19
sabato e domenica anche a pranzo
chiuso il lunedì
www.wildweststeakhouse.it
promo
il corvo allegro
Ottime proposte di brace e cucina
nel cuore del parco di Veio
Via Italo Piccagli è una piccola traversa della Cassia a pochi passi dal
Grande Raccordo Anulare svincolo 3 della Via Cassia, La Giustiniana. Due curve e poi un grande
rettilineo in discesa, ben indicata è
la traversa che imboccherete per
raggiungere il CORVO ALLEGRO, un ristorante dove l’arredamento rustico, ma molto curato e
il grande camino per la brace e la
pizza non devono fuorviare chi
giunge in quest’angolo di campagna romana: qui si gusta un’ottima
cucina sia di pesce, sempre freschissimo, con arrivi giornalieri, che
di carne danese, antipasti primi e
secondi prettamente di cucina romana. Le proposte sono elaborate da mani sapienti che la tradizione
la conoscono proprio bene ed è
per questo che riescono ad accontentare tutti, dai più piccoli (che
potranno liberamente scorazzare
nel de hors), ai palati esigenti dei
romani, ormai abituati a trovare in
quest’isola immersa nel verde, tutto di ottimo livello.
Feste per bambini e per adulti
Volete festeggiare un compleanno, una laurea o
semplicemente una data speciale? Nel disco pub
Ippopotamus adulti e bambini trovano il
posto giusto per l'occasione.... 300mq riscaldati
con allestimento, giochi di luce, musica, gonfiabili
(a richiesta animazione) e buffet "merenda party"
composto da patatine, pop-corn, supplì e
crocchette, pizze bianche e rosse farcite in vari
gusti, crostata o ciambellone, torta e bevande. Il
tutto a partire da 18 Euro a persona (per le feste
pomeridiane) 7gg la settimana e con possibilità
di personalizzare il menù secondo esigenze.
Parcheggio e parco di 4 ettari.
Telefonare per info 06 30362751
IL CORVO ALLEGRO Seven Hills Village
Via Cassia 1216 al km 13, tel. 06.30362751
Aperto solo la sera.
Domenica aperto anche a pranzo
Chiusura settimanale: mercoledi
www.ilcorvoallegro.it, [email protected]
Dias: da carneade a idolo della curva nord
Nessuno lo conosceva quando arrivò, qualcuno lo criticò, ora tutti lo osannano
I
l gol decisivo contro il Palermo ma anche una prestazione impeccabile dietro, a difesa del vantaggio:
Andrè Dias ha fatto tutto ciò,
domenica.
Giusto così, perchè proiprio
dallo sbarco del trentunenne
brasiliano a Formello, nel
gennaio scorso, è partita la
rincorsa della Lazio dalla
zona retrocessione al primo
posto.
Quando, la Lazio ne annunciò l'acquisto dal San Paolo
per 2,5 milioni di euro, molti
si chiesero chi fosse questo
Carneade brasiliano. L'età,
30 anni all'epoca dell'acquisto, e il fatto che nessuno
prima di allora avesse sentito
parlare di lui, aveva indotto
stampa e tifosi, a pensare che
il brasiliano fosse solo un rin-
calzo della retroguardia. Si sbagliavano.
Dias, dopo un inizio
difficile con Ballardini, grazie a Reja è
diventato un titolare
inamovibile della retroguardia biancoceleste, nonché un leader della squadra.
Nei primi 6 mesi alla
Lazio ha inoltre segnato anche due gol,
rivelandosi determinante anche sottoporta.
Eppure nessuno lo ha mai veramente preso in considerazione, neanche in patria.
Nonostante infatti negli ultimi
tre anni, abbia ricevuto due
riconoscimenti come miglior
difensore del Brasile, non è
mai stato convocato nella nazionale brasiliana.
La carriera di Dias è sempre
stata sottotraccia sin dagli
esordi: dopo essersi formato
nelle giovani del Palestra de
San Bernardo, inizia una carriera che lo porta a girare per
il Brasile: Paranà, Paysandù, Goias e San
Paolo, i suoi club.
Proprio nella squadra
rossonera si afferma
definitivamente e conosce l'altro artefice della
cavalcata biancoceleste di questo periodo,
hernanres.
Proprio Dias è uno dei
maggiori sponsor dello
sbarco del Profeta a
Roma. Lo tempesta di
chiamate, gli parla
della bellezza della città
e dei progetti di Lotito, convincendolo della bontà di venire
alla Lazio.
Come Hernanes, Dias è religiosissimo e non ha grilli per
la testa. Per lui conta solo la
famiglia, con cui vive all'Olgiata e il lavoro.
Con Biava attualmente forma
una delle migliori coppie di difensori d' Italia, grazie anche
a un carattere, da marine, ma
non spigoloso che lo rende un
vero guerriero in campo.
Il Gol di domenica però con
una volèè di destro, ha dimostrato anche che il brasiliano è
dotato di buona tecnica. Del
resto è lui a impostare l'azione,
quando la palla è della difesa
laziale, e sempre lui a dettare
i movimenti dei compagni.
Dias dimostra che la classe e
la bravura di un giocatore
non deriva dal nome o dall'età. Chissà quanti altri Carneadi come lui ci sono in giro
per il mondo. Per il momrento
ai tifosi basta lui: il brasiliano
che arrivò da sconosciuto e
diventò un idolo.
DAVIDE LUCIANI
Totti: troppi rossi per il capitano giallorosso
Quella di Lecce è stata la quindicesima in carriera: troppe per un giocatore come lui
L’
espulsione di Lecce è
stata la decima di Totti
in campionato. Dieci
volte ha dovuto abbandonare
anzitempo il campo. Al di là
del fatto che l'espulsione sia
sta giusta o meno è proprio il
dato sui numeri dei cartellini
rossi che deve far riflettere.
Nella speciale classifica dei
più “cattivi” della serie A Totti
è al quarto posto dietro Montero (16 rossi) Di Biagio (12),
Falcone, Bergomi e Couto
(11). Con il Pupone c'è gente
come Mihajlovic e Amarildo,
mentre dietro di lui c'è addirittura il “cattivissimo” per antonomasia, Materazzi (“solo”
8 rossi).
Se poi si analizza l'intera carriera in giallorosso, le esplusioni salgono a 14 ( alle 10 in
campionato vanno aggiunte
le due in coppa Italia e le due
nelle coppe europee).,Senza
dimenticare poi l'unico rosso
26
rimediato in azzurro, quello
inflittogli da Moreno nel mondiale 2002. Troppe per un
numero 10.
Baggio, per dire, collezionò 3
cartellini rossi (tutte in serie A),
in tutta la carriera, mentre Del
Piero è a quota due.
Il problema del Capitano, è
che è uno che cade spesso e
volentieri nella provocazione.
La sua immagine “negativa”
più famosa ( che non gli valse
l'espulsione diretta, ma la
squalifica di tre giornate con la
prova Tv) è senza dubbio
quella dello sputo a Poulsen all'Europeo del 2004. Molti altri
però sono stati gli atteggiamenti sopra le righe del numero 10: dall'esplulsione nella
finale di Coppa Italia dell'anno
scorso, dopo il calcione rifilato
a Balotelli ( che gli sono costate
4 giornate di squalifica) al
cazzotto a Colonnese nell'aprile 2005 ( con annesse 5
giornate di squalifica).
E chi non ricorda la spinta
data al fido preparatore Vito
Scala che cercava di placarne
l'ira dopo l'espulsione per un
fallo di reazione su Galante,
il 21 gennaio 2007, contro il
Livorno?
Il rosso con il Lecce, per un
FOTO: forzaroma.info
fallo di reazione su Olivera,
con la successiva scenata post
espulsione, è solo l'ultima di
tante reazioni spropositate del
Capitano.
A trentaquattro anni dovrebbe
ormai essere vaccinato alle
offese e ai trabbocchetti che
ogni domenica gli vengono
riservati, eppure il Pupone
non riesce a mantenere i nervi
saldi. Molto avrà giocato anche il momento poco felice
sotto porta che sta vivendo (ancora 0 gol
in questa stagione)
però questo non basta a giustificarlo, anche perchè, bisogna
dirlo, anche Totti provoca: ricordate il segno delle 4 dita fatte
a Tudor con annesso
gesto di andare a
casa, durante RomaJuve, 4-0 dell'8 febbraio 2004? O i pollici versi mostrati alla curva laziale dopo l'ultimo derby?
Totti deve pensare solo a giocare e a divertire il pubblico:
le scenate le lasci a chi ha
messo classe di lui. Un campione del suo calibro ha la
classe per rispondere alla provocazioni: la usi.
ERIC CRIALESI
5 novembre 2010
HI-TECH
Shi-tech, ultime tecnologie per gli appassionati di sci
Caschi, tute e microchip di ultima generazione per uno sport che sta diventando sempre più I-tech
È
sempre più in voga
la tendenza ad abbinare moda e hitech e pare chequest'anno
la reginetta delle piste sarà
proprio la tecnologia che
verrà spinta ai massimi livelli per sci e snowboard.
Chi volesse quindi includere nel proprio equipaggiamento invernale un
tocco di innovatività potrebbe pensare ad un casco con bussola e termometro incorporati (Waves)
, oppure alla borsa porta
scarponi riscaldabile elettricamente (Head) che si
può allacciare alle prese di
casa o dell'auto per avere
i piedi sempre caldi e
asciutti. Per il controllo
della temperatura del
corpo invece Helly Hansen
ha ideato un sistema di
ventilazione in giacche
che associano cuscini esa-
5 novembre 2010
gonali di piuma d'oca con
dei veri e propri canali di
ventilazione che li contornano e permettono di allontanare l'umidità e il calore in eccesso. Gli amanti
degli sport estremi non
possono fare a meno di riprendere le loro avventure
con una telecamera ad
alta definizione ContourHD1080P che si può
comodamente applicare
sul caschetto.
Anche gli sci più moderni
si configurano come un
concentrato di innovazione e tecnica. Le ricerche
si sviluppano su tre diversi
obbiettivi: la ricerca di tecnologie sempre più sofisticate da adattare agli sport
invernali, la sfida dei materiali che devono essere
resistenti ma allo stesso
tempo flessibili e leggeri e
lo studio di inclinazioni e
angoli ottimali per garantire stabilità e controllo.
Studi che in genere convergono in un solo prodotto progettato per i campioni di sci e solo successivamente l'offerta viene
estesa al mercato. Quest'anno la Head ha trasferito il Kers, (Kinetic
Energy Recovery System)
sui suoi modelli racing.
L'ispirazione proviene
dalla Formula 1 tanto che
già si parla di sci “turbo”,
visto che il risultato è una
maggior potenza, dovuta
alla maggior risposta ela-
stica dell'attrezzo che fa
accelerare nelle curve e
aumentare la velocità.
Nello specifico il sistema
funziona come un caricatore di energia che trasmette più potenza, come
un vero e proprio turbo
che si attiva alla fine della
curva permettendo di accelerare. Il “trucco” è dato
dalle fibre piezoelettriche,
situate sulla coda degli sci
che convertono l'energia
meccanica delle vibrazioni
in energia elettrica che
viene immagazzinata in
un microchip e rilasciata
subito dopo modificando
la flessione longitudinale e
la rigidità sulla coda dello
sci. Per quanto riguarda la
scelta dei materiali il favorito rimane il carbonio per
le sue proprietà che si conservano inalterate negli
anni. Per la prima volta
Fischer lo impiega come
scocca portante; fibre di
carbonio
avvolgono
l'anima dello sci garantendo una resistenza ottimale alla torsione ed eccezionale stabilità. La fibra
di carbonio viene lavorata
in una camera asettica per
preservarne le qualità.
La maggiore innovazione
di Rossignol sta nell'utilizzo dell'Autoturn Technology nella costruzione
di nuovi sci parabolici.
Questa tecnologia consente l'adattamento immediato dello sci alle condizioni del tracciato e della
neve permettendo di apportare maggior tenuta e
precisione sotto i piedi e
controllo ed equilibrio su
spatola e tallone.
C'è una buona notizia anche per i più tradizionalisti, non interessati agli ultimi ritrovati tecnologici:
sono tornati di moda i
“peloni”, i classici doposci
a pelo lungo. Ne propone
un suo modello Dolomite
con tomaia in pelliccia, fodera in thinsulate e lana
cotta e suola in Vibram.
ALESSIO BARBATI
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VIAGGI
I love New York…in autumn! Idee per un soggiorno
I grattacieli e il fascino di Central Park in autunno. Tutto quello che c’è da fare nella “Grande Mela”
G
li alberi di Central Park si tingono di tonalità
calde, con sfumature che
vanno dal rosso-bruno al
giallo-oro, e tra lo spettacolo delle foglie che cadono immerse nella luce
di magnifici tramonti, e
la vista dei suoi altissimi
grattaceli, ricoperti dalle
nuvole autunnali, la
Grande Mela, in autunno, diventa una città
magica.
Sotto tutti i punti di vista,
questo è il periodo più indicato per fare un giro a
NY: le temperature raggiungono dei livelli ideali,
la città si riempie di eventi
e manifestazioni di ogni
tipo, ma soprattutto è
possibile trovare dei pacchetti vacanze a prezzi
convenienti, complice la
bassa stagione.
Ma una volta a New
York, che si può fare? Di
tutto e di più! La città che
non dorme mai, riesce a
accontentare i gusti e le
esigenze di tutti. Si possono trovare tour organizzati di ogni tipo, dagli
amanti dell’arte e della
tranquillità agli amanti
della vida loca.
28
Esiste un sito interamente
in italiano dedicato proprio alla Grande Mela,
www.nyc-site.com/newyork, che fornisce tutte
le notizie e le informazioni in diretta da New
York, con consigli su
come muoversi per visitare la città, senza dover
necessariamente spendere un patrimonio!
Se si vuole visitare tutto il
centro di New York in
appena due giorni, è
possibile acquistare un
All Loops Tour, valido 48
ore, che permette di visitarne tutto il centro a
bordo di un autobus a
due piani, con la possibilità di scendere ad ogni
fermata per esplorare i
vari quartieri di Greenwich Village e Union
Square, SoHo, Chinatown, il Lower East Side e
Little Italy.
Per iniziare una tipica
giornata newyorkese,
tappa obbligatoria è Sturbacks, e poi via, con un
bel bicchiere di caffè bollente in mano (come un
vero yankee) in giro per
la grande metropoli. Ritrovarsi a Time Squares,
con i suoi numerosi cartelli
pubblicitari e insegne digitali, e girare per le
strade di Manhattan con
gli occhi all’insù, ammirando i magnifici grattaceli, mentre ci si perde tra
la moltitudine di gente che
corre in ogni direzione.
Tappa successiva, Staten
Island per un saluto a
Lady Liberty, la magnifica
Statua della Libertà, angelo custode d’America,
senza dimenticare il ponte
di Brooklyn. E ancora,
una visita al Metropolitan
Museum, un giro per i negozi di Fifth e Madison
Avenue, ma soprattutto
una lunga passeggiata a
Central Park, sotto una
pioggia di foglie cadenti.
Se vi viene fame, niente
paura! Ad ogni angolo
della città si può trovare
uno dei famosi venditori
di hot dog, e poi via, tra
un morso di hot dog e
l’altro, ci si può rituffare
alla scoperta della città.
Per i più esigenti, a NY ci
sono ristoranti e cucine di
ogni tipo, quindi se proprio non si può fare a
meno di un bel piatto di
pasta o di una pizza
come si deve, basta andare in uno dei numerosi ristoranti italiani.
E in serata, non si può
non assistere ad uno dei
famosi spettacoli di Broadway. In questo periodo
sono in programma musical come “Mamma
Mia”, “Il Re Leone”, “Il
Mercante di Venezia”,
“Chicago”. Per l’acquisto di un biglietto si può
andare presso la cabina
TKTS a Duffy Square,
dove è possibile trovare
offerte e sconti.
Prima di lasciare la città,
ultima tappa al Rockfeller Center per godersi
un indimenticabile vista
panoramica
della
Grande Mela e, abbracciando l’intera città
con lo sguardo, salutarla
con un “goodbye, see
you soon!”.
FEDERICA D’ORIA
5 novembre 2010
CUCINA
FINGER FOOD: UN ANTIPASTO DI MARE ED UN DOLCE AL CUCCHIAIO
Piccole porzioni in contenitori da assaggio per ricevere gli amici senza formalità
InSalatIna dI coUS coUS con GaMBerI
cUrrY e PoModoro concaSSea
Mont Blanc al BIcchIere
(facIle e d'effetto)
PROCEDIMENTO
INGREDIENTI
PER 10 FINGER
200 gr di cous cous
4 pomodori ramati
10 gamberi
argentina
1 carota
2 zucchine
un pizzico di curry
un cucchiaino
di cannella
in polvere
prezzemolo tritato
piselli surgelati
1 mazzetto
di menta
100 gr di formaggio
feta
5 novembre 2010
PROCEDIMENTO
INGREDIENTI
PER 8 BICCHIERI
Cuocere il cous cous, sgranarlo ed
olearlo e tenerlo da parte. Tagliare
la carota e la zucchina in cubetti molto piccoli tagliare il pomodoro a cubetti privandolo dei semi e condirlo con poco olio e la menta. Lessare i piselli. mescolare insieme al
cous cous già cotto le verdure tagliate sottilissime ed i piselli e i pomodori. Frullare la feta con un po'
d'acqua e poco olio fino ad ottenere una salsa. Unire curry e cannella.
Sgusciare i gamberi senza togliere la
coda e inserire uno stuzzicadenti
dentro ogni gambero e cuocerli in
forno a 170° per 5 minuti con un
poco di brandy.
STEFANIA S.
600 ml di panna fresca
200 ml di panna
vegetale da
montare
3 cucchiai di zucchero
1 vasetto di crema di
castagne
80 g di cioccolato
fondente
sminuzzato
meringhe
marrons glacès
violette zuccherate
mezzo baccello
di vaniglia
Portate ad ebollizione 100 ml di panna fresca e versatela sul cioccolato.
Mescolate fino ad ottenere una salsa
liscia e lucida. Lasciate raffreddare in
frigo.
Nel frattempo montate i 500 ml di
panna fresca con la panna vegetale e
lo zucchero. Metà dose mescolatela
con una frusta insieme alla crema di
marroni, di cui terrete da parte un
paio di cucchiai.
Ora procediamo all'"assemblaggio":
sbriciolate le meringhe e disponetene un cucchiaio sul fondo, distribuite in parti uguali la salsa di cioccolato e la crema di marroni tenuta da
parte.
Con la tasca da pasticcere o semplicemente con un cucchiaio create lo
strato di panna e crema di castagne,
ancora qualche meringa sbriciolata poi
la panna semplice e la decorazione.
L'aggiunta di un po' di panna vegetale vi aiuterà a mantenere "in piedi"
la lavorazione con la tasca da pasticcere, in ogni caso nulla vi impedisce
di usare solo panna animale fresca.
Forse è inutile aggiungere che la tecnica perfetta per la degustazione del
dolce è quella di affondare il cucchiaino in verticale nel bicchiere...
STEFANIA S.
29
Per le vostre segnalazioni scrivete a: [email protected]
redazione “ZONA” 06 33265424
"Non dirò nulla di nuovo e di
originale ma di vero e inoppugnabile alle foto e alla realtà di
chi voglia visitare la zona. Un
quartiere ridotto a parcheggio
abusivo. Giovedì 28 ottobre
2010: preparativi e apertura del
Festival del Cinema. Tralasciamo
il via vai da giorni di auto contromano in Via Gran Bretagna
ed il parcheggio da giorni effettuato su una zona attigua al
servizio giardini con divieto di
fermata. Tralasciamo il normale
non pagamento del ticket sulle
strisce blu da effettuare fino alle
23 e da anni non effettuato
praticamente se non da pochi
che non sanno che in realtà
nessuno paga. Tralasciamo i carichi e i mezzi da giorni lasciati
in divieto di fermata e sui marciapiedi e prati di Via Gran Bretagna, Via Danimarca e Viale
De Coubertin. Ma la sera accade il finimondo: impossibile
descrivere in maniera tale da
rendere la realtà surreale che si
presentava agli occhi dei residenti: tre grossi automezzi parcheggiati sul prato all'angolo di
Via Gran Bretagna con Viale De
Coubertin, chissà come arrivatici
dato che da qualche giorno lì
sono stati apposti picchetti paramarciapiede, auto e camion
sulla strada con divieto di fermata dalla parte dell'Auditorium; auto sui marciapiedi di
Viale De Coubertin ove mancavano i paletti; grossi Suv sul
prato di Via Danimarca; auto sui
prati delle vie limitrofe, auto
parcheggiate in curva di strada
con divieto di fermata, Via Danimarca. Intervento dei Vigili,
fuggi fuggi di alcuni, impavido
30
resistere di altri certi del loro diritto a fare i loro porci comodi.
Una domanda sorge e continua
a sorgere spontanea: ma a che
serve il parcheggio interno all'
Auditorium? Una risposta sorgeva spontanea alla mente: se
questa è la cultura, se questo è
il risultato che dà sulla civiltà
dell'intelligenza, se per avere la
cultura - io e altri già l'avevamo
anche prima del colosso svettante - questo è il prezzo da pagare perché altri festeggino e dimostrino in nome dell'arte e
della cultura, ben venga l'ignoranza, alla faccia dell'intelligenza: perché le regole vanno
rispettate, anzi più consapevolmente, anche da chi usufruisce
della cultura.
Un abitante del Villaggio
Olimpico Far West
"Sono un’insegnante di Educazione Fisica. Insegno nella
scuola media di Cesano, e più
precisamente a Cesano Borgo.
Ancora una volta i miei alunni
sono stati presi in giro; ancora
per un inverno dovrò fare lezione fuori, nel cortile scolastico, e i mesi invernali sono rigidi a Cesano Borgo. Non si fa
Educazione Fisica alle otto di
mattina, ci si muove per non
morire dal freddo. I politici della
XX mi hanno fatto tante promesse in questi anni ma non
sono mai state mantenute. Addirittura sulla Gazzetta dello
Sport (Settembre e Novembre
2008) è stato scritto che la
scuola media di Cesano Borgo
avrà la priorità, ripeto la priorità
per la costruzione della palestra,
o meglio, per la costruzione di
una struttura coperta per poter
svolgere le lezioni di Educazione Fisica secondo i vigenti
programmi ministeriali : ambiente idoneo e non pieno di
pericoli (tombini, asfalto disconnesso, angoli vivi). DOV’E’
QUESTA PRIORITA’!!! FATEMI
CAPIRE DOV’E’ QUESTA PRIORITA’!!! In questi due anni ho visto Cesano cambiare: illuminazione stradale, strade asfaltate,
ultimamente anche il cortile
della caserma dell’arma dei carabinieri, fognature insomma
lavori di manutenzione, costruzione e ristrutturazione sono
all’ordine del giorno. Mi sono
venute spontanee queste domande: PERCHE’ i politici della
XX ci hanno illuso (i miei alunni
e il sottoscritto)? PERCHE’ ci
hanno fatto promesse che già
sapevano di non poter mantenere? PERCHE’ per il quinto
anno consecutivo dobbiamo
svolgere le lezioni (i miei alunni
e il sottoscritto) in condizioni di
estremo disagio? Forse tra qualche anno Cesano Borgo avrà la
sua palestra o forse verrà costruita prima una nuova scuola,
spero dotata di palestra. Sicuramente quando succederà Fabio Partigiani sarà in un’altra
scuola, con la palestra, ad insegnare lo SPORT, i suoi valori e
veder crescere i propri alunni
con dei sani principi dentro di
loro. Qualcuno si domanderà
che non è giusto abbandonare
i propri alunni e smettere di
lottare per ottenere una cosa
giusta. Forse è vero. Ma io rispondo che mi sono stancato di
prendere freddo, non ne posso
più. Ho voglia anch’io di fare le-
zione in una palestra!!! e di poter stringere una medaglia d’oro
con un mio alunno."
F.P.
"Gentile Redazione, vi scrivo
per segnalarVi la situazione di
mala sanità in cui versa la parte
iniziale di Via Tieri partendo
dalla Cassia. Tale viale è costeggiato sulla sinistra da una
lunga "zona verde comunale"
che di fatto divide il viale dalla
parallela Via S. Camasio, una
strada uscita. Ormai da anni
tale zona non viene presa in
cura dal Comune che, dopo
avervi piantato delle ginestre,
l'ha lasciata in totale abbandono dando la possibilità a tali
piante (notoriamente invasive)
di coprirne totalmente l'area.
Questa "muraglia" di ginestre
ad oggi è: 1 covo di ratti talmente grossi che il mio cane li
teme; 2 discarica delle belle
persone civili che frequentano
la fermata dell'autobus; 3 latrina personale del barbone che
presidia l'incrocio con la Cassia
tutti i giorni dalle 07 alle 19 (un
vero e proprio professionista
dell'accattonaggio ma innocuo
e mai maleducato); 4 nel periodo estivo diventa una zona
ad alto rischio incendi visto l'accumularsi di seccume non pulito. C'è da dire che qualche
volta qualche vecchietto volenteroso si è messo a pulire di sua
volontà la parte dove si accede
a via Camasio ma, paradossalmente, è stato invitato a non intervenire in quanto vi è un servizio comunale preposto.... Mi
aiutate a trovarlo questo organo preposto??? e magari an-
che a convincerlo che basterebbe un intervento all'anno????
Vi scrivo quindi nella speranza
che possiate dare voce a questa
situazione... magari qualche lettore "importante" potrà far intervenire chi di dovere...
Grazie per l'attenzione portata"
A.C.
"Buongiorno, sono un vostro
assiduo lettore da quando oltre
un anno fa mi sono trasferito in
zona. Vi faccio innanzitutto i
complimenti per l'ottimo lavoro che svolgete e la passione
che ci mettete. Ma ora veniamo
al dunque per cui vi scrivo;
come avrete intuito dall'oggetto
dell'email vi vorrei chiedere delucidazioni, se ne avete, o porre
in evidenzia, la chiusura di Via
della Villa di Livia (Prima Porta).
Ormai sono settimane che la
strada è chiusa per (dicono)
una crepa nel tufo che sovrasta
la strada in quel punto. Questa
è una voce di quartiere perché
di fatto il comune, la municipale, i pompieri, i beni archeologici, insomma chi l'ha chiusa
non si sa; non hanno dato nessuna spiegazione. Non esiste
segnaletica, non esiste un cartello. Non viene spiegata in alcun modo una strada alternativa. Chi arriva lì si trova la
strada sbarrata e arrivederci e
grazie. All'inizio era solo transennata la parte di manto stradale "pericolosa". Poi due settimane fa hanno deciso di mettere i new jersey per chiudere
la strada, così chi arriva si ritrova
direttamente un muro di cemento davanti! Cordiali saluti."
Luca M.
5 novembre 2010
di Valeria Pighini
Il trend della stagione? Ponchi, cappe e mantelle..
Dalle passerelle preziosi suggerimenti suo capi moda più “in” dei prossimi mesi invernali
L
e sfilate del Prêt-à-porter l’avevano preannunciato da mesi: il
“trend” da assecondare per l’autunno-inverno 2010/2011 sarà uno e
uno solo: mantelle, mantelle e ancora
mantelle! Per la gioia delle più “pienotte” e di chi brama la comodità ad
ogni costo, tornano in auge cappe,
“ponchi” e affini. Basta dare un’occhiata in giro per rendersene conto:
dalle vetrine dei negozi alla tv passando per i mercatini dell’usato, è
una vera e propria invasione! Calde,
avvolgenti e dannatamente “glam”,
le mantelle hanno conquistato il pubblico delle passerelle milanesi e parigine e ora sono pronte a impossessarsi
dei nostri armadi! Irresistibile “musthave” e autentico “passe-partout”, si
sposano alla perfezione con qualsiasi
“mise” decidiate di sfoggiare. Infatti,
se indossate su jeans e pantaloni in
pelle regalano un impeccabile tocco di
classe; al contrario, se abbinate a tubini, vestiti e tailleur eleganti alleggeriscono il look rendendolo giovanile e
frizzante. Chi ama gli Anni Settanta,
potrà sbizzarrirsi con modelli ispirati
ai Figli dei Fiori: righe, frange e colori
sgargianti, mentre le più freddolose
sceglieranno con tutta probabilità l’ottimo compromesso costituito dalle cosiddette “cappe-cappotto”, metà mantelle, metà cappotto, ideali se volete
essere “in” anche nelle giornate più
fredde. Le “fashion-victim” incallite infine non sapranno rinunciare alle
mantelle con manica a pipistrello, originali, raffinate, comode, per un appeal intrigante che profuma di mistero e sensualità.
E ora, andiamo a curiosare più nel
dettaglio tra le proposte dei vari
“Guru” della moda . . .
Missoni scommette su cappe e “ponchi” dal sapore squisitamente esotico:
la donna raccontata dallo stilista è
una donna intraprendente, cittadina
del mondo, amante dei viaggi e delle
avventure, sognatrice e capace di assaporare appieno il gusto magico che
deriva dalla sensazionale e disarmante
scoperta dell’altro e del diverso: dettagli insoliti, fantasie tribali, un intreccio di culture che si completano e si abbracciano vicendevolmente.
Laura Biagiotti punta tutto sul cachemire, sulla lana a trecce e sul “tricot”
d’autore, per una collezione che prevede anche morbidissimi “ponchi”
nelle sfumature del bianco e dell’avorio, senza dimenticare l’intramontabile
fascino del nero. Mantelle anche per
Chanel. che sceglie di impreziosire le
sue creazioni con inserti raffinati e ri-
cami. Il risultato? Veri e propri gioielli
d’inverno pronti ad accogliervi nella
loro ricca e avvolgente stretta.
E per le più giovani, pioggia di mantelle con le nuove linee Motivi, Sisley e
Deha, “brand” amatissimi dalle “teen”
che già in questo freddo inizio di stagione si danno da fare per accontentare le modaiole più capricciose.
La “caccia” è appena cominciata, fatevi sotto ragazze! Attente però agli
scivoloni! Infatti, se è vero che cappe
e mantelle si adattano ad ogni look,
qualche accorgimento è bene seguirlo
comunque. Se siete piccoline, fuggite
i modelli maxi per non incappare nel
fastidioso effetto “strascico nuziale”. Le
più alte, invece, evitino le varianti
troppo corte, un connubio stonato e
decisamente azzardato!
Infine, il dettaglio “trendy” che vi farà
senz’altro guadagnare punti: un paio
di guanti lunghi. In pelle, velluto o
pvc, poco importa, il contrasto tra le
braccia scoperte e il tessuto del guanto
lascerà tutti senza parole!
DIRETTORE RESPONSABILE: Nicoletta Liguori
DIRETTORE EDITORIALE: Andrea Nardini
PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Luca Civita, Eugenia Vailo
CASA EDITRICE: editoriale Nartuc s.r.l.
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INFO E CONTATTI REDAZIONE:
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sito www.settimanalezona.com
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Registrazione: Iscrizione al tribunale di Roma N°52/2008 del 14-2-2008

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