Discorso di Nelso Mandela alla folla radunata in Trafalgar Square

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Discorso di Nelso Mandela alla folla radunata in Trafalgar Square
Discorso di Nelso Mandela alla folla radunata in Trafalgar Square
per la manifestazione “make poverty history”
Londra, 3 Febbraio 2005
Ho il privilegio di trovarmi qui oggi su invito della campagna Make Povery
History.
Come saprete, di recento ho annunciato il mio ritiro dalla vita pubblica e in
realtà non dovrei essere qui. Tuttavia, fino a quando povertà, ingiustizia e
profonda disuguaglianza persisteranno in questo nostro mondo, nessuno di noi
potrà veramente riposare.
Inoltre, la Global Campaign for Action Against Poverty promuove una causa
tanto nobile che non potevo declinare il suo invito. L'enorme povertà e l'oscena
disuguaglianza sono flagelli talmente orrendi del nostro tempo – in cui il mondo
vanta progressi nelle scienze, nella tecnologia, nell'industria e nell'accumulazione
del benessere tali da mozzare il fiato – da costituire delle piaghe sociali almeno
quanto la schiavitù e l'apartheid.
La Global Campaign for Action Against Poverty può ritagliarsi un suo spazio
nell'ambito dei movimenti pubblici al pari del movimento per l'abolizione della
schiavitù e per la solidarietà internazionale contro l'apartheid.
Non potrò mai ringraziare abbastanza il popolo britannico per il suo sostegno in
quei giorni di battaglia contro l'apartheid. Molti manifestarono la loro solidarietà
alla nostra causa ad appena poche centinaia di metri dal punto in cui oggi ci
troviamo.
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Grazie alla vostra forza di volontà e alla vostra passione, contribuiste a relegare
per sempre nel passato quel sistema malvagio. Ma in questo nuovo secolo, milioni
di persone nei Paesi più poveri del mondo sono tuttora imprigionate, schiave e in
catene. La loro prigione si chiama povertà. Ed è arrivato il momento di liberarle.
Come la schiavitù e l'apartheid, la povertà non è naturale. È un prodotto della
azioni umane, e dalle azioni umane può essere superata e sradicata.
Debellare la povertà non è un gesto di carità. È un atto di giustizia. È la
protezione di un diritto umano fondamentale, il diritto alla dignità e a una vita
decente.
Finchè esiste la povertà, non è possibile essere veramente liberi. Le tappe che le
nazioni sviluppate devono seguire sono evidenti.
La prima è garantire la giustizia nei commerci. È il modo più significativo, come
ho già avuto occasione di dire, per le nazioni sviluppate di dimostrare che
vogliono davvero mettere fine alla povertà globale.
La seconda è cancellare il debito e la crisi che ne deriva per i Paesi più poveri.
La terza è aumentare gli aiuti accertandosi che siano della migliore qualità
possibile.
Nel 2005 c'è un'opportunità unica per imprimere un nuovo corso alle cose. A
settembre, i leader mondiali si riuniranno a New York per misurare i progressi
fatti dalla Millenium Declaration del 2000. Questa dichiarazione si assunse
l'impegno di dimezzare l'estrema povertà. Ma per il momento tale promessa è
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tragicamente rimasta sulla carta. Questi leader devono ora onorare le promesse
fatte ai cittadini più poveri del mondo.
Domani, qui a Londra, i ministri delle finanze del G7 potrebbero dare un nuovo
significativo impulso al processo. Sono felice di essere stato invitato per
incontrarli. I leader del G8 già in occasione del loro incontro in Scozia nel luglio
scorso, hanno promesso di concentrarsi sul tema della povertà specialmente in
Africa. Dico a ognuno di questi leader: non guardate altrove, non esitate.
Prendete atto che il mondo è affamato di gesti, non di parole. Agite con coraggio
e lungimiranza. Sono orgoglioso di indossare il simbolo di questa chiamata globale
ad agire per il 2005. Questo braccialetto bianco viene dal mio Paese. Voglio
donarlo a voi – giovani della Gran Bretagna – e chiedervi di portarlo con voi,
insieme a milioni di altri, al summit del G8 in Luglio. Lo affido a voi e ne seguirò
con impazienza gli sviluppi.
Grazie di essere venuti qui, oggi. A volte il dovere della grandezza ricade su una
generazione. La generazione più grande potete essere voi. Lasciate fiorire la vostra
grandezza. Il compito non sarà facile, certo. Ma non assumerlo significa
commettere un crimine contro l'umanità e per questo oggi chiedo a tutta
l'umanità di ribellarsi.
Make Poverty History, nel 2005. Fate la storia, nel 2005. E tutti potremo
camminare a testa alta.
Nelson Mandela
(tratto da “Nelson Mandela, bisogna essere capaci di sognare”)
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