Sudafrica - Mercati a confronto
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Sudafrica - Mercati a confronto
Sudafrica Febbraio 2008 Informazioni Generali Superficie: 1.219.090 Km² Popolazione: 47,4 milioni (stima 2006) Capitale: Pretoria - 1.080.000 abitanti (stime ufficiali del 1991) Altre città principali: Città del Capo (2.185.000 ab.), Johannesburg (1.916.000 ab.), Durban (1.137.000 ab.), Port Elizabeth (854.000 ab.), Bloemfontein (300.000 ab.). Lingua: le lingue ufficiali del Sudafrica sono undici (afrikaans, inglese, isiNdebele, sepedi, sesotho, swazi, Xitsonga, setswana, tshivenda, isiXosa, isiZulu). Moneta: l’unità monetaria del Sudafrica è il Rand (ZAR) suddiviso in centesimi. La media annuale del tasso di cambio del 2006 è stata di 8,53118 ZAR per 1 euro. Sistema politico La Repubblica del Sud Africa è uno stato federale composto da un governo nazionale e nove governi provinciali; è fondata sul diritto romano-olandese e sulla Costituzione del 1996 (in vigore dal febbraio 1997). Le elezioni del 1994, le prime multirazziali dopo secoli di dominio dei “bianchi”, hanno segnato la fine del regime di “apartheid” sancendo la vittoria dell’African National Congress (ANC) e del suo leader Nelson Mandela. Thabo Mbeki, che era succeduto a Mandela alla guida dell’ANC nel dicembre 1997, è divenuto presidente con le elezioni del 1999, attualmente serve il suo secondo mandato (in seguito alle elezioni dell’aprile 2004). Il parlamento è costituito da due camere elette ogni 5 anni, l’Assemblea Nazionale ed il Senato, la prima composta da 400 membri eletti a suffragio universale, il secondo di 90 membri nominati dai nove governi locali nella misura di 10 per regione. Le Camere eleggono congiuntamente il Presidente ed ogni partito presente all’Assemblea Nazionale con più di 80 seggi può nominare un Vicepresidente; questi ultimi devono essere almeno due. Il Governo è composto dal Presidente, i Vicepresidenti e 27 Ministri. Le ultime elezioni, che hanno confermato la vittoria di Mbeki, si sono svolte nell’aprile 2004; le prossime sono previste per aprile 2009. Capo dello Stato: Thabo Mbeki (ANC) Partiti politici: la coalizione di governo è formata dall’African National Congress (ANC), partito di maggioranza, dal South African Communist Party (SACP) e dal Confederation of South African Trade Unions (COSATU). Altri partiti:Democratic Alliance (DA), Inkatha Freedom Party (Inkatha o IFP), Independent Democrats (ID). Principali indicatori economici Principali indicatori economici Indicatore PIL PIL a prezzi correnti (miliardi di ZAR) PIL a prezzi correnti (miliardi di US$) Tasso di crescita reale (%) PIL pro-capite (US$)* Inflazione (%) Bilancia Commerciale (miliardi di US$) 2004 2005 2006 2007* 1.395,4 216,4 4,9 4.634 4,3 1.541,1 242,3 5,0 5.139 3,9 1.741,1 257,4 5,4 5.431 4,6 1.837,2 259,9 5,0 5.458 6,4 Esportazioni fob Importazioni fob Saldo commerciale Tasso di disoccupazione (%) Tasso di cambio ZAR/€ (media annuale) 48,2 -48,5 -0,3 27,1 8,02 55,3 -56,5 -1,2 26,6 7,92 63,8 -69,9 -6,2 25,6 8,49 73,1 -80,7 -7,7 24,2 9,66 Tasso di cambio ZAR/US$ (media annuale) 6,45 6,36 6,76 7,07 28,5 14.719 30,6 20.630 31,7 25.587 36,9 29.595 Debito estero (miliardi di US$) Riserve Internazionali (milioni di US$) Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Forecast dicembre 2007(*) stime EIU Rischio paese Nella classifica rischio-paese, aggiornata a novembre 2007, la SACE colloca il Sudafrica nella categoria OCSE n°3. Nessuna restrizione specifica è prevista. Congiuntura L’African National Congress (ANC) dovrebbe mantenere il suo dominio durante il periodo in esame. Le preoccupazioni maggiori dell’ANC e della sua leadership nel prossimo futuro saranno rivolte al mantenimento dell’unità della coalizione di governo con il Partito Comunista Sudafricano (SACP) e con la Confederazione dei Sindacati Sudafricani (COSATU), ed al raggiungimento di un accordo sul nome del successore di Thabo Mbeki alla guida dell’ANC. La politica economica nel medio termine si concentrerà sull’obiettivo di livelli elevati di crescita e di investimento al fine di creare occupazione, come sancito dal programma economico del governo, l’Accelerated and Shared Growth Initiative for South Africa (ASGISA). I target governativi sono il raggiungimento di un tasso di crescita economica del 4,5% nel periodo 2004-09, e di almeno il 6% nel 2010-14, la contrazione del tasso di disoccupazione e la riduzione sostanziale della povertà entro il 2014. A tali fini dovrebbero essere incoraggiati gli investimenti, specialmente nel campo delle infrastrutture, il consolidamento della concorrenza per contrastare i regimi monopolistici, la riforma del mercato del lavoro e la maggiore partecipazione della popolazione nera all’economia del post-apartheid attraverso il BEE (Black Economic Empowerment). Nel prossimo triennio, la politica fiscale del governo dovrebbe risultare più espansiva. L’anno fiscale 2006-2007 si è chiuso con il primo attivo di bilancio della storia del Paese, pari allo 0,3% del PIL e destinato a crescere nel corso del 2007-2008, all’1% del PIL. È stata, inoltre, annunciata la decisione di eliminare gradualmente l’imposta secondaria sul reddito societario. Il successo conseguito con l’attivo in bilancio è il risultato di lunghi anni di politica fiscale molto rigorosa e dal forte incremento delle entrate tributarie. Il miglioramento del sistema di riscossione dei tributi insieme ai maggiori introiti derivanti dalle privatizzazioni dovrebbero risollevare le finanze pubbliche e contenere il rapporto deficit/PIL. Il piano di interventi per i prossimi anni prevede maggiori spese nei campi delle infrastrutture, dei servizi sociali e del progresso socio-economico, in particolare nella lotta all’AIDS; saranno resi inoltre disponibili maggiori fondi per i governi provinciali. La spesa pubblica dovrebbe crescere del 7% annuo, in termini reali. Il fulcro dei programmi di spesa consiste nella preparazione dei Campionati del Mondo di Calcio, che il Sudafrica ospiterà nel 2010. Le previsioni indicano il mantenimento di un lieve surplus di bilancio nel periodo in esame. La politica monetaria dovrebbe rimanere orientata al contenimento del tasso d’inflazione all’interno di un target compreso tra il 3 ed il 6%. Tra giugno 2006 e dicembre 2007 la South African Reserve Bank (SARB) ha aumentato il tasso di interesse di riferimento di 400 punti base, all’11%, giustificando le sue decisioni con gli elevati prezzi energetici, l’aumento delle importazioni e gli effetti della volatilità del Rand. Tale tasso, dopo un probabile aumento all’inizio del 2008, dovrebbe rimanere invariato almeno fino alla metà del 2008, dove è previsto un allentamento della politica monetaria. Nonostante l’impatto dei rialzi dei tassi d’interesse, il tasso di crescita del PIL rimane sostenuto, con una stima del 5% nel 2007. Le prospettive di crescita del PIL per il 2008-09 sono incoraggianti e prevedono dei tassi rispettivamente del 5,1% e del 5,4%, trainati dalla continua espansione della domanda interna e dalla crescita del settore edilizio e delle infrastrutture, sulla scia della preparazione dei Campionati Mondiali di Calcio del 2010. I consumi privati in particolare dovrebbero trarre beneficio dalla crescita sostenuta delle opportunità d’impiego e dai tassi d’interesse più stabili. La spesa pubblica, rivolta soprattutto alle infrastrutture e ai servizi sociali, dovrebbe agire da volano per gli investimenti e per la crescita dell’attività di costruzioni. Il tasso d’inflazione, da nove mesi consecutivi al di sopra del target governativo del 3-6%, dovrebbe aumentare da una stima del 6,4% del 2007 al 6,6% nel 2008, trainato dagli elevati prezzi del petrolio e dei prodotti alimentari, prima di scendere al 5,5% nel 2009, con il calo previsto dei prezzi internazionali dei prodotti alimentari e del grano. Nel 2007-08, è attesa una crescita robusta di importazioni ed esportazioni sudafricane, anche se in lieve diminuzione rispetto ai livelli raggiunti nel 2006 (soprattutto in termini di US$). Le esportazioni dovrebbero beneficiare del lieve deprezzamento del Rand, e degli elevati prezzi delle commodities; mentre la vendita dei prodotti minerari, come il platino, il ferro e il carbone, dovrebbe trarre profitto dall’aumentata richiesta dei mercati asiatici. E’ previsto un aumento anche delle esportazioni di beni ad alto valore aggiunto, come i veicoli, le automobili, prodotti chimici e macchinari per l’estrazione. Nello stesso periodo le importazioni dovrebbero essere trainate dalla crescente domanda di beni capitali e di prodotti petroliferi. Il deficit delle partite correnti dovrebbe rimanere sostenuto, al 7,5% del PIL nel 2008, e al 7,1% del PIL nel 2009. Negli ultimi tempi, la politica estera ha acquistato un’importanza crescente per il presidente Mbeki e dovrebbe rimanere una priorità anche nel prossimo futuro. Importanti ed ambiziosi sono i tentativi da parte del Sudafrica di risolvere una serie di crisi geo-politiche presenti nel continente ed il nuovo progetto di sviluppo pan-africano patrocinato da Mbeki (Nepad – New Partnership for Africa’s Development). Appare inoltre sempre più evidente la volontà del paese di rafforzare i legami con Asia e Medio Oriente. La situazione critica dello Zimbabwe continua a rappresentare la maggiore fonte di preoccupazione per la politica estera sudafricana; i tentativi del presidente sudafricano di risolvere la crisi politica in tale paese con metodi diplomatici si sono risolti in un fallimento. Anche nell’eventualità che la crescente crisi economica spinga il presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe ad accettare alcune delle condizioni poste dal Sudafrica in cambio di una maggiore cooperazione politica ed economica tra i due paesi, le prospettive di un miglioramento rapido della crisi politica appaiono remote. Prospettive future Il partito African National Congress (ANC) e la sua leadership saranno impegnati nel mantenimento dell’unità della coalizione e nella scelta del successore di Thabo Mbeki alla guida dell’ANC. La politica estera sudafricana dovrebbe perseguire l’ambizioso progetto di sviluppo pan-africano (Nepad) patrocinato da Mbeki. La situazione critica in Zimbabwe continua a rappresentare la maggiore fonte di preoccupazione per il governo sudafricano. Il programma economico a medio termine appare centrato sull’abbattimento della disoccupazione, sulla maggiore partecipazione della popolazione nera all’economia del post-apartheid e sulla riduzione delle disparità economiche, attraverso una maggiore spinta alla crescita economica e agli investimenti. La crescita del settore delle costruzioni e la continua espansione della domanda interna dovrebbero sostenere la crescita economica nel periodo in esame. A medio termine, il miglioramento della performance economica dovrebbe dipendere dalla capacità del governo di tenere sotto controllo il deficit fiscale, dalla continuità della crescita nel settore turistico, dall’impatto dell’AIDS sulla popolazione e dal successo della politica a favore degli investimenti. La politica monetaria dovrebbe rimanere centrata nel contenimento dell’inflazione entro il target ufficiale del 3-6% annuo. Dopo i recenti aumenti, i tassi d’interesse dovrebbero rimanere invariati; dal secondo semestre 2008 è prevista una politica monetaria più espansiva. Il Rand dovrebbe deprezzarsi solo gradualmente rispetto al dollaro USA (fino ad una media di 9 Rand per 1 US$ prevista nel 2011) in seguito a più moderati prezzi delle commodities e al crescente deficit delle partite correnti; fattori di rischio di un deprezzamento più rapido rimangono l’andamento del prezzo del petrolio, dei tassi d’interesse negli USA e l’ampliamento del deficit delle partite correnti sudafricane. La crescita della domanda esterna dovrebbe contribuire a sostenere le esportazioni, tuttavia controbilanciate dalla crescita delle importazioni. Nel periodo in esame è previsto un deficit delle partite correnti in calo dal 7,5% del PIL nel 2008 al 7,1% del PIL nel 2009, al 5,3% del PIL nel 2011 e al 4,6% del PIL nel 2012. Prospettive future 2008 2009 Tasso di crescita reale (%) 5,1 5,4 Inflazione (%) 6,6 5,5 Tasso di disoccupazione (%) 23,8 22,4 Bilancia Commerciale (miliardi di US$) 2010 5,7 4,6 21,2 2011 4,8 4,0 21,0 Esportazioni Importazioni Saldo 63,8 -69,9 -6,2 73,1 -80,7 -7,7 48,2 -48,5 -0,3 55,3 -56,5 -1,2 Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Forecast dicembre 2007 Settori produttivi La distribuzione del reddito in Sudafrica risulta tra le meno equilibrate al mondo: vi convivono livelli di affluenza del tutto simili a quelli dei paesi industrializzati con livelli di povertà al limite della sussistenza, tipici dei paesi in via di sviluppo. Il divario tra la popolazione bianca e nera è lungi dall’essere colmato. Tuttavia alcuni cambiamenti sociali sono in atto e, mentre la popolazione bianca controlla ancora la maggior parte delle risorse del paese, sono in ascesa i posti di potere occupati da uomini d’affari neri e sta progredendo una middle class nera. L’economia del Sudafrica, tradizionalmente legata all’agricoltura e all’estrazione di metalli preziosi, si è negli ultimi anni evoluta in un’economia dove l’industria manifatturiera ed i servizi finanziari contribuiscono per una quota sempre maggiore del PIL. L’industria estrattiva rimane un’importante fonte d’entrata di valuta estera, (l’oro rappresenta oltre 1/3 delle esportazioni) e, insieme all’agricoltura, contribuiscono in misura rilevante alla creazione di posti di lavoro. L’industria manifatturiera rappresenta circa 1/5 del PIL totale, e ha dovuto affrontare numerosi ostacoli da quando l’economia sudafricana si è aperta alla libera concorrenza; il settore è trainato dalle industrie metallurgica e ingegneristica. I servizi rappresentano la quota più importante del PIL e riposano sul progredito settore finanziario e sul turismo, in via di espansione, con un significativo potenziale d’impiego di manodopera; molto vitale risulta anche il settore del commercio al dettaglio. L’attività economica è concentrata nella provincia di Gauteng, dove si produce oltre un terzo del PIL, seguita dalla zona del Capo (15% del PIL). Contributo dei diversi settori alla formazione del PIL (composizione %) Settore 2006 Agricoltura, pesca, foreste 3,6 Industria estrattiva 7,1 Settore manifatturiero 20 Costruzioni 2,5 Elettricità, gas e acqua 2,3 Servizi finanziari 20,1 Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report dicembre 2007 Materie prime Il Sudafrica è estremamente ricco di risorse minerarie e l’industria estrattiva risulta fondamentale per la sua economia; in particolare, detiene: (quota percentuale sulla produzione mondiale; quota percentuale sulle riserve mondiali nel 2004): Manganese (14,8%; 80%) Platino (57,8%; 87,7%) Cromo (44,5%; 72,4%) Oro (13,8%; 40,1%) Vanadio (48%; 27%) Vermiculite (41%; 40%) Sono poi presenti numerosi altri minerali ed importanti giacimenti di alluminio, titanio, zinco, antimonio, uranio, carbone, diamanti, nickel e ferro. L’eccezionale concentrazione geologica di risorse minerarie nell’area di Johannesburg è responsabile dell’apertura e del rapido sviluppo economico del paese. In seguito ai ripetuti tagli nella produzione, il numero di lavoratori impiegati nel settore estrattivo è sceso da 554.000 nel 2001 (5% del totale) a 411.000 (3%) nel 2005. L’industria mineraria è generalmente gestita da società private e, nonostante sia concesso, l’ingresso di capitali stranieri rimane poco diffuso. Agricoltura L’importanza dell’agricoltura nell’economia sudafricana è andata declinando nel corso degli anni, con lo sviluppo dei settori manifatturiero e dei servizi. Nel 2005 il contributo di agricoltura, foreste e pesca è sceso al 2,5% (rispetto al 5% della metà degli anni ’80), impiegando il 6% circa della popolazione attiva (dall’11% del 2001). La varietà climatica e la diversità dei terreni fanno del Sudafrica un paese ricco di potenzialità agricole (sia da clima temperato che tropicale). Tuttavia l’agricoltura si è sviluppata solo in alcune aree, mentre in altre è rimasta al livello di sussistenza. E` coltivabile circa il 13% della superficie del paese, mentre un 67% è adibito al pascolo, solo poco meno del 4% è boscoso, ed il resto è costituito da terreni incolti ed improduttivi. Tra i cereali le principali produzioni sono il mais ed il frumento, seguiti da sorgo, orzo e avena; abbondante è anche la produzione di patate e pomodori. Vi è poi un vasto assortimento di frutta e, nella zona del Capo, predominano i vigneti. Vi sono importanti produzioni industriali di canna da zucchero e tabacco, nonché di arachidi, girasoli e cotone. Il principale allevamento è quello ovino, diretto alla produzione sia di lana che di pelli karakul. Ampiamente diffusa è anche la capra d`angora. Altri prodotti, derivanti dall’allevamento, sono la carne, il burro ed il formaggio. Mentre la silvicoltura appare in espansione, la pesca (soprattutto sardine, acciughe, sgombri e merluzzi) non riveste un’importanza significativa. Industria L’industria manifatturiera rappresenta circa un quinto del PIL e produce un’ampia gamma di beni di consumo, quali gli alimentari, abbigliamento e tessile, calzature, insieme agli oggetti in metallo, i prodotti chimici e la carta. Essendosi sviluppato in un regime protezionistico, il settore industriale ha dovuto sottoporsi ad un importante processo di ristrutturazione per poter competere nel mercato globale, da quando le nuove leggi sul commercio e la liberalizzazione tariffaria sono entrate in vigore. In seguito alla nuova politica, si sono ridotte le industrie non competitive, come l’abbigliamento e il tessile e sono cresciute nuove industrie orientate all’esportazione, come l’industria automobilistica. In generale il settore risulta in declino: la debole crescita economica e la carenza di manodopera specializzata hanno di fatto frenato il suo sviluppo. L’industria manifatturiera sudafricana è caratterizzata da un’elevata concentrazione di capitale, basandosi sui settori minerario ed energetico, chimico e siderurgico; il Sudafrica in particolare risulta tra i 25 principali produttori mondiali nell’industria siderurgica con le sue società altamente competitive, come la Columbus Stainless. Servizi Il Sudafrica possiede i servizi finanziari più avanzati, che sono stati progressivamente liberalizzati, e vi si trovano i più importanti mercati finanziari dell’Africa Sub-Sahariana. Il settore finanziario contribuisce per il 20% alla formazione del PIL. Cinque istituti dominano il settore bancario sudafricano: la Standard Bank of South Africa (Stanbic), Nedbank, Amalgamated Bank of South Africa (ABSA), FirstRand Bank e Investec Bank che insieme rappresentano l’86% dei servizi bancari sudafricani. Ognuna di queste intrattiene stretti legami con le maggiori compagnie assicurative: ad esempio l’ABSA con Sanlam (il secondo gruppo assicurativo sudafricano), Standard Bank con Liberty (il terzo per importanza) attraverso la creazione di Stanlib, società specializzata in prodotti d’investimento. Infrastrutture La rete portuale, stradale e ferroviaria sudafricana è molto ben sviluppata, sicuramente la migliore del continente africano, e funge da principale punto di transito per i beni destinati ai paesi limitrofi, tra cui il Botswana, lo Zimbabwe e lo Zambia. La rete stradale copre 200.000 Km, di cui però soltanto un quarto asfaltati; quella ferroviaria comprende 32.000 Km elettrificati, con un servizio di consegna dei container per oltre 700 destinazioni. Esistono nel paese 31 aeroporti, tra cui i principali scali internazionali sono lo Jan Smuts, a Johannesburg e quelli di Durban e Cape Town. I due porti principali, Città del Capo e Durban che negli ultimi anni hanno visto crescere il loro traffico (+19% tra il 1998 e il 2002), necessitano dell’intervento del settore privato per colmare anni di sotto-investimento. Il nuovo porto di Coega vicino a Port Elizabeth, ultimato nel settembre 2005, dovrebbe dare nuovo slancio all’attività produttiva. Con il nostro paese vigono speciali accordi per l’agevolazione delle spedizioni marittime ed aeree, sui quali è possibile informarsi presso le rispettive compagnie. Il Sudafrica detiene il mercato più importante delle telecomunicazioni, destinato a rivoluzionarsi dopo la fine del monopolio dell’operatore di telefonia fissa Telkom, nel 2002. Il monopolio (che era stato concesso nel 1997 per consentire una ristrutturazione ed un estensione dei servizi telefonici alle aree disagiate) è stato spesso considerato, dalle compagnie private, un ostacolo alla rapida modernizzazione del settore delle telecomunicazioni. La telefonia mobile conta invece circa 10 milioni di abbonati (quasi il doppio della telefonia fissa). Il servizio di Internet è molto avanzato, malgrado le dispute intercorse con Telkom su tariffe e linee telefoniche. Il sofisticato settore finanziario si avvale della rete per offrire i suoi servizi e anche l’e-commerce sta muovendo i primi passi. Turismo Dagli anni ’90, il Sudafrica ha incrementato notevolmente il mercato del turismo internazionale. Il paese presenta notevoli attrattive che ne fanno una meta turistica ideale come il clima mite, le numerose spiagge, le montagne, i parchi di divertimento, le riserve naturali, gli impianti sportivi e il recente sviluppo del turismo linguistico. Il Sudafrica oggi è diventato la prima meta turistica del continente africano. Il turismo rappresenta un'industria in forte espansione impiegando 1,2 milioni di persone e rappresentando l’8% circa del PIL, stimato nel 2005; l’obiettivo del governo è di portare tale contributo al 14% entro il 2014. Tuttavia la quota di partecipazione al mercato mondiale del turismo rimane esigua, pari all’1% circa. E’ soprattutto dal 1997 che il turismo sta aumentando considerevolmente e solo nel 2005 il numero dei visitatori è cresciuto del 10,3%. In questi ultimi anni, il governo ha portato avanti un programma per incentivare il settore, considerandolo non soltanto come una fonte significativa di introiti e di investimenti stranieri, ma anche come mezzo per la realizzazione economica della popolazione nera (si stima che ogni 8 turisti si crei un posto di lavoro permanente); a tale scopo è stata recentemente lanciata una campagna promozionale del turismo in Sudafrica diretta ai mercati più importanti: Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito e Stati Uniti. Investimenti esteri Dalle elezioni politiche del 1994, che hanno segnato una profonda svolta nell`orientamento del paese, il Sudafrica è stato al centro dell`attenzione degli investitori internazionali ed ha tentato di favorirli in ogni modo. Da allora gli investimenti esteri sono aumentati notevolmente, nonostante esistano ancora degli ostacoli alla loro piena espansione: gli investitori devono confrontarsi con un sistema fiscale gravoso, una moneta volatile, una forte burocratizzazione, la predominanza sul mercato dei grandi conglomerati e i requisiti imposti dal Black Economic Empowerment (BEE) che vengono applicati se la compagnia richiede un contratto pubblico. Il governo ha creato uno sportello, il Trade and Investment South Africa (TISA) suddivisione del Department of Trade and Industry (DTI), per aiutare gli investitori stranieri con problemi di regolarizzazioni. Oltre agli accordi per l`agevolazione dei trasporti e quelli per evitare una doppia tassazione alle aziende che operano su scala internazionale, esistono una serie di iniziative che favoriscono le esportazioni e l`investimento estero. Innanzitutto, esistono diverse possibilità di sgravi fiscali che riguardano il credito per l`acquisto di beni strumentali da parte di soggetti stranieri e sui prestiti concessi da società straniere. Sistemi di credito agevolato, sia a breve che a medio termine, sono concessi dall`IDC per la promozione delle esportazioni, alla presentazione di progetti volti a creare o aumentare la capacità di vendita con un orientamento di almeno il 30% verso l`esterno. I crediti per l`esportazione di beni strumentali possono invece avere una durata fino a 10 anni. Altre agevolazioni sono concesse per progetti volti allo sviluppo dell`occupazione (tassi agevolati) e per l`incremento del capitale d`esercizio o dei macchinari (il cosiddetto turno multiplo); le condizioni di accesso dipendono in parte anche dalla dimensione dell`azienda e dal suo patrimonio e giro d`affari. Esistono poi ulteriori possibilità di finanziamento, capital-venture, per gli imprenditori che intendano avviare o espandere la commercializzazione di nuove tecnologie, e particolari agevolazioni per lo sviluppo dell`eco-turismo e del turismo in genere. E`stato inoltre creato lo SBDC (Small Business Development Corporation), con lo scopo di favorire le PMI; possono accedere alla sua assistenza le aziende con attività patrimoniali inferiori a 10.000.000 R. Tale offerta comprende ausili di vario genere, dalla consulenza al marketing ed a varie forme di indennizzo bancario.Nel quadro del RIDP (Programma di sviluppo industriale regionale) sono previsti aiuti per lo sviluppo regionale sotto forma di incentivi alle attività (establishment grant) per i primi due anni, incentivi sui profitti (profit based incentive) per i successivi tre ed incentivi al trasferimento (relocation grant). Essi si applicano in modo differente a seconda delle zone. Esiste, inoltre, una serie di altri aiuti che spaziano dalle missioni, alla partecipazione a fiere, alle indagini di mercato, alle riduzioni daziarie ed alle assicurazioni sulle esportazioni. Particolari condizioni vigono poi per l`industria automobilistica. La Banca europea degli investimenti (BEI) intende stanziare un finanziamento pari a 900 milioni di euro - nel periodo 2007-2013 - per sostenere programmi di investimento del settore pubblico (energia, acqua, comunicazioni) e del settore privato in Sudafrica. I programmi saranno in linea con la strategia di sviluppo promossa dal Governo sudafricano nell’Accelerated and shared growth initiative for South Africa (AsgiSA). L’obiettivo del programma AsgiSA è incrementare la crescita annuale del PIL di circa il 6% sino al 2014 e allo stesso tempo ridurre la disoccupazione e la povertà, stimando un aumento del tasso degli investimenti nel settore pubblico pari al 25% del PIL. I progetti - selezionati dalla BEI e dal Governo sudafricano – saranno valutati in base al loro impatto sullo sviluppo economico del Paese. Le imprese pubbliche operanti nella produzione e nella distribuzione di energia e nei trasporti beneficeranno del 40% circa degli investimenti. Le municipalità saranno motivate a investire in progetti di miglioramento dei servizi elettrici, acqua, fognature, trasporti. Per quanto riguarda il sostegno al settore privato e agli investimenti diretti esteri, sarà data precedenza ai progetti che abbiano una forte presa sullo sviluppo economico e per i quali il contributo della BEI possa apportare valore aggiunto alla struttura tecnica e/o finanziaria dell'investimento. Sono previste anche iniziative di investimento per le piccole e medie imprese che potranno beneficiare di linee di credito dedicate. Le linee di credito saranno gestite in modo indiretto attraverso banche commerciali e dalle istituzioni finanziarie sudafricane. Normativa societaria La Legge sulle Relazioni Aziendali, frutto di una serie di contrattazioni tra governo e parti sociali in seno al Consiglio Nazionale per lo Sviluppo dell’Economia e del Lavoro, è stata approvata nel 1995. Un’attività di affari può essere intrapresa in forma individuale, di partnership (anche limitata), di trust, di close corporation (società a base azionaria ristretta) o di filiale di impresa estera. Le close corporation sono società a base azionaria ristretta, regolate dal Close Corporation Act, e società di diritto, nate allo scopo di agevolare l’investimento. I soci possono essere soltanto persone fisiche. Più in generale, le società sono regolate dal Companies Act; non è richiesto loro un capitale minimo. La forma sociale più diffusa in Sudafrica è la private company, che può contare anche un solo membro ed un director. A quest’ultimo non è richiesta la residenza nel paese, purché venga nominato un manager che risieda sul posto. Le sussidiarie di società estere sono considerate società sudafricane, le filiali di imprese straniere no. La responsabilità di una filiale non è limitata agli assets posseduti in Sudafrica, mentre la responsabilità di una società parente è limitata all’ammontare del capitale sociale impegnato. I bilanci devono essere depositati al registro delle imprese. Per la costituzione di una società è necessario depositare presso il registro di Pretoria l’atto costitutivo e lo statuto; il costo della costituzione è di circa 3000 Rand. Mercato del lavoro La disoccupazione rimane uno dei problemi più urgenti del Sudafrica; la maggior parte della forza-lavoro ricorre al settore informale, vivendo al di sotto del livello di sussistenza. Nel marzo 2006, il tasso di disoccupazione era del 25,6%, leggermente al di sotto del 26,5% del marzo 2005. tuttavia il tasso ufficiale viene calcolato secondo criteri restrittivi: secondo una più ampia definizione il tasso di disoccupazione rasenterebbe il 40%. Grazie in parte al sostegno internazionale, il governo si sta impegnando per la qualificazione e formazione della forza lavoro. Nel 1998, con lo “Skills Development Act” sono stati istituiti a tal scopo il “National Skills Development Fund” e il “Sectoral Education and Training Authorities”. Esistono però ancora oggi forti disparità tra le diverse regioni e, soprattutto, nel grado di specializzazione della popolazione bianca e nera. Vi è una scarsa offerta di lavoro qualificato o semi-qualificato, in particolare nei settori minerario, edile, ingegneristico e correlati. Va anche tenuto conto che quasi la metà della popolazione è al di sotto dei 19 anni, una percentuale elevata anche per un paese in via di sviluppo. Il livello dei salari è molto variabile e non esiste un minimo salariale legale. Gli stipendi sono mediamente elevati e con molti "fringe benefit" per l`alta dirigenza mentre restano comparativamente contenuti per i lavori meno specializzati. Importante è il ruolo svolto dalle associazioni sindacali, che fanno generalmente capo al COSATU (Congress of South African Trade Unions), partner dichiarato dell`ANC. Il Basic Conditions of Employment Act ha ridotto la settimana lavorativa a 45 ore, anche se i sindacati ne hanno chiesto un ulteriore riduzione a 40 ore, da realizzarsi nel corso dei prossimi cinque anni. Disciplina doganale Il Sudafrica usufruisce dell’Harmonised System of the International Customs Cooperation Council di Bruxelles. Nel giugno 2003 è stata creata l’International Trade Administration Commission for South Africa, che ha sostituito il Board of Tariffs and Trade, per consigliare il ministro del Commercio e dell’Industria sulla politica doganale. Dalla metà degli anni ’90, il Sudafrica ha notevolmente liberalizzato la sua tradizionale politica protezionistica volta a promuovere l’industria domestica. A seguito degli accordi Commerciali Multilaterali scaturiti dall`Uruguay Round, è stata decisa la graduale riduzione dei dazi ad valorem; sono poi stati introdotti alcuni strumenti di facilitazione delle esportazioni, mentre gradualmente ed in base ad accordi asimmetrici si è dato vita ad una Free Trade Area (FTA) tra UE e Sudafrica. Attualmente i dazi si collocano tra lo 0% e l`80% (quindi quota estremamente variabile) per i beni di consumo, mentre sono in molti casi assenti per i beni strumentali. Sono state introdotte una serie di leggi antitrust; la proprietà intellettuale è pienamente protetta, essendo il Paese uno dei firmatari della Convenzione di Berna. Da alcuni anni sono stati eliminati i controlli sui cambi di valuta da parte di soggetti stranieri, mentre restano comunque alcuni vincoli all’importazione ed esportazione di valuta. Sistema fiscale L’anno fiscale va dal 1° aprile al 31 marzo. La tassa sul valore aggiunto è fissata al 14% sulla fornitura di beni e servizi, con poche esenzioni ed un valore nullo per i prodotti alimentari di base. Dal 1° aprile 2005 l’imposta sul reddito di tutte le società (incluse le filiali delle compagnie estere) è stata portata al 29% dal precedente 30%; viene poi applicata un’imposta secondaria (STC - Secondary Tax on Companies) del 12,5% sui dividendi dichiarati. Il pagamento di questa imposta è stato abolito per le filiali di società straniere. La struttura delle imposte sui redditi delle società offre alcuni benefici fiscali, a seconda della forma legale che la società assume. Mentre le società pubbliche sono soggette ad un livello d’imposta pari al 12,5% sui dividendi dichiarati, l’aliquota per le società private è complessivamente del 30%, incluse le imposte sui dividendi. Nel 2002 è stata approvata una legge che consente alle province di emettere imposte sui redditi locali o regionali. Le altre imposte principali sono quelle di fabbricazione (accise), la tassa sui carburanti, e quelle relative al commercio internazionale. Per la maggior parte delle attività il tasso di ammortamento accettato è pari al 20% del costo, ripartito su cinque anni ed applicabile per intero anche nel caso di un utilizzo parziale del bene. Gli ammortamenti possono essere effettuati sugli impianti, i macchinari, e qualsiasi altro mezzo necessario all’attività. Per gli immobili, l’ammortamento annuo è fissato al 5%; se rientrano in un progetto residenziale il tasso è del 2% per uso affitto e 10% se destinati all’abitazione degli impiegati. Sono poi riconosciuti, a seconda dei casi, eventuali sgravi per usura e premi sull’affitto, e può essere detratto annualmente il 25% dell’investimento per la ricerca scientifica, se il progetto ha avuto l’approvazione del CSIR (Council for Scientific and Industrial Research). Con tutta una serie di paesi, tra cui l’Italia, vigono alcuni accordi volti ad evitare la doppia imposizione fiscale. In Sudafrica le imposte personali sono relativamente elevate rispetto agli standard internazionali, ma recentemente sono state apportate notevoli riduzioni per tutte le fasce di reddito. Nel 2003, l’aliquota più elevata è scesa al 40% (dal 45%). Nel 2006/07 il reddito delle persone fisiche viene tassato come segue: Reddito (ZAR) Aliquota (%) 0 – 100.000 18 100.001 – 160.000 25 160.001 – 220.000 30 220.001 – 300.000 35 300.001 – 400.000 38 400.001 ed oltre 40 Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit, Country Commerce febbraio 2007 Sistema creditizio e finanziario E`la South African Reserve Bank (SARB), la cui autonomia è sancita dalla costituzione, a determinare ed attuare la politica monetaria, allo scopo di garantire stabilità alla valuta. Cinque istituti dominano il settore bancario sudafricano: la Standard Bank of South Africa (Stanbic), Nedbank, Amalgamated Bank of South Africa (ABSA), FirstRand Bank e Investec Bank che insieme rappresentano l’86% dei servizi bancari sudafricani. Nel paese sono registrate in tutto 44 banche, di cui sette controllate da capitali esteri; altre 45 banche straniere hanno rappresentanze nel Paese. Le principali esigenze finanziarie sono attualmente legate alla forte crescita del settore edilizio, dell’agricoltura e della piccola impresa. Sono stati costituiti una serie di istituti di credito allo scopo di collegare l’attività finanziaria formale a quella informale (sommersa). Le autorità sudafricane regolano il funzionamento sia dell’attività bancaria che di quella finanziaria, prendendo come riferimento i canoni di valutazione internazionale. Lo Stock Exchange Control Act (Legge di Controllo sulla Borsa Valori) è stata in più punti modificata per migliorarne l’efficienza. Strumenti comunitari di cooperazione L`Unione Africana (UA) succede all’Organizzazione per l’Unità Africana (OAU) ed ha la propria sede ad Addis Abeba (Etiopia); è nata nel luglio 2002 dalla conferenza dei capi di stato africani a Durban (Sudafrica), a due anni di distanza dagli accordi sulla sua istituzione raggiunti in Togo nel luglio 2000, e dopo un anno di transizione che ha seguito la ratifica dell’atto costitutivo dell’UA da parte dei due terzi degli stati membri, nel maggio 2001. L’Unione Africana è sorta sul modello dell’Unione Europea e prevede l’istituzione di un parlamento, di una banca centrale, di una moneta unica, di una corte di giustizia e di una banca per gli investimenti. Il successo dell’UA dipenderà soprattutto dalla riuscita individuale di ciascuno dei 52 stati membri, la maggior parte dei quali è caratterizzato da un governo debole. Convenzione di Cotonou: Il 23 giugno 2000, è stato firmato a Cotonou (Benin) un nuovo accordo di partenariato tra i 77 membri del gruppo degli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP), da un lato, e la Comunità Europea e i suoi stati membri dall’altro, che sostituisce la Convenzione di Lomé (scaduta nel febbraio 2000). L’obiettivo di tali accordi è quello di creare un nuovo quadro di cooperazione, adattato ai nuovi sviluppi internazionali (quali la globalizzazione e l’evoluzione tecnologica), al fine di accelerare lo sviluppo economico, sociale e culturale degli stati ACP, di contribuire alla pace e alla sicurezza, e di promuovere un clima politico stabile e democratico. Southern African Development Community (SADC): Nato nell’agosto 1992 tra gli stati dell’Angola, Botswana, Congo, Lesotho, Malawi, Mauritius, Mozambico, Namibia, Swaziland, Tanzania, Zambia e Zimbabwe; sostituisce il Southern African Development Co-ordination Conference (SADCC) nato nel 1980 nel tentativo infruttuoso di contrastare l’egemonia economica sudafricana nella regione. La sede è a Gaborone (Botswana). Il Sudafrica è diventato membro del SADC nel 1994. Il Sudafrica fa parte della World Trade Organisation (WTO). Il Sudafrica fa parte della Southern African Customs Union (SACU), con Botswana, Lesotho, Namibia e Swaziland, i cui membri hanno libero accesso ai mercati SACU e applicano tariffe comuni ai paesi terzi. Progetti multilaterali La normalizzazione dei rapporti del Sudafrica con la comunità internazionale a seguito del suo rinnovamento politico ne ha permesso il rientro in seno ad una serie di organismi internazionali e l`accesso ad una serie di finanziamenti ed agevolazioni. In particolare: - nel 1994, il paese ha rioccupato il proprio seggio all`Assemblea Generale delle Nazioni Unite ed è rientrato nel Commonwealth; - nel 1995 è parte del WTO fin dalla sua costituzione nel 1995, ed aderisce al GATT; - esso è anche membro a pieno titolo del Fondo Monetario Internazionale (FMI); la sua "quota speciale di prelievo" è pari a SDR 1,365,4 milioni ed è al 23° posto quanto a potere di voto, mentre il solo obbligo finanziario in sospeso è il prelievo dal Fondo Compensativi e Previdenziale del 1993; - dal 1994 è rientrato nella Banca Mondiale, con cui sono stati conclusi una serie di accordi di cooperazione. Esistono inoltre una serie di accordi con altre organizzazioni, quali l`Overseas Development Corporation, la Commonwealth development Corporation, la Caisse Française de Development, la Proparco ed altre. A livello regionale, il Sudafrica è membro dal 1994 del SADC (Southern Africa Development Community), con l`incarico di gestire le politiche finanziarie e gli investimenti dei vari aderenti (Angola, Botswana, Lesotho, Malawi, Mauritius, Mozambico, Swaziland, Tanzania, Zambia e Zimbabwe). Il Sudafrica è destinatario di finanziamenti da parte della Banca Mondiale, della Banca Africana di Sviluppo e della BEI. Gruppo Banca Mondiale La Banca Mondiale, attraverso la IBRD - International Bank for Reconstruction and Development - finanzia progetti e fornisce assistenza tecnica ai paesi in via di sviluppo (PVS). I prestiti IBRD hanno in genere un periodo di garanzia di 5 anni, sono rimborsabili in un arco di tempo compreso fra i 15 e i 20 anni e vengono accordati al governo o a entità pubbliche. Il tasso di interesse richiesto dalla banca è calcolato sulla base del costo medio della raccolta, fonte primaria di finanziamento delle operazioni di prestito. I prestiti IBRD si indirizzano prevalentemente verso alcuni settori: - programmi per lo sviluppo umano (istruzione, sanità, nutrizione, settore demografico, settore sociale); - protezione dell’ambiente; - sviluppo del settore privato e del settore finanziario; - sostegno alle riforme economiche. Per l`assistenza ai paesi più poveri la Banca Mondiale opera attraverso l`IDA - International Development Association - che rappresenta la maggior fonte finanziaria per i 78 paesi più poveri del mondo, il cui reddito pro capite non supera gli 895 dollari USA (nel 1998). I crediti IDA vengono concessi a condizioni molto vantaggiose: senza interessi, hanno una durata di 35 o 40 anni e un periodo di tolleranza di dieci anni. Obiettivi prioritari dell’assistenza finanziaria IDA sono: - i servizi sociali di base (nutrizione, sanità, istruzione primaria, risorse idriche, ammortizzatori sociali di base); - l’allargamento della base della crescita economica (sostegno alle riforme macroeconomiche e strutturali, sostegno al settore privato: piccole-medie imprese e settore finanziario) - il sostegno alla corretta amministrazione del settore pubblico; - la protezione dell’ambiente, anche attraverso iniziative trasversali in settori quali lo sviluppo rurale, urbano e dei trasporti. L`IFC - International Finance Corporation - è un’istituzione del Gruppo Banca Mondiale, ma ha una sua entità giuridica e finanziaria. Ruolo primario dell’IFC è promuovere lo sviluppo del settore privato nei Paesi in via di sviluppo, a tal fine concede prestiti direttamente alle imprese private, agisce come investitore diretto nel capitale di rischio e offre una vasta serie di servizi di consulenza alle imprese private e ai governi. L’IFC concentra la propria attività sui seguenti obiettivi: - assistenza alle piccole e medie imprese, da attuarsi soprattutto attraverso intermediari finanziari; - sviluppo dei mercati nazionali di capitale; - privatizzazione e ristrutturazione delle imprese statali; - sostegno agli investimenti privati nelle infrastrutture (in particolare telecomunicazioni e settore energetico); - maggiore equilibrio nella distribuzione regionale degli investimenti; - potenziamento dei servizi di consulenza. I principali prodotti offerti dall’IFC sono: - prodotti finanziari (finanziamenti a lungo termine, partecipazioni azionarie, finanziamenti in quasi capitale, servizi finanziari); - mobilizzazione di risorse (cofinanziamenti, fondi di investimento, sottoscrizioni); - servizi di consulenza (finanziari, settoriali, tecnico-legali, ricerca partner nei paesi in via di sviluppo). Le iniziative dell’IFC possono vedere coinvolte anche le imprese dei Paesi sviluppati come partners in accordi di collaborazione imprenditoriale, joint-ventures o come fornitrici di beni e servizi. Gruppo Banca Africana di sviluppo E' formato dalla Banca Africana di Sviluppo, Dal Fondo africano e dal Fondo Speciale della Nigeria. La Banca, creata nel 1964, riunisce 53 membri regionali (RMC – Regional Member Countries) e 24 Paesi non regionali tra cui l’Italia. Obiettivo dell’istituzione è promuovere lo sviluppo economico e sociale del continente africano attraverso la concessione di crediti e programmi di assistenza tecnica. Gli interventi vengono indirizzati verso i principali settori economici quali l’agricoltura, l’industria e i trasporti, ma interessano anche la pubblica amministrazione, il settore socio-sanitario, la protezione dell’ambiente. A partire dal 1990 la Banca ha elaborato uno speciale programma di sostegno al settore privato che unisce agli strumenti tradizionali di intervento (concessione di crediti e partecipazione al capitale di rischio), strumenti innovativi (garanzie, investimenti quasi equity, underwriting, linee di credito agli intermediari finanziari privati). Il Fondo Africano di Sviluppo è stato istituito nel 1972 per finanziare a condizioni agevolate progetti e programmi in favore dei Paesi più poveri che non hanno il merito di credito per poter accedere ai prestiti della Banca. I crediti sono concessi a tasso zero con una commissione pari all’1% circa e prevedono un periodo di rimborso fino a un massimo di 50 anni, inclusi 10 di grazia. Il Fondo finanzia progetti, interventi di assistenza tecnica e studi. BEI-Banca europea per gli investimenti Nel settembre 2004, la BEI ha varato un finanziamento di 100 milioni di euro a un importante progetto per la fornitura di risorse idriche a 3,2 milioni di abitanti di Città del Capo. Il finanziamento contribuirà alla costruzione di una diga sul fiume Berg e allo schema di fornitura d`acqua ad esso collegato. L`accordo finanziario è stato firmato dalla Bei e dalla Trans-Caledon Tunnel Authority, l`agenzia governativa sudafricana cui sono affidati l`implementazione e il finanziamento dello sviluppo della rete idrica del Paese africano. Il progetto garantirà il miglioramento della quantità, della qualità e della efficacia delle forniture d`acqua a fini privati, industriali e commerciali della seconda più grande area metropolitana del Paese. Nei confronti della UE il Sud Africa ha in vigore un accordo inerente le relazioni commerciali, gli aiuti finanziari e lo sviluppo della cooperazione. L`accordo, noto con la sigla di TDCA (Trade Development and Cooperation Agreement) è entrato in vigore il 1° gennaio 2000,ed è supportato da una serie di altri accordi relativi campi specifici quali quello della Scienza e Tecnologia. Il TDCA si fonda sul principio dell`origine in quanto solo i prodotti che hanno origine in un Paese della UE o nel Sud Africa ne possono beneficiare. Informazioni di viaggio Prefissi internazionali 00 27 prefisso per il paese; 51 Bloemfontein, 21 Cape Town, 31 Durban, 431 East London, 11 Johannesburg, 41 Port Elizabeth, 12 Pretoria. Fuso orario: 2 ore avanti rispetto all’orario del Meridiano di Greenwich; 1 ora avanti rispetto all’Italia. Durante il periodo estivo e la nostra ora legale non c’è alcuna differenza di orario. Visto: Non è necessario alcun visto per soggiorni di durata inferiore a 90 giorni, purché si sia in possesso di un passaporto valido per almeno sei mesi. Tale periodo di tempo è rinnovabile in loco per altri tre mesi, a condizione di poter dimostrare di disporre di mezzi sufficienti a garantire la propria sopravvivenza e coprire il costo del rientro. La procedura per l`ottenimento di visti di soggiorno sia per motivi di lavoro che di studio è invece piuttosto farraginosa, e può richiedere anche svariati mesi di tempo. Settimana lavorativa BANCHE: dal Lunedì al Venerdì dalle ore 9.00 alle ore 15.30; il Sabato dalle ore 8.30 alle ore 11.00 UFFICI: dal Lunedì al Venerdì dalle ore 7.00 alle ore 19.00 UFFICI PUBBLICI: dal Lunedì al Venerdì dalle ore 8.30 alle ore 17.00 UFFICI POSTALI: dal Lunedì al Venerdì dalle ore 8.30 alle ore 16.30 e il sabato dalle ore 8.00 alle ore 12.00. NEGOZI: dal Lunedì al Venerdì ma con orari e giorni flessibili Carte di credito: Sono accettate le carte più comunemente diffuse, quali American Express, Diners Club, Citibank, MasterCard e Visa. Esse non possono però essere utilizzate presso i distributori di carburante. Principali festività 1° gennaio (Capodanno) 21 marzo (Giornata dei Diritti Umani) Venerdì Santo Lunedì di Pasqua 27 aprile (Festa della Costituzione) 1° maggio (Festa del Lavoro) 16-17 giugno (Festa della Gioventù) 9 agosto (Giornata Nazionale della Donna) 24 settembre (Festa dell’Eredità) 16 dicembre (Festa della Conciliazione) 25 dicembre (Natale) 26 dicembre (Giornata della Buona Volontà) Se una di queste date cade di domenica, il lunedì successivo diventa giorno festivo. Principali indirizzi utili Gli indirizzi ed i numeri di telefono riportati in questa sezione sono tratti da fonti ufficiali italiane e/o da fonti ufficiali del Paese. E’ tuttavia possibile un certo margine di non corrispondenza dovuto al lento aggiornamento delle fonti da parte delle diverse istituzioni ed al frequente variare delle numerazioni telefoniche nei paesi di riferimento. Ambasciate e Consolati in Italia Ambasciata del Sud Africa in Italia Amb. S.E. Lenin Magigwane Shope Via Tanaro 14 - 00198 Roma Tel. 06 852541 - Fax 06 85254300 [email protected] www.sudafrica.it Bari - Consolato onorario Console onorario: Antonio Morfini Via De Rossi, 225 - 72122 Bari Tel. 080 5240388 3356068145 - Fax 080 5241553 [email protected] Bologna - Consolato Onorario Console onorario: Luigi Belvederi Via degli Agresti, 2 - 40123 Bologna Tel. 051272600 - Fax 051271506 [email protected] Firenze - Consolato Onorario Console onorario: Riccardo Sarra Piazza De Saltarelli, 1 - 50122 Firenze Tel. 055281863 055271061 - Fax 055219735 Milano - Consolato Generale Console Generale: Nomuyo Nontsikelelo Nokwe Vicolo S. Giovanni sul Muro 4 - 20121 Milano Tel. 02 809030 - Fax 02 72011063 [email protected] Napoli - Consolato Onorario Console onorario: Gianluigi Gaetani dell'Aquila d'Aragona Via Posilipo, 46 - 80123 Napoli Tel. 0815525835 - Fax 0815514036 Venezia - Consolato Onorario Console Onorario: Carlo Trevisan Santa Croce, 464 - 30135 Venezia Tel. 0415241599 - Fax 0415242698 Ambasciate e Consolati all'estero Ambasciata d'Italia - Pretoria Ambasciatore: S.E. Alessandro Cevese 796 George Avenue, 0083 Arcadia (Canc. Dipl. anche a Cape Town da Gen a Giu circa: 2 Grey's Pass - Gardens - 8001) Tel. +2712 4230000/01/13 - Fax 4305547 (Canc.Dipl. 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(+27 12) 460 43 19 - Fax (+27 12) 460 99 23 Capo della delegazione: Michael Lake [email protected] Camere di Commercio locali Foundation for African Business and Consumer Service - FABCOS (Fondazione per lo Sviluppo Imprenditoriale Africano e di Servizio ai Consumatori) P.O.Box 8785 Johannesburg 2000 Tel. (+27 11) 8321911 - Fax (+27 11) 8365920 National African federated Chamber of Commerce - NAFCOC (Unione Nazionale camere di commercio Africane) Private bag X81 Soshanguve 0152 South African Chamber of Business - SACOB (Camera di Commercio Sudafricana) P.O. Box 91267 Auckland Park 2006 Tel. (+27 11) 4822524 - Fax (+27 11) 7261344 Istituti e Enti IDC - Industrial development Corporation (finanziamenti) P.O. Box 784055 Sandton 2146 Tel. (+27 11) 8831600 - Fax (+27 11) 8831655 Board on Tariffs and Trade (Commissione doganale) Private Bag X753 Pretoria 0001 Tel. (+27 12) 3228244 - Fax (+27 12) 3220149 S.A.A. (South African Airways) P.O. Box 7778 – Johannesburg 2000 Tel. (+27 11) 3336504 - Fax (+27 11) 7252726 SBDC - Small Business Corporation Ltd. (finanziamenti) P.O. Box 7780 Johannesburg 2000 Tel. (+27 11) 6437351-2 - Fax (+27 11) 6422791 Principali Istituti Bancari locali ABSA Bank Ltd 3rd Floor, ABSA Towers (East) 170 Main Street P.O Box 7735 - Johannesburg 2000 Tel. (+27 11) 3303222 - Fax (+27 11) 3303511 First National bank of South Africa 1 First Place P.O. Box 9773 - Johannesburg 2000 Tel. (+27 11) 3528911 - Fax (+27 11) 3712402 South African Reserve Bank - Central Bank 370 Church Street P.O. Box 427 - Pretoria 0001 Tel. (+27 12) 3133911 - Fax (+27 12) 3133197 The Standard Bank of South Africa 5 Simmonds Street Johannesburg 2000 Tel. (+27 11) 6369111 - Fax (+27 11) 8368596