04.11.2016 carcere di pisa - nuovamente violati e disattese

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04.11.2016 carcere di pisa - nuovamente violati e disattese
@prot. n. 1703/S.G. Comparto Sicurezza
Trani,li 4 novembre 2016
Alla Direzione della Casa Circondariale di PISA
Al dottor Giuseppe MARTONE Dirigente Generale
dell’Amministrazione Penitenziaria Provveditore
delle Regioni Toscana e Umbria sede di FIRENZE
Al Vice Capo del Dipartimento
dottor Massimo DE PASCALIS
Alla Direzione Generale del Personale e delle Risorse
dottor Pietro BUFFA
Al Direttore dell’Ufficio delle Relazioni Sindacali DAP
Largo Luigi Daga, 2 cap. 00164
ROMA
Al Segretario Regionale del CO.S.P. Toscana – Umbria
Signor Santo DI PASQUALE Casa Circondariale LIVORNO
Al Segretario Provinciale CO.S.P. TOSCANA
Signora Serenella SANTERINI C.C.
PISA
OGGETTO: Casa
Circondariale
PISA
(Toscana).
Continuano le gravi reiterate lesioni sul diritto alla Salute e nella Tutela della Maternità con scarsa
attenzione sul benessere del Personale di polizia Femminile con figli minori in situazione di
allattamento.
Gentile direttore.
Da
modello 14/Agenti Casa Circondariale Pisa, la dipendente Poliziotta, Madre in
allattamento figlio minore di pochi mesi di vita, è stata comandata nel turno mattinale presso
la Vostra sede, con orario e turno di lavoro: 8/14 nella giornata del 1° Novembre u.s.,turno a
cui la lavoratrice poliziotta, non si è sottratta ma che ha svolto regolarmente.
Se non fosse che dalla Sorveglianza Interna Capo Posto e precisamente alle ore 11:30 la
dipendente veniva informata dalla collega “omissis” che da modello 14/Agenti era stata
programmata ed assegnata in aggiunta alla postazione ordinaria di servizio, anche il servizio
armato esterno sulla cinta muraria del penitenziario ( sentinella armata).
SEGRETERIA GENERALE NAZIONALE
Via Vicinale Vecchia Trani-Corato n. 24 cap. 76125 Città di TRANI (BT)
E-mail [email protected] [email protected][email protected] Fax 080.2142003 Cell. 3355435878 – 3460890706
Web:
www.cospoliziapenitenziaria.eu
www.cospcompartoministeri.com
A nulla sono valse le sollecitazioni e i legittimi normativi richiami che la dipendente ha
ritenuto, con garbo, correttezza e serenità di rivolgere alle persone che avevano imposto tale
servizio, invitandoli al rispetto delle norme che Tutelano le Madri/Lavoratrici in allattamento
figli minori e al benessere del personale in maternità.
La stessa dipendente pur di servizio e solo dopo varie discussioni sia con la sorveglianza che
con la stessa collega dell'ufficio servizi, dai medesimi “attori” riceveva la disposizione di
attenersi all’ordine dell’Autorità Dirigente come da modello 14 e di andare di sentinella
armata.- La dipendente non ha fatto altro che “arrendersi” alle ricevute direttive per non
incorrere in azioni disciplinari, è stata costretta a salire sulla cinta muraria alle ore: 12 con
tanto di mitraglietta per effettuare il regolare servizio Armato, una esposizione climatica
esterna in quella giornata non proprio favorevole alla salute della dipendente madre, in
allattamento, tanto che dopo 20 minuti di servizio avvertiva malore chiamando la
sorveglianza per il cambio e facendosi accompagnare in Infermeria per le cure del caso come
da referto medico del sanitario di turno nell’Infermeria del Carcere agli atti della Vostra
direzione.- Quanto sopra premesso e nel diritto/tutela del Sindacato richiesto dalla diretta
interessata non può certamente sfuggire alla SV che con atto n.17045 dell’11 ottobre 2016
rispondendo al Sindacato COSP sulla stessa dipendente e per pari analogo “abuso”, aveva
assicurato il Sindacato COSP, ma anche al PRAP della Toscana, testualmente si cita:
… ” di aver provveduto ad impartire direttive necessarie per garantire l’esonero dal turno
notturno …” Ma qui aggiungiamo riferendoci alla legge n. 1204 e n. 53/2000 e n.151 anche al
temporaneo esonero dai servizi armati e di sentinella non essendo questi ultimi ritenuti
confacenti con lo stato attuale della dipendente.
A parere di chi scrive,secondo il richiamato articolo 14 comma 1 lettera b) del DPR 170/2007 e
nel diritto dell’articolo 39 e 40 del D. legs. n. 151/2001,ciò che invero si constata presso la Sua
sede penitenziaria di una diffusa difformità di atteggiamenti e vedute normative che inficiano
l’Autorità Datoriale a cui il Sindacato e la dipendente fanno di norma riferimento se si ascolta
che chi avrebbe dato la direttiva sarebbe stata l’Agente dell’Ufficio servizio e l’assistente capo
del cps (Sic?).- Alla luce di quanto di più grave e, per certi versi, appaiono persecutori per
fatto nuovamente accaduto a discapito della salute e del benessere di una dipendente Poliziotta,
Madre di famiglia, in stato di allattamento a figli minori di anni 1 tutelata dalle Leggi dello
Stato ma non negli ambienti Penitenziari, Voglia la VS disporre urgentissimi accertamenti in
sede e se del caso, rimuovere, senza indugio i responsabili autori di siffatta disdicevole
situazione che certamente non onora l’Amministrazione Penitenziaria per violazione sulla
dignità lavorativa, pari opportunità e mancato rispettose a confronto il caso con altre
lavoratrici madri.- Quanto nuovamente accaduto a Pisa , aggrava, lo stato psico-fisico e
psicologico di una Mamma Poliziotta costretta,per i fatti narrati, ad eseguire direttive da parte
di chi non dovrebbe essere destinataria di decisioni, ma solo esecutori di ordini imposti
dall’Autorità Dirigente che in questo caso, fatto salvo le verifiche, sembrano siano fatte
nuovamente mancare. Pur non essendo nello stile della Scrivente Sigla richiedere sanzioni
disciplinari a carico di dipendenti che si rendono non conformi a leggi e circolari, appare
suggerirsi valutazioni in ordine al Decreto Legs. n. 449/92 a carico di chiunque si riscontri nella
verifica abbia disatteso o abusato della propria posizione sovra ordinata alla dipendente,
vittima, per infrangere le norme dettate dalla Costituzione Italiana e dalle norme vigenti in
materia sulla tutela della maternità. Cortesi saluti. Segretario Generale Domenico MASTRULLI
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