Flusso e riflusso: la moda del XXI secolo tra nostalgia e

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Flusso e riflusso: la moda del XXI secolo tra nostalgia e
Flusso e riflusso: la moda del XXI secolo tra nostalgia e novità
Le novità di rilievo nel campo della moda contemporanea, all’alba del nuovo
secolo, sono difficili da percepire. Degli anni Novanta rimane l’innovazione lanciata da Prada – come non ricordare il lusso minimalista! - e la silhouette maschile, piuttosto effeminata, avviata nelle collezioni Dior Homme.
Il panorama della moda contemporanea propone splendide collezioni che non
mostrano innovazioni, ma continue rielaborate citazioni del passato anche
recente. Il successo del vintage, che in questi anni non ha
subito flessioni, conferma la ricerca di radici e valori
forti da parte dei consumatori.
Tuttavia è vero che nella società contemporanea,
i codici dell’abbigliamento sono ormai inesistenti,
dunque diventa veramente difficile proporre novità
radicali che investano l’abbigliamento.
Le innovazioni sono date dalla tecnologia – che viene applicata ai tessuti e al
taglio degli abiti e dei vari materiali – o dai pochi designer che, non essendo
legati a strutture finanziarie, riescono ad affermare più facilmente uno stile
proprio.
La fantasia e la creatività da coniugare col marketing restano sempre e comunque il motore da cui partire.
Gli spunti creativi della fortunata collezione A/I 2006/2007 di Dolce & Gabbana, ispirata allo stile militare (fig. 1), sembrano essere scaturiti da un’agenda
che riportava immagini di Napoleone e delle sue amanti (fig. 2).
Già comparsa nelle collezioni A/I 2006/07 (fig. 3), la
vita alta si manifesta anche nei jeans Diesel (fig. 4)
per l’estate 2007. Per compensare la piacevole scanzonata aria sexy dei pantaloni a vita bassa, che per
anni ha imperversato nella moda, la proposta di Diesel allunga la zip e scolpisce i glutei. Le novità per la
prossima
stagione
passano
anche dalla passerella Y-3 di
Yoshji Yamamoto, lo stilista che
è stato capace di trasformare le
tute in og-getto di culto.
Nel 2006, il frenetico mondo
della moda torna a sorridere: gli
utili tornano a pesare nei bilanci
delle grandi firme della moda
italiana. Il lusso, a livello mondiale, oltre al solito mercato
d’oltre Atlantico, ha trovato
nuovi mercati nei paesi orientali.
I nuovi ricchi di Russia e Cina,
desiderosi
di
affermare
la
propria
scalata
sociale,
sfoggiando abiti firmati Made in
Italy, pur di apparire, non si
pongono limiti… neanche di
spesa!