Mito - La creazione della terra

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Mito - La creazione della terra
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Progetto Libri digitali dell'Istituto 16 Valpantena – Verona
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Il mito
La creazione della terra
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La creazione della terra
Mito degli indiani Cherokee del Nord America
La terra galleggia sulle acque come una grossa isola, appesa con quattro funi di pelle
grezza legate alla sommità delle quattro sacre direzioni.
Le funi sono legate alla volta celeste. La quale è fatta di duro cristallo di rocca.
Quando le funi si spezzeranno, il mondo andrà in rovina e tutte le cose viventi
cadranno con lui e moriranno. Allora ogni cosa sarà come se la terra non fosse mai
esistita, perché l’acqua la coprirà. Forse l’uomo bianco causerà tutto questo.
Bene, anche gli inizi l’acqua copriva ogni cosa. Benché esistessero creature viventi, la
dimora era lassù, sopra l’arcobaleno ed era affollata. “Siamo tutti pigiati insieme”
dicevano gli animali “abbiamo bisogno di spazio”. Fantasticando su ciò che c’era
sotto l’acqua, inviarono lo Scarabeo acquatico a dare un’occhiata.
Lo Scarabeo acquatico vagò sulla superficie ma non potè trovare niente di solido su
cui appoggiarsi, perciò si tuffò giù nel fondo e portò su un piccolo grumo di soffice
fango. Come per magia il fango si sparse nelle quattro direzioni e divenne quest’isola
sulla quale stiamo vivendo, la terra. Allora il Potente l’allacciò con delle corde alla
volta celeste. All’inizio la terra era piatta, soffice e umida. Tutti gli animali erano
impazienti di viverci, e continuavano a inviar giù degli uccelli per vedere se il fango
s’era seccato e se era abbastanza solido da sopportare il loro peso. Ma tutti gli
uccelli tornavano indietro e dicevano che non v’erano ancora punti sui quali potersi
posare. Allora gli animali inviarono la Grande Madre Poiana.
Essa volò molto radente e vide che la terra era ancora soffice, ma quando passò
sopra quella che sarebbe divenuta la terra dei Cherokee trovò che il fango stava
indurendosi. Intanto la Poiana s’era stancata e volava con difficoltà.
Quando batteva le ali all’ingiù, dove queste toccavano la terra si apriva una valle;
quando le tirava su una montagna sorgeva.
Gli animali che guardavano da sopra l’arcobaleno dissero: “Se continua ci saranno
soltanto montagne” e la fecero tornare indietro.
E questo è il motivo per cui abbiamo tante montagne nel territorio dei Cherokee.
Alla fine la terra divenne abbastanza dura e secca e gli animali scesero. Essi non
potevano vedere molto bene perché non c’era né sole Né luna e qualcuno disse:
“Afferriamo il sole che è lassù, dietro l’arcobaleno! Tiriamolo pure giù!”
Tirando il Sole giù gli dissero: “C’è una strada per te” e gli mostrarono la via che
doveva percorrere da est a ovest.
Ora avevano la luce, ma faceva troppo caldo perché il Sole era toppo vicin o alla
terra. Il gambero sporse il dorso fuori da un ruscello e il Sole glielo bruciò
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arrossendo. La sua carne fu contaminata per sempre e la gente ancor oggi non vuol
mangiare gamberi. Tutti chiesero agli stregoni, gli sciamani, di sistemare il Sole più in
alto. Essi lo spinsero in su sino all’altezza di un uomo, ma era ancora troppo caldo. E
così lo spinsero ancora più in su, ma non era lontano abbastanza. Tentarono tre
volte e quando riuscirono a collocare il sole all’altezza di quattro uomini si trovò che
era proprio caldo a sufficienza. Ognuno era soddisfatto e così lo lasciarono là.
Prima di creare gli esseri umani, il Potente aveva creato le piante e gli animali e
aveva detto loro di stare svegli e vigilare per sette giorni e sette notti.
Ma molte piante e molti animali non ce la facevano; alcuni cadevano addormentati
dopo un giorno, altri dopo due giorni, altri ancora dopo tre.
Tra gli animali solo il gufo e il leone di montagna erano ancora svegli dopo sette
giorni e sette notti. E questo è il motivo per cui fu concesso loro il dono di vedere nel
buio e poter quindi cacciare di notte. Tra gli alberi e le piante solo il cedro, il pino,
l’agrifoglio e l’alloro erano ancora svegli l’ottavo mattino. Il Potente disse loro: “
Poiché avete vigilato e siete svegli come vi era stato ordinato non perderete il pelo
in inverno”. Così queste piante rimangono verdi tutto l’anno.
Dopo aver creato le piante e gli animali, il Potente fece un uomo e sua sorella.
L’uomo la eccitò con un pesce e le disse di partorire. Dopo sette giorni ebbe un
bimbo e dopo altri sette giorni ne ebbe un altro e ogni sette giorni ne veniva un
altro. Gli esseri umani aumentarono così rapidamente che il Potente, pensando che
presto non ci sarebbe più stato spazio su questa terra, sistemò le cose in modo che
una donna non potesse avere che un bimbo all’anno. E questo è ciò che avvenne.
Ebbene c’è ancora un mondo sotto quello nel quale viviamo.
Lo puoi raggiungere immergendoti in una sorgente, in una pozza d’acqua; ma hai
bisogno che gli abitanti del mondo sotterraneo ti facciano da scorta e ti guidino. Il
mondo che sta sotto la nostra terra è esattamente simile al nostro ad eccezione del
fatto che laggiù è inverno quando quassù è estate. Lo possiamo vedere facilmente
perché in inverno l’acqua di sorgente è più calda dell’aria e in estate più fredda.
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