Introduzione generale

Transcript

Introduzione generale
PIER GIULIANO EYMARD
OPERE COMPLETE
VOLUME I
Introduzione
generale
Centro Eucaristico – Nouvelle Cité
© 2008 Editrice Centro Eucaristico
Via L. Longari, 7 – 24010 Ponteranica (Bergamo) – Italia
Tel. (39)035.571061 – e-mail: [email protected]
Nouvelle Cité
Domaine d’Arny – 91680 Bruyères-le-Châtel – France
Œuvres complètes
ISBN 978-88-89489-33-8
Volume I, Introduction générale
ISBN 978-88-89489-34-5
Per i dati testuali riprodotti in
Pierre-Julien Eymard – Œuvres complètes :
© CONGREGATIO SANCTISSIMI SACRAMENTI (SSS)
SERVANTES DU TRÈS-SAINT-SACREMENT (SSS)
Via Giovanni Battista de Rossi 46 – 00161 Roma (Italia)
Tel. (39)06.44238176
Per i dati elettronici:
© MNÉMOTIQUE S.A.
Edizione tipica corrispondente
all’edizione elettronica accessibile sul sito internet
http://www.eymard.org
Composizione realizzata da MNÉMOTIQUE S.A.
Printed in Italy
INDICE DELL’OPERA
Vol. I
Introduzione generale
Corrispondenza
Vol. II
Vol. III
Vol. IV
Corrispondenza dal 1828 al 1856 (CO 1-571)
Corrispondenza dal 1856 al 1863 (CO 572-1330)
Corrispondenza dal 1864 al 1868 (CO 1331-2212)
Note personali
Vol. V
Note personali / 1
- Ritiri e note spirituali personali (NR)
Vol. VI
Note personali / 2
- Vade mecum (NV)
- Note personali diverse (NP)
Costituzioni – Statuti
Vol. VII
Costituzioni – statuti / 1
- Costituzioni dei Religiosi del Santissimo Sacramento (RR)
Vol. VIII
Costituzioni – statuti / 2
- Regole del Terz’Ordine di Maria (RT)
- Costituzioni delle Ancelle del Santissimo Sacramento (RS)
-
Direttorio dell’Aggregazione del Santissimo Sacramento (RA)
Predicazione
Vol. IX
Predicazione prima del 1856 / 1
- Prediche e insegnamenti parrocchiali 1° parte (PG 1-120)
Vol. X
Predicazione prima del 1856 / 2
- Prediche e insegnamenti parrocchiali 2° parte (PG 121-221)
Vol. XI
-
Predicazione prima del 1856 / 3
Conferenze al Terz’Ordine di Maria (PT)
Insegnamenti ai Maristi (PM)
3
Vol. XII
Predicazione dopo il 1856
- Prediche e insegnamenti parrocchiali 1° parte (222-367)
- Pastorale particolare: Novene, Ottave, Triduo, Quarant’ore (PO)
-
Vol. XIII
Insegnamenti pubblici nella cappella dei Religiosi di Parigi (PP)
Ritiri e insegnamenti a gruppi particolari
- Insegnamenti agli ecclesiastici (PE)
- Insegnamenti ai religiosi / religiose (PA)
-
Insegnamenti ai primi comunicandi (PC)
-
Insegnamenti ad altri gruppi (PD)
Vol. XIV
Ritiri e insegnamenti ai religiosi del Santissimo Sacramento (PR)
Vol. XV
Ritiri e insegnamenti alle Ancelle del Santissimo Sacramento / 1
- Parigi, 1° periodo: dal 1856 al 31 luglio 1859
- Parigi, 2° periodo: dall’agosto 1859 al 1860 (PS 1-293)
Vol. XVI
Ritiri e insegnamenti alle Ancelle del Santissimo Sacramento / 2
- Parigi, 2° periodo (seguito): dal 1861 al 1862 (PS 294-472)
Vol. XVII
Ritiri e insegnamenti alle Ancelle del Santissimo Sacramento / 3
- Parigi, 2° periodo (fine): dal 1863 al 23 maggio 1864
- Angers: dal 23 maggio 1864 al 2 luglio 1868 (PS 473-642)
4
Presentazione
Alla fine della prima sessione del Concilio Vaticano II, alla presenza di una folla immensa di
Padri conciliari e di fedeli, il 9 dicembre 1962, il papa Giovanni XXIII iscriveva S. Pier Giuliano
Eymard, sacerdote e fondatore, nell’albo dei santi. Giovanni Paolo II, introducendone la memoria
nel calendario liturgico della Chiesa, lo ha designato a tutti i fedeli come apostolo eminente
dell’Eucaristia.
«La più grande grazia della mia vita è stata una fede viva nel SS. Sacramento, fin
dall’infanzia». Questa affermazione del P. Eymard, qualche mese prima di morire, esprime con
singolare lucidità il ‘filo rosso’ che attraversa le grandi tappe della sua esistenza. Prima come prete
della sua diocesi di Grenoble, poi religioso Marista, e infine fondatore di due Congregazioni
religiose votate all’Eucaristia. È infatti questa ‘fede viva’ nell’Eucaristia che l’ha condotto a
scoprire la sua vocazione e la sua missione in un epoca di grandi sfide per la Chiesa e di grandi
cambiamenti nella società e nella politica, come è stato il 19° secolo. Egli s’interroga sul modo di
annunciare il Cristo alla sua generazione e si convince con sempre maggiore chiarezza che il luogo
di questo incontro è l’Eucaristia. Ma questo Sacramento è dimenticato e troppo spesso relegato ai
margini della spiritualità, e così il Cristo è come “sterile nel suo sacramento”. Da questo dato di
fatto, nasce la sua missione appassionata per ricondurre tutti i fedeli al banchetto nuziale dell’amore
di Dio, con una instancabile opera di evangelizzazione e di formazione, promuovendo nuove
iniziative pastorali.
Ora, disponiamo per la prima volta di una edizione integrale dei suoi scritti che ci trasmettono il
suo pensiero, molto documentata e realizzata secondo criteri scientifici. Una opportunità
straordinaria per ripercorrere gli sviluppi delle sue più originali e feconde intuizioni, per conoscere
meglio il suo intenso apostolato consacrato a rimettere l’Eucaristia al centro della vita dei fedeli e
delle comunità. Questa edizione monumentale, in 17 volumi - accessibile anche in internet
(www.eymard.org) – costituisce ora il testo di riferimento per tutti, in particolare per i ricercatori.
Questa impresa costituisce un avvenimento storico, è stata realizzata in sinergia tra la
Congregazione del SS. Sacramento, le Ancelle del SS. Sacramento e il gruppo di lavoro di
Mnémotique, subentrata al Centro Informatique & Bible di Maredsous. Questo materiale, che ora è
a disposizione di tutti, apre una nuova tappa per lo studio e la conoscenza del patrimonio ispirativo
del P. Eymard e permette una lettura rinnovata del suo itinerario umano e spirituale, oltre le
interpretazioni già date. Esso costituisce pure un apporto di primaria importanza per conoscere
meglio la storia della spiritualità, in particolare quella francese del 19° secolo. E ancora, è occasione
di un nuovo slancio per le famiglie religiose fondate dal P. Eymard: nel corso dei 150 anni della
loro storia, esse hanno continuato ad approfondire il mistero eucaristico alla luce delle intuizioni
eymardiane, a sviluppare e a rilanciare il suo carisma in sintonia con la Chiesa e i segni dei tempi.
Così, lungi dall’essere l’ultima parola sul P. Eymard, questa edizione a stampa è invece un
punto di partenza, un invito a raccogliere la sfida per una nuova esplorazione del suo pensiero in
molteplici direzioni.
A questo scopo, il volume introduttivo ci offre un aiuto prezioso: ci troviamo una panoramica
d’insieme sulla vita del P. Eymard, i temi maggiori del suo pensiero, una bibliografia essenziale e
selezionata, e la presentazione dei criteri adottati per questa edizione.
Di pregevole valore di questa edizione sono ugualmente le introduzioni alle varie sezioni e le
note introduttive ai singoli testi: aiuti preziosi per situare le idee e le parole del P. Eymard nel loro
contesto e per identificare, al di là di un certo linguaggio, le sue intuizioni fondamentali.
Salvo il caso delle Regole e delle Costituzioni, la maggior parte dei testi di questa edizione non
sono stati scritti dal P. Eymard per essere pubblicati; sono invece dei testi che trasmettono il suo
pensiero sia attraverso la sua corrispondenza e i suoi appunti personali, sia attraverso le note prese
5
testualmente o ‘al volo’ da uditori e uditrici affidabili. Se nei testi che ha potuto rielaborare e
precisare il P. Eymard rivela di possedere una visione e delle convinzioni molto chiare, comunicate
con concetti e parole ben espressi, diversamente negli appunti personali si esprime con un pensiero
non elaborato e limato, ma semplicemente espresso di getto, visualizzato con immagini o
espressioni a volte tanto ardite che sfiorano la mistica.
Proprio tutti questi aspetti fanno di questa vasta documentazione una fonte preziosa e gustosa
per un approccio inedito alla sua spiritualità, alla sua visione teologica e pastorale, e alla sua
intuizione carismatica.
Da questa lettura diacronica e sincronica sui grandi temi affrontati dal P. Eymard, emergono ecco un aspetto da privilegiare - il suo coraggio e la sua libertà nel ripensare in maniera sempre
nuova la sua vita, la sua vocazione, la sua pastorale, la comprensione del suo carisma e delle sue
iniziative pastorali, spesso a partire da avvenimenti imprevisti che scompaginano sogni e progetti
(pensiamo al Cenacolo di Gerusalemme). Lui, che ama definirsi «come Giacobbe, sempre in
cammino», non smette di elaborare la propria esperienza spirituale e apostolica.
Il P. Eymard è figlio del suo tempo. I suoi scritti riflettono la situazione storica nella quale egli
ha vissuto, la teologia e il linguaggio della sua epoca. Ciò dovrebbe renderci attenti a non
‘mitizzare’ arbitrariamente le sue parole, ma piuttosto dovrebbe stimolarci a cercare e a valorizzare
i nuclei vitali del suo pensiero, capaci di generare novità e futuro anche per noi e per il nostro
tempo. La sua capacità di inserirsi in maniera dinamica e creatrice in un mondo in profonda
trasformazione, come lo è stato il 19° secolo, ci invita fortemente ad assumere la sua arte di aprire
nuovi itinerari spirituali e pastorali a partire dal tema unificatore e catalizzatore dell’Eucaristia, da
interpretare oggi alla luce degli sviluppi teologici e pastorali espressi dal Concilio Vaticano II.
Sento il dovere di esprimere la mia più viva gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito alla
realizzazione di questa pubblicazione.
Penso, innanzitutto, ai confratelli che negli anni passati si sono dedicati con passione, anche se
con mezzi limitati, al lavoro di trascrizione e di pubblicazione degli scritti di Pier Giuliano Eymard.
Penso in particolare ai padri Albert Tesnière, Edmond Tenaillon, Henry Evers, Eugenio Nuñez,
Donald Cave. Sarebbero certamente felici di vedere la qualità del risultato che oggi possiamo offrire
alle nostre Congregazioni religiose, ai laici associati e a tutta la Chiesa.
Un grazie particolare va ai membri della Commission d’étude sur le Fondateur et son Œuvre,
che hanno seguito le varie fasi di questa edizione, al Centro Informatique & Bible di Maredsous,
che ha curato la trascrizione del testo ed ha realizzato l’edizione elettronica, così pure a
Mnémotique, che si è incaricata dell’edizione a stampa.
Ma, in modo tutto speciale, la nostra riconoscenza va a P. André Guitton sss e a Sr Suzanne
Aylwin sss, alla cui competenza e dedizione infaticabile dobbiamo in gran parte la realizzazione di
questa opera monumentale, che si credeva impossibile fino a qualche anno fa.
Pier Giuliano Eymard aveva capito che l’Eucaristia è la vera forza di rinnovamento della Chiesa
e della società. Fondatore, ha consacrato tutta la sua esistenza a rimetterla al centro della vita
cristiana e sociale del suo tempo.
Auguro di gran cuore che questo lavoro immenso e originale possa contribuire ad una
conoscenza rinnovata della figura spirituale e apostolica di Pier Giuliano Eymard, e che sia di
incoraggiamento per tutti quelli che oggi come ieri s’ispirano al suo carisma, per servire la Chiesa e
l’umanità con lo stesso slancio e la stessa dedizione.
P. Fiorenzo SALVI, sss
Superiore generale
6 gennaio 2008
6
1a parte: Introduzione generale
1. Nota biografica
Pierre-Julien Eymard (1811-1868)
1 - Infanzia e giovinezza (1811-1834)
Pierre-Julien Eymard è nato il 4 febbraio 1811 a La Mure (Isère) da una modesta famiglia di
artigiani, profondamente cristiani. Molto presto, manifesta una viva pietà verso il Santissimo
Sacramento e esprime il desiderio di diventare prete, all’epoca della sua Prima Comunione il 16
marzo 1823. Ma suo padre si oppone al suo progetto. E’ nel santuario di Notre Dame du Laus che
trova il conforto che gli ha permesso di perseverare nella sua decisione. Mentre lavorava nel
laboratorio di famiglia impara il latino di nascosto per prepararsi al seminario. Alla fine il padre lo
lascia partire e, nel giugno del 1829, entra a far parte degli Oblati di Maria Immacolata a Marsiglia.
Dopo qualche mese, a causa della salute, deve lasciare il noviziato. Ritorna a La Mure per curarsi.
Suo padre muore il 3 marzo 1831. Ristabilitosi, nella festa di Tutti i Santi del 1831, Pierre-Julien
entra nel seminario di Grenoble e, tre anni più tardi, il 20 luglio 1834, viene ordinato prete da Mons.
Philibert de Bruillard.
2 - Prete della diocesi di Grenoble (1834-1839)
Per 5 anni esercita il suo ministero al servizio della diocesi, prima come vicario a Chatte poi,
a partire da luglio 1837, come curato di Monteynard vicino a La Mure. Si consacra interamente al
suo ministero e si preoccupa di approfondire la sua formazione pastorale e intellettuale. Le prediche
di quest’epoca mostrano la cura che dà alla loro redazione, e il Vade Mecum, che inizia nel 1836
come giornale di bordo, traccia il programma di studi che si è imposto quotidianamente. I ritiri
annuali testimoniano la sua vita spirituale, austera, tinta il giansenismo, centrata sulla croce alla
maniera dolorista. – Su questo punto, una grazia particolare, ricevuta al calvario di Saint-Romain,
annuncia e innesca un cambiamento: lo aprirà ad una spiritualità segnata dall’amore: è la grazia
della Roccia di Saint-Romain.
Attraverso il suo zelo pastorale, in poco tempo, don Eymard, rinnova la sua parrocchia.
Mantiene tuttavia il fascino della vita religiosa. Dopo rinvii, Mons. De Bruillard l’autorizza a
lasciare la diocesi e a entrare dai Maristi.
3 - Prete Marista (1839-1856)
3.1. A Belley (1839-1844)
Il 20 agosto 1839, don Eymard inizia il suo noviziato a Lione. Nel mese di novembre 1839, P.
Jean-Claude Colin, superiore generale, gli dà la carica di direttore spirituale al collegio seminario di
Belley. È lì che il 16 febbraio 1840 fa la sua professione religiosa. Il suo ministero presso i bambini
e i giovani è dei più fruttuosi. Di questo periodo Eymard ha lasciato pochi documenti: i suoi ritiri
personali, degli insegnamenti difficilmente identificabili. Inizia una corrispondenza con sua sorella,
con dei confratelli e con famiglie amiche.
3.2. A Lione (1844-1851)
Per sette anni è associato al governo della Società di Maria. Nel novembre 1844, padre Colin lo
chiama a Lione come provincale con la funzione di assistente generale; nel 1846 gli affida la carica
7
di visitatore generale. Nel dicembre 1845, padre Colin gli assegna la direzione del Terz’Ordine di
Maria. Padre Eymard si impegna per lo sviluppo di questo ramo secolare marista con lo zelo che
caratterizza tutto ciò che fa. Il Terz’Ordine si diversifica in diversi rami a seconda degli stati di vita:
le vergini, le madri cristiane, le piccole ragazze, le persone giovani, gli uomini sposati e anche un
gruppo sacerdotale. Fuori da Lione esistono dei gruppi affiliati, anche a La Mure, a Tarare e in altre
parrocchie. Ha la preoccupazione di formare le persone attraverso un insegnamento condotto sulla
vita interiore e ne accompagna un certo numero nella direzione spirituale. Alle donne propone di
vivere come delle religiose in mezzo al mondo. Senza dubbio ciò non è l’obiettivo del P. Colin. E’
fuori discussione che, sotto l’impulso de’Eymard, il terz’ordine conosce uno sviluppo importante e
riceve la sua struttura e gli elementi essenziali della sua legislazione.
Pochi studi descrivono in modo dettagliato la parte che dedica all’amministrazione e
all’animazione della Società. Al contrario, possiamo seguirlo più facilmente durante le sue
predicazioni sia a Lione – in due riprese predica la Quaresima alla Charité – sia nelle missioni
parrocchiali alle quali partecipa a Dionay nel 1849, a Chalon-sur-Saône nel 1850, a Saint-Chamond
nel 1851 e nel 1856. Predica ugualmente un ritiro agli studenti del seminario maggiore di Grenoble
nel 1850.
Durante questo periodo, due avvenimenti orientano in modo decisivo la vita spirituale di
Eymard:
- Il 25 maggio 1845, mentre presiede la processione della Festa del Corpus Domini nella
parrocchia di Saint-Paul a Lione, riceve la conferma di un’attrattiva, predicare Gesù Cristo e Gesù
Cristo eucaristico e sceglie San Paolo come patrono, questo grande amante di Gesù Cristo.
- Il 21 gennaio 1851, mentre prega a Notre-Dame di Fourvière, rimane molto impressionato
per la mancanza di formazione dei laici e dei preti e la poca devozione nei confronti del santissimo
Sacramento. Bisogna fare qualcosa, una guardia d’onore… - In seguito considererà questa grazia
come una grazia di vocazione.
Nel mese di settembre 1851, P. Eymard lascia Lione e le mansioni che occupava, portando con
sé questa chiamata.
3.3. A La Seyne-sur-Mer (1851-1855)
Nominato superiore del collegio di La Seyne-Sur-Mer, deve sistemare una situazione difficile.
Sotto la sua direzione, in poco tempo, il collegio conosce uno sviluppo singolare. La sua passione
per l’Eucaristia si sviluppa. È impegnato nell’Opera dell’adorazione notturna a Toulon, e anima il
gruppo dei giovani di La Seyne, iniziato dal comandante Raymond de Cuers. Il 18 aprile 1853, in
preghiera dopo aver celebrato l’Eucaristia, riceve una grazia di forza e di dolcezza che lo rende
capace di fare tutto e di sopportare tutto per la fondazione di un Ordine votato al santo Sacramento.
È in relazione con P. Hermann Cohen, don Brunello di Marsiglia e Raymond de Cuers. Abbozza le
Costituzioni, riunisce dei giovani che condividono il suo ideale. Attraverso delle conoscenze – il P.
Jandel a Roma - sottopone il suo progetto al Papa. Ma padre Julien Favre, superiore generale, si
oppone ad un’opera che non rientra nel fine della Società di Maria. Nel settembre 1855, stanco, P.
Eymard viene liberato dalla responsabilità del collegio e va a riposarsi presso il noviziato di
Chaintré, vicino a Macon.
3.4. A Chaintré (1855-1856)
Lavorando alla scrittura del Manuale de Terz’Ordine di Maria, continua la sua riflessione e,
finalmente, si rimette alla decisione di Pio IX che p. Favre deve incontrare nella primavera del
1856. In realtà, durante l’udienza, non parlarono di P. Eymard. A tal punto che, quando, il 22 aprile
1856, il P. Eymard incontra P. Favre a Chaintré per chiedergli la risposta di Roma, riceve quella del
suo superiore, ed è un rifiuto. Eymard chiede quindi di essere dispensato dai suoi voti e la sua
richiesta è tale che p. Fauvre l’accoglie sui due piedi. Questo provoca qualche remora durante un
incontro con il Concilio generale. Alla richiesta d’Eymard, P. Favre soprassiede all’esecuzione della
sua decisione e questi lascia Lione per fare un ritiro di elezione a Parigi.
8
Di questo lungo periodo marista, abbiamo una documentazione molto ricca, in particolare
riguardante il Terzo Ordine di Maria e i suoi ritiri personali. Si sviluppa la sua corrispondenza
indirizzata ai suoi confratelli, a altre persone, tra cui Marguerite Guillot, rettrice del Terz’Ordine
delle Vergini. Disponiamo di un importante numero di predicazioni e insegnamenti, classificate con
il titolo “prima del 1856”, senza che le si possano, per mancanza di riferimenti cronologici,
attribuire in modo sciuro al periodo del suo ministero a Grenoble, al suo periodo marista o anche a
un periodo posteriore.
4 - Il Fondatore (1856-1868)
4.1. Dalla fondazione all’approvazione (1856-1863)
Padre Eymard arriva a Parigi il 30 aprile 1856. Per avere più libertà non alloggia presso la
comunità marista. Il 1° maggio, entra in ritiro e confida la sua causa all’arcivescovo, Mons.
Dominique Sibour, che incarica il suo ausiliare e cugino Léon Sibour di studiare il dossier. Dopo
diversi incontri, la risposa dell’arcivescovo è negativa: giudica l’opera puramente contemplativa.
Padre Eymard replica: “Noi vogliamo adorare ma vogliamo anche fare adorare.” E evoca il suo
progetto dell’Opera della Prima comunione degli adulti a Parigi. Mons. Sibour è conquistato.
Seduta stante, riceve p Eymard e il suo compagno, il p. de Cuers, e gli da ogni autorizzazione per
incominciare l’opera progettata. Così questo 13 maggio 1856 segna l’atto di nascita della
Congregazione del Santissimo Sacramento. Il giorno dopo, p. Eymard viene sollevato dai suoi
impegni maristi. Anche se, in seguito, le relazioni si distendono con la Società di Maria, lui le
rimarrà sempre unito con il cuore. Era convinto che Maria l’avesse condotto all’Eucaristia.
Gli inizi non potevano essere dei più difficili. L’arcivescovado mise a disposizione dell’opera
una proprietà, situata al 114 rue d’Enfer (oggi 88 avenue Denfert-Rochereau nel 14°), ma in modo
temporaneo. Sconosciuto a Parigi, P. Eymard non ha relazioni, risorse e vocazioni. Pur facendo i
preparativi, aspetta più di sei mesi delle reclute per formare una comunità. Il 6 gennaio 1857,
inaugura la prima comunità adoratrice con l’esposizione del Santissimo Sacramento; la Società
contava allora quattro membri. È nella povertà e nella miseria che si organizza la vita. Poi
progressivamente la comunità si ingrandisce. Alla fine dell’anno l’arcivescovado mette in vendita la
proprietà. Eymard, per mancanza di risorse, non può sperare di acquistarla; deve pensare a
traslocare.
Alla fine trova, nello stesso quartiere, accanto all’Osservatorio, una proprietà doppia e separata
ai numeri 66-68 di rue de Faubourg Saint Jacques. Una volta arredato l’immobile al numero 68, la
comunità vi si trasferisce nella Pasqua del 1858. Eymard restaura l’immobile contiguo al numero 66
e nel mese di maggio 1858, vi accoglie Marguerite Guillot e due compagne per prepararvi la
fondazione del ramo femminile. Con l’aiuto dei laici, dei confratelli delle Conferenze di San
Vincenzo de Paoli, riunisce dei giovani apprendisti del quartiere che non sono stati catechizzati, e,
con molta pazienza, li preparano alla loro prima comunione. Il 15 agosto 1859, ha la gioia di
comunicare dodici giovani; il giorno dopo vengono confermati. Così nasce e si sviluppa, in questo
quartiere della barriera d’Arcueil, uno dei più poveri di Parigi, l’Opera della Prima comunione degli
adulti. Nel mese di dicembre, va a Roma con P. de Cuers e, il 5 gennaio 1859, Pio IX firma il breve
laudativo del suo Istituto.
Lo stesso anno, l’8 novembre 1859, chiamato da Mons. de Mazenod, inaugura a Marsiglia una
seconda comunità e la affida a P. de Cuers. Rapidamente l’Aggregazione del Santissimo
Sacramento, che associa i fedeli all’opera di adorazione, conosce un’estensione considerevole. Tre
anni dopo, il 29 dicembre 1862, fonda una terza comunità a Angers. Da allora, senza perdere tempo,
intraprende il cammino per sollecitare da Pio IX l’approvazione pontificia del suo istituto. Va a
Roma una seconda volta e, il 3 giugno 1863, riceve da Pio IX il decreto di approvazione in data 8
maggio.
Nel corso di questi anni P. Eymard predica molto, ai suoi religiosi e alla comunità delle future
Ancelle del Santissimo Sacramento, ai fedeli della cappella, ma anche nelle chiese di Parigi dove la
sua fama si è difusa. Lavora soprattutto alla stesura delle Costituzioni. Spesso si tratta di abbozzi di
9
capitoli o di numeri, secondo un pensiero che evolve e si chiarifica. La sua corrispondenza diventa
più importante sia con i suoi amici di Lione, sia con le persone che accompagna.
4.2. Le Costituzioni e il Cenacolo (1863-1865)
Segue un periodo intermedio in cui P. Eymard consolida la sua opera. Riunisce i suoi religiosi a
Parigi nel mese di agosto 1863 per un ritiro speciale e un primo gruppo si impegna con voti
canonici seconda la Regola che è stata sottomessa per esame a Roma. Per rispondere alle
osservazioni che gli sono state fatte, visita diversi Istituti religiosi in modo da raccogliere del
materiale in vista di una migliore redazione. A questo proposito, lascia la capitale all’inizio del
mese di ottobre del 1863 e, per tutto un mese, nella solitudine del castello di Saint-Bonnet nei monti
lionesi, dove lo accoglie il suo amico Sig. Blanc de Saint-Bonnet, lavora ad una nuova redazione
delle Costituzioni dei suoi Istituti. Queste saranno edite l’anno seguente, nel mese di aprile 1864 per
i suoi religiosi e nel mese di agosto per le Ancelle. A questa data, queste sono stabilite in comunità
canonica a Angers, sotto la tutela del vescovo Mons. Guillaume Angebault. Marguerite Guillot, con
il nome di Madre Marguerite, ne è la prima superiora generale. La fondazione ebbe luogo il 26
maggio 1864.
Dal mese di dicembre 1863, P. Eymard si consacra interamente alla realizzazione di un
progetto a cui tiene molto: acquisire il Cenacolo di Gerusalemme per farne il luogo di un culto
magnifico per l’Eucaristia. Moltiplica le richieste presso le istanze interessate, interferisce presso
Pio IX. A due riprese invia in avanscoperta il p. De Cuers. Il progetto si ferma davanti a difficoltà
insormontabili che P. Eymard non si aspettava. Si reca a Roma il 10 novembre 1864 per difendre la
sua causa. I suoi interventi presso la Congregazione Di Propaganda non danno esiti. Visto che la
questione deve essere discussa da una Congregazione generale di cardinali, è rinviata dopo le feste
di Natale e, in seguito, senza sosta rimandata ad un’ulteriore assemblea generale.
Stanco di lottare, ma senza lasciare il posto, P. Eymard si ritira presso i Redentorisi, a Villa
Caserta, vicino a Santa Maria Maggiore. Il 25 gennaio 1865, entra in ritiro e, vigilando alla sua
causa, vive per nove settimane sotto lo sguardo di Dio. Le note che scrive giorno dopo giorno
rivelano il suo stato d’animo, le sue aspettative, i suoi desideri, le sue sofferenze e le sue prove. In
questa pura ricerca di Dio e della sua volontà scopre che quello che conta non è il successo della
Società per me, o anche del Cenacolo, ma un’altra realtà, la rinuncia di tutto il suo essere, del suo
io. Nondimeno osa credere alla riuscita del suo progetto. Il 21 marzo 1865, nella festa di san
Benedetto, in mezzo alle sue prove, riceve, durante la sua preghiera di ringraziamento, l’insigne
favore del “dono della personalità” e vi si impegna per voto. Riassume questi fatti con queste
semplici parole: niente per me, nessuno, e chiedendo la grazia essenziale: niente attraverso di me.
Modello: Incarnazione del Verbo. Segue un testo di M. Olier, tratto dal Catéchisme de la vie
intérieure (Catechismo della vita Interiore). Si tratta di un’esperienza mistica altissima che
trasforma radicalmente P. Eymard e lo rende disponibile a ogni decisione, fosse anche contraria al
suo desiderio.
Questa gli è comunicata alla fine del mese: è negativa. Apparentemente è la disfatta totale. P.
Eymard lascia Roma il 30 marzo 1865 in un atteggiamento di abbandono avendo, come unica
ricchezza, il “Cenacolo interiore”, questo amore puro, che fu quello dell’Incarnazione mediante il
sacrificio dell’io umano di Gesù.
4.3. La crescita dell’opera e la morte del Padre (1865-1868)
La vita di P. Eymard è segnata in modo definitivo da questa grazia del dono totale di se stesso.
Attraverso i suoi insegnamenti e le sue attività intense, diventa, come lo evidenzia il P. Saint-Pierre,
l’apostolo del Cenacolo.
Apre successivamente due comunità di religiosi a Bruxelles, una nel 1866 e l’altra nel 1867.
Nel 1866 acquista una proprietà a Saint-Maurice-Montcouronne (Essonne) e vi trasferisce il
noviziato che prima era nella casa madre di Parigi. Lo stesso anno fonda una seconda comunità
delle Ancelle a Nemours (Seine-et-Marne).
10
Con lo stesso ardore, P. Eymard continua le sue predicazioni nelle sue comunità come
all’esterno. Fino alla fine cerca di perfezionare il testo delle Costituzioni dei suoi religiosi. Poi
arrivano delle prove. P. de Cuers, suo compagno sin dall’inizio, attirato da una vita interamente
contemplativa chiede di lasciare la società; P. Eymard acconsente, permettendogli di seguire la sua
aspirazione dall’esterno, ma in contatto con lui. Mal organizzata, la comunità di Nemours, deve
essere chiusa: è una catastrofe finanziaria e morale per le Ancelle, che la vivono come uno sconfitta
personale che gli fa perdere ogni credibilità presso i vescovi. Incontra anche dei problemi di salute.
Attraversa soprattutto un periodo di aridità spirituale, una “notte oscura” dove non trova
consolazione che nella fedeltà di un lavoratore a giornata che svolge il suo compito, sempre più
pesante. Il suo ultimo ritiro a Saint-Maurice, dal 27 aprile al 2 maggio 1868, diventa l’eco di questa
prova mistica.
La sua predicazione e la sua corrispondenza traducono la ricchezza della sua vita interiore.
Vuole essere il cavaliere dell’amore puro. P. Eymard è preso dal mistero eucaristico; lo celebra, lo
contempla e lo predica con una fiamma che tocca i cuori.
Il 17 luglio 1868, dietro ordine del suo medico, lascia Parigi per riposarsi nella sua Mathesyne
natale, dove lo aspettano le sue sorelle. Quando arriva a La Mure la sera del 21 luglio, è un uomo
sfinito che ritorna nella sua casa famigliare: colpito da una congestione celebrale gli rimangono solo
pochi giorni di vita. Nel primo pomeriggio del pomeriggio del 1 agosto 1868, Pierre-Julien Eymard
rende la sua anima a Dio, lontano dai suoi fratelli. La venerazione dei suoi compatrioti si manifesta
spontaneamente: “il santo è morto”.
Al termine dei processi ordinari di Grenoble e di Parigi, aperti nel 1898, P. Eymard è
beatificato da Pio XI il 12 luglio 1925. Il 9 dicembre 1962, durante la prima sessione del Concilio
Vaticano II, Giovanni XXIII lo proclama santo. Il 9 dicembre 1995, Giovanni Paolo II inserisce il
suo nome nel calendario della Chiesa universale e fissa la sua festa liturgica alla data del 2 agosto,
riconoscendo in lui “un apostolo eminente dell’Eucaristia”.
11
Date principali della vita di san Pierre-Julien Eymard
04/02/1811
Nascita a La Mure (Isère), 10° e ultimo figlio di Julien Eymard e Madaleine
Pelorce (sposata in seconde nozze, il quarto di questo matrimonio).Battesimo il
giorno dopo.
16/03/1823
Prima comunione, con il desiderio di diventare prete.
07/06/1829
Novizio dagli Oblati de Maria Immacolata a Marsiglia; lascia nel mese di
novembre 1829 per mancanza di salute.
1831-1834
Studia al seminario maggiore di Grenoble.
20/07/1834
Ordinazione presbiterale a Grenoble da Mons. Philibert de Bruillard.
17/10/1834 - 30706/1837
curato a Chatte; durante questo soggiorno riceve la grazia particolare
al calvario di Saint-Romans.
02/07/1837 - 18/08/1839
Entrato dai Maristi a Lione. - Nominato nel novembre 1839 come
direttore spirituale del collegio di Belley. - 16 febbraio 1840, professione
religiosa. - Novembre 1844, nominato Provinciale (assistente del superiore
generale, P. Colin), poi visitatore generale nel 1846. Risiede a Lione.
25/05/1845
Grazia particolare in occasione della processione della festa del Corpus Domini
a Saint-Paul di Lione.
10/12/1845
Direttore del Terz’Ordine di Maria, presiede la prima riunione.
21/01/1851
Grazia della vocazione eucaristica a Fourvière.
00/09/1851
Superiore del collegio di Sainte-Marie de La Seyne-sur-Mer.
18/04/1853
Grazia di forza per consacrarsi ad un’opera eucaristica.
01/08/1855
Nominato a Chaintré per lavorare alla redazione del Manuale del Terz’Ordine
di Maria.
22/04/1856
A Chaintré, P. Fauvre, superiore generale, libera il P. Eymard dai suoi voti
maristi.
30/04/1856
Lascia Lione e va a Parigi per un ritiro di discernimento.
13/05/1856
Mons. Sibour, arcivescovo di Parigi, dà il suo accordo per la fondazione della
Società del Santissimo Sacramento, che conta due menbri, il P. Eymard e il P.
Raymond de Cuers.
06/01/1857
Prima esposizione del Santissimo Sacramento: la comunità conta 4 membri.
25/05/1858
P. Eymard accoglie a Parigi Marguerite Guillot, sua sorella Claudine e Benoîte
Richerd, in vista della fondazione della società delle Ancelle del Santissimo
Sacramento. Riceve i primi voti (privati) delle Suore il 31 luglio 1859.
05/01/1859
Pio IX accorda il breve laudativo della Società del Santissimo Sacramento.
15/08/1859
Prima celebrazione della Prima comunione degli adulti a Parigi.
26/05/1864
Erezione canonica della Società delle Ancelle del Santissimo Sacramento a
Angers per mano di Mons. Angebault, Madre Marguerite Guillot ne sarà la
prima superiora generale.
21/03/1868
Durante il “Grande Ritiro” a Roma, P. Eymard riceve il dono del “voto della
personalità”.
01/08/1868
Morte di P. Eymard a La Mure
12/07/1925
Beatificazione di P. Eymard da Pio XI
09/12/1962
Canonizzazione del Santo Pierre-Julien Eymard da Giovanni XXIII
09/12/1995
Iscrizione di san Pierre-Julien Eymard nel calendario liturgico della Chiesa.
12
2. Le fonti – Lo stato degli archivi
Durante la sua vita P. Eymard ha scritto molto. La prima pagina che abbiamo di lui risale alla
sua prima comunione nel 1823, e il suo ultimo scritto è un telegramma, indecifrabile, che scrisse la
settimana prima della sua morte. Tra questi due reperti abbiamo un’immensa produzione di appunti
personali, di lettere, di prediche o di schemi di predicazione, di regolamenti o di costituzioni o di
semplici abbozzi. A questi auografi del Padre, si aggiungono le note prese stenograficamente o alla
spicciolata dagli uditori, così come le copie di testi che sono scomparsi.
La maggior parte di questa documentazione si trova negli Archivi generali dei Religiosi del
Santissimo Sacramento a Roma. Ciò che riguarda le Ancelle del Santissimo Sacramento è raccolto
nell’Archivio generale delle Ancelle del Santissimo Sacramento.
Tra gli archivi che raccolgono opere importanti di P. Eymard, va ricordato in modo particolare
l’Archivio generale dei Padri Maristi a Roma. Ciò che ha a che fare direttamente con la vita di P.
Eymard è stato copiato o fotocopiato ed è entrato a far parte dell’Archivio dei Religiosi del
Santissimo Sacramento. Al contrario, i documenti che trattano direttamente dell’amministrazione
generale della Società di Maria non sono stati esplorati. Lo stesso vale per gli Archivi diocesani o di
altre istituzioni e per gli archivi privati: sono stati ceduti degli autografi e sono state fatte delle copie
di documenti e integrati nell’Archivio generale dei Religiosi. Allo stato attuale delle cose, questi
Archivi – includendo quello delle Ancelle – contengono la totalità dei documenti disponibili su P.
Eymard. Per la realizzazione di questa edizione, queste due fonti sono state esplorate in modo
sistematico e preciso. Gli editori hanno considerato tutto ciò che era accessibile ad oggi. Potremmo
dire che non esistono altre fonti, pubbliche o private, da esplorare: l’edizione resta comunque aperta
alla possibilità di altre eventuali scoperte.
1 - L’archivio generale dei Religiosi del Santissimo Sacramento
L’Archivio generale dei Religiosi del Santissimo Sacramento contiene, tra l’altro, quello che
per lungo tempo è stato designato come gli “Archivi della Postulazione” della causa di P. Eymard.
A dispetto di una storia degli archivi, abbiamo a disposizione un Catalogue abrégé des diverses
séries des Archives de Saint Pierre-Julien Eymard, Roma, 1971, 30 p., stabilito da P. André
Garreau.
1.1. Un pò di storia
P. Eymard, dopo la sua morte, avvenuta a La Mure, lasciò tutti i suoi beni al suo Istituto, tra
cui i suoi manoscritti che erano nel suo ufficio a Parigi. La prima preoccupazione dei religiosi è
stata quella di conservare preziosamente quello che vi trovava. Ignoriamo quando, in che modo, e
secondo quali criteri i documenti sono stati raccolti e rilegati. Senza dubbio, a seconda del formato e
dei temi. Ignoriamo chi è stato incaricato di questo lavoro. Questa collezione comprende gli
autografi del Padre.
Da subito, anche se il processo di beatificazione è stato aperto più tardi, P. Tesnière si
preoccupa di chiedere informazioni delle lettere che P. Eymard inviava ai suoi corrispondenti. Un
grande numero di autografi sono stati così depositati negli Archivi. In mancanza degli autografi,
delle copie autentificate.
Allo stesso modo, si è collezionato, spesso per copie interposte, le conferenze o gli
insegnamenti del Padre, con la stessa preoccupazione di conservarli e di arricchire il patrimonio.
Una grande parte di questo lavoro di ricerca e di collezione è stato completato al momento
dell’apertura del processo di canonizzazione nel 1898. E le serie che noi conosciamo erano state
costituite. La preoccupazione principale degli archivisti dell’epoca sembra essere stata quella di
conservare ciò che era stato raccolto.
13
In seguito, secondo gli avvenimenti, senza che si possa definire sempre una data precisa,
l’Archivio dei Religiosi si è arricchito di nuovi apporti, provenienti dagli Archivi diocesani o da
altri Istituti, tra cui quelli dei Maristi. Essi conservano più di 80.000 pagine di originali, copie e
testimonianze.
2.2. Una catalogazione approssimativa
I documenti degli archivi si dividono in 15 serie, identificate da lettere dell’alfabeto che
seguono questo ordine: A – B – C – D – E – H – J – L – M – N – O – R - R2 – S - T. Non è il caso
di accennare qui, nemmeno a grandi tratti, il contenuto di ogni serie, visto che i criteri sono diversi.
Possiamo pensare che la serie A raggruppi gli Autografi di P. Eymard: è in parte vero, ma ne
troviamo altrove e contengono anche delle copie. La serie C raggruppa l’edizione stampata della
corrispondenza, Roma 1899 – Parigi 1902, ovvero 1619 lettere stampate. La copia R2, con 26
volumi, comprende la collezione autentificata delle copie affidate ai teologi incaricati di esaminare
l’ortodossia degli scritti di P. Eymard al momento del suo processo di beatificazione. Altre serie
non sono che delle copie parziali dei documenti. Succede tuttavia che, anche tra le copie, si trovino
inseriti degli autografi. Questa complessità rende difficile l’accesso agli Archivi Eymard.
2 - L’Archivio generale delle Ancelle del Santissimo Sacramento
L’Archivio geneale delle Ancelle del Santissimo Sacramento contiene un numero più
limitato di documenti di P. Eymard. Sono raccolti gli autografi che le riguardano, tra cui le lettere di
P. Eymard a Madre Marguerite Guillot e a altre suore.
Tra le opere più importanti che vi troviamo, bisogna segnalare la copia di Instructions aux
Servantes, che raggruppa più di 500 insegnamenti, di cui la maggior parte inedite. La trascrizione è
stata fatta da Suor Marie (Caroline de Boisgrollier) partendo dalle sue note stenografiche. Il P.
Eymard a riletto in parte questi testti, che sono di una grande fedeltà. Quali che siano state le
tribolazioni sopravvenute durante la trasmissione di questo insieme – gli originali sono stati distrutti
sistematicamente – una ricerca minuziosa di Suor Suzanne Aylwin ha permesso di restituire la quasi
totalità delle copie fatte a partire dagli originali.
Per quanto riguarda l’organizzazione dell’Archivio, nel 1962, Suor Laura Saint-Jean ha
intrapreso in modo molto ordinato la sistemazione degli archivi. Nel corso degli anni 80, Suor
Marie Paul Fillaudeau ha realizzato il catalogo secondo un sistema alfanumerico. La raccolta
Eymard delle Ancelle conta all’incirca 15.000 pagine di cui il 22% autografate.
3 - L’accesso elettronico agli Archivi
La copia digitale dell’insieme della raccolta Eymard dopo il 2002 e la creazione di un
insieme di dati, hanno permesso di rendere gli Archivi accessibili attraverso internet. I manoscritti
sono consultabili attraverso foto o trascrizioni testuali, è indicato il riferimento al documento fonte,
come autografo o copia, così come le differenti copie recensite negli Archivi generali. Queste
mantengono il loro ruolo di conservazione e, in casi particolari, permettono un’ultima verifica.
14
3. La pubblicazione degli scritti eymardiani
1 - Introduzione
1.1. Scritti eymardiani
Con questa parola comprendiamo l’insieme dei testi autografi o copie oltre che le
ritrascrizioni dei suoi discorsi, prediche, insegnamenti, conversazioni o altri scritti in cui P.PierreJulien Eymard ha espresso il suo pensiero. La maggior parte di questi testi sono raccolti negli
Archivi dei suoi Istituti religiosi, anche se alcuni si trovano in altre raccolte storiche, in particolare
negli Archivi maristi.
2.2. Edizioni eymardiane
Indichiamo con questa parola l’insieme dei testi che sono stati pubblicati sotto il nome di
Pierre-Julien Eymard. Limitiamo la nostra ricerca ai testi scritti in francese, per il fatto che le
traduzioni che sono state pubblicate in seguito provengono da edizioni stampate in francese.
Tuttavia, due traduzioni della corrispondenza meritano una speciale citazione.
2 - Le edizioni eymardiane
Facciamo notare che le “edizioni eymardiane” comprendono due categorie:
- I testi stampati dallo stesso P. Eymard o con il suo consenso;
- Le edizioni postume.
2.1. I testi stampati dal P. Eymard
Il catalogo dei testi stampati da P. Eymard è molto corto. Comprende:
- Le Costituzioni dei Religiosi del Santissimo Sacramento in latino. Constitutiones
Congragationis Sanctissimi Sacramenti, Parigi, Le Clère et Cie 1864, oltre che una traduzione
parziale in francese: Constitutions de la Société du Très Saint-Sacrement, Parigi, 1864.
- Le Constitutions des Servantes du Très Saint-Sacrement, Parigi 1864.
- Qualche articolo pubblicato su alcune riviste.
- Alcune informazioni sulla Società del Santissimo Sacramento negli Annales de la dévotion
au Très Saint Sacrement, Lione, t. 1 (1859), p. 411-417 ; t. 3 (1861), p. 209-214 ; nel Dictionnaire
des Ordres religeux de Hélyot, Migne, 1859, t. 4, col. 1339-1341 (Encyclopédie théologique, t.23).
- Otto articoli pubblicati nella rivista che ha fondato nel 1864, Le Très-Saint Sacrement
(Parigi), oltre che due testimonianze.
- E’ utile aggiungere un libretto sul metodo di adorazione mediante i 4 fini del sacrificio,
pubblicato a Nantes nel 1867.
- Infine qualche notizia sulla Società del Santissimo Sacramento, sull’Opera della prima
comunione degli adulti e sull’Aggregazione del Santissimo Sacramento.
2.2. Le edizioni postume
Le classifichiamo per editore e secondo l’ordine cronologico.
2.2.1. Les Editions du P. Albert Tesnière: dal 1870, il fratello A. Tesnière, che non era ancora
stato ordinato prete, pubblicava dietro richiesta del superiore generale, P. Raymond de Cuers, uu
saggio su P. Eymard, Le prêtre de l’Eucharistie, Marsiglia, 1870. Preoccupato di far conoscere il
pensiero di P. Eymard, ha dato inizio alla pubblicazione di una collezione di scritti intitolata La
divine Eucharistie, senza che apparisse il nome dell’editore. A distanza di qualche anno furono
pubblicati quattro volumi con il nome di P. Eymard:
- 1re série, Sujet pour l’adoration eucharistique, Marsiglia, 1871
15
- 2e série, La sainte communion et la vie de communion à Jésus-Hostie, Parigi, 1871
- 3e série, Retraite aux pieds de Jésus-Eucharistie, Parigi 1873
- 4e série, L’Eucharistie et la perfection chrétienne, Parigi, 1876. – Tutte queste edizioni hanno
come sottotitolo : Extrait des écrits et des sermons du T.R.P. Pierre-Juline Eymard, fondateur…
La stessa citazione si trova in altre due opere dove Tesnière agiva con ancora più libertà:
- Mois de Marie de Notre-Dame du Très-Saint Sacrement, Parigi 1872
- Mois de Saint Joseph, Parigi 1873 – Essendo il contesto del «Mese di » determinante,
l’editore non solo ha ricomposto i testi di P. Eymard, ma vi ha aggiunto degli esempi edificanti e
delle pratiche tradizionali secondo il genere di questi manuali.
Nella corrispondenza a Madame Mathilde Giraud-Jordan, descrive il suo metodo di lavorare:
“Le prediche sono un po’ sistemate, tagliate, classificate. Non vi ho cambiato nulla di sostanziale.
Le ho invertite qualche volta. Ma lo sentirete, è la sua opera [di P. Eymard]. Mi sarei fatto scrupolo
di metterci del mio.” In mancanza di opere del P. Eymard, ha diffuso il suo pensiero componendo
dei testi a partire dai suoi appunti. E su questo punto ci è riuscito. Seguiranno molteplici edizioni e
traduzioni. Ma il metodo squalifica tutte le ricerche critiche su questi testi che sono stati attribuiti a
P. Eymard.
2.2.2. Les éditions du P. Edmond Tenaillon: mentre si apre il processo di beatificazione di P.
Eymard nel 1898, P. E. Tenaillon, postulatore della causa, inizia a pubblicare una serie di volumi
dal titolo: Recueil des écrits du Vén. Père Pierre-Julien Eymard, fondateur de la congrégation du
Très Saint-Sacrement. La pubblicazione iniziata a Roma e stampata dalla Tipografia Vaticana si
conclude a Parigi. Sono pubblicati 5 volumi che raccolgono la sua corrispondenza:
- Tomo I Lettres à ses premiers compagnons, Roma 1899
- Tomo II Lettres à la Révérende Mère Marguerite [Guillot], Roma 1900
- Tomo III Lettres à ses sœurs et à plusieurs membres de ses deux Congrégations, Parigi 1902
- Tomo IV Lettres de direction à des personnes du monde, Parigi 1901
- Tomo V Lettres de direction à des personnes du monde, Parigi 1902
Nella dichiarazione del primo volume, l’editore annunciava la pubblicazione di “diversi volumi
di lettere e altri documenti di grande rilevanza per la sua famiglia religiosa.” In realtà la
pubblicazione non andò oltre la corrispondenza. Le difficoltà politiche dell’epoca in Francia – i
religiosi furono espulsi nel 1903- probabilmente influirono. Forse anche la difficoltà di raccogliere
dei testi che potessero essere pubblicati. Certo è che “questa edizione, pubblicata in un piccolo
numero di esemplari, destinata ai membri delle due Congregazioni religiose che ha fondato”, è
degna di fede. E. Tenaillon, fa notare che “tutti i suoi scritti sono stati copiati a partire dagli
originali, collazionati con la più grande attenzione, trovati scrupolosamente esatti”. Potremmo senza
dubbio trovare qualche piccolo errore, qualche omissione di nomi per discrezione. Per un secolo
questa edizione rimane il riferimento per la corrispondenza di P. Eymard.
2.2.3. Les éditions du P. H. Evers: P. Henri Evers, che è stato anche archivista, ha pubblicato
due volumi di testi:
- il 5° volume de La divine Eucharestie.
L’istruzione del processo di beatificazione di Pierre-Julien Eymard non ha rimesso in causa
l’autenticità degli scritti pubblicati con il suo nome da P. A. Tesnière. Nel corso di questo periodo, e
anche dopo, la diffusione dei testi di Tesnière conobbe un vero successo. Nel 1933, P. Evers
pubblicava, con l’aiuto di P. Eugène Couet, un quinto volume di La Divine Eucharistie, 5e série,
l’Eucharistie et la vie chrétienne, Parigi, 1933. Il volume comprende le Directoire des Agrégés,
ricomposto partendo da differenti bozze di P. Eymard e di estratti della sua corrispondenza
raggruppati sotto il titolo: Conseils de vie spirituelle.
- Textes choisis et présentés par le P.H. Evers, doctrine, ascétique, pastorale, Namur, edizioni
du Soleil Levant, 1961 (coll. Les écrits des saints).
16
2.2.4. Les éditions de la commision des écrits 1950-1954: su richiesta del Capitolo Generale del
1949, una commissione speciale fu incaricata di pubblicare delle nuove serie di testi per la pietà dei
fedeli. La commissione pubblicò 7 volumi:
- La Sainte Eucharistie, La Présence réelle, I, 1950
- La Sainte Eucharistie, La Présence réelle, II, 1951
- La Sainte Eucharistie, Fêtes et mystères, I, 1950
- La Sainte Eucharistie, Fêtes et mystères, II, 1950
- La Sainte Eucharistie, La Sainte messe et la Sainte Communion, 1953
- Ecrits spirituels, I, Le prêtre, 1950
- Ecrits spirituels, II, la vie chrétienne et l’Eucharistie, 1954
L’edizione ha usato le note autografe e le bozze di P. Eymard in modo da offrire un testo che
sia leggibile. Porta qualche nota, anche delle date. Ma manca di rigore scientifico. Ha ricorso
all’amalgama di testi e alla ricostruzione delle parti mancanti. Avrà una diffusione limitata, almeno
in Francia.
2.3. Le edizoni critiche di P.E. Núñez
Dopo il Capitolo Generale del 1961, P. Roland Huot, superiore generale, decide di far
pubblicare i testi autentici del Fondatore, in una serie intitolata; Il y a cent ans le bienheureux nous
disait… La colonna portante di questo rigoroso lavoro fu P. E. Núñez assistito da P. André Garreau.
Già nel 1957, P. E. Núñez aveva pubblicato – anche se l’introduzione è firmata dalla Commissione
degli Scritti – un’edizione critica che riproduceva i testi stampati da A. Tesnière pubblicati nella 4e
Série collazionata con i manoscritti originali, Retraite prêchée aux Religeux du Très SaintSacrament [de Paris], du 7 au 15 août 1867, Roma, 1957. Successivamente, in occasione degli
anniversari furono anche pubblicati:
- Retraites aux Religieux de Marseille, janvier 1862, Roma ; 1961 :
- Retraites eucharistiques paroissiales, Tarare, Herblay, janvier, mars 1862, Roma, 1962.
- Retraites aux Religieux de Paris: prédication eucharistique (juin-septembre 1862), Roma,
1962.
- La grande Retraite de Rome, 25 Janvier - 30 mars 1865, Roma, 1962.
- Première retraite de Rome, 17 - 25 mai 1863, Roma, 1963.
- Retraites 1864, Dreux…, Rennes…, Angers…, Roma, 1964.
- Retraite de Saint-Maurices (27 avril - 2 mai 1868), Roma, 1968.
Nel frattempo, con l’aiuto di P. Réal Gauthier e di P. A. Garreau, aveva iniziato l’edizione
critica delle Costituzioni della Congregazione del Santissimo Sacramento con il titolo di Textus
Constitutionum Congregationis Sanctissimi Sacramenti:
Vol. I, Quaestiones Introductoriae, Roma, 1965.
Vol. II, Textus Primae ac secundae periodi 1854/5-1859, Roma, 1966.
Vol. III, Textus tertiae periodi 1859-1863, Roma, 1967.
Vol. IV, Textus quartae periodi 1863-1868, Roma, 1968.
Problemi di salute impediscono a P. E. Núñez di continuare questo lavoro di edizione critica, di
grande onestà e rigorosa fedeltà. Aggiungiamo che il periodo che segue il Concilio Vaticano II
mobilitò le energie per la revisione delle Costituzioni e l’applicazione della renovata accomodatio
della vita religiosa.
Sottolineiamo però due studi maggiori che hanno rinnovato gli studi eymardiani e che hanno
esercitato un’influenza sull’edizione degli Scritti Eymardiani: la tesi di P. Lauréat Saint-Pierre,
“L’heure” du Cénacle dans la vie et les oeuvres de Pierre-Julienn Eymard, Etude d’une
progression dans l’expérience du mystère eucharistique, Lione, 1968 – e quella di P. Donald Cave,
Eymard, the years 1845-1851: a critical study of the origins of the Eucharistic vocation of St
Pierre-Julien Eymard, Roma, 1969. Possiamo aggiungere un terzo studio, saldamente sostenuto: nel
1991 P. Manuel Barbiero pubblicava la sua tesi, Vita eucaristica e vita religiosa in S. Pierre-Julien
Eymard (1811-1868), Verona, 1991.
17
2.4. Il lavoro degli archivisti
Tra gli archivisti che hanno lavorato in modo sistematico alla conservazione e alla
catalogazione degli Archivi di P. Eymard, dobbiamo nominare i padri Gérards Swaans e A.
Garreau.
P. G. Swaans sfogliò, tra le altre cose, parte della corrispondenza e di altri documenti per
restituire, per quanto possa essere possibile, lo stato delle comunità e della Congregazione del
Santissimo Sacramento durante i suoi primi decenni.
P. A. Garreau diede il suo apporto, come abbiamo visto, a stabilire e a correggere i testi delle
edizioni critiche elaborate da P. E. Núñez. Fece anche la trascrizione degli insegnamenti, come
quelli della Conférences du Tiers-Ordre de Marie. Eseguì uno spoglio sistematico del contenuto
delle diverse collezioni degli Archivi, e fissò un Catalogue abrégé des diverses séries des archives
de Saint Pierre-Julien Eymard, Roma, 1971. Raccolse le lettere non pubblicate e ne formò tre
raccolte, in base all’ordine dei corrispondenti. Queste lettere non sono state stampate in francese,
ma pubblicate in fotocopie da P. A. Guitton con il titolo: Correspondance – Supplément, recueil des
lettres non imprimée collationnées et dactylographiées par le P. A. Garreau, I, comprend 213
lettres… Parigi, 1985 – II, comprend 303 lettres… Parigi, 1985 – III, comprend 59 lettres… Paris,
1985. – P. Garreau redasse anche una Table chronologique de la correspondance de S. PierreJulien Eymard, avec Table de concordance pour les lettres inédites, Parigi, 1986, pubblicate in
fotocopie da P. A. Guitton. Ognuno di questi volumi è stato pubblicato in un centinaio di copie, che
sono state diffuse nelle diverse comunità dei Religiosi e delle Ancelle del Santissimo Sacramento.
Infine, P. Frans Stalmans ha pubblicato la corrispondenza di P. Eymard e di altri religiosi con
lle
M Anne de Meeûs – di cui alcune lettere erano inedite – in occasione della fondazione delle
comunità di Bruxelles, con il titolo: Les fondations des Pères du Saint-Sacrament à Bruxelles,
Recueil des lettres et des documents des Archives des Religieuses de l’Eucharistie à WatermaelBoitsfort, Lommel, 1995.
2.5. Due edizioni cronologiche della corrispondenza
Era giusto menzionare questo lavoro nascosto degli archivisti. Ha permesso una consultazione
migliore delle fonti. Fu all’origine di due edizioni cronologiche della corrispondenza di Eymard,
una in inglese e l’altra in italiano.
2.5.1. L’edizione inglese è dovuta a Suor Catherine Marie Caron, che fece la traduzione
utilizzando la cronologia di P. A. Garreau, giustificandola o modificandola, introducendo ogni
periodo con un richiamo dei principali avvenimenti politici, sociali e religiosi così come di quelli
avvenuti nella vita di Pierre-Julien Eymard, con in appendice una breve nota biografica dei
corrispondenti e un indice tematico. L’edizione comprende 6 volumi, senza luogo ne data: The life
and letters of Saint Pierre-Julien Eymard, I, The early years 1828-1852. – II, The transition years
1853-1857. – III, The Eucharistic family 1858-1861. – IV, New horizons 1862-1864. – V, The
plowman 1865-1866. – VI, Through the tempest 1867-1868. Per la prima volta era possibile seguire
l’itinerario di Eymard attraverso la sua corrispondenza.
2.5.2. L’edizione italiana è l’opera dei padri Antonio Belfatto e Massino Suardi. È pubblicata
con il titolo: Lettere edite e inedite, Prato. Si suddivide in 3 periodi: I (1828-1855), 1997 – II (18561863), 2001. La terza (1864-1868) è in preparazione. Il primo volume si apre con una presentazione
generale dell’edizione, poi un accenno al periodo storico e una breve presentazione biografica dei
corrispondenti. Il secondo volume, lasciata da parte l’introduzione generale, è strutturato nello
stesso modo. L’edizione si limita al testo. La cronologia è stata rivista con cura.
2.6. Le edizioni tipiche di P. A. Guitton
Dopo aver pubblicato una biografia su P. Eymard, Pierre-Julien Eymard, Apôtre de
l’Eucharestie, Parigi, 1992, P. A. Guitton ha pubblicato in due volumi i ritiri personali di Eymard
con il titolo.
18
- Retraites et notes personelles, 1re partie: 1823-1855, Roma, 1994
- Retraites et notes personelles, 2e partie : 1856-1868, Roma, 1996.
2.7. Un’edizione elettronica - P.G. Busque e Suor S. Aylwin
All’avvicinarsi del 32° Capitolo Generale, P. Gérard Busque, consigliere generale, propose di
utilizzare le tecniche moderne per creare un CD-ROM che contenesse l’insieme degli scritti di P.
Eymard. Partendo da una copia degli originali, conservati presso gli Archivi dei Religiosi – la copia
R2 che comprende 26 volumi – si procedette ad una trascrizione informatica del testo. In meno di 2
anni, tutto il materiale fu inventariato, lavorato e trasmesso alla Société Ardilog, di Montréal, alla
quale era stato affidato il progetto.
Al Capitolo Generale, che si tenne a Rio de Janeiro nel maggio 1999, P. G. Busque ha
presentato il primo CD-ROM, Connaître Pierre-Julien Eymard, Montréal, 1999: contiene quasi la
totalità degli Scritti di Eymard. Possiamo però trovare delle mancanze: i testi non sono stati corretti,
alcuni sono doppioni, altri sono incompleti, i testi in latino sono stati omessi… Ma il CD-ROM
esisteva! Il sogno impossibile – un’impossibilità materiale e morale evocata da P. Evers in uno dei
suoi articoli – è stata realizzata.
La tappa successiva vede la creazione di dati nella prospettiva di un’edizione elettronica di
riferimento (cf. capitolo 4 qui di seguito), messa in internet nel 2006 (www.eymard.org), e la sua
pubblicazione in edizione integrale nel 2008.
3 - Lo stato della questione
Se dobbiamo riassumere la storia dell’edizione degli scritti di Eymard, possiamo notare che
corrisponde nel suo insieme all’edizione delle opere di pietà della fine del 19° secolo e dell’inizio
del 20°. Ci si preoccupa poco della precisione del testo. Quello che conta è l’edificazione dei fedeli.
Questa è l’edizione di Eymard fatta da Tesnière. Uno studio critico e attendo della sua edizione,
fatto da P. D. Cave nella sua ultima opera, The “Writings” of St Peter Julian Eymard 1811-1868,
Studies concerning his written and spoken word especially as these concern the Vow of Personality,
Melbourne, 1999, rivela che non si tratta solo di una modifica redazionale del pensiero di Eymard,
ma addirittura, in alcuni casi, di un’alterazione dei contenuti del suo pensiero. Questo approccio
tradizionale di Eymard è continuato fino agli anni 1960.
Le prime edizioni critiche di Núñez segnano una svolta decisiva. Il ritorno al fondatore, spinto
dal Vaticano II, esige un’atteggiamento più rispettoso dei suoi scritti. A questo livello, le edizioni
critiche dei Retraites de Rome, e della Retraite de Sainte-Maurice, rappresentano dei momenti
storici. Soprattutto la grande edizione dei Textus Constitutionum. Si susseguono qualche tesi, poco
numerose, ma di qualità: esse manifestano un approccio nuovo che accompagna il rinnovamento
degli Istituti religiosi.
La produzione di un CD-ROM nel 1999, che raggruppa circa la totalità dei testi eymardiani,
costituisce un avvenimento importante: P. Eymard entra nell’era elettronica con le sue innumerevoli
possibilità.
19
4. Una edizione tipica su base elettronica
Come abbiamo fatto notare, l’edizione elettronica di riferimento (www.eymard.org, prima
edizione 2006), fa seguito a un primo esperimento, l’edizione di un CD-ROM, preparato da P. G.
Busque e Suor S. Aylwin, Connaitre Pierre-Julien Eymard, Montreal, Ardilong, 1999.
Il Capitolo Generale di Rio de Janeiro del 1999, chiese di proseguire il lavoro iniziato. Non si
trattava solamente di completare ciò che mancava, ma di pubblicare, secondo i criteri scientifici,
l’insieme degli scritti e detti di Eymard, in modo che fossero accessibili ai suoi figli e figlie
spirituali oltre che ai ricercatori.
A questo scopo, P. Fiorenzo Salvi, Superiore generale, dopo avere costituito una Commissione
di lavoro, prese contatto con il Centro “Informatique & Bible” (I&B) di Maredsous, diretto da Fr.
Ferdinand Poswick, o.s.b., e gli affidò il progetto. Tutto ciò comportava un doppio obiettivo.
- assicurare la protezione dei manoscritti, sempre più fragili, digitalizzandoli in modo da creare
una base di dati e realizzare dei microfilm per una conservazione di lunga durata.
- verificare il contenuto dei CD-ROM Connaitre Pierre-Julien Eymards, collazionando i testi
con le immagini digitalizzate dei manoscritti, in modo da correggere gli eventuali errori e
completare quello che poteva mancare.
1 - L’organizzazione del lavoro
Il lavoro iniziò nel mese di maggio 2002, e fu pianificato in modo da essere terminato nell’anno
del 150° anniversario (13 maggio, anniversario della fondazione della Congregazione del
Santissimo Sacramento, 6 gennaio 2007, anniversario della prima esposizione del Santissimo
Sacramento a Parigi). L’inaugurazione ufficiale del sito www.eymard.org ebbe luogo il 5 dicembre
2006.
Ecco di seguito, a grandi linee, il processo:
- prima la fotografia digitale in situ dei manoscritti degli Archivi dei Religiosi e delle Ancelle;
- la scelta dell’indice, che costituisce l’ossatura di tutto l’insieme, e la definizione del
protocollo tecnico e linguistico (cf. pag 40, Un protocole pour l’édition);
- la collazione dei testi e l’invio regolare dei documenti alla Commissione per la revisione,
redazione delle introduzioni, delle note delle traduzioni;
- rielaborazione informatica di tutto l’insieme nell’ottica di un’edizione elettronica e di un suo
inserimento nel motore di ricerca su internet,
- infine, dopo le ultime revisioni, la composizione dell’opera stampata.
1.1. La fotografia digitale dei manoscritti
La digitalizzazione dei documenti da parte di I&B ha premesso di costituire una base di 42.904
fotografie di manoscritti (comprese copie e testimonianze), che furono trasferite anche sui
microfilm.
1.2. La scelta dell’indice
Fu il lavoro della Commissione. Si trattava di ridurre la diversità dei testi a qualche grande
sezione, che furono limitate a quattro.
- la corrispondenza;
- le note personali;
- i testi normativi, costituzioni, direttori, regolamenti;
- la predicazione, con numerose suddivisioni;
21
1.3. La stesura del testo, le annotazioni e le traduzioni
Il testo fu stabilito secondo un protocollo molto preciso, con dei campi determinati,
asseganando ad ogni documento una referenza elettronica che lo identifica in modo stabile. Il
coordinamento tra I&B e la Commissione fu assicurato da P. A. Guitton. Le introduzioni e le
annotazioni furono sottoposte all’insieme dei membri della Commissione in modo che questi
dessero il loro parere.
Ci fu un’eccezione alla regola riguardante le Instructions aux Servantes. Questi testi, essendo
stati ritoccati nel 19° secolo, Suor Suzanne Aylwin aveva fatto un lavoro importante di sistemazione
e di comparazione per ritrovare la prima versione. Il suo lavoro, minuzioso e giustificato, fu ritenuto
un testo di riferimento. I documenti che sono autentici sono qui pubblicati, quelli che sono stati
ritoccati (versione Thollot) sono stati pubblicati a parte in S. Aylwin, Un imbroglio séculaire,
Roma, 2004, 298 p.
La traduzione dei testi latini
Era stato deciso che le citazioni delle Scritture o degli autori spirituali sarebbero state
identificate dove possibile, e tradotte in francese.
La questione si pose nel momento in cui ci si trovò in presenza di testi completamente in latino:
come i testi di Costituzioni, o le lunghe citazioni di teologi. Dopo varie discussioni, è stato deciso di
tradurre tutti i testi in latino, in modo da offrire un contenuto accessibile alla maggioranza, anche
non specializzata. Questo richiese un lavoro importante di traduzione e mobilitò una piccola
squadra ad hoc.
1.4. L’edizione elettronica
Alla fine del processo di indicizzazione e di digitalizzazione informatica realizzato da Yolande
Juste presso I&B, l’insieme del corpus eymardiano fu messo in rete su internet. Ormai, la totalità
degli Scritti di P. Eymard diventava accessibile sul sito www.eymard.org.
1.5. L’edizione stampata
La società Mnémotique di Maredsous avendo ripreso nel 2006 le attività dell’I&B relative
all’archiviazione, è l’équipe che, sotto la responsabilità di Benoit Jeangille, in collaborazione con la
CEFO realizzò l’edizione stampata; Anne-Sophie Fondaire ne realizzò la composizione.
1.6. Gli editori
La Commission d’Étude du Fondateur et de son œuvre (CEFO) comprende:
- Religiosi del Santissimo Sacramento: P. Fiorenzo Salvi, Superiore generale, P. Manuel
Barbiero (Prato, Italia), P. Gérard Busque (Montréal), P. André Guitton (Parigi), P. Omer Termote
(Roma poi Bruxelles), - per quanto riguarda l’aspetto tecnico, P. Vittore Boccardi (Ponteranica,
Italia);
- Ancelle del Santissimo Sacramento: Suor Catherine Marie Caron, Superiora generale, Suor
Valentine Bouchard, Suor Suzanne Aylwin.
Contributi
P. André Guitton ha redatto l’introduzione generale, le introduzioni generali e specifiche della
Corrispondenza, delle Note personali, delle Costituzioni per ciò che riguarda gli Statuti del
Terz’Ordine di maria e le Costituzioni dei Religiosi del Santissimo Sacramento, della predicazione
prima del 1856 e dopo il 1856 nel suo insieme, tranne quello che riguarda le Ancelle del Santissimo
Sacramento.
P. Gérard Busque ha scritto l’introduzione generale dell’Aggregazione del Santissimo
Sacramento. Suor Suzanna Aylwin ha redatto l’introduzione generale e specifica delle Costituzioni
delle Ancelle del Santissimo Sacramento, dei Ritiri e degli insegnamenti alle Ancelle. Ha assicurato
la composizione del testo degli Insegnamenti alle Ancelle e ha scritto numerose note.
Le traduzioni dei testi in latino, oltre che le citazioni, sono state assicurate da P. Pierre
Duvillaret, P. Guy Morin e P. André Guitton.
22
Le annotazioni sono state scritte dai responsabili delle diverse sezioni. La revisione generale
dell’edizione elettronica in vista dell’edizione stampata è stata opera di Suor Suzanne Aylwin e di
P. André Guitton.
2 - La struttura dell’edizione
L’edizione integrale degli scritti di Eymard si basa su:
- l’indice
- il numero di identificazione dei documenti
2.1. L’indice, criteri di classificazione
L’indice costituisce la struttura dell’edizione nella sua totalità. È un’immagine dell’insieme
dell’opera. Nell’elaborazione di questo indice, abbiamo tenuto come criteri:
- sezioni e sotto sezioni omogenee quanto a destinatari o ai generi letterari,
- in ogni sezione la priorità dell’ordine cronologico
- per i documenti privi di data, numerosi nella sezione Predicazione, una classificazione
tematica, facendo in seguito una classificazione cronologica.
L’indice comprende quattro sezioni principali, così suddivise:
1. Corrispondenza (CO)
classificata secondo l’ordine cronologico (le lettere non datate sono posizionate alla fine di ogni
anno o grande periodo)
2. Note Personali
2.1. Ritiri e note spirituali personali (NR): ordine cronologico
2.2. Vade mecum (NV): ordine dei quaderni manoscritti
2.3. Note personali diverse (NP): ordine cronologico, poi raggruppamento tematico
3. Costituzioni – Statuti
3.1. Il Terz’ordine di Maria (RT): ordine cronologico
3.2.
Costituzioni dei religiosi del Santissimo Sacramento (RR): ordine dell’edizione di
Núñez (cronologico per i documenti principali, gli altri sono raggruppati alla fine di
ogni periodo)
3.2.1. Primo periodo: dal 1854-1855 al 13 maggio 1856
3.2.2. Secondo periodo: dal 13 maggio 1856 al 5 gennaio 1859
3.2.3. Terzo periodo: dal 6 gennaio 1859 all’8 maggio 1863
3.2.4. Quarto periodo: dal 9 maggio 1863 al 1 agosto 1868
3.3. Costituzioni delle Ancelle del Santissimo Sacramento (RS): ordine cronologico
3.4. L’Aggregazione del Santissimo Sacramento (RA): ordine cronologico
4. Predicazione
4.1. Predicazione prima del 1856
4.1.1 Prediche e insegnamenti parrocchiali prima del 1856 (PG): ordine tematico del
catechismo di Grenoble
4.1.2 Conferenze al Terz’Ordine di Maria (PT): ordine cronologico per ogni Fraternità
4.1.3 Insegnamenti ai Maristi (PM): ordine cronologico, poi tematico
4.2
Predicazione dopo il 1856
4.2.1 Prediche e insegnamenti parrocchiali dopo il 1856( PG): ordine cronologico,
poi tematico
4.2.2 Pastorale speciale: Novene, Ottave, Tridui e Quarant’Ore (PO): ordine cronologico
distinto per ogni sotto sezione
4.2.3 Insegnamenti pubblici nella cappella dei Religiosi di Parigi (PP): ordine cronologico
23
4.3
4.3.1
4.3.2
4.3.3
4.3.4
4.4
4.5
Ritiri e insegnamenti a gruppi particolari
Insegnamenti a degli ecclesiastici (PE): ordine cronologico, poi tematico
Insegnamenti a altri religiosi/religiose (PA): ordine cronologico, poi tematico
Insegnamenti ai primi comunicandi (PC): ordine cronologico, poi tematico
Insegnamenti ad altri gruppi o persone (PD): ordine cronologico
Ritiri e insegnamenti ai Religiosi del Santissimo Sacramento (PR): ordine
cronologico, poi tematico
Ritiri e insegnamenti alle Ancelle del Santissimo Sacramento (PS): ordine
cronologico
NB: i testi che avremmo potuto classificare in due sezioni contemporaneamente, per esempio
sia tra le lettere che tra le costituzioni, sono riprodotti solo in una delle sue sezioni; nell’altra
sezione, troviamo un rinvio che indica a quale riferimento si può trovare il testo (esempio: da NR10
vers NV5).
La classificazione tematica, che è secondaria, è stata elaborata a partire dall’indice del
Catechismo di Grenoble, 1873. Eccone di seguito le grandi linee:
0. I fondamenti della Religione
1. Le verità della salvezza, delle verità a cui bisogna credere per essere salvati: il dogma
2. Le opere della salvezza, quello che bisogna fare e evitare per essere salvati: la morale
3. I mezzi della salvezza, i mezzi che Dio ci ha donato per arrivare alla salvezza: il culto, la
grazia, i sacramenti, la preghiera, la devozione a Maria
4. Allegati, le feste liturgiche
La classificazione per destinatari produce delle sezioni o sotto sezioni che, per la maggior parte,
hanno un contenuto omogeneo, strettamente corrispondente al loro titolo. Così per esempio, la
sezione 4.1.3 contiene solo i documenti indirizzari ai Maristi; la sezione 4.4, solo le note indirizzate
ai Religiosi del Santissimo Sacramento, e così via.
Tuttavia, cinque sotto sezioni sono rimaste aperte per l’inserimento di documenti di incerta
identificazione:
- la sezione 2.3 raggruppa tutte le note personali che non rientrano nella sezione 2.1 e 2.2, ma
anche i documenti che non siamo sicuri abbiano fatto parte di predicazioni;
- le sezioni 4.1.1 e 4.2.1 raggruppano non solamente la predicazione generale, in particolare
parrochiale, che sono un argomento proprio, ma anche tutte le predicazioni di cui non possiamo
identificare l’uditorio;
- le sezioni 4.3.1 e 4.3.2 raggruppano intrinsecamente le predicazioni ai preti e ai religiosi, ma
accolgono più ampiamente tutti i testi dei religiosi non identificati come Maristi, Religiosi o
Ancelle del Santissimo Sacramento, ne come Terziari di Maria.
Infine la sezione 4.3.4, anomala per il suo titolo, raggruppa i testi ai destinatari certamente
diversi, ma per la maggior parte chiaramente identificati.
2.2. Il numero di identificazione dei documenti
Ogni documento è identificato, in grassetto al margine, da una referenza unica in due parti:
- una sigla di due lettere, che vale per l’insieme dei documenti di una stessa sezione o
sottosessione. Quindi CO: Correspondance; PT: Prédication au Tiers-Ordre de Marie etc. –Alla
fine, l’insieme dei documenti è classificato sotto 19 sigle, cf. p. 47, Références des documents.
- Dopo la sigla, e separato da uno spazio, una cifra designa il numero d’ordine di un documento
in un insieme determinato: quindi: CO 1248 designa la lettera n. 1248. Abbiamo adottato per ogni
sezione o sotto sezione una numerazione continua.
- Qualche raro documento è intercalato nella numerazione continua. Sono identificati
dall’aggiunta di un numero intercalare, separato da un punto. Quindi: PS 159.1 segue PS 159.
24
- Se un testo è suddiviso in ragione della sua lunghezza, ogni suddivisione è identificata grazie
all’aggiunta di una virgola. Quindi: PS 157.2,1 e PS 157.2,2. Questo numero di suddivisione è
stampato al margine in carattere più piccolo rispetto alla referenza del documento.
- Un numero seguito dalla lettera “t” indica che il documento è una traduzione degli editori del
testo latino che lo precede. Quindi, RR 74t è la traduzione francese del testo latino RR 74.
Questa codifica sostituirà d’ora in poi, senza eliminarle, le indicazioni attribuite sino ad oggi ai
documenti conservati negli archivi. Costituiscono la struttura della base di dati elettronici
dell’insieme degli scritti.
2.3. Struttura di ogni documento
1. Informazioni degli editori
Ogni documento è introdotto da una nota descrittiva che indica:
- numero di identificazione (cf. qui sopra 2.2 Il numero d’identificazione)
- titolazione adottata dagli editori
- eventualmente la data (a volte più precisa rispetto a quella indicata da Eymard) e il luogo di
produzione del documento
- la fonte degli archivi utilizzata per l’edizione (salvo esplicita menzione contraria, si tratta
sempre di un autografo di Eymard)
- i riferimenti di archivio di altri esemplari del testo fonte (più spesso, si tratta di copie, a volte
di fotocopie)
- una parola di introduzione se necessaria.
2. Testo di Eymard
Arriva a questo punto il testo di Eymard propriamente detto, così come si trova negli archivi.
La maggior parte di questi testi (tranne le copie e i testi stampati, e tra l’altro, le Istruzioni alle
Ancelle) sono degli autografi dello stesso P. Eymard (cf. p. 39, 1. La notion d’Ecrits et 2. Une
édition typique).
I testi lunghi sono stati segmentati in unità più corte identificate dentro il margine dal numero
di identificazione dei documenti, seguiti da una virgola e da un numero di suddivisione, come
spiegato precedentemente.
3. Note
Tutte le note sono degli editori, le rare note di Eymard sono state inserite nel corpo del testo.
Nell’edizione stampata, la numerazione delle note ricomincia da 1 ad ogni pagina; sul sito
www.eymard.org, la numerazione è continua fino alla fine dello stesso documento.
25
5. I criteri dell’edizione
1 – La nozione di Scritti
Con Scritti intendiamo, in modo esclusivo, ogni documento, qualunque ne sia la natura, lettere,
prediche, note personali, etc., che contenga un’informazione sul pensiero di P. Eymard e ci aiuti a
capire il suo messaggio. Si tratta in primo luogo di testi autografi, di copie manoscritte o stampate
di autografi perduti. Il termine ricopre ugualmente i detti di P. Eymard partendo dalle note prese
stenograficamente o al volo da editori degni di fede e trascritti in modo affidabile.
A livello dei testi autografi, sono escluse per via del loro soggetto (tranne eccezioni) le note
d’agenda, la lista degli indirizzi, le note puramente amministrative o di cui Eymard non è che il
firmatario, delle trascrizioni di rivelazioni soprannaturali, la lista delle citazioni non commentate, i
riassunti dei testi di autore, a meno che questi non rappresentino un reale interesse per conoscere il
pensiero di Eymard.
Per quanto riguarda la forma, i pochi autografi rimasti inediti sono brevi note, semplici titoli o
progetti non sviluppati, bozze di prediche in brutta copia difficili da decifrare, e ripetitivi in
rapporto ai testi editi.
A livello dei testi trascritti dai suoi contemporanei, sono scartate le testimonianze, per esempio
quelle dei processi di beatificazione e canonizzazione, o anche i necrologi, memorie o altre cose che
riguardano la vita di P. Eymard.
2 – Un’edizione tipica
Un’edizione tipica si propone, partendo dagli originali, di stabilire un testo completo, la cui
lettura sia accessibile al lettore non specialista. L’edizione è fatta per l’utilità del lettore e serve da
base per la composizione di lavori ulteriori: studi storici, traduzioni, pezzi scelti, etc. Se i testi
situati in margine nei manoscritti sono presi in considerazione, va diversamente per le numerose
varianti o cancellature, che non sono indicate se non quando presentano un interesse di rilevante
importanza.
Tutti i testi di questa edizione sono stati controllati con i documenti degli archivi originali.
Senza esplicite indicazioni contrarie, si tratta sempre di autografi di P. Eymard. Gli editori hanno
cercato di stabilire un testo di riferimento che sia scientificamente affidabile e completo, e resti
accessibile ai lettori non specializzati.
Gli editori garantiscono:
- di non avere escluso nulla ai testi di Eymard (tranne i passaggi cancellati da lui stesso);
- di non avere aggiunto nulla ai testi di Eymard se non in modo chiaro tra parentesi quadre [],
cf. p. 42, Conventions de lecture;
- di non avere modificato il testo se non per quello che concerne l’ortografia, la punteggiatura,
l’uso di maiuscole o la numerazione delle suddivisioni, stando attenti a non alterare il pensiero di P.
Eymard.
I riferimenti agli Archivi dei Religiosi o delle Ancelle del Santissimo Sacramento sono stati
indicati per i ricercatori che vorranno verificare i documenti originali, consultabili sul sito
www.eymard.org sotto la voce “Eymard - Inventaire des archives”.
Sono state scritte le introduzioni complete alle sezioni, anche se succinte, così come un minimo
di brevi annotazioni, con riferimento al testo o al contesto.
27
3 – Un protocollo per l’edizione
Le scelte operate sono di pura forma, e non modificano il senso del testo.
3.1. L’ortografia
L’ortografia usata è allineata con l’uso attuale. Qualche congiuntivo imperfetto è stato
modernizzato.
L’ortografia dei nomi propri celebri è allineata con quella del dizionario, per esempio si usa
Olier e non Ollier.
Anche l’ortografia dei luoghi identificati è stata armonizzata: rue Lionnaise (a Angers) e non
rue Lyonnaise, Mont-Dore e non Mont d’Or.
Ci siamo anche sforzarti di correggere i nomi di persone sulla base dei repertori disponibili
negli archivi Maristi o simili.
Per il resto, abbiamo bilanciato tra un’armonizzazione arbitraria (esempio: Choveau piuttosto
che Chauveau che è più raro) e il mantenimento di diverse forme di un nome (quindi: Feloppe e
Felloppe).
A volte abbiamo anche mantenuto delle forme arcaiche: aux pieds de la croix, de l’Eucharistie
– come se l’autore si riferisse alla persona di Cristo.
Le date sono trascritte nella seguente forma: giorni in cifre, mese in lettere, anno in 4 cifre, per
esempio: 3Xbre 54 diventa “3 dicembre 1854”.
Le abbreviazioni sono state esplicitate, quindi Jésus-Christ e non J.C. tranne che nei riferimenti
bibliografici (cf. p. 42, Abréviations).
3.2. La punteggiatura
La punteggiatura è stabilita dagli editori. In effetti, la punteggiatura dei manoscritti di Eymard
non corrisponde al nostro uso: troviamo dei punti e delle maiuscole al centro delle frasi, mancano
dei punti alla fine della frase, delle frasi non cominciano con la lettera maiuscola, le virgolette
mancano quasi sempre. In alcuni rari casi, un’altra punteggiatura o rottura di frase ne
cambierebbero il senso.
Paragoniamo: Priez pour cela beaucoup, et faites prier pour moi. Je vais faire le mois de Marie
à cette intention.
E : Priez pour cela beaucoup, et faites prier. Pour moi, je vais faire le mois de Marie à cette
intention.
3.3. Le maiuscole
L’utilizzo di maiuscole e di minuscole da P. Eymard è poco conforme all’uso attuale, visto che
in passato erano poco utilizzate. Fatta eccezione per qualche regola d’uso (Eglise/église, saintes
Ecritures etc.), siamo nel campo del soggettivo e dell’impronta estetica.
Non è sempre facile sapere se tale maiuscola usata da Eymard fosse volontariamente enfatica o
di rispetto, soprattutto per i vocaboli a connotazione spirituale. Così, scrive quasi sempre in
maiuscolo, anche nel senso profano, parole come Padre, Madre, Re, Dio, etc.
Abbiamo certamente corretto secondo le regole di oggi. Per il resto, abbiamo seguito la
tendenza moderna nel limitare l’uso di maiuscole, senza tuttavia cercare di ottenere una perfetta
coerenza.
Abbiamo distinto: Il santo Sacramento (Eucaristia), Il Santo Sacramento (congregazione);
adorazione, ma Adorazione se di tratta dell’Opera. Queste distinzioni hanno a volte qualche cosa di
arbitrario poiché il doppio senso è possibile, come in: “Ecco la felicità di una vera ancella del
santissimo Sacramento” o “di una vera Ancella del santissimo Sacramento”.
Da notare la grafia particolare de nome di Jésus. Quando trascrive il nome di Jésus, P. Eymard
normalmente scrive in maiuscolo le lettere JE, qualche volta abbracciate. Quale interpretazione?
Le iniziali di Julien Eymard possono anche significare Jésus Eucharistique. Ma l’utilizzo di
questa sigla è anteriore alla sua missione di fondatore. La ritroviamo già nella sua firma degli Actes
28
de catholicité della parrocchia di Monteynard, AGRSS, A-15, fasc. 2, n. 4b. Núñez, nelle sue
edizioni critiche, ha riprodotto questa grafia. In questa edizione, non abbiamo tenuto conto di questa
particolarità, che esprime senza dubbio la devozione di P. Eymard alla persona di Gesù, e questo
molto presto.
3.4. La numerazione delle suddivisioni del testo
P. Eymard utilizza a volte grafie differenti per numerare i paragrafi di uno stesso livello di
suddivisione (es. 1° II 3°); al contrario, utilizzava delle grafie identiche per delle suddivisioni di
livelli diversi (es. 1° 2° 1° 2° 3° 3°).
Abbiamo armonizzato la presentazione dei numeri, senza modificare il loro valore numerico, il
primo esempio qui sopra diventa 1° 2° 3° oppure I II III, il secondo esempio diventa: 1° 2° 1.2.3. 3°
o altre rappresentazioni equivalenti, essendo lo scopo quello di rendere più chiara la struttura del
discorso, non di riflettere la varietà delle grafie del manoscritto.
Il segno § è reso con “Paragrafo” o semplicemente omesso.
4 – Convenzioni di lettura e abbreviazioni
[?]
4.1. Convenzioni di lettura
La parola che precede è di lettura incerta. Non indica mai un dubbio sul senso della
frase o un interrogativo sul pensiero espresso da Eymard
(?)
indica un dubbio nella nostra traduzione
[lire:…]
[…]
indica la correzione di un lapsus, anche se il testo è chiaramente leggibile
frase non conclusa nel manoscritto, parole mancanti, passaggio lasciato in bianco, non
indica mai un passaggio cancellato dall’editore
[illisible]
indica una parola illeggibile (una sola parola, salvo esplicite indicazioni contrarie)
Oltre al segno (?) qui sopra, le parentesi tonde racchiudono delle parole o dei riferimenti
presenti nel testo di Eymard; le parentesi quadre [ ] indicano sempre un’aggiunta dell’editore:
- per completare una data, precisare un nome di persona o il riferimento di una citazione,
- per esplicitare il senso di un’abbreviazione,
- per chiarire con una o altra parola supplementare, un’espressione troppo coincisa,
- per correggere un lapsus.
29
4.2. Abbreviazioni
La maggior parte delle abbreviazioni nel testo di Eymard sono state esplicitate. Solo qualche
abbreviazione di uso corrente sono state lasciate così come quelle di cui il significato è incerto.
AGRSS
Archivio generale dei Religiosi del Santissimo Sacramento, Roma
AGSSS
Archivio generale delle Ancelle del Santissimo Sacramento, Sherbrooke,
Canada
al.
alii, e altri (autori)
APM
Archivio dei Padri Maristi, Roma
art.
articolo
BA
Biblioteca Agostiniana
bx, bse
beato, beata
cap.
capitulum, capitolo
card.
cardinale
CEFO
Commissione di Studio del Fondatore e della sua Opera
cf.
confer, rinvio a. Nelle citazioni bibliche, indica una citazione non letterale
rispetto al testo latino della Vulgata
Cgnis
Congregationis. (superiore) della Congregazione
c.m.
Congregazione della Missione (Lazzaristi)
col.
Colonne
Const. SM
Costituzioni della società di Maria, 1842
c.s.sp.
Spiritani (Congregatio Sancti Spiritu)
c.ss.r.
Redentoristi (Congregatio Sanctissimi Redemptoris)
D.A. o D.Ap.
Decreto apostolico
Denzinger
H. Denzinger, Symboles et définitions de la fois catholique, Parigi, Cerf, 1996
DIP
Dizionario degli istituti di Perfezione, Roma, Edizioni Paoline, 1973-2003, 10
vol.
dir.
sotto la direzione di
doc.
documento
DSp
Dictionnaire de spiritualité, Parigi, Beauchesne, 1932-1995, 17 vol.
ex. gr.
exempli gratia, per esempio
fasc.
fascicolo
f.m.s.
Piccolo fratello di Maria (Marista) (Fratres Maristarum scholarum)
Fr.
Fratello
f.s.f.
Fratello della Santa Famiglia di Belley
GL
Informazioni comunicate da P. Gaston Lessard, s.m. (a proposito dei ritiri
maristi)
Ibid.
ibidem, nello stesso posto. Rinvia ad un’opera citata precedentemente
30
Id.
idem, il medesimo
Im. o Imit.
Imitazione di Gesù Cristo; esempio: “Im 1, 19: 17” rinvia al libro I. capitolo
19, versetto 17 dell’edizione critica in latino di T. Lupo, De Imitatione Christi,
Libri quatuor, Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1982, 371 p. Lista
completa dei riferimenti nell’index “Réf. Imit JC” sul sito www.eymard.org
JM
Journal de la Maison de Marseille
Journal I, II, III
Journal di Madre Marguerite. I riferimenti sono indicati secondo la
paginazione del manoscritto
lib. o liv.
Liber, libro
Maristes laïcs
Ch, Girard, Maristes Laïcs, Recueil de sources historiques, 1992
méd.
Meditazione
m.e.p.
Société des Missions Etrangères de Paris
gr
M
Monsignore
m.r.
Società di Maria Riparatrice
m.s.
Missionari de La Salette
OC
Opere complete
o.cart.
ordre des Chartreux
o.c.d.
ordine dei Carmes déchaux, Carmélites déchaussées
o.f.m.
ordine dei Frati minori (francescani)
o.f.m.cap.
Cappuccini
o.m.i.
Oblati di Maria Immacolata
o.p.
Ordine dei Predicatori (Domenicani)
or.
Preti dell’oratorio
Origines maristes J. Coste, G. Lessard, Origines Maristes, 1960-1967, 4 vol.
o.s.b.
Ordine di san Benedetto (Benedettini)
P.
Padre
p.
pagina
PG
Patrologia greca
PL
Patrologia latina. Indichiamo i volumi della collezione e la colonna dove si
trova la citazione. Qindi PL42, 454
P.S.
post Scrittum
r.c.
Religiosi del cenacolo
Reg.Com
Régles comune de la Société de Marie, vers 1854
SC
Sources chrétiennes, Lione-Parigi, Cerf 1942
S.C.
Sacra Congregazione o santo concilio (di Trento)
s.d.
senza data
ser. O serm.
predica
s.j.
Gesuiti
31
s.m.
Società di Maria
Sr
Suora
sss o S.S.S.
Religiosi del Santissimo Sacramento, Ancelle del Santissimo Sacramento. Nel
repertorio onomastico, le parentesi (sss) designano i religiosi che hanno
lasciato la società del Santissimo Sacramento
s.t.v.
Suore di San Tommaso di Villeneuve
t.
tomo
trad.
traduzione
v.
vedere, verso, versetti
v.g.
verbi gratia, per esempio
vol.
volume
Vulg.
Riferimento all’edizione latina della Bibbia secondo la Vulgata: segnala uno
scarto entro il testo o la numerazione della Volgata e la traduzione francese
corrente
Vve
vedova
32
4.3. Abbrviazoni nella corrispondenza
Le abbreviazioni seguenti sono molto frequenti nelle intestazioni e nelle firme e per questa
ragione, sono state esplicitate solo alla prima occasione:
A.R.T.
Adveniat regnum tuum – Che venga il tuo regno
A.R.T.E.
Adveniat regnum tuum eucharisticum – Che venga il tuo regno eucaristico
J.M.J
Gesù, Maria, Giuseppe
L.J.C.
Lodato sia Gesù Cristo
L.J.C.E.
Lodato sia Gesù Cristo Eucaristico
L.J.E.
Lodato sia Gesù Eucaristico
P.m.
Prete marista
P.S.M. o Prov.S.M. Provinciale della Società di Maria
P.S.S. o P.S.S.S:
Prete (della Società) del Santo Sacramento
T.P.D.S.
tutto per Dio solo
V.J.
Viva Gesù
V.J. et M.
Viva Gesù e Maria
V.M.
Viva Maria
33
4.4. Abbreviazioni bibliche
Nei testi, i riferimenti tra parentesi ( ) sono di Eymard. Abbiamo messo tra parentesi quadre [ ]
le referenze bibliche sotto forma standardizzata in modo da facilitare la loro ricerca nell’indice
“Ref. Bibliografiche” nel sito www.eymard.org
Ac
Atti degli Apostoli
Ag
Aggeo
Am Amos
Ap
Apocalisse
Ba
Baruc
1Ch 1 libro delle Cronache
2Ch 2 libro delle Cronache
1Co 1 lettera ai Corinzi
2Co 2 lettera ai Corinzi
Col Lettera ai Colossesi
Ct
Cantico dei Cantici
Dn
Daniele
Dt
Deuteronomio
Ecclesiaste: vedi Qohélet Qo
Ecclesiastico: vedi Siracide Si
Ep
Lettera agli Efesini
Esd Esdra
Est
Esther
Ex
Esodo
Ez
Ezechiele
Ga
Lettera ai Galati
Gn
Genesi
Ha
Habacuc
He
Ebrei
Is
Isaia
Jb
Giobbe
Jc
Lettera di Giacomo
Jdt
Giuditta
Jg
Giudici
Jl
Gioele
Jn
Vangelo di Giovanni
1Jn 1 lettera di Giovanni
2Jn 2 lettera di Giovanni
3Jn 3 lettera di Giovanni
Jon Giona
Jos
Giosuè
Jr
Geremia
Jude Lettera di Giuda
Lc
Vangelo di Luca
Lm Lamentazioni
Lv
Levitico
1M
2M
Mc
Mi
Ml
Mt
Na
Nb
Ne
Os
1P
2P
Ph
Pr
Ps
Qo
1R
2R
Rm
1S
2S
Sg
Si
So
Tb
1Th
2Th
1Tm
2Tm
Tt
Za
1 libro dei Maccabei
2 libro dei Maccabei
Vangelo di Marco
Michea
Malachia
Vangelo di Matteo
Naum
Numeri
Néemia
Osea
1 lettera di Pietro
2 lettera di Pietro
Lettera ai Fipippesi
Proverbi
Salmi
Qohélet = Ecclesiaste
1 libro dei Re
2 libro dei Re
Lettera ai Romani
1 libro di Samuele
2 libro di Samuele
Saggezza
Siracide = Ecclesiastico
Sofonia
Tobia
1 lettera ai Tessalonicesi
2 lettera ai Tessalonicesi
1 lettera a Timoteo
2 lettera a Timoteo
Lettera a Tito
Zaccaria
Réf.? Riferimento biblico non identificato
Abdias, Philémon et Ruth
non sono citati da P. Eymard
34
4.5. Riferimenti dei documenti
CO
Corrispondenza, documenti dalla sezione 1.1. a 1.7.
NP
Note personali diverse, sezione 2.3.
NR
Note dei ritiri personali, sezione 2.1.
NV
Note della raccolta “Vade Mecum”, sezione 2.2.
PA
Predicazioni a altre congregazioni religiose, sezione 4.3.2.
PC
Predicazione ai primi comunicandi, sezione 4.3.3.
PD
Predicazione a dei gruppi diversi, sezione 4.3.4.
PE
Predicazione a degli ecclesiastici, sezione 4.3.1.
PG
Predicazione generale, parrocchiale, etc, sezioni 4.1.1 e 4.2.1.
PM
Predicazione alla Società di Maria (maristi), sezione 4.1.3.
PO
Predicazione di ottave, novene e tridui, sezione 4.2.2.
PP
Predicazione pubblica nella cappella dei Religiosi di Parigi, sezione 4.2.3.
PR
Predicazione ai Religiosi del Santissimo Sacramento, sezione 4.4.
PS
Predicazione alle Ancelle del Santissimo Sacramento, sezione 4.5.
PT
Predicazione al Terz’Ordine di Maria (compresa la “casa di Nazareth”),
sezione 4.1.2.
RA
Regolamento dell’Aggregazione del Santissimo Sacramento, sezione 3.4.
RR
Regole e Costituzioni dei Religiosi del Santissimo Sacramento, sezione 3.2.
RS
Regole e Costituzioni delle Ancelle del Santissimo Sacramento, sezione 3.3.
RT
Regolamento del Terz’Ordine di Maria, sezione 3.1.
35
5 - L’identificazione delle citazioni
P. Eymard cita un gran numero di testi della Bibbia, dell’Imitazione di Cristo, di autori profani
e soprattutto di autori ecclesiastici.
5.1. Le citazioni della Bibbia e dell’Imitazione di Cristo sono state l’oggetto di una raccolta
esaustiva: 17.830 citazioni bibliche e 631 citazioni dell’imitazione di Cristo, sono state identificate,
referenziate e tradotte.
Non abbiamo tenuto conto delle indicazioni di letture che il Padre propone nei suoi ritiri o
conferenze (esempio: leggete tale capitolo dell’Imitazione) ne le letture che lui stesso si propone di
fare. I riferimenti riguardano citazioni di testi.
Lo stesso vale per le allusioni a episodi o immagini bibliche (per esempio: la manna nel
deserto, la scala di Giacobbe) non ne sono in generale referenziate, fatta eccezione per gli episodi o
i personaggi supposti meno conosciuti da un lettore che ha poca familiarità con la Bibbia (per
esempio Héli e i suoi figli).
Il testo di riferimento, per P. Eymard così come per i suoi contemporanei, è sempre il testo in
latino della Vulgata, lo cita anche in francese. È per questo che alcuni riferimenti biblici potrebbero
sorprendere il lettore che consulta unicamente la sua Bibbia in francese. Per esempio, l’espressione
“avec force et sauvité”, che faremmo fatica a trovare partendo da una concordanza in francese, è in
effetti un calco del latino “fortier et suaviter” di Sg 8,1.
Qualche volta è il testo della Volgata che differisce di parola in parola dall’ebraico o greco,
sulle quali si basano le nostre traduzioni moderne. Così il “nunc coepi” del salmo 76,11, citato
spesso, traduce il testo greco e non l’ebraico che è alla base della nostra traduzione. Queste qui non
corrispondono dunque a “Maintenant je commence” che il P. Eymard à presente.
Infine, anche quando il testo delle traduzioni moderne corrisponde al testo latino della Vulgata,
accade che la numerazione dei versetti presenti una leggera differenza tra un verso e l’altro.
La precisazione “Vulg.” che segue certi riferimenti segnala questi scarti tra il testo o la
numerazione della Vulgata e la traduzione francese più recente.
Abbiamo conservato i riferimenti indicati da P. Eymard, anche incompleti o errati, inserendo
tra parentesi quadre precisazioni o correzioni se necessarie. Accade che Padre Eymard citi spesso
facendo riferimento alla sua memoria. Così egli nota: la Scrittura dice o San Paolo ha scritto,
quando il testo non corrisponde a nessuna citazione precisa o proviene da un altro autore: per
esempio in PS 344, 1 la citazione attribuita di memoria a San Paolo è in realtà tratta dal libro della
Saggezza. Accade anche che P. Eymard si riferisca al senso generale di un passaggio o di un autore
senza tuttavia considerare una citazione precisa e identificabile. In qualche caso, abbiamo lasciato
l’indicazione [Ref.?] per queste citazioni non identificate nella Bibbia.
Alcune volte P. Eymard cambia o aggiunge una parola per adattare la citazione al suo soggetto
o al suo uditorio, per esempio: “Je suis morte, mais ma vie est cachée avec Jésus et Marie en Dieu”
[cf. Col 3,3]. Questa libertà presa in rapporto al testo biblico (latino!) sono indicate da “cf.” prima
del riferimento, tranne che si tratti di un cambiamento di pura forma come un’inversione di parole,
o citazioni abbreviate.
Tuttavia, e questo vale per tutti i testi citati, P. Eymard dà a volte una parola latina che le nostre
edizioni citano solo nell’apparato critico, come lo si vede per un testo dell’Imitazione citato in PR
18,3: “praemio” non è un errore di Eymard, ma una variante accertata di “pretio”, che ha senza
dubbio letto nell’edizione di cui si serviva. In questo caso, noi non effettuiamo nessuna correzione e
non mettiamo “cf.” davanti al riferimento.
5.2. Per le citazioni d’autore P. Eymard trascrive:
- sia dalle liste di citazioni, copiate per un utilizzo ulteriore
- sia dai testi integrati nello svolgimento o negli schemi di predicazione.
Abbiamo cercato di identificare le une e gli altri, sia partendo da riferimenti che lui stesso ha
indicato, sia partendo da una ricerca personale, senza tuttavia mirare all’esaustività come per le
36
citazioni bibliche. Gli autori ecclesiastici coprono un campo considerevole. Già P. E. Núñez nel suo
contributo a La Spiritualité du P. Pierre-Julien Eymard, 1956, p. 27, aveva esplorato, partendo
dagli archivi, l’immensa erudizione di P. Eymard: così, fa notare, lui [il Padre] si riferisce a
sant’Agostino circa 500 volte, a san Bernardo più o meno 250 volte...
Tra le difficoltà che si sono incontrate, bisogna notare:
- P. Eymard spesso non indica i riferimenti delle citazioni. Come per la Bibbia, quelle che
indica sono incomplete, qualche volta errate. Altre citazioni sono ad sensum, basate sulla memoria
di Eymard. Verificando la loro esattezza, ci siamo sforzati di verificare la loro origine, e in alcuni
casi, di dare dei riferimenti a delle edizioni usuali.
- A volte un testo attribuito tradizionalmente a un autore oggi non è più considerato come
autentico (si attribuisce molto a Sant’Agostino!). L’abbiamo segnalato nella misura del possibile e,
se questa nota rivestiva una certa importanza, l’abbiamo ripetuta nei differenti usi della citazione.
- Delle citazioni hanno potuto ricevere il loro riferimento per riscontro a dei testi già
identificati. Tuttavia, citazioni identiche sono alcune volte attribuite da P. Eymard ad autori diversi
(esempio: Terrenus Deus attribuito a volte a San Clemente, a volte a San Cirillo). Abbiamo
rispettato queste note, che rivelano l’utilizzo di diverse fonti.
- L’autore indicato da una citazione non è necessariamente la fonte diretta di P. Eymard.
Alcune delle sue fonti sono state identificate; così un insieme di testi sul sacerdozio sono tratti da
Selva di San Alfonso di Liguori. Ma la maggior parte ci sono sconosciute.
- Infine, alcuni testi non hanno potuto essere identificati, sia che si tratti di massime di filosofia
comune, sia perché i testi erano troppo coincisi per essere riconosciuti, sia, riconosciamolo, per
mancanza di tempo e di mezzi di ricerca, poiché il campo di investigazione è immenso.
Al termine di questa ricerca, speriamo di avere fatto un lavoro utile. Quello che P. Núñez aveva
pazientemente collazionato, l’index elettronico ci permette di accedervi in un istante e di
moltiplicare le ricerche.
La personalità di P. Eymard si rivela sotto una nuova luce. Conosciamo la sua applicazione
nello studio. Questa si manifesta nell’erudizione di cui fa prova nella sua predicazione: il ricorso
costante all’insegnamento dei Padri della Chiesa o degli autori spirituali è un argomento di autorità.
L’uso sistematico delle citazioni mostra anche la familiarità che coltivava sia con la parola di Dio
sia con i suoi grandi commentatori, i Padri in particolare. In quello che appariva la sua “dotta
ignoranza”, P. Eymard si rivela come un erudito familiare della grande tradizione della Chiesa e un
mistico nutrito della Parola di Dio.
6 - I testi latini
L’ortografia latina è resa nel modo più omogeneo possibile: distinzione u/v, i/j, ae/e/oe,
uniformando certe parole come coenaculum (piuttosto che caenaculum o cenaculum).
Le citazioni latine nei testi francesi sono, per convenzione, scritte in corsivo: sono tradotte in
nota. Le parole latine sottolineate sul manoscritto sono in carattere normale nel testo (fatta
eccezione per le parole isolate) e in corsivo nelle note.
I lunghi passaggi in latino sono scritti in carattere normale; sono seguiti dalla loro traduzione
all’interno dello stesso testo, con una leggera curvatura a destra.
- Per la Bibbia, abbiamo usato come base la traduzione della Bibbia di Gerusalemme,
modificata quando differisce dal testo della Vulgata, il solo utilizzato da Eymard.
- Per l’Imitazione di Cristo, abbiamo scelto la traduzione di F. de Lamennais, essendo la
numerazione quella dell’edizione critica in latino, edizione T. Lupo, Vaticano, 1982.
- Per i testi del Concilio di Trento, abbiamo seguito: Denzinger, Symboles et définitiones de la
foi catholique, edizione francese di J. Hoffmann, Parigi, Cerf, 1996 (designato per Denzinger) o
Alberigo dir., Les Conciles Oecuméniques, Tomo II/2, Les Décrets, Trente à Vatican II, edizione
francese di Duval, etc, Parigi, Cerf, 1996. Occasionalmente per gli altri Concili: Héfélé-Leclerq,
Histoire des Conciles, Paris, Cerf, 1942.
37
- Per i Padri della Chiesa, abbiamo utilizzato, quando erano disponibili e per le citazioni ben
identificate, le traduzioni di Souces Chrétiennes (SC), Parigi, Cerf, 1942-.
- Per Sant’Agostino in particolare, la traduzione della Bibliothèque Augustinienne (BA), Parigi,
Desclée di Brouwer, 1948-. Occasionalmente la traduzione di Péronne, Oeuvres complètes, Parigi,
Vivès, 1872.
- Per San Bernardo, la traduzione Charpentier, Oeuvres Complétes, Parigi, Vivès, 1865.
- Per San Tommaso d’Aquino, Somme Théologique, traduzione curata da Cerf, 1984.
- Per le Constitutions de la Société de Marie, 1842, abbiamo utilizzato la traduzione di P. J. de
Fournoux,s.m.
- Lo stesso per la Règle des Passionistes, 1775, traduzione edita a Roma nel 1984.
Per gli altri autori spirituali, così come per gli scrittori antichi, abbiamo utilizzato le traduzioni
disponibili citando le nostre fonti.
Conclusioni
Nonostante la cura data a questo lavoro, a causa della diversità dei collaboratori, non era
realista uniformare tutti i dati. Questo si verifica in modo particolare per la traduzione delle
Costituzioni dei Religiosi. Solo il testo di riferimento in latino permette un’analisi sistematica del
vocabolario di Eymard. Non c’è stata uniformità delle traduzioni nemmeno sulla versione francese
originale di Eymard. Le ricerche in francese permettono di cogliere le differenze tra ciò che è di
Eymard e quello che proviene dal lavoro dei collaboratori.
Resta il fatto che, per la prima volta, l’insieme considerevole degli Scritti di P. Eymard diviene
oggetto di un’edizione tipica, che potrà essere studiata in modo sistematico grazie ad un motore di
ricerca del sito www.eymard.org.
Questa edizione costituisce una tappa importante negli studi di P. Eymard. Egli, non ci ha
lasciato una Summa dove avrebbe consegnato, in modo sistematico, una sintesi del. Ma oggi,
disponiamo dell’integralità dei suoi Scritti, stabiliti secondo dei criteri scientifici. Sappiamo che il
suo pensiero non ha smesso di evolvere nel corso della sua esistenza. L’edizione offre un campo di
ricerca considerevole per la conoscenza della sua vita e l’espressione del suo carisma di fondatore.
Ben lontano da essere l’ultima parola su Eymard, essa è piuttosto il punto di partenza per un
approccio rinnovato del suo messaggio.
38
6. I criteri di interpretazione –
I generi letterari
Non esistono dei criteri particolari per l’interpretazione dei testi eymardiani. I criteri sono
comuni a tutti gli studi dei testi.
1 – Qualche richiamo
In modo generale, è bene ricordare qualche punto.
1) Si tratta di un’edizione tipica, stabilita in modo rigoroso, per dare la possibilità ai lettori o ai
ricercatori di avere acceso all’insieme degli scritti di P. Eymard, là dove esprime qualcosa del suo
messaggio o della sua esperienza personale.
Questo lavoro utilizza le edizioni critiche esistenti; non vi si sostituisce. Come non si
sostituisce ai manoscritti originali per quello che riguarda la decodifica dei testi difficili da
decifrare, ai quali bisognerà sempre ricorrere per delle ricerche approfondite.
2) Lasciato da parte qualche testo edito dal P. Eymard quando ancora era vivo, la quasi totalità
di questa edizione è composta da note personali, da lettere, da insegnamenti, da studi, etc., da testi
che non erano propriamente destinati alla pubblicazione. Non ci sono delle opere letterarie del
Padre, se non parliamo delle Costituzioni stampate dei suoi Istituti e qualche articolo pubblicato su
qualche rivista.
3) Gli scritti di Eymard coprono tutta la sua vita, dall’età di12 anni nel 1823 fino alla sua
morte avvenuta nel 1868. Un numero importante di questi testi sono scritti di suo pugno. Questo
rivela un’intensa attività intellettuale, spirituale e pastorale.
A questo livello, costituiscono una testimonianza di grande valore della sua epoca, della vita
della Chiesa, delle attività degli Istituti religiosi, della società e, in modo particolare, sul suo
cammino spirituale.
Per alcuni aspetti, è il riflesso della mentalità del suo tempo. Molti dei testi che possono
sorprenderci o farci nascere qualche domanda esprimono la sensibilità del contesto nel quale
viveva. A titolo d’esempio, come rileggere alcune delle sue prediche scritte sulla fine ultima nel
1840, senza inserirci nel contesto culturale e cultuale delle missioni parrocchiali di allora.
4) P. L. Saint-Pierre, nella sua opera “L’heure du Cénacle dans la vie et les œuvres de PierreJulien Eymard, Étude d’une progression dans l’expérience du mystère eucharistique”, ha
sottolineato la dimensione storica del suo itinerario personale. Da qui l’importanza fondamentale di
collocare i testi nella loro epoca, alla loro data se possibile, nel loro contesto, per interpretarli in
modo corretto. Non basta in effetti affermare: Padre Eymard ha scritto, come se la causa fosse
compresa. Bisogna chiedersi: in quale periodo della sua vita, a chi si indirizza, etc., in quanto
possiamo anche trovare, nell’immenso numero di documenti, un testo dove P. Eymard da una sua
opinione su un soggetto e, in seguito, prenda una posizione diversa. Come Sant’Agostino, anche se
non ha scritto un libro delle sue Révisions, P. Eymard non ha smesso di evolvere e ha superato delle
posizioni che aveva sostenuto precedentemente.
5) “La vastità dei testi rende difficile una visione globale del suo pensiero”. Pochi ricercatori
hanno avuto accesso alla totalità dei suoi scritti. Ma esistono degli studi parziali ben fatti. Anche P.
Cave, nella sua tesi, “Eymard, les années 1845-1851”, ha fatto il punto su un dato periodo. Solo
uno studio sistematico e pluridisciplinare sull’insieme dei suoi scritti permetterà di collocare il
pensiero di Eymard nella sua epoca e di discernere il suo specifico apporto nella vita della Chiesa in
Francia nel 19° secolo.
2 – In modo particolare
Per quanto riguarda gli scritti eymardiani, è utile ricordare qualche norma di interpretazione.
39
1 – Gli scritti non hanno tutti lo stesso valore. Il motivo è evidente. Ma è bene sottolinearlo o
di ricordarlo, per evitare ogni lettura o interpretazione di tipo fondamentalista.
2 – Una scala di valori. Essa si situa ad un doppio livello: al livello storico e al livello di genere
letterario.
2.1. A livello Storico
Come abbiamo notato, il pensiero di Eymard è evoluto nel corso della sua vita. In ogni periodo,
possiamo rilevare particolari valori. Possiamo percepirli durante il suo mistero nella diocesi di
Grenoble e, in modo ancora più chiaro, nel suo lungo periodo da marista. Questo è vero, in
particolare, quando cerchiamo di esplorare il suo “pensiero eucaristico” come fondatore.
Se l’intuizione resta identica durante tutto questo periodo, si modifica tuttavia nel corso degli
anni. Una prima tappa si disegna attorno al 1859, dove supera l’aspetto “riparatore” dell’opera per
proporre una visione più ricca del mistero eucaristico. Ritroviamo allo stesso modo, nel suo Ritiro
di Roma del 1865, un interrogativo sulla virtù specifica di un adoratore: virtù di religione o virtù
d’amore?
Ma l’avvenimento più importante, è la grazia del “dono della personalità”, ricevuto il 21 marzo
1865 nella stesso Ritiro di Roma, che inaugura una nuova tappa nella spiritualità di P. Eymard. Fa
un’esperienza e una scoperta “nuova” dell’Eucarestia, che va d’ora in poi a pervadere tutto il suo
insegnamento. Da questo fatto, gli scritti precedenti sono una tappa, ma sono anche, nel senso
restrittivo del termine, un percorso nel suo vero approccio del mistero.
Non si tratta di “sacralizzare” impropriamente l’ultimo periodo della vita di P. Eymard, ma di
apportarvi un’attenzione particolare per cercare di penetrare il suo pensiero.
2.2. A livello di genere letterario
I diversi modi con cui P. Eymard si esprime non rivestono tutti la stessa importanza.
Limitandoci al suo periodo di fondatore, possiamo designare una scala di valori, in forma
decrescente.
- Le Costituzioni dei suoi Istituti. La cura che ha dato nella redazione delle Costituzioni,
manifesta l’importanza di questi testi, che diventavano normativi per le comunità. Ha cercato di
tradurre nel modo più adatto l’intuizione che ha ricevuto. In modo particolare della redazione delle
Costituzioni dei Religiosi del Santissimo Sacramento. Nello spazio di qualche anno, redige diversi
testi completi o parziali delle Costituzioni, di cui cinque tra il 1859 e il 1863. Sembra ad ogni
occasione scarabocchiare un capitolo o un numero. Riprende più di una decina di volte la redazione
del numero che definisce il fine della Società. E anche quando ha pubblicato un testo, che potrebbe
sembrare definitivo, annota delle copie a sua disposizione allo scopo di una elaborazione migliore.
Non possiamo tacere l’importanza di questa ricerca permanente di perfezione, al limite, impossibile.
- I suoi appunti spirituali personali. Per conoscere Eymard e il suo cammino personale,
disponiamo di un insieme unico di note di ritiri di tutte le tappe della sua vita. Si rivela a noi con le
sue difficoltà, le sue aspirazioni, le sue grazie, il suo ideale e la sua crescita. Grazie a questa
testimonianza, possiamo rievocare la vita di un prete, di un religioso marista, di un fondatore del
19° secolo in Francia.
- La sua corrispondenza, che copre un periodo di quarant’anni, offre una fonte importante di
informazioni sulla sua vita personale, sulle sue relazioni, sul suo ministero di direttore spirituale.
Essa riveste una grande varietà. Vi troviamo i suoi doni di organizzatore, la sua preoccupazione di
preparare bene una fondazione – cosi come quella di Marsiglia nella sua corrispondenza con P. de
Cuers -, la sua cordialità e semplicità, questa empatia che gli permette di capire le persone e di
consigliarli consapevolmente..
- Infine la sua predicazione. Può sembrare paradossale di collocare all’ultimo posto ciò che
costituisce la parte più importante dell’edizione degli Scritti eymardiani. Qui come altrove, bisogna
attribuire alle cose il loro giusto valore. Non sono mancate le difficoltà nel giudicare in maniera
equa dei testi che non sono datati, o di cui ignoriamo i destinatari. Questa sezione comprende molti
testi autografi, conta ugualmente un numero importante di testi trascritti, che sono l’eco dei detti di
40
P. Eymard. La stessa presentazione in due sotto sezioni: prima del 1856 e dopo il 1856, non è che
approssimativa. Non ci sono dei criteri decisivi, se non la datazione o l’indicazione del luogo, per
fare la divisione.
In questa grande diversità, gli insegnamenti e le prediche dati dopo il marzo 1865 possono
rivestire una importanza particolare. In questo caso dobbiamo operare una suddivisione secondo i
criteri enunciati qui sopra a riguardo degli scritti e dei detti, trascritti con una fedeltà più o meno
grande.
Su questo punto, la predicazione ai Religiosi e alle Ancelle del Santissimo Sacramento occupa
un posto speciale, in quanto P. Eymard a la preoccupazione di formarli, di trasmettere loro il
carisma della sua Società. A questo livello, i suoi ritiri alle sue comunità raggiungono il livello 1,
quello delle Costituzioni.
In queste sotto sezioni che concludono l’edizione degli Scritti, dobbiamo dare un’attenzione
particolare alle sue Instructions aux Servantes. La libertà con la quale parla alle sue figlie spirituali,
rivela l’attenzione che riserva loro. D’altra parte, gli appunti molto fedeli di Suor Maria, invitano a
dosare le affermazioni a seconda delle circostanze. Nella trascuratezza della parola, ci può essere
dell’humour, un richiamo di fatti dolorosi nella vita della Chiesa come un invito a pregare con
altrettanta insistenza, etc.
3 – Temi che pongono interrogativi
Offrire la totalità dei testi di P. Eymard di cui disponiamo, è un rischio che non ignoriamo.
Possiamo interpretare un testo in modo unilaterale, toglierlo dal suo contesto, utilizzarlo a fini
partigiani o altro. A questo livello, l’interpretazione è sempre la posizione di un autore che si
assume la sua responsabilità, qualunque ne sia il motivo. Ci è apparso più importante, per una
ricerca obiettiva e scientifica, offrire l’integralità dei testi, così come ci sono pervenuti, senza
togliere nulla. Ne va della credibilità di un’edizione. Pensiamo che P. Eymard non a nulla da temere
su questo punto e che lo studio del suo pensiero ne sarà rafforzato.
Ciò non toglie che sperimentiamo, sempre più, la distanza che ci separa dal 19° secolo dove ha
vissuto P. Eymard. Senza pretendere di essere esaustivi su questo punto, senza volere giustificare in
modo indebito le posizioni di Eymard, e per prevenire ogni malinteso, annotiamo qualche punto.
3.1. A livello generale
1 - A livello della vita sociale del suo tempo P. Eymard è francese e, possiamo aggiungere, fiero
di esserlo, così come è fiero della sua piccola patria, La Mure, nella Matheysine. La Francia
occupava allora, in Europa e nel mondo, un’influenza preponderante, per la sua posizione
geografica, a livello politico, culturale, sociale e religioso. P. Eymard esalta volentieri le tradizioni
religiose del suo paese, i santi che ha donato, lo slancio missionario che si sviluppa. Marista, ha
preparato le partenze dei missionari per l’Oceania, e ha glorificato il martirio di Pierre Chanel.
Siamo diventati più discreti su questo punto. Ma nel 19° secolo, P. Eymard non fa eccezione alla
regola comune.
2 - Quando parla di altri popoli, in particolare degli indigeni, il suo linguaggio può
sorprendere. Volentieri si fa portavoce dei pregiudicati del suo tempo: i Belgi sono freddi. Ama i
Romani, ma li giudica superficiali, gli Americani sono un popolo grossolano, etc. – Cosa dire dei
selvaggi dell’Oceania o dei popoli dell’Africa o dell’Asia, i cui difetti e vizi, reali o immaginari,
sono notati con una preoccupazione apologetica, degna di una migliore causa?
3 - Si è parlato un tempo del “press’a poco” della predicazione eucaristica di P. Eymard, e gli
abbiamo anche attribuito la palma su questo punto nel suo secolo. L’argomento era senza dubbio un
po’ polemico.
Cosa dire della sua teologia? Innanzitutto, possiamo notare che P. Eymard non ha smesso di
studiare, di leggere, di informarsi, nella misura in cui ha potuto dedicare del tempo allo studio. Lui
stesso si accusa di questa passione per lo studio. La lista degli autori che cita è impressionante e, tra
i teologi, noi riscontriamo i grandi nomi della Scuola francese. Si riferisce ai Padri della Chiesa,
41
senza dimenticare i Padri greci. Si nutre di autori spirituali. Scruta il Concilio di Trento, i documenti
canonici e, certamente, della liturgia. È dotato di una grande memoria e, diciamolo, di
un’intelligenza superiore.
È anche un uomo della sua epoca e non sfugge al suo linguaggio, con le sue imprecisioni, le sue
forme oratorie, la sua enfasi o il suo modo di esprimere i sentimenti in questo mondo romantico,
anche se era piuttosto discreto su questo punto. Abbiamo annotato i testi quando ci sembrava utile.
Sarebbe ingiusto attenerci a dei modi di espressione datati, senza considerare la ricchezza del suo
pensiero nella sua esperienza e la sua predicazione del mistero dell’Eucaristia. Come fondatore, è
innovatore e profeta nel suo tempo.
3.2. Qualche punto particolare
1 - Gli ebrei. È senza dubbio uno dei punti più sensibili nella nostra mentalità attuale. Diciamo
subito che aveva eccellenti amici ebrei, come la famiglia Rosemberg a Tours, P. H. Cohen e i due
Padri Ratisbonne. Si tratta certamente di “convertiti”, come si diceva all’epoca. Rimane il fatto che
Eyamrd ha condiviso i pregiudizi e le idee ricevuti dalla sua epoca, quella dove la Chiesa pregava
per i perfidis Judaeis del venerdì santo – quale che sia la traduzione esatta dell’espressione – senza
preoccuparsi sufficientemente della israelitica dignitas del sabato santo.
La lista delle lamentele che potremmo citare è lunga. Possiamo notare l’accusa del popolo
deicida, il rifiuto di credere ai miracoli o ai segni di Cristo, la loro perfidia (traduzione letterale del
testo liturgico), i sacrilegi eucaristici che gli sono imputati, delle connotazioni a carattere negativo.
Eymard vuole fare del tempio dei Billettes, rue des Archives a Parigi – che è stato affidato ai
Luterani con il concordato del 1802 – un santuario eucaristico per riparare il sacrilegio che vi si era
prodotto. Allo stesso modo, evoca in Belgio il “miracolo eucaristico” di Bruxelles. Una serie di fatti
o tradizioni, di cui l’autenticità non è sempre confermata – nonostante P. Eymard abbia
sinceramente creduto alla loro realtà storica- che rivelano un’ideologia anti ebrea.
Gli studi storici permettono di meglio situare “delle accuse stupide e inutili” veicolate
dall’immaginario popolare medioevale. Per non fare l’amalgama degli avvenimenti che sono
seguiti, è importante notare che questo approccio dipende da un anti-giudaismo cristiano
tradizionale e che il termine “antisemitismo” non si trova in Le Grand Dictionaire universel du
XIXe siècle, scritto da Pierre Larousse negli anni 1870.
2 - Gli scismatici e gli eretici non sono trattati meglio. Intendiamo gli orientali ortodossi non
uniti a Roma e gli anglicani, come anche i protestanti di diverse confessioni religiose. La
preoccupazione apologetica ha il sopravvento. Secondo lui, non solo non sono nella verità, ma la
loro testardaggine e la loro condotta li condannano. Che ritornino all’unità visibile. E’grande gioia
la conversione o il battesimo di una persona venuta dal protestantesimo alla fede cattolica. Quando
P. Eymard parla di ecumenismo, non si tratta, certamente, che dei concili in quanto tali.
3 - Lo scandalo dei « cattivi » preti. P. Eyamrd ne parla a più riprese sia nei suoi ritiri
sacerdotali, sia nei suoi insegnamenti ai fedeli o ai religiosi, particolarmente alle Ancelle. La loro
“indegnità” è in stretta relazione con la celebrazione dell’Eucaristia. La figura di Giuda non manca
di essere richiamata. Il loro numero è importante a Parigi, “la grande città”, dove l’anonimato è più
facile. Ma quale credito accordare alle cifre date su questo punto?
L’atteggiamento di Eymard è doppio. Sappiamo che ha consacrato parecchio del suo tempo e di
comprensione per raggiungere preti in situazioni irregolari, che vivevano in condizioni spesso
difficili e che, del resto, l’arcivescovo di Parigi gli affidava alcuni casi. Se fa menzione di queste
miserie, particolarmente nelle Instructions aux Servantes, è senza dubbio per confidarli alla loro
missione di preghiera e di intercessione.
Questi pochi punti – altri ce ne sono – mostrano in modo evidente che P. Eymard è un uomo
del suo tempo e che si inserisce nella storia del 19° secolo con le sue ricchezze, le sue contingenze e
i suoi limiti. Venerarlo come un santo non toglie nulla alla sua umanità.
42
7. I temi maggiori
del pensiero di P. Eymard
Come presentare il pensiero di Eymard, almeno a grandi linee? L’intenzione è difficile per
diverse ragioni. Il numero considerevole dei suoi scritti e la loro diversità rende il compito arduo.
Dobbiamo anche tenere conto dell’evoluzione del suo pensiero durante gli anni del ministero. Cosa
c’è in comune tra le sue omelie di giovane curato di Chatte e il suo ritiro predicato ai Religiosi san
Vincenzo de Paoli alla fine della sua vita? Anche durante il periodo da fondatore, percepiamo
un’evoluzione nel suo approccio all’Eucaristia e nelle note della spiritualità che propone ai suoi
Istituti. Non si tratta solamente di un’evoluzione nel tempo. Uno scritto così significativo come il
suo Grande Ritiro di Roma del 1865, è stato interpretato diversamente a seconda delle epoche e
degli autori. Così, l’interpretazione di P. Saint-Pierre non è quella di P. Núñez, e a maggior ragione
quella di P. Tesnière.
Allo stato attuale delle cose, non potremmo pretendere di fare una sintesi del suo pensiero. Ci è
sufficiente sviluppare qualche tema maggiore. Per fare questo, partiamo da una affermazione di P.
Eymard e cerchiamo di dimostrare come il suo ideale di vita eucaristica si sviluppa
progressivamente negli Istituti che ha fondato così come nella sua predicazione ai fedeli. In questo
itinerario, il voto del dono della personalità, emesso a Roma il 21 marzo 1865, costituisce un apice,
tanto nella sua vita personale quanto nel suo ministero. P. Saint-Pierre, nella sua tesi “L’heure” du
Cénacle, mette in luce la novità del suo messaggio in seguito a questo avvenimento.
1 – La fede nella presenza del Signore nell’Eucaristia
Una costante nella vita di P. Eymard è la sua fede nella presenza reale dei Signore
nell’Eucaristia. Lui stesso lo riconosce al termine della sua vita. La più grande grazia della mai vita
– annota il 27 aprile 1868, è stata una fede viva al Santissimo Sacramento. E in modo esplicito
aggiunge: fin dalla mia infanzia: grazia di comunione, dall’età di 8 anni, tutto verso lei. Non si
potrebbe essere più chiari. Questa fede viva nell’Eucaristia è come il filo conduttore che attraversa
la sua esistenza.
P. Eymard evoca nel suo Ritiro di Roma del 1865 delle tappe che hanno tracciato l’itinerario
della sua vocazione eucaristica: mi ci voleva marsilia pe donarmi l’amore esclusivo
[dell’Eucaristai], Lione per donarmi l’esercizio e mettermi sulla via del Cenacolo. Poi, questo caro
Cenacolo [Parigi], nell’ora di Dio (5 febbraio1865, 2° méd.). Scorrendo la sua vita, scopriamo una
convergenza che lo porta al “Cenacolo”, che è l’espressione della sua propria vocazione.
Questa fede nell’Eucaristia riveste le forme della pietà della sua epoca. P. Saint-Pierre ha
potuto notare che egli ha ereditato dal suo territorio la pietà austera dei Penitenti del Santissimo
Sacramento di La Mure. Una nota riparatrice che proviene tanto dal giansenismo ambientale che
dagli avvenimenti che hanno segnato la storia della Francia con la rivoluzione del 1789, quella del
1830 e del 1848. La ritroviamo nella predicazione del curato di Chatte, che fissa la sua dimora al
Santissino Sacramento e al Calvario. Il suo tentativo, negli anni 1853-1855, di fondare l’ordine del
Santissimo Sacramento, è nella scia riparatrice. La ritroviamo ugualmente nella prima redazione
delle Costituzioni della Società del Santissmo Sacramento.
Tuttavia, nel 1859-1860, senza che si possa chiaramente le cause di questo cambiamento, la sua
visione si allarga: la riparazione non è che uno degli elementi di una sintesi più ricca. Prevale la
nozione eucaristica di lode, di adorazione, di azione di grazie. Si apre una nuova prospettiva. Forse
bisogna mettere questo cambiamento in relazione con il passaggio dalla virtù di religione come
virtù specifica dei suoi Istituti, a quella dell’amore.
La sua fede può apparire ingenua. Come quella del curato di Ars che, mostrando il tabernacolo,
non poteva che dire con emozione: lui è là. Eymard scrive ugualmente: Fede in Gesù, Gesù è là, ma
43
aggiunge: Dunque a Lui, per Lui, in Lui (28 aprile 1868). Non ha smesso di approfondire la sua
fede. Ha meditato la Scrittura, in particolare il vangelo di San Giovanni, che porta con lui. Ha
studiato i Padri della Chiesa, i teologi, gli autori spirituali e i decreti del concilio di Trento
sull’Eucaristia. Ha soprattutto trascorso delle ore in ginocchio in preghiera e contemplazione in
presenza di Cristo nella sua Eucarestia. Una risposta alla Presenza. Una presenza che trascina colui
che l’accoglie nel movimento che conduce il Cristo a donare la sua vita per la salvezza del mondo.
2 – Una presenza da adorare
Nel contesto del 19° secolo, la presenza eucaristica di Cristo, che scaturisce dalla stessa
celebrazione, è l’oggetto di un culto specifico che si esprime attraverso l’adorazione e,
progressivamente in Francia, attraverso l’esposizione del Santissimo Sacramento. La messa, senza
alcun dubbio, è l’atto supremo di adorazione ma, per mancanza della partecipazione attiva dei
fedeli, appare come una celebrazione rituale, mesteriosa, un po’ “temibile”. Non ci si comunica alla
messa solenne. Allora, chi assiste alla messa del Giovedì santo? L’elemento più importante sembra
essere la visita al “sepolcro”. Al contrario, la festa del Corpus Domini dispiega i suoi fasti per
magnificare, in una processione solenne, un “così grande Sacramento”. Durante la sua prima
predicazione in Belgio, P. Eymard va in pellegrinaggio a Saint-Martin di Liège e alla cappella dei
Cornillon per venerare Santa Giuliana, l’iniziatrice nel 13° secolo della festa del Sacramento del
Corpo del Signore.
Nelle congregazioni che fonda, il culto dell’Eucarestia occupa un posto primordiale:
l’esposizione del Santissimo Sacramento è solenne e perpetua, se possibile. Deve corrispondere alle
norme rigide della liturgia romana, in particolare alle Istruzioni che regolano le Quaranta Ore a
Roma: lampade, fiori, modi di fare l’esposizione, d’incensare, presenza permanente degli adoratori,
tutto è sottomesso a un protocollo di corte. Ne va del culto reso al Signore e della fede che esprime.
Sarebbe ingiusto fermarsi all’aspetto esteriore del culto. Per Eymard, la vera religione è
interiore. A questo punto, possiamo rilevare due note, che ama sviluppare. La prima è la sua
insistenza sulla persona del Signore. Così al capitolo del Servizio dell’Adorazione: Che tutti
sappiano bene che sono stati scelti unicamente, che hanno fatto professione per dedicarsi al servizio
della divina persona di Gesù Cristo nostro Re e nostro Dio… (Constitutions de la Congrégation du
Très Saint-Sacrament, 1864, 1, 2: 1). Questo capitolo sottolinea fortemente la relazione personale
dell’adoratore con il Signore. Lo stesso quando si tratta del modo di fare l’adorazione. Dopo aver
proposto il metodo dei quattro fini del sacrificio, sottolinea la preminenza del ruolo dello Spirito
Santo: Tuttavia il modo migliore di adorare il Signore è quello che lo Spirito Santo ispira e
favorisce in un cuore umile e semplice. Dunque, che ciascuno sia fedele alla sua grazia e avanzi ai
piedi del Signore nel raccoglimento e la virtù della sacra dilezione, come avendo ricevuto la parte
migliore con Maria (Ibid., 1, 4: 6 – da notare che gli stessi testi si ritrovano, qui come nelle citazioni
che seguono, nelle Costituzioni delle Ancelle del 1864).
3 – Una adorazione che scaturisce dalla celebrazione
In realtà, per Eymard, l’adorazione, anche se è importante e protocollare, non è il termine o il
tutto del suo pensiero. Eymard, da buon teologo, interpreta i sacramenti a partire dai segni:
l’Eucaristia, annota nel 1868, è stata stabilita in forma di alimento, l’anima deve prima nutrirsene.
L’adorazione scaturisce dalla celebrazione. Un bellissimo testo delle Costituzioni del 1863, merita
di essere citato: Convinto di questa verità che il sacrificio della santa Messa e della comunione al
corpo di Nostro Signore Gesù Cristo restano la fonte vitale, e al tempo stesso l’apice di tutta la
religione, ognuno deve orientare la sua pietà, le sue virtù, il suo amore, per farne altrettanti mezzi
per raggiungere questo fine: la degna celebrazione e la ricezione fruttuosa di questi divini misteri.
Se ha scritto dei metodi per seguire la messa, come si diceva allora, ha anche saputo parlare
della celebrazione con esattezza e un vero senso spirituale. A diverse riprese, P. Eymard utilizza il
termine memoriale, riprendendo sia dei testi biblici e liturgici, sia l’insegnamento del Concilio di
44
Trento: si tratta per lui di un richiamo, di una realtà-ricordo delle meraviglie che Dio ha operato
nella sua Passione e che sono come condensate nel mistero dell’Eucaristia. Pensiamo all’antifona
della Festa del Corpus Domini: O banchetto sacro, dove il Cristo est preso in nutrimento, dove è
ricordato il memoriale della sua Passione.
Come abbiamo visto, propone come forma di preghiera ai suoi Istituti il metodo dei quattro fini
del sacrificio: questo si ispira alla celebrazione e si adatta ai tempi e alle feste della liturgia: Gli
adoratori si applicheranno durante la loro adorazione a onorare i quattro fini del sacrificio, saper:
offrire perpetuamente a Dio Padre mediante nostro Signore Gesù Cristo un’ostia di lode e di
onore, d’amore e d’azione di grazie, di propiziazione e di supplica per il più grande servizio e il più
grande regno di Gesù Cristo sacramentale. Che imparino a onorare, e come a far rivivere nel culto
supremo dell’Eucaristia, tutti i misteri del nostro Signore Gesù Cristo, a glorificare tutte le sue
virtù in questo dono supremo del suo amore (Const., 1864 1, 4: 4, 5).
Come la messa, l’adorazione eucaristica è trinitaria: si indirizza a Dio Padre per mezzo di
nostro Signore Gesù Cristo, sotto l’azione dello Spirito Santo.
4 – Un’adorazione che conduce alla comunione
Così l’adorazione, che scaturisce dalla celebrazione, trova la sua espressione ultima nella
comunione eucaristica. Sappiamo quanto il suo pensiero sia innovatore su questo punto in rapporto
alla sua epoca. Se invita ad adorare il Signore, cerca ancor di più di condurre i fedeli alla
comunione, e alla comunione regolare – cosa che non era comune – e anche alla comunione
quotidiana – cosa che era eccezionale.
5 – I frutti della comunione
E’ sufficiente riprendere il suo insegnamento nelle sue numerose prediche o insegnamenti sulla
comunione e di annotare qualche tema che sviluppa frequentemente. È un soggetto inesauribile che
non possiamo che sfiorare.
1) Il sacramento dell’amore di Dio rivelato in Cristo. Colui che si comunica partecipa al
sacrificio di Cristo nel suo sacramento. Questo riferimento alla croce di Cristo lo porta a considerare
l’Eucaristia come il sacramento dell’amore di Dio rivelato in Gesù Cristo. È per amore che Cristo si
è consegnato, che ha istituito il sacramento del suo corpo e del suo sangue che ha donato alla sua
Chiesa. Da qui, deriva questo primato dell’amore, che è la nota distintiva dei suoi Istituti: La legge e
lo spirito dell’amore divino saranno l’ispirazione e la legge suprema della loro vita, e il legame
d’unione tra loro come tra i membri di uno stesso corpo; in modo che, vivificati da questo amore,
avendo un cuore al suo servizio, si consacrino interamente alla più grande gloria del Nostro Signore
Gesù sacramentale, forti nell’amore e ispirati dallo stesso zelo (Const., 1864, 1, 1: 4).
2) La comunione è il luogo privilegiato dove il Signore rivela se stesso a chi lo riceve. E’
sufficiente ricordare il suo insegnamento dell’8 maggio 1868 nella cappella dei Benedettini del
Santissimo Sacramento de la rue Monsieur a Parigi. Richiamando l’educazione del principe dal re –
e da lui solo -, ne fa l’applicazione ai principi di Gesù Cristo quali siamo per il battesimo. Nei
nostri primi anni – dice lui -, Nostro Signore ci affida ai suoi ministri. Ci parlano di Dio, ce lo
promettono, ce lo mostrano, non possono farcelo sentire. Cristo allora viene lui stesso attraverso la
prima comunione si rivela alla nostra anima. – L’anima che comunica, che, prima, aveva un’idea
di Nostro Signore, lo vede, lo riconosce alla Santa Tavola. Non si conosce bene Nostro Signore se
non attraverso lui stesso. – E’ il tirocinio della verità attraverso la verità stessa. L’eucaristia è
proclamazione, autorivelazione del mistero che è celebrato e contemplato.
3) La comunione stabilisce i comunicanti in una comunità di vita con il Cristo. La stabilisce in
un amore di società. È un tema famigliare a P. Eymard, che sviluppa in particolare nei suoi
insegnamenti partendo dal capitolo 6 e 13-17 e dal vangelo di san Giovanni; che si tratti del
discorso del Pane di vita o del discorso di Gesù dopo la Cena, ama meditare sul termine “dimorare”.
Nel 1865, dopo aver fatto il voto del dono della sua personalità, lui scrive: bisogna che io sia unito
45
a Nostro Signore Gesù Cristo come lo era alla direzione della sua persona divina la natura umana,
- come lo era tutto Gesù Cristo a suo Padre. Ma per questo, bisogna essere di un’unione di vita
ricevuta, comunicata. – Ora, questo sole preparatore che attira questa linfa divina, è il
raccoglimento, è il desiderio, è la preghiera, è il dono di sé. È l’amore! Vieni, Signore Gesù!. Tu,
mia vita e mia unica speranza! (Retraite de Rome, 23 mars, 1er méd.).
4) La comunione è potenza di guarigione. Contrariamente a quelli che pretendevano che non si
era mai abbastanza puri e degni per avvicinarsi all’Eucaristia, Eymard invita i fedeli, specialmente
le anime timorate, a comunicare e a comunicare sovente. Indoviniamo le obiezioni di una delle sue
dirette alla quale ordina di accostarsi alla santa Tavola: Voi vi attardate, mi dite, nel servizio di Dio,
scrive a Mme de Grandville. – è meglio trascinarsi che lasciarsi a terra. Andate sempre alla santa
Comunione: è la vita e la vostra unica virtù. Dico unica, perché è Gesù che si forma in voi.
Guardate la santa Ccomunione come un puro dono delle bontà misericordiosa di Dio, un invito
alla sua tavola di grazia, perché siete poveri, deboli e sofferenti; allora voi ci andrete con gioia. –
Non parlate di responsabilità con Nostro Signore, ma di azione di grazie; è meglio. Partite dunque
da questo principio: Più sono povero, più ho bisogno di Dio (7 ottobre 1867).
5) La comunione è potenza di trasformazione e santità. È un tema frequente nella predicazione
di Eymard: mette in luce il ruolo dello Spirito Santo che rinnova l’uomo, liberandolo dagli ostacoli
del peccato per aprirlo alla vera libertà dell’amore. Conosciamo l’attaccamento del Padre all’Opera
della Prima comunione degli adulti. In una lettera a Madame de Fraguier, diventata la “Dame
quêteuse” (signora mendicante) dell’Opera alle porte della chiesa san Tommaso D’Aquino a Parigi,
richiama la condizione concreta dei giovani operai che sono tutti i giorni nei laboratori dalle sette
del mattino alle sei e mezza di sera, e la triste sorte che aspetta coloro che vivono ai margini della
Chiesa. L’opera si prende carico di 150 operai all’anno. E continua: una volta fatta la prima
comunione, c’è un punto di partenza per la salvezza, una condizione posta per il matrimonio
cristiano, un motivo potente di ritorno a Dio. Una volta che Nostro Signore ha preso possesso, al
meno una volta, di un uomo attraverso la santa comunione, gli lascia indelebile il ricordo e la
traccia del suo passaggio: è un regno conquistato, dove Gesù ha regnato almeno qualche giorno
(18 febbraio 1866).
6 – Il regno eucaristico di Cristo
È un tema caro a P. Eymard che ricopre delle realtà diverse. Per lui, creare una nuova
comunità, è elevare un trono al Signore presente nell’Eucaristia. Parla del “servizio”
dell’adorazione come se si trattasse di una “guardia” del Signore. Il culto deve essere regale e gli
adoratori sono sottomessi a un protocollo d’onore per la gloria del Maestro.
Ma paragone non è ragione. Si tratta dell’osservanza stretta della liturgia romana che riguarda
l’esposizione del Santissimo Sacramento, del rispetto sovrano dovuto al Signore, di una forma
esteriore dell’adorazione.
Allo stesso modo, si entusiasma per la riconquista del Cenacolo a Gerusalemme e desidera una
società cristiana di cui Cristo sarà il sovrano. È sufficiente citare un estratto del suo articolo Il
secolo dell’Eucaristia: è necessario farlo uscire [Il Cristo nell’Eucaristia] dal suo ritiro perché si
metta di nuovo a capo della società cristiana, che dirigerà e salverà. Bisogna ricostruire un
palazzo, un trono regale, una corte di fedeli servitori, una famiglia di amici, un popolo di
adoratori. – Che si sappia bene, un secolo cresce o tramonta in ragione del suo culto per la divina
Eucaristia. È la vita e la misura della sua fede, della sua carità e della sua virtù. (Le Très-saint
Sacrement (revue), t. 1, 1864, p. 13). Queste pagine ardenti portano la traccia della sua epoca, come
la nostalgia di una cristianità idealizzata.
Eymard non si attiene a questi aspetti esteriori. Nelle Costituzioni dei suoi religiosi, annotare
che la ragione suprema del nostro Istituto è di formare dei veri e perpetui adoratori e di zelanti
propagatori del suo amore in modo che il Signore Gesù sia sempre adorato nel suo sacramento e
che sia glorificato socialmente nel mondo intero. Il loro motto: Che il tuo Regno venga, mobilita
tutte le energie per l’annuncio del Vangelo e la venuta del Regno.
46
Eymard non ha smesso di predicare sulla dimensione interiore di questo Regno. Ha messo in
luce la trasformazione operata dall’Eucaristia, tanto nelle persone che nella società. Ci basta
ricordare la sua opera della Prima comunione che è, come scrive a Mme de Fraguier, un’opera di
rinascita di Gesù Cristo nei suoi figli (14 marzo 1866). Percepisce la dimensione sociale
dell’Eucaristia: è il sacramento dell’unità, con le sue esigenze di riconciliazione, di giustizia, di
condivisione e di comunione.
Se ha ricevuto la missione di creare un corpo religioso per onorare e predicare l’Eucaristia,
ugualmente si è preoccupato di formare dei gruppi di fedeli, associati alla missione dei suoi Istituti.
Così sono nati a Parigi l’opera della Prima comunione degli adulti con il concorso dei laici, la
maggior parte membri dell’adorazione notturna o delle Conferenze di San Vincenzo de Paoli, e a
Marsiglia l’Aggregazione del Santissimo Sacramento. Se questa si è consacrata in modo particolare
all’adorazione del Santissimo Sacramento, la prima era impegnata in un lavoro di catechesi al
servizio dei poveri che vivevano ai margini della Chiesa. Eymard ha anche immaginato, senza poter
realizzare il suo progetto, delle comunità di laici che avrebbero vissuto insieme e condiviso le loro
risorse, delle “case di Betania”, simili alle “case di Nazareth”, che aveva creato un tempo come
direttore del Terz’Ordine marista. In questo modo, ha partecipato al rinnovamento della comunità
cristiana a partire dall’Eucaristia e ha annunciato nuove forme di vita cristiana.
7 – Fino al dono totale di sé stesso
L’Eucaristia nel pensiero di Eymard, è al centro della Chiesa. È il dono supremo del Signore.
Eymard non ha smesso di meditare e predicare l’immensità di questo amore che lo ha raggiunto
personalmente: Lui mi ha amato, si è consegnato per me. Ne segue l’esigenza radicale del dono
totale di sé stesso, al limite, del dono della sua vita, del martirio.
Questa prospettiva di martirio è famigliare nella vocazione missionaria del 19° secolo: quanti
uomini e donne hanno rischiato la loro vita per l’annuncio del Vangelo. Marista, Eymard aspirava a
questa fine gloriosa. Possa io essere il primo martire [della società], o Maria, annotava durante il
suo ritiro del noviziato.
Appariva nella vita di Eymard, anche se il termine non era stato ripreso, come il compimento
ultimo di una vita pienamente eucaristica. Ne troviamo la testimonianza nel suo ritiro personale a
Roma nel 1865. Questo si apre con l’interrogativo di Paolo al momento della sua conversione:
Signore, cosa vuoi che io faccia? E prosegue con un dialogo permanente con il Cristo che si è
donato, che si consegna nel mistero dell’Eucaristia. Come rispondere a un tale dono, se non con il
dono di sé stesso. In molteplici riprese, Eymard rinnova il dono di sé stesso. Il 21 febbraio nota: Gli
[al Signore] ho domandato come mi voleva al suo servizio. E allora, mi sembra di sentire queste
parole: “Sii a me, nel mio sacramento, come io sono stato a mio Padre nella mia incarnazione e
nella mia vita mortale.”
Riceve questa risposta come una grazia speciale il 21 marzo, durante la sua azione di grazie:
Alla fine, ho fatto il voto perpetuo della mia personalità a Nostro Signore Gesù Cristo, tra le mani
della santissima Vergine e di san Giuseppe, sotto la protezione di san Benedetto (sua festa): Niente
per me, nessuno, e chiedendo la grazia essenziale, niente da me. Modello: Incarnazione del Verbo.
Segue un testo tratto dal Catéchisme chrétien pour la vie intérieure di M. Olier. E prosegue: questo
voto deve essere il più grande, il più santo di tutti gli altri, poiché è il voto dell’io, e dell’io libero di
ridonarsi sempre. – Ecco, o mia anima: tu sarai le membra, le facoltà di Gesù Cristo, in modo che
viva e agisca in tutto per la gloria di suo Padre (21 marzo 1865, 1re e 2e méd.).
Da allora, la vita di Eymard è interamente trasformata: non si appartiene più. Attraverso le
molteplici prove che segnano i suoi ultimi anni, è configurato al Cristo crocifisso, con la sicurezza
che la vita segue la morte (28 aprile 1868). In questa spogliazione di ogni ricerca personale, è
interamene a Dio: io sono il bracciante di Dio, annota al termine di questo ultimo ritiro (Retraite de
Saint-Maurice, 2 maggio 1868). Come se la sua vita trovasse il suo compimento con questa nozione
del servizio il più umile.
47
Da questo fatto, la predicazione di Eyamard sull’Eucaristia, durante questo ultimo periodo della
sua vita, come fa notare P. Saint-Pierre, è rinnovata: il suo messaggio ci si rivela in tutta la sua
ricchezza.
8 – Con Maria, la madre di Gesù
Come il suo fascino per l’Eucaristia, così la pietà mariale di Pierre-Julien si radica nella sua
infanzia. Essa si sviluppa in occasione dei suoi pellegrinaggi e visite ai santuari consacrati a Maria,
che segnano altrettanto le tappe del suo cammino. Notre-Dame di Laus, che gli resterà sempre
molto caro, è il primo santuario dove sperimenta la tenerezza e l’amore di Maria. È là, annoterà più
tardi, dove, per la prima volta, ho conosciuto e amato Maria. Il giovane Eymard aveva solo 11 anni.
Poco dopo riceverà la conferma del suo desiderio di diventare prete. In seguito, dopo l’annuncio
della morte di sua madre, nel 1828, la sceglie per madre. Gli ho domandato, ai suoi piedi, di essere
prete un giorno. – Da quel momento, annota, ho sempre sperimentato la protezione di Maria in
modo del tutto speciale.
Nel 1839, il suo ingresso presso i Maristi colma le sue aspettative: quale privilegio far parte di
una società che si onora di portare il nome di Maria. Da allora, si inizia alla spiritualità marista. Ho
sentito in me un grande desiderio, annota durante il suo ritiro di noviziato, di vivere della vita della
santissima Vergine. Desidera ottenere lo spirito della società di Maria (28 agosto 1839). Si sforza
di ispirarsi alla vita nascosta di Maria a Nazareth e in seno alla prima comunità di Gerusalemme.
Mentre è a Lione, Fourvière diventa il santuario dove ama andare a pregare e, quando capita
l’occasione, celebrare l’eucarestia. Il 21 gennaio 1851, vi riceve l’ispirazione che lo porterà a
diventare il fondatore di un corpo votato all’eucaristia. Quattro anni più tardi, lascerà la società di
Maria per fondare la Società del Santissimo Sacramento.
Meditando su Maria, Eymard rievoca le tappe che lo hanno portato alla sua vocazione di
fondatore: Le devo la preservazione, annota, la vocazione e sopra ogni cosa, la grazia del
Santissimo Sacramento; mi ha donato al suo divin figlio come suo servitore, suo figlio di tenerezza
(11 marzo 1865). O ancora: come lei [Maria] mi ha condotto per mano, da sola, al sacerdozio! Poi
al Santissimo Sacramento! (17 marzo 1865). Nonostante le interruzioni, Eymard percepisce la
continuità e il ruolo speciale di Maria. La sua consacrazione a Maria l’ha condotto a consacrarsi
all’Eucaristia.
D’ora in poi, contempla Maria non più a Nazareth ma al Cenacolo, all’interno della prima
comunità a Gerusalemme, assidua alla frazione del pane e vivendo dell’Eucaristia. Poco dopo il suo
voto del dono della personalità, annota: ho fatto a nostro Signore una grande richiesta, quella di
donarmi alla Santissima Vergine adoratrice come la mia vera madre, di farmi parte di questo atto
di adorazione continuo mentre portava nel suo seno il Verbo incarnato (26 marzo 1865). Ai suoi
religiosi, prescrive: onoreranno con una devozione speciale la via di adorazione della santissima
Vergine Maria al Cenacolo, donata interamente alla salvezza del mondo, e condivideranno il suo
amore per Nostro Signore Gesù Cristo, e la sua dedizione per la sua gloria (Const., 1864, 1, 24: 1).
– Per le Ancelle del Santissimo Sacramento, scrive: si ispireranno alla vita di Maria nel Cenacolo,
dove, felice e fedele ancella del Dio dell’Eucaristia, era tutta raccolta nella sua presenza
sacramentale, tutta dedita alle cure del suo altare e del suo culto, tutta infervorata dal desiderio
della sua gloria de del suo amore sulla terra. (Const., 1864, 2, 6: 2).
Il 1° maggio 1868, propone ai suoi di onorare la Vergine Maria sotto il titolo di Nostra Signora
del Santissimo Sacramento, per significare la relazione tra Maria, la chiesa e l’Eucaristia.
In conclusione: una spiritualità del Cenacolo
Percorrendo l’immensa produzione degli Scritti di Eymard, percepiamo che è stato un apostolo
eminente dell’Eucaristia, come dice il Decreto che iscrive il suo nome al calendario liturgico della
Chiesa, e un maestro spirituale che ha nutrito la vita di un grande numero di persone.
48
Ha utilizzato spesso la metafora del focolare e della fiamma. Cita volentieri un testo attribuito a
Giovanni Crisostomo: L’Eucaristia è un fuoco. È il focolare incandescente dove si rivela e si
consegna tutto l’amore del Cuore di Cristo. Celebrare, adorare, è essere immersi in questa fornace e
essere trasformati nel più intimo del proprio essere. Ma come annota in una lettera a de Cuers: una
vita puramente contemplativa non può essere pienamente eucaristica: il focolare ha una fiamma (1
maggio 1861).
Il cenacolo non si chiude su sé stesso. Se il termine richiama l’intimità della comunità dei
discepoli, di cui Maria, assidui agli insegnamenti degli apostoli, alla frazione del pane, alla
comunione fraterna e alle preghiere (At 2,42), il Cenacolo si apre al soffio della Pentecoste affinché
la Chiesa, comunità eucaristica, porti il vangelo a tutti i popoli. Lontano dall’opporre celebrazione,
adorazione e missione, Eymard richiama fortemente che la celebrazione e la contemplazione fanno
parte integrante della missione e che questa trova la sua fonte e il suo compimento nell’Eucaristia.
In uno scorcio sorprendente, P. Eymard ha indicato la missione che confidava ai suoi discepoli,
a partire dall’Eucaristia: Per noi, la terra è un Cenacolo. Missione affidata alla Chiesa, affinché,
nella storia di questo mondo, attraverso il fuoco dell’Eucaristia e dello Spirito Santo, gli uomini di
ogni paese e di ogni lingua, di ogni razza e di ogni cultura siano riuniti al banchetto del Regno (cf.
Preghiera eucaristica II, della Riconciliazione).
André GUITTON, sss
49
8. Bibliografia selettiva
Non esiste una bibliografia sistematica sull’insieme dei testi di P. Eymard o degli studi che vi si
rapportano. In questa edizione, ci limitiamo alle edizioni dei testi francesi, lasciando da parte le
traduzioni che sono state fatte. Per l’utilità dei lettori e dei ricercatori, proponiamo:
- un breve ricordo delle edizioni eymardiane in francese
- una lista di dizionari, enciclopedie e altri documenti importanti
- una bibliografia ragionata che accompagna i lavori universitari o d’interesse particolare
- infine una bibliografia selettiva che raggruppa le principali opere riguardanti lo studio di P.
Eymard, biografie o lavori.
1 – Edizioni eymardiane in francese
Per la pubblicazione degli Scritti di P. Eymard, rinviamo al capitolo 3: La pubblication des
écrits eymardiens, p. 27 e seguenti, dove si fa il punto sulla storia delle edizioni dei testi di Eymard
o di quelli che sono stati pubblicati con il suo nome.
2 – Dizionari, Enciclopedie, Edizione dei testi
Questa bibliografia, generale o specifica, è stata molto utile per identificare le persone e i
testi o per precisare i luoghi e gli avvenimenti.
Bibliothèque Augustinienne, Paris, Desclée de Brouwer, 1948- (45 vol. parus) – en cours. Édition
bilingue latin-français.
Catholicisme, hier aujourd’hui demain, dir. G. JACQUEMET et al., Paris, Letouzey et Ané, 19482000, 15 t. + Tables, compléments et mises à jour, en cours.
H. DENZINGER, Symboles et définitions de la foi catholique, éd. par P. HÜNERMANN, édition
française par J. HOFFMANN, Paris, Cerf, 1996, LI, 1289 p. (Le Magistère de l’Église).
Dictionnaire d’archéologie chrétienne et de liturgie, dir. A. CABROL, H. LECLERCQ, H. MARROU,
Paris, Letouzey et Ané, 1924-1953, 15 t., 30 vol.
Dictionnaire de biographie française, dir. J. BALTEAU et al., Paris, Letouzey et Ané, 1933-, 19 t.,
jusqu’à Lefèvre (2007) – en cours.
Dictionnaire d’histoire et de géographie ecclésiastiques, dir. A. BAUDRILLART et al., Paris,
Letouzey et Ané, 1912-, 29 t., jusqu’à Lambardi (2007) – en cours.
Dictionnaire de spiritualité, dir. M. VILLER et al., Paris, Beauchesne, 1932-1994, 16 t. + Tables
générales, 1995.
Dictionnaire de théologie catholique, dir. A. VACANT, E. MANGENOT, É. AMANN, Paris, Letouzey et
Ané, 1903-1950, 15 t., 30 vol. + Tables générales, 1953-1972, 3 vol.
Dizionario degli istituti di perfezione, dir. G. PELLICIA et G. ROCCA, Rome, Edizioni Paoline, 19732003, 10 t.
51
Hierarchia catholica medii et recentioris ævi, dir. C. EUBEL et al., Munster, 1913; réimpression de
1918 à 1922, Padoue, Messaggero, 1973-2002, 9 t. – en cours.
H. HURTER, s.j., Nomenclator litterarius, Innsbruck, 1892-1899, 4 t.
L’Imitation de Jésus-Christ, édition critique de T. LUPO, De Imitatione Christi, Libri quatuor,
Vatican, Libreria Editrice Vaticana, 1982, 371 p. Traduction LAMENNAIS, Paris, Nelson
éditeurs, 1956.
Journal de la maison de Marseille (non publié – Archives SSS, Paris).
Journal de Mère Marguerite, 5 vol. (non publié – AGSSS). Les références sont données d’après la
pagination du manuscrit.
Patrologia Græca, éd. MIGNE, Paris, 1857-1866, 161 vol. Édition bilingue grec-latin.
Patrologia Latina, éd. MIGNE, Paris, 1844-1855, 217 vol. + Indices, 1862-1865, 4 vol.
C. SOMMERVOGEL, s.j., Bibliothèque de la Compagnie de Jésus, + Corrections, Bruxelles-Paris,
1890-1932, 12 t. – Dictionnaire des ouvrages anonymes et pseudonymes, Paris-BruxellesGenève, 1884.
Sources chrétiennes, Lyon-Paris, Cerf, 1942- (518 vol. parus jusqu’en 2007). Édition bilingue.
R. WEBER, Biblia sacra iuxta vulgatam versionem, Stuttgart, Deutsche Bibelgesellschaft, 4e éd.
1994.
Sulla diocesi di Grenoble
(La Croix de l’Isère), Essai de statistique, Évêques, prêtres, diacres et sous-diacres issus de
familles appartenant au diocèse de Grenoble 1802-1933, Grenoble, La Croix de l’Isère, 1933.
(La Croix de l’Isère), Essai de statistique, Curés et desservants des paroisses du diocèse actuel de
Grenoble (17e - 18e - 19e - 20e siècles), Grenoble, La Croix de l’Isère, 1934.
Sul periodo marista
Constitutions de la Société de Marie: édition critique publiée sous le titre Antiquiores textus
Constitutionum Societatis Mariæ, Rome, 1955, 7 vol., et, de façon spéciale, le fascicule 2:
Constitutiones A. 1842 et textus affines (1836-1854), qui contient l’édition critique des
Constitutions de 1842 et des Règles communes (1854-1855), traduction JACQUES DE FOURNOUX,
s.m.
J. COSTE, s.m., G. LESSARD, s.m., Origines maristes (1786-1836), Rome, Maison générale s.m.,
1960-1967, 4 t. (Fontes historici Societatis Mariæ, 1-4).
CH. GIRARD, s.m., Maristes laïcs, Recueil de sources historiques, Rome, Maison générale s.m.,
1992, XIV, 1186 p. (Fontes historici Societatis Mariæ, 9).
G. LESSARD, s.m., éd., « Colin Sup » Documents pour l’étude du généralat de Jean-Claude Colin
(1836-1854), 1 – De l’élection au voyage à Rome (1836-1842) (doc. 1-392), Rome, 2007, XXII,
684 p.
52
Sugli avvenimenti de La Salette
J. STERN, m.s., La Salette, documents authentiques [septembre 1846 – 4 novembre 1854], t. 1, Paris,
Desclée de Brouwer, 1980; t. 2 et 3, Paris - La Salette, Cerf et Association des Pèlerins, 1984 et
1991.
3 – Qualche opera su Pierre-Julien Eymard
3.1. Bibliografia ragionata
L. SAINT-PIERRE, “L’Heure” du Cénacle, Lyon, 1968, p. 421-447.
D. CAVE, Eymard, The years 1845-1851, Rome, 1969, p. III-XXXI.
A. GUITTON, “Pierre-Julien Eymard (s.)”, dans DSp, 12 (1984), col. 1691-1693.
M. BARBIERO, Vita eucaristica e vita religiosa in S. Pierre-Julien Eymard, Verone, 1991, p. XIIIXXX.
A. GUITTON, Pierre-Julien Eymard, Apôtre de l’Eucharistie, Paris, 1992, p. 361-368.
L.-E. DIEZ VALLADARES, La vida eucarística según S. Pedro Julián Eymard (1811-1868), Rome,
2002 (thèse), p. XI-XXX.
3.2. Biografie
[A. TESNIÈRE], Le R.P. P.J. Eymard, fondateur de la Société du T.S. Sacrement, Marseille, 1870; 6e
éd., 1891: Le prêtre de l’Eucharistie ou le R.P. P.-J. Eymard…; 9e éd. sous nom d’auteur, Le
prêtre de l’Eucharistie ou le Bienheureux Pierre-Julien Eymard, Lille - Paris, 1926; 10e éd.
Montréal, 1931, 235 p. E’ stata la biografia di riferimento sino alla beatificazione . Si tratta più
di una testimonianza che di una biografia.
[E. TENAILLON], Gratianopolitana… Servi Dei P.J. Eymard…, Rome, 1899. - Le R.P. P.-J. Eymard,
documents sur sa vie et ses vertus, Paris, Bureau des œuvres eucharistiques, 1899, VI, 368 p.;
trad.: en italien, Rome, 1900; allemand, Bozen, 1902; anglais, New York, 1914. - Synopsis Servi
Dei P.J. Eymard, Rome, 1917. Postulateur de la Cause, Tenaillon publie, sous forme
systématique, les témoignages collectés des Procès en cours.
[G. TROUSSIER], Le Bienheureux Pierre-Julien Eymard (1811-1868) d’après les pièces du procès de
béatification et de nombreux documents inédits, Paris - Bar-le-Duc, 1928, 2 vol., h.t. ill.
Troussier ha lavorato lungamente sui processi di beatificazione e gli ha utilizzati ampiamente.
Se il poposito è edificante, questa biografia rimane la più documentata e ed è stata tradotta in
diverse lingue.
F. TROCHU, Le Bienheureux Pierre-Julien Eymard, Fondateur de la Congrégation des Prêtres et de
celle des Servantes du T.S. Sacrement (1811-1868) d’après ses écrits, son procès de
béatification et de nombreux documents inédits, Lyon - Paris, Vitte, 1949, X, 502 p. Ha ripreso
il lavoro di Troussier utilizzando i processi e gli scitti d’Eymard, con una presentazione
letteraria più accurata.
R. LABIGNE, Saint Pierre-Julien Eymard, L’homme d’un unique amour, Paris, Fleurus, 1962, 190 p.
ill.
53
Q. MORASCHINI et M. PEDRINAZZI, S. Pietro Giuliano Eymard, Rome, 1963.
M. DEMPSEY, Champion of the Blessed Sacrament, St P.J. Eymard, New York, 1963.
N. B. PELLETIER, Tomorrow will be too late, A life of Saint Peter Julian Eymard (1811-1868),
Cleveland, Blessed Sacrament Fathers, 1992, 143 p., ill.; trad. française, Petite vie de PierreJulien Eymard (1811-1868), Paris, Desclée de Brouwer, 1996, 175 p., ill.
A. GUITTON, Pierre-Julien Eymard, Apôtre de l’Eucharistie, Paris, Mediaspaul, 1992, 383 p. Ha
utilizzato i lavori di L. Saint-Pierre et de D. Cave e ha privilegiato la corrispondenza come
fonte di informazione. Traductions en italien, anglais, espagnol, portugais, néerlandais,
vietnamien, allemand.
3.3. Studi
S. AYLWIN, Un imbroglio séculaire, La transmission d’un ensemble d’Instructions du P. Eymard,
Rome, Maisons généralices, 2004, 298 p. (Études sur les origines des Congrégations du SaintSacrement, 8).
M. BARBIERO, Vita eucaristica e vita religiosa in S. Pierre-Julien Eymard (1811-1868), Vérone,
1991, XXX, 278 p. (Thèse).
L. BASSETTE, Notre-Dame de La Salette et le Bienheureux Pierre-Julien Eymard, La Salette et
quelques historiens, Grenoble, Eymond, 1960, 56 p., h.t. ill.
J.F. BÉRUBÉ, La piété eucharistique, Montréal, 1945.
M. BROUARD dir., Eucharistia, Encyclopédie de l’Eucharistie, Paris, Cerf, 2002, 815 p., h.t. ill.
A. CARMINATI, I fini dello stato religioso della Chiesa, Turin, Sacerdoti Adoratori, 1964, XXIII,
168 p.
D. CAVE, Eymard, the years 1845-1851 (A critical study of the origin of the eucharistic vocation of
St Pierre-Julien Eymard), Rome, 1969, xxv, 390, CLXXXIV p. - Eymard, the years 1845-1851,
English edition, Melbourne, 1989, 349 p.; trad. française de cette édition, Eymard, Les années
1845-1851, Rome, Maison générale, 1997, XXVII, 396 p. (sans l’Appendice).
D. CAVE, Fourvière et la “Grâce de Vocation” de Saint Pierre Julien Eymard, Rome, Maison
généralice, 1981, 137 p. (trad. française d’un chapitre de l’ouvrage précédent, éd. 1969). (Études
sur les origines de la Congrégation du Saint-Sacrement, 1).
D. CAVE, L’œuvre eucharistique pour les hommes, Étude historique du contexte dans lequel le Père
Eymard est arrivé à mieux connaître sa vocation de Fondateur. Première partie, M. le Comte
Raymond de Cuers et les Jeunes de Toulon, Rome, Maison généralice, s.d., 177 p. (Études sur
les origines de la Congrégation du Saint-Sacrement, 2, 1).
D. CAVE, 2e partie, Une histoire des projets pour une Congrégation d’hommes vouée à l’adoration
perpétuelle du très Saint Sacrement conçus par Mère Marie Thérèse Dubouché, Fondatrice de
l’œuvre de l’Adoration Réparatrice et par le Père Colin, Fondateur de la Société de Marie,
Rome, Maison généralice, s.d., 147 p. (Étude sur les origines de la Congrégation du SaintSacrement, 2, 2).
54
D. CAVE, 3e partie, Optique sur la vie et les projets eucharistiques de M. Hermann Cohen (Père
Augustin-Marie du Très Saint-Sacrement, Carme), Rome, Maison généralice, s.d., 113 p. (Étude
sur les origines de la Congrégation du Saint-Sacrement, 2, 3).
D. CAVE, Une spiritualité eymardienne, Rome, [Maison généralice], 1995, 61 p. - An Eymardian
spirituality, Rome, [Maison généralice], 1995, 60 p. (Études sur les origines de la Congrégation
du Saint-Sacrement, 5).
D. CAVE, The “Writings” of St Peter Julian Eymard, Studies concerning his written and spoken
word especially as these concern the Vow of the personality, Melbourne, 1999, XX, 582 p.
(Études sur les origines de la Congrégation du Saint-Sacrement, 6).
Collectif, Centenaire de la Congrégation du Très Saint Sacrement, 1856 - 13 mai - 1956, Rome,
Curie généralice, 1956, 195 p.
Collectif, Marie et l’Eucharistie, Notre-Dame du Très Saint Sacrement, Montréal, Centre
Eucharistique, 1954, 319 p., h.t. ill.
Collectif, Hommage à Saint Pierre Julien Eymard canonisé le 9 déc. 1962, Rome, Maison
généralice, 1963, 185 p., ill.
Collectif, Une réponse à la Présence, la vie et l’œuvre de Saint Pierre-Julien Eymard, Paris, (1963),
112 p., ill.
Commission d’étude sur le Fondateur et son œuvre, Le vœu de la personnalité, quatre études,
Rome, 2001, 136 p. (Études sur les origines de la Congrégation du Saint-Sacrement, 7). –
Textes français et anglais.
J. COSTE, Cours d’histoire de la Société de Marie 1786-1856, Rome, 1965, 236 p. + cartes.
H. EVERS, Notes historiques sur la publication des écrits du Bienheureux Pierre-Julien Eymard,
Montréal, 1953, 45 p. (Le livre de famille, 12).
H. Evers, Mère Marguerite du Saint-Sacrement, Marguerite Guillot, fondatrice de la Congrégation
des Servantes du Très Saint Sacrement, Paris, Spes, 1947, 511 p.
E. FALARDEAU, Eucharistic Service in the writings of Blessed P.J. Eymard, a theological analysis,
Rome, 1959.
R. GARRIGOU-LAGRANGE, De sanctificatione sacerdotum secundum temporis nostri exigentias,
Turin, 1946, p. 150-163.
A. GUITTON, “Pierre-Julien Eymard (s.)”, dans DSp, t. XII, Paris, Letouzey, 1984, col. 1679-1693.
J.A. KEENAN, The Eucharist as symbol in the writings of P.J. Eymard: a hermeneutical problem in
sacramental theology (Dissert. Fordham University), New York, 1980.
A. LESTRA, Retourner le monde, Les origines des congrès eucharistiques, Lyon-Paris, Vitte, 1959,
141 p.
A. LOUBIER, Spiritualité eucharistique à l’école du Bienh. Pierre-Julien Eymard, Montréal, Centre
Eucharistique, 1958, 95 p.
55
CH. MICHEL-JEAN, “S. Pierre-Julien Eymard et sa vocation eucharistique”, dans La vie spirituelle
(revue), t. 109, 1963, p. 317-331.
E. NÚÑEZ, Vida eucaristica llena de amor o el Don de la personalidad a Jesus sacramentado según
el B.P.J. Eymard, Tolosa, 1946.
E. NÚÑEZ et J.-F. BÉRUBÉ, La spiritualité du P. Pierre-Julien Eymard, Rome, Maison généralice,
1956, XXXIX, 455 p. (exposé thématique à partir de textes authentiques).
E. NÚÑEZ, Commentaire des Constitutions de la Congrégation du T.S. Sacrement, édition abrégée,
Rome, Maison généralice, 1959, 3 vol.
E. NÚÑEZ, “La preghiera in S. P.G. Eymard”, dans R. Boccassino, La preghiera, t. 2, Milan, 1967,
p. 703-731.
G.-M. OURY et B. ANDRY, Les congrès eucharistiques, Lille 1881 - Lourdes 1981, Solesmes, 1980,
253 p.
A. REY, Du Séminaire au Centre théologique de Meylan, 300 ans d’histoire, Grenoble-Meylan
1674-1970, Meylan, 1998, 314 p., ill.
L. SAINT-PIERRE, “L’Heure” du Cénacle dans la vie et les oeuvres de Pierre-Julien Eymard, Étude
d’une progression dans l’expérience du mystère eucharistique, Lyon, Lescuyer, 1968, 463 p.
(Étude historique importante sur la spiritualité du P. Eymard, ses sources et son évolution).
J.-L. SCHEFER, L’Hostie profanée, histoire d’une fiction théologique, Paris, P.O.L., 2007 (pour les
récits des miracles eucharistiques, notamment de Paris et de Bruxelles).
[A.M. SEYMAT] sous le pseudonyme A.M. Sainte-Croix, “Le R.P. Eymard”, dans Le Mémorial
catholique, Argenteuil, janv. 1869, p. 13-39. Édité sous le titre L’Eucharistie, la passion d’une
vie, Le Révérend Père Eymard (1811-1868), Le témoignage de l’abbé Seymat et de Madame
Jordan, Paris, revue Partager, 2006, 64 p., ill.
H. THIBAULT, Studies on the Spiritual Journey of Saint Peter Julian Eymard, Rome, Maison
généralice, (1989), 63 p. (Studies on the Origins of the Congregation of the Blessed Sacrament,
3).
L.-E. DIEZ VALLADARES, La vida eucarística según S. Pedro Julián Eymard (1811-1868), “Vivre
de la vie de Jésus-Christ en Moi. Le former en moi…”, Rome, 2002 (thèse), p. X-XXX, 263 p.
56
9. Gli indici del sito Web
Il sito www.eymard.org offre una serie di indici elettronici più esaustivi e performanti rispetto al
più completo degli indici tradizionali stampati. Ecco perché, non troviamo in questa edizione, delle
lunghe liste stampate di nomi propri, di luoghi, di riferimenti biblici o di parti d’archivio. Se
pensiamo per esempio che l’indice dei riferimenti biblici conterebbe da solo 5.000 voci e più di
17.000 rinvii, questo si distribuirebbero su decine di pagine.
In questa edizione si è scelto di dare una descrizione degli strumenti di ricerca disponibili sul sito
www.eymard.org, così come un repertorio onomastico che da delle informazioni biografiche su 400
personaggi “dell’Universo eymardiano”.
Le informazioni più tecniche sulla raffinatezza del motore di ricerca sono disponibili in linea
sullo stesso sito.
L’edizione dei testi è disponibile attraverso il link “Oeuvres complètes”, mentre l’inventario
degli archivi con le fotografie dei manoscritti è accessibile sul link “Inventaire des archives”.
Queste due basi di dati sono accessibili attraverso lo stesso motore di ricerca, descriviamo di seguito
gli indici di ricerca della base “Oeuvres complètes”.
Il sito presenta in permanenza, oltre al testo di Eymard e l’indice di ricerca, l’indice
dell’edizione, sotto forma di un’arborescenza dettagliata fino alla suddivisione interna dei
documenti di Eymard.
Indice alfabetico generale
Contiene tutte le parole di questa edizione, comprese le parole strumento, fatta eccezione per le
informazioni che sono l’oggetto degli indici particolari qui sotto.
Le parole che sono seguite da (N) se rinviano a introduzioni, note dell’editore o di traduzione
inserita nel corpo del testo (cf. p. 55 I testi latini).
Le parole che non sono seguite da “(N)”, rinviano al testo di Eymard propriamente detto.
Numerose parole sono divise in base all’iniziale maiuscola o minuscola nell’indice, anche se
sono scritte nello stesso modo nei testi di Eymard. Questo permette di fare delle ricerche distinte per
certe omografie, per esempio:
- charité(nome comune) – Charité (Suore della Carità)
- enfer (nome comune) – Enfer(via Inferno)
- sacré-coeur (devozione al Sacro Cuore) – Sacré Coeur(festa del Sacro Cuore) – Sacré-Coeur
(congregazione)
- toussaint (festa) – Toussaint (nome di una cappella).
Al contrario, certe parole presentano delle varianti grafiche che si devono tenere presenti al
momento di una selezione dei termini nell’indice, così caritas/charitas, caelum/coelum.
Indice “Archivi”
Contiene tutte le segnature d’archivio AGRSS e AGSSS dei testi ripresi in questa edizione.
Questo indice permette di ritrovare un testo di Eymard di cui conosciamo le segnature nell’archivio
ma non il numero di identificazione all’interno dell’edizione.
Esempi di ricerca: sotto quale numero è edito il manoscritto “AGRSS, A-1, 1”? in quale sezione
sono editi i documenti del volume R-8?
Indice “Date”
Ci da la lista cronologica di tutte le date citate nell’edizione sotto la forma GG.MM.AAAA
(partendo dall’anno 0000 = anno sconosciuto). L’indice rinvia alla data così come è espressa nel
testo, anche se è implicita, per esempio nella forma “martedì prossimo”.
Per le date del tipo “Ascensione 1856”, se non ne conosciamo il giorno “a calendario” (in questo
caso 01.05.1856), cercare nell’indice alfabetico generale sotto “ascensione”.
57
Le date ricorrenti da un anno all’altro (per esempio “la sua festa è celebrata il 18 aprile”) non
sono indicizzate.
Indice “Destinatari”
Da la lista alfabetica di tutti i destinatari delle lettere di Eymard, così come l’uno o l’altro
uditorio di predicazione (non menzioniamo gli uditori che fanno l’oggetto di una sezione omogenea,
come per esempio i Maristi, sezione 4.1.3, o le Ancelle del Santissimo Sacramento, sezione 4.5).
I destinatari sono classificati secondo il loro nome di famiglia. Per le donne, è il nome di
famiglia usuale nell’edizione, per esempio: Jordan (Mme Natalie), piuttosto che Brenier di
Montmorand (Natalie).
I religiosi hanno il loro nome secolare, per esempio: Guillot (Marguerite) piuttosto che
Marguerite du Saint-Sacrament.
Indice “Ed. inglese”
Lista dei numeri delle lettere nell’edizione inglese in 6 volumi.
Esempio: selezionando “2,576” (lettera 576, volume 2), otteniamo la corrispondente lettera in
francese, in questo caso CO 572.
Indice “Ed. francese”
Dal tomo I al tomo V dell’edizione del 1899-1902 e numero di pagine.
In seguito i supplementi inediti I-S, II-S e III-S con il numero di pagine.
Indice “Ed. italiane”
Lista dei numeri delle lettere nell’edizione italiana (sono apparsi 2 volumi, il 3 è in
preparazione).
Esempio: selezionando “1,22” (lettera 22, volume 1), otteniamo la corrispondente lettera in
francese; in questo caso: CO 18.
Indice “Numeri”
Raggruppa i numeri cardinali e ordinali presenti nel testo dell’edizione: i numeri in cifre romane
sono classificati nell’ordine alfabetico, quelli in cifre arabe secondo l’ordine numerico crescente. I
numeri scritti in tutte le lettere si trovano nell’indice alfabetico generale (es.: “quaranta ore” sotto la
lettera Q).
Questo indice non riprende i numeri già classificati negli altri indici (“Archivi”, “Rif. Biblici”,
“Ed. Inglese”, etc.).
Indice “Numero dei documenti”
Lista di tutti i numeri dei documenti nell’ordine alfabetico delle sigle, da CO 1 a RT 30. Questo
indice è utile per accedere rapidamente a un documento di cui conosciamo il numero. Esempio: un
commento rinvia ad un documento NV5. Per accedere a questo documento, scrivere “NV5” nella
finestra di selezione dell’indice “N de doc”. questo indice mostra, a sinistra degli item dell’indice, il
numero di occorrenza di ogni item. Per “NV5”, è 3: questa riferimento appare quindi 3 volte nel
corpus, sia all’inizio del documento stesso, sia nell’introduzione o in una nota di un altro
documento. Rimane da percorrere queste 3 occorrenze fino a quella ricercata.
Per la spiegazione delle sigle, cf. p 47, Références des documents.
Indice “Riferimento Imitazione di Cristo”
Classificazione di tutte le referenze per l’Imitazione di Cristo (es.: Im 1,19:17 = Imitation libro I,
capitolo 19: versetto 17 dell’edizione critica di T. Lupo, cf. bibliografia).
Indice “Riferimenti biblici”
Classificazione alfabetica di riferimenti biblici del corpus di Eymard.
58
Le abbreviazioni sono quelle della Bibbia di Gerusalemme (cf. p. 46 Abréviation bibliques).
Per non appesantire l’indice, i riferimenti complessi sono mostrati senza i numero dei versetti
discontinui (ci fermiamo sul punto che separa i numeri dei versetti); esempio: in PS 405, 1 abbiamo
“Lc 15.6.9.24”: questo riferimento bibblico appare all’indice sotto la forma di Lc 15,6.
N.B.: non facciamo distinzione dei sotto versetti; per esempio: Ga 2,20 rinvia sia a “è il Cristo
che vive in me”, sia a “mi ha amato e si è consegnato per me”.
Nel testo di Eymard, abbiamo dato un riferimento per ogni citazione biblica, e non i riferimenti
paralleli. Una citazione come “Preparate il cammino del Signore” può avere un riferimento diverso
a seconda del contesto (Is 40,3, Mt 3,3; Mc 1,3, etc.)
C’è qualche volta un leggero sfasamento tra la Vulgata e la Bibbia di Gerusalemme, nella
numerazione dei versetti. È soprattutto il caso per il libro della Saggezza, il Siracide, Gv 6,52-71.
La numerazione dei Salmi è quella della Vulgata.
P. Eymard si riferisce alla Vulgata, anche quando la cita in francese. I riferimenti e le traduzioni
che rinviano alle Bibbie moderne non sono che un aiuto dato dall’editore. In caso di dubbio, il
lettore consulterà la Vulgata.
Lista dei riferimenti biblici più frequenti
Dei 5.086 riferimenti di questo indice, 101 riferimenti, ossia il 2% raggruppano da soli 4.061
citazioni, ossia il 23% delle 17.830 citazioni bibliche del corpus. Ecco i riferimenti più frequenti
(più di 50 citazioni):
1) 178 volte Ga 2,20: “Ce n’est plus moi qui vis, mais le Christ qui vit en moi. […] Il m’a aimé et
s’est livré pour moi.”
2) 139 volte Mt 11,29: “Chargez-vous de mon joug et mettez-vous à mon école, car je suis doux et
humble de coeur, et vous trouverez soulagement pour vos âmes.”
3) 95 volte Jn 14,6: “Moi, je suis le Chemin, la Vérité et la Vie. Nul ne vient au Père sinon par
moi.”
4) 94 volte Col 3,3: “Vous êtes morts, et votre vie est désormais cachée avec le Christ en Dieu.”
5) 89 volte Jn 15,5: “Moi je suis la vigne; vous, les sarments. Celui qui demeure en moi, et moi en
lui, celui-là porte beaucoup de fruit; car hors de moi vous ne pouvez rien faire.”
6) 83 volte Mt 16,24: “Si quelqu’un veut venir à ma suite, qu’il se renie lui-même, qu’il se charge
de sa croix, et qu’il me suive.”
7) 80 volte Mt 28,20: “[…] leur apprenant à observer tout ce que je vous ai prescrit. Et voici que je
suis avec vous pour toujours jusqu’à la fin des temps.”
8) 77 volte Jn 6,56: “Qui mange ma chair et boit mon sang demeure en moi et moi en lui.”
9) 74 volte Mt 11,28: “Venez à moi, vous tous qui peinez et ployez sous le fardeau, et moi je vous
soulagerai.”
10) 74 volte Lc 12,49: “Je suis venu jeter un feu sur la terre, et comme je voudrais que déjà il fût
allumé!”
11) 64 volte Mt 6,10: “Que ton Règne vienne, que ta Volonté soit faite sur la terre comme au ciel.”
59
12) 63 volte Jn 6,57: “De même que le Père, qui est vivant, m’a envoyé et que je vis par le Père, de
même celui qui me mange, lui aussi vivra par moi.”
13) 59 volte Ph 2,7: “[Le Christ Jésus] s’est dépouillé, prenant la condition d’esclave. […]”
14) 59 volte Mt 19,21: “Si tu veux être parfait, va, vends ce que tu possèdes et donne-le aux
pauvres, et tu auras un trésor dans les cieux; puis viens, suis-moi.”
15) 57 volte Jn 14,21: “Celui qui a mes commandements et qui les garde, c’est celui-là qui m’aime;
or celui qui m’aime sera aimé de mon Père; et je l’aimerai et je me manifesterai à lui.”
16) 53 volte Dt 6,5: “Tu aimeras le Seigneur ton Dieu de tout ton cœur, de toute ton âme et de tout
ton pouvoir.”
17) 53 volte Os 2,16: “Je conduirai ma bien-aimée au désert et je parlerai à son cœur.”
18) 52 volte Jn 14,23: “Si quelqu’un m’aime, il gardera ma parole, et mon Père l’aimera et nous
viendrons vers lui et nous nous ferons une demeure chez lui.”
19) 51 volte Ac 9,6 (Vulg.): “Seigneur, que veux-tu que je fasse?”
60
INDICE
Indice dell’opera .......................................................................................................... 3
Presentazione ............................................................................................................... 5
1. Nota biografica Pierre-Julien Eymard (1811-1868) ................................................ 7
2. Le fonti – Lo stato degli archivi ............................................................................ 13
3. La pubblicazione degli scritti eymardiani ............................................................. 15
4. Una edizione tipica su base elettronica .................................................................. 21
5. I criteri dell’edizione ............................................................................................. 27
6. I criteri di interpretazione – I generi letterari ........................................................ 39
7. I temi maggiori del pensiero di P. Eymard ............................................................ 43
8. Bibliografia selettiva .............................................................................................. 51
9. Gli indici del sito Web ........................................................................................... 57