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WebSphere Portal ® Versione 6.0 Migrazione Versione 6.0 Quest’edizione è valida per WebSphere Portal Versione 6.0. Sul retro della pubblicazione è presente un modulo per i commenti del lettore. Se è stato rimosso, inviare i propri commenti al seguente indirizzo: International Business Machines Corporation Department R0JA P.O. Box 12195 Research Triangle Park, North Carolina 27709-2195 Quando gli utenti inviano informazioni all’IBM, concedono all’IBM un diritto non esclusivo ad utilizzare o divulgare le informazioni ricevute secondo le modalità ritenute appropriate, senza alcun obbligo nei loro confronti. © Copyright International Business Machines Corporation 2000, 2006. Tutti i diritti riservati. Indice Capitolo 1. Migrazione . . . . . . . . 1 Pianificazione . . . . . . . . . . . . . . 1 Preparazione dell’ambiente precedente per la migrazione . . . . . . . . . . . . . . . 4 Migrazione delle risorse personalizzate . . . . . 7 Migrazione dei portlet cooperativi che utilizzano l’API portlet IBM . . . . . . . . . . . . 7 Migrazione dei portlet generati con Struts Portlet Framework . . . . . . . . . . . . . . 8 Migrazione di applicazioni per processi di business . . . . . . . . . . . . . . 15 Preparazione all’esecuzione delle attività di migrazione . . . . . . . . . . . . . . 16 Migrazione delle configurazioni di WebSphere Portal . . . . . . . . . . . . . . . . 20 Utilizzo di script per la riga comandi . . . . . 21 Utilizzo della procedura guidata di migrazione 24 Migrazione della configurazione del controllo accessi restante . . . . . . . . . . . . . 28 © Copyright IBM Corp. 2000, 2006 Migrazione di componenti aggiuntivi . . . . . Document Manager: migrazione da 5.0.x a 6.0 . Document Manager: migrazione da 5.1.x a 6.0 . Personalization: migrazione da 5.0 a 6.0 . . . Personalization: migrazione da 5.1 a 6.0 . . . Personalization: migrazione dei dati esportati da 5.1 a 6.0 . . . . . . . . . . . . . Migrazione di Web Content Management . . Migrazione della configurazione del processo business . . . . . . . . . . . . . Migrazione dei temi . . . . . . . . . . Verifica delle attività di migrazione . . . . . . . . . . 36 36 37 39 41 . 42 . 43 . 61 . 62 . 67 Capitolo 2. Informazioni particolari e marchi . . . . . . . . . . . . . . . 71 iii iv Migrazione Capitolo 1. Migrazione Questa sezione fornisce una guida dettagliata per la migrazione dalle versioni precedenti di IBM WebSphere Portal alla versione corrente di WebSphere Portal: Importante: eseguire il processo di migrazione rispettando l’ordine indicato di seguito. Alcune informazioni, quali la migrazione della risorse personalizzate e la migrazione dei componenti aggiuntivi, sono facoltative e dipendono dal livello di personalizzazione del portale e dai componenti installati. Pianificazione Questo argomento fornisce informazioni sulla migrazione, le funzioni supportate e gli strumenti utilizzati per eseguire la migrazione. Definizione di migrazione La migrazione è un processo di rigenerazione del precedente ambiente di IBM WebSphere Portal in un nuovo ambiente quasi identico della Versione 6.0, comprese le applicazioni e le impostazioni di configurazione. Versioni di WebSphere Portal supportate Le seguenti versioni di WebSphere Portal possono essere migrate in WebSphere Portal Versione 6.0: Tabella 1. Versioni di WebSphere Portal supportate per la migrazione Offerta Versione supportata IBM WebSphere Portal - Express Versione 5.0.2.1, 5.0.2.2 e 5.0.2.3 IBM WebSphere Portal - Express Plus Versione 5.0.2.1, 5.0.2.2 e 5.0.2.3 IBM WebSphere Portal Enable Versione 5.0.2.1, 5.0.2.2, 5.0.2.3 5.1.0, 5.1.0.1, 5.1.0.2, 5.1.0.3 e successive IBM WebSphere Portal Extend Versione 5.0.2.1, 5.0.2.2, 5.0.2.3 5.1.0, 5.1.0.1, 5.1.0.2, 5.1.0.3 e successive IBM Workplace Web Content Management IBM Workplace Web Content Management versione 2.5, 2.6 e successive WebSphere Portal versione 5.1.0, 5.1.0.1, 5.1.0.2, 5.1.0.3 e successive Nota: la migrazione è supportata tra le stesse famiglie di prodotti (Express, Express Plus, Enable, Extend). Inoltre, è supportata la migrazione da Express a Enable, da Express Plus a Extend, da Express a Extend e da Enable a Extend. Nella rimanente parte della sezione relativa alla migrazione, tutte le versioni di WebSphere Portal precedenti a Versione 6.0 saranno indicate nel complesso come versioni precedenti e la Versione 6.0 sarà indicata come versione corrente. © Copyright IBM Corp. 2000, 2006 1 Hardware, software, sistemi operativi e server di database supportati Fare riferimento agli argomenti Hardware e software supportati per la versione corrente e precedente di WebSphere Portal, per confrontare i componenti supportati. La migrazione è possibile da una versione precedente di un sistema operativo ad una versione più recente del sistema operativo. Tuttavia, non è supportata la migrazione tra sistemi operativi differenti. Ad esempio, non è possibile migrare da un sistema operativo Windows ad un sistema operativo Linux. La migrazione è possibile da una versione precedente del server di database ad una versione più recente del server di database. Tuttavia, non è supportata la migrazione tra server di database differenti. Ad esempio, non è possibile migrare da un server di database DB2 ad un server di database Oracle. Importante: Inoltre, per essere sicuri che la migrazione funzioni correttamente, tutti gli utenti ed i gruppi devono essere gli stessi fra le diverse versioni. Suggerimento: Eseguire il backup del database corrente prima di iniziare il processo di migrazione. Oggetto della migrazione Le seguenti informazioni sono migrate automaticamente utilizzando gli script di riga comandi o la procedura guidata di migrazione: v Configurazione di temi e skin: le informazioni sulla configurazione di temi e skin per WebSphere Portal. Queste informazioni di configurazione includono i titoli specifici per locale di temi e skin e le informazioni sugli skin ammessi per i temi. v Applicazioni portlet e portlet: sono fornite attività di migrazione per facilitare la distribuzione delle applicazioni portlet personalizzate. Oltre alla distribuzione, queste attività migrano anche le informazioni di controllo accessi associate. v Risorse del portale: il controllo accessi corrispondente viene migrato automaticamente insieme agli artefatti. v Personalizzazioni utente: le personalizzazioni create da utenti privilegiati che effettuano modifiche ad una copia privata della pagina. v Dati portale virtuale: i dati del portale virtuale vengono migrati, sebbene sia necessario ricreare il portale virtuale nella versione corrente, prima di eseguire la migrazione; il titolo ed il contesto URL devono essere gli stessi nella versione corrente e in quella precedente. Per ulteriori informazioni sulla creazione di portali virtuali, consultare Portali virtuali multipli e la guida in linea. v Markup: consultare Supporto di nuovi linguaggi di markup per informazioni sulle lingue delle markup. v Preferiti: è necessario abilitarlo dopo la migrazione; consultare “Abilitazione della funzione Organizza preferiti nei temi” a pagina 63. v Cavi di pagine incrociate: accertarsi che tutte le correzioni temporanee siano state applicate prima di eseguire la migrazione; per ulteriori informazioni, consultare “Preparazione dell’ambiente precedente per la migrazione” a pagina 4. 2 Migrazione v Tecnologia di conversione di codifica: se si sta utilizzando la tecnologia di conversione di codifica nell’ambiente precedente, occorre abilitarla nella versione corrente; per ulteriori informazioni, consultare Definizione di Transcoding Technology v Web Content Management: occorrerà migrare i dati di contenuto Web ed i portlet dopo la migrazione di WebSphere Portal. Consultare “Migrazione di Web Content Management” a pagina 43. Le seguenti informazioni devono essere migrate manualmente, prima della migrazione (consultare “Migrazione delle risorse personalizzate” a pagina 7) o dopo la migrazione (consultare “Migrazione della configurazione del controllo accessi restante” a pagina 28): v Configurazione di temi e skin personalizzati: sarà necessario aggiornare manualmente temi e skin per una corretta operatività delle nuove funzioni, ad esempio (ma non limitato a) menu contestuali e trascinamento; consultare “Migrazione dei temi” a pagina 62. v I file delle proprietà e le impostazioni globali e di servizi sono specifici per il nodo e la versione e devono essere sostituiti dalle modifiche alla configurazione effettuate dal sistema v Controllo accessi e modifica delle pagine di gestione e dei portlet; consultare “Migrazione della configurazione del controllo accessi restante” a pagina 28 per informazioni v Dati di protezione credenziali; per informazioni consultare “Migrazione della configurazione del controllo accessi restante” a pagina 28 v È richiesto l’aggiornamento manuale dei portlet struts generati con la versione precedente di Struts Framework; per informazioni consultare “Migrazione dei portlet generati con Struts Portlet Framework” a pagina 8 v È richiesta la creazione di un nuovo pacchetto dei portlet cooperativi per aggiornare il file pbportlet.jar; per informazioni, consultare “Migrazione dei portlet cooperativi che utilizzano l’API portlet IBM” a pagina 7 v Portlet personalizzati; consultare “Migrazione delle risorse personalizzate” a pagina 7 v Migrazione delle raccolte di ricerca tra le versioni del portale Importante: Durante il processo di migrazione alcune informazioni della versione precedente di WebSphere Portal non verranno migrate nella versione corrente, ad esempio portlet ed componenti che non sono più supportati. Un esempio di componente non più supportato è WPAI; questo componente e le applicazioni create con esso non verranno migrati alla versione corrente. Per ulteriori informazioni sulle novità della nuova versione, consultare Novità. Ubicazione delle due versioni di WebSphere Portal L’ubicazione della versione corrente di WebSphere Portal è indicata come macchina locale. La versione precedente si può trovare sulla stessa macchina della versione corrente. Consultare la sezione Software da installare sulla macchina del portale nell’argomento Considerazioni sulla pianificazione per informazioni sulle limitazioni di compresenza di altri prodotti forniti con WebSphere Portal. Se entrambe le versioni sono installate sulla stessa macchina, tuttavia, le limitazioni di risorse impediscono che siano in esecuzione allo stesso tempo. Di conseguenza, le attività di migrazione possono essere realizzate in due fasi distinte: esportazione e importazione. La versione precedente può essere collocata su una macchina separata o remota. Capitolo 1. Migrazione 3 Strumenti di migrazione I seguenti strumenti, o combinazioni di strumenti, possono essere utilizzati per migrare la versione precedente alla versione corrente: v Script di riga comandi: fare riferimento a “Utilizzo di script per la riga comandi” a pagina 21 per informazioni sull’utilizzo di script per eseguire la migrazione. Utilizzare gli script per eseguire la migrazione se si verifica uno dei seguenti scenari: – La versione precedente di WebSphere Portal è in esecuzione su una macchina diversa da quella della versione corrente – L’ambiente non dispone di una interfaccia grafica – È necessario migrare i portali virtuali v Procedura guidata di migrazione: fare riferimento a “Utilizzo della procedura guidata di migrazione” a pagina 24 per informazioni sull’utilizzo della procedura guidata di migrazione. La procedura guidata di migrazione è un’alternativa agli script di riga comandi; è possibile utilizzare la procedura guidata di migrazione per eseguire la fase di migrazione se si verifica il seguente scenario: – La versione precedente di WebSphere Portal e la versione corrente di WebSphere Portal si trovano sulla stessa macchina Passi successivi Questo passo è stato completato. Continuare con il passo successivo selezionando il seguente argomento: v “Preparazione dell’ambiente precedente per la migrazione” Informazioni correlate v Novità Preparazione dell’ambiente precedente per la migrazione Questa sezione descrive le attività manuali necessarie per preparare il precedente ambiente IBM WebSphere Portal alla migrazione. Per assicurare una corretta migrazione, occorre ripulire l’ambiente precedente ed applicare le seguenti correzioni temporanee all’appropriato ambiente WebSphere Portal precedente: Importante: Occorre applicare le correzioni nell’ordine qui di seguito fornito per garantire un corretto processo di migrazione. 1. Ripulire l’ambiente precedente se si è eseguita l’eliminazione di pagine, risorse, utenti o gruppi per essere sicuri di avere una migrazione pulita: v Se si sono eliminate delle pagine del portale, consultare Ripulitura ritardata delle pagine del portale eliminate. v Se si sono eliminate delle risorse, ci potrebbero essere dei dati orfani; consultare Eliminazione di dati orfani. v Se si sono eliminati degli utenti o dei gruppi utilizzando il registro utenti configurato, consultare Annullamento registrazione di utenti e gruppi da WebSphere Portal. 2. Convalidare i valori di proprietà del database 4 Migrazione Eseguire l’attività validate-database-connection sull’ambiente precedente per verificare che nel file wpconfig.properties siano stati specificati i valori corretti perché questi valori sono richiesti quando si eseguono le attività di migrazione. 3. Attenersi alla seguente procedura per applicare le seguenti correzioni temporanee all’ambiente precedente: a. Creare una directory di aggiornamento sulla directory WebSphere Portal precedente: ad esempio, C:\Program Files\WebSphere\PortalServer\update. b. Scaricare il programma di installazione dell’aggiornamento di WebSphere Portal da http://www-3.ibm.com/software/genservers/portal/support/ alla directory di aggiornamento creata al passo precedente. c. Decomprimere le correzioni temporanee dalla directory appropriata della directory di WebSphere Portal corrente alla directory di aggiornamento creata al passo precedente: v root_server_portale/migration/fixes/510 v root_server_portale/migration/fixes/5101 v root_server_portale/migration/fixes/5102 v root_server_portale/migration/fixes/5103 d. Immettere il seguente comando sulla riga comandi per impostare la variabile di ambiente WAS_HOME per la directory della versione precedente dove si eseguirà il programma di installazione dell’aggiornamento di WebSphere Portal: v Windows: set WAS_HOME=was_old_root; ad esempio set WAS_HOME=C:\Program Files\WebSphere\AppServer v UNIX: export WAS_HOME=was_old_root; ad esempio export WAS_HOME=/opt/Websphere/AppServer v i5/OS: export WAS_HOME=was_old_root; ad esempio export WAS_HOME=/opt/Websphere/AppServer e. Immettere il seguente comando sulla riga comandi per installare le correzioni temporanee per la versione precedente: v Windows: .\updatePortal.bat -install -installDir wp_old_root -fix -fixDir wp_old_root/update -fixes elenco delle correzioni; ad esempio updatePortal.bat -install -installDir "C:\Program Files\WebSphere\PortalServer" -fix -fixDir "C:\Program Files\WebSphere\PortalServer\update" -fixes PK07258 PK07872 v UNIX: ./updatePortal.sh -install -installDir wp_old_root -fix -fixDir wp_old_root/update -fixes elenco di correzioni; ad esempio ./updatePortal.sh -install -installDir /opt/WebSphere/PortalServer -fix -fixDir /opt/WebSphere/PortalServer/update -fixes PK07258 PK07872 v i5/OS: ./updatePortal.sh -install -installDir wp_old_root -fix -fixDir wp_old_root/update -fixes elenco delle correzioni; ad esempio updatePortal.sh -install -installDir /opt/WebSphere/ PortalServer -fix -fixDir /opt/WebSphere/PortalServer/update -fixes PK07258 PK07872 f. Applicare le seguenti correzioni temporanee per la versione 5.1.0 (tutte le piattaforme): 1) PQ96317 2) PQ98046 3) PQ97287 4) PQ95975 Capitolo 1. Migrazione 5 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) PQ97656 PQ99439 PQ99519 PK01286 PK00826 PK03737 PK01695 12) PK07872 13) PK14100 14) PK15013 15) PK19790 16) PK23171 17) PK20467 g. Applicare le seguenti correzioni temporanee per la versione 5.1.0.1 (tutte le piattaforme): 1) PK07872 2) PK14100 3) PK14103 4) PK15013 5) PK19790 6) PK23171 7) PK20467 8) PK16371 9) PK16597 10) PK18538 11) PK21688 12) PK07258 13) PK17690 14) PK21136 15) PK23901 h. Applicare le seguenti correzioni temporanee per la versione 5.1.0.2 (tutte le piattaforme): 1) PK14100 2) PK14103 3) PK15013 4) PK19790 5) PK23171 6) PK20467 7) PK16371 8) PK16597 9) PK18538 10) PK21688 11) PK17690 12) PK21136 13) PK22244 6 Migrazione 14) PK23901 i. Applicare le seguenti correzioni temporanee per la versione 5.1.0.3 (tutte le piattaforme): 1) PK23171 2) PK20467 3) PK18538 4) PK21688 5) PK21136 6) PK22244 7) PK23901 j. Applicare le seguenti correzioni temporanee (solo per iSeries): v 510: 1) PK01639 2) PK08409 3) PK11536 v 5101: 1) PK08409 2) PK11536 v 5102: 1) PK11536 Migrazione delle risorse personalizzate Alcuni passi della migrazione sono facoltativi in funzione delle risorse personalizzate presenti nella versione precedente di IBM WebSphere Portal. È necessario migrare solo le risorse importanti per l’ambiente. Selezionare le risorse personalizzate da migrare: v “Migrazione dei temi” a pagina 62: migrare i temi e gli skin, se si desidera utilizzare una nuova funzionalità con i temo e gli skin esistenti v Ricreare le proprie Impostazioni globali e Configurazione dei servizi Portal v Migrare i portlet creati utilizzando uno dei due metodi di seguito indicati: – Copiare i file .war nella directory root_server_portale/installableApps – Installare i portlet prima di eseguire la migrazione; consultare Distribuzione di risorse J2EE con file WAR dell’applicazione portlet per informazioni sulla distribuzione dei portlet Migrazione dei portlet cooperativi che utilizzano l’API portlet IBM Il termine portlet cooperativi si riferisce alla capacità dei portlet su una pagina di interagire fra loro condividendo le informazioni. Uno o più portlet cooperativi su una pagina del portale possono reagire automaticamente alle modifiche da un portlet di origine attivato da un’azione o da un evento nel portlet di origine. I portlet che sono destinazioni dell’evento possono reagire in modo che agli utenti non venga richiesto di eseguire modifiche o azioni ripetitive in altri portlet sulla pagina. Ciò consente una funzionalità coordinata e coerente tra i portlet sulla pagina e migliora l’esperienza generale degli utenti. La cooperazione tra portlet di origine e di destinazione è facilitata da un’entità di runtime WebSphere Portal denominata broker di proprietà. I portlet su una pagina possono collaborare in Capitolo 1. Migrazione 7 questo modo anche se sono stati distribuiti in modo indipendente, senza la consapevolezza, da parte del programmatore, dell’esistenza degli altri portlet cooperativi. Dalla la versione 5.1.0.1, WebSphere Portal supporta la comunicazione del portlet fra pagine per i portlet cooperativi, consentendo ai portlet di pagine diverse di comunicare. Per informazioni sulla configurazione di gestione necessaria, consultare Collegamento di portlet cooperativi. Inoltre, i portlet che utilizzano Struts o JavaServer Faces, come anche i portlet che utilizzano le API di portlet standard, possono usare le funzioni dei portlet cooperativi. Per informazioni dettagliate, consultare Integrazione di Struts con i portlet cooperativi. La procedura di migrazione dipende dalla versione di pbportlet.jar utilizzata dall’applicazione. Le applicazioni, che includono nei pacchetti versioni più recenti di pbportlet.jar, possono non richiedere alcuna modifica quando si migra alla versione corrente. Ad esempio, un’applicazione portlet cooperativo che include nel pacchetto il file pbportlet.jar della versione 5.1.0.1 può essere distribuito nella versione corrente senza alcuna modifica all’applicazione. Le applicazioni che includono nei pacchetti versioni precedenti di pbportlet.jar possono richiedere una procedura di migrazione manuale per aggiornare il file WAR in per poter avere il supporto per comunicazioni di portlet fra le pagine. Ad esempio, un’applicazione che include nei pacchetti pbportlet.jar versione 5.0 richiede la migrazione se l’applicazione viene distribuita nella versione corrente. Inoltre, la migrazione al file jar più aggiornato fornisce l’ultimo codice supportato. Migrazione dei portlet Le applicazioni portlet cooperativi che utilizzano precedenti versioni precedenti del file pbportlet.jar possono essere migrate alla versione corrente. La procedura per eseguire la migrazione di un’applicazione portlet aggiorna il file pbportlet.jar utilizzato dall’applicazione. Nell’installazione della versione corrente, individuare il file pbportlet.jar nella directory root_server_portale/pb/lib. Questa directory contiene il pbportlet.jar necessario per migrare un portlet cooperativo alla versione corrente. Eseguire la seguente procedura per migrare i portlet: v Copiare il file pbportlet.jar dalla directory root_server_portale/pb/lib alla directory WEB-INF/lib dell’applicazione portlet cooperativo che si sta migrando. Nota: sovrascrivere i file JAR se sono già esistenti. Migrazione dei portlet generati con Struts Portlet Framework Struts Portlet Framework è progettato per consentire agli utenti di creare pacchetti di applicazioni portlet Struts da distribuire su più versioni di WebSphere Portal. La procedura di migrazione dipende dalla versione Struts Portlet Framework utilizzata dall’applicazione. Le applicazioni, che creano pacchetti con versioni più recenti di Struts Portlet Framework, possono non richiedere alcuna modifica quando si migra alla versione corrente di WebSphere Portal. Ad esempio, un’applicazione portlet Struts che crea pacchetti di Struts Portlet Framework versione 5.1.0.1 può essere distribuita sulla versione corrente di WebSphere Portal senza che sia richiesta alcuna modifica. Le applicazioni che creano pacchetti con le precedenti versioni di Struts Portlet Framework possono richiedere una procedura di migrazione manuale per aggiornare il file WAR. Ad esempio, un’applicazione che crea pacchetti con Struts Portlet Framework versione 4.x richiede la migrazione 8 Migrazione se l’applicazione sarà distribuita con la versione corrente di WebSphere Portal. Se non è richiesta una procedura manuale di migrazione, lo sviluppatore del portlet può scegliere di migrare alla versione corrente di Struts Portlet Framework per trarre vantaggio dalle nuove funzioni e/o correzioni del nuovo Struts Portlet Framework. Di seguito viene riportato un elenco delle versioni Struts Portlet Framework rilasciate in WebSphere Portal o nel catalogo: v WebSphere Portal Versione 6.0 – Versione Struts Portlet Framework: SPF 6.0 – Rilascio Struts: Struts 1.1 v WebSphere Portal Versione 5.1.x – Versione Struts Portlet Framework: SPF 5.1.x – Rilascio Struts: Struts 1.1 v WebSphere Portal Versione 5.0.x – Versione Struts Portlet Framework: SPF 5.0.x – Rilascio Struts: Struts 1.1 v Versione catalogo 5.1.0.1 – Versione Struts Portlet Framework: SPF 5.1.0.1 – Rilascio Struts: Struts 1.1 v Versione catalogo 5.0.3 – Versione Struts Portlet Framework: SPF 5.0.3 – Rilascio Struts: Struts 1.1 Per determinare se il portlet Struts deve essere migrato ad una versione più recente di Struts Portlet Framework, è importante conoscere la versione corrente di Struts Portlet Framework. Struts Portlet Framework include un file della versione che consente di determinare la versione. In WebSphere Portal Versione 6.0 e 5.1.x, gli esempi di Struts Portlet Framework si trovano nella directory installableApps dell’installazione di WebSphere Portal. I nomi delle applicazioni di Struts Portlet Framework iniziano con ’SPFLegacy’ e ’SPFStandard’. Le informazioni sulla versione si trovano all’interno dei file WAR. Per individuare le informazioni sulla versione di un determinato file WAR di un’applicazione Struts, esaminare il contenuto di PortalStruts.jar (contenitore IBM Legacy) o wp.struts.standard.framework.jar (contenitore Standard) che si trovano nella directory del WAR WEB-INF/lib. Il file JAR contiene un file version.properties e/o un file version.txt. Se non è possibile trovare questi file, il file manifest potrebbe contenere le informazioni necessarie. Per le versioni di WebSphere Portal precedenti a 5.1, gli esempi e la documentazione di Struts Portlet Framework si trovano nella directory dev/struts dell’installazione WebSphere Portal. Il file version.txt nella directory dev/struts fornisce la versione del Struts Portlet Framework e la versione di Apache Struts integrata nel pacchetto. Ciascuno dei file WAR nella directory dev/struts contiene anche il file della versione in PortalStruts.jar. Anche le applicazioni di esempio contengono il file version.txt in PortalStruts.jar nella directory WEB-INF/lib di ciascun WAR. Se si utilizza Struts Portlet Framework dal catalogo delle soluzioni Workplace, il file della versione potrebbe trovarsi nella directory base del file zip del catalogo ed Capitolo 1. Migrazione 9 anche in PortalStruts.jar o wp.struts.standard.framework.jar, situati nella directory WEB-INF/lib dei WAR di esempio. Migrazione dei portlet Le applicazioni portlet Struts che utilizzano precedenti versioni di Struts Portlet Framework possono essere migrate alla versione 6.0 del framework. La procedura per migrare un’applicazione portlet include l’aggiornamento dei JAR, dei TLD e del file org.apache.commons.logging.LogFactory di Struts Portlet Framework, inoltre potrebbero essere necessarie alcune operazioni aggiuntive, in base alla versione di Struts Portlet Framework utilizzata dall’applicazione. Nell’installazione corrente, individuare SPFLegacyBlank.war e SPFStandardBlank.war nella directory installableApps. Queste applicazioni contengono i file che sono richiesti per migrare un portlet Struts alla versione 6.0 e che possono essere utilizzati come modelli. SPFLegacyBlank.war contiene i file necessari per migrare un portlet Struts di un contenitore IBM legacy. SPFStandardBlank.war viene utilizzato nella migrazione di un portlet Struts in un contenitore Standard della versione corrente. I portlet Struts del contenitore Standard possono essere distribuiti in WebSphere Portal a partire dalla versione 5.1.x. I portlet scritti per il contenitore legacy possono essere migrati per utilizzare Struts Portlet Framework per il contenitore Standard. Per migrare i portlet, attenersi alla seguente procedura: 1. Utilizzare la seguente procedura per migrare i portlet da versioni precedenti di Struts Portlet Framework in SPF 6.0: a. Copiare il file META-INF/services/org.apache.commons.logging.LogFactory dall’applicazione modello e aggiungerlo alla propria applicazione Struts. Nota: sovrascrivere il file se è già esistente. b. Copiare i seguenti file JAR dall’applicazione modello alla directory WEB-INF/lib dell’applicazione Struts da migrare: Nota: sovrascrivere i file JAR se sono già esistenti. v commons-beanutils.jar v commons-collections.jar v commons-digester.jar v commons-fileupload.jar v commons-lang.jar v commons-validator.jar v jakarta-oro.jar v PortalStruts.jar (contenitore IBM legacy) o wp.struts.standard.framework.jar (contenitore Standard) v PortalStrutsCommon.jar v PortalStrutsTags.jar v struts.jar v struts-legacy.jar v StrutsUpdateForPortal.jar v wp.struts-commons-logging.jar v wp.struts.tlds.common.jar c. Rimuovere i seguenti file dalla directory WEB-INF/lib, se esistenti: 10 Migrazione Nota: questi file non fanno più parte del pacchetto Struts. v commons-dpcp.jar v commons-logging.jar v commons-pool.jar v commons-resources.jar v commons-services.jar v jdbc2_0-stdext.jar d. Rimuovere i seguenti file TLD Struts. Controllare l’ubicazione della tag nel descrittore di distribuzione Web per verificare il percorso dei file TLD. Nota: Non rimuovere il file app.tld. v struts-bean.tld v struts-chtml.tld v struts-html.tld v struts-logic.tld v struts-nested.tld v struts-portal-html.tld v struts-portal-wml.tld v struts-template.tld v struts-tiles.tld v struts-wml.tld e. Modificare i file JSP dell’applicazione per utilizzare la seguente convenzione URI della libreria tag: Nota: non modificare <%@ taglib uri="/WEB-INF/app.tld" prefix="app" > v http://struts.apache.org/tags-bean v http://struts.apache.org/tags-chtml v http://struts.apache.org/tags-html v http://struts.apache.org/tags-logic v http://struts.apache.org/tags-nested v http://portal/struts/tags-html-1.0 v http://portal/struts/tags-wml-1.0 v http://struts.apache.org/tags-template v http://struts.apache.org/tags-tiles v http://struts.apache.org/tags-wml-1.0 Ad esempio, l’origine JSP originaria: <%@ taglib uri="/WEB-INF/tld/struts-logic.tld" prefix="logic" %> <logic:forward name="welcome"/> Deve essere convertita in: <%@ taglib uri="http://struts.apache.org/tags-logic" prefix="logic" %> <logic:forward name="welcome"/> f. Rimuovere i descrittori della libreria tag Struts dal descrittore di distribuzione Web. Nota: non rimuovere la seguente libreria di tag: <taglib> <taglib-uri>/WEB-INF/app.tld</taglib-uri> <taglib-location>/WEB-INF/app.tld</taglib-location> </taglib> Capitolo 1. Migrazione 11 g. Rimuovere le seguenti righe dal file portlet.xml: Nota: nel portlet Struts esistente, controllare il descrittore di distribuzione portlet per verificare se è stata specificata la catena di filtro Struts. In generale, la catena di filtro Struts non è richiesta a meno che l’applicazione non utilizzi IViewCommand statici o XML oppure la funzione di riscrittura URL del contenuto statico. I rilasci di Struts Portlet Framework precedenti a 5.1 utilizzavano la conversione di codifica per applicare fogli di stile ai documenti XML, i rilasci 5.1.x e 6.0 offrono un’alternativa che non richiede la conversione di codifica (per maggiori dettagli, consultare gli esempi SPFLegacyTransformation e SPFStandardTransformation). <config-param> <param-name>FilterChain</param-name> <param-value>StrutsTranscoding</param-value> </config-param> h. Rimuovere la classe ForwardAction, situata nella directory WEB-INF/classes/org/apache/struts/actions, se esistente. Nota: Struts 1.1 ha modificato il nome di SubApplications in Modules dopo il rilascio Beta 2. Questa modifica ha portato a ridenominare la classe ApplicationConfig in ModuleConfig. Alcune tag e azioni possono utilizzare ModuleConfig per determinare il prefisso del modulo corrente. Si dovrebbe controllare il codice delle applicazioni Struts per verificare se è stato utilizzato l’oggetto ApplicationConfig ed eventualmente migrare il codice per utilizzare invece l’oggetto ModuleConfig. Inoltre, il metodo di ottenimento dell’oggetto ModuleConfig da parte dell’oggetto della richiesta è stato modificato. Questo è un esempio della nuova implementazione: ModuleConfig config = (ModuleConfig) pageContext.getRequest().getAttribute (org.apache.struts.Globals.MODULE_KEY); Nota: il parametro di configurazione SubApplicationSearchPath e stato rinominato in ModuleSearchPath. Per mantenere Struts Portlet Framework congruente con Struts 1.1, è stato aggiunto un nuovo parametro di inizializzazione, ModuleSearchPath. Questo parametro consente la personalizzazione in base alla quale gli attributi client sono utilizzati per determinare un modulo. Un esempio tipico è ModuleSearchPath di ″mode″, che utilizzerebbe la modalità del portlet per determinare il modulo. Il parametro di inizializzazione SubApplicationSearchPath continuerà ad essere supportato, ma diventerà obsoleto. Se entrambi i parametri, SubApplicationSearchPath e ModuleSearchPath, sono specificati come parametri di inizializzazione, verrà utilizzato il valore di ModuleSearchPath. Nota: SubApplicationContext è stato rinominato in ModuleContext. Struts Portlet Framework renderà obsoleta la classe SubApplicationContext ed introdurrà la classe ModuleContext per essere congruente con Struts 1.1 per la modifica del nome di SubApplication in Module. L’oggetto ModuleContext ottenuto dall’oggetto ExecutionContext che viene passato alle classi che implementano l’interfaccia IViewCommand. ModuleContext viene utilizzato per memorizzare ViewCommandsFactories. Questa classe viene implementata per modulo. 12 Migrazione 2. Utilizzare la procedura di seguito riportata per migrare i portlet Struts del contenitore IBM legacy nel contenitore Standard: Nota: se il portlet da migrare non è basato su SPF 6.0, migrarlo a questo livello prima di migrarlo nel contenitore Standard. La migrazione dalla versione legacy di Struts Portlet Framework al contenitore Standard inizia con l’aggiornamento dei file forniti con il file SPFStandardBlank.war. a. Copiare il file META-INF/services/org.apache.commons.logging.LogFactory dall’applicazione modello e aggiornare il file all’interno dell’applicazione. b. Copiare i seguenti file JAR dall’applicazione modello alla directory WEB-INF/lib dell’applicazione Struts in fase di migrazione: Nota: sovrascrivere i file JAR se sono già esistenti. v commons-beanutils.jar v commons-collections.jar v commons-digester.jar v commons-fileupload.jar v v v v v v v commons-lang.jar commons-validator.jar jakarta-oro.jar PortalStrutsCommon.jar PortalStrutsTags.jar struts.jar struts-legacy.jar v StrutsUpdateForPortal.jar v wp.struts-commons-logging.jar v wp.struts.standard.framework.jar v wp.struts.tlds.common.jar c. Eliminare il file PortalStruts.jar. Questo è richiesto solo per il contenitore IBM legacy. d. Utilizzare la seguente procedura per modificare il descrittore di distribuzione Web: Nota: il contenitore Standard richiede un descrittore di distribuzione Web perché l’applicazione è creata come file WAR. Tuttavia, la maggior parte dei parametri di inizializzazione sono ora configurati tramite il descrittore di distribuzione portlet. 1) Rimuovere la classe servlet dal descrittore di distribuzione Web. La classe servlet non è più il modo per specificare la classe portlet per l’applicazione nel contenitore standard. Adesso il portlet è specificato come classe portlet nel descrittore di distribuzione portlet. 2) Spostare i parametri di inizializzazione dal descrittore di distribuzione Web al descrittore di distribuzione portlet. Poiché la classe portlet adesso è definita nel descrittore di distribuzione portlet, i parametri di inizializzazione vengono anch’essi specificati in tale descrittore. Tenere presente che i parametri di inizializzazione sono specificati come nome e valore nel descrittore di distribuzione portlet, non come nome parametro e valore parametro, perché sono denominati nel descrittore di distribuzione Web. Capitolo 1. Migrazione 13 3) Gli elementi di taglib rimangono ancora nel descrittore di distribuzione Web, non è richiesta alcuna modifica. 4) Gli elementi del file di benvenuto rimangono ancora nel descrittore di distribuzione Web, non è richiesta alcuna modifica. e. Utilizzare la seguente procedura per modificare il descrittore di distribuzione portlet: Nota: la definizione del descrittore di distribuzione portlet per il contenitore Standard è diversa da quella per il contenitore legacy. Sono richieste alcune modifiche all’esempio migrato da distribuire nel contenitore Standard. 1) Il contenitore Standard introduce l’elemento portlet-class per la specifica della classe del portlet. La classe portlet per Struts Portlet Framework è com.ibm.portal.struts.portlet.StrutsPortlet. 2) I parametri di inizializzazione per il portlet sono definiti nel descrittore di distribuzione portlet. I parametri di inizializzazione devono essere migrati dal descrittore di distribuzione Web. 3) Il contenitore Standard non ha la separazione tra astratto e concreto nel descrittore di distribuzione portlet. L’elemento portlet definisce le modalità supportate e le preferenze del portlet. f. Modificare il file di configurazione Struts. Struts Portlet Framework definisce il processore della richiesta che deve essere configurato nel file di configurazione Struts. L’attributo del controller processClass deve essere migrato al seguente valore per essere distribuito nel contenitore Standard: <controller processorClass="com.ibm.portal.struts.portlet.WpRequestProcessor"> Se l’applicazione Struts utilizza il processore della richiesta Struts che supporta Tiles, è necessario migrare anche il plug-in Struts: <plug-in className="com.ibm.portal.struts.plugins.WpTilesPlugin"> g. Migrare le dipendenze nel contenitore del portale. L’applicazione deve sostituire le interfacce org.apache.jetspeed con le equivalenti interfacce javax.portlet. h. Tuttavia, molte applicazioni utilizzano PortletApiUtils per ottenere la richiesta e l’interfaccia del portlet direttamente con l’API portlet. Verificare che l’oggetto PortletApiUtils sia stato ottenuto nel modo seguente: com.ibm.portal.struts.common.PortletApiUtils portletUtils = com.ibm.portal.struts.common.PortletApiUtils.getUtilsInstance(); i. Migrare le personalizzazioni dell’applicazione nel contenitore Standard. v StrutsPortlet: la classe com.ibm.wps.portlets.struts.WpsStrutsPortlet per il contenitore legacy ha esteso la classe PortletAdapter. L’applicazione Struts che utilizza Struts Portlet Framework potrebbe essere stata personalizzata estendendo la classe WpsStrutsPortlet. In questo caso, le modifiche devono essere migrate per il contenitore Standard. La classe com.ibm.portal.struts.portlet.StrutsPortlet per il contenitore Standard estende GenericPortlet del contenitore Standard. v RequestProcessor: la classe com.ibm.wps.portlets.struts.WpsRequestProcessor per il contenitore legacy potrebbe essere stata estesa per personalizzare l’elaborazione. La classe del processore di richieste per il contenitore Standard è com.ibm.portal.struts.portlet.WpRequestProcessor. Se sono state utilizzate interfacce legacy per le personalizzazioni, tali modifiche devono essere migrate alle interfacce Standard. 14 Migrazione Migrazione di applicazioni per processi di business Se si hanno delle applicazioni per processi di business sviluppate per WebSphere Portal Versione 5.1, occorre apportare delle modifiche al processo di business ed ai portlet. Nota: Questa sezione non è valida per iSeries. Migrazione di processi di business Le modifiche che occorre apportare ai processi di business per eseguirne la migrazione a WebSphere Portal Versione 6.0 sono descritte in WebSphere Business Process Management information center. Leggere in particolare le seguenti sezioni per la migrazione di processi di business: v Panoramica della migrazione: http://publib.boulder.ibm.com/infocenter/ dmndhelp/v6rxmx/index.jsp?topic=/com.ibm.wsps.mig.doc/doc/ cmig_toplevel.html v Migrating source artifacts to WebSphere Integration Developer from WebSphere Studio Application Developer Integration Editionhttp://publib.boulder.ibm.com/ infocenter/dmndhelp/v6rxmx/index.jsp?topic=/ com.ibm.wbit.help.migration.ui.doc/topics/tsrcartifacts.html Migrazione di pagine personalizzate Se non si intende utilizzare le pagine predefinite per contenere le pagine di definizione di attività e di elenco delle attività, spostare tutte le pagine secondarie alle nuove controparti ed eliminare i contenitori predefiniti prima di eseguire la migrazione di WebSphere Portal. I contenitori predefiniti sono creati utilizzando l’attività action-setup-process-integration, descritta in Configurare le pagine ed i portlet per l’integrazione del processo. Migrazione dei portlet I portlet attività ed i portlet dei processi business che utilizzano le API client generiche fornite da WebSphere Business Integration Server Foundation Version devono essere cambiati. E’ disponibile una nuova versione delle API Generic EJB che utilizza DataObjects come formato messaggio. Tutto ciò viene descritto nel dettaglio nel Centro informazioni di WebSphere Integration Developer alla pagina http://publib.boulder.ibm.com/infocenter/dmndhelp/v6rxmx/index.jsp?topic=/ com.ibm.wbit.help.migration.ui.doc/topics/tmigclientbpcejb.html. I nomi JNDI dei Generic EJB precedenti che ricevono oggetti WSIFMessage sono: GenericProcessChoreographerEJB Nome JNDI: com/ibm/bpe/api/BusinessProcessHome Interfaccia: com.ibm.bpe.api.BusinessProcess TaskManagerEJB Nome JNDI: com/ibm/task/api/TaskManagerHome Interfaccia: com.ibm.task.api.TaskManager I nomi JNDI Versione 6.0 JNDI di questi Generic EJB sono: GenericBusinessFlowManagerEJB Nome JNDI: com/ibm/bpe/api/BusinessFlowManagerHome Interfaccia: com.ibm.bpe.api.BusinessFlowManager HumanTaskManagerEJB Nome JNDI: com/ibm/task/api/HumanTaskManagerHome Interfaccia: com.ibm.task.api.HumanTaskManager Capitolo 1. Migrazione 15 Dopo avere completato l’aggiornamento e la verifica dei portlet migrati, copiarli in un’ubicazione disponibile per le attività di migrazione. Informazioni correlate Rendere disponibili le applicazioni portlet alle attività di migrazione per la distribuzione Preparazione all’esecuzione delle attività di migrazione Questa sezione descrive la procedura manuale da eseguire prima di migrare IBM WebSphere Portal. La seguente procedura è richiesta per poter eseguire le attività di migrazione: 1. Confermare la corretta installazione di WebSphere Portal 2. Aggiornare i ruoli di utente anonimo Accedere a WebSphere Portal per eseguire la migrazione Modificare il timeout del server HTTP Eseguire l’attività di raccolta proprietà della migrazione Rendere disponibili le applicazioni portlet alle attività di migrazione per la distribuzione. 7. Creare il portale virtuale della versione precedente nella versione corrente 8. Ottimizzazione delle prestazioni richiesta per l’esportazione di gruppi e risorse di notevoli dimensioni 3. 4. 5. 6. Prime di eseguire le attività di migrazione, eseguire la procedura riportata di seguito: 1. Confermare la corretta installazione della versione corrente di WebSphere Portal Assicurarsi che la versione corrente di WebSphere Portal sia installata e configurata correttamente. Per istruzioni complete, consultare Installazione e configurazione e Installazione di prodotti WebSphere Portal coesistenti sulla stessa macchina. 2. Aggiornare i ruoli di utente anonimo Verificare nell’ambiente precedente la presenza di eventuali utenti anonimi con i seguenti ruoli: v Utente privilegiato v Editor v Responsabile v Delegante v Amministratore della sicurezza v Amministratore Cambiare tutti questi ruoli in Utente. 3. Accedere a WebSphere Portal per eseguire la migrazione Per eseguire la migrazione è necessario fornire l’ID utente e la password di un utente che disponga di autorità di gestione per WebSphere Portal: v Per l’attività di esportazione, immettere un ID utente di gestione per la versione precedente v Per l’attività di importazione, immettere un ID utente di gestione per la versione corrente 4. Modificare il timeout del server HTTP 16 Migrazione Poiché la migrazione può essere un processo lungo, si consiglia di modificare la lunghezza del timeout sul server HTTP impostandola su un timeout illimitato, quando si esegue l’attività di migrazione. Fare riferimento alla documentazione relativa al server HTTP per i dettagli su come modificare il timeout. 5. Eseguire l’attività di raccolta proprietà della migrazione per raccogliere i file richiesti dalla versione precedente, affinché gli script di migrazione possano accedere alla versione precedente: a. Copiare i file propcollector.xml e propcollector.jar dalla directory root_server_portale/migration della versione corrente alla directory wp_old_root/config/includes della versione precedente ed eseguire il seguente comando dalla directory wp_old_root/config della directory precedente: Nota: se si utilizza i5/OS, il percorso di directory è root_server_portale per la versione corrente di WebSphere Portal e wp_user_old_root per la versione precedente di WebSphere Portal. v Windows e UNIX: WPSconfig.{sh|bat} prop-collector -DDbPassword=wpsdb_password v i5/OS Dalla directory UserData: WPSconfig.sh -instance nome_istanza prop-collector -DDbPassword=wpsdb_password dove nome_istanza è il nome del profilo WebSphere Application Server in cui è installato WebSphere Portal. Importante: Le seguenti informazioni sono relative all’esecuzione del comando precedente: – -DDbPassword=wpsdb_password non è richiesto se il valore è già definito nel file wpconfig.properties. – Accertarsi che i valori di DbUrl, DbName e DbServer siano definiti nel file wpconfig.properties. b. Copiare il file wp_old_root/config/includes/propcollectorOutput.zip della versione precedente nella directory root_server_portale/migration della versione corrente. c. Eseguire il seguente comando dalla directory root_server_portale/ migration della versione corrente per estrarre il file propcollectorOutput.zip: WPmigrate.{sh|bat} collector-extract 6. Rendere disponibili le applicazioni portlet alle attività di migrazione per la distribuzione La directory root_server_portale/installedApps contiene un elenco di tutte le applicazioni portlet distribuite sul sistema WebSphere Portal precedente. In base alle funzioni utilizzate da questi portlet, potrebbe essere necessario prima eseguirne l’aggiornamento per un corretto funzionamento con la versione corrente di WebSphere Portal. Fare riferimento alle istruzioni fornite nella sezione “Migrazione delle risorse personalizzate” a pagina 7 per determinare se è richiesto l’aggiornamento dei portlet. Alcuni dei file WAR presenti nella directory root_server_portale/ installedApps potrebbero essere stati forniti con la versione corrente di WebSphere Portal. In questo caso, non è richiesto l’aggiornamento manuale dei corrispondenti portlet. È possibile utilizzare senza problemi il file WAR corrispondente dalla directory root_server_portale/installableApps come versione aggiornata del portlet. Prima di eseguire le attività di migrazione, tutti i portlet aggiornati devono essere resi disponibili nella directory root_server_portale/installableApps del Capitolo 1. Migrazione 17 sistema WebSphere Portal corrente. Questa directory contiene i portlet di esempio forniti con la versione corrente di WebSphere Portal; non sovrascriverli con le versioni di esempio fornite con le precedenti versioni di WebSphere Portal. 7. Creare il portale virtuale della versione precedente nella versione corrente Per poter migrare i dati dal precedente portale virtuale alla versione corrente, è necessario creare di nuovo il portale virtuale nella versione corrente. Utilizzare Virtual Portal Manager per creare il portale virtuale nella versione corrente. 8. Ottimizzazione delle prestazioni richiesta per l’esportazione e l’importazione di gruppi e risorse di notevoli dimensioni a. Controllare il server LDAP per determinare il numero di gruppi ed eseguire i passi appropriati se il numero è maggiore di 200: v Eseguire le seguenti operazioni sulla versione precedente di WebSphere Portal se si sta eseguendo la migrazione dalla versione 5.0.2.x: 1) Passare alla directory wp_old_root/shared/app/wmm del sistema 5.0.2.x. 2) Aprire il file wmm.xml e modificare il valore numerico in maximumSearchResults in ″$GROUPS″ dove ″$GROUPS″ è un numero superiore al numero effettivo di gruppi sul server LDAP; ad esempio, se il server LDAP ha 300 gruppi, immettere 301. 3) Salvare le modifiche. v Eseguire le seguenti operazioni sulla versione precedente di WebSphere Portal se si sta eseguendo la migrazione dalla versione 5.1.x: 1) Passare alla directory wp_old_root/wmm del sistema 5.1.x. Nota: Se si sta utilizzando i5/OS, la directory è wp_user_old_root; per la versione 5.1.x, fare riferimento a Struttura delle directory. 2) Aprire il file wmm.xml e modificare il valore numerico in maximumSearchResults in ″$GROUPS″ dove ″$GROUPS″ è un numero superiore al numero effettivo di gruppi sul server LDAP; ad esempio, se il server LDAP ha 300 gruppi, immettere 301. 3) Salvare le modifiche. 4) Se si tratta di un ambiente di cluster, passare alla directory was_old_root/config/wmm del sistema 5.1.x. 5) 6) 7) 8) 9) 18 Migrazione Nota: Se si sta utilizzando i5/OS, la directory è was_user_old_root; per la versione 5.1.x, fare riferimento a Struttura delle directory. Aprire il file wmm.xml e modificare il valore numerico in maximumSearchResults in ″$GROUPS″ dove ″$GROUPS″ è un numero superiore al numero effettivo di gruppi sul server LDAP; ad esempio, se il server LDAP ha 300 gruppi, immettere 301. Salvare le modifiche. Se si tratta di un ambiente di cluster, passare alla directory dmgr_old_root/config/wmm sulla macchina del gestore di distribuzione del sistema 5.1.x. Aprire il file wmm.xml e modificare il valore numerico in maximumSearchResults in ″$GROUPS″ dove ″$GROUPS″ è un numero superiore al numero effettivo di gruppi sul server LDAP; ad esempio, se il server LDAP ha 300 gruppi, immettere 301. Salvare le modifiche. v Eseguire le seguenti operazioni sulla versione corrente di WebSphere Portal dopo avere completato le attività correlate alla sicurezza, come ad esempio (ma non solo) l’esecuzione dell’attività enable-security-ldap: 1) Passare alla directory root_server_portale/wmm della versione corrente. Nota: Se si sta utilizzando i5/OS, il percorso di directory è root_server_portale. 2) Aprire il file wmm.xml e modificare il valore numerico in maximumSearchResults in ″$GROUPS″ dove ″$GROUPS″ è un numero superiore al numero effettivo di gruppi sul server LDAP; ad esempio, se il server LDAP ha 300 gruppi, immettere 301. 3) Salvare le modifiche. b. Modificare i seguenti parametri del server LDAP in ″unlimited″: v Size limit v Look-through limit v Time limit v Idle timeout c. Attenersi alla seguente procedura per arrestare e riavviare i server: 1) Aprire un prompt dei comandi e passare alla seguente directory: v UNIX: root_profilo_was/bin v Windows: root_profilo_was\bin v i5/OS: root_server_app/bin 2) Immettere il seguente comando: v UNIX: ./stopServer.sh server1 -user idutente_ammin -password password_ammin v Windows: stopServer.bat server1 -user idutente_ammin -password password_ammin v i5/OS: stopServer -profileName root_profilo -user idutente_ammin -password password_ammin dove root_profilo è il nome del profilo WebSphere Application Server in cui è installato WebSphere Portal; ad esempio, wp_profile. dove server1 è il nome del server di gestione di WebSphere Application Server e root_profilo è il nome assegnato al profilo di WebSphere Application Server in uso. 3) Immettere il seguente comando: v UNIX: ./stopServer.sh WebSphere_Portal -user idutente_ammin -password password_ammin v Windows: stopServer.bat WebSphere_Portal -user idutente_ammin -password password_ammin v i5/OS: stopServer WebSphere_Portal -profileName root_profilo -user idutente_ammin -password password_ammin dove root_profilo è il nome del profilo WebSphere Application Server in cui è installato WebSphere Portal; ad esempio, wp_profile. 4) Immettere il seguente comando: v UNIX: ./startServer.sh server1 v Windows: startServer.bat server1 v i5/OS: startServer -profileName root_profilo Capitolo 1. Migrazione 19 dove root_profilo è il nome del profilo WebSphere Application Server in cui è installato WebSphere Portal; ad esempio, wp_profile. dove server1 è il nome del server di gestione di WebSphere Application Server. 5) Immettere il seguente comando: v UNIX:./startServer.sh WebSphere_Portal v Windows: startServer.bat WebSphere_Portal v i5/OS: startServer WebSphere_Portal -profileName root_profilo dove root_profilo è il nome del profilo WebSphere Application Server in cui è installato WebSphere Portal; ad esempio, wp_profile. 9. Opzionale: Impostare la proprietà Computer Associates eTrust SiteMinder per assicurare una corretta migrazione Se si sta utilizzando eTrust SiteMinder per eseguire l’autorizzazione, verificare che la proprietà personalizzata SiteMinderLoginModule sia definita perché può essere influenzata qualsiasi esecuzione dell’interfaccia di configurazione XML. Fare riferimento al passo SiteMinderLoginModule in Configurazione di eTrust SiteMinder per eseguire l’autorizzazione per WebSphere Portal Passi successivi Questo passo è stato completato. Continuare con il passo successivo selezionando il seguente argomento: v “Migrazione delle configurazioni di WebSphere Portal” Informazioni correlate v Preparazione del sistema operativo Migrazione delle configurazioni di WebSphere Portal Quando si migrano le configurazioni di WebSphere Portal è possibile scegliere tra due opzioni: eseguire le attività di migrazione da riga comandi o eseguire le attività utilizzando la procedura guidata di migrazione. Scegliere una delle seguenti opzioni di migrazione: Nota: accertarsi di aver eseguito i passi di “Preparazione all’esecuzione delle attività di migrazione” a pagina 16 prima di scegliere l’opzione di migrazione. v Attenersi alla procedura riportata nella sezione “Utilizzo di script per la riga comandi” a pagina 21 per eseguire le attività di migrazione da riga comandi. Nota: se è verificata una delle seguenti condizioni, scegliere l’opzione “Utilizzo di script per la riga comandi” a pagina 21 per migrare le configurazioni di WebSphere Portal: – La versione precedente di WebSphere Portal è in esecuzione su una macchina diversa rispetto alla versione corrente – L’ambiente non dispone di una interfaccia grafica v Attenersi alla procedura riportata nella sezione “Utilizzo della procedura guidata di migrazione” a pagina 24 per eseguire automaticamente le attività di esportazione e importazione. Informazioni correlate 20 Migrazione Utilizzo di script per la riga comandi Questa sezione descrive gli script da riga comandi utilizzati per eseguire la migrazione di WebSphere Portal. Utilizzo di script per la riga comandi Il pacchetto di migrazione di WebSphere Portal fornisce il seguente file script da utilizzare per richiamare le attività di migrazione: v Windows: WPmigrate.bat v UNIX: ./WPmigrate.sh v i5/OS: WPmigrate.sh È possibile eseguire lo script dalla directory root_server_portale/migration dove root_server_portale è la directory in cui è installata la versione corrente di WebSphere Portal. Se si utilizza i5/OS, è possibile eseguire lo script dalla directory root_server_portale/migration, dove root_server_portale è la directory in cui è installata la versione corrente di WebSphere Portal. La sintassi per il richiamo di una attività di migrazione è la seguente: v Windows: WPmigrate.bat nome_attività -Dproprietà=valore v UNIX: ./WPmigrate.sh nome_attività -Dproprietà=valore v i5/OS: WPmigrate.sh nome_attività -Dproprietà=valore dove: v nome_attività indica l’attività di migrazione da eseguire v proprietà indica una specifica proprietà utilizzata dall’attività v valore indica il valore di una specifica proprietà utilizzata dall’attività Esportazione di contenuto da WebSphere Portal L’attività export-portal-content esporta il contenuto di WebSphere Portal da una versione precedente. Importante: Prima di eseguire l’attività export-portal-content, eseguire i seguenti passi: 1. Arrestare il server WebSphere Portal corrente. 2. Avviare il server per la versione precedente di WebSphere Portal ed accertarsi che sia accessibile sulla rete. La sintassi per il richiamo di una attività di migrazione è la seguente: v Windows: WPmigrate.bat export-portal-content -DPrevPortalAdminId=portaladminid -DPrevPortalAdminPwd=password v UNIX: ./WPmigrate.sh export-portal-content -DPrevPortalAdminId=portaladminid -DPrevPortalAdminPwd=password v i5/OS: WPmigrate.sh export-portal-content -DPrevPortalAdminId=idAmministratorePortale -DPrevPortalAdminPwd=password dove: v PrevPortalAdminId indica un idAmministratorePortale della versione precedente di WebSphere Portal Capitolo 1. Migrazione 21 v PrevPortalAdminPwd indica la password per idAmministratorePortale Esportazione di contenuto dal portale virtuale L’attività export-portal-content esporta il contenuto di WebSphere Portal da una versione precedente. Importante: Prima di eseguire l’attività export-portal-content, eseguire i seguenti passi: 1. Arrestare il server WebSphere Portal corrente. 2. Assicurarsi che il server per la versione precedente di WebSphere Portal sia in esecuzione ed accessibile sulla rete. La sintassi per il richiamo di una attività di migrazione è la seguente: v Windows: WPmigrate.bat export-portal-content -DPrevPortalAdminId=portaladminid -DPrevPortalAdminPwd=password -DVirtualPortal=contesto URL v UNIX: ./WPmigrate.sh export-portal-content -DPrevPortalAdminId=portaladminid -DPrevPortalAdminPwd=password -DVirtualPortal=contesto URL v i5/OS: WPmigrate.sh export-portal-content -DPrevPortalAdminId=portaladminid -DPrevPortalAdminPwd=password -DVirtualPortal=contesto URL dove: v PrevPortalAdminId indica un idAmministratorePortale della versione precedente di WebSphere Portal v PrevPortalAdminPwd indica la password per idAmministratorePortale v contesto URL è l’estensione del contesto dell’URL del portale virtuale; consultare la riga di descrizione del contesto URL nel portlet Virtual Portal Manager Importazione di contenuto in WebSphere Portal L’attività import-portal-content importa il contenuto della versione precedente di WebSphere Portal nella versione corrente di WebSphere Portal. Importante: Prima di eseguire l’attività import-portal-content, eseguire i seguenti passi: 1. Arrestare il server WebSphere Portal precedente. 2. Avviare il server per la versione corrente di WebSphere Portal ed accertarsi che sia accessibile sulla rete. 3. Specificare WasUserid e WasPassword nel file wpconfig.properties; consultare Riferimento alle proprietà di configurazione per ulteriori informazioni sulla modifica del file delle proprietà. La sintassi per il richiamo di una attività di migrazione è la seguente: v Windows: WPmigrate.bat import-portal-content -DPortalAdminId=portaladminid -DPortalAdminPwd=password v UNIX: ./WPmigrate.sh import-portal-content -DPortalAdminId=portaladminid -DPortalAdminPwd=password v i5/OS: WPmigrate.sh import-portal-content -DPortalAdminId=idAmministratorePortale -DPortalAdminPwd=password 22 Migrazione dove: v PortalAdminId indica un idAmministratorePortale della versione corrente di WebSphere Portal v PortalAdminPwd indica la password per idAmministratorePortale Nota: Se si esegue l’attività import-portal-content più volte, occorre eseguire “Riavvio dei server” a pagina 24 prima di eseguire nuovamente l’attività. Importazione di contenuto dal portale virtuale L’attività import-portal-content importa il contenuto della versione precedente di WebSphere Portal nella versione corrente di WebSphere Portal. Importante: Prima di eseguire l’attività import-portal-content, eseguire i seguenti passi: 1. Arrestare il server WebSphere Portal precedente. 2. Assicurarsi che il server per la versione corrente di WebSphere Portal sia in esecuzione ed accessibile sulla rete. Suggerimento: Prima di importare ogni portale virtuale, eseguire il backup del database. La sintassi per il richiamo di una attività di migrazione è la seguente: v Windows: WPmigrate.bat import-portal-content -DPortalAdminId=portaladminid -DPortalAdminPwd=password -DVirtualPortal=contesto URL v UNIX: ./WPmigrate.sh import-portal-content -DPortalAdminId=portaladminid -DPortalAdminPwd=password -DVirtualPortal=contesto URL v i5/OS: WPmigrate.sh import-portal-content -DPortalAdminId=portaladminid -DPortalAdminPwd=password -DVirtualPortal=contesto URL dove: v PortalAdminId indica un idAmministratorePortale della versione corrente di WebSphere Portal v PortalAdminPwd indica la password per idAmministratorePortale v contesto URL è l’estensione del contesto dell’URL del portale virtuale; consultare la riga di descrizione del contesto URL nel portlet Virtual Portal Manager Nota: Se si esegue l’attività import-portal-content più volte, occorre eseguire “Riavvio dei server” a pagina 24 prima di eseguire nuovamente l’attività. Facoltativo: migrazione del portlet FileServer Se si è clonato il portlet FileServer nelle versioni precedenti e si sono forniti i file HTML nella directory wp_old_root/installedApps/FileServer.war/ FileServerPortlet/html, occorre copiare questi file sulla directory root_server_portale/installedApps/FileServer.war/FileServerPortlet/html, dopo avere eseguito l’attività di importazione e prima del riavvio del server, per rendere i file accessibili nella versione corrente. Nota: Per i5/OS, le directory sono wp_user_old_root e root_server_portale, rispettivamente. Capitolo 1. Migrazione 23 Riavvio dei server Dopo aver completato l’attività import-portal-content riavviare il seguente server solo sulla versione corrente: 1. Aprire un prompt dei comandi e passare alla seguente directory: v UNIX: root_profilo_was/bin v Windows: root_profilo_was\bin v i5/OS: root_server_app/bin 2. Immettere il seguente comando: v UNIX: ./stopServer.sh WebSphere_Portal -user idutente_ammin -password password_ammin v Windows: stopServer.bat WebSphere_Portal -user idutente_ammin -password password_ammin v i5/OS: stopServer WebSphere_Portal -profileName root_profilo -user idutente_ammin -password password_ammin dove root_profilo è il nome del profilo WebSphere Application Server in cui è installato WebSphere Portal; ad esempio, wp_profile. 3. Immettere il seguente comando: v UNIX:./startServer.sh WebSphere_Portal v Windows: startServer.bat WebSphere_Portal v i5/OS: startServer WebSphere_Portal -profileName root_profilo dove root_profilo è il nome del profilo WebSphere Application Server in cui è installato WebSphere Portal; ad esempio, wp_profile. Passi successivi Questo passo è stato completato. Continuare con il passo successivo selezionando uno dei seguenti argomenti: v “Migrazione di componenti aggiuntivi” a pagina 36 v “Migrazione della configurazione del controllo accessi restante” a pagina 28 v “Verifica delle attività di migrazione” a pagina 67 Informazioni correlate v Risoluzione dei problemi di migrazione v Avvio e arresto di WebSphere Application Server e WebSphere Portal Utilizzo della procedura guidata di migrazione La migrazione guidata è uno strumento facile da usare, dopo l’installazione, che consente l’esecuzione automatica della migrazione, anziché utilizzare uno script di riga comandi. Le attività che è possibile eseguire includono l’esportazione e l’importazione di dati. Questo argomento fornisce informazioni che sarebbe opportuno consultare prima di avviare questa procedura guidata, informazioni sulle modalità di utilizzo della procedura guidata e consigli sull’utilizzo. Informazioni necessarie È possibile utilizzare la procedura guidata di migrazione per effettuare le seguenti attività: v Esportazione del contenuto del WebSphere Portal: esporta le informazioni dalla versione precedente di IBM WebSphere Portal 24 Migrazione v Importazione del contenuto del WebSphere Portal: importa le informazioni dalla versione precedente di WebSphere Portal alla versione corrente Se non si utilizza la procedura guidata di migrazione, è necessario eseguire la migrazione immettendo le attività di configurazione da riga comandi. Per informazioni sull’esecuzione delle attività di migrazione da riga comandi, consultare la sezione “Utilizzo di script per la riga comandi” a pagina 21. Prima di iniziare Le seguenti istruzioni forniscono informazioni sull’avvio della procedura guidata di migrazione e dettagli dei valori necessari per completare la migrazione: Prima di avviare la procedura guidata di migrazione: v Assicurarsi che la versione corrente di WebSphere Portal sia installata e configurata in modo da corrispondere alla versione precedente di WebSphere Portal. v Verificare di aver completato le attività di “Preparazione dell’ambiente precedente per la migrazione” a pagina 4 v Verificare di aver completato le attività di “Migrazione delle risorse personalizzate” a pagina 7 v Verificare di aver completato “Preparazione all’esecuzione delle attività di migrazione” a pagina 16 Avvio della procedura guidata per i server basati su Windows e UNIX Per avviare la procedura guidata di migrazione, è necessario immettere il comando migrationwizard appropriato su una riga comandi. Il percorso e la sintassi del comando dello script è: v UNIX: root_server_portale/migration/migrationwizard.sh v Windows: root_server_portale\migration\migrationwizard.bat Nota: è possibile avviare il programma in modalità console per eseguire la migrazione senza la GUI (Graphical User Interface). Per eseguire la procedura guidata in modalità console, immettere -console dopo il comando. Avvio della procedura guidata per i5/OS Per avviare la procedura guidata di migrazione, è necessario immettere il comando migrationwizard.sh su una riga comandi. Il percorso e la sintassi del comando dello script è: root_server_portale/migration/migrationwizard.sh. Note: v Il comando migrationwizard.sh per i5/OS viene eseguito solo in modalità console e l’utilizzo dell’opzione -console è sconsigliato. v È possibile eseguire la procedura guidata di migrazione dalla workstation Windows abilitando una condivisione di rete sul proprio sistema i5/OS. Per ulteriori informazioni su tale argomento, consultare Introduzione all’IFS (Integrated File System). Immettere il seguente comando per la connessione alla directory condivisa: net use z: \\iSeries_system_name.domain\share1 /u:user password Capitolo 1. Migrazione 25 Dopo essersi connessi alla directory condivisa dalla propria workstation Windows, andare in root_server_portale\migration ed immettere: migrationwizard400.bat Nel suddetto esempio, share1 specifica la directory WebSphere Portal root_server_portale. Consigli sull’utilizzo v La procedura guidata di migrazione contiene i pannelli della guida con informazioni specifiche per l’attività e l’operazione in corso. v Se si seleziona il pulsante ? è possibile che venga visualizzato un messaggio registrato nella riga comandi, che indica l’avvenuta creazione di una funzione Javax. Questo è un messaggio a solo scopo informativo e può essere ignorato. v Se l’esecuzione avviene in un ambiente Solaris e si fa clic sul pulsante Sfoglia, è possibile che venga visualizzato il messaggio registrato nella riga comandi, che indica che il sistema non ha trovato un contesto di immissione. Questo è un messaggio a solo scopo informativo e può essere ignorato. Passi successivi Questo passo è stato completato. Continuare con il passo successivo selezionando uno dei seguenti argomenti: Esportazione del contenuto di WebSphere Portal Selezionare l’opzione Esporta WebSphere Portal Contenuto dalla procedura guidata di migrazione per esportare i dati dalla versione precedente di IBM WebSphere Portal. Leggere “Utilizzo della procedura guidata di migrazione” a pagina 24 prima di eseguire l’attività di esportazione di contenuto WebSphere Portal ed avviare la migrazione guidata. Utilizzare la procedura di seguito riportata per esportare i dati dalla versione precedente di WebSphere Portal: 1. Arrestare il server per la versione corrente di WebSphere Portal. 2. Verificare che il server della versione precedente di WebSphere Portal sia in esecuzione. 3. Selezionare il pulsante di scelta Esporta contenuto WebSphere Portal sul pannello di scelta dell’attività di migrazione. 4. Fare clic sul pulsante Avanti. 5. Immettere il percorso della directory della versione precedente di WebSphere Portal nel campo Directory oppure fare clic sul pulsante Sfoglia per cercarlo. 6. Fare clic sul pulsante Avanti. Nota: La procedura guidata raccoglie ed analizza i dati della versione precedente di WebSphere Portal. 7. Immettere un ID utente di gestione WebSphere Portal della versione precedente di WebSphere Portal nel campo ID utente. 8. Immettere la password per l’ID utente di gestione nel campo Password. Nota: se vengono immessi l’ID utente e la password errati, viene visualizzato il messaggio di errore ″L’ID utente di gestione di WebSphere Portal e la password specificati non sono validi.″ 26 Migrazione 9. Fare clic sul pulsante Avanti per visualizzare il pannello Anteprima esportazione contenuto. 10. Fare clic sul pulsante Avanti per eseguire l’attività export-portal-content. Viene visualizzato il pannello di avanzamento dell’attività. Una volta completata l’attività export-portal-content, fare clic sul pulsante Avanti per andare al pannello di selezione Importa contenuto WebSphere Portal. Passo successivo v “Importazione di contenuto WebSphere Portal” Importazione di contenuto WebSphere Portal Selezionare l’opzione Importa contenuto WebSphere Portal dalla migrazione guidata per importare i dati della versione precedente di IBM WebSphere Portal nella versione corrente di WebSphere Portal. Eseguire l’attività “Esportazione del contenuto di WebSphere Portal” a pagina 26 prima di eseguire questa attività. Utilizzare la procedura di seguito riportata per importare i dati dalla versione precedente di WebSphere Portal alla versione corrente: 1. Specificare WasUserid e WasPassword nel file wpconfig.properties; consultare Riferimento alle proprietà di configurazione per ulteriori informazioni sulla modifica del file delle proprietà. 2. Verificare che della versione precedente di WebSphere Portal sia stato arrestato. 3. Verificare che il server della versione corrente di WebSphere Portal sia in esecuzione. 4. Selezionare il pulsante di scelta Importa contenuto WebSphere Portal sul pannello di scelta dell’attività di migrazione. 5. Fare clic sul pulsante Avanti. 6. Directory corrente (vedere informazioni di esportazione) 7. Fare clic sul pulsante Avanti. 8. Immettere un ID utente di gestione WebSphere Portal della versione corrente di WebSphere Portal nel campo ID utente. 9. Immettere la password per l’ID utente di gestione nel campo Password. 10. 11. 12. 13. Nota: se vengono immessi l’ID utente e la password errati, viene visualizzato il messaggio di errore ″L’ID utente di gestione di WebSphere Portal e la password specificati non sono validi.″ Fare clic sul pulsante Avanti per visualizzare il pannello Anteprima importazione contenuto. Fare clic sul pulsante Avanti per eseguire l’attività import-portal-content. Viene visualizzato il pannello di avanzamento dell’attività. Una volta completata l’attività import-portal-content, fare clic sul pulsante Fine. Facoltativo: se si è eseguita la clonazione del portlet FileServer nelle versioni precedenti e si sono forniti i file HTML nella directory wp_old_root/ installedApps/FileServer.war/FileServerPortlet/html, occorre copiare questi file nella directory root_server_portale/installedApps/ FileServer.war/FileServerPortlet/html per rendere questi file accessibili nella versione corrente. Capitolo 1. Migrazione 27 Nota: Per i5/OS, le directory sono wp_user_old_root e root_server_portale, rispettivamente. 14. Utilizzare la seguente procedura per riavviare il server solo sulla versione corrente: a. Aprire un prompt dei comandi e passare alla seguente directory: v UNIX: root_profilo_was/bin v Windows: root_profilo_was\bin v i5/OS: root_server_app/bin b. Immettere il seguente comando: v UNIX: ./stopServer.sh WebSphere_Portal -user idutente_ammin -password password_ammin v Windows: stopServer.bat WebSphere_Portal -user idutente_ammin -password password_ammin v i5/OS: stopServer WebSphere_Portal -profileName root_profilo -user idutente_ammin -password password_ammin dove root_profilo è il nome del profilo WebSphere Application Server in cui è installato WebSphere Portal; ad esempio, wp_profile. c. Immettere il seguente comando: v UNIX:./startServer.sh WebSphere_Portal v Windows: startServer.bat WebSphere_Portal v i5/OS: startServer WebSphere_Portal -profileName root_profilo dove root_profilo è il nome del profilo WebSphere Application Server in cui è installato WebSphere Portal; ad esempio, wp_profile. Passo successivo: Questo passo è stato completato. Continuare con il passo successivo selezionando uno dei seguenti argomenti: v “Migrazione di componenti aggiuntivi” a pagina 36 v “Migrazione della configurazione del controllo accessi restante” v “Verifica delle attività di migrazione” a pagina 67 Migrazione della configurazione del controllo accessi restante Questa sezione illustra le procedure necessarie per migrare configurazioni di controllo accessi specifiche non gestite automaticamente dal processo di migrazione. Migrare manualmente le seguenti configurazioni di controllo accessi: 1. Migrazione di autorizzazioni per il gruppo Tutti gli utenti autenticati del portale e il gruppo Tutti i gruppi di utenti del portale 2. Migrazione di autorizzazioni per le risorse di gestione di WebSphere Portal 5.1.x 3. Migrazione del database di Member Manager utilizzando la riga comandi DB2 4. Migrazione di dati di protezione credenziali 5. Eliminazione di voci delle risorse WebSphere Portal precedenti da Tivoli Access Manager Una volta completata la procedura descritta nella sezione “Utilizzo di script per la riga comandi” a pagina 21, attenersi alle seguenti istruzioni: 28 Migrazione 1. Migrazione di autorizzazioni per il gruppo Tutti gli utenti autenticati del portale e il gruppo Tutti i gruppi di utenti del portale Le autorizzazioni per i gruppi di utenti consentono ai principal di eseguire queste attività: v Modifica di informazioni sul gruppo v Modifica dell’appartenenza al gruppo v Modifica dei diritti di accesso dei membri del gruppo Attenersi alla seguente procedura per migrare le autorizzazioni per i gruppi di utenti: a. Nel sistema WebSphere Portal corrente, utilizzare il portlet Autorizzazioni utente e gruppo, il portlet Autorizzazioni risorsa o l’interfaccia di configurazione XML per assegnare ai principal i ruoli dei gruppi di utenti appropriati. Per ulteriori informazioni, fare riferimento alla guida dei portlet oppure a Interfaccia di configurazione XML. Per assegnare ai principal i ruoli dei gruppi di utenti appropriati utilizzando il portlet Autorizzazioni risorsa, attenersi alla seguente procedura: 1) Accedere al portale utilizzando l’account di amministratore. 2) Aprire il portlet Autorizzazioni risorsa. 3) Selezionare il gruppo di utenti Tipo risorsa. 4) Selezionare l’opzione Tutti gli utenti autenticati del portale ed analizzare le assegnazioni di ruoli esistenti su quel gruppo di utenti. 5) Utilizzare il portlet Autorizzazioni risorsa per creare le stesse assegnazioni ruoli nel nuovo portale. 6) Ripetere questa procedura per Tutti i gruppi di utenti del portale. 2. Migrazione di autorizzazioni per le risorse di gestione di WebSphere Portal 5.1.x Tabella 2. Migrazione di autorizzazioni per WebSphere Portal 5.1.x Pagina di gestione 5.1.x Titolo del portlet di gestione 5.1.x Interfaccia utente del portale Gestione pagine v Gestione pagine v Temi e skin Gestione portlet v Moduli Web v Applicazioni Temi e skin Gestione moduli Web Gestione applicazioni v Portlet Gestione portlet v Servizi Web Configurazione dei servizi Web v Clipping Web Editor Clipping Web Accesso v Utenti e gruppi v Autorizzazioni risorsa Gestione utenti e gruppi Autorizzazioni risorsa v Autorizzazioni utente e gruppo Autorizzazioni utente e gruppo v Protezione credenziali Protezione credenziali Capitolo 1. Migrazione 29 Tabella 2. Migrazione di autorizzazioni per WebSphere Portal 5.1.x (Continua) Pagina di gestione 5.1.x Titolo del portlet di gestione 5.1.x Impostazioni portale Impostazioni globali v Impostazioni globali v Associazione URL Portlet Associazione URL v Nomi univoci personalizzati Gestione nomi univoci personalizzati v Markup supportate Gestione markup v Client supportati v Gestione ricerca Gestione client v Importa XML Gestione della raccolta di ricerca Importa XML Analisi del portale v Utenti abituali v Abilita traccia Contenuto Portale Utenti abituali Abilita traccia Gestione librerie documenti v Gestione librerie documenti Portali virtuali Virtual Portal Manager v Gestione dei portali virtuali Personalizzazione pagina v Layout del contenuto v Aspetto Modifica layout Aspetto portlet v Vincoli Vincoli pagina v Cavi Strumento di collegamento del portlet Proprietà della pagina Proprietà della pagina Organizza Preferiti Organizza Preferiti Accesso Portlet di accesso Modifica profilo Modifica profilo 3. Migrazione del database di Member Manager utilizzando la riga comandi a. Attenersi alla seguente procedura per eseguire la migrazione di un database di DB2 Member Manager: 1) Stabilire una connessione al precedente database di WebSphere Portal utilizzando il seguente comando: db2 connect to DB user utente_db using password_db 2) Utilizzare il seguente comando per esportare le tabelle di Member Manager dal database precedente: db2 export to nomefile.ixf of ixf SELECT * FROM utente_db.tabella nomefile è il nome del file ixf. utente_db è il nome dell’utente del database. tabella è il nome di una delle seguenti tabelle di Member Manager: v WMMDBABVAL v WMMDBACMPV v WMMDBACOMP v WMMDBACVAL v WMMDBADTYP 30 Migrazione v v v v v v v WMMDBADVAL WMMDBAIVAL WMMDBAMTYP WMMDBARVAL WMMDBASVAL WMMDBATR WMMDBATVAL v v v v v v v v WMMDBKEYS WMMDBMBR WMMGRPMBR WMMKEYS WMMLAACMPV WMMLAACOMP WMMLAACVAL WMMLAADTYP v v v v v v v WMMLAADVAL WMMLAAIVAL WMMLAAMTYP WMMLAARVAL WMMLAASVAL WMMLAATR WMMLAATVAL v v v v v v WMMLAEXTID WMMLAKEYS WMMLAMBR WMMMBR WMMMBRREL WMMUSERREG Nota: Per ulteriori informazioni sull’esportazione di dati da un database, consultare EXPORT Command. 3) Facoltativo: utilizzare il seguente comando per ripulire tutte le tabelle dal database di WebSphere Portal corrente se non ci sono dati di Member Manager nel database: db2 DELETE FROM utente_db.tabella tabella utente_db è il nome dell’utente del database. tabella è il nome di una delle tabelle di Member Manager precedentemente elencate. 4) Utilizzare il seguente comando per esportare le tabelle di Member Manager dal database precedente: db2 import from nomefile.ixf of ixf INSERT INTO utente_db.tabella nomefile è il nome del file ixf. Nota: Ogni nomefile deve corrispondere a quelli di cui si è eseguita l’esportazione per la stessa tabella. utente_db è il nome dell’utente del database. tabella è il nome di una delle seguenti tabelle di Member Manager: Capitolo 1. Migrazione 31 v v v v v v v WMMDBABVAL WMMDBACMPV WMMDBACOMP WMMDBACVAL WMMDBADTYP WMMDBADVAL WMMDBAIVAL v v v v v v v v WMMDBAMTYP WMMDBARVAL WMMDBASVAL WMMDBATR WMMDBATVAL WMMDBKEYS WMMDBMBR WMMGRPMBR v v v v v v v WMMKEYS WMMLAACMPV WMMLAACOMP WMMLAACVAL WMMLAADTYP WMMLAADVAL WMMLAAIVAL v v v v v v v v v v v WMMLAAMTYP WMMLAARVAL WMMLAASVAL WMMLAATR WMMLAATVAL WMMLAEXTID WMMLAKEYS WMMLAMBR WMMMBR WMMMBRREL WMMUSERREG Nota: Per ulteriori informazioni sull’esportazione di dati da un database, consultare IMPORT Command. b. Attenersi alla seguente procedura per eseguire la migrazione di un database di Cloudscape Member Manager: 1) Copiare il database di Cloudscape dal server WebSphere Portal precedente ad un’ubicazione sulla stessa macchina del server corrente. Nota: Se il server precedente si trova sulla stessa macchina del server corrente, non occorre eseguire quest’operazione; occorrerà tuttavia arrestare il server precedente, se è attivo. 2) Modificare il file wpconfig_sourceDb.properties in modo che punti al database di Cloudscape del server precedente di cui si è eseguita la copia sul server corrente, ad esempio: 32 Migrazione v source.wmm.DbUrl=jdbc:db2j:C:\\migrationcloudscape\\ cloudscape\\wpsdb v source.wmm.DbUrl=jdbc:db2j:/opt/migrationcloudscape/cloudscape/ wpsdb v source.wmm.DbUrl=jdbc:db2j:/opt/migrationcloudscape/cloudscape/ wpsdb 3) Eseguire l’attività database-transfer-wmm per migrare/trasferire il database di Member Manager dal server precedente al server corrente, ad esempio: v C:\Programmi\IBM\WebSphere\PortalServer\config\WPSconfig.bat database-transfer-wmm v /opt/IBM/WebSphere/PortalServer/config/WPSconfig.sh database-transfer-wmm v /opt/IBM/WebSphere/PortalServer/config/WPSconfig.sh database-transfer-wmm 4. Migrazione di dati di protezione credenziali I segreti delle credenziali esistenti devono essere gestiti diversamente a seconda dell’ambiente: v Protezione predefinita di WebSphere Portal: completare la seguente procedura se si desidera migrare i segreti delle credenziali esistenti al sistema WebSphere Portal corrente. v Implementazione della protezione di altro produttore (Tivoli Access Manager): non è richiesta alcuna procedura supplementare. I segreti delle credenziali esistenti possono essere utilizzati nel sistema WebSphere Portal corrente. Nota: se si decide di non migrare i segreti delle credenziali esistenti, gli utenti devono fornire le informazioni sulle credenziali la prima volta in cui un portlet di Versione 6.0 tenta di utilizzare i dati. La migrazione dei segreti delle credenziali comporta lo spostamento di due tabelle, VAULT_DATA e VAULT_RESOURCES dal database WebSphere Portal precedente al database WebSphere Portal corrente. La definizione di tabella non è stata modificata in WebSphere Portal Versione 6.0, per cui non è necessario modificare i dati. Poiché il database è ora suddiviso in domini di database diversi, anche i dati devono essere suddivisi. Utilizzare un programma di utilità di importazione e esportazione fornito dal server di database per migrare i dati. Gli esempi di seguito riportati illustrano come importare ed esportare le tabelle quando DB2 è il server di database. Utilizzare questo esempio come una guida generale per l’ambiente utilizzato. Attenersi a questa procedura prima che gli utenti abbiano accesso al sistema WebSphere Portal corrente e aggiungano potenzialmente altri dati al sistema. a. Esportare le tabelle dal database WebSphere Portal precedente. 1) Nel server di database WebSphere Portal precedente, avviare il CLP (Command Line Processor, processore riga comandi) DB2 (Windows) o la shell DB2 (Unix). 2) Immettere i seguenti comandi (immettere ciascuna sezione del testo su una riga): connect to dbwps user utentedb using pwutentedb export to C:/temp/vault.res.customization.wp5.ixf of ixf messages C:/temp/vault.res.customization.wp5.msgtxt SELECT DISTINCT VAULT_RESOURC export to C:/temp/vault.res.release.wp5.ixf of ixf messages C:/temp/vault.res.release.wp5.msgtxt SELECT DISTINCT VAULT_RESOURCES.RESOURCE_N export to C:/temp/vault.data.customization.wp5.ixf of ixf messages C:/temp/vault.data.customization.wp5.msgtxt SELECT VAULT_DATA.RESOURCE_N Capitolo 1. Migrazione 33 export to C:/temp/vault.data.release.wp5.ixf of ixf messages C:/temp/vault.data.release.wp5.msgtxt SELECT VAULT_DATA.RESOURCE_NAME, VAULT_DAT disconnect dbwps dove dbwps è il nome database del database WebSphere Portal precedente, utentedb è l’ID utente dell’amministratore di database e pwutentedb è la password per l’ID utente. b. Importare i dati presenti nelle tabelle nel database WebSphere Portal corrente. 1) Se il server di database WebSphere Portal corrente non si trova sulla stessa macchina del server di database WebSphere Portal precedente, copiare i file ixf esportati sulla macchina del server di database WebSphere Portal corrente. 2) Nel server di database WebSphere Portal corrente, avviare il CLP (Command Line Processor, processore riga comandi) DB2 (Windows) o la shell DB2 (Unix). 3) Immettere i seguenti comandi (immettere ciascuna sezione del testo su una riga): connect to dbwps user utentedb using pwutentedb import from C:/temp/vault.res.customization.wp5.ixf of ixf modified by indexschema=customization messages C:/temp/vault.res.customization.wp6 import from C:/temp/vault.res.release.wp5.ixf of ixf modified by indexschema=release messages C:/temp/vault.res.release.wp6.msgtxt INSERT INT import from C:/temp/vault.data.customization.wp5.ixf of ixf modified by indexschema=customization messages C:/temp/vault.data.customization.w import from C:/temp/vault.data.release.wp5.ixf of ixf modified by indexschema=release messages C:/temp/vault.data.release.wp6.msgtxt INSERT I dove dbwps è il nome database del database WebSphere Portal corrente, utentedb è l’ID utente dell’amministratore di database e pwutentedb è la password per l’ID utente. Nota: in determinate condizioni, l’importazione nelle tabelle VAULT_RESOURCES e VAULT_DATA può generare errori che indicano che una riga con lo stesso nome risorsa esiste già. Ignorare questo errore. La tabella VAULT_RESOURCES definisce solo i nomi delle risorse da utilizzare nella protezione credenziali. Se i nomi esistono già, non esiste alcuna necessità di ridefinirli. Lo stesso concetto vale per la tabella VAULT_DATA. Le credenziali già memorizzate nella tabella non devono essere ridefinite. Di seguito viene riportato un esempio di questo tipo di errore: SQL0803N One or more values in the INSERT statement, UPDATE statement, or foreign key update caused by a DELETE statement are not valid because the primary key, unique constraint or unique index identified by "1" constrains table "SCHEMA_NAME.VAULT_RESOURCES or VAULT_DATA" from having duplicate rows for those columns. SQLSTATE=23505 4) Immettere i seguenti comandi: select USER_DN, RESOURCE_NAME from RELEASE.VAULT_DATA vd1 where EXISTS (SELECT * FROM RELEASE.VAULT_DATA vd2 WHERE LOWER(vd1.USER_DN) = LOWER(vd2.USER_DN) and vd1.RESOURCE_NAME = vd2.RESOURCE_NAME and vd1.USER_DN < vd2.USER_DN) select USER_DN, RESOURCE_NAME from CUSTOMIZATION.VAULT_DATA vd1 where EXISTS 34 Migrazione (SELECT * FROM CUSTOMIZATION.VAULT_DATA vd2 WHERE LOWER(vd1.USER_DN) = LOWER(vd2.USER_DN) and vd1.RESOURCE_NAME = vd2.RESOURCE_NAME and vd1.USER_DN < vd2.USER_DN) Qualsiasi valore restituito da questi comandi mostra un potenziale conflitto di DN utente dove una conversione in caratteri minuscoli non può essere completata correttamente. Per queste voci occorrerà controllare il corrispondente DN utente e le righe duplicate dovranno essere rimosse manualmente. Eseguire nuovamente i comandi sopra indicati fino a quando non verrà restituito alcun valore. Se i comandi sopra indicati non restituiscono alcun valore, immettere i seguenti comandi per aggiornare i campi DN utente alla stringa in caratteri minuscoli: UPDATE RELEASE.VAULT_DATA SET USER_DN = LOWER(USER_DN) UPDATE CUSTOMIZATION.VAULT_DATA SET USER_DN = LOWER(USER_DN) 5) Immettere il seguente comando: disconnect wpsdb dove dbwps è il nome database del database WebSphere Portal corrente. c. Verificare che il valore system.dn in VaultService per la versione corrente di WebSphere Portal sia impostato sullo stesso valore utilizzato nel sistema WebSphere Portal precedente. Questo dn viene utilizzato per memorizzare le credenziali del sistema (condivise). Se il valore è diverso, la protezione non restituisce i segreti delle credenziali per gli slot condivisi. 5. Eliminazione di voci delle risorse WebSphere Portal precedenti da Tivoli Access Manager Se Tivoli Access Manager è stato utilizzato con la versione precedente di WebSphere Portal, potrebbe essere necessario eliminare le voci delle risorse obsolete ancora presenti nello spazio oggetti di Tivoli Access Manager. Se si utilizza lo stesso sistema Tivoli Access Manager utilizzato con la versione precedente di WebSphere Portal, è necessario completare questa procedura. Questa procedura non è necessaria se si utilizzano sistemi Tivoli Access Manager diversi per la versione precedente di WebSphere Portal e la versione corrente di WebSphere Portal. Importante: non eseguire questa procedura se si utilizza ancora la versione precedente di WebSphere Portal. a. Nel sistema WebSphere Portal precedente, aprire il file externalaccesscontrolservice.properties e determinare il valore per root_pd. b. Nel sistema Tivoli Access Manager, andare alla riga comandi pdadmin e immettere il seguente comando per eliminare le voci dello spazio oggetti corrispondenti alle risorse della versione precedente di WebSphere Portal: pdadmin> delete objectspaces root_pd*. a. Nel sistema Tivoli Access Manager, andare alla riga comandi pdadmin e immettere il seguente comando per eliminare gli ACL associati alle risorse della versione precedente di WebSphere Portal: pdadmin> acl delete nome_acl. Informazioni correlate v “Migrazione delle configurazioni di WebSphere Portal” a pagina 20 Capitolo 1. Migrazione 35 v Risoluzione dei problemi di migrazione Migrazione di componenti aggiuntivi Questo argomento fornisce le informazioni su come migrare i componenti aggiuntivi che possono far parte del proprio ambiente. Per migrare individualmente risorse in un ambiente di sviluppo, selezionare i passi successivi in funzione dello scenario di migrazione: Document Manager: migrazione da 5.0.x a 6.0 Utilizzare la procedura di seguito riportata per migrare Document Manager da Portal versione 5.0.x a Portal versione 6.0. Prima di migrare, è necessario applicare la patch di correzione per la migrazione a Portal 5.0.x. La patch è disponibile in APAR PK16482. Inoltre, è necessario sincronizzare le impostazioni globali di accesso di Document Manager. Le impostazioni globali di accesso per l’eredità della libreria documenti potrebbero essere diverse fra i server di origine e quelli di destinazione. Poiché l’ambito delle impostazioni migrate non include le impostazioni globali, è necessario sincronizzare le impostazioni fra i server di origine e di destinazione in modo che il controllo accessi delle librerie documenti resti lo stesso dopo la migrazione. Per la migrazione 5.0.x, anche tutti i ruoli di accesso sulle risorse virtuali WPCP sul server di origine 5.0 devono essere impostati sulla root del contenuto del server di destinazione 6.0. Quando si esegue la migrazione. le impostazioni di accesso del portale per la libreria documenti predefinita, ad esempio i blocchi, l’attività del flusso di lavoro e le versioni, non vengono importate nel server 6.0. È necessario impostare manualmente le impostazioni di blocchi, flusso di lavoro e versione per la libreria documenti predefinita di destinazione. Nota: Quando si esegue la migrazione di Document Manager da Portal versione 5.0.x a Portal versione 6.0, tutte le librerie documenti vengono migrate contemporaneamente. Verificare che il server 5.0.x stia eseguendo una versione supportata di Portal per la migrazione alla versione 6.0. Le versioni di Portal supportate sono elencate in “Pianificazione” a pagina 1. 1. Richiesto: Assicurarsi di aver completato le procedure fornite in “Preparazione all’esecuzione delle attività di migrazione” a pagina 16 e “Migrazione delle configurazioni di WebSphere Portal” a pagina 20. Il passo 1 deve essere completato prima di continuare il processo di migrazione di Document Manager. La migrazione dei dati di Document Manager senza eseguire questo passo non è supportata. 2. Aggiornare il file root_server_portale/jcr/migration/conf/pdm50_conf.xml sul sistema Portal 6.0. Verificare che le seguenti proprietà nella sezione <init> siano impostate come specificato, modificandole se necessario: v init – MigDirSource: la directory di migrazione per i dati esportati. Questa directory verrà utilizzata per l’esportazione e la conversione da 5.0.x. Assicurarsi che la directory sia vuota. Notare che questa directory si trova sul server di destinazione (6.0). 36 Migrazione 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. – MigDirTarget: la directory di migrazione si trova sul server di destinazione (6.0). Questa directory sarà utilizzata per l’importazione in 6.0. Assicurarsi che la directory sia vuota e diversa da MigDirSource. – Database50: impostare sul tipo di server di database nel server 5.0x (ad esempio, db2, cloudscape, oracle o sqlserver). – SourceServerPort: il nome host e la porta per il server 5.1.x. Per impostazione predefinita, la porta del server 5.0.x è 9081. – TargetServerPort: il nome host e la porta per il server 6.0. Per impostazione predefinita, la porta del server 6.0 è 10038. – ExportUserId: impostare questo valore sull’ID utente dell’amministratore di Portal 5.0.x. – ExportPassword: modificare questo valore con la password corretta per l’amministratore 5.0.x. – ImportUserId: impostare questo valore sull’ID utente dell’amministratore Portal 6.0. – ImportPassword: modificare questo valore con la password corretta per l’amministratore 6.0. – IncludeVersion: modificare in true per migrare le versioni dei documenti. Copiare root_server_portale/shared/app/pcm.jar dal sistema Portal 5.0 in root_server_portale/jcr/migration/lib sul sistema Portal 6.0. Modificare il file jcrmig.properties nella directory root_server_portale/ migration/components/jcr. Modificare la proprietà appServerDir per specificare il percorso di WebSphere Application Server. Avviare entrambi i server Portal 5.0.x e 6.0. Eseguire WPmigrate.bat/sh migrate-pdm-export-50x. a. Verificare che il passo di migrazione sia stato completato senza errori. Se si sono verificati errori, esaminare i log di Portal 5.0 per ottenere informazioni diagnostiche estese. b. Verificare che i dati siano stati inseriti correttamente nella directory di esportazione. Eseguire WPmigrate.bat/sh migrate-pdm-convert-50x. a. Verificare che il passo di migrazione sia stato completato senza errori. b. Verificare che i dati siano stati inseriti correttamente nella directory di output della conversione. Eseguire WPmigrate.bat/sh migrate-pdm-transform-50x. a. Verificare che il passo di migrazione sia stato completato senza errori. b. Verificare che i dati siano stati inseriti correttamente nella directory di output della trasformazione. Eseguire WPmigrate.bat/sh migrate-pdm-import-50x. a. Verificare che il passo di migrazione sia stato completato senza errori. Se si sono verificati errori, esaminare i log di Portal 6.0 per ottenere informazioni diagnostiche estese. La migrazione di Document Manager da Portal versione 5.0.x a Portal versione 6.0 non migra le bozze o le attività ma solo i documenti approvati o conclusi. Document Manager: migrazione da 5.1.x a 6.0 Utilizzare la procedura di seguito riportata per migrare Document Manager da Portal versione 5.1.x a Portal versione 6.0. Capitolo 1. Migrazione 37 Prima di eseguire la migrazione, sincronizzare le impostazioni globali di accesso di Document Manager. Le impostazioni globali di accesso per l’eredità della libreria documenti potrebbero essere diverse fra i server di origine e quelli di destinazione. Poiché l’ambito delle impostazioni migrate non include le impostazioni globali, è necessario sincronizzare le impostazioni fra i server di origine e di destinazione in modo che il controllo accessi delle librerie documenti resti lo stesso dopo la migrazione. Per la migrazione 5.1.x, anche tutti i ruoli di accesso sulla risorsa virtuale ICM_CONTENT_REPOSITORY sul server di origine 5.1 devono essere impostati sulla root del contenuto del server di destinazione 6.0. Quando si esegue la migrazione. le impostazioni di accesso del portale per la libreria documenti predefinita, ad esempio i blocchi, l’attività del flusso di lavoro e le versioni, non vengono importate nel server 6.0. È necessario impostare manualmente le impostazioni di blocchi, flusso di lavoro e versione per la libreria documenti predefinita di destinazione. Verificare che il server 5.1.x stia eseguendo una versione supportata di Portal per la migrazione alla versione 6.0. Le versioni di Portal supportate sono elencate in “Pianificazione” a pagina 1. 1. Richiesto: Assicurarsi di aver completato le procedure fornite in “Preparazione all’esecuzione delle attività di migrazione” a pagina 16 e “Migrazione delle configurazioni di WebSphere Portal” a pagina 20. Il passo 1 deve essere completato prima di continuare il processo di migrazione di Document Manager. La migrazione dei dati di Document Manager senza eseguire questo passo non è supportata. 2. Configurare Document Transfer Tool sul server 5.1.0.x di WebSphere Portal nel seguente modo: a. Installare PK18903. b. Installare root_server_portale/jcr/installableApps/icmjcr.ear su WebSphere Portal, oppure sul cluster di Portal in un ambiente con cluster, utilizzando la console di gestione. c. In un ambiente con cluster, aggiornare il plugin del server Web e riavviare il server Web. d. Riavviare WebSphere Portal oppure il cluster di Portal. 3. Creare una directory di esportazione vuota sul sistema 5.1.x. Ad esempio, c:\export\. Condividere questa directory con il sistema 6.0 (la condivisione può essere realizzata con i comandi net use o NFS mount, ecc.). Questa directory di esportazione sarà utilizzata per la proprietà MigDirSource, descritta successivamente. 4. Aggiornare il file root_server_portale/jcr/migration/conf/pdm_conf.xml sul sistema Portal 6.0. Verificare che le seguenti proprietà nella sezione <init> siano impostate come specificato, modificandole se necessario: v init – MigDirSource: la directory di migrazione si trova sul server di origine (5.1.x). Questa directory verrà utilizzata per l’esportazione da 5.1.x. Assicurarsi che la directory sia vuota e condivisa con il server 6.0. – MigDirSourceShared: la directory condivisa sul server di destinazione (6.0). Le attività successive all’esportazione richiedono di accedere ai dati esportati dal server di destinazione (6.0). Il server di destinazione deve poter indirizzare la directory di origine, altrimenti i dati esportati devono essere copiati nella directory locale del server di destinazione. Se la directory di origine è condivisa, questa proprietà è la directory di origine, 38 Migrazione così come appare sul server di destinazione (6.0). Se i dati esportati sono copiati sul server di destinazione, questa proprietà è la directory locale in cui sono memorizzati i dati esportati. – MigDirTarget: la directory di migrazione sul server di destinazione (6.0). Questa directory sarà utilizzata per l’importazione in 6.0. Assicurarsi che la directory sia vuota e diversa da MigDirSource. – SourceServerPort: il nome host e la porta per il server 5.1.x. Per impostazione predefinita, la porta del server 5.1.x è 9081. – TargetServerPort: il nome host e la porta per il server 6.0. Per impostazione predefinita, la porta del server 6.0 è 10038. – DocLib: l’elenco di librerie documenti da migrare, separate da virgole (ad esempio, ″Document Manager″ o ″Document Manager, MyLib″). – ExportUserId: impostare questo valore sull’ID utente dell’amministratore di Portal 5.1.x. Se è abilitata la sicurezza LDAP, deve essere un DN completo. – ExportPassword: modificare questo valore con la password corretta per l’amministratore 6.0. – ImportUserId: impostare questo valore sull’ID utente dell’amministratore Portal 6.0. Se è abilitata la sicurezza LDAP, deve essere un DN completo. – ImportPassword: modificare questo valore con la password corretta per l’amministratore 6.0. – IncludeWorkflow: modificarlo in true per migrare le informazioni del flusso di lavoro, incluso le bozze inoltrate. – IncludeVersion: modificare in true per migrare le versioni dei documenti. – AddWorkspace: spazi di lavoro aggiuntivi separati da virgole (se più di uno) da aggiungere per la migrazione. 5. Modificare il file jcrmig.properties nella directory root_server_portale/ migration/components/jcr. Modificare la proprietà appServerDir per specificare il percorso di WebSphere Application Server sul server di destinazione (6.0). 6. Avviare entrambi i server Portal 5.1.x e 6.0. 7. Assicurarsi di essere nella directory root_server_portale/migration/, quindi eseguire WPmigrate.bat/sh migrate-pdm-export-51x. a. Verificare che il passo di migrazione sia stato completato senza errori. Se si sono verificati errori, esaminare i log di Portal 5.1 per ottenere informazioni diagnostiche estese. b. Verificare che i dati siano stati inseriti correttamente nelle directory di esportazione. 8. Eseguire WPmigrate.bat/sh migrate-pdm-transform. a. Verificare che il passo di migrazione sia stato completato senza errori. b. Verificare che i dati siano stati inseriti correttamente nelle directory di importazione. 9. Eseguire WPmigrate.bat/sh migrate-pdm-import. a. Verificare che il passo di migrazione sia stato completato senza errori. Se si sono verificati errori, esaminare i log di Portal 6.0 per ottenere informazioni diagnostiche estese. Personalization: migrazione da 5.0 a 6.0 Questa attività fornisce informazioni dettagliate per la migrazione del database Personalization 5.0 alla Versione 6.0. Capitolo 1. Migrazione 39 Utilizzare la procedura di seguito riportata per migrare il database Personalization 5.0 alla Versione 6.0: 1. Assicurarsi di aver completato le procedure fornite in “Preparazione all’esecuzione delle attività di migrazione” a pagina 16 e “Migrazione delle configurazioni di WebSphere Portal” a pagina 20. 2. Assicurarsi che JDBC possa accedere a Personalization 5.0. 3. Aggiornare il file root_server_portale/jcr/migration/conf/pzn_50_conf.xml. Verificare che i seguenti parametri siano impostati come specificato, e modificarli se necessario: v Parametri di inizializzazione: – TargetServerPort: il nome host e la porta su cui è in esecuzione WebSphere Portal sulla macchina della versione 6.0. – TargetRepositoryUserId: l’ID utente utilizzato per connettersi al repository JCR della versione 6.0. Se è abilitata la sicurezza LDAP, deve essere un DN completo. – TargetRepositoryPassword: la password utilizzata per connettersi al repository JCR della versione 6.0. – TargetWorkspace: il nome dello spazio di lavoro che conterrà i dati della versione 6.0. A meno che Versione 6.0 Personalization non sia stato personalizzato per utilizzare uno spazio di lavoro diverso, deve essere sempre RULESWORKSPACE. – SourceData: il percorso del file system locale in cui saranno salvati i dati esportati. Questo percorso deve fare riferimento ad una directory esistente e vuota. – ImportNode: il nome del nodo in cui saranno memorizzati i contenuti di ciascun progetto. Se impostato, deve esistere prima dell’esecuzione. Se non impostato, il valore predefinito è il nome del progetto importato. – ProjectList: l’elenco separato da virgole dei progetti da importare. Se non impostato, saranno importati tutti i progetti. – DBUserId: l’ID utente utilizzato per connettersi al database 5.0. – DBPassword: la password utilizzata per connettersi al database 5.0. – DBName: il nome del database 5.0. – DBDriver: il driver JDBC utilizzato per connettersi al database 5.0. – DBHost: il nome host della macchina che contiene il database 5.0 (non utilizzato da tutti i driver). – DBPort: la porta utilizzata per connettersi al server di database 5.0 (non utilizzata da tutti i driver). – IncludeVersion: specifica se migrare le versioni di Personalization, se ne esistono. 4. Impostare il parametro jdbcClasspath nel file root_server_portale/migration/ components/jcr/jcrmig.properties sul percorso classi richiesto per caricare il DBDriver specificato nel passo precedente. 5. Avviare i server WebSphere Portal 5.0.x e 6.0. v Immettere il seguente comando: – UNIX:./startServer.sh WebSphere_Portal – Windows: startServer.bat WebSphere_Portal – i5/OS: startServer WebSphere_Portal -profileName root_profilo dove root_profilo è il nome del profilo WebSphere Application Server in cui è installato WebSphere Portal; ad esempio, wp_profile. 40 Migrazione v Solo per i5/OS su 5.0.x: – startServer WebSphere_Portal -instance nome_istanza dove nome_instanza è il nome dell’istanza WebSphere Application Server in cui è installato WebSphere Portal 6. Assicurarsi di essere nella directory portal_server_root/migration/ ed eseguire l’attività WPmigrate.bat/sh migrate-pzn-50x. Personalization: migrazione da 5.1 a 6.0 Questa attività fornisce informazioni dettagliate per la migrazione di Portal Personalization alla versione corrente di IBM WebSphere Portal. Utilizzare la procedura di seguito riportata per migrare Personalization da una versione precedente di WebSphere Portal alla versione corrente: 1. Assicurarsi di aver completato le procedure fornite in “Preparazione all’esecuzione delle attività di migrazione” a pagina 16 e “Migrazione delle configurazioni di WebSphere Portal” a pagina 20. 2. Configurare Document Transfer Tool sulla versione 5.1.x di WebSphere Portal: a. Installare PK18903. b. Installare root_server_portale/jcr/installableApps/icmjcr.ear su WebSphere Portal, oppure sul cluster di WebSphere Portal in un ambiente con cluster, utilizzando la Console di gestione. c. In un ambiente con cluster, aggiornare il plugin del server Web e riavviare quindi il server Web. d. Riavviare WebSphere Portal oppure il cluster di WebSphere Portal. 3. Aggiornare il file root_server_portale/jcr/migration/conf/pzn_conf.xml. Verificare che i seguenti parametri siano impostati come specificato, e modificarli se necessario: v Parametri di inizializzazione: – SourceServerPort: il nome host e la porta su cui è in esecuzione WebSphere Portal sulla macchina della versione 5.1. – TargetServerPort: il nome host e la porta su cui è in esecuzione WebSphere Portal sulla macchina della versione 6.0. – ExportNode: il percorso del nodo da esportare. – SourceExportData: la directory sulla macchina della versione 5.1 in cui saranno salvati i dati esportati. Questo percorso deve fare riferimento ad una directory esistente e vuota ed essere condiviso con la macchina della versione 6.0. – TargetExportData: il percorso sulla macchina della versione 6.0 utilizzato per accedere alla directory SourceExportData. – TempData: una directory esistente e vuota sulla macchina della versione 6.0. Questa directory sarà utilizzata per memorizzare i dati temporanei. – SourceRepositoryUserId: l’ID utente utilizzato per connettersi al repository JCR della versione 5.1. Se è abilitata la sicurezza LDAP, deve essere un DN completo. – SourceRepositoryPassword: la password utilizzata per connettersi al repository JCR della versione 5.1. – SourceWorkspace: il nome dello spazio di lavoro che contiene i dati della versione 5.1. A meno che Personalization della Versione 5.1 non sia stato personalizzato per utilizzare uno spazio di lavoro diverso, deve essere sempre ROOTWORKSPACE. Capitolo 1. Migrazione 41 – TargetRepositoryUserId: l’ID utente utilizzato per connettersi al repository JCR della versione 6.0. Se è abilitata la sicurezza LDAP, deve essere un DN completo. – TargetRepositoryPassword: la password utilizzata per la connessione al repository JCR Versione 6.0. – TargetWorkspace: il nome dello spazio di lavoro che contiene i dati Versione 6.0. A meno che Personalization Versione 6.0 non sia stato personalizzato per utilizzare uno spazio di lavoro diverso, deve essere sempre RULESWORKSPACE. – IncludeVersion: specifica se migrare le versioni di Personalization, se ne esistono. 4. Avviare i server WebSphere Portal 5.1.x e 6.0. v Immettere il seguente comando: – UNIX:./startServer.sh WebSphere_Portal – Windows: startServer.bat WebSphere_Portal – i5/OS: startServer WebSphere_Portal -profileName root_profilo dove root_profilo è il nome del profilo WebSphere Application Server in cui è installato WebSphere Portal; ad esempio, wp_profile. v Solo per i5/OS su 5.1.x: – startServer WebSphere_Portal -instance nome_istanza dove nome_istanza è il nome dell’istanza WebSphere Application Server in cui è installato WebSphere Portal 5. Assicurarsi di essere nella directory root_server_portale/migration/ ed eseguire l’attività WPmigrate.bat/sh migrate-pzn-51x. Personalization: migrazione dei dati esportati da 5.1 a 6.0 Questa attività fornisce informazioni dettagliate per la migrazione dei dati di Personalization esportati alla versione corrente di WebSphere Portal. Utilizzare la procedura di seguito riportata per migrare i dati di Personalization esportati dalla versione 5.1 di WebSphere Portal alla versione corrente: 1. Assicurarsi di aver completato le procedure fornite in “Preparazione all’esecuzione delle attività di migrazione” a pagina 16 e “Migrazione delle configurazioni di WebSphere Portal” a pagina 20. 2. Copiare i dati 5.1 esportati nella macchina WebSphere Portal Versione 6.0. 3. Aggiornare il file root_server_portale/jcr/migration/conf/pzn_sv_conf.xml. Verificare che i seguenti parametri siano impostati come specificato, e modificarli se necessario: v Parametri di inizializzazione: – ExportData: la directory che contiene i dati esportati della versione 5.1. – TempData: una directory esistente e vuota. Questa directory sarà utilizzata per memorizzare i dati temporanei. – MigratedData: la directory che conterrà i dati della versione 6.0. Questo percorso deve fare riferimento ad una directory esistente e vuota. – SourceWorkspace: il nome dello spazio di lavoro che contiene i dati della Versione 5.1. – TargetWorkspace: il nome dello spazio di lavoro che conterrà i dati della Versione 6.0. 4. Eseguire l’attività migrate-pzn-svData-transform-51x. 42 Migrazione Migrazione di Web Content Management Questi argomenti descrivono le modalità di migrazione dei dati di Web Content Management e dei portlet di rendering alla versione corrente di WebSphere Portal. Panoramica della migrazione di Web Content Management Questo argomento contiene informazioni sui processi interessati nella migrazione dei dati e dei portlet di IBM Workplace Web Content Management. La migrazione a Web Content Management viene eseguita come parte del processo di migrazione generale a IBM WebSphere Portal. Per ulteriori informazioni, consultare Capitolo 1, “Migrazione”, a pagina 1. Percorsi di migrazione È possibile migrare solo i dati e i portlet di Web Content Management da: v IBM Workplace Web Content Management versione 2.5 e 2.6. v WebSphere Portal versione 5.1. Per migrare da versioni precedenti di Web Content Management, è necessario prima migrare a IBM Workplace Web Content Management versione 2.5 o 2.6 oppure WebSphere Portal versione 5.1. Per ulteriori informazioni su questi rilasci del prodotto, fare riferimento al Centro informazioni. Non è possibile migrare dati da un sistema Web Content Management che utilizza IBM Content Manager come repository di dati. Sarà necessario modificare il repository sul vecchio sistema in Cloudscape, DB2, Oracle o Microsoft SQL Server 2000 con l’attività di configurazione repository. Per ulteriori informazioni fare riferimento a WebSphere Portal 5.1 Information Center. Processo di migrazione di Web Content Management 1. Migrare ogni server WebSphere Portal utilizzato nel vecchio sistema di contenuto Web. Per ulteriori informazioni, consultare Capitolo 1, “Migrazione”, a pagina 1. 2. Migrare i dati di contenuto Web da un singolo sistema di contenuto Web contenente i dati più recenti ad un singolo server sul nuovo sistema. Normalmente si tratta di un sistema di sviluppo. Se si utilizzano server di sviluppo decentrati, è necessario aggregare tutti i dati correnti su un solo sistema utilizzando il syndication e poi migrare i dati da questo sistema. Per ulteriori informazioni, consultare “Migrazione di un sistema di contenuto Web primario”. 3. Eseguire il syndication dei dati migrati su tutti gli altri server nel nuovo sistema di contenuto Web. Per ulteriori informazioni, consultare Syndication. 4. Configurare tutti i portlet di sviluppo che utilizzano i dati migrati. Per ulteriori informazioni, consultare Configurazione del portlet di sviluppo. 5. Migrare i portlet di rendering ed i dati utente su tutti gli altri server nel sistema di contenuto Web. Per ulteriori informazioni, consultare “Migrazione di un sistema di contenuto Web secondario” a pagina 50. 6. Abilitare un cluster, se richiesto. Per ulteriori informazioni, consultare Cluster e WebSphere Portal. Migrazione di un sistema di contenuto Web primario Queste attività forniscono informazioni dettagliate utilizzate per migrare un sistema primario Web Content Management. Normalmente si tratta di un sistema di sviluppo. Se si utilizzano server di sviluppo decentrati, è necessario aggregare Capitolo 1. Migrazione 43 tutti i dati correnti su un solo sistema utilizzando il syndication e poi migrare i dati da questo sistema. La migrazione primaria migrerà i dati, i portlet di rendering e le informazioni sul profilo utenti. Installazione dello strumento di migrazione del contenuto Web: Prima di migrare un sistema di contenuto Web, occorre installare lo strumenti di migrazione del contenuto Web. Eseguire l’attività WPSconfig. {sh | bat} configure-wcm-migration dalla directory root_server_portale/config del nuovo sistema. v Windows: WPSconfig.bat configure-wcm-migration -DWasUserId=nomeutente -DWasPassword=password v UNIX: ./WPSconfig.sh configure-wcm-migration -DWasUserId=nomeutente -DWasPassword=password v i5/OS: WPSconfig.sh -profileName root_profilo configure-wcm-migration -DWasUserId=nomeutente -DWasPassword=password doveroot_profilo è il nome del profilo IBM WebSphere Application Server dove è installato IBM WebSphere Portal. Ad esempio, wp_profile. L’utente specificato nel comando deve essere un amministratore di WebSphere Application Server. Migrazione dei dati di contenuto Web: Quando si migra un sistema primario, occorre prima migrare i vecchi dati di contenuto Web da un singolo sistema di contenuto Web. Normalmente si tratta di un sistema di sviluppo. Se si utilizzano server di sviluppo decentrati, sarà necessario aggregare tutti i dati correnti su un singolo sistema utilizzando il syndication e poi migrare i dati da questo sistema. Nota: Prima di migrare i dati di contenuto Web: v Assicurarsi di avere completato la migrazione del prodotto IBM WebSphere Portal al nuovo sistema. Le pagine di contenuto Web ed i portlet di rendering che erano presenti sul vecchio sistema vengono migrati al nuovo sistema ma sono disabilitati fino a quando non si completa la migrazione successiva dei dati di contenuto Web. v Prima di migrare i dati di contenuto Web, occorre eseguire i seguenti strumenti sul vecchio sistema e risolvere gli eventuali problemi: – Programma di verifica riferimento – Programma di verifica del sito – Programma di verifica risorse – Fixer del membro Per informazioni fare riferimento a WebSphere Portal 5.1 Centro informazioni. v La migrazione di notevoli quantità di dati richiederà molto tempo. Accertarsi di pianificare l’esecuzione della migrazione in un orario che non coincida con quello di utilizzo massimo. v I file protetti da password non sono supportati nei dati di contenuto Web. Se si hanno delle risorse contenenti dei file protetti da password che si intende migrare da una versione precedente di IBM Workplace Web Content Management, occorre rimuovere la protezione con password sulla 44 Migrazione risorsa prima di eseguirne la migrazione. Se non si rimuove la protezione con password, la migrazione avrà esito negativo. v Eventuali componenti di Personalization che non fanno riferimento ad una localizzazione contenuto o ad una regola di Personalization devono essere eliminati prima della migrazione dei dati. 1. Copiare la cartella root_server_portale/wcm/config/ dal vecchio sistema a una cartella di migrazione temporanea nel nuovo sistema. Non sovrascrivere root_server_portale/wcm/config/ nel nuovo sistema. 2. A seconda del repository di dati utilizzato nel vecchio sistema, sarà necessario copiare i seguenti file dal vecchio sistema alla cartella root_server_portale/ wcm/migration/exporter/lib nel nuovo sistema. Essi normalmente saranno: v IBM Cloudscape: db2j.jar v IBM DB2 Universal Database Enterprise Server Edition: db2jcc.jar, db2jcc_license_cu.jar/db2jcc_license_cisuz.jar v Oracle Enterprise Edition: classes12.jar v Microsoft SQL Server Enterprise Edition: mssqlserver.jar, msbase.jar, msutil.jar 3. Aggiornare root_server_portale/wcm/migration/exporter/ classpath.properties aggiungendo i nomi dei file copiati al passo 2 al valore della proprietà exporter.classpath. 4. Se si sta eseguendo la migrazione da un repository di DB2, occorrerà modificare i seguenti file che si trovano nella cartella di /wcm/config/ creata al passo 1: v aptrixjpe.properties: accertarsi che jdbc.url=jdbc:db2://<nome host db2>:<numero porta>/wcmdb sia configurato per puntare al database del vecchio sistema ed accertarsi che non si siano spazi prima o dopo l’URL. v connect.cfg: accertarsi che <jdbc:db2://<nome host db2>:<numero porta>/wcmdb driver="com.ibm.db2.jcc.DB2Driver" /> Nota: Il numero di porta per DB2 sul nuovo sistema può essere trovato sotto %systemroot%/system32/drivers/etc/services sui sistemi Windows o /etc/services sui sistemi UNIX. 5. Se si esegue la migrazione da un repository di Cloudscape integrato, arrestare il server del portale sul vecchio sistema e copiare quindi questo database sul nuovo sistema prima di eseguire la migrazione di Web Content Management. Occorrerà modificare i seguenti file che si trovano nella cartella /wcm/config/ creata al passo 1: v aptrixjpe.properties: accertarsi che jdbc.url=jdbc:db2j:<percorso_a_database> sia configurato per puntare all’ubicazione del database di Cloudscape sul nuovo sistema ed accertarsi che non ci siano spazi prima o dopo l’URL. v connect.cfg: assicurarsi che <jdbc:db2j:<percorso_a_database> driver="com.ibm.db2j.jdbc.DB2jDriver" /> 6. Aggiornare il file root_server_portale/wcm/migration/config/ migration.properties nel nuovo sistema. Verificare che i seguenti parametri siano impostati come specificato, e modificarli se necessario: v export.path: il percorso del file system locale in cui saranno salvati i dati esportati. v import.path: la directory nel file system locale in cui vengono salvati i dati trasformati. Capitolo 1. Migrazione 45 v summary.path: il percorso del file system locale in cui saranno creati i file di configurazione di riepilogo. Questi file saranno utilizzati quando si migra a un sistema secondario. v legacy.config.path: il percorso del file system locale in cui si trova la vecchia configurazione di Web Content Management. Vedere il passo 1. v import.servlet.url: l’URL del servlet di importazione che viene eseguito nel nuovo sistema. Sostituire hostlocale con il nome host adeguato per il nuovo sistema. v import.library.name: il nome della libreria creata durante l’importazione. v import.library.locale: le impostazioni internazionali ISO della libreria creata durante l’importazione. Questo valore deve corrispondere a quello dei dati in fase di migrazione. E’ importante che questo valore sia impostato accuratamente per consentire un corretto funzionamento della funzione di ricerca nel sito importato. Consultare ISO-639 (http://www.ics.uci.edu/ pub/ietf/http/related/iso639.txt) e ISO-3166 (http://www.chemie.fuberlin.de/diverse/doc/ISO_3166.html) per ulteriori informazioni. 7. Aumentare il valore di timeout Ciclo di vita totale della transazione del nuovo server WebSphere Portal a 1200 secondi tramite la console di gestione di WebSphere Application Server. Andare a Application Server → server → Servizi container → Servizio transazioni. Consultare il centro informazioni di WebSphere Application Server per ulteriori informazioni. Annotare il valore del timeout Ciclo di vita totale della transazione in modo da poterlo ripristinare al passo 10. 8. Riavviare il server delle applicazioni del portale. 9. Eseguire l’attività wcmmigrate all-data dalla directory root_server_portale/ wcm/migration del nuovo sistema. Importante: Prima di eseguire l’attività wcmmigrate, accertarsi che il server del portale sul nuovo sistema sia in esecuzione. v Windows: wcmmigrate.bat -user username -password password all-data v UNIX: ./wcmmigrate.sh -user username -password password all-data v i5/OS: wcmmigrate.sh -user username -password password all-data L’utente specificato nel comando deve essere un amministratore di WebSphere Portal. 10. Verificare la migrazione esaminando la relativa console. Il messaggio ″comando riuscito″ viene visualizzato in seguito a una migrazione riuscita. Se al termine viene visualizzato il messaggio ″comando non riuscito″ sarà necessario esaminare i passaggi precedenti. Per ulteriori informazioni, consultare “Risoluzione dei problemi di migrazione a Web Content Management” a pagina 54. Nota: Il numero totale di elementi esportati, trasformati ed importati potrebbe non essere uguale, poiché alcuni elementi verranno uniti ed altri elementi verranno aggiunti durante il processo di migrazione. 11. Ripristinare l’impostazione timeout Ciclo di vita totale della transazione all’impostazione originaria che era stata modificata al passo 7. 12. Riavviare il server delle applicazioni del portale. 13. Controllare la configurazione della libreria creata quando sono stati migrati i dati ed apportare le modifiche necessarie. Occorrerà ad esempio abilitare l’accesso utente a questa libreria aggiungendo gli utenti ed i gruppi a ogni ruolo di libreria. Per ulteriori informazioni sulla configurazione di una libreria di contenuto Web, consultare Gestione delle librerie. 46 Migrazione 14. Eseguire il syndication dei dati migrati su tutti gli altri server nel nuovo sistema di contenuto Web. Per ulteriori informazioni, consultare Syndication. Migrazione dei profili utente in corso: Dopo la migrazione dei dati primari, occorre aggiornare gli utenti del portale perché utilizzino i dati migrati. Nota: Occorre migrare Member Manager prima di migrare i profili utente. Per ulteriori informazioni, consultare “Migrazione della configurazione del controllo accessi restante” a pagina 28. 1. Se si stanno migrando gli utenti su un sistema primario, andare al passo 3. Se si stanno migrando gli utenti su un sistema secondario, copiare i file di configurazione di riepilogo creati quando si è migrato il sistema primario ad una cartella sul sistema secondario. Consultare summary.path nella sezione relativa alla migrazione dei dati topic. 2. Aggiornare il file root_server_portale/wcm/migration/config/ migration.properties. Verificare che i seguenti parametri siano impostati come specificato, e modificarli se necessario: v summary.path: il percorso sul file system locale dove sono stati copiati i vecchi file di configurazione di riepilogo di IBM Workplace Web Content Management nel passo 1. 3. Se il server LDAP contiene più di 200 utenti, occorre attenersi alla seguente procedura. Altrimenti, procedere al passo 4. a. Arrestare il server IBM WebSphere Portal. b. Creare una copia di backup di root_server_portale/wmm/wmm.xml denominata wmm.xml.bak. Nota: Se si utilizza i5/OS, wmm.xml si trova in root_server_portale. c. Aprire root_server_portale/wmm/wmm.xml e modificare le seguenti impostazioni: v Modificare maximumSearchResults, maximumSearchResultsForSortingAndPaging e maximumTotalSearchResultsForSortingAndPaging in un numero superiore al numero totale di utenti. Ad esempio, se si hanno 300 utenti, occorre modificare queste impostazioni almeno in 301. v Modificare searchTimeOutmaximum in un valore pari a 2 milioni. Nota: Se si utilizza i5/OS, wmm.xml si trova in root_server_portale. d. Riavviare il server WebSphere Portal. Aumentare il valore di timeout Ciclo di vita totale della transazione del nuovo server WebSphere Portal a 3600 secondi tramite la console di gestione di WebSphere Application Server. Andare a Application Server → server → Servizi container → Servizio transazioni. Consultare il centro informazioni di WebSphere Application Server per ulteriori informazioni. Annotare il valore del timeout Ciclo di vita totale della transazione in modo da poterlo ripristinare al passo 7. 5. Riavviare il server delle applicazioni del portale. 6. Eseguire l’attività wcmmigrate users dalla directory root_server_portale/wcm/ migration, dove portal_server_root è il percorso della directory di installazione della versione corrente di WebSphere Portal. v Windows: wcmmigrate.bat -user username -password password users 4. Capitolo 1. Migrazione 47 v UNIX: ./wcmmigrate.sh -user username -password password users v i5/OS: wcmmigrate.sh -user username -password password users L’utente specificato nel comando deve essere l’amministratore di WebSphere Portal. 7. Verificare la migrazione degli utenti esaminando la relativa console. Il messaggio ″comando riuscito″ viene visualizzato in seguito a una migrazione riuscita. Se al termine viene visualizzato il messaggio ″comando non riuscito″ sarà necessario esaminare i passaggi precedenti. Per ulteriori informazioni, consultare “Risoluzione dei problemi di migrazione a Web Content Management” a pagina 54. 8. Ripristinare l’impostazione timeout Ciclo di vita totale della transazione all’impostazione originaria che era stata modificata al passo 4. 9. Riavviare il server delle applicazioni del portale. 10. Se si è eseguito il passo 3, occorre eseguire le seguenti operazioni: a. Arrestare il server WebSphere Portal. b. Ripristinare il file wmm.xml.bak creato al passo 3.b su root_server_portale/ wmm/wmm.xml. Nota: Se si utilizza i5/OS, wmm.xml si trova in root_server_portale. c. Riavviare il server WebSphere Portal. Migrazione di un portlet di rendering locale: Dopo avere migrato i dati primari, occorre riconfigurare tutti i portlet di rendering locali perché utilizzino i dati migrati. Nota: Occorre migrare i dati di contenuto Web prima di migrare un portlet di rendering locale. Per ulteriori informazioni, consultare “Migrazione dei dati di contenuto Web” a pagina 44. Nota: Se si dispone di un piccolo numero di portlet di rendering locali, potrebbe essere più semplice installare e configurare dei nuovi portlet di rendering locali per utilizzare i dati migrati invece di migrare i portlet esistenti. Per ulteriori informazioni, consultare Configurazione del portlet di rendering locale. 1. Se si sta migrando uno o più portlet di rendering locali su un sistema primario, andare al passo 3. Se si sta migrando uno o più portlet di rendering locali su un sistema secondario, copiare i file di configurazione di riepilogo creati quando si è migrato il sistema primario ad una cartella sul sistema secondario. Consultare summary.path nella sezione relativa alla migrazione dei dati. 2. Aggiornare il file root_server_portale/wcm/migration/config/ migration.properties. Verificare che i seguenti parametri siano impostati come specificato, e modificarli se necessario: v summary.path: il percorso sul file system locale dove sono stati copiati i vecchi file di configurazione di riepilogo di IBM Workplace Web Content Management nel passo 1. v virtual.portal: se si sta migrando un portlet di rendering locale che si trova su un portale virtuale, occorre immettere il nome del portale virtuale. 3. Eseguire l’attività wcmmigrate configure-local dalla directory root_server_portale/wcm/migration, dove portal_server_root è il percorso della directory di installazione della versione corrente di WebSphere Portal. 48 Migrazione v Windows: wcmmigrate.bat -user username -password password configure-local v UNIX: ./wcmmigrate.sh -user username -password password configure-local v i5/OS: wcmmigrate.sh -user username -password password configure-local L’utente specificato nel comando deve essere l’amministratore di WebSphere Portal. 4. Verificare la migrazione esaminando la relativa console. Il messaggio ″comando riuscito″ viene visualizzato in seguito a una migrazione riuscita. Se al termine viene visualizzato il messaggio ″comando non riuscito″ sarà necessario esaminare i passaggi precedenti. Per ulteriori informazioni, consultare “Risoluzione dei problemi di migrazione a Web Content Management” a pagina 54. 5. Verificare la configurazione del portlet di rendering locale migrato. Per ulteriori informazioni sulla configurazione di un portlet di rendering locale, consultare Configurazione del portlet di rendering locale. Nota: Riavviare il server del portale dopo avere completato i passi sopra indicati per verificare che i portlet siano stati configurati correttamente. Migrazione di un portlet di rendering remoto: Dopo avere migrato i dati primari, occorre riconfigurare tutti i portlet di rendering remoti perché utilizzino i dati migrati. Nota: Occorre migrare i dati di contenuto Web sul sistema che il portlet di rendering remoto è configurato ad utilizzare prima di migrare un portlet di rendering remoto. Per ulteriori informazioni, consultare “Migrazione dei dati di contenuto Web” a pagina 44. Nota: Se si dispone di un piccolo numero di portlet di rendering remoti, potrebbe essere più semplice installare e configurare dei nuovi portlet di rendering remoti per utilizzare i dati migrati invece di migrare i portlet esistenti. Per ulteriori informazioni, consultare Configurazione del portlet di rendering remoto. 1. Se si sta migrando uno o più portlet di rendering remoti su un sistema primario, andare al passo 3. Se si sta migrando uno o più portlet di rendering remoti su un sistema secondario, copiare i file di configurazione di riepilogo creati quando si è migrato il sistema primario ad una cartella sul sistema secondario. Consultare summary.path nella sezione relativa alla migrazione dei dati. 2. Aggiornare il file root_server_portale/wcm/migration/config/ migration.properties. Verificare che i seguenti parametri siano impostati come specificato, e modificarli se necessario: v summary.path: il percorso sul file system locale dove sono stati copiati i vecchi file di configurazione di riepilogo di IBM Workplace Web Content Management nel passo 1. v virtual.portal: se si sta migrando un portlet di rendering remoto che si trova su un portale virtuale, occorre immettere il nome del portale virtuale. 3. Aggiornare il file root_server_portale/wcm/migration/config/ remote_rendering.properties. Verificare che i seguenti parametri siano impostati come specificato, e modificarli se necessario: Capitolo 1. Migrazione 49 v remote.host.base.path.list: immettere il percorso di base dell’host remoto del vecchio portlet di rendering remoto. Questo è l’″Host server di Web Content Management″ specificato nella configurazione del vecchio portlet di rendering remoto. Ad esempio, remote.host.base.path.list=http://oldhostname:9081 Nota: Se tutti i vecchi portlet di rendering remoti utilizzano dati da un singolo sistema, è possibile specificare remote.host.base.path.list=all. v WCM_REMOTE_HOST_BASE_PATH: immettere il percorso di base dell’host remoto del server a cui si sta migrando il portlet di rendering remoto. Ad esempio, remote.host.base.path.list=http://newhostname:9081 4. Eseguire l’attività wcmmigrate configure-remote dalla directory root_server_portale/wcm/migration, dove portal_server_root è il percorso della directory di installazione della versione corrente di IBM WebSphere Portal. v Windows: wcmmigrate.bat -user username -password password configure-remote v UNIX: ./wcmmigrate.sh -user username -password password configure-remote v i5/OS: wcmmigrate.sh -user username -password password configure-remote L’utente specificato nel comando deve essere l’amministratore di WebSphere Portal. 5. Verificare la migrazione esaminando la relativa console. Il messaggio ″comando riuscito″ viene visualizzato in seguito a una migrazione riuscita. Se al termine viene visualizzato il messaggio ″comando non riuscito″ sarà necessario esaminare i passaggi precedenti. Per ulteriori informazioni, consultare “Risoluzione dei problemi di migrazione a Web Content Management” a pagina 54. 6. Verificare la configurazione del portlet di rendering remoto migrato. Per ulteriori informazioni sulla configurazione di un portlet di rendering remoto, consultare Configurazione del portlet di rendering remoto. Nota: Riavviare il server del portale dopo avere completato i passi sopra indicati per verificare che i portlet siano stati configurati correttamente. Migrazione di un sistema di contenuto Web secondario Queste attività forniscono informazioni dettagliate utilizzate per migrare un sistema secondario Web Content Management. Questo può essere un sistema di gestione temporanea, un sistema di consegna, un sistema di verifica o un altro sistema di sviluppo. Solo i portlet di rendering ed i profili utente sono migrati sui sistemi secondari. Per trasferire i dati dal sistema primario ai sistemi secondari si utilizza il syndication. Installazione dello strumento di migrazione del contenuto Web: Prima di migrare un sistema di contenuto Web, occorre installare lo strumenti di migrazione del contenuto Web. Eseguire l’attività WPSconfig. {sh | bat} configure-wcm-migration dalla directory root_server_portale/config del nuovo sistema. v Windows: WPSconfig.bat configure-wcm-migration -DWasUserId=nomeutente -DWasPassword=password 50 Migrazione v UNIX: ./WPSconfig.sh configure-wcm-migration -DWasUserId=nomeutente -DWasPassword=password v i5/OS: WPSconfig.sh -profileName root_profilo configure-wcm-migration -DWasUserId=nomeutente -DWasPassword=password doveroot_profilo è il nome del profilo IBM WebSphere Application Server dove è installato IBM WebSphere Portal. Ad esempio, wp_profile. L’utente specificato nel comando deve essere un amministratore di WebSphere Application Server. Migrazione dei profili utente in corso: Dopo la migrazione dei dati primari, occorre aggiornare gli utenti del portale perché utilizzino i dati migrati. Nota: Occorre migrare Member Manager prima di migrare i profili utente. Per ulteriori informazioni, consultare “Migrazione della configurazione del controllo accessi restante” a pagina 28. 1. Se si stanno migrando gli utenti su un sistema primario, andare al passo 3. Se si stanno migrando gli utenti su un sistema secondario, copiare i file di configurazione di riepilogo creati quando si è migrato il sistema primario ad una cartella sul sistema secondario. Consultare summary.path nella sezione relativa alla migrazione dei dati topic. 2. Aggiornare il file root_server_portale/wcm/migration/config/ migration.properties. Verificare che i seguenti parametri siano impostati come specificato, e modificarli se necessario: v summary.path: il percorso sul file system locale dove sono stati copiati i vecchi file di configurazione di riepilogo di IBM Workplace Web Content Management nel passo 1. 3. Se il server LDAP contiene più di 200 utenti, occorre attenersi alla seguente procedura. Altrimenti, procedere al passo 4. a. Arrestare il server IBM WebSphere Portal. b. Creare una copia di backup di root_server_portale/wmm/wmm.xml denominata wmm.xml.bak. Nota: Se si utilizza i5/OS, wmm.xml si trova in root_server_portale. c. Aprire root_server_portale/wmm/wmm.xml e modificare le seguenti impostazioni: v Modificare maximumSearchResults, maximumSearchResultsForSortingAndPaging e maximumTotalSearchResultsForSortingAndPaging in un numero superiore al numero totale di utenti. Ad esempio, se si hanno 300 utenti, occorre modificare queste impostazioni almeno in 301. v Modificare searchTimeOutmaximum in un valore pari a 2 milioni. Nota: Se si utilizza i5/OS, wmm.xml si trova in root_server_portale. d. Riavviare il server WebSphere Portal. 4. Aumentare il valore di timeout Ciclo di vita totale della transazione del nuovo server WebSphere Portal a 3600 secondi tramite la console di gestione di WebSphere Application Server. Andare a Application Server → server → Servizi container → Servizio transazioni. Consultare il centro informazioni di Capitolo 1. Migrazione 51 5. 6. 7. 8. 9. 10. WebSphere Application Server per ulteriori informazioni. Annotare il valore del timeout Ciclo di vita totale della transazione in modo da poterlo ripristinare al passo 7. Riavviare il server delle applicazioni del portale. Eseguire l’attività wcmmigrate users dalla directory root_server_portale/wcm/ migration, dove portal_server_root è il percorso della directory di installazione della versione corrente di WebSphere Portal. v Windows: wcmmigrate.bat -user username -password password users v UNIX: ./wcmmigrate.sh -user username -password password users v i5/OS: wcmmigrate.sh -user username -password password users L’utente specificato nel comando deve essere l’amministratore di WebSphere Portal. Verificare la migrazione degli utenti esaminando la relativa console. Il messaggio ″comando riuscito″ viene visualizzato in seguito a una migrazione riuscita. Se al termine viene visualizzato il messaggio ″comando non riuscito″ sarà necessario esaminare i passaggi precedenti. Per ulteriori informazioni, consultare “Risoluzione dei problemi di migrazione a Web Content Management” a pagina 54. Ripristinare l’impostazione timeout Ciclo di vita totale della transazione all’impostazione originaria che era stata modificata al passo 4. Riavviare il server delle applicazioni del portale. Se si è eseguito il passo 3, occorre eseguire le seguenti operazioni: a. Arrestare il server WebSphere Portal. b. Ripristinare il file wmm.xml.bak creato al passo 3.b su root_server_portale/ wmm/wmm.xml. Nota: Se si utilizza i5/OS, wmm.xml si trova in root_server_portale. c. Riavviare il server WebSphere Portal. Migrazione di un portlet di rendering locale: Dopo avere migrato i dati primari, occorre riconfigurare tutti i portlet di rendering locali perché utilizzino i dati migrati. Nota: Occorre migrare i dati di contenuto Web prima di migrare un portlet di rendering locale. Per ulteriori informazioni, consultare “Migrazione dei dati di contenuto Web” a pagina 44. Nota: Se si dispone di un piccolo numero di portlet di rendering locali, potrebbe essere più semplice installare e configurare dei nuovi portlet di rendering locali per utilizzare i dati migrati invece di migrare i portlet esistenti. Per ulteriori informazioni, consultare Configurazione del portlet di rendering locale. 1. Se si sta migrando uno o più portlet di rendering locali su un sistema primario, andare al passo 3. Se si sta migrando uno o più portlet di rendering locali su un sistema secondario, copiare i file di configurazione di riepilogo creati quando si è migrato il sistema primario ad una cartella sul sistema secondario. Consultare summary.path nella sezione relativa alla migrazione dei dati. 2. Aggiornare il file root_server_portale/wcm/migration/config/ migration.properties. Verificare che i seguenti parametri siano impostati come specificato, e modificarli se necessario: 52 Migrazione v summary.path: il percorso sul file system locale dove sono stati copiati i vecchi file di configurazione di riepilogo di IBM Workplace Web Content Management nel passo 1. v virtual.portal: se si sta migrando un portlet di rendering locale che si trova su un portale virtuale, occorre immettere il nome del portale virtuale. 3. Eseguire l’attività wcmmigrate configure-local dalla directory root_server_portale/wcm/migration, dove portal_server_root è il percorso della directory di installazione della versione corrente di WebSphere Portal. v Windows: wcmmigrate.bat -user username -password password configure-local v UNIX: ./wcmmigrate.sh -user username -password password configure-local v i5/OS: wcmmigrate.sh -user username -password password configure-local L’utente specificato nel comando deve essere l’amministratore di WebSphere Portal. 4. Verificare la migrazione esaminando la relativa console. Il messaggio ″comando riuscito″ viene visualizzato in seguito a una migrazione riuscita. Se al termine viene visualizzato il messaggio ″comando non riuscito″ sarà necessario esaminare i passaggi precedenti. Per ulteriori informazioni, consultare “Risoluzione dei problemi di migrazione a Web Content Management” a pagina 54. 5. Verificare la configurazione del portlet di rendering locale migrato. Per ulteriori informazioni sulla configurazione di un portlet di rendering locale, consultare Configurazione del portlet di rendering locale. Nota: Riavviare il server del portale dopo avere completato i passi sopra indicati per verificare che i portlet siano stati configurati correttamente. Migrazione di un portlet di rendering remoto: Dopo avere migrato i dati primari, occorre riconfigurare tutti i portlet di rendering remoti perché utilizzino i dati migrati. Nota: Occorre migrare i dati di contenuto Web sul sistema che il portlet di rendering remoto è configurato ad utilizzare prima di migrare un portlet di rendering remoto. Per ulteriori informazioni, consultare “Migrazione dei dati di contenuto Web” a pagina 44. Nota: Se si dispone di un piccolo numero di portlet di rendering remoti, potrebbe essere più semplice installare e configurare dei nuovi portlet di rendering remoti per utilizzare i dati migrati invece di migrare i portlet esistenti. Per ulteriori informazioni, consultare Configurazione del portlet di rendering remoto. 1. Se si sta migrando uno o più portlet di rendering remoti su un sistema primario, andare al passo 3. Se si sta migrando uno o più portlet di rendering remoti su un sistema secondario, copiare i file di configurazione di riepilogo creati quando si è migrato il sistema primario ad una cartella sul sistema secondario. Consultare summary.path nella sezione relativa alla migrazione dei dati. 2. Aggiornare il file root_server_portale/wcm/migration/config/ migration.properties. Verificare che i seguenti parametri siano impostati come specificato, e modificarli se necessario: Capitolo 1. Migrazione 53 v summary.path: il percorso sul file system locale dove sono stati copiati i vecchi file di configurazione di riepilogo di IBM Workplace Web Content Management nel passo 1. v virtual.portal: se si sta migrando un portlet di rendering remoto che si trova su un portale virtuale, occorre immettere il nome del portale virtuale. 3. Aggiornare il file root_server_portale/wcm/migration/config/ remote_rendering.properties. Verificare che i seguenti parametri siano impostati come specificato, e modificarli se necessario: v remote.host.base.path.list: immettere il percorso di base dell’host remoto del vecchio portlet di rendering remoto. Questo è l’″Host server di Web Content Management″ specificato nella configurazione del vecchio portlet di rendering remoto. Ad esempio, remote.host.base.path.list=http://oldhostname:9081 Nota: Se tutti i vecchi portlet di rendering remoti utilizzano dati da un singolo sistema, è possibile specificare remote.host.base.path.list=all. v WCM_REMOTE_HOST_BASE_PATH: immettere il percorso di base dell’host remoto del server a cui si sta migrando il portlet di rendering remoto. Ad esempio, remote.host.base.path.list=http://newhostname:9081 4. Eseguire l’attività wcmmigrate configure-remote dalla directory root_server_portale/wcm/migration, dove portal_server_root è il percorso della directory di installazione della versione corrente di IBM WebSphere Portal. v Windows: wcmmigrate.bat -user username -password password configure-remote v UNIX: ./wcmmigrate.sh -user username -password password configure-remote v i5/OS: wcmmigrate.sh -user username -password password configure-remote L’utente specificato nel comando deve essere l’amministratore di WebSphere Portal. 5. Verificare la migrazione esaminando la relativa console. Il messaggio ″comando riuscito″ viene visualizzato in seguito a una migrazione riuscita. Se al termine viene visualizzato il messaggio ″comando non riuscito″ sarà necessario esaminare i passaggi precedenti. Per ulteriori informazioni, consultare “Risoluzione dei problemi di migrazione a Web Content Management”. 6. Verificare la configurazione del portlet di rendering remoto migrato. Per ulteriori informazioni sulla configurazione di un portlet di rendering remoto, consultare Configurazione del portlet di rendering remoto. Nota: Riavviare il server del portale dopo avere completato i passi sopra indicati per verificare che i portlet siano stati configurati correttamente. Risoluzione dei problemi di migrazione a Web Content Management Questo argomento contiene informazioni su come risolvere i problemi di una migrazione non riuscita. Tutti gli errori, le informazioni e le avvertenze vengono registrate nella console durante l’esecuzione della migrazione. Il messaggio ″comando riuscito″ viene visualizzato in seguito a una migrazione riuscita. Se al termine viene visualizzato il messaggio ″comando non riuscito″ sarà necessario procedere come segue: v Controllare gli eventuali messaggi di errore visualizzati durante la migrazione. 54 Migrazione v Rivedere i file di log della migrazione che si trovano nella cartella root_server_portale/wcm/migration/log. v Verificare che le directory e i file copiati siano corretti come descritto nelle attività di migrazione primarie e secondarie. v Rivedere le impostazioni nel file root_server_portale/wcm/migration/config/ migration.properties. Esecuzione di singoli comandi wcmmigrate all-data Quando si esegue l’attività wcmmigrate all-data, viene eseguita una serie di comandi. Per risolvere i problemi relativi all’attività wcmmigrate all-data è possibile eseguire ognuno di questi comandi separatamente. Devono essere eseguiti nell’ordine riportato di seguito. validate Questo comando convalida il file migration.properties, la connettività di rete e le autorizzazioni per gli utenti. Immettere un ID utente e password. estimate-data Fornisce una stima del tempo impiegato e dello spazio richiesto per la migrazione dei dati. export-data Esporta gli elementi dal vecchio sistema. transform-data Trasforma gli elementi esportati in modo che siano pronti per essere importati nel nuovo sistema. import-data Importa gli elementi trasformati. Immettere un ID utente e password. Ad esempio, per eseguire il comando validate, eseguire il comando di seguito dalla directory root_server_portale/wcm/migration. v Windows: wcmmigrate.bat -user username -password password validate v UNIX: ./wcmmigrate.sh -user username -password password validate v i5/OS: wcmmigrate.sh -user username -password password validate L’utente specificato nel comando deve essere un amministratore di WebSphere Portal. Ripresa o riavvio dei comandi wcmmigrate Una volta identificato e risolto il problema che causava un errore di migrazione, è possibile ripetere un comando wcmmigrate o riprendere un comando wcmmigrate dal punto in cui si era verificato l’errore. Ad esempio, per riavviare il comando wcmmigrate all-data, immettere quando segue dalla directory root_server_portale/wcm/migration. v Windows: wcmmigrate.bat -user nomeutente -password password all-data -restart v UNIX: ./wcmmigrate.sh -user nomeutente -password password all-data -restart v i5/OS: wcmmigrate.sh -user nomeutente -password password all-data -restart L’utente specificato nel comando deve essere un amministratore di WebSphere Portal. Capitolo 1. Migrazione 55 Per riprendere il comando wcmmigrate all-data dal punto dove si è verificato l’errore nella migrazione, immettere quando segue dalla directory root_server_portale/wcm/migration. v Windows: wcmmigrate.bat -user nomeutente -password password all-data -resume v UNIX: ./wcmmigrate.sh -user nomeutente -password password all-data -resume v i5/OS: wcmmigrate.sh -user nomeutente -password password all-data -resume L’utente specificato nel comando deve essere un amministratore di WebSphere Portal. Messaggi di errore La seguente tabella contiene un elenco dei messaggi di errore che potrebbero essere visualizzati nella console di migrazione: Messaggio di errore Azione L’utente specificato nella riga comandi deve essere l’utente amministratore del portale. Specificare un amministratore di WebSphere Portal valido nella riga comandi. Impossibile connettersi al servlet di importazione; verificare l’URL del servlet di importazione nelle proprietà della migrazione Controllare l’URL del servlet di importazione in migration.properties. Accertarsi che il servlet di importazione sia stato distribuito e che il server di WebSphere Portal sia stato avviato. Codice di risposta http non previsto restituito dal servlet di importazione: {0} Controllare l’URL del servlet di importazione in migration.properties. Accertarsi che il servlet di importazione sia stato distribuito e che il server di WebSphere Portal sia stato avviato. Impossibile trovare la risorsa {0}. Accertarsi che il programma di verifica dei riferimenti sia stato eseguito prima dell’esportazione. Non è stato possibile trovare la risorsa cui si fa riferimento. Prima di migrare i dati di contenuto Web, occorre eseguire i seguenti strumenti sul vecchio sistema e risolvere gli eventuali problemi: v Programma di verifica riferimento v Programma di verifica del sito v Programma di verifica risorse v Fixer del membro Per informazioni fare riferimento a WebSphere Portal 5.1 Centro informazioni. 56 Migrazione Impossibile creare il parametro: {0}; individuazione valore per {1} non riuscita Non è stato possibile creare un parametro portlet poiché il nuovo valore non era disponibile. Accertarsi che migration.properties faccia riferimento ai dati di riepilogo corretti dalla migrazione dei dati. Aggiornamento parametro {0} non riuscito; conservato il vecchio valore: {1} Non è stato possibile aggiornare un parametro portlet poiché il nuovo valore non era disponibile. Accertarsi che migration.properties faccia riferimento ai dati di riepilogo corretti dalla migrazione dei dati. Messaggi di avvertenza Se viene visualizzato qualcuno dei seguenti messaggi di avvertenza, occorrerà controllare i file di log della migrazione che si trovano nella cartella root_server_portale/wcm/migration/log. v Si è verificato un errore grave durante la fase di importazione della migrazione dati v Si è verificato un problema durante la codifica dell’id del file: {0} v Si è verificato un problema durante la decodifica dell’id del file: {0} v Lettura del file delle proprietà della versione non riuscita; verranno utilizzate etichette vuote v Impossibile richiamare la data della versione; viene utilizzata la data corrente come data della versione v Si è verificato un problema nei dati di trasformazione; elemento ignorato, l’elaborazione continua v Si è verificato un problema nel sistema di trasformazione; elemento ignorato, l’elaborazione continua v Si è verificato un problema nel sistema di importazione; elemento ignorato, l’elaborazione continua Procedura dopo la migrazione Il processo di migrazione a IBM Workplace Web Content Management non aggiorna automaticamente il contenuto Web per utilizzare tutte le nuove funzioni del rilascio corrente. I passaggi di seguito sono consigliati per aggiornare il vecchio contenuto Web per utilizzare le funzioni di Web Content Management. File di configurazione del contenuto Web I file di configurazione del contenuto Web connect.cfg e aptrixjpe.properties sono stati dichiarati obsoleti e sono stati sostituiti dal file WCMConfigService.properties. Nessuna impostazione di configurazione dal vecchio sistema viene migrata a questo file. Occorrerà aprire questo file ed aggiornare le impostazioni in modo che corrispondano alla vecchia configurazione, se necessario. Il v v v file WCMConfigService.properties si trova in: Windows: root_server_portale/wcm/shared/app/config/wcmservices UNIX: root_server_portale/wcm/shared/app/config/wcmservices i5/OS: root_server_portale/wcm/shared/app/config/wcmservices Nota: La proprietà URL JDBC Gli URL di driver del database devono ora contenere dei caratteri di escape. Occorrerà modificare gli eventuali URL JDBC copiati da un vecchio file connect.cfg. Ad esempio: v Vecchio URL: connect.connector.sqlconnector.databases.jdbc:microsoft:sqlserver://host:porta;DatabaseName=nomedb v Nuovo URL: connect.connector.sqlconnector.databases.jdbc\ :microsoft\:sqlserver\://host\:porta;DatabaseName\=nomedb Capitolo 1. Migrazione 57 Tag anchor e URL Sostituire le tag anchor o gli URL nei modelli di presentazione o nelle progettazioni di elemento utilizzando un elemento di collegamento oppure utilizzando la funzione ″aggiungi collegamento″ negli elementi e nei campi rich text e HTML. Per ulteriori informazioni consultare Elemento Collegamento e Inserimento di un collegamento in un elemento. Come ausilio in questo processo, vengono creati i seguenti file nella cartella di percorso di riepilogo specificata durante la migrazione dei dati: v transformed_contents.links v transformed_library_components.links v transformed_content_components.links v transformed_presentation_templates.links Questi file possono essere utilizzati come materiale di riferimento poiché elencano i vecchi ed i nuovi nomi e percorsi di elementi di contenuto, componenti (componenti libreria), elementi (componenti contenuto) e modelli di presentazione. Collegamenti al contenuto di Web Content Management da siti esterni Durante la migrazione, alcuni elementi verranno uniti, aggiunti o ridenominati. Potrebbe essere necessario aggiornare i collegamenti al contenuto di Web Content Management da siti esterni. Come ausilio in questo processo, vengono creati i seguenti file nella cartella di percorso di riepilogo specificata durante la migrazione dei dati: v transformed_contents.links v transformed_library_components.links v transformed_content_components.links v transformed_presentation_templates.links Questi file elencano i vecchi ed i nuovi nomi e percorsi di elementi di contenuto, componenti (componenti libreria), elementi (componenti contenuto) e modelli di presentazione. Oggetti precedenti con lo stesso nome Diversamente dalle versioni precedenti di Web Content Management, non è possibile creare due elementi Web Content di oggetti precedenti utilizzando lo stesso nome in IBM WebSphere Portal versione 6.0. Ad esempio, il vecchio sistema potrebbe avere il seguente framework del sito: v MySite – MySiteArea – MySiteArea Durante la migrazione, la seconda area del sito verrà rinominata in ″MySiteArea_1″. Il framework del sito apparirà quindi in questo modo: v MySite – MySiteArea – MySiteArea_1 58 Migrazione Eventuali riferimenti al percorso ″MySite/MySiteArea″ resteranno invariati ma punteranno solo all’area del sito ″MySiteArea″. Sarà necessario modificare eventuali percorsi che dovrebbero puntare invece a ″MySite/MySiteArea_1″. Questo esempio si applica ad altri oggetti precedenti come le categorie e gli elementi di contenuto. Elementi bozza Le bozze di siti, aree del sito e tassonomie che hanno degli elementi secondari verranno pubblicate durante la migrazione insieme ai loro elementi secondari. Gli elementi il cui stato è stato modificato da bozza a pubblicato sono elencati in published_draft_items.txt, che si trova nella cartella del percorso di riepilogo specificata durante la migrazione dei dati. Controllare questo file e verificare che le eventuali modifiche a questi elementi pubblicati siano valide. Se per nessun elemento è stato modificato lo stato da bozza a pubblicato, questo file non verrà creato. Elementi Navigator La paginazione è ora supportata negli elementi di progettazione e navigator. Dopo la migrazione, il numero massimo di elementi da visualizzare per pagina viene impostato su un valore di cento per impostazione predefinita. Se qualcuno dei propri navigator visualizza più di cento elementi, occorrerà modificare questo valore. E’ anche possibile aggiungere un elemento di paginazione alla propria progettazione di navigator. Per ulteriori informazioni, consultare Definizione delle opzioni di progettazione dell’elemento Navigator. Elementi Menu Una progettazione ″Nessun risultato″ è stata aggiunta agli elementi di menu. Occorre modificare tutti i propri menu ed immettere il testo appropriato nella progettazione ″Nessun risultato″. In caso contrario, non verrà visualizzato nulla quando un menu non trova risultati. Per ulteriori informazioni, consultare Definizione delle opzioni di formattazione dell’elemento Menu. Campi nome e titolo Un campo titolo è stato aggiunto alla sezione di identificazione di tutti gli elementi. Viene utilizzato per memorizzare il titolo dell’elemento come si vorrebbe venisse visualizzato sulla pagina Web di rendering. A differenza del campo nome, il campo titolo può utilizzare caratteri a doppio byte e caratteri non ASCII. Quando viene migrato, il nome corrente viene copiato anche nel campo titolo. Occorrerà modificare gli elementi dove si desidera utilizzare un titolo diverso da quello creato durante la migrazione. Le tag di contenuto Web che utilizzano l’attributo field="name" come tag segnaposto possono essere modificate per utilizzare anche field="title". Tag di connessione L’utilizzo di tag di connessione è obsoleto, ad eccezione della memorizzazione dei componenti nella cache. I contenuti che utilizzano tag di ″connessione″ sono ancora validi ma si consiglia di sostituire le tag con altre funzioni standard di contenuti Capitolo 1. Migrazione 59 Web. Per ulteriori informazioni, consultare Visualizzazione dei dati da origini esterne. Ricerca Web Content Management Il modulo di ricerca Web Content Management non è più supportato. Le funzioni di ricerca WebSphere Portal vengono ora utilizzate per cercare contenuti Web. I moduli di ricerca che utilizzano il modulo Web Content Management devono essere sostituiti o aggiornati con moduli di ricerca che utilizzano le funzioni di ricerca di WebSphere Portal. Vedere Ricerca nei siti per informazioni sull’utilizzo delle funzioni di ricerca di WebSphere Portal con i contenuti Web. Spostamento di oggetti nelle nuove librerie Il processo di migrazione a Web Content Management crea solo una libreria singola. Per implementare più librerie, sarà necessario creare nuove librerie e spostare elementi dalla libreria migrata alle nuove librerie. Per ulteriori informazioni, consultare Copia e spostamento di elementi. Codice API Dopo la migrazione, eventuali codici API Web Content Management continueranno a funzionare normalmente. L’API utilizzerà, per impostazione predefinita, la libreria specificata nel file WCMConfigService.properties. Dopo aver creato le librerie e aggiunto gli elementi, sarà necessario aggiornare il codice API per renderlo adatto alla libreria attraverso il metodo setCurrentDocumentLibrary. Consultare i file HTML Javadoc nella cartella root_profilo_was\AppServer\profiles\wp_profile\installedApps\nodename\ wcm.ear\ilwwcm.war\webinterface\ per ulteriori informazioni su questo metodo. File JSP I file JSP utilizzati sul vecchio sistema dovranno essere copiati manualmente sul nuovo sistema. Consultare Elementi JSP per informazioni dettagliate su dove memorizzare i file JSP. Modifiche all’accesso ai portlet di sviluppo Non si assegna più l’accesso alle varie viste nel portlet di sviluppo configurando il portlet di sviluppo. L’accesso alle varie viste nel portlet di sviluppo è ora determinato dal ruolo assegnato ad utenti e gruppi. Per ulteriori informazioni, consultare Utilizzo dei ruoli per i tipi di elementi in una libreria. Integrità referenziale In questo rilascio sono state aggiunte delle funzioni di integrità referenziale. Per ulteriori informazioni, vedere Sviluppo in collaborazione e Eliminazione degli elementi. Queste funzioni sono applicate agli elementi migrati che contengono tag di elemento o di componente solo dopo che l’elemento è stato aperto e salvato nel portlet di sviluppo. 60 Migrazione Pagine del portlet di sviluppo Anche se i portlet di sviluppo non vengono migrati, le pagine di portale che visualizzavano in precedenza un portlet di sviluppo sul vecchio sistema vengono migrate come pagine vuote. E’ possibile eliminare queste pagine oppure aggiungere un nuovo portlet di sviluppo alla pagina vuota. Modelli di presentazione I modelli di presentazione migrati possono contenere delle informazioni di intestazione HTML aggiuntive non presenti nel modello di presentazione originale. Le informazioni di intestazione aggiuntive non influenzeranno il contenuto di rendering nel modello di presentazione e possono essere eliminate. Rimozione dello strumento di migrazione Per rimuovere lo strumento di migrazione, eseguire l’attività remove-wcm-migration dalla directory root_server_portale/config del nuovo sistema. v Windows: WPSconfig.bat remove-wcm-migration v UNIX: ./WPSconfig.sh remove-wcm-migration v i5/OS: WPSconfig.sh -profileName profile_root remove-wcm-migration dove profile_root è il nome del profilo di WebSphere Application Server in cui è installato WebSphere Portal. Ad esempio, wp_profile. Migrazione della configurazione del processo business Questa sezione fornisce informazioni su come correggere i problemi associati alla selezione con il mouse di un’attività ed il conseguente accesso ad una pagina di attività. Nota: questa sezione non è valida per iSeries. 1. In base alla versione di WebSphere Portal da cui è stata eseguita la migrazione, si potrebbero verificare dei problemi quando gli utenti selezionano con il mouse un’attività e dovrebbero accedere ad una pagina di attività. Se si verifica questa condizione, eseguire le seguenti attività di configurazione per ogni contenitore di pagine di attività creato nella configurazione del portale. v disable-page-as-task-page-container v enable-page-as-extension-node Queste attività sono descritte in Modifica del contenitore di pagine attività. Nota: Quest’attività richiede il nome univoco del contenitore di pagine di attività. Il nome univoco per il contenitore di pagine di attività predefinito, Attività personali, è com.ibm.wps.MyTasks. 2. Se le applicazioni portlet non contengono gli stub per le comunicazioni con il gestore di attività dell’utente ed il gestore di flussi business (task137650.jar e bpe137650.jar), associare la libreria BPElib all’applicazione. a. Collegarsi alla console di gestione del server o del cluster del portal. b. Aprire Applicazioni → Applicazioni Enterprise e ricercare l’EAR della propria applicazione. Selezionarlo. c. Fare clic su Librerie. d. Fare clic su Aggiungi e selezionare BPElib dal menu a discesa. e. Salvare le modifiche. 3. Se si è modificato qualche valore in ConfigService.properties o DynamicUIManagerFactoryService.properties, apportare queste stesse modifiche manualmente sulla configurazione. Capitolo 1. Migrazione 61 4. Se si è utilizzata la funzione di avviso delle attività fornita dalla tag <portal-dynamicui:pendingTasks/>, aggiungere la tag ai nuovi temi utilizzati dalla configurazione del processo business. Migrazione dei temi I temi sviluppati su WebSphere Portal Versione 5.x sono compatibili con WebSphere Portal Versione 6.0 e sono in grado di eseguire compilazioni e rendering senza apportare modifiche alla codifica. Per poter funzionare correttamente in WebSphere Portal Versione 6.0, i temi di WebSphere Portal Versione 5.x devono essere applicati alle stesse pagine per le quali sono stati progettati in WebSphere Portal Versione 5.x, utilizzando gli stessi skin creati per essere utilizzati in quel tema. Linee guida generali Utilizzare le seguenti linee guida per migrare i temi da WebSphere Portal Versione 5.x aWebSphere Portal Versione 6.0: v I temi di WebSphere Portal Versione 5.x migrati devono essere applicati alle stesse pagine per le quali sono stati progettati in WebSphere Portal Versione 5.x. v I temi di WebSphere Portal Versione 5.x erano identificati come temi ″di gestione″ o ″non di gestione″. Il portlet Proprietà della pagina consentiva l’assegnazione dei temi di gestione solo alle pagine di gestione e quelli non di gestione alle pagine di tipo non gestionale. In WebSphere Portal Versione 6.0, i temi sono progettati per funzionare su tutte le pagine, quindi questa limitazione è stata eliminata. I temi migrati da WebSphere Portal Versione 5.x non venivano codificati tenendo presente questo concetto, quindi è necessario forzare manualmente l’assegnazione di quei temi alle pagine appropriate oppure aggiornare il tema in modo da supportare la navigazione nelle pagine di livello massimo. v I temi devono essere utilizzati con gli stessi skin usati in WebSphere Portal Versione 5.x. Alcuni skin di WebSphere Portal Versione 6.0 sfruttano le nuove funzioni dei temi, ad esempio i menu contestuali, che non erano disponibili nei temi di WebSphere Portal Versione 5.x. Per ulteriori informazioni consultare la sezione ″Funzioni di WebSphere Portal Versione 6.0 nei temi migrati″ riportata di seguito. Le seguenti sezioni forniscono ulteriori informazioni sulla migrazione dei temi e degli skin: v “Aggiunta del supporto per la navigazione della pagina al livello massimo” a pagina 63 v “Abilitazione della funzione Organizza preferiti nei temi” a pagina 63 v “Abilitazione della funzione di trascinamento negli skin migrati” a pagina 64 v “Correzione della visualizzazione dell’elenco a discesa Ambito di ricerca nei temi migrati” a pagina 65 v “Funzioni di WebSphere Portal Versione 6.0 nei temi migrati” a pagina 66 v “Problemi noti relativi alla migrazione di temi” a pagina 66 v “Informazioni correlate” a pagina 66 62 Migrazione Aggiunta del supporto per la navigazione della pagina al livello massimo In WebSphere Portal Versione 5.x i temi in genere iniziavano il rendering della navigazione al livello 2 della struttura ad albero della navigazione. I nodi di livello 1 (Home e Gestione) venivano acceduti da un URL nel banner dei temi che puntava esplicitamente a quella pagina. Con i temi migrati questo metodo crea problemi quando si assegna il tema di WebSphere Portal Versione 5.x ad una pagina a cui non era assegnato nell’ambiente di portale di WebSphere Portal Versione 5.x. Per esempio, si supponga di aver assegnato il tema Gestione di WebSphere Portal Versione 5.x alla pagina ’Home’ in WebSphere Portal Versione 6.0. Poiché il tema Gestione di WebSphere Portal Versione 5.x conteneva solo un collegamento a ’Home’ nella barra degli strumenti, questo tema non fornisce alcun mezzo per andare a Gestione. Utilizzare le seguenti linee guida per evitare questo problema: v Aggiungere un NavigationLoop - Per aggiungere un NavigationLoop, fare riferimento a Implementazione di un singolo livello di argomento di navigazione. v Nascondere alla navigazione le pagine non necessarie - In WebSphere Portal Versione 6.0, le pagine di livello massimo che non si desidera vengano visualizzate nella navigazione dei livello massimo possono essere nascoste mediante un attributo di metadati della pagina. Il frammento di codice riportato di seguito proviene da mainMenu.jsp nel tema di WebSphere Portal Versione 6.0 di IBM. Questo codice deve essere utilizzato all’interno di una tag <portal-navigation:NavigationLoop>. <% boolean isNodeVisible = true; //default to display it //page metadata value used on top level nodes to hide from main menu if (wpsNavNode instanceof com.ibm.portal.MetaDataProvider) { com.ibm.portal.MetaData iMetaData = ((com.ibm.portal.MetaDataProvider) wpsNavNode).getMetaData(); Object hiddenValue = iMetaData.getValue("com.ibm.portal.Hidden"); isNodeVisible = hiddenValue == null ? true: false; %> Per ulteriori dettagli su questo esempio di codice fare riferimento a mainMenu.jsp nel tema IBM. Abilitazione della funzione Organizza preferiti nei temi La funzione ″Preferiti″ in WebSphere Portal consente di contrassegnare una pagina nel portale in modo da potervi ritornare in un secondo momento. La pagina viene aggiunta all’elenco ″Preferiti″ che viene gestito tramite la funzione Organizza preferiti. Organizza preferiti, una pagina che contiene il portlet Organizza preferiti, consente la creazione, la modifica, l’attivazione, l’ordinamento e l’eliminazione delle etichette e degli URL contenuti nell’elenco Preferiti. Quando si migrano dei temi precedenti alla Versione 6.0, viene migrata l’etichetta necessaria per la funzionalità Organizza Preferiti. Nella Versione 6.0, è possibile accedere alla funzionalità Organizza Preferiti tramite del codice personalizzato creando il proprio tema personalizzato. Per ulteriori informazioni su questa creazione fare riferimento all’argomento Creazione di un proprio tema. Per abilitare la funzionalità Organizza Preferiti in questo tema della Versione 6.0 tramite l’interfaccia di Gestione, attenersi alla seguente procedura: Capitolo 1. Migrazione 63 v Fare clic su Gestione, Interfaccia utente del portale e Gestione pagine. v Scegliere il titolo di pagina Root del contenuto per selezionare la pagina Root del contenuto. v Nella pagina Root del contenuto fare clic su Nuova etichetta. v Creare un’etichetta denominata Preferiti. v Assegnare l’accesso utente privilegiato a tutti gli utenti autenticati. Per ulteriori informazioni, fare riferimento a Controllo accessi ed a “Migrazione della configurazione del controllo accessi restante” a pagina 28 v Al termine fare clic su OK. v Selezionare Impostazioni portale e Nomi personalizzati univoci. v Assegnare wps.Preferiti come nome univoco all’etichetta Preferiti appena creata. v Al termine fare clic su OK. v Fare clic su Gestione, Interfaccia utente del portale e Gestione pagine. v Aggiungere una chiave di parametro pagina ″Preferiti″ con il valore ″Yes.″ Organizza preferiti viene considerato un nodo sotto il nodo Root del contenuto. I nodi si trovano in un livello della gerarchia di navigazione relativo al nodo principale in cui vengono creati. Il nodo di livello massimo nella struttura ad albero è Root del contenuto. Per impostazione predefinita, gli utenti senza privilegi di gestione possono accedere solo ai nodi presenti sotto il nodo Home, che si trova sotto il nodo Root del contenuto. Gli utenti con privilegi di amministratore possono utilizzare i collegamenti nella barra degli strumenti per alternare Gestione e Home. Se vengono creati altri nodi direttamente sotto Root del contenuto, non viene fatto riferimento ai collegamenti per quei nodi, a meno che non vengano aggiunti in modo specifico ad uno dei JSP del tema. Per ulteriori informazioni, fare riferimento a Gestione della navigazione del portale. Abilitazione della funzione di trascinamento negli skin migrati La funzione di trascinamento consente di modificare rapidamente la posizione dei singoli portlet utilizzando i propri skin. La funzione di trascinamento consente di spostare un portlet personalizzato dalla posizione corrente, trascinandolo in un’altra posizione sulla pagina. Ciò consente di modificare rapidamente la disposizione dei portlet su una pagina. Poiché si tratta di una nuova funzione per WebSphere Portal Versione 6.0, non è possibile accedere direttamente alla funzione di trascinamento quando si utilizzano skin migrati. Utilizzare la seguente procedura per abilitare la funzione di trascinamento nei propri skin migrati: 1. Aggiungere il seguente codice quasi all’inizio di Control.jsp. <%@ taglib uri="/WEB-INF/tld/dnd.tld" prefix="dnd" %> <dnd:DNDPortletHelper/> <%! private static com.ibm.portal.identification.Identification identification; public void jspInit(){ try{ /* Perform this JNDI lookup once as it hinders performance */ javax.naming.Context ctx = new javax.naming.InitialContext(); identification = (com.ibm.portal.identification.Identification) ctx.lookup( "portal:service/Identification" ); } catch ( javax.naming.NamingException ne ){ 64 Migrazione // nothing is logged here because if Portal ever enters // this catch statement then severe problems have // occurred and will have already been logged by // errors reported by the lookup. } } %> 2. In Control.jsp, racchiudere nella tag ″drag″ la tabella contenente il contenitore dello ″skin″ del portlet. Inoltre collocare una tag ″dragHandle″ alla barra del titolo del portlet (ma non sui pulsanti della barra del titolo). Il seguente codice fornisce un esempio: <%-- Modification for Drag and Drop - need to pass the portlet control ID - Cannot use the tag because it is an attribute --%> <% String currentLayoutNodeStr = ""; if (pageContext.getAttribute("currentLayoutNode", pageContext.REQUEST_SCOPE) != null) { LayoutNode currLayoutNode = (LayoutNode)pageContext.getAttribute("currentLayoutNode", pageContext.REQUEST_SCOPE); currentLayoutNodeStr = identification.serialize(currLayoutNode.getObjectID()); } else { LayoutNode currLayoutNode=(LayoutNode)pageContext.getRequest().getAttribute("com.ibm.wps.composition.element"); currentLayoutNodeStr=identification.serialize(currLayoutNode.getObjectID()); } %> <dnd:drag namespace="wp" type="portlet_windowID" value="<%=currentLayoutNodeStr%>" includeDragHandle="false" validator="com.ibm.wps.dnd.impl.DNDDr ....... ....... BEGIN SKIN MARKUP ....... BEGIN TITLE BAR ....... <dnd:dragHandle>TITLE BAR CONTENT</dnd:dragHandle>TITLEBAR BUTTONS ....... END TITLE BAR ....... ....... PORTLET RENDER ....... ....... END SKIN MARKUP ....... </dnd:drag> 3. Copiare UnlayeredContainer-H.jsp e UnlayeredContainer-V.jsp dallo skin predefinito di WebSphere Portal Versione 6.0 nella directory del proprio skin. Se è stato personalizzato uno di questi file, è necessario unire il/la codice/markup delle versioni personalizzate dei file con la versione di skin predefinita dei file. Correzione della visualizzazione dell’elenco a discesa Ambito di ricerca nei temi migrati WebSphere Portal Versione 6.0 aggiunge una nuova icona a sinistra della casella Ricerca nei temi del portale. Selezionando questa icona viene visualizzato un elenco a discesa di opzioni per la ricerca, incluso differenti ambiti di ricerca, le preferenze della ricerca e la relativa guida. Quando si migrano i temi antecedenti alla Versione 6.0 nella propria installazione di WebSphere Portal Versione 6.0, si può notare che questo nuovo elenco a discesa ha uno sfondo trasparente ed è difficile da leggere. Per correggere questo problema nei temi migrati, aggiungere il codice di seguito riportato ad uno dei file CSS del tema, dopo la sua migrazione. Questo codice può essere aggiunto a qualsiasi CSS visualizzato con il tema. .main-menu-item, .main-menu-item-selected { background-color: #FFFFFF; } Capitolo 1. Migrazione 65 Con l’aggiunta di questo codice il tema avrà uno sfondo bianco semplice e di facile lettura. È possibile, inoltre, personalizzare il codice in modo da adattarsi allo schema di colori del proprio tema. Funzioni di WebSphere Portal Versione 6.0 nei temi migrati WebSphere Portal Versione 6.0 aggiunge nuove funzioni in questo tema, incluso le tavolozze di portlet e di persone ed i menu contestuali. Queste funzioni non sono disponibili in un tema migrato di WebSphere Portal Versione 5.x a meno che non venga copiato il codice corrispondente dal tema diWebSphere Portal Versione 6.0. Questo richiede all’utente lo sviluppo di un tema che identifica, copia e verifica la funzione che si desidera aggiungere al tema di WebSphere Portal Versione 5.x. Problemi noti relativi alla migrazione di temi Alle pagine di WebSphere Portal Versione 6.0 fornite con il prodotto è assegnato l’utilizzo del tema predefinito. Ciò serve a semplificare la modifica di WebSphere Portal assegnando un nuovo tema come tema predefinito. Le eccezioni sono le pagine di gestione cui è esplicitamente assegnato il tema ″IBM″ predefinito. Questo serve ad evitare un errato funzionamento delle pagine di gestione se viene inavvertitamente applicato come tema predefinito un tema non funzionale. Questo problema si verifica anche nella migrazione di temi da WebSphere Portal Versione 6.0. Durante la migrazione, l’assegnazione del tema predefinito viene portata all’installazione di WebSphere Portal Versione 6.0. Questo applica il tema predefinito dal rilascio di WebSphere Portal precedente alle pagine di WebSphere Portal Versione 6.0 fornite con il prodotto. Se si verificano dei problemi con le pagine fornite con il nuovo prodotto dopo la migrazione, assegnare il tema IBM alla pagina. Se la pagina funziona correttamente con il tema IBM e non con il tema migrato, ci potrebbero essere delle incompatibilità funzionali tra la markup nel tema migrato ed il contenuto dei portlet. E’ anche possibile che i portlet su queste pagine dipendano dalla nuova funzionalità in WebSphere Portal Versione 6.0 che non esisteva nella versione precedente. In questo caso, potrebbe essere necessario copiare i file dal tema IBM al tema migrato. Fare riferimento ai file di log del portale per informazioni sugli eventuali file mancanti. Informazioni correlate v v v v v v v v v v v v 66 Migrazione Creazione di un proprio tema Layout della pagina del portale Personalizzazione del portale Gestione temporanea del portale fino alla produzione Creazione di collegamenti personalizzati a portlet e pagine Distribuzione di temi e skin personalizzati Tag utilizzate dai file JSP del portale Tag WML utilizzate dai file JSP del portale Risoluzione dei problemi relativi alla progettazione del portale Gestione di pagine, layout e contenuto Struttura del portale Gestione pagine v Personalizzazione di pagine v Controllo accessi v “Migrazione della configurazione del controllo accessi restante” a pagina 28 Verifica delle attività di migrazione Questa sezione fornisce le informazioni da utilizzare per verificare l’esito delle attività di migrazione. Eseguire le 1. Verifica 2. Verifica 3. Verifica 4. Verifica 5. Verifica 6. 7. 8. 9. 1. attività appropriate per verificare l’esito della migrazione: della migrazione dei portlet Notes e Domino Web Access (iNotes) della migrazione dei client del portale della migrazione delle personalizzazioni dell’utente della migrazione dei dati della protezione credenziali della migrazione dei temi e degli skin Verifica della migrazione delle applicazioni portlet Verifica della migrazione dei dati di configurazione dei portlet Verifica della migrazione delle risorse virtuali Verifica della migrazione delle pagine Verifica della migrazione dei portlet Notes e Domino Web Access (iNotes) a. Accedere all’interfaccia di gestione di WebSphere Portal corrente. b. Fare clic su Gestione portlet > Portlet. c. Nell’elenco dovrebbero essere riportati tutti i portlet che esistevano nella versione precedentemente installata. Nota: in alcune delle versioni precedenti di WebSphere Portal, questi erano portlet individuali, mentre nella versione corrente sono copie di un unico portlet. d. Selezionare ciascuno dei portlet migrati, fare clic su Configura portlet, e verificare che le impostazioni del portlet siano state migrate correttamente. Se si migrano pagine che contengono portlet Notes, i portlet dovrebbero essere presenti nella pagina dopo la migrazione e dovrebbero avere un funzionamento analogo a quello della versione precedente. 2. Verifica della migrazione dei client del portale a. Accedere all’interfaccia di gestione di WebSphere Portal corrente. b. Fare clic su Gestione > Impostazioni portale > Client supportati. c. Verificare che i client del portale migrati siano mostrati nell’elenco dei client supportati. d. Selezionare i client migrati e fare clic su Modifica client selezionato per verificare che tutte le impostazioni per il client siano state migrate. e. Verificare che i client migrati possano accedere a WebSphere Portal. 3. Verifica della migrazione delle personalizzazioni dell’utente Le personalizzazioni utente sono risorse che sono attribuite ad un utente del portale che dispone delle autorizzazioni di Modifica e Gestione per una pagina. Queste sono create quando un utente modifica il layout di una pagina e modifica le impostazioni del portlet. a. Accedere al WebSphere Portal corrente con le credenziali degli utenti che dispongono di personalizzazioni. Capitolo 1. Migrazione 67 b. Verificare che tutte le personalizzazioni utente della versione precedente siano presenti nella versione corrente. È possibile scegliere degli utenti a caso e verificare che le personalizzazioni visualizzate nella versione corrente siano quelle corrette, confrontandole visivamente con quelle della versione precedente. 4. Verifica della migrazione di segmenti e slot di protezione credenziali Questa procedura consente di verificare che slot e segmenti di credenziali siano stati migrati correttamente. I dati di protezione credenziali esistenti devono essere migrati con una procedura manuale separata descritta nella sezione “Migrazione della configurazione del controllo accessi restante” a pagina 28. a. Accedere all’interfaccia di gestione di WebSphere Portal corrente. b. Fare clic su Accesso e poi su Protezione credenziali nel riquadro a sinistra. c. Utilizzando le opzioni Gestione segmenti di protezione e Gestione slot di protezione del sistema, verificare che segmenti e slot delle credenziali della versione precedente siano ora presenti anche nella versione corrente. 5. Verifica della migrazione dei temi e degli skin a. Accedere all’interfaccia di gestione di WebSphere Portal corrente. b. Fare clic su Interfaccia utente del portale > Temi e skin nel riquadro a sinistra. c. Verificare che i temi e gli skin elencati siano quelli migrati dalla versione precedente a quella corrente. d. Verificare che sia possibile associare alle pagine e ai portlet esistenti i temi e gli skin migrati e verificare che producano la visualizzazione desiderata. 6. Verifica della migrazione delle applicazioni portlet a. Accedere all’interfaccia di gestione di WebSphere Portal corrente. b. Fare clic su Gestione portlet > Applicazioni nel riquadro a sinistra. c. Verificare che le applicazioni portlet elencate siano quelle migrate dalla versione precedente. d. Per ciascun Modulo Web, verificare che tutte le applicazioni portlet siano visualizzate anche nell’elenco Applicazioni portlet. e. Per ogni applicazione portlet migrata (e per la quale sono stati configurati i parametri sulla versione precedente), fare clic su Modifica applicazione portlet accanto all’elenco di applicazioni portlet e verificare che i parametri siano migrati correttamente. È necessario anche verificare il controllo accessi per l’applicazione portlet e i portlet migrati utilizzando l’interfaccia di gestione. a. Fare clic su Accesso > Autorizzazioni risorsa e selezionare Applicazioni portlet da Tipi di risorsa. b. Fare clic su Assegna accesso per verificare le informazioni di controllo accessi. c. Fare clic su Accesso > Autorizzazioni risorsa e selezionare Portlet da Tipi di risorsa. d. Fare clic su Assegna accesso per verificare le informazioni di controllo accessi. È possibile eseguire anche un’esportazione completa di WebSphere Portal della versione corrente dopo il completamento della migrazione e verificare i ruoli nel file XML esportato. Per ulteriori informazioni, fare riferimento a Interfaccia di configurazione XML. 7. Verifica della migrazione dei dati di configurazione dei portlet a. Accedere all’interfaccia di gestione di WebSphere Portal corrente. 68 Migrazione b. Fare clic su Gestione portlet > Portlet nel riquadro a sinistra. c. Verificare che tutti i dati di configurazione dei portlet migrati dalla versione precedente siano presenti nella versione corrente selezionando il portlet dall’elenco e facendo clic su Configura portlet. 8. Verifica della migrazione delle risorse virtuali a. Accedere all’interfaccia di gestione di WebSphere Portal corrente. b. Fare clic su Accesso > Autorizzazioni risorsa nel riquadro a sinistra. c. Selezionare Risorse virtuali da Tipi di risorsa. d. Verificare che tutte le risorse virtuali migrate dalla versione precedente siano presenti nella versione corrente. 9. Verifica della migrazione delle pagine Se vengono visualizzate solo le pagine di benvenuto e di introduzione, consultare Problema: dopo la migrazione, sono disponibili solo le pagine di benvenuto e di introduzione per informazioni; altrimenti, la migrazione delle pagine è stata eseguita correttamente. Capitolo 1. Migrazione 69 70 Migrazione Capitolo 2. Informazioni particolari e marchi (c) Copyright IBM Corporation 2000, 2006. Limitazioni per gli utenti appartenenti al Governo degli Stati Uniti d’America L’utilizzo, la duplicazione o la divulgazione sono limitati dal GSA ADP Schedule Contract con l’IBM Corp. Queste informazioni sono state sviluppate per prodotti e servizi offerti negli Stati Uniti. E’ possibile che negli altri paesi l’IBM non offra i prodotti, i servizi o le funzioni illustrati in questo documento. Consultare il rappresentante locale IBM per informazioni sui prodotti e sui servizi disponibili attualmente nel proprio paese. Qualunque riferimento relativo a prodotti, programmi o servizi IBM non implica che solo quei prodotti, programmi o servizi IBM possano essere utilizzati. In sostituzione a quelli forniti dall’IBM, possono essere utilizzati prodotti, programmi o servizi funzionalmente equivalenti che non comportino la violazione dei diritti di proprietà intellettuale o di altri diritti dell’IBM. E’ comunque responsabilità dell’utente valutare e verificare la possibilità di utilizzare altri programmi e/o prodotti, fatta eccezione per quelli espressamente indicati dall’IBM. L’IBM può avere brevetti o domande di brevetto in corso relativi a quanto trattato nella presente pubblicazione. La fornitura di questa pubblicazione non implica la concessione di alcuna licenza su di essi. Chi desiderasse ricevere informazioni relative alle licenze può rivolgersi per iscritto a: IBM Director of Commercial Relations IBM Europe North Castle Drive D-7030 Boeblingen U.S.A. Per le domande sulla licenza relative a informazioni double-byte (DBCS), rivolgersi al dipartimento della proprietà intellettuale IBM del proprio paese oppure inviare le domande a: IBM World Trade Asia Corporation Licensing 2-31 Roppongi 3-chome, Minato-ku Tokyo 106, Japan Il seguente paragrafo non è valido per il Regno Unito o per tutti i paesi le cui leggi nazionali siano in contrasto con le disposizioni in esso contenute: L’INTERNATIONAL BUSINESS MACHINES CORPORATION FORNISCE QUESTA PUBBLICAZIONE NELLO STATO IN CUI SI TROVA, SENZA ALCUNA GARANZIA, ESPLICITA O IMPLICITA, IVI INCLUSE EVENTUALI GARANZIE DI COMMERCIABILITA’ ED IDONEITA’ AD UNO SCOPO PARTICOLARE. Alcuni stati non consentono la rinuncia a garanzie esplicite o implicite in determinate transazioni, pertanto la presente dichiarazione potrebbe non essere a voi applicabile. Queste informazioni potrebbero contenere imprecisioni tecniche o errori ortografici. Le informazioni incluse in questo documento vengono modificate su base periodica; tali modifiche verranno incorporate nelle nuove edizioni della © Copyright IBM Corp. 2000, 2006 71 pubblicazione. L’IBM si riserva il diritto di apportare miglioramenti e/o modifiche al prodotto o al programma descritto nel manuale in qualsiasi momento e senza preavviso. Tutti i riferimenti a siti Web non dell’IBM sono forniti unicamente a scopo di consultazione. I materiali disponibili sui siti Web non fanno parte di questo prodotto IBM e l’utilizzo di questi è a discrezione dell’utente. Coloro che detengono la licenza su questo programma e desiderano avere informazioni su di esso allo scopo di consentire (i) uno scambio di informazioni tra programmi indipendenti ed altri (compreso questo) e (ii) l’uso reciproco di tali informazioni, dovrebbero rivolgersi a: Vice President Intellectual Property & Licensing North Castle Drive Armonk, New York 10504 U.S.A. Queste informazioni possono essere rese disponibili, secondo condizioni contrattuali appropriate, compreso in alcuni casi, il pagamento di un addebito. Il programma su licenza descritto in questa documentazione e tutto il relativo materiale su licenza disponibile, sono forniti dall’IBM nel rispetto dei termini dell’IBM Customer Agreement, dell’IBM International Program License Agreement o di qualsiasi altro accordo equivalente fra le parti. Tutti i dati relativi alle prestazioni contenuti in questa pubblicazione sono stati determinati in ambiente controllato. Pertanto, i risultati ottenuti in altri ambienti operativi possono variare in modo considerevole. Alcune misurazioni possono essere state effettuate su sistemi a livello di sviluppo e non vi è alcuna garanzia che tali misurazioni restino invariate sui sistemi generalmente disponibili. Inoltre, alcune misurazioni potrebbero essere state stimate tramite estrapolazione. I risultati reali potrebbero variare. Gli utenti di questa documentazione devono verificare che i dati siano applicabili al loro specifico ambiente. Le informazioni relative a prodotti non IBM sono state ottenute dai fornitori di tali prodotti. L’IBM non ha verificato tali prodotti e pertanto non può garantirne l’accuratezza delle prestazioni, la compatibilità o qualsiasi altro reclamo relativo ai prodotti non IBM. Eventuali commenti relativi alle prestazioni dei prodotti non IBM devono essere indirizzati ai fornitori di tali prodotti. Tutte le dichiarazioni relative all’orientamento o alle intenzioni future dell’IBM sono soggette a modifica o a ritiro senza preavviso e rappresentano solo mete e obiettivi. Queste informazioni contengono esempi di dati e prospetti utilizzati quotidianamente nelle operazioni aziendali. Per meglio illustrarli, tali esempi possono contenere nomi di persone, società, marchi e prodotti. Tutti i nomi contenuti nel manuale sono fittizi ed ogni riferimento a nomi ed indirizzi reali è puramente casuale. Marchi e marchi di servizio I seguenti termini sono marchi registrati negli Stati Uniti e/o in altri paesi: 72 Migrazione AIX, DB2, IBM, il logo IBM, iSeries, i5/OS, OS/390, OS/400, RS/6000, RACF, Tivoli, WebSphere, e z/OS sono marchi dell’IBM Corporation negli Stati Uniti e/o in altri paesi. Lotus, Notes, Domino, QuickPlace, Sametime, Lotus Discovery Server sono marchi dell’IBM Corporation e/o della Lotus Development Corporation negli Stati Uniti e/o in altri paesi. Solaris, Java e tutti i marchi e i logo basati su Java sono marchi della Sun Microsystems, Inc. negli Stati Uniti e/o in altri paesi. Microsoft, Windows, Windows NT ed il logo Windows sono marchi della Microsoft Corporation negli Stati Uniti e/o in altri paesi. Linux è un marchio di Torvalds negli Stati Uniti e/o in altri paesi. Intel, Intel Inside (logo), MMX e Pentium sono marchi della Intel Corporation negli Stati Uniti e/o in altri paesi. Altri nomi di società, prodotti e servizi possono essere marchi o servizi di altre società. Per ulteriori marchi, consultare il sito www.ibm.com/legal/copytrade.html. Capitolo 2. Informazioni particolari e marchi 73 74 Migrazione Riservato ai commenti del lettore Portal Migrazione Versione 6.0 Commenti relativi alla pubblicazione in oggetto potranno contribuire a migliorarla. Sono graditi commenti pertinenti alle informazioni contenute in questo manuale ed al modo in cui esse sono presentate. Si invita il lettore ad usare lo spazio sottostante citando, ove possibile, i riferimenti alla pagina ed al paragrafo. Si prega di non utilizzare questo foglio per richiedere informazioni tecniche su sistemi, programmi o pubblicazioni e/o per richiedere informazioni di carattere generale. Per tali esigenze si consiglia di rivolgersi al punto di vendita autorizzato o alla filiale IBM della propria zona oppure di chiamare il ″Supporto Clienti″ IBM al numero verde 800-017001. I suggerimenti ed i commenti inviati potranno essere usati liberamente dall’IBM e dalla Sistemi Informativi e diventeranno proprietà esclusiva delle stesse. Commenti: Si ringrazia per la collaborazione. Per inviare i commenti è possibile utilizzare uno dei seguenti modi. v Spedire questo modulo all’indirizzo indicato sul retro. v Inviare un fax al numero: +39-06-5126991 v Spedire una nota via email a: [email protected] Se è gradita una risposta dalla Sistemi Informativi, si prega di fornire le informazioni che seguono: Nome Indirizzo Società Numero di telefono Indirizzo e-mail Indicandoci i Suoi dati, Lei avrà l’opportunità di ottenere dal responsabile del Servizio di Translation Assurance della Sistemi Informativi S.p.A. le risposte ai quesiti o alle richieste di informazioni che vorrà sottoporci. I Suoi dati saranno trattati nel rispetto di quanto stabilito dalla legge 31 dicembre 1996, n.675 sulla “Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento di dati personali”. I Suoi dati non saranno oggetto di comunicazione o di diffusione a terzi; essi saranno utilizzati “una tantum” e saranno conservati per il tempo strettamente necessario al loro utilizzo. Riservato ai commenti del lettore Sistemi Informativi S.p.A. Translation Assurance Via delle Sette Chiese, 142 00145 - Roma