S.E. Mons. Cosmo Francesco Ruppi tornato nella sua citt natale

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S.E. Mons. Cosmo Francesco Ruppi tornato nella sua citt natale
S.E. Mons. Cosmo Francesco Ruppi �tornato nella sua citt�natale
<div style="text-align: justify;"><img style="border: 1px solid #009900; vertical-align: bottom;"
src="images/stories/ultime-news/ruppi.gif" height="252" /></div> <p style="text-align:
justify;">Oggi 11 luglio alle ore 18:00 circa <em>S.E.Mons. Cosmo Francesco Ruppi</em>,
arcivescovo metropolita emerito, con una semplice ma toccante cerimonia, �tornato nella sua
citt�natale celebrando una Santa Messa presso la Fondazione Giovanni XXIII di Alberobello.
Ad accoglierlo c'era il sindaco Prof. Bruno De Luca, Mons. Don Giovanni Martellotta, parocco
della basilica dei Santi Medici e molta gente venuta anche dai paesi limitrofi.<br />
<br />La
Gazzetta del Mezzogiorno di pochi giorni fa gli ha dedicato un articolo che cos�recitava: " A 77
anni, dopo due anni di proroga, Don Cosmo sta per lasciare la guida della diocesi di Lecce, per
raggiunti limiti di et� Gli succeder�monsignor Domenico D�Ambrosio, finora vescovo di San
Giovanni Rotondo, cui la Gazzetta rivolge un caloroso augurio di felice missione in terra
salentina. Ma Don Cosmo non andr�mai in pensione. Non gi�perch�si trasformer�da
arcivescovo emerito in arcivescovo ombra (tentazione inconcepibile in un devoto della Chiesa e
della sua disciplina), ma perch�di sicuro trover�nuovi spazi di apostolato e fisser�nuove
frontiere divulgative, per il Verbo e per la Causa del cattolicesimo. S� perch�Ruppi �nato
leader. Se non avesse fatto il prete avrebbe potuto fare l�inviato speciale, il direttore o
l�editore di giornali. Non a caso, da decenni Don Cosmo �fra i pi� prestigiosi collaboratori
della Gazzetta, per i cui lettori negli anni Sessanta fu al seguito di Paolo VI (1897-1978) durante
il viaggio del Pontefice in Africa. Se non fosse diventato arcivescovo, quasi certamente il Nostro
avrebbe fatto il ministro o il presidente della Regione.<br /><br />Ma, di sicuro, se non avesse
sposato la Chiesa cattolica, Don Cosmo avrebbe impalmato l�impresa, sulla falsariga di un
Giancarlo Lombardi o di un Michele Ferrero, dal momento che il Padreterno lo ha fornito, in
vasta copia, dello spirito d�iniziativa tipico dei veri imprenditori, che sono imprenditori
�sociali�.<br /><br />Solo un uomo cos� pochi lustri addietro, poteva organizzare in una
manciata di minuti l�accoglienza ai primi profughi albanesi che cercavano il paradiso sulle
coste italiane. Solo un uomo cos�poteva incalzare governo nazionale e giunte locali per non
lasciare quelle anime senza tetto in una condizione da inferno terreno. Solo un personaggio
animato dalla cultura del risultato, la sola che corrisponde alla cultura della solidariet� poteva
realizzare il <strong><em>Regina Pacis</em></strong>, <span style="text-decoration:
underline;">il centro d�accoglienza per gli immigrati pi� attivo d�Italia</span>. Solo un
pastore convinto della necessit�di investire in risorse umane poteva costruire il maxi-seminario
(<strong>Pastor Bonus</strong>) di Lecce, un centro polivalente che non si limita a formare i
nuovi religiosi, ma offre anche ai laici altre occasioni e opportunit�di apprendimento e
approfondimento: uno strumento di educazione permanente utilizzato anni addietro anche da
alcuni miti profani - ad esempio i calciatori del Lecce - del nostro tempo.<br /><br />Il miglior
pregio di Ruppi: non sta fermo neppure quando dorme. Ecco perch�riesce inverosimile
immaginarlo semplice cappellano ad Alberobello, paese natale dove ha realizzato negli anni
Settanta una casa di riposo, mentre, nel tempo libero, gioca a bocce con i suoi concittadini.
Scriver� Parler� Visiter� Viagger� Insomma, far�l�inviato del Signore come o pi� di prima.
Anche perch�in materia di comunicazione monsignore teme pochi rivali. Pochissimi come lui
riescono altrettanto bene a bucare lo schermo e a diffondere la parola sacra attraverso la carta
stampata.<br /><br />Del resto non fu Ges� Cristo il primo Grande Comunicatore della storia?
Ci�che duemila anni fa si chiamava montagna (il posto ideale per farsi vedere e ascoltare da
tutti) oggi si chiama televisione (idem come sopra). Ci�che allora era lingua parlata, oggi
�lingua scritta. Se nei secoli scorsi si scriveva solo per colleghi e iniziati, oggi si scrive per
fedeli e infedeli. Eppoi. L�uso sapiente e accorto delle telecomunicazioni e delle tecnologie
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�tra le carte vincenti della Chiesa, capace di rinnovarsi senza snaturarsi e di fare proselitismo
senza fare rinunce.<br /><br />Ges� Cristo, oltre che Grande Comunicatore, fu anche Grande
Imprenditore. Infatti, un imprenditore si distingue da un prenditore per la capacit�di organizzare
talenti e competenze, e metterli al servizio di un traguardo benefico. E chi erano gli apostoli se
non i manager dell�imprenditore pi� bravo e lungimirante di tutti i tempi, visto che
quest�ultimo ha saputo inventare la Vita e forgiare il genere umano?<br /><br />Ed ancora.
Soprattutto dopo l�enciclica <em>Rerum Novarum</em> (1891) di Leone XIII (1810-1903), il
ruolo dell�imprenditore �diventato essenziale nell�insegnamento della Chiesa, anche se fino
all�enciclica Sollecitudo Rei Socialis (1987) di Giovanni Paolo II (1920-2005) la parola
�imprenditore� non viene mai menzionata nei documenti ufficiali: al suo posto compare il
sinonimo di �datore di lavoro�. Con la Centesimus Annus (1991) si completa lo sdoganamento
del termine.<br /><br />Conclusione. Don Cosmo �il classico esempio dell�imprenditore
sociale, che sa coniugare la parola e l�opera, la preghiera e la solidariet� E siccome la
vecchiaia pu�attendere, siamo certi che anche a e da Alberobello egli continuer�a fare, anche
attraverso la Gazzetta, quello che ha sempre fatto: bene al prossimo. Grazie e auguri, Don
Cosmo."</p> <div style="text-align: justify;"><br /></div> <p style="text-align:
justify;"><em>Noi di Alberobello Cultura ci uniamo agli auguri espressi dal giornalista della
Gazzetta </em></p>
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