Tra magia e scienza - Kanaga Adventure Tours
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Tra magia e scienza - Kanaga Adventure Tours
Mali Tra magia e scienza Etnomedicina ed etnofarmacologia al Pays Mandingue 9 Giorni 05 – 13 Dicembre 2015 Accompagnatore italiano Foto di Andrea Paolini Introduzione: Il Pays Manding, una delle regioni meno conosciute del Mali, ricca di paesaggi naturalistici mozzafiato e di villaggi tradizionali Gli “Incontri di Etnomedicina ed Etnofarmacologia al Pays Manding”, alla scoperta dei saperi ancestrali e mistici dei guaritori I complessi rapporti tra magia e scienza: divinazione con la sabbia e con i cauris, feticci, maschere, ... Le marionette terapeutiche di Yaya Coulibaly, artista-stregone custode di una tradizione millenaria Kanaga Adventure Tours Sarl Agence de Voyages et de Tourisme Bamako MALI +223 76723946 www.kanaga-at.com [email protected] Il programma : Giorno 1 : Italia/Bamako Sabato 05 Dicembre Partenza per Bamako. Arrivo in serata, incontro con lo staff Kanaga Adventure Tours che provvederà al trasferimento all’Hotel Le Mauricia o similare, pernottamento. Giorno 2 : Bamako Domenica 06 Dicembre Dopo la colazione, assistenza per il cambio degli euro e l’eventuale acquisto di una scheda telefonica locale. Giornata dedicata alla visita di BAMAKO: il punto panoramico dal quale si gode di una vista impareggiabile sulla capitale e sul fiume Niger, il Museo Nazionale, che custodisce capolavori etnografici, l’interessante GIARDINO BOTANICO che ci permetterà di conoscere le piante medicinali africane e la loro utilizzazione. Pranzo al ristorante African Grill o similare. Nel pomeriggio ESCURSIONE IN PINASSE SUL FIUME NIGER, per osservare i pescatori di etnia Bozo e Somono ed apprezzare il tramonto sulla città. Cena libera e pernottamento in hotel. Giorno 3 : Bamako/Kamandjan/Siby Lunedi 07 Dicembre Dopo la prima colazione prenderemo la Route de Guinée in direzione di Siby, capoluogo del Pays Mandingue. Sistemazione in Campement e visita dell’ARCO ROCCIOSO DI KAMANDJAN, capolavoro miracoloso di Kamandjan Camara, generale militare, stregone, veggente e guaritore, e della GROTTA DEI SACRIFICI, dove gli indovini leggono il futuro tracciando segni nella sabbia. Pranzo al ristorante La Calebasse, tempo a disposizione. Nel pomeriggio INCONTRO CON L’ASSOCIAZIONE DEI TRADI-TERAPEUTI: verremo introdotti alla storia dell’Associazione, alle attività che svolgono sul territorio e all’importanza che questi “guaritori” tradizionali rivestono all’interno della società africana. Insieme ripercorreremo LE ATTIVITÀ ED I RISULTATI OTTENUTI DALLE PRECEDENTI EDIZIONI DEGLI INCONTRI DI ETNOMEDICINA. Di seguito visiteremo l’attuale sede dell’associazione e discuteremo sull’evoluzione del PROGETTO DEL CENTRO DI VALORIZZAZIONE DELLA MEDICINA TRADIZIONALE DEL MANDE’. Cena al ristorante La Calebasse e pernottamento in Campement. Vista panoramica di Bamako Dah Bleni L’arco di Kamandjan Incontro con i tradi-terapeuti L’attuale sede dell’associazione Kanaga Adventure Tours Sarl Agence de Voyages et de Tourisme Bamako MALI +223 76723946 www.kanaga-at.com [email protected] Giorno 4 : Siby/Djoulafoundo/Siby Martedi 08 Dicembre Dopo la colazione ESCURSIONE NELLA SAVANA in compagnia dei tradi-terapeuti per un TREKKING BOTANICO alla scoperta delle piante medicinali del Mandé e della loro utilizzazione terapeutica. Procederemo alla raccolta ed alla catalogazione delle stesse nell’intento di creare un “erbolario” utile al proseguio delle nostre ricerche. Pranzo al ristorante La Calebasse, tempo a disposizione. Nel pomeriggio trasferimento al VILLAGGIO TRADIZIONALE DI DJOULAFOUNDO: incontreremo il capovillaggio ed i suoi consiglieri, per un confronto di esperienze nel rispetto reciproco delle culture, tradizioni e ambiente; visiteremo la moschea, la madrasa (scuola coranica), le case di fango dal tetto di paglia, la scuola, la forgia, il mulino per la preparazione della pasta di arachidi, l’atelier di lavorazione del burro di karité, la coltivazione delle calebasse (zucche utilizzate come recipienti). Rientrati a Siby in serata, cena al ristorante La Calebasse. A seguire DIVINAZIONE CON I CAURIS: attraverso il lancio delle piccole conchiglie i veggenti possono rivelare l’avvenire, interpretando la posizione di ogni cauris che rappresenta un avvenimento futuro. Pernottamento in Campement. Pianta medicinale Il villaggio di Djoulafoundo Divinazione con i cauris Giorno 5 : Mercoledi 09 Dicembre Siby Dopo la colazione, APPRENDEREMO I METODI DI LAVORAZIONE E DI SOMMINISTRAZIONE del sunsun fiman, del sené, del karité e di molte altre piante autoctone. Pranzo al ristorante La Calebasse, tempo a disposizione. Nel pomeriggio dibattito con i tradi-terapeuti al fine di comprendere la NOSOLOGIA TRADIZIONALE e le RELAZIONI TRA MALATTIE E PIANTE. A seguire assisteremo alla PERFORMANCE MUSICALE DEI CACCIATORI DEL MANDE’, accompagnati dalle melodie del simbi. I cacciatori Manding sono un’associazione segreta e mitica, dotati di poteri magici e della conoscenza dell’occulto. Cena al ristorante La Calebasse, pernottamento in Campement. Preparazione di un infuso Cacciatore del Mandé Kanaga Adventure Tours Sarl Agence de Voyages et de Tourisme Bamako MALI +223 76723946 www.kanaga-at.com [email protected] Giorno 6 : Giovedi 10 Dicembre Siby/Nienkema/Tabou/Siby Dopo la colazione prenderemo contatto con i malati per vedere COME AGISCONO I GUARITORI AL LETTO DEL PAZIENTE, quali sono le domande che vengono fatte, qual’è il percorso che seguono per arrivare a una “diagnosi” della persona, se le pratiche messe in atto siano incentrate più sull’aspetto biologico o di rapporto interpersonale. E’in questa occasione che capiremo i complessi legami TRA MAGIA E SCIENZA. Pranzo al ristorante La Calebasse, tempo a disposizione. Nel pomeriggio partenza per KALASSA e visita della latteria Djom Kossam, un progetto di valorizzazione del latte crudo prodotto da fattorie locali e trasformato in latte pastorizzato, yogurt, féné e deghee. Degustazione. Proseguimento a NIENKEMA e visita di una bizzarra formazione rocciosa frutto dell’erosione, che é un luogo di sacrifici, un vero santuario di preghiera dove la gente del posto viene per cercare una soluzione ai propri problemi. Proseguimento verso il villaggio di TABOU, incontro con il capovillaggio e visita del pozzo sacro. A seguire visita della cooperetiva femminile « MAISON DU KARITÉ » che trasforma il burro di karité in prodotti cosmetici come saponi e creme. Cena al ristorante La Calebasse e pernottamento in Campement. Polverizzazione delle piante Tra magia e scienza... L’enclume di Nienkema Giorno 7 : Venerdi 11 Dicembre Siby Dopo la colazione, TAVOLA ROTONDA nella quale faremo il punto sulle attività con i rappresentanti dell’Associazione dei tradi-terapeuti. In questa sede avanzeremo le nostre proposte per il rilancio dell’Associazione e sulla creazione di un centro di valorizzazione della medicina tradizionale nel Mandé. Pranzo al ristorante La Calebasse, tempo a disposizione. Nel pomeriggio PERFORMANCE DEI GRIOTS, i cantastorie tradizionali, custodi del segreto della parola. A seguire cena al ristorante La Calebasse e pernottamento in Campement. 1a Edizione Aprile 2011 Griotte Kanaga Adventure Tours Sarl Agence de Voyages et de Tourisme Bamako MALI +223 76723946 www.kanaga-at.com [email protected] Giorno 8 : Sabato 12 Dicembre Siby/Bamako Dopo la colazione, partenza in direzione di Bamako. Visita dei MERCATI DI BAMAKO: il mercato del riciclo, dove i fabbri danno nuova vita a vecchie lamiere, il Grand marché, compreso il settore dedicato ai feticci ed ai rimedi di medicina naturale, ed il mercato artigianale, dove trovare manufatti di tutte le etnie del Mali come maschere Bambara e Dogon, tessuti Peulh e gioielli Tuareg in argento. Pranzo in maquis tradizionale, camera in day use all’Auberge Djamilla o similare. Nel pomeriggio faremo visita a Yaya Coulibaly, artista“stregone”, ereditario della più grande collezione di marionette e maschere dell’Africa nera che ci parlerà delle MARIONETTE TERAPEUTICHE, del loro funzionamento e del loro utilizzo nella cura di alcune malattie. Cena libera seguita da trasferimento all’aeroporto. Fine dei servizi. Grand Marché di Bamako Mercato dei feticci Giorno 9 : Bamako/Italia Domenica 13 Dicembre Arrivo in mattinata all’aeroporto di destinazione. Marionetta terapeutica Kanaga Adventure Tours Sarl Agence de Voyages et de Tourisme Bamako MALI +223 76723946 www.kanaga-at.com [email protected] Mali: Tra magia e scienza - 9 Giorni (KATML03PS151205) Incontri di etnomedicina ed etnofarmacologia al Pays Manding Partenza di gruppo: 05 – 13 Dicembre 2015 Quota individuale di partecipazione in camera doppia (min. 4 pax) Supplementi _________________________________________________________ ______________________________________________________ Quota iscrizione: 80 € 1.290 € Camera singola: 150 € In promozione a 1.190 € Estensione tour Mali: su richiesta per iscrizioni entro il 05/09/15 La quota include : Direttore scientifico italiano; Guida parlante francese; Visite ed escursioni come da programma ; Tutti i trasferimenti in 4x4 Toyota Prado o Land Cruiser 7 posti (max. 4 clienti/auto) compreso autista, carburante e pedaggio; Pensione completa eccetto le cene a Bamako; 7 pernottamenti come menzionati nel programma; Camera in day use a Bamako. La quota non include : Il visto per il Mali ; L’assicurazione annullamento viaggio/salute/bagaglio; I passaggi aerei internazionali; Le cene a Bamako; Le bevande e l’acqua minerale ; I permessi fotografici; Le mance ; Le spese di carattere personale ; Tutto quello citato in «supplementi»; Tutto quello non espressamente citato ne « la quota include ». Kanaga Adventure Tours Sarl Agence de Voyages et de Tourisme Bamako MALI +223 76723946 www.kanaga-at.com [email protected] Cos’è l’Etnomedicina L’etnomedicina, fin dal suo nascere, ha permesso di comprendere come all’interno di società integrate la salute di un individuo debba essere letta attraverso una complessa griglia interpretativa in cui gli aspetti medico-fisiologici si connettono a quelli antropo-sociali. A questo proposito, in Italia si possono ricordare gli studi di Antonio Scarpa (1980), medico specializzato in patologia esotica che ha contribuito alle ricerche sulle pratiche mediche tradizionali iniziando un’opera paziente di analisi e catalogazione dei diversi tipi di cura conosciuti nei cinque continenti. Una delle caratteristiche più interessanti dell’Etnomedicina, che unisce patrimoni intellettuali solo apparentemente distanti fra loro (medicina, antropologia, psicologia, religione) è senza dubbio lo spirito multidisciplinare, che da sempre permette al ricercatore, di operare in questo campo, all’interno di un modello, nel quale sono assenti quei vincoli mentali e quelle barriere che solitamente in altri ambiti impediscono il dialogo fra realtà paradigmatiche differenti tra loro. Ma quale può essere l’importanza di una scienza come l’etnomedicina e quali risorse può apportare alla nostra medicina? Nella consapevolezza dei limiti antropologici di trasposizioni culturali, sembra utile il recupero di una visione completa dell’individuo (olistico) nella sua unità mente-corpo insieme alla consapevolezza che qualsiasi iter terapeutico non può prescindere da una relazione armonica tra paziente e uomo-medicina. Probabilmente una medicina ipertecnologica come la nostra sarebbe bene tenesse in considerazione un semplice assunto comune a gran parte dei modelli etnomedici e cioè che il processo di guarigione per l’ammalato ha inizio con la notizia dell’avvicinarsi alla sua capanna da parte del guaritore. In questo modo potrà nascere una medicina più attenta ai reali bisogni del malato e più consapevole del fatto che, come sostiene Geertz (1962), dal primo vagito all’ultimo respiro ogni individuo è composto di soma, psiche e polis e che quindi egli è contemporaneamente corpo, persona ed essere sociale. Per questo motivo l’etnomedicina guarda a quelle comunità, che hanno conservato intatta la tradizione antica e popolare della cura, attraverso il ricorso a rimedi naturali e alla condivisione dello spazio sociale con il sofferente, tramite riti collettivi in grado di coinvolgere l’intera famiglia e spesso tutta quanta la comunità. Comprendere questi modelli culturali significa sottrarsi alle insidie di una medicina occidentale, a volte eccessivamente meccanicistica e riduzionistica e riappropriarsi di una visione contestualistica della terapia, nella quale il malato possa essere accolto nella sua interezza di persona, coinvolgendone gli aspetti psicologici, sociali ed ambientali comprendendone in primo luogo la mappa attraverso la quale egli legge la realtà, consci del fatto che proprio negli elementi che compongono quella mappa potremmo scorgere le ragioni del suo ammalarsi e del suo eventuale guarire. Prende così forma uno dei concetti fondanti l’etnomedicina riguardante l’esistenza di sindromi e patologie legate alla cultura e osservabili solo all’interno di determinati contesti culturali e non altrove. L’aspetto di estremo interesse è l’efficacia simbolica dell’uomo-medicina, in quanto l’azione terapeutica delle sue pratiche magiche, come fa notare Levi Strauss (1966), attuate mediante rappresentazioni simboliche, è caratterizzata da una manipolazione psicologica dell’organo malato. Analogamente all’approccio psicananalitico dove l’analista parla al suo paziente attraverso l’uso di metafore verbali, il cui contenuto simbolico può riordinare un disequilibrio psicosomatico, il guaritore è in grado di modificare delle funzioni organiche mediante delle rappresentazioni corporee, musicali, olfattive, fondate su un uso estremamente raffinato della sensorialità. Il terapeuta fornisce al malato un linguaggio attraverso il quale è possibile esprimere certi stati non formulati e non formulabili. In questo modo l’intervento terapeutico consente al paziente un deflusso di stati emotivi, che rimasti a lungo inespressi, hanno trovato per via simbolica, uno sfogo nella malattia. In ogni cultura e paese del mondo vi sono luoghi nei quali vengono attuate strategie terapeutiche, capaci di leggere e dare senso a ciò che ad una analisi superficiale potrebbe non averne, o apparire addirittura minaccioso per i nostri paradigmi scientifici. Personalmente ritengo sia invece vitale confrontarci con mentalità e modelli medici che vedono nella relazione paziente/guaritore l’aspetto più importante del processo terapeutico finalizzato in primo luogo a far sì che la persona possa ritrovarsi e ritrovare un posto riconosciuto all’interno del suo gruppo sociale. Kanaga Adventure Tours Sarl Agence de Voyages et de Tourisme Bamako MALI +223 76723946 www.kanaga-at.com [email protected] Studiosi di diverse estrazioni culturali si stanno sempre più rivolgendo ai sottosettori afferenti all'etnomedicina che, se da un lato permettono la più approfondita conoscenza dei fatti, dall'altro rischiano di far perdere all'osservatore il contatto con le molteplici e variegate componenti che intervengono nell'atto o momento terapeutico. In effetti gran parte della medicina tradizionale è il risultato di processi mentali di tipo intuitivo e procede nella conoscenza dei fenomeni grazie a istanze ideative sintetico-induttive: per questo l'individuo viene esaminato sulla base di una visione completa del suo essere/esistere. Da un iniziale interesse storico-etnografico l'etnomedicina si è rivolta negli ultimi decenni a ricerche soprattutto di laboratorio coinvolgendo la biomedicina e in particolare la farmacologia, grazie anche agli auspici e iniziative dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. La farmacognosia si occupa di studiare una droga, sia essa medicamento o veleno. La droga è un mezzo tratto dal mondo che ci circonda, mediante il quale l'uomo può preservare e conservare la salute. L'esperienza riguardo l'utilizzo di droghe medicamentose si è accresciuta indipendentemente dalle popolazioni, dalle culture e dalle società: anche se con connotazioni scientifico-religiose diverse, potremmo definire la fonte vegetale o la droga come il veicolo della salute mediato dalla natura. Culture diverse, con diverse evoluzioni e anche geograficamente lontane, istintivamente hanno fatto ricorso alle stesse fonti per curare uno stesso tipo di disturbo o patologia, quindi c'è stata una sorta di coevoluzione del concetto di medicamento. Ogni società ha sviluppato una propria fitoterapia ed etnomedicina, ovvero la medicina acquisita istintivamente da una determinata etnia. Sono sorte diverse etnomedicine, che sono state più o meno mantenute nel tempo; ancor oggi alcune di esse riscuotono molto successo. L’ etnomedicina restituisce l’interezza dei dialoghi tra i saperi tradizionali, tra le classificazioni autoctone del corpo, tra la malattia e il suo contesto sociale, non perdendo di vista la realtà biologica della fisiologia, della patologia, della semeiotica e della epidemiologia. Nessun fenomeno umano sembra essere così individuale come la malattia. Anche se universalmente condiviso, il fenomeno sembra ridursi ad una esperienza al singolare (il modo di viverlo di una persona) una sofferenza che si sviluppa in maniera privata nel corpo di un individuo, esperienza la cui soluzione finale, la cura, dipende frequentemente da un dialogo privilegiato: la relazione terapeutica (l’intimità tra medico e paziente). [Prof. A. Guerci, antropologo; Dr. J. Rodriguez Alegre, psichiatra; Dr. P. Pracca, antropologo] Dr. Leonardo Paoluzzi Direttore degli “Incontri di etnomedicina ed etnofarmacologia” al Pays Mandingue Laureato in medicina e chirurgia presso l'Università degli Studi di Perugia nel 1974. Diplomato in agopuntura tradizionale cinese presso la scuola universitaria CEDAT di Marsiglia e la SoWen di Milano; dal 1976 pratica la medicina tradizionale cinese. Docente di varie scuole, dal ’95 al 2000 professore a contratto in agopuntura, medicina tradizionale cinese e fitoterapia presso l'Università degli Studi di Urbino. Autore di numerosi articoli per diverse riviste del settore è da molti anni direttore responsabile della rivista medica TMA (Tecniche Mediche Associate), già organo ufficiale della Società Italiana di Agopuntura. Autore e coautore di alcuni testi di fitoterapia e medicina energetica . Dal 2001 al 2006 direttore di corsi quadriennali per l’Agopuntura e la Medicina Tradizionale Cinese della scuola medica So-Wen e della scuola AMSA di Perugia. Dal 2006 direttore del corso di fitoterapia clinica della scuola AMSA di Perugia. Volontario per due volte in Madagascar come insegnante di agopuntura, docente di fitoterapia ai corsi ECM per farmacisti di Terni su incarico della ASL. Presidente dell’associazione di Medicina non Convenzionale di Terni “L’Insieme”, membro del consiglio dell’Ordine dei Medici di Terni per le medicine non convenzionali, membro della Società Italiana di Antropologia Medica. 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