Psicologia dell`esercizio fisico 2012

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Psicologia dell`esercizio fisico 2012
PSICOLOGIA DELL’ESERCIZIO
FISICO
A.A. 2011-2012
PROF.SSA CLAUDIA MAZZESCHI
[email protected]
PSICOLOGIA DELL’ESERCIZIO FISICO
• La concezione dello sport è ampia e articolata e
comprende la visione dello sport (e dell’esercizio
fisico) come diritto di cittadinanza, come veicolo di
integrazione sociale, di salute e di benessere psicofisico in tutte le fasi del ciclo di vita.
– Nello specifico il corso intende affrontare il tema della
partecipazione allo sport da un punto di vista psicologico,
con l’attenzione rivolta sia agli aspetti individuali che
gruppali.
• Attenzione verrà data al rapporto tra salute (intesa
nella sua accezione più ampia) e partecipazione allo
sport.
Programma
• Appunti delle lezioni
• Lucidi, F. (2011). Sportivamente. Temi di psicologia
dello sport. LED Editore. Capitoli: 1, 2, 9 e 10 (per chi
frequenta)
• Ross, M.K., Milsom, V., A. et al. (2009). The
contribution of weight loss and increased physical
fitness to improvements in health-related quality of
life. Eating Behaviors, 10 (2009), 84-88
• Fabricatore et al. (2011). Intentional weight loss and
changes in symptoms of depression: a systematic
review and meta-analysis. International Journal of
Obesity (2011) 35, 1363–1376
• Increasing the Motivation for Physical Activity
in Obese Patients – Schelling et al., Int J Eat
Disord 2009; 42:130–138
• Martin., et al. (2009). Exercise dose and
quality of life: Results of a randomized
controlled trial. Arch Intern Med. 2009
February 9; 169(3): 269–278.
doi:10.1001/archinternmed.2008.545
Alcune domande
• Pensate che la psicologia abbia qualcosa a che fare con la
salute?
• Che cosa intendete con il termine salute? È semplicemente
l’opposto di malattia? Chi è la persona sana? O in salute?
• Pensate che la psicologia abbia qualcosa a che fare con lo
stare in salute?
• Provate a pensare a ciò che ciascuno di voi fa per stare in
salute: Fate regolarmente esercizio fisico per stare bene? O
per puro piacere?
• I comportamenti che mantengono la salute sono gli stessi per
prevenire la malattia?
• Pensate che la psicologia abbia a che fare con l’esrecizio
fisico? Con lo stare in forma? O in salute?
Health Status
Che cosa si intende per stato di salute?
Quali sono i fattori che determinano la salute?
***
Nel 1948 la WHO (OMS; Organizzazione Mondiale della
Sanità) ha fornito una definizione di salute come “un
completo stato di benessere fisico, mentale e sociale
e non la semplice assenza di malattia o di infermità”
che ha rivoluzionato in maniera significativa
l’approccio alla salute e alla malattia utilizzato fino a
quel momento
Il benessere è un termine generale che
racchiude tutto l’universo della vita umana,
inclusi aspetti fisici, mentali e sociali, che
costituiscono quella che può essere chiamata
una “buona vita”
• La definizione di salute proposta dall‘OMS è
considerata molto impegnativa
– Infatti la sua traduzione in termini operativi e
soprattutto in azioni, ha sempre suscitato
riflessioni, dubbi, discussioni.
• Il carattere "utopistico" di tale definizione è
molto chiaro e condivisibile in quanto descrive
una situazione di completa soddisfazione e
felicità che forse non può essere mai raggiunta
• ciononostante costituisce un punto di
riferimento verso il quale orientare gli sforzi.
• Questo definizione di salute assume al suo
interno gli assunti propri del modello biopsico-sociale (Engel, 1977) secondo il quale
salute e la malattia emergono dal gioco
interattivo dei fattori biologici, sociali e
psicologici (Engel, 1977)
• In letteratura – così come nella pratica medica
– sono infatti presenti due modelli per la
salute (malattia):
• 1) il MODELLO MEDICO
• 2) il MODELLO BIOPSICOSOCIALE
I MODELLI PER LA SALUTE/MALATTIA
MODELLO MEDICO
Il corpo è separato dai
processi psichici e sociali
della mente
Tutte le malattie e i disturbi
fisici possono essere
spiegati in termini di
disturbi dei processi
fisiologici (infezioni,
traumi…)
La salute è vista come
biochimica o fisica in
natura
MODELLO BIOPSICOSOCIALE
Salute e la malattia emergono
dal gioco interattivo dei
fattori biologici, sociali e
psicologici (Engel, 1977)
Esempio: i fattori biologici come
la predisposizione genetica, i
fattori comportamentali,
come il fumo o lo stress, e le
condizioni sociali, come il
sostegno delle persone,
contribuiscono insieme allo
sviluppo di certe malattie
(cancro)
Commenti sul modello medico
• POSITIVI
– Ha prodotto una grande mole di ricerche
• CRITICHE
– Riduzionista, ignora la complessità dei fattori coinvolti nella salute
– Meccanicista, assume che ogni malattia ha primariamente una causa
biologica (nota o ancora da scoprire)
– Dualistico, e per questo trascura gli aspetti sociali e psicologici
individuali
– Empirico, e per questo assume che è possibile identificare
oggettivamente le cause della malattia
– Orientato al disturbo, enfatizza la malattia più che la salute
– Interventista, e per questo intrusivo
– Dalla prospettiva del modello medico è difficile valutare (considerare)
il contributo dei fattori psicologici, sociali, comportamentali, personali,
ambientali alla malattia e alla salute (Engel, 1977)
– Sono esclusi dal processo diagnostico
TUTTAVIA, nel corso del ventesimo secolo il concetto di
SALUTE (più che di malattia) è diventato importante
anche in medicina
La salute è stata concettualizzata in un senso molto più
ampio rispetto al passato
IL MODELLO BIOPSICOSOCIALE
• Afferma che la salute e la malattia emergono dal gioco
interattivo dei fattori biologici, sociali e psicologici (Engel, 1977)
– Esempio: i fattori biologici come la predisposizione genetica, i
fattori comportamentali, come il fumo o lo stress, e le
condizioni sociali, come il sostegno delle persone,
contribuiscono insieme allo sviluppo di certe malattie
(cancro)
• Nei termini del rapporto mente-corpo, il modello biopsicosociale
propone un approccio olistico e afferma che il corpo e la mente
sono entrambe coinvolte nella salute e nella malattia
• Questo significa occuparsi della salute anche in termini di stile di
vita (es.: attività fisica sia in termini di prevenzione primaria,
secondaria che terziaria ) e tenere pertanto in considerazione la
persona nel suo contesto, ampio, sociale (ambientale) e
psicologico insieme (rispetto anche all’età: bambino,
adolescente…etc)
• Per determinanti della salute sono i
fattori la cui presenza modifica in
senso positivo o negativo lo stato di
salute di una popolazione
–La salute è il risultato di una serie di
determinanti di tipo sociale,
ambientale, economico e genetico e
non il semplice prodotto di una
organizzazione sanitaria.
• Accreditati studi internazionali hanno
effettuato una stima quantitativa dell’impatto
di alcuni fattori sulla longevità delle comunità,
utilizzata come indicatore indiretto dello stato
di salute:
– i fattori socio-economici e gli stili di vita,
contribuiscono per il 40-50%,
– lo stato e le condizioni dell’ambiente per il 2030%,
– l’eredità genetica per un altro 20-30%
– i servizi sanitari per il 10-15%.
I pre-requisiti dell’OMS
• L‘OMS ha proposto anche un elenco di prerequisiti, ossia di situazioni che devono essere
presenti nelle comunità che acquisiscono la
consapevolezza e la decisione di perseguire la
salute dei suoi componenti.
1) la casa - esiste una chiara evidenza che mostra un’associazione fra l’abitazione e la salute.
Una buona qualità dell’abitazione porta al miglioramento delle condizioni fisiche e mentali.
Un’abitazione scadente, soprattutto se caratterizzata da freddo e umidità, porta a problemi
respiratori e a dolori di vario genere, mentre l’eccessivo affollamento dell’abitazione genera
problemi di ansia e depressione
2) la pace - la presenza di una situazione di conflitto armato ha delle pesanti conseguenze nei
confronti della salute in termini di aumento della mortalità, di lesioni che portano a disabilità
croniche, di problemi mentali, di malattie sessuali, di malattie trasmissibili, di crimini e
violenze sessuali. La guerra incide in modo sostanziale sulla salute anche attraverso lo
sfollamento della popolazione che disgrega le reti sociali nonché attraverso la distruzione dei
servizi sociali e sanitari
3) l’istruzione - i livelli di istruzione producono significativi gradienti di rischio per la salute. I
livelli di istruzione sono strettamente correlati a livelli di deprivazione causati dalle barriere
economiche, culturali e sociali che impediscono un accesso equo all'istruzione. Ciò è più
evidente, in particolare, per le donne e per altri gruppi che si trovano in posizioni di
svantaggio
4) il cibo - la disponibilità di adeguate quantità di cibo di buona qualità costituisce un elemento
centrale per promuovere la salute e il benessere. La scarsità di cibo e la mancanza di varietà
causa la malnutrizione e malattie da deficienza, mentre l’eccesso di cibo contribuisce allo
sviluppo di malattie cardiovascolari e metaboliche, di tumori, di obesità e di carie dentale
5) il reddito e la continuità delle risorse - la disoccupazione pone dei rischi significativi alla
salute; è dimostrato che le persone disoccupate e le loro famiglie hanno maggiori probabilità
di morte prematura. L’insicurezza del lavoro provoca un aumento dell’ ansia e della
depressione e di problemi cardiovascolari
6) la stabilità dell’ecosistema - un ecosistema una unità ecologica
fondamentale formata da una comunità di organismi viventi in una
determinata area e dal suo specifico ambiente fisico, con il quale gli
organismi sono legati da complesse interazioni e scambi di energia e di
materia.
È fondamentale che gli ecosistemi tendano alla stabilità cioè alla condizione in cui
l’ecosistema è in grado di assorbire nel tempo le perturbazioni esterne (naturali o
indotte dall'uomo) mantenendo integra la propria struttura. Un ecosistema alterato può
ritornare alle condizioni precedenti con molta lentezza e in modo graduale
7) la giustizia e l’equità sociale – equità vuol dire giustizia. Equità nella salute
significa che i bisogni della gente devono guidare la distribuzione delle
opportunità per conseguire il benessere; ciò implica che ciascuno
dovrebbe avere le stesse opportunità di raggiungere il medesimo
potenziale di salute. Significa anche poter aver accesso a servizi sanitari di
qualità in termini di uguale accesso ed utilizzo di essi a fronte di bisogni
uguali
Approccio ecologico di Broenfenbrenner
Macrosistema
politica sociale e dei servizi
Esosistema
Condizioni di vita e di lavoro
Mesosistema
relazioni tra microsistemi
Microsistema Microsistem
a
Scuola
Coetanei
Microsistem
a
Famiglia
Le determinanti dello stato di salute
• Determinants of health (lifestyle, environment, biological,
etc.).
– Many often interacting factors determine a person's health or
disease state = MUTIFATTORIALITA’
• There is a wide range of determinants of health, arranged
into four major groups including:
1) socio-economic factors: education, occupation,
employment, poverty and income distribution;
2) environment: social support, airborne particulate matter
and working conditions;
3) health behaviours: smoking, alcohol use, drug use, food
consumption, physical activity and breastfeeding; and
4) biological and personal factors: overweight and blood
pressure.
TORNANDO UN PASSO INDIETRO:
…SUL RAPPORTO MENTE-CORPO
• La cultura greca è stata una delle prime a interpretare
la salute e la malattia in termini di funzionamento
corporeo piuttosto che leggere la malattia come il
risultato di spiriti malvagi che invadevano il corpo
• Il corpo e la mente vengono cioè visti come parti di un
tutto, una unità che lavora/funziona insieme ==
MONISMO
• Platone rompe questa unità e propone che la mente
(l’anima) e il corpo sono entità separate
• Il corpo è una entità fisica; la mente qualcos’altro, più
astratto == DUALISMO
• Ippocrate, padre della moderna medicina, era un fermo sostenitore
del rapporto mente/corpo anche se come due risvolti della stessa
sostanza
• Il corpo contiene 4 fluidi, gli umori, e in accordo con la teoria degli
umori, a seconda del prevalere di un certo umore su un altro si aveva
una certa malattia. Quando gli umori erano in equilibrio, si aveva la
salute
• Ippocrate colloca la salute e la malattia nel corpo
• Galeno, dimostra che la malattia può intervenire in parti specifiche
del corpo e che differenti malattie possono avere effetti diversi sul
corpo
• Amplia la teoria di Ippocrate degli umori all’intera personalità in
relazione alla predominanza di uno dei 4 umori di base
•
•
•
•
Flemmatico: troppo grasso (flegma)
Melanconico: eccesso di bile nera (magro e pallido)
Collerico: eccesso di bile gialla (magro e di bel colore)
Sanguigno: eccesso di sangue (rubicondo e gioviale)
Le attuali neuroscienze sono vicine al concetto ippocratico e galenico di interconnessione somatico-mentale. Il dualaspect monism, mente come proprietà emergente del cervello: mente e cervello sono fatti della stessa sostanza e
devono essere visti come due aspetti della stessa moneta neurale (Solms, 2003)
Psi. Dinamica, LM Scienze Motorie aa1011
• Dopo la caduta dell’impero romano, la malattia diventa di
nuovo dominio della spiritualità (demoni) e la religione
domina la sua comprensione
– L’uomo è sacro e non può essere toccato
– C’è un ritorno al monismo (unità mente/corpo); l’anima è inerente a
tutte le parti del corpo
• Nel Rinascimento cambia questa prospettiva
• Ma è nel 1600 con Cartesio che viene proposta una nuova
visione del corpo
– Mente e corpo sono due entità completamente separate == Dualismo
MA comunicanti e interagenti (ghiandola pineale)
– Il corpo può essere visto come una macchina fisica (e per questo può
essere studiato)
– I fisici reclamano il controllo della conoscenza medica e si concentrano
sui fattori corporei, al livello cellulare
– La diagnosi e il trattamento medico si basa solo su evidenze fisiche
Conseguenza:
• E’ da questa visione che nasce il MODELLO
BIOMEDICO della salute e della malattia, il modello
che ha prevalso (e tutt’ora prevale) nella cultura
occidentale
• PRIMA DEL MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE, il modello
occidentale della medicina è (stato prevalentemente)
dualistico
– Il corpo è il nostro essere fisico e la mente è fatta di
processi astratti di pensieri, sentimenti … che sono
indipendenti dai processi della malattia fisica
• Il modello bio-psico-sociale è ben sintonizzato
con la definizione di salute della WHO e con l’ICF,
International Classification of Functioning
– Da un punto di vista disciplinare l’ampia area di ricerca
che si occupa di questi aspetti è la psicologia della
salute
• Si tratta di un’area di ricerca interdisciplinare che
tiene in considerazione gli aspetti psicologici della
salute, della malattia e della loro cura
È più importante sapere che tipo di persona ha una malattia
piuttosto che sapere che tipo di malattia ha una persona
(Ippocrate)
L’ICF
• La classificazione ICF è, in Italia dal 1998, lo
standard per misurare salute e disabilità di
qualsiasi persona
• L’ICF si basa infatti sul concetto centrale di
funzionamento (international classification of
functioning) inteso come termine ombrello
che comprende tutte le funzioni corporee, le
attività e la partecipazione
– L’ICF vede la salute della persona secondo lo
schema seguente:
La situazione globale di una persona, il
suo funzionamento
Condizioni fisiche (input biologico)
Corpo
FUNZIONI CORPOREE
STRUTTURE
CORPOREE
Capacità
ATTIVITA’(PERSONALI)
Performance
Fattori contestuali (input contestuale)
Ambientali
Personali
Integrazioni
PARTECIPAZIONE
(SOCIALE)
L’ICD-10
• Le condizioni di salute in quanto tali (malattie,
disturbi, lesioni…) vengono classficate
principalmente nell’ICD-10 (International
Classification of Deseases and Haelth Related
Problems)
• L’ICD-10 fornisce un modello di riferimento
etiologico
– Nell’ICF invece si classifica il funzionamento (e la
disabilità) associati a tali condizioni di salute
– ICD-10 e ICF sono pertanto complementari
Per chiarire i termini:
• Funzioni corporee: funzioni fisiologiche dei
sistemi corporei (incluse quelle psicologiche)
• Strutture corporee: parti anatomiche del
corpo, come gli organi, gli arti e le loro
componenti
• Menomazioni: problemi nella funzione o nella
struttura del corpo, intesi come una
deviazione o una perdita significative
• Attività: esecuzione di un compito o di un’azione da
parte di un individuo
• Partecipazione: coinvolgimento in una situazione di
vita
– Limitazioni dell’attività: difficoltà che un individuo può
incontrare nell’eseguire delle attività
– Restrizioni (limitazioni) della partecipazione: problemi
che un individuo può sperimentare nel coinvolgimento
nelle situazioni di vita
• Fattori ambientali: atteggiamenti, l’ambiente fisico e
sociale in cui le persone vivono e conducono la loro
esistenza
I fattori contestuali
• Fattori contestuali: rappresentano l’intero
background della vita e della conduzione
dell’esistenza di un individuo.
• Comprendono:
1. i fattori ambientali
2. i fattori personali
1. Fattori ambientali
• Ambiente fisico, sociale, gli atteggiamenti in cui le
persone vivono e conducono la loro esistenza. Si
tratta di fattori esterni agli individui, che possono
avere una influenza positiva o negativa sulla
partecipazione dell’individuo come membro della
società, sulla sua capacità di di eseguire azioni o
compiti o sul suo funzionamento o sulla struttura del
corpo
• Due livelli per i fattori ambientali:
– Livello individuale
– Livello sociale
Fattori ambientali
Livello individuale
Livello sociale
• Ambiente personale
dell’individuo, casa, luogo di
lavoro…
• Comprende le
caratteristiche fisiche e
materiali dell’ambiente
• Strutture sociali, formali ed
informali, i servizi e le
principali interazioni nella
comunità o nella società che
hanno un impatto sulle
persone
• Include: organizzazioni e
servizi, attività di comunità,
reti e trasporti, leggi…
Elenco dei fattori ambientali
secondo l’ICF
1. Prodotti e tecnologia ( es.: cibo, farmaci)
2. Ambiente naturale e cambiamenti ambientali
effettuati dall’uomo
3. Relazioni e sostegno sociale (famiglia
ristretta, allargata, amici…)
4. Atteggiamenti
5. Servizi, sistemi e politiche
2. Fattori personali
• Sono il background della vita e dell’esistenza di una
persona … che non fanno parte delle condizioni di
salute o degli stati di salute (ad es.: la motivazione,
l’autostima)
– Comprendono: il sesso, la razza, l’età, altre condizioni di
salute, la forma fisica, lo stile di vita, le abitudini,
l’educazione ricevuta, la capacità di adattamento, il
background sociale, l’istruzione, la professione e
l’esperienza passata, modelli di comportamento generali e
stili caratteriali che possono giocare un qualche ruolo nel
funzionamento, a qualsiasi livello
– N.B: non sono classificati nell’ICF anche se inclusi (come
indicato dallo schema) in quanto “…il loro contributo può
influire sull’esito di vari interventi… “(pag. 21)
Pur nelle novità del modello bio-psico-sociale
sembra, con Crossely (2000) che:
• Crossley (2000):
– I fattori BIO-PSICO-SOCIALI sembrano essersi
costituiti come cornici esplicative multiple e
frammentarie, slegate e incapaci di restituire
un’immagine integra e coerente.
– Fattori PSICO solo come mediatori??
– Redenzione PSICOLOGICA per sostenere il fisico?
– Solo aggiunta della variabili PSICO al modello BIOMEDICO, senza vera integrazione?
• Se la vera novità del modello bio-psico-sociale,
comparato ai precedenti medico e sociale, è
precisamente la presenza del prefisso “psico” tra
“bio” e “sociale”, tale novità presenta ancora dei
buchi
– Il fallimento nella codifica di una così importante
componente dei fattori contestuali dieci anni dopo la
pubblicazione dell’ICF sembra sancire come l’ICF ignori la
richiesta di complessità, implicita nel modello bio-psicosociale, per essere soltanto, letteralmente, un’integrazione
tra i modelli medico e sociale senza un reale salto
qualitativo rispetto ad essi.
• Le variabili psicologiche comprese nei fattori
personali dell’ICF possono comportare
differenze sostanziali nella valutazione di un
qualsiasi processo di partecipazione
– Lo stile di vita, lo stile di gestione dello stress, il
background sociale e culturale o lo stile
caratteriale determinano realmente il successo
della comprensione profonda di qualsiasi
funzionamento (di qualsiasi persona)
• Crossley (2000) propone la definizione di
malattia ( della salute) come “esperienza
umana di malattia/salute”
–
–
–
–
Funzione dell’intero individuo
Significati soggettivi
Vissuti
Paure e fragilità
– Tema della sofferenza: rientra nel modello ICF?
In accordo con Crossley ci sembra che il modello bio-psico-sociale costituisca una
seppur importante cornice di lavoro (e di studio) ma frammentata. Attingiamo
pertanto da alcune teorie e modelli della psicologia dinamica per cercare di
recuperare l’unicità della persona per comprenderne non solo il suo funzionamento
ma anche i fattori e le variabili evolutive che lo condizionano.
Si tratta di un percorso che ha per altro una sua ragione storica considerando che,
come vedremo, la psicologia della salute, è precorsa dalla psicosomatica
Stile di vita e salute
Che cosa è lo stile di vita?
(life style)
Concetto complesso, multideterminato,
multidimensionale che fa riferimento
all’insieme delle abitudini, dei comportamenti
che determinano la qualità della vita,
indicatore dello stato di salute di una persona
e/o di un gruppo
• Perceived general health is a widely used
measure of general health.
• One of the methods governments use to assess
the positive aspects of health is to survey the
population's self-perceived health status.
• Subjective or self-reported health status is not a
substitute for more objective indicators but
rather complements them: reports of selfperceived health introduce a consumer
perspective into population health monitoring
and reveal aspects of health that may not
become apparent with more traditional
measures.
La qualità della vita
Health Related Quality of Life
• L’interesse per il concetto di qualità della vita
è cresciuto enormemente negli ultimi venti
anni.
– Da quando il termine è comparso per la prima
volta all’interno del discorso del candidato alle
presidenziali Lyndon B. Johnson nel 1964, il suo
significato ha subito numerose modifiche,
ampliamenti e processi di rielaborazione.
• Il concetto di qualità della vita e la sua
valutazione psicologica sono stati indicati
autorevolmente come una delle linee di
sviluppo dell’assesment psicologico del XXI
secolo
• La riflessione su queste tematiche si consolida
a partire dalla seconda metà del XX secolo
durante il quale ci si pone il problema di un
miglioramento complessivo dello stato di
benessere da molti punti di vista.
• Quando si parla di “qualità della vita” , va
prima di tutto chiarito che ciò che ad oggi
viene definito come QdV in ambito biomedico corrisponde in realtà a ciò che gli
autori anglosassoni chiamano Health Related
Quality of Life – HR-QoL.
• Definizione, questa, che potremo tradurre con
Qualità della vita correlata alla salute (QdV-S)
e si riferisce a quegli aspetti qualitativi della
vita di ogni singolo individuo che sono
pertinenti ai domini della malattia e della
salute, pertanto modificabili dalla medicina
• In accordo con il World Health Organization
(WHO, 1993) il concetto di QdV-S assume una
definizione che non è sempre incentrata sulla
salute, ma piuttosto rispettosa delle valenze
individuali, culturali e sociali nel loro
complesso; così:
“Qualità della vita è definita come la percezione
soggettiva che un individuo ha della propria
posizione nella vita, nel contesto di una cultura e
di un insieme dei valori nei quali egli vive, anche
in relazione ai propri obiettivi, aspettative e
preoccupazioni. Riguarda quindi un concetto ad
ampio spettro, che è modificabile in maniera
complessa dalla percezione della propria salute
fisica e psicologico-emotiva, dal livello di
indipendenza, dalle relazioni sociali e dalla
interazione con il proprio specifico contesto
ambientale.” (Apolone, 1997, pag. 29)
La salute gioca sempre un ruolo importante
nella determinazione del concetto di qualità
della vita e ad essa viene attribuito un significato
di bene/diritto, vissuto quasi come una risorsa
personale su cui basare la vita di tutti i giorni,
che non si qualifica, quindi, solo in uno stato di
assenza di malattia, ma è invece descritto
attraverso alcuni suoi indicatori che sono a tutti
gli effetti validi, rilevanti, rappresentativi e
costituenti di quelli propri della popolazione a
cui il soggetto appartiene ed in cui si riconosce.
• Ecco perché negli ultimi decenni, con
frequenza sempre più crescente, la ricerca
utilizza l’HRQOL come outcome primario o
secondario nella valutazione di efficacia degli
interventi clinici
– E’ bene precisare che l’aggettivo “primario” non
caratterizza la rilevanza clinica dell’outcome, ma
riveste solo un significato statistico
Attivita’ fisica, correlati psicologici e salute
• A partire dal 2000, significativo incremento degli
studi psicologici sul binomio attività fisica e salute,
sia su popolazioni cliniche che non
– Quali popolazioni cliniche? Donne operate al seno,
depressione post-partum, HIV, ipertensione, obesità,
diabete e disturbi cardiovascolari, depressione, disturbi
alimentari
• Poiché la sedentarietà è un fattore rilevante di rischio
per l’insorgenza di gravi patologie…inizialmente gli
studi si sono concentrati sui meccanismi biologici
(metabolici, ormonali, osteoarticolari) che possono
ridurre o ostacolare il movimento
• Tuttavia, oggi sappiamo che l’attività fisica – si
potrebbe dire con linguaggio ICF – la
partecipazione all’attività fisica o il praticare
l’esercizio fisico (stile di vita) incide in modo
significativo sullo stato di salute e sul
benessere degli individui (HRQOL)
• L’attività fisica aggiunge anni alla vita e colore
alla sua qualità
– L’ISSP – international society of sport psychology
ha stabilito dal 1992 che l’attività fisica comporta
miglioramenti psicologici a breve e a lungo
termine e produce benessere psicologico
Benefici psicologici:
•
•
•
•
•
•
•
Cambiamento positivo nella percezione di sé
Aumento della fiducia e della consapevolezza
Miglioramento tono dell’umore
Riduzione della depressione
Riduzione dell’ansia
Maggiore chiarezza e prontezza mentale
Aumento dell’energia nel far fronte alle attività
quotidiane
• Aumento nel piacere dell’esercizio fisico e per i
contatti sociali
• Autostima
L’indagine dei fattori psicologici
nell’attività fisica
• FATTORI PSICOLOGICI COME ANTECEDENTI
• FATTORI PSICOLOGICI COME CONCOMITANTI
• FATTORI PSICOLOGICI COME CONSEGUENTI
FATTORI PSICOLOGICI COME
ANTECEDENTI
• Motivi che facilitano o ostacolano l’attività
fisica
– Mancanza di tempo
– Come promuovere l’esigenza in una persona di
assumere uno stile di vita più sano?
– La questione della motivazione (ICF: fattore
personale)
FATTORI PSICOLOGICI COME
CONCOMITANTI
• Studi sperimentali hanno mostrato un miglioramento
del benessere per esercizi di media intensità a breve
durata (passeggiata di un quarto d’ora senza
fermarsi)
– Se l’intensità dell’esercizio aumenta tale sensazione può
ridursi … è soggettiva … il disagio è spesso associato al
superamento della soglia ventilatoria (dal metabolismo
aerobico a quello anaerobico)
• Effetto rebound: risposta positiva di benessere alla
fine
FATTORI PSICOLOGICI COME
CONSEGUENTI
• Indagine dei sentimenti positivi o negativi che
l’attività suscita in chi la pratica anche al fine di
considerare (e misurare) l’impatto che l’attività fisica
suscita in chi la pratica … benessere della
popolazione o meglio, di una certa popolazione
• PROBLEMI METODOLOGICI:
– Cosa misurare? Emozione? Stato dell’umore?
Sentimento?...qualità della vita
– Quando misurare?
– Come misurare?
Effetti conseguenti IMMEDIATI
dell’esercizio fisico
• transitori, si manifestano anche dopo una sola
seduta di allenamento
– Esercizio aerobico: riduzione dell’ansia di stato di
tipo somatico e della tensione neuromuscolare
• Per poter ridurre l’ansia l’esercizio deve essere pari
almeno al 70% della frequenza cardiaca massimale
• Tale riduzione permane tra le 2 e le 6 ore; nell’arco di
24 ore, l’ansia di stato si riporta ai livelli precedenti
l’esercizio
– L’esercizio quotidiano impedisce la cronicizzazione
dell’ansia
Effetti conseguenti DURATURI dell’esercizio
fisico
• Nella depressione (North, McCullagh & Tran, 1990)
– Riduzione della depressione come funzione diretta della
durata dell’esercizio fisico (ampiezza intervento o numero di
sedute) ma non dell’intensità o della frequenza settimanale
• L’intensità dell’esercizio fisico può produrre un
miglioramento dello stato di salute ma non
necessariamente un miglioramento psicologico
• Gli effetti sono duraturi se i programmi durano almeno
dai 2-4 mesi, con 2-4 sessioni per settimana
• L’esercizio si associa anche ad una riduzione dell’ansia
di stato, che si protrae per 15 settimane
• Nonostante le ricerche attestino i numerosi benefici,
i livelli minimi raccomandati – 30 min giornalieri di
camminata sostenuta – sono lontani dall’essere
praticati
• L’OMS raccomanda un PAL (Physical Activity Level:
rapporto tra calorie consumate quotidianamente e
quelle a riposo) di 1,75, cioè un dispendi energetico
superiore del 75% di quello a riposo
• Met: impegno energetico di unìattività espresso in
funzione dell’ossigeno consumato, per unità di
tempo, per Kg di massa corporea
– 1 met equivale al consumo di 3,5ml di O2/Kg/min, che
rappresenta il consumo di O2 a riposo
Un esempio: La qualita’ della vita
nell’obesita’
La partecipazione all’attivita’
motoria la psicologia dell’attivita’ fisica
QUESTIONI PSICOLOGICHE
Sedentarietà, attività fisica, stile di
vita
• Sapere che l’attività motoria fa bene, che è un fattore di
protezione rispetto a numerose patologie (organiche e
psichiche) non basta per far si che una persona la pratichi
– E questo avviene sia in popolazioni non cliniche che in
popolazioni cliniche (ovvero aventi una certa caratteristica
o una certa malattia, ad esempio l’obesità o il diabete tipo
2)
• Sappiamo che la semplice conoscenza o informazione relativa
ai danni derivanti dall’inattività o dalla sedentarietà o
dall’ipocinesia non è sufficiente a contrastare il fenomeno
della sedentarietà
– L’attività motoria viene anche prescritta come cura
• Disham (1982) indaga per primo l’adesione ai
programmi di esercizio fisico…l’adesione
diventa così una variabile ampiamente
studiata
ALCUNE DEFINIZIONI IN LETTERATURA
• Attività fisica: comprende tutte quelle attività
che: a) richiedono il movimento del corpo
prodotto dall’apparato muscolo-scheletrico; b)
necessitano di una spesa energetica variabile;
c) presentano una correlazione positiva con la
fitness fisica
• Esercizio fisico: sottoclasse dell’attività fisica,
comprendente attività pianificate, strutturate,
ripetitive, che hanno l’obiettivo di mantenere
o migliorare la fitness fisica
• Sport: sotto-insieme dell’esercizio
fisico…governato da regole, strutturato in
forma competitiva e implicante ambilità
grosso-motorie che richiedono
apprendimento e strategie
• Fitness fisica: abilità di eseguire un lavoro muscolare; due
aspetti:
– fitness fisica connessa alla salute: fitness cardivascolare, forza
muscolare, resistenza, flessbilità muscolare e livello di grasso corporeo
… riguarda cioè le capacità funzionali richieste per un confortevole e
produttivo coinvolgimento nelle attività giornaliere (Biddle & Mutrie,
2008);
– fitenss motoria: include agilità, equilibrio, coordinazione, potenza,
velocità, tempi di reazione rapidi
• Salute: costrutto multi-fattoriale che include dimensioni
fisiche, mentali e sociali…stato di piena salute = benessere=
condizione fisica emozionale positiva, con alta capacità di
gioire della vita, unita al possesso di adeguate strategie di
coping per far fronte alle avversità
La psicologia dell’esercizio fisico ha tre obiettivi
(Hackfort e Birkner, 2005):
1. Sviluppare una cornice teorica per la descrizione,
spiegazione e previsione dell’esercizio che includa un’analisi:
a) delle caratteristiche personali, ambientali e del compito e
rispettive connessioni in cui l’azione motoria è situata; b) dei
processi coinvolti nell’organizzazione e regolazione delle
attività fisiche; c) delle modificazioni psicologiche a breve e
lungo termine
2. Sviluppare metodi e strumenti appropriati per la ricerca, la
diagnosi e la valutazione dei programmi
3. Sviluppare strategie, tecniche educative e d’intervento per
l’iniziazione, l’adozione, il mantenimento e l’integrazione
dell’esercizio fisico all’interno di uno stile di vita salutare
Vedi AIPS, Associazione Italiana di Psicologia dello Sport
Come si misura la qualità della vita?
• Due strumenti come esempio
• L’SF36
• Il WHOQOL