L`unzione - parola della grazia

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L`unzione - parola della grazia
13 – 10 – 2013
Oratore: Pastora Luisa Cavallo
“L’unzione”
La Pastora comincia il messaggio dicendo che l’unzione nel Nuovo Testamento è diversa da quella
dell’ Antico Testamento.
Nell’Antico Testamento l’unzione era data solo ai sacerdoti e ai re (che venivano proprio unti con
olio) mentre nel Nuovo Testamento l’unzione è di tipo spirituale .
Vediamo un esempio di “unzione” nell’Antico Testamento, nella vita del profeta Eliseo.
1Re 19:19-21 “Elia partì di là e trovò Eliseo, figlio di Shafat, mentre arava con dodici paia di buoi
davanti a sé ed egli stesso si trovava con il dodicesimo paio. Elia gli passò vicino e gli gettò addosso
il suo mantello. Allora Eliseo lasciò i buoi e corse dietro a Elia, e disse: «Ti prego, lasciami andare a
baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elia gli rispose: «Va' e torna, perché che ti ho
fatto?». Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li offrì in sacrificio; con gli attrezzi dei
buoi ne fece cuocere la carne e la diede alla gente, che la mangiò. Poi si levò, seguì Elia e si mise al
suo servizio”.
Il giovane Eliseo è stato chiamato da Elia (Dio gli aveva rivelato che sarebbe stato il suo
successore), gli gettò addosso il mantello simbolo della prontezza del servizio, ed Eliso seguì Elia
per 15 anni servendolo anche nelle cose più umili e rimanendo sempre vicino a lui.
2Re 2: 8-9 “Allora Elia prese il suo mantello, lo rotolò e percosse le acque, che si divisero di qua e di
là; così passarono entrambi all'asciutto. Dopo che furono passati, Elia disse ad Eliseo: «Chiedi ciò
che vuoi che io faccia per te, prima che sia portato via da te». Eliseo rispose: «Ti prego, fa' che una
doppia porzione del tuo spirito venga su di me”.
Eliseo non si accontenta di quello che ha. Chiede una doppia porzione dello spirito di Elia.
Proseguiamo la lettura: 2Re 2:11-14 “Ora, mentre essi camminavano discorrendo, ecco un carro di
fuoco e cavalli di fuoco li separarono l'uno dall'altro, ed Elia salì al cielo in un turbine. Eliseo vide ciò
e si mise a gridare: «Padre mio, padre mio, carro d'Israele e sua cavalleria!». Poi non lo vide più.
Allora afferrò le sue vesti e le stracciò in due pezzi. Raccolse quindi il mantello di Elia che gli era
caduto di dosso, tornò indietro e si fermò sulla riva del Giordano Poi prese il mantello di Elia che gli
era caduto di dosso, percosse le acque e disse: «Dov'è l'Eterno, il DIO di Elia?». Quando anch'egli
ebbe percosso le acque, queste si divisero di qua e di là ed Eliseo passò”.
Questi versi dimostrano che Eliseo ha provato subito per vedere se l’unzione era veramente su di
lui, per vedere se funzionava (come aveva fatto Elia percuote le acque del Giordano ed esse si
divisero). Da qui comincia la “carriera” di Eliseo con una doppia unzione.
L’unzione produce il sovrannaturale.
Vediamo ora il secondo miracolo compiuto da Eliseo:
2Re 2:18-22 “Quando essi tornarono da Eliseo, che si era fermato a Gerico, egli disse loro: «Non vi
avevo detto: Non andate?». Or gli abitanti della città dissero a Eliseo: «Ecco, il soggiorno di questa
città è piacevole, come il mio signore può constatare, ma le acque sono cattive e il paese è sterile».
Egli disse: «Portatemi un piatto nuovo e mettetevi del sale». Essi glielo portarono. Allora egli si recò
alla sorgente delle acque, vi gettò il sale e disse: «Così dice l'Eterno: "Io rendo sane queste acque,
da esse non verrà più né morte né sterilità"». Così le acque sono rimaste sane fino al giorno d'oggi,
secondo la parola che Eliseo aveva pronunciato”.
Eliseo si era recato a Gerico (Gerico significa profumo, fragranza poiché lì vi si trovavano alberi che
producevano un balsamo ed era ricca di vegetazione). La Pastora ricorda che Le mura di Gerico
erano grandissime, vi organizzavano addirittura le corse dei cavalli con 7 coppie di carri di cavalli.
Ma le mura implosero (come è risultato anche dai ritrovamenti archeologici) per un miracolo di
Dio durante la battaglia di Gerico.
Dopo questa battaglia, Giosuè pronunciò una maledizione e una profezia da parte di Dio:
Giosuè 6:26 “Quel giorno Giosuè fece questo giuramento dicendo: «Sia maledetto davanti
all'Eterno l'uomo che si leverà a ricostruire questa città di Gerico! Egli ne getterà le fondamenta sul
suo primogenito, e ne alzerà le porte sul figlio minore»”.
Era in uso nei popoli antichi fondare le città sui propri figli, addirittura vivi (cosa assolutamente in
abominio a Dio).
Gerico per la sua posizione geografica bloccava il passaggio al popolo d’ Israele tra il Giordano e
l’altopiano di Giuda perciò Giosuè disse che se mai quella città fosse stata ricostruita lo sarebbe
stata sotto maledizione. Questa profezia si avvererà 500 anni dopo.
1Re 16:34 “Nei suoi giorni, Hiel di Bethel ricostruì Gerico; ne gettò le fondamenta su Abiram, suo
primogenito, e ne rizzò le porte su Segub, il più giovane dei suoi figli, secondo la parola che l'Eterno
aveva pronunciato per mezzo di Giosuè, figlio di Nun”.
Pertanto Gerico, come conseguenza della maledizione, era diventata sterile.
La Pastora ci ricorda che ciò che pronunciamo, così come fece Giosuè, è potente. Con le nostre
parole possiamo fare del male (maledire, che significa “dire male”)pertanto dobbiamo vegliare su
quello che esce dalla nostra bocca. Le maledizioni inoltre, possono essere ereditarie e la
maledizione in sé porta amarezza e l’amarezza a sua volta porta la sterilità. Dobbiamo perciò
cambiare la nostra mente perché siamo portati per natura a pensare in modo negativo.
Ma Eliseo aveva la doppia unzione e rompe la maledizione che era su Gerico. Non vi è più la
sterilità.
Usa del sale (che cambia il sapore ai cibi, conserva e blocca la decomposizione). Il sale cambia le
situazioni. Utilizza anche un piatto nuovo figura di una situazione nuova, diversa. Possiamo
paragonarlo ad esempio alla nuova nascita.
Matteo 5:13 “«Voi siete il sale della terra; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli si renderà
il sapore? A null'altro serve che ad essere gettato via e ad essere calpestato dagli uomini”.
Gesù ha detto che siamo il sale della terra, abbiamo quindi lo Spirito di Dio e pertanto siamo
persone speciali. Con la nostra fede ed il sale (figura anche della sapienza) facciamo muovere il
regno spirituale.
Come entra la maledizione?
La maledizione può derivare anche da un incidente, uno spavento ed essa sconvolge la vita di chi
ne è colpito e lo porta a stare male. La maledizione di amarezza per esempio, porta peso, tristezza,
preoccupazione.
A noi non deve appartenere l’amarezza. Dio vuole che ne siamo liberati.
L’unzione è la potenza di Dio in manifestazione attraverso lo Spirito Santo.
La parola Cristiano deriva da Cristo. Cristo significa unto perciò questo vuol dire che c’è un’
unzione sui Cristiani.
Atti 11:26 “ E per un anno intero essi si radunarono con la chiesa e ammaestrarono un gran
numero di gente; e, per la prima volta ad Antiochia, i discepoli furono chiamati Cristiani”.
Furono chiamati Cristiani perché seguivano Cristo. L’unzione era su di loro e la loro vita era
segnata da segni, prodigi, miracoli. Anche la nostra vita, se siamo dei veri Cristiani, dovrebbe
essere caratterizzata da queste cose.
I discepoli seguivano il Signore come Eliseo seguiva Elia. I discepoli fedeli credevano in Gesù e alle
sue parole nonostante per molti fossero eresie, come sta scritto in 1Corinzi 1:18 “Infatti il
messaggio della croce è follia per quelli che periscono, ma per noi che siamo salvati è potenza di
Dio”.
L’evangelo è pazzia per quelli che non credono.
Molti cristiani hanno ricorso alla magia (ma non esiste magia bianca o magia nera, è tutta magia e
porta al contatto con i demoni anche se Satana è abile a travestirsi da angelo di luce ingannando le
persone). 2Corinzi 11:14 “E non c'è da meravigliarsi, perché Satana stesso si trasforma in angelo di
luce”.
Luca 4: 17-21 “E gli fu dato in mano il libro del profeta Isaia; lo aprì e trovò quel passo dove era
scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha
mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il
recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi, e per predicare l'anno accettevole
del Signore». Poi, chiuso il libro e resolo all'inserviente, si pose a sedere; e gli occhi di tutti nella
sinagoga erano fissi su di lui. Allora cominciò a dir loro: «Oggi questa Scrittura si è adempiuta nei
vostri orecchi»”.
Gesù parlava di un’unzione spirituale per:
1. Evangelizzare, portare la buona notizia ai semplici (persone disposte ad ascoltare).
2. Guarire quelli che hanno il cuore rotto dalla sofferenza. La guarigione avviene lentamente,
più si conosce la parola di Dio più veniamo guariti dentro.
3. Proclamare la liberazione ai prigionieri (prigionieri nella droga, nell’alcool, nella pornografia
ecc…)
4. Il recupero della vista ai ciechi poiché molti non vedono il mondo spirituale e Dio guarisce
dalla cecità spirituale quelli che lo desiderano.
5. Per rimettere in libertà gli oppressi (dalla depressione, panico ecc…)
Perciò quello che dice Gesù è un vero sconvolgimento della vita. L’unzione che era su Gesù ha
prodotto il sovrannaturale ma ora è anche in noi!
Adesso quindi, nel Nuovo Testamento, l’unzione è alla portata di tutti.
Giovanni 14:17 “lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo
conosce; ma voi lo conoscete, perché dimora con voi e sarà in voi”.
Ebrei 12:15 “badando bene che nessuno rimanga privo della grazia di Dio e che non spunti alcuna
radice di amarezza, che vi dia molestia e attraverso la quale molti vengano contaminati”.
Il Signore non vuole che siamo maledetti e che viviamo nell’amarezza. Ci dice di vegliare su queste
cose.
L’amarezza è sottile, quasi piacevole a volte con quel piangersi addosso ma poi uccide e porta la
sterilità (aridità) nella vita.
Il Signore vuole che siamo liberati dal legame di amarezza e desidera che siamo il sale della terra.
Non abbiamo bisogno di avere l’amarezza ma di avere la gioia!
Inoltre noi dobbiamo essere il profumo di Cristo.
2Corinzi 2:15 “Perché noi siamo per Dio il buon odore di Cristo fra quelli che sono salvati, e fra
quelli che periscono”.