La ragazza della Val Seriana morta nel terremoto in Abruzzo

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La ragazza della Val Seriana morta nel terremoto in Abruzzo
Il Giorno - Bergamo - Laurea alla detective Alice
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BERGAMO
La ragazza della Val Seriana morta nel terremoto in Abruzzo
LAUREA ALLA DETECTIVE ALICE
— CERETE —
È IN PROGRAMMA oggi pomeriggio alle 15.30, in una delle tende che vengono utilizzate come
aule dall’Università dell’Aquila, la cerimonia di consegna della ...
2009-04-30
— CERETE —
È IN PROGRAMMA oggi pomeriggio alle 15.30, in una delle tende che vengono utilizzate come aule
dall’Università dell’Aquila, la cerimonia di consegna della laurea in Scienze dell’investigazione ad Alice Dal Brollo,
la 20enne di Cerete Basso, piccolo centro della Valle Seriana, morta tre settimane fa in Abruzzo sotto le macerie
della sua abitazione, crollata a causa del terremoto. Un gesto simbolico, deciso dalla preside di facoltà, che ha
commosso e fatto enorme piacere alla madre della sfortunata ragazza, Pasqua Epis. «Alice era a metà del suo
cammino studentesco, ma ce l’avrebbe sicuramente fatta - sottolinea la donna. - Era una grande appassionata di
questa materia, tanto da trasferirsi a studiare nel capoluogo abruzzese, l’unica città d’Italia a offrire un corso di studi
universitari sulle Scienze dell’investigazione. Questa passione le ha dato tante soddisfazioni e una sfilza di voti alti
sul libretto universitario. La decisione di conferire la laurea ad Alice è stata presa dalla preside di facoltà, che non
finirò mai di ringraziare. Mi ha telefonato venerdì scorso e il suo coinvolgimento è stato tale che alla fine
piangevamo tutte e due: anche lei mi ha raccontato di aver perso un figlio anni fa. Questo riconoscimento è il giusto
premio per l’impegno profuso in questi anni da Alice. Era molto studiosa, ma soprattutto appasionatissima: sin da
ragazzina leggeva i thriller, adorava Stephen King. Quando ha dovuto scegliere, una volta terminate le superiori, ha
saputo che l’ateneo dell’Aquila era l’unico in Italia in cui era possibile ottenere questa laurea e ha deciso di andarci.
L’idea di andare in Abruzzo, però, l’aveva un po’ scoraggiata a causa della lontananza da casa. Sono stata io a
spingerla ad assecondare la sua passione e a spronarla».
«IL GIORNO DEL TEST d’ingresso - ricorda commossa Pasqua Epis - l’ho accompagnata a L’Aquila e insieme
abbiamo gioito per il suo successo. Rimpianti? Non ne ho. Sono serena. Qualche dubbio ogni tanto mi viene in
mente, ma Alice ha fatto quello che sentiva e voleva. Era destino che andasse così. Nella zona dove abitava, altre
palazzine sono rimaste in piedi, la sua no. E non è neppure crollata tutta: solo il primo piano, dove abitava lei. Una
sua amica si è salvata, si sente una miracolata e mi racconta di non avere ricordi di quella tragica notte, di avere
rimosso tutto. Ci sarà anche lei domani (oggi, ndr), insieme ad altre amiche di Alice. Le vedrò con piacere, anche se
so che tornare in Abruzzo sarà doloroso e mi farà male. Ma sono felice. Si tratta della laurea di Alice, anche se lei
non c’è più e non posso che essere contenta». M.A.
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15/07/2010