Target Panic…

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Target Panic…
DOMENICPEDIA
Categoria : Medicina
Per la sezione malattie socialmente inutili pubblichiamo un articolo/confessione di
un appartenente ad un gruppo di Target-Panicisti Anonimi.
Target Panic…..Paura del bersaglio………………..
E’ normale avere paura del bersaglio, non tutti siamo coraggiosi.
La mia storia.
Dopo aver tirato quattro o cinque volte in una palestra a dei paglioni inanimati, mi hanno dato
un numero e una stretta di mano (adesso sei dei nostri).
Gasato come una scimmia in un bananeto mi sono recato in un negozio di arceria e ne sono
uscito armato e vestito di tutto punto.
Scarponi ortopedici con ramponi auto-riscaldanti, calzettoni termici, ghette auto-reggenti,
maglietta con faccia di lupo frontale e aquila sulla schiena, giacca e pantaloni camo per ogni
occasione, cinturone in cuoio con inciso un branco di bisonti al galoppo e fibbia da ½ chilo in
ottone, faretra da caccia multi tasche e faretra da sera con brillantini e strass, cinturone da
faretra con fibbione a forma di totem indiano che quando mi siedo mi si conficca nell’addome
provocandomi delle fitte allucinanti, para seno e tette finte visto che non ho il seno, para braccio
e per esagerare anche para stinchi, cappellino come quello che usavo alla colonia estiva, ma
camo, lo zainetto no, tanto te lo dimentichi alla seconda piazzola, coltellino svizzero, pugnale da
rambo, pinza multiuso, bussola, gps, binocolo e visore notturno, bindella da geometra, i
telemetri erano terminati,coda di ermellino in calore e acchiappa sogni da appendere alla
faretra, giubbotto multi tasche camo dentro e camo fuori (double -face). Il commesso del
negozio riesce anche a vendermi dei pastelli verdi e neri da spalmarmi sulla faccia.
Poi mi sono armato.
Ho provato ad aprire vari tipi di archi e mi sono convinto che il mio arco ideale era un 65 libbre
molto corto da caccia che ho aperto non oltre la metà con uno sforzo sovraumano e con il
sudore che mi colava dalle tempie e un tremore che mi impediva quasi di parlare, ho
bofonchiato al commesso: “ è un po’ leggero ma per cominciare credo vada bene”. E poi mi
sono sbizzarrito, punte cocche aste penne di tutti i tipi denigrando i consigli che lo sbigottito
commesso cercava di darmi, dandomi un certo tono e fingendomi un arciere esperto ho
comprato qualsiasi cosa mi passasse tra le mani.
Bene sono pronto, ho caricato tutto in macchina e sono partito.
Cazzo… il guantino, mi sono dimenticato il guantino.
Torno al negozio, compro il guantino esaminandoli uno ad uno proprio come un esperto, e da
esperto compro quello che si abbina meglio al colore della faretra
Mi iscrivo a un centinaio di forum chiedendo informazioni “ciao a tutti sono aquila nera vorrei
sapere se………….” Poi mi rendo conto che sono le due della notte, spengo e vado a dormire
domani mattina vado al campo….. la prima volta che emozione.
Sveglia alle cinque del mattino, abbondante colazione da atleta e mi vesto.
Sull’ascensore incontro il mio dirimpettaio, il ragionier Bianchini, prossimo alla pensione, tutto
vestito camo quasi non lo riconosco, mi sembra uno dei reparti speciali dell’esercito, “salve,
salve mi risponde, arciere, gli chiedo con voce bassa vista l’ora, no sniper softair risponde con
tono gagliardo” e mentre l’ascensore scende verso i box, lo guardo e poi vedo la mia immagine
nello specchio e mi rendo conto di essere anche io vestito da pirla.
Ho voglia di un caffè, sul tragitto trovo un bar aperto ma non entro, mi vergogno, penso ancora
alla mia immagine riflessa dallo specchio dell’ascensore.
Arrivo al campo che è ancora buio, non c’è nessuno, ne approfitto per caricare l’arco in modo
sicuramente non consono, anche perché per riuscire nell’intento, ho dovuto usare il crick della
macchina.
Prima piazzola, è ancora buio, cerco il mio bersaglio tra la vegetazione e vedo lì nella
penombra un cane, poi focalizzo meglio e mi rendo conto che è un lupo, cazoooo un lupo, che
paura un lupo.
Decido di non tirare e passo alla seconda piazzola, minchia!!! che spavento un puma, il cuore
mi batte forte forse per lo spavento o forse per la camminata in salita. Arrivo alla terza piazzola
che comincia a fare giorno e vedo a circa cinquanta metri un orso, mi rendo conto
immediatamente che non è in gabbia ma il mio io interiore mi rincuora dicendomi che è
sicuramente legato, sbinocolo per sicurezza e mando a cagare la mia vocina interna “pirla non
vedi che e libero, allo stato brado e feroce e incazzato”.
Sono solo sul picchetto, tremo come se tentassi di tendere l’arco e mi scendono anche dei
lacrimoni, penso di avere il magone ma poi la puzza mi conferma che è cagone.
Alla prossima un coniglietto, ma sono talmente agitato che mi sembra un coniglietto mannaro,
mi cago in mano.
Comincio a pensare di essere affetto da Target Panic, ma sfido chiunque con un inizio così
traumatico ad uscirne indenne.
Il sole si alza sull’orizzonte e il campo si anima di arcieri di ogni forgia, grandi, piccoli, maschi
femmine, alti, bassi, grassi, magri capelloni e calvi.
Ho letto sui vari blog che per sconfiggere la paura dei bersagli bisogna mettersi davanti ad un
paglione. E cosi faccio, mi posiziono davanti ad un paglione guardo fisso il giallo e apro l’arco,
ma no riesco comincio a sudare e tremo tutto, e con uno sforzo sovraumano tendo l’arco fino a
metà del mio allungo come se fosse un arco corto da 65 libbre, mi rendo conto di avere paura
del giallo, si una paura che risale ai tempi di quando ero bambino e mi sono scottato con la
polenta. Molti arcieri da bambini si sono scottati con la polenta.
Stanco della sensazione di disagio, ansia e mancanza di ossigeno, la stessa che provo tutti i
sabati pomeriggio quando mi metto in coda per entrare nel posteggio dell’ipermercato, ho
deciso di trovare una soluzione.
Poiché l’auto-costruzione e alla base di tutti gli arcieri dell’ikea ho deciso di cominciare un
percorso tutto mio per uscire dal tunnel del Target Panic.
L’iscrizione all’associazione giallisti anonimi è stata utile ma non decisiva alla risoluzione del
mio problema. Le riunioni con tutti seduti intorno ad un enorme cerchio giallo, sudati come dei
caimani ad esternare le proprie paure, dopo un po sono diventate noiose.
I medicinali quali BuscoPanic, OkiDominant, FrecciOlin, TachiGiallina (spine500) e
TachiGiallina (spine1000) hanno avuto poco effetto. Mi hanno parlato bene del VoltaRenn ma
non posso provarlo perché sono allergico alla Sagomina.
Il falso scopo meglio lasciar perdere, alcune compagnie sono finite a rotoli perché avevano
diversi arcieri che sono stati arrestati per falso in scopo.
L’ipnosi che mi ha praticato un’ amico muratore utilizzando il filo a piombo è andata benino, ma
ho avuto alcuni effetti collaterali, quali, posizione statuaria sul picchetto e intercalare
bergamasco.
Ho cominciato a tirare a sagome amichevoli che non incutono paura, i miei preferiti sono i
peluches come, Winnie The Pooh, Hello Kitty, i Teletubbies per il branco. Spero che mi passi il
Target Panic prima di finire tutti i pupazzetti dei miei ragazzi.
Anonimo
(tanto avete capito chi è)