La Tramontana - Anno 10 numero 2 Giugno 2014

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La Tramontana - Anno 10 numero 2 Giugno 2014
... ogni tre mesi a casa tua
Anno 10 N. 2 – Giugno 2014
Estate
Dir. Responsabile: Dott. Daniele Marchetti Comitato di Redazione: Marianna Assoggiu, Daniele Marchetti, Cesare Passigni
Collaboratori: Aldo Bertozzi, Massimiliano Cia, Laura Giannini, Vania Lippi, Alessia Martini, Maria Teresa Bertellotti, Barbara
Malviventi, Mara Martini, Antonietta Vannetti
Stampa Tip. Gasperetti – Fornaci di Barga Aut. Trib. N. 814 del 18/02/05
www.latramontana.org
Vergemoli - Dopo averne parlato e scritto,
non solo da queste colonne, finalmente il nuovo
Comune di Fabbriche di Vergemoli (ma sarà poi
il suo nome definitivo?) ha visto la luce sabato 7
giugno, quando si è ufficialmente insediato il
nuovo Consiglio. A guidare il nuovo ente sarà,
dopo due mandati consecutivi da sindaco di
Vergemoli, Michele Giannini, che nelle recenti
elezioni amministrative ha vinto, col 56,09 %
dei voti, sullo sfidante Nicola Boggi, già
presidente dell’Unione dei Comuni della Mediavalle. La Redazione augura a Giannini ed all’intero Consiglio un buono e proficuo lavoro.
La stagione estiva è alle porte e, come ogni anno, in
questo periodo si
stanno definendo i
dettagli per le varie
feste e manifestazioni che allietano il
nostro
territorio.
Nello scorso numero vi abbiamo fornito l’elenco delle manifestazioni del
nostro territorio, al quale aggiungiamo adesso
la data di sabato 12 luglio, giorno in cui è
prevista la Festa Medievale di Fabbriche di
Vallico. In ogni caso, per tenervi aggiornati su
eventuali variazioni, vi consigliamo di consultare
il nostro sito o di iscrivervi al nostro gruppo (la
tramontana) su Facebook. (nelle foto, la Festa Medievale di Fabbriche di Vallico
ed il Boccabugia di Vergemoli)
Il 17 aprile alle quattro del mattino presso l’ospedale di San
Giovanni di Dio a Firenze è nato Damiano Bertoncini Mugelli,
figlio del vergemolino Americo e di Marta Mugelli. Il bimbo, che
alla nascita pesava 3400 gr, è venuto ad allietare la sorellina
Olivia, oltre che i genitori, lo zio fiorentino Matteo, il nonno
Giuliano e la nonna vergemolina Gloria, la bisnonna Natalia e
lo zio David. A tutta la famiglia le nostre congratulazioni.
La sua famiglia è ormai a tutti gli effetti vergemolina, e così è stata una festa un po’ per tutto il paese
quando, lo scorso 5 maggio, all’ospedale San Francesco di Barga è nato Paolo Totaro, figlio di Lucio,
il nostro amato farmacista, e di Susy De Priori.
Congratulazioni da tutta la Redazione alla mamma,
al babbo e al fratellino Arturo.
Lo scorso 17 maggio si sono uniti in matrimonio,
presso la sede comunale di Arquata Scrivia (Alessandria), Luca Ottonello e la “vergemolina” Tiziana Pechini, figlia di Rolando.
La Redazione si congratula con gli sposi e con la
piccola Elena, nata lo scorso 2 ottobre.
Il primo di giugno hanno festeggiato i loro
quaranta anni di matrimonio Sandra Venturelli e
Bruno Assoggiu, assieme a tutta la famiglia.
In attesa della grande festa delle nozze d'oro la
Redazione si unisce ai parenti e ai familiari nelle
congratulazioni alla coppia di smeraldo!
L’otto maggio scorso ha
compiuto gli anni Roberta
Benelli, festeggiando il suo
compleanno con parenti e
amici la domenica successiva.
La mamma Gioconda, la
sorella Luciana, il genero e
i nipoti rinnovano gli auguri a Roberta per questo
importante traguardo raggiunto, ed alla famiglia si
unisce la Redazione tutta.
Lo scorso 1 maggio i calominesi
Pietro Cinquini, 94 anni compiuti proprio quel giorno, e Lucia Diversi, 90 anni, hanno festeggiato il bel traguardo di 68
anni di matrimonio.
Agli “sposini” va l’augurio, oltre
che di tutti i parenti, della nostra Redazione.
Il nuovo consiglio comunale:
ELEZIONI AMMINISTRATIVE 25 MAGGIO 2014
LISTA 1 – BOGGI NICOLA
Barsaglini Marcella
Bertellotti Romano
Bertoli Barsotti Gianni
Chelotti Monica
Corrieri Ivan
Forli Costanza Maria
Lenzini Linda
Martiri Giuliano
Stanghellini Marco
Viviani Luca
263
23
27
19
17
5
31
19
37
29
14
LISTA 2 – GIANNINI MICHELE
336
Bertogli Nicola
Bertoli Barsotti Marcella
Bravi Anna
Ghionzoli Emanuele
Giannecchini Gabriele
Giannecchini Vittorio
Giannini Matteo
Mariani Fabrizio
Rovai Mario
Tamarri Germano
10
4
21
18
9
40
34
63
41
32
SINDACO:
Michele Giannini
VICE SINDACO:
Fabrizio Mariani
ASSESSORE:
Mario Rovai
CONSIGLIERI MAGGIORANZA
Vittorio Giannecchini
Matteo Giannini
Germano Tamarri
Anna Bravi
Emanuele Ghionzoli
CONSIGLIERI OPPOSIZIONE
Nicola Boggi
Giuliano Martiri
Costanza Maria Forli
Abbiamo incontrato il nuovo sindaco di Fabbriche di Vergemoli, Michele Giannini. Volevamo
intervistarlo, ma in realtà ne è venuta fuori una chiacchierata che è andata a toccare molti argomenti e punti di programma.
Volevamo sapere cosa ha provato appena è stato eletto. “Naturalmente una grande felicità – ci ha risposto – una grande soddisfazione,
l’immediata consapevolezza di una vittoria nata non solo da promesse di buon operato, con la vittoria nell’ex comune di Fabbriche di
Vallico, ma anche dall’aver ben operato nell’ex comune di Vergemoli, che dopo 10 anni mi ha plebiscitariamente confermato. Non nego
che il risultato era sperato ed auspicato; fin dall’inizio della campagna elettorale certi dati, come la vittoria a Vergemoli, erano assodati...
Non nego però che la vittoria a Fabbriche non lo era e il risultato ottenuto, con le notevoli preferenze espresse, denotano un ottimo lavoro
anche dei vari candidati consiglieri e dei vari sostenitori, per cui... una vittoria nella vittoria! Una vittoria anche della Regione Toscana,
che potrà nuovamente portare ad esempio questo Comune come simbolo di lungimiranza e democrazia, dove anche il sindaco del comune
più piccolo può, da moderno Davide, tornare a fare il sindaco battendo un Golia particolarmente agguerrito”.
Gli poniamo una domanda ormai di rito, quella che riguarda i primi cento giorni del suo mandato. “Per costruire una casa si parte dalle
fondamenta – ci dice – e così è per un nuovo comune. La prima cosa, dopo essermi presentato ufficialmente ai dipendenti la mattina dopo
l’elezione, è stato un piano operativo che porti, entro settembre, ad una vera
integrazione tra le due strutture comunali e una pacifica rivoluzione circa alcune
prassi lavorative. Ho trovato la struttura di Fabbriche, che meno mi conosce e che
quindi avrebbe potuto avere più difficoltà iniziali a lavorare con me, ben disposta e
ben accetta ai cambiamenti naturali che ci saranno. A parte quindi l’estensione anche
agli operai di Fabbriche del registro dei lavori, ho concordato con gli uffici alcune
piccole modifiche alle norme comportamentali ed alla futura riorganizzazione degli
stessi; in maniera più sostanziale ho determinato le nuove priorità per i prossimi 5
anni. Da qui all’immediata verifica, questa volta nelle vesti di sindaco, di alcune
questioni irrisolte, il passo è stato breve... Ecco quindi subito effettuato un
monitoraggio delle somme urgenze ancora aperte e dei lavori di immediata
realizzazione, un sopralluogo, con l’Ufficio Tecnico, alle scalette sopra il campanile
di Fabbriche e ad alcuni immobili inagibili a Vallico Sotto. C’è stato poi l’incontro
coi professionisti estensori del regolamento urbanistico, ai quali si è subito dato
incarico di inserire al suo interno il divieto di centrali a biomasse nel territorio comunale. A breve ci sarà l’incontro con la proprietà della
cartiera ed i suoi consulenti per parlare della metanizzazione dell’area; toccherà poi all’approvazione del bilancio, con l’abolizione della
TASI e l’abbassamento della varie aliquote fiscali, nonché l’inserimento di fondi per il decoro urbano. Ci sarà l’incontro coi sindaci dei
comuni limitrofi ed un piano per il taglio erba affidato agli agricoltori locali, con notevolissimi risparmi rispetto alla precedente gestione
dell’Unione dei Comuni della Mediavalle. Approvato il bilancio, si passerà alla fase della realizzazione dei vari regolamenti comunali,
all’istituzione di una commissione di lavoro per predisporre lo statuto comunale e la successiva presentazione tramite referendum
popolare del nuovo nome del Comune e del labaro comunale. Naturalmente si proseguirà l’opera di ricerca di finanziamenti comunitari
come già avviata per alcuni progetti, e nel contempo la richiesta di variante urbanistica per il parcheggio della Lezza, così come la stesura
del progetto per la parte alta di Fabbriche di Vallico. Già in fase di predisposizione – conclude Giannini – un articolato progetto per il
ripristino e la messa in sicurezza della viabilità Gragliana – Fornovolasco e la messa in sicurezza dei fossi Farnia, Cuccagna e Finocchino,
oltre alla predisposizione di un importante numero di progettazioni preliminari”. Non ci rimane che augurare al sindaco ed a tutta la nuova
amministrazione un buon lavoro.
ANAGRAFE AL 31 MAGGIO 2014
Maschi
Fabbriche di Vallico
Vallico Sotto
Vallico Sopra
Gragliana
Vergemoli
Fornovolasco
Calomini
Campolemisi
San Pellegrinetto
154
46
35
22
64
42
26
16
11
Femmine
131
45
39
16
75
36
26
18
11
Totale
Famiglie
285
91
74
38
139
78
52
34
22
134
50
40
19
90
43
34
17
15
Tot. Maschi
Tot. Femmine
Totale
Tot. Famiglie
416
397
813
442
Nati:
Paolo Totaro 5/5
Morti:
Gianfranco Medici 17/5
Il 17 maggio presso la sala consiliare
del Comune di Gallicano si è tenuta la
presentazione del libro di poesie, dal
titolo “Faccio versi così, come si canta quando qualcosa
dentro mi fa male”, di Silvano Valiensi, scomparso nel 2008.
L’incontro è stato coordinato dall’assessore alla cultura
Mazzanti e l’intervento più corposo è stato quello di Mario
Lena, curatore del libro che, assieme ad alcuni ex alunni di
Silvano, ha raccontato anche numerosi aneddoti della vita di
Valiensi, sia come maestro che amico. Sono seguiti i ricordi
delle maestre colleghe di Silvano Duse Lemetti e Alma
Castelvecchi, oltre che i saluti del Presidente dell’Unione dei
Comuni della Garfagnana Mario Puppa e del Sindaco di
Gallicano Adami. La presentazione del volume, che raccoglie
solo una piccola parte delle poesie (più di trecento) che
Valiensi ha lasciato alla nipote Martina, è stata intervallata
dalla lettura di numerose poesie in esso contenute grazie alla
Vogliamo ricordare Silvano, che tante volte ha collaborato
con noi, attraverso questa sua poesia dal titolo “E’
tramontana”; rime scritte in onore del famoso vento che
spazza le nostre montagne e ci regala gelide e serene
giornate invernali, dal cui nome abbiamo tratto il titolo per
questo giornalino.
È tramontana e ven dagli Appennini
sbuffando, a sparuzza’ di su le vette
la cappa nera, in mille nuvolette,
come ‘l fume che nisce da’ camini,
a rinfresca’ le piante insunnulite,
le foglie marce su’ la tera bruna,
a fa’ brilla’ di più nel cel la luna,
a facci riapparì cose sparite.
S’è purgo ‘l celo, il bosco, la collina
e la Pagna par fatta da ‘n pittore
cusì pulita, drento a un luccicore
che la rende sprendente e cristallina.
Chi vive quiccusì tra questi monti,
‘gni tanto pol vede’ queste bellezze,
pole sinti’ del vento le carezze
e ancor gode’ dell’albe e de’ tramonti.
Pol vede’ ‘l mondo tramuta’ ‘l vistito:
d’autunno, a primavera e ne la state,
di limpidi torenti le cascate,
e su la scepe il biancospin fiurito,
pole sinti’ fistia’, di matinata,
la passora col merlo e col verdone,
bela’ ni pradi pegore e montone,
e ‘l sol che scalda al fin de la nottata.
Pol be’ de l’acqua fresca a la fontana
e ricorda’ le cose d’una volta,
pol parla’ con qualcuno che lo scolta
ed addurmissi ne la tramontana.
‘Nvece, per la folla cittadina,
la tramontana è solamente un vento,
che a tutti, grandi e cicchi, fa spavento
e ‘l resto… pol guardallo in cartulina.
voce di Loris Martiri, della Compagnia Teatrale La Ribalta di
Gallicano. La sala consiliare era gremita di persone e la
presentazione è stata in alcuni momenti toccante, soprattutto
quando Cesare Da Prato ha mostrato diapositive delle
escursioni in montagna di Silvano con numerosi amici.
L’incontro è stato davvero una bella occasione
per ricordare una persona
di grande spessore come
Silvano Valiensi, ma è
dispiaciuto che non siano
mai state citate le sue
origini vergemoline, che
invece hanno improntato
le poesie sia per il dialetto
(non certo gallicanese) sia
per le citazioni di posti e
di aspetti di vita non si sia
mai fatto esplicito riferimento al concorso di
poesia Il Boccabugia, a
cui tante volte Silvano ha
partecipato e vinto e a cui era profondamente legato..............
Visto le ripetute polemiche sull’argomento della
pubblicazione delle foto su questo giornalino, si rende
necessario un ennesimo chiarimento. Quando abbiamo
iniziato questa attività, pubblicavamo le foto dei matrimoni
“a sorpresa”, cioè all’insaputa della coppia e rivolgendoci
ai familiari che gentilmente si prestavano, fornendoci le
foto.
In un caso però la sorpresa non fu gradita e anzi,
pubblicamente di fronte a molte persone, venimmo accusati
di violazione della privacy, e minacciati che se avessimo
pubblicato nuove foto riguardanti queste persone, saremmo
stati passibili di denuncia. Da quel momento quindi, per
tutelarci, abbiamo smesso di agire ingenuamente e deciso
di pubblicare solo le foto e le notizie private di chi lo
richiedeva, di chi voleva che la notizia apparisse sul
giornalino e ci forniva quindi, consapevolmente, dati e
foto.
Nel corso degli anni abbiamo più volte ribadito che il
giornalino è di tutti, e che chiunque vuole pubblicare
qualcosa basta che ci contatti e ci fornisca il materiale.
Semplicemente guardando i numeri precedenti si trova
conferma di questi ribaditi inviti.
Quindi troviamo inutili e fini a sé stesse le ripetute
polemiche sulla mancata pubblicazione di alcune notizie e
fatti privati, visto che la modalità con cui avviene è stata
chiarita e resa nota più volte. Auspichiamo che questo
ennesimo tornare sopra l’argomento possa finalmente
fugare qualsiasi dubbio circa le modalità con cui
pubblichiamo fatti privati, e se una notizia privata non
appare su queste pagine non è certo per un dispetto nei
confronti di qualcuno, ma semplicemente perché non siamo
stati autorizzati a farlo dai diretti interessati.
I NOSTRI CONTATTI:
[email protected]
329 3311606 (anche whatsapp)
gruppo facebook: la tramontana
Con la fine della scuola e l’inizio dell’estate, bambini e ragazzi avranno più tempo da dedicare ai
giochi, mettendo via libri e quaderni per un bel po’. Se pensiamo a quanto sono cambiate le abitudini
dei piccoli negli ultimi anni, sempre più presi dalla tecnologia e meno da giocattoli semplici, fatti con
gli oggetti della vita quotidiana, il pensiero va sicuramente a quando invece, piccoli noi e i nostri
nonni, tutto era più semplice e ci divertivamo veramente con poche cose. Per questo vogliamo
riproporre, anche all’interno di questa rubrica, non solo i giochi di una volta, ma anche le usanze, le
credenze, le feste di una volta. Chiunque di voi, grandi e meno grandi, abbia voglia di raccontarci
qualcosa di questa vita che sembra già tanto lontana da noi, può contattarci e volentieri pubblicheremo i vostri ricordi.
Il “ben di’ morti”
Esisteva anche un’altra specie di questua, oltre alla Befana e al Cirin – Domini, legata a doppio filo alla difficile situazione
economica che molte famiglie, soprattutto a cavallo tra le due Guerre Mondiali, si erano trovate a dover quotidianamente
affrontare. Si trattava del “ben di’ morti”, una raccolta di generi alimentari di vario tipo che i bambini, anche molto piccoli,
compivano girando di casa in casa a cavallo tra l’ultimo e il primo dell’anno. In cambio di qualche noce, un’arancia o una
manciata di castagne secche, i ragazzi promettevano di pregare per l’anima dei parenti defunti del “benefattore”. Era un modo
innocuo per riuscire a mettere da parte un po’ di cibo, da dividere, la sera, con tutti i membri della propria famiglia.
Tratto da “Usanze, credenze, feste, riti e folclore in Garfagnana”
ELEZIONI EUROPEE 25 MAGGIO 2014 - RISULTATI NEL COMUNE DI FABBRICHE DI VERGEMOLI
247
118
72
43
(45,65%) (21,81%) (13,30%) (7,94%)
22
(4,06%)
16
13
4
3
2
1
(2,95%)
(2,40%)
(0,73%)
(0,55%)
(0,36%)
(0,18%)
Nel prossimo numero del nostro giornalino vi proporremo un’intervista ai due capigruppo, di maggioranza e di
minoranza, del nuovo consiglio comunale di Fabbriche di Vergemoli. Intanto, con riferimento alle elezioni
amministrative, vi diciamo cosa ci è piaciuto e cosa non ci è piaciuto.
Nella mattina di giovedì 5 giugno dobbiamo purtroppo registrare un atto vandalico ai danni di un automezzo del Comune,
lungo la strada che da Fabbriche di Vallico conduce a Vallico Sotto. Sinceramente non vogliamo pensare che quanto avvenuto
sia da mettere in relazione ai risultati delle recenti elezioni amministrative, perché il fatto, sul quale stanno indagando i
Carabinieri, assumerebbe una gravità se possibile ancora maggiore.
Esattamente due anni fa ci lasciava Fernanda
Valiensi. In sua memoria, la nipote Irene, con la
collaborazione dei suoi familiari, ha voluto
creare un “giardino dei nonni Sante e Fernanda”, che è andato
ad abbellire
il contorno
del
parco
giochi paesano. Fernanda amava molto i
fiori, e quale modo migliore per ricordarla se non dedicare, a lei
ed al marito Santino, un bell’angolo fiorito e colorato.
Il giardino ha ricevuto la benedizione del parroco ed è stato poi
inaugurato domenica 22 giugno con un rinfresco per tutti. (nelle
foto, due momenti della giornata inaugurale)
La nostra frazione ha da sempre una forte vocazione
agricola, vuoi per la sua posizione, vuoi per l'abitudine che
si è tramandata negli anni di coltivare i campi e produrre
tutto quanto la terra possa fornire. Negli ultimi anni, poi,
ha preso piede una forma di agricoltura "in prestito": il
proprietario del terreno lo "presta" gratuitamente a chi
voglia coltivarlo, in modo che il campo viene mantenuto
pulito e in ordine, e nello stesso tempo chi non possiede
terreni coltivabili può comunque ottenere la propria
verdura o le patate da consumare nell'anno. Visto che
tutto assume più importanza con l'uso della lingua inglese,
potremmo dire di essere uno dei primi esempi di field
sharing...
La strada interna al paese era finita e, come promesso,
la ditta Terna, esecutrice dei lavori, ha voluto
ringraziare i paesani per aver sopportato qualche
piccolo disagio con un pranzo a base di maccheroni
(offerti dal Ristorante il Volpino) e porchetta. Così
sabato 12 aprile, nel giardino della ex scuola, la ditta
al completo e molti paesani hanno voluto ritrovarsi
per un pomeriggio di convivialità.
Ci ha lasciati, lo scorso 2 maggio,
Elena Vangioni. Per quanto non
vivesse più a Calomini ormai da
molti anni, aveva sempre nel cuore il
suo paese. 86 anni portati davvero
come pochi, Elena era una persona che amava parlare, ricordare, sorridere. La sua notevole
memoria era un punto di riferimento per i paesani, che spesso ricorrevano a lei quando non
ricordavano fatti o date del passato... Per lei, e con lei, era sempre piacevolissimo tornare con la
mente alla Calomini del tempo che fu. Quanti aneddoti ci raccontava, e con la sua ironia sapeva
rendere piacevoli anche i fatti meno belli. Era molto legata a La Tramontana, ed anche per
questo la nostra Redazione si stringe attorno ai figli e a tutta la sua famiglia.
C’era una volta un paese in cui ogni piazzetta era uno
spazio utile per fare una festa. La piazza della chiesa,
il “pradetto”, i campi della Agostina, ogni posto ampio e pianeggiante
era una scusa per un tavolo artigianale fatto di tavoloni da muratori e
caprette, e tanti commensali decisi a festeggiare. Il primo
appuntamento era a luglio o
agosto, con “i forni in festa”.
La scena si svolgeva nel
centro del paese dove,
utilizzando i due forni a
legna, venivano fatte focaccine per tutti.
La serata era rallegrata con
la tombola, con la banda, e
(solo chi c’è stato sa di chi
si parla), con l’armonica a
bocca del Raffi. Le persone
che accorrevano erano numerose e provenienti non
solo dai paesi vicini, ma
anche da quelli più lontani.
Il paese, accuratamente
decorato con i fiori delle
singole famiglie, veniva
suggestivamente illuminato
con candele e il borgo
medievale prendeva vita e
si creava un’atmosfera che riportava al passato, fatta di cose semplici
ma reali. Poi era il turno, il 5 agosto, della festa della Madonna della
Neve. Questa aveva luogo sulla piazza della chiesa con la messa e la
processione dedicata alla patrona del paese. Il pranzo era più
spartano: un po’ di pasta all’arrabbiata, grigliata mista e verdure dei
nostri orti. I festeggiamenti però si protraevano fino a tardi, e
solitamente era prevista anche la cena aperta agli organizzatori e a
chi aveva voglia di fare tardi. E
dopo tanto darsi da fare,
l’ultimo
appuntamento
per
godere delle ultime sere estive,
gruppi di amici organizzavano
serate in tutta tranquillità sotto i
ciliegi nei campi sopra la
chiesa, dove attualmente si
trova il parcheggio. Era una
cosa intima, solo nostra, per
ripagarci di tutto il lavoro svolto
con successo. La serata finiva
in chiacchiere e serviva anche
il giorno dopo per rimettere
tutto a posto. Questa raccontata non è una favola, ma la
storia di persone che collaboravano insieme, seppure con
tanto sudore, per rendere vivo
un piccolo paesino fatto di
uomini e donne che vivevano
come un'unica famiglia.
Adesso le cose sono un po’
cambiate… con il passare degli
anni sono venuti a mancare
molti dei collaboratori e la voglia di fare festa ci è scivolata
tra le dita.
In ricordo di Raffi, Pietro,
Chiarina, Agostina e Gianfranco.
(in foto: la vecchia locandina di
una festa)
Non poteva di sicuro mancare l’aggiornamento viabilità. Le notizie sono diverse… la strada che porta al
parcheggio di sopra presentava dei cedimenti, l’asfalto è stato grattato
poi livellato con ghiaia, in modo da eliminare i dislivelli. Anche parte
della strada prima del cimitero (quella che metteva a rischio il servizio
postale) è stata provvisoriamente sistemata, solo in attesa però dei
lavori di foratura con micropali che dovranno cominciare a breve. Il
macchinario è stato portato a destinazione, con molte complicanze a
causa della strada particolarmente stretta, ma è arrivato; quindi grazie
ai micropali (se così li possiamo chiamare visto il loro diametro di un
metro) verrà rimpolpato il terreno sotto l’asfalto, per evitare ulteriori
cedimenti. (nella foto: la sistemazione provvisoria della strada)
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Lo scorso 29 marzo è stato inaugurato l'ostello Alpi Apuane e centro didattico di Fornovolasco;
l'inaugurazione è stata organizzata dall'Associazione di Promozione Sociale Filo D' Arianna, che
si occuperà di gestire la struttura ricettiva.
Al taglio del nastro erano presenti il Commissario Prefettizio
Dott.ssa Carmela Crea e il Presidente dell'Unione dei Comuni della
Garfagnana Mario Puppa e, ovviamente la Presidentessa dell'associazione “Filo D' Arianna” Maria Stella Pieroni.
Dopo i rituali saluti istituzionali, dove gli intervenuti hanno sottolineato l'importanza della
struttura, l'evento è proseguito con un convegno sulle
potenzialità turistiche dell'ostello, del centro didattico e della Val di Turrite in generale. Sono intervenuti Eros Tetti
ideatore del progetto di gestione della struttura, la Dottoressa Sartini
della AUSL2, il Professor Giorgio Pizziolo e lo storico Dott. Fabio
Baroni, che ha chiuso il convegno con le storie dei briganti della
Garfagnana.
Al termine della mattinata è stato offerto ai numerosi partecipanti un ricco buffet con prodotti tipici, patrocinato dallo Slow Food Garfagnana e Valle del Serchio.
Domenica 18 maggio è stato aperto al pubblico il Parco del
Battiferro; le guide di Garfagnana Activities (associazione sportiva
dilettantistica) hanno accompagnato i visitatori alla scoperta di
questo angolo di Fornovolasco che racchiude siti di interesse
storico-culturale lungo il canale del Battiferro.
Il parco è suddiviso in due percorsi: la parte alta è riservata
all’attività di escursionismo ambientale lungo l’alveo del torrente;
questo percorso, per maggiore sicurezza, è stato munito, per brevi
tratti, di corrimano in cavo di acciaio, a cui reggersi direttamente e
far scorrere due moschettoni collegati all’imbracatura; all’interno
c’è anche una zona attrezzata per l’Arrampicata Sportiva.
La parte bassa del Parco, rinominato Rio dei Pinguini, invece è
utilizzato per l’attività di torrentismo: si tratta di scendere questo
tratto, camminando ed immergendosi nelle acque con la protezione
di una muta in neoprene. Il percorso è facile, adatto anche ai
bambini, in quanto l’acqua, anche nei pozzi più alti, non supera i
150 cm. di altezza.
Che dire: divertimento assicurato per tutti!
Nel mese di maggio è stato completato il
rifacimento in pietra di Cardoso del
selciato del cimitero di Fornovolasco;
l'intervento si era reso necessario date le
condizioni pessime in cui si trovava.
I lavori sono stati possibili grazie alla
donazione fatta dalla famiglia Bertellotti,
in memoria di Ido, e ai soldi raccolti con
le cene estive organizzate in paese.
Il lavoro manuale è stato compiuto dagli
operai del comune e da Damiano
Bertellotti, che ha dato il suo aiuto come
volontario.
Riceviamo e pubblichiamo una lettera dell’avvocato Paolo
Papanti-Pelletier riferita al pezzo che pubblicammo nel
numero scorso sui “frati cannibali”.
Lo scorso 12 maggio all’Ospedale di Barga è nato
Federico Benelli. E così, dopo una pausa di circa 25
anni, è già la terza volta negli ultimi sei anni che torna
la cicogna a San Pellegrinetto. L’ultimo nato va a fare
compagnia al fratellino più grande Francesco, di tre
anni, e alla cuginetta Sara, di sei anni.
Di questo passo, tra pochi anni dobbiamo tornare a
pulire il campo al Piano e riallestirlo per nuove sfide a
pallone, come ai vecchi tempi; ma questa volta i
protagonisti saranno loro, e noi gli spettatori! Alla
mamma Linda, al papà Leonardo e al fratellino
Francesco i più grandi auguri per l’ultimo arrivato in
famiglia.
Si è laureata lo scorso 14 aprile, a Firenze,
presso la facoltà di Scienze per l’Infanzia la
nostra compaesana Giulia Bertellotti. Ti
aspettiamo presto al “Monte” per un brindisi
tutti insieme al circolino. Intanto, complimenti e
tanti auguri da tutto il paese per il traguardo
raggiunto, a cui si aggiungono le congratulazioni della Redazione.
LA VERITÀ … DI UNA LEGGENDA
Quale abitante – sia pure solo nel periodo estivo – della
vallata di Petrosciana, in cui sono situati i ruderi della cosiddetta
chiesaccia, sento il dovere di intervenire a proposito dell’articolo “I
frati cannibali di Fornovolasco … fra leggenda e verità”, pubblicato
nello scorso numero. Desidero, in particolare, non solo richiamare
la verità storica, ma anche riaffermare la verità…della leggenda.
Dopo alcune notizie storiche, solo parzialmente esatte,
l’articolo citato riferisce o, per meglio dire, inventa una leggenda, in
base alla quale i frati di questo antico romitorio sarebbero stati
dediti, durante la notte, al cannibalismo, “mangiando ancora vivi i
poveri viandanti”. A tale affermazione fanno seguito altre
divagazioni sullo stesso tema.
Pur nella libertà di manifestazione del pensiero,
riconosciuta anche dalla nostra Carta costituzionale, ritengo che vi
sia un limite nel pretendere di riferire leggende che non sono tali,
ma che sono invenzioni frutto solo della fervida fantasia di chi le
scrive.
Né io né gli anziani del luogo abbiamo mai ascoltato un
simile racconto.
La leggenda realmente diffusa fra la popolazione narra
invece che gli eremiti agostiniani fossero soliti, all’imbrunire,
suonare una campana per indicare ai viandanti (che certamente
non viaggiavano con le pile tascabili) un posto sicuro in cui
rifocillarsi e trascorrere la notte, in attesa di riprendere, l’indomani,
il cammino.
Questa è la…vera leggenda, la quale ha probabilmente un
fondamento di verità, perché corrisponde ad un’usanza praticata
fin dall’antichità in tutti i conventi situati in luoghi isolati.
La storia, quella vera, ci dice che la nostra vallata ha una
tradizione documentata di fede cristiana più che millenaria. Il primo
insediamento dei frati agostiniani risale (come riferisce anche
l’articolo in commento) nel IX secolo. A loro si deve la fondazione
di un Hospitale, cioè di un ospizio per accogliere i pellegrini, e di
una chiesa intitolata a Santa Maria Maddalena.
Successivamente, gli agostiniani si trasferirono a
Valdicastello, ove fondarono – nella parte alta del paese – un altro
Hospitale ed una chiesa, tuttora funzionante, intitolata anch’essa a
Santa Maria Maddalena.
L’antico complesso degli agostiniani di Petrosciana, una
volta abbandonato, ben presto decadde.
La rivitalizzazione della zona si ebbe allorché, con
l’impianto della coltivazione del castagno, la vallata, a partire dal
XV secolo, si popolò e furono edificate case sparse o riunite in
piccoli gruppi.
I nuovi arrivati avvertirono l’esigenza di “riedificare” una
chiesa (come attestato da un antico Campione Terrilogio) nel
medesimo luogo e sotto lo stesso titolo di Santa Maria Maddalena
della primitiva chiesa. Essa fu iniziata nel 1627 e portata a
compimento due anni dopo.
Questa chiesa (riprodotta nello stato attuale nella foto
allegata all’articolo) si rivelò ben presto inadatta alle esigenze della
popolazione, le cui case erano e sono situate ad un’altitudine molto
più elevata.
Essa fu così ben presto abbandonata, con il conseguente
decadimento murario, che costituisce sicuramente la ragione del
dispregiativo con cui viene chiamata (chiesaccia).
Al suo posto venne edificata, nel 1786, l’attuale terza
chiesa intitolata a Santa Maria Maddalena, presso le case di
Petrosciana di sotto, recentemente restaurata ed officiata nel
periodo estivo dal Parroco di Fornovolasco.
Va infine rilevato che la fede cristiana che ha connotato
nei secoli la nostra vallata si è manifestata anche nel 1913, allorché
– insieme con la popolazione del Cardoso di Versilia – fu deciso di
erigere la croce sul Monte Forato, in ricordo dell’Editto di Milano
del 313, con cui l’Imperatore Costantino concesse libertà di culto ai
Cristiani.
Il centenario di tale evento è stato solennemente
ricordato, lo scorso mese di agosto, con una messa concelebrata e
presieduta dall’Arcivescovo di Pisa, con la partecipazione di
centinaia di fedeli, come ricordato anche da La Tramontana.
Finalmente riparte la squadra di calcio amatoriale dei ragazzi
del nostro comune, che li ha visti impegnati da alcuni mesi
anche nel ripristino del campo sportivo di Gragliana.
Infatti, dopo l'alluvione dell'ottobre scorso, anche il campo sportivo di Gragliana
avevo subìto il passaggio della piena, e necessitavano diversi lavori per poterlo
riutilizzare.
Ma i ragazzi del nuovo gruppo sportivo, sotto la perfetta supervisione di Egidio,
grandissimo appassionato di calcio da tanti anni e sempre presente al campo in
qualsiasi occasione, si sono
messi insieme per ripristinare i
danni e così il campo sportivo
di Gragliana è tornato a
sorridere!
Ripartirà infatti, con la nuova
stagione calcistica, la rinnovata squadra di calcio, che vedrà protagonisti alcuni
dei giocatori della vecchia squadra e altri nuovi, alcuni dei quali provenienti
anche dai paesi limitrofi; insomma, un bel gruppo che speriamo ci porti anche
qualche buon risultato … ma l'importante, come si dice, è partecipare!
Anche per gli abitanti del paese è un vero piacere vedere e sentire le urla di un
gruppo di ragazzi che giocano e si divertono: lo è stato in questi ultimi tempi per i
lavori, lo sarà durante gli allenamenti e lo sarà soprattutto durante le partite …
quindi forza ragazzi!
Un ringraziamento particolare a tutti coloro che si sono dati da fare nei lavori e un grossissimo “in bocca al lupo” per la nuova
avventura.
Come ogni anno con l'arrivo della bella stagione nelle piazze di Vallico Sotto e Vallico Sopra tornano a sfidarsi i
giocatori di palla elastica.
La palla elastica è considerato uno sport sferistico e può essere praticato in uno sferisterio, cioè in campo regolare lungo dai 40 agli 80
metri con un muro d'appoggio in legno o muratura alto anche più di 10 metri e con un fondo in terra battuta o asfalto. In realtà, nei nostri
paesi è sempre stato praticato nelle piazze e proprio questo fa si che il gioco abbia per ogni paese ed ogni piazza le sue regole e le sue
particolarità. Si gioca a squadre, solitamente di quattro giocatori, ma non è difficile assistere anche a sfide testa-testa tra due atleti; il gioco
consiste nel colpire a mano nuda una palla, originariamente costituita da una pallina di piombo rivestita da fili di lana e ricoperta con strisce
di cuoio, oggi sostituita con una pallina da tennis privata del rivestimento. La palla va colpita al “balzo” o al volo e il punteggio è come nel
tennis 15/30/40 e gioco, solitamente la partita è ai 4 giochi.
La palla elastica è uno sport di origini antiche, probabilmente risalente ad epoca
romana, diffuso pressoché in tutte le regioni italiane in cui compare con nomi diversi e
con stesse caratteristiche lievemente variabili come le dimensioni o il peso della palla.
Fino ad alcuni decenni fa le competizioni nei nostri paesi erano esclusivamente sfide di
campanile tra i paesi di Vallico Sotto e Vallico Sopra, dei migliori giocatori, a cui
venivano spesso attribuiti soprannomi significativi e di cui ancora oggi si rammentano le
atletiche gesta. Gli anziani del paese ricordano con piacere il tempo in cui si ritrovavano
giovanotti in piazza per prendere posto chi al “mando” (battuta), chi “all'uscio nero”, chi
“al cantone”, chi “di spalla”, per dare
vita a lunghe e interminabili partite. I
grandi giocavano in piazza mentre i
ragazzi si ritrovavano nelle “rughe” o “sotto gli archi” a far pratica per poter un giorno
scendere in piazza. Ai giorni nostri solo alcuni impavidi appassionati portano avanti la
tradizione della palla elastica e con dedizione e impegno sono riusciti in questi anni a
organizzarsi in un' associazione, ASPEV affiliata con la Federazione Nazionale FIPAP e
il CONI, per dare vita a tornei a carattere nazionale a cui partecipano squadre
provenienti da diverse regioni, nella speranza che questa antica tradizione si mantenga
viva nei nostri paesi. Invitiamo chi volesse conoscere questo gioco ad assistere alle
partite di allenamento che vengono disputate praticamente tutti i fine settimana, oppure
ai tornei ufficiali in programma per i prossimi mesi. Si inizia con il torneo Provinciale a
Barga il 13 luglio a partire dalle ore 12.30. Per il 26 e 27 luglio è la volta della Coppa Italia che sarà disputata a Pieve San Lorenzo
(Minucciano) e dove scenderanno in campo anche gli under 14 per giocarsi la finale del trofeo CONI.
Il 9 e 10 agosto, nelle piazze di Vallico Sotto e Vallico Sopra, verrà disputato il trofeo interregionale valido per le qualificazioni 2015, anche
per le categorie giovanili.
Infine il 30 e 31 agosto, sempre a Vallico Sotto e a Vallico Sopra, saranno disputate le finali Nazionali del Campionato Italiano.
Un “in bocca al lupo” a tutti gli atleti.
Si è tenuta tra la fine del maggio scorso ed i primi di giugno,
presso la Biblioteca Comunale di Viareggio, la Collettiva di
pittura “Brainstorming – Tempesta di cervelli” nella quale ha
esposto le proprie opere, assieme ad altre amiche pittrici, anche la
“vallichina” Marcella Bertoli Barsotti. L’artista, originaria del
piccolo borgo di San Luigi, si è diplomata all’Istituto d’Arte “A.
Passaglia” di Lucca e da qualche anno dipinge opere di pregevole
fattura, che hanno già riscosso successi ed apprezzamenti un po’
ovunque. Di recente un’opera di Marcella ha partecipato al
concorso nazionale per i 200 anni dell’Arma dei Carabinieri. (nella foto, Marcella posa davanti ad alcune delle
sue opere)
"Era una bella giornata di sole... " Se capita di parlare con persone che hanno vissuto il
periodo della seconda guerra mondiale e gli viene chiesto cosa ricordano del 7 di febbraio
1944 inizieranno il loro racconto con queste parole.
Infatti quel 7 febbraio era proprio una bella giornata di sole, gli uomini
erano fuori a lavorare nei campi e le donne nettavano le castagne,
quando udirono il rombo di aerei che volavano bassi sopra le case.
Le persone incuriosite rivolsero gli
occhi al cielo, ma non ebbero il
tempo di ammirare
perchè
improvvisamente
si scatenò il
finimondo. In pochi minuti gli
aeroplani
sganciarono quattro
bombe intorno al centro abitato,
poi di nuovo il silenzio. Tra la
popolazione terrore e panico, molti
fuggirono e si
nascosero in
capanne isolate. In paese c'erano
anche molti sfollati che avevano
lasciato le loro case per paura dei bombardamenti e alcuni trovarono la
morte. I morti in tutto furono quattro.
Vallico è stato bombardato per errore dagli americani che avevano l'ordine di distruggere Vagli Sopra occupato
dai tedeschi.
Gli abitanti vollero istituire una festa chiamata "La festa delle bombe" in ringraziamento alla Madonna per aver
salvato il paese dalla totale distruzione.
I segni del bombardamento sono ancora evidenti sui muri di alcune case e capanne colpite dalle schegge o nei
luoghi dove le bombe sono cadute, ma soprattutto negli occhi di chi ha vissuto quei drammatici momenti.
(nelle foto, i segni delle schegge in un muro e il cratere originato da una delle bombe)
La società filarmonica Giacomo Puccini di Fabbriche di Vallico fu fondata nel 1902; la prima
apparizione ufficiale, infatti, avvenne il 30 dicembre di quell'anno in occasione della venuta in
paese del Cav. Pierotti, sindaco del
comune di Trassilico, di cui Fabbriche di Vallico è stata
frazione fino al 1947.
Il primo presidente e fondatore della filarmonica fu Giuseppe
Barsotti, vicepresidente Faustino Rigali; all'epoca era
dedicata a Lorenzo Perosi (1872-1956), musicista toscano,
compositore di musica sacra e religiosa. Il maestro era
Egidio Graziani il quale era stato collega di studi e amico di
Giacomo Puccini, per cui promosse il cambiamento del
nome della banda per dedicarla al maestro.
Nel 1905 la banda era composta da 45 elementi e vantava
la sua partecipazione a manifestazioni e concerti provinciali.
Nel 1923 al maestro Graziani subentrò il maestro Gualmarri
e successivamente la bacchetta passò nelle mani di
Giuseppe Balducci.
Col passare degli anni, sia a causa dei tragici eventi storici
delle due guerre che del triste fenomeno dell'emigrazione, la filarmonica ha subìto una leggera ma inarrestabile
flessione, che ne ha fatto sì diminuire i componenti, ma che non ne ha mai interrotto l’attività.
Dal 1948 al 1991 la direzione è stata affidata a Mario
Baldassarri, che per quarantatré anni ha guidato la
filarmonica, oltre che con professionalità e stile,
anche con una grande passione e volontà.
Da allora la banda è diretta da Luigi Pierotti, lo “Zio”
per tutti i bandisti, non solo di Fabbriche ma di tutta
la Garfagnana, in quanto per anni ha suonato con
bande di vari paesi quali Fosciandora, Castelnuovo
e Poggio, nonché la fanfara degli Alpini ed altre
formazioni.
Nel 2002 la Filarmonica ha festeggiato il suo
centenario con una serie di avvenimenti, tra i quali il
gemellaggio con la banda di Levigliani di Stazzema
e concerti nelle varie frazioni del comune. E’ stato un
traguardo importante per la nostra società la quale,
nonostante tutte le avversità, è riuscita a compiere
un secolo di vita e continua, seppure a fatica, a
suonare. L’organico infatti, rispetto agli anni passati,
si è ulteriormente ridotto, sia per i raggiunti limiti di età di alcuni componenti, sia per l’abbandono di tanti elementi e la
contemporanea mancanza di nuove leve. Molto aiuto ci viene da musicisti di altri paesi, non sempre vicini, che, con
grande impegno e disponibilità, sono sempre presenti
e ci aiutano a sopravvivere; a queste persone deve
andare il ringraziamento, da parte non solo del paese
di Fabbriche ma di tutta la vallata, in quanto la banda
è una ricchezza inestimabile e sempre pronta ad
arricchire ogni manifestazione.
La nostra presidente,
Samanta Giusti, proprio
per cercare di risollevare un po’ le nostre
sorti, quest’estate terrà
dei corsi di musica
gratuiti aperti a bambini
e ragazzi di tutte le età
che abbiano come
unico requisito la voglia
di imparare un’arte e di divertirsi insieme. I corsi si svolgono tutti i martedì dalle 16 in
poi nel teatrino parrocchiale di Fabbriche di Vallico e chiunque fosse interessato può
presentarsi lì e sarà sicuramente il benvenuto!
Speriamo in questo modo di riportare qualche elemento nel nostro organico e di far rinascere l’amore e la passione
per la musica e, di conseguenza, per la banda. (dall’alto, una foto della banda del 1957, una del 1982 ed una, a
colori, del 2002)