La Cartapesta Bolognese

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La Cartapesta Bolognese
La Cartapesta Bolognese
Scritto da G. Brigante
L'arte della Cartapesta a Bologna ed in Emilia Romagna Liberanete tratto dalla Tesi di laurea su "Il restauro del Cristo in Cartapesta situato
nell'Oratorio di san Francesco in Confortino
"
Fonte: Accademia di Belle Arti Bologna
Corso di Metodologie della Conservazione e del Restauro del Patrimonio artistico-culturale
Indirizzo di restauro dei dipinti murali e scultura applicata all'architettura
Testi di : Gabriella Brigante
Relatore: Prof. William Lambertini
Correlatore: Prof. Alfonso Panzetta
***
L' oggetto di cartapesta, soprattutto quello di carattere devozionale e sacro, che è senza dubbio
il preponderante di questa tecnica, ha una sua peculiarità che lo distingue dagli altri prodotti
artistici di uguale soggetto, poiché possiede una sorta di impalpabile ambiguità tra sostanza ed
apparenza, tra ricchezza espressiva e povertà materiale che lo fa apparire, non a torto, prodotto
temporaneo, instabile e di fragile leggerezza.
La natura stessa della cartapesta, difatti, è legata all'opera di poco costo, di rapida esecuzione
e di non lunga durata: la maggiore fortuna di tale tecnica, come si sa, è dovuta alle realizzazioni
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La Cartapesta Bolognese
Scritto da G. Brigante
di grandi e piccoli apparati celebrativi (religiosi e civili) a macchine sceniche ed allegoriche di
immediata ed efficace eloquenza.
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La Cartapesta Bolognese
Scritto da G. Brigante
Domenico
Piò,
S.
Giuseppe
Angelo
Piò,
Sant
dipinto,
da
altezza
Padova,
180
cm.
cartapesta-stucco
palazzi,
pittori,
composizioni
tutta
che,
l'epoca
piazze,
con
barocca
legno,
giardini,
cartone,
ènell'arco
teatri
un
fiorire
vedono
paglia,
diper
rigogliosissimo
breve
operare
tempo,
stoppa,
squadre
ad
diimmagini
essere
lavori
diespressive
effimeri
consumate.
e in
gesso,
architetti,
in
creano
materiale
scenografi,
ricche
scultori,
chiese,
La
più
facilmente
Chiesa
frequenza
e
trasportabili
ladestinate,
opere
devozione
scultoree,
dagli
pubblica
chiedono,
essere
artisticamente,
portate
soprattutto
incolla
processione.
inartisti:
epoca
post-tridentina,
negli
effetti
,povero:
ma
con
sempre
Scultori
devota
pubblica
di
ogni
calibro
eintensa
privata.
creano
originali
ostracci,
prototipi
di
cartapesta
per
la
richiesta
In
quasi
industriale,
plastico
statuari
e
iAntonio
quali
Graziani
Angelo
espressività.
dialtari
Faenza,
epregevoli
Domenico
soddisfano
Piò,
Filippo
numerosissime
Scandellari,
richieste
Luigi
Dardani
con
lavori
o, anche
adi
livello
elevato
valore
Emilia,
Chiesa
dei
Servi,
Pietà
in
cartapesta,
(Autore
ignoto)
XVII
sec.
Bologna.
Liberanete
di
Fonte:
Corso
Indirizzo
Testi
Relatore:
Correlatore:
arricchisce
specializzati
caratteri
corale
Ilcon
altri
la
costi
Inoltre,
l'artigianato
immagini
targhe
a
lungo
documentabile
La
della
inon
meritevole
Una
territorio,
cartapesta
stoffata
terracotta
profani,
sopravvissute,
svelta,
ornamento
Sopravvivono
religiosità.
esaminarle
Non
Gozzadini).
Sepolcro
motivi
***
materiale
iconografie
san
rapida
statuaria
fragilità
prodotti
facilità
da
ricerca
mancano
relativamente
chiesa,
di
persistere
di
Francesco
edi
spesso
Accademia
soprattutto
ultima,
prevalenti
o
Molte
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ormai
Metodologie
di
esecuzione
soggetto
poiché
in
realizzate
Gabriella
stoffa
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invece
della
risulta
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tratto
di
restauro
povero
e
San
altri
artistico
di
popolari
chiesistica,
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specie
Prof.
giudicarle,
classico-rinascimentali
canoni
opere
banchetti
soltanto
delle
studio,
le
la
in
autonomi,
perché
produzione
uso
William
semi
scaiola
materiali,
cartapesta,
Biagio
di
le
relazioni
dalla
scarsa
gruppo
in adottata,
della
di
religioso
per
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interesse
non
realizzazioni
di
contenuti.
Brigante
ripetitivo
statue
da
singole,
dei
dopo
di
ben
artistici,
plastici;
industriale,
di
Confortino
Belle
per
della
Tesi
sono
gli
le
questo
artisti
dispersione
del
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e
Lambertini
idee
dagli
dipinti
avvalendosi
visionandole
considerazione
maggiore
ostampe
catafalchi
a
oggetti
l'esame
ildecorazioni
scritte
modellate
con
in
Panzetta
1729.
come
Arti
Conservazione
di
Lecce.
Concilio
sei-settecentesche
state
la
gruppi,
di
eper
di
artefici
la
espressivi
Lombardia,
laurea
settore
murali
di
evoluzione
calchi
aiuti
Bologna
quindi
buona
cartapesta
più
che
certe
si
temi
di
dell'epoca,
materia
considerate
estetico
Ilattenzione
presenta
formato
esignificative
vari,
alti
Vaticano
del
livello
anche
su
da
descrivono
eeseguiti
dell'incuria
concepite
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favorisce
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varie
mano.
iconografie
area
Bologna
scultura
e
"Il
ebarocchetto
forma
legata
perché
Veneto,
bassi
povera,
alle
nella
restauro
delle
artistico
fino
edi
minore,
e
toscana
generalmente
che
del
la
Anche
per
II,
su
artisti
tematiche
di
emolto
dall'inizio,
ad
iBiblioteca
rilievi
devozione
la
applicata
di
per
opere,
cura.
è
ilpredestinate
cui
poco
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Restauro
per
antiche
ce
realizzare
Emilia,
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cambiamento
diffusione,
possibile
prodotto
devote,
un
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e
per
schemi,
le
apparati
o
se
locale,
un
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fino
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molta
artigiani
pregio,
settentrionale.
illustrano
apparati
èin
lo
patrimonio
Cristo
religiose
eopere.
opportuno
Romagna,
all'architettura
si
anumero
dell'Archiginnasio
più
favorite
leggera,
del
esostenuto
modesto
tutto
visionarle
e
per
afferma
di
statue
modi
nell'uso
a
.a
essendo
e
di
destinati
Patrimonio
questa
Esemplare
di
in
livello
povero
dell'epoca
un
per
modellare,
grande
e
rapido
l'Ottocento,
più
Cartapesta
del
e
che
esiguo,
da
uso
ed
storico,
alternativa
fingere
iniziarla
sensibilità
come
Roma,
modesta
in
delle
quasi
tempo.
Ciò
un
e
produzione,
in
apparati,
ci
state
senso
effimero,
all'uso
e
di
dignitoso,
efficacia
tale
"consentono
naturale
degradabile,
sta
sensibilità
artistico-culturale
quella
immagini
ci
barocca
tecnica
supportata
sontuosità
artistico
popolare,
Napoli
a
(Raccolta
modellate
sono
città,
grazie
a
situato
figurativo
statura,
Bologna
privato,
alla
sono
segnalare
sia
come
scritta
iconografica
attardarsi
adeguandosi
dove
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che
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non
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riconducibili
estetica
nell'Oratorio
di
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permette
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culto
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nel
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un
legno,
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La Cartapesta Bolognese
Scritto da G. Brigante
intitolato
1700,
statue
Nel
quale
scultore
nicchia
nell'anno
Per
date
Quasi
anche
Le
Gli
San
cento
apparatori
apparati
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nel
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Petronio,
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cartapesta.
1746
e
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7
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Bologna
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di
cartapesta
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pubblica
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S.
presenti:
"Dell'anno
pagate
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La
conservato
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B.V.
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stampa
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Addolorata
1°
chiesa;
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Sig.
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olire
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Carlo
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la
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Passione.
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statua
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e
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furono
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di
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statue
dfaass
Cartapesta emiliana: precedenti nel Rinascimento
Liberanete tratto dalla Tesi di laurea su "Il restauro del Cristo in Cartapesta situato nell'Oratorio
di san Francesco in Confortino
"
Fonte: Accademia di Belle Arti Bologna
Corso di Metodologie della Conservazione e del Restauro del Patrimonio artistico-culturale
Indirizzo di restauro dei dipinti murali e scultura applicata all'architettura
Testi di : Gabriella Brigante
Relatore: Prof. William Lambertini
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Scritto da G. Brigante
Correlatore: Prof. Alfonso Panzetta
***
Il Vasari accredita a Iacopo della Quercia, all'età di appena 19 anni, la prima statua provvisoria,
quando allestì con mezzi poveri una statua equestre per il condottiero Giovanni Azzo degli
Ubaldini (venuto a morte all'improvviso nel corso della guerra contro Firenze, nel 1390),
collocata nel duomo di Siena, a coronamento del catafalco.
La devozione della Vergine si era diffusa negli strati popolari quando le icone, perdendo in
ieraticità, misero in risalto la relazione umana tra madre e figlio; aumentò, così, la richiesta
privata di immagini
.
Il santo vescovo di Firenze, fra Giovanni Dominici (1357-1419) ne fu il solerte testimonial ,
raccomandando, nel trattato Regole del governo di cura famigliare , la diffusione di immagini
nelle casa, affinché i fanciulli e le madri potessero vedere modelli da venerare e da imitare.
Ciò alimentò sia la produzione dozzinale e a buon mercato dei Madonnari ; sia, in parallelo,
l'impegno di grandi maestri, quali Ghiberti e Luca della Robbia che, nelle loro botteghe; fecero
esperimenti per riprodurre rilievi, con la terra e lo stucco, per un mercato medio-alto.
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Scritto da G. Brigante
Le
successivamente
bottega
Rossellino,
pasta
Luca
(Firenze,
Lorenzo
molte
della
di di
carta.
copie
Santa
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nella
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loro
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Settignano,
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nella
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La Cartapesta Bolognese
Scritto da G. Brigante
La
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Fonte:
Corso
Indirizzo
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Relatore:
IlCorrelatore:
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soggetto
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lettera:
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le
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La Cartapesta Bolognese
Scritto da G. Brigante
IlDopo
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Fonte:
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Testi
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La
bolognesi
testo
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tecnica
farina
Modello
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se
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ricetta
realizzate
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Ballanti,
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130
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l'acqua
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che
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secche,
presenti
Prof.
l'acqua,
toscana
asciutta
tocchi
Vocabolario
anni
di
lunga
riporta,
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tratto
restauro
1700
Angelo
da
molti
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si
sopra
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nel
modellato
quali
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ingegnosi,
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di
Prof.
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faentina
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Benedetto
la
di
di
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carta
troviamo
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e
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le
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rilievo,
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di
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Romagna
alla
per
Confortino
indora,
Belle
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della
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mano
ceramica.
aperti,
è
la
e
maschere
con
anche
carta,
toscano
da
aceto
Lambertini
dipinti
la
pochi
resistente
cartapesta,
stati
Emiliani,
quindi
da
Filippo
bolognese.
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formarsi;
macera
Panzetta
soda;si
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Arti
Conservazione
di
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salato,
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per
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murali
altro
cartapesta
un
Bologna
a
pece
uno
e,
foderati
dell'arte
Scandellari
si
con
spugne.
volte
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si
che
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premervi
faentina
impiegato
le
degli
per
pennello
effimere
e
carta
abbia
pulisce,
carte
una
Fognano,
di
fu
a
per
commettono
come
stucco
si
in
maschere
della
indeformabile.
su
ad
una
greca,
e
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punto
si
riferire
gli
Ballanti-Graziani,
fa,
seguito
bollita
scultura
dallo
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"Il
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ricetta
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sul
adoperano
del
sia
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la
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tempera
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che
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restauro
della
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un
giorni
dei
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rovescio
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che
Disegno
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nei
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del
una
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secca,
si
csetola
buono
in
al
Madonna
carnevalesche
catafalchi
muffe
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applicata
al
caldaia,
cartapesta
bassorilievi:
voglia
alla
Restauro
come
le
un
Rinascimento,
poi
prassi
un
in
di
sole
di
gessate,
quasi
finita
,del parti
per
rinforzate
macero
testo
gesso,
fiamma
macerata
con
gruppo
e
gesso
ssi
comprimendola
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strato
talco,
nel
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venivano
o
soppanna
F.
lavorazione
e
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col
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Carnevale,
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per
tempo.
alla
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tele
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una
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nei
alcun
sorta
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nella
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a
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sullo
poi
dalla
uno
situato
secondo
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quale
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Venezia
che,
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successiva,
pasta
ducati
intendevano
cartapesta
materia,
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benissimo
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collante,
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alla
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si
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nell'Oratorio
mano,
ben
effimere,
seguendo
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si
due
emiliani
delicata
la
sfibra
rottami
stampi
ilche,
si
lasciava
voce
toscana,
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La Cartapesta Bolognese
Scritto da G. Brigante
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Per durare nei secoli: La pece greca
Liberanete tratto dalla Tesi di laurea su "Il restauro del Cristo in Cartapesta situato nell'Oratorio
di san Francesco in Confortino
"
Fonte: Accademia di Belle Arti Bologna
Corso di Metodologie della Conservazione e del Restauro del Patrimonio artistico-culturale
Indirizzo di restauro dei dipinti murali e scultura applicata all'architettura
Testi di : Gabriella Brigante
Relatore: Prof. William Lambertini
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La Cartapesta Bolognese
Scritto da G. Brigante
Correlatore: Prof. Alfonso Panzetta
***
Il segreto della durevolezza di questi manufatti è un antica resina, la pece greca, detta anche
colofonia, perché a Colofone, nella Lidia, i Greci vi producevano la più rinomata. È il residuo
solido della distillazione di varie resine : pino, larice, abete, pino mugo, ecc.., da cui si ricava
anche l'essenza di trementina. Si presenta in masse color giallo ambrato, vetrose, fragili e ben
macinabili.
Dopo il trattamento a fuoco, la statua aveva la consistenza sonante d una membrana ossea, ma
l'aspetto di un corpo carbonizzato, resistente all'umidità, inattaccabile da tarli e da insetti
xilofogi, elastica agli urti, rigida e leggera.
Seguiva la gessatura, utilizzando il solfato biidarato di calcio, gesso spento (detto anche gesso marcio),
Questa buacca era pennellata più volte sulla statua grezza e, quando era ben secca, si poliva con carta
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La Cartapesta Bolognese
Scritto da G. Brigante
L applicazione dei particolari a parte scudi, ali, bilance, palme, corone, lance e spade dava origine, nella
Scudo cinquecentesco, cartapesta e legno, cm101x74, Museo Bardini, Firenze.
La maniera del Vitené: Manichino di legno vestito di tela
Gaetano Vitené era stato a bottega da Ballanti con Giovanni Collina, ritrovato poi a Firenze, ai corsi di Lo
Egli si discosterà dal metodo dei maestri; userà, infatti, la cartapesta soltanto per le teste, le mani e i pie
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La Cartapesta Bolognese
Scritto da G. Brigante
Enrico Dal Monte, San Giuseppe,
.
San Petronio, Castel Bolognese
La Cartapesta: Il dialogo tra Lecce e Bologna
Liberanete tratto dalla Tesi di laurea su "Il restauro del Cristo in Cartapesta situato nell'Oratorio
di san Francesco in Confortino
"
Fonte: Accademia di Belle Arti Bologna
Corso di Metodologie della Conservazione e del Restauro del Patrimonio artistico-culturale
Indirizzo di restauro dei dipinti murali e scultura applicata all'architettura
Testi di : Gabriella Brigante
Relatore: Prof. William Lambertini
Correlatore: Prof. Alfonso Panzetta
***
Lecce e Bologna, sono le città, poli opposti, nei cui territori l' arte della cartapesta ha avuto e ha
cultori e facitori.
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La Cartapesta Bolognese
Scritto da G. Brigante
Enzo Rossi, in Cartapesta e cartapestai, ipotizza che questo particolare tipo di arte, forse, fu
esportato in Francia dai bolognesi. Certo è, continua il Rossi, che ...Nel palazzo ducale di
Urbino si conserva ( e si espone) da tanto tempo una Madonna con Bambino (rilievo in
cartapesta ) del sec. XV proveniente dal municipio di Massa Fermana ( Ascoli Piceno )...
Nel museo Bardini di Firenze sono esposti due manichini del XV sec.(raffiguranti figure femminili )... A B
Bologna Chiesa dei Servi
Crocefisso in cartapesta di Zamaretta
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La Cartapesta Bolognese
Scritto da G. Brigante
La cartapesta fu, molto probabilmente, fiorente a Bologna, a Firenze e, probabilmente, in altre
città, prima ancora di giungere a Lecce.
Enzo Rossi sostiene che nell'anno in cui nasceva il salentino Pietro Surgente(1742), un certo
Martin tedesco diffondeva in Germania l'arte della cartapesta appresa da Lefévre a Parigi due
anni prima (1740) e a Bologna era attivo da molti anni lo scultore Angelo Gabriello Piò
(1690-1769) impegnato a gestire, in prima persona e con autorevolezza, l'elegante
messinscena del barocchetto bolognese, modellando statue anche con la cartapesta. Quindi
quest'arte fu esercitata a Bologna durante tutto il 1700 e furono, forse, i bolognesi ad esportarla
in Francia al seguito di artisti ingaggiati per eseguire nelle chiesi francesi affreschi ed altre
opere.
I primi cartapestai leccesi potrebbero averla appresa a Roma, dove i bolognesi si recavano spesso, o ne
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La Cartapesta Bolognese
Scritto da G. Brigante
Nel 1733-39 il Piò eseguì due statue di cartapesta per la sacrestia della Chiesa dei Servi, la stessa chies
Anche gli scultori bolognesi del Settecento più dotati, tra cui Giuseppe Maria Mazza (1653-1741), Anton
Chiesa dei Servi, Beata .Vergine Addolorata, Angelo Piò, Bologna
per ornare o apparare i sepolcri durante la settimana santa e realizzarono, su commissione,
anche catafalchi per le esequie di personaggi illustri. Qualcuno come il Mazza, dopo le prime
esperienze, si rifiutò di modellare in carta, per la scarsa considerazione in cui venivano tenute le
opere e per l'uso effimero cui le destinavano i committenti.
Nessun Sepolcro bolognese ci è stato tramandato tale e quale. Di molti è possibile studiare stile
e struttura attraverso le incisioni coeve che li riproducono e le relazioni a stampa che li
descrivono.
Forse, molte delle statue e statuette di cartapesta che cominciano a comparire nei negozi degli
antiquari, provenienti da luoghi ignoti, ripostigli e soffitte probabilmente curiali o di casa patrizie,
hanno fatto parte di tali Sepolcri .
Rossi fa presente come durante il 1700 figurano presenti e attivi a Lecce molti veneziani come
operatori economici: ciò fa supporre presenti anche operatori artistici provenienti da Bologna,
portati da qualche esponente del clero o di un ordine monastico per un breve soggiorno.
Uno studio comparato, dei rapporti intercorsi durante il 1600 e il 1700 tra le città di Lecce e
Bologna potrebbe condurci a scoperte sorprendenti.
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La Cartapesta Bolognese
Scritto da G. Brigante
Date e circostanze interessanti potrebbero essere appurate indagando su Padre Mazzotta
(Benedetto) della Congregazione dei Celestini aggregato all'Ordine di S. Benedetto, originario di
Novoli, che fu monaco a Lecce e lettore di filosofia e teologia a Bologna, città in cui pubblicò nel
settembre 1653 il suo più noto testo (divenuto costosa e ricercata rarità bibliografica), intitolato
De triplici Philosophia naturali, astrologica et minerali .
Tale Padre Mazzotta possiamo presumerlo viaggiatore da Lecce a Bologna eviceversa, con
opportune tappe intermedie a Roma e Napoli e senz altro è stato portatore di notizie a Roma,
Napoli e Lecce relative all'attività degli artefici del barocchetto bolognese, modellatori di santi e
suppellettili di carta per apparati laici e religiosi, in occasione di feste, festeggiamenti e funerali
solenni. Probabilmente fu presente ,il 10 agosto 1643 a Bologna nella chiesa dei Servi, alla
cerimonia della altarizzazione del crocifisso, opera di un certo Zamaretta(o Zamaletta),
crocifisso che egli conosceva ed apprezzava e del quale si era fatto divulgatore della sua
riproduzione in bianco e nero, opera di un incisore anonimo.
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La Cartapesta Bolognese
Scritto da G. Brigante
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