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IL CONSIGLIO
Un mondo di Voci per
EXPO
Galà Lirico
con i vincitori del
concorso
Coop Music Awards
10 ottobre 2015
ore 20.30
Auditorium Gaber
di Palazzo Pirelli
P.za Duca d’Aosta, Milano
Il Consiglio regionale della Lombardia
con la partecipazione di COOP
in occasione di EXPO 2015 presenta il Galà lirico
con i vincitori del concorso
“Coop Music Awards”.
Ottobre 2015
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Pubblicazione di Emanuele Scataglini e Marzia Steffani
Testi a cura di Emanuele Scataglini e Marzia Steffani
Copertina a cura di Antonella Piovani
Hanno collaborato all’iniziativa Antonella Piovani, Sabrina Muri,
Donatella Modica, Tiziana Terraneo
Servizio Comunicazione, Relazioni Esterne e Stampa - Dirigente Antonello Grimaldi
Expo 2015 è un evento di portata internazionale che pone al centro del
mondo Milano e la Lombardia come grande punto di scambio di cultura e
tradizione tra i vari popoli.
Con l’appuntamento Un Mondo di voci per Expo il Consiglio regionale si
rivolge ad una platea ampia con lo scopo di dare risalto al ruolo internazionale
della nostra Regione.
Questo è il secondo appuntamento del ciclo di concer na dalla volontà
dell’Ufficio di Presidenza di avvicinare sempre di più la nostra is tuzione
ai ci adini anche a raverso inizia ve che rendano il Pirellone un palazzo
aperto e riconoscibile come Casa dei Lombardi.
Insieme a “Ragazzi che concerto!”, la rassegna dedicata ai Conservatori della
Lombardia, anche “Un Mondo di voci per Expo” tes monia la nostra volontà
di dare l’opportunità ai giovani musicis emergen italiani e stranieri di
esibirsi nella pres giosa cornice dell’Auditorium Giorgio Gaber di Palazzo
Pirelli.
La musica è la miglior medicina dell’anima, scriveva Platone.
Per questo auguriamo a tu una buona serata con il Gran Galà Lirico dei
vincitori del Concorso Coop Music Awards
Raffaele Ca aneo
Presidente del Consiglio regionale della Lombardia
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Paese che vai, belcanto che trovi
Stre amente legato alla storia dell’Opera italiana, il belcanto parte da
Rossini e, a raverso Bellini e Donize , arriva fino a Verdi, ma al di là di
questa connotazione storica, un bel cantare appar ene a tu o il mondo e a
tu o il genere umano.
Un concorso internazionale di canto è dunque una bellissima occasione per
conoscere, confrontare e apprezzare le varie scuole vocali, capire come la
fone ca di lingue diverse, i differen influssi delle altre culture influiscano
su emissione, dizione ed espressione quando si interpretano le più belle
pagine del repertorio lirico.
Il concorso Coop Music Awards ha offerto proprio questa occasione:
promosso da Coop Lombardia in collaborazione con Serate Musicali, Spazio
Teatro 89 e Furcht Pianofor , ha radunato a Milano dall’8 al 10 o obre
giovani ar s del belcanto da ogni parte del mondo.
Per concludere il Consiglio regionale della Lombardia ha inserito nella sua
rassegna musicale dedicata ad Expo il Galà lirico di questa sera dove si
esibiranno i vincitori, un momento in cui ai mo vi musicali e culturali si unirà
il piacere dell’ascolto: tra un’aria e l’altra ognuno di noi potrà paragonare,
ammirare e applaudire tu gli ar s .
Luca Schieppa
DireƩore arƟsƟco di COOP Music Awards
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La Giuria
Denia Mazzola Gavazzeni Soprano, bergamasca,
fondatrice e presidente dell’Associazione AB HARMONIAE
ONLUS, canta in Italia e all’estero dal 1982, più di 160 titoli
fra opera, oratorio e sinfonico vocale. Si esibisce nei teatri
nazionali e internazionali più prestigiosi, fra i quali il Teatro
alla Scala di Milano, Accademia di S. Cecilia Roma, il Teatro
Comunale di Firenze, La Fenice di Venezia, Il Carlo Felice
di Genova, il S. Carlo di Napoli.
Bianca Maria Casoni Mezzosoprano, nata a Milano,
ha debuttato al Teatro Nuovo di Milano, avendo vinto il
concorso AS.LI.CO. Ha cantato nei più importanti teatri
(Scala, Metropolitan), è stata scelta dai più famosi direttori
d’orchestra e registi vanta un repertorio estesissimo:
da Monteverdi a Stravinskij con particolare frequenza
in opere di Mozart e Rossini. Da molti anni si dedica
appassionatamente all’insegnamento presso la Scuola
Musicale di Milano.
Mirko Guadagnini Tenore, grazie alla sua voce calda
e versatile, il suo repertorio spazia dalla musica barocca
a quella liederistica, passando da Mozart fino alla
specializzazione britteniana e di autori contemporanei. E’
fondatore del Festival Liederiadi, prima e unica stagione
di Lieder in Italia. Si è esibito in prestigiosi teatri e festival
italiani ed esteri tra cui Teatro alla Scala, Maggio Musicale
Fiorentino, Teatro Regio di Torino, Parigi Teatro Châtelet ,
Tel Aviv New Israeli Opera.
Stefano Seghedoni Nato a Modena si è diplomato in
Composizione e Direzione d’orchestra presso l’Istituto
Musicale Pareggiato “O. Vecchi” di Modena e il Conservatorio
“G.B. Martini” di Bologna. Come compositore ha ottenuto
riconoscimenti in importanti festival e concorsi.
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Maurizio Carnelli Ha studiato pianoforte, clavicembalo,
direzione d’orchestra e composizione al Conservatorio
G. Verdi di Milano e si è laureato in filosofia con una
tesi sul simbolo nell’arte. Musicista dai vasti interessi,
si è particolarmente dedicato all’accompagnamento dei
cantanti. Altrettanto significativa la sua esperienza con
Giorgio Gaslini, con cui ha studiato l’accompagnamento del
“song” americano.
Andrea De Amici Nato a Milano, laureato in
Lettere Moderne dopo brevi esperienze come
giornalista ed interminabili viaggi a seguire opere
in tutto il mondo, fa dei suoi interessi, i viaggi e
l’opera, un lavoro, lasciando che sia il bello di
questa professione a condurlo professionalmente
a fianco degli artisti dei quali si occupa. E’ membro
di diverse Giurie di Concorsi internazionali.
Toomas Kuter Nato in Estonia, giornalista, critico
musicale e docente della Gavrila Derzhavin Russian
Academy. Ricopre le cariche di Presidente del Concorso
Lirico Internazionale “Klaudia Taev” di Pärnu (Estonia) e
Direttore Artistico del Galà Lirico “Fabergé Ball”, ricorrenza
musicale che annualmente raduna nella Concert House di
Pärnu grandi voci della lirica internazionale.
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Piccolo glossario dell’opera lirica
(a cura di Emanuele Scataglini, Marzia Steffani, Eleonora Paganini)
Accompagnamento: insieme degli elementi musicali che, subordinati alla parte
principale, la potenziano espressivamente, le conferiscono rilievo, vitalità ritmica,
significato discorsivo, ambientazione armonica.
Aria: melodia vocale o strumentale, interpretata con o senza accompagnamento,
che simboleggia il momento in cui l’azione si ferma e il personaggio esprime i propri
sentimenti. Nel genere lirico l’aria mette in valore la voce del solista.
Ballad opera: forma di teatro musicale tipicamente inglese. Commedia quasi sempre
di argomento comico-satirico inframmezzata da numerosissimi brani cantati e danze
popolari. Paragonabile all’Opéra comique francese, alla zarzuela spagnola e allo
Singspiel tedesco.
Ballata: composizione strofica di carattere per lo più profano, ma anche religioso,
originariamente destinata al canto e alla danza, costituita da una o più strofe con la
medesima struttura e legate dal medesimo ritornello.
Baritono: voce maschile medio-grave. Il registro baritonale si precisò nelle sue odierne
caratteristiche solo nell’Ottocento, dopo che nel melodramma, con l’evoluzione verso
l’alto della voce del tenore, si creò uno spazio preciso per un registro intermedio tra
tenore e basso. Fra le prime arie baritonali si ricorda quella di Figaro nel Barbiere di
Siviglia. Spesso è associata al personaggio negativo della vicenda.
Basso: voce maschile profonda e nobile, solitamente associata a ruoli di uomini saggi e
in età matura, a volte anche a ruoli comici.
Bel canto: il bel canto è uno stile canoro svincolato da ogni preoccupazione di realismo
drammatico e di verosimiglianza in rapporto alla situazione, al carattere e al sesso del
personaggio e tendente, viceversa, a un’astrattezza puramente musicale. È spesso
ricco ed esige un grande virtuosismo vocale e una solida tecnica da parte degli interpreti.
Cabaletta: breve aria d’opera di movimento vivace, talvolta con variazioni, di solito
collocata a conclusione di una scena o di un concerto.
Cavatina: aria in una o due parti senza ripresa da capo, preceduta spesso da recitativo.
Propria del melodramma italiano del Settecento e della prima metà dell’Ottocento, la
cavatina è l’aria con cui ciascun personaggio e quindi ciascun interprete, si presenta in
scena.
Coloratura: melodia molto elaborata, caratteristica del bel canto italiano, come l’aria
della regina della notte nel Flauto Magico di Mozart (1791). Per esteso, il termine
indica l’interprete di arie di coloratura, in precedenza i castrati e in seguito i soprano o
mezzosoprano femminili o maschili.
Contralto: voce femminile di timbro scuro, nobile e patetica, alquanto rara nell’opera
lirica, è la più grave delle voci femminili ed è abitualmente associata a ruoli di donne
anziane, madri, nonne, serve o streghe. Il termine contralto indica una categoria di
registro vocale e non va confusa con “alto” che corrisponde al pulpito di un coro con
parti che non sono per forza cantate da un contralto.
Controtenore (soprano o alto maschile): voce maschile che utilizza la tecnica vocale
del falsetto. Il controtenore ha conosciuto un periodo di gloria durante il Rinascimento e
il periodo barocco, poi è praticamente scomparso fino alla riscoperta di questa musica
nella seconda metà del Novecento. Da non confondere con la “haute-contre” che è una
voce di tenore molto acuta.
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Do di petto: così è stato, e continua ad essere, impropriamente indicato il do eseguito
dai tenori romantici e post-romantici con voce piena, laddove tale nota veniva
precedentemente emessa in falsetto. Nonostante prenda questo nome, il cantante
mette in vibrazione non solo il petto ma anche la cassa di risonanza posta sopra le
fosse nasali, ossia le cavità riposte dietro la zona frontale del cranio. La voce di petto è
pertanto tecnicamente del tutto affine alla voce di testa rispetto alla quale utilizza tuttavia
una più ampia gamma di organi risuonatori. Alla voce di petto/testa si contrappone il
falsetto,le cui modalità di emissione appaiono invece tecnicamente del tutto diverse.
Falsetto: alterazione della voce maschile per imitare il timbro della voce femminile,
particolarmente usata dai cantanti di polifonia dei secc. XV e XVI nelle parti di contralto
e di soprano in seguito interpretate dai castrati.
Gorgheggio: virtuosismo canoro consistente nel rapido passaggio di suoni sopra una
stessa sillaba.
Intonazione: corrispondenza di altezza tra un suono emesso (dalla persona che canta
o da uno strumento) e quanto prescritto dallo spartito.
Leitmotiv: tema musicale (melodia, accordo, ritmo) associato a un personaggio,
un’idea, uno stato d’animo o un luogo. Wagner ha utilizzato il leitmotiv in tutti i suoi
drammi musicali, non solo per ricordare un tema, ma anche per mostrare come il tema
si modifica nel corso della trama.
Libretto: testo di un’opera lirica, letteralmente “piccolo libro”, spesso scritto da autori o
poeti (librettisti) e a volte dal compositore stesso.
Mezzosoprano: voce femminile più grave e più calda del soprano, interpreta solitamente
personaggi secondari di donne mature, nutrici, traditrici, streghe, tentatrici o anche di
giovani ragazzi.
Nota: segno grafico che rappresenta un suono della scala musicale.
Opera lirica: opera drammatica messa in musica e cantata. Più vocale in Italia, più
teatrale in Germania, più visuale in Francia, l’opera lirica può essere divisa in due grandi
famiglie: l’opera seria che si basa sulla mitologia o la storia e presenta elementi della
tragedia; e l’opera buffa, orientata verso la commedia con personaggi legati alla vita
quotidiana.
Opéra-comique (opera comica): opera musicale francese che comprende dialoghi
parlati ed è l’equivalente del Singspiel tedesco della ballad opera inglese e della zarzuela
spagnola. Malgrado il nome, i soggetti dell’Opéra comique possono essere seri come
nell’opera Carmen di Bizet (1875).
Operetta: “piccola opera” dal carattere leggero, alterna dialoghi parlati, canti e danze.
Molto popolare alla fine dell’Ottocento e all’inizio del Novecento a Parigi e a Vienna. Si
differenzia dall’Opéra comique per la scelta dei soggetti, sempre allegri. Citiamo come
esempi Orfeo agli Inferi di Jacques Offenbach (1858), Il Pipistrello di Johann Strauss
(1874) e La Vedova Allegra di Franz Lehár (1905).
Ouverture: brano musicale che apre l’opera e spesso ne presenta i temi principali.
Parlando: prescrizione per ottenere dal cantante un effetto il più vicino a quello della
recitazione. Diverso dal parlato che nelle operette, Singspiel e Opéra-comique, richiede
il passaggio dal canto alla recitazione.
Primadonna: la cantante lirica che interpreta i ruoli principali. Il termine è apparso
nell’Ottocento quando la scomparsa dei castrati (primo uomo) fece diventare molto
famose le cantanti protagoniste. Sinonimo di diva.
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Polifonico: esecuzione simultanea di più suoni vocali o strumentali, appartenenti
ognuno a una diversa melodia ma collegati fra loro da particolari leggi armoniche.
Quinta: elemento dell’arredo teatrale, formato da intelaiature alte e strette, debitamente
rivestite o dipinte, che delimitano la scena.
Registro: estensione di una voce o di uno strumento. Il registro vocale può essere di
soprano, di tenore, alto o grave.
Recitativo: frasi cantate liberamente in un tono più vicino al declamare che al cantare,
serve soprattutto a raccontare gli eventi e a fare procedere la trama, mentre l’aria mette
l’accento sulle emozioni. Generalmente in endecasillabo.
Scena: ognuna delle parti in cui si divide ogni atto di un’opera teatrale o lirica. Momento
unitario, con caratteristiche specifiche, di un’azione teatrale.
Secco: recitativo semplice, in cui l’accompagnamento musicale della voce è sostenuto
solo dal basso continuo o dal clavicembalo.
Singspiel: genere teatrale composto da parti parlate e parti cantate con un soggetto
comico o leggero, simile per struttura all’Opéra comique francese, alla ballad opera
inglese e alla zarzuela spagnola. Il Ratto dal Serraglio (1782) di Mozart è un Singspiel
viennese tradizionale, mentre Il Flauto Magico (1791) aggiunge alcuni elementi
dell’opera seria.
Soprano: voce femminile più alta, è quella dei grandi ruoli di repertorio, eroine tragiche o
mitologiche, ma interpreta anche soubrette, ragazze ingenue e altri personaggi simpatici.
Tenore: voce più acuta tra le voci di petto maschili e forse la più famosa dell’opera lirica. I
ruoli di tenore, paralleli a quelli di soprano, spesso sono quelli dell’eroe o dell’innamorato,
ma a volte anche del cattivo.
Tessitura: indica l’estensione delle note che un cantante può facilmente raggiungere,
senza gli estremi.
Unisono: riferito a voci che cantano in modo simultaneo, cioè che hanno hanno uguale
altezza, anche se di timbro diverso.
Voce: suono emesso dagli esseri umani attraverso gli organi di fonazione, prodotto
dall’aria espirata che incontra, nella laringe, le corde vocali facendole vibrare. Ogni voce
ha una parte all’interno di una composizione o di un coro polifonico.
Vibrato: effetto sonoro, consistente in una modulazione d’intensità.
Zarzuela: forma originaria e tipica del teatro musicale spagnolo. La rappresentazione
contiene parti cantate e parti recitate. Assimilabile all’Opéra comique francese, alla
ballad opera inglese e allo Singspiel tedesco.
Zingaresca: Composizione musicale su melodie zigane, simile alla ciarda, generalmente
per violino.
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Il cantante
Fin dalla nascita del teatro musicale il ruolo del cantante è risultato subito centrale. Egli
è il principale mediatore tra il pubblico e l’opera tra libretto e musica e spesso artefice
del successo o dell’insuccesso di una intera rappresentazione.
A livello professionale il cantante deve trasformare la propria voce in uno strumento
musicale capace di muoversi su registri diversi e con differenti sfumature senza mai
perdere la potenza vocale necessaria affinché in un teatro non amplificato il suono possa
arrivare a tutto il pubblico. Non dobbiamo dimenticare poi che in alcuni periodi dell’opera
il cantante non solo trasformava in suono il pensiero del
compositore ma era anche creatore egli stesso attraverso
gorgheggi, mielismi, variazioni.
Il settecento fu l’epoca d’ora dell’interpretazione libera dei
cantanti che dopo aver esposto un’aria riproponevano un “a
capo” fatto da improvvisazioni virtuosistiche che potevano
variare ogni sera così che le persone tornavano a vedere
l’opera per più rappresentazioni.
Famoso è il periodo dei castrati, come il celebre Carlo
Brioschi detto Farinelli. Ma oltre ai castrati grande ruolo
avevano le voci femminili come Abba Renze la prima Ottavia
nell’Incoronazione di Poppea, opera attribuita a Monteverdi.
Spesso
queste
artiste
potevano interpretare registri
differenti come nel caso di Maria Malibran capace di
essere sia soprano che contralto.
I tenori per molto tempo sono, nell’opera seria, relegati
al ruolo di figure politiche e sociali di spicco: il re, il
sacerdote, il nobile padre, mentre i bassi sono protagonisti
nell’opera buffa. Con il tramonto dei castrati le voci dei
tenori diventano sempre più importanti e soprattutto
nell’Ottocento iniziano a salire alla ribalta grandi interpreti
come Matteo Babbini, Andrea Nozzari e Giovanni David,
artisti che cantano nelle opere di Rossini. I baritoni, che
spesso avevano un ruolo di antagonista, nell’Ottocento
acquistano grande importanza impersonando i personaggi
principali come nelle opere di Verdi. Tra le voci femminili il
contralto lascia il posto al mezzosoprano.
Con la ricerca della verosimiglianza la tecnica vocale subisce dei cambiamenti, l’agilità
perde importanza rispetto al valore dell’interpretazione e grande riguardo viene attribuito
alla potenza vocale. Si assiste lentamente alla perdita dello stile del “belcanto” che
cede il passo ad una interpretazione spesso stentorea e poco raffinata.
Nel dopoguerra artisti come Maria Callas recuperano aspetti tecnici che erano stati
abbandonati dando particolare importanza all’interpretazione teatrale e alla presenza
scenica che favorisce la descrizione psicologica del personaggio. Questa evoluzione
è motivata dal fatto che il teatro d’opera diviene sempre più un teatro in cui il ruolo del
regista drammatico aumenta di importanza.
Ancora oggi però quando è necessario fare un cast rimane il dilemma se preferire un
cantante con grandi doti interpretative piuttosto che solo bravo dal punto di vista della
tecnica vocale.
(Emanuele Scataglini)
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Film e cantanti
La donna più bella del mondo film del 1955 diretto
da Robert Z. Leonard rappresenta in forma romanzata
la storia di Lina Cavalieri, vedette e poi cantante lirica
degli inizi del Novecento. La sua vita dalle prime
rappresentazioni di stornelli e canzonette in piccoli teatri
di provincia, all’affermazione come grande cantante
lirica, fino al primo matrimonio con il Granduca Eugenio
di Luchtenberg. Famosa la scena della Tosca nella quale
il maestro Doria (presumibilmente suo maestro di canto
nella vita reale) innamorato della cantante ma respinto,
fa uccidere per gelosia il tenore suo rivale, durante la scena della fucilazione di Mario
Cavaradossi.
Farinelli - Voce regina film del 1994 del regista
belga Gérard Corbiau, sulla vita del celebre cantante
castrato del XVIII secolo Carlo Broschi in arte
Farinelli. L’attore Stefano Dionisi, che interpreta
il protagonista, recita le battute di dialogo, mentre
nelle parti cantate, per riprodurre la peculiare voce
di un castrato, sono state registrate a parte le voci
di un soprano donna e di un controtenore uomo, poi
mixate con mezzi digitali. Film particolare soprattutto
per noi contemporanei che non abbiamo modo di
conoscere la voce di quelli che venivano chiamati
“angeli dalla voce d’oro”.
Il grande Caruso film biografico sulla vita di Enrico Caruso, ispirata
ai ricordi della seconda moglie Dorothy e diretto nel 1951 da
Richard Thorpe. Sfarzosa e a modo suo avvincente biografia made
in Usa del più illustre cantante lirico italiano, è la storia ampiamente
romanzata della sua vita, tanto che la famiglia intentò e vinse una
causa contro la Metro Goldwin Mayer per danni d’immagine. Il
tenore Mario Lanza interpreta il personaggio di Enrico Caruso e
canta le sue arie più famose. Il film è quasi un pretesto per allineare
una serie di celebri brani operistici, ma ebbe comunque enorme
successo di pubblico.
Sulla vita di Maria Callas esiste solo il film di Franco Zeffirelli
Callas forever, che racconta gli ultimi 3 mesi di vita della
Callas, senza seguire però il suo percorso biografico, ma
inventandoli completamente, presentandola come donna e
come persona, mostrando ciò che era dietro la sua voce, la sua
ricerca verso la perfezione, l’integrità assoluta. Callas assoluta
del 2007 documentario di Philippe Kohly è una riflessione su
come si costruisce una diva e come la si distrugge. Attraverso
testimonianze, filmati di repertorio, registrazioni radiofoniche e
audiovisive, ripercorre la vita pubblica e privata di Maria Callas
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del Consiglio regionale
I prossimi appuntamenti
15 novembre - ore 15,30
concerto di Extraorchestra dell’Istituto Comprensivo Quintino Di Vona di Milano,
i giovani allievi del Conservatorio di Como
e i giovani alunni del Centro di Formazione musicale Suzuki di Milano.
7 dicembre
come da tradizione sarà proie ata presso l’Audutorium
G. Gaber la Prima della Scala
20124 Milano - Via F. Filzi, 22
Tel. +39.0267482.1
www.consiglio.regione.lombardia.it
[email protected]
Per l’organizzazione delle inizia ve ed informazioni
[email protected]
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