preparazione delle superfici e criteri per la corretta scelta
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preparazione delle superfici e criteri per la corretta scelta
PREPARAZIONE DELLE SUPERFICI E CRITERI PER LA CORRETTA SCELTA DEI PRIMER Rev. 02/2013 La corretta preparazione delle superfici è fondamentale per il successo del ciclo di rivestimento che andremo a proporre. Nell’ambito della preparazione delle superficie non possono non essere menzionati i promotori d’adesione, i sigillanti di superficie, i ponti di adesione. 1. Criteri generali Il criterio di massima circa l’entità della preparazione di un supporto dipende da svariati fattori che possiamo sostanzialmente riassumere in: • tipo di supporto • stato del supporto • ciclo di rivestimento • sollecitazioni globali 2. Tipo di supporto I supporti che normalmente si incontrano al momento di eseguire un rivestimento possono essere limitati ai seguenti casi: • supporti in calcestruzzo armato o non • intonaco • mattonella di grès, Klinker, mattone • pietra • metallo 3. Tipo di preparazione 1.0 Levigatura Intesa come l’azione meccanica effettuata con mole abrasive, ovvero carta abrasiva (carteggiatura) al fine di eliminare latte di cemento, sporco od altro dalla crosta superficiale del supporto. 2.0 Bocciardatura Intesa come l’azione meccanica effettuata d’apposita macchina martellinatrice, rotante o non, intesa ad asportare la crosta superficiale per 3¸5 mm. Tale utensile rimuove solo il materiale con resistenza meccanica bassa. 3.0 Fresatura Intesa come l’azione meccanica di una fresa rotante per realizzare l’asporto omogeneo e totale a spessore costante, indipendentemente dalla resistenza del supporto. 4.0 Sabbiatura Intesa come l’azione meccanica di granuli minerali o metallici atti a rimuovere parti friabili ed incoerenti, rivestimenti precedenti, oltre a realizzare una superficie di maggiore adesione nominale. 5.0 Pallinatura Intesa come l’azione meccanica di granuli metallici irradiati mediante apposite macchine a totale ricircolo, separazione e recupero dei materiali sabbianti e di risulta, in assenza di polveri. 6.0 Idrolavaggio Inteso come l’azione idraulica d’un getto d’acqua ad elevatapressione ed eventualmente ad elevata temperatura al fine di pulire in profondità la superficie del supporto. 7.0 Idrosabbiatura Intesa come l’azione idraulica d’un getto d’acqua ad elevata pressione unitamente all’azione abrasiva della sabbia al fine di rimuovere parti friabili ed incoerenti, rivestimenti precedenti, di pulire in profondità la superficie del supporto. 8.0 Lavaggio chimico Inteso come l’azione chimicofisica di opportuni agenti chimici al fine di neutralizzare od eliminare la presenza di particolari prodotti lesivi per una buona adesione del rivestimento. Pallinatura: Supporti in calcestruzzo, in mattonelle in grès, in mattonelle in cemento, in mattoni, in pietra, in metallo. Cicli di rivestimento: • film spesso • pavimentazione autolivellante • pavimentazione in malta spatolata • multistrato Idrolavaggio: Supporti in calcestruzzo, mattoni, pietra. 4. Cicli di preparazione Levigatura: Supporti nuovi senza superficiali indurenti. particolari trattamenti Cicli di rivestimento: Rivestimenti a film in generale. Bocciardatura: Supporti vecchi con parti friabili, non diffuse sull’intera superficie. Cicli di rivestimento: • pavimentazione autolivellante, previa rasatura • pavimentazione in malta spatolata • multistrato Fresatura: Supporti vecchi particolarmente degradati o contaminatiove è necessario rimuovere uno strato continuo ed omogeneo. Cicli di rivestimento: • pavimentazione autolivellante, previa rasatura • pavimentazione in malta spatolata • multistrato Sabbiatura: Supporti in calcestruzzo, pietra, mattone, metallici, mattonelle. Cicli di rivestimento: • film spesso • pavimentazione autolivellante • pavimentazione spatolata • multistrato • rivestimento murale in generale • protezione del calcestruzzo in generale • protezione anticorrosiva. Cicli di rivestimento: • film spesso • film sottile • rivestimento murale in generale • protezione del calcestruzzo in generale Idrosabbiatura: Supporti in calcestruzzo, mattoni, pietra, metallo. Cicli di rivestimento: • film spesso • film sottile • multistrato • rivestimento murale in generale • protezione del calcestruzzo in generale Lavaggio chimico: Supporti in calcestruzzo, mattoni, pietra. Cicli di rivestimento: • film spesso • multistrato • film sottile • rivestimento murale in generale • protezione del calcestruzzo in generale 5. Tipo di sollecitazioni Il tipo di preparazione ed il suo peso dipendono anche dal tipo di sollecitazione cui il supporto sarà sottoposto; questo vale essenzialmente per le pavimentazioni, per cui potremo suddividere i tipi di preparazione indicati al punto 4 come segue: Sollecitazioni leggere: • molatura • idrolavaggio • lavaggio chimico 7. Pavimentazioni Sollecitazioni medie: • sabbiatura • idrosabbiatura Sollecitazioni pesanti: • pallinatura • bocciardatura • fresatura 6. Criteri di scelta del promotore d’adesione I promotori d’adesione che possono venire utilizzati in un ciclo NTE sono i seguenti: PRIMER EPC: formulato epossicementizio tricomponente ad effetto barrierante, nei confronti di risalita capillare di vapore d’acqua. PRIMER EP: formulato epossidico senza solventi, con induritore particolarmente resistente a valori di umidità statica fino al 12%. PRIMER 44: formulato multi uso, a solvente, “surface tollerant”, ad ampia apertura di applicazione (6 mesi), per supporti metallici, in cls, vetro, mattonelle, superfici in calcestruzzo mal preparate, o sporche. PRIMER PU: formulato poliuretanico aromatico a solvente, da usare quale ponte d’adesione tra sistemi elastomerici a base poliurea, poliuretano o epossipoliuretanico, su membrane bituminose. PRIMER EW: formulato epossidico in dispersione acquosa da utilizzare come impregnante per supporti in calcestruzzo particolarmente porosi. PRIMER SA: primer conduttivo per rivestimenti di pavimentazioni antistatiche. PRIMER HVPO: onte di adesione per superfici in calcestruzzo contaminate da olio. ABBINAMENTO DEI PRIMER AI VARI CICLI: Ogni ciclo applicativo richiede un fondo, primer, ponte di adesione adeguato o tutti quanti insieme. PAVIMENTAZIONE A FILM SOTTILE: FINITURA PU, FINITURA EP, FINITURA EPW. Preparazione mediante molatura o carteggiatura. Se non richiesto specificatamente dal tipo di materiale utilizzato, è sufficiente diluire il primo strato come da scheda tecnica. PAVIMENTAZIONE A FILM SPESSO: FLOORCOAT 200, FLOORBINDER 460. Preparazione mediante molatura, carteggiatura o leggera pallinatura. Il formulato generalmente utilizzato è il PRIMER EP, anche visto il grado di preparazione che non va oltre una semplice molatura o carteggiatura. Se si è in presenza di umidità di risalita, verificata come da norma UNI 10966 Ed. 2 il PRIMER EP verrà sostituito dal PRIMER EPC, specifico per tale fenomeno. AUTOLIVELLANTE: FLOORBINDER 460. Preparazione mediante pallinatura o fresatura. La funzione del primer, in questo caso il PRIMER EP, è quello di sigillare perfettamente il supporto in modo da evitare soffiature sulla superficie, di difficile eliminazione. A formulato ancora fresco verrà applicata una semina di quarzo, QUARZO S grana 0.3÷0,9 mm, per facilitare ed aumentare il valore di adesione della malta autolivellante. Qualora, per le ragioni già spiegate in precedenza, accorra usare il primer barrierante PRIMER EPC, lo stesso occorre applicare uno strato di PRIMER EP, al fine di sigillare perfettamente la superficie. Su superfici preparate con pallinatura o fresatura, il Primer deve essere applicato a spatola utilizzando 50 parti di PRIMER EP e 50 parti di quarzo Miscela 1, ed applicare il tutto a spatola, una o due volte, al fine di regolarizzare la superficie, sempre seguita da semina di QUARZO S. Nel caso si debba utilizzare il PRIMER EPC, questa operazione verrà fatto con questo formulato. Si dovrà sempre applicare uno strato, ad effetto sigillante di superficie, seguito da semina di QUARZO S quale il PRIMER EP. MULTISTRATO: FLOORCOAT 200, FLOORBINDER 460. Preparazione mediante pallinatura o fresatura. Di norma si usa il PRIMER EP, seguito da semina di QUARZO S, qualora si debba utilizzare il PRIMER EPC si può applicare il rivestimento multistrato direttamente senza ulteriore utilizzo di PRIMER EP. EPOSSIPOLIURETANICI: POLIFLEX EP. Preparazione mediante molatura, pallinatura o sabbiatura. In questo caso, essendo il formulato relativamente lento, si applicano le indicazioni riportate per il film spesso. 9. Impermeabilizzazione di guaine prefabbricate esistenti A MASSETTO: FLOORBINDER 1, FLOORBINDER 2. Preparazione mediante pallinatura o fresatura. Per questo tipo di applicazione si utilizza il PRIMER EP, verificando che “galleggi” uniformemente sulla superficie, nel caso di assorbimenti disomogenei, occorre ripetere l’applicazione. La malta epossidica dovrà essere applicata sul PRIMER EP ancora appiccicoso, per garantire la corretta adesione. È abbastanza raro l’utilizzo del fondo barrierante in quanta la malta epossidica permette un forte abbattimento della pressione di controspinta, in ogni caso, qualora si dovesse utilizzare, vale quanto detto nei casi precedenti. GUAINE BITUMINOSE: POLIUREA POLIFLEX PL1, POLIFLEX PL2. Preparazione: idro lavaggio a pressione. Su questo particolare supporto, occorre utilizzare un formulato particolarmente aggressivo sul bitume della guaina, quale il PRIMER PU. GUAINE SINTETICHE IN HYPALON E PVC. Preparazione: idro lavaggio a pressione. Su questi supporti viene utilizzato il formulato multifunzionale PRIMER 44. 10. Supporto tecnico Circa il ciclo di preparazione più corretto, consultare le schede tecniche del prodotto, ovvero il Servizio Tecnico di Assistenza. 8. Impermeabilizzazioni elastomeriche allo stato fluido IMPERMEABILIZZAZIONE E PROTEZIONE DEL CALCESTRUZZO. POLIUREA POLIFLEX PL1 , POLIFLEX PL2. Preparazione mediante molatura, pallinatura, fresatura o sabbiatura. Data l’elevatissima rapidità del pot life di questa categoria di prodotti, è essenziale che la superficie porosa del calcestruzzo venga sigillata totalmente, per evitare soffiature irrecuperabili successivamente. A seconda del tipo di preparazione si può applicare il formulato PRIMER EP a rullo, spruzzo od a rasare, come già indicato in precedenza. Avendo la poliurea un coefficiente di ritiro significativo, è assolutamente necessario cospargere le superfici così trattate con QUARZO S, del tipo macinato, sia in verticale che in orizzontale, si consiglia vivamente l’applicazione a spruzzo, per avere una distribuzione del quarzo omogenea. Nel caso di utilizzo del PRIMER EPC, occorre comunque applicare il PRIMER EP, nelle modalità fin qui descritte. Tutte le informazioni contenute in questa scheda sono basate sulle migliori esperienze pratiche e di laboratorio. È responsabilità del cliente verificare che il prodotto sia adatto all’impiego cui si intende destinare. Il produttore declina ogni responsabilità per i risultati di applicazioni errate. La presente scheda sostituisce ed annulla le precedenti. I dati possono essere variati in ogni momento. N.T.E. S.r.l. è una azienda certificata N.T.E. S.r.l. Nuove Tecnologie per l’Edilizia V.le 1° Maggio, 10 - 43036 Fidenza (Pr) Italy P.IVA 02598380349 tel. +39 0524 452024 - fax +39 0524 83134 www.ntesrl.eu - [email protected]