Commissione Comunicazione della CRUI: Riunione del 07/04/03

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Commissione Comunicazione della CRUI: Riunione del 07/04/03
CRUI – Commissione Comunicazione – verbale del 7/04/03
Commissione Comunicazione della CRUI:
Riunione del 07/04/03
Presenti: Sebastiano Bagnara, Politecnico Milano; Giovanni Bechelloni, Università di Firenze;
Alessandro Bianchi, Rettore Università Mediterranea di Reggio Calabria; Maurizio Boldrini, Coordinatore
Commissione Comunicazione CRUI; Alessandro Ciarlo, Presidente AICUN, Università Luigi Bocconi Milano;
Dario De Cesaris, Ufficio Comunicazione CRUI; Mirka Giacoletto Papas, Università Luigi Bocconi Milano;
Marino Livolsi, IULM Milano; Brunella Marchione, Vice Presidente AICUN, Università di Parma; Michele
Mirabella; Gianfranco Marrone, Università di Palermo; Mario Morcellini, Università La Sapienza Roma;
Ugo Volli, IULM Milano.
Alessandro Bianchi
Come sottolineato nella scorsa riunione dal Presidente Piero Tosi, la costituzione della Commissione
Comunicazione rappresenta un passo importante per la CRUI nel processo di realizzazione e promozione
del nuovo sistema universitario nazionale.
Grazie alla Commissione, formata da docenti ed esperti in comunicazione, e a uno specifico ufficio di
Comunicazione interno, l’
attività di comunicazione della CRUI è in grado di compiere un salto di
qualità.
La CRUI infatti, attraverso un’
azione comunicativa strategica e integrata, vuole offrire un punto di
riferimento alle università italiane, le cui esperienze, eterogenee e a volte contrastanti in tema di
comunicazione, potranno essere indirizzate su binari comuni, in un contesto etico ampiamente
condiviso e nel pieno rispetto delle caratteristiche locali.
Questa Commissione deve essere in grado di elaborare linee strategiche e di suggerire interventi concreti ai
Rettori, i quali – attraverso gli organismi della CRUI – se ne faranno tramite nei confronti del sistema
universitario. A questo proposito sarebbe importante organizzare, in una delle prossime Assemblee Generali,
un seminario tematico nel corso del quale poter presentare ai Rettori e discutere gli obiettivi, le strategie, i
progetti e le attività di comunicazione della CRUI e della Commissione Comunicazione.
Maurizio Boldrini
La Commissione ha già ottenuto un importante risultato: grazie al contributo di tutti i membri, si stanno
raccogliendo materiali di studio fondamentali per la comunicazione delle università. Questi materiali
saranno via via disponibili anche on-line ai membri della Commissione, sul sito della CRUI.
Si tratta di un passo importante nel processo di condivisione e di confronto che punta alla definizione di un
quadro comune di riferimento teorico e pratico, per fare della comunicazione dell’
università italiana
non più soltanto strumento di competizione tra atenei ma impianto strategico e metodologico, in un’
ottica
di sistema che valorizzi complessivamente la risorsa Università.
Con questo obiettivo generale, gli aspetti chiave su cui la Commissione dovrà porre immediata attenzione,
discutere e avanzare proposte al Comitato di presidenza e all’
Assemblea della CRUI riguardano:
1. l’
adempimento da parte delle università delle disposizioni della Legge 150 che impone la
regolarizzazione delle competenze del personale amministrativo, impegnato negli ambiti
dell’
informazione e della comunicazione, entro il dicembre 2003.
La CRUI, in quanto fondamentale interlocutore del sistema universitario nazionale e detentore di una
competenza formativa consolidata, può oggi contribuire al processo di regolarizzazione del personale
amministrativo dell’
università.
La modalità d’
azione della Conferenza può essere duplice:
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- invitare e aiutare gli atenei a promuovere adeguati percorsi formativi, in ottemperanza alla
legge 150;
- proporsi come soggetto promotore e organizzatore dei corsi di formazione per
comunicatori universitari rivolti al personale degli atenei che ancora non hanno provveduto
autonomamente alla regolarizzazione.
I dati che emergono dagli studi condotti da Mario Morcellini e dall’
AICUN evidenziano una forte crescita,
negli ultimi dieci anni, di attività e strutture di comunicazione dell’
università. Tuttavia spesso le
esperienze condotte dagli atenei sono tra loro difformi, e non agevolano la creazione di un panorama
nazionale unitario.
La CRUI dovrebbe svolgere un’
azione di raccordo delle diverse situazioni degli atenei, utilizzando
strategicamente il patrimonio maturato da questi in materia di comunicazione e rapporti con la
stampa, per costruire un sistema comunicativo unitario.
Alla luce di queste considerazioni sarebbe significativo se fosse la stessa CRUI, nell’
ambito delle
attività della Scuola per il Management Universitario (Fondazione CRUI), in collaborazione con
l’
AICUN, a organizzare i corsi di formazione servendosi delle competenze della Commissione nelle
aree della didattica e della formazione.
Il progetto potrebbe prevedere lo sviluppo di 3 corsi, da organizzare rispettivamente al sud, al
centro, e al nord Italia, ognuno della durata di 60-90 ore. L’
obiettivo dei corsi sarà quello di
garantire ai partecipanti l’
acquisizione di un sapere base istituzionale, comune a tutto il
sistema nazionale universitario.
Mario Morcellini, Presidente dei Presidi dei corsi di laurea in Scienze delle Università italiane, e
Alessandro Ciarlo, Presidente dell’
AICUN, potrebbero essere i delegati della Commissione
all’
elaborazione del progetto formativo, da realizzare quanto prima, visti i termini di scadenza
della legge 150.
2. Un secondo importante aspetto che la Commissione dovrà affrontare riguarda l’
elaborazione di una
carta della comunicazione universitaria, che definisca un modello di riferimento eticoprofessionale comune per le attività di comunicazione universitaria: dalle relazioni con i media a
quelle con gli interlocutori chiave del sistema, fino al ruolo della pubblicità nella comunicazione
istituzionale dell’
università italiana.
3. Un tema ulteriore riguarda la necessità di elevare il livello di comunicazione tra il sistema
universitario e i suoi interlocutori istituzionali: si avverte forte nell’
università la necessità di migliorare
e rinnovare la comunicazione nell’
area delle relazioni istituzionali.
Alcuni docenti della Commissione, tra i quali i Professori Paolo Mancini e Marino Livolsi potrebbero
avviare una riflessione su questi temi e prendere contatti con coloro che nelle principali Istituzioni
italiane (quali il Parlamento e il Quirinale) si occupano di comunicazione.
4. Un quarto aspetto riguarda infine la definizione di un piano di comunicazione che inquadri le
attività di comunicazione definite dalla CRUI, a sostegno delle molteplici attività in cui essa è
coinvolta, e dalla Commissione Comunicazione. Tutto ciò con l’
obiettivo di aumentare l’
efficacia
comunicativa dell’
azione complessiva, anche attraverso una maggiore ricaduta sui mezzi di
informazione, e di valorizzare verso gli stessi Rettori l’
attività avviata.
Tra i principali appuntamenti che la CRUI ha già in agenda:
- Un convegno nazionale sulla Ricerca, che si svolgerà a Roma l’
11 giugno;
- Un convegno nazionale sulla Valutazione, il 3 luglio a Roma.
- Un convegno nazionale sui Giovani, il 24 settembre a Bologna;
- Un convegno nazionale sull’
Internazionalizzazione che verrà organizzato in ottobre a
Torino, in coincidenza con il sesto centenario della sua Università;
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I membri della Commissione sono invitati ad esprimere via e-mail, prima della prossima riunione, pareri ed
opinioni sul materiale di studio contenuto nella cartella.
Mario Morcellini
Una accurata gestione del progetto formativo relativo alla legge 150 porterebbe ad un consistente aumento
di visibilità della CRUI nei confronti dell’
opinione pubblica. Dal momento che la legge non prevede proroghe,
sarebbe un impegno davvero importante per la Commissione riuscire a costruire dei corsi di formazione
entro i termini imposti dalla legge.
Si potrebbe iniziare da subito a lavorare su un modello di formazione da fornire agli atenei che potranno
- gestire autonomamente i corsi, seguendo le linee guida suggerite dalla Conferenza;
- delegare completamente alla CRUI la formazione dei propri dipendenti.
E’fondamentale che si agisca in un’
ottica di sussidiarietà, aiutando e affiancando gli atenei in difficoltà
nell’
organizzazione dei corsi.
La Commissione, prima di procedere alla strutturazione dei corsi dovrà:
a. informare e sensibilizzare i Rettori sul contenuto della legge 150 e sulla necessità di
regolarizzare tutti i dipendenti;
b. segnalare con una nota di merito gli atenei che hanno già provveduto alla formazione dei
loro comunicatori;
c. ragionare e operare su scadenze precise, approntando il prima possibile un modello di progetto
formativo.
Compito e obiettivo della CRUI, attraverso la Commissione, sarà quello di riuscire a formare e quindi mettere
in regola gli atenei che ancora non hanno adempiuto alla legge.
Brunella Marchione
Il 40% delle università italiane non ha ancora effettuato alcuna azione formativa per il personale
addetto alla comunicazione: da ciò consegue che circa 150 dipendenti devono ancora essere regolarizzati
nelle competenze.
L’
azione della CRUI è fondamentale, specie per quegli atenei che si mostrano completamente refrattari alle
richieste della legge 150 e quindi alla definizione delle competenze del personale.
La CRUI, prima di comunicare il suo progetto formativo agli atenei, dovrà approfondire le caratteristiche dei
fabbisogni formativi. Nella fase di organizzazione andranno considerati aspetti precisi quali la
suddivisione del corso in moduli, il limite di partecipanti a 25, il ruolo da attribuire alla formazione
a distanza.
Giovanni Bechelloni
Le tre università della Toscana si stanno già occupando, insieme ad aziende private, della formazione dei
dipendenti della Pubblica Amministrazione. Questi corsi, che non si riferiscono direttamente alla 150, sono
stati organizzati in seguito alla richiesta di una proroga dei termini indicati dal regolamento: la Commissione
potrebbe informarsi e attivarsi per tentare di prolungare i termini della legge 150.
Alessandro Ciarlo
La realizzazione dei corsi di formazione nei tempi previsti dalla legge 150 sarebbe un’
opportunità
fondamentale per accrescere la visibilità della CRUI. In un recente seminario organizzato dall’
AICUN, è
emersa la difficoltà di definire chiaramente il ruolo che la comunicazione universitaria svolge sia
all’
interno del sistema universitario, sia nei confronti dell’
opinione pubblica.
La CRUI potrebbe gestire strategicamente l’
organizzazione dei corsi di formazione, inserendo questa attività
in un quadro di comunicazione interna, che però influenza profondamente anche la percezione esterna
del sistema universitario. Sarebbe importante che la Commissione approfondisse, attraverso studi e
ricerche, il tema della percezione dell’
opinione pubblica, in modo da indirizzare in maniera più efficace
l’
azione comunicativa.
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Mirka Giacoletto Papas
Una delle maggiori criticità della comunicazione in ambito universitario è costituita dal fenomeno che spesso,
nonostante esistano negli atenei strutture specifiche, i flussi di comunicazione sono gestiti individualmente
dai tanti soggetti coinvolti nel mondo accademico.
Si riscontra quindi, inevitabilmente, una frammentarietà dell’
informazione e un gap tra le strutture di
comunicazione e le iniziative prese a titolo individuale. E’indispensabile che la Commissione s’impegni a
sanare questa profonda frattura, organizzando, parallelamente ai corsi di formazione, un’
azione mirata a
sensibilizzare l’
ambiente accademico sulla necessità di veicolare una comunicazione unitaria e coerente.
Un’
altra proposta riguarda la costituzione di un gruppo di lavoro sul tema del ruolo sociale dell’
università
di oggi, che approfondisca e definisca i messaggi che la CRUI deve comunicare all’
esterno per riqualificare il
sistema universitario nazionale.
Maurizio Boldrini
La CRUI può rapportarsi alla legge 150 in maniera burocratica e distaccata, limitandosi a rispondere ad un
dovere, oppure può tentare un vero e proprio atto di coraggio, affrontando direttamente l’
organizzazione dei
percorsi formativi.
La Commissione dovrà farsi carico di precise ipotesi progettuali per arrivare alla creazione di un modello di
formazione che vada al di là dell’
adempimento formale alla legge, permettendo la valorizzazione delle
eccellenze e la definizione delle competenze.
L’
attività della Commissione può inizialmente svilupparsi attraverso:
- la richiesta di una proroga dei termini della legge 150;
- la presentazione del progetto ai Rettori, in cui sia chiarito il duplice ruolo della CRUI, come unico
responsabile della formazione o come soggetto affiancatore degli atenei nella realizzazione dei corsi.
Sebastiano Bagnara
La legge 150, per certi aspetti, rischia di essere alquanto fuorviante, dato che all’
interno dell’
università, come
ha specificato Mirka Giacoletto Papas, non comunicano solo gli specialisti della comunicazione. Limitarsi a
formare questa fascia di persone è un’
operazione parziale, che non risolve la problematica della
frammentarietà della comunicazione universitaria.
E’necessario che la Commissione allarghi l’
ambito della discussione ad una riflessione più ampia sulle
metodologie comunicative che il sistema universitario nazionale deve seguire, per risolvere questa
situazione di confusione e contraddittorietà.
Michele Mirabella
Una caratteristica dell’
università italiana dalla quale non si può assolutamente prescindere è il suo profondo
radicamento al territorio. L’
esistenza di un ateneo è fonte di vanto ed orgoglio per il contesto locale di
riferimento, anche nelle realtà accademiche più giovani e piccole.
Questo aspetto così forte e diffuso costituisce un duro ostacolo per la diffusione di una comunicazione
universitaria omogenea e coerente a livello nazionale. La Commissione dovrà impegnarsi a contrastare i
localismi, attraverso la diffusione di una carta etica della comunicazione chiara e completa in cui si
riconoscano tutti gli atenei, ferme restando le loro peculiarità e tradizioni.
Marino Livolsi
Spesso la comunicazione pubblica è influenzata e regolata da questioni politiche, oltre che culturali. E’molto
facile che i comunicatori non accoglieranno di buon grado l’
idea di essere formati dall’
università: la
Commissione deve quindi prepararsi a fronteggiare questa resistenza istituzionale, attuando un processo
strategico di sensibilizzazione.
Si può pensare ad un incontro preliminare all’
attuazione del progetto di comunicazione, in cui la CRUI
illustri alle principali istituzioni del Paese il ruolo che la comunicazione universitaria sta acquisendo.
Sebastiano Bagnara
L’
università italiana non è attualmente nelle condizioni di proporsi come istituzione leader della
comunicazione, in quanto presenta al suo interno ancora gravi e diffuse lacune. Nella carta etica va
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assolutamente affrontato il problema delle specificità dei singoli atenei e va maturata una riflessione che
si sviluppi su un doppio binario:
- la formazione di comunicatori universitari, attraverso l’
individuazione di elementi etici da
attribuire alla professione dell’
addetto alla comunicazione pubblica.
- la definizione dell’
eticità della comunicazione in quanto tale.
La Commissione potrà strutturare il suo operato, organizzando:
1. un tavolo di discussione sulle tematiche segnalate;
2. un’
azione di pulizia interna che porti alla costituzione della carta etica della comunicazione
universitaria;
3. un dibattito sul rapporto tra eticità istituzionale e professionale della comunicazione, che
coinvolga il mondo esterno.
Giovanni Bechelloni
La Commissione deve approfittare di questo momento di entusiasmo iniziale per affrontare concretamente le
problematiche relative alla comunicazione universitaria. Si avverte attualmente una generalizzata difficoltà
nel chiarire la vera funzione dell’
università, quella, cioè, di formare delle competenze.
Alla Commissione spetta il compito di creare una comunicazione dell’
università e sensibilizzare il Paese
sull’
importanza della definizione di competenze. Per ragionare in termini operativi, quindi, si potrebbe
costituire un gruppo di lavoro che maturi una riflessione, da socializzare successivamente con gli altri
membri, sull’
identità e la funzione del sistema universitario. L’
obiettivo da raggiungere sarà quello di
comunicare all’
esterno che cos’
è effettivamente l’
università, stimolandone il processo di valorizzazione e
innovazione.
Ugo Volli
Come già è stato più volte evidenziato, la comunicazione universitaria attualmente non si presenta in modo
chiaro e uniforme, e risulta alquanto difficile pensare ad una risoluzione del problema a breve termine.
L’
azione della Commissione, per produrre risultati significativi, deve svilupparsi su tre livelli:
- fornire alle segreterie dei Rettori alcune linee guida sulla comunicazione interna degli atenei;
- definire un’
etica dei comunicatori da diffondere all’
interno degli atenei, per migliorare l’
aspetto
professionale della comunicazione universitaria;
- sviluppare una carta della qualità della comunicazione universitaria, forse più urgente di
quella etica.
Mirka Giacoletto Papas
Il tema della qualità e dell’
etica della comunicazione universitaria è fondamentale per il processo di
rinnovamento e accreditamento del sistema universitario, in quanto costituisce il richiamo alla
responsabilità di una precisa scelta ontologica. La Commissione, costituita integralmente da
professionisti della comunicazione, può partire da questa considerazione per definire concretamente i
prossimi progetti ed obiettivi.
Brunella Marchione
La Commissione deve impegnarsi a diffondere nell’
opinione pubblica l’
idea della qualità della
comunicazione universitaria; perché ciò sia fattibile è necessario valutare accuratamente la percezione
che le varie componenti del sistema universitario hanno della comunicazione interna.
Un tema altrettanto interessante da approfondire è quello del rapporto tra università e media e del
ruolo, spesso ambiguo e confuso, che svolgono nel processo di comunicazione dell’
università.
DECISIONI
La riunione si conclude, quindi, con la costituzione di tavoli e gruppi informali di lavoro che si occuperanno
rispettivamente di:
- avviare il progetto formativo per comunicatori universitari;
- progettare la carta etica della comunicazione universitaria, fondata sui concetti di responsabilità
e qualità;
- rafforzare e innovare la comunicazione nell’
area delle relazioni istituzionali;
- approfondire il tema della percezione dell’
opinione pubblica nei confronti del sistema
universitario.
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CRUI – Commissione Comunicazione – verbale del 7/04/03
La Commissione, inoltre, porterà avanti l’
analisi e la discussione sui documenti distribuiti in riunione, e
presto consultabili on line sul sito della CRUI.
La Commissione Comunicazione si aggiorna al 5 giugno, ore 10, presso la sede della CRUI.
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