United Methodist Church
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United Methodist Church
Aiutare oggi, pensando già al domani. Lungo i sentieri di viaggio che i rifugiati provenienti da vari paesi stanno percorrendo, membri e amici della United Methodist Church - UMC, insieme a molte altre persone, stanno condividendo la speranza e l’amore verso il prossimo con coloro che stanno cercando di trovare rifugio e nuove prospettive di vita nell’Europa Occidentale. In Germania, Austria, Ungheria, Serbia e Macedonia – sono innumerevoli i volontari che si adoperano ad accogliere i rifugiati che arrivano, considerandoli come esseri umani invece che come problemi. In collaborazione con altre chiese e organizzazioni laiche, cercano di fornire ai rifugiati l'aiuto di cui hanno bisogno oggi – pensando già a quello che sarà loro necessario domani. In Austria, le organizzazioni ESUMC Vienna e Vienna-Fünfhaus UMC stanno fornendo un alloggio di emergenza temporaneo a circa 300 rifugiati. I volontari sono presenti a tutte le ore del giorno, ma specialmente di notte, per prendersi cura degli ospiti ed offrire loro protezione – anche se queste persone, provenienti da diversi paesi, spesso si fermano solo per poche ore. Nel frattempo questo riparo di emergenza è stato chiuso. Ora è sempre più necessario trovare delle soluzioni a lungo termine. Come possono i membri di chiesa e le comunità stesse, attraverso i loro appartamenti e le stanze delle chiese, offrire alloggi a lungo termine ai rifugiati affinché questi possano trovare un posto dove potersi fermare non solo una notte ma anche per periodi più lunghi? E come sarà possibile aiutare i rifugiati a diventare membri integrati della comunità? Queste sono due delle questioni più urgenti di questi giorni. In Serbia, l’Ecumenical Humanitarian Organization - EHO (di cui l'UMC è membro) ha focalizzato il proprio intervento sul miglioramento delle condizioni di vita dei rifugiati nei campi di Subotica e Kanjiza (sul confine con l’Ungheria). Quando un numero crescente di rifugiati si è diretto verso la Croazia, anche l’EHO è stata presente a Sid, città di confine nel nord. I rifugiati erano trasportati con autobus della Serbia e lasciati su una strada sterrata tra campi di grano, che attraversati a piedi permettevano di varcare il confine. L’EHO e altre organizzazioni, sono state presenti in loco per fornire ai rifugiati cibo e acqua. Tuttavia, la questione più urgente e difficile è relativa a come e dove saranno alloggiate tutte queste persone che arrivano nel caso in cui, in futuro, la Serbia potesse non essere più un paese di transito. In Macedonia le attività dell'UMC si concentrano su un campo a Gevgelija. Mentre la Croce Rossa e l'UNHCR, l'Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite, sono responsabili di questo campo, le forniture di base sono state assicurate fin dall'inizio da un numero di piccole organizzazioni, che, nel frattempo, riescono a cooperare abbastanza bene. Il campo è chiuso, cioè non è accessibile senza una specifica autorizzazione – nemmeno per agenzie di soccorso. Le sue condizioni sono piuttosto disagevoli; le persone sono sedute su felpe di cotone, stese sulla terra nuda e/o su pietre. E’ disponibile acqua pulita per lavarsi, ma rubinetti e servizi igienici sono pochi – e come soluzioni di ripiego. Pertanto le condizioni igieniche peggiorano molto velocemente quando piove. È abbastanza ovvio che accogliere tutte queste persone durante l'inverno imminente richiederà notevoli sforzi. All'inizio del mese di ottobre 2015, l'UMC ha assunto un giovane di Strumica, il cui compito è coordinare le attività della chiesa per i rifugiati. Inoltre è anche responsabile per il reclutamento di volontari che lo assistano nel suo incarico. Il vecchio e l’attuale furgone di consegna di proprietà del Centro Miss Stone in Strumica sono utilizzati per il trasporto di aiuti umanitari ai rifugiati in Gevgelija quattro volte a settimana – acqua, cibo, vestiti per bambini e articoli igienici. Quando coloro che sono coinvolti nel programma, ritornano al campo per la visita successiva, spesso vedono facce nuove perché le persone alle quali avevano fornito generi di soccorso, ormai sono già ripartite per continuare il loro viaggio. In vista dei prossimi mesi, saranno comprate coperte e vestiti invernali, per essere immagazzinati nel Centro Miss Stone così da poter essere disponibili quando servirà venire incontro ai bisogni più urgenti. Nonostante sia difficile predire che cosa porterà il futuro, la compassione e l’amore per il prossimo non mancheranno mai. Fonte: ESUMC Vienna / i.R. vescovo Heinrich Bolleter / sovrintendente Wilfried Nausner / ufficio del vescovo Patrick Streiff, Zurigo. Data: 5 ottobre 2015