Rita Di Napoli nell`élite dell`arte presepiale

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Rita Di Napoli nell`élite dell`arte presepiale
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L’EVENTO
NOTTE&GIORNO
mercoledì 12 dicembre 2012
IL GIORNALISTA E CONDUTTORE HA “SPENTO” 43 CANDELINE AL TEATRO SANNAZARO DOPO “GOAL SHOW”
Festa dopo lo show per Valter De Maggio
di Maridì Sessa
recentosessantacinque
amici», ha esclamato il
giornalista Valter De Maggio, sul
palcoscenico del Teatro Sannazzaro al termine della consueta trasmissione di calcio del lunedì “Goal Show”, alzando il capo e guardandosi intorno in platea, al cospetto di tanti volti cari e noti, accorsi in massa per festeggiare il
suo 43 compleanno, nonostante
una serata tristemente uggiosa
con un clima più che invernale. «Se
ognuno di questi miei diletti ospiti», ha continuato De Maggio «mi
dedicasse un giorno dell’anno, io
non sarei mai solo!» Un’atmosfera
particolarmente festosa ha dunque
Valter De Maggio mentre spegne le candeline in compagnia di tanti amici al teatro Sannazaro (Foto Ciro De Luca)
De Maggio con Monica Sarnelli, Luca Sepe, Enzo Fischetti, Sal Da Vinci e Luigi de Magistris
suggellato una nuova puntata del
fortunato format di Canale
9 condotto dallo stesso De
Maggio, con
l’ausilio di Paola Mercurio, e
la colonna sonora della Roul
Swing Band
che ha visto
confrontarsi in
Da sinistra con Corrado Ferlaino, Francesco Paolantoni, Peppe Bruscolotti, Alberto Brandi, Raoul e il pubblico del teatro Sannazaro; a destra Lucio Pengue con Nino DʼAngelo
un acceso talk
show, tante
personalità del mondo calcistico,
sa Lara Sansone. Molto apprezzagonisti di “Made in Sud” in onda
dona Junior, Fabio Mandarino,
adagiate su due distinte mega torquali l’ingegnere Corrado Ferlaino,
te, le performance artistiche di Sal
su Rai 2 in seconda serata, mentre
Gianni Porcelli, Roberta Cassol,
te rigorosamente celeste e rosa ed
Ciccio Graziani, Bruscolotti, l’alleda Vinci, ed in particolare il “dueta fare da claque all’istrionico De
Riccardo Sorrentino. A seguire, un
il graditissimo ed inaspettato aunatore Decanio, il giornalista di
to canoro simulato” con Ornella VaMaggio c’erano Fabrizio Fierro con
faraonico dinner buffet con un fegurio del Primo cittadino di NapoMediaset Alberto Brandi, Carlo Alnoni, simbolicamente presente su
Lina Carcuro, Monica Sarnelli con
stival di prelibatezze dai sapori meli, il sindaco De Magistris e del mivino, Mimmo Malfitano, Monica
un maxy schermo retrostante. Ed
il marito, Mimmo Carratelli, Franditerranei. Gran finale con il fatitico “caschetto d’oro” alias Nino
Scozzafava oltre allo showman Siancora, applaudito, l’intervento
cesco Paolantoni, Serena Albano,
dico soffio delle candeline di ValD’Angelo, giunti al Gala per omagGraziani, De Canio, Malfitano e Schettino
flash di Enzo Fischetti, tra i protaLeandro De Gaudio, Diego Marater in coppia con Lara Sansone
giare l’amico De Maggio.
mone Schettino e la padrona di ca-
«T
IL PERSONAGGIO
LA MAESTRA ARTIGIANA REALIZZA TUTTE LE SUE OPERE D’ARTE IN ESEMPLARI UNICI
OGGI PER I DETENUTI
Rita Di Napoli nell’elite dell’arte presepiale
Sarnelli live
a Poggioreale
di Mimmo Sica
M
“T
onno Ciappa”, come i napoletani chiamavano il
maestro dell’arte pastorale Michele Perrone, nel 1640 realizzò il primo pastore con l’anima in filo di
ferro ricoperto di stoppa. Soltanto
la testa e gli arti erano scolpiti in
legno. La geniale invenzione fece
di lui un caposcuola di questo nobile artigianato, perchè consentiva di modificare la postura di un
pastore rendendolo “vivo”. Nel secolo precedente, infatti, le statuette erano rigide in quanto realizzate interamente in legno policromo
o in terracotta. È rimasto celebre il
presepe mobile, che veniva allestito annualmente in Santa Brigida
con i suoi pastori. Gli insegnamenti del maestro si sono tramandati nei secoli fino ai giorni nostri.
Lungo il loro cammino, però, per
l’impegno e le difficoltà necessarie per la realizzazione di ogni singola figura, hanno vissuto una len-
LA GRIFFE
ta, ma progressiva selezione di allievi. I pochi che hanno superato il
duro percorso formativo costituiscono oggi l’élite nel mondo di
un’arte che sta conquistando giorno dopo giorno sempre più ammiratori e appassionati. Il pastore
“animato”, infatti, è un piccolo capolavoro da tenere sempre esposto in bella mostra in casa, al pari
di un bel quadro o di preziosi soprammobili in materiale pregiato.
Di questa élite di artigiani sicuramente fa parte Rita Di Napoli, napoletana doc che ha esposto, per
la prima volta, le sue apprezzatissime creazioni a Palazzo San Teodoro, alla Riviera di Chiaia. «La mia
passione - ha detto - nasce sicuramente dall’amore per Napoli che
ha nel pastore uno dei suoi simboli più significativi. Girando, ne ho
visti tanti e tutti bellissimi e questo ha suscitato in me il desiderio
di tirare fuori i miei talenti nascosti. Nel mio percorso mi segue il
maestro d’arte Davide Gialone. La
realizzazione di un pastore è complessa: si lavora la creta che viene
messa su una “pattina” e si crea lo
“schermitore” che è la base della
testa e del volto. Si passa, quindi,
a modellare con un arnese particolare in legno a forma di uncino.
La “creazione” avviene per fasi
successive in quanto spesso ritorno su ciò che ho già realizzato per
correggere e aggiustare. La struttura è quella famosa inventata da
Michele Perrone che consente di
determinare la postura e di dare
gestualità al pastore. Prima dell’assemblaggio le parti vengono
cotte e pitturate in acrilico oppure ad olio. È una decisione che
prendo in funzione dei tempi che
ho a disposizione. L’acrilico, come
si sa, asciuga molto prima. Ma la
pittura ad olio, anche se e lenta nell’essiccarsi, impreziosisce di più la
statua e per questo la preferisco.
Passo, quindi, alla vestitura, rispecchiando fedelmente lo stile
settecentesco. Cucio ogni abito.
Rita Di Napoli ha esposto le sue apprezzatissime creazioni a Palazzo San Teodoro
Le sete le acquisto a San Leucio,
mentre i tessuti in cotone nei negozi specializzati. Realizzo anche
l’oggettistica, come i pesci nella
cesta del pescatore o l’anfora dell’acquafrescaiai. Per fare un pastore, lavorando sodo, impiego circa due settimane. Ogni pezzo che
creo è unico e irripetibile. Lo firmo
e lo dato sulla struttura interna e
se qualcuno me ne richiede una
copia la faccio, ma, ha sempre
qualche cosa di diverso. Questa
caratteristica differenzia le mie realizzazioni da quelle fatte anche da
artigiani molto famosi, che sovente ricorrono a “stampi”. Mi ispiro
prevalentemente a volti visti per
strada perché il pastore deve essere reale».
NELLA BOUTIQUE CHE OSPITA IL BRAND È STATA RIPERCORSA LA STORIA DAL 1854
La nuova linea della prestigiosa maison Louis Vuitton
di Laura Caico
U
n viaggio nel tempo. E
quale miglior compagno di
un bagaglio griffato Louis
Vuitton? L’evento svoltosi a
Napoli - nella boutique che
ospita il brand famoso in tutto il
mondo per eleganza, comfort e
praticità - ha ripercorso a ritroso
le tappe di un cammino iniziato
nel 1854, con la nascita della
celebre Maison: gli ospiti sono
stati trasportati in un
immaginario treno d’altri tempi
che li ha portati a “visualizzare”
i momenti storici della Maison,
fissati in un carnet de voyage
personalizzato con timbri
d’epoca – consegnato all’entrata
- a cominciare, appunto, dal
1854, l’anno di creazione dei
primi bauli Louis Vuitton, posati
con nonchalance nello studio di
un artigiano della seconda metà
del XIX secolo. La seconda tappa
tocca il 1888, l’anno di nascita
del Damier, l’ultima creazione
di monsieur Louis Vuitton, il
motivo a scacchi, ancora oggi
fra le icone Louis Vuitton; il
Monogram, invece, nasce nel
1896 dalla fantasia di George
Vuitton ed è rappresentato da
capienti, inimitabili borsoni. La
quarta tappa porta in primo
piano varie borse-simbolo della
maison come la Speedy (il
bauletto monogrammato
indossato da dive di Hollywood
come Audrey Hepburn e Sophia
Loren), l’Alma, hand bag creata
negli anni Trenta da Gaston
Vuitton e presentata in vari
modelli tra cui la Monogram in
vernice, la Lockit dal design
intramontabile e il lucchetto
interpretata con nuovi pellami e
tinte accese, la Keepall da
viaggio, it bag proposta in
versioni innovative fra cui la
Baundolière, dove la pelle
Monogram Empreinte è
impreziosita dal motivo
impresso nella pelle, la
Neverfull, uno dei modelli più
conosciuti e
apprezzati, capace di
trasportare anche 200
chili di oggetti nelle
versioni più grandi,
aumentando la
capienza grazie a
stringhe laterali, la
shopping bag Sac Plat
proposta con varie
interpretazioni, dalla
più classica a quella di
gusto un po’ retrò con
la tela Damier Azur, la Petit Noè
nata nel 1932 come borsa per
champagne e oggi urban chic
con logo a colori di Takashi
Murakami, con il classico
Monogramma o multicromatica
con l’intreccio di tre colori, la
piccola Pochette Accessoires,
ma anche la bellissima Papillon,
con la sua forma arrotondata
perfetta per il giorno o per la
sera. . Per l’uomo, invece, oltre
alle note sacche sportive e ai
borsoni da viaggio, l’attenzione
è puntata sul Porte Document
Voyage, in una duttile varietà di
colori e materiali: il 2012 segna
l’arrivo a destinazione del
viaggio ispirato alla sfilata
Autunno-Inverno 2012-2013 e
nella mente rimangono
impressi atrii di vecchie
stazioni, tabelloni orari, scaffali
per deposito bagagli ricreati in
boutique per l’occasione,
nonché i pittoreschi capotreni e
valletti in abito ottocentesco che
hanno connotato e
accompagnato il percorso
intrapreso dagli ospiti per
siglare in modo originale la
sintesi visiva della storia della
maison Louis Vuitton.
onica Sarnelli dedica un suo
concerto alla popolazione detenuta della casa circondariale di
Poggioreale. Su invito della Direzione dell’istituto di pena napoletano,
la cantante presenterà oggi (tra le
ore 14 e le 16) dal vivo il suo ultimo
spettacolo “Notte lenta”, che accompagna l’uscita dell’omonimo album prodotto da “Bop and Pop”. Il
disco prende il titolo dal brano inedito scritto per Monica Sarnelli da
Franco Del Prete, straordinario batterista degli Showmen di Mario Musella e co-fondatore con James Senese di Napoli Centrale. Fitto il calendario di impegni per l’artista che
domani (ore 10.30) sarà ospite del
programma “La Radiazza” ideato e
condotto da Gianni Simioli per Radio Marte; sabato sarà l’ospite musicale, in Galleria Umberto a Napoli
(ore 11.30) della manifestazione “Artigianato in carcere” e, a seguire (ore
12.30), prenderà parte al galà organizzato al Maschio Angioino dalla
Fondazione Valenzi. Sempre sabato
15, nel tardo pomeriggio (ore 17.30),
presenterà il suo nuovo disco alla libreria Loffredo al Vomero. Già aperte le prevendite e le prenotazioni per
i concerti in programma venerdì 21
al teatro Cilea e venerdì 28 al teatro
Minerva di Boscoreale (Napoli). “Notte lenta” è il nuovo progetto di Monica Sarnelli, affidato da Dario Andreano, produttore esecutivo del progetto, a Gigi De Rienzo che, proseguendo un sodalizio ormai decennale con Monica Sarnelli, ne firma la
produzione artistica, gli arrangiamenti e i missaggi. Dal vivo, come
nell’omonimo album, l’artista affronta due inediti, il citato “Notte lenta” e “Tu nun siente niente” di Enzo
Leomporro (fondatore degli Audio 2,
autore di canzoni per Mina e Celentano, tra gli altri), ma anche “classici” di Sergio Bruni, Nino D’Angelo,
Enzo Gragnaniello, James Senese,
Pino Daniele, Renato Carosone. Un
lavoro nato dal desiderio di Monica
Sarnelli di proseguire la sua singolare ricerca sulla musica d’autore
partenopea, selezionando canzoni
poco frequentate sia classiche che
contemporanee da questo vastissimo repertorio.