High End - Dario Bonazza

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High End - Dario Bonazza
TECNOLOGIA
caratteristiche,
prestazioni e prezzi
High End: le reflex top
di gamma a confronto
Strumento indispensabile dei professionisti e oggetto del desiderio di tanti fotoamatori,
le reflex di livello professionale sono quanto di meglio offre il mercato della fotografia.
A confronto le tecnologie e le principali caratteristiche.
Alla sua nascita, negli anni trenta, la reflex
35mm era un apparecchio quasi esclusivamente professionale. Infatti le diverse
versioni della Kine Exakta erano lente e
scomode da usare, con complicazioni
operative che riflettevano la complessità
dell’apparecchio,percuieranoimpiegate
più che altro nei laboratori medici, scientifici e industriali, dove la possibilità di usare ottiche di ogni genere (fino ai telescopi)
era essenziale. A quei tempi, per vedere
una reflex in azione si doveva guardare al
medio formato, per la qualità data dalla
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maggioresuperficiesensibilerispettoalla
pellicola 135. Abbiamo così i reportage
a luce ambiente di Erich Salomon grazie
all’eccezionale luminosità f/1,8 dell’ottica Ernostar della sua Ermanox, oppure
quelli col flash della Speed Graphic di
Weegee, senza contare gli innumerevoli
matrimonialisti con le Rolleiflex prima e
le Hasselblad poi.
Con il miglioramento delle pellicole e
l’avvento dei giapponesi (Asahi Pentax in
primis), la progressiva introduzione dello
specchio a ritorno istantaneo, dell’espo-
simetro TTL e degli automatismi di esposizione a priorità di tempi e diaframmi
rese assai popolare la fotocamera reflex
35mm, che conquistò crescenti schiere
di fotoamatori in tutto il mondo. Così tra
gli anni cinquanta e i sessanta si ebbero
i presupposti per una suddivisione delle
reflex 35mm tra due categorie piuttosto
ben definite: da un lato quelle di larga
diffusione, con elevate quantità produttive e prezzi abbordabili, dall’altro i pochi
modelli d’elite, riservati ai professionisti e
agli amatori facoltosi.
L’evoluzione tecnologica dei sensori
Tra le diverse soluzioni adottate dai progettisti per migliorare le
prestazioni dei sensori si è vista in un primo tempo l’applicazione di lenti capaci di concentrare la luce su ciascun fotodiodo. In
seguito queste lenti sono state rese“gapless”, cioè senza spazi
che lasciassero sfuggire una parte della luce. Per aumentare
l’efficienza si procede anche ad avvicinare il più possibile le
lenti ai fotodiodi, come mostrato in questo schema di Canon.
Nei sensori CMOS convenzionali, la conversione A/D (analogica-digitale) avviene all’esterno del sensore, dopo che è
stata effettuata la campionatura del segnale. In questo modo
il segnale stesso, ancora analogico, va soggetto a disturbo.
Nei sensori moderni come il Sony Exmor, la conversione A/D
avviene nello stesso chip (c’è un convertitore per ogni colonna di pixel), per cui il segnale in uscita è già digitale, e quindi
il disturbo risulta ridotto. Con questo accorgimento si ottiene
anche una maggiore velocità di trasmissione dei dati.
Il modulo del nuovo sistema AF a rilevamento di fase che equipaggia la Eos 1Dx ha una
conformazione particolare e sofisticata per gestire le ben 61 aree di cui è dotato.
Quest’ultimacategoriavenneinaugurata
nel 1959 dalla Nikon F, che per oltre una
decina d’anni rimase regina quasi incontrastata un po’ in tutti i settori professionali, dalla moda allo sport, dalle paparazzate al reportage di guerra. Se il mito
del fotoreporter era nato in Corea con le
Contax, le Leica e le Nikon a telemetro,
già inVietnam si ebbe l’affermazione definitiva della reflex anche in questo campo,
con le Nikon F e poi F2 che scattavano
in mano ai fotoreporter di Life mentre i
freelance si “accontentavano” dei più
economici corredi a vite Asahi Pentax e
Praktica.
Conquestaintroduzionestoricaabbiamo
già sfiorato una costante nell’evoluzione
della tecnica fotografica, che qui vale la
pena rimarcare: la continua riduzione dei
formati di ripresa. Basterebbe pensare a
come è cambiata la ripresa sul campo,
passando dalle lastre di grande formato
di Timothy O’Sullivan nella guerra di secessione americana al 35mm dell’epoca
d’oro del fotogiornalismo internazionale.
Con l’avvento del digitale si è assistito
all’ennesima riduzione dei formati, per
cui lo spazio prima occupato dal 35mm è
113 TUTTI FOTOGRAFI
divenutoappannaggiodiAPS-CeQuattro
Terzi, mentre le attuali cosiddette Full
Frame coprono tanto la fascia più alta
della fotografia 35mm quanto gran parte
delle esigenze di chi invece su pellicola
fotografava in medio formato (es. moda
e pubblicità).
Le attuali reflex digitali di medio formato rispondono invece ai bisogni di chi su
pellicola arrivava al grande formato (es.
riproduzioni d’arte e still life). Che le cose
stiano in questi termini è dimostrato dai
volumi di vendita, che riflettono questo
riposizionamento del mercato.
Si fa presto a dire Pro
Eccoci così arrivati al dualismo professionale/amatoriale in campo reflex. Che cosa
si intende per fotocamera professionale?
Che cosa può distinguere e giustificare un
prezzo doppio, triplo o anche dieci volte
superiore di un modello “Pro” rispetto ad
uno amatoriale? C’entra qualcosa la qualità d’immagine?
Per quanto riguarda la prima domanda,
è professionale lo strumento che meglio
consente ad un professionista di risolvere
i problemi che è chiamato ad affrontare,
Perché il nome Full Frame?
Da quando è entrato nell’uso corrente,
non mancano polemiche su questo termine. La definizione venne coniata da
chi considerava il 24x36mm come necessario punto d’arrivo anche in digitale,
con malcelato intento denigratorio verso
qualsiasi formato minore come APS e
Quattro Terzi. Altri invece fanno notare
che qualsiasi sensore è il pieno formato
di se stesso, tanto più che ogni sistema
prevedeancheobiettiviottimizzati.Usare
obiettivi per il formato 24x36mm su corpi APS corrisponderebbe ad adattamenti
già visti anche in passato, in questo caso
facilitatidallabaionettacomune.Conquesta filosofia che riconosce piena dignità a
qualsiasi formato, il confronto fra i diversi
sensori è fatto in modo meno preconcetto, valutando pro e contro anche per le
conseguenze pratiche sugli apparecchi.
Alla fine anche Full Frame è soltanto un
nome, e va bene se serve a capirsi.
permettendoglidiviveredelpropriolavoro. Ecco quindi che non può esistere una
descrizione univoca per qualificare una
fotocamera come professionale o meno.
Ciò che è utile o indispensabile per un
datoprofessionistapotrebbeessereinutile se non addirittura d’intralcio per un al-
Il dorso di una reflex professionale top di gamma dispone di parecchi comandi diretti e offre la più completa visualizzazione dei
dati. Alcuni comandi sono duplicati per essere raggiungibili allo
stesso modo impugnando la reflex sia in orizzontale che in verticale. Inoltre diversi pulsanti sono personalizzabili sulle esigenze
del fotografo. In questi apparecchi il display LCD posteriore è
fisso, poiché uno schermo orientabile non offrirebbe adeguate
garanzie di affidabilità nell’uso pesante e prolungato.
Nel caso della nuova Canon Eos 1Dx anche gli accessori speciali
come l’unità GPS (GP-E1) e il trasmettitore wireless (WFT-E6)
sono a tenuta di polvere e spruzzi d’acqua.
tro. Per un fabbro è più professionale un
martello di un pennello, ma per il pittore
(o l’imbianchino) è vero il contrario.
I fotografi si trovano a fotografare di tutto
e in tutte le situazioni immaginabili, per
cui anche i loro strumenti potranno essere diversi. Per il fotoreporter è sicuramente più utile, e quindi professionale,
una reflex con minore numero di pixel,
ma di superficie tale da consentire un’ottima resa agli alti ISO. Per il paesaggista
è vero il contrario, perché anche fotografando di notte userà il treppiede e basse
sensibilità per avere massima risoluzione
e gamma dinamica. Queste opposte esigenze portano i professionisti dei vari
settori a differenziare le proprie scelte.
Quello che però cercheranno tutti sarà
affidabilitàneirisultati,praticitàoperativa
e compatibilità con altri componenti del
proprio sistema professionale.
Quanto al costo, i prezzi ampiamente
superiori dei modelli orientati al professionista si giustificano con certe scelte
progettuali rivolte ad assicurare maggiore affidabilità (es. robustezza meccanica
e resistenza alle condizioni climatiche
avverse), maggiore velocità operativa (sia
come messa a fuoco che per il ritardo allo
scatto e la velocità di raffica) e, non ultimo, il numero assai più ridotto di pezzi
prodotti.
Questo aspetto delle quantità prodotte
Le reflex rivolte ai professionisti non hanno soltanto
prestazioni di punta, ma sono anche realizzate per garantirelamassimaaffidabilità.Oltreadimpiegaremateriali robusti e leggeri, come le leghe di magnesio e alluminio, le fotocamere come la Nikon D3x sono sigillate
da guarnizioni poste a protezione di tutti i comandi per
prevenire l’ingresso di polvere e umidità che danneggerebbero alcuni delicati componenti elettronici, ottici
e meccanici.
influisce sui prezzi, poiché per ammortizzare gli investimenti si impongono tempi
piùlunghinelrinnovamentodegliimpianti
produttivi (e quindi dei modelli) rispetto a
quelli dei segmenti inferiori, con possibili
conseguenze sulla qualità dei risultati al
mutare delle tecnologie. Siamo così arrivati a discutere la qualità dell’immagine.
Mentre con l’analogico la differenza tra le
immaginidielevataqualitàtecnicaequellepiùscadentieradovutaessenzialmente
alla pellicola, all’obiettivo e alla perizia del
fotografo, con il digitale la fotocamera assume un valore tutt’altro che secondario.
Infatti la possibile presenza di un sensore
più grande, di un’elettronica più sofisticata e di un sistema autofocus più raffinato
può portare a differenze significative a favore del modello di categoria superiore,
perlomeno a parità di generazione tecnica. Occorre infatti considerare l’innovazione tecnologica, per cui confrontando
una reflex high end “vecchia di tre anni”
con un modello economico recente si
potrebbe scoprire che la nuova batte, o
si avvicina moltissimo alla sorella maggiore in termini di qualità dell’immagine,
inquantoèpiùaggiornatanell’elettronica
(sensore, processore e software).
Full Frame contro APS-C:
Pro e contro
Bigger is better? Parlando di sensori,
spesso è così, ma non sempre. A parità di altri fattori (tecnologia, numero di
pixel, qualità dell’ottica in uso, condizioni
d’impiego, ecc.), un sensore più grande
fornisce sicuramente un buon margine
di vantaggio, per via dei pixel più grandi
che assicurano immagini con maggiore
rapporto segnale/disturbo e più estesa
gamma dinamica. Infatti i pixel più grandi
possono raccogliere una maggiore quantità di luce, con le conseguenze positive
di discriminare meglio tra i diversi livelli
luminosi(maggiorenumerodigradazioni
tonali), “coprire” il disturbo elettronico
nelle aree a bassa luminosità (minore
rumore) e avere una superiore capacità
di evitare la saturazione nelle aree luminose (minori rischi di alte luci bruciate).
Scusate se è poco!
Oltre a questi vantaggi di qualità dell’immagine, un sensore più grande fa sì che
anche il mirino sia più grande, agevolando la composizione dell’immagine e
migliorando la capacità di discriminare il
fuoco dal fuori-fuoco. In più, chi disponeva già di un buon corredo ottico analogico
compatibile, può usarlo anche in digitale
senza variazioni negli angoli coperti.
Detto questo, i vantaggi del Full Frame
rispetto ai formati minori possono essere talvolta più teorici che pratici. Come
qualità dell’immagine vale il discorso già
accennato sull’aggiornamento tecnoloTUTTI FOTOGRAFI 114
gico, per cui il famoso “a parità di altre
condizioni” non si verifica così spesso.
Infatti i fabbricanti studiano continuamente nuove soluzioni per combattere il
rumore, a partire da una sempre migliore
ingegnerizzazione e riduzione dei consumi elettrici della fotocamera, il cui calore
è una importante fonte di disturbo per il
sensore. E l’aggiornamento arriva in genere più velocemente nei modelli di fascia
media e bassa rispetto a quelle superiori.
Al mirino più grande fa da contraltare un
apparecchio più grande e pesante, per
non parlare degli obiettivi. In sostanza, gli
attuali sistemi Full Frame impongono al
fotografo pesi ed ingombri da medio formato analogico. Sarebbe facile supporre
che non tutto sia stato fatto per contenere
le dimensioni delle attuali Full Frame, ma
evidentemente si ritiene che non sia una
priorità.
Anche la compatibilità con gli obiettivi
vecchi si potrebbe discutere, perché non
tutti danno un’ottima resa sul digitale, sia
per limiti veri e propri della progettazione
datata che per la maggiore capacità degli
utenti di cercare il pelo nell’uovo ingrandendo a dismisura le immagini a video.
Questo tipo di problemi è molto comune
con le ottiche grandangolari, poche delle
quali passano immuni dall’analogico al
digitale. Si potrebbe discutere se questa ricerca di una fantomatica “qualità
assoluta” abbia davvero senso per chi
al massimo stamperà un 30x45cm, ma
avventurandosi in questi argomenti si potrebbe scrivere un trattato di sociologia.
Comunque sia, l’esperienza insegna che
come minimo chi acquista una reflex Full
Frame dovrà mettere in conto anche l’acquistodiunbuongrandangolare...proprio
come chi ha scelto di passare all’APS-C.
Con la differenza che quest’ultimo spenderà di meno, sia nel corpo macchina che
nell’obiettivo, e in più si ritroverà gratis
delle lunghe focali che prima non possedeva.
È anche una questione di costi
Visto che siamo arrivati a toccare l’aspetto
costi, come mai le Full Frame hanno costi
tanto superiori a quelli delle reflex APS-C
pur avendo caratteristiche simili come AF,
velocità di raffica, ecc.? In pratica, perché
una Canon Eos 5D MkII non costa come
una Eos 60D e una Nikon D700 come una
D7000, o poco più?
A parte gli aspetti di posizionamento
commercialeelediversequantitàprodot115 TUTTI FOTOGRAFI
Lo specchio semitrasparente fisso della
nuova Sony SLT A77 consente di avere
semprecontemporaneamentel’immagine
sul sensore (e quindi nel mirino elettronico ad altissima risoluzione) e sul sistema
AF a rilevamento di fase. In questo modo
l’autofocus è sempre in funzione, l’immagine è sempre presente nel mirino e si
possono registrare i filmati Full HD, anche
in contemporanea con la ripresa fotografica. Nel caso della SLT A77 la funzione
GPS è incorporata e quindi non richiede
accessori opzionali.
te, ci sono importanti questioni di costi
diretti anche per quanto riguarda i sensori
e i componenti che stanno alla base delle
fotocamere di diverso formato. Sembrerà
strano, ma i costi di fabbricazione di un
sensore Full Frame sono almeno venti
volte superiori a quelli di uno in formato
APS-C, e non circa il doppio come ci si
potrebbe aspettare. Infatti da un wafer di
silicio da 20cm si ricavano soltanto una
trentina di sensori Full Frame, contro i
112 sensori APS-C. Inoltre, la più ampia superficie del sensore fa aumentare
la probabilità di avere impurità che lo
rendano inutilizzabile, per cui il rapporto
reale aumenta notevolmente. Come se
non bastasse, il processo di produzione
del sensore Full Frame richiede tre esposizioni separate in fotolito (con relative
maschere e controlli di qualità) rispetto
al singolo passaggio dell’APS-C (ma anche dell’APS-H, che nacque proprio per il
contenimento dei costi). Alla fine si arriva
al citato rapporto di venti a uno tra i costi
dei sensori a pieno formato e APS-C.
A questo va aggiunto che un apparecchio
di un certo livello deve avere un robusto
corpo in metallo che assicuri stabilità
dimensionale nel tempo, protezione dei
componenti e buona dissipazione del calore. In più è richiesto un mirino ottico di
alta luminosità e ottima copertura del formato,unameccanicacheconsentaelevati
ritmi di scatto, processori multipli ad alta
Con la Pentax K-5, l’accessorio opzionale
GPS (O-GPS1) si interfaccia direttamente
con la fotocamera tramite i contatti della
slitta, senza richiedere cavi esterni che
potrebbero pregiudicare la tenuta stagna
assicurata dal corpo macchina e dagli
obiettivi sigillati.
Fra le interessanti funzioni di questo
accessorio c’è anche l’esclusiva “Star
Tracker” per compensare l’apparente
spostamento del cielo stellato nelle lunghe esposizioni notturne, dovuto alla rotazione della Terra. Questo si ottiene spostando e ruotando il gruppo del sensore
in funzione della lunghezza focale e delle
coordinategeograficheacquisitedalGPS.
In questo modo qualsiasi buon appoggio,
comeunnormaletreppiedefotografico,si
trasforma una montatura astronomica ad
inseguimento automatico.
velocitàdielaborazione,capientimemorie
di buffer, elevate velocità di trasmissione
dei dati, eccetera eccetera. Per dire che
anche tutto il“contorno”del sensore deve
essere all’altezza, e tutto ciò si paga.
Anche per quanto riguarda gli obiettivi
ci sono importanti differenze di costo in
base al formato; questo non tanto per
coprire il formato maggiore, quanto per
farlo con un pari livello di luminosità e
qualità. Soprattutto con le corte focali, se
vogliamo che l’ottica FF abbia la stessa
qualità di quella progettata per l’APS-C,
o si rinuncia alla luminosità, o si ricorre
a soluzioni ottiche più avanzate, che costano.
Tutto questo fa capire come il Full Frame
resti per tanti una chimera. Non parliamo
poi del medio formato, dove al momento
i sensori sono ancora di tipo CCD: una
tecnologia più costosa applicata a sensori
ancora più grandi!
Le filosofie possibili
per un corredo High End
A grandi linee, possiamo suddividere gli
apparecchi in grado di soddisfare il professionista e il fotoamatore evoluto in tre
categorie: Full Frame al top, Full Frame
semplificate e APS-C al top.
Nellaprimacategoriatroviamofotocamere che corredano il sensore (Full Frame
o APS-H) con tutte le soluzioni tecniche
più spinte per ottenere le massime prestazioni, sotto tutti gli aspetti della ripresa
fotografica. Le fotocamere di questa categoria “viaggiano” sopra i 5.000 euro solo
corpo e sono le super-professionali come
le Canon Eos serie 1D e le Nikon D3 (con
le loro varianti e le diverse generazioni).
Lasecondacategoriaèrappresentatadalle fotocamere che, per proporre il sensore Full Frame ad un pubblico più ampio,
risparmiano qualcosa su tutto il resto
arrivando a proporsi sul mercato a prezzi
intorno ai 3.000 euro solo corpo, o anche meno. In questa categoria troviamo
la Canon Eos 5D MkII, la Nikon D700 e la
coppia Sony A900/A850.
Nella terza categoria possiamo inserire
le macchine che, a differenza delle precedenti, rinunciano al sensore Full Frame
per puntare su altre caratteristiche da apparecchio di alta qualità, come autofocus
e velocità di raffica (e in certi casi anche
tropicalizzazione). Il prezzo di queste reflex è inferiore ai 2.000 euro, solo corpo.
La categoria è rappresentata al meglio da
Canon Eos 7D, Pentax K-5 e Sony SLTA77, ciascuna dotata di interessanti peculiarità.
All’interno di ogni categoria potremmo
identificare due ulteriori specializzazioni:
a) il modello dedicato alla fotografia dinamica (natura, sport), che contiene il numero di pixel per aumentare al massimo
la velocità di scatto e migliorare la resa
agli alti ISO.
b) la versione per la fotografia statica
(paesaggio, studio), dove l’alta risoluzione prevale su ogni altro aspetto.
Questo schema di massima descrive
bene la situazione degli ultimi dieci anni,
pur nell’alternanza dei modelli, anche se
la recente Sony A77 mette in discussione la distinzione tra foto d’azione e immagini ad alta risoluzione, ma in questo
modo paga pegno nella resa alle alte
sensibilità. Anche la nuova Canon Eos
1Dx rivela l’intento di rispondere alle diverse esigenze con un modello unificato,
pur dando priorità alla velocità e agli alti
ISO rispetto alla risoluzione.
Vediamo ora la strategia dei differenti
marchi.
Canon
Con la Eos 1Dx annunciata lo scorso
ottobre, Canon fonde la linea evolutiva
1D (sensore APS-H con fattore di moltiplicazione 1,3) dedicata alla fotografia
d’azione con la serie 1Ds a pieno formato
24x36mm. Certamente ha stupito un po’
la scelta di “soli” 18 megapixel per un
corpo macchina nella fascia dei 6-7.000
euro, ma in questo modo si possono avere
raffiche a ben 12 fotogrammi al secondo
in Raw e addirittura 14 fps in Jpeg. In più,
grazie all’estrema pulizia dell’immagine,
sonoconsentitiancheridimensionamenti
delle immagini verso l’alto quando servissero più pixel per la stampa.
Anche se questo modello non introduce
novità rivoluzionarie, tutto quello che fa è
di una rapidità senza precedenti. Naturalmente anche il sistema autofocus è stato
oggetto di notevoli cure per adattarlo alle
nuove esigenze: ben 61 punti AF (41 dei
quali a croce) e la funzione iTR (Intelligent
Tracking and Recognition) per il più accurato inseguimento del soggetto. Con
una tale impostazione, sono richiesti due
processori di nuova generazione Digic 5+
(17 volte più veloce del precedente) per
gestire l’immagine, mentre un terzo processore (il “vecchio” Digic 4) viene dedicato per intero all’esposizione con il sistema iSA (Intelligent Subject Analysis) che
sfrutta un sensore esposimetrico RGB da
100.000 pixel.
La scelta della risoluzione non troppo
spinta, insieme alle ampie dimensioni
del sensore, permettono un eccezionale
controllodelrumoreconsensibilitànative
da 100 a 51.200 ISO, con la possibilità di
estendere il campo da 50 a 204.800 ISO.
Secondoquantodichiaratodalfabbricante, il rumore dovrebbe essere il minore in
assoluto fra tutti i modelli attuali: impercettibile fino a ISO 1600 (senza la minima
perdita di dettaglio) e molto contenuto ai
valori superiori. Insieme alla nuova Nikon
D4, questa fotocamera rappresenterà il
massimo per le riprese a luce ambiente
come reportage, eventi e natura.
Sul mercato ormai da più di tre anni, la
Canon Eos 5D MkII ha permesso a molti
fotoamatori (e anche a parecchi professionisti) di accedere al sensore della Eos
1Ds Mk III, diventando in poco tempo
una delle Full Frame più apprezzate e diffuse. Nonostante l’elevata risoluzione di
21 megapixel, questa reflex si fa apprezzare per il rumore contenuto e un’ottima
resa complessiva delle immagini (a patto
di equipaggiarla con ottiche adeguate).
Qualcuno ne ha criticato l’autofocus mutuato da modelli di categoria inferiore, ma
in realtà questo sistema relativamente
meno evoluto si dimostra assai valido e
utilizzabile per riprese di ogni genere, trovando il suo limite solo nei casi estremi
di fotografia sportiva. Oltre ad affermarsi
nel reportage di vario genere, la Eos 5D
Mk II è diventata il punto di riferimento
per la ripresa video con la reflex, grazie
alla possibilità di controllo della messa a
fuoco selettiva e ai comandi manuali.
La Canon Eos 7D con sensore APS-C è in
buona parte derivata dalla professionale
sportiva Eos 1D Mk IV di formato APS-H e
si può considerare l’alternativa compatta
alla Eos 1Dx, in quanto offre la medesima
risoluzione di 18 megapixel e un’ottima
velocità complessiva, sia come autofocus
che come raffica. Il sistema AF a 19 zone,
il doppio processore Digic 4 e la raffica a
8 fps ne fanno una fotocamera di riferimento, anche se oggi ha dovuto cedere
qualche record alla Sony SLT A77.
Nikon
Anche Nikon vive da una decina d’anni il
dualismodeiduemodellisuper-professionali.L’attualecoppiaNikonD3s/D3xvedela
primaspecializzatanelleripresed’azionee
la seconda per l’alta risoluzione. I due modellicondividonol’impostazionegenerale,
l’autofocus a 51 punti, il mirino al 100%, lo
schermo da 3” con 920.000 punti, l’esposimetro con 1.005 pixel e l’otturatore da
1/8000s con sincro flash 1/250s. La Nikon
D3s si distingue per il sensore da 12,1 megapixel effettivi (contro i 24,5 megapixel
della D3x), per la raffica più veloce (9 fps
contro i 5 fps della sorella), per la sensibilità più estesa (ISO fino a 102.400 contro i
6.400 della D3x) e per la disponibilità della
funzione video (HD 1280x720).
Ora però è arrivata la D4, che con i suoi
16 megapixel, 11fps e sensibilità native da
ISO 100 a 12.800 (espandibile a ISO 50204.800) si pone in diretta concorrenza
con la nuova Canon EOS 1Dx. Le innovazioni sostanziali della nuova ammiraglia
Nikon spaziano dal processore Expeed 3
con elaborazione a 16 bit all’otturatore in
kevlar e fibra di carbonio progettato per
TUTTI FOTOGRAFI 116
ben 400.000 scatti. L’autofocus a 51 punti
Multi-CAM3500FXèstatomiglioratoereso
più veloce, mentre il nuovo esposimetro
gestisce 91.000 pixel con riconoscimento
del volto. Interessante anche l’adozione
delle nuove schede di memoria professionali XQD, in aggiunta a CF. Grande attenzione è stata rivolta anche al video, con la
possibilità di registrare in Full HD (1080p)
nei formati FX e DX, oppure nel formato
ridotto Full HD nativo (1920x1080). La D4
offre inoltre la regolazione manuale dei
parametri di ripresa ed un migliore e più
progressivocontrollomotorizzatodeldiaframma tramite pulsanti anteriori. L’uscita
HDMI permette di inviare il video in streaming a periferiche (es. monitor) e dispositivi di registrazione esterni.
La versione “popolare” D700 ha quasi
tutto in comune con la D3s, rispetto alla
quale perde soltanto la velocità di raffica
(5 fps, oppure 8 fps con il battery grip)
e la funzione video. Proprio la mancanza
delvideoèl’aspettocheoggirendedatata
la D700, di cui si attende il rimpiazzo da
unmomentoall’altro;magariconqualche
pixel in più, ma non troppi, please! Infatti
non dimentichiamo che la D700 è nei fatti
la reflex che ha rivoluzionato la fotografia
a luce ambiente, ponendosi come il più
concreto punto di riferimento per quanti amano questo genere di riprese e non
possono arrivare alla D3s.
Nel settore delle APS-C di fascia alta
troviamo la D300s, apparecchio oggettivamente un po’ limitato dal sensore di
penultima generazione, che fatica a reggere il confronto con la “sorellina terribile” D7000. Anche dal lato video, la D300s
si ferma alla risoluzione HD (1280x720).
Per il resto si tratta di una fotocamera validissima: robusta costruzione in magnesio, AF a 51 zone e raffica a 7 fps.
La Nikon D7000 ha una costruzione un
po’ più economica e leggerina delle altre
Nikon che stiamo esaminando, ma sta
riscuotendo un notevole successo per
l’equilibrio tra prestazioni e costo, con
una qualità d’immagine che la mette in
scia alla D700. A parte l’autofocus a 39
zone e la raffica a 6 fps, le altre caratteristiche della D7000 sono all’altezza della
D300s, mentre il video arriva al Full HD.
Pentax
Lo storico marchio giapponese è da poco
entrato a far parte del gruppo Ricoh, che
mentre a livello industriale è un colosso.
117 TUTTI FOTOGRAFI
Da questa sinergia di competenze e mezzi tecnico/economici ci si aspettano cose
importanti, anche se per il momento la
gamma Pentax è meno articolata rispetto ai marchi più diffusi. A chi chiede una
Full Frame, Pentax finora ha rispostoche la propria 645D è una “Super” Full
Frame in quanto la superficie del sensore
è circa il doppio rispetto alle concorrenti
24x36mm.
Tra le reflex APS più evolute, la Pentax K5 vanta una qualità d’immagine al top tanto come gamma dinamica quanto come
rapporto segnale disturbo alle varie sensibilità. Realizzata in magnesio, a tenuta
di spruzzi d’acqua e polvere e a prova di
gelo,èdotatadellarispettabilerisoluzione
di 16 megapixel e di una notevole velocità
come AF e raffica (7 fps), per cui è adatta anche ai fotografi più esigenti. Grazie
al sensore particolarmente evoluto e alla
raffinata elettronica di controllo, la Pentax
K-5 è la reflex APS che più si avvicina alle
Full Frame in termini di qualità, anche
alle alte sensibilità ISO. Considerando il
costo, appena superiore ai 1.000 euro,
si capisce come il suo rapporto qualità/
prezzo non tema confronti.
Sony
Nelle categorie che abbiamo preso in
considerazione, Sony, non ha la stessa
presenza di Canon e Nikon; infatti nella
fascia Full Frame troviamo una sola proposta, per quanto eccellente. Dico “una”
proposta perchè le Alpha A850/900 sono
quasi gemelle, visto che si distinguono
solo per la percentuale di copertura del
mirino (98% e 100%) e la velocità di raffica (3 fps e 5 fps). Questi apparecchi sono
costruiti in modo impeccabile, il mirino
è eccellente e anche l’ergonomia d’insieme è ottima. Un notevole punto di forza
di queste reflex è l’altissima risoluzione,
24,5 megapixel, che le pone tra le migliori
alternative al medio formato insieme alla
Nikon D3x. Da questa peculiarità deriva
anche l’unico vero limite delle Full Frame
di Sony, ovvero il rumore un po’ più alto
delle concorrenti. Questo però non crea
problemi per la fotografia in studio e di
paesaggio, veri campi di elezione di queste fotocamere.
Discorso ben diverso per la nuova SLT
A77, che di recente ha completato verso l’alto la gamma Translucent di Sony.
Ormai il concetto è noto: lo specchio
semi-trasparente fisso non serve a de-
Per consentire tempi di posa rapidissimi
(1/8000s) e scatti a raffica ad altissima
velocità (fino a 12 o 14 fps), gli otturatori
delle più recenti reflex ad alte prestazioni
sono realizzati con lamelle in fibra di carbonio. Sempre in funzione della velocità,
stavoltaintesacomeprontezzadirisposta
alloscatto,alcunefotocamerepresentano
la funzione “prima tendina elettronica”:
l’inizio dell’esposizione avviene con l’attivazione del sensore per eliminare i tempi
di intervento del sistema elettromeccanico. Qui vediamo gli otturatori di Canon
Eos 1-Dx e Sony SLT A77.
viare l’immagine al mirino ottico (assente), ma soltanto al sistema autofocus. Il
mirino ad alta risoluzione della A77 (con
2,4 milioni di punti) è invece elettronico,
come sulle sempre più diffuse mirrorless.
L’abbinamento dello specchio fisso con
il nuovo autofocus a rilevamento di fase
a 19 zone porta a velocità notevolissime,
superiori a tutte le concorrenti. Abbiamo
così una raffica di ben 12 fotogrammi
al secondo, con oltre 24 megapixel per
ciascun fotogramma, una prestazione
da super-professionale della fotografia
sportiva in concorrenza con i più evoluti
modelli Canon. Anche la prontezza dell’apparecchio è stata migliorata, grazie
alla prima tendina elettronica dell’otturatore, che riduce il ritardo allo scatto. Il
tallone d’Achille della A77 risiede nel rumore più elevato, dovuto alla maggiore
densità di pixel e al calore sviluppato dal
sensore sempre attivo e dall’elettronica
aggiuntiva. Anche la durata della batteria
risente in misura apprezzabile dei maggiori consumi.
Cosa ci riserva il futuro?
Sfera di cristallo a parte, le tendenze sono
abbastanza delineate. Le soluzioni tecniche più evolute già apparse sui sensori
CMOS più piccoli (come la retro-illuminazione)dovrebberodiffondersianchesu
quelli medi e grandi, forse ristabilendo le
dovuteproporzioniperquantoriguardala
resa alle alte sensibilità.
Le prestazioni sempre più elevate dei
processori porteranno le reflex a velocità sempre maggiori, gestendo quantità
di dati impressionanti. Spero comunque
che la folle corsa alla risoluzione fine a
se stessa, già vista nelle compatte, non
contagi anche le fotocamere a ottiche intercambiabili: con le tecnologie attuali, 24
megapixel su un sensore APS-C sono già
al limite del buon senso.
L’attuale limite al numero di fotogrammi
al secondo nella raffica è dato dalla meccanica dello specchio, che troppo sollecitatapotrebbediventareunpuntocriticoin
termini di affidabilità.
Se le fotocamere mirrorless prenderanno
piede, come sembra, presto potremmo
vedere soluzioni analoghe anche nel settore professionale, finora dominio delle
reflex.
Per superare quello che pareva il limite
principale delle mirrorless, cioè l’autofocus, i fabbricanti stanno proponendo
soluzioni interessanti, mentre il sistema a
rilevamentodelcontrastoconservailvantaggio della maggiore precisione.
Nei sistemi Fuji e Nikon, gli elementi
sensibili preposti all’AF sono sdoppiati
e registrano separatamente la luce proveniente dalla parte sinistra e da quella
destra dell’obiettivo, in modo affine al
telemetro.
Inoltre la crescente capacità di calcolo dei
moderni processori consente una maggiore frequenza di refresh e campionamentodell’immagine(60Hz).Certamente
ne vedremo delle belle, ma nel frattempo
c’è di che scegliere per soddisfare esigenze di ogni genere e, fortunatamente,
anche per quasi tutte le tasche!
Oltre il Full Frame
Per chi non si accontenta nemmeno di un fotogramma 24x36mm con oltre 24 milioni di pixel, esistono interessanti proposte da parte di Hasselblad, Leica, Mamiya
e Pentax.
La serie H4 di Hasselblad spazia dalla economica (si fa per
dire) H4D-31 da 31 megapixel con CCD da 44x33mm al
modello H4D-60 da 60 megapixel su formato 54x40mm,
adatte anche a soggetti dinamici perchè
acquisiscono l’immagine con un unico
scatto. Per i soggetti statici si può anche
ricorrere al sistema H4D-200, dove si
eseguono sei scatti su un sensore da 50
megapixel per poi fonderli in uno da ben
200 megapixel! Pur non escludendo riprese in situazioni dinamiche, le proposte
Hasselbladhannounavocazioneprevalenteperlostudio,
con apparecchi gestiti dallo schermo del computer.
Mamiya offre invece una soluzione modulare, il cui
corpo macchina 645DF si abbina a dorsi
Phase One da 30 a 80 megapixel, sempre
con formati da 44x33mm a 54x40mm assimilabiliaquantopropostodaHasselblad
(si tratta con tutta probabilità degli stessi sensori). Anche queste soluzioni sono
progettate in modo specifico per lo studio
e le riprese in abbinamento al computer,
controllando l’apparecchio da monitor.
Al contrario, Leica propone il sistema S
soprattutto per le riprese sul campo, con
la fotocamera reflex Leica S2 da 37,5
megapixel basata su un CCD Kodak da
45x30mm. Il corpo macchina non è apprezzabilmente più grande, nè più pesante di una reflex Full Frame Canon o Nikon,
mentre gli obiettivi equivalenti pagano
necessariamentelacoperturadelformato
superiore. Naturalmente questo sistema
professionale può dare grandi soddisfazioni anche nell’uso in studio.
Il formato 44x33mm del sensore CCD Kodak da 40
megapixel contraddistingue la Pentax 645D che,
come la Leica S2, è pensata in modo specifico per
l’uso in esterni. Soprattutto i fotografi di paesaggio,
potrannoportareovunquequestafotocameratropicalizzata e resistente alle temperature
sottozero, sfruttandone l’altissima risoluzione per riprese anche in climi e
ambienti ostili. È anche possibile georeferenziareautomaticamenteleimmagini, grazie all’accessorio O-GPS1.
Dario Bonazza
TUTTI FOTOGRAFI 118
CANON EOS-5D
MARK II
CANON EOS-1DS
MARK III
CANON EOS-1DX
CANON EOS-1D
MARK IV
2008
2007
2011
2009
5616x3744
3:2
21.0 Mpxl
22.0 Mpxl
Full frame (36x24 mm)
CMOS
Digic 4
5616x3744
3:2
21.1 Mpxl
21.9 Mpxl
Full frame (36x24 mm)
CMOS
Doppio Digic 3
5184 x 3456
3:2
18.1 Mpxl
19.3 Mpxl
Full frame (36x24 mm)
CMOS
Doppio Digic 5+
4896x3264
3:2
16.1 Mpxl
17.0 Mpxl
APS-H (27.9x18.6 mm)
CMOS
Doppio Digic 4
AF rilev. fase
Multi-area, Singolo,
Continuo
Multi-area, Singolo,
Continuo
Multi-area, Singolo,
Continuo
Multi-area, Singolo,
Continuo
Punti AF
9
45
61
45
AF contrasto
Si
No
Si
Si
Anno
Sensore
Risoluzione
Rapporto tra i lati
Pixel effettivi
Pixel totali
Formato sensore
Tipo sensore
Processore
Autofocus
Immagine
Sensibilità ISO
Auto, 100 - 6400 (estesa 100 - 1600 (estesa 50 50 - 25600)
3200)
Auto, 100 - 51200 (estesa 50 - 204800)
100 - 12800 (estesa 50 102400)
WB Preset
WB personalizzabile
Stabilizzatore
File non compresso
File compresso
Obiettivi
Innesto
Moltiplicazione focale
Mirino e monitor
Articolazione monitor
Dimensione monitor
Risoluzione monitor
Touch screen
Live View
6
Si
Con obiettivi IS
RAW (14 bit)
JPEG 2 livelli
8
Si
Con obiettivi IS
RAW (14 bit)
JPEG 2 livelli
8
Si
Con obiettivi IS
RAW (14 bit)
JPEG 10 livelli
8
Si
Con obiettivi IS
RAW (14 bit)
JPEG 10 livelli
Canon EF
1×
Canon EF
1×
Canon EF
1×
Canon EF
1.3×
No
3”
920.000
No
Si, Face Detection
No
3”
230.000
No
Si, Coll. PC
No
3,2”
1.040.000
No
Si, Face Detection
No
3"
920.000
No
Si, Face Detection
Tipo mirino
Ottico (pentaprisma)
Ottico (pentaprisma)
Ottico (pentaprisma)
Ottico (pentaprisma)
Copertura mirino
98%
Ingrandimento mirino 0.71×
Caratteristiche ripresa
100%
0.76×
100%
0.76×
100%
0.76×
Tempo max
30s
30s
30s
30s
Tempo minimo
Priorità diaframma
Priorità tempi
Esposizione manuale
1/8000s
Si
Si
Si
1/8000s
Si
Si
Si
1/8000s
Si
Si
Si
1/8000s
Si
Si
Si
Modalità scene
CANON EOS-5D
MARK II
CANON EOS-1DS
MARK III
CANON EOS-1DX
No
CANON EOS-1D
MARK IV
Raffica
No
No
3.9 fps (max 78 JPEG, 13 5 fps o 3 fps (max 56
RAW)
JPEG, 12 RAW)
No
12 fps RAW, 14 fps JPEG 10 fps
Autoscatto
2 o 10 secondi
2 o 10 secondi
2 o 10 secondi
2 o 10 secondi
Misurazione esposimetro
Compensazione esposizione
Valutativa (35 zone),
Pesata al centro, Semispot, Spot
±2 EV (passi 1/3 EV, 1/2
EV)
Valutativa (63 zone),
Pesata al centro, Semispot, Spot, Multi-spot
±3 EV (passi 1/3 EV, 1/2
EV)
Valutativa (252 zone),
Pesata al centro, Semispot, Spot, Multi-spot
±5 EV (passi 1/3 EV, 1/2
EV)
Valutativa (63 zone),
Pesata al centro, Semispot, Spot, Multi-spot
±3 EV (passi 1/3 EV, 1/2
EV)
AE Bracketing
±2 (3 scatti a 1/3 EV, 1/2 ±3 (2, 3, 5 o 7 scatti a
EV passi)
passi 1/3 EV, 1/2 EV)
±3 (2, 3, 5 o 7 scatti a
passi 1/3 EV, 1/2 EV)
±3 (2, 3, 5 o 7 scatti a
passi 1/3 EV, 1/2 EV)
WB Bracketing
3 scatti: assi blu/ambra 3 scatti: assi blu/ambra 3 scatti: assi blu/ambra 3 scatti: assi blu/ambra o
o magenta/verde
o magenta/verde
o magenta/verde
magenta/verde
Flash
Sincro flash
1/200s
1/250s
1/250s
1/300s
Flash incorporato
No
No
No
No
NG flash incorp.
-
-
-
Coll. flash esterni
Si (Slitta, Presa, Wireless) Si (Slitta, Presa)
Si (Slitta, Presa)
Si (Slitta, Presa)
Caratteristiche video
Formato
Audio
H.264
PCM lineare
No
No
Ris.1 (fps)
1920x1080 (30 fps)
-
Ris.2 (fps)
Ris.3 (fps)
Durata
Memoria
Schede memoria
Connessioni
USB
HDMI
Trasm. wireless
Comando via cavo
640x480 (30 fps)
29m 59s
-
H.264
PCM lineare
1920x1080 (30, 25, 24
fps)
1280x720 (60, 50 fps)
640x480 (60, 50 fps)
29m 59s
H.264
PCM lineare
1920x1080 (30, 25, 24
fps)
1280x720 (60, 50 fps)
640x480 (60, 50 fps)
29m 59s
CF, Microdrive
CF, SD/SDHC
2xCF
CF, SD/SDHC
USB 2.0 (480 Mbit/s)
mini HDMI
Opzionale: WFT-E4
Opzionale: N3
USB 2.0 (480 Mbit/s)
No
Opzionale: WFT-E2
Opzionale: N3
USB 2.0 (480 Mbit/s)
mini HDMI
Opzionale: WFT-E6
Opzionale: N3
USB 2.0 (480 Mbit/s)
mini HDMI
Opzionale: WFT-E2
Opzionale: N3
Telecomando
Opzionali: LC-5/RC-1/
RC-5
Opzionale: LC-5
Opzionale: LC-5
Ioni di Litio LP-E4N
Ioni di Litio LP-E4
n.d.
1500
Varie
Batteria
Autonomia (standard
CIPA)
Peso
Dimensioni
Altro
Costruzione
Tropicalizzazione
Temperatura oper.
Sensore orientamento
Livella elettronica
GPS
Prezzi euro
Ioni di Litio LP-E6
Ioni di Litio LP-E4
850
850 g
152x114x75 mm
1385 g
150x160x80 mm
n.d.
158 x 163,6 x 82,7 mm
1230 g
156x157x80 mm
Magnesio
85%
da 0 a 40°C
Si
No
No
2.100
Magnesio
85%
da 0 a 45°C
Si
No
No
5.990
Magnesio
85%
da 0 a 45°C
Si
Si (2 assi)
Opzionale: GP-E1
n.d.
Magnesio
85%
da 0 a 45°C
Si
No
No
4.500
CANON EOS-7D
NIKON D3S
NIKON D3X
NIKON D4
Anno
Sensore
Risoluzione
Rapporto tra i lati
Pixel effettivi
Pixel totali
2009
2009
2008
2012
5184x3456
3:2
18.0 Mpxl
19.0 Mpxl
4256x2832
3:2, 5:4
12.1 Mpxl
12.9 Mpxl
6048x4032
3:2
24.5 Mpxl
25.7 Mpxl
4928x3280
3:2, 5:4
16.2 Mpxl
16.6 Mpxl
Formato sensore
APS-C (22.3x14.9 mm)
Full frame (36x23.9 mm) Full frame (35.9x24 mm) Full frame (36x23.9 mm)
Tipo sensore
CMOS
CMOS
CMOS
CMOS
Processore
Doppio Digic 4
Expeed
Expeed
Expeed 3
AF rilev. fase
Multi-area, Singolo,
Continuo
Multi-area, Singolo,
Multi-area, Singolo,
Multi-area, Singolo, ConContinuo, Auto-tracking Continuo, Auto-tracking tinuo, Auto-tracking
Punti AF
19
51
51
51 (11 fino f/8)
AF contrasto
Immagine
Si
Si
Si
Si
100 - 1600 (estesa 506400)
12
Si
Con obiettivi VR
RAW (14 bit), TIFF
JPEG 3 livelli
100 - 12800 (estesa 50204800)
12
Si
Con obiettivi VR
RAW (14 bit), TIFF
JPEG 3 livelli
Autofocus
Sensibilità ISO
Auto, 100 - 6400 (estesa 200 - 12800 (estesa 100102400)
12800)
12
6
Si
Si
Con obiettivi VR
Con obiettivi IS
RAW (14 bit), TIFF
RAW (14 bit)
JPEG 3 livelli
JPEG 2 livelli
WB Preset
WB personalizzabile
Stabilizzatore
File non compresso
File compresso
Obiettivi
Innesto
Moltiplicazione focale
Mirino e monitor
Articolazione monitor
Dimensione monitor
Canon EF/EF-S
1.6×
Nikon F
1×
Nikon F
1×
Nikon F
1×
No
3”
No
3"
No
3"
No
3,2"
Risoluzione monitor
920.000
920.000
920.000
922.000
Touch screen
No
No
No
No
Live View
Si, Face Detection
Si, Face Detection
Si
Si, Face Detection
Tipo mirino
Ottico (pentaprisma)
Ottico (pentaprisma)
Ottico (pentaprisma)
Ottico (pentaprisma)
Copertura mirino
100%
100%
100%
100%
Ingrandimento mirino
Caratteristiche ripresa
Tempo max
Tempo minimo
Priorità diaframma
Priorità tempi
1×
0.7×
0.7×
0.7×
30s
1/8000s
Si
Si
30s
1/8000s
Si
Si
30s
1/8000s
Si
Si
30s
1/8000s
Si
Si
Esposizione manuale
Si
Si
Si
Si
Modalità scene
Si
No
No
No
CANON EOS-7D
NIKON D3S
NIKON D3X
NIKON D4
Raffica
8 fps
FX=9 fps, DX=11 fps
FX=5 fps, DX=7 fps
Autoscatto
2 o 10 secondi
2, 5, 10 o 20 secondi
da 2 a 20 sec. personal2, 5, 10 o 20 secondi
izzabile
Valutativa (1005 pixel),
Pesata al centro, Semispot, Spot
±5 EV (passi 1/3 EV, 1/2
EV, 1 EV)
±3 (2, 3, 5, 7 scatti a
±3 (3 scatti a 1/3 EV, 1/2 passi 1/3 EV, 1/2 EV, 2/3
EV passi)
EV, 1 EV)
3 scatti: assi blu/ambra 2 - 9 scatti: assi blu/ambra o magenta/verde
o magenta/verde
Valutativa (1005 pixel),
Pesata al centro, Semispot, Spot
±5 EV (passi 1/3 EV, 1/2
EV, 1 EV)
2, 3, 5, 7 scatti a passi
1/3 EV, 1/2 EV, 2/3 EV,
1 EV
2 - 9 scatti: assi blu/ambra o magenta/verde
Valutativa (91.000 pixel),
Pesata al centro, Semispot, Spot
±5 EV (passi 1/3 EV, 1/2
EV, 1 EV)
±3 (2, 3, 5, 7, 9 scatti a
passi 1/3 EV, 1/2 EV, 2/3
EV, 1 EV)
2 - 9 scatti: assi blu/ambra o magenta/verde
1/250s
1/250s
No
Si (Slitta, Presa)
No
Si (Slitta, Presa)
MotionJPEG (AVI)
Stereo
No
No
1280x720 (24 fps)
-
Valutativa (63 zone),
Misurazione esposimetro Pesata al centro, Semispot, Spot
Compensazione espo±5 EV (passi 1/3 EV, 1/2
EV)
sizione
AE Bracketing
WB Bracketing
CL=10 fps, CH=11 fps
Flash
1/250s
Sincro flash
1/250s
Flash incorporato
NG flash incorp.
Coll. flash esterni
Caratteristiche video
Formato
Audio
No
Si
12
Si (Slitta, Presa, Wireless) Si (Slitta, Presa)
Ris.1 (fps)
H.264
PCM lineare
1920x1080 (30, 25, 24
fps)
Ris.2 (fps)
1280x720 (60, 50 fps)
640x424 (24 fps)
-
Ris.3 (fps)
Durata
Memoria
Schede memoria
Connessioni
USB
640x480 (60, 50 fps)
29m 59s
320x216 (24 fps)
n.d.
-
MOV (H.264)
Stereo
1920x1080 (30, 25, 24
fps)
1280x720 (60, 50, 30, 25
fps)
640x424 (30, 25 fps)
29m 59s
CF, Microdrive
2xCF
2xCF, Microdrive
CF, XQD
USB 2.0 (480 Mbit/s)
USB 2.0 (480 Mbit/s)
USB 2.0 (480 Mbit/s)
USB 2.0 (480 Mbit/s)
HDMI
mini HDMI
mini HDMI Tipo C
HDMI Tipo A
mini HDMI Tipo C
Trasm. wireless
Opzionale: WFT-E5
Opzionale: WT-4
Comando via cavo
Opzionale: N3
Si
Si
Opzionale: WT-4
Opzionale: WT-5
Opzionali: MC36, MC30,
Opzionale: MC36
MC25, MC22
ML-3
Opzionale
Ioni di Litio LP-E6
Ioni di Litio EN-EL4a
Ioni di Litio EN-EL4a
Ioni di Litio EN-EL18
800
4200
4400
n.d.
860 g
148x111x74 mm
1240 g
160x157x88 mm
1260 g
160x157x88 mm
1340 g
160x156,5x90,5 mm
Magnesio
85%
da 0 a 40°C
Si
Si (2 assi)
No
1.500
Magnesio
85% (no condensa)
da 0 a 40°C
Si
Si (1 asse)
Opzionale: GP-1
4.800
Magnesio
85% (no condensa)
da 0 a 40°C
Si
Si (1 asse)
Opzionale: GP-1
7.000
Magnesio
85% (no condensa)
da 0 a 40°C
Si
Si
Opzionale: GP-1
non disponibile
Telecomando
Varie
Batteria
Autonomia (standard
CIPA)
Peso
Dimensioni
Altro
Costruzione
Tropicalizzazione
Temperatura oper.
Sensore orientamento
Livella elettronica
GPS
Prezzi euro
NIKON D7000
NIKON D700
PENTAX K-5
SONY SLT-A77
Anno
Sensore
Risoluzione
Rapporto tra i lati
Pixel effettivi
2010
2008
2010
2011
4928x3264
3:2
16.2 Mpxl
4256x2832
3:2
12.1 Mpxl
4928x3264
3:2
16.3 Mpxl
6000x4000
3:2, 16:9
24.3 Mpxl
Pixel totali
16.9 Mpxl
12.9 Mpxl
16.9 Mpxl
24.7 Mpxl
Formato sensore
APS-C (23.6x15.7 mm)
Full frame (36x24 mm)
APS-C (23.7x15.7 mm)
APS-C (23.5x15.6 mm)
Tipo sensore
Processore
Autofocus
CMOS
Expeed 2
CMOS
Expeed
CMOS
Prime II
CMOS
Bionz
AF rilev. fase
Multi-area, Singolo, Con- Multi-area, Singolo, Con- Multi-area, Singolo,
Continuo
tinuo, Auto-tracking
tinuo, Auto-tracking
Rilevamento di fase,
Multi-area, Singolo,
Continuo, Live View, Face
Detection
19
No
Punti AF
AF contrasto
Immagine
39
Si
51
Si
11
Si
Sensibilità ISO
100 - 6400 (estesa 100 25600)
12
Si
Con obiettivi VR
RAW (14 bit)
JPEG 3 livelli
200 - 6400 (estesa 100 25600)
12
Si
Con obiettivi VR
RAW (14 bit), TIFF
JPEG 3 livelli
Auto, 100 - 12800 (estesaAuto, 100 - 16000 (estesa
80 - 51200)
25600)
10
8
Si
Si
Si, a sensore
Si, a sensore
RAW (14 bit), TIFF
RAW
JPEG 4 livelli
JPEG 3 livelli
WB Preset
WB personalizzabile
Stabilizzatore
File non compresso
File compresso
Obiettivi
Innesto
Moltiplicazione focale
Mirino e monitor
Articolazione monitor
Nikon F
1.5×
Nikon F
1×
Pentax KAF2
1.5×
Sony A/Minolta AF
1.5×
No
No
No
Si
Dimensione monitor
3"
3"
3"
3"
Risoluzione monitor
920.000
920.000
920.000
920.000
Touch screen
No
No
No
No
Live View
Si, Face Detection, TrackSi
ing
Si, Face Detection, Face
Si, Face Detection
Tracking
Tipo mirino
Ottico (pentaprisma)
Ottico (pentaprisma)
Ottico (pentaprisma)
Elettronico
Copertura mirino
Ingrandimento mirino
Caratteristiche ripresa
Tempo max
Tempo minimo
Priorità diaframma
100%
0.95×
95%
0.72×
100%
0.92×
100%
1.09×
30s
1/8000s
Si
30s
1/8000s
Si
30s
1/8000s
Si
30s
1/8000s
Si
Priorità tempi
Si
Si
Si
Si
Esposizione manuale
Modalità scene
Si
Si
Si
No
Si
Si
Si
Si
NIKON D7000
NIKON D700
PENTAX K-5
SONY SLT-A77
Raffica
6 fps
5 fps
7 fps
12 fps
Autoscatto
2, 5, 10 o 20 secondi
Valutativa (2016 pixel),
Misurazione esposimetro Pesata al centro, Semispot, Spot
Compensazione espo±5 EV (passi 1/3 EV, 1/2
sizione
EV)
±5
(3 scatti a 1/3 EV, 1/2
AE Bracketing
EV, 1 EV passi)
2 o 3 scatti in passi di 1,
WB Bracketing
2 o 3 mired
Flash
da 2 a 20 sec. personaliz- 2 o 12 secondi
2 o 10 secondi
zabile
Valutativa (1005 pixel), Valutativa (77 zone),
Valutativa (1200 pixel),
Pesata al centro, Semi- Pesata al centro, Spot Pesata al centro, Spot
spot, Spot
±5 EV (passi 1/3 EV, 1/2 ±5 EV (passi 1/3 EV, 1/2 ±5 EV (passi 1/3 EV, 1/2
EV)
EV)
EV)
2, 3, 5, 7 scatti a passi 1/3 ±2 (2, 3, 5 scatti a 1/3 EV, 3 o 5 scatti a passi 1/3 EV,
1/2 EV, 2/3 EV, 2 EV, 3 EV
EV, 1/2 EV, 2/3 EV, 1 EV 1/2 EV passi)
2 - 9 scatti: assi blu/am- 3 scatti: assi blu/ambra o No
magenta/verde
bra o magenta/verde
Sincro flash
Flash incorporato
NG flash incorp.
Coll. flash esterni
Caratteristiche video
Formato
1/250s
Si
12 (ISO 100)
Si (Slitta, Wireless)
1/180s
1/250s
Si
Si
13
12 (ISO 100)
Si (Slitta, Presa, Wireless) Si (Slitta, Presa, Wireless)
MOV (H.264/MPEG-4)
No
MotionJPEG (AVI)
Audio
PCM lineare
No
Stereo
Ris.1 (fps)
1920x1080 (24 fps)
-
1920x1080 (25 fps)
Ris.2 (fps)
1280x720 (25, 24 fps)
-
1280x720 (30, 25 fps)
Ris.3 (fps)
640x424 (25 fps)
-
640x480 (30, 25 fps)
Durata
Memoria
20m
-
25m
Schede memoria
SD/SDHC/SDXC
CF
SD/SDHC/SDXC
SD/SDHC/SDXC /
Memory Stick Pro Duo/
Pro-HG Duo
USB 2.0 (480 Mbit/s)
mini HDMI Tipo C
Opzionale: WT-4
Si
Si
USB 2.0 (480 Mbit/s)
mini HDMI Tipo C
USB 2.0 (480 Mbit/s)
mini HDMI Tipo C
Opzionale: CS-205
Opzionali: O-RC1, F
Opzionale
No
Ioni di Litio EN-EL3e
1000
1074 g
147x123x77 mm
Ioni di Litio D-LI90
980
740 g
131x97x73 mm
Ioni di Litio NP-FM500H
470
732 g
143x104x81 mm
Magnesio
85% (no condensa)
da 0 a 40°C
Si
Si (1 asse)
Opzionale: GP-1
2.200
Magnesio
Si (anche spruzzi)
da -10°C
Si
Si (2 assi)
Opzionale: O-GPS1
960
Magnesio/Plastica
Si
da 0 a 40°C
Si
Si (2 assi)
Integrato
1.350
Connessioni
USB
USB 2.0 (480 Mbit/s)
HDMI
mini HDMI Tipo C
Trasm. wireless
Comando via cavo
Opzionale
Telecomando
Opzionale: ML-L3
Varie
Batteria
Ioni di Litio EN-EL15
Autonomia (standard CIPA)1050
Peso
780 g
Dimensioni
132x105x77 mm
Altro
Costruzione
Magnesio/Plastica
Tropicalizzazione
85% (no condensa)
Temperatura oper.
da 0 a 40°C
Sensore orientamento
Si
Livella elettronica
Si (1 asse)
GPS
Opzionale: GP-1
Prezzi euro
1.200
1/250s
Si
12
Si (Slitta, Wireless)
AVCHD MP4
Dolby® Digital (AC-3) /
MPEG-4 AAC-LC
1920x1080 (50p, 28
Mbps, 50i 24 Mbps, 50i
Mbps, 25p 24 Mbps, 25p
17 Mbps)
1440x1080 (25 fps,
progr.), circa 12 Mbps
(bitrate medio)
640 x 480 (25 fps, progr.),
circa 3 Mbps (bitrate
medio)
n.d.