il freddo arriva ...a prescindere
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il freddo arriva ...a prescindere
casa • residenza • politiche sociali • economie informali • diritti • intercultura sociale • cultura • teatro • laboratori • corsi Novembre’02 Anno IX tiratura 6.000 copie Offerta libera Giornale di strada di Bologna fondato dai senza fissa dimora Pubblicazione periodica mensile Novembre 2002 IL FREDDO ARRIVA ...A PRESCINDERE Abbiamo voglia di scherzare su un problema così serio? No, ma la tentazione è forte. Il tempo passa in fretta, non te ne accorgi e anche quest’anno è arrivato novembre. E guarda caso anche quest’anno il freddo comincia a farsi sentire. Chi l’avrebbe mai detto. L’alternarsi delle stagioni ha colto così di sorpresa la redazione che nessuno sapeva di cosa parlare in prima pagina. Il freddo? Un’emergenza, un imprevisto che puntualmente ogni anno lascia le sue vittime sui marciapiedi, rende impossibile la vita, già poco agevole, di chi non ha una casa dove rifugiarsi. A qualcuno a Piazza Grande è venuta in mente la parola FARSA. Improvvisamente eravamo tutti d’accordo. L’emergenza freddo, per la maniera in cui è stata finora affrontata, è una farsa che si ripete sempre uguale. Cos’è più farsesco e seriale di Totò e Peppino? In decine di film hanno affrontato qualunque situazione, dalla guerra fredda al consumismo, con spontaneità e ironia disarmanti, facendo crollare tutti gli atteggiamenti seriosi dell’autorità. Proviamo anche noi a prendere il problema del freddo con ironia, sperando però che le istituzioni locali vogliano risolverlo con interventi drastici strutturali, piuttosto che con una massiccia distribuzione di colbacchi e paltò. Nuovi migranti... Notte dei senza dimora La notte di MANGIAFUOCO Abbonamenti 2003 Nasce a Bologna lo Scalo Internazionale per Migranti, in un ex albergo popolare delle Ferrovie inizia una storia di solidarietà che parte dalle rive del Reno e arriva in via Casarini. In diverse città italiana molti cittadini hanno deciso di dormire in strada per solidarietà con i senza dimora. Non solo luci purtroppo... In questa pagina un resoconto degli organizzatori. E’ il titolo della serata in musica che, più di ogni altra cosa, scalderà i nostri cuori nella notte di Sabato 23 novembre 2002. Fra gli ospiti un pezzo di storia della musica italiana: la GANG di Marino e sandro Severini. Aspettiamo tutti gli Amici di Piazza Grande presso la nostra sede dalle ore 21.00. Inizia la campagna abbonamenti per il 2003. L’anno corrente è stato un anno di grandi novità per Piazza Grande e questo grazie anche al vostro contributo. I dati, le persone, gli ospiti e le iniziative di un anno insieme. pag 3 pag 5 pag 11 pag 11 PRODURRE QUESTO GIORNALE CI COSTA 0,52 EURO • QUELLO CHE DATE IN PIU’ E’ IL GUADAGNO DEL DIFFUSORE qualsiasi richiesta di soldi al di là dell’ Offerta libera non è autorizzata novembre duemiladue 1 se c o n d a Non esistono più le mezze stagioni Massimiliano Salvatori Eccoci qua, ogni anno, alle porte dell’inverno costretti a fare il solito sarcasmo sul freddo; o meglio: sulla cosiddetta “Emergenza freddo”. Chi ci segue da dieci anni a questa parte sa infatti che non è passato un inverno, in città, senza che a ottobre o novembre si iniziasse a polemizzare sull’emergenza freddo e il conseguente rischio di vita per le persone che vivono nel disagio della strada; ci si buttano tutti: istituzioni, giornalisti, politici e dunque ci mettiamo anche noi. Lo sappiamo tutti in realtà: l’emergenza freddo è un falso argomento, è come parlare del tempo, appunto, una finta emergenza in quanto il freddo arriva ogni anno ed è quasi un insulto parlare di emergenza a chi, come chi vive la strada, aspetta questa stagione con preoccupazione e una forte consapevolezza. Ci si pensa prima all’inverno, al freddo… eccome! Comunque, al di là delle polemiche, quello che possiamo fare è un bilancio, il punto della situazione riguardo le risorse messe in campo dal mondo politico istituzionale e dal settore sociale impegnato contro il disagio, considerando un arco di tempo di circa due anni. Premettendo che per chi rimane fuori da un dormitorio, o è in fila ad una mensa pubblica, non sa dove portare le sue poche cose, non sa dove lavarsi e curarsi le risorse e gli sforzi organizzativi messi in campo dal Comune saranno sempre troppo pochi. Noi non siamo cugini di nessun partito e, con uno sguardo il più possibile obbiettivo, non possiamo dire che in questi ultimi anni non è stato fatto nulla per chi vive un disagio grave di emarginazione. Facendo una rapida carrellata dei servizi e delle necessità si incontrano luci ed ombre sì, qualche lacuna, ma alcune cose, anche importanti sono state fatte e il prossimo futuro non è poi così nero (speriamo). I posti letto offerti com- plessivamente dalle strutture di accoglienza notturna a Bologna sono circa 200, cifra che è considerata congrua, rispetto alla domanda, da diversi esperti del settore, mettendosi anche a confronto con altre città italiane. La casa del riposo notturno di via Carracci è da considerarsi ancora una struttura, per molti aspetti, provvisoria: esperienza nata anch’essa sulla spinta di un’emergenza freddo, per contro però si sono create altre situazioni, più piccole ma stabili, come i ricoveri di v i a Lombardia, viale Lenin e, per certi aspetti, anche via dell’Industria. Continuando il nostro percorso verso il “basso”, verso la bassa soglia, incontriamo altri problemi e altre necessità: è vero che la mensa della Caritas di Santa Caterina ha ridotto l’accesso, ma il lavoro dell’Unità d’aiuto è stato garantito per tutto l’anno: non gira di notte, ma nelle sue due fermate fisse distribuisce pasti; anche al Centro diurno di via del Porto è possibile avere un pasto caldo. Il Servizio Mobile di Sostegno, gestito anche da noi di Piazza Grande, aspetta solo il via dalla Regione e andrebbe a coprire la fascia oraria serale e notturna, distribuendo ancora pasti e funzionando anche da ascolto e monitoraggio. Inoltre, per quanto riguarda la distribuzione pasti in strada, partirà il servizio Mensa Bus (un progetto che doveva già iniziare La canzone di Gigi Dedicato al mio Amore Sabrina Il vagabondo cammina sulla strada girando paesi e città con la sua chitarra cantando la sua canzone d’amore, amore mio ti salvo una lettera ti dico sei bella come un angelo venuta dal cielo mandata da Dio sei entrata nel mio cuore io ti amo cammino sulla strada solo e triste e penso alla mia e bella che l’amo con tutto il mio cuore vedo da lontano lei che mi illumina il mio cammino amore mio ti dico non ti lascerò mai più sola perché io ti voglio bene con tutto il mio amore, tu sei bella come una rosa fiorita nei prati verdi scaldata dal sole e mandi il tuo profumo al amore che tu lo ami con tutto il tuo cuore e lui ti vuole bene con tutto il suo amore, amore mio resta con me che io ti amo, amore mio. Gigi Bonometti il vagabondo 2 novembre duemiladue l’anno scorso): mensa ambulante con 25 posti a sedere che, con due fermate in città, dovrebbe distribuire 80 mezzi pasti al giorno (un primo più pane o frutta) a chi non usufruisce di nessun altro servizio mensa. Aprirà un nuovo centro diurno all’interno del dormitorio Beltrame in via Sabatucci che distribuirà altri 55 pasti al giorno. Per concludere la carrellata, sicuramente non esaustiva, sui servizi relativi al sostentamento alimentare segnaliamo che, per chi è inserito in programmi di assistenza sociale, prosegue anche la distribuzione di buoni pasto e buoni spesa. Servizio questo che inevitabilmente presenta luci ed ombre: esiste infatti un mercato nero di scambio e vendita attorno a questi buoni, la modalità di intervento è generica e può essere interpretata come “carità”, ma non è questa la sede per sviluppare un dibattito sull’argomento. Prendiamo in ogni caso atto che anche questo servizio, con le sue modalità, è una risorsa spesa dall’amministrazione ed è sempre e comunque meglio che ci sia. Altri servizi, sempre riguardanti quella che viene definita dagli addetti la “bassa soglia”, risultano ancora carenti se non addirittura assenti: dopo la chiusura del riparo di via Fratelli Rosselli il servizio docce aperto a tutti è praticamente scomparso dalla città, non è più possibile lavarsi se non si ha accesso a un qualche riparo… saremmo felici di essere smentiti su questo. Anche il servizio di deposito bagagli, sicuramente di non facile gestione, è assente: tanto più da quando il deposito bagagli della Stazione Centrale ha rivisto le sue tariffe, verso l’alto ovviamente. Al termine di questa rapida carrellata possiamo fare alcune considerazioni dal nostro punto di vista: abbiamo constatato dunque che sono state attivate delle risorse per le persone senza dimora e in stato di disagio e altre si aggiungeranno, potrebbero essere di più certamente, ma non è questo il punto sul quale vogliamo soffermarci, piuttosto sulle modalità con le quali queste risorse sono politicamente gestite, sul metodo insomma. Auspichiamo infatti che gli sforzi messi in campo nel sociale si orientino sempre più dall’assistenza (assistenzialismo) verso l’emancipazione delle persone, attraverso un percorso di uscita dallo stato di bisogno sulla strada del recupero e del lavoro, da compiere insieme ai soggetti coinvolti. Il percorso che porta una persona ad uscire dal degrado, da una dipendenza è veramente lungo e non bastano i soldi, i pasti, i letti o sei mesi di borsa lavoro per recuperare un’autonomia e una dignità. Soddisfatti alcuni bisogni primari non siamo che a metà dell’opera, la strada è ancora lunga e siamo pronti a fare la nostra parte. Molte domande... poche risposte di Al.Mo 112 pronto intervento dei Carabinieri, 113 soccorso pubblico di emergenza della Polizia, 115 pronto intervento dei Vigili del Fuoco, 117 pronto intervento della Guardia di Finanza, 118 emergenza Sanitaria, questi sono i servizi in funzione 24 ore per tutti i giorni dell’anno a disposizione dei cittadini, per ogni emergenza. E’ la dimostrazione che le necessita’ preventivate ed organizzate sono immediatamente attuate in caso di emergenza. Perche’, allora, si continua a parlare di “emergenza freddo” per le persone che vivono la strada E quindi a mettere in piede l’organizzazione di sostegno solo per un periodo limitato quando l’evidenza dell’emergenza è quotidiana? Tempi d’incontri, di decisioni, di protocolli per stabilire cosa, quando e dove attuare l’organizzazione di sostegno! Tempi che superano, in molti casi, quelli di reale necessità perché Si continua a pensare “al freddo” come periodo particolare dell’anno, quando, nella realtà, l’emergenza di questo tipo è continuativa. Il nostro territorio, ormai è frequentato da migliaia di persone che, in stato di disagio, vivono la strada. Provengono da ogni parte del globo ed arrivano senza avere punti di riferimento precisi: non esistono sufficienti strutture atte ad ospitarli, non esistono abbastanza mense, diurne o serali, che possono sfamarli, non esistono luoghi ove possano accudire alla propria igiene personale, non esistono…..e loro continuano ad arrivare! Perché continuare a parlare di emergenza freddo? Perché continuare a sperare che le organizzazione di volontariato assolvano i compiti di competenza dell’Istituzione Locale, Regionale, Nazionale? Perché la Protezione Civile non interviene a garanzia della dignità umana che vive queste situazioni di degrado? Perché?……? Possibile che per tutte le necessità alla persona si debba arrivare quando è “troppo tardi”? Molte domande e … poche risposte. E’ un fatto di cultura umanistica il cercare di dare questo tipo di risposte. Evidente, a questo punto, che gli interessi economici internazionali creano queste situazioni per maggior confusione, per mettere il cittadino di fronte a situazioni senza soluzioni e per imporre la volontà politica senza rispetto e senza ritegno. t e rza Nuovi migranti in vecchi luoghi Leonardo Tancredi N asc e l’ albergo popolare per migranti Bologna, via Casarini 23, due piani con terrazzo, trentasei stanze con letti, materassi e coperte, bagni e docce in comune, appena fuori le mura. Non è un annuncio immobiliare, ma la descrizione dell’ex albergo delle Ferrovie dello Stato per i suoi dipendenti in transito, trasformato dal Bologna social forum (Bsf), con un’occupazione, nello “Scalo internazionale migranti”, una struttura d’accoglienza per chi vive a Bologna, stranieri soprattutto, in condizioni di disagio. L’azione è partita la mattina del 16 ottobre, quando circa cinquanta attivisti del Bsf sono entrati nello stabile in disuso e hanno cominciato a pulire, riparare, renderlo agibile. Non c’è stato molto lavoro da fare “Dopo d u e anni di complet o abbandono, q u a dentro funziona tutto, c’è l’acqua e la luce – d i c e Marco Trotta del Bsf – l’occupazione è la nostra risposta al problema della casa, reso sempre più evidente dagli ultimi episodi cittadini.” Il riferimento è al recente sgombero di un accampamento di circa 70 donne e uomini rumeni, con relativo abbattimento delle loro baracche. Una situazione drammatica per intere famiglie di cui si è fatto carico solo il centro sociale Ex Mercato 24, a fronte della paralisi delle istituzioni locali. “Adesso aspettiamo una risposta da parte di Comune, Provincia e Regione. Siamo disponibili a trattare ma solo sulla base di proposte concrete. Riguardo invece al funzionamento della struttura decideremo nelle prossime assemblee del forum.” Per ora il silenzio delle amministrazioni locali è stato rotto solo dai proprietari, cioè Metropolis Spa (appartengono ad essa anche il Livello 57 e il futuro Tpo), la società che gestisce i beni immobili delle Ferrovie, che ha puntualmente rivendicato una nuova destinazione d’uso per lo stabile: uffici al posto dell’albergo. Che l’occupazione risponda ad un problema reale a Bologna, si evince dai fatti: allo sgombero dei rumeni, si aggiunge la condizione invivibile di 2 5 0 pakistani stipati in un centro di prima accoglienza, alcuni di loro trasferiti al Cpt, altri prossimi alla vita di strada, la mancanza di servizi di base nel campo profu- ghi della vicina Trebbo. Ma non è tutto. “Già stamattina si è rivolto a noi un disoccupato che aveva appena saputo dell’occupazione alla radio – racconta il “disobbediente” Meco Mucignat – apriremo le porte a chi non ha casa, ma vorremmo dare accoglienza soprattutto ai migranti, per avviare con loro anche un percorso politico. Infatti, una parte della struttura ospiterà un punto di assistenza legale, per problemi di regolarizzazione ecc. ed un ambulatorio gestito da volontari.” Nei giorni seguenti l’occupazione il forum sociale bolognese ha provato a sensibilizzare altri soggetti politici e non, invitandoli a visitare lo “Scalo”: oltre all’appoggio attivo di Rifondazione Comunista, esponenti di Caritas, Cgil e Democratici di Sinistra hanno constatato la funzionalità della struttura. La proposta del Bsf per evitare lo sgombero e tenere in piedi il progetto è rivolta alla Regione: l’acquisto dell’immobile nell’ambito del piano di edilizia pubblica. Quel giorno, al campo Lettera di un cittadino Riceviamo e pubblichiamo questa lettera che ci parla del difficile rapporto fra nomadi e forze dell’ordine al campo di Trebbo di Reno Bologna 25/ 10/ 02 Oggi verso le ore 09.30, al campo nomadi di Trebbo di Reno, abbiamo avuto il controllo dai carabinieri in divisa, in borghese ed anche i carabinieri cinofili con i relativi cani. Come sono arrivati, cercavano un utente del campo. Vi sono stati due carabinieri in borghese che sono entrati in due container, solamente per un controllo senza toccare nulla. Vi erano altri, invece che hanno controllato i numeri dei telai dei motorini che erano al campo. Alcuni di questi motorini, li hanno fatti portare via dal carro attrezzi che loro stessi hanno chiamato, solamente perchè i proprietari dei relativi erano al lavoro e non hanno potuto dimostrare la loro effettiva proprietà. Ad uno di questi motorini, che il proprietario era al campo ma che i documenti li aveva sua moglie che era al lavoro gli hanno dato ricettazione. E’successo, che ad un utente che stava andando al lavoro gli hanno chiesto i documenti, e dopo che gli erano stati dati, gli hanno fatto togliere la giacca, la camicia ed anche le scarpe ed gli hanno fatto una perquisizione personale al centro del campo, questo è un abuso di potere, perché la perquisizione personale che hanno fatto a questo utente la dovevano fare in questura o dentro l’ufficio del campo. Poi dopo la perquisizione, gli hanno controllato il furgone che lui usa per lavorare, mentre gli controllavano i documenti ed il retro del furgone, gli hanno chiesto di chi era il furgone. L’utente gli ha risposto tranquillamente che era suo. Dopo di questo fatto, ne è successo un’altro, un giovane carabiniere dei cinofili, con una donna anziana del campo che non può lavorare per motivi di salute, a voce alterata, gli ha detto che devono andare a lavorare e comperarsi la casa perché con tutti i soldi che gli vengono dati possono comperarla. Ad un certo puntoarriva un carabiniere in borghese e prende il suo collega per un braccio e loporta fuori dal campo. E’ sempre la solita storia, avendo un potere oppure una divisa, loro se ne approfittano delle persone che non conoscono bene la legge, per loro le persone che non sono italiane sono diverse e per questo se ne approfittano maltrattandole. Ci sono persone che forse meritano questo, spacciano o rubano, ma le persone che lavorano e sono in regola non meritano questo. Quindi bisogna che tutto questo cambi, sarà una battaglia non facile ma se tutti fossimo uniti, questo abuso di potere verso le persone regolari riusciremo a farlo finire. novembre duemiladue 3 q u a rt a DAL BASSO VERSO L’ALTO... Finalmente il premio! E’ ar r ivat o un bastimento carico di ...Desiderio E’ stata sicuramente una giornata riuscita: una breve introduzione teatrale a cura della Fraternal Compagnia, lo psicodramma che ha fatto divertire e lavorare insieme premiati, ospiti e giuria, e poi la premiazione. Vorremmo ringraziare Rosario che al momento di ritirare il premio ne ha ceduto la metà al dormitorio di Via Caracci per le attività ricreative che si svolgono con gli ospiti. Complimenti Rosario oltre che scatenare gli entusiasmi e la legittima soddisfazione degli operatori hai dato a tutti un esempio della sensibilità che anche una vita difficile non può cancellare. Un grazie a Enaip, a tutti i dormitori e al Centro diurno che ci hanno aiutato. 23 ottobre2002 di Fabrizio di Vasco Nel benvenuto di Pantalone, interpretato nei tempi e nella giusta misura da uno degli attori della ‘Fraternal Compagnia’, si è aperta la giornata di premiazione del concorso artistico per senza fissa dimora “E’ arrivato un bastimento carico di…”. Alla Giuria e al pubblico l’attore, con arguzia e spirito grottesco, spiegava dove volesse andare a parare l’evento. E’ stata davvero una bella giornata, serena e intensa, non soltanto per i vincitori, il concorso progettato e finanziato dalla regione Emilia Romagna e varie altre organizzazioni.. Ma già verso le sedici, mezz’ora prima del programma, la gente affluiva in dosi massicce nei locali, parlando e conoscendosi nei saloni, fumando l’ultima sigaretta e gironzolando per lo spiazzo esterno, si respirava un atmosfera positiva. La voglia di partecipare. La rappresentante del direttivo di Piazza Grande Maria Assunta Serenari ha aperto ufficialmente la serata esprimendo rammarico per le molte opere giunte in ritardo al vaglio della giuria. Complessivamente, tra sculture, quadri, racconti, poesie ecc. esposte su alcuni tavoli e appese alle pareti, erano circa sessanta le opere. La città è viva. La città c’è. Una straordinaria energia semina benzina in questa macchina che si chiama Bologna. E la stessa Bologna dà vitalità e arricchisce le persone che la vivono. Possiamo dire che si è espressa fino in fondo la cultura dell’associazione: oltre le barriere, oltre gli steccati, oltre i pregiudizi che ci rendono l’esistenza faticosa e ci impediscono di spalancare gli occhi. Tra gli altri interventi ricordiamo Eugenio Rampini che ci ha illustrato nei dettagli le problematiche che oggi attraversano la città. Dopo Pantalone, in un dialetto ‘veneto’ irresistibile, la Compagnia ci ha offerto un saggio tratto da diversi brani degli scritti pervenuti al concorso. E il momento si è ele- SEDE DELLA COOPERATIVA VIA ANTONIO DI VINCENZO 26/F (BO) TELEFONO E FAX 051 372 223 OPPURE 051 4158 361 SITO INTERNET: www.cooplastrada.it E - MAIL: [email protected] 4 novembre duemiladue vato al massimo della tensione quando, seguendo la tradizione tipica del Teatro dell’Assurdo, l’attrice urlava:” Sono una donna! Sono una donna!!” E quanti mi chiedo nella platea avrebbero voluto alzarsi e rivendicare: Io sono! Io sono!” Poi è stato il momento di Andrea Cocchi, insegnante di psicodramma: dove ha coinvolto tutti i presenti. Sedie a cerchio e ognuno davanti all’altro in un gioco surreale fino al contatto dei corpi. Ed è stato molto bello scoprire la ricchezza umana che animava i mitici capanUSATO noni di Piazza Grande e RICAMBI E RESTAURO in quel momento il mio amico Dalvis, alzandosi OCCASIONI & RISPARMIO per fumare una sigaretta fuori, ha trovato l’imRIPARAZIONI IN GIORNATA magine più efficace, la fotografia esatta della serata: il volto sereno e interessante della presidentessa, gli occhi azzurri quasi bianchi di un anziano, la faccetta imbronciata Combatti, con noi, l’avvilente mercato e sensuale di una punk a della bici rubata!!! bestia e la curiosità felina del regista che stavano scambianDiamoci una mano a tenere pulita dosi delle idee. “ E’ molto la città e liberiamoci dalla bello.” schiavitù del traffico e dalle Poi è seguita targhe alterne! la premiazione, dove segnaliamo l’ottimo quadro del vincitore. Il rinfresco ha concluso come la ciliegia sopra la torta questa magnifica giornata. Tutto per la BICICLETTA SEDE REDAZIONALE della testata e dell’Associazione Amici di Piazza G rande Via Libia, 69 tel. 051/342328 SITO SITO INTERNET: INTERNET: www.piazzagrande.it www.piazzagrande.it E - MAIL: [email protected] quinta Sleep out. Ovvero: come dormire fuori ed essere “felici” NOTTE SENZA DIMORA Positivo il bilancio della manifestazione. Parla il direttore di ‘’Terre di Mezzo’’ 18/10/2002 18.24.20 MILANO – Il bilancio della notte trascorsa per gli organizzatori Terre di mezzo (www.terre.it) e Fiopsd - è fortemente positivo. Positivo innanzitutto da un punto di vista mediatico perché c’è stata la risposta di quotidiani e dei tg delle maggiori televisioni (servizi sul Tg1 e sul Tg3 nazionale e sui Tg3 regionali). “Questa iniziativa dal punto di vista mediatico ha funzionato fortemente. – spiega il direttore di Terre di Mezzo Carlo Giorgi - Come ha funzionato per tutto quello che significa mettere in rete le associazioni ai fini di fare informazione sui senza dimora, quindi con una finalità forte. E’ la prova che c’è tutta la possibilità di lavorare in rete tra associazioni, anche di estrazioni diverse tra di loro, a patto che ci sia un obiettivo comune e condiviso. L’obiettivo in questo caso era molto chiaro e semplice”. Due gli appelli lanciati dalla Fiosp. “Il primo era quello di dire cose importanti a favore delle persone senza dimora in occasione della Giornata mondiale della lotta alla povertà, un appello rivolto soprattutto alle pubbliche amministrazioni perché la ‘328’ cambia il meccanismo dello stanziamento dei fondi e sono soprattutto i Comuni che oggi devono preoccuparsi di questo. – spiega Carlo Giorgi - L’altro appello è quello della necessità di una censimento delle strutture che si occupano dei senza dimora perché senza questo censimento non sarà possibile capire con chi abbiamo a che fare. Il fenomeno è cambiato in questi anni, i senza dimora sono sempre più giovani e sempre più donne; un censimento delle strutture può dirci che cosa viene fatto sia quantitativamente che qualitativamente e può dare alle amministrazioni meno avanti rispetto all’aiuto dei senza dimora, idee ed indicazioni utili”. Altro obiettivo su cui si è fatto rete è quello della sensibilizzazione. “Con questa manifestazione – sottolinea Carlo Giorgi - Terre di Mezzo ha detto alle altre associazioni: ‘unitevi con noi per sensibilizzare la popolazione sui senza dimora’ e questo ha avuto il suo esito positivo. In tutte le piazze ci sono stati esiti positivi, a parte Firenze dove la pioggia ha impedito un regolare svolgimento. A Roma è raddoppiato il numero delle persone che ha dormito in piazza, a Genova, che ha aderito per la prima volta, 32 persone hanno atteso l’alba, a Lecco 37, nella “piccola Viareggio” 14 persone, a Milano cento in più dello scorso anno. Questo significa che nel momento in cui le associazioni si mettono in rete e chiamano a raccolta i cittadini su obiettivi di coinvolgimento e concreti di denuncia, que- sto avviene e si può fare”. Forte anche la presenza istituzionale; assessori competenti a Genova, a Venezia, a Roma, a Viareggio, il vicesindaco a Firenze. “Vuol dire – conclude Giorni – che una iniziativa dove c’è coinvolgimento di cittadini, che in prima persona si mettono in piazza per prendere le difese dei senza dimora, ha un forte impatto sulle amministrazioni. E’ possibile che queste manifestazioni diventino l’occasione per presentare delle richieste come è successo a Genova e a Firenze. Da parte delle amministrazioni è un’occasione per conoscere il volontariato ed i cittadini e per i cittadini significa voler dire quello che si sente agli amministratori. Purtroppo il ruolo che hanno giocato le amministrazioni in questa manifestazione e dobbiamo registrarlo è stato anche negativo. A Vicenza il diniego di un responsabile istituzionale ha impedito la manifestazione ed è grave che venga impedito ai cittadini di fare una manifestazione solo per il sospetto che non ci sia unità di vedute con l’amministrazione locale. Il fatto che questa cosa sia stata notata dai cittadini è dimostrata dal fatto che 70 persone fino alle 23,30 hanno vegliato aldilà di ogni aspettativa degli organizzatori”. Fonte: www.redattoresociale.it 17 ottobre 2002: Giornata mondiale dell’ONU di lotta alla povertà SLEEP-OUT: Una notte con le persone senza dimora a Firenze L’entusiasmo che accompagna le manifestazioni sociali dirette alla valorizzazione delle persone che dimorano in strada è sempre presente e pronto ad esternarsi concretamente nella condivisione delle difficoltà che, dette persone, affrontano quotidianamente. E’ un fatto di cultura territoriale, di sensibilità interiore che nell’insieme dimostrano quanto possano essere tangibili le dimostrazioni verso le persone in stato di disagio. La manifestazione organizzata a Firenze, con grandi sacrifici e dispendi economici, se non si considera la giornata non propizia perchè piovosa, è stata disertata dalla cittadinanza fiorentina. Assenti le Istituzioni, ad eccezione della rappresentante del Consiglio di Quartiere Uno e dalla breve apparizione del vice sindaco; assenti le associazioni di volontariato, ad esclusione degli “Angeli della Città” e Fuori Binario (il giornale dei senza dimora di Firenze); assenti tutti coloro che, laici e non, in qualche modo, operano nel sociale. Dicevo prima... è un fatto di cultura sociale e territoriale... assente pure questa! Parole... parole... parole... Si sperava che qualcuno di “peso cittadino”, all’interno di quelle politiche sociali, di cui esiste un assessorato, prendesse il microfono e cominciasse ad elencare e quantificare le iniziative di risoluzione e di risposta alle necessità del disagio, invece: parole... parole... parole. L’assenteismo è stato tale da far credere che a Firenze non esista disagio. Balle! E’ inequivocabilmente evidente e manifestato in ogni dove sussistano possibilità di ripararsi anche per una sola notte, manifestato laddove si distribuiscano pasti, indumenti, siringhe, Metadone. Allora perchè questo assenteismo? Questo ignorare l’evidenza? Questo senso di fastidio verso le persone disagiate? Forse, sono interessanti solo il Duomo, il Ponte Vecchio, l’Arno, Palazzo Pitti, l’Università, con i loro vantaggi economici? Forse, costa fatica aprire il portafogli delle Amministrazioni pubbliche per sovvenzionare progetti di recupero della dignità delle persone. Forse Firenze vive ancora nella mentalità medioevale, quando al “signore” tutto e al “popolino” nulla? Forse? Troppe domande senza risposta. Deluso ed amareggiato ho lasciato Firenze, dimenticandomi della città e dei suoi cittadini. Mi sono portato nel cuore, invece, quei sorrisi, quelle strette di mano, quegli abbracci ricevuti dalle persone che hanno voluto ringraziare per aver condiviso la serata, dormendo al loro fianco e alla loro maniera: un cartone, una coperta e un sacco a pelo. Ciao a Roberto, Federico, il Professore, Giacinto... Grazie! Alberto Mo. Trento. La pioggia non rovina la Festa 18/10/2002 19.10.26 Trento- Il maltempo ha funestato l’edizione trentina della “Notte dei Senza dimora”, la manifestazione che chiedeva ai cittadini di dormire in strada in solidarietà con gli homeless. Tuttavia, nonostante pioggia e vento, l’associazionismo di Trento si è dato appuntamento al “Punto d’incontro”, mensa cittadina, per una festa che ha coinvolto volontari e molte persone senza casa. La sera, viste le pessime condizioni metereologiche, sono stati solo 6 i coraggiosi che hanno dormito in piazza D’Arogno, sotto i portici. I quotidiani locali Il Trentino e L’Adige hanno dato rilevanza alla notizia e così pure il settimanale Vita Trentina. Secondo gli organizzatori, la “Notte” è Stata un’importante occasione di confronto tra associazioni che si occupano dei temi della grave emarginazione. novembre duemiladue 5 se st a Da questo mese ospitiamo una rubrica degli operatori dell’Unità di aiuto, questo spazio rimmarrà a loro disposizione perchè anche loro possano dire il loro pensiero, a volte tra il fare politico delle Istituzioni e le preoccupazioni economiche delle strutture di servizio forse gli unici ad avere contatto con le persone sono loro, per questo vogliamo ascoltarli e farli ascoltare. L’intervista: Gli operatori dell’Unità d’aiuto la strada, questa sconosciuta… Questo articolo vuole essere un primo passo verso un informazione approfondita di un servizio e di una metodologia di lavoro di pubblica utilità , riconosciuti non solo a livello locale, ma nazionale ed europeo, spesso non valorizzati se non osteggiati da ideologie e politiche (di destra o di sinistra che siano), basate su semplicistiche soluzioni da utilizzare esclusivamente per consolidare il consenso elettorale: consenso dettato da flussi e riflussi emotivi che vedono nella repressione l’unica soluzione ai problemi. L’Unità di Aiuto: è un Servizio comunale, attivo dall’ottobre 2000, gestito da cooperative del privato sociale (Nuova Sanità e La Carovana) inserito nel programma cittadino di prevenzione e riduzione dei rischi e dei danni collegati al grave stato di disagio sociale delle persone che vivono in strada (in condizioni di difficoltà sociali, economiche, psicologiche e/o con problemi di tossicodipendenza) Parte del Servizio si svolge direttamente in strada, utilizzando un pulmino idoneamente attrezzato che sosta in tre punti della città. L’altra parte del servizio si svolge presso lo Sportello Sociale che ha sede in via del Porto. Mira a tutelare: -La salute e la dignità della persona, fornendole strumenti per ridurre la diffusione di malattie (AIDS, Epatiti, malattie sessualmente trasmissibili) legate all’uso e abuso di sostanze legali ed illegali e ai comportamenti correlati. Il diritto alla salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente riducendo drasticamente la presenza di siringhe in strada. La sicurezza della comunità nel suo complesso, favorendo percorsi di integrazione sociale (percorsi individuali di reinserimento e/o terapeutici) che riducono sensibilmente il rischio di microcriminalità e azioni che minano il senso di sicurezza dei cittadini. Inoltre le strategie di riduzione del danno limitano significativamente i costi della spesa pubblica, riducendo il numero delle ospedalizzazioni e delle carcerazioni, stimolando di contro la produttività e le risorse personali di quei soggetti ai quali deve essere riconosciuto, senza meno, il diritto di cittadinanza e non una falsa, generica, degradante e strumentale attribuzione di incapacità di intendere e volere. Alcuni dati relativi al primo anno di attività: contatti complessivi, 526 siringhe scambiate 51.000 invii ai servizi territoriali (servizi alla persona, centro diurno, sportello sociale ecc.) 371 Il Servizio ha attivato una serie di percorsi individuali, in particolare presso l’Unità Mobile Metadone dell’Azienda Usl Città di Bologna, Pronto Soccorso Sociale, Comunità, Accoglienze Notturne, Borse Lavoro, Laboratori presso lo Sportello Sociale. Dai risultati fin qui ottenuti, si rafforza la nostra convinzione che impegnarsi a favorire l’integrazione e la promozione delle risorse umane delle persone in difficoltà, nonché investire nella prevenzione, significa tutelare la salute di ciascuno. L’emarginazione è un problema che non riguarda solo chi lo vive sulla propria pelle: riguarda l’intera Comunità. SGOMBERIAMO e VENDIAMO Hai la cantina piena di roba che sta lì da anni e ti impedisce persino di aprire la porta? Lo sgabuzzino è diventato un luogo sconosciuto? Hai vinto alla lotteria, vuoi rifare tutto il tuo arredamento e non sai dove mettere quello vecchio? Chiamaci! Hai una casa in affitto da arredare? Una stanza da sistemare? Vieni a fare un giro al nostro magazzino, troverai offerte e prezzi bassi per oggetti dell’altro mondo. Magari sei un appassionato di collezzionismo, modernariato, antiquariato e credi di aver già visto ogni mercatino, ma non hai visto ancora nulla se non sei stato al mercatino di Piazza Grande. Vieni a trovarci! Sgomberi cantine traslochi - trasporti 051 342 328 ingresso ingresso sotto il Ponte di via Libia di fronte fronte al N° 68 - 70 Telefono 051 342 328 Orario di apertura: 9.00 - 13.00 14.00 9.00 - 13.00 14.00 9.00 - 13.00 14.00 9.00 - 13.00 14.00 9.00 - 13.00 14.00 chiuso Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato 6 novembre duemiladue - 18.00 18.00 18.00 18.00 18.00 Mobili vecchi e nuovi, quadri, lampadari, posate, sopramobili, televisori e indumenti. Tutto quello che cerchi e quello che pensavi non esistesse, tutto quello che ti può servire e che vorresti avere anche se non serve a nulla... lo trovi qui al Capannone di via Libia, al minimo del prezzo e al massimo della simpatia. Ti aspettiamo. se t t i ma Le bici si riprendono la strada. Parliamo di due gruppi di resistenza urbana Non sono solo le targhe alterne ad importunare ogni giovedì gli automobilisti bolognesi, ma anche una buffa comitiva di ciclisti che vagano per la città imponendo la loro lenta andatura a tutto il traffico cittadino. Gli scocciatori del giovedì pomeriggio si chiamano “Biciriciclando”, mentre il gruppo del giovedì sera è “Critical Mass”, la massa critica. Nella città più inquinata d’Italia, infatti, due gruppi di persone, all’insaputa l’uno dell’altro, hanno avuto la stessa idea: riappropriarsi concretamente della strada per rivendicare piste ciclabili, mezzi pubblici, aria pulita e libertà. a cura di Alessia Acquistapace e Gianluca Ricciato Critical mass la natura caotica della libertà Liberare le città dalle macchine è il sogno più o meno nascosto di tanti di noi, ma ormai sembra solo un sogno, e comunque troppo faticoso. Per dargli vita è apparsa dieci anni fa a San Francisco la Critical mass, un gruppo di persone di vario tipo, senza capi ma accomunate dalla voglia di andare in bicicletta e di ridare la città agli esseri viventi, liberandola dal caos deleterio dei mezzi di trasporto motorizzati e petrolizzati. Il nuovo caos delle biciclette ostacola la velocità impazzita delle nostre città e restituisce la “natura caotica del nostro universo” come dice il Manifesto Critical mass Italia. Dalla sua apparizione, il 25 settembre del ‘92, l’azione della Critical mass si è propagata per contagio dagli Stati Uniti al resto dell’America, fino ad arrivare nell’Europa Occidentale, in Scandinavia, Russia e India. Sono ormai 300 le città in cui tanti ciclisti si oppongono alla barbarie dell’homo carrozzatus, s’incontrano casualmente (o quasi) in un punto delle loro città e vanno gironzolando senza un percorso e senza una meta, con l’unica forza del “fare gruppo”, spiazzando gli automobilisti rinchiusi nelle loro piccole prigioni a motore. Ci sono personaggi di tutti i tipi a seconda del posto, studenti, lavoratori, pensionati, casalinghe, ma tutti fanno parte senza più etichetta sociale della gran- de macchia in movimento. Perciò non esistono regole precise, né riferimenti politici unitari, né tragitti organizzati, ma solo la creatività individuale e collettiva di chi ama la bicicletta e fa Critical mass. In Italia è arrivata un anno fa, e da maggio scorso esiste anche a Bologna (insieme a Biciriciclando), dove l’incontro “casuale” è il giovedì sera in Piazza Nettuno per partire verso le vie del centro spontaneamente. All’inizio erano già 40-50 persone, ora sono un po’ di più e reclamano ancora più forte non solo la necessità di piste ciclabili, ma la riappropriazione totale delle strade, l’uso della macchina limitato solo alla stretta necessità, la possibilità di avere per tutti la bici gratis (come già succedeva qualche tempo fa a Bologna per iniziativa del comune) ed eliminare così il mercato nero delle bici e l’aumento dei parcheggi custoditi. Per questo scopo esiste la ciclofficina, che raccoglie pezzi abbandonati per la città e li mette a disposizione per chiunque voglia costruire o riparare la propria bici. A Milano c’è già (vedi foto a lato???), a Bologna forse si farà all’X-Mercato 24 di via Fioravanti, così come è in progetto il ciclobar per finanziare l’iniziativa. L’appuntamento per sperimentare le nuove frontiere dello spazio cittadino è il giovedì alle 21:30 in Piazza Nettuno. (Critical Mass Italia: mailing list: , ” Critical Mass internazionale:) Biciriciclando, ciclisti non per caso Rispettosi del codice della strada, attenti a lasciar passare solo i mezzi pubblici e le ambulanze, i ciclisti di Biciriciclando pedalano tranquilli mentre gli automobilisti strombazzano e insultano e i motorini cercano di intrufolarsi fra le bici intossicandone i proprietari. I pedoni sono divertiti e incuriositi e un anziano commerciante, sulla soglia del suo negozio in centro, esclama “Bravi!”. Molti ciclisti di passaggio si uniscono al corteo, così che all’arrivo sono il doppio di quelli che erano alla partenza. Biciriciclando è nata da un idea un po’ originale di Ercole, ambientalista bolognese di vecchia data, e della sua amica Lucia, ciclista convinta ma stufa di respirare veleni e rischiare di essere investita ogni minuto. Invece di arrendersi e abbandonare le due ruote, hanno dato inizio a quest’iniziativa. Niente comunicati stampa, niente associazioni ufficiali, solo il passaparola e il riciclaggio della pubblicità altrui (da cui il nome), tramite un adesivo da attaccare sui manifesti, i volantini, gli inviti di altre iniziative culturali. Biciriciclando reclama sicurezza per ciclisti e pedoni, autonomia di movimento per bambini e anziani, che ormai non possono più avventurarsi da soli nella loro stessa città, e salute per i polmoni di tutti. Propongono quindi la chiusura totale del centro storico e l’uso del famigerato Sirio (vedi box), “che però è realizzabile solo se contemporaneamente c’è una gestione intelligente del traffico esterno”, mezzi pubblici più efficienti e meno costosi e una rete ferroviaria suburbana, che sarebbe meno dispendiosa e di più rapida realizzazione rispetto alla metropolitana, visto che le rotaie ci sono già. E in più, prestito gratuito delle bici da parte del comune, bici-parcheggi custoditi autogestiti per contrastare i continui furti, e qualsiasi altra idea che nasca dalla creatività dei partecipanti. Ercole, il papà dell’iniziativa ma non il leader (l’intenzione è di non averne), non disdegnerebbe di avere uno sponsor, purché non troppo invadente e coerente con gli scopi dell’iniziativa; la cosa fa storcere il naso a quelli di Critical mass. “Comunque, bisognerà parlarne con tutti, è solo una mia idea”. Biciriciclando non vuole etichette politiche e ci tiene a salvaguardare la propria spontaneità. Dopo la pedalata, i partecipanti si riuniscono per discutere un attimo, ancora in sella alla bici. Vogliono raggiungere la gente di persona, con “la strategia della formica”, così hanno deciso di non usare il megafono durante le loro pedalate e parlare con le persone ad una ad una, con tono di voce normale, guardandole negli occhi (del resto, sono contrari all’inquinamento acustico). Salvo pioggia, si incontrano ogni giovedì alle 17.00 in piazza Nettuno. Per contatti: [email protected] Critical Mass Italia: www.inventati.org/criticalmass Mailing List: [email protected], www.inventati.org/mailman/listinfo/criticalmass Critical Mass Internazionale: www.critical-mass.org BIBLIOGRAFIA CICLO-CAOTICA: - Luigi Bario: “Bella bici”, Stampa Alternativa. - Vasco Pratolini: “Cronache dal Giro d’Italia” (maggio-giugno 1947) introduzione di Goffredo Fofi postfazione di Alberto Polverosi, Edizioni La Vita Felice. - Vasco Pratolini: “Al giro di Italia” (14 maggio - 5 giugno 1955) a cura di Ermanno Paccagnini, Edizioni La Vita Felice. - Didier Tronchet Piccolo trattato di ciclosofia “Il mondo visto dal sellino”, Pratiche Editrice. - Sabina Morandi: “ La filosofia morale della bicicletta”, Zelig. - P.Rumiz, F.Altan: “Tre uomini in bicicletta”. - Travis Hugh Culley: “Il messaggero”, Saggi Garzanti. - Gianfranco Manfredi: “Il piccolo diavolo nero”, il Saggiatore. da www.inventati.org/criticalmass Il traffico dà i numeri Il 74% dei bolognesi nell’84 ha votato per chiudere al traffico il centro storico. Il risultato del referendum in realtà non è mai stato rispettato: anche se il centro è chiuso ai non residenti, ogni giorno in via Rizzoli passano 24-26 mila veicoli, tanti quanti ne passano fuori dalle mura, ad esempio in Porta San Donato o in via Zanardi. Come evitare ciò? Il sistema elettronico Sirio dovrebbe fotografare le targhe di chi entra nelle mura e multare sistematicamente tutti i trasgressori. La sua realizzazione è costata 5 miliardi di lire, la manutenzione ha richiesto 500 milioni l’anno, ma Sirio non è stato quasi mai usato. Gli autobus trasportano ogni giorno 150 mila persone. Il prezzo del biglietto orario è di 90 centesimi, tra i più alti in Italia. Il Comitato economico e sociale della Comunità Europea ritiene che in Europa, tranne rare eccezioni, bus, treni e metro siano troppo cari e che tutti i paesi dell’unione dovrebbero impegnarsi per rendere l’uso dei mezzi pubblici preferibile all’automobile privata. …E il numero delle vittime. Ogni anno a Bologna 250 persone muoiono per malattie legate all’inquinamento dell’aria. novembre duemiladue 7 ottava La vita calpestata dietro le sbarre Leonardo Tancredi “Sono entrati in cella, una decina di agenti, senza capirne il motivo, mi hanno massacrato di botte, procurandomi forti lesioni e la perdita dei sensi. Mi hanno trascinato fuori, tirandomi per i capelli, giù dalle scale e nel corridoio, minacciando di impiccarmi.” Sono le parole con cui Vito Cannizzaro, 40 anni nato a Caltanissetta, racconta il suo viaggio all’inferno il 3 luglio del 2001, nel carcere di Parma. La sua reclusione comincia dieci anni prima a Rebibbia,: vent’anni per l’omicidio di un conoscente, un delitto che sostiene di non aver mai commesso, “condannato più dall’opinione pubblica che per il reato in se.” Cannizzaro si dichiara transessuale ( ha già ottenuto dal Tribunale civile di cambiare in Moira il suo nome di battesimo), così è l’indiziato maggiore per la morte del suo amico, omosessuale e, come riferisce, con frequentazioni torbide. La detenzione a Rebibbia trascorre con le normali restrizioni della vita carceraria: Vito continua il suo lavoro di disegnatore di moda, studia informatica e comincia l’università. Inoltre, vive insieme agli altri detenuti, è il primo trans in Italia a superare l’isolamento. Tutto precipita quando, dopo varie peregrinazioni penitenziarie, giunge a Parma il 17 giugno 2001. Subito, inspiegabilmente finisce in isolamento e il suo regime diventa molto più duro: gli vengono negati tutti i diritti e quando prova a chiederne conto al comandante di polizia o al direttore, viene deriso, minacciato e schiaffeggiato. Ma non basta, Cannizzaro è forte dell’esperienza di Rebibbia e vuole far valere i suoi diritti. La ritorsione del personale di sorveglianza è feroce. “Dopo avermi trascinato giù, mi hanno portato in una cella di sicurezza del giudiziario e denudato. Ancora botte, fino a rompermi un braccio, una spalla e riempirmi di sangue ed ematomi. Quando hanno finito, solo due agenti sono restati dentro, uno mi ha orinato addosso, dicendomi che mai nessuno mi avrebbe creduto. Dopo una notte nudo al freddo, ho avuto un collasso cardiaco e mi hanno riportato in cella con gli altri.” Il giorno seguente viene portato all’ospedale di Parma, curato approssimativamente e dimesso in poche ore. Del suo passaggio non resterà nessuna traccia, stessa sorte per la cartella medica carceraria. Di questo riferisce l’avvocato Mario Marcuz, che segue il caso per l’associazione Antigone: “Le violenze sono state denunciate alla procura di Parma, ma, dovendo passare il vaglio della direzione del carcere, non sono mai giunte a destinazione.” La stessa negligenza ha mostrato il magistrato di sorveglianza, Marco Gattusa, informato delle condizioni disumane di detenzione. Le accuse coinvolgono sia De Gregori, il direttore del carcere, sia gli agenti di custodia, perlomeno quelli organizzati in famigerate “squadrette”. Secondo la loro versione, Cannizzaro quel giorno avrebbe rotto un vetro della stanza e minacciato gli agenti. “Per fortuna ci sono ben sei persone pronte a smentirli.” Dopo essere stato immediatamente trasferito a Reggio Emilia, Vito è arrivato a Bologna dove ha trovato un clima “normale”: “ Sì mancano i servizi sociali, come in molte carceri dell’Emilia Romagna, ma gli agenti non sono aguzzini.” tel: 339-5289770 PR I S O N SO UNDT RACK di Carlo Dutto Il pallone sbatte sul muro in cemento del campetto da calcio e l’eco del tonfo, come un pugno nella schiena, mi ridà il benvenuto nella camera 3x4, dopo la mia ora d’aria. Ancora dodici anni dovrò passare qui dentro, ancora dodici compleanni da festeggiare nella sala dei colloqui con Ninetto che si vergogna di avere un papà nella grande città sbarrata di Rebibbia.La grande cicatrice che attraversa la guancia destra e raggiunge la palpebra dell’occhio mi ricorda ogni giorno chi sono, davanti allo specchietto retrovisore di una Y10, che ho appeso vicino alla finestra con i cilindri incassati. Giuseppe d., ladro e assassino, 16 anni di massima sicurezza. Un marchio, come un animale come i cavalli che accudivo da ragazzo per poche lire. Abbasso gli occhi, accarezzo il braccio, mi passo le dita sulla barba ispida di due giorni, tanto Paola non verrà prima di domani, mi sistemo la maglietta dentro i pantaloni. Con la mano scaravento per terra le riviste sparse sul copriletto e il telecomando si frantuma in un scroscio di elettronica giapponese.Tingl fa la valvolina, rolla sul pavimento la batteria alcalina, ti piace papà? Mi sdraio sulla branda, cigola di un rumore ormai familiare, mi accompagna con il suo lieve stridore metallico, e con esso le molle sfondate che mi inglobano nel materasso come un abbraccio materno. Silenzio intorno, da fuori penetrano attraverso le sbarre del mio quarto piano, soffocate, le urla di chi gioca a pallone, le scarpe da ginnastica che scivolano sul cemento, come le frenate di un motorino, i dai 8 passa, i sono solo, le bestemmie orbetelliane di Enrico, braccio D. Le palpebre scendono, la mano alza il volume della radio sotto al letto e la voce di Dj Valentina mi ricorda che alle nove, con il sole tramontato, al Palaeur ci sarà Enrico Ruggeri, il mio preferito. Ho conosciuto la musica qui dentro, mi accompagna dal mattino alla sera, grazie alla scatola nera piena di rigature, regalatemi da Mario, uscito sei mesi e tre giorni fa. Grat grat la testa pelata, scontro frontale di, pensieri di lamiera sulla Paola amata. Le gracchianti molle stanno a tempo mentre mi rialzo dal letto a baldacchino (piccolo, retina uguale zero, ronzanti zanzare). Il cupo e sordo rumore delle nocche della mano sul muro bianco mi arriva al cervello sotto forma di dolore. Un pugno, e ancora uno di mille e un altro pugno e ancora uno, in breve la mano si apre, vibrazioni di mela spezzata, intingolo di lacrime afone e rossa vita negata. Plick plick la goccia per terra, plickla goccia sulla carta da lettera, sarò da Paola e Ninetto grazie ad un francobollo. Urla da fuori, gol e proteste, minacce, fragorose risate, girone infernale, le guardie con il forcone dall’alto buttano un occhio indifferenti. Dj Vsalentina sorride al microfono mentre un ascoltatore ha vinto un biglietto per il concerto, Paola nella mia testa piange e corre a prendere garze e disinfettante e prega biascicando con le labbra morbide. I miei piedi nudi frusciano sul piccolo scendiletto di lana, crick scrock le briciole di pane secco, quelle che dal piatto non lecco. Nella mia nuvoletta da fumetto, novembre duemiladue la libertà: dindon di campanello, toh chi si vede , entrate, driin di telefono nel salotto, chi è che mi cerca?, flussshhh l’acqua della doccia ci mette qualche secondo per scaldarsi, clic clac, ecco aggiustato il rubinetto. Il rancio, il rancio! Mentre il secondino gira la lunga chiave nella serratura della mia cella, sento il traffico della Tiburtina, un ingorgo di clacson e motori, centinaia di vite, intrappolate nel traffico tentacolare e ingabbiate nelle loro roboanti, lucide automobili. Li invidio e intanto cigolano i cardini della porta blindata. nona Fuori dalla Tana! Non avere piu` paura di girare per strada, di ammalarsi e non poter andare dal medico, non dover piu` subire ricatti, costruirsi una vita meno precaria e poter sperare di riunirsi ai propri cari. Per molti immigrati “sanatoria” era sinonimo di tutto questo; e anche quella di Bossi e Fini lo è - sebbene il permesso di soggiorno diventi un bene molto effimero - ma solo per pochi fortunati. La regolarizzazione infatti dipende solo dal datore di lavoro: e’ lui che deve presentare la domanda, e se finora si e’ rifiutato di darti un contratto regolare, è improbabile che lo faccia adesso. Oltre a chi non ha un datore di lavoro onesto quindi, sono esclusi dalla sanatoria i disoccupati, chi lavorava da meno di tre mesi quando e’ entrata in vigore la legge, i colf che hanno uno stipendio inferiore a 439 euro e chi ha ricevuto un’espulsione per motivi diversi dal mancato rinnovo del permesso di soggiorno, categoria che include chi l’ha ricevuta come condanna per un reato ma anche, inspiegabilmente, chi il permesso di soggiorno non l’ha mai avuto, o chi e’ entrato con un visto turistico che poi e’ scaduto. Come c’era da aspettarsi, una sanatoria di questo tipo genera ricatti, commerci e speculazioni di ogni genere. Ne hanno sentite di tutti i colori allo Spazio Sociale Studentesco di via Belmeloro, dove il Social Forum, durante il periodo della sanatoria, ha aperto uno sportello di assistenza legale chiamato Tana Libera Tutti “Alcuni italiani offrono domande di regolarizzazione fittizie per 2 o 3 mila euro. C’è chi è stato licenziato per aver solo chiesto di essere regolarizzato e chi non riceve lo stipendio da settembre per ripagare il favore. Altri ci hanno raccontato che il padrone si è rifiutato di consegnargli la ricevuta della posta che attesta la presentazione della domanda e che in caso di controlli ti salva dall’espulsione.” Spessissimo il lavoratore deve pagare spese che spetterebbero al padrone, Alessia Acquistapace come il contributo forfettario (330 euro per le colf e 800 per i dipendenti) che sana l’illecito commesso proprio dal padrone. E l’associazione Tre Febbraio sopetta che siano nate agenzie di consulenza apposta per l’occaisione. Tana Libera Tutti ha fornito assitenza legale gratuita, ma la trovata che l’ha caratterizzata e su cui si è basata la sua campagna pubblicitaria è un sistema, escogitato curare degli italiani che venivano a chiedere cosa rischiavano a regolarizzare la propria domestica. Nell’ottica che un immigrato e’ un potenziale delinquente, si chiedevano se regolarizzandolo non si assumevano qualche responsabilita’!” A Tana Libera Tutti non riescono a fare una stima delle domande che hanno presentato;“certo i numeri non sono alti” ammettono, anche se a ridosso della scadenza della sanatoria, quando siamo andati a trovarli, il ritmo si era molto intensificato. Lo sportello ha chiuso con la scadenza della sanatoria per i colf, il 10 novembre (quella per i dipendenti era scaduta il 10 ottobre), ma continuerà a seguire le pratiche di chi ha presentato domanda. Ora si può solo aspettare per vedere se le domande fatte “condividendo le spese” passeranno oppure no. Intanto un’altra speranza l’ha aperta una sentenza del tribunale di Milano del 24 ottobre che stabilisce che, se c’è un rapporto di lavoro, il padrone è tenuto a regolarizzare il suo dipendente. Cosa ne dicono gli immigrati “Per una società aperta, libera e solidale” è il titolo dell’assemblea promossa all’Ex Mercato Fioravanti dall’associazione antirazzista Tre Febbraio, nell’ambito del Festival interetnico. Alcuni brani degli interventi. da alcuni avvocati del Social Forum, che permette di dividere le spese della regolarizzazione di un lavoratore fra piu’ datori di lavoro. Si fa di solito per un colf che lavora in più case, e consiste nel pagare un solo contributo forfettario e poi assumere il lavoratore in due o tre persone. Ma bisogna chiarire che non e’ automatico che le domande presentate con questo metodo siano accettate: una ragionevole interpretazione della legge dice di si’, una circolare del Ministero del Lavoro sembra dire di no. “Se ce le rifiutano andiamo davanti al giudice” assicura l’avvocata Anna Tonioni, che comunque si dice abbastanza ottimista. Intanto vedo gli immigrati, raggianti, uscire coi moduli compilati sottobraccio: non rischiate di alimentare illusioni? “Ma chi viene qui purtroppo non ha possibilità di regolarizzarsi diversamente, perchè il suo datore di lavoro che non è disposto o non può pagare le spese per intero...” Anna osserva anche che le istituzioni hanno fatto poca informazione. “Pochi sapevano che lo stipendio di 439 euro si poteva raggiungere anche con più lavori, o che un immigrato con il permesso può regolarizzarne un altro che lavori presso di lui [moltissime domande a Tana Libera Tutti sono state fatte così n.d.r.] Le Asl avrebbero potuto raggiungere tante famiglie che impiegano badanti stranieri in nero...” Enza Costantini, un’altra volontaria, aggiunge: “abbiamo dovuto rassi- Non ho bisogno di un pezzo di carta per essere io, per essere una persona con la sua dignità. Io sono Tafà, e vengo prima di quel pezzo di carta. (…) In Senegal, da dove vengo io, ci sono anche 10 figli per famiglia. Non lo facciamo per sovrappopolare il mondo, ma per avere la speranza che almeno un figlio sopravviva e continui la famiglia. E un altra cosa che vorrei dire è che non mi piace la parola “integrazione” come la si intende adesso. Perché devo dimenticare la mia cultura e prendere la vostra? Per fare integrazione in senso nuovo invece dovremmo incontrarci e scambiarci quello che c’è di buono nella nostra e nella vostra cultura. Tafà Vorrei dire ai fratelli che ci sono persone che vi chiedono 2.000, anche 2.500 euro per regolarizzarvi. Non ci cascate, non dategli soldi. Lamin Non vogliamo solo il permesso di soggiorno ma la dignità. Chiediamo la sanatoria per tutti, ma prima di tutto lottiamo per cambiare la società e sconfiggere il razzismo. Perché conosco tanti fratelli che hanno la cittadinanza italiana ma sono trattati comunque come “extracomunitari”. Faisel Sono Kurdo, però sono contrario a questa guerra perché so che morirà solo la gente innocente” (il regime di Saddam Hussein ha perseguitato e sterminato la minoranza kurda in Iraq n.d.r.) Omar L’Associazione Antirazzista Tre Febbraio fornisce assistenza legale gratuita il giovedì dalle 19.30 alle 21.30 e il sabato dalle 10.30 alle 12.30 a Bologna in via Cuccoli 1/c. Finalmente apre la SARTORIA di Piazza Grande Proprio così! Ci siamo: nasce un nuovo laboratorio all’interno delle nostre Officine. Il laboratorio di sartoria è ormai pronto a partire, grazie al lavoro di due donne straordinarie: una volontaria e una ragazza in borsa lavoro con il Progetto Oltre la Strada hanno allestiro in un tempo da record una vera sartoria. Ecco i servizi che vi potrete trovare: Riparazioni * Orli * orlo a giorno * rammendi * Costumi teatrali e di Carnevale su ordinazione * Tovagliato * Tende a pannello e tanto altro. Potete già venire a visitare la nostra sartoria, ma abbiamo bisogno di un piccolo aiuto per partire al meglio: chi volesse aiutare questo nuovo progetto può portarci campionari di tendaggi e tappezzeria; scampoli di stoffe; ferri da stiro (con caldaia se possibile); tessuti e materiale da ricamo, filati e merceria. Grazie, vi aspettiamo. novembre duemiladue 9 d e c i ma AGNESE Simona Arsani 15 Luglio 2002. Agnese siede al tavolo di un ristorante e osserva la mandria sudata di uomini e donne vicina alla cassa nell’intento di svolgere il proprio dovere di pagare. Li guarda senza preoccuparsi per loro, allontanando l’idea di dovere a sua volta affrontare una nuova folla e pazientemente attendere il suo turno. Si passa una mano tra i folti capelli neri, ne prende una ciocca indisciplinata e la ripone con cautela dietro l’orecchio. La sua anima sbuffa, è sofferente. Agnese è innamorata di un uomo che la rifiuta. Lui ha preferito un diavolo biondo, una giovane donna che per la tradizione occidentale ha le sembianze di un angelo. Il suo candore la opprime, l’immagine dei suoi genitali rosati la rende furiosa. Però Agnese è consapevole della propria impotenza e così resta seduta con una finta aria dignitosa a guardarsi intorno con indifferenza per non suscitare nei vicini un triste sentimento di malinconia. Non le piace pranzare in solitudine. Cameriere, scusi, avete mica per caso un quotidiano che io possa leggere mentre aspetto il piatto? – chiede Agnese con energia aggredendo verbalmente il giovane che correva all’impazzata tra un commensale e l’altro. Si, glielo cerco subito, un minuto di pazienza…Pazienza, pazienza, non sapete quanta ne possedeva Agnese di pazienza. Il marito se ne era andato di casa a piccoli passi, in modo quasi gentile, convincendola pian piano che fosse per entrambi la scelta migliore, senza considerare che tutt’altro era ciò che la povera Agnese avrebbe desiderato. E lei aveva tollerato, neppure un urlo fuori scena, uno scatto di stizza per una decisione a cui forse aveva acconsentito con il suo atteggiamento remissivo. Il giornale presto arriva. Agnese lo afferra con entrambe le mani e lo stende a dovere sulla tavola apparecchiata. Con lo sguardo si affretta a scorrere la prima pagina. Niente riesce a trattenere la sua attenzione, ma improvvisamente vede un piccolo trafiletto sul fondo brillare di luce propria. Agnese ne coglie tutta la sua iridescenza: “ RICERCA OMS – LE BIONDE SCOMPARIRANNO TRA 200 ANNI – HANNO UN GENE RECESSIVO .” Senza dubitare della veridicità della notizia, senza voler approfondire l’argomento correndo subito alla pagina numero 23 per capire, analizzare, constatare il motivo per cui in un certo senso le bionde fossero inferiori, già si immagina al 15 luglio 2222. Agnese ha fantasticato innumerevoli volte sull’intimità del marito e della sua amante. A questo punto lei ha uno strumento di fantasia che le permette di creare una piccola storia malvagia. In quell’anno molto lontano, a distanza di due centinaia di anni, lui siede Di Fiorella Fabbri sul divano della casa di lei, la bella bionda formosa. Lui è Tutto il corpo riscaldato intento a sfogliare una rivista Da mani di seta che sportiva e lei esce dalla porta Sfiorino la pelle… della stanza da letto indossando solo una maliziosa lingeVorrei essere guardata rie color porpora. Lui respira Per un tempo infinito la sua presenza e decide di Da occhi pieni di amore. attenderla sui cuscini morbidi. Entrambi si spogliano. E’ lei a Questo mio cuore dominare, gli va sopra e si Ha bisogno muove su di lui brutalmente. I suoi Di essere riscaldato. occhi verdi lo eccitano e lui li fissa con impazienza. Si !, in eterno. Inaspettatamente PUFF!!!!! La bionda Così, non morirò. scompare. Allo scadere del duecentesimo anno, quando lui è nel pieno Datemi le vostre mani, di una spaventosa erezione, lei si dissolve tra le energie del- ora, non aspettate. l’universo. Non c’è più. Agnese con un ghigno teso fantastica sull’espressione incredula di lui. Lei dove sia finita non si Fatelo subito, sa, ma non è questo ciò che importa. La notizia non l’ ha intrecciatele alle mie. approfondita. Quello di cui è certa è che le bionde SCOMPA- Danziamo, danziamo… RIRANNO, cesseranno di esistere. E forse, in questa bella ipotesi, lei potrà avere un’altra occasione. Ritrovandosi solo, il povero marito fanatico della donna teutonica, potrà riprendere in considerazione l’unica scelta di cui dispone: una femmina dai capelli corvini.. Il piatto fumante arriva. E’ sempre lo scattante cameriere ad accompagnarlo fino al suo tavolo. Lei ripiega il quotidiano e lo restituisce docilmente. Agnese non vive nel 2222. Adesso sa che di lì a poco dovrà affrontare una lunga fila nervosa e tossisce per un boccone che le è andato di traverso. Freddo nel Cuore Che balle Dovremmo esserci abituati, ma ogni volta che un giornalista parte in tromba dicendo inesatezze forse solo per fare sensazione ci prude tutto quello che ci può prudere. E’ la volta di Carlo Gulotta che in un articolo pubblicato su Repubblica del 24 ottobre 2002 titola Droga, rifiuti, cani e abusivi nel villaggio dei Punkabbestia, evidentemente in ordine di importanza. L’isola che non c’è, agglomerato di container alla periferia della città non è un hotel ma in questi due anni è stato trasformato, grazie al lavoro degli operatori e dei ragazzi stessi, è stata sistemata l’entrata, è stato costruito un recinto per i cani ( i cani liberi sono una libera scelta in casa propria ) è stata richiesto un container per socializzare che è arrivato, insomma questo posto si è mosso. capita che qualcuno, come nelle migliori famiglie vada fuori di testa ed operatori e ospiti, giustamente, si rivolgono alla polizia: succede che dove basterebbero due tosti tutori dell’ordine, arrivano decine di poliziotti, vigili, cinofili e dulcis in fondo i giornalisti ai quali non sembra vero di descrivere brillanti quanto inutili operazioni di polizia rinverdendo parole come degrado, droga 10 di M.M. ecc.ecc.Noi sappiamo che droga non ce n’era, nessun ospite è stato denunciato ed è da dimostrare che sprovveduti ragazzini minorenni di notte escano dai loro collegi-convitti per andare a comprare droga tra cani e rifiuti. Allarme! Nel giro di due anni il numero dei senza tetto in giro per la città si è moltiplicato, non è vero. Il numero dei senzadimora italiani è più o meno lo stesso. si informi sig. Gullotta. A noi non piacciono i ghetti e lotteremo sempre per evitarli o migliorare e rendere vivibili quelli che già esistono, ma non ci piacciono nemmeno le balle con sapore politico, non sulla pelle di persone che hanno già tanti e complicati problemi. Per favore Sig. Gullotta tenga fuori dal nostro mondo le meschine lotte di potere e vada a parlare con le persone, con gli opera- novembre duemiladue tori che di giorno in g i o r n o affrontano il degrado, anche per lei, parli con i cosidetti Punkabbestia, troverà delle sorprese. Siamo a disposizione per qualsiasi chiarimento nell’attesa è lei S i g . Gullotta il n o s t r o Pinocchio del m e s e . Complimenti! u n d i c e si ma Campagna Abbonamenti 2003 10 anni di Piazza Grande, 10 anni sulla strada Cari tutti, la redazione di Piazza Grande si rivolge agli abbonati e le abbonate, a chi voglia abbonarsi, a chiunque abbia letto anche solo una volta il nostro giornale, e soprattutto a chi lo leggerà. La ricchezza di Piazza Grande sta nell’impegno di chi cerca di risollevarsi raccontando se stesso e il suo mondo, di chi parla di esclusione sociale fuori dai canoni dell’informazione stereotipata. Un giornale non ha senso, però, senza lettori: a voi ci siamo rivolti spesso per avere il vostro contributo, sia di partecipazione diretta alle nostre iniziative, sia per il sostegno economico. A questo riguardo, in apertura della nuova campagna abbonamenti, vogliamo ricordare insieme a voi, tutto quanto è stato prodotto da Piazza Grande quest’anno. Un modo per tirare le somme, ma anche per farvi sapere dove finiscono (o dove potrebbero finire) i vostri soldi. Per cinque mesi, da marzo a luglio, al capannone di via Libia, si è tenuto il terzo corso di giornalismo sociale che ha coinvolto circa venti persone, tra studenti e utenti dello sportello sociale, e ha visto la partecipazione, tra i docenti, di Nico Perrone vice direttore di Il Domani, Daniele Barbieri della redazione di Carta, Fulvio Grimaldi giornalista Rai, Enrico Lucci inviato delle Iene. Con la partecipazione straordinaria di Jacopo Fo, che ha ospitato i corsisti alla Libera Università di Alcatraz in Umbria. Anche quest’anno la «Fraternal Compagnia» ha tenuto i suoi corsi di Commedia dell’Arte e Teatro comico, condotti da Massimo Macchiavelli. Lo spettacolo conclusivo, ha portato sul palco persone che nell’espressione teatrale, hanno trovato la strada per la reintegrazione sociale, stimolati dall’avere come compagni di corso persone con una vita sociale molto meno problematica. Di enorme importanza, inoltre, l’impegno degli Avvocati di Strada. Il gruppo di legali guidati da Antonio Mumolo, da due anni fornisce assistenza gratuita ai senza fissa dimora che hanno problemi con la legge: tra errori e persecuzioni giudiziarie lo sportello è sempre affollato. Non ci siamo sottratti a promuovere eventi culturali, organizzando un reading di poesia di Alberto Masala, che presentava un lavoro sull’oppressione delle donne da parte del regime talebano. Masala, insieme al poeta americano Jack Hirschman, è stato ospite di Metropolis lo spazio radiofonico di Piazza Grande concesso da Radio Città del Capo. Importante canale comunicativo con Bologna. Non sono mancate inoltre le occasioni di divertimento, come la movimentata «festa popolare» di maggio, con musica dal vivo, banchetti, cabaret, teatro e mostra fotografica. Ma più di ogni altra cosa contano le persone che dalla marginalità della strada, della tossicodipendenza, dell’alcolismo o della criminalità, sono arrivate a recuperare la loro forza, la loro dignità, la loro vita, passando per via Libia: il lavoro di redazione, dei traslochi, della riparazione di biciclette, le attività della compagnia teatrale, sono soprattutto occasioni per ritrovare una ragione di vita. E non solo per chi appartiene alla categoria dei cosiddetti esclusi. A Piazza Grande barboni e Giornale di strada di Bologna rasati di fresco lavorano gomi- fondato dalle persone to a gomito. Questa pensiamo senza fissa dimora sia la nostra forza e per questo vi chiediamo di continuare ad Registrato presso il Tribunale avere fiducia in noi. Nei prossimi mesi di Bologna il 15/09/1995 n°6474 ripartiranno tutte le attività (il nuovo Proprietà: laboratorio teatrale è già in corso), ma Associazione Amici di Piazza Grande l’inverno ci mette davanti al problema di Direttore responsabile: come riscaldare il salone dove ospitarle. Antonino Palaia Piccoli problemi, dateci una mano a risolverli, noi penseremo al resto. Direttore Editoriale: Massimo Macchiavelli Questa è la nostra proposta. Regala un anno di informazione dalla strada Ogni anno lo stesso “problema”, se così si può dire: in questo periodo si comincia a pensare al Natale o, più spesso, alla pratica consumistica dei “regali di natale”. Noi sappiamo che i nostri lettori hanno un certo tipo di coscienza e una certa attenzione ai problemi sociali di questa nostra città, è per questo che quest’anno proponiamo a tutti di mettere sotto l’albero di Natale un abbonamento a Piazza Grande intestato a una persona che vi é cara e alla quale stanno a cuore i nostri temi. Con una lettera di auguri da parte nostra questa persona saprà che gli avete regalato 12 mesi di informazione e di emozioni dai margini della città. 31 euro per un regalo veramente etico e solidale, che allo stesso tempo ci aiuta a tirare avanti. I dati e le condizioni di abbonamento sono riportate in ultima pagina. Auguri dalla redazione ! PIAZZA GRANDE LIVE-2 Torna la musica a Piazza Grande! Quella suonata e vissuta. Per scaldare il nostro capannone di via Libia e scacciare il freddo dai nostri cuori nel sabato sera più caldo dell’autunno. La Notte di... SABATO 23 NOVEMBRE 2002 MANGIA FUOCO Piazza Grande via Libia 69 ore 21.00 Co nl ’ai uto di sul palco: Merry-go-Round (cover band) Gianluca Galliani (improvvisazioni al piano) Idea Fissa (punk-rock) The Gang (Marino e Sandro Severini in set acustico) Caporedattore: Massimiliano Salvatori Redazione: via Libia, 69 Tel. 051 342 328 Fax 051 397 971 email: [email protected] Distribuzione: Antonino Palaia Abbonamenti: Leonardo Tancredi Impaginazione: Massimo Macchiavelli, Massimiliano Salvatori Idea Grafica: Ass. Amici di Piazza Grande Immagini: Le fotografie a pag.2 sono di A.Kertész e Barbara Klemm, quelle alle pag. 3, 4, 7, 8 sono di Leonardo Tancredi; Angus McBean a Pag. 5; B. Katz a pag.6; le foto in basso a pag. 9 sono di P.H. Horst e W. Moegle, il disegno è di Gianni. Tutte le altre sono dell’archivio della redazione di Piazza Grande. I disegni alle pagine 2 e 4 sono di Stefano “Panta” che con quest’ultima dal titolo “Abbraccio” ha vinto il primo premio al concorso “Un bastimento carico di...”. In Redazione: Massimo Macchiavelli, Massimiliano Salvatori, Tonino, Antonio Boccuni, Leonardo Tancredi, Al.Mo., Salvatore Morelli, Silva. Hanno collaborato a questo numero: Gigi il vagabondo, Alessia Acquistapace, Gianluca Ricciato, Gino, Giovanna Brutto, Simona Arsani, Daniele Mei, l’Unità d’aiuto. Chiuso in redazione il: 11-11-2002 Stampa: Nuova Cesat Firenze novembre duemiladue 11 u l t i ma NUMERI E INDIRIZZI UTILI ASCOLTO Servizio Sociale Adulti Via Sabatucci, 2 ricevimento Assistenti Sociali ed Educatori Professionali. Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 9:00 alle 13:00 Martedì e Giovedì dalle 14: alle 17:00 Bus 20 – 37 tel. 051/245156 Punto d’ascolto e indirizzo 1° binario stazione centrale dal Lunedì al Sabato 9:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:30. Solo con appuntamento. tel. 051/244044 Centro ascolto italiani Via S. Caterina, 8 Lunedì, Martedì, Giovedì, Venerdì dalle 9:00 alle 11:30 Giovedì 14:00/16:00 Bus 20-32-3337 tel. 051/6448186 Primo Aiuto Dimissioni Carcere Centro G. Venezian Via Solferino, 7 Venerdì mattina tel. 051/582443 L.I.L.A. in caso di esito positivo Via Agucchi, 290/a Lunedì dalle 16:30 alle 20:00 Martedì al Venerdì dalle 10:30 alle 14:00 Bus 13-18-92 tel. 051/6347644 Telefono Verde AIDS Per informazioni e prenotazioni del test HIV in modo anonimo e gratuito. Lunedì 9.00-13.00 e 1.00-19.00 da Martedì a Venerdì: 15.00-19.00 Tel. 800.856080 www.telefonoaids.it Casa Delle Donne per non subire violenza Vicolo Borchetta, 10 (traversa di Strada Maggiore) dal Lunedì al Venerdì dalle 9:00 alle 18:00 Bus 14-19-25-2. Tel. 051/265700 Centro di Aiuto per la Libertà dalla Violenza Via dei Poeti, 4 Lunedì al Venerdì dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00 tel. 051/2960721 Reperibilità notturna e festivi 333-4721541 Per Donne. Centro d’ascolto immigrati Via Rialto, 7/2 Lunedì Giovedì Venerdì dalle 9:00 alle 11:00 Martedì dalle 15:00 alle 17:00 Navetta 50 tel. 051/235358 Stranieri Sportello Sociale e delle Opportunità Via del Porto, 15/b dal Lunedì al Sabato dalle 9:30 alle 16:30. Tel. 051/523494 Telefono Viola (abusi in campo Psichiatrico) tutti i giorni feriali dalle 19:00 alle 21:00 tel. 051/342000 Servizio Immigrati, profughi e nomadi Solo extracomunitari con permesso di soggiorno Via Drapperie, 6 Lunedì dalle 9:00 alle 13:00 Martedì e Giovedì dalle 15:00 alle 18:00 Sabato dalle 9:00 alle 13:00 tel. 051/6564611 LAVARSI Centro San Petronio Via Santa Caterina, 8 Max 25 persone. UOMINI STRANIERI Mercoledì dalle 15:00 alle 16:00 Martedì mattina prenotazione UOMINI ITALIANI Venerdì dalle 15:00 alle 16:00 Venerdì mattina prenotazione DONNE Martedì dalle 15:00 alle 16:00 Venerdì mattina prenotazione. tel 051/6448015 (distribuzione cambio intimo nuovo) Antoniano Via Guinizzelli, 3 dal Lunedì al Sabato alle 12:30 Autobus 33 tel. 051/346756 LAVANDERIA Rifugio notturno della Solidarietà Via del Gomito, 22/2 lun. – ven. 15:00 – 18:30 tel. 051/324285 Bus 25 (capolinea) Lavanderie a gettoni Via S. Donato 4b/c; Via Saragozza 34°/b; Viale Oriani, 12; Via Petroni, 38; Via Corticella, 90; Via Saragozza, 41 UNITA’ D’AIUTO Distribuzione caffè, succhi, biscotti, scambio siringhe, preservativi, relazione e aggancio dalle 16:00 alle 17:45zona universitaria dalle 18:00 alle 19:00 zona stazione (inps) dalle 19:15 alle 20:15 Carracci. 12 MANGIARE Opera dei poveri delle Suore di S. Elisabetta, Via Nosadella 32 lun. - sab. dalle 8:30 alle 9:00 (colazione). Chiesa dei poveri, via Zamboni (colazione), solo dom. ore 9:00 Antoniano, Via Guinizzelli, 3 ore 11:30 pranzo, bus 33, tel. 051/346756 Aperto a tutti Parrocchia Cuore Immacolato, Via Mameli 5, dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00 (sportina cibo) tutti i giorni. Bus 13, tel. 051/400201 Mensa della Fraternità Via S. Caterina 8 Tutti i giorni alle 18:00 tel. 051/6448015 (si accede attraverso il centro d’ascolto italiani e il centro d’ascolto stranieri). Parrocchia San Girolamo dell’Arcoveggio Via Fioravanti 137 tutti i giorni sportina cibo Bus 11/c tel. 051/356477 Parrocchia Santa Maria della Misericordia Piazza Porta di Castiglione, 4 Sabato alle 8:00 distribuzione numero per sportina genere alimentari dalle 9:30 alle 11:00, Bus 30-32-33 tel. 051/332755 Parrocchia Santa Maria Maddalena Via Zamboni, 47 Tutti i giorni dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00 alimenti da cucinare tel. 051/244060 Parrocchia Sacro Cuore Via Matteotti, 25 da Lunedì a Venerdì dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 17:30 sportina Bus 10-11-25-27-35 tel. 051/364801 Parrocchia San Giuseppe lavoratore Via Marziale, 7 Giovedì dalle 14:30 alle 17:30 sportina cibo Bus 27 a b c 95-97-98 tel. 051/322288 Centro Diurno Via del Porto, 15/c Tutti i giorni dell’anno dalle 12:30 alle 18:00 (si accede attraverso il Servizio Sociale Adulti). Emergenza Freddo dalle 18:30 alle 19:15 Link, dalle 19:30 alle 20:15 Montagnola. DORMIRE Casa del riposo notturno Madre Teresa di Calcutta Viale Lenin, 20 aperto dalle 19:00 alle 24:00 Bus 14-34-37 tel. 051/531742 Si accede dai servizi e dalla strada 19:00 – 20:00 Casa del riposo notturno Via Lombardia, 36 aperto dalle 19:00 alle 24:00 Bus 27-36 tel. 051/493923 Si accede dalla strada 19:00 – 20:00 Centro Beltrame (Servizio Sociale Adulti) Via Sabatucci, 2 aperto 24h/24h Bus 20-37 tel. 051/245156 Si accede dal servizio sociale adulti. Casa del riposo notturno Via Carracci 69/2 aperto dalle 20:00 alle 24:00 Si accede tramite lo Sportello sociale e delle opportunità di Via del Porto, 15 Opera Padre Marella Via del Lavoro, 13 dalle 9:00 alle 12:00 tel. 051/234345 L’isola che non c’è Via Dell’industria aperta 24h/24h Bus 14 Si accede dalla strada pankabestia e senza fissa dimora. Rifugio Notturno della Solidarietà Via del Gomito, 22/2 aperto dal Lunedì al Venerdì dalle 15:00 alle 23:00 Sabato dalle 17:00 alle 23:00 Domenica dalle 19:00 alle 23:00 Bus 25 (capolinea) tel. 051/324285 novembre duemiladue CURARSI Poliambulatorio Biavati Strada Maggiore, 13 (ingresso da vicolo Alemagna 21) Tutti i giorni dalle 17:30 alle 19:00 Bus 14-27 tel. 051/226310, 051/226310 assistenza medica gratuita per i Senza Fissa Dimora. Pronto Soccorso Sociale Quadrifoglio Via Cabaletta, 5 aperta 24h/24h Struttura domiciliare a bassa soglia d’accesso per tossicodipendenti. Si accede tramite l’unità mobile. Pronto Soccorso Sociale Pettirosso Via de Matuiani, 1 aperta 24h/24h Struttura domiciliare a bassa soglia d’accesso per tossicodipendenti. Si accede tramite l’unità mobile. Sokos presso poliambulatorio Montebello Via Montebello, 6 tel. 051/2869294 1° piano scala A Mercoledì dalle 17:00 alle 19:00 Sabato dalle 9:00 alle 11:00 (assistenza medica gratuita per SFD e tossicodipendenti) Alcolisti Anonimi tel. 0335/820228 Gruppi auto-aiuto Narcotici Anonimi tel. 051/6344342 Gruppi auto-aiuto Croce Rossa Italiana Via del Cane, 9 tel. 051/581858 dal Lunedì al Venerdì dalle 9:00 alle 11:00 Servizio Infermieristico su presentazione di ricetta medica. VESTIRSI Parrocchia S. Egidio Via S. Donato, 38 da lun. a sab. dalle 9:00 alle 10:00 e dalle 16:00 alle 17:00 (è richiesto un piccolo contributo economico per i vestiti) Bus 18-20-37-93 tel. 051/244090 Opera San Domenico Piazza San Domenico 5/2 Lunedì e Giovedì dalle 8:30 alle 11:00 Bus 13-11-86 tel. 051/226170 Parrocchia San Giuseppe lavoratore Via Marziale, 7 Giovedì dalle 14:30 alle 17:30 Bus 27 a b c 95-97-98 tel. 051/322288 Parrocchia Santa Maria Assunta Via Emilio Lepido, 58 Martedì dalle 14:30 alle 17:30 Bus 13-86 tel. 051/405741 Parrocchia Cuore Immacolato di Maria Via Mameli, 5 Mercoledì dalle 9:00 alle 11:00 (è richiesto un piccolo contributo economico) Bus 13 tel. 051/400201 Parrocchia San Giuseppe Cottolengo Via Marzabotto, 12 tel. 051/435119 Giovedì dalle 16:00 alle 18:00 Bus 19-35-38 Chiesa San Girolamo dell’Arcoveggio Via Fioravanti, 137 Sabato dalle 16:00 alle 17:00 Bus 11/c tel. 051/356477 Antoniano Via Guinizelli, 3 Escluso il Martedì dalle 9:00 alle 17:00 (è richiesto un piccolo contributo economico) Bus 33 tel. 051/346756 Parrocchia San Bartolomeo Via Beverara, 88 Mercoledì dalle 14:00 alle 18:00 Bus 11 tel. 051/6345431 A S S O C I A R S I Associarsi a Piazza Grande è una condizione di incontro tra la società, le sue culture e le sue necessità. Con soli 5 euro potete aderire all’Associazione e diventare soci. Basta telefonare allo 051 342328, e lasciare i propri dati o fare un versamento sul c/c postale n. 25736406,intestato all’Associazione Amici di Piazza Grande, specificando: “Adesione associazione” A B B O N A R S I Per abbonarvi fate un versamento sul c/c postale n. 2 5 7 3 6 4 0 6 , intestato all'Associazione Amici di Piazza Grande, specificando: "Abbonamento giornale". Potete anche telefonare allo 051 342328 dalle 9.00 alle 13.00 alla Redazione del giornale. Per i privati la quota di abbonamento è di 3 1 e u r o annue. Per enti, biblioteche e associazioni 51 eur o Per l'estero 103 eur o Le testate che aderiscono alla Federazione Giornali di Strada: Fuori Binario: via Giano della Bella 22 - Firenze Telefono e Fax: 055 220 903 Noi sulla Strada: via Cremonio 38 - Padova Telefono e Fax: 049 687 068 ASSISTENZA LEGALE Associazione amici di piazza grande Via Libia, 69 Mercoledì e Venerdì dalle 15:00 alle 17:00 tel. 051-397971 Rifugio Notturno della Solidarietà Via del Gomito, 22/2 1° e 3° Lunedì del mese dalle 18:00 alle 19:30 tel. 051/324285 Piazza Grande via Libia 69 - Bologna Telefono 051 342 328 Fax 051 397971