il freddo arriva ...a prescindere

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il freddo arriva ...a prescindere
casa • residenza • politiche sociali • economie informali • diritti • intercultura sociale • cultura • teatro • laboratori • corsi
Novembre’02
Anno IX
tiratura
6.000 copie
Offerta libera
Giornale di strada di Bologna fondato dai senza fissa dimora
Pubblicazione periodica mensile Novembre 2002
IL FREDDO ARRIVA
...A PRESCINDERE
Abbiamo voglia di scherzare su un problema così serio? No, ma la tentazione è forte. Il tempo passa in fretta, non te ne accorgi e anche quest’anno è arrivato novembre. E guarda caso anche quest’anno il freddo comincia a farsi sentire. Chi l’avrebbe mai detto. L’alternarsi delle
stagioni ha colto così di sorpresa la redazione che nessuno sapeva di cosa parlare in prima pagina. Il freddo? Un’emergenza, un imprevisto
che puntualmente ogni anno lascia le sue vittime sui marciapiedi, rende impossibile la vita, già poco agevole, di chi non ha una casa dove
rifugiarsi. A qualcuno a Piazza Grande è venuta in mente la parola FARSA. Improvvisamente eravamo tutti d’accordo. L’emergenza freddo, per la maniera in cui è stata finora affrontata, è una farsa che si ripete sempre uguale. Cos’è più farsesco e seriale di Totò e Peppino? In
decine di film hanno affrontato qualunque situazione, dalla guerra fredda al consumismo, con spontaneità e ironia disarmanti, facendo crollare tutti gli atteggiamenti seriosi dell’autorità. Proviamo anche noi a prendere il problema del freddo con ironia, sperando però che le istituzioni locali vogliano risolverlo con interventi drastici strutturali, piuttosto che con una massiccia distribuzione di colbacchi e paltò.
Nuovi migranti...
Notte dei senza dimora
La notte di MANGIAFUOCO
Abbonamenti 2003
Nasce a Bologna lo Scalo Internazionale
per Migranti, in un ex albergo popolare
delle Ferrovie inizia una storia di solidarietà che parte dalle rive del Reno e arriva
in via Casarini.
In diverse città italiana molti cittadini
hanno deciso di dormire in strada per solidarietà con i senza dimora. Non solo luci
purtroppo... In questa pagina un resoconto degli organizzatori.
E’ il titolo della serata in musica che, più di ogni altra
cosa, scalderà i nostri cuori nella notte di Sabato 23
novembre 2002. Fra gli ospiti un pezzo di storia
della musica italiana: la GANG di Marino e sandro Severini. Aspettiamo tutti gli Amici di Piazza
Grande presso la nostra sede dalle ore 21.00.
Inizia la campagna abbonamenti per il 2003.
L’anno corrente è stato un anno di grandi
novità per Piazza Grande e questo grazie
anche al vostro contributo. I dati, le persone,
gli ospiti e le iniziative di un anno insieme.
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PRODURRE QUESTO GIORNALE CI COSTA 0,52 EURO • QUELLO CHE DATE IN PIU’ E’ IL GUADAGNO DEL DIFFUSORE
qualsiasi richiesta di soldi al di là dell’ Offerta libera non è autorizzata
novembre duemiladue
1
se c o n d a
Non esistono più le mezze stagioni
Massimiliano Salvatori
Eccoci qua, ogni anno, alle porte dell’inverno costretti a fare il solito sarcasmo sul
freddo; o meglio: sulla cosiddetta
“Emergenza freddo”. Chi ci segue da dieci
anni a questa parte sa infatti che non è passato un inverno, in città, senza che a ottobre o novembre si iniziasse a polemizzare
sull’emergenza freddo e il conseguente
rischio di vita per le persone che vivono
nel disagio della strada; ci si buttano tutti:
istituzioni, giornalisti, politici e dunque ci
mettiamo anche noi. Lo sappiamo tutti in
realtà: l’emergenza freddo è un falso argomento, è come parlare del tempo, appunto,
una finta emergenza in quanto il freddo
arriva ogni anno ed è quasi un insulto parlare di emergenza a chi, come chi vive la
strada, aspetta questa stagione con preoccupazione e una forte consapevolezza. Ci
si pensa prima all’inverno, al freddo…
eccome!
Comunque, al di là delle polemiche, quello
che possiamo fare è un bilancio, il punto
della situazione riguardo le risorse messe
in campo dal mondo politico istituzionale
e dal settore sociale impegnato contro il
disagio, considerando un arco di tempo di
circa due anni. Premettendo che per chi
rimane fuori da un dormitorio, o è in fila
ad una mensa pubblica, non sa dove portare le sue poche cose, non sa dove lavarsi e
curarsi le risorse e gli sforzi organizzativi
messi in campo dal Comune saranno sempre troppo pochi. Noi non siamo cugini di
nessun partito e, con uno sguardo il più
possibile obbiettivo, non possiamo dire
che in questi ultimi anni non è stato fatto
nulla per chi vive un disagio grave di
emarginazione. Facendo una rapida carrellata dei servizi e delle necessità si incontrano luci ed ombre sì, qualche lacuna, ma
alcune cose, anche importanti sono state
fatte e il prossimo futuro non è poi così
nero (speriamo). I posti letto offerti com-
plessivamente dalle strutture di accoglienza notturna a Bologna sono circa 200, cifra
che è considerata congrua, rispetto alla
domanda, da diversi esperti del settore,
mettendosi anche a confronto con altre
città italiane. La casa del riposo notturno
di via Carracci è da considerarsi ancora
una struttura, per molti aspetti, provvisoria: esperienza nata anch’essa sulla spinta
di un’emergenza freddo, per contro
però si sono create altre
situazioni, più
piccole ma
stabili, come
i ricoveri di
v
i
a
Lombardia,
viale Lenin e,
per certi aspetti,
anche
via
dell’Industria.
Continuando il
nostro percorso
verso il “basso”,
verso la bassa soglia,
incontriamo altri problemi e altre necessità:
è vero che la mensa
della Caritas di Santa
Caterina ha ridotto l’accesso, ma il lavoro
dell’Unità d’aiuto è stato garantito per
tutto l’anno: non gira di notte, ma nelle sue
due fermate fisse distribuisce pasti; anche
al Centro diurno di via del Porto è possibile avere un pasto caldo. Il Servizio Mobile
di Sostegno, gestito anche da noi di Piazza
Grande, aspetta solo il via dalla Regione e
andrebbe a coprire la fascia oraria serale e
notturna, distribuendo ancora pasti e funzionando anche da ascolto e monitoraggio.
Inoltre, per quanto riguarda la distribuzione pasti in strada, partirà il servizio Mensa
Bus (un progetto che doveva già iniziare
La canzone di Gigi
Dedicato al mio Amore Sabrina
Il vagabondo cammina sulla strada
girando paesi e città con la sua
chitarra cantando la sua canzone
d’amore, amore mio ti salvo una
lettera ti dico sei bella come un
angelo venuta dal cielo mandata
da Dio sei entrata nel mio cuore io
ti amo cammino sulla strada solo e
triste e penso alla mia e bella che
l’amo con tutto il mio cuore vedo
da lontano lei che mi illumina il
mio cammino amore mio ti dico non
ti lascerò mai più sola perché io ti
voglio bene con tutto il mio amore,
tu sei bella come una rosa fiorita
nei prati verdi scaldata dal sole e
mandi il tuo profumo al amore che
tu lo ami con tutto il tuo cuore e
lui ti vuole bene con tutto il suo
amore, amore mio resta con me
che io ti amo, amore mio.
Gigi Bonometti il vagabondo
2
novembre duemiladue
l’anno scorso): mensa ambulante con 25
posti a sedere che, con due fermate in
città, dovrebbe distribuire 80 mezzi pasti
al giorno (un primo più pane o frutta) a chi
non usufruisce di nessun altro servizio
mensa. Aprirà un nuovo centro diurno
all’interno del dormitorio
Beltrame in via
Sabatucci che
distribuirà altri 55 pasti
al giorno. Per concludere la carrellata, sicuramente non esaustiva, sui servizi
relativi al sostentamento alimentare segnaliamo che, per chi è inserito in programmi
di assistenza sociale, prosegue anche la
distribuzione di buoni pasto e buoni spesa.
Servizio questo che inevitabilmente presenta luci ed ombre: esiste infatti un mercato nero di scambio e vendita attorno a
questi buoni, la modalità di intervento è
generica e può essere interpretata come
“carità”, ma non è questa la sede per sviluppare un dibattito sull’argomento.
Prendiamo in ogni caso atto che anche
questo servizio, con le sue modalità, è una
risorsa spesa dall’amministrazione ed è
sempre e comunque meglio che ci sia.
Altri servizi, sempre riguardanti quella che
viene definita dagli addetti la “bassa
soglia”, risultano ancora carenti se non
addirittura assenti: dopo la chiusura del
riparo di via Fratelli Rosselli il servizio
docce aperto a tutti è praticamente scomparso dalla città, non è più possibile lavarsi se non si ha accesso a un qualche riparo… saremmo felici di essere smentiti su
questo. Anche il servizio di deposito bagagli, sicuramente di non facile gestione, è
assente: tanto più da quando il deposito
bagagli della Stazione Centrale ha rivisto le sue tariffe, verso l’alto ovviamente.
Al termine di questa rapida carrellata
possiamo fare alcune considerazioni
dal nostro punto di vista: abbiamo
constatato dunque che sono state
attivate delle risorse per le persone
senza dimora e in stato di disagio
e altre si aggiungeranno, potrebbero essere di più certamente,
ma non è questo il punto sul quale
vogliamo soffermarci, piuttosto sulle
modalità con le quali queste risorse sono
politicamente gestite, sul metodo insomma. Auspichiamo infatti che gli sforzi
messi in campo nel sociale si orientino
sempre più dall’assistenza (assistenzialismo) verso l’emancipazione delle persone,
attraverso un percorso di uscita dallo stato
di bisogno sulla strada del recupero e del
lavoro, da compiere insieme ai soggetti
coinvolti. Il percorso che porta una persona ad uscire dal degrado, da una dipendenza è veramente lungo e non bastano i soldi,
i pasti, i letti o sei mesi di borsa lavoro per
recuperare un’autonomia e una dignità.
Soddisfatti alcuni bisogni primari non
siamo che a metà dell’opera, la strada è
ancora lunga e siamo pronti a fare la
nostra parte.
Molte domande... poche risposte
di Al.Mo
112 pronto intervento dei
Carabinieri, 113 soccorso pubblico di emergenza della
Polizia,
115 pronto intervento dei
Vigili del Fuoco, 117 pronto
intervento della Guardia di
Finanza,
118 emergenza Sanitaria,
questi sono i servizi in
funzione 24 ore per tutti
i giorni dell’anno
a disposizione dei cittadini, per ogni emergenza. E’
la dimostrazione che le
necessita’ preventivate
ed organizzate sono immediatamente attuate in caso di
emergenza.
Perche’, allora, si continua a parlare di
“emergenza freddo” per le persone che
vivono la strada
E quindi a mettere in piede l’organizzazione di sostegno solo per un periodo
limitato quando l’evidenza dell’emergenza è quotidiana?
Tempi d’incontri, di decisioni, di protocolli per stabilire cosa, quando e dove
attuare l’organizzazione di sostegno!
Tempi che superano, in molti casi, quelli
di reale necessità perché
Si continua a pensare “al freddo” come
periodo particolare dell’anno, quando,
nella realtà, l’emergenza di questo tipo
è continuativa. Il nostro territorio,
ormai è frequentato da migliaia di persone che, in stato di disagio, vivono la
strada. Provengono da ogni parte del
globo ed arrivano senza avere punti di
riferimento precisi: non esistono
sufficienti strutture atte ad
ospitarli, non esistono abbastanza mense, diurne o serali,
che possono sfamarli, non
esistono luoghi ove possano
accudire alla propria igiene
personale, non esistono…..e
loro continuano ad arrivare!
Perché continuare a parlare
di emergenza freddo?
Perché continuare a sperare
che le organizzazione di
volontariato assolvano i compiti
di
competenza
dell’Istituzione
Locale,
Regionale, Nazionale? Perché la
Protezione Civile non interviene a
garanzia della dignità umana che vive
queste situazioni di degrado?
Perché?……?
Possibile che per tutte le necessità alla
persona si debba arrivare quando è
“troppo tardi”?
Molte domande e … poche risposte.
E’ un fatto di cultura umanistica il cercare di dare questo tipo di risposte.
Evidente, a questo punto, che gli interessi economici internazionali creano
queste situazioni per maggior confusione, per mettere il cittadino di fronte a
situazioni senza soluzioni e per imporre
la volontà politica senza rispetto e
senza ritegno.
t e rza
Nuovi migranti in vecchi luoghi
Leonardo Tancredi
N asc e l’ albergo popolare per migranti
Bologna, via Casarini 23, due piani con
terrazzo, trentasei stanze con letti,
materassi e coperte, bagni e docce in
comune, appena fuori le mura. Non è
un annuncio immobiliare, ma la descrizione dell’ex albergo delle Ferrovie
dello Stato per i suoi dipendenti in
transito, trasformato dal Bologna social
forum (Bsf), con un’occupazione, nello
“Scalo internazionale migranti”, una
struttura d’accoglienza per chi vive a
Bologna, stranieri soprattutto, in condizioni di disagio.
L’azione è partita la mattina del 16
ottobre, quando circa cinquanta attivisti
del Bsf sono entrati nello stabile in
disuso e hanno cominciato a pulire,
riparare, renderlo agibile.
Non c’è stato molto lavoro da fare
“Dopo
d u e
anni di
complet
o
abbandono,
q u a
dentro
funziona tutto,
c’è l’acqua e la
luce –
d i c e
Marco
Trotta
del Bsf – l’occupazione è la nostra
risposta al problema della casa, reso
sempre più evidente dagli ultimi episodi cittadini.” Il riferimento è al recente
sgombero di un accampamento di circa
70 donne e
uomini rumeni,
con
relativo
abbattimento
delle loro baracche. Una situazione drammatica per intere
famiglie di cui si
è fatto carico
solo il centro
sociale
Ex
Mercato 24, a fronte della paralisi delle
istituzioni locali.
“Adesso aspettiamo una risposta
da parte di Comune, Provincia e
Regione. Siamo disponibili a trattare ma solo sulla base di proposte concrete. Riguardo invece al
funzionamento della struttura
decideremo nelle prossime
assemblee del forum.”
Per ora il silenzio delle amministrazioni locali è stato rotto solo
dai proprietari, cioè Metropolis
Spa (appartengono ad essa anche
il Livello 57 e il futuro Tpo), la
società che gestisce i beni immobili delle Ferrovie, che ha puntualmente rivendicato una nuova
destinazione d’uso per lo stabile:
uffici al posto dell’albergo.
Che l’occupazione risponda ad un problema reale a Bologna, si evince dai
fatti: allo sgombero dei rumeni, si
aggiunge la condizione invivibile di
2 5 0
pakistani stipati
in
un
centro di
prima
accoglienza,
alcuni di
loro trasferiti al
Cpt, altri
prossimi alla vita di strada, la mancanza di servizi di base nel campo profu-
ghi della vicina
Trebbo.
Ma non è tutto.
“Già stamattina
si è rivolto a noi
un disoccupato
che aveva appena saputo dell’occupazione
alla radio – racconta il “disobbediente” Meco
Mucignat – apriremo le porte a
chi non ha casa,
ma vorremmo
dare accoglienza
soprattutto ai migranti, per avviare con
loro anche un percorso politico. Infatti,
una parte della struttura ospiterà un
punto di assistenza legale, per problemi
di regolarizzazione ecc. ed un ambulatorio gestito da volontari.” Nei giorni
seguenti l’occupazione il forum sociale
bolognese ha provato a sensibilizzare
altri soggetti politici e non, invitandoli
a visitare lo “Scalo”: oltre all’appoggio
attivo di Rifondazione Comunista,
esponenti di Caritas, Cgil e
Democratici di Sinistra hanno constatato la funzionalità della struttura. La
proposta del Bsf per evitare lo sgombero e tenere in piedi il progetto è rivolta
alla Regione: l’acquisto dell’immobile
nell’ambito del piano di edilizia pubblica.
Quel giorno, al campo
Lettera di un cittadino
Riceviamo e pubblichiamo questa lettera che ci parla del difficile rapporto fra nomadi e forze dell’ordine al campo di Trebbo di Reno
Bologna 25/ 10/ 02
Oggi verso le ore 09.30, al
campo nomadi di Trebbo di
Reno, abbiamo avuto il controllo dai carabinieri in divisa, in
borghese ed anche i carabinieri cinofili con i relativi cani.
Come sono arrivati, cercavano
un utente del campo. Vi sono
stati due carabinieri in borghese che sono entrati in due container, solamente per un controllo senza toccare nulla. Vi
erano altri, invece che hanno
controllato i numeri dei telai
dei motorini che erano al
campo. Alcuni di questi motorini, li hanno fatti portare via dal
carro attrezzi che loro stessi
hanno chiamato, solamente
perchè i proprietari dei relativi
erano al lavoro e non hanno
potuto dimostrare la loro
effettiva proprietà. Ad uno di
questi motorini, che il proprietario era al campo ma che i
documenti li aveva sua moglie
che era al lavoro gli hanno dato
ricettazione. E’successo, che
ad un utente che stava andando al lavoro gli hanno chiesto i
documenti, e dopo che gli erano
stati dati, gli hanno fatto
togliere la giacca, la camicia ed
anche le scarpe ed gli hanno
fatto una perquisizione personale al centro del campo, questo è un abuso di potere, perché la perquisizione personale
che hanno fatto a questo utente la dovevano fare in questura
o dentro l’ufficio del campo.
Poi dopo la perquisizione, gli
hanno controllato il furgone
che lui usa per lavorare, mentre gli controllavano i documenti ed il retro del furgone,
gli hanno chiesto di chi era il
furgone. L’utente gli ha risposto tranquillamente che era
suo. Dopo di questo fatto, ne è
successo un’altro, un giovane
carabiniere dei cinofili, con una
donna anziana del campo che
non può lavorare per motivi di
salute, a voce alterata, gli ha
detto che devono andare a
lavorare e comperarsi la casa
perché con tutti i soldi che gli
vengono dati possono comperarla. Ad un certo puntoarriva
un carabiniere in borghese e
prende il suo collega per un
braccio e loporta fuori dal
campo. E’ sempre la solita storia, avendo un potere oppure
una divisa, loro se ne approfittano delle persone che non
conoscono bene la legge, per
loro le persone che non sono
italiane sono diverse e per questo se ne approfittano maltrattandole. Ci sono persone
che forse meritano questo,
spacciano o rubano, ma le persone che lavorano e sono in
regola non meritano questo.
Quindi bisogna che tutto questo cambi, sarà una battaglia
non facile ma se tutti fossimo
uniti, questo abuso di potere
verso le persone regolari riusciremo a farlo finire.
novembre duemiladue
3
q u a rt a
DAL BASSO VERSO L’ALTO...
Finalmente il premio!
E’ ar r ivat o un bastimento carico di ...Desiderio
E’ stata sicuramente una giornata riuscita: una breve introduzione teatrale a cura della Fraternal Compagnia, lo psicodramma che ha fatto divertire e lavorare insieme premiati, ospiti e giuria, e poi la premiazione. Vorremmo ringraziare Rosario che al momento di ritirare il premio ne ha ceduto la metà al dormitorio di Via Caracci per le attività
ricreative che si svolgono con gli ospiti. Complimenti Rosario oltre che scatenare gli entusiasmi e la legittima soddisfazione degli operatori hai dato a tutti un esempio della sensibilità che anche una vita difficile non può cancellare. Un grazie a Enaip, a tutti i dormitori e al Centro diurno che ci hanno aiutato.
23 ottobre2002
di Fabrizio di Vasco
Nel benvenuto di
Pantalone, interpretato
nei tempi e nella giusta
misura da uno degli
attori della ‘Fraternal
Compagnia’, si è aperta
la giornata di premiazione del concorso artistico per senza fissa
dimora “E’ arrivato un
bastimento
carico
di…”. Alla Giuria e al pubblico
l’attore, con arguzia e spirito
grottesco, spiegava dove volesse
andare a parare l’evento.
E’ stata davvero una bella giornata, serena
e intensa, non soltanto per i vincitori, il
concorso progettato e finanziato dalla
regione Emilia Romagna e varie altre
organizzazioni..
Ma già verso le sedici, mezz’ora prima del
programma, la gente affluiva in dosi massicce nei locali, parlando e conoscendosi
nei saloni, fumando l’ultima sigaretta e
gironzolando per lo spiazzo esterno, si
respirava un atmosfera positiva. La voglia
di partecipare.
La rappresentante del direttivo di Piazza
Grande Maria Assunta Serenari ha aperto
ufficialmente la serata esprimendo rammarico per le molte opere giunte in ritardo
al vaglio della giuria. Complessivamente,
tra sculture, quadri, racconti, poesie ecc. esposte su alcuni tavoli e appese alle pareti,
erano circa sessanta le opere.
La città è viva.
La città c’è. Una straordinaria energia semina benzina in
questa macchina che si chiama Bologna. E la stessa
Bologna dà vitalità e arricchisce le persone che la vivono.
Possiamo dire che si è espressa fino in fondo la cultura
dell’associazione: oltre le barriere, oltre gli steccati, oltre i
pregiudizi che ci rendono l’esistenza faticosa e ci impediscono di spalancare gli occhi.
Tra gli altri interventi ricordiamo Eugenio Rampini che ci
ha illustrato nei dettagli le problematiche che oggi attraversano la città.
Dopo Pantalone, in un dialetto ‘veneto’ irresistibile, la
Compagnia ci ha offerto un saggio tratto da diversi brani
degli scritti pervenuti al concorso. E il momento si è ele-
SEDE DELLA COOPERATIVA
VIA ANTONIO DI VINCENZO 26/F (BO)
TELEFONO E FAX
051 372 223 OPPURE 051 4158 361
SITO INTERNET:
www.cooplastrada.it
E - MAIL:
[email protected]
4
novembre duemiladue
vato al massimo della tensione quando, seguendo la tradizione tipica del Teatro
dell’Assurdo, l’attrice urlava:” Sono una
donna! Sono una donna!!” E quanti mi
chiedo nella platea avrebbero
voluto alzarsi e rivendicare: Io
sono! Io sono!”
Poi è stato il momento di
Andrea Cocchi, insegnante di psicodramma: dove ha coinvolto tutti i presenti.
Sedie a cerchio e
ognuno davanti
all’altro in un
gioco surreale fino al contatto dei corpi. Ed è stato
molto bello scoprire la
ricchezza umana che
animava i mitici capanUSATO
noni di Piazza Grande e
RICAMBI
E RESTAURO
in quel momento il mio
amico Dalvis, alzandosi
OCCASIONI & RISPARMIO
per fumare una sigaretta
fuori, ha trovato l’imRIPARAZIONI IN GIORNATA
magine più efficace, la
fotografia esatta della
serata: il volto sereno e
interessante della presidentessa, gli occhi azzurri
quasi bianchi di un anziano, la faccetta imbronciata
Combatti, con noi, l’avvilente mercato
e sensuale di una punk a
della bici rubata!!!
bestia e la curiosità felina del
regista che stavano scambianDiamoci una mano a tenere pulita
dosi delle idee. “ E’ molto
la città e liberiamoci dalla
bello.”
schiavitù del traffico e dalle
Poi è seguita
targhe alterne!
la premiazione,
dove
segnaliamo
l’ottimo quadro del vincitore.
Il rinfresco ha
concluso come
la
ciliegia
sopra la torta
questa magnifica giornata.
Tutto per la BICICLETTA
SEDE REDAZIONALE
della testata e dell’Associazione
Amici di Piazza G rande
Via Libia, 69 tel. 051/342328
SITO
SITO INTERNET:
INTERNET: www.piazzagrande.it
www.piazzagrande.it
E - MAIL: [email protected]
quinta
Sleep out. Ovvero: come dormire fuori ed essere “felici”
NOTTE SENZA DIMORA Positivo il bilancio della manifestazione. Parla il direttore di
‘’Terre di Mezzo’’
18/10/2002 18.24.20 MILANO – Il bilancio
della notte trascorsa per gli organizzatori Terre di mezzo (www.terre.it) e Fiopsd - è
fortemente positivo. Positivo innanzitutto da
un punto di vista mediatico perché c’è stata
la risposta di quotidiani e dei tg delle maggiori televisioni (servizi sul Tg1 e sul Tg3
nazionale e sui Tg3 regionali). “Questa iniziativa dal punto di vista mediatico ha funzionato fortemente. – spiega il direttore di
Terre di Mezzo Carlo Giorgi - Come ha funzionato per tutto quello che significa mettere
in rete le associazioni ai fini di fare informazione sui senza dimora, quindi con una finalità forte. E’ la prova che c’è tutta la possibilità di lavorare in rete tra associazioni, anche
di estrazioni diverse tra di loro, a patto che
ci sia un obiettivo comune e condiviso.
L’obiettivo in questo caso era molto chiaro e
semplice”. Due gli appelli lanciati dalla
Fiosp. “Il primo era quello di dire cose
importanti a favore delle persone senza
dimora in occasione della Giornata mondiale
della lotta alla povertà, un appello rivolto
soprattutto alle pubbliche amministrazioni
perché la ‘328’ cambia il meccanismo dello
stanziamento dei fondi e sono soprattutto i
Comuni che oggi devono preoccuparsi di
questo. – spiega Carlo Giorgi - L’altro appello è quello della necessità di una censimento delle strutture che si occupano dei senza
dimora perché senza questo censimento
non sarà possibile capire con chi abbiamo a
che fare. Il fenomeno è cambiato in questi
anni, i senza dimora sono sempre più giovani e sempre più donne; un censimento delle
strutture può dirci che cosa viene fatto sia
quantitativamente che qualitativamente e
può dare alle amministrazioni meno avanti
rispetto all’aiuto dei senza dimora, idee ed
indicazioni utili”. Altro obiettivo su cui si è
fatto rete è quello della sensibilizzazione.
“Con questa manifestazione – sottolinea
Carlo Giorgi - Terre di Mezzo ha detto alle
altre associazioni: ‘unitevi con noi per sensibilizzare la popolazione sui senza dimora’ e
questo ha avuto il suo esito positivo. In tutte
le piazze ci sono stati esiti positivi, a parte
Firenze dove la pioggia ha impedito un
regolare svolgimento. A Roma è raddoppiato il numero delle persone che ha dormito in
piazza, a Genova, che ha aderito per la
prima volta, 32 persone hanno atteso l’alba,
a Lecco 37, nella “piccola Viareggio” 14 persone, a Milano cento in più dello scorso
anno. Questo significa che nel momento in
cui le associazioni si mettono in rete e chiamano a raccolta i cittadini su obiettivi di
coinvolgimento e concreti di denuncia, que-
sto avviene e si può fare”. Forte anche la
presenza istituzionale; assessori competenti
a Genova, a Venezia, a Roma, a Viareggio,
il vicesindaco a Firenze. “Vuol dire – conclude Giorni – che una iniziativa dove c’è coinvolgimento di cittadini, che in prima persona
si mettono in piazza per prendere le difese
dei senza dimora, ha un forte impatto sulle
amministrazioni. E’ possibile che queste
manifestazioni diventino l’occasione per presentare delle richieste come è successo a
Genova e a Firenze. Da parte delle amministrazioni è un’occasione per conoscere il
volontariato ed i cittadini e per i cittadini
significa voler dire quello che si sente agli
amministratori. Purtroppo il ruolo che hanno
giocato le amministrazioni in questa manifestazione e dobbiamo registrarlo è stato
anche negativo. A Vicenza il diniego di un
responsabile istituzionale ha impedito la
manifestazione ed è grave che venga impedito ai cittadini di fare una manifestazione
solo per il sospetto che non ci sia unità di
vedute con l’amministrazione locale. Il fatto
che questa cosa sia stata notata dai cittadini
è dimostrata dal fatto che 70 persone fino
alle 23,30 hanno vegliato aldilà di ogni
aspettativa degli organizzatori”.
Fonte: www.redattoresociale.it
17 ottobre 2002: Giornata mondiale dell’ONU di lotta alla povertà
SLEEP-OUT: Una notte con le persone senza dimora a Firenze
L’entusiasmo che accompagna le manifestazioni
sociali dirette alla valorizzazione delle persone che
dimorano in strada è sempre presente e pronto ad
esternarsi concretamente nella condivisione delle
difficoltà che, dette persone, affrontano quotidianamente. E’ un fatto di cultura territoriale, di sensibilità interiore che nell’insieme dimostrano quanto
possano essere tangibili le dimostrazioni verso le
persone in stato di disagio. La manifestazione organizzata a Firenze, con grandi sacrifici e dispendi
economici, se non si considera la giornata non propizia perchè piovosa, è stata disertata dalla cittadinanza fiorentina. Assenti le Istituzioni, ad eccezione
della rappresentante del Consiglio di Quartiere Uno
e dalla breve apparizione del vice sindaco; assenti
le associazioni di volontariato, ad esclusione degli
“Angeli della Città” e Fuori Binario (il giornale dei
senza dimora di Firenze); assenti tutti coloro che,
laici e non, in qualche modo, operano nel sociale.
Dicevo prima... è un fatto di cultura sociale e territoriale... assente pure questa! Parole... parole...
parole... Si sperava che qualcuno di “peso cittadino”, all’interno di quelle politiche sociali, di cui
esiste un assessorato, prendesse il microfono e
cominciasse ad elencare e quantificare le iniziative
di risoluzione e di risposta alle necessità del disagio, invece: parole... parole... parole. L’assenteismo
è stato tale da far credere che a Firenze non esista
disagio. Balle! E’ inequivocabilmente evidente e
manifestato in ogni dove sussistano possibilità di
ripararsi anche per una sola notte, manifestato laddove si distribuiscano pasti, indumenti, siringhe,
Metadone. Allora perchè questo assenteismo?
Questo ignorare l’evidenza? Questo senso di fastidio verso le persone disagiate? Forse, sono interessanti solo il Duomo, il Ponte Vecchio, l’Arno,
Palazzo Pitti, l’Università, con i loro vantaggi economici? Forse, costa fatica aprire il portafogli delle
Amministrazioni pubbliche per sovvenzionare progetti di recupero della dignità delle persone. Forse
Firenze vive ancora nella mentalità medioevale,
quando al “signore” tutto e al “popolino” nulla?
Forse? Troppe domande senza risposta. Deluso ed
amareggiato ho lasciato Firenze, dimenticandomi
della città e dei suoi cittadini. Mi sono portato nel
cuore, invece, quei sorrisi, quelle strette di mano,
quegli abbracci ricevuti dalle persone che hanno
voluto ringraziare per aver condiviso la serata, dormendo al loro fianco e alla loro maniera: un cartone, una coperta e un sacco a pelo. Ciao a Roberto,
Federico, il Professore, Giacinto... Grazie!
Alberto Mo.
Trento. La pioggia non rovina la Festa
18/10/2002 19.10.26
Trento- Il maltempo ha funestato l’edizione trentina della
“Notte dei Senza dimora”, la manifestazione che chiedeva
ai cittadini di dormire in strada in solidarietà con gli homeless. Tuttavia, nonostante pioggia e vento, l’associazionismo di Trento si è dato appuntamento al “Punto d’incontro”, mensa cittadina, per una festa che ha coinvolto volontari e molte persone senza casa. La sera, viste le pessime
condizioni metereologiche, sono stati solo 6 i coraggiosi
che hanno dormito in piazza D’Arogno, sotto i portici. I
quotidiani locali Il Trentino e L’Adige hanno dato rilevanza alla notizia e così pure il settimanale Vita Trentina.
Secondo gli organizzatori, la “Notte” è Stata un’importante occasione di confronto tra associazioni che si occupano
dei temi della grave
emarginazione.
novembre duemiladue
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se st a
Da questo mese ospitiamo una rubrica degli operatori dell’Unità di aiuto, questo spazio rimmarrà a loro disposizione perchè
anche loro possano dire il loro pensiero, a volte tra il fare politico delle Istituzioni e le preoccupazioni economiche delle strutture di servizio forse gli unici ad avere contatto con le persone sono loro, per questo vogliamo ascoltarli e farli ascoltare.
L’intervista: Gli operatori dell’Unità d’aiuto
la strada, questa sconosciuta…
Questo articolo vuole essere un primo passo verso un informazione
approfondita di un servizio e di una metodologia di lavoro di pubblica utilità , riconosciuti non solo a livello locale, ma nazionale ed europeo, spesso non valorizzati se non osteggiati da ideologie e politiche (di destra o di
sinistra che siano), basate su semplicistiche soluzioni da utilizzare esclusivamente per consolidare il consenso elettorale: consenso dettato da flussi e
riflussi emotivi che vedono nella repressione l’unica soluzione ai problemi.
L’Unità di Aiuto:
è un Servizio comunale, attivo dall’ottobre 2000, gestito da cooperative del privato sociale (Nuova Sanità e La Carovana) inserito nel programma cittadino di prevenzione e riduzione dei rischi e dei danni collegati al grave stato di disagio sociale delle persone che vivono in strada (in
condizioni di difficoltà sociali, economiche, psicologiche e/o con problemi
di tossicodipendenza)
Parte del Servizio si svolge direttamente in strada, utilizzando un pulmino
idoneamente attrezzato che sosta in tre punti della città.
L’altra parte del servizio si svolge presso lo Sportello Sociale che ha sede
in via del Porto.
Mira a tutelare:
-La salute e la dignità della persona, fornendole strumenti per
ridurre la diffusione di malattie (AIDS, Epatiti, malattie sessualmente trasmissibili) legate all’uso e abuso di sostanze legali ed illegali e ai comportamenti correlati.
Il diritto alla salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente
riducendo drasticamente la presenza di siringhe in strada.
La sicurezza della comunità nel suo complesso, favorendo percorsi
di integrazione sociale (percorsi individuali di reinserimento e/o terapeutici) che riducono sensibilmente il rischio di microcriminalità e azioni che
minano il senso di sicurezza dei cittadini.
Inoltre le strategie di riduzione del danno limitano significativamente i
costi della spesa pubblica, riducendo il numero delle ospedalizzazioni e
delle carcerazioni, stimolando di contro la produttività e le risorse personali di quei soggetti ai quali deve essere riconosciuto, senza meno, il diritto
di cittadinanza e non una falsa, generica, degradante e strumentale attribuzione di incapacità di intendere e volere.
Alcuni dati relativi al primo anno di attività:
contatti complessivi, 526
siringhe scambiate 51.000
invii ai servizi territoriali (servizi alla persona, centro diurno, sportello
sociale ecc.) 371
Il Servizio ha attivato una serie di percorsi individuali, in particolare presso l’Unità Mobile Metadone
dell’Azienda Usl Città di Bologna,
Pronto Soccorso Sociale, Comunità,
Accoglienze Notturne, Borse Lavoro,
Laboratori presso lo Sportello Sociale.
Dai risultati fin qui ottenuti, si rafforza
la nostra convinzione che impegnarsi a
favorire l’integrazione e la promozione
delle risorse umane delle persone in difficoltà, nonché investire nella prevenzione, significa tutelare la salute di ciascuno.
L’emarginazione è un problema che
non riguarda solo chi lo vive sulla propria pelle: riguarda l’intera Comunità.
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14.00
9.00 - 13.00
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9.00 - 13.00
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9.00 - 13.00
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chiuso
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
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se t t i ma
Le bici si riprendono la strada. Parliamo di due gruppi di resistenza urbana
Non sono solo le targhe alterne ad importunare ogni giovedì gli automobilisti bolognesi, ma anche una buffa comitiva di ciclisti che vagano per la città
imponendo la loro lenta andatura a tutto il traffico cittadino. Gli scocciatori del giovedì pomeriggio si chiamano “Biciriciclando”, mentre il gruppo del
giovedì sera è “Critical Mass”, la massa critica. Nella città più inquinata d’Italia, infatti, due gruppi di persone, all’insaputa l’uno dell’altro, hanno
avuto la stessa idea: riappropriarsi concretamente della strada per rivendicare piste ciclabili, mezzi pubblici, aria pulita e libertà.
a cura di Alessia Acquistapace e Gianluca Ricciato
Critical mass
la natura caotica della libertà
Liberare le città dalle macchine è il sogno più o meno nascosto di tanti di
noi, ma ormai sembra solo un sogno, e comunque troppo faticoso. Per dargli
vita è apparsa dieci anni fa a San Francisco la
Critical mass, un gruppo di persone di vario
tipo, senza capi ma accomunate dalla voglia
di andare in bicicletta e di ridare la città agli
esseri viventi, liberandola dal caos deleterio
dei mezzi di trasporto motorizzati e petrolizzati. Il nuovo caos delle biciclette ostacola la
velocità impazzita delle nostre città e restituisce la “natura caotica del nostro universo”
come dice il Manifesto Critical mass Italia.
Dalla sua apparizione, il 25 settembre del
‘92, l’azione della Critical mass si è propagata per contagio dagli Stati Uniti al resto
dell’America, fino ad arrivare nell’Europa
Occidentale, in Scandinavia, Russia e India.
Sono ormai 300 le città in cui tanti ciclisti si oppongono alla barbarie dell’homo carrozzatus, s’incontrano casualmente (o quasi) in un punto delle
loro città e vanno gironzolando senza un percorso e senza una meta, con l’unica forza del “fare gruppo”, spiazzando gli automobilisti rinchiusi nelle loro
piccole prigioni a motore. Ci sono personaggi di tutti i tipi a
seconda del posto, studenti, lavoratori, pensionati,
casalinghe, ma tutti fanno parte senza
più etichetta sociale
della gran-
de macchia in movimento.
Perciò non esistono regole precise,
né riferimenti politici unitari, né tragitti organizzati, ma solo la creatività individuale e collettiva di chi ama la
bicicletta e fa Critical mass. In Italia è arrivata un anno fa, e da maggio scorso esiste anche a Bologna (insieme a Biciriciclando), dove l’incontro
“casuale” è il giovedì sera in Piazza Nettuno per partire verso le vie del centro spontaneamente.
All’inizio erano già 40-50 persone, ora
sono un po’ di più e reclamano ancora
più forte non solo la necessità di piste
ciclabili, ma la riappropriazione totale delle strade, l’uso della macchina
limitato solo alla stretta necessità,
la possibilità di avere per tutti la
bici gratis (come già succedeva
qualche tempo fa a Bologna per
iniziativa del comune) ed eliminare
così il mercato nero delle bici e
l’aumento dei parcheggi custoditi.
Per questo scopo esiste la ciclofficina,
che raccoglie pezzi abbandonati per la
città e li mette a disposizione per chiunque
voglia costruire o riparare la propria bici. A
Milano c’è già (vedi foto a lato???), a Bologna forse
si farà all’X-Mercato 24 di via Fioravanti, così come è in progetto il ciclobar
per finanziare l’iniziativa. L’appuntamento per sperimentare le nuove frontiere dello spazio cittadino è il giovedì alle 21:30 in Piazza Nettuno.
(Critical Mass
Italia:
mailing list: , ”
Critical Mass
internazionale:)
Biciriciclando, ciclisti non per caso
Rispettosi del codice della strada, attenti a lasciar passare solo i mezzi pubblici e le ambulanze, i
ciclisti di Biciriciclando pedalano tranquilli mentre gli automobilisti strombazzano e insultano e i
motorini cercano di intrufolarsi fra le bici intossicandone i proprietari. I pedoni sono divertiti e incuriositi e un anziano commerciante, sulla soglia del suo negozio in centro, esclama “Bravi!”. Molti
ciclisti di passaggio si uniscono al corteo, così che all’arrivo sono il doppio
di quelli che erano alla partenza.
Biciriciclando è nata da un idea un po’ originale di Ercole, ambientalista
bolognese di vecchia data, e della sua amica Lucia, ciclista convinta ma stufa
di respirare veleni e rischiare di essere investita ogni minuto. Invece di
arrendersi e abbandonare le due ruote, hanno dato inizio a quest’iniziativa.
Niente comunicati stampa, niente associazioni ufficiali, solo il passaparola e
il riciclaggio della pubblicità altrui (da cui il nome), tramite un adesivo da
attaccare sui manifesti, i volantini, gli inviti di altre iniziative culturali.
Biciriciclando reclama sicurezza per ciclisti e pedoni, autonomia di movimento per bambini e anziani, che ormai non possono più avventurarsi da soli
nella loro stessa città, e salute per i polmoni di tutti. Propongono quindi la
chiusura totale del centro storico e l’uso del famigerato Sirio (vedi box),
“che però è realizzabile solo se contemporaneamente c’è una gestione intelligente del traffico esterno”, mezzi pubblici più efficienti e meno costosi e una
rete ferroviaria suburbana, che sarebbe meno dispendiosa e di più rapida realizzazione rispetto alla
metropolitana, visto che le rotaie ci sono già. E in più, prestito gratuito delle bici da parte del comune, bici-parcheggi custoditi autogestiti per contrastare i continui furti, e qualsiasi altra idea che
nasca dalla creatività dei partecipanti.
Ercole, il papà dell’iniziativa ma non il leader (l’intenzione è di non averne), non disdegnerebbe di avere uno sponsor, purché non troppo invadente e coerente con gli scopi dell’iniziativa; la cosa fa storcere il naso a quelli di Critical mass. “Comunque, bisognerà parlarne
con tutti, è solo una mia idea”.
Biciriciclando non vuole etichette politiche e ci tiene a salvaguardare la propria spontaneità. Dopo la pedalata, i partecipanti si riuniscono per discutere un attimo, ancora in sella
alla bici. Vogliono raggiungere la gente di persona, con “la strategia della formica”, così hanno
deciso di non usare il megafono durante le loro pedalate e parlare con le persone ad una ad una, con
tono di voce normale, guardandole negli occhi (del resto, sono contrari all’inquinamento acustico).
Salvo pioggia, si incontrano ogni giovedì alle 17.00 in piazza Nettuno.
Per contatti: [email protected]
Critical Mass Italia: www.inventati.org/criticalmass
Mailing List: [email protected], www.inventati.org/mailman/listinfo/criticalmass
Critical Mass Internazionale: www.critical-mass.org
BIBLIOGRAFIA CICLO-CAOTICA:
- Luigi Bario: “Bella bici”, Stampa
Alternativa.
- Vasco Pratolini: “Cronache dal Giro
d’Italia” (maggio-giugno 1947) introduzione di Goffredo Fofi postfazione di
Alberto Polverosi, Edizioni La Vita
Felice.
- Vasco Pratolini: “Al giro di Italia” (14
maggio - 5 giugno 1955) a cura di
Ermanno Paccagnini, Edizioni La Vita
Felice.
- Didier Tronchet Piccolo trattato di
ciclosofia “Il mondo visto dal sellino”,
Pratiche Editrice.
- Sabina Morandi: “ La filosofia morale
della bicicletta”, Zelig.
- P.Rumiz, F.Altan: “Tre uomini in bicicletta”.
- Travis Hugh Culley: “Il messaggero”,
Saggi Garzanti.
- Gianfranco Manfredi: “Il piccolo diavolo nero”, il Saggiatore.
da www.inventati.org/criticalmass
Il traffico dà i numeri
Il 74% dei bolognesi nell’84 ha votato per
chiudere al traffico il centro storico. Il risultato del referendum in realtà non è mai
stato rispettato: anche se il centro è chiuso ai non residenti, ogni giorno in via
Rizzoli passano 24-26 mila veicoli, tanti
quanti ne passano fuori dalle mura, ad
esempio in Porta San Donato o in via
Zanardi.
Come evitare ciò? Il sistema elettronico
Sirio dovrebbe fotografare le targhe di chi
entra nelle mura e multare sistematicamente tutti i trasgressori. La sua realizzazione è costata 5 miliardi di lire, la manutenzione ha richiesto 500 milioni l’anno,
ma Sirio non è stato quasi mai usato.
Gli autobus trasportano ogni giorno 150
mila persone. Il prezzo del biglietto orario
è di 90 centesimi, tra i più alti in Italia. Il
Comitato economico e sociale della
Comunità Europea ritiene che in Europa,
tranne rare eccezioni, bus, treni e metro
siano troppo cari e che tutti i paesi dell’unione dovrebbero impegnarsi per rendere
l’uso dei mezzi pubblici preferibile all’automobile privata.
…E il numero delle vittime.
Ogni anno a Bologna 250 persone muoiono per malattie legate all’inquinamento
dell’aria.
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ottava
La vita calpestata dietro le sbarre
Leonardo Tancredi
“Sono entrati in cella, una decina di
agenti, senza capirne il motivo, mi
hanno massacrato di botte, procurandomi forti lesioni e la perdita dei
sensi. Mi hanno trascinato fuori,
tirandomi per i capelli, giù dalle
scale e nel corridoio, minacciando
di impiccarmi.” Sono le parole con
cui Vito Cannizzaro, 40 anni nato a
Caltanissetta, racconta il suo viaggio all’inferno il 3 luglio del 2001,
nel carcere di Parma. La sua reclusione comincia dieci anni prima a
Rebibbia,: vent’anni per l’omicidio
di un conoscente, un delitto che
sostiene di non aver mai commesso,
“condannato più dall’opinione pubblica che per il reato in se.” Cannizzaro si dichiara transessuale ( ha già
ottenuto dal Tribunale civile di cambiare in Moira il suo nome di battesimo), così è l’indiziato maggiore per la morte del suo amico, omosessuale
e, come riferisce, con frequentazioni torbide.
La detenzione a Rebibbia trascorre con le normali restrizioni della vita carceraria: Vito continua il suo lavoro di disegnatore di moda, studia informatica e comincia l’università. Inoltre, vive insieme agli altri detenuti, è il
primo trans in Italia a superare l’isolamento. Tutto precipita quando, dopo
varie peregrinazioni penitenziarie, giunge a Parma il 17 giugno 2001.
Subito, inspiegabilmente finisce in isolamento e il suo regime diventa
molto più duro: gli vengono negati tutti i diritti e quando prova a chiederne
conto al comandante di polizia o al direttore, viene deriso, minacciato e
schiaffeggiato. Ma non basta, Cannizzaro è forte dell’esperienza di
Rebibbia e vuole far valere i suoi diritti. La ritorsione del personale di sorveglianza è feroce. “Dopo avermi trascinato giù, mi hanno portato in una
cella di sicurezza del giudiziario e denudato. Ancora botte, fino a rompermi un braccio, una spalla e riempirmi di sangue ed ematomi. Quando
hanno finito, solo due agenti sono restati dentro, uno mi ha orinato addosso, dicendomi che mai nessuno mi avrebbe creduto. Dopo una notte nudo
al freddo, ho avuto un collasso cardiaco e mi hanno riportato in cella con
gli altri.” Il giorno seguente viene portato all’ospedale di Parma, curato
approssimativamente e dimesso in poche ore. Del suo passaggio non
resterà nessuna traccia, stessa sorte per la cartella medica carceraria. Di
questo riferisce l’avvocato Mario Marcuz, che segue il caso per l’associazione Antigone: “Le violenze sono state denunciate alla procura di Parma,
ma, dovendo passare il vaglio della direzione del carcere, non sono mai
giunte a destinazione.” La stessa negligenza ha mostrato il magistrato di
sorveglianza, Marco Gattusa, informato delle condizioni disumane di
detenzione. Le accuse coinvolgono sia De Gregori, il direttore del carcere,
sia gli agenti di custodia, perlomeno quelli organizzati in famigerate “squadrette”. Secondo la loro versione, Cannizzaro quel giorno avrebbe rotto un
vetro della stanza e minacciato gli agenti. “Per fortuna ci sono ben sei persone pronte a smentirli.” Dopo essere stato immediatamente trasferito a
Reggio Emilia, Vito è arrivato a Bologna dove ha trovato un clima “normale”: “ Sì mancano i servizi sociali, come in molte carceri dell’Emilia
Romagna, ma gli agenti non sono aguzzini.”
tel: 339-5289770
PR I S O N SO UNDT RACK
di Carlo Dutto
Il pallone sbatte sul muro in cemento del campetto da calcio e l’eco del tonfo, come un pugno
nella schiena, mi ridà il benvenuto nella camera
3x4, dopo la mia ora d’aria. Ancora dodici anni
dovrò passare qui dentro, ancora dodici compleanni da festeggiare nella sala dei colloqui con
Ninetto che si vergogna di avere un papà nella
grande città sbarrata di Rebibbia.La grande
cicatrice che attraversa la guancia destra e raggiunge la palpebra dell’occhio mi ricorda ogni
giorno chi sono, davanti allo specchietto retrovisore di una Y10, che ho appeso vicino alla finestra
con i cilindri incassati. Giuseppe d., ladro e assassino, 16 anni di massima sicurezza. Un marchio,
come un animale come i cavalli che accudivo da
ragazzo per poche lire. Abbasso gli occhi, accarezzo il braccio, mi passo le dita sulla barba ispida di due giorni, tanto Paola non verrà prima di
domani, mi sistemo la maglietta dentro i pantaloni. Con la mano scaravento per terra le riviste
sparse sul copriletto e il telecomando si frantuma in un scroscio di elettronica giapponese.Tingl
fa la valvolina, rolla sul pavimento la batteria
alcalina, ti piace papà? Mi sdraio sulla branda,
cigola di un rumore ormai familiare, mi accompagna con il suo lieve stridore metallico, e con esso
le molle sfondate che mi inglobano nel materasso
come un abbraccio materno. Silenzio intorno, da
fuori penetrano attraverso le sbarre del mio
quarto piano, soffocate, le urla di chi gioca a pallone, le scarpe da ginnastica che scivolano sul
cemento, come le frenate di un motorino, i dai
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passa, i sono solo, le bestemmie orbetelliane di
Enrico, braccio D. Le palpebre scendono, la mano
alza il volume della radio sotto al letto e la voce
di Dj Valentina mi ricorda che alle nove, con il
sole tramontato, al Palaeur ci sarà Enrico
Ruggeri, il mio preferito. Ho conosciuto la musica
qui dentro, mi accompagna dal mattino alla sera,
grazie alla scatola nera piena di rigature, regalatemi da Mario, uscito sei mesi e tre giorni fa.
Grat grat la testa pelata, scontro frontale di,
pensieri di lamiera sulla Paola amata. Le gracchianti molle stanno a tempo mentre mi rialzo dal
letto a baldacchino (piccolo, retina uguale zero,
ronzanti zanzare). Il cupo e sordo rumore delle
nocche della mano sul muro bianco mi arriva al
cervello sotto forma di dolore. Un pugno, e ancora uno di mille e un altro pugno e ancora uno, in
breve la mano si apre, vibrazioni di mela spezzata, intingolo di lacrime afone e rossa vita negata.
Plick plick la goccia per terra, plickla goccia sulla
carta da lettera, sarò da Paola e Ninetto grazie
ad un francobollo. Urla da fuori, gol e proteste,
minacce, fragorose risate, girone infernale, le
guardie con il forcone dall’alto buttano un occhio
indifferenti. Dj Vsalentina sorride al microfono
mentre un ascoltatore ha vinto un biglietto per il
concerto, Paola nella mia testa piange e corre a
prendere garze e disinfettante e prega biascicando con le labbra morbide. I miei piedi nudi
frusciano sul piccolo scendiletto di lana, crick
scrock le briciole di pane secco, quelle che dal
piatto non lecco. Nella mia nuvoletta da fumetto,
novembre duemiladue
la libertà: dindon di campanello, toh chi si vede ,
entrate, driin di telefono nel salotto, chi è che mi
cerca?, flussshhh l’acqua della doccia ci mette
qualche secondo per scaldarsi, clic clac, ecco
aggiustato il rubinetto.
Il rancio, il rancio! Mentre il secondino gira la
lunga chiave nella serratura della mia cella, sento
il traffico della Tiburtina, un ingorgo di clacson e
motori, centinaia di vite, intrappolate nel traffico
tentacolare e ingabbiate nelle loro roboanti, lucide automobili. Li invidio e intanto cigolano i cardini della porta blindata.
nona
Fuori dalla Tana!
Non avere piu` paura di girare per strada, di
ammalarsi e non poter andare dal medico, non
dover piu` subire ricatti, costruirsi una vita meno
precaria e poter sperare di riunirsi ai propri cari. Per molti immigrati “sanatoria” era sinonimo di tutto questo; e anche quella di
Bossi e Fini lo è - sebbene il permesso di soggiorno diventi un
bene molto effimero - ma solo per pochi fortunati.
La regolarizzazione infatti dipende solo dal datore di lavoro: e’ lui
che deve presentare la domanda, e se finora si e’ rifiutato di darti
un contratto regolare, è improbabile che lo faccia adesso. Oltre a
chi non ha un datore di lavoro onesto quindi, sono esclusi
dalla sanatoria i disoccupati, chi lavorava da meno di tre
mesi quando e’ entrata in vigore la legge, i colf che hanno
uno stipendio inferiore a 439 euro e chi ha ricevuto un’espulsione per motivi diversi dal mancato rinnovo del permesso di soggiorno, categoria che include chi l’ha ricevuta
come condanna per un reato ma anche, inspiegabilmente,
chi il permesso di soggiorno non l’ha mai avuto, o chi e’
entrato con un visto turistico che poi e’ scaduto.
Come c’era da aspettarsi, una sanatoria di questo tipo
genera ricatti, commerci e speculazioni di ogni genere. Ne
hanno sentite di tutti i colori allo Spazio Sociale
Studentesco di via Belmeloro, dove il Social Forum, durante
il periodo della sanatoria, ha aperto uno sportello di assistenza legale chiamato Tana Libera Tutti “Alcuni italiani offrono
domande di regolarizzazione fittizie per 2 o 3 mila euro. C’è chi è
stato licenziato per aver solo chiesto di essere regolarizzato e chi
non riceve lo stipendio da settembre per ripagare il favore. Altri ci
hanno raccontato che il padrone si è rifiutato di consegnargli la
ricevuta della posta che attesta la presentazione della domanda
e che in caso di controlli ti salva dall’espulsione.” Spessissimo il
lavoratore deve pagare spese che spetterebbero al padrone,
Alessia Acquistapace
come il contributo forfettario (330 euro per le colf e 800 per i
dipendenti) che sana l’illecito commesso proprio dal padrone. E
l’associazione Tre Febbraio sopetta che siano nate agenzie di
consulenza apposta per l’occaisione.
Tana Libera Tutti ha fornito assitenza legale gratuita, ma la trovata che l’ha caratterizzata e su cui si è basata la sua campagna
pubblicitaria è un sistema, escogitato
curare degli italiani che venivano a chiedere cosa
rischiavano a regolarizzare la propria domestica.
Nell’ottica che un immigrato e’ un potenziale delinquente, si chiedevano se regolarizzandolo non si assumevano
qualche responsabilita’!”
A Tana Libera Tutti non riescono a fare una stima delle domande
che hanno presentato;“certo i numeri non sono alti” ammettono,
anche se a ridosso della scadenza della sanatoria, quando
siamo andati a trovarli, il ritmo si era molto intensificato.
Lo sportello ha chiuso con la scadenza della sanatoria per i colf,
il 10 novembre (quella per i dipendenti era scaduta il 10
ottobre), ma continuerà a seguire le pratiche di chi ha presentato domanda. Ora si può solo aspettare per vedere se
le domande fatte “condividendo le spese” passeranno
oppure no. Intanto un’altra speranza l’ha aperta una sentenza del tribunale di Milano del 24 ottobre che stabilisce
che, se c’è un rapporto di lavoro, il padrone è tenuto a
regolarizzare il suo dipendente.
Cosa ne dicono gli immigrati
“Per una società aperta, libera e solidale” è il titolo dell’assemblea promossa all’Ex Mercato Fioravanti dall’associazione antirazzista Tre Febbraio, nell’ambito del Festival
interetnico. Alcuni brani degli interventi.
da alcuni avvocati del Social Forum, che permette di dividere le
spese della regolarizzazione di un lavoratore fra piu’ datori di
lavoro. Si fa di solito per un colf che lavora in più case, e consiste nel pagare un solo contributo forfettario e poi assumere il
lavoratore in due o tre persone. Ma bisogna chiarire che non e’
automatico che le domande presentate con questo metodo siano
accettate: una ragionevole interpretazione della legge dice di si’,
una circolare del Ministero del Lavoro sembra dire di no. “Se ce
le rifiutano andiamo davanti al giudice” assicura l’avvocata Anna
Tonioni, che comunque si dice
abbastanza ottimista. Intanto
vedo gli immigrati, raggianti, uscire coi moduli compilati sottobraccio: non rischiate di alimentare
illusioni? “Ma chi viene qui purtroppo non ha possibilità di regolarizzarsi diversamente, perchè il
suo datore di lavoro che non è
disposto o non può pagare le
spese per intero...”
Anna osserva anche che le istituzioni hanno fatto poca informazione. “Pochi sapevano che lo stipendio di 439 euro si poteva raggiungere anche con più lavori, o
che un immigrato con il permesso
può regolarizzarne un altro che
lavori presso di lui [moltissime
domande a Tana Libera Tutti
sono state fatte così n.d.r.] Le Asl
avrebbero potuto raggiungere
tante famiglie che impiegano
badanti stranieri in nero...” Enza
Costantini, un’altra volontaria,
aggiunge: “abbiamo dovuto rassi-
Non ho bisogno di un pezzo di carta per essere io, per essere
una persona con la sua dignità. Io sono Tafà, e vengo prima di
quel pezzo di carta. (…)
In Senegal, da dove vengo io, ci sono anche 10 figli per famiglia.
Non lo facciamo per sovrappopolare il mondo, ma per avere la
speranza che almeno un figlio sopravviva e continui la famiglia.
E un altra cosa che vorrei dire è che non mi piace la parola “integrazione” come la si intende adesso. Perché devo dimenticare la
mia cultura e prendere la vostra? Per fare integrazione in senso
nuovo invece dovremmo incontrarci e scambiarci quello che c’è
di buono nella nostra e nella vostra cultura.
Tafà
Vorrei dire ai fratelli che ci sono persone che vi chiedono 2.000,
anche 2.500 euro per regolarizzarvi. Non ci cascate, non dategli
soldi.
Lamin
Non vogliamo solo il permesso di soggiorno ma la dignità.
Chiediamo la sanatoria per tutti, ma prima di tutto lottiamo per
cambiare la società e sconfiggere il razzismo. Perché conosco
tanti fratelli che hanno la cittadinanza italiana ma sono trattati
comunque come “extracomunitari”.
Faisel
Sono Kurdo, però sono contrario a questa guerra perché so che
morirà solo la gente innocente” (il regime di Saddam Hussein ha
perseguitato e sterminato la minoranza kurda in Iraq n.d.r.)
Omar
L’Associazione Antirazzista Tre Febbraio fornisce assistenza
legale gratuita il giovedì dalle 19.30 alle 21.30 e il sabato dalle
10.30 alle 12.30 a Bologna in via Cuccoli 1/c.
Finalmente apre la SARTORIA di Piazza Grande
Proprio così! Ci siamo: nasce un nuovo laboratorio all’interno delle
nostre Officine. Il laboratorio di sartoria è ormai pronto a partire,
grazie al lavoro di due donne straordinarie: una volontaria e una
ragazza in borsa lavoro con il Progetto Oltre la Strada hanno allestiro in un tempo da record una vera sartoria. Ecco i servizi che vi
potrete trovare:
Riparazioni * Orli * orlo a giorno * rammendi * Costumi teatrali e di Carnevale su ordinazione * Tovagliato * Tende a pannello e tanto altro.
Potete già venire a visitare la nostra sartoria, ma abbiamo bisogno
di un piccolo aiuto per partire al meglio: chi volesse aiutare questo
nuovo progetto può portarci campionari di tendaggi e tappezzeria;
scampoli di stoffe; ferri da stiro (con caldaia se possibile); tessuti e
materiale da ricamo, filati e merceria. Grazie, vi aspettiamo.
novembre duemiladue
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d e c i ma
AGNESE
Simona Arsani
15 Luglio 2002. Agnese siede al tavolo di un ristorante e
osserva la mandria sudata di uomini e donne vicina alla cassa
nell’intento di svolgere il proprio dovere di pagare. Li guarda
senza preoccuparsi per loro, allontanando l’idea di dovere a
sua volta affrontare una nuova folla e pazientemente attendere
il suo turno. Si passa una mano tra i folti capelli neri, ne prende una ciocca indisciplinata e la ripone con cautela dietro l’orecchio. La sua anima sbuffa, è sofferente. Agnese
è innamorata di un uomo che la rifiuta. Lui ha
preferito un diavolo biondo, una giovane
donna che per la tradizione occidentale
ha le sembianze di un angelo. Il suo
candore la opprime, l’immagine dei
suoi genitali rosati la rende furiosa. Però Agnese è consapevole
della propria impotenza e così
resta seduta con una finta aria
dignitosa a guardarsi intorno con
indifferenza per non suscitare nei
vicini un triste sentimento di
malinconia.
Non le piace pranzare in solitudine.
Cameriere, scusi,
avete mica per caso un quotidiano che io possa leggere mentre
aspetto il piatto? – chiede Agnese
con energia aggredendo verbalmente il
giovane che correva all’impazzata tra un commensale e l’altro.
Si, glielo cerco subito, un minuto di pazienza…Pazienza, pazienza, non sapete quanta ne possedeva Agnese
di pazienza. Il marito se ne era andato di casa a piccoli passi,
in modo quasi gentile, convincendola pian piano che fosse
per entrambi la scelta migliore, senza considerare che tutt’altro era ciò che la povera Agnese avrebbe desiderato. E lei
aveva tollerato, neppure un urlo fuori scena, uno scatto di
stizza per una decisione a cui forse aveva acconsentito con il
suo atteggiamento remissivo.
Il giornale presto arriva. Agnese lo afferra con entrambe le
mani e lo stende a dovere sulla tavola apparecchiata. Con lo
sguardo si affretta a scorrere la prima pagina. Niente riesce a
trattenere la sua attenzione, ma improvvisamente vede un piccolo trafiletto sul fondo brillare di luce propria. Agnese ne
coglie tutta la sua iridescenza:
“ RICERCA OMS – LE BIONDE SCOMPARIRANNO TRA
200 ANNI – HANNO UN GENE RECESSIVO .” Senza
dubitare della veridicità della notizia, senza voler approfondire l’argomento correndo subito alla pagina numero 23 per
capire, analizzare, constatare il motivo per cui in un certo
senso le bionde fossero inferiori, già si immagina al 15 luglio
2222.
Agnese ha fantasticato innumerevoli volte sull’intimità del
marito e della sua amante. A questo punto lei ha
uno strumento di fantasia che le permette di
creare una piccola storia malvagia.
In quell’anno molto lontano, a distanza di due centinaia di anni, lui siede
Di Fiorella Fabbri
sul divano della casa di lei, la
bella bionda formosa. Lui è
Tutto il corpo riscaldato
intento a sfogliare una rivista
Da
mani di seta che
sportiva e lei esce dalla porta Sfiorino la pelle…
della stanza da letto indossando solo una maliziosa lingeVorrei essere guardata
rie color porpora. Lui respira Per un tempo infinito
la sua presenza e decide di Da occhi pieni di amore.
attenderla sui cuscini morbidi.
Entrambi si spogliano. E’ lei a Questo mio cuore
dominare, gli va sopra e si Ha bisogno
muove su di lui brutalmente. I suoi
Di essere riscaldato.
occhi verdi lo eccitano e lui li fissa
con impazienza.
Si !, in eterno.
Inaspettatamente PUFF!!!!! La bionda Così, non morirò.
scompare.
Allo scadere del duecentesimo anno, quando lui è nel pieno
Datemi le vostre mani,
di una spaventosa erezione, lei si dissolve tra le energie del- ora, non aspettate.
l’universo. Non c’è più. Agnese con un ghigno teso fantastica sull’espressione incredula di lui. Lei dove sia finita non si Fatelo subito,
sa, ma non è questo ciò che importa. La notizia non l’ ha intrecciatele alle mie.
approfondita. Quello di cui è certa è che le bionde SCOMPA- Danziamo, danziamo…
RIRANNO, cesseranno di esistere. E forse, in questa bella
ipotesi, lei potrà avere un’altra occasione. Ritrovandosi solo,
il povero marito fanatico della donna teutonica, potrà riprendere in considerazione l’unica scelta di cui dispone: una femmina dai capelli corvini..
Il piatto fumante arriva. E’ sempre lo scattante cameriere ad
accompagnarlo fino al suo tavolo. Lei ripiega il quotidiano e
lo restituisce docilmente.
Agnese non vive nel 2222. Adesso sa che di lì a poco dovrà
affrontare una lunga fila nervosa e tossisce per un boccone
che le è andato di traverso.
Freddo
nel
Cuore
Che balle
Dovremmo esserci abituati, ma
ogni volta che un giornalista parte in tromba dicendo
inesatezze forse solo per fare sensazione ci
prude tutto quello che ci può prudere. E’ la
volta di Carlo Gulotta che in un articolo
pubblicato su Repubblica del 24 ottobre
2002 titola Droga, rifiuti, cani e abusivi
nel villaggio dei Punkabbestia, evidentemente in ordine di importanza. L’isola che
non c’è, agglomerato di container alla periferia della città non è un hotel ma in questi
due anni è stato trasformato, grazie al lavoro degli operatori e dei ragazzi stessi, è
stata sistemata l’entrata, è stato costruito
un recinto per i cani ( i cani liberi sono una
libera scelta in casa propria ) è stata richiesto un container per socializzare che è arrivato, insomma questo posto si è mosso.
capita che qualcuno, come nelle migliori
famiglie vada fuori di testa ed operatori e
ospiti, giustamente, si rivolgono alla polizia: succede che dove basterebbero due
tosti tutori dell’ordine, arrivano decine di
poliziotti, vigili, cinofili e dulcis in fondo i
giornalisti ai quali non sembra vero di
descrivere brillanti quanto inutili operazioni di polizia rinverdendo parole come degrado, droga
10
di M.M.
ecc.ecc.Noi sappiamo che droga non ce n’era, nessun ospite è stato
denunciato ed è da dimostrare che sprovveduti ragazzini
minorenni di notte escano
dai loro collegi-convitti per
andare a comprare droga tra
cani e rifiuti. Allarme! Nel
giro di due anni il numero
dei senza tetto in giro per la
città si è moltiplicato, non è
vero. Il numero dei senzadimora italiani è più o meno
lo stesso. si informi sig.
Gullotta.
A noi non piacciono i ghetti
e lotteremo sempre per evitarli o migliorare e rendere
vivibili quelli che già esistono, ma non ci piacciono
nemmeno le balle con sapore
politico, non sulla pelle di
persone che hanno già tanti e
complicati problemi.
Per favore Sig. Gullotta
tenga fuori dal nostro mondo le meschine lotte di
potere e vada a parlare con le persone, con gli opera-
novembre duemiladue
tori
che
di
giorno in
g i o r n o
affrontano il
degrado, anche
per lei, parli
con i cosidetti
Punkabbestia, troverà delle sorprese.
Siamo a disposizione per qualsiasi chiarimento nell’attesa è lei
S i g .
Gullotta il
n o s t r o
Pinocchio del
m e s e .
Complimenti!
u n d i c e si ma
Campagna Abbonamenti 2003
10 anni di Piazza Grande, 10 anni sulla strada
Cari tutti,
la redazione di Piazza Grande si rivolge agli abbonati e le abbonate, a chi voglia
abbonarsi, a chiunque abbia letto anche solo una volta il nostro giornale, e soprattutto a chi lo leggerà. La ricchezza di Piazza Grande sta nell’impegno di chi cerca
di risollevarsi raccontando se stesso e il suo mondo, di chi parla di esclusione
sociale fuori dai canoni dell’informazione stereotipata. Un giornale non ha senso,
però, senza lettori: a voi ci siamo rivolti spesso per avere il vostro contributo, sia
di partecipazione diretta alle nostre iniziative, sia per il sostegno economico. A
questo riguardo, in apertura della nuova campagna abbonamenti, vogliamo ricordare insieme a voi, tutto quanto è stato
prodotto da Piazza Grande quest’anno. Un modo per tirare le somme, ma
anche per farvi sapere dove finiscono
(o dove potrebbero finire) i vostri
soldi. Per cinque mesi, da marzo a
luglio, al capannone di via Libia, si è
tenuto il terzo corso di giornalismo
sociale che ha coinvolto circa venti
persone, tra studenti e utenti dello
sportello sociale, e ha visto la partecipazione, tra i docenti, di Nico
Perrone vice direttore di Il Domani,
Daniele Barbieri della redazione di
Carta, Fulvio Grimaldi giornalista
Rai, Enrico Lucci inviato delle Iene. Con la partecipazione straordinaria di
Jacopo Fo, che ha ospitato i corsisti alla Libera Università di Alcatraz in
Umbria.
Anche quest’anno la «Fraternal Compagnia» ha tenuto i suoi corsi di
Commedia dell’Arte e Teatro comico, condotti da Massimo Macchiavelli. Lo
spettacolo conclusivo, ha portato sul palco persone che nell’espressione teatrale,
hanno trovato la strada per la reintegrazione sociale, stimolati dall’avere come
compagni di corso persone con una vita sociale molto meno problematica.
Di enorme importanza, inoltre, l’impegno degli Avvocati di Strada. Il gruppo di
legali guidati da Antonio Mumolo, da due anni fornisce assistenza gratuita ai
senza fissa dimora che hanno problemi con la legge: tra errori e persecuzioni giudiziarie lo sportello è sempre affollato.
Non ci siamo sottratti a promuovere eventi culturali, organizzando un reading di
poesia di Alberto Masala, che presentava un lavoro sull’oppressione delle
donne da parte del regime talebano. Masala, insieme al poeta americano Jack
Hirschman, è stato ospite di Metropolis lo spazio radiofonico di Piazza Grande
concesso da Radio Città del Capo. Importante canale comunicativo con Bologna.
Non sono mancate inoltre le occasioni di divertimento, come la movimentata «festa popolare» di maggio, con musica dal vivo, banchetti,
cabaret, teatro e mostra fotografica.
Ma più di ogni altra cosa contano le persone che dalla marginalità della
strada, della tossicodipendenza, dell’alcolismo o della criminalità, sono
arrivate a recuperare la loro forza, la loro dignità, la loro vita, passando
per via Libia: il lavoro di redazione, dei traslochi, della riparazione di
biciclette, le attività della compagnia teatrale, sono soprattutto occasioni per ritrovare una ragione di vita. E non solo per chi appartiene alla
categoria dei cosiddetti esclusi. A Piazza Grande barboni e Giornale di strada di Bologna
rasati di fresco lavorano gomi- fondato dalle persone
to a gomito. Questa pensiamo senza fissa dimora
sia la nostra forza e per questo
vi chiediamo di continuare ad Registrato presso il Tribunale
avere fiducia in noi. Nei prossimi mesi di Bologna il 15/09/1995 n°6474
ripartiranno tutte le attività (il nuovo Proprietà:
laboratorio teatrale è già in corso), ma Associazione Amici di Piazza Grande
l’inverno ci mette davanti al problema di
Direttore responsabile:
come riscaldare il salone dove ospitarle.
Antonino Palaia
Piccoli problemi, dateci una mano a
risolverli, noi penseremo al resto.
Direttore Editoriale:
Massimo Macchiavelli
Questa è la nostra proposta.
Regala un anno di informazione dalla strada
Ogni anno lo stesso “problema”, se così si può dire: in questo periodo si comincia a pensare al Natale o,
più spesso, alla pratica consumistica dei “regali di natale”. Noi sappiamo che i nostri lettori hanno un
certo tipo di coscienza e una certa attenzione ai problemi sociali di questa nostra città, è per questo che
quest’anno proponiamo a tutti di mettere sotto l’albero di Natale un abbonamento a Piazza Grande intestato a una persona che vi é cara e alla quale stanno a cuore i nostri temi. Con una lettera di auguri da
parte nostra questa persona saprà che gli avete regalato 12 mesi di informazione e di emozioni dai margini della città. 31 euro per un regalo veramente etico e solidale, che allo stesso tempo ci aiuta a tirare
avanti. I dati e le condizioni di abbonamento sono riportate in ultima pagina. Auguri dalla redazione !
PIAZZA GRANDE
LIVE-2
Torna la musica a Piazza Grande! Quella suonata e vissuta. Per scaldare il nostro capannone di
via Libia e scacciare il freddo dai nostri cuori nel sabato sera più caldo dell’autunno.
La
Notte
di...
SABATO
23 NOVEMBRE
2002
MANGIA
FUOCO
Piazza Grande
via Libia 69
ore 21.00
Co
nl
’ai
uto
di
sul
palco:
Merry-go-Round (cover band)
Gianluca Galliani (improvvisazioni al piano)
Idea Fissa (punk-rock)
The Gang
(Marino e Sandro Severini in set acustico)
Caporedattore:
Massimiliano Salvatori
Redazione:
via Libia, 69
Tel. 051 342 328
Fax 051 397 971
email: [email protected]
Distribuzione: Antonino Palaia
Abbonamenti: Leonardo Tancredi
Impaginazione:
Massimo Macchiavelli, Massimiliano
Salvatori
Idea Grafica:
Ass. Amici di Piazza Grande
Immagini:
Le fotografie a pag.2 sono di A.Kertész
e Barbara Klemm, quelle alle pag. 3, 4,
7, 8 sono di Leonardo Tancredi; Angus
McBean a Pag. 5; B. Katz a pag.6; le
foto in basso a pag. 9 sono di P.H.
Horst e W. Moegle, il disegno è di
Gianni. Tutte le altre sono dell’archivio
della redazione di Piazza Grande. I
disegni alle pagine 2 e 4 sono di
Stefano “Panta” che con quest’ultima
dal titolo “Abbraccio” ha vinto il primo
premio al concorso “Un bastimento
carico di...”.
In Redazione:
Massimo Macchiavelli, Massimiliano
Salvatori, Tonino, Antonio Boccuni,
Leonardo Tancredi, Al.Mo., Salvatore
Morelli, Silva.
Hanno collaborato a questo numero:
Gigi
il
vagabondo,
Alessia
Acquistapace, Gianluca Ricciato, Gino,
Giovanna Brutto, Simona Arsani,
Daniele Mei, l’Unità d’aiuto.
Chiuso in redazione il: 11-11-2002
Stampa: Nuova Cesat Firenze
novembre duemiladue
11
u l t i ma
NUMERI E INDIRIZZI UTILI
ASCOLTO
Servizio Sociale Adulti Via Sabatucci, 2 ricevimento Assistenti Sociali ed Educatori
Professionali. Lunedì, Mercoledì, Venerdì,
Sabato dalle 9:00 alle 13:00 Martedì e Giovedì
dalle 14: alle 17:00 Bus 20 – 37
tel. 051/245156
Punto d’ascolto e indirizzo 1° binario stazione
centrale dal Lunedì al Sabato 9:00 alle 12:00 e
dalle 15:00 alle 18:30. Solo con appuntamento.
tel. 051/244044
Centro ascolto italiani Via S. Caterina, 8
Lunedì, Martedì, Giovedì, Venerdì dalle 9:00
alle 11:30 Giovedì 14:00/16:00 Bus 20-32-3337 tel. 051/6448186
Primo Aiuto Dimissioni Carcere Centro G.
Venezian Via Solferino, 7 Venerdì mattina
tel. 051/582443
L.I.L.A. in caso di esito positivo Via Agucchi,
290/a Lunedì dalle 16:30 alle 20:00 Martedì al
Venerdì dalle 10:30 alle 14:00 Bus 13-18-92
tel. 051/6347644
Telefono Verde AIDS Per informazioni e prenotazioni del test HIV in modo anonimo e gratuito. Lunedì 9.00-13.00 e 1.00-19.00
da Martedì a Venerdì: 15.00-19.00
Tel. 800.856080 www.telefonoaids.it
Casa Delle Donne per non subire violenza
Vicolo Borchetta, 10 (traversa di Strada
Maggiore) dal Lunedì al Venerdì dalle 9:00 alle
18:00 Bus 14-19-25-2. Tel. 051/265700
Centro di Aiuto per la Libertà dalla
Violenza Via dei Poeti, 4 Lunedì al Venerdì
dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00
tel. 051/2960721 Reperibilità notturna e
festivi 333-4721541 Per Donne.
Centro d’ascolto immigrati Via Rialto, 7/2
Lunedì Giovedì Venerdì dalle 9:00 alle 11:00
Martedì dalle 15:00 alle 17:00 Navetta 50
tel. 051/235358 Stranieri
Sportello Sociale e delle Opportunità Via del
Porto, 15/b dal Lunedì al Sabato dalle 9:30 alle
16:30. Tel. 051/523494
Telefono Viola (abusi in campo Psichiatrico)
tutti i giorni feriali dalle 19:00 alle 21:00
tel. 051/342000
Servizio Immigrati, profughi e nomadi Solo
extracomunitari con permesso di soggiorno Via
Drapperie, 6 Lunedì dalle 9:00 alle 13:00
Martedì e Giovedì dalle 15:00 alle 18:00
Sabato dalle 9:00 alle 13:00 tel. 051/6564611
LAVARSI
Centro San Petronio Via Santa Caterina, 8
Max 25 persone. UOMINI STRANIERI
Mercoledì dalle 15:00 alle 16:00 Martedì mattina prenotazione UOMINI ITALIANI Venerdì
dalle 15:00 alle 16:00 Venerdì mattina prenotazione DONNE Martedì dalle 15:00 alle 16:00
Venerdì mattina prenotazione.
tel 051/6448015 (distribuzione cambio intimo nuovo)
Antoniano Via Guinizzelli, 3 dal Lunedì al
Sabato alle 12:30 Autobus 33 tel. 051/346756
LAVANDERIA
Rifugio notturno della Solidarietà Via del
Gomito, 22/2 lun. – ven. 15:00 – 18:30
tel. 051/324285 Bus 25 (capolinea)
Lavanderie a gettoni Via S. Donato 4b/c; Via
Saragozza 34°/b; Viale Oriani, 12; Via Petroni,
38; Via Corticella, 90; Via Saragozza, 41
UNITA’
D’AIUTO
Distribuzione caffè, succhi, biscotti, scambio
siringhe, preservativi, relazione e aggancio
dalle 16:00 alle 17:45zona universitaria dalle
18:00 alle 19:00 zona stazione (inps) dalle
19:15 alle 20:15 Carracci.
12
MANGIARE
Opera dei poveri delle Suore di S. Elisabetta,
Via Nosadella 32 lun. - sab. dalle 8:30 alle 9:00
(colazione).
Chiesa dei poveri, via Zamboni (colazione),
solo dom. ore 9:00
Antoniano, Via Guinizzelli, 3 ore 11:30 pranzo, bus 33, tel. 051/346756 Aperto a tutti
Parrocchia Cuore Immacolato, Via Mameli
5, dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle
18:00 (sportina cibo) tutti i giorni. Bus 13,
tel. 051/400201
Mensa della Fraternità Via S. Caterina 8 Tutti
i giorni alle 18:00 tel. 051/6448015 (si accede attraverso il centro d’ascolto italiani e il centro d’ascolto stranieri).
Parrocchia San Girolamo dell’Arcoveggio
Via Fioravanti 137 tutti i giorni sportina cibo
Bus 11/c tel. 051/356477
Parrocchia Santa Maria della Misericordia
Piazza Porta di Castiglione, 4 Sabato alle 8:00
distribuzione numero per sportina genere alimentari dalle 9:30 alle 11:00, Bus 30-32-33
tel. 051/332755
Parrocchia Santa Maria Maddalena Via
Zamboni, 47 Tutti i giorni dalle 9:00 alle 12:00
e dalle 17:00 alle 19:00 alimenti da cucinare
tel. 051/244060
Parrocchia Sacro Cuore Via Matteotti, 25 da
Lunedì a Venerdì dalle 9:00 alle 12:00 e dalle
15:00 alle 17:30 sportina Bus 10-11-25-27-35
tel. 051/364801
Parrocchia San Giuseppe lavoratore Via
Marziale, 7 Giovedì dalle 14:30 alle 17:30
sportina cibo Bus 27 a b c 95-97-98
tel. 051/322288
Centro Diurno Via del Porto, 15/c Tutti i giorni dell’anno dalle 12:30 alle 18:00 (si accede
attraverso il Servizio Sociale Adulti).
Emergenza Freddo dalle 18:30 alle 19:15
Link, dalle 19:30 alle 20:15 Montagnola.
DORMIRE
Casa del riposo notturno Madre Teresa di
Calcutta Viale Lenin, 20 aperto dalle 19:00
alle 24:00 Bus 14-34-37 tel. 051/531742 Si
accede dai servizi e dalla strada 19:00 – 20:00
Casa del riposo notturno Via Lombardia, 36
aperto dalle 19:00 alle 24:00 Bus 27-36
tel. 051/493923 Si accede dalla strada 19:00
– 20:00
Centro Beltrame (Servizio Sociale Adulti) Via
Sabatucci, 2 aperto 24h/24h Bus 20-37
tel. 051/245156 Si accede dal servizio sociale
adulti.
Casa del riposo notturno Via Carracci 69/2
aperto dalle 20:00 alle 24:00 Si accede tramite
lo Sportello sociale e delle opportunità di Via
del Porto, 15
Opera Padre Marella Via del Lavoro, 13 dalle
9:00 alle 12:00 tel. 051/234345
L’isola che non c’è Via Dell’industria aperta
24h/24h Bus 14 Si accede dalla strada pankabestia e senza fissa dimora.
Rifugio Notturno della Solidarietà Via del
Gomito, 22/2 aperto dal Lunedì al Venerdì
dalle 15:00 alle 23:00 Sabato dalle 17:00 alle
23:00 Domenica dalle 19:00 alle 23:00 Bus 25
(capolinea) tel. 051/324285
novembre duemiladue
CURARSI
Poliambulatorio Biavati Strada Maggiore, 13
(ingresso da vicolo Alemagna 21) Tutti i giorni
dalle 17:30 alle 19:00 Bus 14-27
tel. 051/226310,
051/226310 assistenza medica gratuita
per i Senza Fissa Dimora.
Pronto Soccorso Sociale Quadrifoglio Via
Cabaletta, 5 aperta 24h/24h Struttura domiciliare a bassa soglia d’accesso per tossicodipendenti. Si accede tramite l’unità mobile.
Pronto Soccorso Sociale Pettirosso Via de
Matuiani, 1 aperta 24h/24h Struttura domiciliare a bassa soglia d’accesso per tossicodipendenti. Si accede tramite l’unità mobile.
Sokos presso poliambulatorio Montebello Via
Montebello, 6 tel. 051/2869294 1° piano
scala A Mercoledì dalle 17:00 alle 19:00
Sabato dalle 9:00 alle 11:00 (assistenza medica
gratuita per SFD e tossicodipendenti)
Alcolisti Anonimi tel. 0335/820228 Gruppi
auto-aiuto
Narcotici Anonimi tel. 051/6344342 Gruppi
auto-aiuto
Croce Rossa Italiana Via del Cane, 9
tel. 051/581858 dal Lunedì al Venerdì dalle
9:00 alle 11:00 Servizio Infermieristico su presentazione di ricetta medica.
VESTIRSI
Parrocchia S. Egidio Via S. Donato, 38 da
lun. a sab. dalle 9:00 alle 10:00 e dalle 16:00
alle 17:00 (è richiesto un piccolo contributo
economico per i vestiti) Bus 18-20-37-93
tel. 051/244090
Opera San Domenico Piazza San Domenico
5/2 Lunedì e Giovedì dalle 8:30 alle 11:00 Bus
13-11-86 tel. 051/226170
Parrocchia San Giuseppe lavoratore Via
Marziale, 7 Giovedì dalle 14:30 alle 17:30 Bus
27 a b c 95-97-98 tel. 051/322288
Parrocchia Santa Maria Assunta Via Emilio
Lepido, 58 Martedì dalle 14:30 alle 17:30 Bus
13-86 tel. 051/405741
Parrocchia Cuore Immacolato di Maria Via
Mameli, 5 Mercoledì dalle 9:00 alle 11:00 (è
richiesto un piccolo contributo economico) Bus
13 tel. 051/400201
Parrocchia San Giuseppe Cottolengo Via
Marzabotto, 12 tel. 051/435119 Giovedì dalle
16:00 alle 18:00 Bus 19-35-38
Chiesa San Girolamo dell’Arcoveggio Via
Fioravanti, 137 Sabato dalle 16:00 alle 17:00
Bus 11/c tel. 051/356477
Antoniano Via Guinizelli, 3 Escluso il Martedì
dalle 9:00 alle 17:00 (è richiesto un piccolo
contributo economico) Bus 33
tel. 051/346756
Parrocchia San Bartolomeo Via Beverara, 88
Mercoledì dalle 14:00 alle 18:00 Bus 11
tel. 051/6345431
A S S O C I A R S I
Associarsi a Piazza Grande è
una condizione di incontro tra la
società, le sue culture e le sue
necessità.
Con soli 5 euro potete aderire
all’Associazione e diventare soci.
Basta telefonare allo 051 342328,
e lasciare i propri dati o fare un
versamento sul c/c postale n.
25736406,intestato
all’Associazione Amici di Piazza
Grande, specificando: “Adesione
associazione”
A B B O N A R S I
Per abbonarvi fate un versamento
sul c/c postale n. 2 5 7 3 6 4 0 6 ,
intestato all'Associazione Amici
di Piazza Grande, specificando:
"Abbonamento giornale".
Potete anche telefonare allo 051
342328 dalle 9.00 alle 13.00 alla
Redazione del giornale.
Per i privati la quota di abbonamento è di 3 1 e u r o annue. Per
enti, biblioteche e associazioni
51 eur o
Per l'estero 103 eur o
Le testate che aderiscono alla
Federazione Giornali di Strada:
Fuori Binario:
via Giano della Bella 22 - Firenze
Telefono e Fax: 055 220 903
Noi sulla Strada:
via Cremonio 38 - Padova
Telefono e Fax: 049 687 068
ASSISTENZA
LEGALE
Associazione amici di piazza grande
Via Libia, 69 Mercoledì e Venerdì
dalle 15:00 alle 17:00
tel. 051-397971
Rifugio Notturno della Solidarietà Via del
Gomito, 22/2 1° e 3° Lunedì del mese dalle
18:00 alle 19:30 tel. 051/324285
Piazza Grande
via Libia 69 - Bologna
Telefono 051 342 328
Fax 051 397971