UNA GIORNATA DA PROFESSORESSA E` una mattina come tante

Transcript

UNA GIORNATA DA PROFESSORESSA E` una mattina come tante
UNA GIORNATA DA PROFESSORESSA
E' una mattina come tante altre. Arrivo a scuola. L'aria è fresca e mi accarezza dolcemente il viso.
Sono le 8 e 25 e come al solito sono in perfetto orario. Il caos è sovrano: ragazzi che corrono e
urlano lungo i corridoi. Le mie compagne mi aspettano sulla soglia dell'aula, con aria entusiasta.
Passati 5 minuti suona nuovamente la campanella e tutti ci sediamo ognuno al proprio posto.
Iniziamo a chiacchierare con il nostro vicino di banco, in attesa dell'arrivo dell'insegnante.
Dopo qualche attimo la professoressa entra in classe... Iniziano così le note e le interrogazioni!
inizio a desiderare, a sperare, che sparisca.... subito........!
E così ad un certo punto, per uno strano scherzo del destino......... mi ritrovo al suo posto....
"Ragazzi, smettiamola con questo gracidio... tutti a posto e in silenzio, altrimenti facciamo subito un
bel compito in classe" dico rivolgendomi ad una classe più turbolenta che mai.
Sono solo 18 ma fanno chiasso per 30. E faccio l'appello.
Al primo banco , sulla sinistra c'è la Usai, una brava ragazza, che segue le lezioni, e non mi dà
alcuna preoccupazione. E' un po' timida e un po' paurosa. Ogni volta che la chiamo si fa il segno
della Croce.
A fianco la Barca, piccolina e riccia. Molto vivace, che vuol sempre essere al centro dell'attenzione.
Al centro è seduto Mereu, mi dà un po' di preoccupazioni, credo che abbia qualche problema in
famiglia, perchè lo vedo scostante e a volte si lascia prendere dall'ira. Ma ha un cuore buono,
sempre disposto ad aiutare.
Vicino a lui c'è Simula, un alunno molto disciplinato e nello stesso tempo molto spiritoso e
simpatico. Ha sempre la battuta pronta.
Alla loro destra un banco di disastrate: La Baldassarri e la Mulas, tutte e due con la mania della
musica: la Baldassarri disegna pianoforti da tutte le parti, sui banchi, sui quaderni,, è così esagerata
che si è fatta anche un tatuaggio sulla spalla...ma ce l'ha dei genitori? Io non avrei mai permesso a
mio figlio, a 12 anni, di farsi un tatuaggio!
La Mulas, invece, fischietta in continuazione e spesso le parte l'acuto di musica lirica. Ho dovuto
anche darle delle note per vedere di calmarla un po'.
Ma la cosa peggiore è quando si girano e parlottano con Piana, che ha l'abitudine di tamburellare
sul banco.
Per fortuna che a calmarli c'è il compagno di banco di Piana, Leggieri, anche lui patito della
musica, e un po' Black: è il più educato di tutti, simpatico e scherzoso, ma tranquillo. E' il tipico
leader, gli altri gli danno retta e quindi anche a me serve per tener buona la classe, soprattutto quei
tre "musicisti" in erba.
Ma che male ho fatto per diventare una professoressa? Ecco che ho girato l'occhio e... mi ritrovo
Piroddi, in seconda fila, che fa le capriole sul banco.
"Basta Piroddi, o ti mando dal Preside" "Ma prof, il movimento è l'anima dei giovani, dovrebbe
farne un po' anche lei!"... Evito la risposta, perchè perderei le staffe.
A farlo calmare, per fortuna, c'è la sua compagna di banco, Puglia, brava ragazza, molto dolce; le
piace molto cantare, ma di studiare purtroppo non se ne parla, infatti per le altre materie... un
disastro, e poi sembra che vada sempre per farfalle...è un vero peccato, perchè è intelligente e
potrebbe davvero dare di più..
La nostra classe è multietnica, e inizialmente pensavo fosse un bene... invece che fatica! Una delle
ragazze che si chiama La Pieza è spagnola, ma parla Inglese e pensa greco e quando scrive in
italiano fa migliaia di errori di ortografia. La sua compagna di banco, la Pilo, è francese, nata a
Parigi sotto la Tour Eiffel, dice sempre lei. Quando sbaglia qualche vocabolo, comprensibile visto
che è in Italia da solo 2 anni, scoppia in fragorose risate.
La Cossu sembra una bambolina, ma se provi a dirle quanto fa 2 più 2 va in catalessi, non ci arriva,
poverina..... ma che poverina e poverina, deve studiare. Invece passa il tempo con gli sms... Ho già
chiamato più volte i suoi genitori.... Vicino a lei la Ciccu, che ho già capito che invece, genietto in
matematica, le passa tutti i compiti. Riuscissi a coglierle sul fatto...
La Fuso credo che guardi troppa televisione, perchè spesso a scuola mi si addormenta sul banco, e
quando la interrogo confonde tutte le date della storia, e tutti i capoluoghi di regione, ma poi riesce
a cavarsela con tanti giri di parole attorno ai personaggi o ai luoghi. In questo è aiutata dai genitori
che, per il loro lavoro, girano il mondo.
Di Sechi non ho molto da dire, solo non capisco, è cieco come una talpa eppure vuole sempre stare
all'ultimo banco, e poi non vede la lavagna.
La sua compagna di banco è la Sale, che fa benissimo le imitazioni. Chissà che strage di noi
professori...
E, dulcis in fundo la Roggio, la mia bestia nera. Non riesco a farle fare un tema neanche a morire. Il
massimo che mi scrive sono 10 righe, e tutte sconclusionate, salta continuamente di palo in frasca.
In compenso so dagli altri miei colleghi che è bravissima nelle materie scientifiche.
Ogni volta che assegno qualche compito in più fa storie: ma possibile che debba sempre sgolarmi
per far capire che la prof sono io e che loro devono solo pensare a studiare e ad obbedire?
Che mestiere difficile la professoressa. Devi cercare di comprendere tutti, di tirare fuori da ciascuno
il buono che ha, e devi essere paziente. Io perdo più tempo a raccomandare la disciplina, l'ordine, o
a seguire quelli che rimangono indietro, o a correggere i compiti...che a volte sono un disastro, che
non a svolgere il programma curricolare. Anche se alla fine dell'anno riusciamo sempre a portarlo a
termine. Con fatica, ma ci riusciamo. Però vedo anche che i miei alunni, se sono capace di
ascoltarli, poi mi vengono dietro, si affezionano, mi stimano.
Certo, sono diversi da come eravamo noi, più indisciplinati, più indipendenti, ma danno anche delle
belle soddisfazioni, basta saperli valorizzare.
L'appello è finito. Adesso la lezione... riuscirò a farmi capire? Spiego e nel contempo interrogo. A
volte i ragazzi sbuffano. Anche io lo facevo, quando ero al loro posto....
Ma ..... cosa mi sta succedendo...? Mi ritrovo mezza stordita su una barella.... sono scivolata e ho
battuto la testa... ma quella non è la mia classe, io non sono una prof, e quelli non sono i miei
alunni... ma i miei professori.... mi risveglio dall'incubo....
Per fortuna che i prof non sanno leggere nel pensiero e non sapranno mai di questa mia storia, di
come li ho visti nel mio sogno... Soprattutto non sapranno mai delle capriole... Che vergogna....
Però questo sogno mi è anche servito, perchè mettendomi nei loro panni ho imparato a guardare i
prof con un po' più di comprensione... e forse sarà più facile, nello studio, dare il meglio di me.
Beatrice Canu 2aH