perdersi e ritrovarsi all`interno di una casa verticale
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perdersi e ritrovarsi all`interno di una casa verticale
PROJECT Txt: Westway Achitects - ph: Andrés Otero/LUZphoto PERDERSI E RITROVARSI ALL’INTERNO DI UNA CASA VERTICALE GETTING LOST AND FOUND IN A VERTICAL HOUSE 100 DALL’ESTERNO SI PRESENTA COME UNA DELLE TIPICHE CASE PER I FERROVIERI REALIZZATE A MILANO, IN REGIME DI EDILIZIA ECONOMICA, FRA IL 1920 E IL 1924 FROM THE OUTSIDE IT IS ONE OF THE TYPICAL HOUSES FOR RAILWAY WORKERS REALIZED IN MILAN, IN ECONOMIC RESTRICTIONS, BETWEEN 1920 AND 1924 101 In realtà l’edificio progettato da Westway Architects è stato oggetto di un intervento di ristrutturazione radicale che in due anni di cantiere l’ha trasformato sia dal punto di strutturale sia distributivo. Dell’originaria struttura è stato mantenuto solamente l’involucro murario con le relative aperture mentre tutto il resto, fondamenta, copertura, solai, cappotto interno, impiantistica e distribuzione interna, è stato realizzato ex novo. La volumetria totale è rimasta invariata, mentre la superficie calpestabile è aumentata di 60 mq grazie al nuovo posizionamento dei solai, delle scale e al recupero del sottotetto. Da casa popolare a villa di città con giardino di pertinenza, all’interno di un villaggio anni ‘20 in zona Città Studi a Milano. Da residenza per una famiglia numerosa ad abitazione per un single, riprogettata sulle sue specifiche esigenze utilizzando un sofisticato impianto di domotica e secondo gli standard della certificazione energetica CENED per la Classe B. “Lo sviluppo in verticale dell’abitazione ci ha offerto la possibilità di realizzare uno dei nostri sogni di architetti: uno dei sistemi di scale delle costruzioni impossibili di Escher. E il committente si è lasciato attrarre da questo sogno! –racconta Luca Aureggi–Abbiamo svuotato l’interno affinché lo spazio potesse espandersi in orizzontale e in verticale e abbiamo creato un nucleo centrale, autonomo dal punto di vista strutturale e avulso dal contesto storico esistente, che si snoda su cinque piani ognuno dei quali servito da due scale fra loro indipendenti, posizionate lungo i muri portanti longitudinali. Le scale a una sola rampa e di larghezza contenuta (80 cm) consentono il collegamento dal piano interrato al piano quarto (zona fitness, zona pranzo-cucina, soggiorno, camera da letto, studio) non 102 in modo continuo bensì alternato. E’ un percorso a zig-zag che implica l’attraversamento trasversale del singolo piano, privo di elementi divisori (open space). “L’abitazione –continua Luca Aureggi– è concepita come un loft verticale a percorrenza obbligatoria dove perdersi e ritrovarsi diventa un gioco. E il senso di smarrimento che ne consegue amplifica la percezione dello spazio”. Tutti i materiali utilizzati concorrono a creare una spazialità fluida che si espande fino alla terrazza e al giardino. Il rapporto con l’esterno è favorito da queste proiezioni verdi che contestualizzano l’edificio all’interno della realtà conviviale e “paesana” che lo circonda, decisamente atipica per una grande città. E’ come ritrovarsi all’interno di un hortus conclusus d’atmosfera palermitana, città natale del proprietario. Dalla porta d’ingresso ci si ritrova catapultati nella lunga prospettiva della zona pranzo-cucina a vista-giardino. Da qui inizia l’ascesa verticale attraverso le diverse scale, compresse fra i muri portanti longitudinali e la struttura del nucleo centrale. Le dimensioni ridotte delle rampe vengono bilanciate dalla larghezza della zona di sbarco, una parte del piano attraverso la quale è necessario passare per accedere alla successiva rampa di scale. E così si sale fino alla zona studio ricavata nell’ex sottotetto. Nulla intralcia la rincorsa verso l’alto o la discesa verso la zona fitness. I pochi arredi, perlopiù vintage, sono di altezza contenuta e non esistono porte e armadi. Piani e scale formano un’unica entità strutturale e materica grazie anche al medesimo rivestimento in doghe di legno. Ma sono i tanti dettagli su progetto, la scelta di materiali e finiture ad hoc, la continua ricerca di dilatare lo spazio in 3D che rendono grande questa casa di soli 200 metri quadrati. 103 Progetto architettonico e direzione lavori Westway Architects, Roma-Milano arch. Luca Aureggi arch. Maurizio Condoluci arch. Stefano Pavia Progetto strutturale Geostruprogetti, Torino Finestre per mansarda Fakro Pavimenti in pietra naturale I.D. Company Sistemi di illuminazione Viabizzuno Buzzi&Buzzi Sistema gestione domotica Connex Software house sistema domotico E.A.SY Impianto elettrico Schneider Electric Sanitari bagno e rubinetteria Boffi Vasca area fitness Jacuzzi sauna su progetto con sistema vapore Carel Cucina Minotticucine Vetri Vetreria RE Verde Green Design, Milano In reality the building designed by Westway Architects is object of a renovation both from structural and distributional points of view. From the original structure only the shell has been maintained with related openings while all the rest, basis, covering, attic, interior, has been realized ex novo. The overall space has remained unchanged, while the pedestrian area increased of 60 m2 thanks to the new positioning of attics, stairways and the recovery of the space under roof. From housing projects to city villa with garden, inside a village of the ‘20s in Città Studi, Milan. 104 From residence for a numerous family to a residence for singles, redesigned on specific needs using a sophisticated domotics and according to standard of CENED energetic certification for B Class. “The vertical development of the building gave us the chance to realize one of our architectural dreams: one of the stairway systems of Escher impossible constructions. And the customer was attracted by this dream! – tells Luca Aureggi- We emptied the interior so that space could expand in horizontal and vertical directions and we created a central core, autonomous from structural point of view and out of the existing historic context, developed on five stories each of them served by two independent stairways, placed alongside supporting longitudinal walls. The stairway with one ramp and contained largeness (80 cm) allows to connect the basement floor till the fourth floor (fitness area, dining-kitchen area, living zone, bedrooms, studio) in alternated way. It is a zigzag course which includes the traversal crossing of the single floor, devoid of any divisional element (open space). “The residence – continues Luca Aureggi – and is conceived as a vertical loft with obligatory distance where to loose and find oneself becomes a game. And the sense of confusion widens the perception of space”. All used materials create a fluid space which expands to the terrace and the garden. The relation with the outside is favored by these green projections contextualizing the building on the inside of the convivial reality that surrounds it, definitely unusual for a great city. It is like finding ourselves inside a hortus conclusus of the atmosphere in Palermo, hometown of the owner. From the entrance door you are thrown into the long perspective of the dining-kitchen area with view on the garden. Here starts the vertical ascent through different stairways, pressed inside the longitudinal supporting walls and the structure of the central core. And now we can go up to the studio deriving from the ex attic. Nothing hinders the vertical development or the descent towards the fitness area. The few furniture pieces, mainly vintage, have restrained height and there are no doors and closets. Floors and stairways create a single structural entity also thanks to the same covering in wood slats. But many are the details of this design, the choice of materials and ad hoc finishes, the continuous research to dilate 3D space which makes this house of only 200 m2. 105