In Memoriam - Pontificia Università Gregoriana

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In Memoriam - Pontificia Università Gregoriana
PONTIFICIA UNIVERSITÀ GREGORIANA
INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO 2007-2008
X. In Memoriam
P. Giovanni Magnani, S.J. (25/01/1929 – 26/10/2006) – P. Giovanni Magnani era nato a
Oderzo, in provincia di Treviso, il 25 gennaio 1929. Ottenne la maturità classica al Liceo
Vincenzo Monti di Cesena nel 1948. Dopo la Licenza in Filosofia (1953) ed in Teologia
(1961), conseguì nel 1962 il dottorato in filosofia presso l’Università di Bologna, avendo
come relatore il Prof. Felice Battaglia, Rettore di quella Università, che lo aveva anche
chiamato a collaborare con lui per lavori scientifici nella cattedre di filosofia morale.
Contemporaneamente, insegnò storia della filosofia e storia civile al liceo Malpighi di
Bologna. Dal 1962 al 1965 fu anche Ricercatore per le Scienze Religiose (Fenomenologia
storica e Filosofia della religione) presso il Centro di documentazione di Bologna, divenuto
poi Istituto per le Scienze Religiose.
L’attività del P. Magnani all’Istituto di Scienze Religiose della Gregoriana ebbe inizio
nel 1965. Vi giunse chiamatovi dal P. Arrupe, allora Preposito Generale della Compagnia di
Gesù, per riformulare quanto nel 1918 P. Garagnani aveva profeticamente proposto con la sua
“cattedra di religione”, cioè lo studio della religione e la formazione nelle scienze sacre dei
non candidati al sacerdozio. A ridosso del Concilio Vaticano II si avvertiva, difatti, la
necessità di istituzioni ecclesiali che dessero una preparazione specifica ai laici inseriti nelle
strutture della vita secolare, se si voleva un’effettiva presenza della testimonianza cristiana,
scientificamente preparata, all’interno del mondo culturale dominante. A questo fine, P.
Magnani aveva dalla sua un’attenta preparazione frutto sia della formazione nella Compagnia
che nella università civile.
Dell’Istituto di Scienze Religiose fu Preside dal 1965 al 1973 e, di nuovo, dal 1986 al
1998, e questo senza diminuire l’impegno profuso nella Facoltà di Filosofia dove, dal 1981
divenne Ordinario di Fenomenologia storico-comparata e di Antropologia psicoanalitica,
insegnando, altresì, Filosofia della Religione e Cristologia storica all’Istituto di Scienze
Religiose.
Nell’Anno Accademico 1999-2000 divenne Professore emerito. Si è addormentato nel
Signore il 26 ottobre 2006.
Di P. Giovanni Magnani si potrebbero e si dovrebbero dire molte cose. Ad iniziare
dalle sue pubblicazioni: 11 volumi personali più 16 capitoli pubblicati in opere in
collaborazione; 35 articoli frutto della sua collaborazione a riviste quali Gregorianum,
Rassegna di Teologia, La civiltà Cattolica, Religione e scuola… Altre sua attività andrebbero
richiamate alla memoria come la collaborazione fornita per 11 anni alla stesura del
Catechismo nazionale per gli adulti: Signore da chi andremo? Ed il tempo dato alla revisione
del Documento di base e alla stesura degli altri catechismi nazionali.
Ma l’attenzione del P. Magnani si estese anche ad altri rapporti, quello, ad esempio, tra
religione, psicanalisi ed altre psicologie del profondo di cui divenne profondo conoscitore.
Anzi, in questa ottica fu tra i membri fondatori dell’associazione ASPER (Associazione di
studio di Psicanalisi e Religione), mentre la sua attività andò ben oltre l’ambito squisitamente
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accademico. Sarebbe lungo menzionare quella svolta per le commissioni della CEI nelle quali
fu cooptato come esperto. Valgano per tutte le sue partecipazioni alla Commissione Iustitia et
Pax, o la sua nomina ad Assistente Nazionale del Movimento di Rinascita Cristiana o, ancora,
la sua qualifica di membro fondatore del MIAMSI (Mouvement International d’Apostolat des
Milieux Indépendents) che lo impegnarono in diversi Congressi e Convegni nazionali ed
internazionali. Un’attività multiforme, grande e benemerita la sua.
Vivace, pieno di curiosità in tanti campi della scienza e della vita, intraprendente ed
irrequieto, lavoratore strenuo, dotato di possente intuito, appassionato di quanto aveva tra le
mani, soprattutto dell’ Istituto di Scienze religiose e della sua cattedra di fenomenologia della
religione, ha lasciato alle spalle un’opera ingente. Ma soprattutto ci ha reso eredi del suo
strenuo impegno per collocare il primato dell’esperienza religiosa dell’uomo al centro della
vita, della società e della cultura del suo tempo.
Il suo approccio multidisciplinare all’esperienza religiosa proprio dello scienziato, del
filosofo, ma soprattutto dell’apostolo e del credente qual era, ha permesso a tanti di rendere
plausibile il primato della dimensione radicale dell’uomo, quella che lo vincola al suo mistero
costituente, cioè Dio, nel contesto delle lotte ideologiche e culturali della seconda metà del
ventesimo secolo.
P. Magnani non era estraneo al rigore della scienza e dall’analisi fenomenologica.
Anzi si è messo al passo delle scienze dell’uomo per rendere la propria fede più illuminata e
coerente con la cultura storico-positiva dell’uomo contemporaneo.
Egli è stato in grado di capire l’importanza della missione dei laici nella Chiesa e nel
mondo. Soprattutto ha colto quello che costituiva l’elemento proprio dell’identità apostolica
laicale. E, di conseguenza, si è adoperato per formare laici ben preparati e dotati di grinta
cristiana all’interno della società e della cultura.
P. Carlos Ignacio González Jiménez, S.J. (21/02/1937 – 17/12/2006) – P. González era nato il
21 febbraio 1937 a Santiago, in Messico. Dopo gli studi presso il Seminario della Diocesi di
Petip, entra nel noviziato della Compagnia di Gesù di Jocotepec nel 1953 e viene ordinato
sacerdote il 20 maggio 1967.
Nel 1960 ottiene la licenza in Filosofia presso l’Instituto Libre de Filosofia, in
Messico, e nel 1968 consegue la licenza in Teologia presso l’Università di Saint Louis, negli
Stati Uniti, dove, nel 1970 ottiene anche il dottorato in Filosofia.
Nel 1983 diventa Dottore in Teologia presso la Gregoriana, con una tesi su J. J.
Rousseau: Metafisico de la naturaleza humana. Anatomia del hombre politico.
Dopo molti anni di insegnamento presso varie istituzioni in Messico e Stati Uniti, il P.
González viene chiamato a Roma, alla Gregoriana, dove insegna Teologia dal 1981 al 1992.
Il 22 settembre 1981 viene nominato Segretario Generale dell’Università, incarico che
mantiene fino al 1984.
Nel 1992 lascia la Gregoriana e si trasferisce alla Facultad de Teologia Pontificia y
Civil, a Lima, in Perù, dove presta la sua opera anche come direttore spirituale presso il
Seminario Maggiore di Santo Toribio, a Lima.
Rientra in Messico nel 2001 e si stabilisce presso il Seminario Maggiore di
Guadalajara, dove si addormenta nel Signore il 17 dicembre 2006, vittima di un attacco
cardiaco, solo due mesi prima del suo settantesimo compleanno.
P. González era un uomo che sapeva ascoltare, un sacerdote sempre alla ricerca della
verità, un maestro che ha condiviso con la scienza l’esperienza dell’amore verso Dio.
Il suo lavoro era indirizzato in diversi campi, come la filosofia, la teologia, la
letteratura e la spiritualità e si articolava in tre modi: studio, produzione di libri, articoli,
saggi, manuali, poesia racconti e traduzioni – attività che gli è valsa numerosi premi e
riconoscimenti – e soprattutto formazione diretta di innumerevoli generazioni di seminaristi e
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sacerdoti attraverso l’insegnamento e la direzione spirituale sia in Messico che alla
Gregoriana e al Seminario Maggiore in Perù.
P. Maksimilijan Žitnik, S.J. (17/06/1920 – 29/12/2006) – Nato il 17 giugno 1920 a Limbuš
(Maribor), Slovenia, nel 1938 entrò nel Seminario diocesano della diocesi di Maribor. Dopo
un anno, nel 1939, venne mandato a Roma al Collegio Germanico per proseguire gli studi alla
Pontificia Università Gregoriana, dove ottenne la Licenza in Filosofia e Teologia, e nel 1946
il Dottorato con una tesi su San Giovanni Crisostomo. Ordinato sacerdote nel 1944, nel 1946
assunse l’ufficio di Viceparroco al Santuario della Madonna del Divino Amore (Diocesi di
Roma).
Il 1° settembre 1953 entrò nella Compagnia di Gesù e fece il noviziato a St. Andrea
(Austria). Dopo un anno, nel 1954, ricevette l’incarico di insegnare Teologia Fondamentale e
Dogmatica nel Seminario diocesano di Klagenfurt (Austria). Nel 1958-59 fece il Terz’anno a
St. Martin d’Ablois (Francia). Nel 1959 venne chiamato all’Università Gregoriana, dove, nel
1964, fece gli ultimi voti.
Oltre all’insegnamento della Teologia Sacramentaria alla Gregoriana il P. Žitnik
ricevette l’incarico di Bibliotecario aggiunto, e in seguito anche quello di Prefetto della
Biblioteca. Per anni è stato anche Direttore della sezione “Recensioni” della Rivista
Gregorianum.
Diventato Professore Emerito, nel 2001 si trasferì presso il Pontificio Collegio
Russicum di Roma, con l’incarico di Bibliotecario.
Dal 1959 fino al trasferimento presso il Collegio Russicum ha svolto il suo servizio di
confessore nella Chiesa del Gesù a Roma, e per trent’anni, nel mese di agosto, nella Basilica
di Maria Zell, in Austria.
Come ogni anno, alla fine del mese di giugno 2006 si è recato per le vacanze a
Klagenfurt, ma nel mese di agosto la sua malattia si è così aggravata da non poter più fare
ritorno a Roma. Ha concelebrato l’ultima liturgia con il Rettore il 15 dicembre, alla fine della
quale ha ricevuto l’unzione degli infermi. Poco dopo ha perso coscienza. Si è spento nel
Signore la sera del 29 dicembre 2006.
P. Carlo Huber, S.J. (16/03/1931 – 23/02/2007) - P. Carlo Ernesto Giorgio Huber era nato il
16 marzo 1931 a Monaco (Germania), da Carlo Huber e Ernestina Läuger. Entrato in
Compagnia il 16 settembre 1949, è stato ordinato il 31 luglio 1961. Prima di entrare in
Compagnia ha studiato dal 1937 al 1941 alla “Volkschule Luisenschule” di Monaco; dal 1941
al 1944 al Ginnasio umanistico “Wilhemsgymnasium” di Monaco e dal 1944 al 1949 al
Ginnasio umanistico “Altes Gymnasium” di Regensburg. Dal 1952 al 1955 ha studiato al
Coll. St. Ioannis Berchmans, a Pullag, dove ha conseguito la Licenza in Filosofia; dal 1953 al
1955 all’Università di Monaco; dal 1955 al 1958 alla Pontificia Università Gregoriana; e dal
1965 al 1966 all’Università Oxoniense.
Ha conseguito la Licenza in Teologia nella Facoltà St. Georgen a Frankfürt nel 1962 e
il Dottorato in Filosofia nel 1964 alla Pontificia Università Gregoriana, con la tesi
“Anamnesis bei Platon”.
Dal 1955 al 1958 è stato “repetitor” di Filosofia nel Pontificio Collegio Germanico
Ungarico a Roma. Dal 1961 al 1963 viene nominato cappellano universitario a Erlangen. Dal
1966 al 1969 ha esercitato l’insegnamento nella Facoltà di Filosofia della Pontificia
Università Gregoriana come professore aggiunto.
Pur essendo stato chiamato alla Gregoriana per l’insegnamento della Critica, nel primo
anno ha accettato di buon grado l’insegnamento di un’altra disciplina principale, la Storia
della Filosofia moderna, per supplire il professore titolare temporaneamente assente per un
anno sabbatico.
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Nel suo insegnamento ha dimostrato notevoli doti pedagogiche ed è stato apprezzato
dagli studenti per la solidità, la modernità e la chiarezza e per la sua apertura al dialogo e al
contatto con gli studenti. Per tali ragioni il Consiglio della Facoltà di Filosofia, nella seduta
del 10 dicembre 1969 con 19 voti favorevoli, 1 voto contrario e 1 astenuto ha deciso la
presentazione al P. Rettore, Hervé Carrier, S.J., della proposta di promozione del P. Huber a
professore straordinario.
Il 24 marzo 1970 il P. Pedro Arrupe, S.J, Preposito Generale della Compagnia di Gesù
e Vice Gran Cancelliere dell’Università, gli ha conferito il mandato canonico per l’esercizio
dell’attività di insegnamento in qualità di Professore Straordinario nella Facoltà di Filosofia
della Pontificia Università Gregoriana. In data 30 giugno 1970 lo stesso P. Arrupe ha
nominato il P. Huber Professore “proprio” dell’Istituto di Scienze Religiose, in accordo con
gli Statuti di detto Istituto. Dello stesso Istituto è stato Preside dal 1974 al 1976.
Il 28 aprile 1978 viene nominato Professore Ordinario della Facoltà di Filosofia
dell’Università Gregoriana e il 13 maggio 1993 ne diventa il Decano per un triennio,
succedendo al P. Peter Henrici, e riconfermato dal P. Generale per altri tre anni in data in data
22 maggio 1996.
La sua attività di insegnamento è stata estremamente intensa. Ancora più ampie le
tematiche approfondite nei numerosissimi seminari da lui diretti, alcuni dei quali inerenti
tematiche generali, quali i “Metodi educativi di apprendimento intellettuale”, “La conoscenza
di se stesso come tema centrale della filosofia”, “Immanenza e trascendenza di Dio”,
“L’esperienza come origine della filosofia”, “L’uomo e la donna come problema filosofico”,
“La metafora metafisica della luce”, “Intellectus et ratio”; altri dei quali incentrati invece
sull’approfondimento di aspetti specifici del pensiero di filosofi, quali Socrate, Platone, Kant,
Husserl, Wittgestein, Suarez.
Anche all’esterno dell’Università la sua attività è stata estremamente ricca e proficua,
sia per le conferenze tenute e i contributi prestati in occasione di Convegni, Simposi e Gruppi
di lavoro, sia per l’attività di insegnamento impartita in altre Istituzioni, tra cui la Facoltà
teologica dell’Italia Meridionale, in cui ha tenuto il corso di “Filosofia del linguaggio” e
quello di “Analisi del discorso cristiano su Dio”; e la Loyola University di Chicago, in cui ha
tenuto il corso di “Philosophy of knowledge”.
Numerosissime anche le pubblicazioni di cui è stato autore e coautore, come anche gli
articoli pubblicati in molte lingue su diverse riviste e le recensioni da lui curate.
I suoi interessi hanno spesso spaziato in ambiti tra loro anche diversi, come dimostrato
dalla nomina triennale a Consultore del Centro di Ricerche Interdisciplinari “Culture e
Religioni” , a firma del P. Gilles Pelland in data 1 giugno 1981.
E’ stato un “maestro” competente per innumerevoli studenti. Il suo spirito speculativo
era capace di trasmettere in modo essenziale e sintetico i vari sistemi filosofici agli studenti
provenienti dalle più diverse culture e aree del mondo. Sono molti quelli che lo ricordano
come un direttore disponibile e incoraggiante nelle tesi di dottorato e la sua intensa attività
con gli Scout lo ha portato ad essere nominato nel 1990 cappellano nazionale d’Italia.
Negli ultimi anni da lui trascorsi qui alla Gregoriana, ha dovuto convivere con la
sofferenze e il dolore di tante prove a cui il suo corpo era stato chiamato, ma esse non
avevano intaccato la sua curiosità intellettuale e la sua gioia di vivere il confronto con i
giovani, il dialogo con gli studenti e lo scambio con i tanti candidati seguiti nel lavoro di
ricerca per il conseguimento del Dottorato. Rientrato in Germania dopo l’emeritato, ha
insegnato filosofia per altri due anni al Seminario Arcidiocesano Redemptoris Mater di
Berlino. Una grave caduta ha reso necessario il trasferimento all’infermeria di Unterhaching,
dove indebolito dal diabete e da una grave cardiopatia si è spento tranquillamente alle prime
ore del 23 febbraio 2007.
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Sr. Cecilia Giacovelli (13/12/1943 – 25/05/2007) – Sr. Cecilia, al secolo Caterina, era nata il
13 dicembre 1943 a Villalago, in provincia dell’Aquila. Dopo aver conseguito il diploma
presso l’Istituto Tecnico Commerciale “Antonio De Nino”, di Sulmona, entra a far parte della
famiglia religiosa delle Suore di Carità dell’Immacolata Concezione, dove si consacra al
Signore il 15 ottobre 1967.
Nel 1974 ottiene il magistero in Scienze Religiose presso l’Istituto “Mater Ecclesia”
della Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino, in Roma. In seguito si iscrive come
studentessa presso la Gregoriana, dove ottiene la licenza in Missiologia nel 1977 e il dottorato
nella stessa Facoltà nel 1982, con una tesi dal titolo: l’Eucarestia sacramento della carità.
Sintesi di una ecclesiologia missionaria alla luce dei documenti del Concilio Ecumenico
Vaticano II.
Nello stesso anno riceve un incarico accademico presso l’Istituto di Scienze Religiose
della Gregoriana, dove viene nominata professoressa invitata. Contemporaneamente svolge
attività di insegnamento anche all’Istituto di Scienze Religiose della Diocesi di Sorrento, dove
tiene un corso di Cristologia Fondamentale.
Nel 1995 viene nominata professoressa aggiunta alla Gregoriana e nel 2006, in virtù
delle nuove categorie di docenza, diventa Incaricata Associata dell’Istituto di Scienze
Religiose.
Sr. Cecilia si è spenta il 25 maggio 2007, dopo una breve ma inesorabile malattia,
presso la comunità di appartenenza delle Suore della Carità dell’Immacolata Concezione, a
Roma.
Ai funerali hanno partecipato tante persone, tutte con un ricordo particolare e
personale di Sr. Cecilia nel proprio cuore. Coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerla,
infatti, hanno visto in lei prima di tutto una donna dalle spiccate doti umane, doti che hanno
contribuito a farla diventare una religiosa con un grande spirito di carità ed una fede salda,
profonda e inossidabile. Lo spirito missionario che l’animava non era soltanto predicato, ma
incarnato e vissuto con rara convinzione e disponibilità. Fino all’ultimo, nell’intensa
sofferenza della malattia, il suo primo pensiero continuava ad essere per gli altri, per i
patimenti e le afflizioni del suo prossimo. Ha sopportato il suo dolore offrendolo al Signore
con umiltà e semplicità, rendendo testimonianza di quell’amore verso Dio che ha pervaso
tutta la sua vita.
P. Giovanni Marchesi, S.J. (03/07/1939 – 14/06/2007) – P. Giovanni Marchesi è morto a
Roma il 14 giugno 2007, nella residenza della Civiltà Cattolica. Era nato a Mamoiada, in
provincia di Nuoro, il 3 luglio 1939. Accolto nella Compagnia di Gesù ad Avigliana (Torino)
il 25 settembre 1960 dopo gli studi liceali, vi aveva compiuto gli studi filosofici e teologici ed
emesso la professione solenne il 22 aprile 1979. Era stato ordinato sacerdote a Cagliari l’8
luglio 1971. Destinato alla Civiltà Cattolica nel 1975, era entrato a far parte stabilmente del
Collegio degli scrittori della rivista nel 1977. A questa ha collaborato con complessive 346
pubblicazioni tra articoli, riviste di stampa, cronache e alcune recensioni.
Dal 1993 ha redatto ogni 15 giorni la sezione “Cronaca della Chiesa” della rivista: è
stato un lavoro molto impegnativo e pesante, sia per la sua continuità, sia per la delicatezza
della materia; ma egli lo ha svolto con grande amore e con assoluta fedeltà alla Chiesa,
ritenendo di fare un “servizio” in conformità con il particolare voto di obbedienza al Papa che
la Compagnia di Gesù professa. Le sue cronache sulla vita della Chiesa non volevano essere
soltanto un lavoro di informazione, bensì anche un mezzo di formazione; si sforzava perciò di
inquadrare le sue cronache storicamente, e, soprattutto, teologicamente, in modo da dare ai
lettori una visione storica e teologica della vita della Chiesa.
P. Marchesi diceva di sentirsi adatto ad essere uno scrittore di teologia, stimando di
avere in campo teologico “un po’ di competenza”. Infatti, dopo aver ottenuto alla Gregoriana
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il dottorato in Teologia nel 1976 con una tesi su La cristologia di Hans Urs von Balthasar. La
figura di Gesù Cristo espressione visibile di Dio, è stato professore di Cristologia presso la
Facoltà di Teologia della Gregoriana e presso l’Istituto Orientale.
Oltre che alla teologia, il P. Marchesi ha dato largo spazio nella sua vita alla
predicazione della Parola di Dio. Dotato di una grande capacità di lavoro, amava vivere il
ministero sacerdotale nelle sue vaste relazioni con vari generi di persone: dagli alti funzionari
dello Stato agli imprenditori, dal clero alla gente umile del suo borgo natio. Se dovessimo
racchiudere in una formula la sua vita terrena, diremmo che, per vocazione e per gusto, egli fu
un sacerdote scrittore e comunicatore nel solco della grande tradizione di Sant’Ignazio, di cui
il P. Marchesi pubblicò l’Autobiografia, con introduzione e note.
Amò la Chiesa come madre e la Compagnia come sua patria spirituale e sentì l’onore
di servirla come gesuita. Predilesse la collaborazione alla Civiltà Cattolica e ad essa fu fedele
fino agli ultimi giorni.
Riunita intorno al suo letto, la comunità religiosa celebrava con lui l’Eucaristia durante
la quale gli è stato amministrato il sacramento dell’Unzione degli infermi. Alla liturgia egli ha
partecipato, seppur consunto dalla grave malattia, con la sua consueta forza d’animo.
Terminata la proclamazione del Vangelo, inaspettatamente, ha preso la parola con voce fioca
esprimendo la sua fede nel mistero della Pasqua del Signore e ripetendo due volte il versetto
della Lettura ai Romani: “Sia che viviamo sia che moriamo siamo del Signore” (Rm 14,8). Poi
ha ringraziato il Signore dei tanti benefici da lui ricevuti, chiedendogli perdono per le sue
mancanze di generosità, e ha ringraziato i “carissimi confratelli” con i quali ha condiviso
l’esistenza e il sacerdozio.
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