Corriere del Ticino, 23.01.2014
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Corriere del Ticino, 23.01.2014
2 Primo piano l’allarme Corriere del Ticino Giovedì 23 gennaio 2014 Primo piano l’allarme Corriere del Ticino Giovedì 23 gennaio 2014 3 Il reportage Se la stazione di Lugano non ci fa fare bella figura I lavori di ristrutturazione stanno creando grossi disagi ai viaggiatori Rumori, code alle biglietterie e microcrimini, ma anche calore umano Il «biglietto da visita della città» è diventato un po’ sgualcito, stropicciato, disordinato. Parliamo della stazione FFS di Lugano, oggetto di una grossa trasformazione che oggi crea disagi ai viaggiatori ma che domani restituirà loro una struttura più ordinata, moderna e funzionale. Aspettando che il disegno finale si realizzi – si parla di almeno tre anni – ci siamo uniti al flusso dei 23 mila utenti quotidiani per capire i problemi di questo importante snodo e parlare con chi, lavorandoci ogni giorno, garantisce quel tocco di umanità che compensa le innumerevoli difficoltà pratiche. giuliano gasperi e giovanni mariconda fate attenzione Ai molestatori occhiate e paroline Se sei donna ed esci da sola – succintamente vestita o bardata come se abitassi in Siberia non importa – capita di ricevere attenzioni particolari. Nel caso in cui queste prendano la forma di occhiate o sorrisi ammiccanti, possono anche far piacere. Quando invece si tratta di apprezzamenti pesanti, magari di pedinamenti, è tutt’altra storia. A dominare è il senso di disagio e disgusto, talvolta di paura. Questa seconda situazione mi si è presentata una domenica di qualche settimana fa in stazione a Lugano. Un’amica mi aveva dato appuntamento per le 15 al Buffet della stazione. Essendo in anticipo, mi sono lanciata alla disperata ricerca di un bancomat in quella che più che una stazione sembrava un cantiere (com’è cambiata, pensavo, erano anni che non ci passeggiavo). Niente. Dei vecchi distributori di denaro nemmeno l’ombra. In compenso ho incontrato due ragazzi, tra i 25 e i 30 anni, che hanno attirato la mia attenzione emettendo suoni bizzarri. «dove vai pupa?» Sulle prime ho rallentato il passo, pensando che fossero turisti in cerca di informazioni. Ma aguzzando la vista e l’udito ho capito... Altro che informazioni, i due mi stavano importunando, prima come detto con rumori («tz tz tz» come si fa coi gatti), poi con paroline e frasi che diventavano sempre più pesanti. «Dove vai bella?». «Non hai bisogno di qualcuno che ti ci accompagni?». «Ti portiamo noi...». Nonostante li ignorassi, questi continuavano con i loro deliri e le molestie (finché non li ho seminati, entrando nel bar). Non ero di certo in pericolo – eravamo circondati da parecchie persone – ma molto infastidita, quello sì. Come si permettevano? E se questa situazione si fosse presentata di sera, magari quando non c’era nessuno? Cosa sarebbe succesrom so? Come avrei reagito? zxy «Con questi lavori è tutto un trambusto, un casino. Orientarsi è un’impresa. Dove trovo per esempio lo sportello turistico?». La domanda ci viene rivolta da Francesco, vent’anni. Proviene da Parma e deve passare una notte a Lugano, prima di dirigersi verso Bellinzona e quindi a Ginevra, dove lo attende un lungo soggiorno di studio. Trasporta un trolley abbastanza ingombrante più uno zaino e una borsa a tracolla. Si è alzato prima dell’alba e a Lugano si sente spaesato. «Devo acquistare una carta telefonica svizzera e trovare l’alloggio per stanotte. C’è un ufficio cambi da queste parti?». Lo dirottiamo verso due uomini in divisa fermi sull’atrio: i padrini della stazione, volontari che si mettono a disposizione per aiuto o informazioni. Spiegano a Francesco che lo sportello dell’ente turistico, un prefabbricato bianco vicino ai parcheggi, esiste ma apre soltanto alle 13.30 (leggi l’articolo in basso a destra) per cui deve scendere in piazza della Riforma. Funicolare ciao Il giovane domanda una cartina, chiede che strada prendere e come fare per arrivare a destinazione «con questo ambaradan di bagaglio». Gli viene mostrata la funicolare e, in alternativa, la via che scende verso la cattedrale. «Farò questo investimento», dice, gentile ma un po’ scocciato, optando per la prima soluzione. «Quantomeno non si fa troppa fatica». Non sa che da luglio la funicolare non ci sarà più per un paio di anni. E così, mentre scende gli scalini che portano alla biglietteria, saluta e ringrazia, lasciandosi scappare un au- L’utente «È tutto un trambusto, un gran casino. Orientarsi è un’impresa. Dove trovo, per esempio, lo sportello turistico?» domani In alto il nuovo edificio delle FFS, in basso l’altrio futuro della stazione. (Rendering FFS Infrastruttura/Studio Virtual Dimensions) Progetti Tre anni per la metamorfosi A giugno sarà pronto l’edificio principale con sala d’aspetto e (entro il 2015) wi-fi gratis Poi partirà il maxicantiere che rivoluzionerà il corpo centrale con gli spazi sottostanti cantiere I lavori sono anche sinonimo di disagi. (Foto Crinari) spicio: «Peccato che non sia tutto centralizzato in stazione». La scena si è consumata settimana scorsa, intorno alle 10, in una normale giornata feriale. In stazione il viavai è abbastanza intenso, ai rumori del cantiere per il rinnovo dello scalo si aggiungono le note di un suonatore ambulante sudamericano. Gli angeli e i mendicanti Punti di riferimento per tutti coloro che arrivano dai binari, salendo le scale mobili verso l’uscita, sono loro: i padrini e le madrine, che i più hanno già battezzato come gli angeli custodi della stazione. «La nostra attività consiste nel prestare assistenza ai viaggiatori in difficoltà per la lettura degli orari, l’acquisto dei biglietti agli apparecchi automatici o la salita sui treni, cosa non scontata per chi ha difficoltà motorie o per gli anziani. Se possibile cerchiamo anche di prevenire atti di microcriminalità, e questo semplicemente facendoci vedere (la presenza di persone in divisa è pur sempre un deterrente) o segnalando episodi sospetti a chi di dovere. Il tutto senza sovrapporci o sostituirci alle forze di polizia». E alla domanda su quali siano stati recentemente i problemi a livello di sicurezza, i nostri interlocutori non hanno dubbi. «Da qualche tempo a questa parte si nota la presenza di mendicanti e zingari che fermano i passanti domandando denaro. Arrivano la mattina coi treni da Como e stazionano in zona fino a sera, oppure si trasferiscono in altre aree della città. Abbiamo detto loro che l’accattonaggio qui non è consentito, ma fanno orecchie da mercante limitandosi magari a spostarsi per poi tornare». Qualcuno ultimamente arriva anche con dei bambini. Le forze dell’ordine sono a conoscenza del fenomeno e si stanno già attivando per sradicarlo. A chi chiede la carità, soprattutto dopo il tramonto, si aggiungono poi alcuni ubriachi molesti e piccoli spacciatori. «Rispetto a qualche anno fa, quando a Besso imperversava la scena aperta dello spaccio di cocaina, la situazione è migliorata». Anche la sera? «Noi siamo attivi fino alle 20. Dopo quell’ora, qui, tutto tende a diventare deserto (i negozi e il chiosco chiudono alle 22, ma i treni continuano ad arrivare, ndr.). A volte capitano risse e arresti. Forse una presenza deterrente sarebbe auspicabile anche nelle ore notturne. Le ronde ci sono, ma l’impressione è che in molti si sentano abbandonati. Alcuni gruppetti non invogliano certo le donne sole o gli anziani a passare da queste parti (leggi articolo a lato)». Coincidenze perdute Altro problema riscontrato è quello delle biglietterie. Gli sportelli sono infatti passati nei mesi scorsi da 11 a 6 e il personale, sempre cordiale, è chiamato a gestire tutti i servizi (biglietteria, informazioni, cambio) indistintamente. Senza dimenticare la sospensione – sull’apparecchio si legge il classico «fuori uso» e le FFS stanno valutando il da farsi – del sistema d’attesa elettronico con il «numerino» che dava la possibi- I padrini «Dopo le 20, a volte, capitano risse e arresti. Forse una presenza deterrente sarebbe auspicabile anche nelle ore notturne» lità di prenotare il proprio turno selezionando il motivo della richiesta. «Nei momenti di punta – spiegano i padrini – capita che vi siano code che possono superare i 20-30 minuti di attesa, che per alcuni significa perdere la coincidenza. In questo caso interveniamo indirizzando gli utenti agli automatici e dando tutte le indicazioni. Se il treno viene comunque perduto, forniamo informazioni su quello seguente». Quali i riscontri? «Siamo soddisfatti. Vogliamo bene alla nostra città e in questo modo ci rendiamo utili». Taxi in crisi e ubriachi «La situazione è grigia», fa eco nell’avvicinarsi uno dei numerosi taxisti in attesa di un cliente. «La concorrenza è troppa e prevale la slealtà – spiega – vi sono taxisti abusivi, o che dovrebbero lavorare solo su chiamata, che si appostano nei dintorni, dove arrivano i bus per Malpensa, sottraendoci clienti. Ho visto colleghi che si strappavano le valigie di una viaggiatrice. Non è certo un bel biglietto da visita per Lugano. Per non parlare dell’invasione degli NCC (acronimo di noleggio con conducente) provenienti dall’Italia!». Riportare la discussione sul binario della stazione è impresa ardua e il taxista chiama in causa autorità e polizia, chiedendo maggiori controlli. «Servirebbe anche a tener lontane certe brutte facce – conclude – per un mese circa di questi tempi, la zona è stata punto di incontro serale per un gruppo di 5 o 6 stranieri. Bevevano, litigavano, rompevano le bottiglie, lanciavano pesanti apprezzamenti alle ragazze. Poi per fortuna sono stati allontanati». Chi dorme in sala d’attesa Di personaggi particolari ne incontrano anche gli addetti alla pulizia della stazione, che alle 5.30 del mattino indossano la loro giacchetta fosforescente e iniziano il turno. «Ci capita di trovare qualche reduce della serata precedente – racconta uno di loro – ma anche persone che dormono nelle sale d’attesa riscaldate, quelle sui marciapiedi fra i binari, e i passeggeri a volte si lamentano per l’odore che ri- Lo spazzino «All’alba di sabati, domeniche e giorni festivi troviamo di tutto: bottiglie di birra vuote, vomito, tracce di urina sui muri» mane nei locali. Ho sentito che succede pure alla stazione di Taverne». Le scene più frequenti però sono altre e si manifestano soprattutto all’alba dei sabati, delle domeniche e dei giorni festivi. «Quando arriviamo troviamo di tutto: bottiglie di birra vuote, vomito, tracce di urina sui muri e altro. Ci vorrebbero più controlli e meno tolleranza verso queste situazioni». Oltre alla maleducazione, per fortuna, c’è l’educazione dei viaggiatori che chiedono una mano: «Anche noi qualche volta diamo informazioni, aiutiamo chi ha difficoltà con la biglietteria elettronica o a caricare valigie pesanti sul treno» conclude l’operaio. Gli fa eco la gerente di una vicina edicola: «Alberghi, biglietti, cambio di valute, monete… Ci domandano un po’ di tutto». zxy Via un cantiere ne arriva un altro. Alla stazione di Lugano la coincidenza è prevista per il prossimo giugno, quando si concluderà la ristrutturazione dell’edificio principale e inizierà il rinnovamento dell’atrio e della funicolare. Lo stabile delle FFS verrà liberato dai ponteggi e potrà mostrare il suo aspetto antico, recuperato grazie a un risanamento conservativo che ha ripulito lo stabile dalle varie aggiunte edilizie accumulatesi negli anni e ne ha ricreato il colore originale, il rosso pompeiano. All’interno, oltre alla zona per i viaggiatori che ha già riaperto nei mesi scorsi, troveranno spazio un’ampia sala d’aspetto, l’ufficio di Lugano Turismo, un centro medico, attività commerciali e un posto di polizia misto condiviso da Cantonale, Comunale, Polizia Ferroviaria, Guardie di Confine e Guardia di Finanza italiana. Non è il famoso posto di polizia fisso invocato dall’associazione Besso Pulita, bensì un appoggio logistico e amministrativo per le forze dell’ordine. Un’altra novità annunciata dalle FFS è l’attivazione, per la seconda metà di quest’anno, di una rete wi-fi che permetterà agli utenti di connettersi gratuitamente ad Internet – cosa che oggi posso- no fare solo al ristorante Buffet della Stazione – e lo stesso servizio sarà disponibile alle stazioni di Bellinzona e Locarno. Abbassarsi per crescere L’altro cantiere è di quelli che portano modifiche radicali. Il progetto da 18 milioni di franchi (13 se la Confederazione darà una mano) promosso da Città di Lugano, Cantone e Ferrovie federali prevede di abbassare l’atrio esterno al livello del sottopassaggio e trasformare quest’area in una piattaforma di smistamento dei viaggiatori e pure dei pedoni, collegandola al piazzale della stazione e allo stabile principale con nuovi ascensori e scale mobili. In più, da questa zona si potrà accedere a piedi facilmente alla stazione della Ferrovia LuganoPonte Tresa, al parco del Bertaccio e quindi al centro città, senza dover attraversare il piazzale come bisogna fare oggi. Il nuovo atrio ospiterà spazi commerciali e offrirà un collegamento migliore anche con la funicolare, che sarà fruibile dai disabili grazie all’eliminazione delle barriere architettoniche. Il tutto dovrebbe essere pronto per la fine del 2016, un paio d’anni in ritardo rispetto alle previsioni. Il futuro da una voragine Per far capire la complessità dell’imminente cantiere, il municipale Angelo Jelmini parla di «fase difficile» e di «una specie di voragine che verrà aperta all’uscita della funicolare». A crear più discussioni finora, però, non sono stati i probabili disagi per questi lavori ma lo stop di due anni e mezzo della funicolare. «I tecnici all’inizio ipotizzavano di sospendere l’attività per diciotto mesi perché pensavano che entro quel tempo si riuscisse a scavare la voragine e riempirla con le nuove strutture – spiega Jelmini – ma poi si sono resi conto che così facendo avrebbero creato grossi disagi all’operatività della stazione, in particolare ai movimenti di pedoni, mezzi pubblici e taxi, quindi si è deciso di proce- Angelo Jelmini «Non si poteva lasciare ferma la funicolare meno di due anni e mezzo» dere a tappe e purtroppo ci vorrà più tempo». Nell’attesa è prevista una linea di bus sostitutiva dalla stazione a via Peri, anche se qualcuno già storce il naso. «La funicolare è insostituibile – premette Jelmini – ma la TPL ha studiato tutte le possibili varianti, per la precisione undici, tutte con trasporto su gomma. In base a un sondaggio, poi, si è scoperto che il 73% delle persone che scendono in città con la funicolare vanno verso la pensilina dei bus e il Palazzo dei Congressi, mentre il resto verso via Nassa. Anche per questo si è scelto di fermarsi in via Peri». Sempre in tema di viabilità, Jelmini conferma la volontà della Città di eliminare il passaggio pedonale vicino alla rotonda fuori dalla stazione, dato che il forte flusso di persone rallenta il traffico. In compenso, il più presto possibile verrà potenziata la vicina passerella, che si vuol rendere percorribile anche ai disabili. Allungando lo sguardo verso il futuro, l’attivazione della linea AlpTransit dovrebbe raddoppiare il traffico ferroviario e rendere più intenso anche quello stradale attorno alla stazione. Come affrontarlo? Nei piani delle autorità c’è ancora il progetto di un anello viario in parte sotterraneo, ma non è impresa facile; nè tecnicamente, nè giu finanziariamente. lugano turismo potenzierà zxy I dipendenti dell’ente lo chiamano simpaticamente «gabbiotto». È l’ufficio attuale di Lugano Turismo in stazione aspettando quello nuovo nello stabile delle FFS. Saltano all’occhio gli orari d’apertura: d’inverno 13.30-18 in settimana e 11-17 nel weekend, d’estate 14-19 e 1119. Non è un po’ poco vista la vocazione anche turistica di Lugano? Il direttore di Lugano Turismo Alessandro Stella spiega che gli orari attuali sono gli stessi del vecchio ufficio condiviso con l’agenzia viaggi delle FFS, in cui grazie a una collaborazione reciproca si copriva gran parte della giornata. «Ora abbiamo già firmato il contratto per l’affitto di uno spazio nel nuovo stabile – annuncia Stella – e quando entreremo avremo tutta un’altra politica di presenza. È ancora presto per dare dettagli sugli orari, ma sicuramente staremo aperti più tempo». La presenza tuttavia aumenterà già nel «gabbiotto», visto che l’alta stagione comincia prima dell’apertura del nuovo ufficio. provvisorio Il «gabbiotto» di Lugano Turismo. (Foto Crinari) 2 Primo piano l’allarme Corriere del Ticino Giovedì 23 gennaio 2014 Primo piano l’allarme Corriere del Ticino Giovedì 23 gennaio 2014 3 Il reportage Se la stazione di Lugano non ci fa fare bella figura I lavori di ristrutturazione stanno creando grossi disagi ai viaggiatori Rumori, code alle biglietterie e microcrimini, ma anche calore umano Il «biglietto da visita della città» è diventato un po’ sgualcito, stropicciato, disordinato. Parliamo della stazione FFS di Lugano, oggetto di una grossa trasformazione che oggi crea disagi ai viaggiatori ma che domani restituirà loro una struttura più ordinata, moderna e funzionale. Aspettando che il disegno finale si realizzi – si parla di almeno tre anni – ci siamo uniti al flusso dei 23 mila utenti quotidiani per capire i problemi di questo importante snodo e parlare con chi, lavorandoci ogni giorno, garantisce quel tocco di umanità che compensa le innumerevoli difficoltà pratiche. giuliano gasperi e giovanni mariconda fate attenzione Ai molestatori occhiate e paroline Se sei donna ed esci da sola – succintamente vestita o bardata come se abitassi in Siberia non importa – capita di ricevere attenzioni particolari. Nel caso in cui queste prendano la forma di occhiate o sorrisi ammiccanti, possono anche far piacere. Quando invece si tratta di apprezzamenti pesanti, magari di pedinamenti, è tutt’altra storia. A dominare è il senso di disagio e disgusto, talvolta di paura. Questa seconda situazione mi si è presentata una domenica di qualche settimana fa in stazione a Lugano. Un’amica mi aveva dato appuntamento per le 15 al Buffet della stazione. Essendo in anticipo, mi sono lanciata alla disperata ricerca di un bancomat in quella che più che una stazione sembrava un cantiere (com’è cambiata, pensavo, erano anni che non ci passeggiavo). Niente. Dei vecchi distributori di denaro nemmeno l’ombra. In compenso ho incontrato due ragazzi, tra i 25 e i 30 anni, che hanno attirato la mia attenzione emettendo suoni bizzarri. «dove vai pupa?» Sulle prime ho rallentato il passo, pensando che fossero turisti in cerca di informazioni. Ma aguzzando la vista e l’udito ho capito... Altro che informazioni, i due mi stavano importunando, prima come detto con rumori («tz tz tz» come si fa coi gatti), poi con paroline e frasi che diventavano sempre più pesanti. «Dove vai bella?». «Non hai bisogno di qualcuno che ti ci accompagni?». «Ti portiamo noi...». Nonostante li ignorassi, questi continuavano con i loro deliri e le molestie (finché non li ho seminati, entrando nel bar). Non ero di certo in pericolo – eravamo circondati da parecchie persone – ma molto infastidita, quello sì. Come si permettevano? E se questa situazione si fosse presentata di sera, magari quando non c’era nessuno? Cosa sarebbe succesrom so? Come avrei reagito? zxy «Con questi lavori è tutto un trambusto, un casino. Orientarsi è un’impresa. Dove trovo per esempio lo sportello turistico?». La domanda ci viene rivolta da Francesco, vent’anni. Proviene da Parma e deve passare una notte a Lugano, prima di dirigersi verso Bellinzona e quindi a Ginevra, dove lo attende un lungo soggiorno di studio. Trasporta un trolley abbastanza ingombrante più uno zaino e una borsa a tracolla. Si è alzato prima dell’alba e a Lugano si sente spaesato. «Devo acquistare una carta telefonica svizzera e trovare l’alloggio per stanotte. C’è un ufficio cambi da queste parti?». Lo dirottiamo verso due uomini in divisa fermi sull’atrio: i padrini della stazione, volontari che si mettono a disposizione per aiuto o informazioni. Spiegano a Francesco che lo sportello dell’ente turistico, un prefabbricato bianco vicino ai parcheggi, esiste ma apre soltanto alle 13.30 (leggi l’articolo in basso a destra) per cui deve scendere in piazza della Riforma. Funicolare ciao Il giovane domanda una cartina, chiede che strada prendere e come fare per arrivare a destinazione «con questo ambaradan di bagaglio». Gli viene mostrata la funicolare e, in alternativa, la via che scende verso la cattedrale. «Farò questo investimento», dice, gentile ma un po’ scocciato, optando per la prima soluzione. «Quantomeno non si fa troppa fatica». Non sa che da luglio la funicolare non ci sarà più per un paio di anni. E così, mentre scende gli scalini che portano alla biglietteria, saluta e ringrazia, lasciandosi scappare un au- L’utente «È tutto un trambusto, un gran casino. Orientarsi è un’impresa. Dove trovo, per esempio, lo sportello turistico?» domani In alto il nuovo edificio delle FFS, in basso l’altrio futuro della stazione. (Rendering FFS Infrastruttura/Studio Virtual Dimensions) Progetti Tre anni per la metamorfosi A giugno sarà pronto l’edificio principale con sala d’aspetto e (entro il 2015) wi-fi gratis Poi partirà il maxicantiere che rivoluzionerà il corpo centrale con gli spazi sottostanti cantiere I lavori sono anche sinonimo di disagi. (Foto Crinari) spicio: «Peccato che non sia tutto centralizzato in stazione». La scena si è consumata settimana scorsa, intorno alle 10, in una normale giornata feriale. In stazione il viavai è abbastanza intenso, ai rumori del cantiere per il rinnovo dello scalo si aggiungono le note di un suonatore ambulante sudamericano. Gli angeli e i mendicanti Punti di riferimento per tutti coloro che arrivano dai binari, salendo le scale mobili verso l’uscita, sono loro: i padrini e le madrine, che i più hanno già battezzato come gli angeli custodi della stazione. «La nostra attività consiste nel prestare assistenza ai viaggiatori in difficoltà per la lettura degli orari, l’acquisto dei biglietti agli apparecchi automatici o la salita sui treni, cosa non scontata per chi ha difficoltà motorie o per gli anziani. Se possibile cerchiamo anche di prevenire atti di microcriminalità, e questo semplicemente facendoci vedere (la presenza di persone in divisa è pur sempre un deterrente) o segnalando episodi sospetti a chi di dovere. Il tutto senza sovrapporci o sostituirci alle forze di polizia». E alla domanda su quali siano stati recentemente i problemi a livello di sicurezza, i nostri interlocutori non hanno dubbi. «Da qualche tempo a questa parte si nota la presenza di mendicanti e zingari che fermano i passanti domandando denaro. Arrivano la mattina coi treni da Como e stazionano in zona fino a sera, oppure si trasferiscono in altre aree della città. Abbiamo detto loro che l’accattonaggio qui non è consentito, ma fanno orecchie da mercante limitandosi magari a spostarsi per poi tornare». Qualcuno ultimamente arriva anche con dei bambini. Le forze dell’ordine sono a conoscenza del fenomeno e si stanno già attivando per sradicarlo. A chi chiede la carità, soprattutto dopo il tramonto, si aggiungono poi alcuni ubriachi molesti e piccoli spacciatori. «Rispetto a qualche anno fa, quando a Besso imperversava la scena aperta dello spaccio di cocaina, la situazione è migliorata». Anche la sera? «Noi siamo attivi fino alle 20. Dopo quell’ora, qui, tutto tende a diventare deserto (i negozi e il chiosco chiudono alle 22, ma i treni continuano ad arrivare, ndr.). A volte capitano risse e arresti. Forse una presenza deterrente sarebbe auspicabile anche nelle ore notturne. Le ronde ci sono, ma l’impressione è che in molti si sentano abbandonati. Alcuni gruppetti non invogliano certo le donne sole o gli anziani a passare da queste parti (leggi articolo a lato)». Coincidenze perdute Altro problema riscontrato è quello delle biglietterie. Gli sportelli sono infatti passati nei mesi scorsi da 11 a 6 e il personale, sempre cordiale, è chiamato a gestire tutti i servizi (biglietteria, informazioni, cambio) indistintamente. Senza dimenticare la sospensione – sull’apparecchio si legge il classico «fuori uso» e le FFS stanno valutando il da farsi – del sistema d’attesa elettronico con il «numerino» che dava la possibi- I padrini «Dopo le 20, a volte, capitano risse e arresti. Forse una presenza deterrente sarebbe auspicabile anche nelle ore notturne» lità di prenotare il proprio turno selezionando il motivo della richiesta. «Nei momenti di punta – spiegano i padrini – capita che vi siano code che possono superare i 20-30 minuti di attesa, che per alcuni significa perdere la coincidenza. In questo caso interveniamo indirizzando gli utenti agli automatici e dando tutte le indicazioni. Se il treno viene comunque perduto, forniamo informazioni su quello seguente». Quali i riscontri? «Siamo soddisfatti. Vogliamo bene alla nostra città e in questo modo ci rendiamo utili». Taxi in crisi e ubriachi «La situazione è grigia», fa eco nell’avvicinarsi uno dei numerosi taxisti in attesa di un cliente. «La concorrenza è troppa e prevale la slealtà – spiega – vi sono taxisti abusivi, o che dovrebbero lavorare solo su chiamata, che si appostano nei dintorni, dove arrivano i bus per Malpensa, sottraendoci clienti. Ho visto colleghi che si strappavano le valigie di una viaggiatrice. Non è certo un bel biglietto da visita per Lugano. Per non parlare dell’invasione degli NCC (acronimo di noleggio con conducente) provenienti dall’Italia!». Riportare la discussione sul binario della stazione è impresa ardua e il taxista chiama in causa autorità e polizia, chiedendo maggiori controlli. «Servirebbe anche a tener lontane certe brutte facce – conclude – per un mese circa di questi tempi, la zona è stata punto di incontro serale per un gruppo di 5 o 6 stranieri. Bevevano, litigavano, rompevano le bottiglie, lanciavano pesanti apprezzamenti alle ragazze. Poi per fortuna sono stati allontanati». Chi dorme in sala d’attesa Di personaggi particolari ne incontrano anche gli addetti alla pulizia della stazione, che alle 5.30 del mattino indossano la loro giacchetta fosforescente e iniziano il turno. «Ci capita di trovare qualche reduce della serata precedente – racconta uno di loro – ma anche persone che dormono nelle sale d’attesa riscaldate, quelle sui marciapiedi fra i binari, e i passeggeri a volte si lamentano per l’odore che ri- Lo spazzino «All’alba di sabati, domeniche e giorni festivi troviamo di tutto: bottiglie di birra vuote, vomito, tracce di urina sui muri» mane nei locali. Ho sentito che succede pure alla stazione di Taverne». Le scene più frequenti però sono altre e si manifestano soprattutto all’alba dei sabati, delle domeniche e dei giorni festivi. «Quando arriviamo troviamo di tutto: bottiglie di birra vuote, vomito, tracce di urina sui muri e altro. Ci vorrebbero più controlli e meno tolleranza verso queste situazioni». Oltre alla maleducazione, per fortuna, c’è l’educazione dei viaggiatori che chiedono una mano: «Anche noi qualche volta diamo informazioni, aiutiamo chi ha difficoltà con la biglietteria elettronica o a caricare valigie pesanti sul treno» conclude l’operaio. Gli fa eco la gerente di una vicina edicola: «Alberghi, biglietti, cambio di valute, monete… Ci domandano un po’ di tutto». zxy Via un cantiere ne arriva un altro. Alla stazione di Lugano la coincidenza è prevista per il prossimo giugno, quando si concluderà la ristrutturazione dell’edificio principale e inizierà il rinnovamento dell’atrio e della funicolare. Lo stabile delle FFS verrà liberato dai ponteggi e potrà mostrare il suo aspetto antico, recuperato grazie a un risanamento conservativo che ha ripulito lo stabile dalle varie aggiunte edilizie accumulatesi negli anni e ne ha ricreato il colore originale, il rosso pompeiano. All’interno, oltre alla zona per i viaggiatori che ha già riaperto nei mesi scorsi, troveranno spazio un’ampia sala d’aspetto, l’ufficio di Lugano Turismo, un centro medico, attività commerciali e un posto di polizia misto condiviso da Cantonale, Comunale, Polizia Ferroviaria, Guardie di Confine e Guardia di Finanza italiana. Non è il famoso posto di polizia fisso invocato dall’associazione Besso Pulita, bensì un appoggio logistico e amministrativo per le forze dell’ordine. Un’altra novità annunciata dalle FFS è l’attivazione, per la seconda metà di quest’anno, di una rete wi-fi che permetterà agli utenti di connettersi gratuitamente ad Internet – cosa che oggi posso- no fare solo al ristorante Buffet della Stazione – e lo stesso servizio sarà disponibile alle stazioni di Bellinzona e Locarno. Abbassarsi per crescere L’altro cantiere è di quelli che portano modifiche radicali. Il progetto da 18 milioni di franchi (13 se la Confederazione darà una mano) promosso da Città di Lugano, Cantone e Ferrovie federali prevede di abbassare l’atrio esterno al livello del sottopassaggio e trasformare quest’area in una piattaforma di smistamento dei viaggiatori e pure dei pedoni, collegandola al piazzale della stazione e allo stabile principale con nuovi ascensori e scale mobili. In più, da questa zona si potrà accedere a piedi facilmente alla stazione della Ferrovia LuganoPonte Tresa, al parco del Bertaccio e quindi al centro città, senza dover attraversare il piazzale come bisogna fare oggi. Il nuovo atrio ospiterà spazi commerciali e offrirà un collegamento migliore anche con la funicolare, che sarà fruibile dai disabili grazie all’eliminazione delle barriere architettoniche. Il tutto dovrebbe essere pronto per la fine del 2016, un paio d’anni in ritardo rispetto alle previsioni. Il futuro da una voragine Per far capire la complessità dell’imminente cantiere, il municipale Angelo Jelmini parla di «fase difficile» e di «una specie di voragine che verrà aperta all’uscita della funicolare». A crear più discussioni finora, però, non sono stati i probabili disagi per questi lavori ma lo stop di due anni e mezzo della funicolare. «I tecnici all’inizio ipotizzavano di sospendere l’attività per diciotto mesi perché pensavano che entro quel tempo si riuscisse a scavare la voragine e riempirla con le nuove strutture – spiega Jelmini – ma poi si sono resi conto che così facendo avrebbero creato grossi disagi all’operatività della stazione, in particolare ai movimenti di pedoni, mezzi pubblici e taxi, quindi si è deciso di proce- Angelo Jelmini «Non si poteva lasciare ferma la funicolare meno di due anni e mezzo» dere a tappe e purtroppo ci vorrà più tempo». Nell’attesa è prevista una linea di bus sostitutiva dalla stazione a via Peri, anche se qualcuno già storce il naso. «La funicolare è insostituibile – premette Jelmini – ma la TPL ha studiato tutte le possibili varianti, per la precisione undici, tutte con trasporto su gomma. In base a un sondaggio, poi, si è scoperto che il 73% delle persone che scendono in città con la funicolare vanno verso la pensilina dei bus e il Palazzo dei Congressi, mentre il resto verso via Nassa. Anche per questo si è scelto di fermarsi in via Peri». Sempre in tema di viabilità, Jelmini conferma la volontà della Città di eliminare il passaggio pedonale vicino alla rotonda fuori dalla stazione, dato che il forte flusso di persone rallenta il traffico. In compenso, il più presto possibile verrà potenziata la vicina passerella, che si vuol rendere percorribile anche ai disabili. Allungando lo sguardo verso il futuro, l’attivazione della linea AlpTransit dovrebbe raddoppiare il traffico ferroviario e rendere più intenso anche quello stradale attorno alla stazione. Come affrontarlo? Nei piani delle autorità c’è ancora il progetto di un anello viario in parte sotterraneo, ma non è impresa facile; nè tecnicamente, nè giu finanziariamente. lugano turismo potenzierà zxy I dipendenti dell’ente lo chiamano simpaticamente «gabbiotto». È l’ufficio attuale di Lugano Turismo in stazione aspettando quello nuovo nello stabile delle FFS. Saltano all’occhio gli orari d’apertura: d’inverno 13.30-18 in settimana e 11-17 nel weekend, d’estate 14-19 e 1119. Non è un po’ poco vista la vocazione anche turistica di Lugano? Il direttore di Lugano Turismo Alessandro Stella spiega che gli orari attuali sono gli stessi del vecchio ufficio condiviso con l’agenzia viaggi delle FFS, in cui grazie a una collaborazione reciproca si copriva gran parte della giornata. «Ora abbiamo già firmato il contratto per l’affitto di uno spazio nel nuovo stabile – annuncia Stella – e quando entreremo avremo tutta un’altra politica di presenza. È ancora presto per dare dettagli sugli orari, ma sicuramente staremo aperti più tempo». La presenza tuttavia aumenterà già nel «gabbiotto», visto che l’alta stagione comincia prima dell’apertura del nuovo ufficio. provvisorio Il «gabbiotto» di Lugano Turismo. (Foto Crinari)