programma delle escursioni in montagna

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programma delle escursioni in montagna
PROGRAMMA DELLE ESCURSIONI
IN MONTAGNA
[ 4 ] luglio 2010
www.cuorebatticuore.net
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Sabato 3 luglio 2010 Ritrovo ore 6.30
LAGHETTI DI PONTERANICA (m 2105)
Su quel monte nei pressi di Cusio, così narra la
leggenda, viveva un uomo tanto tirchio che si era meritato
l’appellativo di “avarù” (avaro). Costui viveva isolato, pur
essendo notevolmente ricco, tra i suoi pascoli che però erano poco più che aride pietraie. Il desiderio di renderli più
fertili gli fece sfuggire l’espressione: «darei l’anima al diavolo pur di poterli ripulire dal pietrame». Apparsogli il diavolo, nelle vesti di un rosso e peloso caprone, strinse con
esso un patto: il lavoro doveva essere svolto durante la
notte e terminato prima dei rintocchi dell’Ave Maria, altrimenti nessun diritto il diavolo avrebbe avuto sulla sua anima. All’alba l’opera era quasi completa; mancava solo un
grosso macigno piantato in mezzo al pianoro. Il diavolo ce
la mise tutta per sradicarlo ma l’uomo, realizzando che
dandogli l’anima sarebbe precipitato all’inferno, corse più
in fretta che poté in paese e, prima che il masso fosse estirpato, pregando e raccomandandosi a Dio, riuscì
a suonare le campane. Il diavolo sconfitto se ne tornò infuriato all’inferno, lasciando sul masso le impronte
delle sue zampe caprine. Da quel giorno il monte (Avaro) divenne un bel pascolo pieno d’erba verde e di fiori, con nelle vicinanze due laghetti di acqua limpida. Nulla più si seppe dell’uomo avaro ma i laghetti esistono
davvero, sono chiamati “di Ponteranica” e comprendono anche due “microlaghetti”.
Da Cusio, il alta Val Brembana, si segue la strada che sale ai Piani dell’Avaro e si parcheggia in prossimità della curva “Scioc” (m 1500).
Una scalinata dà avvio al sentiero N° 108 che si inoltra nel bosco e, con andamento pianeggiante,
transita presso la Casera Il Valletto (m 1764). Si prosegue in salita fino ad incrociare il sentiero che sale da
Ornica. La pendenza aumenta ed il percorso si fa più tortuoso fino ad inoltrarsi nella Valle di Salmurano con
la bellissima conca glaciale, regno delle marmotte. Ampi tornanti sulla destra portano al Passo di Salmurano
(m 2017). Dal valico si scorge il sottostante Rifugio Salmurano con gli impianti di risalita della Valle di Pescegallo. Di fronte le principali vette delle Alpi Centrali.
Si prosegue verso destra sul sentiero 101 che risale il panoramico crinale in direzione di un evidente
traliccio. Si tagliano in costa i versanti meridionali del Monte Valletto e, superato il costone spartiacque, si
scende nella verdeggiante conca della “Baita Alta”. Superato un tratto in ripida salita, si perviene all’ampia
Sella dell’Avaro.
Si abbandona il sentiero 101 per salire a sinistra per una traccia che, con alcuni tornanti, raggiunge la
“Bocchetta del Triomen” (m 2200).
Si apre ora alla vista la meravigliosa conca con i due Laghetti, che si raggiungono scendendo il ripido
sentierino tagliato nelle ghiaie (m 2105).
Poco più in basso del laghetto inferiore, sulla destra corre un sentiero che sale leggermente in costa
aggirando il Pizzo Triomen, con vista panoramica sulla sottostante Valle di Ponteranica e sulla zona del
Passo S. Marco. Lo si percorre fino ad incrociare nuovamente il 101 che si segue verso destra.
All’incrocio con il sentiero 109, si scende decisamente a sinistra verso i ben visibili Piani dell’Avaro.
Percorrendo alcuni tornanti della strada asfaltata, si ritorna al punto di partenza.
Dislivello: m 700 – ore 5.30 A/R.
Difficoltà: EM.
Sabato 10 luglio 2010 Ritrovo ore 6.30
LAGHETTO DI VIGNA VAGA (m 1821)
La Valle Sedornia, che si apre a oriente di Gandellino in alta Val Seriana, costituisce uno dei paesaggi più
suggestivi di tutte le Orobie. Nella parte bassa e media è
immersa in ombrose foreste di abeti bianchi e rossi, che
le conferiscono un aspetto selvaggio. È invece ricca di
pascoli aperti nella parte alta. È considerata uno degli
angoli ancora incontaminati delle valli bergamasche. Alla
sua testata, in un grande anfiteatro sotto il Pizzo di Petto
ed il monte Vigna Vaga, si trova Il lago Spigorel (o di Vigna Vaga). È un laghetto di piccole dimensioni che, nelle
estati asciutte, si riduce ad una pozza. Rimane sempre
però un “piccolo occhio” dove il cielo continua a specchiarsi, adagiato in un catino di rara bellezza. Sulla riva
sinistra il verde del prato, dall’altra parte il piccolo
ghiaione alla base della calcarea “Torre dello Spigorel”.
Raggiunto Gandellino, penultimo paese della Val Seriana, si sale per tre chilometri alla frazione di
Tezzi Alti (m 969), dove si lasciano le auto.
La mulattiera della Val Sedornia (segnavia 309), dopo un breve tratto ripido, sale con pendenza abbastanza dolce attraverso l’ombrosa foresta. Superate le stalle di Flesco, si raggiunge la località Martisöla, pianoro erboso, utilizzato a suo tempo per depositare il minerale ferroso, estratto dalle miniere di Vigna Soliva
(m 1094). Qui un masso erratico, chiamato “masso altare”, porta incise nella parte superiore e ai lati diverse
coppelle. Si presume sia stato utilizzato per antichi culti precristiani.
Oltrepassata una cappella dedicata a San Carlo Borromeo, si raggiunge la bella radura degli “Spiazzi
dell’Acqua”, dove si attraversa il torrente andando a incrociare il sentiero proveniente dagli Spiazzi Gromo
(314) che si segue verso sinistra
Ai Prati di Vigna compaiono le prime baite, completamente immerse nel verde (m 1287).
Il sentiero diventa più ripido e costeggia sulla destra i pendii erbosi di Vigna. Si evita la deviazione a
destra per Fontana Mora e il Passo degli Omini e, quando il bosco si dirada ed il sentiero diventa più dolce,
appare la prima della tre baite di Vigna Vaga (m 1507).
Più avanti su un’altura, ai piedi di una sporgenza rocciosa, ecco la baita di mezzo con a fianco una
freschissima sorgente (m 1660).
Si prosegue, a destra della sorgente, in discreta pendenza e procedendo tra radi larici, pini mughi e
cespugli di rododendro, si raggiunge minuscolo il Lago Spigorel o “laghetto di Vigna Vaga”, in una posizione
incantevole. (m 1821).
Per il ritorno si può seguire a ritroso il percorso dell’andata, ma più vario e molto bello è proseguire oltre il laghetto, aggirando verso sinistra la Torre dello Spigorel. In questo tratto si possono ammirare belle fioriture di nigritelle e stelle alpine.
Incrociato il sentiero delle Orobie (401), lo si segue brevemente verso sinistra, tra bellissimi prati fioriti,
per abbandonarlo quando incomincia a scendere verso il Passo della Manina.
Si aggira il Monte Sponda Vaga, fino al valico alla sorgente del torrente Sedornia (m 1953) e, passando sulla destra orografica della valle, si perviene alla baita alta di Vigna Soliva.
Si scende alla baita bassa poi alle stalle Cassinelli e, seguendo la mulattiera che attraversa la fitta abetaia, si rientra nel percorso dell’andata nei pressi cappella di S. Carlo, da dove in poco tempo si ritorna al
punto di partenza.
Dislivello: m 852 (+ m 132 alla sorgente del Sedornia) – ore 6.00 A/R
Difficoltà: EF
Giovedì 15 – venerdì 16 – sabato 17 luglio
Ritrovo ore 6.00
Escursione di tre giorni alle Dolomiti di Fanes
Vedi allegato
Sabato 24 luglio 2010 Ritrovo ore 6.30
PASSO DEL GATTO (m 2416)
(e laghetti di San Carlo)
Il Passo del Gatto, situato lungo il sentiero 416,
tra il Passo del Vivione e il Passo del Venerocolo, è un
intaglio artificiale realizzato durante la prima guerra
mondiale in occasione della costruzione della mulattiera
militare. Da questa posizione si può spaziare con lo
sguardo: a Nord-Est su tutto il gruppo dell’Adamello, a
Sud-Ovest il Monte Bognaviso e, più lontano, il Pizzo
Tornello. Verso Sud il Monte Poiat fa da spartiacque tra
i circhi glaciali di Valbona e della Valle Asinina. Sullo
sfondo il gruppo della Concarena e del Cimon della Bagozza. Si notano inoltre le creste dei “Canali del Rame”,
pareti rocciose che scendono verso la valle del Venerocolino, così chiamate perché un tempo vi si estraeva il
minerale di rame. Poco oltre il passo si trovano due pittoreschi laghetti, chiamati “di San Carlo”, che saranno la meta principale di questa escursione.
La partenza avviene dal Passo del Vivione (m 1828), raggiungibile da Shilpario percorrendo i 12 Km
della tortuosa strada che inizialmente attraversa una rigogliosa pineta.
Nei pressi del rifugio prende il via la mulattiera militare (segnavia CAI 416), inizialmente pianeggiante.
Attraversato il torrente Valbona, si devia a destra e si incomincia a salire costeggiando le pareti del Monte
Gaffione. Il torrente scorre un po’ sotto, sulla destra, formando una serie di cascatelle. Dopo alcune ampie
diagonali, si raggiunge la bella conca glaciale con al centro il Laghetto di Valbona (m 2054).
Il sentiero aggira completamente l’ampio anfiteatro poi risale con stretti tornanti e, girando verso sinistra (Ovest), dopo una lunga traversata sotto le rocciose pareti della Costa di Valbona, raggiunge il Passo
del Gatto (m 2416).
Si perde leggermente quota, attraversando sfasciumi detritici, fino ad un ruscello sotto le pareti del
Monte Sellerino. Curvando a sinistra, in leggera salita ed in ambiente roccioso, si aggira un costone per poi
giungere in riva ai due Laghetti di San Carlo (m 2294).
È possibile prolungare l’escursione fino ai Laghi del Venerocolo e al vicino omonimo passo che mette
in comunicazione con la Valle di Belviso e da dove si gode una meravigliosa veduta sul gruppo del Bernina.
Il ritorno si effettua lungo lo stesso percorso dell’andata.
Dislivello: m 588 – ore 6.00 A/R.
Difficoltà:EM
Sabato 31 luglio 2010 Ritrovo ore 6.30
RIFUGIO RINO OLMO (m 1819)
Il Rifugio è stato realizzato negli anni novanta dai soci
della Sezione CAI di Clusone, ristrutturando la ex Malga Olone ed è dedicato alla memoria del loro Presidente Rino
Olmo. È posizionato fra le creste di Valzurio e il Pizzo di Olone, ai piedi delle verticali pareti della Presolana di Castione
ed è base di appoggio per le salite e le traversate della Presolana, delle creste di Valzurio e di Bares. Vi si accede da
Rusio attraverso la Valle dei Mulini o per la Malga Campo,
dal Passo della Presolana attraverso il Passo di Pozzera,
oppure da Valzurio, attraverso le Baite di Möschel, percorso
che sarà oggetto della nostra escursione.
Dalla strada della Val Seriana, all’altezza di Villa d’Ogna, si devia a destra attraversando il Serio. Si
sale verso Oltressenda Alta e Nasolino, raggiungendo Valzurio. Si continua sulla strada sterrata fino alla frazione di Spinelli, dove si può parcheggiare (m 949).
Si segue la carrareccia che procede nel bosco, alternando tratti abbastanza ripidi con altri più dolci. È
possibile tagliare alcune svolte seguendo le scorciatoie.
Dopo un tratto pianeggiante attraverso uno spiazzo erboso, si raggiungono le “Stalle del Möschel” (m
1265). Questi fabbricati, un tempo destinati ad alloggio per i mandriani, al ricovero per gli animali ed alla
produzione di formaggi, sono ora in gran parte ristrutturati e trasformati in seconde case.
Più avanti si attraversa il torrente Ogna e si prosegue lungo lo sterrato che, superata una radura, continua sulla sinistra orografica della valle verso il Passo dello Scagnello. Dopo un tratto ripido lo si abbandona
per seguire a destra il sentiero 320, con indicazione “Rifugio Rino Olmo”.
Si sale con diverse svolte, nel fitto bosco di abeti e faggi, fino alla radura dove si trova la “Baita Bruseda” (m 1498). Sullo sfondo, verso Nord-Ovest, la Cima di Timogno, sulla destra la Cima di Bares ed il Pizzo
Olone, di fronte le Creste di Valzurio ed il Pizzo della Presolana.
Le indicazioni indirizzano ora verso destra ed il sentiero, attraversati i pascoli, si inoltra nel vallone facendosi più roccioso. Si procede con numerose curve per vincere la pendenza, si attraversa un torrentello e
si arriva finalmente in vista del rifugio che si raggiunge con una traversata a mezza costa (m 1819)
Dal rifugio, in dieci minuti, si può salire al Passo Olone, posizione che offre un ampio panorama sul
giogo meridionale della Presolana.
Si rientra seguendo lo stesso percorso dell’andata.
Dislivello: m 870 – ore 6.00 A/R
Difficoltà: EF
REGOLAMENTO ESCURSIONISTICO
1.
Possono partecipare alle escursioni solamente i soci in regola con il tesseramento di iscrizione
all’Associazione Cuore Batticuore Onlus.
2.
Le escursioni, che si effettuano nelle giornate di sabato, sono generalmente di grado di difficoltà
Facile (EF = Percorso turistico senza difficoltà; adatto a tutti) o Medio (EM = Percorso escursionistico su
sentiero che può essere faticoso ma non esposto; adatto a chi è abituato a camminare senza difficoltà anche
per parecchie ore di seguito). I partecipanti sono comunque invitati a prendere attenta visione delle caratteristiche dei percorsi per valutare l’impegno fisico richiesto. Una regolare partecipazione sarà utile per acquisire un graduale allenamento.
3.
È fondamentale un corretto equipaggiamento: scarponi o pedule, zaino, indumenti e protezioni adeguate
per sole, vento e pioggia. Si consiglia l’uso dei bastoncini.
4.
Durante le escursioni i partecipanti sono tenuti a mantenere un comportamento rispettoso dell’ambiente
e a non allontanarsi dal gruppo senza il permesso dei coordinatori, che non hanno comunque alcuna responsabilità per fatti derivanti da imprudenza o imperizia. L’andatura deve mantenersi sul ritmo di chi cammina più piano.
5.
Il luogo di ritrovo per la partenza è il Parcheggio ATB di Via Croce Rossa. Il trasporto si effettua con
mezzi propri e con ripartizione delle spese di viaggio.
6.
Le condizioni atmosferiche possono rendere necessarie variazioni al programma. È pertanto consigliabile informarsi, il giovedì o il venerdì precedente presso la sede (al mattino) 035 210743; oppure presso i coordinatori: Angelo Soccol 035 320759 / 3475494958 – Eugenio Rota Nodari 035 657845 / 3487953134
– Pepi Pasqualini 035 808644 – Cesare Colleoni 035 317419 / 3476263856.
7.
L’Associazione Cuore Batticuore Onlus declina ogni responsabilità per danni che potrebbero
derivare a persone e cose nel corso delle escursioni.