TUNISIA - Fondazione Don Gnocchi
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TUNISIA - Fondazione Don Gnocchi
TUNISIA – testimonianza di Francesca Nella mia mente la Tunisia era associata al ricordo di una rilassante vacanza al mare con gli amici finché a marzo, come esperienza conclusiva del mio stage presso l’area solidarietà internazionale della Fondazione Don Gnocchi, mi é stato proposto di andare a Tunisi al Forum Sociale Mondiale. Viste le mie competenze in ambito commerciale e imprenditoriale, con l’occasione ho fatto un follow up del progetto Ed.in.Place e un po’ di networking e investigazione su nuovi futuri scenari, sinergie e possibilità di partenariato in loco. Dopo averli supportati a distanza, è stata una grandissima emozione incontrare di persona e dare un volto ai beneficiari di Ed.in.Place, progetto di formazione e inserimento lavorativo di disabili nel mondo del lavoro. Presso gli uffici di Conect, partner di progetto che equivale alla nostra Confindustria, ho potuto conoscere, confrontarmi e immedesimarmi in questi giovani e nel loro stato d’animo. Ci sono passata anche io ai tempi del mio debutto nel mondo del lavoro e, nonostante loro siano ottimamente supportati dai coach, è stato bello raccontare la mia esperienza professionale, simulare le situazioni tipiche e più critiche del commercio e condividere dubbi, paure, perplessità, speranze e ambizioni. Da una visita di cortesia ne é nata una vera e propria sessione di formazione improvvisata, la cui genialità sta proprio nella spontaneità e nella naturalezza con cui il tutto si è svolto. C’è stato un feeling immediato che ha creato un favorevole clima di dialogo ed interazione: un incontro tra culture di una straordinaria semplicità. Per me il valore aggiunto di questa esperienza sta nella crescita dal punto di vista personale e professionale confrontandomi con un contesto nuovo direttamente sul campo e nella risonanza sociale e umana che il mio operato ha avuto. Sono partita con un bagaglio essenziale e sono rientrata arricchita e rinata nel profondo e piena di entusiasmo e gratitudine per la vita. E’ stata per me un’opportunità di re-inventarmi, di tirar fuori quel che Proust chiama “il meglio di qualunque cosa tu possa essere" e di essere qualcosa di nuovo rispetto alla quella me stessa che già conosco. Ho osservato il mondo delle aziende a me familiare da un nuovo punto di vista e ne ho scoperto piacevoli ed inaspettate sinergie ed incastri con la cooperazione internazionale. Certo affrontare le risonanze di un partenariato di progetto complesso e non facile e sentirsi propositiva e pro-attiva sempre, nonostante un paio di momenti di frustrazione, è stata per me una grande sfida. E ho molto apprezzato quell’assenza di distrazioni che mi ha permesso alla fine di giornate intense ed empatiche di concedermi momenti di calma e silenzio per rivivere, riassaporare gli avvenimenti. E sull’aereo di ritorno mi risuonavano in testa queste parole di Walter Bonatti: “Mi chiedete se c’è ancora, da qualche parte sulla nostra Terra, una zona inesplorata, oppure l’uomo ha già visto percorso tutto?Il vero pericolo sta nell’esaurire la possibilità di «esplorare». Una nuova era esplorativa nasce oggi stesso ed è l’era dell’esplorazione introspettiva, umana. La nuova meta dell’esploratore non è più quella di percorrere per primo un itinerario, bensì quella di affrontare un ambiente già noto eliminando però quei ritrovati tecnici che la sua coscienza e la sua conoscenza dell’elemento in cui si muove rendono non necessari.” Auguro a tutti di poter vivere un’esperienza internazionale nei progetti di cooperazione della Fondazione Don Gnocchi così da poter vedere con occhi nuovi quello che già si conosce e scoprire quante altre cose si può essere, meravigliarsi di quante nostre risorse possiamo valorizzare in un affascinante dare e avere. Francesca