Amore per il prossimo, marzo 2015

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Amore per il prossimo, marzo 2015
Amore per il
prossimo
QUINTA DIMORA
DAGLI SCRITTI DI SANTA TERESA
“ Osservate qui, figliuole mie, quello che con l'aiuto di Dio possiamo fare:
che Sua Maestà diventi nostra dimora.
...Tessiamo questo piccolo bozzolo mediante lo spogliamento di ogni nostro
amor proprio e volontà, distaccandoci da ogni cosa terrena...Oh, potenza di
Dio! Oh, in che stato esce l'anima, dopo essere rimasta nella grandezza di
Dio e tanto unita a Lui come qui, sia pure per poco tempo, giacché , a mio
parere, non si arriva mai a mezz'ora!
In verità vi dico che essa non si riconosce più.
Pensate alla differenza fra un verme ributtante e una farfalla bianca: così di
lei...
Vi voglio spiegare più chiaramente in che cosa consista l'orazione di
unione...avrete spesso sentito dire che Dio si sposa spiritualmente con le
anime. Sia benedetta la sua misericordia per tanta umiliazione !
...E' l'amore che si unisce all'amore, e si hanno operazioni così pure,
delicate e soavi da non aver parole per esprimersi...così il Signore volendo
farsi meglio conoscere , le concede la grazia di venire, come suol dirsi, a un
incontro, per poi unirla a sé.
E tutto questo in brevissimo spazio di tempo...soltanto uno sguardo,
mediante il quale l'anima vede e in maniera molto misteriosa chi sia lo
Sposo che deve prendere, riportandone una tale conoscenza, quale non
potrebbe acquistare neppure in mille anni con l'esercizio dei sensi e delle
potenze.
Con quale semplice sguardo lo Sposo essendo Quegli che è, fa l'anima più
degna di andare a dargli la mano, mentre l'anima ne rimane talmente rapita
da far poi tutto il possibile per realizzare il fidanzamento.”
COMMENTO
Qui, nella quinta stanza, inizia la preghiera di unione, in cui tutte le facoltà
dell'anima: intelletto, memoria, volontà sono sospese per essere raccolte
solo in Dio, a vari gradi .
Incominciano le estasi, i rapimenti, i ratti e i voli dello spirito. Santa
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Teresa dice che qui l'anima è come un bruco da seta , il quale si fa il bozzolo,
per morire a se stesso e rinascere poi come una bianca farfalla.
E' un periodo accompagnato da grandi pene e oscurità.
In questo periodo si fa più grande l'amore per il prossimo, l'umiltà, la fedeltà
alla preghiera.
Quando il baco (l'anima) “muore”, ovvero quando ci si distacca
completamente in questa preghiera dalle cose del mondo, diventa una
farfallina “bianca”. (V,2,7)
La farfalla è simbolo dell'anima che esce dal corpo, e richiama il
processo di trasformazione e di rinascita: l'essere liberati dall'involucro della
materia per ascendere verso le cose di ordine superiore. Santa Teresa,
riflettendo in profondità sulla necessità della trasformazione spirituale
utilizza la fase di passaggio- prima dalla condizione di bruco a quella di
larva e, infine, a quella di farfalla- per richiamare il processo di
cambiamento che avviene nella dimensione più profonda del nostro essere.
“ Quando questo baco è cresciuto, come ho detto, inizia a filare la
seta e a costruire la casa nella quale dovrà morire. Questa casa , vorrei farvi
capire, è Cristo.” (V,2,4)
Qui la nostra vita, trasformata in Cristo, crea situazioni nuove, fa
nascere nuove realtà dandoci la possibilità di diffondere nel mondo la
bellezza e il colore.
Questo simbolo della farfalla è illuminante per evidenziare la
trasformazione che ognuno di noi può attraversare per giungere ad una più
elevata essenza .
Non è casuale che nei secoli scrittori e poeti usino spesso l'immagine
della farfalla per le sue caratteristiche e per “ ...la sua forma festosa insieme
creativa e caduca” ( Hermann Hesse, “Farfalle”,p.10). “ La farfalla non vive
per cibarsi e invecchiare, vive solamente per amare e concepire, e per questo
è avvolta in un abito mirabile, con ali che sono molte volte più grandi del
suo corpo ed esprimono nel taglio come nei colori, nelle scaglie e nella
peluria, in un linguaggio estremamente vario e raffinato, il mistero del suo
esistere” ( “ Farfalle” p.9).
RIFLETTIAMO INSIEME
Questo passo è molto importante . Ricorda che non devi lasciare i passi degli
altri.
E' arrivato il momento di lasciare di essere il centro , di essere egoista, di
guardare solo ai propri interessi. Bisogna mettersi nelle mani di Dio,
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affidarsi, dargli tutto quello che abbiamo e siamo, il nostro tempo, la nostra
vita, l'interesse per chi sta peggio di noi...
Inizi a chiuderti nella crisalide come il baco da seta per risuscitare come una
farfalla.
PASSI
♣ Devi seguire i passi dei mesi precedenti.
♣ Essere cristiani consiste nell'amare Dio e il prossimo come noi stessi.
Alcune persone sono
più portate per la preghiera mentre altre
più per l'amore per il prossimo.
Lo Spirito Santo ti aiuterà perché in qualche modo tu preghi e ami.
♣ Il cammino spirituale di Teresa conduce a vivere i due modi di amare. Il
fondamento è
nella Prima Dimora: la preghiera e l'amore agli
altri.
♣ E' importante la Messa della domenica , in essa Gesù si offre al Padre e a
noi.
Ti unisci a questa offerta, nella Comunione Gesù ti abbraccia.
♣ Stai iniziando a incontrare il tesoro del Vangelo.
GESÙ RACCONTA DELLE BELLE STORIE
Molto spesso Gesù parla in parabole per annunciare la Buona Novella.
Una parabola è una storia raccontata per far comprendere ciò che è difficile
da capire.
Con ogni parabola , Gesù vuole aiutarci a scoprire il suo messaggio.
Egli ci parla di Dio, del suo amore per gli uomini, della sua bontà e anche di
quello che noi dobbiamo fare.
Qualche volta i discepoli non capiscono e Gesù spiega loro quello che ha
voluto dire.
Ecco alcune parabole del Vangelo.
Queste storie raccontate da Gesù ti aiuteranno a capire l'amore di Dio per
noi.
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LA PARABOLA DEL BUON SAMARITANO
Un giorno un uomo fu assalito da alcuni briganti lungo il sentiero di
montagna. Fu derubato, picchiato e lasciato mezzo morto.
Due uomini importanti, giudei come il ferito, passarono vicino a lui senza
fermarsi.
Un samaritano, uno straniero, lo trovò e fu preso da compassione .
Curò le sue ferite, lo mise sul suo asino e lo condusse all'albergo. Chiese
all'albergatore di curarlo e di dargli da mangiare e gli pagò la spesa.( Luca
10)
COMMENTO
La parabola da la risposta alla domanda chi è il mio “prossimo?”, indicando
che prossimo è colui al quale ci avviciniamo, non solo i parenti, i vicini di
casa, gli amici, ma tutti gli uomini, a partire da coloro che hanno bisogno del
nostro aiuto.
Il samaritano è uno straniero ed un eretico, per gli Ebrei, in
particolare per i fedelissimi, i sacerdoti e i leviti. Da un Samaritano nessuno
si aspetta un atto di bontà.
Gesù con questa parabola parla di sé. E' lui il buon Samaritano che
da Figlio di Dio si è fatto uomo per farsi prossimo agli uomini.
Non mancano occasioni quotidiane, anche ai bambini, per
riconoscere per la strada o a scuola chi si comporta come il Samaritano o
come il sacerdote e il levita della parabola.
I genitori non invitino a giudicare le persone, ma a comportarsi come
il Samaritano. (Catechismo della Conferenza Episcopale Italiana)
LA PARABOLA DEI TALENTI
Prima di partire per un viaggio, un uomo affidò ai suoi servitori delle
monete, dei talenti.
Due dei servitori si misero al lavoro e guadagnarono dei soldi con i talenti
che il padrone aveva affidato loro, ma il terzo si accontento di nascondere la
moneta.
Il padrone tornò. Si rallegrò con i primi due servitori che avevano
guadagnato dei soldi per lui e li ricompensò.
Ma non si rallegrò con il servitore negligente che aveva nascosto la sua
moneta. Al contrario, il padrone riprese il suo talento e lo mandò
via.(Matteo 25)
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COMMENTO CON LE PAROLE DI SAN PIETRO
” Qualunque sia il dono che avete ricevuto, mettetelo al servizio degli altri
come dei buoni amministratori della grazia di Dio.”
UNA FIABA PER I PIU' PICCOLI
(Tratta dalle favole dell'anima)
IL PRINCIPE DELLE MOSCHE
Timoteo viveva nascosto nei pressi di un grande melo e nella sua terra
scavava gallerie su gallerie. Vi chiederete di certo chi o cosa fosse Timoteo,
presto detto era un bruco di Terra. Non aveva amici se non un gruppo di
oscure e malefiche mosche che ogni santo giorno scendevano a infastidirlo,
tanto che da solo si era dato il soprannome di Principe delle Mosche.
Quella sorte triste alla quale non era mai riuscito a sfuggire, lo aveva
convinto d'essere destinato a mangiare polvere e sterco per il resto della sua
vita, del resto dalla sua posizione era difficile avere una visione più ampia
delle cose.
Un giorno di sole, gli planò sulla sua schiena una variopinta farfalla,
confusa dal suo bellissimo ed intenso colore, lo aveva scambiato per una
foglia.
Timoteo si girò alquanto seccato per l'inconveniente, ma nel vedere quella
meravigliosa farfalla, non ebbe il cuore di trattarla male, ed anzi con voce
gentile le disse:” trattieniti pure sulle mie spalle, il tuo dolce peso non
costituirà danno per me”.”Ciao” - disse la farfalla- “e scusami non ci avevo
fatto caso, sei di un verde tanto vivo che dall'alto ho pensato fossi una
foglia, mi perdonerai mai?” “Sei già stata perdonata! Perché sei qui?”
“Ero stanca e volevo riposarmi, sai il volo è cosa straordinaria e
meravigliosa ma stanca oltremodo, ma tu ben presto sperimenterai queste
mie parole e poi saprai dirmi! -Il bruco la guardò alquanto confuso, e
disse:” Farfalla ma, io non posso volare, non ho le ali!”- disse con voce
stanca e rassegnata-” perdonami, non è che non hai le ali, non hai un'ampia
visione delle cose, che è ben diverso credimi, infatti non sai che la tua
natura per forza di cose ti porterà a far spuntare le ali, tu sei un bruco!”
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”Bruco... verme....sempre un'animale che striscia per terra sono!”” Non
essere bruco è ben diverso da essere verme . Il verme vive e vivrà strisciando
in terra, il bruco no, vive solo una fase della sua speciale vita. La mappa
della sua spiritualità lo porterà a divenire meravigliosa farfalla. Credimi è
scritto, tu assisterai alla tua METAMORFOSI”.
“ Meta cosa?????” “Metamorfosi, ti chiuderai nel tuo bozzolo e li dentro
chiuso da solo con i tuoi pensieri metterai le ali.” “Farfalla...sei una
sognatrice non potrò mai volare io sono il Principe delle Mosche.” “ Sbagli,
ma solo nella seconda parte del titolo che ti sei dato, tu sei un Principe ma
non delle Mosche, apri gli occhi e credi, presto vedrai la tua metamorfosi.”
“ E tu che ne sai?”
“ Facile, anche io sono stato bruco!”
Una nuvola buia di mosche nere e soffocanti, stava volando nei pressi del
bruco come ogni giorno, e la farfalla si alzò in volo alta, quelle mosche non
appartenevano più al suo mondo, avevano anche esse la ali, ma non
sarebbero mai riuscite a cucire un abito degno al RE dei cieli, esse erano in
volo per distruggerne il “Disegno”.
E dall'alto, con il cuore colmo di fiducia gridò a Timoteo:” Credici! Credici!
Allontana da te quelle ombre buie, esse sono il perché tu non hai stima di te,
amati e quando avrai capito chi sei in realtà, la mosche non avranno più
motivo di essere. Chiuditi nel tuo bozzolo e cerca le tue ali, al risveglio sarai
farfalla.”
Timoteo alzò il capo, mentre le mosche continuavano a tormentarlo, e vide
la farfalla volare lontana, e si chiese se non avesse ragione. Prese a tessere
il suo bozzolo e chiudendosi nel suo mondo trovò la sua pace e le risposte
alle sue tante domande. Venne il giorno in cui il bozzolo si schiuse alla luce
del sole, e lentamente Timoteo uscì dal suo bozzolo e il suo primo sbadiglio
schiuse anche le sue bellissime ali, la farfalla era lì ad attendere, gli aveva
tenuto compagnia per tutto il tempo senza mai lasciarlo solo. E quando il
miracolo fu compiuto gli diede uno specchio, il principe delle mosche fece
per guardarsi e vide riflessa nello specchio una bellissima farfalla.
E la farfalla disse:
“ TU SEI UN PRINCIPE MA NON DELLE MOSCHE, VOLA
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LONTANO E PORTA AGLI ALTRI LA STESSA VERITA'”.
La farfalla Timoteo prese a volare per i cieli del mondo e dovunque vide un
bruco, gli annunciò la sua metamorfosi, e il cielo si colorò di tantissime e
variopinte farfalle.
Il Principe delle Mosche non sapeva che nel suo disegno di vita sarebbe
scesa la luce, ed aveva vagato per immensi spazi bui per troppo tempo, ma
ora che la sua vera natura aveva avuto realizzo, divenne lui stesso Alito di
Vento per il mondo.
PREGHIAMO
Buono è il Signore verso tutti.
La sua tenerezza si espande su tutte le creature.
Il signore sostiene quelli che vacillano, e rialza chiunque è caduto.
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