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Il
Giornale
08/07/2010
dei cittadini è esasperata dal
mondo. Piuttosto, è diffusa la
speranza che l’estate 2010 costringa il Cremlino a studiare
una politica ambientale seria.
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Mosca.
La capitale russa è coperta dal fumo
[Ap] :
10
NELLO STRETTO DI HORMUZ
Attacco alla petroliera: terroristi, non onda anomala
Tracce di esplosivo sullo scafo dell’imbarcazione giapponese. Forse è stato un barchino kamikaze
Fausto Biloslavo
DANNEGGIATA
Un’immagine
della petroliera
giapponese
M. Star,
danneggiata
il 28 luglio da
un’esplosione
nello Stretto di
Hormuz
[Ansa]
Lasuperpetrolieragiapponese,cheil28luglioavevasubito danni sullo scafo nello strategico stretto di Hormuz, non
èstatacolpitadaun’ondaanomala o centrata per sbaglio da
un sottomarino americano. Si
trattavadiunattaccoterroristico,probabilmentecon unbarchinominatopilotatodaunkamikaze, che non è riuscito ad
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Copyright © 07/08/2010 Il Giornale
ONALE - 10 - 07/08/10- Plate SINGOLA - Autore: PROTO Stampa: 06/08/10
affondare la nave. Dopo una
settimana di cappa informativa è saltato fuori che sullo scafo della petroliera, lunga 333
metri, sono state trovate tracce di esplosivo. Due giorni fa
una costola di Al Qaida aveva
rivendicato l’attacco, ma nessuno ci credeva.
Invece«esperti degliEmirati
Arabi hanno riscontrato
un’ammaccatura sulla fiancata destra, sopra la linea di gal-
leggiamento e trovato resti di
esplosivirudimentalisulloscafo», secondo una fonte governativa.Allaricercadeicampioni hanno partecipato anche i
sommozzatori della V flotta
Usa,chevigilasuHormuz,giugulare del petrolio mondiale.
La M. Star era stata scossa
mentre passava nello stretto
daquellochesembravaunforte urto, che aveva provocato il
ferimentodiunmarinaio.Nelle prime ore si parlò subito di
attacco terroristico, ma poi la
notizia fu annacquata con la
storia dell’onda anomala. In
seguito si pensò addirittura a
unacollisioneconunsottomarino americano.
Ieri lo stesso Koichi Muto,
presidente della compagnia
giapponese della super petroliera, non ha escluso l’attentato. Un attacco finito male, oppure un test di prova per migliorare il prossimo colpo. Lo
scafo, pur danneggiato, ha retto e non è uscito un solo zampillo dei due milioni di barili di
petrolio trasportati.
La rivendicazione di due
giorni fa era stata fatta a nome
delle Brigate Abdullah Azzam,
una formazione composta da
diverse cellule, che fa parte di
AlQaida.Azzameraunpalestinese, mentore di Osama bin
Laden durante la guerra contro i sovietici in Afghanistan,
saltato in aria nel 1989. Molti
sospettanochesiastatolostesso Osama a farlo fuori, per non
ritrovarsi fra i piedi personaggi che potevano fargli ombra.
La figura di Azzam ha ispirato diverse cellule del terrore
nelSinai,machesisonoespanse nello Yemen e nella penisola arabica. Nel 2005 le brigate
hannorivendicatoazionisuicide a Sharm el Sheikh che uccisero67persone,compresi6italiani.
L’attacco in alto mare sarebbestatoorganizzatodal«battaglione»YusufalUyayri,dedicato a un terrorista ucciso in Arabia Saudita nel 2003. Proprio
dall’attivismo di al Uyayri nacque la costola del terrore di Al
Qaida in Arabia Saudita e nello Yemen. Non è un caso che il
primo attacco in mare sia stato
lanciato nel 2000 contro la nave da guerra Usa Cole nel golfo
di Aden, provocando la morte
di 17 marinai. I terroristi ci riprovarono un paio d’anni dopo con la petroliera francese
Limburg colpendola al largo
delle coste yemenite.
August 8, 2010 5:21 pm / Powered by TECNAVIA
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