Periodico Unione n. 01 - Confcommercio Trentino

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Periodico Unione n. 01 - Confcommercio Trentino
GENNAIO FEBBRAIO 2009
Anno XXVI N. 1-2
Unione
C O N F C O M M E R C I O | GIORNALE DEL COMMERCIO TURISMO E SERVIZI DEL TRENTINO
Direttore responsabile: Walter Filagrana. Direzione amministrazione: 38100 Trento, via Solteri 78, Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)
art. 1, comma 1, DCB Trento. Attenzione: in caso di mancato recapito rinviare all’ufficio TN CMP per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere il diritto dovuto. Contiene I.P.
Reagire
alla crisi
La voce delle imprese
A Trento il roadshow di Confcommercio
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Unione
Mensile di informazione
dell’Unione Commercio Turismo
Servizi Professioni e PMI
della provincia di Trento
Sommario
1-2 / Gennaio Febbraio 2009
Direzione, redazione e amministrazione
via Solteri 78, 38100 Trento
Telefono 0461/880111 Fax 0461/880540
www.unione.tn.it
[email protected]
finanziaria 2009
da pagina 6
L’analisi dell’Unione alla manovra finanziaria della Provincia
Autonoma di Trento con i provvedimenti anti-crisi
Direttore responsabile
Walter Filagrana
Redazione
Vlado Benedetti, Gianpiero Lui,
Franco Camin
editoriale
anticrisi,
5 Piano
qualcosa si muove
Autorizzazione del Tribunale di Trento
n. 424 del 23/1/1984
Associato
Unione Stampa
Periodica Italiana
Iscritto al Registro Nazionale della Stampa
al numero di repertorio 5.982 in data
8/10/1997
Impaginazione
Curcu & Genovese Associati S.r.l. - Trento
Via Ghiaie, 15 - 38100 - Trento
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«benefici tangibili
24 Trenta:
e massima correttezza»
credito
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27 Pannelli
l’energia pulita del sole
Popolare • Volksbank,
29 Banca
rating A1 da Moody’s
università
e creatività:
30 Merito
l’Ateneo guarda oltre la crisi
Stampa
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Tiratura: 13.000 copie
Questo numero è stato chiuso il 02/03/2009
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prodotti tipici trentini
32 Icon
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europeo
36 Premio
per Vidor e Dolomiti Village
economica occasione per
36 «Crisi
specializzarsi e investire in qualità»
somministrazione
e intrattenimento
e Pubblici esercenti
38 Ristoratori
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39 Pubblici
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V.le Verona 126 - TRENTO
scuola, formazione
e innovazione
Il roadshow di Confcommercio
fa tappa a Trento.
Al centro dell’incontro, il rapporto tra
piccole e medie imprese e il mondo
dell’istruzione e della ricerca
da pagina 18
Sangalli: «La crisi deve
diventare opportunità»
I servizi non discrezionali
siano affidati al privato
Piccole e medie imprese:
il panorama italiano
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31 Laboratori
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44 Scuola
obiettivo raggiunto
Maestri panificatori svelano
47 Ii segreti
dell’arte bianca
produttivo
una base solida
49 CSA,
per affrontare il futuro
servizi
i protagonisti
51 Servizi,
dell’economia italiana
grande partecipazione
53 Fnaarc,
al primo borsino germanico
Trentino
53 Fimaa
Antiriciclaggio ed affitti
fiavet
ottimo riscontro
54 Fiavet,
ai corsi di formazione
formazione
per investire
55 L’occasione
sul proprio futuro
locali
sarà un 2009
56 Rovereto,
ricco di eventi di qualità
e pubblici esercizi,
57 Ristoratori
nuove iniziative insieme
terziario donna
rosa nelle società
59 «Più
pubbliche provinciali»
giovani imprenditori
confermato
61 Giovani,
Mazzarella presidente
enasco
tornano
62 50&Più,
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editoriale
Piano anticrisi,
qualcosa si muove
La Giunta provinciale ha presentato un programma di emergenza per
affrontare la crisi economica: «Bene, ma non siano interventi una tantum»
I
provvedimenti in materia di economia proposti dalla Giunta provinciale per dare una
boccata d’ossigeno alle imprese trentine, in
aggiunta a quelli già attivati nell’ottobre scorso, sembrano esser stati accolti con entusiasmo trasversale dagli attori del sistema locale. Certamente bisognerà attendere qualche
mese per avere chiari gli effettivi esiti della manovra, ma quel che conta è che la politica abbia capito, in questa fase, la necessità di un intervento e si sia mossa con tempestività.
Sembra ormai assodato che le “crisi” siano
composte da una componente di “pericolo” e da
una di “opportunità”. In molti stanno volgendo
l’attenzione proprio a quella componente di “opportunità” che risiede anche in questa congiuntura negativa, pur senza sottovalutare il “pericolo”; in questo senso riteniamo che vadano bene
sì gli interventi istituzionali di tipo economico, ma che siano ancor meglio gli interventi che
agiscono su situazioni strutturali, come lo snellimento burocratico, la competitività del settore pubblico, la maggiore fiducia al sistema imprenditoriale. O lo sviluppo delle infrastrutture.
Bisogna cominciare a capire, infatti, che cosa vuol fare il Trentino “da grande”. Sia bene inteso: non siamo all’anno zero. La civiltà dei consumi e dell’informazione, con tutto quello che
rappresenta la globalizzazione e il “mondo piatto”, segna inevitabilmente il passo; e la crisi internazionale, ovviamente, ha ribadito l’impossibilità di essere immuni alle dinamiche sovralocali. Il futuro che ci attende dipende molto anche
dalla comunità economica mondiale e non solo dall’ente pubblico e dagli interventi che si attueranno nei vari gradi. Per questo l’agire locale assume un significato molto importante.
Attrezzarsi in «periferia» per essere autosufficienti, però, è un passaggio obbligato; la sfida che
ci prefiggiamo non è il semplice mantenimen-
to delle posizioni, ma la crescita e lo sviluppo.
Perciò potrà avere vigore il piano avviato dalla
Provincia per le opere pubbliche, comprese anche
quelle infrastrutturali, che consentano al Trentino di non essere tagliato fuori dai grandi assi di
comunicazione, cruciali in senso storico e vitali
per la nostra economia. Notiamo però con rammarico che il trasporto pubblico nazionale su rotaia ha rivisto l’importanza dell’asse di comunicazione del Brennero, declassandolo. Sono questi segnali che fanno chiedersi se non sia giunto il
momento di allertarsi, per capire verso che cosa
s’intende dirigere l’economia degli anni a venire.
Crediamo che la vocazione territoriale vada rivista in funzione di una concorrenza sempre più agguerrita che premierà solo i più virtuosi, in un’ottica di specializzazione delle eccellenze, prima tra tutte la filiera
turistica e il terziario nel suo insieme.
Ma non si potrà avere un adeguato sviluppo senza intervenire proprio sulle infrastrutture:
Valdastico, terza corsia dell’Autobrennero, alta
velocità, collegamento con l’Alto Garda, aeroporto... Tutti interventi indispensabili senza i quali
non è preventivabile nessuno sviluppo economico. Il turismo, anima vitale della nostra economia, richiede, infatti, una mobilità più attuale ed
efficiente. Più volte abbiamo riportato la nostra
proposta di dare forma ad un «distretto del turismo», già presente nei fatti e nell’economia trentina. Ma perché questo si realizzi è condizione
indispensabile che i collegamenti da e per il resto del mondo avvengano in tempi rapidi, compresi quelli del cosiddetto «ultimo chilometro».
Altrimenti saranno vani gli sforzi compiuti dalle tante imprese e dai tanti cittadini trentini che
hanno deciso, con fiducia, di volgere lo sguardo all’“opportunità” piuttosto che al “pericolo”.
di Giovanni Bort
Presidente Unione Commercio Turismo
Servizi Professioni e PMI della provincia
di Trento
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
5
finanziaria 2009
Finanziaria 2009:
l’analisi dell’Unione
La Giunta provinciale di Trento ha proposto una serie di interventi di tipo
economico e sociale per attutire gli effetti della congiuntura negativa. Le
impressioni e le valutazioni dell’Unione sulla manovra.
L
a manovra finanziaria per il 2009 proposta
dalla Giunta provinciale (il cui iter ora prevede il vaglio del Consiglio provinciale) rappresenta un elemento
centrale per le azioni antirecessive del sistema economico, poichè impegna consistenti risorse pubbliche di bilancio
per coniugare gli obiettivi della solidarietà sociale, dello sviluppo per le imprese e dell’occupazione. Un bilancio che
cerca oltretutto di effettuare
un contenimento della spesa
corrente per riservare risorse allo sviluppo e alla crescita
delle aziende con una spendibilità immediata delle risorse.
La situazione
Lo scenario economico che
stiamo vivendo è motivo di
grande preoccupazione per
l’andamento dei mercati. Le
difficoltà delle piccole e medie aziende sono sempre più
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Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
evidenti: il lavoro e i consumi
calano costantemente, le banche restringono il credito e la
disoccupazione diviene sempre più consistente. E la situazione potrebbe ulteriormente
peggiorare: anche autorevoli
osservatori indugiano nel fornire indicazioni precise circa i
«contorni» di questa congiuntura negativa.
Le analisi elaborate dall’Unione prevedono una espulsione significativa di lavoratori dal tessuto economico,
mentre sfiducia e incertezza
precludono a priori la possi-
bilità di sviluppo degli investimenti nelle imprese.
Dagli analisti internazionali
si traggono paure ancora maggiori, considerato il fatto che
le previsioni dicono che la crisi sarà sempre più acuta e durerà ancora due anni e sarà destinata ad originare un impatto
molto pesante non solo sull’economia ma anche sul settore sociale con un PIL in calo approssimativamente del 2%.
Vanno perciò valutate con
favore le misure di «terapia
d’urto» e il volume straordinario di risorse impegnato,
Vanno valutate con favore le
misure di «terapia d’urto» e il
volume di risorse impegnato, 850
milioni di euro, posti in atto per una
manovra finanziaria proiettata al
sostegno e rilancio dell’economia e
della competitività
850 milioni di euro, posti in
atto per una manovra finanziaria proiettata sugli obiettivi del sostegno e rilancio dell’economia e della competitività per cercare, da un lato, di
dare un nuovo impulso al nostro territorio con strumenti
adeguati ad incidere positivamente sullo sviluppo e, dall’altro lato, per la tempestività e
le potenzialità degli strumenti
individuati per attenuare l’impatto della crisi.
I cardini di intervento
Per affrontare queste sfide noi
riteniamo che si debba lavorare proprio sulla valorizzazione e sulla crescita delle piccole
e medie aziende (che rappresentato il 90% del totale) nel
presupposto sostanziale che,
se c’è sviluppo, c’è ricchezza da
distribuire e occupazione.
Per rilanciare la competitività dobbiamo cercare di studiare forme e situazioni che
portino ad un rilancio di tutte le categorie economiche e,
finanziaria 2009
quindi, di tutta la collettività in cui viviamo, per puntare con forza e decisione sulla
risoluzione dei problemi reali che caratterizzano il mondo
delle imprese.
Una coesione trasversale e
condivisione con tutti i soggetti attori dello sviluppo risulta per noi fondamentale;
va attivato con urgenza il Tavolo di lavoro per ragionare
puntualmente sugli obbiettivi che la Finanziaria si è data, per monitorare i risultati
con lo scopo di entrare nello
specifico della manovra e ragionare anche sulle modalità
operative regolamentari che
sostanzieranno le linee normative della finanziaria.
Una metodologia di lavoro
nuova ma fondamentale per
sostenere lo sviluppo nel rispetto del proprio ruolo e nell’interesse esclusivo della collettività.
La manovra anticongiuntura
Nel merito specifico della manovra anticongiunturale siamo favorevoli a tutte le azioni
per un corretto accesso al credito, per il finanziamento dei
programmi di investimento e
per sostenere la liquidità del
sistema nonché alle azioni di
sostegno ai consumi.
Ci sono alcune questioni su
cui richiamare una riflessione, questioni che sono reputate fondamentali per rafforzare
la crescita nei nostri settori e
che potranno, se valutate positivamente; trovare estensibilità e correzione nella normazione predisposta. Tra queste:
— l’esigenza di sostenere in
termini strutturali la crescita delle piccole e medie aziende cercando di tamponare i
riflessi negativi della recessione impedendo, con nuovi strumenti e garanzie, la restrizione del credito. Si dovrà
agire in termini strutturali anche sul costo del denaro; attivare azioni positive con sgravi
fiscali permanenti sugli investimenti rafforzando il sistema per la finanza di impresa.
­— per stimolare la domanda interna riteniamo si debbano rilanciare i consumi che si
finanziaria 2009
bilancio 2009
LA manovra finanziaria della provincia
Gli assi di intervento proposti dalla Giunta provinciale
per rispondere con azioni concrete alla congiuntura negativa
Ecco in sintesi quali sono i quattro assi attorno ai quali ruota la manovra finanziaria della Provincia Autonoma di Trento per il 2009 per contenere e possibilmente annullare gli effetti della congiuntura economica, sia di tipo sociale che per il mondo delle imprese. Il capitolo «anti-crisi» prevede un impiego di
risorse di circa 850 milioni di euro, pari al 5% dell’intera manovra di bilancio.
Quadro riassuntivo degli interventi «anti-crisi»
della Provincia Autonoma di Trento (in milioni di euro)
Sostegno alle fasce sociali in difficoltà
92
Interventi a sostegno delle imprese
141
Azioni per la produttività e la competitività del sistema
88
Investimenti in funzione anticongiunturale
482
1
Fondi di riserva da destinare
47
Totale
850
(1) compresi quelli delle società di sistema e al netto degli investimenti ricompresi nei punti precedenti
Sostegno alle fasce
sociali in difficoltà
sono ridotti in modo preoccupante attraverso una riduzione complessiva e strutturale
della pressione fiscale e con
l’attivazione di adeguate politiche tariffarie anche energetiche, unici strumenti riconosciuti per poter rilanciare la
competitività del sistema economico.
— l’attivazione urgente di
un piano concreto e condiviso
per la realizzazione di grandi
opere pubbliche con le aperture di nuovi cantieri riguardanti le infrastrutture di collegamento interregionale che
costituiscono
presupposto
immediato di sviluppo e dal
forte effetto propulsivo sulla
domanda globale.
— relativamente agli interventi per il sostegno delle fasce dei lavoratori in emergenza occupazionale valutiamo
positivamente le azioni di sostegno al reddito per i lavora-
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Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
1. Azioni per fronteggiare l’emergenza occupazionale (assicurare il sostegno al reddito a
favore dei lavoratori che cessano il rapporto di
lavoro; garantire l’anticipazione dei sussidi di disoccupazione statali per l’immediata disponibilità degli aiuti; favorire l’integrazione del reddito
dei lavoratori sospesi)
2. Potenziamento dei progetti del piano di politica del lavoro gestiti dall’Agenzia del lavoro
(estendere i servizi per l’impiego; offrire nuove
opportunità di formazione professionale; accrescere le opportunità occupazionali nei lavori socialmente utili).
3. Introduzione del reddito di garanzia (l’obiettivo è disporre di uno strumento di reddito minimo (di 6.500 euro) per portare tutte le famiglie
sopra il livello di povertà).
4. Azioni per favorire l’occupazione femminile
(per facilitare l’accesso al mercato del lavoro da
parte delle donne).
5. Congelamento tariffe per l’anno 2009 (assumendo a carico della PAT l’onere aggiuntivo per la
crescita dei costi di produzione)
Interventi a sostegno
delle imprese
1. Assicurare adeguate condizioni di liquidità al
sistema delle imprese facilitandone l’accesso al
credito.
2. Accompagnare i processi di ristrutturazione
aziendale con specifiche misure per le aziende
di autotrasporto.
3. Sostenere i programmi di investimento per
lo sviluppo e l’innovazione attraverso congrue
dotazioni di bilancio.
4. Consolidare e radicare sul territorio le medie
imprese.
5. Favorire il rafforzamento patrimoniale delle
imprese tramite gli enti di garanzia, dello strumento dei prestiti partecipativi.
6. Favorire il rilancio dei consumi accorciando la
filiera produzione-consumo.
Azioni per la produttività
e la competitività del sistema
1. Costituzione dell’Agenzia Unica dei servizi
relativi all’appalto di opere pubbliche (centrale
unica di committenza).
2. Unificazione in una specifica Agenzia dei procedimenti relativi alla concessione dei contributi
alle imprese previsti dalla Legge unica per l’economia e da altre leggi di settore.
3. Nuovo regolamento lavori pubblici anche
per l’utilizzo delle procedure digitali.
4. Semplificazione dei procedimenti amministrativi previsti dalle leggi di settore mediante il
supporto delle tecnologie digitali.
5. Estensione rete di connettività a banda larga.
6. Investimenti per l’efficienza energetica e la
riduzione delle emissioni.
7. Promozione della ricerca industriale.
8. Sostegno attività delle Fondazioni Mach e
Kessler e dell’Università.
Investimenti in funzione
anti-congiunturale
Per il sostegno della domanda interna è programmata una manovra con caratteristiche di:
1. Rapida realizzabilità.
2. Efficacia per le imprese del territorio.
3. Selettività degli investimenti.
4. Temporaneità degli interventi al solo periodo
della crisi.
finanziaria 2009
La sede di piazza Dante della Provincia Autonoma di Trento
tori che cessano dal lavoro ma
riteniamo di ribadire che tutti i lavoratori debbano avere
uguali diritti e ciò particolarmente oggi. Va superato il sistema che lega i diritti soggettivi dei lavoratori alla casualità di lavorare in un settore
produttivo o nell’altro, in una
grande impresa o in una piccola impresa, anche se ci rendiamo perfettamente conto
dell’effetto mediatico esistente fra un licenziamento in un
negozio e la richiesta di cassa
integrazione per un’industria.
Precisiamo però anche che nei
settori commercio e terziario l’emorragia occupazionale
è consistente e continuativa.
Si devono pertanto ricercare
soluzioni legislative innovative per estendere anche alle imprese del commercio e
del terziario in generale gli
ammortizzatori sociali in caso di licenziamento e chiusura
delle aziende derivati da crisi
aziendale.
In tale direzione noi proponiamo, in deroga alle norme
comuni, e come già fatto nella Regione Piemonte, l’estensione della cassa integrazione straordinaria per le imprese a cui viene riconosciuto il
particolare stato di crisi o di
ristrutturazione aziendali in
attuazione dell’Accordo governativo. Su questo tema il
Governatore Dellai ha chiesto
maggiori informazioni e dichiarato la propria disponibilità ad analizzare le possibilità
di realizzazione.
— sulle azioni strutturali
e di lunga durata chiediamo
azioni permanenti per il riassetto finanziario delle imprese e ciò proprio nella constatazione delle numerosità delle richiese pervenute in questi
ultimi mesi, che rappresenta-
Anche nei settori del terziario l’emorragia
occupazionale è consistente. Si devono pertanto
ricercare soluzioni legislative innovative per
estendere anche alle imprese del terziario in
generale gli ammortizzatori sociali in caso di
licenziamento e chiusura delle aziende derivati da
crisi aziendale
no ed amplificano oggi un’esigenza profonda a favore della
liquidità del sistema. Tale esigenza è oltretutto particolarmente sentita perché le piccole aziende a noi associate non
avrebbero titolo di accesso ad
altre tipologie previste dalla
manovra (prestiti partecipativi, riassetti finanziari a grandi
imprese, grandi progetti industriali innovativi, ecc.)
Su questa azione corre l’obbligo di segnalare l’esigenza
di attivare alcune modifiche
ai limiti attualmente posti.
In particolare, ci si riferisce
all’esigenza di estensione dei
vincoli di garanzia sull’intera
somma richiesta dalle aziende e contestualmente l’estensibilità della temporizzazione (18 mesi) per la rinegoziazione dei mutui. Presupposti
questi che giudichiamo essenziali per la riuscita dell’interventi di riassetto.
— la revisione del sistema
di incentivazione previsto
dalla legge 6/99 risulta opportuna a patto di ridisegnare
la politica degli incentivi per
lo sviluppo di tutte le imprese e che riguardi in pari modo tutte le attività economiche
senza disparità di trattamenti,
considerando l’innovazione
come premessa indispensabile di sviluppo dell’intero sistema, ove le piccole imprese
sono il riferimento per lo sviluppo locale proprio perché la
loro diffusione traduce la vocazione del territorio.
— sull’istituzione della nuo-
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9
finanziaria 2009
va Agenzia provinciale per
l’incentivazione esprimiamo
consenso anche al fine di riportare nei vari settori sia la
semplificazione che lo snellimento delle procedure di gestione ricercando l’alleggerimento delle incombenze per le
imprese, in considerazione del
fatto che un sistema territoriale ha bisogno della piena efficienza di tutte le sue componenti per essere competitivo.
Corre l’obbligo di segnalare il forte impegno proposto
dal ddl di accompagnamento, relativo alle norme di semplificazione e razionalizzazione dell’azione amministrativa, in termini di riduzione dei
tempi del procedimento, degli
oneri che gravano sui cittadini,
della semplificazione delle documentazioni, l’anticipazione
delle liquidazioni, eccetera, per
consentire quell’indispensabile
efficienza di sistema dagli imprenditori tanto auspicato.
— tra le iniziative a “bando” guardiamo con favore alle
ipotesi di raggruppamenti di
piccole e medie imprese, per
costituire quelle reti d’impresa per la crescita dimensionale che meglio sappiano affrontare il mercato globale. Su
questi temi riteniamo opportuno proporre una ricogni-
10
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
zione puntuale delle esigenze delle aziende per valutare
con più compiutezza le modalità di approccio alla problematica.
— per il settore del commercio siamo favorevoli a tutte le azioni per la qualificazione e valorizzazione dei
luoghi storici per la qualificazione della rete commerciale
e per promuovere la costituzione di consorzi a livello cowww.provincia.tn.it
I documenti completi e
l’esposizione dettagliata della
manovra finanziaria si trova sul sito
istituzionale della PAT, nella sezione
dedicata alla Finanziaria, all’indirizzo
www.provincia.tn.it. Sullo stesso
sito è possibile reperire anche i
provvedimenti anti-congiuntura,
compresi quelli dell’ottobre 2008.
munale per attivare quell’indispensabile azione di coordinamento.
— meritano infine molta attenzione gli interventi mirati al settore turistico con l’introduzione del “marchio di
sostenibilità economica locale” per sviluppare la filiera corta degli approvvigionamenti; gli investimenti turistico alberghieri in zone a
bassa propensione rispetto
agli indici provinciali nonché
gli investimenti sul risparmio
energetico con particolare attenzione all’edilizia biocompatibile.
Attenzione particolare merita infine l’impegno della
Provincia per sostenere l’attività di assistenza tecnica a favore delle imprese turistiche.
In questo contesto noi riteniamo opportuno che si debba mettere in campo un progetto di marketing territoriale di ampio respiro che sappia
guidare lo sviluppo e la crescita non solo delle imprese turistiche ma di tutto il tessuto
produttivo locale.
[tratto dal documento di Osservazioni
alla manovra finanziaria per l’anno
2009 della Provincia Autonoma di
Trento predisposto dall’Unione]
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26-02-2009 9:14:59
roadshow PMI
confcommercio
Parola alle PMI
Commercio, Turismo e Servizi
La voce dell’economia reale parla
al mondo delle istituzioni
L
’economia internazionale è entrata, dall’ultimo
trimestre del 2008, in
una fase di recessione, che dovrebbe raggiungere il suo culmine nel corso di quest’anno,
con pesanti ricadute sull’occupazione, sui redditi, sui consumi e sugli investimenti. In Italia, poi, all’impatto della crisi
finanziaria sull’economia reale si sommano ritardi strutturali di lungo periodo, che, nel
loro complesso, costituiscono la sostanza notissima delle
cause della crescita lenta, della competitività difficile, della
produttività stagnante o declinante.
Con il pessimismo non si va
lontano. Ma – entro ed oltre il
perimetro della crisi - con la
realtà bisogna fare i conti. Con
responsabilità e senza paure.
Perché – come ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo messaggio di fine anno – “l’unica
cosa di cui aver paura è la paura stessa”.
Questo manifesto vuole
dunque essere il contributo re-
sponsabile di un’Italia che non
ha paura, ma è consapevole delle difficoltà, nuove e pregresse, che occorre affrontare e
superare per crescere di più e
meglio, per costruire sviluppo
e coesione sociale.
È il contributo dell’Italia delle imprese. Delle sue PMI, in
Il contributo responsabile di
un’Italia che non ha paura, ma
è consapevole delle difficoltà,
nuove e pregresse, che occorre
affrontare e superare per crescere
di più e meglio, per costruire
sviluppo e coesione sociale
particolare, che costituiscono
il 95% della struttura produttiva del Paese, che contribuiscono per oltre il 70% alla formazione del valore aggiunto e
per oltre l’80% all’occupazione.
Il tutto nel contesto di un mercato interno europeo, in cui oltre il 99% delle imprese rientra
nella classe dimensionale fino
a 250 addetti e in cui circa 18
milioni di imprese sono classificate come microimprese con
meno di 10 addetti.
In Europa ed in Italia, dunque, le PMI non sono né un’eccezione, né un’anomalia. Al
contrario, esse sono la struttura portante dell’economia reale
e dei processi di sviluppo terriUnione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
13
roadshow PMI
confcommercio
toriale. Sono quindi una risorsa fondamentale su cui far leva
per rispondere alla recessione
originata dalla crisi sistemica
dei mercati finanziari.
E lo sono particolarmente in un’Italia, di cui – accanto
ad una certa maggiore solidità patrimoniale delle famiglie
e del sistema bancario rispetto allo scenario internazionale - costituiscono uno dei principali punti di forza e di tenuta
a fronte della crisi in atto e dei
suoi sviluppi futuri. È il contributo delle imprese per l’Italia.
Soprattutto in tempi difficili, più difficili, le risorse vanno
però coltivate. È bene che questa consapevolezza sia maturata, in Europa, con lo “Small
Business Act”, ossia con la strategia della Commissione europea di valorizzazione dell’impresa diffusa, il cui primo
principio è “think small first”.
Un “pensare anzitutto in piccolo”, che è il riconoscimento
della necessità di politiche dedicate alle PMI come condizione fondamentale per la loro
crescita e, in questo modo, per
il loro contributo determinante ad un realistico perseguimento dell’obiettivo di Lisbona: fare dell’economia europea
“l’economia più competitiva e
dinamica al mondo basata sul-
14
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
le conoscenze, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e più
qualificati posti di lavoro e con
una maggiore coesione sociale”.
“Pensare anzitutto in piccolo” non è, allora, né un anacronistico ripiegamento su orizzonti localistici rispetto allo
scenario difficile ed inquieto
della globalizzazione, né l’evocazione di politiche da “riserva
indiana”. È invece – lo ripetiamo, lo sottolineiamo – l’impegno a far sì che, ad ogni livello della scala dimensionale,
le imprese possano ricercare
maggiore efficienza e crescere. Crescere dimensionalmente e qualitativamente; crescere singolarmente e attraverso
le aggregazioni di gruppo e le
relazioni di distretto e di filiera. Senza “riserve indiane”: né
per le PMI, né per i “campioni
nazionali”.
Questi ci sembrano, dunque, i principi, i valori ispiratori delle politiche dedicate alle PMI italiane: la tutela della
legalità e della sicurezza contro ogni forma di criminalità;
il pluralismo imprenditoriale come condizione strutturale di democrazia economica;
l’apertura dei mercati e l’attenzione alle ragioni dei consumatori, declinate attraverso
una concorrenza a parità di regole; l’impegno per lo sviluppo
territoriale e per una maggiore competitività dell’intero sistema-Paese.
Sono i principi, i valori di
un’Italia che – a volte, quasi
nonostante tutto – mantiene
fortissima la voglia di fare impresa. È l’Italia dell’economia
reale, che non si sottrae al problema della produttività stagnante o declinante, ma che,
al contrario, intende affrontar-
LA TAPPA DI TRENTO A FINE MARZO È DEDICATA A «CAPITALE UMANO» E PMI
scuola, formazione e innovazione
Previsti gli interventi di Maria Stella Gelmini e Giuseppe Fioroni
In ogni tappa del roadshow sulle PMI, la
manifestazione itinerante di Confcommercio,
città ospite e argomento dell’incontro hanno
una relazione: così, se ha un preciso significato
parlare di trasporti e infrastrutture a Venezia, o
di rapporto tra finanza e Pmi a Milano, anche
l’appuntamento trentino non fa eccezione: non
è un caso che proprio il «capitale umano» sia stato al centro della seconda edizione del Festival
dell’economia.
Il tema della formazione e dell’innovazione, infatti, è indubbiamente molto
presente e molto sentito nella nostra
provincia: per questioni «ambientali»,
ovvero l’essere regione di confine ma
anche per l’orografia che ha sempre
obbligato a preferire il «software» della
conoscenza piuttosto che l’ «hardware»
del territorio.
A Trento alla fine di marzo saranno presenti l’attuale Ministro all’Istruzione Maria Stella Gelmini e il suo predecessore
Giuseppe Fioroni che, assieme al presidente di
Confcommercio Carlo Sangalli, dibatteranno sul
rapporto tra istruzione, formazione, innovazione
e il mondo delle piccole medie imprese. Saranno
presenti anche esponenti istituzionali locali oltre
che, naturalmente, dell’Unione. L’incontro è
aperto a tutti gli imprenditori interessati.
Sui siti internet www.unione.tn.it e ­­­­www.confcommercio.it notizie e aggiornamenti.
Il calendario
roadshow PMI
confcommercio
29/01
ANCONA
Burocrazia e PMI
26/02
VENEZIA
Trasporti, infrastrutture e PMI
09/03
FIRENZE
Cultura e PMI
26/03
TRENTO
(data da confermare) Capitale umano e PMI: scuola, formazione e innovazione
16/04
BARI
Mezzogiorno e PMI
23/04
GENOVA
Fiscalità e PMI
07/05
PALERMO
Criminalità, abusivismo e PMI
22/05
MILANO
Credito e PMI
29/05
CAGLIARI
Turismo e PMI
lo per intero e sino in fondo.
È l’Italia che – negli anni della crescita lenta e del venir meno della valvola di sfogo delle
svalutazioni pro-competitive
– ha saputo comunque andare avanti e sostenere la crescita dell’occupazione.
Lo ha fatto “cambiando pelle”, con ristrutturazioni profonde, silenziose ed anche dolorose. Basti pensare, ad esempio, alla “selezione darwiniana”
delle imprese del commercio,
con la chiusura di decine di
migliaia di unità produttive all’anno.
Lo ha fatto esprimendo una
buona parte di quelle “multi-
nazionali tascabili” che - con
creatività ed innovazione, con
una forte integrazione tra produzione e servizi – hanno saputo accrescere il valore aggiunto dell’export italiano.
È l’Italia produttiva e dell’economia reale, che non ha
vissuto né l’euforia della “new
economy”, né le suggestioni
del primato della finanza e delle tante, troppe privatizzazioni
senza liberalizzazioni.
È l’Italia di un capitalismo
familiare senza “grandi famiglie”.
È l’Italia di chi, ogni giorno, si confronta con il mercato e con le difficoltà delle fa-
miglie. E, quando non ce la fa,
chiude. Chiude, punto e basta.
E con ben pochi ammortizzatori. Cosa offre e chiede, oggi,
questa Italia, l’Italia delle PMI?
Offre e chiede responsabilità. Offre tutto il proprio impegno per rilanciare crescita, sviluppo, coesione sociale. Chiede la responsabilità di
perseguire questi obiettivi attraverso riforme che risolvano
svantaggi competitivi di lungo periodo e che legittimino,
pur nel quadro di un rigoroso
controllo della finanza pubblica, una politica di bilancio più
espansiva.
Chiede una funzione pub-
È partito da Ancona il 29 gennaio
il Roadshow PMI di Confcommercio, un’importante iniziativa
itinerante sul territorio, articolata
in eventi come convegni, conferenze o altre manifestazioni, che
toccherà, tra gennaio e maggio,
alcune città del Nord, del Centro
e del Sud del Paese e affronterà,
in ciascuna delle nove tappe
previste, un tema di particolare
interesse per il mondo delle piccole e medie imprese.
La manifestazione, che si inserisce
nel contesto della Prima Settimana Europea delle PMI promossa
dall’UE a favore dell’imprenditoria
e dell’imprenditorialità, coinvolgerà rappresentanti del governo e
dell’opposizione, istituzioni locali
e nazionali con l’obiettivo di valorizzare, nel contesto economico
generale, il ruolo delle imprese del
terziario, quale asset fondamentale del nostro tessuto produttivo e
imprenditoriale.
blica più efficiente, anche sul
versante della giustizia, e una
spesa pubblica più produttiva come occasioni di crescita e come condizione per una
progressiva riduzione di una
pressione fiscale troppo elevata, che avanzi in parallelo al recupero di evasione ed elusione. Il tutto nella prospettiva di
un federalismo fiscale fondato
su una solida e condivisa cultura della responsabilità nel-
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2009
roadshow PMI
confcommercio
l’utilizzo delle risorse pubbliche e nel ricorso alla tassazione, ma anche nell’ottica di un
ordinamento fiscale certo, stabile e semplificato.
Chiede un’opzione forte –
anche e soprattutto nel Mezzogiorno - per gli investimenti in
infrastrutture e per il potenziamento del capitale umano, con
un sistema educativo e formativo che riconosca ed apprezzi merito e responsabilità, per
irrobustire i fondamentali della crescita e dello sviluppo. Così come sollecita – soprattutto in questa fase – un rapporto più collaborativo tra banca
ed impresa ed il rafforzamento
del ruolo dei sistemi di garanzia mutualistica dei fidi.
Chiede che si completi il circuito della flexicurity attraverso
la riforma degli ammortizzatori sociali, l’efficienza dei servizi
per l’impiego e dei processi di
formazione continua, anche rivedendo la struttura di una spesa sociale troppo assorbita dalla
spesa previdenziale. E valorizzando la sussidiarietà del welfare contrattuale, nell’ambito
di una ora rinnovata architettura della contrattazione che
concorrerà al perseguimento di
Confcommercio coglie il suggerimento del Presidente della Repubblica:
«Facciamo della crisi un’occasione». Un occasione per costruire un’Italia più
prospera e più giusta. La tappa trentina del Roadshow sulle Pmi, la manifestazione itinerante di Confcommercio, avrà come argomento il capitale umano
e l’innovazione.
maggiore produttività e, conseguentemente, al miglioramento della dinamica salariale, con
scelte incentivanti di riduzione
del prelievo fiscale.
Chiede integrazione tra politica industriale e politica per
i servizi, nella consapevolezza
che, nel futuro del nostro Paese, maggiore e migliore crescita, maggiore e migliore occupazione potranno venire anzitutto dall’economia dei servizi
e dai suoi incrementi di produttività.
Un’integrazione fondata sulle liberalizzazioni ancora ne-
cessarie, a partire dai servizi
pubblici locali; sulle semplificazioni degli oneri burocratici, con l’obiettivo della loro riduzione del 25% entro il 2012,
ma anche sulla tempestività dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni;
sul sostegno all’innovazione –
tecnologica ed organizzativa –
dell’impresa diffusa; sulla valorizzazione dell’identità italiana
e della sua offerta turistica come straordinario asset competitivo del Paese; sul ruolo procompetitivo del pluralismo distributivo; sul potenziamento
del sistema dei trasporti e della logistica; sulla riduzione dei
costi dell’approvvigionamento
energetico del Paese e sulla costruzione dello sviluppo ambientalmente sostenibile come
opportunità di innovazione
tecnologica e di specializzazione produttiva; sulla riduzione del digital divide, anche
con un mercato radiotelevisivo digitale effettivamente pluralistico.
Occorrono riforme, dunque.
Definirle e realizzarle è una responsabilità condivisa: di chi
governa e delle parti sociali;
delle istituzioni e della politica,
di maggioranza e di opposizione. Confrontarsi e cooperare per la migliore formazione
delle scelte è un diritto/dovere di tutti, nel reciproco rispetto dei diversi ruoli. Da questo
punto di vista, i tempi di crisi
rafforzano il nostro auspicio, la
nostra richiesta di una legislatura costituente, ancora possibile e più che mai necessaria.
Se così sarà, l’Italia delle PMI
pensa davvero che sia possibile dar concreto seguito all’appello del Presidente della Repubblica: “Facciamo della crisi un’occasione…”. L’occasione
per costruire un’Italia più prospera e più giusta. Alla realizzazione di questo obiettivo, le
PMI vogliono dare tutto il loro
contributo.
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
17
roadshow PMI
confcommercio
Sangalli: «La crisi deve
diventare opportunità»
Il Presidente di Confcommercio: «Ancora troppi e troppo pesanti i vincoli
e gli adempimenti burocratici che gravano sulle imprese in Italia»
Il discorso di Carlo Sangalli, presidente
Confcommercio, in occasione del primo
appuntamento, ad Ancona, del Roadshow
Confcommercio per la settimana europea delle
Piccole e Medie Imprese
Cari Amici,
non voglio indugiare per entrare, invece, subito nel merito delle tante e delicate questioni
perché iniziamo un 2009 che sarà sicuramente difficile, e la ripresa dell’economia – quando
verrà e certamente non prima del 2010 – sarà
tutt’altro che esuberante.
Come confrontarci, allora, con questo scenario?
Con il pessimismo non si va certo lontano. Ma,
d’altra parte, occorre evitare il rischio di pericolose sottovalutazioni dell’entità della crisi e,
conseguentemente, della profondità delle risposte necessarie.
Esiste, però, una “terza via” interpretativa delle
difficoltà che ci sono e che verranno, e capace
di stimolare scelte adeguate e coerenti.
È la via del realismo. Quella suggerita dal Presidente della Repubblica, nel suo messaggio di
fine anno, con queste parole: “Dobbiamo guardare in faccia ai pericoli cui è esposta la società italiana, senza sottovalutarne la gravità: ma
senza lasciarcene impaurire. L’unica cosa di cui
aver paura è la paura stessa”.
E il Manifesto delle Pmi che oggi presentiamo
vuole proprio essere il contributo responsabile
di un’Italia – l’Italia delle imprese - che non ha
paura, ma è consapevole delle difficoltà, nuove
e pregresse, che occorre affrontare e superare
per crescere di più e meglio, per costruire sviluppo e coesione sociale.
Perché, vedete, chi pratica questo realismo non
ha difficoltà nel riconoscere che l’economia e la
società italiana presentano, rispetto alla crisi sistemica dell’economia finanziaria ed al suo impatto sull’economia reale, qualche buon punto
di tenuta: un sistema bancario un po’ più tradizionale e prudente e che, per così dire, non si è
lasciato prendere la mano nel sostenere il modello della crescita a debito; famiglie un po’ più
patrimonializzate e meno indebitate rispetto
alle medie europee e, soprattutto, statunitensi; un sistema di piccole e medie imprese e di
territori strutturalmente più flessibili e reattivi
18
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
Carlo Sangalli
rispetto a molti Paesi competitori.
Ma il realismo ci ricorda anche il persistente
fardello, anzi il macigno, del debito pubblico:
abbiamo il terzo debito pubblico del mondo,
senza che quella italiana sia la terza economia
del mondo. E, insieme, il realismo segnala la
debolezza di lungo periodo della crescita della nostra economia, dei redditi e dei consumi
delle famiglie, effetto di tutti i nodi irrisolti dell’agenda della competitività difficile e della produttività stagnante o declinante.
Realismo, dunque. Quello che, giustamente, ci
ha portato a non prevedere “crolli” nell’andamento delle vendite natalizie e dei saldi, ma
piuttosto la conferma – anche nel periodo a
cavallo tra il vecchio ed il nuovo anno – di una
debolezza dei redditi e dei consumi che viene
da lontano e che purtroppo, in assenza di interventi, appare destinata a protrarsi a lungo.
Riduzione della spesa delle famiglie dello 0,7%,
per il 2009. Ma soprattutto il grande rischio di
ritrovarci, nel 2010, con un livello di spesa procapite inferiore a quello del 2005. E già a settembre del 2008, il saldo della nati/mortalità
delle imprese commerciali risulta negativo per
ben 30 mila unità.
Cosa voglio dire, in definitiva?
Che la “nave-Italia” ha retto, forse meglio di altri
che navigavano in acque più agitate, l’urto della “tempesta perfetta” dei mercati finanziari.
Ma non illudiamoci. I contraccolpi ci sono, e diverranno anche più forti, con pesanti ricadute
sull’occupazione, sui redditi, sui consumi e sugli
investimenti.
Che tipo di risposta è stata, allora, fin qui data
alla crisi e cos’altro si può e si deve fare?
Riduzione del costo del denaro e risposte
espansive, fondate sulla mobilitazione della
spesa pubblica e sulla riduzione del prelievo
fiscale, negli Stati Uniti e, in misura più contenuta, in molti Paesi europei.
Da noi, si è operato con il pacchetto del decreto anti-crisi. Provvedimento certamente importante per le sue aperture riformatrici e per
alcune misure, come il bonus straordinario per
chi è più in difficoltà; il riordino degli ammortizzatori sociali, anche con la riproposizione degli
indennizzi per le imprese commerciali in crisi e
l’estensione degli assegni familiari ai lavoratori autonomi; la valorizzazione dei consorzi di
garanzia fidi; l’accelerazione degli investimenti
infrastrutturali per mobilitare risorse pari a circa
roadshow PMI
confcommercio
Una veduta del porto di Ancona, sede della prima
tappa del roadshow di Confcommercio
1 punto di Pil.
Così come – ed era una nostra richiesta - la
revisione congiunturale speciale degli studi
di settore. Un’occasione per rafforzare equità
e selettività di questo strumento nonché per
affermare il principio dell’inversione dell’onere
della prova in caso di azione di accertamento.
Con l’obiettivo di assicurare il diritto di ciascun
contribuente alla tassazione sulla base del reddito effettivo ed attuale, e non già stimato e
presunto.
Misure condivisibili, dunque, nel decreto che
risulta però quantitativamente modesto, con
una dotazione complessiva nell’ordine dei 5
miliardi di euro.
Intendiamoci, nessuno nega che l’Italia abbia
margini di manovra stretti e che, data l’entità
del suo debito pubblico, non possa largheggiare in politiche di bilancio espansive; né che
ci tocchi essere rigorosi, anche più di altri, per
evitare crisi di fiducia nei confronti dei nostri
titoli di Stato.
Ma è certamente questo il momento in cui occorre mettere in campo la capacità politica di
impiegare bene quel tanto di risorse pubbliche
che sono necessarie, anche per realizzare un
più robusto e qualificato sistema di ammortizzatori sociali.
Capacità politica: cioè metodo costituente nel
rapporto tra Governo e Parlamento, tra maggioranza ed opposizione, tra politica e forze sociali, praticato non come occasione di reciproca
interdizione, ma come opportunità di concorso
alle scelte e di rafforzamento della coesione del
Paese.
E capacità politica anche per portare avanti il
cantiere delle riforme strutturali: federalismo fiscale come occasione – difficile e non scontata,
ma possibile - di riforma della spesa pubblica
e della spesa sociale, ma anche – lo ricordo - le
liberalizzazioni ancora da venire, come quella
dei servizi pubblici locali.
Sapendo che, in questo modo, si lavora per
un’Italia più giusta e più competitiva, entro ed
oltre il perimetro della crisi, e, al contempo, si
legittimano, anche rispetto ai mercati internazionali, politiche di bilancio più espansive.
Ecco cosa significa – a mio avviso, a nostro avviso – il “facciamo della crisi un’occasione”, sottolineato, nel messaggio di fine anno, dal Presidente della Repubblica.
Un’occasione per un’Italia più giusta e competitiva.
Intanto, è maturato, tra le parti, l’accordo sul
rinnovo dell’architettura dei modelli contrattuali e, con l’eccezione della Cgil, abbiamo tutti
condiviso tanto l’adozione di un nuovo indice
previsionale dell’inflazione, quanto un sistema
di contrattazione a valenza triennale e la richiesta di misure di incentivazione della contrattazione di secondo livello come occasione per il
perseguimento di maggiore produttività.
Una linea che cerca di costruire un’alleanza per
la crescita, lo sviluppo e la coesione sociale tra
famiglie, lavoratori ed imprese.
E che particolare attenzione deve riservare alle
PMI ed alle politiche ad esse dedicate, cercando
di fare davvero del 2009 – di questo difficilissimo 2009 – il “primo anno italiano delle PMI”.
Ed è proprio questo il tema del road-show che
Confcommercio, con il supporto delle sue Associazioni, ha organizzato e che oggi, da Ancona, inizia il suo cammino per toccare le principali regioni italiane affrontando, in ciascuna
tappa, uno specifico tema dedicato al mondo
delle PMI.
Un’iniziativa certamente impegnativa ma molto importante perché si propone, con il coinvolgimento della politica, delle forze sociali e
delle istituzioni, di aprire nel Paese una grande
discussione sul sistema delle piccole e medie
imprese. Comparto che costituisce la struttura
portante dell’economia reale, contribuendo
per oltre il 70% alla formazione del valore aggiunto e per oltre l’80% all’occupazione.
Un settore, la cui valorizzazione, nel contesto
economico generale, quale asset fondamentale del nostro tessuto produttivo ed imprenditoriale passa anche attraverso la necessità di una
maggiore attenzione da parte delle politiche
nazionali ed europee che dovranno ispirarsi
a quei principi, quei valori di chi, oggi in Italia,
mantiene fortissima la voglia di fare impresa
e che ambisce ad una maggiore competitività
dell’intero sistema-Paese: tutela della legalità e
della sicurezza, garanzia di pluralismo imprenditoriale, maggiore apertura dei mercati, impegno per lo sviluppo territoriale.
Ma questa tappa del road-show affronta un
tema specifico, quello del rapporto tra burocrazia e PMI che, come vedremo dai risultati
dell’indagine, non può certo definirsi idilliaco,
anzi.
Sono, cioè, ancora troppi e troppo pesanti i vincoli e gli adempimenti burocratici che gravano
sull’attività d’impresa in Italia. E che – sono dati
dell’indagine - per quasi il 40% delle imprese,
incidono in maniera significativa sui loro ricavi.
Inoltre, altro dato significativo dell’indagine,
circa un terzo delle imprese oggi, a causa delle
difficoltà burocratiche, rinuncia a nuove assunzioni, il 27% rinuncia a progetti di innovazione
e il 25,5% ad effettuare investimenti.
Comunque, il percorso per lo snellimento della
burocrazia sembra tracciato: l’Europa ha fissato
come obiettivo la riduzione del 25% degli oneri a carico dei cittadini e delle imprese entro il
2012 e questo traguardo è stato fatto proprio
anche dall’Italia.
Lo si sta perseguendo attraverso una funzione
pubblica più informatizzata, efficiente e produttiva, ma anche tagliando leggi obsolete.
Molto, comunque, resta ancora da fare.
Soprattutto nei rapporti tra imprese e pubblica
amministrazione.
Un ambito in cui oggi registriamo alcune significative iniziative, a cominciare dal rilancio
dell’esperienza degli Sportelli Unici per l’Attività Produttiva, nati con le riforme Bassanini del
nostro sistema amministrativo.
Sportelli Unici, perché risultato ora di una più
forte collaborazione tra amministrazioni pubbliche, sistema camerale ed Associazioni delle
imprese.
Accanto agli Sportelli Unici, un ruolo importante potrà essere svolto dalle Agenzie per le
imprese, promosse anche dalle Associazioni. A
queste Agenzie, infatti, potranno essere delegate funzioni amministrative non discrezionali,
accelerando i tempi dei procedimenti e snellendo le attività della funzione pubblica.
Con una logica, insomma, di quella sussidiarietà orizzontale, che significa, soprattutto nell’era
digitale, cooperazione tra iniziativa organizzata
dei privati e pubblica amministrazione.
È un modo, anche questo, per essere oggi vicini, più vicini, alle ragioni ed alle aspettative
delle imprese.
In una fase certamente difficile, ma che può appunto essere anche un’occasione per preparare
un domani migliore.
Carlo Sangalli
Presidente Confcommercio
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
19
roadshow PMI
confcommercio
La prima semplificazione:
abrogare il superfluo
La proposta di Confcommercio: affidare ai CAT, cerniera tra imprese
e pubbliche amministrazioni locali, i servizi non discrezionali
L
a strategia di Lisbona ha
posto agli Stati Membri
l’obiettivo di ridurre del
25% gli oneri a carico di cittadini e imprese entro il 2012.
Secondo le stime del Ministero per l’Innovazione, ciò porterebbe ad un risparmio di quasi 31 miliardi, pari all’1,7 % del
PIL. In questo modo si avrebbero ricadute positive per la
crescita e la competitività del
nostro sistema imprenditoriale, in particolare delle piccole e
medie imprese penalizzate più
delle grandi dal peso dei costi
amministrativi.
Secondo una ricerca Confcommercio-Censis (“L’impresa di fare impresa” – 2006) i costi di avvio per un’impresa italiana sono 17 volte superiori a
quelli di una inglese e 11 di una
francese; per ottenere le autorizzazioni per costruire un magazzino bisogna espletare 17
pratiche, aspettare mediamente 284 giorni (negli Stati Uniti
ne bastano 69) e spendere oltre
34 mila euro (il triplo rispetto alla Spagna); per pagare poi
imposte e contributi, divisi in
15 diversi versamenti nel corso
dell’anno, il titolare di un’impresa italiana perde complessivamente 360 ore, contro le 203
della media Ocse.
Il processo di semplificazione in atto. Alcune delle ultime iniziative avviate in Italia sulla scia della strategia di
Lisbona risalgono o sono, comunque, riconducibili a quan-
20
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
Un imprenditore
italiano perde in
media 360 ore
all’anno per saldare
gli adempimenti
(15) previsti dalle
normative. La media
dei Paesi Ocse è
invece 206.
to fatto, negli anni passati, dai
vari Governi succedutisi alla guida del Paese. Aspetto che
testimonia come la semplificazione sia un’esigenza politica
“bipartisan”, oltre che obiettivo primario per il sistema produttivo.
Digitalizzazione delle procedure amministrative, dematerializzazione dei documenti
e loro conservazione sostitutiva, firma digitale, posta elettronica certificata, libro uni-
co del lavoro, Comunicazione
Unica per l’avvio di impresa e
Sportello Unico, come referente esclusivo per tutte le pratiche
necessarie per intraprendere e
sviluppare un’attività imprenditoriale: queste le innovazioni
legislative destinate ad avere un
diretto impatto sull’attività delle imprese, al pari delle semplificazioni recentemente introdotte in materia di privacy e di
sicurezza sul lavoro.
La prima semplificazione è
I costi di avvio per un’impresa
italiana sono 17 volte superiori a
quelli di una inglese e 11 di una
francese. Per pagare imposte
e contributi, divisi in 15 diversi
versamenti nel corso dell’anno, si
perdono complessivamente 360
ore, contro le 203 della media Ocse
l’abrogazione del superfluo.
Nell’affrontare il tema della
semplificazione, strettamente
connesso a quello della modernizzazione della pubblica amministrazione, va evidenziata la necessità di operare una
complessiva riduzione dell’output pubblico. Occorre abrogare il superfluo e concentrare energie e risorse nella valorizzazione dell’effettiva mission
di ciascuna Amministrazione,
evitando di impiegare risorse
umane e finanziarie in servizi
o procedimenti inutili per cittadini e imprese.
In questa direzione vanno
l’articolo 24 del decreto legge
112/08 (manovra estiva), che,
rifacendosi alla legge di semplificazione del 2005, ha eliminato dall’ordinamento circa 3000
atti legislativi, e gli articoli 25 e
26 finalizzati a “tagliare” enti ed
oneri amministrativi non più
necessari.
roadshow PMI
confcommercio
La burocrazia è ancora uno degli
ostacoli maggiori allo sviluppo e alla
competitività delle imprese italiane
I Sistemi di valutazione
delle organizzazioni pubbliche: misurare per semplificare. Come indicato anche dalla Commissione Europea nello Small Business Act, vanno
verificate nel tempo efficacia e
peso di nuovi o maggiori oneri amministrativi per le imprese. Le normative e le politiche
delle amministrazioni devono,
infatti, considerare le esigenze
della grande maggioranza dei
soggetti cui sono destinate.
Coerente con questo principio è l’impegno per la misurazione degli oneri amministrativi derivanti da obblighi informativi. Compito affidato al
Dipartimento per la funzione pubblica che, dopo un av-
vio difficoltoso, ha intrapreso un percorso positivo, grazie anche alla collaborazione
delle organizzazioni di categoria, che ha già portato ad alcune delle semplificazioni cui si è
fatto cenno.
Riorganizzazione delle PA:
la collaborazione con le Associazioni di categoria e la delega di funzioni amministrative non discrezionali ai privati. Confcommercio sostiene
da tempo di delegare funzioni
amministrative non discrezionali ai privati. Un orientamento in linea con la reimpostazione dei servizi della PA, attraverso convenzioni con altri
attori presenti sul territorio, come previsto dal Piano recente-
mente presentato dal Ministro
Brunetta.
Una prima attuazione si trova nel progetto Reti Amiche
che, per quanto riguarda il settore distributivo, vede coinvolte le oltre 50 mila tabaccherie
diffuse sul territorio e potrebbe prossimamente interessare altre “reti” del sistema Confcommercio.
Con l’articolo 38 del decreto
legge 112/08, in attuazione del
principio comunitario contenuto nella direttiva servizi, per
la prima volta viene individuato lo Sportello Unico per l’Attività Produttiva (SUAP) come
solo punto di contatto tra imprese e PA. Inoltre, si consente espressamente la delega di
funzioni amministrative non
discrezionali a soggetti privati
accreditati (Agenzia per le imprese).
Sotto questo profilo Confcommercio vanta già da molti anni l’innovativa esperienza dei Cat, i Centri Assistenza
Tecnica istituiti dall’articolo 23
del decreto legislativo 114/98
di riforma del commercio, che
rivestono un ruolo di cerniera
tra imprese e Pubbliche Amministrazioni locali. Un ruolo fortemente apprezzato da
queste ultime che così possono
conservare la gestione e la titolarità dei procedimenti amministrativi, sgravandosi al tempo stesso di un’onerosa parte
istruttoria. In una logica che,
da un lato, risponde al principio di sussidiarietà orizzontale da tutti condiviso e, dall’altro, riafferma il ruolo delle organizzazioni di categoria come
intermediari tra imprese e PA,
anche nell’era digitale.
roadshow PMI
confcommercio
Piccole e medie imprese:
il panorama italiano
Il sistema italiano è composto per la quasi totalità da imprese con
meno di 10 addetti, che guidano occupazione e valore aggiunto
I
n Italia le PMI costituiscono una realtà numericamente molto significativa: su 4.338.766 imprese, 4.335.448 (il 99,9%) sono,
infatti, piccole e medie imprese. Inoltre, la quasi totalità di PMI (il 95%) è costituita da imprese con meno di
10 addetti. Il resto è formato da imprese che impiegano
da 10 a 49 addetti (196.090
unità, pari al 4,5%), mentre
le imprese di taglia più grande (da 50 a 249 addetti) sono
appena 21.867, ossia lo 0,5%
del totale.
Dal punto di vista dei settori economici, le PMI, soprattutto quelle con meno
di 10 addetti, si concentrano nel terziario (circa il 76%
del totale PMI), in particolare nelle attività immobiliari,
di informatica, di ricerca e
di altre attività professionali
(25,2%) e nel commercio al
dettaglio (16,5%).
Salendo di dimensione
(imprese da 10 a 249 addetti)
cala la quota delle PMI che
operano nei servizi (circa il
46%) perché più diffusa è la
presenza di medie imprese
nel settore industriale.
Le Pmi non costituiscono solo numericamente l’ossatura del sistema produttivo nazionale, ma anche il
loro contributo in termini
di occupazione è significativo: impiegano, infatti, oltre
Le imprese in Italia: dimensione per classi di addetti (2006)
Numero imprese per classi addetti
1-9
10-49
50-249
Tot. Pmi
250 e oltre
Totale
Industria
431.319
77.504
10.375
519.198
1.460
520.658
Costruzioni
563.817
29.309
1.465
594.591
84
594.675
 
3.122.353
89.277
10.027
3.221.657
1.776
3.223.433
Commercio, manutenzione e
riparazione autoveicoli
140.514
6.762
406
147.682
24
147.706
Commercio all’ingrosso
390.036
14.671
1.204
405.911
149
406.060
Commercio al dettaglio
678.713
12.743
1.065
692.521
235
692.756
Alberghi e ristoranti
254.311
14.504
683
269.498
106
269.604
Trasporti e comunicazioni
143.671
10.768
1.668
156.107
349
156.456
1.037.043
18.825
2.828
1.058.696
622
1.059.318
478.065
11.004
2.173
491.242
291
491.533
4.117.489
196.090
21.867
4.335.446
3.320
4.338.766
1-9
10-49
50-249
Tot. Pmi
250 e oltre
Totale
Industria
10,5
39,5
47,4
12,0
44,0
12,0
Costruzioni
13,7
14,9
6,7
13,7
2,5
13,7
Servizi
75,8
45,5
45,9
74,3
53,5
74,3
Commercio, manutenzione e
riparazione autoveicoli
3,4
3,4
1,9
3,4
0,7
3,4
Commercio all’ingrosso
9,5
7,5
5,5
9,4
4,5
9,4
Commercio al dettaglio
16,5
6,5
4,9
16,0
7,1
16,0
Alberghi e ristoranti
6,2
7,4
3,1
6,2
3,2
6,2
Trasporti e comunicazioni
3,5
5,5
7,6
3,6
10,5
3,6
Attività immobiliari, noleggio,
informatica, ricerca, altre attività
professionali
25,2
9,6
12,9
24,4
18,7
24,4
Altre attività dei servizi
11,6
5,6
9,9
11,3
8,8
11,3
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Servizi
Attività immobiliari, noleggio,
informatica, ricerca, altre attività
professionali
Altre attività dei servizi
Totale
Composizione % imprese per classi addetti
 
Totale
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat
22
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
roadshow PMI
confcommercio
l’81% degli occupati, in particolare nel settore dei servizi (circa il 49%).
Analoga situazione si registra anche in termini di valore aggiunto: il 72,4% (esclusa
l’agricoltura) è prodotto dalle PMI, di cui più della metà
dalle imprese del terziario.
Le piccole e medie imprese in Italia (2006)
Pmi
peso % su tot.
Imprese
Addetti
peso % su tot.
addetti
Valore agg.
(migliaia
euro)
peso % su tot.
Val.agg.
Industria
519.198
12,0
3.492.380
21,1
148.835.402
22,0
Costruzioni
594.591
13,7
1.793.391
10,8
59.399.186
8,8
3.221.657
74,3
8.069.880
48,7
274.606.567
40,5
Commercio, manutenzione e riparazione autoveicoli
147.682
3,4
471.907
2,8
15.080.408
2,2
Commercio all’ingrosso
405.911
9,4
1.029.304
6,2
50.893.358
7,5
Commercio al dettaglio
692.521
16,0
1.541.388
9,3
35.043.998
5,2
Alberghi e ristoranti
269.498
6,2
989.171
6,0
18.851.471
2,8
Trasporti e comunicazioni
156.107
3,6
657.816
4,0
27.613.451
4,1
1.058.696
24,4
2.173.787
13,1
90.070.813
13,3
491.242
11,3
1.206.507
7,3
37.053.068
5,5
Totale pmi
4.335.446
99,9
13.494.473
81,4
490.030.100
72,4
Totale imprese
4.338.766
100,0
16.578.551
100,0
677.232.011
100,0
 
Servizi
Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre
attività professionali
Altre attività dei servizi
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat
primo piano
Trenta: «benefici tangibili
e massima correttezza»
«Nessun monopolio: i clienti scelgono la tariffa migliore». E la società
contesta la multa per le comunicazioni pubblicitarie dell’Antitrust
L’Unione di dicembre riportava
un articolo sulla multa comminata a Trenta dall’Antitrust per
presunte irregolarità nelle comunicazioni pubblicitarie. Pur
condividendo alcune posizioni
che l’Unione porta avanti da tempo (riorganizzazione del sistema
delle house factories per una
maggior concorrenza, ad esempio) la società trentina di vendita
di energia e gas desidera smentire e precisare alcune affermazioni, per fare chiarezza sui contorni
della vicenda legata alla sanzione
dell’Antitrust e sulla posizione di
Trenta, società non controllata
direttamente da enti pubblici,
all’interno del mercato delle fonti
energetiche.
P
rima di entrare nel merito
della “multa”, Trenta SpA
vuol ricordare come già
da quasi un decennio operi in
condizioni di libero mercato nel
settore della vendita del gas naturale e da 7 anni in quello della vendita dell’energia elettrica ai
titolari di Partita IVA. Detto in
altri termini, chi ha un contratto
di fornitura con Trenta SpA non
ha subito una posizione di monopolio della Società ma ha fatto una precisa scelta, dopo avere
confrontato le condizioni proposte con quelle offerte da altri operatori del settore e averle
ritenute migliori di quelle della
concorrenza.
La Società esprime sintonia
con alcune delle opinioni, ospitate da Unione, che auspicano
maggiore concorrenza nell’interesse dei clienti, e lo dimostra
con i fatti: Trenta da subito si è
mossa concretamente nel mercato libero con l’obiettivo di for-
24
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
mulare risposte concrete e tangibili alle necessità di tutti i clienti,
in termini di prezzo e di servizi.
L’esempio immediatamente verificabile dagli stessi aderenti all’UCTS riguarda la competitività sul mercato libero delle tariffe proposte da Trenta. Nel 2008
un utente tipo con consumi annuali intorno ai 50.000 kWh che
ha aderito alla convenzione riservata da Trenta agli associati dell’Unione Commercio Turismo e
Servizi, ha realizzato - rispetto alle tariffe del mercato di maggior
tutela - un risparmio medio sulla
componente materia prima della
bolletta energia elettrica intorno
ai 350 euro/anno.
Inoltre Trenta al di là dei vantaggi economici riservati ai soci
UCTS, attraverso la propria rete
commerciale - fatta di promotori e di sportelli distribuiti su tutto il territorio trentino, ma anche di servizi web disponibili 24
ore su 24 - ha sempre puntato ad
essere un partner vicino al cliente, tempestivo e puntuale nel risolvere le diverse esigenze.
In merito alla iniziativa dell’Autorità Garante della Con-
correnza e del Mercato, è necessario precisare che l’istruttoria ha riguardato esclusivamente
i messaggi pubblicitari relativi alle prime offerte di fornitura di energia elettrica a “prezzo
fisso” di gran parte dei maggiori operatori italiani del settore,
ma non ha assolutamente messo
in discussione i contenuti commerciali ed i benefici per i clienti delle offerte stesse.
All’inizio del 2008, con l’entrata in vigore del mercato libero anche per i clienti domestici,
Trenta SpA è stata fra le prime
aziende – insieme ai big nazionali e unica trentina - a poter offrire ai propri clienti tariffe a prezzo fisso per la fornitura di energia elettrica. In assenza
di una normativa specifica – tuttora non presente - che stabilisse
regole precise circa le modalità
di comunicazione commerciale
per il mercato libero, la Società
ha promosso una campagna seguendo scrupolosamente le direttive esistenti dell’Autorità per
l’Energia Elettrica ed il Gas in
merito alla trasparenza dei prezzi offerti ed al confronto degli
stessi con le condizioni previste
per chi decideva di rimanere nel
mercato “tutelato”.
Trenta può fornire un riscontro oggettivo della bontà delle
proprie offerte: calcolatrice alla mano, i vantaggi economici
per una famiglia tipo con consumi medi annui attorno ai 2700
KWh che ha aderito all’offerta di
inizio 2008 - ad oggi – apprezza
un risparmio dal 7,4 al 9,4% sul
prezzo della materia prima, senza contare le agevolazioni in termini di servizi.
I clienti interessati hanno
quindi avuto vantaggi concreti: quanti hanno aderito alla prima offerta per il mercato libero dell’energia elettrica ad oggi hanno potuto risparmiare
(in base all’offerta prescelta) dai
18 ai 23 euro a cliente sul prezzo della materia prima (al netto delle imposte) mentre, tutti insieme, hanno cumulato un
risparmio che supera i 500 mila euro.
Trenta può garantire serenamente e con certezza che ci sono stati benefici tangibili per i
propri clienti e ribadisce la piena correttezza dell’operato della
Società.
Trenta, infine, non ritiene giustificata neppure la sanzione relativa alle sole modalità di comunicazione pubblicitaria e per
questo motivo il Consiglio di
Amministrazione della Società
ha deliberato di avviare le procedure di ricorso verso il provvedimento dell’Autorità Garante
della Concorrenza e del Mercato e ha dato mandato ai propri
legali di procedere con tutti gli
adempimenti del caso.
Trenta SpA
Trentino Alto Adige.
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credito
Pannelli fotovoltaici,
l’energia pulita del sole
Il progetto Sustenergy: incentivi dal Gestore dei Servizi Elettrici
e finanziamenti ad hoc dalla Banca di Trento e Bolzano
I
l pannello fotovoltaico,
chiamato anche modulo
fotovoltaico è un particolare tipo di pannello solare che
ha la capacità di generare corrente elettrica quando viene
esposto alla luce del Sole.
Questa è anche la principale
caratteristica che lo differenzia dal pannello solare termico che serve invece per produrre acqua calda a scopo sanitario o per il riscaldamento.
In estrema sintesi un impianto a moduli fotovoltaici si
compone di una serie di pannelli adagiati su un terreno o
su un tetto, di un inverter e di
un contatore fornito dal gestore di rete.
Questo contatore funziona però al contrario di quello
normalmente installato nelle abitazioni e nelle aziende:
conta l’energia prodotta dai
moduli fotovoltaici e praticamente comunica quanta energia è stata prodotta.
Ogni kilowatt di energia
prodotto usufruisce di un incentivazione, in misura variabile a seconda del tipo di impianto istallato, erogata dal
Gestore Servizi Elettrici, anche se l’energia in questione
viene utilizzata per autoconsumo.
Inoltre, l’energia prodotta
viene scalata da quella che viene consumata durante la notte o durante le giornate particolarmente nuvolose (quando
l’impianto non produce o produce meno), quindi rimane da
pagare la sola differenza.
Addirittura se viene pro-
Pannelli fotovoltaici installati sul tetto
di una abitazione
dotta più energia di quella
consumata si può optare per
cedere questo surplus di produzione e incassare il controvalore oppure far mettere da
parte il surplus per un periodo di tre anni, durante il quale sarà possibile utilizzarlo se
c’è bisogno di consumare più
di quanto produciamo (passati i tre anni, questo surplus
si perde).
Banca di Trento e Bolzano
aiuta la diffusione del fotovoltaico. La Banca di Trento e Bolzano, gruppo Intesa Sanpaolo primo in Europa
ad essere ammesso alla partnership “Sustenergy – energia
sostenibile per l’Europa”, con
la linea Ecocredito ha predi-
sposto una gamma completa di prodotti per finanziare
impianti fotovoltaici, a partire da quello per utenze domestiche, fino ai grossi impianti
per le aziende. Il prodotto per
i clienti privati, denominato
Prestito Ecologico, è a tasso
fisso, e mette perciò al riparo
dagli aumenti della rate. Arriva a 75.000€ ed è ripagabile in
un massimo di 12 anni.
Il finanziamento non prevede alcuna garanzia in quanto
è previsto che il contributo del
Gestore Servizi Elettrici transiti sul conto che il cliente ha
aperto presso la banca.
Per le piccole e medie imprese c’è Energia Business,
che è un finanziamento fino a
Dove informarsi
Per maggiori informazioni sugli incentivi a favore degli
impianti fotovoltaici si può visitare il sito del Gestore Servizi
Elettrici www.gse.it oppure rivolgersi ad uno sportello della
Banca di Trento e Bolzano.
Per maggiori informazioni sui prodotti offerti da Banca di
Trento e Bolzano a favore del fotovoltaico si può visitare il sito
della banca www.btbonline.it oppure rivolgersi, ancora una
volta, ad uno sportello della banca.
500.000€ a tasso fisso o variabile, rimborsabile in 15 anni,
con la possibilità di ottenere
un prefinanziamento fino al
60% dell’importo concesso.
Infine, per le aziende di
grosse dimensioni, è stato creato Fotovoltaico Imprese, che
può arrivare fino a 6.000.000€,
a tasso fisso o variabile e rimborsabile in 15 anni. Anche
in questo caso, l’erogazione
dell’importo concesso può avvenire in più tranches, mano a
mano che procedono i lavoro
di istallazione dell’impianto
Questi finanziamenti possono essere concessi senza alcuna garanzia, con la semplice formalizzazione della cessione del credito vantato nei
confronti del Gestore dei Servizi Elettrici, abbinato alla sottoscrizione di una polizza assicurativa all risk sull’impianto fotovoltaico con vincolo a
favore della banca.
Banca di Trento e Bolzano offre ai clienti interessati, a
costi competitivi, una polizza
a copertura dei possibili difetti di costruzione o danni che
provochino un’interruzione
nella produzione di energia,
che provoca un’interruzione
del flusso degli incentivi del
Gestore Servizi Elettrici.
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
27
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credito
Banca Popolare •Volksbank,
rating A1 da Moody’s
La prestigiosa agenzia internazionale di rating conferma
la solidità economica dell’istituto di credito regionale
L
’agenzia di rating Moody’s Investors Service
ha recentemente concluso la sua valutazione annuale della banca e confermato la solidità economica di
Banca Popolare • Volksbank,
assegnandole il rating “A1”.
L’agenzia indipendente di rating attribuisce infatti all’Istituto di credito regionale una
solidità finanziaria elevata ed
una buona solvibilità. La valutazione ottenuta conferisce
a Banca Popolare • Volksbank
il primato in termini di rating
fra le banche in regione.
LA Carta Bancomat è personalizzabile
Primi in Italia, i clienti della Banca Popolare • Volksbank possono
creare la propria Carta Bancomat con un’immagine a scelta
Banca Popolare • Volksbank ha presentato „My“,
la prima Carta Bancomat personalizzabile d’Italia. I clienti dell’istituto di credito hanno la possibilità di scegliere il layout della propria Carta
Bancomat.
„My“ funziona così: bebé, nonna, animale domestico, flirt estivo, vetta o paesaggio idilliaco
– sono i clienti che decidono quale immagine
stampare sulla propria Carta Bancomat. Non ci
sono limiti alla creatività. Si può scegliere tra un
design grafico, un aforisma, un disegno o tra
le foto del proprio archivio fotografico.
I passi necessari per richiedere una
Carta Bancomat personalizzata sono descritti
sul sito di Banca Popolare • Volksbank www.
my.bancapopolare.it,
dove sono disponibili,
tra l’altro, alcune immagini tra le quali i
clienti possono scegliere la preferita. Sul sito è
possibile visualizzare l’anteprima della propria
Carta Bancomat con l’immagine personalizzata. Con il suo OK il cliente autorizza la stampa e
alcuni giorni dopo potrà ritirare in filiale la sua
carta Bancomat personalizzata.
«Per la prima volta diamo ai nostri clienti la possibilità di ideare la propria Carta Bancomat. In
futuro, attraverso la propria Carta Bancomat, il
cliente potrà esprimere la propria individualità
e le proprie propensioni ed interessi» ha dichiarato il Direttore generale di Banca Popolare •
Volksbank Johannes Schneebacher. «Sono orgoglioso che la nostra Banca, per prima in Italia,
abbia realizzato un progetto così innovativo per
i nostri clienti».
La personalizzazione costa dieci euro, ad eccezione della clientela giovani per la quale il servizio
costa tre euro. Tutte le ulteriori informazioni e le
istruzioni relative al nuovo prodotto sono disponibili su www.my.bancapopolare.it
«A risultare decisiva per
questa valutazione estremamente positiva è una buona
gestione, nonché la conoscenza approfondita del nostro bacino d’utenza. Ad ogni modo
Moody’s tiene in considerazione la strategia di espansione e la determinazione nel
mantenere la nostra autonomia, unite ad un rapporto bilanciato tra fattori di costo
e redditività», afferma Hansjörg Bergmeister, presidente di Banca Popolare • Volksbank.
Gli esperti di Moody’s motivano la buona valutazione
assegnata relazionandola alla
tradizionale attività di Banca
Popolare • Volksbank, la cui
strategia consiste nel contenere al massimo il rischio, nonché al contesto economico in
cui opera la Banca, che presenta una solidità e stabilità
superiori alla media.
Il rating “A1” era già stato assegnato a Banca Popolare • Volksbank nel 2006. Il rating in quella data è migliorato da A3 a A1 ed era poi stato
riconfermato nel 2007.
Moody’s è agenzia di rating leader a livello mondiale
e pubblica rating, studi e analisi di rischio su titoli a reddito fisso e relative società emittenti.
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
29
università
Merito e creatività: l’Ateneo
guarda oltre la crisi
Inaugurato l’anno accademico 2008/09. L’Università scommette
sulla sua reputazione internazionale e sui rapporti con il territorio
A
ffrontare le difficoltà
senza farsi sopraffare
dalla paura, continuando nella strada della valorizzazione del merito e del rispetto
delle regole, punti di forza che
da sempre contraddistinguono l’ateneo trentino: è un invito forte a darsi da fare quello lanciato dal rettore Davide
Bassi in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2008/09 dell’Università di
Trento. La cerimonia, che si è
svolta nei giorni scorsi al Teatro Sociale ha avuto, infatti, come filo conduttore di tutti gli
interventi un richiamo alla necessità di affrontare con urgenza e in modo strutturale le sfide che questo periodo di crisi
globale pone anche al mondo
accademico.
«I problemi delle università italiane sono ben noti» ha
chiarito il rettore Davide Bassi. «Non voglio certamente nascondere le responsabilità di
chi, in questi anni, ha gestito
gli atenei, ma non posso neppure accettare che si propini
all’opinione pubblica nazionale una visione distorta che descriva le università italiane come un luogo di malaffare. In
Italia manca la capacità di fare
scelte e di applicare fino in fondo concetti elementari come
quello del merito». Il rettore
Bassi ha quindi tranquillizzato
sulla situazione finanziaria dell’ateneo: «La reputazione internazionale che ci siamo guada-
30
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
gnati ci consente di accedere
con grande efficienza ai fondi
europei, anche se non ancora
in tutti i settori scientifici. Ma
la nostra garanzia principale
rimane l’accordo di programma con la Provincia autonoma. Tuttavia non possiamo
coltivare l’illusione che il governo provinciale possa intervenire in futuro per ripianare i
nostri eventuali buchi di bilancio. Per questo dobbiamo lavorare per rafforzare ancora di
più quel senso di collaborazione che si sta sviluppando sia a
livello locale nella ricerca con il
sistema delle fondazioni e delle imprese, sia fuori dei confini
provinciali con i nostri partner
nel Nord Est, nel Tirolo e con
le tante università e istituzioni di ricerca in tutto il mondo
con cui abbiamo già rapporti
consolidati».
Reagire alla crisi con creatività è il messaggio lanciato
dal direttore generale dell’Ate-
Il rettore Davide Bassi inaugura
l’anno accademico. Sotto, la
platea del Teatro Sociale. (foto
AgF Bernardinatti)
neo, Giancarla Masè. «L’Università – ha detto - è chiamata
ad aiutare il paese ricorrendo
alle sue competenze e potenzialità di originare innovazione attraverso la ricerca scientifica e tecnologica. Deve entrare in gioco la nostra ‘creatività’,
la nostra capacità di identificare risposte non convenzionali.
Dobbiamo mantenere la credibilità che ci siamo guadagnati
nel corso degli anni anche con
un uso responsabile e oculato
delle risorse finanziarie». Il direttore generale si è soffermato
sull’importanza di monitorare costi e risultati. Tra le azioni
concrete da intraprendere per
Masè ci sono una “razionalizzazione della spesa” e “fare sistema con gli altri attori ed enti
pubblici presenti sul territorio,
università
LABORATORI E SEMINARI SUL DIRITTO
DELLA SICUREZZA ALIMENTARE E DEL VINO
con le università più vicine in
termini spaziali e affini per valori e obiettivi”.
Il presidente del Consiglio
degli studenti dell’ateneo trentino, Davide Modè, ha espresso preoccupazione per la situazione dell’Università italiana. Per lo studente ci sarebbe
un problema di risorse, ma anche di governance. Modè ha
invocato una riforma nel segno della qualità. L’ospite Diego Celli, presidente del Consiglio Nazionale degli Studenti
Universitari, si è detto contento di poter “toccare con mano quanto fa sì che l’Università di Trento possa essere guardata” come esempio di qualità.
La prolusione, intervento di
carattere scientifico-divulgativo, è stata affidata al direttore del Centro interdipartimentale di Biologia Integrata (CIBIO), Alessandro Quattrone.
Per Quattrone nella biologia,
dagli inizi del 2000, sta accadendo «una transizione epocale, tale che il modo di pensare di un ricercatore che ci lavorasse solo da 15 anni potrebbe
essere un impedimento a chi
dovrà farlo nei prossimi 15».
Nella prolusione ha provato a
dare un’idea di questa transizione. La cerimonia è proseguita, come di consueto, con la
premiazione dei migliori laureati e dottori di ricerca. Nell’intervento conclusivo il presidente dell’Ateneo, Innocenzo Cipolletta, ha evidenziato
come in un momento di crisi
quale quello attuale, rivestano
una particolare importanza la
formazione e l’innovazione.
Dal 12 marzo all’8 maggio, organizzati dalla Facoltà di giurisprudenza
e il Dipartimento di scienze giuridiche dell’Università di Trento.
Scandalo del vino contraffatto, sequestri di carne
alle diossina, intossicazioni da alimenti avariati.
Notizie di questo genere non sono infrequenti, nelle cronache nazionali e internazionali. A
ciò si aggiungono le paure dei consumatori nei
confronti delle nuove tecnologie (si veda la questione OGM), i timori legati all’impiego di conservanti e di pesticidi, all’impoverimento del terreno
e all’inquinamento. Su un altro piano, intanto, la
globalizzazione del settore agroalimentare pone
i produttori nostrani di fronte alla necessità di
competere con imprese in grado di fornire prodotti a prezzi più bassi. Per garantire la qualità
e la sicurezza di ciò che mangiamo e di ciò che
beviamo in ambito europeo, nazionale e locale ci
si è dati un sistema di regole molto complesso,
il cui funzionamento ottimale richiede l’apporto
di abilità e saperi di varia natura e rende urgente
la formazione di nuove figure professionali come
l’operatore giuridico della sicurezza alimentare.
Una figura sempre più richiesta da chi si occupa
delle certificazioni, dai soggetti pubblici a cui
compete la supervisione della sicurezza e della
salute, da aziende, associazioni e consorzi del settore agroalimentare e vitivinicolo.
È in questo scenario che la Facoltà di Giurisprudenza e il Dipartimento di Scienze giuridiche
dell’Università di Trento hanno messo in campo
un’iniziativa sul tema della sicurezza articolata
in due laboratori applicativi per gli studenti (con
visita in azienda del settore) e in un ciclo di seminari aperti al pubblico.
I due corsi organizzati dalla Facoltà sono incentrati su “La sicurezza alimentare in diritto comparato: regole e culture del cibo a confronto” e su “Il
diritto del vino: qualità e sicurezza della filiera vitivinicola nella prospettiva del giurista d’impresa”.
Lo scopo dei docenti, Matteo Ferrari e Umberto
Izzo, è introdurre gli studenti alle problematiche
affrontate dal giurista che presta la propria opera
professionale a favore di imprese agroalimentari
e vitivinicole, offrendo così l’occasione per cominciare a sviluppare quelle abilità che
costituiscono un bagaglio imprescindibile per il futuro operatore
giuridico della sicurezza
alimentare. Parallelamente
a questa iniziativa didattica, il Dipartimento di
Scienze Giuridiche organizza un ciclo di seminari
sul diritto della sicurezza alimentare, responsabili
scientifici Ferrari e Izzo. Sei incontri pubblici, dal
12 marzo all’8 maggio, sul tema dei controlli nelle
filiere agroalimentari con professionisti del settore. Ecco il calendario.
• Giovedì 12 marzo (ore 14.15 – 15.45): I sistemi di
autocontrollo adottati dalle imprese a garanzia della sicurezza degli alimenti con Giampaolo
Gaiarin (responsabile Garanzia, qualità e assistenza tecnica - Consorzio Trentingrana Concast);
• Venerdì 13 marzo (ore 11.15 – 12.45): Il ruolo
delle certificazioni private nel garantire la
qualità e sicurezza dei prodotti agroalimentari con Mirtis Dalpiaz (direttore AQA Certificazioni
- Fondazione Edmund Mach);
• Giovedì 19 marzo (ore 14.15 – 15.45): I controlli
pubblici sulla salubrità degli alimenti: la dimensione locale della sicurezza alimentare e i
controlli sul territorio con Carlo Costanzi (direttore di Divisione, Servizio organizzazione e qualità attività sanitarie – Provincia autonoma di Trento) e Valter Carraro (direttore Medico, Direzione
Igiene e sanità pubblica – Azienda provinciale
per i servizi sanitari di Trento);
• Giovedì 2 aprile (ore 14.15 – 15.45): La gestione
del rischio legale da parte del giurista d’impresa: il caso dell’impresa vitivinicola con
Franco Moretti (responsabile Qualità e Sicurezza
- Casa Vinicola Sartori);
• Venerdì 24 aprile (ore 11.15 – 12.45): La gestione di recenti scandali nel settore vitivinicolo: il
ruolo dell’avvocato che assiste organizzazioni
di imprese con Vittore d’Acquarone (avvocato
del Foro di Verona);
• Venerdì 8 maggio (ore 11.15 – 12.45): Il ruolo
dei consorzi di tutela nel settore vitivinicolo
con Luca Sartori (presidente del Consorzio tutela
vini Valpolicella).
I seminari si terranno nell’aula D della Facoltà
di Giurisprudenza di Trento (via Verdi, 53). La
partecipazione è libera e gratuita. Per informazioni: http://portale.unitn.it/dsg/ oppure tel.
0461/883811.
www.unitn.it
Video e altro materiale sulla
cerimonia sono disponibili
sul sito dell’Università al link:
http://portale.unitn.it/ev/
aa0809.htm
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
31
ricettivo
I prodotti tipici trentini
con Unat all’ExpoRiva
Un segnale importante di promozione del sistema turistico trentino.
Club di Prodotto, sempre più occasioni per la specializzazione
I
n occasione della trentatreesima edizione della fiera di settore “EXPO RIVA
HOTEL”, conclusasi lo scorso
4 febbraio, l’Unione Albergatori del Trentino si è presentata al
pubblico con un ampio stand
in cui è stato dato grande spazio al contatto con gli operatori
del ricettivo per rispondere in
modo puntuale alle sollecitazioni del mercato.
La manifestazione fieristica EXPO RIVA HOTEL è un
evento di rilevanza nazionale,
un importante momento di incontro per gli operatori del settore dell’hotellerie e della ristorazione; vanta quasi 30.000
mq. di esposizione, quest’anno
vi hanno preso parte quasi 500
aziende espositrici e, nell’arco
dell’evento, i visitatori sono stati oltre 17.000, la maggior parte
provenienti da fuori Provincia.
In questa edizione l’Unione
Albergatori, in collaborazione
con l’ormai collaudata partnership con Ideaturismo, ha scelto di dare particolare risalto sia
ai Club di Prodotto (quali esperienze significative di lavoro
concreto e di rete in direzione
di una sempre maggiore specializzazione e qualità dell’offerta turistica locale), sia ai prodotti tipici trentini.
Alla luce della rappresentatività e della riconoscibilità dei Club di prodotto gestiti
dall’Unione assieme al partner
Ideaturismo (Vita Nova - Trentino Wellness, Club Mototuri-
32
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
«Occorre creare sinergie tra operatori, territorio e prodotti tipici del
Trentino affinchè il nostro modello turistico venga percepito come un
unicum inimitabile» ha dichiarato il presidente Unat Giovanni Bort a
margine dell’Expo Riva Hotel 2009. Sopra, l’assessore provinciale Tiziano Mellarini nello stand Unat.
smo in Trentino, Club Comfort, Trentino Appartamenti,
50 Plus) e delle azioni promozionali avviate sul mercato italiano ed estero, è preciso intento di UNAT favorire la promozione, la conoscenza e l’utilizzo
dei prodotti trentini presso le
strutture ricettive aderenti. In
tal modo si vuole implementare un meccanismo virtuoso di
diffusione dei prodotti del nostro territorio presso gli stessi ospiti. Va pure incentivato il
legame fra ospitalità - ambiente - prodotti - tradizione, affinché il “nostro modello turistico” venga concepito dal poten-
www.unat.it
La video intervista all’Assessore Mellarini
sui prodotti tipici presso lo stand Unat
Le nostre aziende turistiche devono essere protagoniste nel territorio trentino: Unat vuole collaborare all’implementazione di un
sistema che valorizzi i prodotti ed i territori turistici del Trentino
ed in genere il turismo legato ai prodotti del comparto agricolo.
Si parla anche di questo nell’intervista all’assessore provinciale al
Turismo Tiziano Mellarini. Il video è disponibile on-line al sito
www.unat.it dove si trovano anche le fotografie della presenza
Unat all’evento Expo Riva Hotel 2009.
ziale ospite come un unicum
inimitabile.
L’obiettivo che ci si è posti è
pertanto quello di creare delle efficaci sinergie, che vadano
al di là delle semplici dichiarazioni di intenti, sensibilizzando
gli operatori del settore turistico e della ristorazione affinché
divengano consumatori e promotori dei prodotti trentini.
Dalla “luganega” alla “mortandela”, dal formaggio alle salse,
dalle mele ai piccoli frutti, dai
vini alle grappe… Un tripudio
di profumi e colori hanno contribuito a diffondere i prodotti ed il marchio “Trentino” fra
l’eterogeneo pubblico che ha affollato i padiglioni della fiera.
Va opportunamente ricordato che lo stesso assessore Tiziano Mellarini si è fatto in più occasioni portavoce di una cam-
ricettivo
pagna a favore dei prodotti
trentini sulle tavole degli hotel della nostra provincia. Nel
corso della manifestazione fieristica, l’assessore è stato anche gradito ospite dello stand
UNAT dove ha rilasciato una
breve intervista che è possibile
visionare sul sito www.unat.it
assieme ad un’ampia galleria
fotografica ed alla presentazione dello stand.
UNAT ha ritenuto quindi
di voler collaborare all’implementazione di un sistema che
valorizzi i prodotti ed i territori turistici del Trentino ed in
genere il turismo legato ai prodotti del comparto agricolo. Va
evidenziato che quanto proposto da UNAT costituisce la naturale prosecuzione di un percorso iniziato oramai già da alcuni anni. Si pensi a puro titolo
di esempio al convegno proposto da Unat durante la scorsa edizione di Expo Riva Hotel:
“Il Trentino comincia a tavola:
promozione integrata di territorio e prodotti trentini”.
Nel suo complesso, quello
di UNAT è un piano ambizioso e strutturato che si propone una serie di obiettivi, quali: la valorizzazione del territorio e di tutte le sue specificità;
la diffusione nel settore turistico trentino di quel senso di
appartenenza al territorio e di
conseguenza una valorizzazione dei prodotti; il fatto di avere
sul mercato della distribuzione prodotti trentini studiati ad
hoc per le esigenze degli albergatori e quindi competitivi sia
dal punto di vista della quantità sia dal costo; creare della comunicazione ad hoc (flyer, cartellonistica, centrotavola, etc.)
per veicolare negli hotel la presenza di prodotti tipici locali; maggiore presenza nei vari ambiti turistici con convegni e meeting specifici; studio
di nuovi strumenti imperniati
sulle Infomation Technologies
(azioni promo commerciali via
web); formazione continua.
È intento di UNAT fare in
modo che le nostre aziende
possano continuare ad esse-
re protagoniste nel territorio
trentino. Tra i compiti di un’associazione di categoria vi è infatti anche quello di proporsi
come punto di riferimento che
sappia anticipare le esigenze,
formare il percorso di rinnovo,
contribuire a rilanciare il comparto di appartenenza, aiutare i soci a cogliere le opportunità del mercato e combattere
la concorrenza con sempre più
elevata professionalità. È anche
per questo che UNAT ha deciso di voler collaborare attivamente all’implementazione di
un sistema che sappia valorizzare i prodotti ed i territori turistici del Trentino ed in genere
il turismo legato ai prodotti del
comparto agricolo, in ossequio
ad un progetto politico avviato già ad inizio della XIII legislatura con l’accorpamento degli assessorati dell’Agricoltura e
del Turismo.
All’interno degli spazi espositivi UNAT ha quindi allestito
uno spazio, in posizione strategica privilegiata, in cui ha dato
grande risalto ai prodotti tipici
trentino ed al marchio “Trentino”, dando vita ad una serie di
appuntamenti con professionisti del settore incentrati su “informazione”, “confronto” e “pillole di attualità”.
Infatti presso i desk informativi, esperti del settore, opinion
leader e referenti di ciascuna
Grazie ad Enrico Lazzaroni, un autentico
protagonista del turismo trentino
Desideriamo esprimere un grazie speciale a Enrico Lazzaroni
(nella foto), recentemente venuto a mancare, per
l’impegno profuso a favore di UCTS e dell’Unione
Albergatori del Trentino. Ad esse ha sempre messo a disposizione, con caparbietà ed entusiasmo,
la propria indiscussa professionalità sempre tesa a
migliorare il sistema turistico. Enrico era convinto
che solo l’unione degli operatori può essere foriera di risultati concreti in termini di accrescimento
culturale e umano di tutti i soggetti del turismo.
Il Presidente
Giovanni Bort
azienda coinvolta nell’iniziativa hanno risposto con piacere
alle domande poste dagli operatori turistici che si sono intrattenuti presso lo stand. È
stato anche allestito un apposito punto di incontro, una sorta
di “meeting-point” dove consulenti, albergatori e professionisti del settore turistico-alberghiero hanno potuto condividere impressioni ed esperienze,
confrontandosi sulle nuove
tendenze, all’insegna della qualità e del rispetto dell’ambiente,
che indirizzeranno il mercato
nei prossimi anni.
Infine, la parte opposta della struttura è stata interamente riservata all’informazione:
desk informativi con distribuzione, durante tutto l’arco della
manifestazione, di depliant, cataloghi, locandine e cartine geografiche riportanti la riproduzione del marchio “Trentino”.
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ricettivo / faita
Premio europeo per
Vidor e Dolomiti Village
I camping di Pozza di Fassa e Dimaro, associati a Faita Trentino, hanno
ricevuto alla Fiera CMT di Stoccarda un importante riconoscimento
D
al 17 al 25 gennaio si è
tenuta la fiera CMT di
Stoccarda, caratterizzata anche quest’anno da un
notevole afflusso di pubblico
e dal record di espositori, confermando quindi di essere un
appuntamento di grande interesse per le proposte di qualità e di vacanza attiva, soprattutto all’aria aperta.
Con tutta probabilità CMT
è sempre più la fiera di riferimento sul mercato turistico
tedesco. Faita Trentino non
poteva certo mancare ad una
kermesse così rilevante, garantendosi un’ottima visibilità
presso lo Stand Trentino, ubicato all’interno dell’Area Italia
Vacanze.
Lo Stand, che con i suoi 52
metri quadrati era disposto su
3 lati, era posizionato in area
strategica sul corridoio centrale, proprio di fronte a quello dell’ENIT. Presso lo Stand
Trentino erano ospitate diverse APT di ambito, alcune associazioni e club di prodotto nonché singole aziende del
settore ricettivo. Sul catalogo
ufficiale della fiera come riferimento per il Trentino è stata inserita Trentino Spa con i
propri dati. Tuttavia, per valorizzare al massimo la presenza di ognuno degli espositori trentini, è stato acquistato uno spazio pubblicitario in
posizione visibile sul catalogo ufficiale di CMT, in cui sono stati elencati tutti gli espo-
36
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
«Crisi economica occasione per
specializzarsi e investire in qualità»
Le considerazioni del presidente di Faita Trentino Fabio Poletti
Da alcuni mesi a questa parte, siamo letteralmente bombardati dai media riguardo alla crisi
economica, della quale conosciamo ancora
poco e non siamo quindi in grado di
capirne la reale portata.
Non c’è dubbio che quello che stiamo
attraversando non sia uno dei periodi
migliori, ma sinceramente non mi sento nemmeno di sposare in toto la teoria
di chi dice che siamo di fronte ad una
recessione senza via d’uscita.
Credo che, a tutti noi, capiti di andare
al supermercato, al ristorante, in vacanza e trovare quasi sempre
un notevole afflusso di
gente e di clientela,
tanto da chiedersi se quanto ciò che sentiamo e
leggiamo tutti i giorni, sia effettivamente reale
o non piuttosto un tantino manovrato.
Lungi da me la volontà di affermare che
non siamo di fronte ad un periodo
quantomeno incerto, ma è chiaro
che, di fronte a messaggi solo ed
esclusivamente negativi, quello che è
nebuloso diventa tetro!
Sono appena rientrato da
due fiere all’estero decisamente importanti per il
settore della ricettività
open air, come la fiera
Fabio Poletti
ricettivo / faita
sitori tra cui spicca senz’altro
anche Faita. Da segnalare, incidentalmente, che depliant,
cartine e brochure sono stati richiestissimi e sono andati letteralmente a ruba.
Durante questa manifestazione fieristica sono stati premiati dall’ADAC (L’automobile club tedesco) ben due
campeggi trentini come “Superplatz 2009”, ambito e prestigioso riconoscimento. Si
tratta del Camping Vidor di
Pozza di Fassa e del Dolomiti Camping Village di Dimaro.
Si tratta in effetti di due realtà
d’eccellenza del settore open
air: il “Vidor” infatti già lo
scorso anno era stato giudicato da ANWB, il Touring club
Uno scorcio del Camping Vidor
di Pozza di Fassa, qui sopra, e
del Camping Dolomiti Village
di Dimaro, a fianco. Entrambe
le strutture hanno ricevuto
dall’ADAC, l’automobil club
tedesco, il Superplatz 2009,
ambito premio per strutture
d’eccellenza.
olandese, come la struttura che vanta la “miglior posizione panoramica nella natura”, mentre il “Dolomiti Camping Village” a sua volta può
vantarsi di esser stato il primo
campeggio trentino ad essersi fregiato del Camping Preis
(sempre da parte di ADAC).
Preme sottolineare con forza che quanto ottenuto al
CMT di Stoccarda costituisce un risultato straordinario:
è infatti la prima volta che il
di Utrecht in Olanda e quella di Stoccarda in
Germania.
Ebbene, il clima che ho potuto cogliere durante
questi appuntamenti è stato assolutamente
positivo; tanto da parte del popolo olandese
quanto di quello tedesco c’è sicuramente molta
attenzione rispetto alla problematica economica, ma c’è al contempo anche molta serenità
che li porta a programmare senza indugio la o
le proprie vacanze.
A supporto di questa mia impressione cito ciò
che ha detto il presidente di ANWB: «Abbiamo
commissionato un sondaggio presto i nostri soci
(4,8 milioni) e questi ci hanno risposto che rispetto ai bisogni da soddisfare vi è al primo posto
l’alimentazione e al secondo la vacanza!».
A sua volta, il vice presidente di ADAC ha detto
che c’è molta attenzione rispetto alla situazione
odierna, ma che rimane forte la voglia di andare
in ferie. Ha inoltre affermato che non esclude
che alcune strutture possano anche chiudere,
“Superplatz” viene assegnato
ai campeggi trentini. I nostri
due soci hanno primeggiato
sbaragliando l’agguerrita concorrenza sia italiana che nord
europea. Infatti, proprio in
occasione della serata di gala, il vicepresidente di ADAC
Max Stich ed il caporedattore
Stefan Thurn hanno premiato
i migliori campeggi d’Europa, selezionati in un ventaglio
di oltre 5000 realtà ricettive
open air. Col rigore tipico del
popolo germanico gli ispettori ADAC tutti gli anni visitano i vari campeggi d’Europa
ma saranno solo quelle che negli ultimi anni
non avranno investito ma che, piuttosto, hanno
subito il mercato. Quindi, a maggior ragione,
oggi più che mai, per rimanere sul mercato bisogna INVESTIRE IN QUALITà E SPECIALIZZARSI.
Mi ha fatto molto piacere sentire queste
affermazioni, perché sono cose che anche noi
stiamo dicendo da un po’ di tempo, assieme al
fatto che per rimanere a galla bisogna anche
trovare delle sinergie tra operatori.
Il compito di un imprenditore avveduto è quello di guardare in faccia la realtà e di affrontarla
con pragmatismo, senza perdersi d’animo.
Sono quindi convinto che solo scegliendo la
strada della qualità saremo in grado di uscire da
questa situazione di impasse che si è venuta a
creare e dalla quale vogliamo tutti noi ripartire
con nuova linfa, nuove strategie e con tanta
voglia di fare bene.
Fabio Poletti
Presidente di Faita Trentino
che sono ben 5400. Tra questi, circa 500 vengono segnalati come campeggi consigliati
ma poi solo pochissimi hanno
la possibilità di ricevere il premio di Superplatz.
Per l’ottenimento del premio
i requisiti che vengono presi in considerazione sono: la
qualità e la pulizia della strutture igieniche, la qualità delle piazzole, l’offerta enogastronomia (e quindi bar / ristorante / minimarket), l’offerta
in termini di intrattenimento
(animazione, serate musicali,
offerta del territorio), il contesto in cui il campeggio è inserito e l’offerta in termini di attività sportive.
In conclusione, si tratta di
un riconoscimento che di fatto
non potrà che incentivare gli
operatori del settore che investono in qualità e servizi e che
andrà a rafforzare il progetto
di promozione, nato dalla collaborazione di un gruppo di
operatori all’interno di FAITA Trentino con la società di
marketing territoriale Trentino SpA, che si pone l’obiettivo
di effettuare azioni di promozione mirate all’offerta di turismo all’aria aperta.
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
37
somministrazione e intrattenimento
Ristoratori e Pubblici esercenti
alla fiera Mia di Rimini
Oltre cinquanta operatori hanno aderito all’invito delle categorie
per partecipare all’evento di particolare interesse per il settore
L
e Associazioni Ristoratori e Pubblici Esercizi del Trentino, in collaborazione con Fipe Nazionale, hanno organizzato un’
interessante trasferta alla MIA
di Rimini, mostra internazionale dell’alimentazione, nella giornata di lunedì 16 febbraio. Notevole la soddisfazione delle categorie per la
massiccia adesione che prevedeva il transfert in pullman
e il pass gratuito alla rassegna
fieristica.
è stato anche un momento
di simpatica convivialità che
ha visto rinsaldare i rapporti
fra gli associati e le segreterie
provinciali che erano guidate
dai segretari provinciali Paolo
Mosna e Monica Clementi.
La Mostra Internazionale
dell’Alimentazione Mia si pone ai vertici delle manifestazioni fieristiche del comparto alimentare extradomestico. Raggiunge una superficie
espositiva complessiva di circa 95.000 mq, con 1500 aziende partecipanti, ed attira un
pubblico selezionato di visitatori professionali pari a circa 90.000 persone. Con questi
notevoli numeri la fiera Mia
ha visto consolidare, di anno
in anno (siamo già all’edizione
numero 39), la propria leadership nel settore, rispondendo
alla crescente tendenza di un
mercato sempre più orientato ai consumi fuori casa. Un
mercato che vale circa 70 mi-
38
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
Foto di gruppo per gli operatori trentini partecipanti alla 39a edizione della Fiera Mia di Rimini
liardi di euro che, nonostante
l’attuale situazione economica, è atteso in crescita anche
per il 2009, stando al rapporto
stilato da Nomisma per Fiera
Rimini. Nella sua area espositiva erano comprese sezioni riservate al catering, alle
specialità regionali, al sandwiches & snacks, biocatering,
gluten free e logistica ed inoltre comprendeva Frigus, tredicesima rassegna dei prodotti surgelati e delle tecnologie
per il ciclo del freddo.
Mia si è svolta anche in contemporanea con l’8° MSE Seafood & Processing (salone internazionale delle tecnologie
e dei prodotto della pesca) ,
Pianeta Birra (esposizione internazionale di birre, bevande
snack, attrezzature per pub e
pizzerie) e Oro Giallo (5° salone internazionale dell’olio extra vergine d’oliva). La mostra
internazionale dell’alimentazione non è stata solo esposizione, ma anche momento di
informazione e formazione,
anche grazie alla collaborazione preziosa con Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) che ha organizzato diversi
convegni e tavole rotonde dove si è parlato anche dei diritti e doveri e di controlli e controllati, con il coinvolgimento
di istituzioni e autorità di controllo con particolare riguardo al tema dell’alcool e dell’attività di prevenzione e sorveglianza.
Che dire ancora: una rassegna estremamente importante ed interessante per chi opera in prima persona nel comparto del pubblico esercizio in
genere, anche se a detta di alcuni nostri associati, forse in
tono minore rispetto alle passate edizioni causa probabilmente l’attuale recessione economica e un grazie ai nostri
associati, simpatici compagni
di viaggio!
somministrazione e intrattenimento
Pubblici esercizi: le regole
siano rispettate da tutti
Le liberalizzazioni hanno consentito l’accesso al mercato della
somministrazione a soggetti che penalizzano operatori e consumatori
L
’Assemblea
annuale
dell’Associazione pubblici esercizi del Trentino si è riunita a Trento, il
16 dicembre scorso, l’ordine del giorno prevedeva, oltre alla consueta relazione del
Presidente Giorgio Buratti,
che viene riportata di seguito integralmente, anche l’intervento presentato dal dott.
Luciano Sbraga – Responsabile del Centro Studi della Federazione Italiana Pubblici Esercizi, sul tema “Crisi
dei consumi e nuovi modelli
di offerta: come cambia il sistema concorrenziale nel settore dei pubblici esercizi”.
L’intervento di Sbraga è
stato più che mai attuale e
corrispondente, dopo che il
Presidente Buratti, nella sua
Al tavolo dei relatori dell’assemblea
annuale dei pubblici esercenti, tenutasi
a Trento, da destra, Luciano Sbraga,
Roberto Betta, Giorgio Buratti e
Monica Clementi
relazione, aveva già messo in
evidenza i cambiamenti registrati nel mondo delle attività di somministrazione
al pubblico di alimenti e bevande ma, soprattutto, le difficoltà derivanti dal processo
di liberalizzazione, già in atto, anche nella nostra realtà
da un anno.
Correttamente ha fatto risaltare il Presidente Buratti
le preoccupazioni di un settore che registra sul merca-
LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE
Buratti: «Periodo difficile ma riusciremo a superarlo»
Care Colleghe e Colleghi,
grazie a tutti Voi per la partecipazione a quest’Assemblea annuale della Vostra Associazione. L’appuntamento di oggi rappresenta un momento di riflessione, il
momento nel quale si fa un bilancio dell’anno appena
scorso e qualche analisi per ciò che ci attende.
Devo dire, sinceramente, ma questo lo sapete bene
anche Voi cari colleghi, che è stato un altro anno difficile e che ci deve fare riflettere. Certamente è stato un
anno di cambiamenti.
Il settore dei pubblici esercizi ha subito una profonda
evoluzione e dei mutamenti radicali. Con l’avvio, anche
nella nostra realtà, del processo di liberalizzazione del
mercato abbiamo assistito a una proliferazione, di nuove attività di pubblico esercizio, in un mercato dove il
calo dei consumi preoccupa tutti
Abbiamo chiesto alla Provincia Autonoma, prima an-
cora dell’avvento del “libero mercato” di consentire il riposizionamento sul mercato di numerose aziende già
esistenti e già in difficoltà; lo abbiamo chiesto fiduciosi
che i politici modificassero il loro atteggiamento. Hanno promesso solo a parole un qualche cambiamento, ci
siamo invece trovati di fronte ad una realtà ben diversa.
Niente modifiche a così grazie a questa volontà politica
dettata da poca lungimiranza, tanti altri soggetti che,
pur esercitando in forma prevalente un’attività diversa
dalla nostra, hanno avuto l’opportunità di integrare la
propria offerta, con la somministrazione.
Grazie a questi lungimiranti politici liberalizzatori,
ha fatto sì che ormai l’attività di somministrazione di
alimenti e bevande sia effettuata in contesti diversi,
rispetto a quello tradizionale. Oggi si somministra in
ogni luogo: nei negozi, nei cinema, nelle pizzerie al taglio, nei supermercati, nei distributori automatici, nei
to, ormai, un’offerta parallela
di somministrazione, erogata da tanti altri soggetti (non
baristi) e che spesso non viene esercitata a parità di requisiti e regole, con un unico risultato: questa “liberalizzazione” selvaggia ha penalizzato
tutti, operatori e consumatori.
L’impegno prioritario dell’Associazione, ora che il Governo provinciale è stato definito, sarà certamente quello
di riprendere il confronto ed
il dialogo con gli interlocutori politici per avviare, assieme, un processo di programmazione delle attività di pubblico esercizio ed affrontare
alcune modifiche legislative.
Buratti, in conclusione, dopo aver sottolineato nuovamente lo sforzo fatto dalla categoria anche con la campagna di contenimento prezzi,
un Prezzo da Amico, si è comunque dichiarato ottimista, convinto che il settore
dei pubblici esercizi saprà affrontare le difficoltà generate
da questa crisi.
Interessante l’intervento del
dott. Sbraga centrato sull’evoluzione della domanda e le prospettive del nostro comparto.
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
39
somministrazione e
intrattenimento
panifici, ed anche per strada in forma ambulante.
Altra importante considerazione riguarda poi
“come” ci si pone sul mercato. Abbiamo sempre
sostenuto infatti che ai fini del corretto svolgimento dell’attività di somministrazione, anche a
tutela dei nostri clienti, sul mercato si sta a parità di condizioni e nel comune rispetto di tutte le
regole che sono previste per esercitare la nostra
attività. Ma così non è, siamo convinti che un
mercato della somministrazione con un eccesso
di offerta e senza regole dequalifichi l’offerta e il
nostro lavoro.
Possiamo tranquillamente affermare che questa
liberalizzazione selvaggia e l’introduzione della
somministrazione non assistita ha, alla fine, penalizzato tutti, esercenti e clienti.
Faremo severa opposizione sindacale su questo
tema: basta promesse vogliamo atti concreti dalla politica.
Ho riacquistato un po’ di ottimismo, recentemente, quando ho partecipato a Milano, ad un
interessante convegno organizzato dalla Regione Lombardia con Fipe Nazionale dal quale
sono emersi molti spunti utili per uno sviluppo
sostenibile del settore dei pubblici esercizi. Questi sono i punti più rilevanti emersi in occasione
dell’incontro:
- di pari passo con le evoluzioni della domanda, in Italia, come all’estero, si sta proponendo
una profonda trasformazione del ruolo dei locali
pubblici. Oltre ad essere luoghi generatori di ricchezza economica, sono spazi dove si costruisce
ricchezza sociale; le nostre imprese sono chiamate a svolgere sempre più un ruolo strategico nel
tessuto connettivo della società: sono i luoghi
deputati alla “vita fuori casa”, spazi dove si sviluppano e si diffondono i nuovi modelli di relazione
e di consumo;
- il mercato dei cosiddetti consumi “alimentari
fuori casa” (oltre 60 miliardi di fatturato l’anno e
310.000 aziende di cui 250.000 pubblici esercizi e
ben 110.000 altri punti di ristorazione ) è a rischio
di dequalificazione e di banalizzazione;
- per evitare questo “rischio degrado” bisogna far
crescere e valorizzare la professionalità degli addetti, ma soprattutto bisogna contare su regole
identiche dagli operatori che fanno la stessa attività e bisogna poter meglio governare il settore,
nell’interesse prima del cittadino/consumatore
- bisogna quindi perseguire un mercato basato
sulla competenza e sulle capacità
Di conseguenza ecco i punti di indirizzo e azione
sindacale che mi sento di proporre alla Vostra attenzione quale piattaforma di lavoro associativo:
- vanno elevate le barriere professionali all’ingresso nel mercato;
- va applicata una nuova programmazione non
più ancorata su criteri numerici basati su quote di
mercato, ma fondata su tre capisaldi
• tutela della concorrenza
• servizi al consumatore
• sostenibilità sociale ed “ambientale”.
Una recente direttiva del Consiglio di Stato ha infatti ribadito
con l’Ordinanza 1641 del 28
marzo 2008 con cui i giudici
hanno inteso affermare che il
pubblico amministratore non
40
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
può essere espropriato del diritto/dovere di dare
al territorio urbano un assetto compatibile con il
rispetto dei diritti fondamentali della cittadinanza e dei generali interessi pubblici.
- vanno risolti gli squilibri esistenti nella legislazione vigente sia tra le diverse Regioni ma,
soprattutto, tra offerta di pubblico esercizio e
offerta di somministrazione parallela (agriturismi,
circoli privati, somministrazione non assistita, supermercati, ambulanti, ecc.).
Gli esiti del convegno sono certamente condivisibili e sono stati per noi anche di conforto,
perché queste sono le tesi che abbiamo sempre
sostenuto come Associazione, nei documenti
ufficiali e nei momenti di incontro con i nostri
interlocutori politici e nella mia carica di Vice Presidente di Fipe portati con forza al tavolo della
Presidenza nazionale.
Incoraggiati quindi da queste argomentazioni,
ora che anche il nostro Governo provinciale è
stato composto, sarà mia premura quanto prima
avviare con i nostri referenti politici un confronto
teso a ripristinare un minimo di programmazione nel nostro settore. Ma, con i nostri Assessori
provinciali non dovremo parlare soltanto di programmazione delle attività di somministrazione
al pubblico di alimenti e bevande. Come già ho
avuto modo di preannunciare in altre occasioni
e di inserire nella lista delle priorità, sicuramente
ci sono altre istanze, indico soltanto le due più
importanti:
• gli orari di attività: una richiesta di “flessibilità”
nell’esercizio delle nostre attività, che a tutt’oggi
non esiste, perché vi è ancora un’eccessiva discrezionalità di alcune Amministrazioni locali, ancora
troppi sono i vincoli ed i divieti, che ci fanno sentire “sorvegliati speciali” e non esercenti di attività
economiche
• l’ eliminazione di quell’articolo contenuto nella
nostra legge provinciale che consente al Comune
di poter modificare l’orario scelto dall’ esercente
per motivi di pubblico interesse o necessità ed
in particolare per disturbo, anche indiretto, alla
quiete pubblica.
Perché ritengo che alla “liberalizzazione” del
mercato debba corrispondere un’altrettanta “liberalizzazione” di fare impresa. È una richiesta di
giustizia economica non privilegio corporativo.
Nel frattempo, molte sono le aziende che soffrono economicamente e che temo non riescano ad
assorbire i contraccolpi di questo cambiamento.
Oggi più che mai riusciranno a resistere quelle
aziende che, in primo luogo, sapranno rendere
“remunerativo” il proprio lavoro e che si pongono
sul mercato con professionalità, ma anche con
una buona capacità di mutamento, in un contesto complessivo in continua evoluzione e nei
confronti di un consumatore sempre più attento
ed esigente, sia sulla qualità che sul prezzo. Ritengo opportuno anche richiamare, in questa occasione la campagna di contenimento prezzi UN
PREZZO DA AMICO, che abbiamo recentemente
proposto a tutti gli associati.
Voglio mettere in evidenza lo sforzo fatto dalle
nostre aziende che, in un momento di crisi economica globale, vogliono fare la loro parte, facendo leva sui prezzi, ovvero bloccando i listini ed avviando nel contempo altre azioni promozionali,
con lo scopo di incentivare i consumi in momenti
critici. È noto a tutti come il potere di acquisto dei
consumatori si sia assottigliato – al limite della sostenibilità - mettendo a rischio anche quei piccoli
piacere quotidiani. Il canale bar è sicuramente
quello di maggiore impatto per il consumatore,
e proprio partendo dalle nostre aziende, che abbiamo fatto nostra l’iniziativa di Fipe Nazionale (in
collaborazione con l’Autorità Garante per la sorveglianza dei prezzi) e l’abbiamo voluta proporre
agli esercenti, quale scelta senza imposizioni ma
convinti che questa azione chiarisca responsabilità, non sempre nostre, degli aumenti.
La fase di recessione che si prospetta impone
una riflessione ed un contributo da parte di tutti
– compresa la nostra categoria. È evidente che la
somministrazione e intrattenimento
nostra iniziativa da sola non basterà a risollevare
le sorti dell’economica, ma è un’azione importante verso i consumatori. Abbiamo scritto a chiare
lettere che l’impegno del blocco del listino prezzi
avrà una durata a tempo indeterminato sul presupposto che rimangano invariate tutte le altre
componenti che concorrono alla formazione del
prezzo del prodotto somministrato.
Per cercare di raggiungere l’obiettivo è assolutamente importante che tutti i costi di filiera, siano
coerenti con l’impegno assunto dagli esercenti
di Fipe. Per questo motivo il Centro Studi di Fipe
Nazionale ha attivato un osservatorio permanente
con il compito di monitorare il livello di gradimento dei consumatori e degli esercenti. Ritengo che,
della Campagna di contenimento prezzi che è appena partita, indipendentemente dal numero di
aziende aderenti, sia a livello locale che nazionale,
si potranno valutare i risultati fra qualche mese o
quantomeno alla sua conclusione: solo allora vedremo quale è stata la risposta degli esercenti, dei
consumatori, della grande distribuzione.
E, se i nostri fornitori di prodotti e servizi faranno
la loro parte sapremo in che misura i consumatori
hanno apprezzato l’iniziativa, se gli esercenti che
hanno aderito hanno “scoperto” un nuovo modo
di stare sul mercato ma, soprattutto, se vi potrà
essere stato qualche effetto positivo in termini di
contenimento dell’inflazione e chiarimento delle
responsabilità vere e a chi addebitarne la colpa.
La costruzione del prezzo di vendita, un’ efficace gestione economica della propria Azienda, la
scelta di specializzazione o comunque di un’offerta alternativa: questi sono altri temi sui quali
l’Associazione intende impegnarsi, in termini di
formazione per i propri associati, a partire dal
prossimo anno. La costruzione del prezzo di un
prodotto è un tema che non mi stancherò mai
di riproporvi, perché è troppo importante per
restare sul mercato, in maniera ragionata e consapevole.
Una gestione economica responsabile, necessaria sempre di più in un contesto che ancora
oggi è troppo burocratico per le imprese. A supporto dello svolgimento quotidiano delle nostre
incombenze l’aiuto dell’Associazione è sicuramente indispensabile e di supporto, ma altri an-
cora sono gli strumenti che dovremo mettere in
campo per rendere più snello il nostro lavoro: la
semplificazione normativa, un accesso al credito
più agevolato, l’uso di strumenti tecnologici, una
formazione continua e costante vissuta non solo
come obbligo normativo bensì come opportunità consapevole per una crescita dell’ Azienda.
Ed a proposito di formazione, voglio riprendere
in questo contesto, la recente esperienza praticata da una cinquantina di associati, con il corso
professionalizzante “Il bere analcolico” Per un servizio responsabile. L’iniziativa, ideata e fortemente
voluta dalla nostra Associazione, è poi divenuta
patrimonio di Unione, perché condivisa dalle altre
associazioni consorelle (ristoratori ed albergatori)
è andata oltre ogni nostra previsione ed aspettativa. Non solo in termini di adesione, ma soprattutto
in termini di apprezzamento, sia per la parte tecnica che per quella teorica svolta durante il corso da
docenti altamente professionali.
Ricordo che l’iniziativa, promossa dall’Unione
con il patrocinio dell’Assessorato provinciale alle
politiche per la salute, rientra nel contesto della
campagna complessiva di informazione ai operatori della somministrazione e va ad accrescere
le possibili azioni e strategie per contrastare il
consumo di alcol da parte dei minori e giovani
in generale. Ai colleghi scettici, voglio dire che
anche su questo argomento l’Associazione è
“nell’attualità” basta leggere i quotidiani tutti i
giorni, ma, soprattutto, voglio dire che, rispetto
all’emergenza alcol e minori, noi non possiamo
chiamarci fuori.
Con questo corso si è voluto in primo luogo,
mettere gli esercenti nella condizione di lavorare
in tranquillità (con la conoscenza delle norme dei
comportamenti corretti da adottare) anche alla
luce dell’importante ruolo che svolgono le nostre
attività, creare un’offerta alternativa di bevande
altrettanto piacevoli ed attraenti, da consigliare ai
consumatori più giovani.
Abbiamo avuto la capacità di mettere insieme
un gruppo di docenti validi, che hanno saputo
fortemente motivare ed intrattenere i corsisti. Il
risultato è stato quello di aver raccolto una quantità di valutazioni positive sull’iniziativa realizzata
e addirittura alcuni colleghi hanno già messo in
pratica quanto appreso al corso. Anche in questo
caso, siamo stati i primi, ad impegnarci su questo
argomento, su questa emergenza. E di questo ne
vado molto fiero. E ringrazio chi ha lavorato perché tutto funzioni e così è stato. Allo stesso modo
vi tranquillizzo: con questo percorso alternativo,
rivolto ad un target ben individuato, non significa
un no tout court alle bevande alcoliche e superalcoliche. Anzi, un altro impegno sarà quello di
organizzare una formazione altrettanto qualificante che si occuperà del bere bene!
Voglio ricordare oggi anche l’impegno che l’Associazione si è assunta con il progetto del 6° Rapporto provinciale: lavoro che non è partito nel
corso dell’anno, per diversi motivi, ma che sicuramente nel 2009 vedrà il suo avvio. È nostra convinzione che il prossimo futuro si dovrà cambiare
atteggiamento sulle stagioni oggi non organizzate, mi riferisco alla primavera e autunno, quasi
dimenticate, sia dagli operatori che dalla politica.
Cosa significa cambiamento?
Investire su queste stagioni per renderle vive,
cioè lavorare tutti per stagionalizzare autunno
e primavera significa eliminare la discontinuità
lavorativa nel turismo, essa è generatrice di problemi non solo economici. Il futuro turistico qualificato sia per le imprese che per gli addetti passa
da queste scelte coraggiose e innovative.
Mi rivolgo, su questo argomento, in particolarmente modo ai colleghi della periferia perché
l’oggetto del prossimo Rapporto sarà proprio
quello di pensare ad un Trentino, quale stagione
globale, scommettendo anche sulla primavera
ed autunno. Oggi tutti parlano di destagionalizzazione, soprattutto quanto si fanno valutazioni
sul come fare turismo, come essere competitivi
rispetto ad altri Paesi, come sfruttare al meglio
questa nostra risorsa economica com’è quella del
turismo. Presuntuosamente, voglio ricordare, che
noi ne parliamo già da tempo ed in questo senso,
un’ ottima base per i ragionamenti che andremo
a fare viene dal grande lavoro di mappatura, realizzato con il Rapporto Provinciale precedente.
C’è un grande lavoro da fare, ma sono convinto che
in una realtà come la nostra, bene organizzata per
quanto riguarda le strutture di accoglienza, i servizi
turistici e non solo, ricca di risorse umane, abbia delle buone carte da giocare anche nelle stagioni più
ignorate ma secondo noi ricche di prospettive. Certamente, per riuscire a far lavorare le località turistiche
trentine tutto l’arco dell’anno ci vuole l’impegno delle
componenti economiche, l’impegno dell’Amministrazione, ma è anche necessario creare le condizioni
normative per sfruttare al meglio le risorse del territorio: penso ad esempio, all’ azione sulle regole del
mercato del lavoro del settore turismo.
Alcune riflessioni sul mercato del lavoro.
Il lavoro dipendente nel settore turistico non ha
tutta l’attrattività sbandierata. Le difficoltà nel
trovare collaboratori più o meno qualificati è nota
per tutte le attività legate al turismo, siano esse
stagionali e non, ivi compreso per tutte quelle
opportunità di lavoro generate dal turismo chiamato comunemente indotto. Su questo tema
tutti gli operatori lamentano problemi. Anche i
nostri collaboratori lamentano problemi e allora
cosa fare? Rendere stabile e continuativo il lavoro delle attività che traggono linfa dal turismo
come, stagionalizzare le stagioni autunnale e
primaverile, lavorare sulle regole contrattuali creando la banca ore, detassare tredicesima e quattordicesima mensilità per i lavoratori del turismo,
lavorare su possibili anticipi della pensionabilità
sia per autonomi che subordinati, sburocratizzare
e automatizzare le regole per le assunzioni, badge elettronico per attivare e chiudere il lavoro a
chiamata.
In conclusione, anche se attraversiamo un momento difficile sono convinto che il nostro settore saprà affrontare le difficoltà che questa crisi ha
generato e continua a generare.
Giorgio Buratti
Presidente Associazione
Pubblici esercizi del Trentino
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
41
&GENOVESE
CURCU
Francesca Negri
ORO GIALLO
Farina di mais, dalla polenta al gelato
È tempo che la polenta diventi una sfoglia pronta ad accogliere prelibati
ragu (di funghi, di carne, di verdure), che prenda la forma di gnocchi
e di spaghetti, che si faccia base di sfiziosi crostini da servire come
aperitivo e che poi diventi dolce, per sorprendere nei dessert.
Special Guest: il Maestro Gualtiero Marchesi. Ai fornelli: Vinicio Tenni
del Gallo Cedrone di Campiglio e Peter Brunel del ristorante Chiesa di
Trento
EURO 20,00
Giorgio Nardelli, Danilo Moresco e Giuseppe Prencipe
LA CUCINA DELLE NOSTRE VALLI
100 ricette creative nel rispetto delle tradizioni trentine
Con questo volume non si vuole mandare in soffitta la cucina dei nostri
nonni. Si tratta, invece, di aver “fissato” la rivisitazione in atto delle
vecchie ricette aggiornate ai gusti moderni della gente, alle nuove e più
parche dosi degli ingredienti, certamente migliori rispetto al passato.
In questo senso, oltre a rappresentare per la massaia, o per l’uomo con
l’hobby della gastronomia, uno strumento utile e moderno, il libro
“La Cucina delle nostre Valli” è un invito professionale – rivolto in
particolare ai giovani cuochi trentini (e non) – a fermarsi a riflettere
sulla storia e tradizione della cucina trentina.
EURO 15,00
Francesca Negri
LA STORIA NEL PIATTO
Trentino Alto Adige
Non si tratta di un semplice libro di ricette. Il volume racconta la storia
e le fantasie popolari dei più importanti piatti della nostra regione
(corredandoli di due ricette, quella antica e quella rivisitata in chiave
moderna), dei prodotti tipici e dei vini locali. I piatti sono stati eseguiti
da due chef stellati: Markus Baumgartner di Maso Franch e da Walter
Miori della Locanda Margon. Gli abbinamenti enologici sono curati
dall’Associazione Italian Sommelier Trentino.
EURO 29,00
Licia Campi Pezzi
SISSI: LA REGINA DELLE DOLOMITI
I soggiorni di Elisabetta d’Austria in Trentino Alto Adige
I soggiorni meranesi del 1870-72 videro protagonista una donna sportiva
e al culmine della sua bellezza, che già sentiva come una minaccia
l’avanzare del tempo. Chi dalla sua venuta si aspettava valzer e mondanità,
rimase deluso, perché tra i monti del Trentino-Alto Adige Sissi cercava
innanzitutto la quiete. I soggiorni meranesi del 1870-72 videro
protagonista una donna sportiva e al culmine della sua bellezza, che già
sentiva come una minaccia l’avanzare del tempo. Chi dalla sua venuta si
aspettava valzer e mondanità, rimase deluso.
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dettaglio
Libro, «patrimonio
culturale del Trentino»
La categoria dei librai trentini ha incontrato il nuovo Assessore
provinciale alla cultura, rapporti europei e cooperazione Franco Panizza
I
l libro non è solo un prodotto commerciale, ma un
bene culturale che va promosso e tutelato poiché attraverso di esso si diffonde e
sviluppa la cultura. In questo
senso sono in sintonia il presidente dei Librai, Salvatore
Rizzo e l’assessore provinciale
alla cultura, Franco Panizza.
Il direttivo della categoria dei Librai, aderenti all’Associazione commercianti al
Dettaglio, ha incontrato l’assessore provinciale alla cultura Franco Panizza. I rappresentanti delle librerie del
Trentino hanno rappresentato all’Assessore l’attività della
categoria e l’impegno comune
nella promozione del prodot-
Salvatore Rizzo
«venditori abusivi: bisogna
far rispettare le regole»
Dzalagonia: «I regolamenti ci sono: ognuno deve fare la sua parte
per segnalare anomalie o comportamenti scorretti»
Sanzione amministrative e, in taluni casi, sequestro del mezzo e della merce. In questo può incorrere chi contravviene alle regole stabilite per
il commercio ambulante in luoghi non deputati.
Eppure, nonostante queste pesanti azioni, le
infrazioni sono segnalate con una certa frequenza: è cronaca recente il sequestro di un carico di
arance ai danni di un venditore ambulante che,
tra le altre cose, aveva infranto il regolamento.
«Credo - ci dice Davide Dzalagonia, commerciante di Predazzo e componente del consiglio
direttivo dell’Associazione - che vada alzata la
soglia di attenzione a questo problema, che
riguarda tutto il territorio provinciale. Spesso,
infatti, assistiamo a venditori ambulanti abusivi
- che nulla hanno a che vedere con i venditori
ambulanti ‘regolari’ - che stazionano per ore nel
medesimo punto, infrangendo così il regolamento provinciale che prevede comportamenti
precisi per questo tipo di commercio».
«Credo - prosegue - che le amministrazioni
comunali farebbero bene ad avere maggiore
sensibilità per queste situazioni: quello che
dovrebbe essere un servizio, cioè la possibilità
attraverso il commercio ambulante di coprire
vaste aree del territorio altrimenti sguarnito,
diventa soltanto un modo per fare concorrenza
sleale. Non ci vuole molto. I regolamenti ci sono,
basta farli applicare. E ci vorrebbe anche da
parte nostra, dai commercianti, un po’ di collaborazione e spirito di iniziativa, per segnalare
eventuali situazioni illecite».
to libro come veicolo di cultura e informazione. L’Assessore, dal canto suo, ha dimostrato disponibilità, proponendo
alla categoria diverse possibilità di creare sinergia nella
promozione della cultura anche, ad esempio, attraverso la
partecipazione ad eventi mirati in collaborazione con la
Provincia.
Esprime soddisfazione per
l’incontro il Presidente dei Librai Salvatore Rizzo: «Bene la
disponibilità dell’assessore a
promuovere sul territorio il libro non solo come prodotto
commerciale ma come parte
fondamentale per la diffusione della cultura in
Trentino».
Davide Dzalagonia
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
43
dettaglio
Scuola per macellai,
obiettivo raggiunto
Valorizzata la produzione agroalimentare e l’Arte rossa trentina.
Corrà: «La positiva conclusione di un percorso iniziato anni fa»
A
d ottobre dello scorso
anno ha preso il via,
inserito nel 4° anno
di cucina regionale italiana,
un corso di formazione sulla
lavorazione delle carni e sulla produzione di salumi e insaccati per gli studenti della
Sezione di Levico dell’Istituto di Formazione professionale Alberghiero di Rovereto. Il corso è frutto di un precedente protocollo di intesa
sottoscritto con la Provincia che ha creduto ed investito nell’iniziativa. Un accordo
con l’obiettivo di valorizzare
le produzioni agroalimentari trentine ed in particolare le
carni ed i salumi, di migliorare la formazione professionale nel campo dell’allevamento, della lavorazione, della
preparazione e della somministrazione di questi prodotti, di migliorare le competenze e le esperienze formative,
imprenditoriali e professionali esistenti in Trentino nel
settore dell’allevamento e
della lavorazione delle carni
e dei salumi, del coinvolgimento di tutte le componenti del sistema agroalimentare
e turistico-ristorativo.
Il progetto “Arte rossa”
prevede 174 ore di lezione
in aula e circa 230 ore di formazione presso aziende del
settore e coinvolge i ragazzi
che sono già qualificati ope-
44
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
«positivo il bilancio dei primi mesi:
studenti motivati e impegnati»
Stage e lezioni molto apprezzati da ragazzi e macellai.
Approfondimenti sui metodi di preparazione trentini
Massimo Corrà, presidente della categoria macellai nell’ambito dell’Associazione
dei commercianti al dettaglio del Trentino, si dichiara particolarmente soddisfatto in merito all’iniziativa formativa che ha
preso il via lo scorso mese di ottobre.
«è la positiva conclusione di un percorso
– afferma Corrà – voluto e portato avanti
con convinzione dall’attuale consiglio direttivo della categoria, che ringrazio per la
disponibilità a partecipare ai numerosi incontri effettuati e per il sostegno datomi,
ma promosso ancora qualche anno fa dall’allora presidente Rolando Stiffan con la
collaborazione del vice presidente Stefano
Simonetto. Mi sento in dovere di ringra-
ziare anche l’Amministrazione provinciale, ed in particolare il presidente Lorenzo
Dellai, che ha creduto ed appoggiato con
convinzione la proposta della categoria.
Devo altresì ringraziare i dirigenti provinciali, che ci hanno accompagnato in questo impegnativo percorso, ad iniziare dal
responsabile dell’Istituto Bruno Villotti
con il quale ci siamo rapportati e tuttora
collaboriamo».
«Quello iniziato lo scorso autunno – ha
proseguito Corrà – è un progetto formativo che prevede la partecipazione degli studenti a numerosi stage in aziende trentine
dislocate in diverse zone della nostra provincia, in modo da poter ampliare il più
dettaglio
ratori di cucina. Lo scopo è
duplice: per alcuni studenti sarà occasione di integrare la formazione acquisita,
consentendo loro di portare più qualità nel lavoro di
cucina conoscendo la filiera
che dall’allevamento porta
alla tavola e vedendo da vicino la preparazione di alcuni prodotti della tradizione
trentina; per altri sarà invece l’occasione per conoscere,
ed eventualmente scegliere,
la professione di macellaio.
Un mestiere antico, o meglio
un’arte, che necessita di appropriate conoscenze e tanta esperienza, ma che può
anche offrire adeguate soddisfazioni. Questo almeno
sperano i macellai.
Per il corso, oltre alle aule dell’Istituto alberghiero
di Levico, vengono utilizzate anche le strutture di alcune aziende associate che han-
FIVA Confcommercio
Pedrotti nella Giunta
nazionale
no dato la loro disponibilità.
Il programma si suddivide in
quattro fasi principali: si parte dall’acquisto del bestiame
per approfondire tutte le fasi della macellazione e della produzione, dal taglio alla frollatura delle carni, dalla presentazione del prodotto
lavorato al confezionamento di salumi, salsicce, prosciutti e pancette, dalla cottura all’affumicatura e la stagionatura delle carni, dalla
preparazione dei prodotti di
gastronomia all’allestimento
possibile le proprie esperienze approfondendo i diversi metodi di preparazione,
frutto di un’esperienza secolare tramandata di padre in figlio».
«Interessante è anche il fatto che molte ore
di lezione, sia teoriche che pratiche, vengono tenute da macellai che a loro volta hanno partecipato ad impegnativi corsi di approfondimento. Un impegno non
indifferente, ma che gli interessati hanno affrontato con entusiasmo ritenendolo
un aspetto fondamentale nell’ambito della formazione, in special modo
quella pratica, degli studenti».
«Il bilancio di questi primi mesi – conclude Corrà – non può
che essere positivo. Gli studenti
che partecipano alle lezioni sono motivati ed interessati agli
argomenti trattati e nettamente
del banco di vendita.
Si imparano anche la cura e
l’igiene della persona, l’accoglienza del cliente, il rispetto delle norme e dei metodi
di conservazione. La preparazione è integrata grazie alla collaborazione di specialisti dell’Azienda Provinciale
per i Servizi Sanitari.
Si tratta quindi di un percorso formativo completo in
grado di certificare una conoscenza professionale approfondita e ben spendibile
sul mercato del lavoro.
positive sono state le valutazioni dei colleghi presso i quali i ragazzi hanno effettuato le prime tre settimane di stage».
«Nei giorni scorsi ci siamo inoltre riuniti alcune volte come direttivo ed abbiamo
predisposto il programma di studio e delle settimane formative presso le aziende
da ora fino alla conclusione dell’anno scolastico».
«Come categoria siamo pertanto fiduciosi in una positiva conclusione del percorso formativo, auspicando inoltre per il
prossimo anno una partecipazione più numerosa
da parte degli studenti del
quarto anno di specializzazione dell’Istituto alberghiero di Levico».
Massimo Corrà
Il Consiglio Generale eletto dal XIV
Congresso Nazionale si è riunito
per la prima volta domenica 1°
febbraio a Rimini presso l’Hotel
Corallo.
All’ordine del giorno oltre all’approvazione del Conto 2008 ed alcune
variazioni al bilancio di previsione
2009, l’elezione della Giunta Esecutiva, nella quale è stato nominato
anche il presidente di Fiva della
provincia di Trento Mauro Pedrotti.
Di seguito la composizione dell’Organo: Presidente - Giacomo Errico,
Vicepresidente - Roberto Parisi,
Vicepresidenti - Alverio Andreoli,
Attilio Camposano,
Mauro Dolci, Alfonso Perdonò,
Renato Scarano, Paolo Tofi,
Josef Windisch. Amministratore
- Ottaviano Semerano. Consiglieri
- Salvatore Alcaro, Nicola Angelini,
Massimiliano Baccari, Aldo Battistoni, Giandomenico Beri, Mirco
Bresciani, Filippo De Blasio, Anna
Maria De Cola (Imprenditrici donna), Pino Esposito, Angelo Grassi,
Giorgio Ingold, Andrea Maestrello
(Giovani Imprenditori), Francesco
Morozzi (Upvad), Andrea Nazzarini, Rodolfo Raffaelli, Ilario Sattin,
Riccardo Zanierato. Parteciperanno inoltre ai lavori della Giunta
alcuni coordinatori di gruppi di
lavoro istituiti contestualmente dal
Consiglio Generale e cioè Alberto
Capretti, coordinatore gruppo di
lavoro per il Mezzogiorno, Nicola
Fusaro, coordinatore del gruppo di
lavoro per le Aree Metropolitane,
Battista Marolo, coordinatore del
gruppo di lavoro per le Associazioni Sub-territoriali, Gianni Masi,
coordinatore del gruppo di lavoro
per le Città d’Arte, Mauro Pedrotti,
coordinatore del gruppo di lavoro
per il Federalismo.
Il Consiglio ha anche cooptato
nel suo seno, Antonio Luccisano e
Mario Tredicine.
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
45
dettaglio / aspan
Formazione professionale,
i corsi per i panificatori
Approvati i corsi proposti dall’Aspan con il concorso finanziario di
Unione europea, FSE e Ministero del lavoro, salute e politiche sociali
di Emanuele Bonafini
Presidente Aspan del Trentino
A
nche per l’anno in
corso l’ASPAN, per
mezzo dell’ente gestore Sistema Impresa srl (ente
accreditato presso la PAT per
la gestione di tale tipologia di
corsi di formazione), ha avuto l’approvazione, da parte
del Fondo sociale europeo e
del ministero del lavoro, della
salute e delle politiche sociali,
di due percorsi formativi indirizzati: a titolari e addetti di
aziende di panificazione e a
persone immigrate, non cittadine UE.
Nel primo caso il percorso
formativo ha come argomento “l’aggiornamento tecnico e
lo sviluppo manageriale per
i professionisti dell’arte bianca”. Si prefigge di incrementare e potenziare le competenze
dei panificatori trentini, mettendo in risalto l’innovazione e la qualità dei prodotti attraverso strumenti di comunicazione, pianificazione e
controllo economico delle attività. senza tralasciare l’organizzazione e la gestione dell’azienda.
Propone il miglioramento
e favorisce l’apprendimento
delle competenze per mettere
gli operatori, dipendenti e responsabili a vario livello, nelle condizioni di realizzare ed
offrire prodotti nuovi, qualitativamente ottimali, in una
organizzazione aziendale efficace e moderna. È rivolto a
tutti gli addetti del settore che
desiderano qualificare la loro
professionalità e competenza; si svolgerà nel corso della
prossima primavera ed i corsi
di laboratorio saranno tenuti
presso la “Scuola di Arte bianca e pasticceria” di Rovereto.
La seconda proposta formativa affronta l’argomento di
formare nuova mano d’opera
in grado di operare attivamente all’interno dei nostri laboratori. Consente di insegnare
il mestiere al fine di far conseguire competenze tecnico/pratiche relative alla lavorazione
ed al processo produttivo.
Il corso è rivolto a persone
extracomunitarie che sono in
possesso di regolare permesso di soggiorno, abbiano assolto l’obbligo di istruzione
e che, a prescindere dall’età
e dallo stato occupazionale,
necessitano di professionalizzare la loro figura così da valutare un inserimento occupazionale nelle imprese del
settore.
L’Associazione panificatori e Sistema Impresa Srl ormai da anni collaborano per
lo svolgimento e gestione di
questi particolareggiati percorsi formativi che escono da
un’approfondita analisi delle esigenze settoriali e dalla
necessità di acquisire risorse
umane, con determinate caratteristiche e competenze,
da inserire nel processo produttivo così da consentire alle
aziende di rimanere sul mercato con un prodotto di qualità, nutriente e genuino.
Per la Vostra pubblicità sulle
13.000 copie dell’UNIONE
Concessionaria esclusiva di pubblicità
SüDTIROLER STUDIO s.r.l.
TRENTO - Via Ghiaie, 15
Tel. 0461.934494 - [email protected]
dettaglio / aspan
I Maestri panificatori
svelano i segreti dell’arte bianca
Gli studenti del IV anno di Formazione professionale impegnati con ottimi risultati
alla fiera internazionale Sigep a Rimini e nella settimana della panificazione
Gli studenti che frequentano l’Istituto di Formazione Professionale Alberghiero di Rovereto, iscritti al 4° anno per il conseguimento
del diploma provinciale di formazione professionale di “Tecnico dei servizi alberghieri
e della ristorazione” nella figura professionale di “Tecnico dell’Arte Bianca”, hanno
partecipato, dal 17 al 21 gennaio scorso, ad
un importante concorso, tenutosi all’interno
della SIGEP di Rimini (fiera internazionale di
Pasticceria, Panificazione, Gelateria).
L’evento aveva come tema argomenti legati alla valorizzazione della professione del
panettiere e del pasticcere ed alla dimostrazione delle capacità acquisite nell’ambito
scolastico per favorire la conoscenza e lo
scambio professionale fra le varie scuole di
“Arte bianca e pasticceria” italiane.
La manifestazione, di richiamo nazionale ed
internazionale, ha raccolto l’adesione di ben
11 delegazioni di alunni provenienti dalle
scuole di formazione professionale di altrettante Regioni italiane che con abilità, capacità, originalità e fantasia hanno lavorato alla
realizzazione di varie composizioni.
Gli studenti trentini si sono impegnati, con
successo, nell’esecuzione di due opere di
particolare complessità: la prima, una torta
farcita e decorata; la seconda, un’alzata matrimoniale con decorazione all’italiana (cioè
al cornetto).
La preparazione all’evento ha comportato
un minuzioso tirocinio e addestramento dei
ragazzi che sono stati premiati dall’eccellente risultato conseguito, segno tangibile della
loro serietà e diligenza.
È stato comunque un positivo momento di
aggregazione e socializzazione che ha consentito ai giovani trentini di acquisire nuove
conoscenze, esperienza, motivazioni e stimoli per migliorare il loro profitto scolastico,
assimilando l’amore per la complessa e storica arte del fornaio.
Rientrati, i ragazzi, si sono concentrati nuovamente nelle materie scolastiche che hanno visto lo svolgimento di una settimana destinata alla professione del panificatore.
Partendo dalla selezione delle materie prime, all’amalgama dei prodotti, lavorazione dell’impasto e cottura, per passare poi
all’uso del lievito naturale e all’applicazione
di metodologie tradizionali sia nella panificazione che nella pasticceria da forno, ben
5 maestri panificatori, titolari di aziende no-
stre associate, si sono alternati per 7 giornate
nell’insegnare la complessa arte del fornaio,
insegnando i loro segreti, le loro esperienze,
la loro professionalità e competenza nella
realizzazione delle varie tipologie panarie
trentine.
(Emanuele Bonafini)
I ragazzi del quarto anno all’opera
Mauro Lando
dizionario
trentino
1945-1975
dei fatti, dei personaggi, delle storie del
VOLUME I
1945-1975
Curcu&Genovese
Un libro che aiuta a conoscere ed a ricordare grandi o piccoli episodi
che hanno segnato la cronaca del Trentino, nei decenni che vanno dal
1945 al 1975. Anni lontani ma allo stesso tempo vicini, perché i personaggi ed i fatti che hanno caratterizzato quel trentennio segnano anche
i giorni nostri, pur rientrando in quella che si dice "memoria storica".
Più di quattrocento pagine dense di storie e di fatti così come furono
raccontati dai quotidiani dell'epoca. Si può fare la Storia con i giornali?
Forse sì. La Storia lavora con altri criteri, ma anche la cronaca ha una
sua dignità e merita di essere ricordata.
Lo potete acquistare sul nostro sito:
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TRENTO - Via Ghiaie, 15
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produttivo
CSA, una base solida
per affrontare il futuro
Il Consorzio Servizi Autotrasportatori chiude positivamente il 2008
e guarda avanti con fiducia nonostante la situazione difficile
S
i è svolta sabato 21 febbraio l’Assemblea ordinaria del consorzio
C.S.A.. I risultati ottenuti a fine esercizio sono stati buoni: i
vantaggi economici per i soci
sono stati incrementati. Nella
relazione il presidente Michele Sartori ha rilevato ai soci le
dinamiche che hanno portato
all’utile di esercizio.
Il Consorzio nel corso nel
corso dell’anno 2008 ha incrementato del 31% la propria
base associativa e quindi anche la crescita nei volumi sui
servizi erogati è stata importante con un 77,24 % di incremento sulle erogazioni di gasolio, ed un incremento del
56,13% sulle convenzioni assicurative.
Il tutto garantendo lo stesso Consorzio nei confronti dei
propri soci per un importo fideiussorio superiore al milione di euro.
Lo sforzo compiuto è stato
notevole, superando difficoltà gestionali ed organizzative.
L’utile di esercizio poi dell’anno precedente, il 2007, è stato
reinvestito per la realizzazione
del nuovo impianto di erogazione all’Interporto di Trento,
migliorando l’accessibilità del
servizio precedente.
C.S.A., unicamente con le
proprie risorse, ha dimostrato che creando rete e sistema
all’interno della filiera anche le
piccole e micro imprese hanno la possibilità di contenere parte dei costi d’esercizio e
L’impianto di distribuzione carburante dell’area all’interporto di Trento.
I servizi erogati hanno riscosso la soddisfazione degli associati
mantenere la loro competitività sul mercato.
Mercato che purtroppo risulta in piena crisi e quindi necessita maggiormente di sforzi compiuti per diminuire la
pressione economica. Fondamentale quindi incrementare gli sforzi come Consorzio e
come parte integrante del tessuto sociale Trentino per ac-
crescere ed incentivare il nostro sviluppo economico territoriale.
Il risultato economico positivo è stato raggiunto mantenendo una stabilità economica che gli ha permesso di auto
finanziarsi non ricorrendo al
credito, ma ritrovando sostegno esclusivamente dagli storni sui servizi erogati senza mai
«Occorre incrementare gli sforzi
come Consorzio e come parte
integrante del tessuto sociale
Trentino per accrescere ed
incentivare il nostro sviluppo
economico territoriale»
gravare sui propri soci.
Il Consorzio C.S.A. ha la
volontà nel corso del 2009 di
consolidare la base associativa e i volumi generati, al fine di mantenere e migliorare i
servizi già erogati alle Imprese
associate. Non sarà una condizione facile in quanto la congiuntura economica pesantemente negativa ha ridotto le
commesse e le stesse aziende
di trasporto in grave difficoltà
o chiudono o valutano di farlo.
Nel corso del 2009 C.S.A. ha
l’obiettivo di proseguire con la
trattativa con gli organi provinciali competenti per l’ottenimento della gestione di
un’area di sosta e di erogazione carburante privata ed intende inoltre dare seguito alla modifica delle colonnine di
gasolio con apparati più moderni e tecnologicamente idonei ai volumi generati.
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
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servizi
Servizi, i protagonisti
dell’economia italiana
Nel processo di «terziarizzazione» delle imprese del nostro Paese,
il settore incrementa unità, forza lavoro e valore aggiunto
R
icollegandoci all’articolo sulle attività di servizi pubblicato sull’Unione lo scorso anno, riportiamo
di seguito una sintesi con i dati
statistico-economici sulla consistenza delle imprese italiane
operanti in questo settore, presentata il 28 maggio scorso in
occasione del convegno della
Fiera servizi di Modena.
Il settore del terziario, nel
suo insieme, conta il maggior
numero di imprese attive sul
totale nazionale: infatti, su un
insieme di 5.174.921 imprese
attive nel 2007, ben 2.809.159
(il 54,28%) appartengono a
questo settore. Dal 2001 è evidente il trend che attraversa
l’economia del Paese: decrescita del settore agricolo, lieve incremento del manifatturiero e crescita del terziario di
mercato.
Le imprese del terziario
Per avere un quadro completo
delle dimensioni e delle caratteristiche del terziario in Italia,
prendiamo in considerazione
l’andamento delle imprese dal
1995 al 2004: le imprese attive del terziario sono passate
in 12 anni da 2.328.300 unità
del 1995 a 2.809.160 del 2007,
con un incremento del 20,6%
circa.
I settori che compongono
il terziario hanno caratteristiche proprie, con esigen-
50
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
La presentazione di Pagineblu, la guida delle attività di servizio del
terziario avanzato in provincia di Trento, edita dall’Associazione
ze e tipologie di utenti molto
dissimili fra loro; se il commercio è di fatto uno scambio di beni fra due contraenti, il turismo è un’attività di
“accoglienza”, mentre i ser-
vizi hanno in comune con
gli altri sotto settori l’idea di
uno scambio che però non
è, il più delle volte, né uno
scambio di beni materiali né
un servizio diretto all’imme-
Imprese del terziario per macro-settori
Fonte: Dati Movimprese
3.000.000
2.000.000
1.000.000
0
1995
Turismo
Servizi
Commercio
2000
2005
diato “benessere” dei contraenti, ma si concretizza in
servizi specializzati, che necessitano spesso di alta professionalità e conoscenza; si
tratta sempre più di scambio di “know how” (la cosiddetta “economia della conoscenza”).
Dunque, il primo elemento da rilevare in quest’analisi è la genericità con cui troppo spesso si parla del settore
“terziario” come di un amalgama non ben identificato.
Lo sviluppo delle tre aree di
Commercio, Turismo, Servizi
invece dimostra la differenza
che intercorre fra le stesse: negli ultimi anni la loro crescita è avvenuta in maniera disomogenea, con trend dissimili
gli uni dagli altri, come dimostra l’andamento del numero
di imprese dei tre “sotto settori” dal 1995 al 2007.
Risulta evidente come l’impulso maggiore alla crescita del
numero d’imprese sia venuto
dal mondo dei servizi alle imprese e alle persone, mentre il
commercio e il turismo, seppure con andamenti diversi
in crescita, non registrano un
analogo incremento.
Se scendiamo ancora più nel
dettaglio vedremo come anche
all’interno dei settori dei servizi si trovino differenze nella
crescita degli ultimi anni.
Unità di Lavoro
Allo scopo di fotografare la
servizi
Numerosità delle imprese nei settori dei servizi
Fonte: Dati Movimprese
Servizi alle imprese - Unità di lavoro totali 1995-2007
Fonte: ISTAT Conti Economici
20000
Altri servizi pubblici, sociali
e personali, attività
ricreative e sportive
P.A. Istruzione Sanità
15000
Servizi alle imprese,
Trasporti comunicazioni,
Intermediazione monetaria
crescita e, più in generale, la
rilevanza di un comparto non
sono tuttavia sufficienti i dati che rilevano il numero delle imprese. Significato anche maggiore ha la dimensione occupazionale. Allo scopo
di analizzare questo aspetto è
necessario rivolgersi ai conti economici ISTAT. La rilevazione della dimensione occupazionale dell’ISTAT non
consente di distinguere i dipendenti pubblici dai privati, problema che cerchiamo
almeno in parte di allontanare distinguendo la Pubblica Amministrazione, l’Istruzione e la Sanità dal resto dei
Servizi. Ricordiamo però che
i trasporti e le comunicazioni rappresentano un comparto in cui il pubblico e il privato convivono.
I due grafici riportati sopra,
oltre a confermare come in effetti anche dal punto di vista
occupazionale il settore dei
Servizi registri una crescita
notevolissima, non paragonabile a quella di Commercio e
Turismo, permettono altre interessanti rilevazioni.
Innanzitutto osserviamo la
crescita del comparto servizi alle imprese, trasporti e intermediazione monetaria e finanziaria, che intorno al 2000
vede il numero degli addetti
superare quello dei dipendenti della Pubblica Amministrazione, Sanità e Istruzione. Nel
secondo grafico notiamo il di-
verso andamento
registrato dai servizi alle imprese:
notevole quello di
informatica, ricerca
e attività connesse, e
dei trasporti e attività ausiliarie. Addirit1995
tura eccezionale quello della purtroppo non
ulteriormente scomponibile categoria delle altre attività dei servizi alle imprese, che
non ha conosciuto crisi e che
promette continuità di crescita anche nel prossimo futuro.
Valore Aggiunto
I grafici sull’andamento del
valore aggiunto dell’intera
economia e nel terziario confermano l’evoluzione già registrata con gli altri parame-
Turismo (Alberghi e
ristoranti)
10000
Commercio all'ingrosso, al
dettaglio e riparazioni
5000
1998
2001
2004
tri: numerosità delle imprese
e occupazione.
L’andamento del valore aggiunto del terziario ha continuato il suo incremento ad un
ritmo nettamente superiore a
quello dell’industria, soprattutto a partire dal 1999, mentre il primario, pur con una
lieve crescita, ha mantenuto
sostanzialmente i valori degli
anni novanta.
Indagando all’interno del ter-
Valore aggiunto al costo dei fattori 1995-2007 - Terziario
Fonte: ISTAT Conti Economici Nazionali
0
2007
ziario, si rilevano le disparità tra subsettori già osservate
negli altri parametri, disparità sia in termini di dimensioni
che di tasso di sviluppo.
Non sorprende, considerato
quanto finora registrato, nonché la percezione generale sulle tendenze dello sviluppo imprenditoriale italiano, vedere
il valore aggiunto del comparto dei servizi alle imprese crescere velocemente nell’ultimo
decennio.
Indagando più in dettaglio le
categorie dei servizi alle imprese, osserveremo un crescita diffusa e, a parte il prevedibilmente diverso andamento del comparto immobiliare,
omogenea in tutte le altre attività.
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I grafici riportati in questa pagina
sono stati presentati nel corso
della Fiera dei servizi di Modena
nel 2008, disponibile anche sul
nostro sito www.unione.tn.it,
nella sezione dell’Associazione
Attività di Servizio.
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
51
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servizi
FNAARC, GRANDE PARTECIPAZIONE
AL PRIMO BORSINO GERMANICO
La prima edizione dell’evento apprezzata anche per
l’organizzazione impeccabile e la cura fin nei minimi particolari
La FNAARC Trentino, precorrendo i tempi,
già da alcuni anni si era imposta l’obiettivo primario di consentire agli associati di ampliare
le possibilità di lavoro allargando gli orizzonti
attraverso iniziative che facilitassero gli incontri con mandanti estere.
Alcuni anni or sono, quando iniziavano a farsi sentire le prime avvisaglie di crisi economica, il vulcanico presidente provinciale, Sergio
Porcelli, con la lungimiranza che lo contraddistingue, aveva infatti constatato la necessità
di offrire agli agenti di commercio più opportunità di lavoro. Ciò era possibile solamente
varcando i confini verso paesi che desideravano entrare sul mercato italiano con propri
prodotti. L’ occasione non tardò più di tanto
ad arrivare quando, su iniziativa del Consolato
d’Austria di Milano, alla FNAARC trentina ed
altoatesina veniva chiesto di collaborare all’organizzazione del primo borsino austriaco per
agenti e rappresentanti di commercio. Fu un
successo perché registrò un’ottima partecipazione di agenti e di ditte tanto che ancor oggi
la collaborazione con il Consolato d’Austria
continua attraverso frequenti contatti con offerte di mandati di ditte d’oltre Brennero..
Lo scorso anno, memore di questa positiva
esperienza, Porcelli ripropose al Direttivo l’organizzazione di un simile evento coinvolgendo però un mercato ben più grande di quello
austriaco: la Germania. Con voto unanime di
tutti i Consiglieri veniva così deliberato di chiedere a Trentino Sprint spa, la società di servizi
che si occupa di internazionalizzazione creata
dalla Camera di Commercio di Trento, di organizzare un Borsino con la Germania.
Iniziarono così i contatti che per oltre sei mesi
avrebbero tenuto occupate Trentino Sprint,
FNAARC Trentino e Camera di Commercio Italiana di Monaco di Baviera nell’organizzazione
di questo appuntamento.
Il lavoro da svolgere era enorme in quanto
bisognava proporre dapprima l’evento a tutti
gli agenti di commercio trentini, cosa che venne fatta attraverso una circolare dove si chiedeva di manifestare eventuale interesse per
l’iniziativa. Una volta appurata una certa partecipazione veniva dato l’avvio ai contatti con
le ditte germaniche attraverso la Camera di
Monaco. Per inciso quest’ultimo passaggio fu
molto laborioso e consigliò agli organizzatori
di limitare i colloqui a soli due settori merceologici: l’alimentare e l’edilizia; ciò per poter gestire più razionalmente gli incontri. Ovviamente questa decisione indusse Trentino Sprint ad
informare della limitazione merceologica tutti
i partecipanti invitandoli a manifestare il loro
effettivo interesse al colloquio.
Terminati questi primi laboriosi adempimenti si passò all’organizzazione vera e propria
della giornata, svoltasi il 21 gennaio scorso.
Dapprima venne individuato nello stabile
ospitante Trento Fiere la sede con caratteristiche più appropriate per accogliere la manifestazione. Era necessario infatti avere una
grande sala con tanti tavoli quante erano le
aziende per poter consentire colloqui separati. Successivamente venne stilato il programma che prevedeva la riunione iniziale con il
saluto ai partecipanti da parte del Direttore di
Trentino Sprint dott. Graziano Molon, quello
di Sergio Porcelli, del Segretario Generale della
Camera di Monaco, dott. Alessandro Marino, e
l’intervento con la relazione sulla situazione in
Trentino e Nord Italia dei settori edilizia e alimentare da parte del Vice Presidente IUCAB
dott.ssa Simonetta Maffizolli.
L’organizzazione dell’evento però non si fermava qui perché doveva essere organizzata
anche l’accoglienza attraverso la prenotazione di alberghi per il pernottamento, catering, e risolti altri problemi come la necessità
di poter disporre di traduttori istantanei nel
caso qualche agente ne avesse avuto bisogno.
Questioni che sono state puntualmente affrontate e risolte dallo staff di Trentino Sprint.
Infine merita particolare menzione la predisposizione da parte di Trentino Sprint di un calendario personalizzato per ogni partecipante
e per ogni azienda dove gli appuntamenti
erano cadenzati al ritmo di uno ogni mezzora in modo che ognuno potesse pianificarsi la
giornata.
Con questa programmazione le cose non
potevano sicuramente andare male e così è
stato perché tutti hanno avuto parole di grande elogio ed apprezzamento per l’impeccabile organizzazione.
IL CONVEGNO FIMAA
ANTIRICICLAGGIO
ED AFFITTI
I temi inerenti gli affitti e l’antiriciclaggio sono
attualmente tra quelli che maggiormente preoccupano la categoria degli agenti in mediazione
immobiliare. Alla luce delle recenti novità introdotte in norma, la FIMAA provinciale ha organizzato il 6 febbraio scorso un Convegno al quale
hanno partecipato la dott.ssa Anna Lanfranchi e
l’avv. Giorgio Battisti ambedue di Cinformi, il dott.
Giampiero Cozzio, responsabile U.P.P.I. (Unione
Piccoli Proprietari Immobiliuari), il dott. Carlo
Alberto Bonalumi, presidente Auris di Milano e
l’avv. Salvatore Gentile legale di Auris.
In sala, per l’occasione, oltre ad una nutrita schiera
di agenti in mediazione, erano presenti anche
alcuni funzionari del Comune di Trento cointeressati alle tematiche in discussione.
Tra le problematiche affrontate, notevole interesse hanno suscitato alcuni passaggi inerenti i tipi
di contratti di affitto consentiti dalla legge e le
tipologie di appartamenti cui vanno applicati con
particolare riferimento ai contratti stipulati con
extracomunitari.
Rigotti, intervenendo più volte, ha sottolineato
come, sull’applicazione della normativa inerente i
contratti d’affitto ad extracomunitari, le interpretazioni date dalla Questura di Trento siano diverse
da quelle del Ministero con notevole imbarazzo di
chi deve applicarla.
La dottoressa Lanfranchi, durante il proprio intervento, ha ricordato l’opportunità di poter disporre
del servizio di Cinformi in grado di fornire i motivi
per cui è stato richiesto il rinnovo del permesso di
soggiorno alla Questura da parte di un extracomunitario, servizio – ha aggiunto - per ora limitato
alle sole richieste inoltrate a quella di Trento.
Il dott. Bonalumi ha invece presentato il servizio che Auris è in grado di offrire agli abbonati
attraverso un programma che, interagendo con
banche dati internazionali, fornisce informazioni
sui reati che eventualmente ogni soggetto ha
commesso.
Molto apprezzati infine gli interventi sia dell’avv.
Battisti che dell’avv. Gentile i quali hanno rispettivamente risposto a domande su aspetti inerenti gli
affitti e sulla normativa antiriciclaggio.
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
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fiavet
Fiavet, ottimo riscontro
ai corsi di formazione
Gli operatori hanno gradito molto le lezioni di aggiornamento.
Trenitalia: preoccupazioni sul probabile esito delle trattative
di Carlo Fiaschetti
Presidente Fiavet del Trentino
I
corsi di formazione organizzati da Fiavet Trentino con il cofinanziamento
dal Fondo Sociale Europeo
si avviano alla conclusione.
Grande interesse hanno riscontrato i corsi di Geografia Turistica, per i quali dobbiamo ringraziare i colleghi
Luciana Bolgia e Giorgio Cascone, che hanno saputo trasmettere ai partecipanti molto di più che semplici dati
tecnici. Visto il successo, ci
ripromettiamo di programmare per il futuro brevi corsi
monografici di approfondimento, per i quali speriamo
di poterci avvalere dell’esperienza anche di altri colleghi. Riteniamo opportuno
ringraziare anche Federica Viola ed Elisa Rambaldo,
le “progettiste”, che stanno
mettendo grande impegno
perché i corsi vengano svolti secondo le linee guida comunitarie.
Sul fronte sindacale, stiamo arrivando alla dolorosa
conclusione delle trattative
con Trenitalia. Nonostante
le aperture iniziali, la prolungata discussione non ha
portato risultati soddisfacenti. Trenitalia si è dimostrata sorda di fronte alle legittime richieste di Assotravel,
54
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
Assoviaggi e Fiavet. Riteniamo che, almeno per quanto
riguarda il Trentino, la questione sia molto più grave e
per la quale dovremo aprire una discussione di carattere politico. La mancata remunerazione del lavoro di
biglietteria ferroviaria, che
comporta oneri finanziari e
notevole mole di lavoro, costringerà molte agenzie a rinunciarvi. Attualmente sono
operative, per l’emissione di
biglietti, solo poche stazioni.
Cosa dovranno fare i turisti e
i residenti che intendono acquistare un biglietto ferroviario? Dovranno andare alla stazione più vicina, ovviamente con i mezzi pubblici?
Purtroppo Alitalia ha fatto
tendenza, e dopo decenni di
disastri amministrativi tutti
credono di risanare i bilanci
con tagli sulle commissioni.
La soppressione dei treni
e la chiusura delle biglietterie probabilmente vanificherà tutti gli sforzi fatti verso
un turismo più sostenibile. Se c’era qualche speranza di alleggerire la pressione
del traffico privato, questa si
scontrerà con la politica dissennata di Trenitalia.
Il presidenti Fiavet del Trentino:
La soppressione dei treni e
la chiusura delle biglietterie
probabilmente vanificherà tutti
gli sforzi fatti verso un turismo
più sostenibile»
Carlo Fiaschetti
formazione
L’occasione per investire
sul proprio futuro
La PAT, il Fondo Sociale Europeo e l’ente formativo Ikanos organizzano
un corso sul controllo strategico per il governo del rischio d’impresa
f
ornire una serie di strumenti tecnici, economici e gestionali, ma anche
di analisi, informatici e relazionali. è questo l’obiettivo del
progetto formativo organizzato da Ikanos in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, il Fondo Sociale Europeo e il Ministero del
Lavoro. I partecipanti acquisiranno un approccio mentale
al controllo “strategico” e diverranno esperti nell’utilizzare gli strumenti del controllo
economico d’impresa.
I risultati che il corso si prefigge di ottenere sono la competenza per presidiare l’area
amministrativa e finanziaria;
la capacità di applicare un approccio analitico all’azienda
ed al contesto politico, economico e sociale in cui opera
e per definire e/o ritarare gli
obiettivi strategici sulla base
dei report sulle performance
aziendali, nonchè rendere più
efficiente la struttura organizzativa aziendale.
Il corso ha una durata complessiva di 180 ore di cui 175
di aula e laboratorio e 5 di visita guidata. Inoltre, sono previste alcune ore di supporto
all’apprendimento. Il corso,
che è completamente gratuito,
prevede una frequenza giornaliera di 6 ore il venerdì di
ogni settimana a partire, indicativamente, dal mese di marzo.
La dichiarazione di interesse alla partecipazione può essere fatta in forma libera con
indicazione di nome, cognome, attuale posizione lavorati-
va, eventuale società di appartenenza e recapiti personali
inviando una e-mail all’indirizzo info.ikanos@gmail.
com, oppure telefonicamente ai numeri 0461/822482,
340/7042745 e 349/5552739.
In caso di invio della domanda via fax (0461/823475) è
necessario allegare fotocopia
della carta d’identità e del codice fiscale.
Il corso è rivolto a 15 titolari
di Pmi, o lavoratori autonomi
o dipendenti dell’area amministrativa, finanziaria o strategica.
Requisito necessario è possedere il domicilio in provincia di Trento. Se perverranno
un numero di richieste superiore a quanto previsto si procederà a selezione mediante
colloqui motivazionali individuali.
La sede del corso è presso la struttura formativa della società Ikanos Srl, in via
Zambra 11 a Trento. Per ulteriori informazioni contattare telefonicamente o di persona il soggetto attuatore Ikanos Srl (tel. 0461/822482,
cell. 340/7042745 e/o cell.
347/5552739, o all’indirizzo
e-mail indicato più sopra) o la
Struttura Multifunzionale di
Servizi dell’Ufficio Fondo Sociale Europeo, al numero verde 800 163 870 o all’indirizzo internet www.fse.provincia.tn.it.
locali
Rovereto, sarà un 2009
ricco di eventi di qualità
I Dettaglianti dell’Unione di Rovereto e Vallagarina in prima linea. Il
Consiglio di Sezione al lavoro sul ricco programma di appuntamenti
L
’Unione Commercio e
Turismo di Rovereto si
prepara ad un 2009 denso di appuntamenti e di eventi in favore dei propri associati.
L’altra sera si è riunito il Consiglio di sezione dell’Associazione dettaglianti, convocato dal
presidente Benito Silvestri, alla presenza del presidente dell’Unione Mariano Modena;
un’occasione per impostare il
programma generale del nuovo anno per quanto riguarda
l’attività nella città di Rovereto.
è stato ribadito l’obiettivo di
favorire il massimo afflusso in
centro storico dei visitatori dei
musei cittadini, in particolare
del Mart, in virtù anche della
riapertura della Casa d’arte futurista Depero in via Portici (lo
scorso 17 gennaio) ed una collaborazione attiva con gli organizzatori di eventi che avranno luogo a Rovereto nel corso
dell’anno. Insieme al consolidato rapporto con gli operatori economici del Centro commerciale di via Paoli ed agli altri gruppi attivi in centro (via
Mercerie in particolare), sarà
riproposto (in collaborazione
con il Consorzio Rovereto In
Centro) il “gloria pasquale” sabato 11 aprile alla vigilia di Pasqua. La novità di quest’anno
sarà la prima edizione della Festa dei macellai e dell’alimentazione, che andrà in scena nel
week-end che culminerà con
domenica 20 settembre (giornata di apertura facoltativa di
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Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
tutti i negozi); un’idea originale che intende avvicinare i consumatori agli operatori della filiera alimentare in una situazione cordiale ed informale di
animazione del centro città, valorizzando la categoria dei macellai ma non solo, creando anche un’occasione di incontro,
conoscenza e confronto vicendevole tra operatori locali del
settore, macellai in particolare
ma anche allevatori e produttori, ed i visitatori di quello che
si vuole diventi un evento a respiro provinciale.
Il fiore all’occhiello degli eventi griffati Unione resta Shopping aspettando Halloween, la festa di tutta la città
che vivrà sabato 24 e domenica 25 ottobre la sesta edizione,
con altre due giornate intense,
ricchi di proposte soprattutto per bambini e ragazzi, con
negozi tutti aperti e tante iniziative di contorno organizzate dagli stessi operatori com-
Il fiore all’occhiello degli eventi
griffati Unione resta Shopping
aspettando Halloween, la festa
di tutta la città che vivrà sabato
24 e domenica 25 ottobre la 6a
edizione, con altre due giornate
intense
merciali.
Nei giorni scorsi, inoltre,
proseguendo un’ormai consolidata ed apprezzata consuetudine, l’Unione ha organizzato
una doppia visita guidata gratuita a beneficio dei propri associati: prima alla nuova mostra del Mart di corso Bettini
Futurismo 100: Illuminazioni
Avanguardie a confronto: Italia - Germania - Russia, poi
alla Casa d’arte futurista Depero per scoprire il prestigioso
restauro del quale è stato fatto
oggetto lo storico edificio riaperto dopo dieci anni. Il gruppo di lavoro dell’Unione pensa
già anche al prossimo Natale e
nei prossimi incontri elaborerà
alcune proposte da sottoporre
all’attenzione dell’Amministrazione comunale per rendere
sempre più stretto il rapporto
tra eventi culturali ed animazione turistico-commerciale
in città.
locali
Corso Bettini, a Rovereto.
Ristoratori e pubblici esercizi
roveretani si incontreranno a
breve per elaborare strategie di
promozione del centro
Ristoratori e pubblici esercizi,
nuove iniziative insieme
«Investimenti non nell’ottica di aspettare chi passa ma per realizzare
qualcosa di richiamo e che aumenti l’attrattività della nostra città»
U
n’assemblea congiunta tra gli associati dei
pubblici esercizi e dei
ristoratori della Vallagarina è
stata messa in cantiere per studiare iniziative comuni ed allestire un programma di attività per l’anno 2009, prendendo spunto ed affiancando, ove
possibile, eventi e manifestazioni che hanno luogo a Rovereto e nel comprensorio. Si
cercherà il massimo coinvolgimento degli operatori del settore in un momento delicato
per la congiuntura internazionale, attivando tutte le possibili
forme di collaborazione.
Intanto a Rovereto continua
il dibattito legato alla chiusura della maggior parte dei pubblici esercizi del centro la domenica oppure la sera. Ferma
la risposta di Rosaria Benedetti, rappresentante dei pubblici esercizi in seno all’Unione commercio e turismo, titolare dello Stappomatto di corso
Bettini, un punto strategico sul
percorso dal Mart al centro
storico: «Non è colpa dei pubblici esercizi se la città di sera è
vuota, se ci fosse gente in giro
sicuramente i locali risponde-
rebbero in maniera adeguata.
Nella mia zona dopo la chiusura del Mart c’è un calo evidente ma ci potrebbero essere locali disposti a tenere aperti più
a lungo se ci fossero delle attrazioni in grado di giustificare l’apertura prolungata. Non
possiamo tenere aperti i nostri locali per pochi euro, ci sono dei costi con cui dobbiamo
fare i conti. Inoltre, dopo tutte le polemiche che si leggono
in merito ai rumori ed i disturbi che i clienti dei locali provocherebbero ai residenti ed alla
quiete pubblica chi oserà più
cimentarsi su questo campo,
rischiando sanzioni e chiusure forzate?».
Estendendo un po’ oltre il ragionamento emergono anche
altre problematiche: «il problema principale di Rovereto - aggiunge Benedetti - è che manca-
no le idee in grande per la città,
a parte qualche evento di forte
richiamo non ci sono, oggi come oggi, punti di attrazione serali, teatro e cinema non bastano, siamo carenti di idee».
Nonostante tutto questo c’è
chi in questa città ci crede ed è
disposto ad investire in maniera
consistente: «Bisogna superare
queste discussioni sterili - commenta Marco Fontanari, vicepresidente dell’Unione di Rovereto, che sta lavorando sodo per
aprire al più presto il nuovo ristorante-piano bar all’ex Charly di corso Bettini - che non ci
portano da nessuna parte. La
situazione attuale la conosciamo bene ma invito tutti a guardare anche a quella fetta di imprenditori, e ce ne sono, che si
stanno attrezzando ed investono non soltanto per rispondere alle attese della clientela ma
anche per rispetto di chi vive in
centro storico. Io e la mia famiglia crediamo nelle potenzialità di Rovereto, con questa nuova attività di ristorante pizzeria
ma soprattutto con il “dopo cena” che organizzeremo al piano
superiore vogliamo proporre
un locale bello, dove si mangia
bene e d’immagine per la città,
che non dia problemi a chi vive
attorno ma che possa riportare
Rovereto a quella dimensione
di cittadina del divertimento e
del vivere bene, di città all’avanguardia, che negli scorsi decenni attirava gente da Bolzano fino a Verona proprio per trascorrere una serata in allegria.
In merito alla tipologia di clientela che frequenta i nostri locali la sera, sarà cura nei titolari,
nel rispetto delle regole, riuscire a realizzare proposte degne
di nota. L’investimento va fatto non nell’ottica di aspettare
chi passa per Rovereto ma per
realizzare qualcosa che sia a sua
volta di richiamo e contribuisca
ad aumentare l’attrattività della
nostra città».
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
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terziario donna
«Più rosa nelle società
pubbliche provinciali»
L’appello durante l’incontro con Dellai e Beltrami. Consegnati 25 curricula
d’eccellenza di donne disponibili a ricoprire ruoli nelle Spa pubbliche
U
na delegazione di imprenditrici delle Associazioni delle diverse
categorie economiche, guidata da Rita Matano, ha incontrato, nei primi giorni di febbraio, il presidente Lorenzo
Dellai e l’assessore alla Solidarietà internazionale e convivenza, Lia Beltrami. Tema
al centro del colloquio è stato
ribadire l’importanza e la necessità di una maggiore presenza femminile all’interno
delle istituzioni, a prova di
una politica che sappia riconoscere il merito.
La presidente di Terziario
Donna ha consegnato a Lorenzo Dellai una raccolta di
25 curricula di “alto profilo”
di donne che hanno dichiarato la loro disponibilità ad impegnarsi nei CdA delle società a partecipazione pubblica.
Questo, quale segno di fattiva collaborazione nella realizzazione dell’impegno assunto
dal presidente Dellai con “essere oltre ogni discriminazione di genere che limiti la po-
La delegazione di imprenditrici trentine ricevute dal presidente della
Provincia di Trento Lorenzo Dellai e dall’Assessore Lia Beltrami. Durante l’incontro Rita Matano, presidente di Terziario Donna, ha consegnato
25 curricula di alto profilo di donne disponibili a ricoprire ruoli nei CdA
di società a partecipazione pubblica
tenzialità delle donne”, oggetto
del punto n. 4 del Programma
della XIV legislatura.
In particolare Rita Matano
ha sottolineato come le imprenditrici dedichino attenzione alla proposta di “una
quota obbligata di un terzo
dei CdA a nomina pubblica, riservati alla componente femminile”, ritenendolo un
strumento efficace per inci-
dere sulla costruzione di una
nuova leadership e per portare le migliori donne nei luoghi decisionali.
Nei fatti sarebbe auspicabile
che il tutto si concretizzasse a
partire dal principio
ispiratore della meritocrazia, dove cioè le responsabilità/capacità individuali coesistano con le pari opportunità.
Nelle logiche di una effica-
Il Consiglio Direttivo di Terziario Donna
Presidente
Rita Matano
Vice-Presidente
Lucia Salvaterra
Lorenzo Dellai e Lia Beltrami
Consiglieri
Piera Casagrande
Daniela Bonomini
Loredana Bettonte
Giovanna Venditti
Teresa Mochen
ce realizzazione del programma, è stata avanzata inoltre la
richiesta dell’istituzione di un
Osservatorio Permanente per
monitorare le politiche di meritocrazia e verificare l’adozione di tutte quelle misure atte
a costruire e sostenere l’eccellenza femminile.
L’assessore Lia Beltrami ha
prospettato di accogliere questi argomenti in seno ad un
progetto di Osservatorio più
ampio, in corso di messa a
punto da parte dei suoi collaboratori.
Il presidente Lorenzo Dellai, nell’esprimere apprezzamento per la disponibilità
manifestata, si è impegnato a
valutare i profili nell’ottica del
suo Programma.
Hanno accompagnato la
presidente Rita Matano, Loredana Bettonte ed Annarosa
Molinari del Consiglio direttivo di Terziario Donna. La delegazione era inoltre composta da: la presidente di Donne in Cooperazione, Barbara
Grassi e la consigliera Clara
Mazzucchi; la presidente di
Donne in campo della Confederazione Italiana Agricoltori CIA, Mara Baldo con la
coordinatrice Francesca Eccher; ed in rappresentanza di Donna impresa della Confartigianato, le vice
presidenti Flavia Angeli ed
Ornella Fiorio.
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
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giovani imprenditori
Giovani, confermato
Mazzarella presidente
Rinnovo anche per il Vice Mauro Preghenella. Cooptazione in Consiglio
Unione, un «segno concreto» dell’apprezzamento per il lavoro svolto
I
l 3 dicembre scorso Massimiliano Mazzarella è
stato riconfermato presidente, all’unanimità, dall’assemblea ordinaria del Gruppo Giovani Imprenditori
del Terziario per il triennio
2008-2011. Assieme a lui riconfermata anche la vicepresidenza di Mauro Preghenella.
Mazzarella è stato inoltre
cooptato all’interno del Consiglio Generale dell’Unione,
segno concreto di come il lavoro del GIT sia apprezzato e importante per l’Unione stessa.
Gli altri consiglieri sono: Giuliano Carli, Tom-
Massimiliano Mazzarella è
stato confermato alla guida dei
Giovani imprenditori del Terziario. Sotto, i presidenti del Piano
d’ambito economico e, a destra,
il logo vincitore del concorso.
maso Corradini, Massimo
D’Achille, Davide Defant,
Davide Girardelli, Giorgio Gislimberti, Sandro
Sartori.
Tra i principali punti che il
Presidente ha messo in agenda per il programma del futuro triennio ci sono l’allestimento di un percorso formativo per neo-imprenditori, la
creazione di un piano di comunicazione integrato per
promuovere il Gruppo e incentivare le iscrizioni e la
partecipazione dei giovani
imprenditori, la promozione dell’istituzione del Cavalierato del Lavoro Giovanile,
l’enfatizzazione della presenza del GIT ad eventi come il
Festival dell’Economia, e il
rafforzamento dei rapporti
trasversali con i Gruppi Giovani delle altre categorie.
PIANO AMBITO ECONOMICO
«CREA IL NOSTRO LOGO»
Il Tavolo d’Ambito Economico, l’organismo che riunisce le rappresentanze giovanili
di tutte le categorie economiche trentine come il GIT, ha il suo logo, identificato
grazie ad un concorso indetto ufficialmente nella fine del 2008.
Sono state coinvolti i centri formativi più specialistici che si sono attivati per presentare diverse proposte di logo. Hanno partecipato: l’Istituto d’Arte “Giuseppe Soraperra” di Pozza di Fassa, il Polo formativo grafico “Artigianelli-Sacro Cuore” di Trento,
l’Istituto Istruzione delle Arti “A. Vittoria-F.Bonporti” di Trento e l’Istituto “Depero-Don
Milani” di Rovereto. Il premio in palio consisteva in un viaggio a Monaco di Baviera,
con la visita alla mostra di Kandinsky al Lenbachhaus e alla sezione di grafica e
comunicazione al Deutsches
Museum.
Tra i 76 elaborati il primo premio è stato assegnato a Daniela
Battisti del Polo formativo grafico “Artigianelli-Sacro Cuore”,
il secondo a Chiara Garbellotti
dell’istituto Istruzione delle Arti
“A.Vittoria-F.Bonporti”, il terzo
ad Aleksandra Hladun del Polo
formativo grafico “ArtigianelliSacro Cuore”.
A Madonna di Campiglio
il primo Meeting Invernale
Dopo il successo delle edizioni 2007 e 2008 della Festa
d’Inizio Estate organizzata con il Tavolo d’Ambito Economico, le sei associazioni giovanili di categoria hanno deciso
di replicare l’evento ma in una veste invernale, scegliendo
come destinazione la meravigliosa cornice di Madonna di
Campiglio il 24 e il 25 gennaio scorsi.
Appoggiandosi alle strutture alberghiere associate ai giovani albergatori, è stato elaborato un programma, distribuito
su due giornate, che unisce la formazione al divertimento.
Sabato 24 il gruppo ha partecipato ad un seminario intitolato “innovazione e creatività d’Impresa”, coordinato da
Alessandro Garofalo (Trentino Sviluppo). La sera il gruppo
ha poi raggiunto con i gatti delle nevi il rifugio Montagnoli
dove si è fermato per cena e per un momento conviviale,
per poi dedicarsi allo sci nella giornata di domenica.
Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
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enasco
50&Più, tornano gli
Incontri di Primavera
Dal 23 al 30 maggio a Villasimius in Sardegna l’appuntamento con le
vacanze di primavera per associati, amici, parenti e simpatizzanti
G
li Incontri di Primavera sono un grande
momento associativo ideato da 50&Più Fenacom
per favorire incontri e nuove
amicizie fra le migliaia di partecipanti provenienti da ogni
parte d’Italia. L’altro motivo,
naturalmente, è quello di offrire un piacevole momento
di spensieratezza e di relax in
un soggiorno marino di fine
primavera. L’evento si svolgerà quest’anno presso il Calaserena Village, un club vacanze
a quattro stelle situato direttamente su una delle più belle
spiagge sabbiose della Sardegna fra Cagliari e Villasimius.
Il villaggio è immerso in una
folta vegetazione; un bosco di
pioppi, eucalipti e tamerici lo
congiunge al mare, che dista
mediamente 450 metri dalle
camere. Tutte le camere hanno bagno, aria condizionata
con regolazione individuale,
telefono, TV sat, frigo, asciugacapelli, cassaforte. Nei dintorni sarà possibile ammirare
le incantevoli meraviglie storico-culturali proprie del territorio sardo: dall’architettura
dei Nuraghi alle opere artistiche dei musei e delle pinacoteche di Cagliari, dalla bellissima Villasimius all’isola di S.
Pietro. Il periodo fissato per la
nostra provincia è l’ultima settimana di maggio, dal 23 al 30
maggio. La quota di soggior-
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Unione
GENNAIO FEBBRAIO 2009
Il villaggio Calaserena presso Villasimius (Cagliari), sede dell’edizione
2009 degli Incontri di Primavera di 50&Più Fenacom. A fianco, un nuraghe dei pressi di Barumini.
no per persona è pari a 440,00
euro in camera doppia, mentre è di 560,00 euro in doppia
uso singola (limitate disponibilità). Le quote di soggiorno
comprendono:
- soggiorno di 7 notti / 8 giorni presso il Calaserena Village con trattamento di pensione completa, servizio a buffet e
bevande incluse ai pasti (vino e
acqua minerale alla spina);
- servizi balneari di ombrelloni e sdraio in piscina e in
Quote di soggiorno per persona
spiaggia;
- animazione diurna e serale
con spettacoli, piano bar, discoteca, giochi e tornei;
- convegni e attività culturali organizzati da 50&Più Fenacom;
- assistenza in loco di personale medico 24 ore su 24;
- assistenza in loco di personale 50&Più Fenacom e 50&Più
Turismo;
- assicurazione bagaglio/sanitaria e annullamento, Navale
Assicurazioni.
Coloro che lo desiderano, anche per avere la possibilità di
portare con se bambini liberi
da impegni scolastici, potranno scegliere un periodo diverso
da quello proposto per il gruppo, organizzando in proprio il
viaggio di andata e ritorno. A
tale scopo si riportano nella tabella che segue le diverse quote
delle altre settimane.
Per il viaggio di andata e
ritorno in gruppo (modalità e costi) e per altre più dettagliate informazioni ci si
può rivolgere alla Segreteria
50&Più di via Solteri a Trento (tel. 0461/880472).
Camera doppia
Doppia uso singola
3° e 4° letto
1° Turno
dal 16 maggio al 23 maggio
Euro 420,00
Euro 540,00
Euro 310,00
2° Turno
dal 23 maggio al 30 maggio
Euro 440,00
Euro 560,00
Euro 340,00
3° Turno
dal 30 maggio al 6 giugno
Euro 465,00
Euro 600,00
Euro 365,00
4° Turno
dal 6 giugno al 13 giugno
Euro 480,00
Euro 620,00
Euro 380,00
Bambino (da 8 a 12 anni non compiuti) in camera con 2 adulti: Euro 200,00 - Bambino (da 3 a 8 anni non compiuti) in
camera con 2 adulti: Euro 100,00 - Bambino (da 0 a 3 anni non compiuti) in camera con 2 adulti: gratuito
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