i disturbi comportamentali nella persona con demenza

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i disturbi comportamentali nella persona con demenza
CONSULTORIO PSICOGERIATRICO
VALSABBIA
Via Bostone 2/I, Villanuova sul Clisi
(presso il consultorio familiare Nodi,
ambulatori medici S. Luca)
Il consultorio psicogeriatrico
sarà aperto ogni sabato
dalle 8.00 alle 12.00
G est ire la vita quotidia na:
I DISTURBI
C O M P O R TA M E N TA L I
NELLA PERSONA CON
DEMENZA
Telefono: 0365-63011 (interno1)
Mail: [email protected]
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Consultorio psicogeriatrico Valsabbia
Opuscolo informativo a cura del
Consultorio Psicogeriatrico
Valsabbia
La persona con demenza perde progressivamente la capacità di
comprendere la realtà e, di conseguenza, di regolare i propri
comportamenti. Per il familiare che si occupa del malato,
l’insorgenza dei disturbi comportamentali è un momento doloroso
e stressante. È importante notare che non tutti i disturbi sono
contemporaneamente presenti in uno stesso malato e in ogni
malato questi sintomi possono assumere espressioni diverse.
 Ricordiamoci che spesso è causa-
AGGRESSIVITÀ
Il malato mostra reazioni
aggressive sia fisiche che
verbali
Perché è importante conoscere i disturbi del
comportamento?
Se si conoscono i motivi del comportamento, si
comprende la situazione e si attuano opportune
strategie di intervento.
I disturbi comportamentali più frequenti sono:
 Ricordiamoci che è un modo
per scaricare l’ansia
 Teniamo presente che il nostro caro
RIPETITIVITÀ
Il malato ripete molte
volte la stessa domanda
o la stessa osservazione
CONFUSIONE
Il malato, confuso e
disorientato, non
riconosce la propria
abitazione e sente
l’esigenza di andarsene
ACCUSE DI FURTO
Il malato smarrisce i
propri oggetti e accusa i
familiari di averlo
derubato
non ricorda di aver già posto la
domanda!
 Anticipiamo le domande fornendo
più informazioni possibili (esempio:
scrivere il menù su una lavagnetta)
 Sforziamoci di capire se vi sia un
bisogno fisico o un disagio (ansia)
 Riformulare la domanda affinché lui
stesso trovi la risposta aumenta le
probabilità che la ricordi nel tempo
ta dalla frustrazione derivante
dall’incapacità di compiere
un’azione o di farsi comprendere
 Cerchiamo di non alzare la voce
e di non compiere movimenti
bruschi
 Ascoltiamolo e mostriamoci comprensivi (partecipazione emotiva)
 Semplifichiamo i compiti e
chiediamo sempre una cosa per
volta
 Sforziamoci di non contrasta-
AFFACCENDAMENTO E
VAGABONDAGGIO
Il malato compie
movimenti ripetitivi, privi
di finalità o tende a
vagare senza una meta
re questo bisogno, assicurandoci che il nostro caro possa
agire in totale sicurezza
 Coinvolgiamolo in attività
gradevoli e alla sua portata
(esempio: piegare, riempire,
vuotare, impilare, etc.)
 Catturiamo il suo interesse
piuttosto che imporgli di
interrompere l’attività
 Cerchiamo di distogliere l’attenzione
e forniamogli informazioni di realtà
(esempio: poniamo domande sulla
sua vita)
 Proponiamo un’attività piacevole per
distrarlo
 Rassicuriamolo e aiutiamolo a
cercare
 Distogliamo l’attenzione con attività
piacevoli
 Organizziamo anticipatamente
l’ambiente: riporre gli oggetti
sempre nello stesso posto riduce la
possibilità di perderli
 Ricordiamoci che nelle ore
SINDROME DEL
TRAMONTO
Verso sera il malato
appare più confuso e
irrequieto
serali ci si sente più stanchi e
fragili e la diminuzione della
luce aumenta le difficoltà
visive e/o interpretative
(errate interpretazioni degli
stimoli ambientali sono più
probabili)
 Riduciamo gli stimoli, evitiamo
le richieste e aumentiamo
l’illuminazione