"dolce morte" senza consenso: com`è facile essere uccisi in Belgio

Transcript

"dolce morte" senza consenso: com`è facile essere uccisi in Belgio
31/10/13
IL CASO/ La "dolce morte" senza consenso: com’è facile essere uccisi in Belgio...
POLIT ICALLY INCORRECT
IL CASO/ La "dolce morte" senza consenso: com’è
facile essere uccisi in Belgio...
Gianfranco Amato
m artedì 1 5 giugno 2 01 0
Due studi pubblicati dal prestigioso Canadian Medical Association Journal (CMAJ) hanno riv elato che in
Belgio la m età circa dei procedim enti di eutanasia praticati nei confronti di m alati term inali
av v errebbe senza il consenso dei pazienti, e che in m olti casi sono le stesse inferm iere, al posto dei
m edici, a dare la dolce m orte, anche quando non è richiesta.
I dati scuotono l’opinione pubblica e il m ondo si interroga scioccato su un fatto che, in fondo, era
facilm ente prev edibile. Anzi, direi scontato. Una v olta attrav ersato il Rubicone della legalizzazione, il
passo v erso l’eutanasia non v olontaria è assolutam ente brev e. Un passo quasi inev itabile e non sem pre
indotto da ragioni nobili. Mi sono preso la briga di leggere attentam ente i due studi pubblicati dalla
CMAJ.
Il prim o, denom inato «La m orte m edicalm ente assistita secondo la legge belga: una ricerca statistica
nella popolazione» (DOI:1 0.1 503 /cm aj.09 1 87 6 ) m ostra un dato allarm ante: su 2 08 decessi per
eutanasia, 1 4 2 sono risultati consenzienti, e 6 6 priv i di una prev entiv a autorizzazione da parte del
paziente. Un elem ento interessante em erge dall’analisi dei casi di eutanasia non v olontaria. Soltanto nel
2 2 ,1 % di essi, infatti, è stata alm eno intav olata una discussione sulla possibilità di porre fine alla v ita.
Nei casi in cui, inv ece, tale discussione non v i è stata, i m edici hanno specificato che le ragioni del
m ancato confronto con gli interessati erano dov ute al fatto che si trattasse di pazienti in stato com atoso
(7 0,1 %), o affetti da dem enza (2 1 ,1 %), oppure di pazienti che av ev ano precedentem ente espresso una
v olontà v erbale di m orire (4 0,4 %), circostanza, quest’ultim a, che non può considerarsi com e v alido
consenso.
Altre ragioni sulla m ancata discussione prev entiv a sono state indiv iduate dagli stessi m edici nel fatto
che la decisione di effettuare l’eutanasia corrispondesse com unque, secondo il loro giudizio professionale,
al “best interest” del paziente (1 7 ,0%), e perché lo stesso fatto di affrontare l’argom ento sarebbe stato
dannoso per lo stato psicofisico del m alato (8,2 %).
Il secondo studio del CMAJ, intitolato «Il ruolo delle inferm iere nella m orte assistita in Belgio»
(DOI:1 0.1 503 /cm aj.09 1 881 ) m ostra che 2 4 8 nurse, un quinto circa di tutte le inferm iere belghe,
hanno praticato l’eutanasia, in v iolazione della legge che in quel Paese riserv a esclusiv am ente al m edico
tale operazione. Il dato interessante è che di quelle 2 4 8, ben 1 2 0 hanno agito senza il consenso espresso
del paziente.
CLICCA > > QUI SOTTO PER CONTINUARE LA LETTURA DELL'ARTICOLO
Per av ere un’idea num erica delle dim ensioni della questione basti pensare che in Belgio, da quando è
entrata in v igore la legge che ha legalizzato l’eutanasia, otto anni fa, i soggetti elim inati a seguito di tale
pratica rappresentano il 2 % di tutti i decessi della popolazione belga, raggiungendo la cifra di circa
2 .000 all’anno.
Per com prendere, poi, quali possano essere i rischi di ordine etico di una sim ile deriv a, basti considerare,
www.ilsussidiario.net/News/-Politically-incorrect-/2010/6/15/IL-CASO-La-dolce-morte-senza-consenso-com-e-facile-essere-uccisi-in-Belgio-/print/92961/
1/2
31/10/13
IL CASO/ La "dolce morte" senza consenso: com’è facile essere uccisi in Belgio...
tra le altre cose, che un m ese fa Wesley Sm ith, bioeticista e Senior Fellow al Discov ery Institute di
Washington, lanciò un allarm e proprio su un caso di eutanasia accaduto in Belgio. A una donna
paralizzata fu fatto firm are un atto di consenso all’espianto dei propri organi, solo dieci m inuti prim a
che il suo cuore si ferm asse per effetto della letale iniezione intrav enosa. A quella donna, che non era
una m alata term inale, sono stati prelev ati fegato e reni, subito dopo il decesso av v enuto per eutanasia.
Questa del preliev o post-eutanasico di organi rappresenta una deriv a pericolosissim a, se si collega al
dato em erso dai due citati studi del CMAJ. Si aprono, infatti, scenari inquietanti, ad esem pio, sulla
liceità di utilizzare organi di soggetti che, pur essendosi in v ita dichiarati donatori, sono poi deceduti per
eutanasia non v olontaria, ov v ero condannati a una m orte non richiesta.
Ma anche senza arriv are a sim ili casi estrem i, il rischio che si corre è quello che la società com inci a
guardare ai soggetti più deboli e indifesi non solo com e un peso (per se stessi, per le fam iglie e per la
società) m a anche com e oggetto di una possibile attiv ità di sfruttam ento, una potenziale riserv a di
organi um ani da destinare a chi più di loro m erita di v iv ere.
«Il preliev o di organi da chi è stato sottoposto ad eutanasia», ha afferm ato Wesley Sm ith, «introduce la
prospettiv a assolutam ente realistica per cui persone disperate a causa di una m alattia term inale o di
una grav e disabilità (o, forse, sem plicem ente disperate) potrebbero aggrapparsi all’idea di essere uccisi
per consentire il preliev o dei loro organi, com e un m odo per dare un senso alla propria esistenza».
Una v olta che passi il m essaggio culturale - trasm esso da esim i lum inari, da prestigiosi giornali m edici,
da coniugi, parenti, am ici - per cui l’uccisione di un uom o può assum ere una v alenza positiv a se serv e a
salv are altri essere um ani, allora significa che il lim ite tra la civ iltà e la barbarie è già superato.
CLICCA > > QUI SOTTO PER CONTINUARE LA LETTURA DELL'ARTICOLO
Tutto ciò prov a ancora una v olta, se v e ne fosse bisogno, il fatto che la legalizzazione dell’eutanasia
determ ini non solo la perdita della necessaria fiducia da parte dei pazienti nei confronti dei m edici, m a
apra anche la strada a ogni sorta di abusi e ingiustizie, specialm ente a sv antaggio dei più deboli. Ciò che
sta accadendo in Belgio dim ostra che il passaggio dall’eutanasia all’om icidio degli indifesi è un processo
pressoché ineluttabile.
Non c’è nulla da fare: in tem a di v ita e di m orte non sono possibili com prom essi al ribasso, né giov a
scendere a patti col Male. «Nolite locum dare Diabolo», am m oniv a San Paolo.
Chi si illudev a che la Legge 1 9 4 av rebbe lim itato il ricorso all’aborto - accettando tale norm ativ a com e
m ale m inore -, è stato sm entito dall’utilizzo strum entale del concetto di “tutela della salute psichica
della donna”, che ha concesso a quest’ultim a un pieno e assoluto diritto di v ita e di m orte nei confronti
del nascituro.
Chi si illudev a che la Legge 4 0 av rebbe lim itato gli abusi della fecondazione assistita - accettando tale
norm ativ a com e m ale m inore -, è stato sm entito dagli interv enti giurisprudenziali di m agistrati
eugenisti, che stanno sm antellando ciò che di positiv o potev a contem plare quella legge.
Chi si illudev a che la som m inistrazione della pillola abortiv a RU4 86 sarebbe av v enuta con ricov ero in
una struttura sanitaria pubblica - accettando l’applicazione della Legge 1 9 4 com e m ale m inore -, è stato
sm entito dal riconoscim ento alla donna del diritto al rifiuto delle cure ospedaliere, che ha portato, di
fatto, all’aborto a dom icilio. E potrem m o continuare.
C’è, ora, qualcuno in Italia dav v ero disposto a credere che sim ili illusioni non sarebbero v alse anche per
l’eutanasia? Se c’è, guardi cosa sta accadendo in Belgio.
© Riproduzione riserv ata.
www.ilsussidiario.net/News/-Politically-incorrect-/2010/6/15/IL-CASO-La-dolce-morte-senza-consenso-com-e-facile-essere-uccisi-in-Belgio-/print/92961/
2/2