Scheda artistica - Cada Die Teatro

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Scheda artistica - Cada Die Teatro
L'ultima regia di Hoffmann Sandor
di Luigi Alcide Fusani
in scena Alessandro Mascia, Pierpaolo Piludu
disegno luci ed elaborazioni video Giovanni Schirru
scene di Mario Madeddu, Marilena Pittiu e Silvestro Ziccardi
regia di Silvestro Ziccardi
In collaborazione con la Società Umanitaria di Cagliari
Luigi Fusani ha scritto questo testo teatrale dopo un'esperienza di alcuni anni di insegnamento in Ungheria
dove è venuto a conoscenza di una storia quasi dimenticata in quella nazione: lo sterminio di circa un
milione di ebrei consegnati ai nazisti durante la seconda guerra mondiale. Una pagina di storia tristissima
che ha visto la comunità ebraica della città di Pécs scomparire quasi totalmente. Ciò che ha sorpreso
maggiormente Fusani è stata la rimozione della memoria di quell'evento. In collaborazione con l'università di
Pécs, una delle più antiche d'Europa, ha portato avanti un'approfondita ricerca che si è conclusa con la
pubblicazione di un libro, la realizzazione di uno spettacolo teatrale, rappresentato in tutta l'Ungheria, e di
un'opera radiofonica trasmessa dalla radio nazionale.
Anche lo scenario de “L'ultima regia di Hoffmannn Sandor” sono i campi di concentramento nazisti. Stavolta
si tratta di una ricostruzione romanzata. L'autore indaga sulla tragedia del nazionalsocialismo, mettendo in
evidenza, in particolare, il ruolo che ebbe la propaganda per l'affermazione di Hitler e del suo progetto
criminale.
Sulla scena due operatori cinematografici raccontano, mostrano spezzoni di film, interpretano i protagonisti
della storia. Devono adempire alle ultime volontà di Karl Von Essen, recentemente scomparso. Durante la
seconda guerra mondiale era stato un dipendente del Ministero della Propaganda tedesco e aveva avuto
l'incarico di girare un film all'interno di un campo di concentramento. In Europa si iniziava a parlare di
presunti campi di sterminio. Il film, attraverso una totale falsificazione della realtà, avrebbe dovuto mostrare
che i campi erano frequentati da volontari di tutte le età che accettavano con entusiasmo di lavorare per il
successo della Germania nazista.
Karl von Hessen, durante le riprese, riconosce, tra i deportati, il regista Hoffmann Sandor, un ebreo
ungherese, suo amico e maestro; hanno modo di parlare. Decidono di avventurarsi in un'impresa rischiosa,
ma affascinante: i film saranno due, uno quello voluto dalla propaganda, e un altro che avrebbe
rappresentato la realtà... la verità.
Allo sviluppo vengono mandate solo le bobine del film di propaganda, le altre vengono classificate come
riprese sbagliate, da non sviluppare.
A conclusione della guerra, Karl Von Essen si ritira con la sua famiglia a Riva del Garda, ma appena finisce di
montare “le riprese sbagliate”, girate nel campo di concentramento, si ammala di una profonda depressione.
Sono gli anni della diffusione della RAI e dei primi apparecchi televisivi. Karl Von Essen è terrorizzato
dall'idea di come le menzogne della propaganda potrebbero diventare ancora più convincenti ed efficaci con
questo nuovo mezzo di comunicazione.
Per oltre cinquant'anni si chiude in un silenzio impenetrabile... afasia totale.
Alla sua morte lascia una lunga lettera e la pellicola de “L'ultima regia di Hoffmann Sandor.
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